27 luglio 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 158 - DOMENICA 27 LUGLIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno al No all’eolico

L'Oscar del giorno lo assegniamo al No all'eolico. I componenti di diverse associazioni ambientaliste e non hanno manifestato dinanzi al tribunale di Larino contro l'eolico selvaggio. Proprio l'area del basso Molise è stata particolarmente interessata dal proliferare di pale eoliche e, per questo, le associazioni hanno inteso portare in piazza lo sdegno delle popolazioni anche per richiamare la magistratura, particolarmente vigile sull'argomento, a tenere alta la guardia su quanto già registrato e sulle azioni che si intendono ancora mettere a segno.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'ineffabile assessore ha incocciato nella decisione del Tar in merito al piano di dimensionamento scolastico registrano la correzione di alcune, specifiche, parti del provvedimento adottato. La bocciatura si affianca alla denuncia dei giovani universitari circa l'aumento delle tasse universitarie e la mancata predisposizione, da parte del suo assessorato, di interventi pure garantiti. Se a questo si aggiungono le critiche sulla questione lavoro la 'frittata' politica è fatta.


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Con la rottura sulla cassa integrazione in deroga nel corso della Conferenza Stato/Regioni

A Petraroia gli è franato il terreno sotto i piedi E’ un duro colpo quello subito dal vicepresidente della Regione Molise Michele Petraroia a conclusione dell’ultima Conferenza Stato/Regioni (il coordinatore degli assessori regionali al Lavoro, Gianfranco Simoncini, ha inoltrato al Presidente del Consiglio dei ministri una nota in cui si rimettono le deleghe delle Regioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga). Gli è franato sotto i piedi il terreno su cui, da quando è al governo del Molise, ha potuto celebrare non già e non tanto l’obiettivo di mantenere e dare lavoro, quanto, invece, il trionfo della cassa integrazione in deroga. Ne hanno beneficiato in 3.813 lavoratori per i quali da oggi il futuro sarà più fosco, come lo sarà per la politica del tampone praticata dal Nostro, costretto ora, imperiosamente, a cambiare direzione, marcia e registro. Sarà il caso infatti si dedichi al Plurifondo Fse – Fers 2014-2020 per trovare le risorse da convogliare a copertura dei meccanismi assistenziali degli ammortizzatori sociali e, maggiormente, agli investimenti che possono generare sviluppo e lavoro, mettendo da parte la inveterata propensione a distribuire risorse a pioggia pur di raccattare consensi elettorali. Binario obbligato, questo, di una politica ferrea di programmazione,

CAMPOBASSO. A seguito delle iniziative sindacali condotte nelle scorse settimane, in particolare la marcia per il lavoro del 28 giugno, e a fronte dell’incalzare delle diverse crisi aziendali e di situazioni preoccupanti dal punto di vista occupazionale, si è tenuto palazzo Vitale l’incontro tra il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, il vicepresidente Michele Petraroia, e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Del Fattore, Notaro, Sasso. Nel corso dell’in-

con scelte mirate e risorse concentrate. Binario obbligato per una classe dirigente che non ha avuto la capacità e nemmeno la sensibilità di assumere un atto amministrativo conclusivo sulla dannata questione della crisi in cui sono finite la maggiori industrie locali (molte della quali partecipate dalla Regione: Gam e Zuccherificio), né un provvedimento legislativo per traguardare un orizzonte meno fosco di quello cui siamo

ormai abituati a vedere. A Palazzo Vitale, sede della giunta regionale, sono letteralmente paralizzati dagli eventi e dalla incombenze; si muovono alla cieca, a tentoni; fanno appelli; invocano il Papa; invocano il Governo di Roma affinché riconosca la validità di un Patto per il Lavoro in cui siano incluse le aree di maggior crisi, corrispondenti ai Nuclei industriali di Campobasso-Boiano e di Isernia- Venafro. Invocazioni,

suppliche, ma niente di partecipato, di programmato, di avviato. Un governo regionale claudicante, che pelosamente fa appello all’unità di intenti mentre imperterrito continua nella politica divisiva, di pura contrapposizione. Per chi avesse dei dubbi può accedere (seppure a fatica) all’home page della Regione Molise per rendersi conto della quantità e della qualità degli atti deliberativi della giunta e del consiglio, delle

leggi approvate e delle proposte di legge in esame. Avrà chiaro il quadro della povertà d’idee e delle iniziative. E capire perché mai sia stata raggiunta la soglia di 3.813 lavoratori in cassa integrazione (in deroga); perché ristagnano nel pantano dell’inedia e della inconcludenza le questioni relative alla Gam di Boiano, all’Ittierre di Pettoranello e allo Zuccherificio di Guglionesi, cui potremmo aggiungere i lavoratori del Korai, della FinMolise e di Molise Dati che sono filiazioni dirette della Regione Molise. Perché enti strumentali quali gli Enti provinciali per il turismo, l’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli, l’ex Ersam, Molise Acque e quant’altre realtà costituiscono il substrato dei servizi territoriali, siano costretti a sopravvivere a se stessi e a non essere rilanciati. Perché la ricostruzione post-terremoto del 31 ottobre 2002 sia stata ridotta ad una rappresentazione di meriti inesistenti (leggasi Salvatore Ciocca) e di colpe inconsistenti (il governo di Michele Iorio), ancorché a una sorta di giostra su cui far salire e scendere personaggi che devono far carriera (ultima della serie la dottoressa Scaralatelli) o l’hanno già fatta (Riccardo Tamburro), privando di lavoro le imprese, di serenità le famiglie danneggiate dal sisma, e di futuro i precari della Protezione civile.

Lavoro, occorre un piano I sindacati hanno incontrato il presidente della Regione per affrontare i temi sul tappeto

contro si è sottolineata la necessità di rilanciare l’impegno congiunto della Regione, delle organizzazioni sindacali e delle altre forze sociali per il riconoscimento dell’area di crisi per Venafro-Isernia-Bojano in modo che

possa essere attivato al più presto il tavolo di confronto in sede ministeriale. Tale impegno vedrà protagoniste le organizzazioni sindacali ai vari livelli, regionali e nazionali, anche con iniziative che porteranno delegazioni di lavoratrici e

lavoratori a Roma sotto il Ministero dello sviluppo. Per ciò che riguarda lo Zuccherificio, evidenziata la positività dell’apertura dell’impianto già dalla giornata di ieri, i sindacati hanno affermato la necessità di esercitare una forte pressione sul

Governo nazionale e la Unione europea per dare una solida prospettiva alla filiera bieticolo-saccarifera. Nel corso dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l’esigenza ormai improcrastinabile di dare risposte concrete e tempestive a tutte le vertenze aperte sul territorio. Proprio a questo fine si terranno incontro specifici a partire dalla prossima settimana.


