3 ottobre 2013

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ANNO IX - N° 99 - GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Corrado Di Niro

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Corrado Di Niro. Al presidente dell'Acem va riconosciuta la tenacia nel sottolineare i mancati pagamenti alle imprese da parte della Regione. Tutto questo mentre si continuano ad elargire bonus ai dirigenti e nella stessa proposta di riforma della macchina amministrativa si continuano a tenere in piedi strutture e dirigenze che non hanno più alcun senso. Per questo l'associazione dei costruttori torna a ribadire alla Regione che è arrivata l'ora di cambiare strada per non far fallire il sistema Molise.

Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore alle Politiche per la casa è stato 'bastonato' dal coordinamento di quanti ancora esclusi dalla graduatoria per i buoni casa. Questi hanno parlato di cittadini di serie A e di serie B. E lamentano l'assenza di provvedimenti e un silenzio che finisce con il complicare ulteriormente le cose. Tra l'altro lo stesso assessore ha approvato in Consiglio regionale una legge, che prevede la vendita di alloggi Iacp a prezzo inferiore, senza considerare il rischio che così facendo si distrugge lo stesso Istituto e la possibilità di nuove case.

Neuroni e millantatori: chi ce li ha e chi li sogna di Giovanna Ruggiero Gli indignati fanno indignare. Già. Perché secondo il centrosinistra, con il governatore in prima linea, il popolo non può provare rabbia se non viene fomentato. Non può decidere con la propria testa di voler scendere in piazza a lanciare pomodori ad una classe politica deludente che, tra i primi provvedimenti seri, ha deciso di aumentare lo stipendio per se stessi e le tasse per i cittadini. Frattura si difende e cita numeri da capogiro. Abbiamo tagliato le spese rispetto al 2009, quando i consiglieri oltretutto erano 30 e non 20. E dove tagliano? Sulla testa di altri lavoratori. Meno spese di materiale di cancelleria (da 88mila a 27mila euro), via le apparecchiature elettroniche con un costo che scende da 160mila euro a 81mila, via le spese per acquisto libri, riviste e giornali dove la cifra passa da 49mila euro a 17mila euro. Bravo presidente. I lavoratori del settore ringraziano di cuore per contribuire al loro stipendio. Almeno, in questo modo, meno entrate ci sono in un’azienda, meno Irap devono versare alla Regione che l’ha pure aumentata. Il governatore spaccia per populisti coloro che chiedono a lui e ai suoi di tagliarsi lo stipendio ma non si crea problemi a tagliare sulla testa degli altri. Lui, il presidente della Regione, dice di non accettare lezioni di moralità da parte di chi ha vissuto con la reversibilità dei padri ex politici ed erano davanti ai cancelli a manifestare. Ma si dimentica di dire che i molisani, ad oggi, campano l’intera famiglia Frattura divisa per generazioni. E sì. Perché papà Fernando

prende due vitalizi, il figlio Paolo gioca a fare il governatore e la sorella Giuliana ha il buon marito che fa il consigliere regionale. Certo, Frattura una rinuncia l’ha fatta: nel 2012 ha dovuto votare a favore dell’abrogazione del vitalizio. Ma per una rinuncia quanto ancora dovranno versare i molisani in casa Frattura? Nessuno chiede al buon Paolo di fare il presidente a gratis. Ma suvvia. La cifra che intascano oggi gli eletti molisani non sembra un po’ eccessiva? Un consigliere in Emilia Romagna non crediamo lavori meno rispetto ad un eletto molisano. Eppure intasca la metà. Ma Frattura dice che le spese in Regione sono diminuite. Dappertutto, ma non nelle sue tasche. E come fare a difendersi dalle accuse? Accusiamo i giornalisti che si occupano del problema. "Chi sta dietro taluna stampa che si diverte a millantare? Dove sono assunti i figli di qualche giornalista? Con quali sovvenzioni?". Da perfetto uomo delle istituzioni, invece di rispondere del suo operato Frattura chiede spiegazioni a chi svolge il proprio lavoro. E allora via con le domande: e lei signor presidente, con quali soldi ha campato fino ad oggi prima ancora di essere eletto? Con quali sovvenzioni ha mantenuto il suo studio da architetto? Quanti e quali sono i progetti pubblici che le sono stati finanziati? Messa così, presidente Frattura, non le sembra che al di là della morale i cittadini hanno offerto ed offrono già abbastanza per tutta la sua famiglia? E visto che lei, presidente, vuol farla finita con le falsità dopo i tagli effettuati, non possiamo che condividere la sua idea. Allora piuttosto che pensare che i molisani non sono in grado di indignarsi da soli, tagliate sul serio. Ma sulle vostre buste paga.


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