ANNO IX - N° 2 - VENERDÌ 31 MAGGIO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno all'Associazione Misteri e Tradizione
L'Oscar del giorno lo assegniamo all'Associazione Misteri e Tradizione. Va riconosciuta proprio a loro e, in particolare, alla famiglia Teberino la cura delle macchine del Di Zinno e dello stesso Museo. Così come l'organizzazione della sfilata degli Ingegni che non riescono a conoscere la stessa cura da parte dell'Amministrazione comunale. Una passione, quella che anima i componenti l'Associazione, che è da premiare proprio per la continuità assicurata alla sfilata dei Misteri e alla cura messa in campo per rappresentare la città capoluogo.
Il Tapiro del giorno a Stefano Ramundo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Stefano Ramundo presidente della Commissione Cultura del Comune di Campobasso. Ha cercato di dare un minimo di veste alla Sagra del Corpus Domini ma i tempi dettati sono apparsi affrettati e dell'ultim'ora. I risultati sono quelli che facilmente possono evincersi dalla lettura del programma impostato. Tutto in sordina e fatto alla men peggio. Certo, non è il solo responsabile di una festa caduta tanto in basso sotto tutti gli aspetti. Di sicuro, però, poteva pensarci prima.
Frattura Immobile
CAMPOBASSO
di Tommaso Di Domenico Abbiamo chiesto al nostro collega, direttore editoriale de "I Fatti del nuovo Molise" e già consigliere regionale, di rappresentarci, con uno dei suoi brillanti interventi, la particolare situazione politica regionale. Lo ringraziamo per avere accettato il nostro invito.
Il rimpasto di giunta un palliativo ai problemi della città
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2 31 maggio 2013
Approvato dalla giunta regionale l’avviso pubblico per il conferimento degli incarichi di direttore generale, di direttore d’Area della giunta regionale e di segretario generale del consiglio regionale
A.A.A. Dirigenti regionali cercasi Iil bando poco più che una formalità. Nei corridoi dei palazzi regionali i nomi dei papabili sono in giro da tempo. Le domande di partecipazione sono accettate entro e non oltre il 31 maggio Il rischio che l’esito (pratico) dell’avviso pubblico per la formazione di un elenco di candidati idonei per il conferimento degli incarichi di direttore generale, di direttore d’Area della giunta regionale e di segretario generale del consiglio regionale si risolva in una messa in scena, è fomentato dai termini particolarmente ristretti concessi ai possibili interessati di presentare in tempo utile la domanda di partecipazione (con annessa documentazione), ovvero entro e non oltre oggi - 31 maggio -, e dalla altrettanta ridotta pubblicizzazione dell’avviso pubblico. La pubblicazione dell’avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Molise e sul sito web istituzionali non è stato certo il modo più concreto di corrispondere all’esigenza, peraltro espressamente indicata nel documento istruttorio a firma del direttore del servizio Claudio Iocca, che l’avviso fosse “adeguatamente pubblicizzato”. Ma tant’è. Nella Pubblica Amministrazione molisana è prassi consolidata che le cose vadano come si vuole che vadano. Nella fattispecie, nei corridoi dei palazzi regionali i nomi dei papabili sono in circolazione da tempo. D’Altronde, una volta completato l’elenco degli idonei, compito affidato ad un’apposita commissione che sarà nominata dalla giunta regionale (sic!), saranno il presidente e gli assessori per un verso, e l’ufficio di presidenza del consiglio regionale, per altro verso, a scegliere da quell’elenco chi meglio gli fa comodo. L’elenco degli idonei infatti non prevede alcuna graduatoria di merito.
In tal mondo viene fatto salvo il principio di trasparenza negli atti amministrativi, ma sostanzialmente si mettono a riparo gli interessi politici e clientelari (dell’uso “ad libitum” dell’articolo 20 della regionale numero 10 del 2010 ci sono tracce evidenti lasciate dalla giunta Iorio). I nomi che verranno fuori, d’altronde, sarà facile associarli a questo o quel referente politico. La realtà molisana, così ristretta, aiuta l’identificazione e la destinazione di uomini e cose. Volendo, il governo regionale avrebbe potuto trovare all’interno della dirigenza in servizio le figure che invece vuole attingere dall’esterno. L’idea che energie
fresche potrebbero ravvivare la struttura ha largamente prevalso su tutte le altre e, magari, all’esterno c’è davvero gente con i giusti attributi per reggere gli incarichi in gioco. Almeno si spera. All’avviso pubblico, entro il 31 maggio, hanno potuto rispondere (uomini e donne) di cittadinanza italiana o di paesi dell’unione europea la cui età anagrafica sia compatibile con i limiti previsti dalle leggi in vigore, in possesso del diploma di laurea ordinaria o specialistica accompagnata da una documentata professionalità manageriale acquisita, con esperienza pluriennale, operando in funzioni dirigenziali presso altre pubbliche amministrazioni o altri enti pubblici o
aziende pubbliche e private (le funzioni dirigenziali devono essere state espletate per almeno due anni consecutivi nel triennio immediatamente precedente la data del 31 maggio 2013). Ai prescelti sarà assicurato un trattamento economico complessivo costituito dal trattamento tabellare previsto per le aree dirigenziali dai contratti collettivi nazionali del comparto Regioni- Enti locali, nonché dai trattamenti accessori determinati dalla giunta regionale e dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale, in applicazione dell’articolo 21 (commi 1,2,3) della legge regionale numero 10 del 2010. Centomila euro e d’intorno! Dardo
La politica non riesce a dare al sistema una nuova forma
Nuclei industriali, nessuno vuole la legge CAMPOBASSO. La globalizzazione e la crescente competitività dei mercati internazionali impone non solo alle imprese, ma anche alle strutture del territorio una sorta di riprogettazione. Un'evoluzione che da un lato assecondi i cambiamenti dell'economia e, dall'altro, dia risposte sempre più concrete ai bisogni dei soggetti che nel territorio stesso operano. Interlocutori naturali diventano, così, i Consorzi industriali che sono i primi ad essere chiamati a questa evoluzione. In Molise ne esistono ancora tre e appaiono, ormai da tempo, anacronistici. La loro costituzione, grazie a parlamentari accorti come Girolamo La Penna ma anche lo stesso Florindo D'Aimmo al quale si deve il primo e unico Piano strategico di sviluppo, è stata a suo tempo una componente essenziale per l'industrializzazione e lo sviluppo economico di buona parte del Molise. Tale contributo ha permesso la realizzazione di infrastrutture, di servizi e l'individuazione di soluzioni logistiche a sostegno delle imprese. Oggi, però, va giocata una diversa partita. Una proposta potrebbe essere quella di trasformare l’attuale sistema consortile in agenzia di sviluppo capace di attrarre imprese e facilitare la crescita del territorio,
evolvendo il concetto di insediamento pensando alla permanenza e al sistema e non solo all’occasione puntuale. Il sistema consortile attraversa una fase problematica nella quale i soci dovranno fare un esame di coscienza per capire come divenire più efficaci anche rivedendo la propria mission. Di sicuro, nel tempo, hanno svolto un ruolo importante ma ora i Consorzi non corrispondono più alle esigenze delle imprese, hanno un’attività limitata e non sono delle agenzie di sviluppo. Le tre strutture in piedi risultano piccole e hanno costi notevoli. Allora la soluzione è quella che siano accorpati, facendo sinergie e abbattendo i costi, così da diventare grandi per farsi più efficienti. Diventare enti importanti per garantire agilità nel fornire risposte e candidarsi a essere espressione dell’operatività sul territorio. E la Regione dovrà avere un ruolo importante, quello di evitare affollamento e sovrapposizioni di competenze. E' questa la sfida che si pone per garantire ai settori produttivi di potere contare su di una salda agenzia di sviluppo capace di fare ipotizzare una nuova fase di progresso.