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Autostrada, stavolta Frattura ha ragione CAMPOBASSO. Torna l’insurrezione dei “no” all’autostrada del Molise. Un’opera che da anni è al centro di un battito che ha visto, da sempre, destra e sinistra contrapposte. Il “si” dei primi contro il “no” dei secondi. Anche gli attuali governanti regionali capeggiati da Paolo di Laura Frattura hanno condotto una campagna elettorale all’insegna della ribellione all’infrastruttura. Tra i nomi illustri che osteggiano l’autostrada del Molise c’è quello l’architetto Franco Valente, candidato a sostegno di Paolo Frattura alle ultime regionali in quota Sel. Il professionista venafrano, seppur indignato (a ragione) per la nuova propensione fratturiana dovuta al cambio di idea post elettorale, si ritrova a fronteggiare una replica del governatore. Stavolta però Frattura tuona avendo ragione: i fondi dell’autostrada non possono essere impegnati per altri progetti, né per superstrade né per treni elettrici. Lo ha dovuto capire sulla sua pelle, rifilando una serie di brutte figure già all’indomani della sua elezione, quando anche Frattura seguiva la linea delle associazioni ribelli. Salvo fare, responsabilmente, un passo indietro. Forse grazie anche alle pressioni dell’Idv che, al contrario del resto della coalizione di centrosinistra, ha sempre puntato sull’opera. Il fatto che però Frattura abbia ragione nell’andare avanti con l’autostrada che, in caso contrario, comporte-

Paolo Frattura

Esponenti di diverse associazioni hanno manifestato a Larino LARINO. Tre associazioni e un partito uniti da un pensiero unico: territorio è legalità. Con Emilio Izzo, Nicola Frenza, Romano De Luca e il sostegno di Tiiziano Di Clemente, il comitato Molise, Abruzzo, Lazio e Campania contro le Camorre, l’osservatorio molisano della legalità e l’associazione Caponnetto, insieme al Partito dei comunisti lavoratori, hanno manifestato simbolicamente davanti al tribunale di Larino. Intorno a loro polizia e carabinieri per assicurarsi che tutto filasse liscio, mentre i promotori spiegavano a stampa e cittadi-

Il presidente della Regione replica alle associazioni contrarie all’opera: i soldi non si possono utilizzare altrove

rebbe non solo la perdita di milioni di euro ma anche il pagamento di una penale per i molisani, non da al governatore il “diritto” di replicare con parole come: “Ma questi signori lo sanno cosa significa riprogrammare le risorse e far saltare dei contratti?”. Perché, forse, proprio Frattura queste parole dovrebbe pronunciarle davanti ad uno specchio guardandosi dritto negli occhi. “Pare che non ci sia consapevolezza di ciò di cui si parla” dice. Quandanche fosse, il governatore dovrebbe ricordare che lui per primo ha parlato ai molisani senza avere la consapevolezza che egli stesso reclama oggi, ma agli altri. Paolo Frattura, con il suo dietrofront responsabile, ha preso in giro migliaia di cittadini molisani. Perché altrimenti la domanda che il governatore rivolge alle associazioni la poniamo noi al governatore stesso: quando lei, presidente, ha chiesto i voti per la sua elezione sbandierando di non realizzare l’autostrada, sapeva cosa significa riprogrammare le risorse e far saltare dei contratti? Aveva la consapevolezza di ciò di cui parlava? Ricorda, signor presidente, le sue dichiarazioni del 1 marzo 2013 rilasciate alle agenzie di stampa nazionale che titolavano: “Frattura comincia bene: no all’autostrada Termoli San Vittore”? Eppure lei è stato il primo a mettere a rischio l’opera visto che quelle dichiarazioni cadevano a ridosso dell’incontro del Cipe che doveva apporre l’ultima firma. E’ nel suo costume non gradire le critiche, soprattutto se arrivano da cittadini che

l’hanno appoggiata candidandosi al suo fianco. Ma lei per una volta riesce a calarsi nei panni di quanti le hanno dato fiducia, schierandosi in prima persona, ed oggi si ritrovano un presidente che fa il contrario di quanto programmato? In una competizione alla pari, con la serietà propria di un uomo delle istituzioni che si candida a governare una Regione, secondo lei se non avesse contrapposto l’opera, i ribelli di oggi avrebbero votato per lei, per Massimo Romano, per Iorio o per il Movimento 5 stelle? Con quale risultato per la sua persona? Per tutte le altre domande che le pongono i sostenitori del “no all’autostrada”, le consigliamo di studiare bene lo status quo. Si informi bene come mai il primo tronco finanziato è quello centrale. Il suo predecessore Iorio glielo ha già spiegato in una intervista del 2013, quando le ha tirato le orecchie per la sua contrapposizione “incosciente”, dicendo che si era deciso di finanziare il tratto centrale perché era l’unico modo per ottenere successivi finanziamenti per far collegare quella parte dell’opera con le due autostrade ai limiti (San Vittore da un lato Termoli dall’altro). E si riveda bene anche la questione appalti. Altrimenti corre il rischio, come spesso le capita, di fare affermazioni puntualmente smentite il giorno successivo dai suoi stessi atti. Detto in altri termini, per una volta nella storia, parli e si comporti da presidente. Giovanna Ruggiero

Eolico, la protesta in tribunale

nanza la ragione di una iniziativa che ha voluto evidenziare i meriti di un tribunale come quello frentano, che a loro dire tutela la legge

maggiormente rispetto ad altre e più blasonate realtà. Ma l’appuntamento non era solo limitato a questo, poiché è stato presentato un

esposto alla Procura locale contro il proliferare dell’Eolico selvaggio. Striscioni, bandiere e manifesti con cui rafforzare la cultura della

legalità e a dar loro man forte è sceso anche il presidente della commissione anticorruzione Vincenzo Musacchio.


