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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 160 - MERCOLEDÌ 30 LUGLIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Vincenzo Iacovino

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Iacovino. L'avvocato campobassano è sempre più sulla breccia. Per la questione della movida campobassana è riuscito a far centrare l'obiettivo al Tar da parte dell'associazione proponente contro la decisione assunta dal Comune del capoluogo. E' solo l'ultimo risultato ottenuto dal brillante professionista. L'Oscar è naturalmente per la sua attività professionale che ha visto il raggiungimento di tanti traguardi a difesa degli interessi degli assistiti ma anche della stessa società.

Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura

Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Sulla sanità non riesce a cavare un ragno dal buco nonostante le promesse, pure, fatte in campagna elettorale. Oggi la questione assai delicata all'ospedale Cardarelli della sala operatoria la cui possibile chiusura per mancanza di personale avevano paventato dallo scorso mese di giugno. Ma nessun passo avanti è stato fatto tanto da portare il primario a prevedere la contrazione delle ore garantendo un'operazione d'urgenza e una in calendario. E' normale?


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Se non si avrà modo di opporsi a questa che s’annuncia una vera iattura per la regione, ci sarà da cospargersi, nessuno escluso, il capo di cenere

2451 pali eolici incombono

minacciosi sul Molise

I firmatari della proposta di legge che vuole limitare l’ingresso di altri pali eolici nella nostra realtà territoriale, sono due: Petraroia e Facciolla, ma a dannarsi l’anima finora è solo il primo dei due. L’altro farebbe bene a ritirare la firma

Nel 2011 il vice presidente della giunta regionale Michele Petroia era consigliere regionale d’opposizione: ruolo di rilevante importanza, se effettivamente esercitato, soprattutto in contrapposizione alle politiche dissennate che hanno contraddistinto i governi regionali nella gestione del territorio e, in particolare, all’uso della manica larga in favore dei “padroni del vento”, una nuova razza di speculatori ambientali che nel Molise ha imperversato e imperversa, in virtù di una sorta di intesa politico-amministrativa con gli appartati regionali. Sarebbe oltremodo salutare che una qualche autorità (di cui abbondiamo) si desse l’impegno di verificare la consistenza patrimoniale di quanti, nel Molise, hanno avuto una diretta coincidenza con gli interessi dei Tycoon del vento. Giusto per verificare il grado di onestà, di trasparenza, di correttezza che ha distinto la infissione di circa 500 pale eoliche sul territorio regionale la cui misura di grandezza è di appena 4400 chilometri quadrati. Nel 2011 la giunta regionale (presidente Michele Iorio) con atto deliberativo 621 aveva espressamente stabilito che: “in applicazione di quanto previsto dalle Linee guida nazionali,

la Regione Molise, al fine di conciliare le politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio con quelle di sviluppo e valorizzazione delle energie rinnovabili, allorché sarà assegnata la quota minima di produzione di energia da fonti rinnovabili (cosa avvenuta da oltre due anni: decreto ministeriale del marzo 2012), … adotterà atti di programmazione congruenti con la detta quota minima, volti ad individuare aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti…”. Da oppositori avremmo fatto fuoco e fiamme per decidere sul punto. Ma non risulta che gli oppositori di Michele Iorio abbiano mai sollevato la questione. Lo ha ricordato Petraroia nelle lunga lettera inviata al presidente e ai componenti la Terza commissione consiliare e, per conoscenza, al presidente della giunta Frattura, del consiglio Niro, e all’assessore all’Ambiente Facciolla. Lettera in cui sono detti e ribaditi concetti basilari perché si vada rapidamente all’esame e alla discussione della proposta di legge 71 “Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise” e,

soprattutto, per arginare sul piano tecnicoamministrativo la reazione (scomposta, aggressiva e minacciosa dell’ Associazione Nazionale Energia del Vento (Anev): chissà mai perché!). Ci serviamo di Michele Petraroia perché, come nessun altro in questo momento tra i consiglieri, gli assessori e i presidenti (del consiglio e della giunta) regionali è impegnato a generare la proposta di legge che faccia barriera all’invasione di altre migliaia (dicasi migliaia) di mostri alti oltre 120 metri qua e là sul territorio molisano, a ridosso, se non dentro, le aree di pregio paesaggistico e ambientale, oltre che storico e archeologico. A fronte dei 425 pali eolici in esercizio, al momento ci sono istanze presentate per la realizzazione di ulteriori 2451 e rimangono in itinere, con procedimento ancora attivo, richieste per la realizzazione di 923. Se non ci sarà modo di opporsi a questa che s’annuncia una vera iattura per il Molise, ci sarà da cospargersi, nessuno escluso, il capo di cenere. Come abbiamo avuto modo di rilevare e di scrivere, i firmatari della proposta di legge che vuole limitare l’ingresso di altri pali eolici nella nostra realtà territoriale, sono

due: Petraroia e Facciolla. Ma a dannarsi l’anima finora è solo il primo dei due. L’altro se ne sta nell’ombra, col peso sulle spalle di essere corresponsabile con Francesco Totaro, entrambi in qualità di sindaci di S. Martino in Pensilis, della infissione sul territorio comunale della bellezza di 33 pali eolici di enorme grandezza. Un silenzio assordante (ci si passi l’ossimoro) questo di Facciolla che, a nostro avviso, farebbe bene a ritirare la firma in calce alla proposta di legge di cui stiamo dicendo. L’enormità della situazione esistente e di quella che si prefigurerebbe se la Regione non pone mano ad un provvedimento di legge ordinatorio della gestione del territorio, la racconta ancora Petraroia: “… il confronto con il resto d’Italia mette in luce il fatto che in Molise c’è un campo eolico ogni 164 km quadrati, vale a dire che, mediamente, i campi sono distanti tra di loro circa 13/14 km. La media nazionale è di un campo ogni 286 km quadrati, quindi meno addensati sul territorio, il che determina, in tutta evidenza, un impatto paesaggistico inevitabilmente negativo su un contesto peculiare, quale quello del Molise”. Altre considerazioni si raggiungono queste appena scritte, per dimostrare che la Regione Molise “si è fatta carico di produrre mediante fonti rinnovabili ben oltre il 35% del proprio fabbisogno energetico [traguardo imposto dalla normativa in materia e da raggiungere entro il 2020 (cosiddetto Burden sharing), mentre regioni ben più grandi, popolose e ‘consumatrici’ di energia, come ad esempio la Lombardia, si sono fatte carico di produrre da fonti rinnovabili solo l’11,3% del proprio fabbisogno energetico.” La battaglia è aperta ma , come abbiamo rilevato e continuiamo a farlo, a combatterla finora sembra essere solo Petraroia, nonostante abbia la sua parte di colpa nell’aver tollerato che 425 pali fossero impiantati sul suolo molisano. Evidentemente vuole emendarsi, a differenza degli altri corregionali. Il rilievo è doveroso, come lo è quello che mette alla gogna una intera classe politica che ha svenduto (arricchendosi) il Molise e, a quanto pare, pur avendo cambiato pelle, è intenzionata a non smetterla. Dardo

Maurizio Guizzardi è il direttore al posto dell'uscente Antonio Cicchetti

Ex Cattolica, il nuovo Cda

CAMPOBASSO. Anche se ancora in attesa dell’ufficialità la notizia è che il Direttore del policlinico Gemelli Maurizio Guizzardi è il nuovo Presidente del CdA della Fondazione Giovanni Paolo II, ex Cattolica, di Campobasso. Guizzardi prende il posto di Antonio Cicchetti. Altri componenti dovreb-

bero essere Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina della Cattolica, Baraldi e Raimondi. Un quinto componente dovrebbe essere nominato dalla Regione Molise. Voci di corridoio affermano che Guizzardi e Bellantone avrebbero già visitato la struttura di Campobasso dopo che il Presi-

dente Frattura avrebbe annunciato che il CdA della Fondazione era stato azzerato. Restano però dei nodi da sciogliere: prima dell’azzeramento il CdA era stato convocato per il 5 agosto con all’odg l’approvazione del bilancio; ancora in bilico il futuro di 45 infermieri, che attualmente usufruiscono del cosiddetto ” contratto di solidarieta”; non ultima la classificazione della struttura sanitaria, da ex Cattolica a Fondazione, ora rientrerà nuovamente a far parte dell’Università Cattolica?