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3 31 maggio 2013
Il fatto. I molisani si attendevano una nuova classe politica: ora sono già delusi
L'immobile Frattura CAMPOBASSO. Abbiamo chiesto al collega Tommaso Di Domenico, direttore editoriale del quotidiano "I Fatti del Molise", un suo intervento sulla situazione politica molisana. Nel ringraziarlo, per avere accettato di scrivere una sua riflessione, la proponiamo ai nostri lettori. La discussione sull'allargamento della giunta regionale suscita allarme. I molisani hanno compiuto una scelta di cui ho enorme rispetto: hanno espresso una chiara volontà di cambiamento fidandosi, in maniera netta, di Paolo Di Laura Frattura e della sua coalizione. Il rispetto che ne ho io dovrebbe averlo, a maggior ragione, chi su quella fiducia ora dovrà guidare la massima Istituzione del Molise. E dovrà condurla e difenderla da una aggressione silente di cinismo economico: la crisi mondiale porta con sé l'errore funesto di considerare i piccoli territori come 'costi inutili' e li viola nella loro storia, nella loro identità, nella loro solidale forza aggregante. Lo scorso Febbraio i cittadini non hanno scelto solo una opzione di schieramenti elettorali ma, almeno così credevo, hanno voluto manifestare una sorta di 'fiducia preventiva' nei confronti di Frattura. E sono stati traditi già a pochi mesi di distanza. Forse non lo conoscevano come amministratore ma gli hanno delegato la responsabilità di un percorso politico diverso. Paolo Di Laura Frattura aveva dato ai molisani la sua parola di 'Presidente' in tema di costi della politica, di sanità, di infrastrutture e dopo cento giorni il percorso prospettato ha già subito molte e repentine virate. I no sono stati smentiti, i sì sono diventati forse. Sulla questione del quinto assessore percepisco una debolezza politica clamorosa, proprio per i tempi brevi con cui si è palesata. Con la Giunta precedente, si era assunto un impegno di rigore e di modernità, riducendo il numero degli assessori e razionalizzando all'estremo i costi dei consiglieri. Dopo una campagna elettorale feroce, in cui il Governo regionale uscente è stato accusato di non aver ridotto abbastanza, abbiamo di fronte una maggioranza che gioca col fuoco dei problemi veri, perde tempo preziosissimo in una estenuante discussione sull'allargamento della Giunta. Dal mio punto di vista, il problema non è tanto nel numero degli assessori ma nel fatto che la 'parola di Presidente' possa valere così poco, anche per chi ha concorso alla vittoria della coalizione di centro sinistra. E' un indizio di inaffidabilità inquietante, soprattutto, perché costringe un Presidente a districarsi fra volontà e visioni contrapposte e contraddittorie. Manca del tutto la possibilità di progetto amministrativo determinante, in cui i rematori spingano la barca nella stessa direzione. Vediamo solo un manipolo di coraggiosi, ma non interessati
affatto alla barca e alla meta. I molisani sono sullo sfondo, del tutto inascoltati. La Politica per la Politica, senza altra priorità che la propria sopravvivenza è il segno tipico dell'usura da potere. In questo caso ne abbiamo un terribile esempio solo dopo qualche mese di insediamento. Non bastano le rispostacce, le reazioni stizzite per rendere conto ai cittadini, per testimoniare ai molisani che questa è una maggioranza di governo reale. Ingegnarsi per fare spazio ad un nuovo assessore, avendone scelti già i quattro previsti dalla legge chiarisce che questa maggioranza si regge sugli spazi estensibili e non sui programmi. E chiarisce anche che chiunque entrasse in Giunta dopo tali imbarazzanti tira e molla darebbe un'immagine deteriorata, da assaltatore e non da portatore di competenze e di soluzioni. Chi invece c'è ne esce altrettanto svilito. Forse i molisani si aspettavano di aver eletto una nuova classe politica, giovane e rinnovata, ma è triste ammettere quanto sia vecchio e persino scontato il criterio di fondo. E quanto sia distratta, questa classe di governo che non sa da dove cominciare, rispetto alle attese di genitori che sognano un ruolo sociale appagante per i loro figli e si perdono tre mesi per trovare un ruolo appagante per un altro consigliere. Il Molise che voleva uscire dal tunnel dello <iorismo> è entrato nel vicolo cieco dell'equilibrismo. Quando si nebulizzano i valori fondanti dell’autentica cultura cristiana, solidarietà, rispetto per l’altro e ricerca continua del bene comune, quando i problemi delle “persone” diventano “faccende”,spesso fastidiose, si perde di vista l’orizzonte che distingue il Politico dal faccendiere di turno. Mi viene in mente il cieco del miracolo di Presicce, a cui fu ridata la vista ma divenne zoppo per essere rimasto troppo tempo immobile a contemplare il miracolo. Tommaso Di Domenico
La Giunta regionale conferisce un incarico di consulenza all'avvocato Lalli
Sette mesi, 65mila euro
CAMPOBASSO. E' stata la delibera di Giunta regionale n.208 del 20 maggio scorso, con la quale è stato affidato l'incarico di consulenza professionale giuridica all'avvocato Carmela Lalli a generare un nuovo turbinio di polemiche in Regione. Un incarico che in sette mesi avrà un costo di 65mila euro. A raffronto, quello di un dirigente sfigura anche se la
legge prevede che il costo delle consulenze non possa superare quella della dirigenza. E' solo uno degli ultimi passaggi prodotti dalla nuova Giunta regionale al contrario, ad esempio, di quanto fatto da quella siciliana che, dopo avere azzerato le consulenze, ha scritto "che potrà essere rinnovato solo qualche incarico per progetti specifici, per il resto tutti
gli uffici dovranno funzionare con le proprie forze". Un passaggio in perfetta linea con il cambiamento voluto dalla gente ma che in Molise, evidentemente, non viene recepito. Anzi, in regione si continua a sfornare provvedimenti per consulenze e organizzazioni di segreterie che fanno impallidire qualsiasi spending review. Tornando alla consulenza destinata all'avvocato Lalli, possibile che dell'ufficio legale della Regione non si salvi nessuno? Possibile che le eccellenze pure in organico siano da buttare? Interrogativi che pesano come macigni dinanzi alla delibera in questione. Ed allora, perchè si è arrivati a tanto? C'è davvero la necessità di andare a ricomporre l'esercito dei consulenti mentre la macchina legislativa e amministrativa precipita sempre più in basso? Invece di pensare ad una seria riorganizzazione della macchina regionale, si continua ancora a seguire la strada delle consulenze mortificando, ulteriormente, gli elementi pure validi che operano all'interno della Regione. La delibera di 65mila euro per sette mesi al professionista in materia giuridica è solo l'ultimo passaggio di una guida politica che di cambiamento ha ben poco.
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31 maggio 2013
Il 2 giugno la Festa della Repubblica sarà anche quella dei borghi italiani. Per la decima edizione di Voler Bene all’Italia, la giornata nazionale dei piccoli comuni organizzata da Legambiente insieme a un vasto comitato promotore che tiene insieme oltre 50 sigle di realtà territoriali, è stata scelta, infatti, questa simbolica domenica. Migliaia di piccoli comuni accoglieranno i visitatori con eventi straordinari per rivendicare con orgoglio il loro contributo all’identità nazionale e la loro voglia di futuro. Un futuro che sappia tutelare e valorizzare la bellezza del nostro territorio e il suo inestimabile patrimonio storico-artistico, perpetuare sapere e tradizioni e, al contempo, sperimentare pratiche innovative in fatto di energia, di riciclo dei rifiuti, di economia verde. Voler Bene all’Italia, organizzata con il contributo di Novamont e Sorgenia, sarà, com’è ormai tradizione, la giornata per celebrare i tesori dei nostri centri storici, ma anche l’innovazione tecnologica, il buon governo dei territori e la capacità di rinnovarsi e di competere sul mercato globale. Senza dimenticare la coesione sociale, l’integrazione e la costruzione di una cultura della solidarietà. Perché nei nostri piccoli comuni - che sono 5.698 - vivono 10 milioni di persone pari al 17,3% degli italiani. Varie saranno le iniziative in tutta la regione. A Cerro al
Volturno (IS) nel convegno organizzato dall'Associazione “Quercus Cerri”, dal titolo "Il Molise riparte da qui: esperienze dei piccoli comuni e prospettive di sviluppo della Regione", si discuterà insieme con l'Assessore all'Ambiente della Regione Molise Vittorino Facciolla, al Sindaco di Cerro al Volturno Vincenzo Iannarelli, a Pompilio Sciulli Presidente Anci Molise e Sindaco di Pescopennataro e al dirigente del settore ambiente della Provincia di Isernia Ing. Pasqualino de Benedictis di tutela e valorizzazione dei piccoli comuni da sempre portatori di cultura e tradizioni e fucine di sperimentazione e fattori di coesione sociale. Il convegno si terrà domenica 2 giugno alle ore 17 presso la piazza Santa Maria di Cerro al Volturno. Il Comune di Jelsi (CB), sabato 1 Giugno alle ore 18:00 presso la sala convegni “G. Santella”, presenterà il progetto "QRJelsi project" patrocinato dal Comune e realizzato da giovani universitari e professionisti locali mentre il giorno successivo sarà possibile visitare i siti naturalistici, storici e artistici. A Civitacampomarano (CB) sabato 1 giugno dalle ore 8:30 gli amministratori comunali, i volontari della proloco "V. Cuoco", dell'ANTEAS "San Liberatore" e i cittadini, muniti di utensili, si ritroveranno in piazza municipio con il fine di pulire alcune aree del borgo. A Pietracatella il comune organizza
un’ arrampicata sportiva sulla falesia (parete verticale attrezzata) in pieno centro storico, affianco alla caratteristica chiesa di S. Giacomo del XIII sec.. In più sarà possibile visitare il centro storico e la chiesa stessa. L’appuntamento è dalle ore 10:00 presso il belvedere. Un altro testo che Legambiente spera di veder adottato al più presto è il progetto di legge per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti, nonché dei comuni compresi nelle aree naturali protette, di cui i deputati Realacci e Borghi sono i primi firmatari, e che ha già raccolto l’adesione bipartisan di numerosi parlamentari. Le misure previste vanno dalla possibilità di registrare la nascita di un bambino nel comune di residenza anche se il parto è avvenuto in un ospedale della regione, alla promozione della cablatura e della banda larga nei piccoli comuni; dall’assicurare la qualità e la presenza dei servizi indispensabili come sanità, trasporti, istruzione, servizi postali, risparmio, agli interventi per il recupero dei centri storici a alla tutela del patrimonio ambientale. I comuni potranno promuovere i prodotti tipici locali e indicare anche nella cartellonistica stradale le produzioni tipiche, così come si prevede di facilitare le procedure di cessione di beni immobiliari demaniali a favore di attività e organizzazioni del mondo del no profit.