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Il 22 luglio scorso il Sole24ore ha pubblicato “La nuova Agricoltura dell’Italia”, un interessante articolo di Fabrizio Barca, che inizia con una mezza verità quando dice “Negli anni recenti molti, tra i quali chi scrive, hanno dovuto rivalutare il ruolo dell'agricoltura nello sviluppo del Paese”. Mezza e non sacrosanta verità, visto che questa sua rivalutazione, frutto di onestà intellettuale, che io sappia, non riguarda molti, ma pochi altri. E’ comunque un fatto significativo che una personalità come Barca, che ha avuto un ruolo importante come dirigente del Ministero dell’economia e come sottosegretario del Governo Letta, prenda atto della sottovalutazione, se non dimenticanza, del ruolo dell’agricoltura da parte della cultura e della classe politica e dirigente del Nostro Paese. E’ da augurarsi che anche altri, che, non solo nel passato ma anche nel presente, si sono dimenticati dell’agricoltura, seguano Barca in questa sua riflessione, alla quale va il merito di riportare al centro l’agricoltura e, con essa, il territorio che, insieme con altre risorse e valori, spiega e rappresenta. Al centro dello sviluppo, visto che è proprio il suo spostamento da perno dell’economia a un ruolo del tutto marginale una delle ragioni importanti di quel rallentamento dello sviluppo economico che, nel 2008, va in blocco e rende la crisi del Paese ancor più pesante che in altri. Un tipo di sviluppo che all’agricoltura ha rubato pianure e i terreni migliori di questo nostro Paese con la cementificazione spietata venduta, ancora oggi, come segno di benessere e di civiltà. Lo dimostrano i dati della drastica diminuzione della superficie agricola, del numero di imprese e di addetti, a partire dall’abbandono delle aree, considerate, all’inizio del boom economico, “arretrate”, poi “sottosviluppate” e, solo ultimamente, “marginali” e – lo voglio

Se la politica…

credere - con il suo significato di “poste ai margini”, che, ultimamente, stanno cogliendo un interesse sproporzionato, per me allarmante. L’agricoltura, una volta messa ai margini della cultura e dello sviluppo, ha, non a caso, pagato per prima il prezzo di questa esclusione, anticipando di quattro anni la pesante crisi causata dal fallimento di un sistema che si tenta di rianimare con tante respirazioni bocca a bocca, che, però, non fanno altro che aggravare la situazione invece che risolverla. Tant’è che neanche le risorse considerevoli dei vari programmi comunitari sono servite a dare forza a un’agricoltura posta ai margini e svuotata di programmi e di

progetti, soprattutto di una strategia di marketing fondamentale per competere e vincere sul mercato globale. Risorse comunitarie che, con la loro distribuzione a pioggia, sono servite, però, ad alimentare il sottogoverno, indebitare le aziende e ad arricchire solo i fornitori di trattori, concimi e antiparassitari. In questo modo l’agricoltura, soprattutto con la sua zootecnia industrializzata, ha contribuito all’inquinamento di vaste aree e i produttori agricoli sono stati resi servi inconsapevoli delle multinazionali. Certo, non sono mancate politiche che hanno inciso profondamente e positivamente come quelle della qualità, soprattutto

quando questo elemento, fondamentale in un mercato globale dove il consumatore si vuole sentire garantito, trova nel territorio la sua origine. Un aspetto che, a partire dagli anni ’60 con i vini Doc e Docg e, poi, dagli anni ’90, con le indicazioni geografiche Dop e Igp, riservate alle restanti categorie di prodotti riconosciuti con un marchio a carattere europeo, ha portato l’Italia a vivere primati con le sue 262 eccellenze dop e Igp, pari al 23% delle eccellenze complessive prodotte (1186) dai restanti paesi europei, di cui 15 di origine dei paesi extra Ue. Un elemento questo ben ripreso nel Piano strategico per l'innovazione e la ri-

TAaglio lto cerca nel settore agricolo, alimentare e forestale presentato dal ministro Maurizio Martina nei giorni scorsi per la discussione pubblica. Un documento interessante, che merita l’attenzione non solo del mondo agricolo o degli addetti ai lavori, ma anche di chi vuole davvero contribuire a dare una prospettiva di futuro alle nuove generazioni. Un documento positivo per i tanti temi trattati, tutti di grande interesse, che, a mio modesto parere, manca di una premessa quanto mai necessaria oggi, il territorio. Un bene finito sul quale riflettere attentamente, così come ha fatto Fabrizio Barca sull’agricoltura, se si vuole ridare centralità al settore primario e renderlo, così, perno di quel nuovo tipo di sviluppo improntato tutto sulla sostenibilità e compatibilità, il solo di cui ha bisogno il nostro Paese e il mondo intero per uscire dalla pesante crisi percorrendo una strada nuova, del tutto diversa dal passato, prima che sia troppo tardi. Ecco perché il territorio diventa una priorità, una premessa indispensabile per una corretta programmazione dell’agricoltura e, con essa, dello sviluppo economico dell’Italia. Tutto diventa credibile se il primo atto è quello che porta a bloccare il furto di questo bene primario, il territorio, a partire proprio dalle aree interne, quelle marginali, fra le quali sono da comprendere non solo l’Appennino, ma, l’insieme delle regioni meridionali ed insulari, le più esposte a invasioni di attività che limitano le risorse e i valori propri del territorio. In primo luogo l’agricoltura con il furto di terreno fertile e, come tale, necessario per il cibo che, in queste aree più che altrove, ha potenzialità enormi per esprimere qualità, ma anche storia, cultura, paesaggi, biodiversità, ambienti e tradizioni. Una miniera d’oro che il Paese non si può permettere di regalare all’avidità e alla stupidità. Pasquale Di Lena

Il senatore Ruta ritiene positivi gli interventi per investire nell'agroalimentare

“Competitività, i primi passi”