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Ci stanno massacrando, politica e cittadini tacciono

Sanità in tilt: chiudono le sale operatorie e niente personale al centro trasfusionale

CAMPOBASSO. se tu, cittadino, hai un tumore e devi essere operato, ma l’operazione può essere programmata, non ti opereranno fino a settembre. E se in questi tre mesi la situazione del tumore peggiora? Cavoli tuoi. Perché le sale operatorie saranno utilizzate solo per gli interventi di urgenza. Ossia, per essere operato, devi sentirti male e andare al pronto soccorso. Ma devi metterti in fila perché, per le urgenze, c’è una sola sala a disposizione. Quindi, anche per situazioni che richiedono interventi immediati e rapidi, l’unica soluzione è non trovare la sala occupata da altra urgenza. Non è uno scherzo. Succede davvero e accade in Molise. Lo avevamo già accennato dalle colonne della Gazzetta lo scorso 6 giugno. All’epoca era solo un’indiscrezione e si sperava che il commissario ad acta Frattura avesse la sensibilità di sedersi a tavolino e trovare una soluzione che, quand’anche sollevasse malumori romani per eventuale spesetta in più dalle casse statali (rimpinguate dalle tasse dei cittadini), tenesse in debita considerazione il diritto alla salute garantito non dai giornali, ma dalla Costituzione italiana. Evidentemente chi di speranza vive disperato muore. Così ecco arrivare agli addetti ai lavori (i medici) una bella letterina firmata dal dottor Pancrazio La Floresta che non può far altro che comunicare ai colleghi la “tragedia”, come la definisce lo stesso direttore del dipartimento di chirurgia. Perché parla di tragedia? Lo spiega lo stesso medico nella sua lettera: “Egregi colleghi, avrei voluto cominciare la lettera con “carissimi colleghi” ma poi l’incipit mi è sembrato troppo simile alle epistole di San Paolo. Vi mando il programma operatorio del mese di agosto. Come vedete è una vera tragedia. L’unità operativa di Anestesia ha dato disponibilità solo per due sale operatorie al giorno (1 urgenza e una elezione). Ho cercato di distribuire le sedute in maniera “equa”. Se per qualche fortunata evenienza avvenga che una unità operativa non abbia pazienti da operare, vi invito ad informare in anticipo la sala operatoria e me per poter fare

la redistribuzione dei pani e dei pesci. Ricordo poi che, proprio a causa della scarsissima disponibilità di sedute, è indispensabile ancora di più che negli altri periodi essere estremamente coscienziosi nelle indicazioni ed evitare di sforare”. Cioè, non potete operare i pazienti. Ma c’è anche un altro aspetto: al centro trasfusionale del Cardarelli di Campobasso manca il personale. Conseguenza? Se c’è un intervento chirurgico da fare con urgenza, bisogna prima vedere se c’è una sala disponibile, poi chiamare il medico del centro trasfusionale reperibile, aspettare un’oretta o due che questo poveraccio arrivi, prendere le sacche di sangue e dare inizio all’operazione. Ammesso che il paziente abbia il tempo d’aspettare e che non muoia in anticipo sul letto.

Questo lo stato dell’arte raccontato in maniera oggettiva, senza polemiche politiche o strumentali. Perché quando si parla di sanità, a parte i milioni di euro, in ballo c’è la vita degli esseri umani. Ma visto che la politica non risolve i problemi ma li complica, visto che chi dovrebbe decidere si accontenta di questa situazione, la domanda è: che motivo hanno i cittadini per tacere? Salvo poi ricordarsi di fare qualcosa, come indignarsi se capitano, per urgenze, al pronto soccorso. Una cosa però bisogna ricordare mentre si finge di non sapere: se al pronto soccorso si arriva a parità di tempo con un esponente delle istituzioni, questo avrà la precedenza sui poveri mortali. giorug

"Piani sanità, una bufala"

Il senatore Ulisse Di Giacomo ritiene solo dilazionati i tempi senza risultati

CAMPOBASSO. "La Legge Regionale che dovrebbe legittimare i Piani Operativi in Sanità’, già’ più’ volte bocciati dal Tavolo Tecnico Interministeriale, e’ una bufala". A sostenerlo è il senatore Ulisse Di Giacomo. "Il Molise, nella veste di Regione in Piano di Rientro dai debiti in Sanità’ e quindi soggetta a commissariamento, non può’ in alcun modo legiferare in materia sanitaria al di fuori delle indicazioni del Governo, salvo farsi impugnare il provvedimento dalla Presidenza del Consiglio. Lo sa bene Frattura, lo sanno bene i suoi sodali; forse gli unici a non saperlo ancora sono i consiglieri di opposizione. Perché’ allora questa furbata di Frattura e soci? Per prendere tempo.Tra l’ approva-

zione della legge regionale, la sua promulgazione, l’ impugnazione da parte del Governo e il suo annullamento passeranno mesi, forse anni. Nel frattempo tutto rimarrà’ come adesso, qualcuno continuerà’ ad arricchirsi con i soldi pubblici, gli ospedali chiuderanno per consunzione e l’ assistenza sanitaria in questa regione collasserà’. E poi, cosa fatta capo ha, come si dice. E allora sarà’ difficile, molto difficile da parte di tutti, anche de Governo, cambiare la situazione. Siamo, come al solito, ai sotterfugi e alla politica da furbetti del quartiere. Con la speranza che le forze politiche di opposizione in Consiglio Regionale non si facciano coinvolgere in questa presa in giro dei molisani."


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Aniem: occorre un Referendum tra i lavoratori edili

"Più soldi e meno bilateralità" Randagismo, il nuovo corso L'Asrem ha voluto fortemente il corso di preparazione per un progetto di civiltà

CAMPOBASSO. "Nessuno mette in discussione le prestazioni ai lavoratori, anzi: noi come sistema ANIEM (Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere) sosteniamo che creare un sistema unitario della bilateralità in edilizia significa superare i centinaia di consigli di amministrazione ed altri organismi paritetici, destinare le 4.000 persone impiegate ad altre funzioni, insomma fare un po’ di risparmio da destinare direttamente ai lavoratori. Perché non facciamo un bel referendum tra i lavoratori edili? "E' la proposta portava avanti dall'Aniem. A parità di prestazioni garantite, occorre domandare ai lavoratori dell’edilizia se vogliono che tali prestazioni siano erogate direttamente dalle imprese con un aumento di 100 euro al mese o se vogliono lasciare le cose come stanno con le centinaia di casse edili, scuole edili e comitati in ogni provincia per i quali occorre sopportare costi che ne consentano loro sopravvivenza? "Né può essere più accettata la pretestuosa storia del “pre-

sidio della regolarità contributiva”, in quanto viene da domandarsi il perché solo in edilizia la regolarità contributiva non può essere gestita da Inps e Inail ed occorre un sistema autogestito da associazioni imprenditoriali e sindacati. Questa ‘preziosa ed insostituibile bilateralità’ ha valorizzato il lavoro edile, la sua formazione, le sue specializzazione, lo ha promosso nelle scuole?Non serve alle piccole imprese, è esattamente il contrario: è un sistema che dà vantaggi più alle grandi imprese.Cosa c’è dietro questa paura di cambiare, di fare un passo in avanti? "Su questo tema l’ANIEM nazionale è pronta a discutere in assemblee pubbliche anche con i lavoratori, con la certezza che essa continuerà a sostenere con determinazione questa battaglia che è fondamentale per garantire un futuro al settore edile, in quanto allo stato attuale non è più possibile difendere un mondo che non c’è più, ma occorre capire che se non si alleggerisce subito il costo di certe sovrastrutture il settore edile sarà spazzato via.

Siglato accordo

su ammortizzatori in deroga La firma nel corso della riunione della commissione Tripartita CAMPOBASSO. Nella riunione della Commissione Tripartita, è stata siglata l’intesa per la concessione degli ammortizzatori in deroga. Si tratta di un accordo di transizione che opererà in attesa della definizione dei criteri per la concessione relativa al 2014. I criteri per la concessione saranno quelli stabiliti dall’accordo regionale 2013 dando priorità alle CIG in deroga e subordinando la concessione della mobilità in deroga alla valutazione delle risorse economiche. L’accordo, che sarà operativo dal 01.08 p.v. avrà copertura retroattiva nel senso che, tutte le aziende che presen-

teranno richiesta di CIGD dopo la pubblicazione delle Istruzioni operative sul BURM, potranno avere la copertura economica dei periodi di CIG dal 01.01.2014 fino al 31.08.2014. Nel caso in cui a quella data non verranno stabiliti i nuovi criteri di concessione, si procederà alla proroga dell’accordo di transizione fino alla definizione degli stessi. La CGIL Molise esprime soddisfazione rispetto al risultato raggiunto anche in considerazione del fatto che l’accordo siglato in data odierna va a colmare un vuoto legislativo, che ha inibito, per troppo tempo il diritto di accesso agli ammortizzatori in deroga sul

territorio regionale. Nelle altre regioni , infatti, si è proceduto, fin da Gennaio, a stipulare accordi ponte per garantirne la continuità. La CGIL ha da sempre affermato come prioritario assicurare anche in Molise tale principio di dignità. La sottoscrizione dell’accordo di transizione, quindi, non può che rappresentare un risultato importante nell’affermazione della tutela dei lavoratori che vivono condizioni di grave disagio a causa di una crisi che dura ormai da troppi anni e che ha indebolito profondamente il già fragile tessuto produttivo della regione.

CAMPOBASSO. Quasi 130 partecipanti (distribuiti nelle quattro edizioni programmate nella formula delle due giornate), coinvolgimento di Corpo Forestale dello Stato, Polizia Provinciale e Polizia Locale, una formazione univoca su procedure, comportamenti e strumenti: questi gli obiettivi raggiunti con ottimi risultati in termini di adesioni, consapevolezza ed assunzioni di responsabilità dal primo Corso di Formazione “Il Controllo del Territorio nella Prevenzione del Randagismo”, organizzato dall’Azienda Sanitaria Regionale del Molise e dalla Regione Molise, con la fattiva collaborazione di Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Provincia di Isernia, Comuni ed Associazioni di Volontariato, e svoltosi presso l’Aula Multimediale della Riserva MAB di Montedimezzo (Vastogirardi), gestita dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato di Isernia. Da un punto di vista normativo, la legislazione italiana fornisce i principi fondamentali volti alla tutela degli animali ed alla lotta al randagismo; tocca poi alle Regioni la predisposizione di apposite leggi che consentano ai competenti Servizi Veterinari di svolgere, in collaborazione attiva con il personale delle Forze di Polizia Forestale, Provinciale e Locale, il proprio compito di prevenzione e controllo secondo un unico modus operandi. Ed è stato proprio questo il filo conduttore del Corso, che ha posto l’accento sulle azioni principali da porre in essere in materia di: anagrafe canina, controlli, sanzioni penali connesse agli illeciti a danno degli animali, sanzioni per inadempienza derivante dal mancato obbligo di identificazione tramite microchip, sterilizzazione, promozione dei principi base volti al corretto rapporto uomo-animale, formazione ed aggiornamento obbligatorio delle Forze di Polizia, informazione al cittadino, proprietà responsabile dell’animale d’affezione.Un sentito ringraziamento va a quanti hanno contribuito, in vario modo ed a vario titolo, alla piena riuscita di un progetto tanto ambizioso quanto prezioso come questo Corso di Formazione per la Prevenzione del Randagismo, ed in particolare: Regione Molise, Asrem – Azienda Sanitaria Regionale del Molise, Corpo Forestale dello Stato di Isernia (ed il suo Ufficio Territoriale per la Biodiversità), Comuni, Province, Associazioni di Volontariato. L’attività di controllo degli illeciti passa innanzitutto dalla prevenzione e dall’informazione consapevole che, se efficaci e capillarmente strutturate, potranno portare al raggiungimento ed alla risoluzione in un periodo ragionevolmente utile delle criticità legate al fenomeno del randagismo.


