ANNO IX - N° 148 - MARTEDÌ 3 DICEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Pietro Maio
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pietro Maio. Il segretario della federazione del Pd di Campobasso ha inteso sottolineare la necessità che in Regione vengano ridotte le spese della Casta. Così come ha anche ritenuto di portare all'attenzione di una distratta classe politica regionale i dati che emergono sempre più preoccupanti delle diverse agenzie e dalla stessa Bankitalia. Un richiamo forte soprattutto al presidente Frattura che si è lasciato prendere dal gioco nazionale invece di concentrarsi sui problemi economici, aziendali e sociali della regione.
Il Tapiro del giorno a Nicola Cefaratti
Il Tapiro del giorno lo diamo a Nicola Cefaratti. L'ineffabile assessore alla mobilità del Comune di Campobasso ha l'intenzione di regalare alla città, prima di lasciare l'assessorato, un'altra serie di rotonde tra le quali quella in via Monforte che segnerà la fine dell'area e degli esercizi commerciali rimasti in zona. Ma non ha fatto nulla in quattro anni, possibile che quanto messo in preventivo in queste settimane servirà solo a danneggiare ulteriormente la città? Non era preferibile che se ne restasse fermo così come nei precedenti quattro anni e mezzo?
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3 dicembre 2013
Pietro Maio: “Il 20% delle famiglie è costretta a vivere sotto la soglia di povertà e gran parte di settori economici importanti come il commercio, l’edilizia, l’agricoltura l’industria, è in gravissima difficoltà”
Nonostante le critiche e le sollecitazioni dai quadri del Partito democratico, il presidente Frattura continua ad ignorare i problemi veri del Molise
Il Pd, vinca Renzi o Cuperlo o Civati, intede pretendere un diverso passo dal governo Letta. Meno attendismo, più dinamismo. Non si discosta dall’obiettivo la federazione molisana con Pietro Maio, il quale al governo regionale ha chiesto di “accelerare le riforme istituzionali e il riordino amministrativo degli enti sub – regionali, agenzie, consorzi e società partecipate”. Ammissione esplicita di un immobilismo che sta portando la condizione di crisi a livelli di pericolosità mai raggiunti se “il 20% delle famiglie è costretta a vivere sotto la soglia di povertà e gran parte di settori economici importanti come il commercio, l’edilizia e l’agricoltura (noi aggiungeremmo anche l’industria – ndr), è in gravissima difficoltà”. Ma le orecchie del presidente sembrano occluse. Venga da sinistra, dal centro o dalla destra l’invito a dare segnali di concretezza e di coraggio amministrativo, resta lettera morta. Diverso invece l’attivismo fratturiano sul fronte degli aggiustamenti e dei posizionamenti interni al Pd, che lo hanno visto saltare sul carro di Matteo Renzi, favorito alla segreteria nazionale. Così facendo si mette al sicuro, quindi, con una diversa sostanza e copertura politica, potrà aggiustare la giunta, le commissioni permanenti, i consiglieri delegati che dal primo giorno di governo lo hanno costretto a barcamenarsi. A trascorre 9 mesi (il tempo di mettere al mondo una vita umana) a trastullarsi con lo spoil
system e a mettere a punto i meccanismi di una nuova clientela, l’occultamento del nuovo Statuto regionale, il “dentro e fuori” del quinto assessore, l’assalto delle Iene alle furbizie dei finti “portaborse” e la sua (di Frattura) caduta verticale di stile, l’isolamento della consigliera Lattanzio colpevole di aver smascherato illegittimità e sopraffazioni. Una situazione che pencola tra il sarcasmo della critica di sinistra (Italo Di Sabato : “Il governo regionale dal suo insediamento s’è impegnato solo nella ricerca affannosa di un escamotage per la nomina del quinto assessore e all’approvazione della legge che aumenta gli emolumenti ai consiglieri, incurante della crisi e delle difficoltà economiche di migliaia di famiglie”), e la dannazione delle miglia di lavoratori in Cassa integrazione, della sanità allo sfacelo, dell’economia in caduta libera, e dei cittadini “indignati” per la violenza morale che viene inflitta ai molisani con le indennità, i rimborsi, le esenzioni, i guadagni, i vantaggi e i privilegi della casta. Ce n’è per essere stufi anche da parte dei quadri del Pd dinanzi ad una così vistosa e pacchiana inconsistenza di governo. Dinanzi alla necessità – come gli ha comunicato col timbro della Federazione del Pd, il segretario Pietro Maio – di “approvare leggi che sopprimano o accorpano gli enti sub – regionali, eliminino Consigli di amministrazione e presidenze, riducano le spese e permettano alla Regione di risparmiare fondi pubblici da destinare per finalità sociali e per il lavoro dei giovani”. Le parole di Maio risentono di un ossequio latente, di cautela, di attenzione a non calcare troppo la mano, altrimenti al presidente gli avrebbe dovuto rammentare che non promulgare lo Statuto è un atto contrario alla Costituzione italiana, antidemocratico e finanche reato; che non portare avanti la riorganizzazione della Regione è un atto contrario agli interessi dell’ente e della utenza; che non accelerare il passo sulla programmazione 2014-2020 è un attentato allo sviluppo, quindi all’occupazione e alla crescita socio-economica del Molise. Dardo
Il divario Sel - Idv sugli uomini e le idee delle primarie Pd Ben altra sostanza politica tra la posizione dell’Idv nel Molise, schierato per bocca del leader Antonio Di Pietro con Paolo di Laura Frattura, un parvenu della sinistra e, quindi, con Renzi, e quella di Sinistra Ecologia e Libertà che, al contrario, s’è posta da un punto privilegiato (non partecipa alle primarie) d’osservazione e da questo ha liberato il proprio pensiero su ciò che sta succedendo (e potrà succedere) nel Pd una volta conclusa la tensione tra Cuperlo, Renzi e Civati. Il vallo tra la posizione acritica, governativa, populista dell’Idv su Frattura incarnato nella prevedibile e prevista vittoria di Renzi, e quella ragionata, analitica, approfondita di Sel sui caratteri, sulle idee, sulle proposte dei tre che si sono impegnati a guidare il PD nella difficile traversata politica di questo avvio di terzo millennio, dice quanto sia difficile che la sinistra ideologica possa avere proficui contatti con la sinistra (!) che si va compiendo in una riedizione (correntismo, moderatismo, strumentalismo), riveduta e corretta, della Dc-Pd . Per Sel – vinca Cuperlo, Renzi o Civati - il giorno dopo, sarà ancora il Pd con i suoi capibastone locali e i loro interessi trasversali che non si faranno certo da parte. Per l’Idv, invece, è sufficiente che vincano Renzi in Italia e Frattura in Molise per sentirsi di nuovo un partito di maggioranza. 1
Di Pietro ribadisce: "Io con Frattura" Il segretario Idv sottolinea la necessità di rafforzare la candidatura del presidente CAMPOBASSO. “L’8 dicembre sosterrò la candidatura del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in corsa per il ruolo di componente dell’assemblea nazionale del Pd. L’Italia dei Valori ha fatto una scelta di campo: vogliamo contribuire alla formazione di un nuovo centrosinistra, basato su un programma pienamente condiviso, e il voto di domenica va in questa direzione perché rappresenta un punto
d'inizio importante”. Lo afferma il Presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “In particolare, in Molise, voglio sostenere il referente del Pd, Paolo di Laura Frattura, che è già stato appoggiato alle scorse elezioni regionali dal Pd, dall’Italia dei Valori e da Sel. Con Frattura ho già avviato un dialogo, al fine di costruire una futura coalizione di centrosinistra che, partendo dal Mo-
lise, lavori per ridare speranza al Paese. Per questo, in qualità di cittadino, non di leader di un partito, domenica prossima mi recherò a votare per le primarie del Pd”. “Al di là del risultato - prosegue Di Pietro - ci tengo a specificare che nutro un forte rispetto per tutti e tre i concorrenti e accetteremo il risultato che ci consegneranno le urne perché sarà espressione della volontà degli elettori”.
