28 giugno 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 133 - SABATO 28 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

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L’Oscar del giorno a Francescopaolo Di Menna

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Francescopaolo Di Menna. Il prefetto di Campobasso ha riunito l'organo di vigilanza e controllo per assicurare un'estate tranquilla. Con l’impiego ottimale delle risorse disponibili e una rafforzata collaborazione saranno intensificati, in particolare, i servizi di prevenzione e controllo del territorio per il contrasto ai fenomeni criminali più diffusi nei luoghi di vacanza, di polizia stradale sui principali itinerari del traffico estivo. Un plauso al prefetto, dunque, per garantire un'estate tranquilla.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'assessore al lavoro della Regione Molise oggi andrà ad incassare la manifestazione di protesta dei sindacati per l'occupazione. A parlare, tra l'altro, sarà la segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso. Sindacato, ricordiamo, che ha visto proprio Petraroia guidare in Molise qualche anno addietro prima del suo ingresso a palazzo Moffa. Tante, troppe le aziende in crisi e i lavoratori che già hanno perso il posto di lavoro o rischiano di perderlo. E oggi manifestazione in piazza.


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28 giugno 2014

Bregantini chiede Il contributo garantirebbe 30 biglietti per potere assistere alla Santa Messa

all'Assindustria 10.000€

CAMPOBASSO. E’ cosa nota che la visita di un Papa, soprattutto in un luogo dove tale evento non è mai avvenuto, crea una serie di emozioni e manifestazioni di gioia mai vissute dal popolo che diventa ansioso. Cosa legittima per i credenti ma anche per quanti vedono in una figura così imponente un Istituzione comunque da rispettare. Fermento, dunque, ai vari livelli con tutte le istituzioni indaffarate ad organizzare la visita di Francesco, che ogni ora cambia alcuni dettagli, causa motivi logistici e di sicurezza. Fin qui nulla di nuovo se non fosse per un’indiscrezione che circola insistentemente e che vedrebbe la locale Associazione degli Industriali impegnata in una sorta di raccolta fondi da destinare alla Curia

del capoluogo attraverso la vendita dei biglietti per incontrare il Pontefice all’Università, nell’appuntamento mattutino con il mondo produttivo. Ebbene, pare che il Presidente Natale ed il suo Direttore Varrone abbiamo pensato di “vendere” i circa 30 ticket a loro riservati, alla modica somma di 300 euro, a quanti fossero interessati a partecipare a tale accadimento. Ad oggi però, dei 30 tagliandi ne risultano venduti circa la metà, con rammarico dei vertici dell’Associazione che comunque ha promesso sostegno alla Curia, magari dando una mano come fatto dalla ditta che vende borse e che ha usato l’immagine di Papa Francesco per farsi pubblicità. Il fine giustifica i mezzi? Sarà.

Chi sarà il fortunato possessore del pass per l’arrivo del Santo Padre? di Massimo Dalla Torre

Mentre si attende il semaforo verde da parte della commissione pontificia se fare sfilare nuovamente gli ingegni del Di Zinno in occasione della visita del Santo Padre, chissà poi con quali fondi, si sta procedendo alla consegna dei pass che, a quanto pare hanno assunto i connotati della cosiddetta “araba fenice”, di cui si sa l’esistenza ma nessuno l’ha mai vista. Pass che suddivisi per colori: gialli, verdi, rosa, questa è la scala cromatica che li caratterizza, così c’è riferito, sicuramente, secondo il costume all’italiana, anche in quest’ occasione per buona parte non vorremo che finissero nelle mani di “pochissimi fortunati”, proprio come il biglietto d’oro contenuto nelle tavolette di cioccolato del film “la fabbrica di cioccolato”, che permetteva la visita dello stabilimento misterioso di proprietà dell’estroso Willy Wonka. Pass che in questi giorni sono in distribuzione “cum grano salis”, aggiungiamo noi, alle parrocchie che sono costrette a respingere i numerosi astanti alquanto arrabbiati, ecco il perché del nostro intervento, che non sono riusciti ad accreditarsi sul sito internet giacché non accessibile. Un qualcosa di talmente inconcepibile e inammissibile che, se arrivasse alle orecchie del Santo Padre, per il carattere che ha, non esiterebbe a strigliare gli organizzatori intenti a fare il classico gioco dello scarica barile e non a dare spiegazioni che non hanno alcun nesso logico. Illogicità che in queste ore di febbrile lavoro e di attesa fa si che l’invito rivolto dall’arcivescovo Bregantini in occasione del Corpus Domini di abbellire la città con fiori e coperte i balconi sia vanificato. Coperte sotto di cui invece sarebbe meglio si nascondesse chi imperterrito prende il naso i fedeli;

perché di una vera e propria presa in giro si tratta, che penalizza la comunità e soprattutto il capoluogo di regione che non è assolutamente idoneo ad accogliere eventi di questa portata. Eventi, che la dicono lunga, su come Campobasso e solo Campobasso, perché Isernia dimostra un’elasticità superiore, dell’Università non parliamo perché è un pianeta a parte dove è tutto pronto, deve arrendersi dinanzi ai prodromi di un fallimento ben delineato all’orizzonte che non depone assolutamente a favore della città e dei suoi cittadini. I quali, anche per la scelta del sito dove Francesco incontrerà i fedeli, sono stati testimoni d’indecisione inaudita. Aggettivo “condito” finanche da una lunga e innumerevole serie dichiarazioni alla stampa che, a quanto pare, non è più gradita, leggasi le frasi poco eleganti e di fastidio pronunciate all’indirizzo dei cronisti presenti all’ennesimo volo dell’elicottero bianco sulla città, come se si stesse bivaccando e non documentato lo stato dell’arte. Insomma una sorta di “rabellot” con tanto di punti interrogativi da parte di chi dovrebbe avere le idee chiare che, a quanto pare, di chiaro ha solo le intenzioni di favorire i cosiddetti “amici, degli amici, egli amici” ossia “raccomandati”. Un “rabellot” che non favorisce assolutamente chi aspetta la visita del Papa non per mettersi in mostra, ma per dare testimonianza di credo null’altro. Una testimonianza che, se le cose dovessero rimanere così, costringerà moltissimi a rimanere in casa, giacché la città sarà chiusa, anzi blindata, perché ancora una volta a trionfare è lo stereotipismo che snaturalizza le parole i gesti che quotidianamente testimoniano la difficile condizione dell’ “uomo” che parla, agisce e soprattutto soffre.

E Campobasso cerca Vigili Occorrerebbero 200 pizzardoni mentre il Corpo ne ha in dotazione una cinquantina

CAMPOBASSO. Manca personale alla Polizia municipale di Campobasso e per fronteggiare le esigenze di sicurezza e viabilità in occasione della visita del Papa il prossimo 5 luglio e il Comune ricorre al personale civile. Tre dipendenti del Servizio mobilità al termine di un corso di formazione saranno destinati a servizi di Polizia stradale. Del resto, occorrerebbero qualcosa come 200 vigili urbani a fronte di un Corpo che nel complesso arriva ad una cinquantina. Chiesti rinforzi anche a Regione, altri comandi di polizia municipale della provincia, Protezione civile, Anas, polizia provinciale e associazioni di volontariato.


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27 giugno 2014

Ritorna la centrale a biomasse nel Matese al vaglio della Regione dove il settore è retto da Riccardo Tamburro

Gli affari energetici

di don Paolino li decide Patriciello

CAMPOBASSO. A piazzare al vertice del settore Energia della Regione Molise l’ex consigliere regionale Riccardo Tamburro è stato proprio Paolo di Laura Frattura. Ed oggi il nuovo dirigente, uomo di Aldo Patriciello, dovrà decidere se concedere di nuovo l’autorizzazione alla società Civitas per la costruzione di una centrale a biomasse legnosa nel cuore del Matese. Un progetto che ha fatto scalpore nel mondo politico e che segna i conflitti d’interesse del governatore. Anche se, il buon Frattura, ha aggirato l’ostacolo regalando prima le sue quote al marito del suo capo di Gabinetto (Mariolga Mogavero), e poi affiancando altri soci (la società C&T) che si ritrovano anche nella Biocom, l’altra società energetica di Frattura finita sotto inchiesta (e con essa anche il governatore) per aver percepito 265mila euro di fondi pubblici senza mai realizzare il progetto. Tamburro dovrà decidere se autorizzare o meno questa centrale. L’autorizzazione era già stata concessa due anni fa dalla Regione Molise ma il Comitato Matese Arcobaleno ha impugnato al Tar l’atto di concessione che è stato sospeso. La Civitas ha ripresentato la domanda e a dicembre 2013, quando il settore era retto da Manfredi Selvaggi, non se n’è fatto nulla. Poi il riordino dell’organizzazione regionale, la sostituzione dirigenziale e l’arrivo di Tamburro. Cioè quel Tamburro che, in fondo, è pur sempre l’ex consigliere regionale dell’Adc, al fianco del patricielliano cognato illustre Mario Pietracupa, ed è anche coordinatore di Rialzati

Molise che guarda caso siede in maggioranza con l’esponente Vincenzo Cotugno, ossia l’altro cognato di Patriciello. Senza contare i rapporti di affari che legano i soggetti, anche ne settore costruzioni. Ad esempio la Nidaco, impresa edile del nipote di Patriciello e figlio di Cotugno, è l’azienda di costruzione delle torri di Campobasso di Paolo di Laura Frattura. A voler essere maligni ci sarebbero anche altri dubbi che hanno a che fare con la sanità e che in particolare fanno tornare in mente non solo la conservazione dello stesso numero di posti letto a Neuromed (sempre di Patriciello) decisa da Frattura, ma anche l’assegnazione di 40 posti letto alla Fondazione Pavone che Frattura ha dato a Patriciello. In fondo la storia di intrecci tra rapporti imprenditoriali e posizioni chiave in Regione è romai cosa nota nel mondo degli affari energetici. La storia della centrale parte il 20 luglio del 2010 quando la società Gap Consulting srl “ha chiesto l’autorizzazione unica per la realizzazione e l’esercizio, nella zona del Consorzio per lo sviluppo Industriale Campobasso-Bojano del Comune di Campochiaro, di un impianto di produzione di energia elettrica da biomasse utilizzante biomassa legnosa ed assimilati”. La Gap Consulting, nata il 14 luglio 2005, apparteneva per il 50% all’ingegner Mariolga Mogavero (attuale capo di Gabinetto del presidente della Giunta regionale). L’altro 50% della Gap era di Gilda Maria Antonelli, amica fidatissima del governatore.

