3 luglio 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 137 - GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Mons. Camillo Cibotti

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Mons. Camillo Cibotti. Il nuovo Vescovo di Isernia, finora Vicario Generale dell’arcidiocesi di Chieti-Vasto, ha preso possesso della nuova sede e lo ha fatto in punta di piedi. Con molto garbo, seguendo le orme del suo predecessore, ha voluto iniziare il nuovo cammino secondo le nuove regole della Chiesa impartite da Papa Francesco. Senza clamori o alterigia ma preferendo il ruolo del pastore di anime in un momento, tra l'altro, difficile dal punto di vista economico e sociale.

Il Tapiro del giorno a Franco D'Onofrio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Franco D'Onofrio. Il sacerdote responsabile della Caritas diocesana non avrebbe preso in considerazione i giovani appena diplomati all'Istituto alberghiero di Vinchiaturo che si erano offerti per la preparazione del pranzo del Papa con i poveri. Non si sa il perchè il responsabile della Caritas diocesana avrebbe preferito chiamare, invece, alcuni cuochi privati. Non sarebbe stato il caso di prendere al volo la proposta dei ragazzi dell'Alberghiero? Sarebbe stato un modo anche per metterli in vetrina.


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"Il commercio 3 luglio 2014

TAaglio lto

Il presidente di Confimpresa, Luigi Zappone, chiede alla Regione di cambiare rotta

dimenticato e sepolto"

CAMPOBASSO. "La crisi economica che ancora investe il nostro Paese,tra recessione e austerity, ha fatto in modo che i lavoratori autonomi in generale e quelli del settore commerciale in particolare, risultino essere la fascia che, proporzionalmente, ha pagato il conto più salato di questi c anni di crisi, perdendo man mano circa 420 mila posti di lavoro e bruciando circa 70 miliardi di reddito disponibile. E' da tempo che andiamo sostenendo che occorre quantomeno un momento di riflessione sulla vicenda, almeno dal punto di vista "del lavoro". Lo sostiene il presidente di Confimpresa, Luigi Zappone. "Avevamo lanciato l'allarme - almeno da un paio di anni addietro – facendo rilevare come per i lavoratori autonomi, composti in larga parte da piccoli e micro imprenditori (in prevalenza del settore commerciale, almeno nella nostra realtà territoriale) fosse diventato insostenibile il "peso" che, tra fisco e recessione, stava finendo – come poi ha finito – di "schiacciare" la categoria. In verità, in taluni proclami, anche del Governo centrale viene riconosciuta l'esigenza di ridurre la pressione fiscale anche attraverso un piano di tagli della spesa pubblica inefficiente e improduttiva: ma ancora siamo in attesa di verificare come i tagli saranno portati avanti in modo coraggioso". Per Zappone è un dato certo e verificabile in qualsiasi mo-

mento (.... basta fare un "giro" per le strade storicamente votate al commercio della città capoluogo della Regione Molise: Via Mazzini, Viale Elena, il corso......) per rendersi conto che gli effetti della crisi sul "lavoro autonomo" (leggi commercio) si siano fatti sentire a partire dalle molte chiusure di attività in proprio e dai conseguenti effetti sull'occupazione. "Si è trattato e si tratta di un "sacrificio" elevatissimo e, proporzionalmente, molto più alto rispetto al lavoro dipendente,che non è sostenibile, soprattutto in una realtà territoriale come il Molise che ha fin qui "vissuto" di terziario. Questo mix di crollo occupazionale (che, poi, equivale a dichiarazioni di "fallimento" per molte attività commerciale), insieme alla pressione fiscale sul "patrimonio" e sui servizi, ha determinato una pesante diminuzione ( se non completo azzeramento!!!!) dei "redditi primari" della famiglie che di attività commerciali hanno fin qui vissuto". Le risorse necessarie vanno trovate, sicuramente, nei tagli alla spesa della "finanza pubblica" (....anche il Governo regionale!!!!!...) e, nell'intanto, come provvedimento immediato, visto che si è "finanziato" (con soldi pubblici) zuccherificio, "gallinificio", "abitificio", e......., si potrebbe, quanto meno intervenire presso la Finanziaria dell'Ente Regione ( la FINMOLISE) procedendo al "congelamento", "rimodulazione", "piano di rientro e o

di abbattimento" dei finanziamenti a suo tempo concessi agli operatori del terziario che, allo stato, non sono in grado di "restituire" ed "onorare" in quanto "caduti nel fallimento" e nella cessazione di attività: rimanendo senza alcun reddito. Anche questa – che può sembrare provocatoria – è una proposta precisa che facciamo alla Regione Molise, nell'ottica di "cambiare rotta" e di andare ( prima volta nella storia) "incontro ai commercianti" e non solo e sempre ad altre categorie: un intervento di tale portata sarebbe veramente un segnale di vero cambiamento".

L'intervento

Frattura, è finito il tempo delle vacche grasse

di Giovanni Muccio* ll Tavolo tecnico ministeriale boccia il Piano sanitario e si predispone a nominare un Commissario tecnico romano. Il Guerriero Sannita, intanto, non è contento della bocciatura e imputa al Governatore Frattura di non aver tagliato ulteriormente le spese sanitarie superflue, perché il piano potesse essere approvato, a costo di ulteriori critiche, che purtroppo ci sono e ci sono state rispetto ad ogni Piano sanitario di altre regioni. Il Movimento è contrario ad ogni forma di esautoramento di qualsiasi classe politica, bianca, nera o rossa eletta dal popolo,

da parte di burocrati provenienti da Roma. Non gioisco minimamente all'idea di un burocrate che, con carta e penna alla mano e senza la minima conoscenza del territorio molisano, proceda come un contabile a tagliare la sanità. Non capisco a chi possa giovare tutto ciò. Credo sia opportuno che tutte le forze politiche regionali facciano sentire la propria voce a Roma e predispongano un ordine del giorno unitario, che preveda un netto rifiuto all'eventuale nuovo Commissario. Un rifiuto che deve avere come scopo la riunione di tutte le forze politiche attorno ad un tavolo, affinché venga predisposto un nuovo Piano sanitario da inviare a Roma, con la consapevolezza che non possono essere tutelate tutte le istanze localistiche o di posizioni individuali delle singole branche specialistiche. ll Piano sanitario predisposto da Frattura è una buona base di partenza.

Credo che nessuno possa gioire o ergersi a paladino di qualcosa, è importante che tutta la classe politica si assuma le proprie responsabilità e proceda a far sentire all'unisono la voce proveniente dal suo Popolo. Il Popolo, da parte sua, capisca che non è più tempo delle “vacche grasse”, quando a pagare era pantalone. Oggi la sanità è un servizio che deve pagarsi il cittadino di ogni regione e, considerato il numero esiguo di popolazione molisana, non si ha la possibilità materiale di salvare tutto e tutti. Una cosa è certa, per il Guerriero Sannita è meglio che proceda la classe politica regionale e non un burocrate da Roma. Con chi possiamo prendercela dopo, se taglia tutto? Iniziamo con la solita manfrina sulle responsabilità? Mentre il vero danneggiato di tutto ciò è solo il Popolo molisano! *Presidente Regionale del Guerriero Sannita


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TAaglio lto

3 luglio 2014

Patto per il lavoro: Petraroia spera nella segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso e in Papa Francesco

E’ il caso che i giovani prima di entusiasmarsi si rendano conto della differenza abissale e sostanziale tra occupabilità e occupazione

Quanti operano sul versante delle precarietà, sono facilmente indotti a contrabbandare speranze per circostanze. Il Partenariato economico e sociale è stato convocato il 10 luglio “per condividere l’appostamento dei 47 milioni a valere sul Por 2014-2020” Allorché non sanno che fare e come fare, i governati regionali di centrosinistra, maestri in demagogia politica, si appellano alla condivisione, all’unità d’intenti, alla collaborazione. Ultimo spunto preso al volo dal vicepresidente della giunta regionale Petraroia è il tavolo che ha visto riunita la commissione regionale cosiddetta tripartita, cui prendono parte le rappresentanze istituzionali, del mondo del lavoro e del mondo sindacale, con all’esame il Patto per il Lavoro che però il suo percorso finale lo compirà nel momento in cui sarà approvato dalla Regione in accordo con il Partenariato economico e sociale. Petraroia e la commissione tripartita sul Patto hanno realizzato una piccola fuga in avanti, come è nel costume politico e amministrativo del vicepresidente, ma in particolare si sono occupati dell’aumento dei fondi nazionali assegnati al Molise sul Piano Garanzia Giovani 2014-2016 (5 milioni appostati sui tirocini e 1,7 milioni sul servizio civile più altre risorse per apprendistato, bonus occupazionale, formazione professionale, accoglienza e orientamento specializzato). E sul portale nazionale e su quello regionale hanno constatato e preso nota che sono poco meno di mille i giovani iscritti la cui parte prevalente – lo dice Petraroia – risiede nelle regioni limitrofe mentre per il Molise – sempre secondo Petraroia - sussistono i presupposti per implementare il numero delle adesioni al Piano Giovani dell’Europa, fermo restando che il programma interviene sull’occupabilità e non sull’occupazione. Prendano nota della differenza abissale e sostanziale che passa tra occupabilità e occupazione soprattutto i giovani, prima di entusiasmarsi del Patto per il lavoro e dei suoi propagandatori. L’assonanza dei termini potrebbe indurre a qualche ingiustificato eccesso d’ottimismo. Anche perché i Petraroia, e quanti con lui operano sul versante delle precarietà, sono facilmente indotti a contrabbandare speranze per circostanze. E di speranze la commissione s’è inoltre occupata analizzando la proposta in via di emanazione del Decreto Ministeriale sulla Cassa in deroga, costretta ad esprimere forte