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3 dicembre 2013
Frattura rilancia con la cooperativa e Iorio interroga: dovranno essere i lavoratori a mettere i soldi? L’affondo sull’assessore del Pd: è stato relatore del piano di rilancio ed oggi vuole chiudere l’azienda
Emergenza Gam, la piroette di Scarabeo e le bugie del governatore CAMPOBASSO. Andrà in scena oggi il Consiglio regionale in cui si parlerà dell’emergenza Gam. Ma non prima di aver affrontato l’emergenza del quinto assessore che Paolo Frattura vuole inserire a tutti i costi con l’aumento della Giunta. Nonostante i costi che si dovranno supportare e che vengono dopo l’aumento delle indennità, l’aumento dei fondi ai gruppi consiliari e la storiella famosa dell’articolo 7. Nel pomeriggio, alle 16, si parlerà della chiusura della filiera avicola di Bojano. “Temo che sarà un Consiglio dove ci saranno le solite affermazioni vuote per suscitare applausi” ha però evidenziato Michele Iorio in una conferenza stampa convocata ad hoc sull’argomento. Ha ricordato la storia degli interventi pubblici della Regione sull’azienda evidenziando un dato numerico: “Ci sono 300 lavoratori a tempo indeterminato, 130 avventizi, 177 allevatori in soccida e circa 50 trasportatori”. Qual era la ricaduta economica di questi lavoratori sul Molise? “Sedici milioni annui per gli stipendi, 5 milioni per traportatori e artigiani, 15 milioni annui per gli allevatori in soccida”. Soldi, si precisa, che ricadevano nel circuito economico molisano e che quindi quei lavoratori reinvestivano sul territorio. “Il Molise in
pratica aveva dall’azienda di Bojano un ritorno economico di ben 38 milioni di euro”. Motivo per cui gli investimenti fatti dalla Regione con il governo Iorio sono stati ritenuti opportuni. Persino dall’attuale assessore alle Attività produttive che è stato relatore in Consiglio regionale con la delibera del piano di aiuti da fornire alla filiera avicola ponendosi in polemica con il suo centrosinistra. “Lo stesso assessore che oggi dice di voler liquidare la Gam e che la Regione non investirà più nemmeno un euro”. La produzione? “Fino allo scorso anno era di 400mila polli al giorno per un fatturato di 100milioni di euro all’anno. Con il nuovo governo regionale la produzione è scesa a 20mila polli giornalieri che corrisponde a 3 ore di lavoro a settimana e dopo 9 mesi ci ritroviamo con la chiusura per ristrutturazione. E’ una bugia” precisa Iorio. I numeri sono tutti certificati e la Regione ne è a conoscenza. Quand’anche il presidente Frattura non abbia ancora avuto il tempo di valutarli per formarsi una memoria storica, di certo “conosce bene tutta la situazione il consigliere del presidente Carmela Lalli che era nel Cda dell’Arena” precisa Iorio. Ed oltre al piano Deloitte messo in campo dalla Regione Molise, “approvato da tutti i
sindacati che oggi tacciono di fronte al blocco voluto da Frattura, loro vogliono liquidare un’azienda senza aver neppure terminato l’acquisto dei beni”. Con 20 milioni la Regione aveva acquistato solo i macchinari e l’allevamento. “L’acquisto delle mura, cioè dello stabile, non abbiamo fatto in tempo a terminarlo perché abbiamo incontrato difficoltà in quanto la banca Unicredit non ci ha consentito di aprire un mutuo di 28milioni di euro”. Consapevole dell’accusa che si rivolge alla gestione decisionale del governo Iorio, l’ex presidente rilancia: “Quanto ci costerà mantenerla ferma? In che modo Frattura vuole risolvere i problema con la cooperativa? Il presidente è a conoscenza che i fondi del Psr per la ristrutturazione prevede il cofinanziamento? E chi cofinanzierà gli investimenti pari a 10-20 milioni di euro? La cooperativa dei lavoratori?”. Ma forse ci si affida ai “tavoli romani di Petraroia memoria – chiude Michele Iorio precisando – che non hanno mai risolto nulla”. Infine l’appello ai lavoratori: “Pretendete che al più presto si riapplichi il piano di salvataggio Deloitte voluto anche dai sindacati” altrimenti per l’azienda di Bojano non ci sarà speranza. gr
Castellino del Biferno deve sbrigarsela da sola: evacuate tre famiglie dalle abitazioni
Crolla una rupe e la Protezione Civile se la prende comoda CAMPOBASSO. Oltre a creare allagamenti la pioggia di questi giorni sta provocando altri problemi. A Castellino del Biferno nella notte tra domenica e lunedì, all’una e trena circa, nei pressi della Cappella è crollata una strada che si trova su di una rupe. Il pericolo ha portato all’evacuazione di tre famiglie. Il sindaco Enrico Fratangelo ha allertato di buon mattino la Protezione Civile ma ieri sera alle 18 ancora non si è visto arrivare nessuno. “Abbiamo chiesto del materiale – risponde il tecnico comunale ancora a lavoro che precisa – abbiamo fronteggiato l’emergenza con i nostri mezzi”. Una situazione che fa riflettere: può lavorare bene la Protezione Civile con la riorganizzazione voluta dal presidente Frattura e dal consigliere delegato Salvatore Ciocca? In particolare il nuovo governo regionale ha deciso di assegnare ad un solo soggetto, il geometra Staffieri, si la responsabilità della Colonna mobile che della Sala operativa. Gestione invece fino ad oggi tenuta separata proprio per fron-
teggiare le emergenze. Perché l’una prende parte attiva all’emergenza, l’altra invece coordina gli interventi stando in sede. Così, se dovesse accadere qualcosa, il responsabile cosa farà? Starà sul posto a guidare gli interventi o resterà in sala operativa a coordinare la squadra da lontano? Premesso che, fortunatamente, a Castellino a parte i danni non ci sono state vittime, dov’è la tempestività della Protezione Civile che si è sempre contraddistinta per la sua celerità? La domanda è rivolta in particolare al consigliere Ciocca la cui figura di delegato appare sempre più inutile eccetto per la situazione che si è venuta a creare all’interno della struttura visto che, secondo indiscrezioni, il comunista gestisce in proprio l’Agenzia, firma ordini di servizio ma lui in Agenzia non potrebbe neppure esserci. Evidentemente il consigliere, insieme al presidente Frattura, ieri erano troppo impegnati per la campagna elettorale in vista delle primarie del Pd. red.pol.
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3 dicembre 2013
La Coldiretti ribadisce la qualità del Made in Italy come certificata
"Basta con i prodotti esteri"
CAMPOBASSO. La macchina organizzativa della Coldiretti Molise è già pronta per dare forza, con 120 dirigenti e soci, al grido di rabbia del mondo agricolo italiano, che, Mercoledì 4 dicembre, con circa diecimila allevatori e coltivatori della Coldiretti, verrà lanciato contro le speculazioni e gli imbrogli del falso made in Italy agroalimentare. Ci saranno anche i trattori, con i Coldiretti che presidieranno il valico del Brennero, nell’ambito della mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” per difendere l’economia ed il lavoro dalle importazioni di bassa qualità, che varcano le frontiere per essere spacciate come ita-
liane, per aiutare i consumatori a fare scelte di acquisto consapevoli per se stessi e per sostenere l’ambiente ed il lavoro in Italia, ma anche per sollecitare le Istituzioni verso l'obbligo di prevedere l'etichetta con l'origine degli alimenti. Il campo base sarà nell'area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia). “Abbiamo registrato una adesione e partecipazione convinta e determinata di tantissimi associati Coldiretti del Molise – dichiara Vittorio Sallustio, presidente della Coldiretti Molise – Siamo stanchi di norme che permettono a prodotti agricoli pro-
venienti da nazionalità diverse, con sistemi di controlli sanitari neanche paragonabili a quello italiano, che crea vincoli e costi aggiuntivi per gli agricoltori italiani, ma tutela fortemente il consumatore, mentre quelli non altrettanto controllati entrano in Italia, si ammantano della nostra bandiera tricolore e vengono immessi sul mercato italiano e mondiale, spacciandosi per produzione italiana.” “Attraverso il valico del Brennero – denuncia Roberto Scano, direttore della Coldiretti Molise - giungono in Italia miliardi di litri di latte, semilavorati e polveri derivate dal latte, ma anche milioni di cosce di maiale per fare i prosciutti, conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati ed altri prodotti che, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti per l’occasione, stanno provocando la chiusura delle stalle e delle aziende agricole, con la perdita di migliaia di posti di lavoro.” Il presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, guiderà il presidio, che si svolgerà in stretta collaborazione con le forze dell’ordine presenti in frontiera. Autobotti, camion frigo, container saranno verificati dagli agricoltori e dagli allevatori, per smascherare il "finto Made in Italy" diretto sulle tavole in vista del Natale, all’insaputa dei consumatori, per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti.