Sanità, ancora un no CAMPOBASSO. La riunione a Roma, dove era in discussione il Piano Sanitario, si è conclusa nella tarda mattina di ieri. L’esito dell’incontro è stato negativo, confermando il sentore che anticipava tale vertice. Il nuovo “niet” è arrivato in quanto i tecnici ministeriali non intravedono nella documenta-

zione illustrata dal attuale Commissario alla sanità regionale, Paolo Frattura, come si intenda sanare il debito dei 210 milioni di euro contratti dalla Regione. Al tavolo hanno preso parte anche Nicola Rosato, sub-commissario alla Sanità e Antonio Lastoria dirigente sanitario.

Il 10 marzo del 2011 la quota di Mariolga Mogavero finisce alla società (Civitas) del suo consorte Luca Di Domenico. Quella di Gilda Maria Antonelli, invece, alla società (Proter) del suo amico fidatissimo Paolo di Laura Frattura. A luglio del 2011 Paolo di Laura Frattura sale in politica, si candida alle primarie del centrosinistra, le vince e si candida a presidente della Giunta regionale per le elezioni del 16 e 17 ottobre 2011. Un mese prima si preoccupa di mettere in liquidazione la Biocom. Alle regionali Vince Iorio e Frattura a novembre 2011 entra all’opposizione. Mentre era consigliere regionale si libera dell’altra società che voleva la centrale a Campochiaro. Il 30 gennaio 2012, infatti, viene protocollata la richiesta dell’amministratore unico della società Gap Consulting (Mariolga Mogavero che era anche collaboratrice di Frattura e prima firmataria del ricorso elettorale) e dell’amministratore unico della società Civitas ( il marito della Mogavero). La richiesta chiedeva di far subentrare la Civitas nel procedimento attivato da Gap. Ossia la Gap in quota Frattura (già consigliere regionale) cede gratuitamente (in regalo) a Civitas il progetto per la realizzazione dell’impianto di Campochiaro. Intanto a risolvere la questione Biocom sul versante dell'energia termolese ci pensa il tribunale. L’11 ottobre 2012 il Tar Molise si pronuncia sul ricorso presentato dalla Biocom di Frattura (80%) e della C&T Spa (20%) contro la Regione Molise. Il motivo? La Biocom, come detto in precedenza, aveva attenuto con l’articolo 15 un finanziamento di 265mila euro per costruire una centrale a biogas a Termoli. L’avvocato di Frattura era sempre Salvatore Di Pardo (il legale dell’annullamento delle elezioni 2011 che è anche l’avvocato del Neuromed di Patriciello). Il 4 dicembre del 2012 Paolo Frattura si dimette da consigliere regionale. Si ricandida a governatore e nel febbraio 2013 vince. Mariolga Mogavero, da collaboratrice fidata, socia nel progetto della biomasse a Campochiaro e prima firmataria del ricorso elettorale ottiene la promozione a capo di Gabinetto del presidente della Giunta. Ma c’è da risolvere la questione della società energetica rimasta sola nelle mani del marito del capo di Gabinetto. Così il 15 aprile 2013 la Civitas viene acquistata quasi tutta (il 99,5% delle azioni) dalla C&t spa, ossia quella società che deteneva il 20% anche della Biocom di Frattura. A giugno 2013 il Tar Molise si pronuncia anche sulla biomasse a Campochiaro e blocca tutto: l’istruttoria va ripetuta dall’inizio. La domanda viene ripresentata ed oggi i soci fratturiani della C&T, che ha già una centrale a biomasse a Termoli nella zona industriale, vuole costruire la centrale che voleva lo stesso Frattura: un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse legnose della potenza di 0.99 MWe. Si dovrà ritenere che il presidente della Regione e il suo capo di Gabinetto non fossero a conoscenza della ripresentazione del progetto visto che la società che ne ha riavanzato la richiesta è composta dai vecchi soci del presidente della Regione e dal marito del capo di Gabinetto della presidenza della Regione. Insomma, non si è mica ai livelli di Scajola e Berlusconi che non potevano non sapere? I.A.


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28 giugno 2014

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Chi amministra abbia l’umiltà di guardare indietro per rendersi conto da dove viene, per cercare di andare avanti in maniera meno povera di ideali e di idealit

Nuove coordinate (cultura e testimonianze storiche) per liberare il Molise dal becerume passato e presente

L’accezione “Molise, terra di grande storia” prende quota, si con ferma nei convegni di livello, nelle valutazioni scientifiche di pregio, nella coscienza collettiva. Terra di grande storia che merita attenzione e cura ma, soprattutto, meriterebbe una classe politica all’altezza della sua storia e non già quella che si ritrova, sempre più culturalmente accattona e moralmente compromessa. Cui facciamo appello perché si avvalga delle straordinarie emergenze storiche documentali e documentabili per una definitiva identificazione socio-culturale, sulla quale poi poggiare ciò che rimane della dignità regionale. Abbia cioè l’umiltà di guardare indietro per rendersi conto da dove viene, per cercare di andare avanti in maniera meno povera di ideali e di idealità, meno piegata alla utilità immediata dell’esercizio di potere e di ciò che ne può trarre. Abbia l’umiltà di riconoscersi baciata dalla fortuna e per questo maggiormente debitrice al valore culturale del ruolo da svolgere. Che non la può certo esimere dal prendere coscienza della

propria limitatezza e, quindi, della gravità del compito cui è stata chiamata ad assolvere. Abbia per questo l’umiltà di assegnare il primato non più e non solo al proprio “particulare” (indennità, rimborsi, benefit e vitalizi) e ai potentati (economici, professionali e industriali) che rappresenta, bensì a ciò che può essere pensato e predisposto per lo sviluppo sostenibile del territorio. Se avrà tempo, a mò di suggerimento, dia uno sguardo alla prolusione del professore Paolo Mauriello svolta nel corso della cerimonia d’inaugurazione di un recente Anno Accademico dell’università del Molise per attingere idee e suggerimenti onde confermarsi nella convinzione di porre finalmente il “patrimonio culturale” come attrattore forte dell’economia e discriminante della presente condizione che alimenta e promuove egoismi e miserie morali di ogni genere, di cui la politica è il ricettacolo privilegiato. Un’idea potrebbe essere quella di promuovere una larga profonda conoscenza dei siti storici e archeologici per avere una veduta d’assieme : una carta,

ovvero, delle emergenze culturali molisane. Una carta che comprenda tutte le informazioni esistenti di tipo archeologico, storico, architettonico, naturalistico che le metta in relazione tra loro e che possa essere la base per qualsiasi attività di studio e di valorizzazione del territorio. Un’idea semplice e per questo efficace, praticabile anche da una classe dirigente scarsamente provvista di specificità scientifiche e culturali. Ma convinta, finalmente!, che il passato storico, le testimonianze archeologiche, architettoniche, naturalistiche debbano essere le coordinate di una nuova stagione amministrativa per eliminare il becerume (passato e presente). La ricchezza culturale del Molise va pertanto ricercata e diffusa. Basti pensare che abbiamo testimonianze ed emergenze storiche documentabili che datano circa un milione di anni fa (l’homo aeserniensis) fino all’epoca moderna, senza interruzione. Una striscia infinita di motivazioni per conoscere e vivere il Molise. Dardo

Da anni il settore reclama azioni e interventi per il rilancio

Commercio, politiche poco incisive CAMPOBASSO. La profonda crisi che il commercio molisano sta attraversando non è soltanto il frutto di politiche nazionali recessive, ma è anche la conseguenza di politiche locali sbagliate, che poco si sono preoccupate di venire incontro alle reali esigenze dei commercianti. Sul banco degli imputati vanno messe anche le politiche locali, sbagliate, quando esistenti, se non addirittura assenti. Se la crisi è un dato incontrovertibile a livello nazionale, a livello locale è invece imputabile anche al disinteresse dell'amministrazione comunale. Anche Campobasso conosce ormai da tempo la vergogna e il peso di una narrazione politico-amministrativa totalmente al di fuori della realtà, laddove la vocazione commerciale del capoluogo non solo è stata trascurata ed ignorata, ma addirittura spesso vissuta come un fastidio. Basta vedere, su tutto, ma non è certo l'unico esempio la tristissima parabola discendente del centro murattiano e, in particolare,

del centro cittadino, diventato l'emblema di anni di politiche fallimentari e clientelari. In questo contesto è da condividere il timore dei commercianti e delle imprese artigiane che chiedono giustamente alla politica un impegno concreto, anche se sgravi fiscali, diminuzione del costo del lavoro, accesso più agevole al credito e snellimento reale degli adempimenti burocratici devono essere azioni preminenti del Governo nazionale. Dall'altra, bisogna incalzare sulle proprie responsabilità chi ha amministrato e dovrà amministrare. E' evidente che il settore del commercio di vicinato è pesantemente colpito dall’attuale andamento congiunturale che si ripercuote sui consumi ed è costretto a confrontarsi con le opportunità e con i rischi derivanti dalla disciplina sulle liberalizzazioni commerciali approvate nel decreto ‘salva Italia. Ma è altrettanto vero che negli ultimi anni la politica ha

evitato di affrontare la questione ed oggi è solo la grande distribuzione a leccarsi i baffi. Quando, però, a venir meno è il piccolo commercio, che nel Molise ha da sempre trainato il settore, a rischiare il collasso è il sistema. Ed è su questo che dovrebbe appuntarsi una seria politica economica.


