3 ottobre 2013

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ANNO IX - N° 99 - GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Corrado Di Niro

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Corrado Di Niro. Al presidente dell'Acem va riconosciuta la tenacia nel sottolineare i mancati pagamenti alle imprese da parte della Regione. Tutto questo mentre si continuano ad elargire bonus ai dirigenti e nella stessa proposta di riforma della macchina amministrativa si continuano a tenere in piedi strutture e dirigenze che non hanno più alcun senso. Per questo l'associazione dei costruttori torna a ribadire alla Regione che è arrivata l'ora di cambiare strada per non far fallire il sistema Molise.

Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore alle Politiche per la casa è stato 'bastonato' dal coordinamento di quanti ancora esclusi dalla graduatoria per i buoni casa. Questi hanno parlato di cittadini di serie A e di serie B. E lamentano l'assenza di provvedimenti e un silenzio che finisce con il complicare ulteriormente le cose. Tra l'altro lo stesso assessore ha approvato in Consiglio regionale una legge, che prevede la vendita di alloggi Iacp a prezzo inferiore, senza considerare il rischio che così facendo si distrugge lo stesso Istituto e la possibilità di nuove case.

Neuroni e millantatori: chi ce li ha e chi li sogna di Giovanna Ruggiero Gli indignati fanno indignare. Già. Perché secondo il centrosinistra, con il governatore in prima linea, il popolo non può provare rabbia se non viene fomentato. Non può decidere con la propria testa di voler scendere in piazza a lanciare pomodori ad una classe politica deludente che, tra i primi provvedimenti seri, ha deciso di aumentare lo stipendio per se stessi e le tasse per i cittadini. Frattura si difende e cita numeri da capogiro. Abbiamo tagliato le spese rispetto al 2009, quando i consiglieri oltretutto erano 30 e non 20. E dove tagliano? Sulla testa di altri lavoratori. Meno spese di materiale di cancelleria (da 88mila a 27mila euro), via le apparecchiature elettroniche con un costo che scende da 160mila euro a 81mila, via le spese per acquisto libri, riviste e giornali dove la cifra passa da 49mila euro a 17mila euro. Bravo presidente. I lavoratori del settore ringraziano di cuore per contribuire al loro stipendio. Almeno, in questo modo, meno entrate ci sono in un’azienda, meno Irap devono versare alla Regione che l’ha pure aumentata. Il governatore spaccia per populisti coloro che chiedono a lui e ai suoi di tagliarsi lo stipendio ma non si crea problemi a tagliare sulla testa degli altri. Lui, il presidente della Regione, dice di non accettare lezioni di moralità da parte di chi ha vissuto con la reversibilità dei padri ex politici ed erano davanti ai cancelli a manifestare. Ma si dimentica di dire che i molisani, ad oggi, campano l’intera famiglia Frattura divisa per generazioni. E sì. Perché papà Fernando

prende due vitalizi, il figlio Paolo gioca a fare il governatore e la sorella Giuliana ha il buon marito che fa il consigliere regionale. Certo, Frattura una rinuncia l’ha fatta: nel 2012 ha dovuto votare a favore dell’abrogazione del vitalizio. Ma per una rinuncia quanto ancora dovranno versare i molisani in casa Frattura? Nessuno chiede al buon Paolo di fare il presidente a gratis. Ma suvvia. La cifra che intascano oggi gli eletti molisani non sembra un po’ eccessiva? Un consigliere in Emilia Romagna non crediamo lavori meno rispetto ad un eletto molisano. Eppure intasca la metà. Ma Frattura dice che le spese in Regione sono diminuite. Dappertutto, ma non nelle sue tasche. E come fare a difendersi dalle accuse? Accusiamo i giornalisti che si occupano del problema. "Chi sta dietro taluna stampa che si diverte a millantare? Dove sono assunti i figli di qualche giornalista? Con quali sovvenzioni?". Da perfetto uomo delle istituzioni, invece di rispondere del suo operato Frattura chiede spiegazioni a chi svolge il proprio lavoro. E allora via con le domande: e lei signor presidente, con quali soldi ha campato fino ad oggi prima ancora di essere eletto? Con quali sovvenzioni ha mantenuto il suo studio da architetto? Quanti e quali sono i progetti pubblici che le sono stati finanziati? Messa così, presidente Frattura, non le sembra che al di là della morale i cittadini hanno offerto ed offrono già abbastanza per tutta la sua famiglia? E visto che lei, presidente, vuol farla finita con le falsità dopo i tagli effettuati, non possiamo che condividere la sua idea. Allora piuttosto che pensare che i molisani non sono in grado di indignarsi da soli, tagliate sul serio. Ma sulle vostre buste paga.


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3 ottobre 2013

All’indomani della manifestazione popolare del primo ottobre

Le ragioni del popolo e quelle della Casta Si continua imperterriti da parte dei regionali nella copertura delle proprie spettanze e come sono composte: voce per voce, documento contabile per documento contabile. Non è affatto accettabile che vengano riassunte in una cifra indistinta (presidente della giunta e presidente del consiglio 9.061,71 euro ; vice presidente della giunta e vice presidente del consiglio 8.206,71; segretario del consiglio, presidente di commissione e presidente di gruppo 7.779,21; consiglieri regionali 7.346,71), che rimane la più alta in Italia tra gli amministratori regionali. Il popolo che per decisione del consiglio regionale di luglio scorso deve pagare più tasse, più imposte e bolli, nel corso della significativa, straordinaria, manifestazione di ieri, ha chiesto altro. E non sarà soddisfatto fin quanto da parte dei consiglieri regionali del Molise non avranno una risposta di chiarezza e la dimostrata volontà di mettere riparo ai vantaggi indebiti e indebitamente utilizzati (i fondi dei portaborse, per essere chiari). Intanto alcuni consiglieri, solo alcuni, i meno politicamente trogloditi, hanno preso atto del valore sociale e morale della manifestazione popolare,