L'intervento
L'Asso- Consum lancia un grido di allarme: il gioco d'azzardo, sempre più diffuso, tra trappole e rischi per il consumatore (quali interventi mettere in campo: proposte di legge, ok, ma non solo…) di Corrado Ientilucci* Quotidianamente i videopoker, le slotmachine ( tutta quella galassia che ruota intorno al gioco d'azzardo con promesse di vincite favolose) attirano i giocatori di tutto il mondo con i loro colori, con i suoni ( tra il soave e l'ossessivo ) e le luci ammiccanti che invitano al piacere. Nulla di più ingannevole! Si tratta di un’attrazione senza dubbio affascinante ed allettante nei primi tempi, ma successivamente insidiosa, fatale, e pericolosa, facendo cadere nelle maglie delle sue eleganti trappole, secondo i più recenti dati statistici, la stragrande maggioranza dei cittadini, appartenenti non solo al territorio italiano, ma anche alla Regione Molise (i molisani più di tutti, infatti, risultano essere sensibili alla passione smodata per le slot- machine e i gratta e vinci) di tutte le fasce di età e con redditi differenti, riuscendo, in particolare, a stregare non solo dunque i giovani disoccupati, ma anche donne e pensionati: per le allarmanti conseguenze che tale fenomeno riveste, lo si può considerare come un problema sociale (il giocatore sprovveduto è un malato ed una vittima) che necessita di riconsiderazioni e di interventi urgenti. Riordinare le norme vigenti sull’argomento ludopatia con proposte di legge a livello sia nazionale che regionale rappresenta sicuramente un passo importante (è di pochi giorni, ad esempio, una proposta di legge in fase di discussione
per la limitazione del gioco d’azzardo e che ha visto un vivo interesse, per la cura ed il recupero di soggetti vittime del gioco patologico, da parte dei Consiglieri di maggioranza e minoranza della Regione Molise) da compiere per iniziare ad incidere, nella carne viva del problema, regolamentando, così, un fenomeno in continua espansione, in crescita costante e le cui conseguenze (deleterie), sebbene note, non sono state purtroppo ancora comprese. Ma solo questo non basta: il fenomeno è spaventoso ed inquietante perchè sottovalutato oramai da troppo tempo e ritenuto la maggior parte delle volte marginale. Quali valide azioni ancora da mettere in campo? Partire nello specifico con una capillare opera di sensibilizzazione territoriale non può che far bene: ovviamente si tratta di un’azione che nello stesso tempo veda espressamente coinvolti ed impegnati diversi attori, ognuno per le proprie competenze e per i ruoli che rivestono(Asl, Associazioni impegnate nel sociale e nella lotta per la difesa della legalità, Enti di Ricerca, forze di polizia, Enti locali, scuole di ogni ordine e grado, centri educativi, personale specialistico….), in grado di contenere il fenomeno, nei limiti tollerabili che non sconfinino nella malattia e nella dipendenza, riducendone la portata e mettendo nel contempo freno all’eccessivo laissez-faire, sinora mostrato, col porre nella dovuta considerazione i rischi e le ricadute sul piano sociale dal punto di
vista dei costi in termini economici che il gioco d’azzardo non controllato comporta e riveste. Puntare, quindi, all’urgente organizzazione di una filiera, di un sistema ben strutturato e composto, per natura ed impatto, attraverso l’ausilio di specifiche azioni di contrasto e di prevenzione, con iniziative di formazione e di divulgazione, orientando il gioco alla responsabilità, alla legalità, alla regolarità e alla trasparenza. Perché oltre alla patologia e quindi al rischio dell’emergenza di una malattia sociale, il gioco, come purtroppo accade, diventa la linfa vitale di associazioni malavitose, che si servono dell’esercizio di attività di gioco e scommesse per la messa in atto di attività illecite, raccogliendo, ad
esempio, scommesse su incontri di calcio, attraverso la manipolazione fraudolenta di vincite su piattaforme informatiche, ai danni di ignari scommettitori. L’obiettivo finale deve essere il generale cambiamento di rotta: una comunicazione diversa, più coesa, e sistemica, non del tutto proibizionistica, ma che possa formarsi e strutturarsi su più tavoli di confronto, una comunicazione più razionale e veritiera, e strettamente ancorata ai fabbisogni del territorio, in grado di raccogliere la percezione dell’opinione pubblica diffusa sull’argomento ludopatia ed i suoi correlati rischi, nonché il modo per riconoscerli ed ascoltarli, per arginarli, poi, intervenendo con i freni più adatti e congeniali, nel momento in cui iniziano a comparire i primi sintomi, di ciò che possiamo ritenere la malattia del progresso e del modernismo. Lo strumento d’azione, in conclusione, deve essere la tempestività: bisogna essere bravi, cioè, a giocare sui tempi, affinchè la piaga, anche se dolorosa non si trasformi in cancrena, in una metastasi mortale, anche se ciò, ovviamente, come ben si sa, si può fare solo con costante impegno e dedizione: occorre nello specifico un nuovo modo “di fare gioco” che riconosca nella nuova task force da coinvolgere, l’importanza della tutela della salute del consumatore, motore di partenza per ridare dignità ed una ripulitura accurata ad un business infangato ormai da troppo tempo. *Segretario di Assoconsum Regione Molise
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3 dicembre 2013
Per l'Acem ad una crisi strutturale occorrono risposte strutturali
"Edilizia, numeri impietosi" Sarà il Molise di pochi "prima la stalla di 12.000 manze poi il digestore" nessun futuro all'orizzonte: addio turismo, addio agricoltura, addio benessere!!!
CAMPOBASSO. L’edilizia di nuova costruzione, privata e pubblica, è crollata in Italia dal 2006 al 2013, in valori costanti, da 82,3 a 41,3 miliardi di euro, praticamente dimezzata, il residenziale è precipitato da 39,2 a 16,2 miliardi: sono questi i dati diramati dal Cresme qualche giorno fa e che l’ANIEM (Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere) ha comunicato alle proprie Associazioni territoriali ed all’ACEM. Inoltre, secondo il centro studi ed analisi dell’ANIEM stessa il settore edile, che ha perso rispetto al 2006 circa il 32% del suo valore reale, dopo il calo di quest’anno registrerà un ulteriore calo nel 2014 ed avendo esaurito la fiammata degli anni Duemila dell’immobiliare di nuova costruzione, nei prossimi anni , riuscirà a recuperare non più di 4-5 punti. A ciò si aggiunga che l’Osservatorio permanente sulla pubblica amministrazione, l’Oppal 2013, segnala
che mediamente le amministrazioni impiegano 9 mesi per l’approvazione di uno strumento urbanistico conforme e ben 12 per uno in variante, mentre si registra un calo nettissimo dei permessi di costruire che, ad esempio, nel rapporto 2008 erano 1.454 e in quello del 2013 sono scesi a 201. “I dati e le previsioni che abbiamo ricevuto quest’oggi dalla nostra Associazione nazionale parlano chiaro – commenta il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – purtroppo siamo di fronte ad una crisi strutturale ed è indispensabile non perdere più tempo e introdurre interventi strutturali che da subito possano invertire il trend negativo, mentre si continuano a frammentare e moltiplicare ulteriormente gli adempimenti a carico delle aziende edili andando in una logica assolutamente contraria all'obiettivo di semplificazione preannunciato da questo
Governo ”. “Secondo la nostra Associazione – continua Di Niro – gli elementi prioritari su cui intervenire sono la semplificazione amministrativa e sburocratizzazione di tutte le procedure autorizzative, la modernizzazione del settore e soprattutto la revisione del sistema di qualificazione SOA che ha fallito l’obiettivo di rendere più efficace la selezione delle imprese, creando costi aggiuntivi e produzione cartacea di documenti con una disciplina iperburocratizzata ed oggi troppo onerosa”. “Manca purtroppo la direzione giusta per valorizzare quelle imprese che vogliono operare in modo corretto; non è spiegabile perché si continua a introdurre burocrazia su burocrazia, oneri procedurali ed economici, e non si fa nulla per semplificare” – conclude il Presidente Di Niro.