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28 giugno 2014

Crisi economica profonda, politica asfittica, istituzioni allo sbando, e nessuno parla

Tacciono tutti: sindacati, università, consorzi industriali, comitati, ordini professionali, associazioni di categoria, finanche Confcooperative Molise

Eppure, non mancano motivi per chiedere la convocazione di un Consiglio regionale da dedicare al progetto di sviluppo del Molise, dopo averlo opportunamente preparato nei contenuti e nelle modalità di partecipazione Un silenzio assordante (non troviamo di meglio che un ossimoro) distingue il distacco che s’è creato tra la Regione e la società civile. Tacciono tutti: sindacati, università, consorzi industriali, comitati, ordini professionali, associazioni di categoria, finanche Confcooperative Molise che per anni è stata la voce del dissenso (se c’era da dissentire dalla politica programmatica della Regione) e della volitività (se c’era da spingere e da sollecitare), in forza della sua larga rappresentatività numerica e qualitativa di molti settori della produzione e dei servizi. Spesso è stata la scintilla della polemica costruttiva e della provocazione. Ricordiamo, ad

esempio, la richiesta della convocazione di un Consiglio regionale da dedicare al progetto di sviluppo del Molise, dopo averlo opportunamente preparato nei contenuti e nelle modalità di partecipazione. Fu catalogata giustamente una proposta saggia e necessaria, che non faceva sconti ad opportunismi e tatticismi, a sostegno dell’urgenza di affrontare la realtà del momento e gli strumenti programmatici ed operativi da utilizzare e, soprattutto, la tempestività nell’utilizzarli. Stesse condizioni sussistono oggi, con la differenza che tutti tacciono, compreso Confcooperative Molise che avrebbe, ora come allora, motivi da vendere per chiedere la

convocazione di un Consiglio regionale da dedicare al progetto di sviluppo del Molise, dopo averlo opportunamente preparato nei contenuti e sulle modalità di partecipazione, s’intende. Ricordiamo inoltre la pervicacia nel pretendere il rispetto delle leggi regionali (e non solo in materia di cooperazione), dei programmi infrastrutturali e che la Pubblica amministrazione fosse efficiente, che l’accesso al credito fosse garantito e protetto, che le parti sociali fossero coinvolte e responsabilizzate, che l’imprenditoria e la cooperazione facessero il proprio mestiere e la propria attività svincolate dal cappio dell’assistenzialismo.

Perché dunque non più oggi? La paralisi istituzionale si va pertanto consumando tra l’indifferenza generale, quasi fosse uno spettacolo chiuso in se stesso, nell’ambito sempre più angusto della logica politica di Palazzo Moffa: una zona franca, dove i consiglieri regionali, indisturbati, badano ai propri destini e non a quelli della collettività. Col complice silenzio di tutti (non proprio tutti, dando atto ai cittadini indignati del Molise di essere l’unica spina nel fianco della giunta regionale). E da parte di tutti, l’incapacità di affrontare le cause vere della crisi e il tentativo di risolverla. Dardo

Oggi a Campobasso la segretaria nazionale della Cgil, Camusso per la marcia per l'occupazione

Lavoro, si svegliano i sindacati CAMPOBASSO. Oggi a Campobasso la marcia per il lavoro organizzata dai sindacati per richiamare la classe politica su un tema assai scottante. Il comizio di chiusura sarà tenuto dalla segretaria nazionale della Cgil, Stefania Camusso. "Abbiamo pensato ad una marcia che vuole simboleggiare l’unione di tutti, pensionati, giovani, studenti, lavoratori e disoccupati uniti dal comune obiettivo di un lavoro per tutti e condizioni di vita migliori. Inoltre abbiamo raccolto l’adesione di circa 30 sindaci che parteciperanno con la fascia tricolore ed il loro gonfalone in segno di vicinanza al mondo del lavoro. La presenza della Camusso, naturalmente darà una vetrina importantissima all’evento e al Molise intero e chiederemo a Lei di portare all’attenzione dei tavoli nazionali i drammi che attanagliano le aziende molisane, cercando il riconoscimento delle aree di crisi. L’appoggio nazionale, segno di attenzione anche al lavoro svolto dal sindacato regionale, sarà fondamentale per ottenere i riconoscimenti statali necessari per ricominciare a far ripartire le produzioni”. Sandro del Fattore della CGIL ha aggiunto :“In Molise i numeri sono drammatici con un tasso di disoccupazione che

supera il 18% a fronte di un 13% nazionale e quello giovanile che sfonda il 50%. La situazione è insostenibile e le Istituzioni devono darci risposte concrete. Il lavoro deve essere il punto di ripartenza e la presenza della Camusso sarà utile ad alzare il volume sulle vertenze Ittierre e Gam, per citare le maggiori, ma senza tralasciare le altre minori. Inoltre l’occasione sarà utile per richiedere il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga. Dopo la marcia di sabato 28 giugno continueremo a lavorare sulla piattaforma unitaria che abbiamo creato e vogliamo risposte concrete”.Ha concluso il rappresentante Cisl, Gianni Notaro ” ha sottolineato come il Molise offra un modello di unità sindacale che partendo da analisi e confronti è giunto a creare una piattaforma rivendicativa sul lavoro. Attorno all’evento si sta creando attenzione. Abbiamo lanciato una sfida coinvolgendo quanti più soggetti possibile. Nel 2008 avevamo 112.00 occupati, oggi ne contiamo 95.000. questo dato deve far riflettere e su questo bisogna lavorare. Questa è una sfida che lanciamo, dalla nostra parte abbiamo più generazioni che cercano risposte”.

Un giovane su due è disoccupato Il dato della disoccupazione è il più alto d'Italia

CAMPOBASSO. Giornata dell'Economia alla Camera di Commercio di Campobasso nel corso della quale è stata fotografata la realtà regionale. Del resto, proprio la Camera di Commercio è ancora senza un Presidente. A reggere la giornata quello della struttura di Isernia, Piersimoni. Su tutto, a preoccupare sono i dati relativi al mondo del lavoro. Le informazioni sulla dinamica del mercato del lavoro, desunte dai dati dell’indagine Istat, segnalano per la nostra regione una situazione ancora più preoccupante di quella riscontrata a livello nazionale. Le caratteristiche della realtà locale sono, infatti, improntate ad un tasso di occupazione più basso rispetto a quello dell’intero Paese pari al 47,4% contro il 56,6% dell’Italia, mentre il tasso di disoccupazione regionale è del 15,8% rispetto alla media nazionale pari al 12,2%. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) in Molise raggiunge addirittura il 48,9% (circa un giovane su due è in cerca di lavoro). Il tasso di partecipazione al lavoro è anch’esso più basso (56,4%) rispetto alla media nazionale (63,5%). Il numero complessivo delle imprese registrate nella regione Molise al 31/12/2013 è pari a 35.109

unità, in diminuzione dello 0,6% rispetto al 2012; le attive sono circa 31.300 e diminuiscono dell’1,2%. In provincia di Campobasso sono 26.011 quelle registrate, di cui 23.530 attive con una diminuzione percentuale del 2,2% per le prime e del 3,1% per le seconde. In provincia di Isernia le imprese registrate sono 9.008, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2012. Da una sintesi della demografia delle imprese del 2013, emerge che da inizio anno i Registri Imprese delle due Camere di Commercio hanno registrato l’iscrizione di rispetto all’anno precedente) e la cessazione di 2.184 imprese di cui 1.895 sono al netto delle cessazioni praticate d’ufficio. Rispetto al 2012, si registra un saldo positivo al netto delle cessazioni di ufficio uguale a +85 imprese. Il risultato positivo regionale deriva però da un andamento totalmente differente tra le due provincie: in quella di Campobasso il numero delle cessazioni non d’ufficio (1.512) superano di gran lunga il numero delle iscrizioni (1.342) con un saldo finale del numero delle iscrizioni sono state 638 a fronte delle 383 cessazioni non d’ufficio, quindi con un risultato finale che nel 2013 raggiunge le +255 unità.


