TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
ANNO X - N° 172 - MERCOLEDÌ 27 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Pierpaolo Nagni
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore regionale è riuscito a trattenere alla direzione della struttura il valente ingegnere, Rodolfo Cocozza che, altrimenti, sarebbe tornato nuovamente in Comune. Visto e considerato che chi ha voglia di fare, di lavorare, di innovare, di razionalizzare il lavoro alla Regione Molise spesso si trova nell’impossibilità di agire e, quindi, aveva chiesto di lasciare, di cambiare aria, di trovare dimensioni organizzative, amministrative e politiche adeguate alle personali capacità e aspirazioni. Ora è rimasto in regione.
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il presidente della Regione, in attesa di passare alla seconda fase del suo governo (visto che il primo non si è mai visto anzi, è stato un fallimento) si è lasciato coinvolgere nella secchiata d'acqua gelata per i malati di Sla. In molti si sono chiesti se il presidente della Regione abbia, poi, contribuito, in termini economici all'iniziativa a parte il gioco dell'acqua. Sarebbe bello potere conoscere se il governatore abbia inteso di contribuire economicamente alla manifestazione di solidarietà.
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TAaglio lto
27 agosto 2014
Progetti di ricostruzione post sisma, la Regione riduce le competenze dei tecnici e gli ordini professionali insorgono
“Frattura, meritiamo rispetto” CAMPOBASSO. La riduzione delle percentuali riguardanti le competenze tecniche relative ai progetti per la ricostruzione post sisma spinge gli Ordini e i Collegi regionali delle professioni tecniche ad esprimere un forte disappunto nei confronti della gestione politica targata Frattura. “E’ purtroppo amaro constatare come la correttezza istituzionale, l’impegno ed i moniti sinora profusi dagli Ordini e Collegi regionali delle professioni tecniche del Molise non siano stati ancora sufficienti a far comprendere alla classe politica regionale, in primis al Governatore Frattura, che tutto ciò che riguarda il mondo delle professioni tecniche debba essere valutato, perseguito ed ottenuto attraverso atti formali e concreti messi in campo con correttezza morale e istituzionale. Nonostante il disaccordo espresso dagli ordini rispetto alla possibile riduzione delle percentuali inerenti alle competenze tecniche relative ai progetti per la ricostruzione post sisma, sembrerebbe che la Regione abbia deciso d’imperio di ridurre di ben 7 punti tali percentuali. Una decisione che, sommata agli aumenti di Iva e Cassa previdenziale, determinerebbe, di fatto, una decurtazione complessiva dell’11%. A parte la doverosa verifica dell’effettiva legittimità dell’atto messo a punto dalla Regione, si tratterebbe, in ogni caso, di un’azione totalmente fuori luogo ed inopportuna considerando la condizione di crisi e di profonda sofferenza in cui versa l’intero comparto delle professioni tecniche regionali. In un momento in cui dai dati delle casse previdenziali di appartenenza si evidenzia che il 30% dei liberi professionisti risulta
sotto la soglia di povertà, incidere sul lavoro delle categorie professionali tecniche della regione con la formulazione di incomprensibili e dissennati tagli, appare quanto mai delittuoso e politicamente molto poco savio. A dodici anni dall’evento calamitoso è inaccettabile assistere alla riduzione dei compensi professionali dopo che l’intera ricostruzione si è basata, e tuttora si basa, sul lavoro svolto dai tecnici attraverso l’attività di identificazione e quantificazione dei danni, prima, e la redazione di progettazioni esecutive, poi, proprio perché si tratta di quegli stessi progetti che consentono all’attuale classe politica regionale di essere fiera delle sottoscrizioni dei vari “Accordi Quadro di Programma” , i cosiddetti APQ. Inoltre non va dimenticato che i compensi professionali sono frutto di una percentuale concordata con una specifica ordinanza commissariale, la n. 13/2003, e che tali compensi sono stati già ampiamente ridotti a causa degli aumenti degli oneri fiscali. E’ ancor più inaccettabile se si pensa alla profonda disparità che si verrebbe a creare, a parità di condizioni iniziali e di prestazioni professionali espletate, tra chi sino ad ora ha visto già liquidate le proprie competenze e chi, invece, per manchevolezze certamente non addebitabili a se stesso ma alla classe politica di questa Regione che ha fatto sì che a dodici anni dal sisma, in maniera indegna, non si è ancora conclusa l’attività di ricostruzione dell’intera “Classe A”, si trova soltanto oggi a concludere l’iter per ottenere il finanziamento del proprio progetto. Le istituzioni ordinistiche e collegiali delle professioni tecniche
del Molise meritano la giusta considerazione e il dovuto rispetto perché sono sempre state pronte, in passato così come nel presente e in qualsiasi situazione di necessità, a dare il proprio contributo alle istituzioni pubbliche, come è giusto è doveroso che sia. Altrettanto rispetto merita il lavoro svolto da un esercito di tecnici che non può essere strumentalizzato da chi non riesce, evidentemente, a risolvere in maniera corretta i problemi legati ad una parte della ricostruzione post-sisma e che crede di potersela sbrigare impunemente con mezzi ed azioni inaccettabili in quanto lesivi della dignità professionale di ciascun professionista. L’auspicio - chiude la nota degli Ordini e Collegi regionali delle professioni tecniche - è che da parte del Presidente Frattura e della sua Giunta, nella malaugurata eventualità che le notizie di cui si è venuti a conoscenza rispondano a verità, ci possa essere un immediato, repentino ed opportuno ripensamento”.