I "magnifici 4": LETAME : carico di NITRATI e antibiotici, altamente inquinante URINA : ricco di antibiotici, concentrato assolutamente deleterio, GAS INTESTINALI: contengono metano puro, killer per l'ozono, SALIVA: altro agente inquinante da non sottovalutare I "derivati" : INQUINAMENTO (ARIA e SUOLO...FALDE ACQUIFERE e MARI), PUZZA, INQUINAMENTO DA TRASPORTI I "Vincitori" : REGIONE EMILIA ROMAGNA abbassa il tasso d’inquinamento dell’aria e dei terreni, ALLEVATORI LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA aumentano la produzione di carne e di latte, LA GRANAROLO aumenta la produzione e diventa leader del mercato del latte, POLITICI MOLISANI voti in cambio di promesse di lavoro, più potere, STUDI TECNICI E DI PROGETTAZIONEPROPRIETARI DI TERRENI(curia compresa) per una estensione di100 ettari. I "Perdenti": IL TERRITORIO con le sue risorse e i suoi valori, LE AZIENDE AGRICOLE E ZOOTECNICHE, costrette a chiudere, IL TURISMO con le sue potenzialità bloccate, I GIOVANI e il sogno del domani, IL MOLISE e il suo futuro Inquinamento plurimo aggravato: centrali biogas, migliaia di pale eoliche, trivellazioni nell’Adriatico... e’ questo che vogliamo lasciare alle nuove generazioni?? Comitato “No stalla, Sì Molise Bene Comune”
L'intervento
Noi preoccupati per il futuro del Molise Mentre aspettiamo di sapere se l’art.7 verrà abolito come promesso, mentre aspettiamo di sapere se la riduzione dei costi della politica aiuterà questa regione ad uscire dalla palude in cui è immersa, la probabile chiusura di una azienda, la GAM, scandisce la morte della filiera agroalimentare. Abbiamo esternato le nostre preoccupazioni al Prefetto di Campobasso con un documento in cui abbiamo avvertito la necessità ormai ineludibile, di denunciare il malessere, la difficoltà, la sofferenza, la sfiducia che vive la popolazione molisana. Abbiamo esternato una allarme sul grave disagio sociale che abbiamo incontrato nella raccolta delle firme contro il costo della politica, allarme che ci consegna contezza che tale sentimento potrebbe produrre una situazione so-
ciale sull’orlo di una possibile esplosione. La Gam, l’Itierre, lo Zuccherificio, le piccole e medie aziende, il commercio, i trasporti ,l’edilizia la disoccupazione giovanile e il conseguente abbandono delle migliori risorse giovanili, pone il Molise, e l’intera economia regionale, ai confini delle aree interne e del mezzogiorno d’Italia. La nostra preoccupazione si rivela fondata. Mesi e mesi di promesse, di tavoli, di confronti, per arrivare alla ufficializzazione della chiusura dell'azienda, ai cancelli chiusi, allo svuotamento della stessa, alla certificazione del decesso della ex-SAM, ex-Solagrital, ex-Gam. Noi li abbiamo incontrati quei lavoratori alle nostre iniziative, ne abbiamo registrato la rabbia, la volontà di non arrendersi all’inevitabile mancanza di
prospettiva per una zona che ha sempre legato il suo sviluppo alla salvezza della più grande azienda agroalimentare del centro-sud. La piazza di Boiano comincia a riempirsi di lavoratori, trasportatori, allevatori, avventizi, al fine di coinvolgere tutti i sindaci della vallata del Matese, i commercianti e i cittadini dei vari comuni, che saranno le vere vittime di questa chiusura. Fare di questa improvvisa e improvvida decisione della Giunta regionale, l’avvio di una vertenza di popolo e un fronte comune che arrivi a circondare il Consiglio Regionale nella seduta prevista per il giorno 3 dicembre a Campobasso in cui si discuterà della filiera avicola di Bojano e delle sue prospettive oggi più che mai incerte. Noi parteciperemo alla protesta delle
maestranza di azienda e dei cittadini della zona del Matese. Lo faremo in solidarietà con tutta la popolazione e in continuità con la decisione, presa dal comitato, di essere presente ad ogni seduta del Consiglio Regionale a testimonianza e monito della promessa, fino ad oggi non mantenuta dal Presidente Frattura, di abolire l’art.7 e ridurre i costi in capo ai consiglieri e ai gruppi regionali del Molise. Comitato” Cittadini indignati del Molise”
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Campobasso
3 dicembre 2013
L'intervento.
Cosa succede al Comune di Campobasso? di Pasquale Colarusso Credevo che il sacrificio politico che qualche mese fa mi vide protagonista, insieme ai miei colleghi Di Giorgio e De Vincenzo, fosse utile al sindaco Di Bartolomeo per dare nuovo slancio alla sua attività amministrativa. Quando ci fu il "rimpasto" di giunta era un momento politicamente delicato, contraddistinto da equilibri precari e pensai di accettare il "turnover" per il bene della città. Nulla obiettai, non organizzai conferenze stampa, non rilasciai dichiarazioni o attacchi al primo cittadino. Ero sereno sulla questione. Decisi anche di placare gli animi delle Associazioni e dei commercianti che, venuti a conoscenza della situazione, vollero intervenire sulla mia estromissione, contestando con forza e decisione la scelta del sindaco. Sottolineo associazioni e commercianti perchè il partito con il quale sono stato eletto e che rappresentai al meglio in Comune, Progetto Molise, non disse una parola, scelse di tacere e di non replicare a Di Bartolomeo. Oggi, a distanza di qualche mese, mi sembra dove-
roso chiarire, in particolare ai miei amici ed elettori, che forse hanno vito in me una sorta di rassegnazione, che tale silenzio fu circostanziato ad una presa di coscienza di una fase difficoltosa. Mi resi conto che era un momento troppo delicato della vita politica campobassana e di conseguenza, non volli alimentare le polemiche ed irrigidire
una condizione già complicata, a scapito dei cittadini che avrebbero dovuto subire i nostri scambi di opinione che a nulla sarebbero valsi per l'attività amministrativa di Palazzo san Giorgio . Ma oggi vedendo gli ultimi accadimenti, vorrei offrire uno spunto di riflessione. Il Sindaco decide di dimettersi per incom-
prensioni con la maggioranza, incomprensioni che riescono a risolversi nel giro di pochissime ore, tant'è che Di Bartolomeo ritira la sua decisione e coloro che hanno creato la confusione si sono rifugiati in un bisbigliante "eravamo distratti, ci siamo confusi". Non solo. In un momento tanto delicato la maggioranza chiede anche la sfidu-
cia di due assessori, giusto per creare ancora più squilibri e destabilizzare una situazione già abbastanza compromessa. Mi chiedo: ma a chi giovano questi sottili ed inutili giochi di palazzo? Durante il mio mandato assessorile ho lavorato e mi sono prodigato molto per il bene di Campobasso e quando mi è stato chiesto di farmi da parte sono uscito in punta di piedi, senza troppo clamore e accettando le frasi di circostanza che mi sono state dette. Dopo lunga riflessione e stando a quanto accaduto negli ultimi giorni mi sento di trovare un unico motivo alla mia estromissione: scelte politiche a scopi egoistici elettorali perchè ragioni di operato amministrativo non ve ne sono. Da semplice cittadino mi auguro che almeno in questi ultimi medi di attività i miei ex colleghi ed il sindaco Di Bartolomeo si concentrino sul bene della città e non sui loro benefici personali. Colgo, inoltre, l'occasione per ringraziare il dirigente, i funzionari e il personale tutto degli assessorati dove ho ricoperto l'incarico, Commercio e Sport.