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Campobasso

28 giugno 2014

I depuratori lavorano a regime ridotto e nessuno si preoccupa dell’inquinamento L’impresa Dondi venti e passa anni fa, è stata aggiudicataria dell’appalto per la realizzazione dei depuratori delle acque luride della città. Da quella data non è più andata via e tutt’ora gestisce gli impianti. Un caso straordinario di radicamento imprenditoriale in una realtà mai conosciuta prima ma dalla quale le sono venute non poche occasioni e motivazioni per diventarne parte integrante. Una storia molto interessante, in cui spesso gli amministratori di Palazzo san Giorgio si sono avvalsi delle peculiarità della Dondi per risolvere problemi contingenti, soprattutto collegati all’attività di depurazione e dello smaltimento dei fanghi e, non ultimo anche per avere disponibilità di loculi cimiteriali. Sta di fatto che l’impresa del Nord è stata ed è una presenza incisiva del settore ambientale di cui ha una padronanza specifica non solo e non tanto per aver realizzato i depuratori cittadini, quanto per averli gestiti. Un caso da prendere in esame per capire come sia possibile allungare per decenni un rapporto tecnico-amministrativo di quella specie e di quella portata. I depuratori, si dirà, sono impianti deli-

cati che spesso vanno in tilt, e hanno bisogno di mani esperte per essere rimessi in sesto. Vanno speso in tilt, infatti. Come pare siano andati alcuni mesi fa in corrispondenza di un furto di materiale di rame che avrebbe alterato il processo di depurazione di cui però nessuno ha fatto cenno. Ne accenniamo noi da queste colonne per chiedere all’amministrazione comunale se il parziale funzionamento

dei depuratori può giustificare o meno la riduzione della tassa a carico del cittadino ( e sarebbe un gesto di equità amministrativa) e se sia tollerabile che a distanza di mesi dal furto (ma gli impianti sono sorvegliati?) ancora non venga ripristinato il ciclo normale di depurazione. La qualcosa, supponiamo a ragion veduta, qualche problema di inquinamento lo crea. Situazioni come

questa, in cui viene meno la tempestività, riguardano i servizi dati in gestione all’esterno (luce, gas, raccolta dei rifiuti) su cui c’è molta distrazione, molta tolleranza, molta indifferenza da parte dell’amministrazione comunale e dei tecnici incaricati del controllo. La depurazione delle acque luride e lo smaltimento dei fanghi è certamente un’operazione delicata, che pretende sempre, e ininterrotta-

Parco Ungaretti, arriva un nuovo gioco per il divertimento dei piccini Oggi pomeriggio, sabato 28 giugno, alle 16.30 presso il Parco Ungaretti, sarà inaugurato il nuovo gioco di legno per bambini appena acquistato e montato dal comitato "Pro Parco Ungaretti". Il gioco, una vera e propria palestra di svago e divertimento per i più piccini, è stato installato in un’apposita piazzola e sarà a disposizione per gli utenti del parco, frequentato ormai da tanti bambini con relativi genitori, non solo residenti nel quartiere. L'acquisto e l'installazione del gioco, avvenuti ad esclusivo carico del comitato e delle associazioni che lo sostengono, assumono particolare rilevanza se considerati come il raggiungimento di un obiettivo fortemente voluto dai cittadini senza aspettare che le lungaggini burocratiche

ed amministrative si facessero carico dell’arredo del parco che, va ricordato, non usufruendo neppure di un sufficiente servizio di sfalcio dell’erba da parte dell’amministrazione, è praticamente a totale carico dei cittadini volontari. La proficua collaborazione tra le associazioni che aderiscono alle finalità del comitato, hanno però permesso da oltre un anno di realizzare nel Parco già molteplici attività di tipo sociale, culturale, ricreativo, ecologico e sportivo, promuovendo e valorizzando un’area che solo fino a pochi mesi fa risultava praticamente incolta ed abbandonata. L'acquisto della palestra gioco, omologata e conforme alle vigenti normative sulla sicurezza, è stato quindi possibile grazie alle quote di sottoscrizione degli

aderenti al comitato, dai proventi di una lotteria svoltasi la scorsa settimana in occasione della festa di inizio estate e grazie al ricavato di due aste "solidali" delle “cose usate” promosse da Fare Verde Campobasso. Da domani, quindi, il Parco Ungaretti e l’intera città, avranno un’attrazione in più per i più piccoli, con l’auspicio che l’esempio dato dai cittadini attraverso queste iniziative di partecipazione e cittadinanza attiva, vengano presto recepite e replicate anche dalle amministrazioni che hanno invece, non la facoltà, ma il dovere di farsi carico della cura del verde urbano e dei beni comuni. Gli organi di stampa sono invitati a partecipare e a dare massima divulgazione all’iniziativa, grazie. Comitato “Pro Parco Ungaretti”

mente, il pieno regime, diversamente se ne vanno a ramengo le ragioni per cui è stata affidata a mani esperte e competenti. Strano che la Dondi, dalle mani esperte e competenti, non abbia ancora ripristinato il ciclo normale e che, soprattutto, se le voci rispondono a realtà, abbia qualche problema con il personale dipendente. Sembrerebbe, infatti, che gli addetti non prendono soldi da mesi e temano addirittura di perdere il posto di lavoro. Non abbiamo elementi sufficienti per dire se realmente si sono create condizioni di disagio che magari possano influire sull’attività, ma è fuori di dubbio che l’amministrazione comunale debba garantirsi, e garantire il cittadino utente, dell’efficienza del servizio e intervenire di conseguenza. Come abbiamo accennato, tutti i servizi comunali esternalizzati, chi più, chi meno, presentano cause e ragioni perché siano controllati, verificati, anche assistiti. Ma da Palazzo san Giorgio le deficienze sono una costante e le conseguenze vengono scaricate sul cittadino che paga le tasse. Inutilmente. Dardo

Palazzo San Giorgio, lunedì 7 prima seduta consiliare Il sindaco Antonio Battista ha convocato la prima seduta consiliare fissata alle 8,30 di lunedì 7 luglio ai sensi dell’art. 40 del Decreto Legislativo n. 267/2000. Al primo punto all’ordine del giorno la convalida degli eletti ed il giuramento del sindaco e, successivamente, l’elezione del presidente del Consiglio e del vice presidente, la comunicazione dei componenti della Giunta, la costituzione dei gruppi consiliari, la nomina della Commissione elettorale e, come ultimo punto, la modifica dell’art. 3 comma III del regolamento interno del Consiglio comunale che disciplina il quorum previsto per la validità delle sedute modifica resasi necessaria in seguito alla modifica della normativa nazionale che ha ridotto da 40 a 32 il numero dei consiglieri assegnati.


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Campobasso

28 giugno 2014

Per meglio garantire l’espletamento del mandato dei consiglieri d’opposizione

Tares: il comune deve tirare fuori le carte, tutti i ruoli del tributo sui rifiuti con gli importi pagati dai cittadini e dalle imprese Una buona notizia per le opposizioni, se vorranno approfittare e metterla a frutto politicamente. Il Tar della Campania con una recente sentenza (3161/2014) ha stabilito che non c’è privacy che tenga sulla Tares: il comune deve tirare fuori le carte, tutti i ruoli del tributo sui rifiuti con gli importi pagati dai cittadini e dalle imprese. Meglio ancora: è impossibile negare al consigliere comunale di opposizione l'accesso agli atti trincerandosi dietro il paravento della privacy. Sembra niente, e invece è un grosso passo avanti sulla trasparenza. Finora spesso veniva opposto il diritto alla segretezza delle persone come limite invalicabile ogni qual volta veniva fatto il tentativo di conoscere in dettaglio il nome del contribuente e l’importo pagato. Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha fatto chiarezza entrando nel merito, facendo ovvero prevalere il diritto a ottenere dagli uffici del comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso che risultino «utili all'espletamento del mandato» del consigliere, sulla posizione giuridico-amministrativa che, trattandosi di dati, quelli della Tares, assolutamente sensibili, devono essere tutelati dalla legge sulla privatezza. La stessa disposizione sulle amministrazioni locali vale per accedere ai documenti riconducibili alle società municipalizzate (nel caso di Campobasso alla Sea) e agli enti che dal comune dipendono. Il consigliere

Riflettori e motori accesi sul “9° Raduno nazionale” del Club 500 di Campobasso. Domani si rinnoverà l’appuntamento che dal 2003 porta lungo le strade della città la carovana delle piccole e amatissime vetture Fiat. Gli equipaggi, che si annunciano numerosi e provenienti da diverse regioni limitrofe, si ritroveranno alle 8 del mattino lungo corso Vittorio Emanuele II. Qui riceveranno un doppio omaggio, tra cui un buono per una colazione presso il Bar Centrale: il miglior modo per cominciare la giornata. Chiuse le iscrizioni (10 euro), alle 11 è prevista la partenza: attraversati alcuni punti caratteristici

Fosse stato chiarito prima questo diritto, e fosse stato sistematicamente esercitato, probabilmente il comune di Campobasso avrebbe potuto evitare il flop finanziario che gli è venuto addosso dal fallimento di Esattorie Spa. Non a caso il sindaco Battista sta pensando a come rafforzare, e con quali professionalità, il settore finanziario di Palazzo san Giorgio

comunale d’opposizione (naturalmente anche quello di maggioranza se lo desidera) può quindi accedere ai dettagli, e non ai dati aggregati per categoria dei contribuenti, se il suo obiettivo è conoscere gli importi pagati da persone fisiche e giuridiche residenti nel comune. Una forma di controllo diretto, esercitato nella pienezza del mandato amministrativo attraverso il quale sarà molto

più efficace l’azione politica e il risultato amministrativo. In sostanza, le prerogative del consigliere d’opposizione già garantite dal generico diritto alla trasparenza di cui all'articolo 22 della legge 241/90, s’è notevolmente ampliato. Ma va da sé che questo nuovo vantaggio ha un senso e una sua utilità solo e unicamente se chi può esercitarlo ha la volontà e la capacità di avvalersene.

Cioè di perseguire ogni forma di squilibrio, di eventuali favoritismi, di eventuali penalizzazioni. Fosse stato chiarito prima questo diritto alla conoscenza del singolo contribuente e dell’importo relativo della Tares, e fosse stato sistematicamente esercitato, probabilmente il comune di Campobasso avrebbe potuto evitare il flop finanziario che gli è venuto addosso dal fallimento di Esat-

Club 550 Campobasso, nono raduno nazionale

del capoluogo, le 500 faranno rotta verso i comuni di Vinchiaturo e Guardiaregia. Immersi nel verde della splendida montagna, una sosta di circa un’ora permetterà ai partecipanti di scoprire le bellezze del posto e di degustare i prodotti offerti dall’Amministrazione locale. “Lo scorso anno abbiamo dedicato l’intera edizione del raduno alla nostra città - dice il presi-

dente Giuseppe Luisi -. Ne sentivamo il bisogno. Nel 2014 torniamo invece a riscoprire la provincia. Abbiamo lavorato molto, crediamo tanto in questo progetto e i risultati ci stanno dando ragione: la gente c’è, gli equipaggi sono affezionati, non mancano nuove iscrizioni. Questa fiducia è il nostro carburante, il modo migliore per incamminarci verso il ‘decennale’.