L’intervento
Molisani... state sereni di Avv. Simone Coscia A termine di questa estate climaticamente incerta, d'un tratto il ceto politico-professionale molisano si è improvvisamente ridestato dal suo sereno torpore a causa della ennesima proposta di “Riforma della Giustizia”, così come prospettata dal neo ministro Orlando dell'attuale Governo Renzi. Naturalmente, dei 12 punti previsti dal ministro proponente ( responsabilità civile dei magistrati, reato di falso in bilancio, intercettazioni telefoniche, tribunali specializzati ecc...), quello che ha creato scompiglio e reale attenzione nostrana è quello previsto al punto 11 riguardante la “razionalizzazione della geografia giudiziaria”, dove si enunciano due semplici regolette: a) abbandonare la regola che ha imposto di mantenere almeno tre tribunali per ogni distretto di corte di appello; b) rimuovere il divieto di soppressione dei tribunali con sede nei capoluoghi di provincia, a prescindere dalla conformità ad altri parametri funzionali. In pratica, l'applicazione dei sopra indicati principi, potrebbero determinare la chiusura della Corte d'appello di Campobasso e di uno o più
Tribunali presenti nella nostra amata regione. E ovvio che tale riforma - a parte la questione specifica dell'organizzazione giudiziaria - se attuata avrebbe deflagranti conseguenze economiche sulla nostra regione, difatti più di qualcuno ne ha prospettato il prodromo per la sua sostanziale cancellazione. Le levate di scudi e le altisonanti dichiarazioni di guerra in difesa dell'attuale assetto giudiziario non sono di certo mancate, sia da parte delle associazioni di categoria, nonché della totalità dei politici (- avvocati), molti dei quali sedicenti ortodossi renziani. E' difatti paradossale la circostanza dove flotte di neo “politici rottamatori” ( o sedicenti tali), immortalati con tanto di foto a fianco del neo Cesare, oggi si trovano nella condizione di rischiare loro stessi tale decantata rottamazione e di passare alla storia come gli ultimi dei moicani. Il problema della razionalizzazione delle sedi giudiziarie, può essere anche “ matematicamente” ineccepibile ma il taglio dei servizi, in una realtà come quella molisana, può avere conseguenze devastanti che possono arrivare fino alla vera e propria negazione del diritto alla giustizia. Il governo dei “riformatori ad ogni costo” sembra procedere come se le innovazioni tecnologiche che dovrebbero compensare il venir meno delle sedi fisiche dei servizi fossero già attive e rodate da diversi anni. In-
vece si procede ponendo il carro davanti i buoi, tagliando i servizi senza tener conto delle distanze e dei relativi tempi di percorrenza necessari ai cittadini per poter fruire degli stessi.Viene così a crearsi una evidente disparità di accesso ai servizi pubblici tra chi vive in aree densamente popolate e chi invece vive in luoghi con una popolazione numericamente più scarsa. O dobbiamo credere che il ministro Orlando illustrerà insieme alla riforma sulla “desertificazione dei servizi giudiziari” anche il brevetto e la prossima messa in opera del “teletrasporto renziano” fulgido esempio di risparmio ed efficienza della futura Italia dalle “magnifiche sorti intergalattiche”. Il problema, secondo me, è anche metodologicamente mal posto dall'attuale governo sotto l'aspetto organizzativo istituzionale. In vero, prima di procedere alla c.d. “razionalizzazione” ( o meglio sarebbe dire disintegrazione) dei servizi pubblici, si dovrebbe eventualmente riorganizzare tutto il territorio statale in nuovi aggregati territoriali efficienti e solo dopo prevedere i relativi servizi ( giudiziari, ospedalieri, universitari ecc..). Sentite però le lacunose e per lo più fumose dichiarazioni dei nostri (legali !) rappresentanti locali e nazionali, dovremmo comunque ringraziarli almeno da un punto di vista dogmatico. Sarà anche grazie alla loro cieca sottomissione che il nuovo titolo V della nostra Costituzione conterrà l'istituzione di un nuovo tipo di ente territoriale. Il Molise sarà “orgogliosamente” la prima regione a “Statuto ridotto”.
TAaglio lto
3 27 agosto 2014
Stando al parere degli amministratori, a Palazzo Moffa sarebbe giunto il tempo delle riforme
Ma che fase una e fase due, cerchiamo di sopravvivere E’ già tanto che il governo regionale riesca a tamponare le falle che si aprono nei settori dell’economia (industria, agricoltura, turismo, artigianato, commercio, servizi sociali eccetera), nei rapporti interpartitici (Pd-Idv), nei rapporti con le forze sociali (sindacati) e il partenariato Alla Regione parlano di seconda fase del programma di governo regionale, come se la prima l’avessero realizzata. Stramberie della politica nostrana che riesce a far passare per ragionevoli anche le assurdità. Non sappiamo qualificare altrimenti questo tentativo di mistificazione da parte del governo regionale che del programma elettorale con cui ha convinto i molisani ha fatto perdere le tracce (tutti i governi sono affetti dallo stesso vizio, anche perché nessuno chiede loro conto). Governo che sopravvive a se stesso tamponando qua e là le falle che si aprono nei settori del’economia (industria, agricoltura, turismo, artigianato, commercio, servizi sociali eccetera), nei rapporti interpartitici (tensione costante tra Pd e Idv), nei rapporti con le forze sociali (sindacati) e con il partenariato. Un governo affogato nella quotidianità che rigurgita problemi, insufficienze, inefficienze, urgenze e ... maldicenze! Vorrebbe far credere di aver sciolto i nodi del lavoro e dello sviluppo, per cui sarebbe nella condizione di passare alla fase due: quella delle Riforme. Roba da manicomio. Anzi, da interdizione dai … pubblici uffici. Tant’è. Non ce lo stiamo inventando noi. Ci sono comunicati stampa che parlano in proposito.
Come quello, appunto, che prefigura il governo regionale pronto per la fase due: le Riforme! Nelle intenzioni, lo sbaraccamento dei vecchi apparati (intanto cominciassero dalla la giunta, dalle commissioni, e dal consiglio regionali, quindi ponessero mano una volta per tutte alla riorganizzazione dei servizi e degli uffici regionali); lo snellimento delle procedure burocratiche; la cancellazione degli enti inutili; l’introduzione di Agenzie agili ed efficienti e della metodologia, in forma
stabile, della programmazione. Ma per programmare occorrono i programmi. Che non ci sono. Magari accadesse. Ma non essendo mai stata data per avviata né per conclusa la fase uno, non possiamo prendere sul serio la fase due. Stando ai fatti, stando cioè alla lettura pedissequa della realtà in cui si contano a migliaia i cassaintegrati, i giovani disoccupati, a migliaia le pale eoliche e i pannelli solari a deturpare i profili delle colline e a rubare terreno coltivato, la rete ospedaliera boccheggiante, il patrimonio storico-archeologico in abbandono, le industrie serrate e i negozi a serrande abbassate, è il caso di saltare le fasi (uno e due) e di mettere mano alla sopravvivenza. L’avessero dimenticato, ci premuriamo di ricordare al presidente della giunta e all’assessore alle politiche Sociali e del Lavoro che a sperare di sopravvivere sono i dipendenti della Molise Dati SpA, di Esattorie SpA, della Biblioteca Provinciale “P. Albino”, del Korai, in aggiunta a quelli di Gam, di Ittierre e dello Zuccherificio, dell’indotto metalmeccanico, dell’edilizia, del turismo, del commercio e delle imprese di vigilanza. Bastano, o ne occorrono altri di guai, per darvi una mossa? Dardo
Approvato il Piano Venatorio della Regione Molise per la stagione 2014/2015
Caccia, si sparerà dal 21 settembre CAMPOBASSO. Anche a ridosso del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sarà possibile cacciare il cinghiale come nel resto del territorio molisano. La II Commissione consiliare ha approvato, su proposta della Giunta regionale, il Calendario e il Regolamento per la stagione venatoria 2014/15. Soddisfatto il Presidente,
Carmelo Parpiglia: “Il Calendario tiene conto del parere dell’Istituto Superiore per la Promozione e la Ricerca Ambientale, delle esigenze di tutela del patrimonio faunistico molisano e delle richieste pervenute dalla federazione e dalle associazioni di categoria. Inoltre – continua il Capogruppo dell’Italia dei Valori a Palazzo Moffa – recepiamo
alcune Delibere di Giunta, tra cui la 43/2014, per la tutela dell’orso bruno”.Il Delegato alla Caccia Cristiano Di Pietro, sollecitato dai Sindaci di Rocchetta al Volturno, Scapoli, Cerro al Volturno, Castel San Vincenzo, Pizzone, Colli al Volturno, Montenero Valcocchiara e Filignano, ha presentato un emendamento che supera il vincolo della caccia al cinghiale, nell’area contigua al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, esclusivamente con la girata e con un unico cane limiere. “Né la Provincia di Campobasso né quella di Isernia – spiega Di Pietro – hanno avviato i corsi prescritti dall’Ispra per l’abilitazione alla caccia in forma collettiva, la cosiddetta girata.