Prestigioso riconoscimento a un progetto di innovazione dei servizi di giustizia
Un premio al Tribunale dei Minori CAMPOBASSO. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso si aggiudica un importante riconoscimento nell’ambito del Premio “10x10 Storie di Qualità” assegnato oggi, per il terzo anno consecutivo, nel corso del Forum della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa è stata promossa da FORUM PA e Associazione Italiana Cultura Qualità - Centro Insulare per dare voce a progetti, idee e iniziative che hanno contribuito a migliorare la complessa e strutturata macchina dei servizi pubblici,
generando al contempo virtuosi processi di risparmio. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso ha vinto per il progetto “Miglioramento e innovazione dei servizi di giustizia per la protezione dei minori ed il sostegno della legalità”. L’emersione e la gestione del fenomeno dell’abuso e del maltrattamento dei minori, che costituiscono le manifestazioni più eclatanti del mancato sviluppo della cultura del diritto minorile, richiedono miglioramento e innovazione dei servizi di giustizia erogati
dalla Procura minorile finalizzati alla protezione dei minori ed al sostegno della legalità mediante il migliore coordinamento con le indagini penali condotte dalle Procure Ordinarie. Le problematiche e le necessità suindicate hanno portato alla realizzazione di uno specifico progetto che ha consentito, da un lato, di migliorare le prassi di coordinamento tra indagini penali e quelle finalizzate alla protezione dei minori vittime e, dall’altro, di potenziare la comunicazione diretta tra la Procura minorile ed i minorenni superando la mediazione
di adulti (genitori, tutori, curatori, assistenti sociali ecc.), fino ad ora necessaria per accedere agli uffici giudiziari minorili, e, soprattutto, per rendere tale ufficio un reale punto di riferimento sul tema della “Legalità” e di rendere più efficiente ed efficace la collaborazione tra l’ufficio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni e le professionalità che possono assicurare il necessario supporto con la conseguente riduzione dei costi, derivanti dall’innovazione dei processi e dall’implemento della qualità dei servizi forniti.
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5 31 maggio 2013
Altri 4 consiglieri in Regione? Il centrosinistra penserebbe alle dimissioni degli assessori. In aula si sarebbe in 26 CAMPOBASSO. Il centrosinistra in Regione starebbe pensando a chiedere ai quattro assessori in carica le dimissioni per consentire ad altri quattro consiglieri di subentrare. Con la scusa che non si arriva a governare, si vorrebbe cogliere la palla al balzo e portare altri quattro componenti in Consiglio per una spesa di un milione di euro l'anno in più. Come dire, fatta la legge trovato l'inganno. Il Consiglio regionale, così, sarebbe composto da 26 elementi quasi andando a toccare i numeri ante legge taglia spese. Tutto questo è nato dalla lettera che Oreste Campopiano, primo dei non eletti della lista Unione per il Molise, che ha visto l'elezione di Vittorino Facciolla, ha scritto al presidente Frattura nella quale chiedeva che venissero mantenuti i patti pre elettorali. "So bene - ha scritto Campopiano - che queste mie preoccupazioni sono da te condivise, se è vero come è vero che sia durante la campagna elettorale che successivamente, hai rappresentato la necessità delle dimissioni dei consiglieri che avessero assunto incarichi di giunta. Tanto anche nella altrettanto condivisibile considerazione che per esaltare la fun-
zione di controllo politico del Consiglio sull’Esecutivo, si evidenziava la necessità di attuare una netta separazione dei ruoli tra componenti di giunta e depositari della funzione legislativa. La seppur breve esperienza di questi due mesi ha dato ragione della fondatezza di quella regola che, però, inspiegabilmente, è restata ancora inapplicata. Eppure la segnalata separazione delle funzioni è stata adottata dal Legislatore nazionale come precetto normativo inderogabile per quanto attiene le elezioni comunali e provinciali. Mi auguro che Tu e la intera maggioranza vogliate sollecitamente dare attuazione a quel precetto al fine di consentire una più utile ed efficiente gestione dei ruoli politici ed istituzionali nell ‘interesse del Molise e dei tanti problemi irrisolti che attendono da tempo di essere affrontati". E così, dopo avere infranto la legge dei numeri per la composizione della Giunta, che potrà passare da 4 a 5 componenti, ora il centrosinistra pensa di portare in Consiglio altri 4 componenti. Alla faccia del risparmio.
Il Consiglio è convocato per domani.
CAMPOBASSO. Quando si tratta di poltrone la politica riesce a lavorare anche di sabato. Così sarà domattina quando il Consiglio regionale è chiamato a revocare la legge approvata ad ottobre 2012 con la quale si fissava a 4 il numero degli assessori. Con l'abrogazione della legge in questione il presidente Frattura potrà nominare il quinto assessore. E per raggiungere questo trionfale obiettivo il Consiglio regionale sarà chiamato a lavorare anche di sabato. Tanto da dovere pagare lo straordinario ai dipendenti con un costo in più per le tasche dei molisani. Un bel risultato per chi si è posto come il nuovo e il cambiamento.
Per una sedia si lavora il sabato
Sanità, il silenzio del centrosinistra Ai colpi dei commissari non ha risposto nessuno. Chi difende i cittadini? CAMPOBASSO. A restare in silenzio, dopo l'approvazione nottetempo del piano della sanità adottato dal commissario Filippo Basso, era stato l'intero centrosinistra molisano. Come se ne conoscesse le mosse oppure se non fosse per nulla scandalizzato dalle scelte contenute nel documento di programmazione del commissario. Quello stesso centrosinistra che, non a caso, non ha consentito che la proposta di piano, varata a settembre scorso in quarta commissione consiliare, approdasse mai in Consiglio regionale. Troppe coincidenze finiscono con il portare all'accertamento di una verità. Eppure era stato proprio il centrosinistra molisano a sottolineare la bontà del governo Monti nella scelta e nella nomina di Filippo Basso a commissario ad acta per la stesura
del Piano sanitario. "Si concretizza in tutta la sua evidenza - scrivevano nove consiglieri regionali del centrosinistra - il fallimento, l’ennesimo, delle politiche messe in campo dal governatore Michele Iorio e dagli assessori alla Sanità che si sono succeduti negli anni. Undici anni di politiche tarate solo su interessi di stampo clientelare e familiare hanno prodotto un deficit elevato, vistosi e dolorosi tagli alle prestazioni e ai servizi e una imponente pressione fiscale che purtroppo dovrà pesare sui molisani e sulle aziende regionali ancora per molto tempo se è vero che il deficit annuale ammonta a 42 milioni di euro". E a rinforzare la decisione anche l'allora onorevole Antonio Di Pietro. "Finalmente il governo ha capito che non poteva lasciare ulte-
riormente la gestione della Sanità della Regione Molise nelle mani di Michele Iorio, essendo egli stesso il responsabile del dissesto finanziario e dell’impoverimento culturale". Oggi, invece, a fronte dei tagli previsti dal commissario Basso con il Piano presentato al ministero il centrosinistra molisano ha scelto la strada del silenzio. Solo perchè non è più presidente della Regione, Michele Iorio? Solo perchè da oggi è la coalizione di centrosinistra alla guida dell'ente? Sarebbe assai grave qualora fosse per davvero così. Anche perchè i tagli inferti al sistema riducono in cenere lo stesso e dinanzi alla casa che brucia è grave che qualcuno pensi a scaldarsi nel mentre la sanità molisana affonda con gli ultimi colpi inferti dai tecnici esterni.
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Campobasso
31 maggio 2013
In aumento sono i commercianti che chiudono le loro attività
Commercio, troppe serrande restano chiuse CAMPOBASSO. C’è un fenomeno triste, tristissimo quello delle serrande abbassate, il simbolo più evidente di un commercio in crisi. È desolante vedere le serrande abbassate con i cartelli affittasi per più della metà dei fondi esistenti. Negozi costretti a chiudere insieme a piccole imprese, attività artigianali per una crisi senza precedenti. Non è tutto da imputare alla crisi attuale. Continua infatti inesorabilmente lo spopolamento , dagli anni ’80 in poi, prima con la chiusura delle fabbriche artigiane, che ha portato a cercare lavoro da altre parti, poi con la crisi attuale che ha portato ad un drastico calo dei consumi e ad alti costi di gestione, che restano alti nonostante la gente spenda sempre meno. Non c’è gente, soprattutto in inverno tutto diventa più pesante: le spese di gestione, le tasse diventano troppo alte in relazione alle poche vendite. In certi momenti la situazione è insostenibile.