preoccupazione al riguardo, per un articolato che penalizzerebbe i lavoratori e le imprese. Figurarsi l’allegria dei 3.800 lavoratori molisani in mobilità e in cassa integrazione e delle 34 aziende che hanno fatto richiesta per l’anno in corso. Né ha concorso a sollevare gli animi e il livello delle responsabilità politiche e amministrative l’intervento al tavolo tripartito del responsabile regionale del Plurifondo Fse – Fers 2014-2020 Massimo Pillarella, reduce dal confronto avuto a Bruxelles con la Commissione Europea sulla proposta del Por Molise, in cui gli è stato indicato di concentrare le azioni per essere più efficaci. Modo elegante dell’Europa per dire ai responsabili molisani che il lavoro di concertazione avviato sulla programmazione dei fondi 2014-2020 deve essere corretto. Avviato in modo autarchico da parte della giunta e della presidenza, con la solita dose di presunzione che, purtroppo riesce a far breccia nella pieghevolezza degli interlocutori del partenariato socio-economico, ognuno dei quali ha le sue recondite aspettative da vedersi soddisfatte. Alias, spartiamoci bene la torta. Se ne sono accorti quelli della Commissione Europea, e il Pillarella non c’ha fatto una bella figura. A proposito delle aspettative, il Partenariato economico e sociale è stato convocato il 10 luglio “per condividere l’appostamento dei 47 milioni a valere sul Por 2014-2020, e per essere informati sui fondi strutturali europei riferiti a istruzione, al lavoro e al sociale (Competenze per lo sviluppo – Pon Fse), altri 27 milioni di euro stanziati. Ma è la chiosa della giornata a renderla ancora una volta la quintessenza dello strano, stranissimo “Volemose bene” di Petraroia, con parole di apprezzamento per la condivisione del percorso che dovrebbe portare all’Accordo di Programma con il Governo sull’area di crisi rilanciato nella marcia per il lavoro del 28 giugno scorso con l’intervento del Segretario Generale Nazionale della Cgil Susanna Camusso, e la sollecitazione ad aderire agli eventi in programma il 5 luglio quando alla presenza di Papa Francesco sarà trattato il tema del lavoro e si potrà spingere (Sic! –ndr) per la sottoscrizione di un Patto per il Molise con uno stanziamento di fondi “ad hoc” destinati all’occupazione e allo sviluppo della regione. Camusso e Papa Francesco: come mettere d’accordo il diavolo e l’acqua santa. Dardo

Mazzuto attento: i lumbard potrebbero

non gradire la tua adesione di Massimo Dalla Torre

Abbiamo letto con curiosità, l’adesione di Luigi Mazzuto, ultimo presidente dell’Amministrazione Provinciale di Isernia, al partito del Bossiano Salvini. Il quale, forse perché non riscuote più tanti successi, pare abbia accolto il numero uno di Via Berta nelle file del partito del “carroccio” sempre più in declino, perché surclassato dal movimento cinque stelle del ligure Grillo. Adesione che si aggiunge ad altre che spersonalizzano appieno lo spirito dei “lumbard” agguerriti difensori del DNA nordico che aberra qualunque contaminazione “merdionale” tanto da rinnegare finanche le Istituzioni al di sotto della linea di demarcazione Padana; eppure a quanto pare si sono dovuti arrendere. Una resa che sicuramente non porterà nessun beneficio a chi ha deciso di abbracciare il credo

degli adepti di Alberto da Giussano che secoli fa affrontò il “barbarossa” protetto dai simboli della cristianità. Cosa che crediamo Mazzuto abbia ponderato, anche se da erede delle tribù Pentre non ha nessuna attinenza con gli abitanti delle valli prospicienti le Alpi o confinanti con gli austroungarici estremi difensori di valori che cozzano pesantemente sia con i localismi sia con le tradizioni che separano da quelle popolazioni centinaia di chilometri e differenze etnico-culturali. Differenze che pesano sotto tutti i punti di vista, anche se per intraprendenza politica, superano abbondantemente i vituperati onorevoli e senatori meridionali, tant’è che avevano pensato di staccarsi dal suolo patrio per dare vita al Parlamento del Nord; ecco il perché alla notizia di quest’ adesione che verrà spiegata fra qualche giorno in conferenza stampa, siamo rimasti sorpresi. Adesione che la dice lunga di come in politica

nessuno è immune da subire il fascino del non consueto. Adesione che, se risultasse fondata, e non abbiamo nessun motivo per non credere che lo sia, getterebbe un ombra su chi fino a questo momento ha difeso la seconda provincia del Molise e indignato ha rivendicato un passato politico che a quanto pare ora sarà “annegato” nella “sacre acque” che scorrono viciniori a Pontida. Località dove annualmente i leghisti al suono dei corni celtici rinnegano pesantemente quelli che sono i dettami che regolano la vita del Paese, utilizzando non solo frasi e inni poco consoni alla decenza, ma parlando in puro dialetto transalpino che con l’ osco-sannita ha poco a che vedere. Dialetto i cui idiomi sono caratterizzati da suoni gutturalmente incomprensibili, tant’è che quando parlava “L’Umbert” si faceva fatica a comprenderne sia il nesso sia il significato. Frasi che immaginiamo da oggi dovranno essere

assimilate dall’ottimo Mazzuto che dovrà anche cambiare stile di vita, magari non più indossando giacca a cravatta come segno di distinzione dell’ex partito del Cavaliere signore di Arcore, ma in canottiera e intorno al collo un fazzoletto tutto rigorosamente di colore verde, con tanto di sigaro in bocca, non sappiamo se toscano, in quanto la patria natia del Renzino Nazionale, non è propriamente nordica. Miss aggettivo da non scambiare con il femminile anglosassone di signorina, che caratterizza gli appartenenti alla Lega Nord che, per l’occasione, ci permettiamo di ribattezzare in “Surd” unendo le iniziali di Sud e Nord con la speranza che gli irriducibili appartenenti al movimento che ha il suo cuore pulsante a Varese oppure al Pirellone dove governa Bobo Maroni, sentitisi offesi, tanto per non smentirsi, utilizzando l’eco delle vallate gridino all’indirizzo dell’Iserniano Mazzuto: “Luiss…fora da i ball”.


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TAaglio lto

3 luglio 2014

"I parchi del Molise: un'occasione di sviluppo" Ma la Regione è presa dalle centrali biomasse e dall'eolico selvaggio

Reti colabrodo, Molise primo Gli acquedotti regionali sono quelli che presentano le maggiori perdite

Il territorio regionale annovera tre riserve naturali (Collemeluccio, Montedimezzo e Pesche), due aree protette (l’oasi di Guardiaregia e l’oasi di Casacalenda) e uno spicchio di Parco nazionale (Abruzzo, Lazio e Molise). All'apparenza sembra virtuoso, attento al valore ambientale e naturale, e fortemente impegnato a preservarlo e a valorizzarlo. All'apparenza. Perché nei fatti è ben altra musica. A girare lo sguardo intorno vediamo decine e decine di pali eolici sui crinali più interessanti dal punto di vista paesaggistico, centinaia di ettari di terreno boschivo andati in fumo, cave estrattive e discariche a cielo aperto. Inoltre, furtive e capziose forme di inquinamento hanno avvelenato il terreno, le acque e l’aria, rese possibili da una scarsa e insufficiente opera di prevenzione e controllo. L'espansione delle costruzioni in assenza di piani territoriali e di piani regolatori, avviene sotto il segno della speculazione, il cui danno maggiore è reso dalla sottrazione di aree di pregio ambientale, da un inurbamento selvaggio e, quindi, dall’abbassamento del livello della qualità della vita. Dinanzi ad un quadro complessivo di questa fatta, le tre riserve naturali, le due aree protette, e lo spicchio di Parco nazionale rappresentano poca cosa rispetto ad