Una lacuna istituzionale che non può essere scaricata sui cacciatori. Ecco perché, anche nei territori dei Comuni amministrati dai Sindaci che hanno sensibilizzato la Regione su questa problematica, sarà possibile cacciare il cinghiale come nel resto del Molise. Si tratta di una semplice deroga di un anno e sarà mia cura convocare, in tempi brevi, i due assessori provinciali competenti affinché il problema possa essere risolto prima della prossima stagione di caccia”. Più in dettaglio, l’annata venatoria avrà inizio il 21 settembre e terminerà il 31 gennaio 2015, con la sola eccezione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) dove si partirà il 1 ottobre.
TAaglio lto
4 27 agosto 2014
Il Molise che non si arrende non si vede, ma c’è!
Proviamo a crederlo Questo che segue, tra virgolette, è un comunicato stampa, tra i tanti, emessi dal vice presidente della giunta regionale del Molise, Michele Petraroia. Riassume gli incontri cui ha preso parte, gli eventi cui ha assistito, e le conclusioni che ha tratte. “Il Molise che non s’arrende è quello di due trentenni, Tommaso e Giacinto, che la sera del del 23 agosto (alle 22.00) nello storico Chiostro Comunale di Limosano parlavano di vino e di latte con rara competenza e passione tutta molisana. Ragazzi che dopo aver studiato hanno investito sulle loro competenze realizzando una cantina che produce e commercializza la Tintilia di San Biase o ampliando una stalla con quaranta vacche per latte di alta qualità venduto alla Granarolo. Ieri sera con lucidità insieme ad agronomi ed agrotecnici illustravano ad oltre cento persone le potenzialità del biologico e della tipicità sollecitando la Regione a spendere bene i 210 milioni di euro del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Tommaso e Giacinto non sono soli in questo Molise in cui va di moda parlare solo in negativo. Bastava vedere sempre ieri alle 16.30 il drappello di molisani che al seguito del Vescovo di Trivento si erano arrampicati fino a Castelguidone per ascoltare Monsignore Tommaso Valentinetti e Don Luigi Ciotti in una lectio magistralis su “ Carità e Giustizia “. E se a San Giovanni in Galdo ci fosse stata una telecamera chiunque avrebbe letto nello sguardo del Maestro Nicolino Di Donato, fondatore degli Zig Zaghini, dell’archeologa Gabriella Di Rocco e del Presidente della Socità Operaia Rocco Barrasso, l’orgoglio di figure che davanti a decine di persone in uno scorcio di rara bellezza discettavano delle monete di età augustea ritrovate sul territorio o di mutualità rurale e artigiana. Il Molise che non si arrende è quello che oggi alle
17.00 riceverà il Ministro dei beni Culturali Dario Franceschini per mostrargli l’opera di un emigrante speciale come Tony Vaccaro, è quello delle centinaia di eventi artistici, culturali, sociali e della miriade di seminari, convegni e incontri che animano i nostri borghi da Castel del Giudice a Tufara. Volontari che si fanno in quattro per promuovere manifestazioni, pubblicare e presentare libri, coinvolgere artisti internazionali del jazz, far conoscere il patrimonio culturale del proprio comune, e valorizzare tutto ciò che c’è di bello e di unico nella nostra terra. Quello che manca è la sintesi positiva sollecitata proprio da Don Luigi Ciotti ieri nel suo intervento alla Caritas di Trivento in cui ha denunciato il senso di depressione che assale ognuno di noi a seguire un qualsiasi notiziario. Disgrazie, lutti, crisi, guerre e epidemie, in una miscela che alimenta la disillusione e la passività. Serve ribaltare la rappresentazione della realtà agendo fuori dagli schemi come ci ha invitato a fare Papa Francesco creando una rete virtuosa che sappia raccogliere le mille energie del Molise che non si arrende e orientarle a condividere un percorso di riscatto e di rilancio”. --------------------------------(Ndr) - Scrivendo di ciò che ha visto e sentito, il vice presidente della Regione Molise, avrebbe dovuto avvertire il bisogno, oltre quello di esternare i sentimenti vissuti e le conclusioni tratte sull’esistenza di un Molise che non intende arrendersi, di dimettersi. Per coerenza. Perché, se c’è un ostacolo al Molise che non intende arrendersi a crescere, a svilupparsi, a diventare virtuoso nella misura necessaria per uscire dalla tristezza dei tempi e degli uomini, è la classe dirigente che attualmente il Molise lo governa: ideologicamente carente, amministrativamente inadatta, tecnicamente incompetente, culturalmente presuntuosamente incontinente. Delle iniziative cha tanto hanno bene impressionato il vice presidente della Regione Molise non c’è una che possa farsi risalire alla volontà politica e alla capacità amministrativa dei regionali. Ma che ci stanno a fare!