come opportunamente sottolineato, svincolata dalle bandiere dei partiti e dai palloncini dei sindacati. Non era mai accaduto in precedenza. Del resto neanche la vergogna di aumentare le tasse, le imposte ei bolli in corrispondenza dell’aumento delle proprie prebende era accaduto prima nella

storia di Palazzo Moffa. Ma c’è dell’altro. Va presa in considerazione, seppure come un leggero rigurgito di liberalità, la posizione del presidente Frattura nei confronti dei manifestanti e delle ragioni che li muovono. Sui primi ha espresso parole di comprensione (Questo consiglio non può rimanere estraneo alla sofferenza sociale oggi portata in strada dai nostri cittadini); sulle seconde, la più brutale e ingiustificata supposizione che essi siano nelle mani “di occulti manipolatori delle difficoltà quotidiane”. Qui il corso accelerato di stalinismo impostogli dal cognato Ioffredi e dal sinistro, che più sinistro non si può, Salvatore Ciocca, ha dato i frutti sperati.

Metodo stalinista (“ma chi vi paga?”) in risposta alla protesta

Macchiare la manifestazione popolare di studenti, pensionanti, artigiani, commercianti e casalinghe di strumentalismo, di scopi inconfessati e inconfessabili, di manovre destabilizzatrici, è un affronto all’onestà intellettuale, alla spontaneità, e allo spirito autenticamente democratico (il dissenso è un valore costituzionale), di coloro che hanno manifestato e chiesto il ritorno ad un’equità sociale pesantemente compromessa. Senza bandiere e palloncini, quel popolo ha fatto sì che Frattura riconoscesse, in quanto finora non le ha riconosciute, la necessità e l’urgenza di “ aprire un confronto con le parti sociali e imprenditoriali al fine di dimostrare le soluzioni adottate e di favorire il percorso per ulteriori soluzioni per il contenimento della spesa pubblica e i costi della politica e a dare attuazione alle norme che favoriscono la trasparenza e la partecipazione politico-istituzionale e amministrativa”. Il popolo manifestante ha chiesto anche questo questo e vederselo riconosciuto corrisponde alla trasparenza della protesta e alla sua legittimità di fronte alle tergiversazioni del presidente Frattura, degli assessori e della maggioranza. Della minoranza è opportuno, per decenza politica, non fare alcuna menzione. Così come non meriterebbero commento le intolleranti espressioni dei consiglieri Ioffredi e Ciocca (il comunista in Giaguar). Per il democratico Ioffredi è in atto una campagna denigratoria e la manifestazione di ieri mattina ha sponsor occulti che le Forze dell’Ordine devono individuare per arrivare ai mandanti (si! –ndr). L’altrettanto democratico Ciocca invece s’è chiesto dov’era quella gente che oggi s’indigna, quando erano altri (consiglieri regionali, supponiamo – ndr) che percepivano addirittura doppi stipendi. Vergogna allora e maggiore vergogna ora. Non sono questi parallelismi né gli infangamenti a restituire giustizia al popolo stremato dalle tasse, dalle imposte e dai bolli, in contrapposizione alle migliaia di euro al mese della casta politica imperante. Se ne rendano conto una volta per tutte. Dardo

Dal gruppo regionale di potere si cercano e si evocano finanziatori occulti, si indicano ispiratori di convenienza, si depotenzia ad arte il vero contenuto della protesta: equità e giustizia sociale pagati d’Italia e di aver tartassato più di ogni altra collettività quella molisana Sulla manifestazione dei cittadini davanti al Consiglio regionale, si pongono fasulli interrogativi di chi mira esclusivamente al proprio tornaconto e al proprio interesse e si mostra privo di scrupoli, sulla partecipazione, sul finanziamento, sulla quantità di cittadini presenti e, in alcuni casi, della mala educazione di alcuni manifestanti arrabbiati più che indignati. Si cercano e si evocano finanziatori occulti, si indicano ispiratori di convenienza, si depotenzia ad arte il vero contenuto della protesta, contrapponendo il misero tentativo di giustificare gli iniqui aumenti con i risparmi ottenuti. Non si comprende che l’aumento degli emolumenti è la colmatura di 5 mesi passati a cercare un quinto assessore, a disporre nomine senza meritocrazia promessa, ad aumentare tasse e tributi, a continuare lo sfascio di quel poco di assetto produttivo rimasto, a incasinare ancora di più la sanità, a spegnere l’orchestra molisana, a sbarrare il

Teatro Savoia, a mettere in pericolo Solagrital, Zuccherificio e Ittierre. E mi fermo per pietà. In sette mesi di governo, ci ritroviamo la somma dello sfascio lasciato, con l’aggiunta dell’incapacità di dare una svolta promessa. Si dirà, ma dopo sette mesi. Dopo sette mesi ancora non abbiamo capito qual è, e sarà, il Molise di tutti. La gente, gli incazzati di ieri mattina, hanno percepito che l’unico vero provvedimento preso è quello dell’aumento delle tasse e delle accise, in contemporanea con l’aumento delle indennità ai consiglieri, al presidente e agli assessori regionali. Sono stanchi del solito e stucchevole rito del rinvio a domani, si sentono presi in giro, chiedono risposte concrete ai problemi perché percepiscono che il futuro è incerto. Interiorizzano una sorta di rigetto verso ogni forma organizzata del consenso coatto dei forti contro la massa dei diseredati, si chiamano fuori, scagliando addosso agli uomini del potere monetine