una reale volontà e capacità di considerare il territorio una risorsa e un'occasione di crescita. Dicono niente. Cioè non riescono a incentivare e a rafforzare l’idea del Parco del Matese, che per decenni è stata e rimane l’idea guida del progetto di salvaguardia e sviluppo del territorio molisano in versione ambientalista, in versione turistica e in versione economica, di un’economia fondata su produzioni cosiddette di nicchia. Non riescono in quanto esse stesse non danno un’immagine dinamica alla gestione né coi numeri e le statistiche a dimostrare vantaggi economici. Probabilmente il difetto è nel manico, nella penuria di risorse, nella oggettiva difficoltà di contrastare il trend della speculazione e le sue molteplici forme e convenienze. Ma non per questo l’idea del Parco del Matese, che per ampiezza e per caratterizzazione assomma molte altre peculiarità e specificità rispetto alle riserve naturali, alle oasi e alla porzione del Parco nazionale che ci appartiene, la si può impunemente mettere in archivio. Ovvero, rinunciare aprioristicamente a creare occasioni di crescita e di sviluppo che sono proprie dei Parchi naturali di grande dimensione, ben strutturati, e a ridosso di grandi aree urbane. Ciò che preoccupa è l'indifferenza generale se non addirittura con

qualche risentimento di troppo da parte dei molisani che, vivendo a ridosso del Parco, ritengono che verrebbero lesi i propri interessi. Preoccupa ugualmente l’episodicità con cui emergono e affondano, ciclicamente, la proposta del Parco del Matese e l'appeel turistico ambientale - naturalistico del Molise, senza pervenire ad una determinazione. Da circa un ventennio nelle aule consiliari delle maggiori istituzioni locali e territoriali l’argomento è oggetto di discussione, per poi scomparire nel nulla. Finora, con risultati pari alla loro modesta coscienza politica e personalità amministrativa, si sono cimentati sindacalisti, consiglieri regionali e qualche assessore di transito all'ambiente. Il cui lascito è una sequenza di proposte di legge e di frettolose retromarce. Qualche anno fa, sull'idea del Parco s'è spesa finanche l'Università del Molise protagonista, con il Consiglio regionale Unipol, di un convegno a Isernia dal titolo "I parchi del Molise: un'occasione di sviluppo". La partecipazione scientifica al dibattito dava un contribuito sostanziale alo spessore del progetto, ma anche questa circostanza s’è dispersa nel nulla. Né ha avuto esito diverso l’iniziativa del consigliere consigliere regionale Riccardo Tamburro, prima

CAMPOBASSO. Gli acquedotti in Italia sono come colabrodi: ogni 100 litri d’acqua, 40 non arrivano a destinazione. Uno spreco di oro blu pari a 100 mila litri al secondo. Il Molise non è esente da tale situazione. Ben 47. 2 litri ogni 100 non arrivano a destinazione. A fare il punto sullo stato della rete idrica nazionale è l’Istat che certifica l’allarme dispersione nel suo nuovo rapporto sul Censimento delle acque per uso civile. Pubblicato lunedì 30 giugno, il nuovo rapporto sulle acque per uso civile dell’Isituto nazionale di statistica parla di “dispersioni che continuano a essere persistenti e gravosi”. In particolare, nel 2012 il 37.4 per cento dell’acqua immessa nella rete idrica non è arrivata a destinazione, ovvero non è uscita dai rubinetti, perdendosi nei tubi con un peggioramento complessivo del 5.3 per cento rispetto al 2008. In Molise la dispersione tra il 2008 e il 2012 è aumentato del 3.3 per cento passando dal 43.9 per cento del 2008 ai 47.2 del 2012. Nell’anno preso in esame il volume complessivo di acqua prelevata per uso potabile è pari a 9.5 miliardi di metri cubi, con una crescita del 3.8 per cento rispetto al dato censito nel 2008.

che uscisse di scena per dar luogo alla maggioranza di centrosinistra che governa il Molise. Dal convegno ad oggi non s'è mossa foglia. Continuiamo pertanto a tenerci le tre riserve naturali, le due aree protette e lo spicchio di Parco nazionale in assoluta carenza di prospettive e d’iniziative. Frattanto

proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave s'ingrandiscono, così le discariche e le furtive e capziose forme di inquinamento che sono sfuggite e sfuggono al controllo. E il Molise allegramente va verso la deriva del degrado ambientale, tutto preso dalle centrali a biomassa e dall'eolico selvaggio.

Scuola, dimensionamento da sospendere Per Cittadinanza attiva il Piano della Regione è deleterio CAMPOBASSO. "Il Piano di Dimensionamento Scolastico della Regione Molise, approvato il 17 dicembre scorso , non è stato reso pubblico e le famiglie hanno fatto l’iscrizione a gennaio 2014 sulla base di un’offerta formativa presentata in quel momento e senza essere a conoscenza delle diverse variazioni

decise". Lo sostiene Cittadinanza attiva. "Sarebbe stato opportuno procedere con un Dimensionamento scolastico “in verticale” e non “in orizzontale” poiché quello approvato non tiene conto dell’offerta formativa in quanto toglie l’insegnamento di alcune materie come spagnolo, matematica applicata e musica

salvata in estremis. Per il momento, dunque, bisogna prendere atto che non sono scongiurati gli ulteriori tagli che il MEF insistentemente chiede alla scuola e che hanno creato tanto allarme". Pertanto Cittadinanzattiva Molise chiede la sospensione dell’attuale dimensionamento scolastico, considerato che nel 2015/2016 sarà necessario rivedere il Piano, e chiede alla Regione una maggiore attenzione alle problematiche sollevate.


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3 luglio 2014

A Palazzo Vitale non conoscono la tempistica, e le Aree e i Servizi interni non vanno in sincronia

Regione “patchwork”:

ancora una proposta di rattoppo Situazioni di precarietà gestionale e di organizzazione del lavoro sono una costante, una sorta di marchio, un modello operativo e comportamentale che fanno della Regione Molise un corpo flaccido e accidioso Direttore dell’Area quarta della Regione Molise ma dal primo luglio anche dirigente dei servizi trasporto, edilizia residenziale, edilizia pubblica, geologico, idrico integrato e sismico. Non più e non solo Rodolfo Cocozza, ma Pico della Mirandola. E’ la congiuntura venutasi a creare con l’andata in pensione dei dirigenti Sergio Baranello, Giacinto Conti, Nicandro Pilla e Miche Biello, che l’amministrazione regionale non è stata in grado di razionalizzare prevedendo e provvedendo per tempo alla loro sostituzione. Tocca pertanto all’ingegnere Cocozza quindi farsi Uno e Trino per mandare avanti l’Area e le sue problematicità. Che, al pari delle altre tre Area regionali, sono notevoli e complesse. Eppure da parte della giunta e della presidenza da mesi s’era detto che la riorganizzazione della struttura regionale era il problema cardine da affrontare e risolvere per dare snellezza alle attività, trasparenza ed efficacia al lavoro. A fronte di queste dichiarazioni, peraltro ripetute più volte e in diverse occasioni, rimangono situazioni come questa appena accennata in cui a fronteggiare l’emergenza c’è il solo direttore Area con la sua capacità professionale, la sua disponibilità e la sua duttilità gestionale. Ma situazioni di precarietà gestionale e di organizzazione del lavoro sono una costante, una sorta di marchio, un modello operativo e comportamentale che fanno della Regione Molise un corpo flaccido e accidioso. Ciò perché alle buone intenzioni professate non seguono puntuali

gli atti confacenti. Né il decantato arrivo del nuovo direttore generale preso dalla solerte Lombardia, Di Mirco, ha generato alcunché rispetto alla tradizione. Che molta gente andasse in pensione il primo luglio (13 unità a quanto pare) era noto da tempo, per cui la proposta di riorganizzazione avanzata nell’atto di giunta 281 del 30 giugno andava fatta con largo anticipo di modo che al primo luglio le caselle dirigenziali scoperte sarebbero potute essere operativamente occupate. Così non è stato, e per mesi avremo molti servizi scoperti e alcune Aree in difficoltà. Ma guardiamola da vicino la proposta di riorganizzazione che fa riferimento ai prepensionamenti e ai pensionamenti avvenuti. Ancora una volta un intervento parziale dettato dalla contingenza e una Regione patchwork (insieme di rattoppi). Si prevedono 2 servizi in meno all’Agenzia regionale Molise Lavoro; 2 servizi in meno alla presidenza della giunta con l’accorpamento del Servizio Gabinetto e del Servizio Segreteria in un unico Servizio, e la soppressione del Servizio avvocatura regionale e affari legislativi e giuridici che viene allocato nell’ambito organizzativo della Direzione generale. Due servizi in meno alla Area Seconda con la soppressione del Servizio Sostegno al reddito e del Servizio Valorizzazione e tutela dell’economia montana che passano al Servizio Economia del territorio, attività integrative e infrastrutture rurali.Tre Servizi in meno all’Area Quarta mediante l’accorpamento dei Servizi Edilizia pubblica ed Edilizia residenziale; del Servizio Viabilità e del Servizio Mobilità; e del