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30 luglio 2014

Paralizzato dalla inconcludenza, la dilatorietà e la mancanza di prospettive che contraddistinguono gli organi e gli apparati regionali

Il direttore dell’Area quarta della Regione Molise, Rodolfo Cocozza, ha gettato la spugna Lascia un’eredità di tre proposte di legge di cui una, quella sulla sicurezza sismica, già in fase avanzata (è al vaglio dell’Osservatorio delle professioni). Le altre due, una sull’urbanistica l’altra sui lavori pubblici, sono state consegnate alla giunta regionale per mandarle avanti. Se fosse rimasto probabilmente andrebbero tutte avanti, andandosene, dubitiamo parecchio che la parte politica e amministrativa avverta l’urgenza di dotarsi di provvedimenti ad hoc per migliorare l’assetto territoriale, la sicurezza sismica e la procedurabilità negli appalti pubblici. A lasciare la direzione dell’Area quarta della Regione Molise è l’ingegnere Rodolfo Cocozza per manifesta intolleranza alla inconcludenza, alla dilatorietà, alla mancanza di prospettive che contraddistinguono gli organi e gli apparati regionali, nonché ai limiti e alla difficoltà che creano a quanti (e si contano sulle dita di una sola mano) non sono rassegnati a vivacchiare nel grande falansterio regionale: regno delle camarille, delle compromissioni, degli inciuci. Il luogo delle false gerarchie, delle false responsabilità, delle false attribuzioni. Dove ciascuno si accontenta di esistere e di portare a casa lo stipendio e, per i dirigenti, il lauto, lautissimo ristoro. Cercare di modificare lo stato dei fatti equivale a mettere una mano nuda in un’arnia. Gesto inconsulto da parte

dell’ingegnere Cocozza che, per evitare il peggio, infatti, ha chiesto di rescindere consensualmente il contratto. Tornerà da dove era stato chiamato: a Palazzo san Giorgio. Il direttore dell’Area quarta ha dimostrato di avere una dote professionale, un modello comportamentale, una visione della pubblica amministrazione che in pochi mesi gli hanno consentito di redigere tre proposte di legge, di mettere ordine nel modus vivendi ed operandi del personale (c’era - e ci sarà - gente che entra ed esce a piacimento, che passava - e che passerà - intere giornate a braccia conserte), di proporre ex novo i servizi e gli uffici. Mosse indispensabili per uscire dal pantano

delle consuetudini, dalla routine, dall’assuefazione al dolce far niente. Qualità, quelle di Cocozza, purtroppo, che alla Regione Molise sollevano la reazione degli organi e degli apparati, e non l’apprezzamento. Né sussiste un’autorità diversa da quella della presidenza della giunta regionale che possa permettersi di assecondare innovazioni, cambiamenti, aggiustamenti, rattoppi, cuciture ad un abito sdrucito dal tempo e dall’incuria personale (è vero direttore generale Di Mirco? E’ vero assessori?). Purtroppo, la presidenza della giunta regionale è talmente distratta e lontana dai problemi organizzativi e funzionali dell’ente, da non rendersi conto di essere a

capo di una meccanismo sostanzialmente fermo e che l’avvento strombazzato del nuovo direttore generale e dei quattro nuovi direttori d’Area si va risolvendo in un nulla di fatto. L’uscita di scena del responsabile dell’Area quarta è la dimostrazione tangibile del sostanziale rigetto di ogni forma o tentativo di modifica. Già due mesi fa l’ingegnere aveva chiesto di andarsene poi sollecitato a restare con la promessa di avere il sostegno necessario per realizzare la messa a punto dell’Area di sua competenza e delle sue componenti (servizi ed uffici). Ma non aveva fatto i conti con l’inconcludenza, la dilatorietà, la mancanza di prospettiva che contraddistinguono gli organi e gli apparati regionali, e l’inanità della direzione generale (corre voce che Di Mirco, a scadenza di contratto, vada via). Appena edotto, ne ha tratto le conseguenze. Ossia, non è voluto rimanere invischiato in quella poco edificante ragnatela ed ha preferito togliere il disturbo. Portandosi dietro il merito di aver scoperchiato la pentola. A noi molisani il retaggio, pertanto, di un Ente che divora milioni di euro per soddisfare la cupidigia degli amministratori e altri milioni di euro per un organico allergico ad ogni prospettiva di cambiamento. Dardo

La Uil denuncia i ritardi della Regione e la mancanza di una programmazione

"Funivie Molise, un disastro" CAMPOBASSO. “Non passa giorno senza che in regione non si apra una nuova vertenza: oggi è il turno di Funivie del Molise. I lavoratori della società, infatti, questa mattina hanno protestato dinanzi i cancelli della sede della Giunta Regionale, per reclamare il pagamento della loro retribuzioni arretrate". Così la segreteria della Uil. "Nello specifico i 4 lavoratori a tempo indeterminato non ricevono lo stipendio da giugno dello scorso anno, mentre i 35 stagionali devono ancora ricevere le mensilità di febbraio, marzo e aprile. Dinanzi a tale scenario, dunque, o la Regione si as-

sume precise responsabilità e prende impegni seri o la Società trova le risorse e paga gli stipendi. Se nessuna delle due soluzioni sarà perseguita, prima dell’estate partiranno i decreti ingiuntivi. A prescindere da questo aspetto prettamente economico, poi, i lavoratori e con essi il sindacato, vorrebbero conoscere che prospettive future ha la Società Funivie del Molise, considerato che oggi si barcamena fra incremento dei costi per la gestione amministrativa, incapacità di riscuotere i compensi dagli albergatori, cattivo utilizzo del personale e nessuna strategia di medio-lungo periodo.

Tutto ciò, inoltre, deve essere inserito in un contesto più ampio che vede una Regione che ancora non si dota di una legge quadro per il turismo, che permetta di attirare e orientare gli investimenti, e presentare adeguatamente un’offerta complessiva ricca e che vanta mare, montagna, beni culturali, ambienti incontaminati e prodotti gastronomici di qualità. Dunque, dalle montagne del Matese e dalle piste di sci, questa mattina si è levato un forte richiamo alla Regione a “pensare in grande” per dare una prospettiva di sviluppo e di lavoro ad un intero comparto.”


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Campobasso

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La vera novità politica e amministrativa della giunta Battista sono l’assessore all’urbanistica e l’idea di Campobasso “Città europea” Il fresco assessore all’urbanistica, Bibiana Chierchia, deve crederci davvero a ciò che dice se, incurante di amiccamenti e sorrisetti, continua ad affermare ch’è sua intenzione fare di Campobasso una “Città europea”. Finora s’è limitata a dirlo. Da ora in poi dovrà essere in grado di spiegarlo e di dimostralo. Una necessità impellente, in diretto rapporto con l’impellenza di dare un obbiettivo di sviluppo al territorio cittadino e alle attività che lo contraddistinguono. Impresa titanica, diranno coloro che hanno provato nei decenni passati a creare condizioni meno caotiche, speculative e aggressive nel settore edilizio e fondiario, per contenere le colate di cemento e il consumo (sconsiderato) del territorio, senza arrivare allo scopo. Mai finora è stato provato infatti di cambiare metodo di lavoro, di intervento e di programmazione del territorio urbano ed extraurbano, eccetto l’ultimo tentativo, in ordine di tempo, dell’assessore Nicola Gesualdo, finito per essere finita la sindacatura di Di Bartolomeo. Il nuovo sindaco Battista, fatto esperto del passato, ha ritenuto di affidare ad un’esponente di sinistra il compito di introdurre una diversa metodologia e una diversa strategia nel campo minato della gestione e dell’uso del territorio. Particolare di non poco

L'intervento

conto, anzi di rilievo, se rimarranno in piedi i paletti ideologici e comportamentali espressi dal neo assessore in campagna elettorale. Con l’arguzia femminile, la professoressa Chierchia ha dato di sé una immagine di chi, da neofita, non avverte pericoli, non sente pressioni, non ha retaggi da smaltire. Così stando le cose, si dovrebbe saldare il conto con il passato, e approdare al traguardo di Campobasso “Città europea”, mettendo in memoria la Campobasso “Città giardino”. Almeno

questa però, per un periodo, il più bello, anche culturalmente e socialmente, lo è stata, prima di essere assalita dagli speculatori e amministrata da parvenu. Oddio, anche la professoressa Chierchia, come le colleghe De Capoa e Salvatore, non ha trascorsi amministrativi, ma pare che abbia sensibilità e cultura sufficienti per aver preso coscienza della realtà e per aver elaborato un’analisi critica di ciò ch’è stata la gestione urbanistica fin qui, per dirsi convinta di cambiarla. Se ha detto e ripetuto di