Vogliono toglierci la Corte d’Appello e il Corpo Forestale. Oggi a Palazzo Moffa convocato un Consiglio monotematico per tamponare la falla
Nel sapersi lamentare i regionali del Molise non sono secondi a nessuno Arriverà il giorno che saremo noi molisani per primi a chiederci a cosa serva la Regione Molise Impoveriti. Sempre di più. Di risorse finanziarie, di progetti, d’idee, e ora anche di strutture dello Stato: Corte d’appello e Corpo Forestale. Vogliono toglierceli senza colpo ferire. Poveri di classe dirigente lo siamo da anni, da quando il declino del Molise è apparso chiaro e trasparente anche all’occhio dell’inclita. Arriverà il giorno che saremo noi molisani per primi a chiederci a cosa serva la Regione Molise oltre a dare potere e benessere ad un manipolo di persone che con l’abilità degli incantatori di serpenti e dei mistificatori, cogliendo le concomitanze storiche e congiunturali, è riuscito a farsi eleggere in-
cassando 12mila euro al mese e mettendo da parte il futuro vitalizio perché l’età della pensione non sia meno sollazzevole del presente. Sarà questo manipolo di persone benestanti (tutt’altro che benpensanti) oggi nel consiglio regionale imperniato sulla proposta del governo di sottrarre la Corte d’Appello di Campobasso a discutere del fatto specifico e di quant’altro potrà seguire in termini d’impoverimento strutturale e funzionale da parte di un Governo che ha deciso di stringere la cinghia prendendosela con le realtà economiche, sociali ,e culturali più deboli. Il Molise si presta in tutta la sua dimensione geografica,
demografica ed economica ad essere sacrificato alla nuova politica di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica. Il Molise dei disastri industriali configurati nel dato numerico dei cassintegrati, dei senza lavoro, dei fallimenti commerciali, del vorticoso buco sanitario, dei servizi sociali al lumicino, della politica della casa mortificata dagli sfratti, delle pale eoliche a centinaia in attesa che diventino migliaia, dell’ambiente naturale costantemente a rischio inquinamento; con il fardello dei finanziamenti europei lasciati a metà; con i gestori della cosa pubblica dediti alle divagazioni (la giunta a cinque) e alle banalità che contornano la ri-
costruzione post-terremoto e non alla fatica dell’impegno e della dedizione alla causa per cercare di mettere riparo alle carenze e agli errori, e per trovare il punto di leva per sollevarlo dalla crisi. Siamo certi che oggi il manipolo di persone benestanti che governa il Molise alzerà la voce, ricorrerà all’armamentario della peggiore demagogia per denunciare l’ennesima ingiustizia, l’ennesima penalizzazione a nostro danno da parte di un potere centrale bieco, cieco, e cinico. In questo sapersi lamentare daranno il meglio di sé stessi. L’unica cosa in cui finora hanno eccelso. Aiutando i molisani finalmente a chiedersi in che mani sono finiti e quale sorte ingrata gli venga riservata. Se non sarà trovato l’antidoto a questa perniciosa transizione politica e amministrativa. Dardo
TAaglio lto
5 27 agosto 2014
La scomparsa di Tommaso Di Domenico nel pensiero della sua redazione
Quando la politica era guardare al domani Nel gergo giornalistico, il coccodrillo è un necrologio scritto in anticipo, per averlo pronto al momento del bisogno; probabilmente molti dei commenti che si leggono oggi a seguito della dipartita di Tommaso Di Domenico fanno parte di questa categoria. Non è quello il “coccodrillo” a cui pensiamo noi: ci riferiamo ai tanti necrologi caratterizzati da “lacrime di coccodrillo”, scritti da personaggi che ben poco hanno a che fare con il reale affetto e stima nei suoi confronti. Noi, invece, ci sentiamo in dovere di esprimere il nostro disinteressato e profondo dolore per la morte di un uomo che, nel bene e nel male, faceva politica perché credeva realmente in ciò che portava avanti, perché credeva fino in fondo nell’obbligo di rispettare le promesse elettorali e, soprattutto, credeva nella necessità di lavorare per il bene comune e per le classi disagiate, tutte, senza distinzioni! E' sembrato quasi uno scherzo del destino. Proprio mentre continua a sbriciolarsi l'autonomia regionale se ne è andato uno dei più tenaci assertori dell'esistenza istituzionale del Molise: Tommaso Di Domenico. E' come se quel mosaico, faticosamente costruito nel tempo, se ne stesse andando un pezzettino alla volta, sgretolandosi nell'assenza di abili manutentori. Tommaso era una di queste tessere. Una giovinezza passata all'ombra del marxismo poi l'iscrizione alla Democrazia Cristiana partito nel quale militò fino alla caduta dello Scudocrociato. Un intermezzo alle elezioni politiche del 1994 con una lista tutta sua e, poi, l'adesione
alla Margherita. Sindaco della sua Riccia e consigliere regionale. Poi l'addio alla politica istituzionale e la contestazione ad un centrosinistra che non sembrava potesse incarnare la guida della Regione. Numerosi i suoi interventi in Consiglio regionale quando la politica era ben altra cosa rispetto all'oggi. quando le parole non erano fumosità, quando il pensiero aleggiava in quell'aula nella speranza di costruzione di un Molise nuovo e all'avanguardia. Tante le sue proposte di legge presentate e le battaglie su specifici argomenti. Proprio perchè il nostro non è un coccodrillo giornalistico non ne facciamo un elenco. Ci piace, invero, sottolineare la sua tenacia, la sua difesa fino allo stremo delle tesi a sostegno delle argomentazioni poste all'attenzione consiliare. La sua sagacia, la sua cordialità, la sua ironia, la sua sortita filosofica che non mancava mai. Questo il Tommaso Di Domenico che abbiamo conosciuto sui banchi del Consiglio regionale. Questo il Tommaso Di Domenico politico che amava il confronto, lo scontro dialettico per, poi, trovare la mediazione. Così vogliamo ricordarlo e serbarlo nel ricordo e nel cuore. Per potere immaginare ancora una politica capace di guardare al domani per rappresentare anche ora un Molise possibile e moderno. Come continuava a vedere il nostro Tommaso. Ciao. La tua redazione
Tommaso Di Domenico era nato a Riccia il 26 maggio del 1946 Attività politica- Iscritto alla Democrazia Cristiana nel 1976, Segretario provinciale della Democrazia Cristiana dal 1981 al 1984. Consigliere Nazionale della Democrazia Cristiana fino al 1994. Attività amministrativa- Sindaco di Riccia dal 1985 al 1990, Dirigente provinciale amministrativo, Assessore all'Agricoltura e Foreste fino al termine della legislatura, Consigliere Comunale di Riccia dal 1980 al 1985, eletto Consigliere Regionale nel 1990 è stato capogruppo della Democrazia Cristiana,Vicepresidente del Consiglio, Presidente della Commissione indagine, Presidente della I^ Commissione. Rieletto Consigliere regionale nel 1995 è stato capogruppo e Presidente di Commissione, Presidente del Gruppo regionale Democrazia è Libertà, Componente Commissione speciale per l'Autoriforma e per lo Statuto, Componente I^ Commissione consiliare permanente.