Intanto godiamoci questo nono capitolo di un festa sempre più appassionante”. La giornata proseguirà e si concluderà all’Hotel Le Cupolette, dove oltre al pranzo (ore 13.30, costo 25 euro) verranno premiati gli equipaggi: il più numeroso, quello arrivato da più lontano, la 500 più vecchia. Ma sono solo alcune delle sorprese in programma.

torie Spa e dal concordato cui è stato ammesso in evidente stato di soggezione, se si pensa che, a fronte di un credito vantato di oltre 9 milioni di euro, la controparte, ossia Esattorie Spa, afferma a sua volta di vantarne 3 di milioni di euro da esigere. Dovesse concludersi così, su questi valori, la controversia, il bagno finanziario per le casse comunali sarebbe di proporzioni gigantesche (12 milioni di euro). Il caso è in formazione e in discussione. Ci sono margini anche per la Corte dei Conti alla quale il comune di Campobasso s’è rivolto, per avere più chiara, certa, e definita la gestione di Esattorie Spa e i conteggi della voce “dare” e della voce “avere”. Posto sull’avviso da questa vicenda tutt’altro che trasparente, il sindaco Battista sta pensando intensamente a come rafforzare, e con quali professionalità, il settore finanziario di Palazzo san Giorgio, per non avere brutte sorprese nel corso del suo mandato che egli ha dichiarato di voler impostare sulla certezza delle entrate e sulla reale capacità di spesa dell’amministrazione. Dardo

DOMENICA 29 GIUGNO ORE 8 - Ritrovo ed iscrizioni in C.so Vittorio Emanuele II. ORE 11 - Partenza e giro turistico: direzione Vinchiaturo-Guardiaregia. ORE 12 – Sosta di 60’’ a Guardiaregia. Ore 12.30 – Rinfresco offerto dal Comune di Guardiaregia ORE 13.30 – Pranzo e premiazioni presso l’Hotel “Le Cupolette”.

COSTI

10 euro iscrizione 25 euro pranzo 15 euro pranzo bambini fino a 15 anni


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Spettacolo

28 giugno 2014

Il trionfo artistico di Domenico Fratianni

Una delle più belle mostre di sempre rimarrà aperta alla Casa delle Cultura per tutta l’estate

C’è voluto un uomo di forte tempra per illuminare le sale dell’ex Gil. Sorride di piacere il lungo percorso della quadreria dell’antologica di Domenico Fratianni. Il quale ha messo insieme il meglio della sua feconda produzione artistica nei 50 anni di attività. Due le sezioni: colori e incisioni. Da una parte le tele con gli oli sgargianti che accecano il visitatore; dall’altra le acqueforti che sono l’altro grande amore del nostro corregionale, che si è spinto nella monumentale esposizione nei locali della Casa della Cultura, dopo aver mostrato le sue incisioni a Roma ai visitatori di tutto il mondo. Fratianni coltiva da sempre l’amore per i colori forti, figli degli studi dei grandi maestri che gli hanno inculcato la passione e consigliato di spandere sulle tele pennellate pesanti, tali da far sembrare vivi personaggi e paesaggi che sono la gioia dei suoi occhi. Non serve essere un critico d’arte per comprendere mezzo secolo di connubio con l’arte per Fratianni. Anche il profano non può fare a meno di sentirsi felicemente attratto dai suoi colori brucianti, dalla luce che ogni quadro sprigiona. L’ispirazione è veritiera, non evocativa, con una puntualità e una intensità che hanno fatto aggallare le fragili verità umane. Per la forza espressiva si mostra in equilibrio con i grandi del passato, un po’ Van Gogh un pò Guaguin . Le fonti dirette dei dipinti di Fratianni sono i borghi molisani, i

campanili a punta, i minuscoli paesi aggrumati sul colle, la distesa sul costone di Agnone, le facce ora sofferte ora serene dei laboriosi corregionali, arrivando sino al mare. In modo da abbracciare la sua terra in tutte le direzioni e secondo la sua orografia. Quest’ultima impresa, senza dubbio è la più completa delle pur frequenti e felicemente recensite esposizioni di Fratianni. Che, in silenzio, per anni, ha sognato questo momento culturale di alta portata. In cui la sezione incisoria non va considerata la sorella povera delle sue opere. L’incisione si porta appresso l’etichetta di essere il lato B dell’arte del pittore. Eppure il lavoro di bulino, gli acidi, il torchio, la mano che corre veloce sul liquido per farlo muovere secondo percorsi voluti, segnano l’irrequietezza d’animo dell’artista. Che, anzi, ha mostrato di amarla profondamente l’acquaforte, come conferma la sua ferma decisione nel tenere in piedi la Biennale dell’incisione che è giunta alla sesta edizione e ogni volta lo ha visto combattere in fase organizzativa nelle vesti di direttore artistico tormentato da notti insonni per timore di non poter offrire ai visitatori una

percorso espositivo degno delle attese. E’ stata sempre la location a dare a Fratianni i maggiori grattacapi. Oggi però, può essere sereno: Molise cultura c’è. Offre i suoi eleganti spazi. Anche in funzione di quello che sarà la settima Biennale. Il visitatore si goda la croccante antologica. E segua l’esposizione a passo tardo e lento, in modo da potersi soffermare sui particolari. Senza limitarsi al semplice colpo d’occhio. Per imprimere nelle pupille i 150 quadri che rimarranno appesi alle pareti per tutta l’estate. (ge.ve.)

150 opere tra tele e incisioni formano un camminamento che non ha precedenti in Molise


TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 133 - SABATO 28 GIUGNO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

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Isernia

28 giugno 2014

Un Comune alla deriva L'intervento

di Eugenio Kniahynicki* Spesso si confonde la realtà con la fantasia. Infatti alcune persone tendono a mistificare i fatti per distogliere l’attenzione dai problemi reali. Il pensiero scientifico moderno si basa su un principio detto “rasoio di Ockham” che suggerisce l'inutilità di formulare più ipotesi di quelle che siano strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno quando quelle iniziali siano sufficienti. Bene, i fatti sono questi: in poco più di un anno di consiliatura, la maggior parte dei consigli comunali si sono svolti grazie a proposte esclusive della minoranza ed in alcuni casi su proposte congiunte; in più occasioni, su tematiche di pubblico interesse, abbiamo teso una mano alla minoranza, sempre perché il nostro unico fine è il bene di Isernia. Quello di mercoledì era il primo consiglio comunale che riportava argomentazioni proposte esclusivamente dalla maggioranza e la data della discussione è stata scelta dal presidente del consiglio

comunale. Ora alla luce di ciò, poiché la maggioranza è composta da ben 21 consiglieri, trovo paradossali le scusanti addotte dai consiglieri Sardelli e Angelaccio. Sappiamo tutti quanto sono infuocate le riunioni di maggioranza e sappiamo bene quali sono le tematiche che li animano in privato per poi spegnerli in consiglio comunale: allargamento della giunta e deleghe ai consiglieri, per il resto

tutto tace. Gioiamo nel sapere che il consigliere Angelaccio non condivide nulla con la minoranza anche perché siamo in accordo su questo sagace pensiero. Infatti i suoi interventi in consiglio e non solo, si limitano sempre in maniera esclusiva a puntare il dito contro un passato che ormai è alle spalle e che, da persone intelligenti, sarebbe opportuno non ri-

vangare ad ogni occasione. Forse il consigliere Angelaccio dimentica di far parte della maggioranza da oltre un anno e che in quest’anno nulla è stato fatto da loro se escludiamo i tanti interventi già ideati, progettati e finanziati dalla vecchia amministrazione e che sono stati portati a termine senza dover muovere un dito? Il consigliere ci regala momenti di grande ilarità quando poi ci accusa di aver “sperperato denaro pubblico” presentando delle interrogazioni, eppure il consigliere dovrebbe sapere che è un diritto dei consiglieri interrogare l’amministrazione su qualsiasi tipo di argomento, che se avessero risposto per tempo alle stesse non ne avremmo discusse a decine in un’unica seduta, e che rispondere alle interrogazioni rientra nelle mansioni della struttura. Ma lui è abituato ad un altro tipo di minoranza, una minoranza dove si suonava il campanello se la seduta non iniziava in orario e dove si provava ad ogni occasione a far mancare il numero legale ma con

esiti sempre negativi perché vi era una maggioranza compatta che non si batteva per una poltrona ma per il bene della città. Sullo sperpero di denaro pubblico il consigliere Angelaccio dovrebbe spiegare ai cittadini perché, pur percependo il gettone di presenza come consigliere, come componente della terza commissione e come componente della quarta, non abbia mai pensato di rinunciare ad almeno uno dei tre. Ultimo pensiero va rivolto alla richiesta di dimissioni, ebbene tale proposta viene da chi non è stato eletto in consiglio in prima battuta, ma occupa uno scranno solo grazie al “ripescaggio” del sindaco; in politica quando si fallisce si dovrebbe avere il coraggio di fare un passo indietro, pertanto il girovago del centrosinistra che male ha lavorato in consiglio durante la precedente esperienza dovrebbe dimettersi per rispettare il volere di chi non lo ha rivoluto in consiglio in prima battuta. *Gruppo consiliare “Fratelli d’Italia”

Per il Papa definito il programma Provincia, A Isernia sono stati messi a punto gli ultimi dettagli per accogliere i pellegrini dibattito sulla riforma

Il mancato pagamento degli stipendi riapre la questione dell'ente territoriale

ISERNIA. Al di là delle polemiche, delle apprensioni e del braccio di ferro, la questione del mancato pagamento degli stipendi alla Provincia di Isernia ha aperto una riflessione più ampia. Quella sugli enti locali e sul loro futuro. “La partecipazione alle istanze dei lavoratori a tutela dei loro diritti ci ha dato modo di considerare alcuni aspetti della vicenda Provincia di Isernia nel più ampio ambito del nuovo scenario che si sta realizzando a seguito delle nuove normative di riforma delle autonomie locali – ha spiegato Ettore Cibelli della Fp Cisl -. E’ un’occasione per comunicare che in merito alla riforma della pubblica amministrazione lunedì scorso, a Roma, Cgil, Cisl e Uil, in maniera fortemente unitaria, si sono riunite per affrontare gli effetti delle nuove norme e per pianificare le azioni da intraprendere”.