A proposito di kilometro zero, fatti, non parole

di Nicola Marinelli Ridateci il mercato, dove un tempo si potevano gustare i prodotti locali, dove i produttori dei paesi limitrofi incontravano i cittadini quotidianamente, dove i profumi e le voci riempivano uno spazio dedicato da sempre all'incontro tra individui di estrazione sociale diversa,poveri e ricchi accomunati dal desiderio di mangiare cose buone, sane e genuine. il mercato ortofrutticolo ha rappresentato per la comunità locale un volano di sviluppo economico, in quanto un tempo si poteva liberamente accedere e vendere la propria mercanzia, integrando un reddito aziendale anche se povero ma dignitoso, ho conosciuto famiglie di contadini , con piccolissimi appezzamenti di terreno che riuscivano a far studiare i propri figli grazie alla vendita di frutta, verdura, uova, e quant'altro. Si potevano comperare prodotti di stagione, ma anche prodotti di trasformazione locali dal vino al formaggio, e non era impossibile riuscire a gustare anche salsicce e prosciutti dei contadini molisani, ricordo che all'ingresso si vendevano animali vivi tipo polli e conigli, ma polli veri non quelli della solagrital Siamo quello che mangiamo, una volta potevi essere legato ad un territorio, anche perchè mangiavi patate del molise bevevi vino del molise il grano per fare la pasta in casa era prodotta in loco, la componente alimentare è componente principale della cultura di un territorio inoltre con l'abbandono delle campagne rischiamo dissesti idro geologici Cosa ci hanno dato in cambio ???? tanti iper mercati e discaunt, gli ipermercati hanno sostituito il mercato locale, ci hanno detto che il prodotto industriale è più sicuro sotto il profilo igienico sanitario, e ci credo con tutti quei conservanti si può imbalsamare una mummia, sono aumentate esponenzialmente le problematiche quali allergie alimentari soprattutto per i bambini, e tumori all'apparato digerente. La qualità alimentare è imprescindibile alla materia prima di qualità, anche i cinesi possono produrre parmigiano con latte di animali allevati a stabulazione, ma non potranno riprodurre lo stesso formaggio di animali al pascolo, a meno che non aquistano il territorio( cosa aimè possibbilissimo). Sotto il profilo dell'occupazione, abbiamo sostituito il lavoro dei campi, con quello precario ed alienante del commesso di supermercato, che fa passare alle casse prodotti anonimi ed asettici , incelofanati da plastiche tossiche, abbiamo tolto energie dal territorio che potevano essere impiegate in modo razionale per attività dedite ad agricoltura di qualità eco sostenibile che possono garantire un giusto reddito se proposte in modo adeguato anche dalle istituzioni. propongo iniziative atte a sensibilizzare l'opinione pubblica affinchè il km zero venga riportato nella sua sede naturale, il mercato coperto, no ai parcheggi e ad altre speculazioni edilizie.

puntare alla Campobasso “Città europea”, dobbiamo ritenere che sappia cosa dice e cosa comporti un’affermazione che a molti, forse a tantissimi, può suonare come uno slogan, ma slogan non è. Per questo aspettiamo che prima che torni a ribadirlo apoditticamente ai microfoni o ai taccuini dei giornalisti, l’assessore si faccia parte diligente nello spiegare con quali presupposti intende interloquire con gli organismi europei perché riconoscano le prerogative del capoluogo regionale ad essere una

“Città europea”e a finanziarne le opere e le strutture per consolidarla tale. Da quali basi, con quali elementi, con quale know-how, con quale supporto culturale, tecnico e amministrativo ritiene che possa avviarsi per raggiungere il traguardo che ha così pomposamente e reiteratamente annunciato? Fintanto si terrà sul generico, continuerà ad essere evasiva, a sfruttare la sua padronanza dialettica per creare un clima di novità apparente, va considerata il prolungamento di una genia politica locale ben nota alla cronaca, alla storia locale e al quaderno delle doglianze. Nessuno prima della Chierchia ha mai osato oltrepassare i confini della contingenza con cui è venuto a contatto, della necessità di interventi correttivi, di nuovi strumenti operativi. Lei è intenzionata ad affrontare l’avventura di un salto storico imponente e prorompente. Addirittura senza alcuna rete di protezione, tranne, forse, la sua personale abilità camaleontica. Sarà il caso anche che dica quale idea s’è fatta in materia di uso del territorio e di sviluppo edilizio e, se ce l’ha, qual è il suo programma in proposito. Giusto per ingannare il tempo in attesa di saper come e quando Campobasso sarà una “Città europea”. Dardo

E’ scontro Iacp e inquilini In via Montegrappa tagliata la corrente "La Regione intervenga"

CAMPOBASSO. Il circolo Sinistra Ecologia Libertà Campobasso esprime la propria indignazione per quanto accaduto alle famiglie di un condominio popolare sito nel quartiere di via Montegrappa, dove l’aspro rapporto tra gli inquilini e la direzione dell’Istituto Autonomo Case Popolari ha portato all’ennesimo episodio increscioso di incuranza. "Ieri mattina gli inquilini del palazzo si sono ritrovati privati dell’elettricità nei luoghi di uso comune dello stabile, dopo il distacco della fornitura da parte dell’azienda fornitrice per mancato pagamento. Nei giorni scorsi si era tenuta una riunione, presso gli uffici dello IACP, per discutere sulla questione delicata dovuta alla presenza di un ragazzo disabile la cui famiglia abita nel palazzo, che inevitabilmente avrebbe avuto dei disagi enormi per la mancata possibilità di utilizzo dell’ascensore. La riunione

si era conclusa con la promessa di far bloccare la faccenda e qualsiasi azione, fino a nuova riunione o avviso che, ovviamente, non c’è stato. Gli inquilini lamentano la mancanza di un rapporto con la gestione condominiale esterna che, nonostante le innumerevoli circostanze di disagio delle famiglie, è incurante ed assente nella manutenzione dello stabile, reclamando soltanto il pagamento delle quote arretrate; che vengono poi sommate agli arretrati degli affitti degli inquilini e soggette, quindi, ad interessi, ricapitalizzazioni ed innumerevoli spese. “Lo IACP non è un istituto di credito!”. La situazione poteva essere risolta diversamente se solo fosse stata esposta a tutte le famiglie, molte delle quali erano ignare di tutto considerando anche le nuove famiglie assegnatarie degli alloggi. L’obbligo della nomina dell’am-

ministratore esterno (unita alla mancanza di manutenzione da parte dello IACP) ha reso la gestione dei servizi, per quanto riguarda non solo il condominio in questione ma la quasi totalità delle abitazioni popolari, inadeguata con il conseguente stato di abbandono in cui versano la maggior parte dei quartieri popolari di Campobasso. Ribadiamo, inoltre, la necessità di creare un nuovo Piano Sociale Regionale per il supporto alle famiglie con gravi problemi economici, di integrazione, di salute, di disagio e chiediamo, in merito alla circostanza attuale in cui versa la famiglia del disabile, l’aiuto immediato da parte della nuova amministrazione comunale per supportare il trasporto del ragazzo con l’assegnazione di assistenti sociali, almeno per far sì che possa continuare a frequentare quotidianamente il gruppo di sostegno".


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Campobasso

30 luglio 2014

Il consigliere regionale Enrico Perretta lancia l'idea del concorso di idee

“Ex Romagnoli, un referendum”

CAMPOBASSO. Più che inutili discussioni accademiche circa il riutilizzo dell'area ex Romagnoli di Campobasso, il consigliere comunale Enrico Perretta, invece, ritiene che bisogna procedere all'indizione di un Referendum tra i cittadini. "Del resto, lo Statuto lo prevede - incalza Perretta - e per questo ritengo che sia arrivato il momento di conoscere quali siano le attese, le aspetattive, le speranze dei cittadini. Sarebbe, ritengo, un bel momento di democrazia partecipativa anche perchè l'area dell'ex Romagnoli rappresenta un punto essenziale della vita cittadina e, pertanto, proprio i cittadini devono avere la possibilità di dire cosa vogliono che si faccia di questa". Perretta, infatti, vedrebbe bene l'indizione di un concorso di idee per l'area indirizzato su una linea progettuale. "Immagino una vasta area attrezzata destinata a concerti e spettacoli teatrali e con la possibilità di spazi pedonali e per bambini in grado di sapere e potere coniugare la ne-

cessità di vivere la città in piena sicurezza e di potersi muovere liberamente secondo le proprie esigenze. Un'area talmente importante, quindi, che potrebbe essere motivo di uno studio serio e di un progetto di idee capaci di fare di

Campobasso una città, per davvero, a misura d'uomo". Per Perretta, tra l'altro, la realizzazione della sede della Regione avrebbe un impatto estremamente negativo in quell'area nonchè costerebbe tre volte tanto. "Per le palificazioni