"E' andato via un amico" di Giovanni MUCCIO* E' scomparso un mio grandissimo amico, Tommaso Di Domenico.Se ne va un compagno di una vita, ma resteranno per sempre in me spicchi di vita trascorsi insieme, nel bene e nel male, ricordi che custodirò per sempre nel preziosis-
simo scrigno della mia memoria. Il Guerriero Sannita, addolorato, saluta una persona cara, intelligente, geniale, estrosa, estroversa, disponibile ed umana. Il mondo, politico e non, è oggi più povero, ma di sicuro una stella in più arricchirà il cielo sopra noi.Ciao, Tommaso, Guerriero di vita e di politica. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita
Il senatore Michele Iorio ricorda la figura umana e politica di tommaso di domenico Scompare con Tommaso Di Domenico un amico sincero, un interlocutore schietto, intelligente e avveduto, un padre di famiglia prodigo e coscienzioso. Fino a pochi giorni fa mi sono confrontato con lui godendo della sua lucidità di analisi e della sua lungimiranza nelle strategie. Oggi mi sento più povero come credo ci si senta tutto il Molise. Il suo ricordo però non mi lascerà mai come non abbandonerà mai tutti coloro i quali con lui hanno potuto vivere avventure politiche, sfide, successi e in alcuni casi sconfitte dignitose. Battagliero, coraggioso, sagace e capace di osare in politica come nella vita privata, orgogliosamente iscritto alla schiera coloro i quali credono che l’audacia sia una virtù imprescindi-
bile nella costruzione del bene comune, Tommaso Di Domenico, con quel suo linguaggio forbito, da cui traspariva una cultura vasta che sapeva unire in modo sapiente la conoscenza tecnica con quella umanistica, ha servito la sua terra prima come Sindaco di Riccia, poi come consigliere Regionale e quindi da Assessore. Ha ricoperto incarichi importanti e di primo piano nella Democrazia Cristiana e alla fine di questa ha sempre mantenuto la sua presenza nella scena politica regionale. Rispettato da tutti, amici e avversari, Tommaso ha contribuito a scrivere la storia della sua città e della sua terra. Tutti siamo a lui debitori, tutti possiamo e dobbiamo imparare dal suo esempio di impegno civile e sociale.
Un giornalismo di democrazia Per un anno è stato il nostro direttore editoriale. Spirito libero e arguzia filosofica nelle sue note Appena un anno fa era entrato, in punta di piedi, con garbo signorile, nella nostra redazione giornalistica. Da subito lo volemmo indicare come direttore editoriale della testata La Gazzetta del Molise.Tommaso Di Domenico, in silenzio, dopo avere combattuto fino all'ultimo con una terribile malattia ci ha lasciati. Lascia un vuoto, è vero, come ogni qualvolta va via una persona cara o, semplicemente, ci hai lavorato gomito a gomito. Ma, altrettanto, lascia una testimonianza. Il suo spirito libero, a tratti ribelle di ogni ordine, il suo sincero essere democratico, la sua arguzia filosofica. E, soprattutto, le mille domande che poneva quasi a volere il confronto fino alla fine dell'ultimo rigo scritto. Gli era sempre piaciuto scrivere pur dovendosi celare dietro qualche pseudonimo nel mentre sedeva sui banchi del Consiglio regionale. Memorabili i duetti di lettere su Le Libertà con un altro grande della politica molisana, Girolamo Lapenna, anch'egli celatosi sotto lo pseudonimo di Sebastiano Rosso. Erano scatti felini, arguzie politiche, visioni di una società ancora da venire e da costruire. Quella febbre si leggeva nelle note di quegli interventi che oggi, purtroppo, non appartengono più alla sfera della politica. Per Tommaso, poi, anche l'iscrizione all'Ordine dei giornalisti del Molise che ha sempre voluto caramente conservare con affetto. Quindi l'esperienza con I Fatti del Nuovo Molise e, quindi, l'approdo alla Gazzetta del Molise. In non poche prime pagine il suo editoriale ha caratterizzato la notizia o il fatto del giorno con la sua solita arguzia politica e una sottigliezza filosofica che ne arricchiva il testo. Mai con acredine ha combattuto i suoi avversari politici proprio perchè nella democrazia credeva e non a chiacchiere. Quel continuo confronto in redazione lo stava a dimostrare al pari del rispetto dell'altrui pensiero. E' quest'afflato che mancherà in redazione che resterà permeata, però, dal suo sorriso, dalla voglia di lottare sempre e comunque per un ideale, giornalistico o politico senza differenziazione alcuna. E' questo che renderà presente la sua persona in redazione.
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Campobasso
27 agosto 2014
Parcheggi rosa in città, la proposta di Cancellario e Pilone ‘Parcheggi rosa’ a Campobasso: è l’idea del gruppo di Democrazia Popolare. I consiglieri comunali Marialaura Cancellario, prima firmataria della mozione presentata al presidente dell’assise di Palazzo San Giorgio, e Francesco Pilone sperano che l’assemblea possa accogliere l’idea, tesa a favorire le donne in stato di gravidanza e le neomamme. L’idea, studiata da Cancellario e Pilone, nasce dall’esigenza di facilitare la vita delle donne che guidano, in stato di gravidanza, oppure mamme con figli fino a dodici mesi, alle prese con carrozzine e passeggini. I ‘parcheggi rosa’, infatti, faciliterebbero e non poco gli spostamenti di coloro che si apprestano a diventare madri o lo sono da poco. “I parcheggi rosa – hanno affermato in coro Marialaura Cancellario e Francesco Pilone – sarebbero per la città di Campobasso una conquista sociale, perché la possibilità per le donne incinte e le neomamme di potersi spostare con minori disagi e con la certezza di trovare parcheggio, soprattutto in aree sensibili, farebbe vivere la
gravidanza e la fase immediatamente successiva con minore stress. Ad oggi, purtroppo, i parcheggi rosa non sono previsti dal Codice della Strada, per questo motivo l’azione comunale diventa importante, perché andrebbe a sopperire, in un certo senso, a una lacuna legislativa. Non essendo previste multe per l’eventuale
sosta nei parcheggi rosa, l’azione del consiglio comunale nei confronti delle donne in gravidanza e delle neomamme sarebbe un ‘gesto di cortesia’, mentre spetterà al senso civico dei cittadini non occupare quei posti che si vorranno contrassegnare e riservare. A dire la verità – proseguono i consiglieri comunali Cancellario e Pilone – l’amministrazione comunale di
Campobasso già nel 2009 aveva deliberato l’installazione di appositi contrassegni, atti a creare aree di parcheggio riservate, scomparse nel giro di poco tempo”. La mozione, presentata da Marialaura Cancellario e Francesco Pilone, impegna il sindaco Antonio Battista e la Giunta comunale ad adottare tutti i provvedimenti necessari, al fine di consentire alle