ISERNIA. A una settimana dall’arrivo di Papa Francesco in Molise, a Isernia sono stati messi a punto gli ultimi dettagli per accogliere le migliaia di pellegrini che invaderanno pacificamente la città. Una macchina organizzativa imponente per garantire la massima sicurezza al Santo Padre e per permettere ai fedeli di vivere serenamente la giornata. Le attività commerciali potranno restare aperte e si sta valutando la possibilità di disporre l’orario continuato. Unica eccezione un tratto di 50 metri lungo corso Marcelli, da piazza Celestino a piazza X settembre. Lì in negozi dovranno restare chiusi dalle 13 alle 19 e l’accesso alle abitazioni verrà regolamentato per questioni di sicurezza. Il percorso del pontefice è stato confermato. Nei pressi della Questura salirà a bordo della Papamobile e percorrerà viale dei Pentri per raggiungere il carcere di Ponte San Leonardo. Nel piazzale del penitenziario il saluto con i rappresentanti delle istituzioni. Poi l’incontro privato con i detenuti. Il Papa salirà di nuovo sulla papamobile per percorrere prima via Latina e quindi Corso Garibaldi. Arriverà alla Stazione e proseguirà verso il tribunale. Da lì l’ingresso nel centro storico per raggiungere la Cattedrale per l’incontro con i malati, anche questo privato. Papa Francesco salirà quindi sul palco allestito in piazza Andrea d’Isernia prima di ripartire in elicottero dal piazzale

del comando dei Vigili del Fuoco. Saranno sette i punti di raccolta disseminati lungo il tragitto per i quali occorrerà essere muniti di pass. Dodicimila in tutto le autorizzazioni concesse. In ogni punto di raccolta verrà allestito un maxischermo che diffonderà le immagini della visita del Santo Padre fin dal suo arrivo a Campobasso. Gli altri pellegrini potranno liberamente disporsi lungo il tragitto fino alle ore 13 di sabato, quando tutti i varchi saranno chiusi e controllati per mettere in sicurezza il percorso. Definito anche

il programma per la viabilità. I pullman che arriveranno dall’ingresso Nord saranno sistemati lungo il viale dell’Università, mentre i mezzi che arriveranno dall’Abruzzo troveranno posto nell’area di San Lazzaro e in contrada Le Piane. Il centro cittadino sarà raggiungibile grazie al servizio navetta. I disabili invece potranno contare sul taxi della solidarietà. Nei pressi della Cattedrale sarà allestito un presidio sanitario per assicurare assistenza ai malati, anche gravi, che arriveranno a Isernia per incontrare il pontefice.


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Termoli

28 giugno 2014

La neonata trasferita ad Ancona

La piccola era rimasta vittima di un incidente stradale unitamente alla mamma TERMOLI. Un pomeriggio di tensione palpabile quello di ieri all’ospedale San Timoteo di Termoli e non solo, perché le condizioni gravi della bimba di soli 6-7 giorni rimasta ferita nell’incidente sulla Sp 167 tra Ururi e Larino hanno sconvolto non solo familiari e operatori sanitari, ma l’intera opinione pubblica. Si è atteso l’arrivo dell’elicottero che potesse trasportarla all’ospedale di Ancona, meglio attrezzato per casi del genere (la piccola ha un trauma cranico e la frattura del femore) e a causa della perturbazione che ieri ha spazzato la costa non è stato nemmeno agevole alzarsi in volo. Il delicatissimo trasbordo è avve-

Solo paura per la tromba d'aria

nuto intorno alle 17, con la piccola trasportata con l’incubatrice. Per assicurare l’assistenza necessaria mobilitati anche i vigili ur-

Sulla rotta della Magna Grecia

Il ritrovo nel porto turistico di Montenero di Bisaccia. I problemi MONTENERO DI BISACCIA. Probabilmente avrebbero sperato in un’accoglienza climatica maggiormente clemente, ma i partecipanti alla manifestazione ‘Appuntamento in Adriatico Sulla rotta della Magna Grecia’, giunta alla 26esima edizione, non si sono persi d’animo e ieri pomeriggio, dopo un arrivo agli ormeggi alla spicciolata, hanno vissuto un momento di ritrovo particolare, nel porto turistico Marina Sveva di Montenero di Bisaccia, da poco riportato a nuova vita grazie a un massiccio investimento da parte della società diretta da Italo Carfagnini. La manifestazione sportiva non competitiva è organizzata dal Raggruppamento Assonautiche italiane e prevede un lungo viaggio in barca a vela, che toccherà i più importanti e storici porti delle due sponde dell’Adriatico e dello Ionio. L’Appuntamento in Adriatico è ormai un’iniziativa importante per gli appassionati della Nautica e della vela in particolare, giunta quest’anno alla 26° edizione. Nata in occasione dell’inaugurazione del Porto Turistico di Pescara, negli anni è cresciuta ampliando il suo percorso, grazie anche alle innovazioni tecnologiche che migliorano le performance delle barche. Quest’anno la manifestazione è dedicata alla rotta della Magna Grecia e toccherà 48 porti tra Italia, Grecia, Albania, Montenegro, Croazia e Slovenia. Vi partecipano 9 imbarcazioni dai 10 ai 15 metri. Partiti il 19 giugno, gli equipaggi arriveranno a destinazione a Porto Garibaldi il 15 agosto. L’iniziativa, spiega il promotore Paolo Dal Buono, “mira a diffondere la cultura del mare e del diporto nautico, promuovendo al tempo stesso le nostre infrastrutture. Vogliamo valorizzare i porti italiani e favorire l’imprenditoria legata alla nautica, ma ci interessa anche conoscere i territori e le bellezze vicino alle località dove approdiamo”. C’è stata anche una visita alla struttura e a seguire un momento conviviale a cui hanno preso parte anche i delegati dell’Assonautica di Termoli, tra cui il presidente Giuseppe Montesanto. Le barche ripartono questa mattina. L’inserimento del Porto di Montenero di Bisaccia nell’itinerario dell’Appuntamento in Adriatico è un riconoscimento che premia la qualità e l’innovazione che caratterizzano questa struttura: “I colleghi dell’Assonautica di Campobasso – dice Dal Buono – ci hanno indicato questo porto perché lo conoscono e apprezzano i suoi servizi; si trovano tutti molto bene. Dovendo scegliere un approdo in Molise abbiamo perciò deciso di fermarci al Marina Sveva”. Una decisione accolta con entusiasmo dalla proprietà, onorata di prender parte a quello che è ormai un evento tradizionale del settore.

bani e i Vigili del fuoco di Termoli, oltre ai medici e agli infermieri dell’Asrem in servizio all’ospedale San Timoteo di Termoli e al 118.

TERMOLI. È successo tutto in pochi minuti. Eravamo in zona stadio e di colpo sono arrivate folate di vento freddo che non preannunciavano nulla di buono: il cielo verso il mare era plumbeo e nel pomeriggio di ieri il mare aumentava a vista d’occhio il moto ondoso al punto che in direzione Vasto

stava formandosi un vortice tra cielo e mare che era molto vicino a un turbine solito delle trombe marine. Attimi di paura con il ricordo che è balzato alla tromba marina dello scorso anno ma per fortuna nulla di tal portata si è verificato. Restano la paura e la bellezza di questi scatti.

Il Lions per San Damiano

La donazione è stata fatta al centro sociale per diversamente abili TERMOLI. Umiltà, dedizione, solidarietà e gratitudine. Poggia su queste gambe il tavolo ideale su cui hanno poggiato ieri sera i gomiti i presidenti della cooperativa Sirio Iamele e del Lions club Termoli Host Campopiano. Un evento che ha segnato la donazione di nuovi arredi per il centro sociale San Damiano, quello che ospita i disabili, per rendere meno isolata e marginalizzata la vita di chi è stato meno fortunato, ma che si vuole integrare come un diversamente abile. Insieme alle operatrici della Sirio e a una nutrita schiera di soci del Lionismo adriatico è stato affrontato proprio il nodo

della sussidiarietà, che oggi va ricercata oltre le istituzioni. Presenti anche il futuro presi-

dente che rileverà la guida del club da Campopiano, Plescia e il consigliere provinciale Crema.

Allo studio il cartellone degli eventi estivi

TERMOLI – Anche se in ritardo per le note elezioni amministrative, la struttura municipale e il sindaco Angelo Sbrocca stanno spulciando le varie proposte giunte, per abbozzare un cartellone per l’estate termolese, e che poi saranno girate al competente assessore al momento della nomina della nuova

Giunta. Tra le proposte delle agenzie specializzate in spettacoli e appuntamenti musicali spiccano i nomi di Giorgia, Fiorella Mannoia, New Trolls, Stadio e Dodi Battaglia. Per il Teatro l’evento clou potrebbe essere quello con l’attore e comico Biagio Izzo. Un cartellone

al risparmio ma nutrito perché la maggior parte degli avvenimenti ci saranno grazie alla collaborazione di associazioni locali e regionali. Tra gli appuntamenti che non dovrebbero venir meno “La Notte Blu” che molto successo ha ottenuto nelle passate edizioni.