Servizio geologico e sismico e del Servizio Difesa del suolo, opere idrauliche e marittime. Ad accompagnare la proposta una serie di buone intenzioni che l’esperienza consente di dire che rimarranno per la gran parte tali, comunque a lunga scadenza semmai saranno obiettivi raggiunti. Propositi dichiarati sono: la riduzione delle posizioni dirigenziali e la riaggregazione delle funzioni per aree omogenee di attività; la rideterminazione degli Uffici in funzione della sopradetta razionalizzazione e la loro ricomposizione nell’ambito delle nuove strutture dirigenziali; la revisione di tutti gli incarichi dirigenziali in atto ai fini di una loro armonizzazione con la struttura regionale; la implementazione e/o potenziamento di un adeguato sistema informativo in grado di sorreggere il processo di cambiamento e di razionalizzazione attraverso la veicolazione di dati e informazioni necessari per l’assolvimento delle attività di competenza regionale al fine di un sensibile recupero di produttività interna e di miglioramento dei tempi di raccolta, elaborazione e strutturazione dei dati. Fossero veri, saremmo alla vigila del new deal della Regione Molise. Dardo

Ferrovie, urgono investimenti Non si può parlare solo di soppressioni. Bisogna ripensare la rete

CAMPOBASSO. Il disegno strategico di un rilancio della mobilità integrata che poggi sulle ferrovie è l’orizzonte più moderno e impegnativo sul quale occorre agire. Siamo ad un versante cruciale della storia sociale ed economica del Paese; è l’ultima occasione per procedere, a tappe forzate, sulla via della modernizzazione dei sistemi a rete, quello dei trasporti in primis perché è il più fragile. Il Molise non può e non deve essere assente da questa partita. Gli indicatori nazionali e, soprattutto, quelli europei confermano le scelte verso il trasporto ferroviario. Mentre da noi si parla solo di tagli, a partire dalla Carpinone-Sulmona ma lo sguardo è già proteso su quella tra Campobasso e Termoli, bisogna avere il coraggio di dimostrare che l'attraversamento del

Molise è fondamentale per lo sviluppo delle direttrici di marcia per le merci. Che è fondamentale perchè il territorio è stabilmente inserito nel progetto Adriamed e, dunque, il porto di Termoli è proprio in faccia all'altra sponda dell'Adriatico. E' fondamentale perchè il tratto più corto e veloce dal Tirreno all'Adriatico. L’alta velocità è un successo italiano raggiunto dopo decenni di ritardi, non un fiore all’occhiello bensì la spina dorsale moderna del sistema ferroviario sulla quale, tra l’altro si misurerà la concorrenza. Oggi la frontiera è quella dell’affermazione di un ruolo nuovo e decisivo delle ferrovie locali come cerniera della mobilità su terra, in particolare organizzando la logistica. E il Molise ha tutte le carte in regola per esserci. Occorre

puntare sul trasporto delle merci per ferrovia; si interpretano e si valorizzano così l’indicazione e i piani di sviluppo dell’Unione Europea, sempre più orientati verso il rafforzamento delle reti ferroviarie in forza di un’eco-sostenibilità dei traffici e di un livello dei servizi collettivi più utile ai territori, soprattutto nelle aree ad elevata concentrazione e antropizzazione. E' questa la sfida che non si può perdere per l'ennesima volta pena la scomparsa della rete ferroviaria molisana. E' una sfida che può essere giocata, carte alla mano, con argomenti e fatti concreti che vengono dalla storia e guardano al domani. E' una delle pochissime speranze alle quali ci si può ancora aggrappare per non perdere, e non solo per dire, il treno del futuro.


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Arriva il papa e sparisce 3 luglio 2014

Campobasso

la rosa canina, Cretella sbigotttito

Arriva il papa Francesco e spariscono gli alberi per motivi di sicurezza, dicono. Il neo consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Simone Cretella vorrebbe che qualcuno gli spiegasse il nesso tra la visita di un pontefice e la necessità di dover compiere simili operazioni ingiustificabili. “Nell'ambito dei lavori di "restyling" dell'area di atterraggio dell'elicottero del Papa, qualcuno ha ritenuto opportuno fare tabula rasa dell'intero filare di rosa canina che riempiva il terreno tra il liceo Classico “Mario Pagano” e la facoltà di Agraria. Non bastava - si chiede Cretella - una pulizia dalle erbacce che avrebbe dato ancora più risalto

Sea, variazioni delle raccolta rifiuti per l’arrivo del papa

In occasione della visita del Sommo Pontefice la Sea comunica che effettuerà delle variazioni alle ordinarie operazioni di raccolta rifiuti, per ragioni di sicurezza e per garantire il decoro cittadino. In tutti i quartieri la Sea effettuerà la raccolta rifiuti dalle ore 23:00 del giorno venerdì 4 luglio alle ore 05:00 di sabato 5. La raccolta differenziata porta a porta delle utenze commerciali del Centro cittadino non verrà effettuata nella notte tra venerdì 4 e sabato 5, ma riprenderà normalmente la sera di sabato. Tutti i cassonetti presenti lungo il percorso seguito dal Pontefice saranno rimossi (per ragioni di sicurezza) a partire dalle ore 23:00 di venerdì 4 luglio. Tali variazioni comporteranno degli obblighi a carico dei cittadini, necessari a garantire la sicurezza del papa (come da richiesta della Prefettura e della Questura), che si possono così riassumere: - Tutti i cittadini potranno conferire rifiuti sino alle ore 22:00 del giorno venerdì 4 luglio e potranno farlo di nuovo solo a partire dalle ore 18:00 di sabato 5 luglio; - Le utenze commerciali del Centro cittadino dovranno rimuovere i cassonetti consegnati dalla S.E.A. per il porta a porta nella serata di venerdì 4 e potranno esporli di nuovo nella serata di sabato 5 (a visita conclusa). Certi che i cittadini di Campobasso comprenderanno che l’eccezionalità dell’evento è tale da richiedere la collaborazione di tutti, si conferma che il gestore del ciclo rifiuti ripristinerà il servizio ordinario già nella giornata successiva a quella della visita del Santo Padre. L’obiettivo è informare i cittadini ed evitare inutili possibili interferenze e rischi al corteo pontificio che, dispiegandosi tra una moltitudine dei fedeli, non consentirà le normali operazioni di raccolta rifiuti nella mattinata di sabato e la circolazione dei mezzi aziendali.

alle pregiate piante? Vediamo se qualche mente illuminata, responsabile di questo scempio troverà il coraggio di spiegare perché filari di rosa canina vengono falciati e gettati nell'immondizia, magari scambiati per rovi. E per fortuna che la curia solo qualche settimana fa aveva esplicitamente chiesto di non "potare alberi", asfaltare strade o altre "operazioni di facciata", del tutto estranee alla volontà e all'interesse del pontefice”.

Circuito tennis “Guido Silla”, fervono i preparativi della seconda edizione

Dopo il buon successo riscosso nell’edizione dello scorso anno, sta per prendere il via la seconda edizione del Circuito Tennis di III e IV Categoria Regione Molise “Guido Silla” organizzato dalla Delegazione Regionale della Federazione Italiana Tennis presieduta da Vincenzo D’Angelo. Sono quattro (ma potrebbero aggiungersi nuove date) gli appuntamenti confermati per quest’estate più il Master finale riservato ai migliori tennisti piazzatisi nelle altre tappe del circuito. Partenza interessante il 12 luglio prossimo con il torneo organizzato dalla Polisportiva Kemarin con un montepremi di 500 euro, sugli impianti di Campomarino dove si sono recentemente disputati i Campionati Regionali individuali di categoria e dove la finale della passata edizione vide l’unica assenza del mattatore Fabrizio Perrella, poi vincitore anche del Master di Campobasso. In quell’occasione il pugliese Fabio Romano, 3.1 tesserato T.C. Foggia, la spuntò sul campobassano Gianni Mite (3.5 A.T. Campobasso) con un secco 6/3 6/3. A seguire, dal 2 al 10 agosto, classico appuntamento con il torneo dell’A.T.D. Bojanodue sui campi di località Prusciello del presidente Alfonso Colalillo e del maestro Oreste Colalillo, coadiuvati dall’infaticabile Mario Prioriello e figlio Antonio, con in palio 400 euro. Dopo Ferragosto, dal 16 al 24, appuntamento con una new entry: l’A.T. Agnone del presidente Roberto Amicone, unica rappresentante della provincia di Isernia, sui campi di via Marconi. Altro appuntamento di rilievo sarà poi quello del torneo organizzato dall’A.T.D. Colletorto dell’ottimo Marco Paradiso (400 euro il montepremi finale) che, in trasferta a Santa Croce di Magliano per la lunga indisponibilità del proprio campo di gioco, sicuramente offrirà

uno spettacolo all’altezza del glorioso Open femminile degli anni che furono. Chiusura riservata, dunque, al Master Finale che quest’anno si disputerà a Campomarino a cura della locale Polisportiva Kemarin dove si sfideranno tutti i migliori atleti del circuito e verrà proclamato il vincitore finale che porterà a casa un ricco montepremi.