come rappresentazione dell’avidità della politica. Non se ne fregano una “beata mazza” (per dirla con l’eleganza linguistica dell’assessore Facciolla) di tavoli posticci che servono a dispensare acqua santa sulle disgrazie della gente. Si aspettavano una svolta sul lavoro, una ricostruzione del welfare di prossimità, una redistribuzione keynesiana del reddito, si sono trovati in casa una pesante e uniforme impostazione derivata dal governo nazionale. Alle insicurezze nazionali, aggiungono quelle locali, in una sorta di federalismo delle disgrazie. Questa protesta, con questi contenuti, avevano il dovere di organizzarla i sindacati che invece, silenti e commissariati, si sono estraniati e rinchiusi nelle loro autosufficienza da modello 730. La gente è stata lasciata sola, indifesa, tradita, aveva riposto speranze, si è ritrovata sola. E nelle società complesse, se sottomesse, i

vuoti si riempiono anche con l’autorganizzazione. Ci poteva essere tutto il Molise o, almeno, le migliaia di persone che si dilettano a evocare manifestazioni violente, durature, incazzate, armate, schizzate, e tutto l'armamentario retorico a disposizione. Molti di quelli che hanno partecipato lo hanno fatto per dirimersi dalla fiducia mal riposta e altri a conferma di una scelta contraria alla attuale amministrazione, ed è puerile trovare alibi. Intanto, pochi o molti, per la prima volta nel Molise i cittadini protestano svincolati dalle bandiere dei partiti, i palloncini dei sindacati, i richiami a pagamento. Una forma autorganizzata con tanto di obolo e di fatica a parlare con le persone. Si tratta di populismo? di qualunquismo? o forse si tratta di stanchezza e sfiducia verso una classe politica che chiede partecipazione quando è utile per se stessa senza voler pagare pegno? Rino Ziccardi


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CAMPOBASSO. Paolo di Laura Frattura, Michele Petraroia, Francesco Totaro, Domenico Di Nunzio e Massimiliano Scarabeo. Sono ben cinque i componenti del consiglio regionale appartenenti al Partito Democratico. Uno di loro ricopre il ruolo di governatore, altri due vestono i panni dell’assessore. Un altro fa il capogruppo e gestisce 230mila euro all’anno. L’altro fa il consigliere. Le indennità le intascano tutte ma a quanto pare il 10% della quota dovuta al partito non viene mai sborsata. O quasi. Gli unici ad effettuare pagamenti mensili e regolari sono gli assessori Scarabeo e Petraroia. Anche se, a dirla tutta, consegnano nelle casse del partito solo 500 euro al mese e non il 10% degli emolumenti. Poi c’è la new entry Frattura che mensilmente dovrebbe dare circa 1250 euro. Su circa 9mila euro però, ne ha dati solo 2.249 lo scorso mese di agosto. Anche il capogruppo Francesco Totaro non naviga in acque tranquille. Tra la vecchia morosità che secondo indiscrezioni si aggira intorno ai 5mila euro e le nuove mensilità del 2013, ha versato al Pd appena 1.500 euro. Il neo eletto Domenico Di Nunzio, invece, è totalmente moroso. Così, senza soldi, con 28mila euro di crediti, una situazione debitoria risalente alla vecchia gestione fino al 2007 di circa 70mila euro, da non è certo possibile mantenere aperta una sede. Soprattutto se si tratta di quella del capoluogo sita in via Ferrari. Tanto che il tesoriere Costanza Carriero una mattina di agosto si è ritrovata con il telefono staccato per il mancato pagamento delle bollette piuttosto elevate perché riferite al periodo elettorale. Non va meglio neppure tra gli eletti di via Roma. Dalla Provincia infatti, il capogruppo Micaela Fanelli che intasca come consigliere circa 1.200 euro al mese perché presente in tutte le commissioni, ha provveduto a versare lo scorso aprile una quota che si aggira tra le 150 e le 200 euro. E vista la carenza di soldi anche con l’affitto non se la passa bene: su 6 mensilità arretrate sembra si sia riusciti a coprirne 4. Ne restano due. Una situazione al limite della sopportazione per chi gestisce le casse del partito. Interpellata telefonicamente, il tesoriere Costanza Carriero non gradisce molto parlare di questioni interne. “I panni sporchi si lavano in famiglia” risponde prontamente ma poi, incalzata dalle domande fornite da indiscrezioni, sbotta confermando la situazioni di morosità “di alcuni consiglieri regionali” tanto che “è stata attivata la commissione di garanzia del

C’è la crisi: Pd indebitato per i consiglieri morosi Il partito non ha soldi e gli eletti non versano la quota Da Roma arriva il dictat: chi non paga è fuori

partito, sia regionale che nazionale”. I debiti degli eletti doveva essere saldato entro il 30 settembre ma ad oggi l’unico che abbia provveduto sembra sia stato il consigliere provinciale Aufieri subentrato alla parlamentare Laura Venittelli. E sembra che il Pd nazionale abbia già provveduto ad informare tutti: chi non paga la quota è fuori dal partito. C’è crisi economica anche nel Pd e i principali colpevoli sembra siano proprio i cinque esponenti del Pd in Regione che, nonostante si siano aumentati le indennità, evidentemente non arrivano a fine mese e quindi non hanno soldi per versare la quota dovuta, da regolamento, al proprio partito. Una soluzione ci sarebbe: gli eletti di Pa-

lazzo Moffa potrebbero sempre mettersi per strada con il piattino ed organizzare una colletta tra la popolazione molisana. E i parlamentari? Loro la quota la versano al partito nazionale ma anche tra i tre eletti a Roma, Ruta Leva e Venittelli, sembra che gli unici ad essere costanti nel rispettare le regole del partito siano Ruta e Leva. Sull’onorevole Venittelli ad esempio si dice che il Pd Molise aspetta ancora che la deputata versi la quota totale della campagna elettorale. Il segretario regionale e il presidente regionale, eletti in Camera e Senato, hanno dato al Pd 30mila euro. Lei, la baciata dalla fortuna, ne deve ancora 19mila. Costanza Carriero precisa: “Io mi sono attivata nelle opportune sedi per