L’Eni manda il conto E’ nato il cineforum della “Dante Alighieri” Bibiana Chierchia: “Aprire e ampliare l’ambito prettamente linguistico a Santo Stefano e letterario dell’Associazione al concetto totale e totalizzante dell’arte” L'Adoc interviene a difesa dei cittadini chiamati per migliaia di euro Campobasso. Nella frazione di Santo Stefano alle porte di Campobasso, circa un mese fa sono state recapitate dall'ENI fatture che non venivano inviate da anni e, cioè, da quando, anni fa, è stato installato il GPL. I cittadini, dunque, dopo numerose richieste di lettura effettuate nel corso degli anni, dovranno pagare cifre che vanno da circa 2.000,00 euro a circa 7.000,00, tutte con scadenza 10 dicembre! Un comitato di residenti della frazione di Campobasso, coordinati dal consigliere comunale Felice Di Donato, anch'egli lì residente, si è rivolto all'associazione dei consumatori Adoc di Campobasso. Il comitato ha sollevato problematiche di errato conteggio delle fatture quali la mancata considerazione del “bonus” applicabile alle aree non metanizzate, l'Iva calcolata al 22% anche in periodi in cui l'aliquota era minore e uno “strano” ed eccessivo canone di noleggio contatori nonché l’assoluta impossibilità di conoscere il costo del GPL al metro cubo che non ha permesso la gestione familiare del servizio in relazione al costo. “Del tutto inutile è stato ogni tentativo di sollecitare il gestore a provvedere a ricalcolare gli esatti importi”, sostiene il Dott. Di Donato “tuttavia, non ci arrendiamo e pretendiamo risposte”. “I consumi ci sono sicuramente stati” sostiene Nicola Criscuoli, Presidente regionale dell'ADOC, “ma l’Eni, Sulla base della nostra esperienza,, non li ha calcolati correttamente. Abbiamo per questo iniziato il procedimento di conciliazione inoltrando i reclami, come previsto dagli accordi stipulati tra l'associazione e l'ENI. Il nostro obiettivo è far ricalcolare gli esatti consumi, i corretti importi e, comunque, rateizzare il pagamento”.
Emersioni improvvise e provvide quelle che si vanno manifestando nel Molise in ambiti culturali, contrappasso all’inattività istituzionale della Regione che ha deciso di rallentare e di comprimere la Fondazione Molise Cultura in ciò che sarebbe la sua missione: aprire il ventaglio delle Arti. La “Dante Alighieri” ha deciso di rompere gli stereotipi associativi, peraltro sempre di notevole caratura, “dandosi” al Cinema. Lo ha fatto venerdì 29 novembre, con la proiezione di “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore; lo ripeterà il 20 dicembre prima e poi, nel corso del mese di gennaio, con la proiezione dei film "La ragazza dall'orecchino di perla" di Peter Webber, e "Frida" di Julie Taymor. L’esordio “cinematografico” con il crisma della professionalità che deve accompagnare qualsivoglia attività divulgativa, c’è stato alla sala convegni della Biblioteca provinciale “Albino”: sala
bomboniera, giusta misura per la sperimentazione filmografica voluta da Bibiana Chierchia, presidentessa della “Dante” del Molise, che nella fase di presentazione ha ampiamente spiegato come, e perché, l’Associazione abbia deciso di aprire e ampliare “l’ambito prettamente linguistico e letterario dell’Associazione al concetto totale e totalizzante dell’arte”. Apertura e ampiezza di scelte, di proposte, d’iniziative approdate alla “straordinaria forma artistica del cinema, per riflettere e dibattere sia sull’arte come categoria dell’esistenza sia sul patrimonio storico-artistico della nostra regione, ricchissimo e meraviglioso”. Infatti ieri, nella sala della Biblioteca “Albino” il soprintendente per i Beni storici artistici e etnoantropologici del Molise, Daniele Ferrara, è stato relatore su "Il patrimonio storico artistico nel Molise". Un chiodo da battere incessantemente per penetrare la re-
sistenza culturale delle amministrazioni pubbliche regionali alcune delle quali totalmente estranee, se non ostili, alla salvaguardia dell’ambiente naturale e del patrimonio storico-archeologico. Adele Giordano, membro del direttivo del comitato della “Dante”, prima della proiezione del fil “La migliore offerta” s’è incaricata di fornire agli spettatori i “diversi piani interpretativi del noir” e però anche sottolineature di un qualche azzardo critico del tipo “il cinema ormai è diventato la nuova letteratura”. Cioè, “’si è passati dalla semplice associazione di immagini di un tempo alla robustezza attuale del messaggio”. Che il neorealismo italiano, per esempio, possa essere riassunto”in una semplice associazione di immagini” a fronte della “robustezza attuale del messaggio” poco manchi sfiori l’improntitudine. Dardo
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Campobasso
3 dicembre 2013
Il Comune ci riprova: ex mattatoio e auditorium di corso Bucci di nuovo in vendita Nuova asta pubblica per la vendita di undici lotti comunali. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano di alienazione e di valorizzazione degli immobili, la Giunta ha deciso di procedere, mediante asta pubblica, alla vendita degli immobili tra cui ricompaiono l’ex mattatoio di piazzale Palatucci e l’auditorium di corso Bucci. Il prezzo di vendita posto a base di gara per ciascun lotto è stato determinato dall’Ufficio Tecnico del Servizio Patrimonio e il corrispettivo dovrà essere versato prima della sottoscrizione del contratto di compravendita. In particolare il Comune mette in vendita tre magazzini in via a Sant’Antonio Abate. Si tratta di fabbricati che devono essere completamente ristrutturati, uno è di 34 metriquadrati per un valore di stima di 22.700 euro, un altro è di 33 metriquadrati ed il valore stimato è di 22mila euro. Il più piccolo è di 12 metriquadrati e la base d’asta è di novemila euro.