CAMPOBASSO. "Siamo molto soddisfatti per la grande condivisione, attenzione e serietà con cui si è lavorato in commissione Agricoltura per approvare all'unanimità il pacchetto di emendamenti al Dl Competitività. In questo modo abbiamo aumentato di molto il peso delle misure di Campolibero confluite nel Decreto. Tutto il lavoro svolto nelle ultime

settimane è stato possibile grazie anche alla collaborazione del ministro Martina e del viceministro Olivero che hanno agevolato e lasciato piena autonomia alla commissione nelle scelte che sono state adottate". Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura Roberto Ruta al Senato, intervenendo alla conferenza stampa organizzata

questa mattina a Palazzo Madama alla presenza del ministro Maurizio Martina. "Abbiamo finanziato l'estensione dei crediti d'imposta per innovazione, reti d'impresa ed e-commerce sia nell'Agricoltura che nel settore della Pesca e dell'Acquacoltura. Il mondo ha "fame" di prodotti italiani e noi vogliamo agevolare le filiere agoalimentari ita-

liane favorendo la creazione di reti d'impresa per essere più forti sui mercati internazionali. Per questo bisogna puntare con decisione sulla qualità dei prodotti favorendo l'aggregazione e agevolando l'internazionalizzazione delle nostre aziende". "Il decreto contiene anche un piano d'azione importantissimo a sostegno dell'inserimento dei giovani nell'attività agricola con la possibilità di usufruire dei mutui decennali a tasso zero. Naturalmente - continua Ruta sappiamo che questo è solo il primo tempo per una vera riforma del settore agricolo, il secondo sarà l'approvazione del collegato Agricoltura alla legge di Stabilità attualmente in discussione in commissione al Senato". "Ci siamo confrontati - conclude Ruta- con tutti i soggetti coinvolti nella filiera agroalimentare, dalla produzione alla commercializzazione dei prodotti, abbiamo raccolto istanze, registrato le criticità, così come abbiamo condiviso la necessità di compiere una grande scommessa collettiva e nazionale in agricoltura, utile a rilanciare il sistema Paese rafforzando l'export del Made in Italy: in questo senso l'appuntamento con Expo 2015 rappresenta un' occasione da non perdere, a cui prepararsi in modo ineccepibile, utilizzando tutti gli strumenti di collaborazione istituzionale".


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Dimensionamento scolastico, Regione battuta Il Tar ha dato ragione alla Provincia di Campobasso sul piano di riordino delle scuole

Esu Molise, il nuovo consiglio

Insediati i nuovi amministratori Approvato il bando per le borse di studio

CAMPOBASSO. Tar Molise si è pronunciato sul piano di dimensionamento scolastico, accogliendo il ricorso proposto dalla Provincia di Campobasso, respingendo invece tutti gli altri. In sostanza, nel ricorso accolto e proposto, per l’ente provinciale, dall’avvocato Matteo Iacovelli, sono state annullate sia la delibera di Giunta regionale numero 251 del 17 dicembre 2013 (con cui il Consiglio regionale ha approvato il Piano Regionale di dimensionamento della rete scolastica per il periodo 2014/2016, con variazioni rispetto ai piani provinciali) nella parte in cui prevede la conservazione dell’Istituto omnicomprensivo di Vinchiaturo, sia la delibera della giunta Regionale del Molise numero 20 del 21 gennaio 2014 nella parte in cui attiva il nuovo indirizzo didattico di Liceo sportivo per l’anno scolastico 2014/2015, presso il Liceo Scientifico “D’Ovidio” di Larino, in luogo del Liceo Scientifico “Alfano” di Termoli. In sostanza l’Istituto Professionale

Servizi Enogastronomici e Ospitalità Alberghiera (l’Alberghiero) resta aggregato, come nei piani della Provincia di Campobasso, all’I.I.S. di Bojano; mentre, il Liceo Sportivo nascerà a Termoli. Ha avuto, dunque, ragione il presidente della Provincia, Rosario De Matteis, che lo scorso febbraio, quando il ricorso è stato inoltrato, affermò in una nota stampa, quello che è stato confermato dal Tar Molise, ovvero che “la norma prevede che l’organizzazione della rete scolastica sia delegata alle Regioni sulla base dei piani provinciali, specie per le scuole secondarie di secondo grado. In particolare la Provincia contesta alcune difformità alla Regione: in primo luogo la localizzazione del liceo sportivo in Larino, mentre noi avevamo indicato il liceo scientifico “Alfano” di Termoli, città e sede più idonea per ospitare tale tipologia di scuola. Il ragionamento va allargato anche tenendo in considerazione i collegamenti, la vicinanza con altre e due regioni, la popola-

zione e le prospettive, nonché la disponibilità di strutture sportive (piscina, campi da tennis, palestre, piste di atletica, polo velico e campetti in erba sintetica, di proprietà della Provincia o esterne senza oneri). In secondo luogo, un’altra scelta non condivisibile è stata quella illogica e illegittima tesa al mantenimento della configurazione dell’Istituto omnicomprensivo di Vinchiaturo. Noi avevamo aggregato l’istituto alberghiero di Vinchiaturo – spiegò De Matteis – all’I.I.S. di Boiano perché la norma tende alla eliminazione degli omnicomprensivi e per risolvere la criticità numerica dell’istituto boianese che, in virtù di una proiezione futura, rischia di scomparire. Quindi alla base del nostro ricorso ci sono violazioni di leggi, di linee guida, eccesso di potere per irragionevolezza, illogicità manifesta e contraddittorietà”. Respinti, invece, gli altri ricorsi, proposti dai Comuni di Montefalcone nel Sannio, Monteroduni, Cerro al Volturno e Palata

CAMPOBASSO. Si è riunito a Campobasso il nuovo consiglio di amministrazione dell’Ente per il Diritto allo Studio del Molise, composto dal presidente Candido Paglione e dai componenti Claudio Russo, Alfonso Cantone, Angelo Giannini e Massimo Barbato. Una riunione a 360 gradi, nel corso della quale è stato approvato il nuovo bando per le borse di studio e per le provvidenze economiche per il prossimo anno accademico 2014/15, più semplice rispetto all’anno precedente, e che presenta diverse novità come ad esempio la possibilità di rettificare eventuali errori da parte degli studenti e la precedenza in graduatoria, a parità di punteggio, ai candidati che avessero genitori costretti a ricorrere agli ammortizzatori so-

ciali. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato per il 25 settembre 2014 e nelle prossime ore il bando sarà online sul sito dell’ente (www.esu.molise.it). Tra gli altri argomenti affrontati, l’intenzione di trasferire l’Ente per il diritto allo studio universitario dalla storica sede di via Zurlo ad una più vicina alle facoltà dell’ateneo, che sia accessibile anche ai diversamente abili, e la possibilità di allargamento dell’offerta della mensa per gli studenti della sede di Isernia. “Si apre un nuovo corso – dichiara il presidente Candido Paglione – e noi siamo al fianco degli studenti, con l’intento di migliorare e di ampliare l’offerta dei servizi, compatibilmente con le disponibilità economiche dell’ente”