Mancano negozi specializzati ad arricchire il tessuto commerciale della zona. I piccoli alimentari e macellerie hanno ceduto il passo ai supermercati seppure di dimensioni ridotte e la maggioranza ha dovuto chiudere non avendo nessuno che rilevava il negozio. Tutti esercizi che hanno lasciato il posto ad una via interamente vuota dove spiccano troppi cartelli “affittasi” o “vendesi”. "Devo arrivare alla pensione poi dovrò chiudere – dice Giovanni. -Nessuno rileverà la mia attività, nessuno se la sente più di continuare questo lavoro con l'invasione dei supermercati. E pensare che i piccoli negozi come il mio svolgevano una grossa funzione sociale a partire da un rapporto con il cliente che si è perso del tutto. All’epoca di mio padre c'era la fila per rilevare un'azienda come la mia e per chi la lasciava era una soddisfazione". Ma allora che fare? La chiusura è inesorabile o si può intervenire in qualche modo?
A fil di voce 2
Un Tonno di nome Giò Per un paio di mesi all’anno, in pieno inverno, il Festival di San Remo monopolizza l’interesse del popolo italiano. La tv fa ascolti superlativi e le riviste del gossip fanno a gara nel dare le copertine alle canzonette, ai presentatori e alle vallette. Poco, invece, si parla dei vincitori. Altrimenti non si spiegherebbe lo scetticismo che avvolge Giò Di Tonno, artista pescarese che è stato scelto per il concerto di Corpus Domini. Qualche anno fa il cantante con il nome di un pesce che preferisce i mari aperti, insieme a una bella ragazza, l’argentina Lola Ponce, si affermò al festival della canzone italiana. Rapendo anche gli occhi di ragazzine e mature signore per il bell’aspetto. Appena qualche mese fa, lo stesso Di Tonno, ha vinto a mani basse, “Tale e quale”, uno show che su Raiuno ha ottenuto un superbo indice di ascolto. A quanto pare tutte queste luccicanti decorazioni non sembrano sufficienti a convincere il pubblico campobassano che ha sempre qualcosa da ridire, in fatto di scelte musicali, fatte dal solito Stefano Ramunno, consigliere comunale con delega allo spettacolo. Come si ricorderà l’anno scorso, proprio per colpa delle magre scelte musicali, Gino fu fatto segno di una bordata di fischi, quando alle ore 13 si affacciò al balcone del Municipio, per salutare la folla che aspettava la benedizione dei Misteri. Bisognerà vedere se domenica ci sarà la replica. Il popolo, deluso su tutti i fronti, per quel che si è capito, cerca solo la causa occasione per manifestare il suo dissenso. Si accettano scommesse: fischi si o fischi no? Il segreto è custodito nelle mani di Giò, il cantante che preferisce i mari aperti. (P.P.P.)
In ricordo di Lefra: l’artista del flash
Leonardo Tartaglia (alias Lefra) non è più: abiit ad plures! Con lui è scomparsa una parte significativa dell’arte fotografica in Molise. Uomo curioso, ha affidato al suo obiettivo per oltre quarant’anni il compito di fissare sequenze di vita là dove esse avevano un senso (sociale, culturale, economico) che meritava di essere immortalato. N’è conseguita una dotazione fotografica di proporzioni gigantesche: la parte migliore e maggiormente significativa è stata fortunatamente acquisita dall’Amministrazione Provinciale di Campobasso che, però, non è stata in grado finora di valorizzarla e di renderla di pubblico dominio. Eppure, può valere (e vale) la rappresentazione di ciò che nel dettaglio, e nelle sue emblematicità, è stato il divenire del Molise, ovvero della società molisana in tutte le sue espressioni dagli anni Cinquanta ai Novanta: nobili e meno nobili. L’obiettivo di Lefra ha raggiunto ogni angolo della regione; ha colto l’essenza di tutte le manifestazioni (particolarmente spettacolari per incisività le immagini della sfilata del Corpus Domini) e le tradizioni; è entrato in tutta la sua ecletticità interpretativa nei consessi pubblici dove ha tradotto lo spirito del reporter; ha ripreso uno ad uno politici e amministratori senza badare al ruolo o al rango: per lui valevano per ciò ch’erano: la galleria dei personaggi rimarrà uno spaccato indelebile della vita pubblica molisana. Si
devono a lui le prime mostre fotografiche, quantunque ondivaghe, pendolanti tra quella dei “Bimbi belli” (miglia di volti di bambini poi da lui stessi ripresi in età adulta!), e quella della rappresentazione a tutto tondo delle realtà locali racchiusa nel motto “Molise: ieri, oggi e domani!” ch’è stata e rimane la prima operazione di valorizzazione storica e turistica del Molise. Mente fertile e carattere generoso lo hanno portato ad essere maestro nella sua arte, con un lato della sua personalità sempre aperto alla sperimentazione e per questo spesso protagonista in assoluto nella interpretazione degli avvenimenti e delle manifestazioni, con ciò dando un notevole apporto alla divulgazione e alla conoscenza della sua terra in termini di assoluta originalità. Lo stare sempre avanti ed essere sempre primo, si trattasse di cronaca nera, bianca o rosa, oppure di sport, politica, arte o spettacolo gli hanno consentito, come accennavamo, di realizzare una dotazione documentale di grandissimo valore e spessore cui sarà giocoforza, ogni qualvolta si vorrà avere memoria di ciò ch’è stato, farvi ricorso. Nessuno meglio e più di Lefra ha visto e fotografato; nessuno meglio e più di Lefra ha saputo entrare nella realtà del tempo, del suo tempo, con l’energia, la curiosità e la brillantezza proprie con cui egli ha fatto della fotografia uno dei pilastri che sorreggono la storia locale in un arco di tempo in cui il Molise ha vissuto la parte più fertile e produttiva, e forse irripetibile. Che Lefra ha lasciato ai posteri mercé l’apporto della sua arte e della sua generosità. Adalberto Cufari
Campobasso
7 31 maggio 2013
Tentativo del sindaco di risalire la china dell’impopolarità e concludere una qualche proposta che lo segnali all’opinione pubblica
Una toppa alla giunta comunale, ma i problemi di agibilità dell’esecutivo sono tutt’altro che risolti Meglio sarebbe stato il rinnovamento globale ella giunta passando dall’applicazione del manuale Cencelli al soppesamento calibrato delle competenze Conoscendo lo zelo e la puntualità del professionista, l’acume e la prudenza dell’amministratore, cui associa una buona dose di pragmatismo politico, da Nicola Gesualdo in giunta è lecito aspettarsi qualcosa di buono nella gestione del territorio e, in senso lato, nello specifico, del settore urbanistico di Palazzo san Giorgio. E’ questa una delle novità che il sindaco Di Bartolomeo ha voluto introdurre, sebbene sul limitare del mandato consiliare, per tentare di concludere una qualche proposta che lo segnali all’opinione pubblica. Sullo stesso standard di giudizio va accolto ugualmente l’ingresso nell’esecutivo di Donato Toma, altra specificità professionale per arginare la frana dell’economia e della finanza cittadine. Due tamponi; due recuperi di competenza; due innesti energetici; due occasioni da cogliere in extremis prima che il territorio, l’urbanistica, l’economia e le finanze vadano in default. Per la verità c’è anche da aggiungere la grazia femminile e, dicono, una buona dose di volitività politica da assegnare alla neo-assessore Giuseppina Mucci, molto vicina, e grata, al primo cittadino che, difatti, l’ha chiamata a sé per gli ultimi scampoli di sindacatura, dalla presidenza della commissione consiliare Lavori Pubblici. Operazione complessa, che chiude una lunga fase di sussurri e grida, di palesi insoddisfazioni e di altrettante palesi richieste di bilanciamento delle cariche e degli incarichi comunali. Con il rimodellamento della giunta non tutto è risolto. Tutt’altro. Probabilmente si acuiranno i risentimenti degli esclusi e dei delusi, e faranno capolino nuovi e diversi ostruzionismi, per cui a soffrirne potranno essere le sedute consiliari nel raggiungere il numero legale. Previsione puntualmente ve-
rificatasi nella seduta consiliare del 23 maggio scorso. Gli stessi ostruzionismi che, al di là della fin troppo pubblicizzata e utilizzata questione della scarsezza di risorse finanziarie, hanno appesantito, fino a sfiancarla, l’amministrazione in carica dando, di converso, inopinato materiale polemico all’azione contestatrice e provocatoria dell’opposizione. Meglio sarebbe stato, crediamo, il rinnovamento globale della giunta passando dall’applicazione del manuale Cencelli al calibrato soppesamento delle competenze, delle disponibilità, delle capacità di tanta altra gente tra le fila della maggioranza in grado di generare uno scossone e rimuovere l’indolenza e l’ignavia che hanno prevalso nella giunta e nel consiglio e, peggio a dirsi, tra le strutture comunali. Vengono a galla i nomi di Michele Ambrosio e di Antonio Columbro, per la varietà e la vivacità degli interventi e per l’assiduità con cui hanno tentato di pungolare (criticamente) l’esecutivo. Restando invece a metà del guado, c’è ancora molto da affrontare e da risolvere per approdare alla riva di una sindacatura che possa essere in qualche modo ricordata. Per cui, con un’amministrazione del genere, rabberciata e scoordinata, Campobasso si priva di prospettive avendo dilapidato, tra l’altro, le occasioni che le sono state date con gli Accordi Programma quadro, i Protocolli d’intesa, le Convenzioni sottoscritte con la Regione Molise (presidenza Iorio) e vari ministeri non più di tre anni fa. Per una ragione e per l’altra, se ne sono andati in fumo all’incirca 50 milioni di euro disponibili per l’ottimizzazione delle sede regionale sull’ex Romagnoli, la ricucitura dell’ingresso della città (lato Porta Napoli) e dell’area murattiana con l’area universitaria e il ter-
minal, nonché la riqualificazione di Piazza Savoia. Quei pochi euro che sono rimasti in giro sono in procinto di volatilizzarsi a loro volta (per scadenza dei termini!). Purtroppo non ci sono stati, e non ci saranno, uomini, autorità, e istituzioni, né giornalismo d’inchiesta, disposti e disponibili a fare chiarezza sulle vicende di cui parliamo e sulle responsabilità che si sono largamente configurate con l’attuale stato di fatto. Finora tutto è passato in cavalleria, e tutto continuerà a passarvi. Lasciando campo aperto ai nuovi amministratori regionali, alle loro prevedibili e previste geremiadi sui guai procurarti da chi li ha preceduti, e alla spocchiosa articolazione della nuova mappa di potere e dei poteri (sibi et suis). E la città sempre più piegata su se stessa, a leccarsi le ferite. Dardo
Il concorso giunto alla XII edizione
Fotografia e Misteri, nel nome di Brasiliano L’Associazione Culturale Fotografica ‘Sei Torri – Tommaso Brasiliano’ insieme al Comune di Campobasso organizza il XII Concorso Fotografico: ‘Misteri a Campobasso’ Il concorso è suddiviso in TEMA A: ‘Il sacro e il profano nei Misteri’ TEMA B: Oltre i Misteri: i momenti della festa.