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Palazzo San Giorgio, Campobasso

3 luglio 2014

Battista chiude su una Giunta a sei La spada di Damocle sul manuale Cencelli di Giovanna Ruggiero

Battista ha “pescato” nella lista dei Comunisti Italiani per portare a sei il numero degli assessori aumentando quello delle donne. La prescelta è Adele Emma De Capoa e entrerà in Giunta con Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore e Pietro Maio eletti nella lista del Pd, Salvatore Colagiovanni in quota Idv e Massimo Sabusco per l’Udc. Battista ha deciso di “sacrificare” l’amico Maurizio D’Anchise, primo e unico eletto con i Comunisti italiani, per dare spazio in Giunta alla candidata arrivata seconda che, tra l’altro, è la cognata di D’Anchise. De Capoa sarebbe comunque entrata in Consiglio con l’ingresso nell’Esecutivo di D’Anchise e invece la situazione si è capovolta con De Capoa assessore e D’Anchise consigliere “semplice”. Ovviamente il tutto sarebbe saltato se Battista avesse optato per una Giunta a cinque escludendo D’Anchise. A parte questa novità, la composizione della Giunta non sorprende e conferma la volontà, a dire il vero mai palesata apertamente, di premiare i candidati che hanno imbarcato un numero consistente di preferenze. Con la nomina in Giunta dei democratici Chierchia, Salvatore e Maio scatta l’ingresso in Con-

siglio di Giuseppe D’Elia, Carlo Landolfi e Giovanna Viola, il “dipietrista” Colagiovanni cede il posto a Giovanni Di Giorgio e nell’Udc Sabusco favorisce Pietro Montanaro. La presidenza del Consiglio dovrebbe andare a Sabino Iafigliola eletto con i Popolari per l’Italia ma i maligni sostengono che, al di là degli accordi presi, la maggioranza è già pronta a mettersi di traverso nel corso dell’elezione che si terrà lunedì durante la prima seduta consiliare. Oltre alle deleghe assessorili, pare che Battista non voglia distribuire incarichi agli altri eletti e quindi non ci saranno i cosiddetti consiglieri delegati che, seppur utili, in pratica non hanno potere decisionale. Il sindaco, però, è pronto a valorizzare e sfruttare le qualità di ciascuno coinvolgendo tutti i consiglieri di maggioranza nell’attività amministrativa. Solo il tempo e le azioni messe in campo dalla Giunta dimostreranno se Battista è riuscito davvero a creare una squadra di Governo adeguata alla città così come aveva anticipato. Se così non sarà il primo cittadino potrà sempre azzerare e ripartire. Teresa Manara

Il Molise piange Franco Santagata Il Molise piange la scomparsa di Franco Santagata presidente dell’accademia musicale Nuccio Fiorda divenuta nel corso degli anni un importante centro di aggregazione sociale. Con garbo e raffinata intelligenza Santagata ha avuto il merito di formare ed “educare” alla musica tante generazioni. Il professore originario di Civitanova del Sannio e' morto a 73 anni, stroncato dalla sla. Alla famiglia le condoglianze della redazione.

“Come si fa a decidere per merito chi dovrebbe stare in Giunta’?” ci ha confessato il sindaco di Campobasso prima dell’ufficializzazione dell’esecutivo di Palazzo San Giorgio. Insomma, alla Ruta maniera, Antonio Battista siede al vertice dell’amministrazione e rispolvera il manuale Cencelli. Per buona pace di tutti, anche del governo regionale dove gli inciucisti e i saltafossi non ce l’hanno fatta a far passare la regola del chi prende più voti “comanda”. Così mentre il governatore Frattura, sempre per merito di Roberto Ruta, è stato costretto a districarsi tra i malumori degli amici di centrodestra passati a sinistra e rimasti fuori dall’esecutivo nonostante i voti, al Comune di Campobasso le cose sono andate un po’ diversamente. Finalmente può dirsi soddisfatto Salvatore Colagiovanni. Dai socialisti al Pdl per finire all’Idv, stavolta nessuno ha scavalcato il suo risultato elettorale premiando gli eletti con meno voti. E pensare che per anni il buon Roberto si è sentito dire dai suoi: guai se darai spazio a quel tipo nel momento in cui tornerà da noi. Già, perché forse loro, anche in tempi non sospetti, conoscevano bene i protagonisti della “politica” campobassana. Anche se, per dirla alla Colagiovanni, “i partiti ormai non esistono più” quindi meglio ragionare in termini di tornaconto personale piuttosto che seguire idee filosofiche che ormai non fanno parte di questo mondo. La nomina di Massimo Sabusco dell’Udc ad assessore invece rassicura il governo regionale. Che le istituzioni siano ormai appannaggio di alcuni nuclei familiari è cosa nota. Quindi, se Tonino Di Pietro poteva essere onorevole lui e far eleggere il figlio in Regione, se Frattura può fare il presidente del Molise con il cognato in maggioranza in Consiglio regionale (tanto per citare qualche esempio di coalizione), inutile scandalizzarsi se la famiglia Sabusco appoggia o si oppone ad una coalizione (a seconda di dove soffia il vento) con un fratello Sabusco in Comune e un altro in Consiglio regionale. Oggi però Sabusco e Colagiovanni, provenienti dalla tanto discussa gestione Di Bartolomeo di cui il nuovo in veste dipietrista era persino portavoce e l’altro presidente del Consiglio, non avranno più alibi. Sono di fronte ad un bivio, hanno un ruolo di primo piano e soprattutto di responsabilità. Quindi potranno dimostrare se il consenso ricevuto è pari alla meritocrazia che dovranno esibire lavorando bene. Carina anche l’altra mossa familiare, quella dei Comunisti italiani. Sempre improntata sul tengo famiglia del Frattura docet. Stavolta i rapporti familiari hanno tolto un bel grattacapo a Battista: inserire in giunta una donna non eletta al posto dell’unico eletto sotto il simbolo di falce e martello e ampliare l’esecutivo a sei per evitare malcontenti e dare un’impronta di sinistra al governo vista la presenza di due profughi del centrodestra. Meno male che D’Anchise (ex Pd, ex Citt@dinoi) e il nuovo assessore in gonnella De Capoa sono cognati. Così l’eventuale problema politico di Palazzo San Giorgio si è risolto con un bel pranzetto in famiglia. E poi c’è il Pd. Quel grande partito che in Molise non riesce a stillare un programma se non con il copia e incolla. Ma in termini numerici, oggi è il suo turno. Anche stavolta l’ha fatta da padrone nella spartizione delle poltrone. Sarà perché la segretaria del partito, Micaela Fanelli, non ha avuto nessun ruolo sugli equilibri politici. Come sempre, in fondo. Con il 45% dei consiglieri comunali eletti, il Pd ha ottenuto la metà degli assessori nominati (tre su sei di cui due donne) più il sindaco. Almeno, a differenza della Regione Molise, qui si è rispettata la regola della quota rosa senza il miracolo del Tar che solo in Molise, alla Regione ha lasciato correre sull’assenza di donne in Giunta. Per di più in questo Pd rutiano, non ci sono cognati, soci in affari o cugini ad accomunare i governanti nelle cariche. Su tutti pende la spada di Damocle dei ricorsi elettorali ma intanto un primo merito il governo Battista ce l’ha: è riuscito a fare la Giunta in un mese. Un periodo lungo se si prende in considerazione l’amministrazione piddina termolese, ma ad oggi nessuno è riuscito a battere il record dell’eternità fratturiana.



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Isernia

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3 luglio 2014

Il presidente della Provincia di Isernia ha abbracciato il progetto del partito di Bossi

Mazzuto va

con la Lega Nord

ISERNIA. Il presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto, ex coordinatore provinciale del PdL, ha ufficializzato nel pomeriggio di ieri la sua adesione alla Lega Nord. La notizia è stata ufficializzata anche dai vertici nazionale della Lega Nord, che hanno accolto con soddisfazione l’adesione al partito del primo amministratore del Meridione d’Italia. La notizia data in anteprima dall’agenzia di stampa “Il velino”, che scrive: «dopo una

fase di approfondimento e confronto con il senatore della Lega nord Raffaele Volpi, incaricato dal segretario federale di coordinare il progetto politico per il sud, e con il deputato Angelo Attaguile, Mazzuto ha deciso di proseguire il suo percorso politico diventando soggetto attivo nella proposta della Lega per il centro sud. “Mazzuto è persona di qualità – dice Volpi – che ama la sua terra e proprio per questa voglia di rappresentare sempre più e meglio le esi-

genze e le aspettative di Isernia e del Molise ha scelto di contribuire alla costruzione del nuovo progetto della Lega nel quale, siamo certi, sarà punto di riferimento. Sono lieto di questa importante collaborazione politica, che dimostra che quando si propongono cose concrete le risposte arrivano. E arrivano proprio da chi, come Mazzuto, si prodiga quotidianamente per il bene e il futuro dei suoi concittadini».