Gambatesa (CB) e Copertino (LE): prove tecniche di gemellaggio “Paesi distanti e diversi ma con un grande patrimonio culturale da condividere, scambiare e valorizzare”. Queste le parole d’ordine dettate dai delegati alla cultura delle amministrazioni comunali di Gambatesa e Copertino, Luca D'Alessandro dal paese fortorino, ospite dell'omologo Cosimo Lupo del comune salentino. L'impulso ad iniziare un percorso finalizzato ad un gemellaggio tra i due comuni è partito del musicista copertinese Emanuele Raganato, arrivato a metà Agosto in Molise in qualità di presidente di giuria al 25° Festival
della Canzone Dialettale Molisana. Nei due giorni trascorsi a Gambatesa per la kermesse canora, colpito dagli affreschi del Castello di Capua firmati proprio da quel Donato Decumbertino, quasi sicuramente proveniente dalla sua stessa terra, e dopo aver apprezzato quanto il paese fortorino può offrire in termini di arte, storia, musica e tradizione, non ha esitato a mettere in relazione le due amministrazioni locali. Nell'incontro tra i delegati alla cultura dei rispettivi comuni, tenutosi nella biblioteca di Copertino
sabato 23 Agosto, sono emersi tanti punti di contatto e la condivisione di tante belle iniziative da attuare in diversi settori. Si è parlato di musica di storia e di tradizioni, ma anche di sport (in particolare cicloturismo) nonché turismo itinerante. All'incontro ha partecipato anche la Pro-Loco di Copertino, associazione molto attenta nel fornire servizi turistici nella città salentina, nella persona della consigliera Laura Leo. Per l'occasione è già attiva una pagina facebook dal nome Copertino LE - Gambatesa CB che in
poche ore ha raccolto oltre 100 likes a riprova dell'interesse che le due comunità nutrono per l'iniziativa. Da Gambatesa l'amministrazione comunale ci tiene a sottolineare l'importanza della diffusione della cultura, la storia e le tradizioni locali al di fuori dei confini regionali come strumenti di marketing territoriale da promuovere ai fini di un ritorno turistico. Ora la palla passa ai sindaci Carmelina Genovese (Gambatesa) e Sandrina Schito (Copertino) per l'ufficializzazione dei rapporti tra i due comuni.
donne residenti a Campobasso, in stato di gravidanza e con figli fino a dodici mesi e in possesso della patente di guida, di poter ottenere un contrassegno temporaneo rosa, che consenta l’esenzione dal pagamento del parcheggio negli appositi spazi che saranno individuati sul territorio cittadino, provvedendo quindi all’allestimento delle aree di sosta denominate ‘Parcheggi Rosa’ con la segnaletica orizzontale e verticale e disciplinando la procedura per la richiesta del ‘contrassegno temporaneo rosa’. “Noi riteniamo – hanno concluso Marialaura Cancellario e Francesco Pilone, rappresentanti di Democrazia Popolare al Comune di Campobasso – che chi amministra un comune debba mettere il cittadino al centro dell’attenzione e nel capoluogo molisano si deve fare ancora tanto per far sì che anche la ‘nostra’ Campobasso si elevi a simbolo di una città all’avanguardia sotto l’aspetto sociale. I parcheggi rosa sono solo il primo passo della nostra politica, tesa alla tutela dei cittadini e, soprattutto, delle fasce più deboli”.
Progetto “A scuola di turismo”, oggi la consegna dei biglietti di viaggio Questa mattina alle 10 presso la Sala della Costituzione dell’ente, avrà luogo la cerimonia di consegna dei biglietti di viaggio del progetto “A scuola di turismo”. L’iniziativa di mobilità internazionale “Leonardo da Vinci” ha visto protagonista la Provincia di Campobasso e prevede 1 mese di tirocinio all’estero nel settore turistico per i ragazzi dell’Istituto professionale di Stato “Cuoco” di Campobasso, dell’Istituto Alberghiero di Vinchiaturo e dell’Ipseoa “Federico II” di Termoli.
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Campobasso
27 agosto 2014
Si contano a decine gli annullamenti, perché sbagliati, dei verbali di contravvenzione e delle ordinanze ingiuntive di pagamento
La distrazione, fino a prova contraria, non rientra nei compiti dei vigili urbani Si son dovuti rimangiare le ordinanze ingiuntive di pagamento. Per il comando dei vigili urbani di Campobasso è l’ennesimo smacco. Che fa seguito ad un precedente smacco: il mancato introito delle violazioni alle norme del Codice della Strada, accertate nell’anno 2008/2009. Sia i verbali di contravvenzione che le ordinanze ingiuntive sono stati applicati ed emanati in maniera errata. Una presa d’atto poco confortevole per il Comando che ormai si vede costretto a fare retromarcia con una frequenza inusuale e inaccettabile se si tiene conto che ad incappare in errore sono dei professionisti. Ovvero gente che per indossare la divisa di vigile urbano ha dovuto fare un concorso e vincerlo, dimostrando di avere padronanza dei compiti da svolgere. Poi però accadono cose come queste che stiamo raccontando: decine di verbali e di ordinanze ingiuntive di pagamento costretti ad essere revocati perché sbagliati. Sicché, invece di incassare, il comando a volte è costretto a restituire le somme, e a volte , come in questo caso, ad annullarle, con l’aggravante di averci rimesso le spese di notifica. Non è la prima volta che capita un fatto del genere. Vuol dire
di Vittorio Venditti GAMBATESA - Come volevasi dimostrare: I Caporali colpiscono ancora potenza del web e della stampa: Altro che Dio! Altro che Santa romana Chiesa! Qui, quando si fa sul serio, si ottiene qualcosa. Ma come la si ottiene? E’ di venerdì scorso il mio intervento/denuncia, ripresa e rilanciata poi in un comunicato stampa in formato ridotto, acquisito da giornali e siti web che ringrazio a nome dei miei amici spazzini. La notizia però non è questa, ma
che alla base della questione quantomeno c’è un’evidente quota di distrazione, come peraltro la si può evincere dalle motivazioni degli annullamenti. Ne diamo in sequenza una dimostrazione, riportando ciò ch’è scritto: “… l’ingiunzione di pagamento ri-
guardante il veicolo CHRYSLER con targa CP769MG, è stata inviata al precedente rappresentante legale della società proprietaria del veicolo”; … l’ingiunzione di pagamento riguardante il veicolo Fiat Panda con targa DE207VZ, è stata inviata a persona diversa