L'intervento

Organizzazione del sistema scolastico regionale, sollecito il ministero della pubblica istruzione di Michele Petraroia In base ad un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 29 luglio andranno in scadenza gli incarichi dirigenziali presso gli Uffici Scolastici Regionali ed il Ministero dell’istruzione entro tale termine ha l’obbligo di nominare i nuovi Provveditori agli Studi nelle singole regioni. La novità del decreto è che il Molise non risulterà più aggregato all’Abruzzo con una dirigenza interregionale ma avrà un proprio dirigente anche se di seconda fascia che si rapporterà direttamente col Ministero sulla falsariga di ciò che sarà attuato anche in Umbria e Basilicata. Riprendendo una nota di sollecito dello scorso anno ho inoltrato istanza al Ministro Giannini ed ai Capi-Dipartimento del

M.I.U.R. per chiedere l’assegnazione tempestiva sia del nuovo Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale che quella degli altri incarichi dirigenziali vacanti che rendono problematica la gestione dell’organizzazione scolastica sulle due province e sul territorio. Contestualmente ho puntualizzato che necessita sbloccare con massima urgenza l’immissione in ruolo degli undici vincitori di concorso alla dirigenza delle istituzioni scolastiche in modo tale che le n.54 strutture regionali approvate con il Piano di Dimensionamento possano avere tutte un dirigente titolare superando reggenze anacronistiche e penalizzanti per gli studenti e per la funzionalità didattica. Fermo restando il pronunciamento del TAR che da indiscrezioni pare che abbia

confermato la riduzione da n. 82 a n. 54 istituzioni scolastiche autonome, anche se con qualche piccola modifica riferita a singole aggregazioni locali, è indispensabile che il Molise venga messo in condizione dal Ministero dell’istruzione di poter disporre di una struttura dirigenziale in grado di pianificare gli adempimenti dell’anno scolastico 2014-2015 in tempo utile e a salvaguardia dei diritti degli studenti e delle loro famiglie. A tal fine i preposti uffici dell’Assessorato Regionale all’istruzione stanno predisponendo un provvedimento di riordino in materia di scuola, formazione e conoscenza, teso a recepire le innovazioni legislative nazionali e migliorare la funzionalità del sistema scolastico molisano.



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Campobasso

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La Regione Molise vorrebbe disfarsi di un bene pubblico in favore di iniziative ed opere che non le competono

A proposito del “Romagnoli” e delle possibili alternative

Un primo sopralluogo al terreno comunale (16mila metri quadri in leggero declivio) in agro della Frazione di S. Stefano per verificare la possibilità di realizzarvi un impianto sportivo da destinare prioritariamente al rugby. Che, come si sa, fino alla venuta del Papa, per gli allenamenti e per le partite di campionato ha utilizzato il terreno del “Romagnoli”. Pensare di tornavi, rimettendo in sesto la recinzione, è un azzardo che l’amministrazione comunale non vuole correre e tantomeno la Regione che del “Romagnoli” è proprietaria. Quel sito oramai è sacrale e ogni ipotesi laica non ha cittadinanza. Finanche l’idea di utilizzarlo parzialmente per la costruzione della sede regionale rischia di andare definitivamente a ramengo e con essa il diritto/dovere della Regione di razionalizzare la spesa pubblica, sapendo che tra le prime voci c’è quella che riguarda i fitti passivi: oltre tre milioni all’anno. Interessa a qualcuno? Certo non a coloro che in massa perorano di vedere il “Romagnoli” trasformato in una sorta di Eden popolato di bambini che giocano, di mamme coi bebè in carrozzino, di anziani dediti alla lettura e/o alla contemplazione, di giovani a crocchi (magari disoccupati o in cassa integrazione, come piacerebbe all’assessore al Lavoro Michele Petraroia) che socializzano e si scambiano suggerimenti e pareri sul senso della vita (!).

In giro per il Molise con le auto d’epoca. Gara di eccellenza, nel fine settimana, organizzata dal Classic car club Molise di Campobasso, sabato 26 e domenica 27 luglio, con la settima edizione della "Targa del Matese - Trofeo Eduardo D'Ermes", manifestazione di regolarità classica, con rilevamenti di passaggio. L'evento, valevole per il Campionato nazionale Asi di auto storiche, si articolerà su

Ignari che di fianco scorre la maggiore corrente di traffico in città, e che le condizioni climatiche locali sono tali che in quel punto concentrano le peggiori manifestazioni per molti mesi dell’anno. Ignari dell’esistenza a qualche centinaio di metri del più bel giardino all’italiana (la Villa De Capoa, ricca di verde, di viali alberati e di spazi per le attività ludiche) che per decenni ha funto da luogo d’incontro e, come piace oggi esprimersi, per

“socializaree”. Non sappiamo quale sarà la soluzione tecnica e amministrativa che consentirà alla Regione di mettere a disposizione l’area del “Romagnoli” (indubitabilmente gratis) per farne un’area di svago e/o da dedicare in ricordo della visita di Papa Francesco. Acquistata dal Comune di Campobasso nel 1985 per 6 miliardi di lire con la precipua destinazione a sede regionale. Se in questo nostro Paese le leggi, le norme e i re-

golamenti contano ancora qualcosa (di cui dubitiamo fortemente), e non prevalgono qualunquistici moti dell’animo e della fede, non vediamo semplice né facilmente realizzabile per la Regione Molise disfarsi di un bene pubblico in favore di iniziative ed opere che non le competono. Comunque, che del “Romagnoli” sia al momento preclusa la destinazione sportiva se ne sono convinti alfine anche i responsabili della società di rugby