Il concorso è aperto a tutti i fotografi professionisti e fotoamatori residenti in Italia e all’esterno, tranne che ai soci dell’ A.C.F. “Sei Torri”. Da sabato 1° giugno sarà a disposizione dei partecipanti, presso i locali de ‘Il Diavolo dei Misteri’ in P.zza Pepe a Campobasso, la segreteria del concorso, presso cui sarà possibile effettuare l’iscrizione.
ANNO IX - N° 2 - VENERDÌ 31 MAGGIO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Antonio Sorbo
L'Oscar del giorno lo assegniamo al nuovo sindaco di Venafro, Antonio Sorbo. La sua coalizione è riuscita a dare peso all'idea della gente di potersi sbarazzare, in un solo colpo, del duo Patriciello-Scarabeo che appoggiava la candidatura di Mario Pietracupa. Una sorpresa? Non sembra proprio visto e considerato che questo ragionamento gli elettori di Venafro lo andavano maturando mentre montava la campagna elettorale. Aria di cambiamento, dunque, che ha trovato in Sorbo il suo alfiere per dare a Venafro una nuova spinta.
Il Tapiro del giorno a Mimmo Izzi
Il Tapiro del giorno lo diamo a Mimmo Izzi dell'Udc. Dopo essere stato candidato a fianco del presidente Iorio nella corsa per le regionali, ha preferito schierarsi con il centrosinistra guidato, per le Comunali, da Luigi Brasiello. La sua lista è scesa al 6 percento dovendosi, ora, ricavare un ruolo da comprimaria nell'aula di palazzo San Francesco. L'elettorato isernino, evidentemente, non ha gradito la conversione ad U fatta dall'Udc nell'arco di un fazzoletto di settimane. Una riflessione, a questo punto, Mimmo Izzi dovrà pure farla.
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Isernia La questione. Si avvia la fase del confronto tra i partiti per la scelta degli uomini da inserire nella squadra
31 maggio 2013
Ben sette assessorati per la nuova Giunta prevista da Brasiello in questa maniera ritenuto di dovere contestare contro una politica che non riesce più a creare quegli entusiasmi e passioni propri di una nuova linea amministrativa. Così, in queste ore, la corsa spasmodica agli assessorati, ricalcando il modello Frattura in Regione, sta producendo già i primi malcontenti che non sono il preludio di nulla di positivo. Ci sarebbe stata, invece, la necessità di mettere fin da subito in pratica quanto sbandierato in campagna elettorale seppure quei punti del programma 'copiato' dalla città di Lido di Camaiore con la quale Brasiello punta, ora, al gemellaggio dopo che la notizia è rimbalzata a livello nazionale sulle pagine de Il Corriere della Sera. In ogni caso, resta da vedere come andrà a finire la partita degli assessorati e se ci sarà spazio per una coda ulteriore così come si sta avendo a livello regionale.
ISERNIA. E' sempre la questione degli assessorati a tenere deste le cronache politiche mentre c'è chi, nel centrodestra, auspica un'attenta lettura delle schede contestate e nulle prima della proclamazione degli eletti. Per Brasiello si apre, da subito, la questione legata al numero degli assessori che potrebbero essere sette proprio per accontentare tutte le forze politiche che lo hanno sostenuto nella competizione elettorale. Ancora una volta, quindi, proprio la questione delle poltrone tiene banco prima ancora di qualsiasi idea o progettualità. Dimenticando che il voto popolare ha sì sancito la vittoria del centrosinistra ma per una sola spanna di lunghezza prima del ballottaggio. Turno che avrebbe potuto riservare non poche sorprese al candidato di centrosinistra. Così come vanno considerati quanti, pure, al voto non si sono portati e che hanno
Microzonazione, definito il progetto La prevenzione antisismica adottata dalla Regione Molise ISERNIA. Nell’ambito delle iniziative della Regione Molise mirate alla prevenzione del rischio sismico, si è conclusa la fase di microzonazione di livello 1 per un primo gruppo di centri abitati della provincia di Isernia ricadenti in 1^ zona sismica. Il progetto, già realizzato per i comuni della provincia di Campobasso nell’ambito delle iniziative poste in essere in conseguenza del sisma del 31 ottobre 2002, ha l’obiettivo di valutare la pericolosità sismica locale individuando le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilità. Nel territorio isernino, tale progetto è stato avviato lo scorso anno e ha visto un’ impegnativa fase di preparazione. È stato infatti necessario compiere, con la collaborazione dell’Università del Molise e l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, gli studi di base che non esistevano ma che erano fondamentali per l’attività di micro zonazione. I dati ottenuti dallo studio effettuato verranno opportunamente resi in forma grafica e la cartografia di sintesi, sarà trasmessa a tutte le amministrazioni comunali che per effetto della legge regionale 13/2004, hanno l’obbligo di recepire le prescrizioni
Pierpaolo Nagni
derivanti dalla microzonazione: se dagli elaborati trasmessi emergono degli elementi che in qualche modo evidenziano delle pericolosità i comuni hanno l’obbligo di tenerne conto e di adeguare gli strumenti urbanistici vigenti. “Oggi – ha annunciato l’assessore Nagni - siamo giunti alla conclusione del primo step. Abbiamo infatti approvato la microzonazione di livello 1 per i primi quattro Comuni della provincia di Isernia: Filignano, Montaquila,
Monteroduni e Pozzilli ed è di prossima approvazione anche la delibera per Castelpizzuto, Fornelli, Longano e Macchia d’Isernia. Per quel che riguarda, invece, i comuni di Cantalupo, Pettoranello, Roccamandolfi, Sant’Agapito, Carpinone, S.Elena Sannita, Pesche e Isernia, le pratiche sono già in Istruttoria presso la Commissione Tecnica Nazionale del Dipartimento della Protezione Civile. La definizione del livello 1 della microzonazione - ha continuato l’assessore - è un risultato importantissimo ai fini della prevenzione e della valutazione del rischio sismico. Tale studio - ha sottolineato - è uno strumento indispensabile per i piani di governo del territorio, per la pianificazione, per l’emergenza e per la progettazione di opere. Fornisce, infatti, una base conoscitiva della pericolosità sismica locale delle diverse zone consentendo di stabilire gerarchie di pericolosità utili alla programmazione di interventi di riduzione del rischio sismico - ha concluso Nagni - ma anche utili ad orientare la scelta di aree per i nuovi insediamenti al fine di evitare, in caso di ulteriori scosse sismiche, le tragedie e i disagi che hanno già pesantemente segnato la nostra regione”.