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Termoli

28 giugno 2014

Il Pd e il gioco delle tre carte

Troppe situazioni appese ai singoli gruppi che si agitano nel partito TERMOLI. La giunta Sbrocca debutterà ufficialmente in consiglio comunale lunedì prossimo, ma questo è un dato assodato in virtù della convocazione dell’assise civica, non perché sia stata già nominata e sono trascorse due settimane abbondanti dalla proclamazione degli eletti. Il sindaco è al lavoro in municipio per affrontare i primi problemi urgenti, ma non ancora può contare sulla sua squadra di governo, avvalendosi in talune fasi con consiglieri che abbiano cognizione delle varie questioni. Ma perché si ritarda tanto? Presto detto, nemmeno una coalizione tutto sommato contenuta,

con 4 componenti plurimi e un monocellulare, è riuscita a decollare per tempo e crediamo che il disappunto sfiori il primo cittadino. Un simbolo e tre anime diverse, quelle del Partito democratico, stanno ipotecando le lungaggini per arrivare a una sintesi che permetta di individuare chi debba andare in esecutivo. Ieri sera un aperitivo gustoso con eletti regionali, Facciolla e Totaro, due comunali, Di Campli e Di Francia, e Russo hanno evidenziato una possibile desistenza che permetta di far entrare un esterno accanto a Sbrocca in quota Pd, ma sarà lo stesso Russo?

Lui dice di noi, ma crediamo sia in pole position. In città ieri sera anche il segretario regionale Fanelli, andata a colloquio con Sciandra. In ballo tra i consiglieri c’erano Scurti e Vigilante, ma saranno ora dello stesso avviso? La ‘crasi’ politica tra i due sammartinesi farebbe gioco proprio alla Fanelli, che potrebbe poter contare di nuovo su Totaro nelle dinamiche regionali. Il suggello finale per poter partorire l’esecutivo ora sarà in mano probabilmente al dirigente nazionale Pd e governatore Frattura, il cui ritorno in Molise è atteso per sbrogliare una matassa bifronte.

L'intervento

A Di Brino dico che l’interesse nostro è popolare di Michele Cocomazzi

“Caro Antonio, dopo aver ascoltato i contenuti dell’intervista generosamente concessati da Termolionline, in un post elezione ampiamente profetizzato nei risultati e nei risvolti cannibaleschi di un centro destro stomachevolmente accanito e divorante se stesso, con l’unico grande dispiacere di aver visto sacrificare immeritatamente la persona di un caro amico come Michele Marone (con cui in tempi non sospetti mi ero confrontato supplicandolo di non prestarsi a giochi di improvvisazione che non avrebbero fatto il suo bene………!!!! Circostanza puntualmente avveratasi quantomeno per le dichiarazioni reo confesse di alcuni di voi che l’hanno miserabilmente boicottato al ballottaggio !!!) speranzoso di lasciare immutati affetti e stima alla tua persona, non ti nascondo tutta l’amarezza per le tue affermazioni gravemente insinuanti, a domanda “sapientemente” mirata, rispetto alle quali gradirei da te, se ne fossi nelle condizioni, maggior esplicitazione e chiarezza senza imba-

razzi. Per il resto, per una più seria ed interessante considerazione, ti invito a diverse consapevoli, serene ed obiettive riflessioni, in funzione dei risvolti elettorali che hanno visto protagonista Te e la ciurma tra cui tanti assetati di astiosa vendetta che a forza di colpi bassi hanno tentato di toglierci l’onore di un’appartenenza partitica senza riuscirci. I numeri parlano del giudizio della comunità sacrosantamente sovrano ed indefettibile! Siete stati tutti Voi a impedire diverse sintesi e tu ne hai una grave responsabilità per quanto con accanimento irragionevole, sino

all’ultimo istante, hai impedito soluzioni alternative e maggiormente aggreganti, per cui ora accetta la sconfitta e non inerpicarti su strade impervie che conducono a congetture inutili, fuorvianti e meschine. Non entro in ulteriori aspetti di merito perché, come sai, non amo alimentare polemiche sterili n’è’ mi interessa farlo. Piuttosto impegnati, ove sia ancora possibile, a riproporre lealtà politica all’interno della tua area troppo intorbidisca di personalismi e acredini relazionali. Ti prego solo di un’ultima cosa, non permetterti più di insinuare, ne’ porre in discussione i miei valori, le mie radici e i miei principi perché di coerenza ne ho da vendere. Attaccamento alle poltrone? Non mi sono neppure candidato! Paolo Frattura? Un caro amico da sempre, che con sforzi immani e probabilmente incompresi sta cercando di ribaltare un sistema politico perverso, ma il cui rapporto non ha mai inquinato gli indirizzi di governo ed il mio comportamento istituzionale. Attaccamento ad un progetto popolare? Assolutamente si è da protagonista! A buon rivederci”.

Zuccherificio a forni spenti?

In subbuglio il mondo bieticolo saccarifero molisano. Dubbi sul 5 luglio

TERMOLI. In subbuglio il mondo bieticolo-saccarifero in Molise e non solo. La caduta verticale del prezzo dello zucchero sui mercati mondiali potrebbe far decidere la dirigenza della Newco a non accendere i forni dal prossimo 5 luglio per la stagione di trasformazione della barbabietola. Una eventualità che getterebbe nello sconforto coltivatori, associazioni, dipendenti fissi, avventizi, ma anche tutto l’indotto. I costi per estrarre lo zucchero sarebbero più elevati dei possibili ricavi ed essendo già precario l’equilibrio finanziario del Nuovo Zuccherificio srl non avrebbe senso produrre in perdita.

Vandali in azione in via Ruffini

TERMOLI. Adesso siamo passati al tentativo di mettere a fuoco alle abitazioni di via Ruffini…. L’altra notte, un portoncino di un’abitazione in via Fratelli Ruffini in pieno centro all’angolo con via Alfano è stato vittima di un

malsano gesto ad opera di balordi che non avendo altro da fare hanno pensato bene di appiccare un fuoco sulle scale di entrata della suddetta abitazione. Il portoncino di legno ha preso fuoco per fortuna senza produrre danni particolar-

mente elevati. A questo punto ci dobbiamo chiedere quanto dovremmo aspettare per qualche intervento deciso a mettere fine a questi ormai quotidiani episodi di demenza urbana. C’e’ da dire che da qualche tempo, proprio

a causa di questi ripetuti episodi, è nato un comitato di cittadini che si sta battendo contro gli stessi ma purtroppo da soli non possono molto. Ora che abbiamo un nuovo sindaco, chiediamo di mettere al primo posto queste problematiche.



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opinioni

28 giugno 2014

Dall’Unimol un museo della scuola e dell'educazione L’Università del Molise attraverso il Centro di documentazione e ricerca sulla storia delle istituzioni scolastiche, del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia (Ce.S.I.S.) e il “Museo della scuola e dell’educazione popolare” collabora alla realizzazione del ciclo di Seminari internazionali History of Education and Children’s Literature in Europe: Topics, Institutions, Networks and Journals insieme all’Università degli Studi di Macerata e il Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca” e il Cesco dell’Università di Macerata. Il Ciclo di eventi si inserisce all’interno dei soggiorni scientifici e di studio di alcuni colleghi stranieri presso il Ce.S.I.S. dedicati a fornire un quadro della storia dell’educazione. Ospite di questo ciclo di incontri Pablo Alvarez Dominguez del Museo Pedagógico de la Facultad de CCE de la Universidad de Sevilla. Il primo evento è stato realizzato il 23 giugno ore 16-18 dal titolo “La memoria… del Maestro Loffredo”ed è stata un’attività per la conoscenza di elementi di storia della scuola e delle collezioni museali indirizzato a bambini tra i 7 e i 10 anni con accompagnatori adulti. Si è trattato di un Laboratorio ludico di didattica della storia e ha visto la numerosa partecipazione dei bambini che hanno acquisito informazioni e co-

noscenze sulla storia della scuola e sulle collezioni museali. Il secondo appuntamento dal titolo “I semi e i frutti: il Museo della scuola si racconta” è previsto oggi 25 giugno ore 16-18 ed è indirizzato a bambini tra i 7 e i 10 anni. Le attività prevedono di rendere manifesto la proficua interazione tra il Museo della scuola e il territorio e le realtà scolastiche di diverso ordine e grado. Sarà possibile partecipare attivamente ai laboratori creati in collaborazione tra le diverse realtà attraverso dei percorsi ludico-narrativi di educazione alla lettura Luogo: Museo della scuola e dell’educazione popolare – Via Gazzani- Res. Universitaria Vazzieri- CB Nel mese di luglio seguiranno altri appuntamenti alcuni indirizzati agli adulti altri ai bambini di cui sia allega il programma Data: 15 luglio ore 9.30-13.00 Seminario La Storia dell’educazione e le pratiche museologiche Pablo Alvarez Dominguez (Univerisdad de Sevilla) Los museos pedagógicos y sus posibilidades didácticas para la Historia de la Educación: participando desde España en la construcción de una didáctica del patrimonio histórico educativo. Con interventi di Anna Ascenzi (Direttrice del Museo della Scuola dell’Università di Macerata), Alberto

Barausse (Direttore del Museo della Scuola e dell’educazione popolare dell’Università del Molise) Utenza: Dottori di ricerca, dottorandi, insegnanti, operatori culturali, interessati Accesso: libero Luogo: Museo della scuola e dell’educazione popolare – Via Gazzani- Res. Universitaria Vazzieri -CB Data: 16 luglio ore 17.30-20.00 Incontro-dibattito e visione film “Il primo incarico” incontro all’interno del progetto “Non di solo terra: le scuole rurali in Molise tra ‘800 e ‘900” in collaborazione con Iresmo. Interverranno A. Barausse, C. Angiolini, A. Franco, R.