L'intervento

Terminal, troppe disfunzioni

In seguito alle numerose lamentele ricevute, segnaliamo l’ennesimo tassello di degrado del Terminal bus di Campobasso, che ha per oggetto la fontanella pubblica posta all’interno del Terminal. Pochi giorni prima della visita in Molise di Papa Francesco infatti, la fontanella è stata rimossa e da allora il Terminal Bus di Campobasso è privo dell’unico “comfort” che potevano avere i viaggiatori che vi transitano quotidianamente. L’assenza di un punto di ristoro, semplice ma indubbiamente prezioso per tutti coloro che attendono anche per

ore l’autobus, si aggiunge a tutti i deficit presenti all’interno del terminal, più volte portati all’attenzione delle varie amministrazioni succedutesi nel corso di questi ultimi anni, ma che non hanno mai trovato un riscontro concreto. Certi della pubblica conoscenza in merito alla questione Terminal della città di Campobasso, affrontata con anche con l’attuale Amministrazione nella tavola rotonda tenutati prima delle elezioni comunali al Dopolavoro Ferroviario di Campobasso, indichiamo esclusivamente le misure prioritarie

necessarie a poter fruire in maniera decorosa del Terminal Bus: la realizzazione di una sala d’attesa, climatizzata; la realizzazione di bagni pubblici in grado di sostenere il traffico di viaggiatori il ripristino nel più breve tempo possibile della fontanella, simbolo di civiltà e decoro urbano di cui la città di Campobasso è piena, ma che al momento è carente in uno dei luoghi per i quali la presenza della stessa si rende davvero necessaria. Tpl Forum

Auto classiche sulle strade del Molise

La manifestazione è stata organizzata dall'associazione "Il Sorpasso" CAMPOBASSO.“Incontro con le auto di ieri”: Giunge alla XII^ edizione la manifestazione organizzata dall’Associazione Gruppo Auto Classiche “IL SORPASSO” che avrà luogo a Bojano dal 1 al 3 agosto 2014. La manifestazione, ormai conosciuta a livello nazionale, ha visto negli anni crescere sempre più il numero di partecipanti provenienti da molte regioni italiane, alcuni dei quali sono fedelissimi frequentatori dell’evento. La manifestazione è ormai considerata tra gli appuntamenti più apprezzati dagli appassio-

nati di auto storiche. Come ogni anno l’organizzazione inserisce nel proprio programma la visita di luoghi storici e paesaggistici del Molise al fine di far ammirare ed apprezzare la ricchezza e la varietà dei contenuti naturali e gastronomici della nostra Regione. Quest’anno, nel corso della manifestazione, saranno celebrati i 50 anni della Fiat 850 con la cornice fornita da tutte le splendide autovetture partecipanti all’evento. Negli anni la manifestazione ha visto la presenza di auto di vero prestigio, come ad esempio la Lancia

Lambda, del 1928, l’Alfa Romeo 6C del 1939, la Lancia Aurelia B24 Spider del 1956, (rappresentata anche nel logo del Gruppo), la Lancia Astura del 1933 carrozzata da Pininfarina (solo 2 esemplari ancora esistenti) la Jaguar 150XK OTS e tante altre ancora. In particolare quest’ultima, autovettura molto rara, (solo 23 esemplari costruiti) è stata di proprietà del famoso pilota britannico di formula 1, Jackie Stewart, tre volte campione del mondo di Formula 1 negli anni 60 e 70; successivamente di proprietà dall’attore britan-

degli edifici, infatti, bisognerà mettere in sicurezza gli edifici circostanti e la stessa galleria che passa nel sottosuolo. Quanto verrebbe a costare tutta questa fase? Almeno tre volte di più. Allora, non è il caso di pensare ad un'altra

area per la costruzione di un immobile così impegnativo e accentratore di funzioni? Ecco perchè bisogna procedere con un referendum tra i cittadini per capire come la pensano e cosa, soprattutto, desiderano".

Il McDonald’s apre domani

Il locale a Campobasso impiegherà 45 persone. Oltre 100 i posti a sedere all'interno

CAMPOBASSO. Il nuovo McDonald’s di Campobasso, in via Colle delle Api, sarà il primo ristorante McDonald’s ad aprire in Molise, con una superficie di circa 700mq, di cui 300mq all’esterno, per 106 posti a sedere interni e 50 esterni. In linea con il recente posizionamento dell’azienda, che presta sempre più attenzione all’atmosfera e al design dei propri ristoranti, lo stile scelto per il look del nuovo ristorante di Campobasso è “LIM”: sedute di design accostate a elementi vintage, colori sgargianti e pavimenti classici creano un sapiente mix che rende questo stile unico nel suo genere. LIM è l’acronimo per “Less Is More”: come una casa arredata con il gusto di un giovane designer che, con pochi ma giusti elementi, crea un ambiente moderno e trendy. Il ristorante di Campobasso rappresenta uno dei modelli McDrive tra i più recenti: lo stile moderno della struttura e la corsia ancora più funzionale consentono ai clienti di ordinare e pagare direttamente dalla propria auto in maniera più efficace e veloce. Il ristorante sarà dotato di McCafè, il moderno concept McDonald’s studiato e ideato per rispondere all’esigenza di trovare fuori casa un angolo di relax per una colazione o per una pausa rigenerante: aperto sin dalle prime ore del mattino, McCafè offrirà ai clienti la possibilità di sedersi e gustare con calma un caffè di qualità ottenuto da una miscela ecosostenibile certificata Rainforest Alliance e un’offerta varia di soft drink e prodotti da forno. Tutto questo in un ambiente costruito all’insegna del comfort, del calore e dell’accoglienza. Per le famiglie e i bambini il ristorante metterà a disposizione la Outdoor Climb, un’area gioco situata all’esterno del ristorante, dove i più piccoli potranno giocare all’insegna del divertimento e in piena sicurezza. Il ristorante sarà aperto tutti i giorni a partire dalle ore 7.00, per accogliere i clienti con i prodotti dolci e salati della nuova offerta Colazioni. Il giovedì e la domenica il ristorante sarà aperto fino alle ore 24, mentre venerdì e sabato fino alle ore 2:00.

nico Robbie Coltrane, famoso per l’interpretazione del mezzo gigante, Rubens Hagrid, della saga di Harry Potter. La dodicesima edizione, regalerà come sempre momenti indimenticabili ai partecipanti e nella ricca agenda degli appuntamenti è prevista la visita al Borgo Medievale di Civita di Bojano, la visita guidata del centro storico e del castello me-

dievale di Gambatesa e la partecipazione al festival della Zampogna a San Polo Matese, con la degustazione dei prodotti tipici molisani. La tre giorni della manifestazione, si concluderà nella giornata di domenica 3 agosto in piazza Roma a Bojano ove saranno esposte, come un museo a cielo aperto tutte le auto dei partecipanti.



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Isernia

30 luglio 2014

La Regione non avrebbe firmato l'autorizzazione richiesta dal gruppo Colella

Castellina, a rischio l’imbottigliamento ISERNIA. Altri posti di lavoro vanno in fumo a causa dell'intervento della Regione Molise in merito alla questione dell'imbottigliamento dell'acqua Castellina a Castelpizzuto. A rischio sono i 12 dipendenti fissi più 40 dell'indotto. Ancora non sono state rese note le motivazioni della Regione in merito all'imbottigliamento dell'acqua. Ricordiamo che la Castellina nasce negli anni ’90 nella forma societaria di SpA ad azionariato popolare ed è stata la prima acqua presente sul mercato molisano. Nel

Arrestato un magrebino

2004 viene rilevata dal Gruppo Colella proprietario anche dell’abruzzese “Santa Croce” e che è presente anche nei settori immobiliare, alberghiero, minerario ed enogastronomico. Dal suo ingresso l’ing. Camillo Colella, mediante una efficace riorganizzazione aziendale e commerciale oltre che ad ingenti investimenti, sta aprendo nuovi canali di vendita e commercializzazione a livello interregionale. Castellina dispone di uno stabilimento di 9mila mq sulla S.P. Volturno

L'uomo era destinatario di un mandato di fermo europeo ISERNIA. Nell'ambito di un servizio di controllo straordinario del territorio della provincia Pentra, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno proceduto all'arresto di un Magrebino, si tratta di un 30enne, bloccato dagli stessi militari nelle prime ore di oggi. Il pregiudicato era destinatario di un mandato di arresto europeo per il delitto di favoreggiamento nell'immigrazione clandestina.

Pentrica con 3 moderne linee produttive. La potenzialità produttiva è di circa 30.000 bott/h nei vari formati. Per preservare tutte le proprietà benefiche e l’alta qualità dell’Acqua Castellina, nel laboratorio analisi si presta la massima attenzione a tutto il processo: dalla captazione all’imbottigliamento, alle analisi chimiche effettuate nel laboratorio interno. Un controllo rigoroso affinché dalla sorgente alla tavola tutte le caratteristiche siano mantenute. Perchè, allora, mandare tutto all'aria?

La strada piana di Venafro abbandonata La Provincia di Isernia non riesce più a garantire la regolare manutenzione

VENAFRO. L’amministrazione provinciale d’Isernia, sarà per le casse vuote che si ritrova, ha di fatto abbandonata a se stessa una delle più importanti e trafficate arterie provinciali. Trattasi della “Strada 25”, o “Via Vecchia”, che solca giusto al centro la pianura venafrana, una provinciale di 5 km. ampia e trafficatissima sia dai mezzi agricoli che da tir, furgoni, motocarri, auto, moto, bici e pedoni. Serve agli agricoltori per raggiungere i terreni da coltivare, a quanti abitano in pianura per spostarsi dalle rispettive abitazioni e soprattutto a

tantissimi automobilisti ed autotrenisti per bypassare l’abitato venafrano e raggiungere più celermente il territorio casertano o entrare in Molise da sud. Ebbene siffatta importantissima strada dal traffico assai notevole non riceve cure ed attenzioni da tempo immemorabile. La vegetazione ai lati è cresciuta a dismisura senza che sia stata più tagliata e rimossa, i guard rail risultano coperti e nascosti alla vista, stessa sorte per tanti segnali e tabelle, e addirittura dato il proliferare di erbe e vegetazione la sede stradale risulta rimpicciolita e ristretta. E’ poi in

diversi punti consumato ed avallato il manto asfaltato causa l’assenza assoluta di ogni forma di manutenzione di sorta, per cui i pericoli sono veramente tanti per quanti se ne servono e la percorrono quotidianamente per lavoro o necessità varie. Infine, ma non è affatto l’ultimo dei problemi, il traffico e la sua impressionante velocità da est ad ovest sulla “Strada 25”, ossia lungo il versante in discesa. Si sfreccia ad andature incredibili, mediamente sui 120/130 kmh, senza alcun controllo, alcuna prevenzione e senza regole di sorta ! Corse sfrenate ed all’impaz-

zata, che atterriscono letteralmente quanti vivono, abitano e lavorano nei pressi. Ricordiamo, tra l’altro, il sinistro mortale di anni addietro costato la vita ad una turista statunitense all’immissione della “Via Vecchia” sulla provinciale del Ponte del Re. Incidente dovuto all’alta velocità, ma anche all’assoluta mancanza di controlli e prevenzione sulla “25”, diventata negli anni “terra di nessuno” ! Si riuscirà a rimediare, riportando tranquillità, sicurezza e decoro nel cuore della verde pianura venafrana ? La risposta all’Amministrazione Provinciale d‘Isernia.