Decima asta pubblica di alienazione degli immobili Sono in vendita inoltre tre relitti stradali in contrada Selvapiana. Uno è e di 230 metriquadrati per un valore di 5.500 euro , un altro è di 210 metriquadrati per un valore di stima di cinquemila euro ed infine un relitto stradale di 340 metriquadrati per un valore di ottomila euro. Sui suoli in questione dovrà essere permesso il passaggio ai proprietari di eventuali “fondi interclusi” confinanti, per il quale si fa comunque rinvio alle norme civilistiche in materia. Le operazioni di riconfinamento sono a carico della parte acquirente. Lo stesso vale anche per un relitto stradale di 90 metri in via San’Antonio Abate in vendita con una base d’asta di 3.900 euro. Il Comune prova di nuovo a vendere l’ex mattatoio di piazzale Palatucci partendo da una base d’asta di 1.314.000 euro. Il lotto in vendita è composto da un antico fabbricato
della superficie di circa 845 mq con annessa pertinenza di 3.615 mq e sono comprese anche altre aree di proprietà comunale che sviluppano una superficie complessiva di circa mq 650 mq. Gli edifici realizzabili sul lotto posto in vendita potranno essere destinate a scuole secondarie e superiori, attrezzature culturali, sanitarie, assistenziali, edifici e manufatti fuori terra per impianti tecnologici, attrezzature del verde e dello sport; attrezzature di interesse comune (religiose, sanitarie, culturali, sociali, ristorative/ricettive, amministrative); attrezzature commerciali ed espositive e parcheggi pubblici. E’ opportuno precisare che il fabbricato esistente, pur non essendo stato oggetto di uno specifico atto di vincolo da parte della Soprintendenza del Molise, potrebbe rivestire ugualmente le caratteristiche
di “bene d’interesse storico e culturale”, tenuto conto della sua data di realizzazione, che risale al 1869. Nel caso di effettivo riconoscimento di interesse storico e culturale, il fabbricato esistente non potrà essere demolito, ad eccezione dei corpi aggiunti in epoca successiva. Sarà possibile, invece, mutarne la destinazione d’uso e aggiungere le possibili premialità previste dal Piano Casa Per maggiori delucidazioni, circa la reale capacità edificatoria del lotto in questione e le possibilità di recupero del fabbricato esistente è possibile consultare, presso il Servizio Patrimonio, un elaborato tecnico, predisposto dal competente Settore Urbanistica e Territorio del Comune, nel quale sono indicati, graficamente e schematicamente, i principali parametri a cui dovrà uniformarsi ogni ipotesi progettuale. Torna in
vendita anche l’auditorium in corso Bucci partendo da una base d’asta di 819mila euro. Il fabbricato deve essere ultimato e, anche se è stato destinato ad auditorium è comunque consentito anche il mutamento di destinazione d’uso, purché le nuove utilizzazioni siano compatibili con le opere di urbanizzazione secondarie, come asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo; mercati di quartiere; delegazioni comunali; chiese ed altri edifici religiosi; impianti sportivi di quartiere; centri sociali ed attrezzature culturali e sanitarie. Infine è in vendita un terreno in via Garibaldi di 1.556 metriquadrati che comprende anche l’ex casa cantoniera Anas per un valore di 460mila euro e il relitto stradale all’incrocio tra via Sant’Antonio dei Lazzari e via Labanca il cui valore di stima e di 23.500 euro.
ANNO IX - N° 147 - MARTEDÌ 3 DICEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it
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Isernia
3 dicembre 2013
Isernia malconcia dalla classifica de Il Sole E' proprio sull'assenza di cultura e benessere che cade la città ISERNIA - Il dato che affiora tra una sfilza di numeri e percentuali è che i furti in appartamento sono aumentati. In Italia, ma anche nella provincia pentra. Lo dice un monitoraggio del ministero dell’Interno i cui risultati sono stati pubblicati nell’edizione de Il Sole24 Ore. La ricerca si basa sui dati riferiti al 2012. Ed evidenzia anche come ancora la provincia di Isernia si classifica al 76esimo posto in Italia per il ‘peso’ dei reati. In particolare nel capoluogo pentro e nella relativa provincia si registrano 3.294 reati denunciati ogni centomila abitanti e 2.922 totali. Scandagliando ancora i dati, si può leggere anche la classifica delle province in base alla variazione
2012-2011 del numero totale dei reati. Il trend relega Isernia alla posizione numero 67 con una variazione del 4 per cento. Tornando ai furti. Quelli in abitazione sono stati 135 con una variazione tra il 2010 e il 2011 del 9.8 per cento. Probabile che l’impennata di questa tipologia di reato sia connessa alla crisi economica. E per il 2014, le proiezioni non fanno sorridere, se è vero che il prossimo sarà l’anno in cui le risorse impegnate nell’ordine pubblico dovranno fare i conti con gli effetti della spending review. Una statistica che sicuramente non piacerà affatto ai cittadini isernini, in virtù anche degli episodi di furti continui che si sono verificati negli ultimi mesi. Isernia , sotto que-
sto punto di vista, è stata sempre un’isola alquanto felice, ma ora le cose stanno cambiando. Naturalmente non è allarme
vero e proprio, ma poco ci manca, per una realtà cosi piccola e facile da gestire e controllare. Si spera che i tagli pre-
annunciati non finiscano di complicare la situazione, già di per sé davvero difficile e insostenibile.
Cancellare le province farebbe sentire ancora più soli i paesi di montagna
Un banchetto contro le camorre
La soluzione:Agnone capoluogo di Provincia per unire territori uniformi
Oggi l’evento all'Auditorium di Isernia
di Luciano Scarpitti* Qualche settimana fa, per iniziativa della storica Società Operaia di Carovilli, fondata nel lontano 1887 mentre era in costruzione l'antica ferrovia Carpinone – Sulmona, e con la collaborazione della Proloco "Monteferrante, del FAI locale e dell'Associazione "Il Glicine", abbiamo deciso di riunire un gruppo di volontari ed andare a fare un po' di pulizia ai bordi della strada provinciale "Trignina Vecchia", che dal Ponte del Parco (località situata subito dopo Pescolanciano) conduce a Carovilli e che attraversa uno splendido bosco. Ebbene, nei dintorni della strada che misura poco più di tre chilometri, dalla parte della scarpata, ci siamo imbattuti in una vera e propria discarica nascosta tra i bellissimi alberi di cerro, di abete, di corniolo, di "avellano" e altri. Abbiamo trovato di tutto, tanto da riempire più volte i rimorchi di alcuni trattori che abbiamo dovuto far intervenire. È venuta spontanea la domanda: "coloro che dovevano controllare ed effettuare la normale manutenzione della strada dov'erano e cosa facevano nel corso dei tanti anni in cui tutto questo materiale si accumulava?" Ora è evidente che esiste grande inefficienza e addirittura indifferenza, se non menefreghismo, del personale che dovrebbe svolgere il delicato lavoro di tutela, ma anche e soprattutto un grave problema di inciviltà e incoscienza dei cittadini nei confronti
del territorio. Vogliamo attribuire tutta la colpa di tale degenerazione alla Provincia? E per questo vogliamo abolirle tutte in Italia? Certo sarebbe un intervento punitivo grave, ma finalmente deciso, nei confronti di amministrazioni che non si dimostrano all'altezza dei loro compiti; allora, per coerenza si dovrebbero prendere anche altri severi provvedimenti nei confronti di molti comuni e regioni. Facendo un esame della situazione, che non è tale solo da noi, ma è presente su quasi tutto il territorio nazionale, devo ammettere che se oggi le province italiane hanno una pessima reputazione è proprio per questi episodi negativi e queste diffuse realtà. Ma diciamolo sinceramente: c'è qualcuno in Italia che pensa veramente che i problemi di finanza pubblica saranno risolti con l'abolizione delle province? Io non ci credo. I dati recenti pubblicati dalla Banca d'Italia me lo confermano; ci dicono che ad esempio ciascun molisano spende per il personale della nostra regione 817 euro l'anno, per il personale delle province appena 64 euro. La decisione di eliminare le province a me sembra un "imbroglio tutto politico" utile per portare l'attenzione dei cittadini su un problema, descritto come soluzione e che darà i suoi effetti negativi soltanto in futuro, per nascondere la profonda incapacità dei nostri governi ancorati a vecchi principi tecnici e vecchi miti ideologici. Ecco, allora: la soluzione giusta
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di Giuseppe Saluppo
sarebbe quella di modificare le province unendo territori uniformi in modo che le amministrazioni si concentrino sui problemi specifici dei loro concittadini. La loro cancellazione farebbe sentire i paesi di montagna ancora più soli di quanto non lo siano già oggi. Qualcuno mi giudicherà pazzo, ma questo ragionamento mi porta a pensare: perché non fare di Agnone il capoluogo di provincia di tutto l'Alto Sannio? È assurdo proprio in questo momento? Ed è ben strano che ad avanzare una simile proposta sia un non agnonese e non politico! Ma dove sono altre proposte più intelligenti e più realizzabili? Ci siamo già tutti rassegnati ad accettare lo stato di cose? Nelle nostre parrocchie si celebrano quasi esclusivamente funerali e i fiocchi rosa o celesti alle porte sono rarissimi. E i sindaci cosa fanno? Oggi rivestono una importanza fondamentale perchè hanno l'occasione di fare "politica alta", non quella delle poltrone e della carriera, a cui aspirano ottusamente in molti, al contrario quella della lotta contro la morte dei loro comuni (prossima) e che miri a creare una speranza per chi ancora resiste su questo territorio. Quello attuale non è un momento facile ed il compito è di difficilissima attuazione, ma mi auguro che sappiano darsi un obiettivo importante per il quale lottare e riescano a non cedere allo sconforto e fare di più e meglio che nel passato. *Presidente
ISERNIA. Oggi, dalle ore 17.30, presso l’Auditorium di Isernia, il Comitato Molise, Abruzzo, Lazio, Campania contro le camorre, terrà un banchetto per continuare l’attività di informazione e di comunicazione sulle finalità del Comitato medesimo e per raccogliere nuove e importanti adesioni, così come sta facendo dal giorno della sua costituzione avvenuta lo scorso 21 di novembre nella sala consiliare del Comune di Isernia. A breve sarà portato a conoscenza il documento costitutivo, i membri che ne hanno ispirato la costituzione, le associazioni, i comuni, i parlamentari ed altre importanti figure che operano nelle strutture pubbliche e tra i media.