CAMPOBASSO. Tumore al seno, il nemico n°1 delle donnecon oltre 400.000 casi solo in Italia e un’incidenza di circa 45.000 nuovi casi all’anno (circa 140 ogni 100.000 abitanti).Un ‘big killer’ implacabile responsabile di circa 11.000 decessi solo nel 2013.Un tumore che non accenna ad arrestare la sua corsa,soprattutto a causa dell’incidenza che nelle donne di età relativamente giovane, inferiore ai 45 anni, è aumentata.Ad ammalarsi, sono soprattutto le donne che vivono nel Nord d’Italia,anche se al Sud ancora molto poche di loro si sottopongono agli esami diagnostici di ruotine come la mammografia o l’ecografia.In Molise si stimano 300 casi per il 2014, con un’incidenza di 125 nuovi casi ogni 100.000 donne. Negli ultimi 30 anni la ricerca ha fatto grandi passi in avanti tant’è che la sopravvivenza continua a crescere costantemente: grazie alla prevenzione e al corretto iter diagnostico-terapeutico, oggi in Italia 9 pazienti su 10 sopravvivono, infatti, a cinque anni dalla diagnosi e la grande sfida per il futuro è rendere la patologia sempre più guaribile. A questo proposito, stanno segnando il passo i progressi compiuti nel campo della diagnosi e della valutazione preventiva dei rischi di malattia nelle donne sane, oltre che nello sviluppo di terapie personalizzate in grado di sconfiggere anche le forme di questa neoplasia particolarmente aggressive. Perché il tumore al seno non ha un’unica faccia, anzi ha volti diversi che, ed è il primo passo per sconfiggerlo, bisogna imparare a riconoscere.

Proprio per parlare di tumore al seno alle donne, ma facendo anche parlare le donne di tumore al seno, è nata “Il futuro ha bisogno di tempo”, campagna nazionale di sensibilizzazione che porta la firma di alfemminile.com, il principale portale web di riferimento per il mondo della donna, e che viene realizzata con il contributo incondizionato di Roche. «Questa campagna è un modo per sensibilizzare le donne sull’argomento e per sollecitare un dialogo sull’approccio alla malattia, oltre chesulla prevenzione – dichiara Simona Zanette, AD di alfemminile.com –. Ma anche per informarle, attraverso la voce degli specialisti, dei passi avanti compiuti dalla scienza nella lotta a questa neoplasia, con l’obiettivo di farle sentire meno sole, anche attraverso la condivisione, nel nostro forum, di tante esperienze comuni. Crediamo che più le donne avranno le idee chiare su questa patologia, più avremo contribuito a sviluppare una cultura della prevenzione e della diagnosi precoce che possono davvero salvare la vita. Per questo motivo, inoltre, abbiamo chiesto a Salute Donna di partecipare a questa campagna. Perché solo attraverso la collaborazione con un gruppo di persone che conosce bene i problemi grandi e piccoli che una donna deve affrontare quando riceve una diagnosi di tumore, possiamo veramente anche noi fare la nostra parte». Per questo, nell’ambito della Campagna, durante tutto l’anno, su www.alfemminile.com/ilfuturohabisognodi-

tempo verranno dedicati contenuti speciali relativi al tumore al seno, a partire dall’importanza della prevenzione.A proposito della prevenzione secondaria, è la mammografia lo strumento diagnostico più indicato per la corretta diagnosi precoce. Secondo gli studi più recenti, la mortalità per cancro della mammella si riduce di circa il 35% tra le donne che praticano la mammografia ogni due anni, anche se nel nostro Paese esistono ancora notevoli disuguaglianze geografiche riguardo alla partecipazione alle campagne di screening collettivo. «La media di coloro che eseguono gliesami diagnostici di routine in modo regolare è ancora troppo bassa. – precisa il Prof. Paolo Marchetti, responsabile dell’Oncologia medica al Sant’Andrea di Roma – Eppure le guarigioni sono in aumento proprio grazie alla diagnosi precocee alla disponibilità di nuove terapie sempre più efficaci che permettono di trattare anche le forme più aggressive di questa patologia, come i tumori HER2-positivi, che si osservano in un caso su cinque circa di carcinoma mammario e che sono considerati tra quelli a prognosi più negativa. Negli ultimi 30 anni, con l’identificazione del gene HER, la ricerca ha portato a disposizione degli oncologi terapie personalizzate come trastuzumab, pertuzumab o trastuzumabemtansine che hanno cambiato la storia naturale della malattia riducendo, ad esempio nel caso di pertuzumab, il rischio di decesso a tre anni, per le forme metastatiche, al 34%. Un risultato fino a pochi anni fa impensabile».

Tumore al seno: il futuro ha bisogno di tempo

Andreassi, A. Carli, V. Lucchese Utenza: adulti Accesso: Libero Luogo: Museo della scuola e dell’educazione popolare – Via Gazzani- Res. Universitaria Vazzieri -CB

Data: 17 luglio ore 16.00-18.00 Conferenza per bambini con laboratorio “Pinocchio nel tempo” laboratorio per la conoscenza dei luoghi e degli archetipi collodiani nel tempo Utenza: incontro indirizzato a bambini con accompagnatori adulti (alcune attività prevedono la partecipazione attiva degli adulti) Età: compresa tra i 5 e gli 8 anni Accesso: Prenotazione obbligatoria Luogo: Museo della scuola e dell’educazione popolare – Via GazzaniRes. Universitaria Vazzieri – CB Data: 18 luglio ore 10.00-12.00 La scoperta della Storia attraverso la Memoria. Le fonti orali Sarà possibile assistere all’intervista proposta alla maestra Rosa de Rensis A cura di M. D’Alessio, V. Viola, R. Andreassi, A.Barausse Utenza: adulti

L'intervento

Quel restauro di Santa Maria delle Grazie

Dopo aver seguito le ultime vicende che stanno riguardando il restauro della chiesa di Santa Maria delle Grazie, attinenti la congruità della scelta di eseguire l’intonaco sulle pareti esterne, sento di poter aggiungere qualcosa in merito. Ho letto le motivazioni attraverso le quali gli architetti della Soprintendenza per i Beni Architettonici giustificano tale scelta ed anche le considerazioni del consigliere Salvatore Ciocca che ritiene tale proposta di intervento sbagliata. Ritengo, in virtù degli studi che ho condotto sul monumento in questione, che è stato oggetto della mia tesi di laurea, che il dibattito meriti un approfondimento. La premessa fondamentale innanzitutto è che quando si interviene con un intervento di restauro su un monumento, non si può prescindere dalla conoscenza approfondita della storia e delle vicissitudini che lo hanno riguardato, e qui mi permetto di aggiungere quanto fissato dalla “Carta di Venezia per il Restauro e la Conservazione di Monumenti e Siti del 1964”: … “il Restauro si ferma dove inizia l’ipotesi…”. Su questo concetto si soffermava continuamente il mio relatore e docente di Restauro dei Monumenti, prof. Mauro Civita (allievo di Roberto Pane) che quando vide per la prima volta una foto della nostra chiesa ne rimase impressionato.La ricerca documentale che ho condotto ha riguardato numerosi archivi, a Napoli, Roma, Firenze, Chieti e naturalmente Riccia, dove all’archivio parrocchiale conservato nella Chiesa di Santa Maria Assunta ho tradotto, per quanto è stato possibile, tutte le visite pastorali dal 1693 al 1780. Bene, da tali fonti documentali risulta che il problema dell’umidità ha sempre afflitto gli interni ma si parla soprattutto dei canali esterni, come causa principale, cioè le viuzze che contornavano l’edificio. Dagli stessi documenti non è difficile intuire che l’intonaco non era presente: “che nel muro destro esteriore si appianino gli scorci buchi dei ponti e che tutte le muraglie esteriori si tengano sempre pulite dall’orbe”. Del resto, è importante che si sappia che l’aspetto attuale delle facciate laterali e posteriore è la conseguenza di continui interventi di trasformazione dell’apparato edilizio che ha assunto questa forma solo negli anni ’70, cioè quando è stata realizzata la sala al piano superiore. I contrafforti sono stati realizzati nel 1912 anche perché ancora era visibile l’impostazione muraria della vecchia chiesa di San Giovanni Battista che era sovrapposta al mausoleo dei De Capua.Tali trasformazioni si leggono palesemente nella facciata laterale in cui sono presenti opus di diversa epoca, a partire dal 1500 fino al secolo scorso.Fosse solo per conservare tali testimonianze, intonacare quella parete significherebbe eliminare una parte delle tracce della storia del monumento, un libro aperto, al di là della qualità architettonica.L’approccio e la giustificazione che la Soprintendenza adduce nelle intenzioni progettuali in parte è condivisibile, così come sono giuste le considerazioni sulle composizioni delle facciate che i maestri del passato definivano con componenti decorative a stucco.Tuttavia tali considerazioni nel caso specifico della Chiesa di Santa Maria delle Grazie potrebbero non essere applicabili.Infatti, l’unica superficie intonacabile poteva essere esclusivamente quella relativa alla parete esterna esposta a est e limitatamente alla parte compresa tra l’arco centrale e la facciata principale perché l’unica appartenente alla chiesa.Le altre pareti appartenevano alla sovrastante San Giovanni Battista e all’agglomerato medievale in cui il monumento risultava inglobato. Personalmente ho dei dubbi che quella parte fosse in origine intonacata perché ritengo che la monofora e il contorno laterale della facciata lapidea non siano sufficientemente aggettanti rispetto al filo della muratura in pietra.Che l’intonaco non sia l’unico rimedio duraturo per evitare fenomeni di infiltrazione meteorica, con i prodotti in commercio oggi per il risanamento e la protezione delle murature, non spetta a me dichiararlo ma se il problema è solo economico allora sconfiniamo ben oltre le problematiche del restauro. Se poi, e dubito che questa possa essere una scelta economica, si è pensato anche alla colorazione in giallo paglierino, io credo che un effetto positivo possa sortirlo: mettere in secondo piano l’ardesia di fronte!



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