“Il Giardeno”, poema di imitazione dantesca scritto da un agnonese del 1400 Carovilli: riscoperta dei valori culturali che rendono unico l'Alto Molise "La storia è maestra di vita" affermava Cicerone, ebbene l'Alto Molise possiede un poema letterario e nello stesso tempo documento storico di inestimabile valore, pressoché sconosciuto nella sua terra e che perciò non ha potuto insegnare niente ai molisani sul loro passato. Si tratta de "Il Giardeno" (questo è il titolo dato al manoscritto): un poema di imitazione dantesca scritto dal notaio agnonese Marino Jonata intorno alla metà del 1400 ed ultimato nel luglio del 1465. Quest'opera sarà oggetto di un

incontro con il "Centro Studi Alto Molise" che si terrà a Carovilli sabato 2 agosto alle ore 17,45 organizzato dall'Associazione di Iniziative Culturali, Sociali ed Economiche "Il Glicine", in collaborazione con la Pro Loco "Monteferrante" e con la Società Operaia, al quale sarà presente la Prof.sa Ida Cimmino, autrice di una trascrizione dell'opera e Presidente del C.S.A.M., nel corso del quale verranno letti e illustrati numerosi brani. L’esemplare manoscritto di Napoli, probabilmente autografo, ri-

porta in margine una fitta serie di annotazioni in latino, ricco di abbreviazioni, dalle quali si desumono le notizie più importanti sulla vita del notaio Marino Jonata e ampi quadri storici sul suo tempo e sulla sua città. Dal tardo Ottocento ad oggi il poema è stato oggetto di studio (anche Benedetto Croce lo ha letto, tanto da definire “ispide terzine” i versi che lo compongono), ma in modo frammentario e parziale poiché soltanto oggi, gran parte dei suoi messaggi, contenuti dalle annotazioni, sono venuti alla

luce per merito di una ricercatrice dell'Università di Napoli. Ascenzo Marinelli, scrittore agnonese di fine ottocento, affermava che nonostante il nuovo interesse sorto intorno all’opera del compaesano Jonata nessuno aveva letto l’intero poema. Ben centosei sono i canti: ventotto nella prima parte, che Jonata ha dedicato alla dannazione e all’inferno, trentuno nella seconda, dedicati alla beatificazione delle anime e quarantasette nella terza, dedicati alla descrizione delle gerarchie celesti.

Con questo incontro le due associazioni culturali, il "Centro Studi Alto Molise" di Agnone e "Il Glicine" di Carovilli, hanno dato visibilità ad una intensa compartecipazione, già in atto da tempo, ed hanno voluto indicare, tra l'altro, a tutte le amministrazioni comunali che è divenuta irrinunciabile la via della stretta collaborazione perché se da una parte il territorio ha bisogno di una riscoperta dei valori culturali che lo rendono unico, dall'altra deve trovare nuove idee anche per uno sviluppo compatibile economico e sociale.


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Termoli

30 luglio 2014

Acqua, emergenza infinita in Basso Molise

Interrogazione urgente del consigliere regionale Nicola Cavaliere sull'acquedotto molisano CAMPOBASSO. “Anche alla luce degli eventi accaduti a Larino e negli altri comuni limitrofi serviti dal ramo centrale, quali iniziative intende intraprendere per assicurare la massima sicurezza ai cittadini nell’utilizzo di un bene di prima necessità come l’acqua?”. E’ quanto si legge in un’interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale Paolo Frattura presentata stamane a Palazzo Moffa dal consigliere Nicola Cavaliere. In Basso Molise viene ancora utilizzata acqua del lago del Liscione, resa potabile attraverso il cloro e i disinfettanti. Tutto ciò a causa dei ritardi nel completamento dell’acquedotto molisano centrale, opera strategica per la nostra Regione, che garantirebbe

di fatto il consumo da parte dei cittadini residenti in quell’area dell’acqua proveniente dalla sorgente del Matese, certificata tra l’altro come una delle migliori d’Europa. Chiari sono a questo punti i risvolti dal punto di vista della sicurezza e della salute pubblica, considerati pure i gravi disagi registrati lo scorso mese di giugno a Larino, quando a causa della presenza di batteri coliformi la popolazione ha dovuto per diverse settimane rinunciare addirittura all’utilizzo dell’acqua, con relativi disagi e disservizi che poco si addicono a un Paese civile. Per questi motivi, secondo Cavaliere non c’è altro tempo da perdere. L’esponente di opposizione chiede al governatore di “verificare

Arrestate due romene

Le donne si erano rese protagoniste di rapine a Manfredonia

CAMPOMARINO. I Carabinieri della Stazione di Campomarino arrestano due cittadine romene ritenute responsabili di due rapine perpetrate a Manfredonia, su tutta la costa dispiegamento di forze nel fine settimana. Fine settimana di controlli dei Carabinieri sulla costa nei comuni da Campomarino a Montenero di Bisaccia dove i Carabinieri nel fine settimana hanno attuato una serie di controlli coordinati disponendo una serie di servizi che hanno visto impiegate decine di uomini e mezzi compresa una Stazione mobile. Il fatto più eclatante a Campomarino dove i Carabinieri del Comando Stazione, agli ordini del Maresciallo Arturo D’amico, hanno tratto in arresto due donne resesi responsabili la prima L.D. 23enne di una rapina sottraendo una collana in oro ad un 70enne di Manfredonia, dopo averlo spintonato, percosso e persino morso, la seconda D.D. di 30 anni, la quale aveva tentato di rapinare un 76enne sempre di Manfredonia con modalità analoghe alla precedente rintracciate dei militari Molisani. Le due nei giorni scorsi, infatti, con un’altra complice già tratta in arresto in flagranza dai militari della Com-

pagnia Carabinieri di Manfredonia, sono state rintracciate nell’ambito di un più ampio servizio, aggirarsi per le strade di Campomarino Lido e proprio la presenza delle due “girovaghe” non è passata inosservata ai militari della Stazione del comune basso molisano che le hanno bloccate e identificate scoprendo che sulle stesse pendeva una misura di custodia cautelare in carcere emessa nei giorni scorsi dalla Procura della Repubblica di Foggia per il reato di rapina e tentata rapina. Le stesse sono state tradotte nel carcere di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Durante il servizio nel fine settimana sono state identificate e controllate oltre 300 persone e altrettanti automezzi, controllati 21 esercizi pubblici, 40 persone sottoposte agli arresti domiciliari e a obblighi imposti dell’Autorità Giudiziaria, sono state effettuate 14 perquisizioni ed una persona è stata segnalata all’autorità amministrativa quale assuntore di stupefacenti. Sono stati inoltre garantiti gli interventi per 4 incidenti stradali, 6 liti in famiglia, nonché sono stati garantiti i servizi di Ordine pubblico per le manifestazioni svoltesi nel territorio con l’impiego di numerosi uomini

Piscina, respinti i ricorsi

Il Tar ha ritenuto valida l'aggiudicazione dell'impianto all'Ati campobassana

TERMOLI. Dopo aver provato con due richieste di sospensione cautelare, respinte sia in sede di primo grado al Tar Molise che in Consiglio di Stato, è giunto al giudizio di merito il ricorso presentato dalla società Termoli Nuoto contro l’aggiudicazione della gestione decennale della piscina comunale di Termoli all’ati Hidro SportH20, che dal novembre scorso ha riat-

tivato i corsi nell’impianto natatorio di via Asia dopo la robusta ristrutturazione durata diversi mesi. Lo scorso 24 luglio, in camera di consiglio, i giudici del Tribunale amministrativo regionale hanno deciso di respingere il ricorso principale e dichiarando anche improcedibile quello incidentale, riservandosi di comunicare le motivazioni.

Rimane così solo l’eventuale appello al Consiglio di Stato, che potrà essere formalizzato non appena saranno rese note le motivazioni. Otto gli atti che la società Termoli Nuoto aveva chiesto di annullare, impugnandoli, dal bando di gara del 6 luglio 2012 fino alla comunicazione del 23 novembre dello stesso anno con la richiesta di rilascio dell’impianto

presso i responsabili dell’Azienda speciale Molise Acque, i tempi certi per la conclusione e l’attivazione dell’acquedotto molisano centrale”. E di verificare inoltre “se l’approvvigionamento di sola acqua sorgiva proveniente dal Matese sia sufficiente al fabbisogno del territorio del basso Molise, al fine di evitare di utilizzare ancora acqua depurata proveniente dal potabilizzatore della diga del Liscione”. “L’emergenza idrica che coinvolge il Basso Molise – dichiara Nicola Cavaliere – dura ormai da troppo tempo e servono, da parte delle istituzioni e autorità competenti in materia, interventi urgenti e risolutori per la tutela di un bene primario ed essenziale come la salute dei cittadini”.