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Termoli
3 dicembre 2013
Interpellanza sulla destinazione dell’edificio polifunzionale di via Elba TERMOLI - I Consiglieri comunali di opposizione hanno presentato una nuova interpellanza al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale per avere chiarimenti sulla destinazione dell’edificio polifunzionale di via Elba. I firmatari del documento Daniele Paradisi, Paolo Marinucci, Antonio Giuditta, G. Mario Di Blasio, Francesco Caruso, Giuseppe De Lena, Nicola Camaioni e Antonio Russo, fanno presente che a metà dicembre del 2011, dopo aver ricostruito l’iter amministrativo da cui è scaturita la realizzazione di un edificio in via Elba, avevano presentato una interpellanza con alcuni questiti. Gli stessi Consiglieri di opposizione rammentano che l’interpellanza venne iscritta
all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 2 febbraio 2012 ma che venne trattata nella seduta dell’8 giugno. In quella circostanza veniva comunicato dal Sindaco l'esistenza di una trattativa in forza della quale il Comune avrebbe ceduto a titolo gratuito il manufatto al demanio dello Stato che, secondo le parole del Sindaco, lo avrebbe adibito a caserma della Guardia di Finanza e che pertanto gli interventi di recinzione e messa in sicurezza dell'edificio da parte del comune, chiesti nel'interpellanza, sarebbero stati superflui. Veniva aggiunto che nel giro di poche settimane il demanio avrebbe preso possesso della struttura. I firmatari del documento ora fanno presente che sono trascorsi quasi due anni dalla presentazione
dell’ interpellanza e l'edificio, realizzato integralmente con risorse comunali, continua a versare in stato di abbandono a tutt'oggi costituendo riparo per senzatetto e pericoloso ritrovo
per adolescenti. Pertanto con la nuova interpellanza chiedono di sapere dal Sindaco: se la trattativa per la cessione del bene è ancora in essere ed eventualmente in che
Tante iniziative in città per le feste natalizie TERMOLI – Termoli si prepara alle festività di Natale e l’amministrazione comunale, insieme ai rappresentanti la Consulta per il turismo, hanno
stilato un calendario degli avvenimenti a partire dall’8 dicembre. In quella data Piazza Monumento ospiterà il progetto dei “Create” con la sua
tendo-struttura che conterrà i mercatini di Natale, la pista di pattinaggio sul ghiaccio, la sala conferenze ed altro. A fare il punto della situazione l’assessore Michele Cocomazzi: “Avevamo un avanzo di cassa dall’estate termolese di circa quattordici mila euro che più o meno ci aiuteranno a pagare le luminarie. Ma la nostra convinzione che il Natale a Termoli andava vissuto in maniera dignitosa ci ha messo nel cuore il desiderio di impegnarci di più e, dopo aver modificato le risorse da mettere a disposi-
zione, consentire la realizzazione del progetto dei Create”. Tra le altre possibili iniziative natalizie la presenza di Babbo Natale in piazza Marconi, una esposizione di pittura nel Borgo Antico, i concerti di musica jazz con il maestro Santoianni e il “mega-capodanno” in piazza con una vasta carrellata di dj che si alterneranno. Infine, anche se non si è sbilanciato più di tanto, l’assessore Cocomazzi non ha nascosto la volontà di far venire un cantante di fama per il concerto del 1 gennaio 2014.
Fai Cisl, Ccnl Unionalimentari - Confapi: intesa raggiunta ROMA - Quattro incontri serrati nell’ultimo mese hanno consentito di siglare l’intesa con Unionalimentari della Confapi per il rinnovo del CCNL scaduto a fine aprile. Interessa circa quarantamila lavoratori, impiegati in piccola e media aziende alimentari. Il contratto decorre dal 1° maggio 2013 ed avrà una vigenza di trentotto mesi, fino al 30 giugno 2016. “Nel merito dei suoi contenuti – dichiara Claudio Risso, segretario nazionale della Fai Cisl - novità importanti sotto il profilo salariale che con l’incremento di 126,00 euro a regime, in quattro tranches, assicura un buon recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni e quelle sotto il profilo normativo, in linea con i contenuti dei nuovi modelli contrattuali, nervo particolarmente sensibile per noi della Fai. A queste importanti novità si aggiungono – prosegue Risso - gli innovativi avanzamenti sul
piano della concretezza delle relazioni sindacali con la immediata costituzione del Comitato di indirizzo e l’avvio dell’Osservatorio nazionale di settore previsto per gennaio prossimo”.
“Ciliegina sulla torta – dichiara Augusto Cianfoni, Segretario generale della Fai Cisl - l’articolato sulla contrattazione integrativa, territoriale o aziendale, che con la definizione delle Linee guida traccia
L’Avis organizza la conferenza sulle problematiche del sangue TERMOLI – Il direttivi Avis, Civitas Termularum “Samuele Spagnuolo” organizza la 3 conferenza sulle problematiche del Sangue “I giovani, futuro di tutto, principalmente come donatori di sangue, plasma e piastrine” che si terrà domani 4 dicembre alle 11,30 nel cinema Sant’Antonio. Interverranno il Vescovo della diocesi Termoli – Larino Monsignor Gianfranco De Luca; Filippo Vitale, Direttore sanitario dell’ospedale San Timoteo; dottor Pasquale Spagnuolo, direttore U.O.C. Medicina Trasfusionale del San Timoteo; Ingegner Gianfranco Massaro, Presidente mondiale della Federazione Internazionale delle Organizzazioni Donatori di Sangue (FIODS). Saranno presenti, inoltre, il sindaco Antonio Basso Di Brino e l’assessore alla Cultura Michele Cocomazzi. Durante l’incontro verrà premiato l’Istituto superiore che ha raggiunto il maggior numero di donazioni per l’anno scolastico 2013 – 2014. A tutti gli altri Istituti verrà consegnata una targa per l’impegno profuso.
gli orientamenti in materia di contrattazione di secondo livello, indicando puntualmente una compiuta disciplina in materia, per costruire sistemi incentivanti, fondati sul salario variabile per obiettivi, con indicatori di redditività, qualità e produttività e altri elementi rilevanti per il miglioramento della competitività aziendale. In considerazione del fatto che lo specifico comparto ha pochissime medie aziende, forse riconducibili a qualche decina, che svolgono con normalità la contrattazione aziendale, l’intesa sui contenuti relativi alla contrattazione territoriale, merita una particolare sottolineatura. Relazioni sindacali quindi improntate sulla reciprocità ed sulla partecipazione – conclude Cianfoni - di cui è positivo segnale anche il comunicato stampa congiunto (Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Confapi ed Unionalimentari) diramato in queste ore”.
stato si trova; se la cessione al demanio per la destinazione specificata è tutt’ora praticabile; se è ancora dell’avviso che la stessa debba avvenire a titolo gratuito.