La nota. Di Rivoluzione Democratica
“Caranci, risultato positivo e brillante per il cambiamento”
ISERNIA. Rivoluzione Democratica esprime apprezzamento per il risultato della lista "Isernia Bene Comune - La Sinistra" con candidato sindaco Celeste Caranci e ringrazia vivamente lo sforzo profuso da tutti i candidati e simpatizzanti che si sono cimentati in questa difficile campagna elettorale. "Il consenso ottenuto è straordinario e conferma che con l'impegno e la partecipazione collettiva, è possibile realizzare nel tempo, una nuova sinistra animata dalla consapevolezza che per cambiare lo stato di cose presenti è necessario rompere il velo di omertà e paure cucito da chi vorrebbe una città subalterna e incapace di reagire".
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Termoli
31 maggio 2013
“Maggiore lavoro e meno soldi” Per la Cgil all'ospedale di Termoli non pochi i problemi che si registrano
TERMOLI. Nuova presa di posizione di un sindacato contro la situazione esistente all’interno dell’ospedale San Timoteo di Termoli. A scrivere contro la gestione amministrativa e sanitaria del nosocomio di viale San Francesco sono stati il segretario regionale Fp-Cgil Susanna Pastorino e il dirigente sindacale Nicola Moffa. “Da alcuni mesi il personale sanitario del presidio ospedaliero San Timoteo di Termoli vede negato il diritto al pagamento di parte delle spettanze retributive
relative al trattamento accessorio. Medici, infermieri ed altre figure professionali sono illegittimamente privati di parte del trattamento economico malgrado le ripetute diffide da parte dello scrivente all’indirizzo dei vertici aziendali, ma soprattutto all’indirizzo della Uoc amministrativa del presidio di Termoli. Straordinario in reperibilità a garanzia del corretto funzionamento di tutti i servizi sanitari: attività di emergenza, trasporti urgenti verso altre strutture ospedaliere, attività operatorie urgenti, trat-
TERMOLI. Scrive un lettore sulla difficoltà di ricevere i canali in digitale. "In questi ultimi giorni di maggio e di primavera (si fa per dire) a parte le piogge, il freddo, i maglioncini e giacche ancora presenti, stranamente il segnale digitale terrestre del bouquet Rai (famoso canale 39 che da Montesambuco in provincia di Foggia, irradia su una buona parte del Molise e quasi l'intera cittadina di Termoli, i suoi segnali di cui il famoso Tg regione è sempre stabile e affidabile. Le basse temperature, sembrano bloccare tutte le interferenze dovute alla buona propagazione, che di norma si manifestano con il caldo (a detto degli esperti del settore). Girovagando sul web,ho trovato questa pagina: (https://sites.google.com/site/litaliaindigitale/moliseindigitale/postazioniraimolise ), leggendola ho visto che in effetti in Molise ci sono varie postazioni Rai per il canale 39, paesini piccolissimi in provincia di Campobasso, come Acquaviva Collecroce, Castellino del Biferno, Castelbottaccio, ecc, (stranamente non è segnalato quello di Larino, presente sulla cittadina già da moltissimi anni anche se operante con una frequenza diversa canale 05 ma con lo stesso bouquet) per non parlare poi di quelli della provincia di Isernia, che da
tamenti emodinamici a favore di persone colpite da infarto, sedute emo-dialitiche salvavita e così via. Tutte attività volte ad assicurare il diritto alla salute di ogni individuo ed a salvaguardare l’erogazione dei livelli minimi assistenziali. Prestazioni sanitarie, peraltro, rese ancor più complicate dalla cronica carenza di personale, specie nei reparti di trincea in antitesi con taluni uffici amministrativi, dove il personale aumenta di anno in anno e dove non di rado è possibile scorgere personale adibito a mansioni diverse dal proprio profilo di assunzione. Chiediamo con forza al direttore generale Carmine Ruta di dirimere tale problematica e di accertare se vi siano responsabilità individuali per la non corretta applicazione dei diversi istituti contrattuali ed al contempo lo invitiamo a voler addebitare al personale inadempiente qualsiasi spesa derivante da eventuali contenziosi in essere da lavoratori danneggiati nei confronti dell’azienda. Con l’auspicio che per il futuro venga tale prassi comportamentale a beneficio di comportamenti più rispettosi del rapporto di lavoro e del correlato diritto a un giusto compenso”.
Nuovo look per l'area che deve diventare un salotto cittadino.
Ruspe a Piazza Bega
TERMOLI. Piazza Bega si rifà il look. Sono iniziati di gran carriera i lavori di ristrutturazione Dell’area che rappresenta una delle cerniere tra la ferrovia e il centro storico di Termoli. Gli operai della ditta incaricata dal comune stanno lavorando soprattutto sulle pensiline, sulle scale e su tutto quanto stava mostrando in modo inequivocabile l’usura del tempo. Da poco più di dodici anni l’enorme largo non è più sede del terminal bus delle linee extraurbane, trasferitesi nell’autostazione di via Martiri della Resistenza e la superficie quasi interamente è divenuto un prezioso parcheggio, sia per i residenti che non. Tuttavia, c'era bisogno dei lavori di rifacimento in una zona molto trafficata e sicuramente un biglietto da visita della città.
Digitale, subito un’antenna
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
quello che vedo sembra che ogni comune abbia un suo ripetitore. Vi invito a dare uno sguardo alla tabella per farvi un idea. Termoli, invece, si deve accontentare di un solo segnale o al massimo di due, quello di Schiavi di Abruzzo, che serve una piccola zona di Termoli quando è stabile. Entrambi i ripetitori, nonostante tutto, non sono nella nostra regione, ma bensì in Regioni limitrofe, e con il depotenziamento del segnale (circa la metà della potenza irradiata rispetto all'analogico) è quasi logico che lo stesso, essendo meno robusto e più distante, sia facilmente influenzabile dalle interferenze dovute alla buona propagazione. Di conseguenza non mi spiego come i tecnici di Raiway, pur essendo a conoscenza del problema sulla costa, continuano a essere sordi alle richieste delle problematiche, preferendo attivare (o tenendo ancora attivi) ponti ripetitori in zone collinari o montagnose con un basso bacino di utenza, infischiandosi di una cittadina molto più popolata, colpevolizzando gli impianti, che a loro parere sarebbero realizzati non a regola d'arte. A questo punto mi chiedo perché non sia possibile realizzare un ponte ripetitore proprio a Termoli, affinché la problematica possa essere risolta una volta per tutte.....”.
Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo
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Termoli
31 maggio 2013
Da mesi viene segnalato il problema che non trova soluzione.
Eco Power, lavoratori senza Cigs TERMOLI. E sono sei, sei mesi senza percepire alcuna forma di reddito. Abbiamo denunciato la vicenda di Andrea Braia e di altri venti ex dipendenti della EcoPower circa un mese fa, eppure da allora nulla è cambiato. Storia di affanni e disattenzione di una politica che non guarda più ai cittadini e assiste a un “rimbalzarsi” delle responsabilità, tra Inps, Regione Molise e Governo nazionale, che fa pagare il conto sempre e solo agli ultimi. Parliamo di lavoratori che agognano il pagamento delle spettanze per la cassa integrazione in deroga da oltre sei mesi: sono circa venti operai dell’Eco-power, azienda basso molisana impegnata nella realizzazione di
pannelli fotovoltaici, e oltre settecento a livello regionale che attendono il là al pagamento di qualcosa che gli spetta. “Chiamare all’Inps – precisa Braia – è ricevere sempre la stessa risposta che ci invita ad attendere, ma fino a quando? Le nostre spese ci sono sempre e non vengono mai accantonate. Ciò non è pensabile e siamo davvero stanchi”. Di fatto, la cassa integrazione in deroga passa in pagamento dall’Inps dopo l’autorizzazione fornita dal Governo regionale che avviene in seguito allo stanziamento dei fondi dello Stato: una sorta d’intrigo che non ha fine e trova il silenzio (e forse le mani legate) della stessa rappresentanza regionale.
“Ho personalmente contattato diversi ‘responsabili’ delle politiche sociali molisane – prosegue Braia – ma nulla, nessuna risposta o, nel migliore dei casi, un triste invito alla rassegnazione ad ‘attendere’; la mia speranza è quella di risolvere la questione anche perché sono pronto a combattere e andare fino in fondo. Ho già preso contatti con la trasmissione “Quinta colonna” la cui redazione giornalistica è pronta a ospitarmi in studio: spero solo di non dover arrivare a tanto”. L’Inps gli dice di aspettare, ma le banche, le scadenze mensili e i mutui non sono attenti a questo e il limite di sopportazione, per molti di questi operai, è già stato superato.
Nuovo caso che ha toccato l'assessore De Guglielmo.
Furti a raffica in Municipio
Giudiziaria.