Salvamento, i nuovi bagnini Prima sessione d'esame organizzata dalla Fisa Molise

TERMOLI. Si è tenuto ieri mattina, presso lo stabilimento balneare “Cala dei longobardi” la prima sessione d’esame per assistente bagnanti. Il corso, organizzato dalla delegazione molisana della F.I.S.A. (Federazione italiana salvamento acquatico) è stato realizzato per consentire ai partecipanti di raggiungere il conseguimento del titolo professionale di assistente bagnanti per piscina, mare e laghi. Il corso, frequentato da sei giovani ragazzi del territorio regionale, unitamente a tre militari della Capitaneria di porto, è stato didatticamente molto intenso sia dal punto di vista teorico che pratico. In particolar modo, si è prestata attenzione nell’addestramento pratico alle tecniche del nuoto salvamento e del primo soccorso/BLS (basic life support) nei possibili scenari d’impiego dell’assistente bagnante proprio in relazione alla delicata ed importantissima professione che ci si abilita a svolgere. La preparazione dei candidati è stata valutata da una commissione presieduta da un ufficiale superiore della Capi-

taneria di Porto di Termoli, un medico, un maestro di salvamento appositamente inviato dalla federazione centrale, nonché dal delegato regionale istruttore di salvamento Antonio Bruno che ha presieduto il corso coadiuvato dall’istruttore di salvamento e maresciallo della Capitaneria di Porto Roberto Cilla. Gli eccellenti risultati conseguiti dai corsisti: Felice Messina, James Grosso, Nicla Pagliuso, Silvia Vallillo, Lorenzo Cristiano e Francesco Olivieri, nonché dai militari com. 1^cl. NP Antonio Ingrosso, com 1^cl NP Massimiliano Sabia e com 1^cl. NP Daniele Lezzi. Hanno contributo a confermare l’ottimo lavoro svolto anche qui in Molise dalla F.I.S.A che è già al lavoro per l’organizzazione dei prossimi corsi per conseguire il brevetto in questione il quale, tra le altre cose, risulta valido per l’arruolamento nelle Forze Armate in cui è riconosciuto, per la trascrizione a Foglio Matricolare autorizzato dal Ministero della Difesa e per il rilascio di crediti formativi scolastici.


Termoli

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30 luglio 2014

Tassa soggiorno, abolita

Il Tar ha accolto la richiesta di annullamento della delibera consiliare di Termoli TERMOLI. Dopo oltre due anni di attesa i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno accolto la richiesta di annullamento della delibera del consiglio n. 37 del 15 maggio 2012, che introdusse l’imposta di soggiorno. L’ex giunta di centrodestra aveva anche promesso di revocarla, ma ora la parola fine – salvo ricorsi in Consiglio di Stato, ma Sbrocca era orientato a sopprimerla – l’ha data

Comune, chi sarà il segretario?

Toccherà al sindaco Sbrocca la scelta del nuovo dirigente per una sorta di spoyl sistem

TERMOLI. Negli ultimi mandati, sia con Vincenzo Greco che con Basso Antonio Di Brino si è assistito a una sorta di spoil system per la figura del segretario generale, prima con l’avvento di Donato Petrosino e quindi di Paolo D’Anello. Sul finire del mandato del centrodestra è comparso all’orizzonte il segretario Domenico Nucci, di estrazione venafrana. Appena insediato Sbrocca c’è stato un conciliabolo tra i due inevitabile, visti i ruoli e c’era chi profetizzata una chance di permanenza in sella alla struttura di via Sannitica, se vogliamo il tempo trascorso con Di Brino sindaco è stato molto relativo. Ma ora riaffiorano presupposti e pronostico di avvicendamento, perfino con una data verosimile, quella del 12 agosto, che potrebbe essere anche l’ultima di attività, prima delle ferie, del dottor Nucci. Sono rumor, ai quali non affibbiamo la patente di ufficialità, ma tanto vale per poter inquadrare quel possibile ritorno dell’ex segretario generale Donato Petrosino, ormai in pensione, visto il bando esplorativo pubblicato dall’amministrazione per le consulenze gestionali esterne, ipotesi fatta dal capogruppo grillino Nicola Di Michele. Insomma, a cavallo di Ferragosto potrebbe anche esserci un turnover molto significativo, vedremo quale sarà l’identikit eventuale del nuovo braccio destro burocratico del primo cittadino.

la magistratura amministrativa. Accolto il ricorso dei legali Franco Cianci e Mario Petrucciani, che avevano curato gli interessi di alcune strutture private. Una impugnativa che si fondava sul mancato inserimento del comune di Termoli nell’elenco delle località turistiche, ma anche nella sostanza con la contestazione del criterio proporzionale dell’imposta. Inoltre, venne contestato anche il criterio di imme-

diata applicazione, non rimandato al primo gennaio dell’anno successivo alla delibera introduttiva. Ulteriori motivi addotti, la responsabilità del pagamento in quota all’imprenditore e il mancato vincolo di destinazione delle somme raccolte. Resterà da vedere ora quale sarà l’interpretazione, se si metterà un punto solo da ora in avanti, o si andranno a riconsiderare le annualità pregresse.

Torna l’incubo dei pozzi petroliferi Potrebbero essere tre i nuovi giacimenti a largo della costa molisana TERMOLI. Una notizia passata in sordina e che di certo “scatenerà” gli attivisti. Lanciata in rete dal Forum Acqua e dalla parlamentare abruzzese del MoVimento 5Stelle, Enza Blundo, la notizia annuncia che il Campo Rospo Mare, plesso di estrazione petrolifera dirimpetto alla costa vastese e termolese, sarà “ampliato” con tre nuovi pozzi petroliferi. La denuncia della parlamentare 5stelle è giunta da facebook e così, in pochi istanti, la news ha “sfruttato” il mondo del web e i canali social per diffondersi a macchia d’olio. Cosa accadrà adesso? Resta la certezza che il Comitato valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente “ha espresso parere positivo, lo scorso 6 giugno, al pro-

getto della Edison Spa per la realizzazione di tre nuovi pozzi petroliferi nella concessione Rospo Mare di fronte a Vasto, attiva da diversi anni”, scrive il Forum Acqua sul profilo di Facebook. Ma la beffa è un’altra: “oltre ai pozzi è previsto anche lo scavo di un dreno orizzontale nel giacimento”. Il progetto, stando a quanto riportato dal Forum e dalla parlamentare abruzzese, sarebbe stato presentato nel 2009 ma è “potuto andare avanti grazie al Decreto Passera del 2012”. Quanto detto, sarebbe avvenuto anche con Ombrina. “Per il Forum abruzzese dei Movimenti dell’Acqua – si legge nel post di Facebook – è inaccettabile che si autorizzi all’ulteriore sfruttamento del

territorio e del mare una multinazionale che in Abruzzo da anni dovrebbe bonificare e mettere in sicurezza Bussi e che ricorre anche al TAR (perdendo) rispetto alle ingiunzioni del Ministero dell’Ambiente per il risanamento delle discariche e dei terreni inquinati. Ricordiamo che le sostanze tossiche di Bussi continuano ad arrivare in quel mare dove oggi Edison potrà (forse) trivellare i suoi nuovi pozzi. Ora il Ministero sta predisponendo il Decreto interministeriale di conclusione positiva della procedura di compatibilità ambientale. Riteniamo – affermano Blundo e Forum Acqua – che vi siano i margini per un intervento da parte della regione anche in questa fase, considerati i dubbi che riguardano l’iter

procedurale seguito, anche per quanto riguarda la mancata ripubblicazione degli atti per le osservazioni”. “Infatti – concludono – la documentazione progettuale risulta essere stata integrata nel 2012 e la stessa richiesta di A.I.A. con i relativi elaborati è stata avviata il 24/12/2012. In considerazione della sentenza del Tar Lazio su Ombrina con relativa ripubblicazione di tutti i documenti per le osservazioni (in scadenza proprio domani), questi aspetti sono come minimo da approfondire. In ogni caso il Forum chiede che la Regione e gli enti locali, in caso di adozione del Decreto, si impegnino per presentare un ricorso al Tar”.

A San Giacomo degli Schiavoni il gusto ha prevalso anche sul cattivo tempo

Successo per la sagra dei cuzzitielle

SAN GIACOMO. Domenica 27 luglio, in un pomeriggio che non prometteva niente di buono causa i piovaschi che si alternavano a schiarite, finalmente dopo le otto di sera appena conclusasi la XI Edizione della “San Giacomo sotto le stelle” tutto il pubblico presente tra i quali anche tanti partecipanti della corsa con i loro familiari si sono riversati sulla piazza antistante la chiesa dove si svolgeva la IV sagra dei “cuzzetille”. Sui tanti fornelli accesi erano in bollitura chili di “cuzzetille” conditi poi con sugo di pescatrice e sugo di ventricina. In alcune friggitrici chili di pesce nell’olio bollente emanavano il gustoso

profumo tipico delle fritture delle nostre zone di mare. Per gli amanti della carne, in enormi contenitori, cuocevano succulenti pezzi di agnello conditi poi con uova che venivano serviti con il tipico nome di “agnello cacio e ova” pasto tipico dei paesi molisani dell’interno. Litri di vino locale hanno accompagnato le gustose pietanze molto apprezzate dalle tantissime persone presenti. Ad allietare la serata il gruppo musicale “Tintilia Sound” con il chitarrista e cantante sangiacomese Rino Menna. In chiusura sono saliti sul palco anche i due musicisti il pianista sangiaco-

mese Gianluca De Lena e il chitarrista termolese Basso Cannarsa che con le loro musiche hanno mandato in visibilio tutti i presenti. Un plauso all’Amministrazione Comunale nella persona dell’Assessore Lucia D’Amario promotrice di questa manifestazione che quest’anno, per dare maggiore valenza all’evento, giunto alla quarta edizione, ha coinvolto le associazioni Enogastronomica Molise Gourmet con i sui valenti chef e l’ Associazione Culturale San Gia…zz soluzione che ha funzionato alla grande e che certamente avrà un seguito nei prossimi anni.