“Quanno er popolo se sdegna il potere se sgrugna” Il governatore si difende: non ho rubato, sulle indennità si dicono falsità di Massimo Dalla Torre E’ proprio vero che i detti popolari specialmente se in vernacolo sono la saggezza dei popoli. Detti che, come nella fattispecie, la dicono lunga di come siamo arrivati veramente alla frutta, anzi al dopo frutta, con una variante che il conto ancora una volta a pagarlo non è chi dorme sonni tranquilli perché è al sicuro dietro una posizione sociale, economica, politica, ma chi non sa come arrivare a fine mese per far quadrare i conti e magari cercare di mettere da parte qualche risparmio per le evenienze che mandano in affanno il sistema alquanto logoro. Un logorio preoccupante perché quello che è accaduto l’altro ieri dinanzi i cancelli del Consiglio Regionale è solo uno dei tanti sintomi, che esplicitano come il malessere è talmente palese che non ci sono medicine che possano dare sollievo a chi è vittima e sotto certi aspetti forse complice inconsapevole di continue far-

raginosità che rendono la vita di una comunità invivibile. Un sistema che scatena urla e contestazioni, forse anche un po’ oltre le righe, che sono la prova provata che la misura è colma. Vedete carissimi lettori, cui ci rivolgiamo perché siamo consapevoli che sicuramente saprete giudicare meglio di ogni altro gli avvenimenti e di conseguenza sia i commenti sia la cronaca, qui non si tratta di ripicche personali, o manie di protagonismo se non addirittura macchinazioni oscure messe su da chi vuole sovvertire le cose, qui si tratta solo e unicamente che la gente è stanca di vedersi vessata, bene inteso non vogliamo accusare nessuno in particolare. Una vessazione quotidiana che non permette più di ragionare e il lancio di ortaggi all’indirizzo del palazzo è preoccupante, specialmente se si pensa che nel Molise non è mai accaduto. Una vessazione e permetteteci di aggiungere un’esasperazione collettiva che non vuole sentire più le cosiddette “fa-

risolvere questa incresciosa questione”. Non conferma i dati forniti ma neppure li smentisce. Di certo il tono della sua voce non approva l’argomento della telefonata. L’unica risposa che si riesce a scucire sono i rimborsi per le elezioni. “Quelli del 2011, seppure si tratta di soldi spesi, sono stati annullati per l’annullamento delle regionali”. I rimborsi per le elezioni del 2013 invece sono andati a coprire i vecchi debiti lasciati appunto dalla vecchia gestione d’aletiana. Non resta che sperare nel buon cuore degli iscritti: chissà, per solidarietà i poveri regionali potrebbero sempre chiedere di contribuire in nome del comune senso di appartenenza al partito. giorug

volette della buona notte”, perché “l’età della fanciullezza”, come direbbero i poeti romantici è passata da tempo per lasciare spazio all’oscura realtà fatta di rinunce, disoccupazione, desertificazione morale e materiale. Tutte cose che costringono alla fine, a dover necessariamente ribellarsi giacché gli appelli spesso sono vanificati dalle promesse che poi non si mantengono. Non ci piace puntare il dito accusatorio verso la classe che siede nella plancia di comando sia esso nazionale, regionale, comunale o provinciale, anche se le province saranno ridimensionate. Non ci piace perché siamo consapevoli che da grandi responsabilità scaturiscono grandi oneri e in questo preciso momento gli oneri travalicano l’immaginabile tant’è che non tutti sono disposti ad accettarne il peso. Un fardello che è come un macigno che, se non puntellato a dovere, rischia di schiacciare quel poco che ancora resiste; credeteci al punto in cui siamo il poco è ridotto al lumicino. Responsabilità e oneri che, purtroppo, fanno sempre più pendant con il gioco delle parti che è divenuto un qualcosa d’indefinibile. Responsabilità e oneri che invece dovrebbero essere i vettori su cui indirizzare le linee guida di governo. Le quali, non devono essere fatte passare per “baruffe chiozzotte” tra le parti come le definirebbe Carlo Goldoni, bensì dritte, senza alcuna curvatura o interruzione perché se dovessero intersecarsi tra loro, contro ogni regola geometrica, innescherebbero ancora di più la protesta della gente che vuole risposte chiare e risolutrici, perché se questa volta gli indignati sono stati trecento, ci riferiamo alla manifestazione locale, la prossima volta potrebbero decuplicarsi, e allora non ci saranno né cancelli né lucchetti a proteggere chi decide le sorti della comunità qualunque essa sia.


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4 3 ottobre 2013

Safety culture’ e ‘Co-responsability’, esotismo linguistico per coprire il poco che si conclude nelle chilometriche riunioni dell’assessorato alle politiche sociali Cosa hanno da spartire espressioni come ‘safety culture’ e ‘co-responsability’ contenute nel comunicato stampa dell’assessorato regionale alle politiche sociali al termine della serie di incontri incentrati sul Comitato di coordinamento per la sicurezza sui luoghi di lavoro, crediamo niente. Sono espressioni che hanno un loro corrispettivo nella lingua italiana (cultura delle sicurezza e corresponsabilità) e, siccome siamo in Italia, dovremmo usare la nostra lingua. Peraltro, lo conferma la direttiva della presidenza del Consiglio dei ministri inviata ai pubblici amministratori, con la raccomandazione di scrivere e parlare chiaro. Per l’assessore Petraroia un po’ di esotismo linguistico forse lo aiuta a coprire la scarsezza di contenuti che raggiunge con la sequela infinita di incontri, riunioni, assemblee, tavole rotonde (e quadrate). Non ha fatto eccezione la sequenza delle riunioni del Comitato di coordinamento per la sicurezza sui luoghi di lavoro chiamato ad esprimere le sue potenzialità di intervento subito dopo il grave incidente mortale avvenuto in un cantiere dove si stavano installando pale eoliche a Montenero di Bisaccia. Scarsezza di contenuto, dicevamo. Giudichi il lettore. Di seguito riportiamo, infatti, la conclusione degli incontri cui