Sel non partecipa alle primarie del Pd TERMOLI - Alla luce delle criticabili prese di posizione di questi giorni è importante chiarire che Sinistra Ecologia Libertà non partecipa alle primarie del Pd e non appoggia un candidato. Sel partecipa al dialogo, alla riflessione politica, sollevando questioni, ponendo domande e sottolineando le idee che condividiamo. Al Pd di Cuperlo poniamo la questione del rinnovamento, perchè va bene parlare il linguaggio di sinistra, ma poi bisogna essere coerenti e come si fa se si conclude dicendo “non possiamo sfiduciare la Cancellieri perchè è un nostro ministro" oppure "questo governo deve durare perchè non ci sono alternative all'alleanza con Casini e Alfano". Al Pd di Renzi poniamo una questione di contenuti, perchè Renzi troppo spesso ha espresso posizioni in cui non ci riconosciamo e su alcuni temi è molto, troppo, superficiale. Al Pd di Civati poniamo una questione di opportunità, perchè è evidente che sia sui temi che sul rinnovamento la sua è la mozione più vicina a Sel, ma perchè portare questa battaglia nel Pd che comunque vada, il giorno dopo, sarà ancora il Pd con i suoi capibastone locali e i loro interessi trasversali che non si faranno certo da parte? Sel partecipa a queste primarie come il Pd partecipa al nostro congresso, ascoltando con attenzione e sperando che comunque vada si faccia il bene dell'Italia e non basso tatticismo per la convenienza di questa o quella corrente. Sinistra Ecologia Libertà Termoli
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Termoli
3 dicembre 2013
Maltempo, litorale e basso Molise in ginocchio con ingenti danni all’agricoltura LITORALE – Si torna lentamente alla normalità lungo la costa e in alcune zone del basso Molise dopo le incessanti piogge di domenica e fino alle 4 di ieri. Per circa 24 ore consecutive uomini delle forze dell’ordine, protezione civile, volontari e radioamatori hanno presidiato strade e le zone più a rischio. Le criticità maggiori si sono avute lungo la costa specialmente a Campomarino lido, Rio vivo Marinelle a Termoli e a Montenero di Bisaccia. Proprio a Campomarino, dove l’acqua ha minacciato a più riprese di allagare alcune abitazioni, la Protezione Civile ha portato in salvo una famiglia di Cechi: padre, bimba di 2 anni e madre in attesa di un bambino all’ultimo mese di gravidanza i quali, su intervento del sindaco Camilleri, hanno trovato una sistemazione sicura. E sempre il primo cittadino, dopo aver attivato il Centro Operativo Comunale, per la giornata di ieri ha disposto la chiusura delle scuole. Problemi per i collegamenti viari su un tratto della statale 16 Sud e la 87 che sono state riaperte ieri mattina cosi come per il tratto stradale della fondovalle Sinarca. Tra Bonefro e Casacalenda il fango riversatosi sulla strada ha causato un incidente che, per fortuna, non ha visto persone ferite seriamente. A Rio Vivo Marinelle,
nella zona che di solito si allaga con forti piogge e mareggiate, sono state in funzione ben 6 idrovore (combrese le due del Consorzio di Bonifica e una portata dai Vigili del Fuoco da Campobasso) che hanno evitato allagamenti di abitazioni e possibili evacuazioni, mentre allagati sono i campi e le colture potrebbero essere andate distrutte. Anche ieri mattina il sindaco Antonio Basso Di Brino, che domenica mattina aveva attivato il Centro Operativo Comunale, ha nuovamente monitorato le zone più a rischio e i
quartieri della città dove ci sono stati molti interventi. Il primo cittadino ha dichiarato che anche se la situazione di emergenza è stata superata egregiamente resta comunque l’allerta. A Montenero di Bisaccia solo ieri mattina è
terminato lo stato di massima allerta specialmente per le zone vicine al fiume Trigno le cui acque hanno minacciato più volte di allagare case. Da una di queste è stata fatta evacuare una famiglia di 4 persone, che su disposizione del sindaco Travaglini ha trovato riparo in un agriturismo, mentre un anziano di oltre 90 anni è stato ricoverato per precauzione all’Ospedale San Timoteo di Termoli. Allagate le campagne e sommersi i vigneti e oliveti con gravi danni per l’agricoltura. Nessun problema invece ha causato la diga del Liscone che è stata continuamente monitorata e tenuta sotto controllo e nessun problema per i collegamenti autostradali e ferroviari lungo la dorsale adriatica molisana. Nella speranza che il peggio sia passato, ora inizierà la stima dei danni specialmente per gli agricoltori per i quali Comuni e Regione Molise potrebbero chiedere lo stato di calamità naturale.
Il presidente della Croazia visita il Molise BASSO MOLISE - Il Presidente della Repubblica della Croazia, Ivo Josipović, giovedì 5 dicembre sarà in Molise in visita ufficiale per conoscere in prima persona i comuni di etnia croata di Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise. Il presidente della re-
gione Molise, Paolo Di Laura Frattura, oltre a dichiararsi onorato sottolinea che l’alta visita ufficiale “nei nostri tre Comuni di origine croata, Acquaviva Collecroce, San Felice del Molise e Montemitro è la conferma dell’altissimo interesse che le Istituzioni croate da sempre nu-
trono per il nostro Molise. Ci prepariamo ad accogliere il Capo dello Stato con una partecipazione assai sentita, tutta proiettata al futuro. Le radici storiche, le tradizioni mantenute, la lingua arcaica vissuta e rinnovata nei nostri centri molisani, non sono sol-
tanto un richiamo al passato. Guardiamo tutti insieme, in particolare con le nostre tre comunità di origine croata, i Sindaci e i cittadini, alla costruzione di un nuovo rapporto fortificato oggi dall’importantissima partecipazione europea che adesso ci avvicina ancora di più”.
Rilascio tessere di libera circolazione 2014 SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – L’amministrazione comunale comunica che per il rinnovo 2014 delle “tessere di libera circolazione ai portatori di invalidita’”, operazione di competenza della Regione Molise, avrà luogo fino al 31 dicembre prossimo. Pertanto,
entro tale periodo dovranno pervenire al Comune di San Giacomo degli Schiavoni c/o l’Ufficio di Cittadinanza tutte le tessere interessate dal rinnovo. Unitamente alle tessere bisogna presentare la situazione ISEE (in corso di validità), la copia della certificazione sanitaria ri-
lasciata dalla Commissione Medica con l’indicazione della percentuale d’invalidità e la fotocopia di un documento di riconoscimento. Durante le operazioni di rinnovo verrà rilasciata dal Comune una copia sostitutiva della tessera con il timbro e la data che consentirà
all’interessato di continuare ad usufruire del beneficio solo fino al 31/12/2013. Le tessere che perverranno da Gennaio 2014, saranno comunque rinnovate per l’anno 2014, ma gli interessati aventi diritto dovranno pagare il biglietto per il periodo di non possesso della tessera.
Convocazione consiglio comunale CAMPOMARINO – Domani, 4 dicembre alle 19,30, si riuniscew il Consiglio comunale. All’rdine del giorno l’approvazione del progetto definitivo dei lavori di messa in sicurezza e adeguamento della Statale 16 Adriatica e la realizzazione dell’innesto al passaggio ferroviario.
Affidamento della comunità “Madre Teresa di Calcutta” CAMPOMARINO – Oggi alle ore 17,30 presso il Municipio, in seduta pubblica, si procederà alla comunicazione dell’esito della valutazione dell’offerta tecnica e all’apertura della busta “Offerta Economica” per l’affidamento, mediante cottimo fiduciario, per la gestione della comunità alloggio per minori “Madre Teresa di Calcutta”.
Vasto, chiamata d’imbarco per marinaio VASTO – La Capitaneria di Porto di Vasto ha diramato una chiamata d’imbarco per marittimo con qualifica di marinaio a bordo del motopesca "Nicolino Natarelli". Gli interessati dovranno presentarsi entro le ore 10 di oggi, 3 dicembre, negli uffici della Capitaneria di Porto di Vasto muniti del libretto di navigazione o foglio di ricognizione, tesserino di iscrizione sul registro dei pescatori, certificato medico di idoneità in regolare corso di validità.
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3 dicembre 2013
Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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