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Opinioni

30 luglio 2014

Imprese: +203 tra aprile e giugno in Molise

Campobasso. Note positive e qualche campanello d’allarme dall’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2013. Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia hanno ricevuto 507 domande di iscrizione, dato più basso se confrontato a quello di un anno fa (543 iscrizioni), a fronte di 304 richieste di cancellazione da parte di imprese esistenti (nel 2013 le chiusure furono 354). Il saldo del secondo trimestre del 2014 è pertanto positivo per 203 unità, 14 in più (+7,4%) rispetto al secondo trimestre del 2013. In termini percentuali, tra aprile e giugno lo stock delle imprese registrate ai registri delle Camere di Commercio del Molise è cresciuto complessivamente dello 0,59%, stessa crescita registrata anche a livello nazionale, attestandosi, al 30 giugno, al valore di 34.832 unità. Andando a leggere più in profondità i dati dei Registri Imprese, risulta evidente un andamento diverso tra le due provincie molisane: Isernia, con uno stock di imprese al 30 giugno 2014 pari a 9.036 registrate e un saldo tra iscrizioni e cessazioni positivo e pari a +72 unità, si pone al 15° posto della classifica dei migliori tassi di crescita con +0,80% (in peggioramento rispetto al +0,94% del secondo trimestre del 2013); la provincia di Campobasso scivola alla 59° posizione con 25.796 imprese registrate, un saldo pari a +131 unità e con un tasso di crescita positivo e pari a +0,51% in miglioramento rispetto al +0,41% del secondo trime-

Segno positivo per il tasso di crescita delle imprese molisane (+0,59%) Resta elevato il numero di fallimenti

stre del 2013. A livello settoriale vanno segnalate le principali crescite di base imprenditoriale nel settore dell’Agricoltura (+15 unità il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel periodo), nel settore assicurativo e finanziario (+13 unità) e nel settore manifatturiero (+5 unità). Di contro, diminuzioni si registrano nel Commercio (-24 unità), nelle attività professionali e scientifiche (-6 unità), nelle costruzioni (-6 unità) e nelle attività di supporto alle imprese

(-4 unità). Guardando alla forma giuridica delle imprese, il secondo trimestre del 2014 vede un ritorno significativo delle imprese individuali, cui si deve circa il 37% dell’intero saldo (+76 imprese). Da segnalare come, di queste, quasi l’83% siano di italiani, e solo il 17% di cittadini extracomunitari. Sempre elevato il contributo al saldo delle imprese costituite in forma di società di capitali: 90 unità in più nel trimestre; seguono, in

quanto a contributo al saldo, le società di persona (+29 imprese) e le altre forme imprenditoriali (+8 imprese). Quanto alle crisi d’impresa, tra aprile e giugno di quest’anno si registra un aumento del 20% delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo di un anno fa; aumentano anche il numero di concordati nel periodo di circa il 17%. “La crisi pesa ancora sulla vitalità

del sistema produttivo molisano ma, seppur con fatica, la base imprenditoriale si rimette in movimento e torna ad allargarsi: un segnale positivo, ancora non sufficiente a dire che il peggio è passato, ma che infonde speranza” ha detto il Presidente vicario di Unioncamere Molise, Pasqualino Piersimoni. “Siamo in un momento estremamente delicato – ha aggiunto - in cui deve essere prestata la massima attenzione alle politiche che possono aiutare o penalizzare i progetti di vita di migliaia di italiani che credono nell’impresa e che hanno bisogno di essere accompagnati, sostenuti, favoriti. Perché solo in questo modo si può ridare lavoro a chi lo ha perso o una chance ai giovani che lo cercano. Il Governo è alle prese con la grande sfida delle riforme per rimettere in moto il Paese – ha detto ancora il Presidente di Unioncamere - e ha la responsabilità di fare le scelte giuste per lo sviluppo. Scelte che dovranno salvaguardare le Camere di commercio, di cui le imprese hanno un estremo bisogno perché, spesso, sono l’unico riferimento sul territorio capace di interpretarne le esigenze e dare risposte concrete ed efficaci. In molti lo stanno testimoniando in questi giorni con messaggi indirizzati all’esecutivo e al Parlamento e io mi auguro – ha concluso Piersimoni che la riforma della Pubblica amministrazione saprà fare tesoro di questi contributi per ridare slancio al Sistema Camerale che da sempre opera per supportare il processo di crescita delle imprese”.

Cortometraggio “L’anima del mondo” E' giusto e necessario L’intervento

Campobasso. Presentazione Cortometraggio “L’anima del mondo”. Ieri sera presso l’auditorium Celestino V della Curia in via Mazzini, 80 a Campobasso è stato presentato il cortometraggio realizzato dal Clan Fuoco Elyanthus del Gruppo Scout Agesci della Chiesa Cattedrale di Campobasso formato da giovani dai 17 ai 21 anni guidato da Marcello e Annalisa Lucarelli. La realizzazione del cortometraggio rappresenta la conclusione di un lungo lavoro, in gergo scoutistico, "Capitolo", dedicato quest'anno al coraggio di amare la famiglia. Il "Capitolo" prevede tre diverse fasi:VEDERE- GIUDICARE-AGIRE “Nella prima fase abbiamo cercato di osservare il nostro territorio - ha spiegato Marcello - somministrando un questionario sui modelli di famiglia e sui valori che guidano le scelte in famiglia, sulle relazioni familiari, sulle cause che generano conflitti prendendo spunto dal questionario inviato da Papa Francesco a tutte le parrocchie del mondo; abbiamo coinvolto le famiglie dei ragazzi, dei loro amici di scuola, di persone incontrate per strada” Per la realizzazione del cortometraggio

sono stati inoltre organizzati una serie di incontri-testimonianze di persone che vivono nella realtà territoriale locale ed in particolare: - una moglie-mamma separata dal marito - un figlio di genitori separati - una ragazza madre - una coppia con figli disabili - una coppia di sposi con 7 figli - una mamma che ha accettato di non abortire - una coppia con 50 anni di matrimonio Nella seconda fase sono stati rielaborati i dati del questionario e sintetizzate le testimonianze raccolte. Nella terza fase è stato realizzato un cortometraggio da proporre nelle scuole durante il prossimo anno scolastico 20142015 durante le assemblee di classe o di istituto, negli incontri e convegni diocesani, nelle sedi delle emittenti locali e per l'elaborazione di un documento da inviare a Papa Francesco in vista del Sinodo di ottobre 2014 sulla Famiglia. Un cortometraggio giovane fatto ragazzi, improvvisati attori, tecnici, operatori, registi, ma con dentro la semplicità del proprio essere giovani.

il confronto sul comemrcio In questi ultimi giorni si è tornato e si tornerà a parlare di legge regionale sul commercio e anche l’associazione dei consumatori ADOC è pronta a dire la sua. L’associazione, con il suo presidente Nicola Criscuoli, propone le proprie ricette e osservazioni alle leggi regionali n. 33 del 1999 e n. 20 del 2010. ” L’associazione Adoc Molise, ribadisce, come più volte ha fatto, la assoluta necessità di liberalizzare la possibilità di effettuare offerte promozionali, pur garantendo l’esistenza dei cosiddetti “saldi di fine stagione”. Otto negozianti su dieci nelle città e paesi molisani e, parimenti, nelle grandi città come Napoli, Milano e Roma, avviano le offerte promozionali e i saldi, in anticipo sulla data ufficiale. Si va da chi mette le scritte promozionali in vetrina, a chi si ingegna inviando ai clienti sms, lettere,

tessere sconto, fino a chi, molto piu’ semplicemente, abbassa il prezzo al momento dell’acquisto. E’ la dimostrazione, come abbiamo più volte sostenuto, di quanto sia anacronistico che le regioni debbano ancora fissare ogni dei paletti alle vendite promozionali, invece di lasciarle alla libera scelta di ogni singolo negoziante, garantendo comunque l’esistenza dei “saldi di fine stagione”. Fondamentale, poi, è garantire il funzionamento e l’intervento dell’Osservatorio regionale del Commercio, ad oggi costituito ma non operativo. Altro problema è quello relativo agli orari degli esercizi commerciali al dettaglio e della grande distribuzione: “e’ necessario razionalizzare le aperture domenicali, cercando di comprendere se in questi ultimi anni i consumi siano realmente cresciuti a fronte di un numero notevole di

festività „lavorate“. Occorre chiedersi se è realmente necessario tenere aperti negozi e centri commerciali 52 domeniche all’anno oppure, come è auspicabile, riorganizzare e razionalizzare le aperture festive considerando il territorio molisano, le dimensioni regionali e le reali necessità dei consumatori“. L’associazione Adoc ritiene quanto meno inusuale che le associazioni dei consumatori non abbiano ricevuto dalla Regione alcun invito a discutere della modifiche della normativa regionale sul commercio ma, ad ogni modo, manifesta, come tutte le altre associazioni presenti sul territorio, la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni cercando di fornire un apporto concreto affinché la legge venga modificata e migliorata. Adoc Molise



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