Palpeggiò il seno a una netturbina Condannato ad un anno TERMOLI. Palpeggiare il seno di una donna, importunandola mentre è al lavoro, costa un anno di pena, peraltro sospesa. E' questa la risposta della giustizia all'episodio che destò molto clamore a Termoli nel settembre scorso. Parliamo dell’atto con cui un 53enne di nazionalità romena mentre si trovava in un’area adiacente a un parchetto pubblico mise le mani addosso a una netturbina, non con l’intento di picchiarla, ma di palpeggiarla e molestarla sessualmente. La donna era in compagnia di altre colleghe ed era intenta a pulire la zona che si trova di fronte al mercato di via Inghilterra. Il 53enne G. S. è stato condannato, dunque, dal Tribunale di
Larino ad 1 anno di reclusione (pena sospesa) per violenza sessuale ai danni dell’operatrice ecologica. L'uomo é stato giudicato colpevole per aver avvicinato la dipendente della Teramo Ambiente di Termoli mentre stava effettuando il turno di lavoro e, con aria minacciosa, l'avrebbe palpeggiata ed aperto con violenza la camicetta. Il cinquantatreenne si è rivoltato con violenza contro l'operatrice ecologica dopo un rimprovero della stessa che lo aveva accusato di aver gettato bottiglie e quant'altro nel parchetto di via Inghilterra, nei pressi del centro cittadino. L’immigrato venne arrestato dopo poco e condotto in carcere. Aveva anche alcuni precedenti penali.
TERMOLI. Abbiamo già denunciato alcuni mesi fa episodi di furto all'interno del municipio di Termoli, tant'è che la circolazione delle persone negli uffici è stata limitata strettamente agli orari di apertura al pubblico. Ma c'è di più, altri episodi si sono susseguiti negli ultimi mesi anche se non sono stati rivelati. Tra le vittime di questa micro-criminalità da ufficio persino l'assessore alle Politiche sociali Fernanda De Guglielmo, che lo scorso 16 febbraio si allontanò pochi attimi dalla sua stanza lasciando la borsa incustodita e subì un furto lampo. La denuncia è stata fatta agli agenti del commissariato di polizia e fino ad ora nessuno è sbucato fuori come responsabile. L'ufficio della De Guglielmo si trova peraltro nel palazzo della Curia, di fronte al municipio di via Sannitica, con l'ingresso in largo Martiri delle Foibe. Né in quello stabile e né in comune, dunque, si possono dormire sonni tranquilli, perché la furfanteria è sempre dietro l'angolo.
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Spettacolo
31 maggio 2013
Un girotondo intorno a una serie di ipotesi sta allungando i tempi di conclusione della trattativa.
Capone-Di Palma-Giancola: uno è di troppo Crea perplessità il fatto che due soci possano coesistere: il primo con il 51 % e l’altro con il 49% Girotondo intorno all’idea di non far morire il Campobasso calcio. Ma basterà la sola idea. Siamo giunti al punto che oltre alle idee ci vorrebbero i soldi. Perché senza soldi non si cantano messe, figuriamoci se è possibile pensare di segnare anche un gol. Il triangolo no, dice una nota canzone. Ma, stando a quel che si vede, siamo prigionieri proprio di uno strano triangolo: Capone-Di Palma-Giancola formano un trio da far invidia alle sorelle Lescano di lontana memoria. Solo che le tre ragazze cantavano le loro semplici canzoni d’amore degli anni Cinquanta. Mentre i tre continuano a steccare. Uno dietro l’altro. RIASSUNTO. E’ appena il caso di ricordare che da anni Capone
ha dichiarato di voler lasciare la guida del Campobasso. Ma, stringi stringi, è rimasto sempre al proprio posto. Per due ragioni. Non ha trovato acquirenti solvibili; è innamorato del suo giocattolo che più di una volta ha smontato in più pezzi, per ricostruirlo a fatica. OGGI. La trattativa tra Capone e Di Palma continua con puntuali “colpi di spillo”. Non c’è giorno che il presidente non lanci appuntite critiche al molisano che vive a Vicenza e che avrebbe bisogno di passare da Enzo Miccio per farsi curare il look: capelli troppo lunghi e quindi al vento; completini che non convincono; aria sempre affaticata, dopo un lungo viaggio con una utilitaria. Di Palma, dal canto suo, con la
sua parlata svelta e, a volte, anche a scatti, non ha perduto occasione di replicare. Storcendo spesso il muso di fronte ai continui dietro front del venditore. Che in più circostanze ha dato la sensazione di non voler vendere affatto. Il TERZO UOMO. Si chiama Nick Giancola l’italo-canadese che di professione fa il faccendiere e che un paio di anni fa si segnalò per una veloce, quanto infruttuosa trattativa con Capone. Qualificandosi come emissario di un gruppo di arabi con radici canadesi. E’ ritornato di moda in questi giorni, chiamato in causa da Capone che gli vorrebbe girare il 49 per cento della sua società; lasciando a Di Palma la maggioranza. LA SINTESI. Di Palma s’è
Esempio da seguire la squadra di Umberto Lozzi che ha conquistato un ottimo 5° posto.
Il 1919 fucina di giovani molisani In Eccellenza con pochi soldi e molta voglia di fare bella figura Un quinto posto. Da leccarsi i baffi. Eppure sembra che sia quasi passato sotto traccia il magnifico campionato disputato dal Campobasso 1919, ad oggi seconda squadra calci-
Umberto Lozzi
stica del capoluogo.Ma che non si esclude possa anche diventare la prima. Non perché abbia credenziali tecniche ed economiche per scalzare i rossoblù di Capone, ma che potrebbe sfruttare, senza farne la minima richiesta, eventuali scivoloni della squadra maggiore. Che a forza di inventarsi trattative vere o false sta tirando pericolosamente la corda. Va spiegato, tanto per fare chiarezza, che la squadra di cui Umberto Lozzi è allenatore, dirigente e anche molto di più, ha costruito quello che ha costruito lavorando in modo serio e artigianale. Tenendo conto prima di tutto di ciò che ha trovato in giardino. Ovvero i ragazzi di sangue molisano che sono scesi in campo, con la propria maglia, per l’intero arco del campionato. A dirla tutta, sul principio, qualche piccola spesuccia fuori bilancio pure era stata fatta, in forza a qualche promessa che poi non è stata mantenuta. Così, dopo aver capito il “latino”, Lozzi si è messo a lavorare prima di forbici e poi di tecnica e corsa. E ha tagliato i costi.
Preferendo accordare la fiducia ai giocatori di casa nostra. Che non saranno eccellenti come taluni che arrivano chissà da dove, ma che sanno stare in campo con dignità. E quando c’è da sudare e lottare su ogni pallone non si tirano certamente indietro. Così il quinto posto nel campionato di Eccellenza rappresenta una piccola conquista per tutto il complesso che è ridotto all’osso a livello tecnico, dirigenziale e di organico. In campo i giovani sono stati un puntello sicuro. Non più semplici ripieghi, per rispettare le regole, ma tosti e dignitosi come e più degli “adulti”. C’è stata, senza una ragione plausibile, una specie di censura a danno della squadra di Lozzi che evidentemente è uno di carattere. Tanto da uscire dalle grazie di certi personaggi che lo hanno cassato dai loro resoconti. Per ragioni che ci sfuggono e sulle quali poco ci importa di scavare. L’unica cosa che ci piace, invece, riconoscere è che a Campobasso, ma sicuramente anche altrove, si può lavorare con ciò che passa il convento. E, semmai, fare in modo di migliorare l’organizzazione societaria dei tanti club disseminati in tutto il nostro territorio, incoraggiando le nuove leve. Che hanno bisogno prima di tutto di una continua iniezione di fiducia per offrire la parte migliore dei loro muscoli. (Pipò)
Ferruccio Capone
detto favorevole a qualsiasi soluzione, ma gli suona male il girotondo del presidente di volersi liberare del 49 per cento della società per darla appunto agli “arabi” che dovrebbero accontentarsi della minoranza (quindi di poco più di niente) pagando l’equivalente della maggioranza. E’ proprio su queste note che la musica si è messa a sfiatare. Rendendo sempre più complicata la trattativa.
CONCLUSIONI. I giorni passano e le parole si sommano ad altre parole. Si infittiscono le ipotesi, anche se non si intravede la via della soluzione. Di Palma sembra interessato, Nick Giancola pure, Capone non vede l’ora di lavarsi le mani. Ma, intanto, tutto resta com’è. Facendo tornare alla mente uno slogan popolare di casa nostra: il filo va a filo, il piombo cade a piombo: il muro però è storto. (Pipò.)
Con le Acli in campo le migliori formazioni.
E’ tutto pronto per il torneo di calcio giovanile di Corpus Domini Antonio Rauso ha lasciato un vuoto incolmabile: si pensava che bastasse. Invece, alle Acli, hanno dovuto versare altre lacrime, per un dirigente unico: Antonello Toti. Così, una volta rientrata la commozione i nuovi vertici si sono messi all’opera per non disperdere il prezioso lavoro ultradecennale dei due dirigenti-allenatori. Da quando la presidenza è finita nelle mani di Marco Meo e la parte tecnica di Tomasino il mondo è andato avanti. Sia pure con inevitabili rimpianti per il passato. Perché, si sa, il passato è sempre qualcosa di ingombrante. E le figure di Rauso e di Toti sono lì, con le loro ali aperte che sorvegliano, con l’affetto di sempre, la società che hanno visto nascere e che hanno amato per tutto il tempo. A Corpus Domini, come vuole la tradizione, le Acli si presentano in città per regalarci un intrigante torneo giovanile che è entrato da tempo (siamo alla 21^ Edizione) nel circuito dei tornei estivi “da non perdere”. Si ricorderà che negli anni sono arrivate a Campobasso formazioni di rango, tanto a livello nazionale che estero. Cosa che ha confermato ciò che di buono questa società ha sempre fatto. Facendo parlare il campo e la sua fertile produzione e non solo le parole. Quest’ultime hanno trovato spazio ieri sera all’Hotel “Centrum Palace”, dove c’è stata la presentazione del torneo di Corpus Domini che oltre a dare il via libera alle squadre che vi prenderanno parte, vorrà ricordare appunto Rauso e Toti. (p.p.p.)