Il mercato si terrà regolarmente Il Comune di Isernia ha spostato l'area in largo fratelli Maddalena e piazza Tedeschi

ISERNIA. L’amministrazione comunale di Isernia rende noto che il mercato di giovedì 3 luglio si terrà regolarmente nel centro storico cittadino, con l’unica variante dello spostamento dei banchi di vendita solitamente installati in piazza Andrea D’Isernia e in largo Mercatello che verranno sistemati nelle aree che vanno da largo Fratelli Maddalena a piazza Tedeschi. «Nonostante i lavori legati all’arrivo di Papa Francesco – ha dichiarato l’assessore Roberto Di Baggio – sono

riuscito a salvaguardare lo svolgimento del mercato nella parte antica della città, con l’intento di tutelare sia i venditori sia i cittadini acquirenti, nella certezza che i mercati tradizionali restino un fondamentale volano per l’economia del nostro territorio». Si apprende, inoltre, che gli alberghi cittadini e dell’hinterland stanno facendo registrare il tutto esaurito. Saranno diverse migliaia i fedeli che giungeranno a

ParkinZone con il Neuromed

Lezione conclusiva per i pazienti ffetti dalla patologia

VENAFRO. Lezione conclusiva di un intero anno di lavoro dell’Associazione ParkinZone Onlus che, in collaborazione con l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, sostiene i pazienti. Ieri nella sala del ristorante Anphitryon di Venafro i pazienti affetti da Malattia di Parkinson hanno mostrato le attività svolte nel corso della stagione 2013-2014 ed i risultati raggiunti nella gestione della malattia tramite la danza, la recitazione, la musicoterapia. L’obiettivo: prendersi cura oltre che dei sintomi motori del Parkinson quali il tremore, il rallentamento, la rigidità, anche dei sintomi non motori come la depressione, l’apatia, l’anedonia (l’incapacità di trarre soddisfazione da attività piacevoli) spesso trascurati. “Le nuove frontiere della ricerca sulla Malattia di Parkinson sono state aperte dagli studi sulla genetica che hanno consentito di verificare delle mutazioni riconosciute come essere causa della Malattia stessa e dei parkinsonismi. – afferma il dottor Nicola Modugno, Neurologo dell’IRCCS Neuromed e Presidente dell’Associazione ParkinZone - In futuro potremo avere tante nuove informazioni sulla malattia proprio dagli studi di genetica. Ma un campo estremamente interessante è quello della fenomenologia dei sintomi che la malattia causa, la cosiddetta sintomatologia non motoria o associata. Studi dimostrano che, – precisa il dottor Modugno – in associazione ai disturbi del movimento che determinano la malattia di Parkinson quali il tremore, la lentezza, la rigidità, le instabilità posturali ed i disturbi del cammino, esiste una serie di sintomi che interessano domini specifici del dolore, disturbi del sonno e dell’umore come l’ansia e la depressione e disturbi psichici in generale, tutti connessi alla malattia. Possono inoltre essere presenti disturbi del sistema nervoso ‘simpatico’ collegato al controllo dei visceri interni. In sostanza si è arrivati a capire che numerosi sono i fenomeni associati all’evoluzione della malattia neurodegenerativa che ne complicano il management. Abbiamo poche armi farmacologiche per la gestione della sintomatologia associata e non motoria, dunque è importante stabilire delle strategie di natura complementare come il teatro , la musica, la danza – da illustrate e condividere con il paziente – che consentono di migliorare le condizioni dei malati al fine di superare i limiti e l’isolamento causati dalla malattia di Parkinson”. Un’attività portata avanti da un gruppo altamente specializzato di medici, fisioterapisti, neurologi, attori, che pone il paziente in un ambiente familiare all’interno del quale condivide il suo problema con gli altri grazie al dialogo e al lavoro di gruppo. Le tecniche utilizzate permettono di migliorare quei meccanismi motori e non motori resi deficitari dal Parkinson come l’espressione, la voce, l’equilibrio, che la tradizionale fisioterapia o terapia farmacologica non riescono a compensare del tutto.

Isernia, anche da zone geografiche lontane. Molti resteranno in città per uno o più giorni. A tal proposito gli amministratori di Palazzo San Francesco invitano i negozianti a restare aperti nelle ore serali e notturne di sabato e nella giornata di domenica, così da recepire questo enorme flusso di turismo religioso nel migliore dei modi, accogliendolo in una città viva, moderna e ospitale, con tutti i benefici economici che ne conseguono.

Indipendentemente da tutto… c’e’ musica

Rocka in Musica prova a resistere al tempo e ai tempi: la scelta di non dipendere da fondi istituzionali e di camminare unicamente con le proprie gambe e la propria testa sembra dare ragione al Gruppo “Strimpelli ed Urla”, che in periodi di vacche magre come quello che stiamo vivendo, può, senza angosce economiche, presentare la XVII edizione della manifestazione. La dedizione e la spensieratezza con cui il gruppo “Strimpelli ed Urla” ha portato avanti questa festa negli anni ha prodotto una complicità incondizionata con il tessuto sociale dell’intera area Matesina e con tutti i soggetti che per un motivo o per un altro ne sono venuti a contatto, tanto che oggi Rocka in Musica è percepita non come una semplice festa, ma come una idea comune che vale la pena

di sostenere anche intimamente. La musica, come sempre al centro del ricchissimo programma, anche quest’anno, sarà contenuta in una cornice fatta di passioni e sensibilità diverse capaci paradossalmente di amplificarsi nella loro fusione. Roccamandolfi - villaggio della Musica si prepara quindi ad ospitare Musicisti,Writers, Artigiani, Bikers, Fotografi e ovviamente tutti gli amici che volessero, con la propria presenza testimoniare il sostegno all’iniziativa. Il gruppo “Strimpelli ed Urla”, ragazze e ragazzi di età anche molto diverse tra di loro, è pronto dunque per la rituale convivenza che per almeno 5 giorni li vedrà membri dello stesso nucleo familiare, nel quale si può entrare semplicemente volendolo e senza nemmeno chiederne il permesso.


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Termoli

3 luglio 2014

Sul Vietri troppe distrazioni

Il gruppo di minoranza a Santa Croce di Magliano denuncia la situazione

LARINO. Si è svolto lunedì 30 giugno, presso la Sala Consiliare del Comune di Santa Croce di Magliano, il Consiglio Comunale convocato dai rispettivi gruppi di minoranza “Santa Croce nel Cuore” (consiglieri: Giovanni Gianfelice ed Antonio Martino) ed “Emergenza Democratica – Forti e Liberi (consigliere: Enzo Rosati), che hanno presentato all’attenzione dell’amministrazione D’Ambrosio, una interrogazione consiliare relativa alla delibera di Giunta Comunale n. 52 del 18/06/2014, avente ad oggetto “Incarico a contratto Istruttore Tecnico – ex art. 110 del T.U. appro-

vato con D.L.vo n. 267/2000”, con la quale hanno ribadito l’illegittimità del contratto a tempo determinato stipulato, al di fuori della pianta organica dell’Ente, con il geom. Molinaro, affidandogli l’incarico di Istruttore Geometra, responsabile dell’Ufficio Tecnico, Opere Pubbliche e dell’area tecnica. Sull’argomento, i Consiglieri di minoranza, che hanno ribadito di rivolgersi alla Corte dei Conti per fare luce sulla questione, hanno espresso dubbi e perplessità sulla legittimità dell’atto, anche sotto il profilo finanziario e contabile, nonché sulla procedura usata che im-

Una morte che deve fare riflettere

Dopo l'incidente sul lungomare che ha portato via un bimbo di tre anni TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del dottor Giovanni Lombardi in merito all’incidente di ieri sera che ha causato il decesso del bimbo di tre anni. “Non si può e non si deve restare indifferenti dinanzi alla ingiusta,prematura e innaturale morte di un bimbo di 3 anni che passeggiava sul ciglio di una strada portato per mano dalla propria mamma in un caldo pomeriggio di estate! Quisque faber fotunae faber!! Ognuno è artefice del proprio destino, diceva una massima latina!Non sempre. E’ innaturale, ma deve essere vergognoso per noi tutti quanti cittadini di Termoli che, inermi assistiamo all’ennesima tragedia, che “il fato” ha stabilito di mettere in scena su questo tratto di strada bello ed abbandonato! Si, abbandonato! Pedoni,ciclisti e quanti hanno avuto modo di frequentare a piedi il tratto di strada

“lungomare nord” che va dall’ex ristorante Guido al villaggio turistico Airone (alias “il Caminetto” per i termolesi come me!) avrà potuto rendersi conto di quanto sto affermando!Il problema dell’alta velocità dei mezzi circolanti deve essere regolamentato al più presto! Come? Di chi è competenza? Comune, Anas, Provincia? A noi cittadini onesti non interessa!Tutte le città rivierasche dell’Adriatico hanno il serio problema della S.S.16 che attraversa il cuore del centro cittadino e chi di dovere (?) ha provveduto ad installare multiple colonnine che rilevano la velocità (autovelox) o dossi artificiali. Intelligenti pauca! Con la presente, colgo l’occasione per stare affettuosamente vicino ai familiari del bambino che è volato al cielo sapendo che nulla rimarginerà la ferita aperta nei loro e nostri cuori”.