hanno preso parte decine di funzionari e dirigenti pubblici sottratti ai rispettivi compiti istituzionali pur di assecondare il vezzo assemblearistico dell’assessore. Leggiamo le conclusioni, dunque, e vediamo cosa hanno di pratico. D’ora in poi dovrebbe esserci maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro grazie a un nuovo metodo di approccio alle tematiche della prevenzione e sicurezza. Come? Con la convocazione, almeno semestrale, di un’Assemblea allargata alle rappresentanze che, per motivi normativi, non rientrano tra i membri effettivi del Comitato regionale, e con la costituzione di specifici gruppi di lavoro con funzioni di studio, approfondimento e di mera istruttoria di tematiche specifiche che potranno essere successivamente affrontate dal Comitato. Ciò, secondo le valutazioni conclusive dell’assessore, dovrebbe tutelare la salute dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro. Non pago, egli ritiene che il 2014 sarà caratterizzato da una maggiore trasparenza e compartecipazione grazie alle linee di intervento individuate nelle attività di vigilanza (ma non sono state dette né indicate - ndr) e una programmazione orientata al risultato di efficacia sul piano della prevenzione di malattie ed infortuni più che al mero rispetto della regolamentazione (un assurdo: le regole dovrebbero indoicare gli interventi prevenzione o no?); alla valorizzazione delle figure professionali coinvolte attraverso un con-

tinuo confronto con il mondo della scuola e dell’università; e alla ricerca e all’efficacia dell’azione di controllo, nonché alla valorizzazione degli accordi aziendali e territoriali che promuovano l’adozione da parte di datori di lavoro, dei lavoratori, e di tutti i soggetti interessati, di comportamenti volti a migliorare i livelli di tutela della salute e della sicurezza. Per arrivare a queste conclusioni, che sono poi semplici linee di condotta, sono state necessarie più riunioni e, come già detto, la partecipazione di decine di figure istituzionali e non. Eppure, l’assessore s’è detto soddisfatto e certo che da quanto è stato raggiunto scaturirà una maggiore sicurezza sul lavoro. Se lo dice lui, bisogna credergli sulla parola. Poi, prima di sciogliere la seduta finale, come cavolo a merenda, nella circostanza, ha informato i partecipanti e, attraverso un comunicato stampa, l’opinione pubblica, sugli sviluppi della concessione degli ammortizzatori sociali. In particolare, i trattamenti di integrazione salariale in deroga. Provvedimenti che saranno concessi in favore dei dipendenti (operai, impiegati, intermedi, quadri, apprendisti, lavoratori a tempo determinato, somministrati, soci lavoratori di cooperative di produzione, lavoratori a domicilio) delle imprese appartenenti a tutti i settori lavorativi. La via della soluzione pratica dei problemi, ancora una volta, però, non è stata imboccata. Dardo

L'intervento

Quando il silenzio è demagogia e ipocrisia Il silenzio che attanaglia i protagonisti della vicenda “Stalla di 12.000 manze”, firmata Granarolo e sponsorizzata da una serie di personaggi più o meno illustri, lascia circolare voci che meritano di essere raccontate e che spiegano tante cose nel momento in cui si confermeranno vere. C’è stato chi vi aveva annunciato che il vero sito della stalla è stato deciso a San Martino in Pensilis, il paese che da quando è nelle mani di Facciolla, come sindaco, ieri, e assessore regionale all’agricoltura e all’ambiente, oggi, è appagato per aver destinato alle pale eoliche ettari del proprio territorio, il grande e vero tesoro che ha dopo la carrese e la Pampanella, e per sacrificarlo, oggi, alla mega stalla della Granarolo. Dal silenzio di quest’assessore, che incanta la gente con le parole e opera come un navigato doroteo di un tempo, è uscita la notizia che un gruppo di proprietari terrieri, prim’ancora che coltivatori, è andato a visitare la stalla spagnola di oltre 7.000 manze nei pressi di Saragozza, nel bel mezzo di un parco eolico. Se la

notizia è confermata, c’è da dire che sono lì per essere convinti della bontà del progetto e la definizione della vendita del terreno che serve per la piattaforma di cemento che sopporterà la stalla. E allora c’è da credere anche all’altra notizia uscita dal silenzio del Seminario di Larino e cioè della messa a disposizione dei terreni di Monte Arcano per dare alla Granarolo la possibilità di presentare al Ministero il suo progetto di una stalla di 12.000 manze che, altre voci scappate dal silenzio del sindaco di Larino o di qualche porta borse di vecchia data, è l’unica opportunità per la nostra città e per il Molise. Opportunità! Una parola che suona bene per la Granarolo che realizza un progetto, finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani, in cambio, grazie alla lungimiranza dei parlamentari molisani e del governo regionale e, sempre se risponde a verità la visita dei proprietari terrieri a Saragozza, del ex Sindaco di San Martino in Pensilis, di una colata di cemento, fiumi di acqua, pezzi importanti di paesaggio e

ambiente. Più che di opportunità, al di là di quanto vengono pagati i terreni ai proprietari terrieri, bisogna parlare di svendita di un pezzo di territorio irrigato di San Martino e, con esso, dell’intero Molise. La verità è che non ancora riescono a rendersi conto della situazione grave, pesante che vive il mondo e, tanto più, il nostro Paese a causa di sprechi non più sostenibili, soprattutto quelli riferiti al territorio. In pratica non sanno quello che fanno in un momento in cui “il passato è futuro”, se uno pensa all’agricoltura e alla ruralità, al bisogno di cibo di qualità, alle tradizioni e, soprattutto, ai paesaggi che, senza le pale eoliche a coprire il paesaggio incantevole del mare tra le Tremiti e il Gargano, sono una straordinaria fonte di emozioni che il turista vuole vivere prima di ogni altra cosa per sentirsi appagato e pronto a tornare. Il turismo e l’agricoltura sono le due vere opportunità, se diventano programmazione e azione subito, per un Molise che vuole costruire il suo futuro e metterlo a disposizione delle