dall’effettivo proprietario”; “… l’ingiunzione di pagamento riguardante il veicolo Lancia lybra con targa BJ878HX, è viziato in quanto l’atto tornato indietro per compiuta giacenza dopo 180 giorni, era stato inviato ad indirizzo errato del proprietario”; “… in quanto l’atto era stato inviato ad indirizzo errato del proprietario come si evince dai certificati allegati”; “… l’ingiunzione di pagamento riguardante il veicolo Ford Cmax con targa DP885FE, annullata in quanto l’atto era stato inviato ad indirizzo errato del proprietario”; “…l’ingiunzione di pagamento riguardante il veicolo Lancia Lybra con targa BM930LX, è stata inviata a persona diversa dall’effettivo proprietario”; “… le ingiunzioni di pagamento riguardanti il veicolo Toyota Yaris targato DT052HL sono state notificate a persona diversa dall’effettivo proprietario del veicolo all’epoca dei verbali”. Una rappresentazione poco gradevole del comando che, immaginiamo, si vorrà fare di tutto perché non si ripeta. Per il buon nome del comando stesso, dei vigili e, perché no, dell’amministrazione comunale. Ma soprattutto per la tranquillità degli automobilisti. Dardo
Gli spazzini di Gambatesa hanno preso lo stipendio, ma… deriva proprio dagli effetti da questa generati. E’ di ieri infatti un’email con la quale la nostra Sindaca, in risposta al mio sollecito dei giorni scorsi, mi avvertiva di aver girato l’articolo di giornale alla ECOJunk, il nome che identifica la società che dà lavoro a Salvatore e Donato, dimenticando poi di dar loro lo stipendio. E’ di oggi
alle dodici e trentasèi invece la telefonata con la quale Totore mi avverte di essere andato in banca e di aver trovato lo stipendio. Alleluia? Ma che! Magari! Il nostro, con somma delusione, mi comunica di aver trovati i soliti seicento euro e nulla più. E gli ottanta euro di Renzi? E gli straordinari di giugno e luglio promessi dai caporali e di-
menticati anche questa volta? A questo punto, chiedo pubblicamente e ribadirò immediatamente in privato a Carmelina ed il suo staff, di trasmettere anche questa farneticazione a quella gente: Ce la facciamo almeno a recuperare gli straordinari di giugno e luglio? Ad ogni buon conto io ho consigliato a Totore di cercare la Sin-
daca e chiedere a lei se non sia il caso di recuperare le ore non pagate, dimezzando il servizio fino a recupero concluso, atteso che come ho dimostrato, questa gente del beneventano crede di essere furba prendendo in giro il gambatesano medio che se però “s’incazza”, sa come recuperare il mal tolto!
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Isernia
27 agosto 2014
Piazza Celestino o Piazza della Fontana Fraterna? L'interrogativo è stato posto da un lettore che richiama l'attenzione sull'area ISERNIA. Ho sempre pensato che le piazze, come le strade o come tutti i luoghi di una città, avessero una funzione un po' di testimonianza della e per la città stessa e un po' di luogo dove si mettono in evidenza i valori in cui quella città crede. Per questa ragione mi ero anche permesso di pensare che "Piazza Celestino V" che qualche tempo fa si chiamava "Piazza della Fontana fraterna" (che, come sicuramente sa, era stata "Piazza della Concezione") erano state chiamate così per ricordare qualcosa e per stimolare anche a credere in quel qualcosa (forse la santità di Celestino?, forse il carattere e l'essenzialità della fontana?, forse la purezza della Vergine Maria?). Non ho nulla contro le piazze che riescono ad essere luogo di riunione e credo anzi che la piazza italiana che esalta lo spazio aperto e che spesso ha i portici (per questa ragione in giro per il mondo la chiamano piazza italiana) inviti appunto
"Che fine ha fatto l'acqua?" I cittadini di Montaquila segnalano un problema rimasto senza soluzione
a questo. Fino ad oggi ho pensato che, dato che la piazza è luogo di incontro per eccellenza, non era male che testimoniasse e stimolasse a riflettere e a identificarsi con qualche valore ribadito appunto dal gesto di governo che quel valore riconosce mettendolo perciò in attiva evidenza. Ora lei però mi indica che sbagliavo
Forza Italia si affida a Forte Il venafrano è stato nominato segretario provinciale di Isernia del movimento ISERNIA. Il venafrano Ivan Forte é il nuovo segretario provinciale di Forza Italia per il territorio isernino. La comunicazione l’ha dato il diretto interessato nel corso del recente vertice del centrodestra svoltosi nel capoluogo pentro su iniziativa dell’ex assessore regionale Di Sandro ed al quale hanno partecipato l’ex governatore Michele Iorio, l’ex senatore Ulisse Di Giacomo, il presidente della Provincia pentra Lugi Mazzuto e numerosi sindaci ed amministratori comunali dell’isernino. Ivan Forte, che fa parte della segreteria politica dell’europarlamentare Aldo Patriciello, è stato designato dai vertici nazionali di partito ed affinca Pier Luigi Lepore, attuale segretario FI per la provincia di Campobasso. Sempre in tale partito resta invece scoperto il ruolo di segretario/coordinatore regionale, ancora da designare. Al momento infatti é l’on. Rotondi a svolgere le mansioni di commissario regionale di FI per il Molise.
e che il popolo, come lei ricorda, vuole invece "panem et circenses", per usare i detti che lei ama e che nel suo stile usava Giovenale. Per amore della quotidianità frettolosa e ben finalizzata dei nostri giorni, riporto la traduzione moderna: "autostrade e piazze", ovviamente per le ragioni e le finalità che lei segnala.
MONTAQUILA. “Siamo in carenza idrica ormai da mesi, ma negli ultimi tempi la situazione si è fatta insostenibile. Sistematicamente, ogni sera i nostri rubinetti vanno in secca e restano desolatamente asciutti fino alle 7 e 30 del mattino, ben 12 ore senza una goccia d’acqua! Facile comprendere i disagi che siamo costretti a sopportare, specie per quanto concerne la mancanza di igiene. Una situazione esplosiva, che rischia di diventare anche un problema di salute pubblica”. Questo l’accorato sfogo di un cittadino di Montaquila, padre di famiglia per il protrarsi del disservizio. “In casa -continua l’uomo- abbiamo dei bambini, per cui è facile comprendere quali enormi disagi siamo costretti a sopportare. Dal Comune finora non sono stati in grado di venire a capo della questione, per cui abbiamo deciso di passare alle vie di fatto. Tra qualche giorno terremo un’assemblea pubblica e daremo avvio ad una petizione indirizzata al Prefetto ed alla Procura della Repubblica. Adesso basta questa la perentoria conclusione dell’inviperito cittadino-, gli amministratori comunali intervengano senza ulteriore indugio. Diversamente saranno chiamati a rispondere delle loro inadempienze”.