pedisce la parità di accesso a chiunque possieda i titoli, ivi compresi i tanti giovani professionisti santacrocesi, tagliati fuori incomprensibilmente nonostante tutte le promesse fatte dalla stessa maggioranza nell’appena terminata campagna elettorale. Punto all’ordine del giorno, di quello che doveva essere un Consiglio Comunale monotematico (al quale è stato aggiunto uno ulteriore riguardante l’Associazione dei Comuni), è stata la richiesta dei Consiglieri di minoranza di discutere delle problematiche riguardanti il ridimensionamento sanitario sul territorio. Forti preoccupazioni sono state evidenziate dai Consiglieri Gianfelice e Martino che hanno invitato gli amministratori a battersi per scongiurare la chiusura dell’ex Distretto Sanitario Santacrocese e dell’Ospedale Vietri di Larino, strutture ormai non più in grado di assicurare la piena e adeguata assistenza sanitaria ai cittadini di quest’area. Molto lacunoso e poco chiaro è apparso l’intervento dell’Assessore Di Stefano che ha dichiarato che loro non sono assolutamente “pro Vietri”, e che le condizioni della sanità sono gravissime e vengono da lontano, pertanto a suo avviso è inutile

pretendere l’impossibile. La stessa maggioranza che contemporaneamente manda a Larino il Vice Sindaco nonché “segretario politico del PD locale” Maria Florio, a presenziare (non si è capito cosa) insieme a tutti i Sindaci dell’hinterland che stanno lottando invece per mantenere alcuni servizi essenziali presso il nosocomio larinese. A breve – hanno ribadito Gianfelice e gli altri di minoranza, – convocheremo un ulteriore Consiglio monotematico sulla questione sanità, invitando tutti gli operatori sanitari a discutere di una problematica che non può assolu-

tamente passare inosservata e che merita di essere portata all’attenzione dell’opinione pubblica. La seduta si è conclusa con una mozione approvata alla unanimità e che verrà inviata a tutti i Gruppi presenti in Regione, nonché al Presidente della Giunta Frattura, dove si invitano le parti a tenere in seria considerazione quanto richiesto dal Consiglio Comunale di Santa Croce di Magliano, diversamente verranno attivate tutte le iniziative di lotta nonché di natura legale per ridare giustizia ad un territorio da troppo tempo abbandonato e privato di servizi essenziali per le Comunità.

La decisione assunta dal management dello stabilimento sta provocando polemiche

Fiat, licenziamento discutibile

TERMOLI. Un licenziamento che farà discutere quello maturato dalla dirigenza aziendale dello stabilimento Fiat di Termoli. Ad essere defenestrato pare per questioni legate all’assenza ingiustificata dal posto di lavoro è stato un esponente sindacale da qualche tempo riavvicinatosi alla Fiom-Cgil. La notizia si è diffusa solo nel tardo pomeriggio di

ieri e sicuramente ora porterà ad una contrapposizione di natura sindacale e legale. La decisione assunta dal management del presidio industriale di Rivolta del Re arriva a sole 24 ore dalle dichiarazioni con cui l’amministratore delegato Sergio Marchionne aveva di fatto riaperto il filo del dialogo con le parti sociali per il rinnovo entro l’estate del contratto collettivo interno.


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Termoli

"Chi pagherà le bietole?" 3 luglio 2014

Le associazioni dei produttori preoccupati per il futuro dello Zuccherificio TERMOLI. Certezze sul passato, dubbi sul presente e timori per il futuro. Una escursione temporale quella che ieri hanno vissuto le tre associazioni bieticole per eccellenza, Anb, Cast e Cnb. L’atteso incontro allo Zuccherificio del Molise tra l’ingegner Nicola Baranello e i vertici delle associazioni bieticole non ha prodotto le rassicurazioni sperate e per questa ragione alle 16 i vertici delle varie confederazioni bieticole hanno convocato una conferenza stampa nella sede dell’Anb di Termoli per esprimere tutta la loro preoccupazione in

merito alla campagna bieticola 2014. In ballo c’erano le condizioni di pagamento delle bietole da conferire dalla prossima settimana ma anche il rispetto del saldo per i conferimenti dello scorso anno, previsto il prossimo 7 luglio per quasi 600mila euro. L’incontro con Baranello è servito per cesellare il pagamento del saldo, per avviare i conferimenti all’11 luglio e il conseguente pegno zucchero che vedrà accantonare per pagare i bieticoltori il 55% del prodotto trasformato rispetto alle barbabietole portate in azienda. Ma il problema è un altro, di pro-

"Restituite i soldi ai bambini" Accorato appello dei genitori della parrocchia di San Timoteo dopo il furto

TERMOLI. E’ un appello accorato quello del gruppo di famiglie dei bimbi che frequentano la parrocchia di San Timoteo, dopo il furto del denaro destinato al loro camposcuola. "Noi, gruppo delle famiglie frequentanti la parrocchia di San Timoteo e don Benito avevamo organizzato una serata (presso la casa famiglia Iktus) che doveva essere di festa, allegria e spensieratezza. Eppure l’opera di qualcuno ci ha reso tristi e sconsolati. Come ha ben detto il nostro caro don Benito, il furto ha toccato l’intera collettività, visto che sono stati rubati i contributi destinati al camposcuola dei nostri bambini - si legge nella lettera - Ma c’è di più. Il furto ha avuto riflessi ancor più gravi del mero danno economico, perché ha tramutato la gioia, l’allegria e la giocosità dei nostri bambini in tristezza, amarezza e sconforto. Non è stato facile spiegare ai bambini più piccoli che esistono i ladri ed è stato impossibile rispondere ai loro tanti perché. La mia bambina più piccola si chiede, ancora oggi, ’Perché hanno rubato a don Benito, perché hanno rubato in chiesa? E’ peccato’. Si, è peccato due volte, anche perché voi cari autori del furto avete fatto ’precipitare’ i bambini nel mondo reale e tolto loro l’illusione di un mondo gioioso e giocoso. Ma noi non smetteremo mai di sperare, di sperare in un mondo migliore e allora chiediamo a voi, autori del furto, di riflettere, è inutile e vano chiedervi di restituire una parte del maltolto per permettere ai bambini di fare il camposcuola? Noi vogliamo crederci, in fondo i miracoli esistono. A don Benito i nostri pensieri e la sconfinata stima".

spettiva, con quali soldi si pagheranno i coltivatori se il prezzo dello zucchero oscillerà attorno ai 400 euro, tanto da ipotizzare una perdita per la Newco dai 4,5 ai 6 milioni di euro? Le risposte i bieticoltori le vogliono dalla Regione, proprietaria dell’azienda. Ma anche in sede ministeriale con l’impegno di tutte le parti politiche, che sugli aiuti accoppiati a loro dire hanno dormito abbastanza. In trincea i responsabili Emilio Travaglini, Salvatore Montanaro e Nicola Saracino, che hanno chiosato la gestione Feligini-Alfieri come diversa da quella che si aspettavano e che avevano avuto modo di apprezzare nel 2012, quando i pagamenti ai soci erano stati puntuali, tanto che all’appello mancherebbero anche 300mila euro di un cliente che ha acquistato zucchero senza pagarlo. Ma il vero nodo è il dumping sul prezzo dello zucchero che altrove è sui 600 euro e qui scende di due terzi, quasi una strategia per mandare ko l’intero comparto. Da qui

l’appello anche ai lavoratori dello Zuccherificio e alle organizzazioni sindacali, affinché non si ingaggi la guerra dei poveri ma tutti assieme si

dia una risposta in termini di salvaguardia del settore bieticolo-saccarifero, che sta mietendo licenziamenti anche negli ambienti dei tecnici.

Tecla Benedetto al semestre europeo La giovane montenerese suonerà all'inaugurazione a Bruxelles MONTENERO DI BISACCIA. Il sindaco Nicola Travaglini e l'Amministrazione comunale rivolgono il più sentito augurio alla violoncellista montenerese Tecla Benedetto, alla vigilia dell'appuntamento che la porterà a suonare con l'orchestra "I Giovani Accademici" a Bruxelles, Charleroi e Colfontaine, in occasione dell'inaugurazione del semestre di presidenza italiana al Parlamento Europeo. Un traguardo davvero importante per Tecla, specie se si considerano i suoi quattordici anni di età. "Siamo davvero orgogliosi - ha affermato il sindaco Travaglini - di poter annoverare una nostra concittadina tra le ambasciatrici della cultura musicale italiana nel

mondo. Alla giovane Tecla Benedetto rivolgo, a nome dell'intera Amministrazione comunale, le più vive felicitazioni per aver raggiunto questo prestigioso traguardo; l'augurio di tutta la cittadinanza montenerese, inoltre, è quello di poter trasformare questo impegno europeo nell'inizio di una brillante carriera musicale. Un grazie, infine, ai genitori Claudio e Giulia, che hanno saputo intravedere nella figlia le sue innate doti musicali e, soprattutto, per aver saputo assecondare ed indirizzare la sua passione attraverso un apposito corso di studi ". La giovane Tecla ha iniziato ad appassionarsi alla musica già dalle scuole medie, grazie agli insegna-

menti del prof. Federico Orlando; oggi frequenta il liceo musicale "R. Mattioli" di Vasto, con il sogno di poter fare della musica una professione di vita. Dopo un provino effettuato presso l'Accademia dei Musici di Ortona, è entrata a far parte dell'orchestra "I Giovani Accademici" (di Ortona), diretta dal Maestro Paolo Angelucci e composta da quaranta elementi di età compresa tra i 13 e i 19 anni. Il programma europeo dell'orchestra sarà il seguente: 4 luglio a Bruxelles: teatro dell'Istituto di Cultura Italiana presso l'Ambasciata Italiana; 5 luglio a Charleroi: Miniera di Marcinelle; 6 luglio a Colfontaine: Sala Culturale.