nuove generazioni, altro che una megastalla di 12.000 manze che incide sull’ambiente e il paesaggio e, nel momento in cui questo accade, chiude anche al turismo! Oltretutto, con la messa a disposizione di qualche posto di lavoro in cambio delle possibilità offerte da 100 ettari coltivati irrigati, la megastalla nega la possibilità di produrre cibo di qualità e offende quanti in quel territorio hanno investito in vigne e cantine, oliveti e frantoi, agriturismo e ospitalità. Il silenzio che coinvolge i protagonisti sopracitati è, comunque, l’aspetto altrettanto preoccupante perché spiega un comportamento che nega il coinvolgimento e la partecipazione alle scelte dei cittadini, a significare che i sindaci, i consiglieri regionali, i parlamentari e, perfino, i rappresentanti del Seminario di Termoli-Larino, proprietario di terreni donati dai larinesi, dei cittadini hanno poca o nulla considerazione. E questo non è una cosa che li fa onore visto che si mette in discussione la democrazia. Larino Viva


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Scelte “ad libitum” all’interno della lista degli idonei, con il marchio della preferenza per coloro che vantano vicinanza politica, dimestichezza personale col presidente e gli assessori, un’esperienza collaudata nel ruolo dirigenziale o una qualche meritocrazia professionale

Pronto l’assalto alla diligenza delle dirigenze! Via libera al nuovo Direttore Generale e ai cinque direttori d’area. Il governo regionale vive l’eccitazione di questo cambio ai vertici dell’organizzazione manageriale dell’ente, sa di avere gli occhi della critica addosso, sa pure che non potrà essere alieno da favoritismi e clientelismo nell’attingere e nello scegliere tra gli idonei coloro cui affidare l’incombenza di una nuova efficiente (spera la gente) gestione degli apparati regionali. Si annuncia uno spoil-system camuffato. Il bottino dirigenziale infatti sarà realizzato andando a scegliere “ad libitum” all’interno della lista degli idonei, con il marchio della preferenza per coloro che vantano vicinanza politica (Vincenzo De Marco, Sergio Di Vico, Cosimo Dentizzi, Giovanni Di Pilla), dimestichezza personale col presidente e con gli assessori (Massimo Pillarella, Lorella Palladino, Gaspare Tocci), un’esperienza collaudata nel ruolo dirigenziale (Antonio Iacobucci, Rodolfo Cocozza,

Carmine Pace) o una qualche meritocrazia personale e professionale in aggiunta ad influenti mallevadorie esterne (Lucio Di Gaetano, Angelo Percopo, Roberto Fagnano, Alberto Manfredi Selvaggi). La roulette la giocano in tanti, dicevamo. Ma il croupier è abilissimo a gestirla, facendo in modo che escano i nomi che si vogliono e null’altri. Un direttore generale e cinque direttori d’area. Eventuali delusi o scontenti si potranno rifare con le 2 dirigenze dell’Autorità di bacino, con la dirigenza dell’Iresmo e con quella dell’Esu, con le tre dirigenze dell’Agenzia Molise lavoro (finché sarà tenuta in piedi) per la quale, dopo il defenestramento, cerca di tornare in gioco anche Biagio Testa. Se Frattura & Company hanno il mazzo delle carte in mano, non di meno al tavolo delle cariche e degli incarichi partecipa da protagonista il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro che, da transfuga del centrodestra, ha

maturato una forte attitudine alle spartizioni di potere e al clientelismo. La nuova organizzazione dell’Ente gli ha riservato ben 9 (dicansi 9) dirigenze da gestire. Si vedranno delle belle. Il prologo, diciamolo chiaramente, è stato quanto mai indicativo della spregiudicatezza dei comportamenti e della potestà assolutistica dei nuovi padroni del Molise. I nomi di Mariaolga Mogavero e di Carmela Lalli sono la cartina del Tornasole del metodo politico e amministrativo in atto. Per completezza di cronaca, e per dare al lettore il quadro d’assieme della qualità e della quantità dei professionisti che hanno titolo per assumere funzioni dirigenziali e direttive nel contesto organizzativo della Regione Molise, di seguito riportiamo i nomi degli altri concorrenti: Gilberto Ambotta, Pellegrino Amore, Antonio Calise, Domenico Carano, Giulana Carano, Michele Antonio Carmosino, Maria Antonietta Cennamo (da poco dirigente regionale in pensione), Dario Ciccarelli, Carlo Cicchese, Anna Maria Coppola, Claudio Cristofaro, Giuseppe Cutone, Paolo Pasquale D’Anello, Ernesto Del Prete, Raffaele D’Elia, Pasquale Mauro Di Mirco, Giovanni D’Uva, Angelo Fratangelo, Giuseppe Antonio Giarrusso, Pierluigi Lagioia, Antonio Lastoria, Maria Stella Marino, Lino Mastronardi, Giuseppe Murgolo, Francesco Nola, Salvatore Panaro, Gabriella Petrollini, Donatella Pisaturo, Govanni Presutti, Antonio Romano, Antonio Russo, Gabriella Santoro, Mario Schintu, Laura Scioli, Francesco Sforza, Mariarosaria Simonelli, Antonella Tabasso, Gianfranca Testa, Vincenzo Toma, Vincenzo Tosques, Franco Veltro. Un gran numero di donne. C’era anche la Micaela Fanelli, ma ha chiesto di uscire dalla lista. Punta a ben altri traguardi. Signori, il meglio del Molise! Dardo