che ieri l’altro insieme al sindaco Battista e all’assessore ai lavori pubblici Pietro Maio e ad alcuni rappresentanti del Coni, hanno preso parte al sopralluogo al terreno comunale di S. Stefano, ricavando l’impressione che possa fare al caso, ovvero ad essere sistemato e attrezzato come area sportiva, quindi per l’attività rugbista campobassana. Un approccio; una prima valutazione; un primo giro d’orizzonte con prospettive più che soddisfacenti che però devono trovare l’assenso e la partecipazione finanziaria del Coni (Credito sportivo). Il sindaco e l’assessore si sono detti fiduciosi che tutto svilupperà per il meglio, mettendo a segno due obiettivi: un nuovo impianto sportivo e la “salvezza” del “Romagnoli”. Il terreno di cui stiamo parlando si trova a qualche centinaio di metri dalla strada a scorrimento veloce “Rivolo”, che in quel punto lambisce il territorio di S. Stefano e potrebbe realizzare il sogno degli abitanti della Frazione di collegarsi rapidamente al capoluogo. Ma un inghippo burocratico sollevato da un tecnico della Provincia pare stia bloccando il finanziamento e la realizzazione dell’innesto. La possibilità di aggiungere l’impianto sportivo ai motivi per cui è necessario collegarsi al “Rivolo” dovrebbe aiutare a rimuovere l’ostacolo burocratico e l’ostinazione di chi lo ha sollevato. Almeno si spera. Dardo

Auto d’epoca; classic car club Molise di Campobassi organizza La settima targa del Matese-trofeo Eduardo D’Ermes”

due tappe, con circa 150 chilometri di percorso complessivo e 45 prove speciali. A Isernia la partenza e l’arrivo della due giorni. Ma la competi-

zione toccherà anche i diversi centri dell’Alto Molise, tra cui Agnone, snodandosi tra paesaggi naturalistici di grande pregio e suggestione. “Anche per il 2014 – ha

spiegato il presidente del Classic car club Molise, Pietro Gabrieli – abbiamo voluto riproporre una gara storica, la Targa del Matese, che si svolse a Campobasso negli

anni ’31, ’32, ’33. Uno sforzo organizzativo notevole per il nostro club, che però ci proietta in uno scenario nazionale di grande prestigio”.


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Campobasso

27 luglio 2014

Scuola, organici insufficienti, anche l’Usr chiede 70 posti in più La Flc Cgil ha consegnato al prefetto di Campobasso un documento che riassume le difficoltà del settore

In questi giorni la FLC CGIL Molise è tornata a denunciare il grave stato di abbandono in cui versano le scuole pubbliche della regione. Ha promosso assemblee con i precari, un presidio davanti alla Prefettura di Campobasso ed ha chiesto un incontro alla delegazione parlamentare molisana. Al Prefetto di Campobasso è stato consegnato un documento che riassume le difficoltà in cui si trovano le scuole molisane, per effetto dei tagli agli organici, per le riduzioni delle risorse e per la contrazione del tempo scuola. E’ in attesa di poter incontrare la delegazione parlamentare per condividere proposte concrete sulle iniziative, anche le-

gislative, che essa potrebbe assumere in merito alla garanzia di una scuola pubblica adeguata per gli studenti molisani. Intanto anche l’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato di aver chiesto al MIUR 70 posti in più, tra docenti e personale ATA, perché gli organici assegnati non consentono di coprire le richieste fatte dalle scuole. Anzi, sono necessari ulteriori posti di sostegno per garantire ai ragazzi disabili il diritto all’integrazione scolastica ed a un’istruzione individualizzata. Questa disposizione conferma quanto denunciato in più occasioni dalla FLC CGIL Molise: con i numeri assegnati non è possibile fare scuola in regione. Viene

messo in discussione il diritto costituzionale all’istruzione. Gli ulteriori tagli di 40 posti, previsti dal MIUR per il prossimo anno scolastico, documentano la scelta dell’Amministrazione di ridurre gli organici a prescindere. Infatti, il provvedimento di richiesta di nuovi organici avanzato dall’USR Molise, dimostra, inequivocabilmente, che da una parte si riduce e dall’altra si chiedono altri posti per consentire alle scuole di poter funzionare. Bisogna smetterla con una politica che non si interessa del futuro delle nuove generazioni. Un futuro che passa, inizialmente, attraverso un’istruzione adeguata. Le disfunzioni ed i problemi derivanti da

World Music Project, salta il concerto di Elio e le Storie Tese

Il concerto del primo agosto di Elio e le Storie Tese a Sepino non si svolgera’ a causa delle possibili avverse condizioni del tempo, le quali impedirebbero alle squadre ed alla regia di poter girare le immagini del documentario che andra’ in onda sulle reti nazionali. In alternativa, con una tempi-

stica molto stretta che non permette di organizzare grandi eventi a pagamento, la direzione del WMP in accordo con il Comune di Sepino, ha deciso di offrire il concerto dei 99 Posse in forma totalmente gratuita, in data 9 agosto. Prima di loro 5 band italiane

mentre a seguire 5 Dj, com’era stato gia’ preventivato per il primo agosto. Tutti coloro che hanno acquistato la Prevendita di Elio possono recuperare l’intero importo semplicemente recandosi con il biglietto presso il punto vendita in cui hanno acquistato il biglietto.

queste riduzioni sono sotto gli occhi di tutti: classi pollaio, aumento del numero di ore d’insegnamento, mancanza di risorse per il recupero e per l’integrazione, impossibilità di tenere aperte le scuole per le iniziative programmate, compensi non percepiti per le attività svolte, segreterie ridotte all’osso con disservizi amministrativi conseguenti. In questi ultimi anni le scuole sono state costrette a vivere nell’emergenza. La politica dei tagli e quella delle riduzioni le hanno stremate. Occorre una nuova stagione nella quale si ponga al centro dell’attenzione l’importanza di investire in istruzione e formazione. Sono questi, infatti, gli

ambiti entro i quali far ripartire una prospettiva di crescita e di sviluppo in Molise. La certificazione delle diverse crisi aziendali, che viene fatta quotidianamente in regione, potrà essere superata solo da interventi risolutivi ed investimenti nei settori della conoscenza. Tutto il resto rappresenta un palliativo che può dare una boccata d’ossigeno nel breve periodo, ma risulta, com’è evidente, uno strumento inadeguato rispetto alla complessità della crisi odierna. Intanto prosegue la mobilitazione. Per il 30 luglio il Coordinamento dei precari della scuola ha annunciato un’altra assemblea a Campobasso.