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Opinioni

3 luglio 2014

Al Castello Monforte i Molisani nel mondo I componenti il Consiglio saranno accolti oggi con una cerimonia al Castello

Saldi estivi, puntare su qualità dei prodotti

Il richiamo ai commercianti è dell'Adoc

I componenti del Consiglio dei Molisani nel Mondo e della Consulta dei Giovani Molisani nel Mondo, saranno accolti il 3 luglio al Castello Monforte con una cerimonia che si preannuncia ricca di emozioni in un luogo emblematico per la città di Campobasso e per l’intera comunità regionale. A seguire, dopo i saluti delle Autorità e dei delegati esteri, ci si trasferirà alla Fondazione Molise Cultura per l’intitolazione dell’Auditorium ad “Arturo Giovannitti, emigrante, poeta e sindacalista molisano”, per inaugurare la mostra sull’emigrazione e quindi per avviare i lavori del Consiglio dei Molisani nel Mondo.

All’ordine del giorno la proposta di legge sui rapporti con le nostre comunità all’estero e in Italia, il Piano Triennale per i Molisani nel Mondo, i progetti di internazionalizzazione e di scambi che riguardano i giovani molisani e quelli residenti all’estero, l’esperienza ventennale di “Cammina, Molise!” su cui c’è una proposta straordinaria di svolgimento in Argentina, il Progetto EXPO’ 2015, la crisi del Venezuela e una riflessione sull’immigrazione in Molise.I delegati giunti in queste ore da ogni parte del Mondo si soffermeranno ad Altilia, a Sepino nel pomeriggio e a Cercemaggiore nella tarda serata del 2 luglio, il 3 e 4 visiteranno a

gruppi ristretti il Pastificio La Molisana e sabato parteciperanno con calore ed emozione alla visita di Papa Francesco collocandosi auspicabilmente in prima fila insieme ai profughi ospitati in Molise durante la cerimonia religiosa di Campobasso.L’Assessore Regionale ai Molisani nel Mondo, Michele Petraroia, accoglie con un benvenuto i nostri corregionali, gli augura una buona permanenza e un proficuo lavoro, ringraziandoli per aver attivato le rispettive Associazioni e Federazioni estere a seguire il programma in diretta streaming approntando eventi speciali per il 5 luglio che si preannuncia straordinario.

Crediamo che i commercianti debbano puntare sulla qualità dei prodotti e su prezzi equi, giusti e sostenibili, in modo da diventare un vero e proprio valore aggiunto in questa delicata fase economica, garantendo anche il rapporto fiduciario con famiglie, improntato sulla lealtà. Anche il bonus di 80 euro potrebbe rivelarsi un incentivo all’acquisto per i prossimi saldi – dichiarano dall’Adoc – inquadrandosi in un percorso di risparmio e buon utilizzo dell’entrata extra in busta paga. E’ stato un anno difficile, le famiglie sono state tartassate e i soldi a disposizione sono limitati, nonostante il bonus. Ci auguriamo che quest’occasione non vada sprecata“.Inoltre, l’associazione Adoc Molise, ribadisce, come più volte ha fatto, la assoluta necessità di liberalizzare la possibilità di effettuare saldi o offerte promozionali, pur garantendo l’esistenza dei cosiddetti “saldi di fine stagione”.Otto negozianti su dieci nelle città e paesi molisani e, parimenti, nelle grandi città come Napoli, Milano e Roma, hanno gia’ avviato le offerte promozionali e i saldi, in anticipo sulla data ufficiale.Si va da chi mette le scritte pro-

mozionali in vetrina, a chi si ingegna inviando ai clienti sms, lettere, tessere sconto, fino a chi, molto piu’ semplicemente, abbassa il prezzo al momento dell’acquisto.Per l’Adoc Molise è la dimostrazione, come abbiamo più volte sostenuto, di quanto sia anacronistico che le regioni debbano ancora fissare ogni anno le date dei saldi invece di lasciarle alla libera scelta di ogni singolo negoziante, garantendo comunque l’esistenza dei “saldi di fine stagione”.“Già da tempo l’associazione dei consumatori Adoc chiede l’apertura di un tavolo di concertazione con i rappresentati dei commerciati su tale proposta di modifica della normativa sul commercio”.In molti paesi europei, infatti, i saldi e le promozioni sono libere e non limitate, come accade da noi, a due periodi l’anno precisi e circoscritti. Solo per fare degli esempi, in Francia è possibile comprare tutto l’anno con sconti fino al 60% e negli Stati Uniti sono da tempo istituite giornate di vendita promozionale straordinarie come, appunto, il <<Black Friday>> che negli Stati Uniti rappresenta una salvezza sia per i consumatori che per i commercianti.

La Nardacchione a Molise Cinema con un corto sulla follia

"Domani sono fuori" è il titolo del cortometraggio che Moliwood Films e la Cooperativa Nardacchione di Casacalenda presenteranno ufficialmente al pubblico questa estate a Molise Cinema. Il progetto è nato con l'idea di stimolare una riflessione contro il pregiudizio verso persone con disturbo mentale, affinché la diversità sia vissuta e concepita non come elemento discriminatorio, ma come una vera e propria risorsa umana, sociale e lavorativa mirando al recupero della fiducia nelle proprie capacità di proporre e di saper fare, spesso eclissate negli utenti psichiatrici, unitamente all'esternazione delle emozioni, all'incoraggiamento della relazione con l'altro e, quindi, alla vita sociale. Trama: “Domani sono fuori” è il viaggio inconsapevole di Mino Ce-

cina lungo i sentieri tracciati dai passi degli ospiti di una casa famiglia durante il difficile cammino della terapia. A causa di uno strano caso di omonimia/battitura Mino viene ricoverato nella casa famiglia ed è costretto, in attesa di verifiche, a passare tutto il giorno e la successiva notte nella struttura. Completamente ignaro di ciò che la struttura sia e, soprattutto, come la vita si srotoli al suo interno, sebbene spaventato, decide di lasciarsi andare al fiume emotivo che si cela dietro il sipario dello stigma. In questi giorni si sono concluse le riprese a Casacalenda con la regia di Manfredi Saavedra e Vincenzo De Luca, la collaborazione degli operatori della Nardacchione Rosa Di Fabio, Anna Loconte, Carmen Ricciardi e Michele Vincelli,

l’apporto tecnico di Foto Kerem di Pasquale e Francesco D'Imperio, ma specialmente con l’entusiasmo dei protagonisti del corto, gli ospiti della cooperativa di riabilitazione psichiatrica che hanno sbalordito tutti per il coinvolgimento e l’entusiasmo con cui hanno sorprendentemente interpretato le scene. A partire da Gennaio c’è stata una fase organizzativa con incontri in comunità, supervisionati dai registi, dove sono stati visionati cortometraggi riguardanti tematiche sociali per stimolare il confronto tra i partecipanti nella scrittura della sceneggiatura anche attraverso improvvisazioni degli attori che con disinvoltura si sono immedesimati nelle parti. “Inizialmente siamo stati spiazzati dalla profondità dei loro sentimenti, come se il mondo esterno perdesse senso o ne acquistasse

un altro hanno raccontato i registi – C’è stata subito empatia, uno scambio reciproco di emozioni e conoscenze che hanno fornito spunti importanti per la scrittura del copione”. Dopo questa fase conoscitiva e di avvicinamento al cinema, si è giunti alle riprese di questi giorni dove il principio della condivisione e del mutuo aiuto fra i partecipanti, offerto sulla base delle loro abilità, è stato alla base della produzione per la messa in scena delle esperienze di vita personali. “E’ stata un’ esperienza sconvolgente – hanno rivelato Saavedra e De Luca – i ragazzi erano molto appassionati, ipnotizzati nell’interpretare loro stessi, sogni e paure. Non è stata finzione ma rappre-

sentazione della loro realtà.” Nei prossimi giorni ci sarà il montaggio e la costruzione definitiva del corto, che sarà presentato ufficialmente il 6 agosto in occasione della 12esima edizione di Molise Cinema a Casacalenda, con la speranza che possa fornire un contributo sensibile nella lotta allo stigma sulla salute mentale e nello sviluppo di una coscienza e del rispetto sociale in un percorso di crescita collettiva che favorisca il superamento di pregiudizi e stereotipi, che dipingono “i matti” come pericolosi o incapaci, per vincere la paura ed emozionarsi con loro senza temere il contagio.



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