L'intervento

L'Acem torna a denunciare la grave situazione in essere

"La Regione ancora non ci paga" CAMPOBASSO. L’Acem (Associazione Costruttori Edili del Molise) esprime indignazione circa la notizia inerente l’erogazione di cospicui premi a dirigenti da parte di Enti locali in un momento in cui le imprese ad oggi continuano a non essere pagate, nonostante numeri e cifre sbandierati qua e là sugli organi di informazione ma non ancora riscossi materialmente. Questo dimostra che le carenze di liquidità più volte ostentate dalla classe dirigente per giustificarsi, riguardano sempre e soltanto le aziende creditrici della Pubblica Amministrazione, mentre ritardi di pagamento o interruzioni di flussi di cassa non si verificano mai per le altre spese e per i suoi emolumenti. Con tutto il rispetto per i dirigenti della Pubblica Amministrazione e per i dipendenti pubblici, va sottolineato che i dipendenti e gli operai delle aziende private hanno pari diritti e pari dignità ed a causa dei mancati pagamenti nel solo settore dell’edilizia in Molise, di loro hanno perso il lavoro ben oltre 4000 unità nell’ultimo triennio e numerosi altri lo perderanno a breve in mancanza di un seria inversione di marcia nel modus operandi. Intanto, il Presidente dell’Associazione Corrado Di Niro a breve convocherà un’altra conferenza stampa per fare il punto della questione, sulla gravissima situazione che non accenna a migliorare.

Buoni casa: la “casa” non è uguale per tutti

Apprendiamo che l’assessore Nagni e la giunta Frattura hanno deliberato l’ennesimo finanziamento a favore dei “buoni casa 2004” esaurendo di fatto tutta la graduatoria e chiudendo una fase che si trascinava da circa dieci anni. Apprendiamo non senza stupore che l’assessore Nagni e la giunta Frattura non hanno inteso, parallelamente, stanziare alcun finanziamento a favore delle 1.500 famiglie dei “buoni casa 2009” che permetta lo scorrimento della graduatoria rimasta ferma a soli 150 contributi. Non possono esistere graduatorie di serie “A” e graduatorie di serie “B” famiglie di serie “A” e famiglie di serie “B” e soprattutto atti amministrativi di serie “A” e atti amministrativi di serie “B”. Il dovere istituzionale impone che si dia continuità amministrativa agli atti adottati dalla Regione a prescindere dalla parte cui si appartiene: non è consentita l’identificazione politica di un bando o di un atto ed il conseguente ostracismo, peraltro a danno dei cittadini.

La nuova e diversa visione della soluzione alla “questione casa” che l’assessore Nagni teorizza (d’effetto quale il “social housing”, le ipotetiche formule di “integrazione pubblico/privato” o le alchimie “finanziarie”) non può valere per il passato e per una situazione che rischia di degenerare e di esplodere in tutta la drammaticità. Le famiglie non possono più farsi carico di oneri per sé e per i propri figli, non riescono più a sostenere due o più nuclei familiari, non possono correre il rischio di vedersi vendere all’asta la propria casa o quella dei figli. Per questo continuiamo a chiedere, nel silenzio assordante e complice di tutti gli amministratori comunali, provinciali e regionali, che vengano stanziate con la massima urgenza risorse che vadano a sbloccare la situazione di stallo dei “buoni casa 2009” oltre all’adozione di un cronoprogramma finanziario che porti all’esaurimento della graduatoria in tempi ragionevoli. Il costituendo comitato prima casa


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Campobasso

3 ottobre 2013

Colagiovanni-Di Bartolomeo: finisce l’idillio Il consigliere del Pdl alla carica contro assessore e sindaco: nel settore del commercio solo atti fallimentari

“Dopo quattro anni e mezzo il sindaco si rende conto che la fiera non si può più organizzare”. Il consigliere Salvatore Colagiovanni reagisce alla notizia diffusa dal sindaco e dall’assessore al Commercio e lo fa criticando aspramente il loro operato nel settore del commercio. “Solo atti fallimentari – ha detto il capogruppo del Pdl ieri in conferenza stampa - la fiera è stata organizzata con successo per quattro anni ma, ora, all’improvviso si rendono conto che ci sono degli impedimenti”. Per confermare la sua tesi Colagiovanni ha invitato all’incontro con gli organi di informazione anche l’ex assessore al Commercio Pasquale Colarusso che ha confermato la validità dell’evento fiera ereditato dalla precedente amministrazione guidata da Di Fabio e rilanciato con Di Bartolomeo attraverso la convenzione con Confesercenti. Colarusso,

inoltre, ha tenuto a precisare che i commercianti della città devono essere tutelati sempre e non a intermittenza così come si sta facendo adesso decidendo di interrompere la fiera per tutelate i commercianti del capoluogo e dando spazio, allo stesso tempo, agli ambulanti che non sono di Campobasso.. “Se di colpo Di Bartolomeo e Giuseppe Cimino hanno scoperto che l’evento è poco remunerativo e che sussistono dei problemi nella concessione dell’area, qualcosa non torna - – ha continuato Colagiovanni – evidentemente sono nate delle tensioni tra gli amministratori e il vertice di Confesercenti , altrimenti la faccenda non si spiega”. Colagiovanni non si è limitato a criticare il primo cittadino e il suo vice, si è scagliato anche contro i colleghi che hanno già scelto di sostenere la ricandidatura di Di Bar-