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27 luglio 2014

Termoli

Zuccherificio, lavoro per 40 giorni

Da ieri a pieno regime le macchine per la lavorazione delle barbabietole TERMOLI. Stavolta c’era davvero poca fiducia per immaginare un momento simile, ma lo Zuccherificio del Molise è come un gatto, ha sette vite. Quaranta giorni circa di lavorazione, 240mila tonnellate di bietole attese sui piazzali per produrre 32mila tonnellate di zucchero e 230 lavoratori impiegati, di cui 80 fissi e 150 avventizi. Sono queste le cifre della campagna saccarifera 2014, inaugurata stamani allo Zuccherificio del Molise, alla presenza dei vertici della giunta regionale Frattura e Facciolla, del management della Newco Fusco e Baranello, del vescovo di Termoli-Larino De Luca e di decine e decine di altre persone, tra cui dipendenti, loro familiari e i trasportatori.Quattro i tir carichi di

barbabietole fermi sin dal mattino in attesa dell’apertura ufficiale dei cancelli, avvenuta a cavallo delle 10, con un contenuto cerimoniale in cui il presule ha richiamato i valori e l’amore per la terra e i suoi frutti e Frattura ha sottolineato il lavoro svolto per far decollare lo Zuccherificio a dispetto dei tanti gufi che avevano già decretato la fine dello stabilimento. Il primo camion si è fermato sulla pesa ed è saltato anche il tappo dello spumante appena il vescovo ha terminato la sua benedizione. Momenti intensi anche quando le bietole sono state trasferite dal nastro fino all’area di stoccaggio. Ma ora la battaglia più complicata sarà quella di salvaguardare negli anni a venire continuità produttiva e filiera nel Centrosud.

Estate termolese al via

E' stato presentato il cartellone da un costo di 150mila euro TERMOLI. Non ci saranno eventi di minore o maggiore portata, al di là di possibili preferenze personali. Il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca ha esordito ringraziando la struttura comunale e scusandosi per il ritardo con cui è stato assemblato e varato il cartellone dell’estate termolese 2014, ritardo obbligato visti i tempi di insediamento della nuova amministrazione. Un costo di 150mila euro, budget che non vedrà eventi sparire dal palinsesto, ma calibrati, dove si è riuscito a risparmiare finanche sui fuochi pirotecnici (6mila euro). Per il primo cittadino vitale ri-

sparmiare, anche per dare un senso di austerity in un periodo particolarmente difficile per la popolazione e la gente nel complesso. Tratto peculiare il voler estendere gli eventi in tutti i quartieri, a cominciare da un trittico teatrale a Difesa Grande, esperimento approcciato dall’ex vice sindaco e assessore al Turismo nella giunta Greco Filippo Monaco ormai 8 anni fa, questo dal 18 al 20 agosto. Novità di calendario lo spostamento del festival del Folklore nella prima decade di agosto e addirittura il Premio Termoli in inverno, a cavallo delle festività natalizie, de-

stagionalizzazione decisa un po’ per necessità e un po’ per scommessa, per accendere più luminosi riflettori sull’evento di arte contemporanea. Piatto forte saranno i Manhattan Transfer il 29 agosto in piazza Duomo, nell’ambito dell’Eddie Lang Jazz Festival, e il concerto di Edoardo Bennato per San Basso, il classico 5 agosto, in piazza del Papa. Capisaldi le tre festività, quella patronale, i fuochi del 15 agosto con la festa del Mare e la Sagra del Pesce. Il 12 agosto ci sarà la festa del libro in Piazza Monumento. Un gradito ritorno, quello dello Skamoscio d’argento, per San Rocco e la due giorni della sagra del pesce, il 22 e 23 agosto. Ritorno anche per il jazz, col 26 e 27 agosto, con sul palco Sarah Jane Morris e Rosalia De Souza Il cartellone è stato presentato oltreché dal primo cittadino, dai presidenti di commissione Oscar Scurti e Antonio Giuditta, il dirigente Alfredo dalla Torre e i dipendenti dell’ufficio Turismo della Torretta Belvedere e alcuni tra collaboratori esterni e organizzatori. Ci saranno eventi a pagamento, al teatro Verde, con Biagio Izzo l’11 agosto, I Mudù il 14 e Dodi Battaglia il 17. Infine, la Notte blu ci sarà a settembre, affidata alla cura delle associazioni locali.

San Basso, più gente sulle barche Effettuato il carico statico sulle imbarcazioni per la processione a mare

TERMOLI. Manca poco più di una settimana alla festività di San Basso e qualcosa si muove, finalmente. Nella giornata di ieri un tecnico del Rina, il Registro navale italiano, proveniente da Ortona, si è recato al porto di Termoli e ha effettuato delle misurazioni e prove di carico statico per cercare di calibrare al meglio la possibilità di portare quanta più gente possibile sui pescherecci nella processione a mare del 3 agosto, tra due domeniche, sempre nel rispetto della normativa e della sicurezza. Insomma, un’operazione che è servita per dare più sostanza alla forma, e non è un gioco di parole, dove per forma intendiamo il numero di persone da ospitare in base alla lunghezza delle imbarcazioni e per sostanza le unità che potranno salire garantite dalla solidità stessa delle barche. Un’azione di verifica per la cui tempestività le marinerie tutte ringraziano il comandante della Guardia costiera Antonio Nasti, che visto il momento difficile, è riuscito a farla compiere con un risparmio del 70% sul costo che di solito sostengono gli armatori. Tra i beneficiari di questa missione tecnica anche i natanti della piccola pesca, come i vongolari, anche loro potranno far salire a bordo più persone e Viva San Basso!