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Spettacolo
31 maggio 2013
Live da Bordeaux
Oggi gli Shaolin Temple Defenders
RIPALIMOSANI - Terzo appuntamento per il “Soul beat festival” al Blue Note. Questa sera sul palco saliranno gli Shaolin Temple Defenders. La band proviene da Bordeaux ma la fama si è consolidata in tutto il mondo. Un solido groove che parte dal rhythm’n’blues stile Motown, viene arricchito oggi dalle nuove sonorità che i tempi moderni offrono. La serata prende il via lle 21.00 con le degustazioni, alle 22.30 il concerto. Ingresso euro 30,00, solo live euro 10,00. Info 3296509450.
Tutto il weekend CAMPOBASSO - Stasera dalle 19.00 al Plaza Cafè (piazza San Francesco) è “Reparty”, aperitivo in musica. Play Mario Tallari. CAMPOBASSO - Oggi dalle 15.30 in piazza Municipio “Il concertone”, gruppi emergenti proposti dalla “Queen’s Academy”. CAMPOBASSO - Questa sera al Caffè Marconi dalle 19.00 “Apericover”, selezioni musicali a cura di dj Helveg. CAMPOBASSO - Dalle 20.00 questa sera al Gran Caffè Lupacchioli, “Lounge aperitif”, play Pippo Venditti. CAMPOBASSO - Il Move oggi presenta “Juice & gate 32”. In consolle Diego Colangelo, Ciakko, Antonio Martino. MORCONE - Domani sera al Dolce Vita (via Roma) “Party fever”, in consolle Adamo dj. ISERNIA - Sabato 8 giugno all’Alter Ego (piazza Celestino V) “Soul vibes”, il set di Jackie Brown e Pietro Mignogna.
Vertical session dj CAMPOBASSO - Domani sera la “Vertical session dj” si proporrà per la prima volta in Molise, in piazza Pepe, dai balconi dell’ex San Giorgio, oggi Savoia (lato cattedrale). Sei dj si alterneranno dai balconi del palazzo a partire dalle 21.30 e sino alle 24.00. La musica offerta a tutti coloro che saranno in strada, senza preclusioni di genere. Nell’ordine, si alterneranno: Charles Papa, Sabrina De Luca, Massimo Petrarca, Antonio Martino, Pietro Rama, Gianluca Di Maria. L’evento è stato pensato dall’Ares e da Music Store.
“Jackpot” anticipa il terzo capitolo della Riserva Moac di Charles N. Papa BOJANO - Tra i gruppi molisani, sicuramente la Riserva Moac è tra quelli più seguiti. Dal 2005, anno di pubblicazione di “Bienvenido”, la band ha riscosso successi non solo in Italia, ma anche all’estero, soprattutto in Germania. Nel 2009, quando vine pubblicato “La muisca dei popoli”, i fan della band, scoprono nuove sonorità, nuovi suoni, che vanno a completare già quelli tradizionali del primo disco. In questi giorni, dopo “MayDay MiDai”, esce il nuovo singolo “Jackpot”, con un ospite d’eccezione, Erriquez Grepppi della Bandabardò. Ne parliamo con Fabrizio Russo, il frontman della Riserva. Il primo album consacrava il folk, il secondo si apriva a sonorità più moderne, dal terzo album cosa dobbiamo aspettarci? “Un sound certamente più spostato verso i balcani, una sperimentazione continua tra elettronica e sonorità acustiche, atmosfere più etno-world. MayDay MiDai, e ora Jackpot, possono essere considerati dei buoni esempi per ascoltare la mutazione di stile. Ma restiamo sempre Riserva Moac!” Avete pubblicato il nuovo singolo “Jackpot”, ospite Erriquez Greppi della Bandabardò, un accostamento dunque programmato. “Avevamo in mente l'idea di un featuring per questo singolo, e ci è sembrato quasi naturale rivolgerci a Erriquez, che incarna un universo musicale con cui abbiamo delle affinità. Erriquez è un artista di un'umanità e una disponibilità senza precedenti. Ha condiviso subito sia l'idea sia il messaggio di Jackpot, e sia la verve del brano. L'impatto è senz'altro più deciso con il contributo della sua inconfondibile voce.” Dopo otto anni di musica, live, contatti, dopo aver creato il Matese Friend Festival, cosa pensi sia peggiorato per un musicista? La vostra associazione ha una scuola di musica a Bojano, vedi futuri talenti? “In questa regione c'è un deficit impressionante di programmazione culturale. Se poi anche un gran numero di artisti si presta al gioco di andare dove soffia il vento...quello è il vero paradosso. C'è meno corag-
Nel 2005 “Bienvenido” getta le basi del nuovo sound del collettivo molisano nel 2009 “La musica dei popoli” apre a commistioni electro e acustiche gio nell'osare e più comodità nell'adeguarsi. Da guardiani del potere molti preferiscono diventarne i servitori. E se consideriamo che il nostro compito è quello di fornire nuove visioni e speranze anche a costo di scelte scomode, questa è una cosa inaccettabile. Noi abbiamo fatto quello che c'era da fare. Abbiamo fornito suggerimenti per l'integrazione tra cultura, spettacolo, turismo e territorio (MFF, indigesto e non recepito dalla miope amministrazione comunale di Bojano). Continuiamo ad educare giovani e meno giovani al culto del bello, della musica e dello stare insieme. E lo facciamo per passione e con coerenza. I talenti verranno fuori se noi siamo abili nell'incoraggiarli ad osare. Se restiamo supini, i talenti continueranno a dormicchiare.” Dunque non credi nei talent e simil trasmissioni e concorsi? “Credo che i talent abbiano limitato molto le possibilità artistiche che esistono nel tessuto culturale italiano. Il monopolio di certe trasmissioni televisive ha fatto in modo che il musicista, l'artista, venisse trasformato in un puro prodotto di consumo, esclusivamente soggetto alle logiche del mercato. Una cosa usa e getta, tanto per capirci. Si costruisce un personaggio, si lanciano un paio di canzoni, e poi si scarica le persone nel dimenticatoio perché vince la logica dell'avanti un altro. Per quel che mi riguarda, è mercificazione alla quale non si dovrebbe cedere. Indubbiamente qualcuno ha tratto giovamento dai talent, ha ottenuto una visibilità senza precedenti; ma c'è tanto humus fertile che meriterebbe altrettanta considerazione, cosa che questo sistema chiuso non concede”. Ineccepibile. Ma perchè allora tanti giovani decidono di bruciarsi da soli? “Perché sono consapevoli che ormai le uniche possibilità di "emer-
gere" sono quelle. Si sono assuefatti a questa moda deleteria. Non ne hanno colpa, le responsabilità sono altrove, sono di chi pensa che l'arte debba soltanto essere assoggettata al consumo, concorrenza sfrenata. Ma, purtroppo, anche della poca curiosità che c’è tra gli ascoltatori. E la creatività, l'esperienza di locali, viaggi, furgoni sempre in riserva, gente, nuovi amici? Dove mettiamo tutto questo, insieme agli insegnamenti che ti lascia?” Torniamo a parlare di musica, parlaci del nuovo disco e di come suonerà. “Il disco seguirà la scia dei due singoli lanciati in questi ultimi tempi. Si, lo so, siamo un po' lenti e forse troppo perfezionisti. Ma stiamo facendo un grande lavoro di contaminazione e di ricerca sonora e musicale. Potrebbe durare per sempre, visto il grado di emozione e apprendimento, ma siamo già a buon punto con i brani, vi faremo sapere presto. Abbiamo messo un punto fermo, dunque. Quando ti butti in sperimentazioni, lasci un percorso per intraprenderne un altro, ci devi pensare bene e devi guardarti intorno per capire dove stai andando. Un'idea finalmente ce l'abbiamo, ma l'importante, per ora, è che si vada. Fra qualche mese capiremo dove saremo arrivati”. Quando lo licenzierete sul mercato? Farete passare la stagione calda? “Suppongo in autunno inoltrato. Ci siamo presi ancora qualche mese di studio e di approfondimento. Intanto abbiamo voluto gettare nell'arena Jackpot, pezzo di cui siamo soddisfattissimi. A breve sarà sul web anche un videoclip. L'idea di scagliarci contro slot machine e stratagemmi di distrazione vari ci piace parecchio. Quando vedi, specialmente qui in Molise, gente che si lascia ingannare dal complotto organizzato di queste macchine infernali, non puoi restare a guardare.”