Venafro reclama il posto di Polizia Da anni cittadini e amministratori chiedono al Ministero l'istituzione di un presidio VENAFRO. Sono anni che i venafrani ripetono il “ritornello”, ma non c’é da fare : nessuno lo ascolta ! E’ strano, ma le cose stanno esattamente così. Tanta parte dell’opinione pubblica del posto continua a chiedersi, “perché mai da noi sono presenti tutte le forze dell’ordine per prevenzione e tutela di territorio e patrimonio pubblico e privato, meno che la Polizia di Stato ? Un’assenza che sorprende, considerata l’utilità e la necessità del Corpo -ovviamente alla stregua di tutti gli altri- tanto che tutti i “giorni del Signore” uomini e mezzi della PolStrada sono presenti su strade e piazze di Venafro provenienti da Isernia, da dove evidentemente si stima (a ragione) l’opportunità di disporre il servizio a 20 km. di distanza per il più diretto e migliore controllo del territorio, considerata la posizione di Venafro, la sua importanza
socio/economica ed il rilievo del traffico interregionale che quotidianamente l’attraversa. In parole povere gli uffici dirigenti del Corpo di Polizia nel capoluogo pentro avvertono la necessità della presenza di propri uomini e mezzi a Venafro, in modo da affiancare il lavoro di Arma, Fiamme Gialle, Corpo Forestale ect. al fine di garantire tutela, prevenzione e controllo. “Se é vero, com’é vero, tutto questo -aggiungono i venafrani- non ci spieghiamo perchè tutte le forze dell’ordine sono presenti tra noi, da segnalare che sono appena arrivati anche i Vigili del Fuoco, sistematisi in uffici comunali di piazza Vittorio Veneto dove sostano continuativamente i loro mezzi, mentre per la Polizia di Stato nessun segnale di arrivo in pianta stabile. Ovviamente non siamo per la militarizzazione della nostra città, quanto piuttosto per il più opportuno com-
pletamento del “biscotto” -o cerchio se si preferisce- della prevenzione, in vista di una vita più tranquilla e sicura. Vedremmo ad esempio l’apertura a Venafro quanto meno di un recapito della PolStrada, in modo da sentirci tutti più garantiti e visto l’intenso traffico interregionale che ogni giorno attraversa la nostra città. Non resta che augurarci che la nostra istanza venga finalmente ascoltata. Del resto si concretizzerebbe anche un consistente risparmio per la spesa pubblica dello Stato, una volta venuta meno la necessità di spostare ogni giorno da Isernia a Venafro mezzi e pattuglie del Corpo, che viceversa espleterebbero il loro servizio in toto a Venafro e dintorni. Pensiamo che il nostro Comune farebbe il possibile per accogliere il nuovo servizio”. Saranno ascoltati i nostri ? Staremo a vedere !
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Termoli
27 agosto 2014
“Piscina scoperta, che degrado” I consiglieri di opposizione hanno presentato una mozione al Sindaco TERMOLI. Stranamente, non ci sono state grosse prese di posizione (anzi, nessuna) dopo la rescissione del contratto tra l’Ati che si era aggiudicata la gestione ventennale del parco di Termoli e l’amministrazione comunale adriatica. A tirare fuori di nuovo la questione pubblicamente è stato il capogruppo della lista Alleanza per Termoli, Francesco Rinaldi, che col supporto di altri firmatari come Di Brino, Marone e Di Giandomenico, ha presentato una mozione rivolta al sindaco Sbrocca e al presidente del consiglio Vigilante, con cui vor-
rebbe impegnare l’attuale maggioranza a riaprire la piscina nella villa intitolata a Girolamo La Penna. “La piscina scoperta del parco comunale versa in totale stato di abbandono da svariati anni, un colpo alla memoria di una cittadinanza che ne ha un ricordo speciale. Per questa ragione, invitiamo il sindaco a intervenire affinché si possa rendere funzionale e fruibile la piscina già dall’estate 2015, riqualificando tutte le vasche, con annessi spogliatoi e area pic-nic”.
In Comune arriva Tenore Lavori sul Corso a settembre E' il nuovo segretario generale del Municipio di Termoli TERMOLI. Come avvenne già per Petrosino, anche le previsioni sul futuro segretario comunale sono state azzeccate. il dottor Vito Tenore, già compagno di classe del sindaco Sbrocca e dello stesso Pino Gallo al liceo Classico di Termoli, è il nuovo segretario comunale al municipio di Termoli. Ben 14 sono state le richieste di
Il sindaco ha confermato l'avvio per evitare lungaggini
adesione al bando indetto dall’amministrazione il 12 agosto scorso, pervenute entro la scadenza del 22 agosto. Tra queste è stata scelta quella di Vito Tenore, che già era in predicato di diventare segretario generale del comune di Termoli con l’amministrazione Di Brino, ma ci un intoppo procedurale relativo alla classe di appartenenza.
Pasquale Catalano nuovo allenatore La squadra giallorossa sarà seguita dal giovane tecnico TERMOLI. Da Bari a Termoli biglietto sola andata per Pasquale Catalano, ufficializzato quale nuovo allenatore del Termoli calcio. Il tecnico di origine barese questa mattina ha raggiunto l’accordo e già nel pomeriggio di oggi potrebbe incontrare la squadra che quest’anno allenerà. Una scelta mirata, quella dello staff di dirigenza, che consegna al Termoli
Calcio un tecnico molto giovane, prossimo ai 43 anni a novembre, proveniente da una buona esperienza a Bellaria, in Lega Pro – seconda divisione. Per lui Termoli sarà una sorta di prima vetrina importante per mostrare le sue capacità puntando non solo a salvarsi ma anche a fare del suo meglio per portare la città più in alto possibile.
TERMOLI. Prima l’ordinanza, poi la riflessione. Commercianti con l’umore variabile per i lavori di riqualificazione del corso che dovranno partire a settembre, pur sapendo che sono necessari per non perdere i finanziamenti, anche se proprio nelle ultimissime ore e dopo l’ordinanza di cui abbiamo dato notizia stamani, qualcosa potrebbe mutare. Non lupus in fabula, però abbiamo incrociato il sindaco Sbrocca nel mentre an-
dava a prendere un caffè con la sua giunta e abbiamo chiesto se fosse confermato l’avvio dal primo settembre del cantiere affidato alla Ditta De Francesco Costruzioni. In realtà, è maturata l’idea di posticipare l’avvio dei lavori almeno di una settimana, o comunque di arrivare all’apertura delle scuole, così da permettere di poter beneficiare fino in fondo della coda bonaria di un’estate
anomala. Per questa ragione, Sbrocca ci ha evidenziato come l’ordinanza potrebbe dunque essere rivista nei tempi e all’uopo convocherà a giorni i commercianti del corso per avere con loro un confronto su quanto si andrà a realizzare. Tutti i lavori dovranno essere rendicontati entri il 31 dicembre 2015 e uno slittamento ulteriore potrebbe mettere a rischio questo termine perentorio.