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Termoli

27 luglio 2014

“Campomarino, solo canne”

La minoranza accusa l'amministrazione di scarsa programmazione CAMPOMARINO. Archiviata la festività patronale di Santa Cristina, nell’ultimo fine settimana di luglio torna aspra la critica della minoranza consiliare, che con la voce da solista di Antonio Saburro (Campomarino di tutti) sferza la giunta Cammilleri. “Stiamo giungendo alla conclusione della stagione estiva 2014 e a oggi la maggior parte dei lotti di terreno non edificati ancora, risultano pieni di canne che oltrepassano le proprietà private per sporgere abbondantemente sulle strade pubbliche. Una di queste è sicuramente Via Delle Gardenie (quella più famosa), in effetti, qui le canne la fanno da padrona. Lungo tutta la via vi è la presenza costante di canne, che da lotti privati, sporgono abbondantemente. Questo è un problema facilmente risolvibile, ma sono anni che nessun amministratore lo affronta con il giusto impegno. Eppure, questa è una via molto frequentata, sia per la presenza di numerosi turisti e sia per i molti residenti. Soprattutto questi ultimi, hanno segnalato più volte l’amministrazione negli anni precedenti,

ma nulla è stato fatto. Vicino a Via Delle Gardenie, troviamo via Allende, strada anche questa molto trafficata. Per chi la percorre di notte, potrà notare come a metà percorso, la via è completamente buia. Questa volta, a differenza delle altre, la problematica, è di tutt’altra natura. I pali ci sono e sono anche nuovi, l’unico problema è, che a metà via, almeno in 6-7, risultano posizionati in modo diverso rispetto a tutti gli altri. La loro cattiva ubicazione, non consente di illuminare bene la pubblica via. Visto che il marciapiede ne avrebbe consentito il loro posizionamento nella stessa ubicazione di tutti gli altri, mi sorge il serio dubbio che si sia trattato di errore tecnico. La zona, oltre che essere centrale, è anche in forte espansione, pertanto credo sia giusto verificare e risolvere la problematica esistente. Per completare, non potevano mancare certo le buche come per le altre vie. Anche qui, qualcuno rischia di rimetterci gomma e cerchio, se con la propria auto, percorre Via Allende e svolta su Via Crispi”.

La nuova Jeep firmata da un termolese

E' l'ingegnere Ennio Meccia la matita del fuoristrada Fiat ROMA. C’erano proprio tutti alla presentazione al presidente Renzi a Palazzo Chigi della nuova Jeep Renegade realizzata dal gruppo Fiat Chrysler Automobiles (Fca). Con in prima fila il presidente di Fiat, John Elkann, e l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, la nuova autovettura è stata presentata al premier Matteo Renzi, primo modello nella storia del marchio Jeep costruito in Italia, proprio presso lo stabilimento Sata di Melfi (Basilicata), dove opera l’ingegnere termolese Ennio Meccia, tra i capo progettisti della vettura che con orgoglio è presentata così: “è la prima volta che in Italia facciamo una Jeep. Siamo carichi di entusiasmo. Parlano da sole, sono dei gioiellini”. La qualità della vettura, sottolinea un altro operaio, “l’avete vista. Noi siamo pronti, entusiasti e colpiremo il mondo. Ce la faremo”, ma non solo, per lui, inoltre, “il rilancio di queste nuove vetture dà una

grossa linfa, una nuova vita e un nuovo entusiasmo a tutti i lavoratori dello stabilimento. Parliamo di circa 10 mila lavoratori tra lo stabilimento e i principali fornitori che ruotono a queste vetture. L’impegno sociale che sentiamo è qualcosa di importante e di forte”. Questa nuova versione della Jeep Renegade, amplia la gamma Jeep a livello globale e rappresenta il debutto ufficialmente del brand ‘off road’ prodotto in Italia. La vettura sarà diffusa in più di 100 Paesi nel mondo, inclusi gli Stati Uniti, ed è dotata di efficienti motorizzazioni turbodiesel e benzina, disponibili nelle configurazioni a trazione anteriore e integrale: debutto ufficiale nel commercio a partire dalla fine di settembre. Ennio Meccia, nel suo intervento, ha “strappato la promessa a Renzi di una visita al proprio stabilimento lucano. Da parte nostra i complimenti all’ingegnere meccanico termolese.

Bonefro, tutto pronto per la quinta edizione di “Sapori dei Borghi sotto le stelle”

BONEFRO. L’evento ormai diventato appuntamento per migliaia di persone provenienti da tutta la regione e turisti stranieri che affolleranno i borghi del piccolo paesino, arriva alla sua V Edizione. Anche quest’anno non mancheranno sorprese, la notte del 4 agosto nei meravigliosi borghi del centro storico di Bonefro, la musica dal vivo dei sax e altri strumenti allieterà la serata, i colori dei spettacoli pirotecnici daranno brio alla serata, non mancheranno i prodotti artigianali delle migliori aziende tra cui: Fattoria Rosa con i suoi caseari, Filiermolise pasta artigianale, Bio Sapori, Az. Agricola Paladino con la sua famosa Treccia, delizie di Agnone con il pane casereccio e la mozzarella di bufala, i frutti di bosco raccolti nei terreni di Bonefro dall’Az. Agricola Iarocci “Delizie di Monte Matte”, i dolci per grandi e piccini dell’Azienda Torzi con esperienza dal 1977, i profumati tartufi molisani distribuiti da Sapori di Bosco e Iorio Tartufi, per soddisfare i palati più fini ci sarà la sovrana tintilia del molise delle migliori cantine Molisane tra cui,

Angelo D’Uva, Giagnacovo, Masseria Flocco, Salvatore e Di Tullio. Il gustoso miele molisano dell’azienda Pucci e D’Addario. L’Associazione Macchiarelle riproporrà come la scorsa edizione i gustosi arrosticini abruzzesi, non mancheranno intrattenimenti anche per i più piccoli con giochi e gonfiabili curati dalla palestra midasport di Bonefro, inoltre ci saranno i lavori artigianali fatti a mano con feltro e altre stoffe pregiate i lavori delle famose ceramiche “D’Addario” di Sant’Elia a pianisi. La mostra fotografica “frammenti del passato” allestita lungo il percorso da Egidio Cicoria, dove tuffarsi per rivivere il passato e vedere foto di Bonefro ormai rare. Insomma sembri che anche quest’anno non manchi nulla. Il sindaco Dott. Montagano Giuseppe augura di trascorrere una liete serata a tutti i visitatori, ringraziando sin da ora tutte le aziende che prenderanno parte all’evento. Evento realizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bonefro.



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