Campagna Amica, da oggi si riparte La manifestazione della Coldiretti in piazza Municipio a Campobasso CAMPOBASSO. Da oggi, a Campobasso in Piazza Vittorio Emanuele II, antistante il Municipio, dalle ore 9,00 ritorna l’appuntamento settimanale con il “MERCATO DI CAMPAGNA AMICA” di Coldiretti Molise, in collaborazione con la Camera di Commercio Provinciale e con la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Campobasso e della sua Polizia Municipale, che hanno reso possibile l’evento. L’iniziativa è un’occasione preziosa per i consumatori, per avere il giusto rapporto qualità/prezzo, potendo interagire direttamente con gli agricoltori-produttori. L’evento, che, oltre alla promozione e valorizzazione delle produzioni agricole molisane, rappresenta un importante momento di animazione ed attrazione per il centro cittadino, è una mostra-mercato, svolta esclusivamente da imprenditori agricoli, autorizzati ai sensi del D.lgs n. 228 del 2001 e successive integrazioni, che proporranno solo prodotti provenienti dalle loro aziende agricole, ubicate in regione Molise, ed interagiranno con i cittadini, informandoli sulle produzioni tipiche e tradizionali del Molise, indicandone metodi e tecniche di produzione. “L’appuntamento con il MERCATO DI CAMPAGNA AMICA – osserva Vittorio Sallustio, presidente di Coldiretti Molise – assume un’importanza maggiore, anche in considerazione dell’attenzione massima che i consumatori mettono nelle scelte alimentari. Per effetto della crisi, secondo una nostra indagine, il 68 per cento degli italiani ha tagliato i pasti fuori casa nei ristoranti, al bar, in trattoria o in pizzeria, mentre il 60 per cento ha anche ridotto le spese per l’intrattenimento. Un esempio emblematico è rappresentato dal fatto che, per la prima volta dal loro arrivo in Italia, si è addirittura ridotta la spesa degli italiani per l’acquisto di insalate pronte fresche e confezionate (IV gamma), che in precedenza avevano avuto tassi di crescita a due cifre. Per questi prodotti si è verificato un crollo record della spesa del 7,5 per cento, nei primi otto mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, secondo l’Ismea. Gli italiani adesso preferiscono passare più tempo in cucina, a prepararsi da mangiare ed anche a lavare e tagliare l’insalata.”

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di Giuseppe Saluppo

tolomeo alle prossime elezioni. “Non ho dato la mia adesione perché ritengo che sia necessario coinvolgere il partito, è una decisione che deve essere presa solo dopo aver sentito i vari esponenti del Pdl”. Insomma Colagiovanni alza la testa perché punta alla poltrona del sindaco, resta in maggioranza ma è stufo di assecondare Di Bartolomeo. “Il sindaco – ha concluso – è troppo abituato ad essere circondato da persone che gli danno sempre ragione, è arrivato il momento che qualcuno gli faccia capire che le cose non funzionano così e che gli atti devono scaturire da un confronto democratico”. Teresa Manara

Assunzioni Rai: e i molisani? Scontro a distanza tra il consigliere nazionale dell'Ordine e il Cdr della sede regionale CAMPOBASSO. E' legittimo che un'azienda proceda all'assunzione di giornalisti seguendo un criterio nazionale. Ma non è possibile che non si possa tenere in nessun conto una presenza di giornalisti disoccupati molisani per la sede locale. Era stato il consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Vincenzo Cimino, a richiamare l'attenzione sulla questione e si è buscato poche ma dure righe del Cdr della Tgr del Molise che " respinge con sdegno le dichiarazioni del professor Cimino che, nella sua veste di consigliere nazionale dell'ordine dei Giornalisti, dovrebbe evitare di lanciare accuse inesistenti e preoccuparsi invece di esercitare il suo ruolo con misura ed equilibrio. L'Ordine dei Giornalisti deve vigilare sulla deontologia dei suoi iscritti e non sui criteri di assunzioni. Per questo spe-

cifico aspetto ci sono altri organismi. Non è una questione formale ma di democratico rispetto di ruoli e funzioni. Vogliamo anche ricordare che norme e sentenze vietano assunzioni su base regionale. Per rimanere nello specifico , ad esempi , in Molise solo molisani". Una risposta che, francamente, lascia l'amaro in bocca perchè è pur vero che vanno rispettate leggi e regole ma non è possibile che solo perchè siamo una piccola terra nessun giornalista di questo lembo di territorio possa entrare nel novero dei fortunati. "8 nuovi giornalisti professionisti, appena usciti dalla scuola di Perugia, riempiranno gli schermi del Tg3 Molise", era stato il grido di Vincenzo Cimino. "Alla faccia dei disoccupati molisani, alla faccia delle nostre e vostre legittime aspettative, alla faccia del manuale Cen-

celli ed alla faccia del rispetto e della tutela che dovrebbero essere alla base del diritto al lavoro. E così mentre tanti giornalisti professionisti disoccupati del Molise si arrabbattono come possono per pochi spiccioli, magari costretti a fare altri lavori, mentre gli stessi disoccupati del Molise si attendono qualche tutela, qualche riconoscimento che possa far rimanere accesa una flebile speranza nel loro cuore, piomba questa notizia che sicuramente si abbatterà come una scure. A che cosa servirà mai essere giornalista disoccupato del Molise se in nessuna forma puoi essere assorbito dal mercato pubblico o privato?". Da parte nostra non ci troviamo nulla di scandaloso. Anzi, la volontà espressa da un consigliere nazionale dell'Ordine di fare chiarezza dopo anni di silenzi.

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Campobasso

3 ottobre 2013

VERSO IL VOTO

Candidati sindaco, Scasserra c’è Non lo ammetterà mai, non lo dirà mai palesemente ma la sua candidatura alla carica di sindaco è certa. Certa, certa forse no ma molto, molto probabile, si. Michele Scasserra vuole occupare il posto di Gino Di Bartolomeo , diventare il primo cittadino di Campobasso, sedere sulla poltrona principale del Comune capoluogo di regione. Ufficialmente continua ad escluderlo categoricamente ma, in realtà, ci sta pensando seriamente o, come si dice quando non si ha la prova provata, ci starebbe facendo un pensierino. L’uso del condizionale è doveroso per

non suscitare reazioni stizzite e allora è preferibile proseguire utilizzando la forma verbale dell’incertezza e della possibilità. Pare, si dice che Scasserra stia valutando la candidatura anzi, sembra che il progetto per espugnare il Palazzo di Città non sia affatto in fase embrionale ma in avanzato stato di sviluppo. Che si tratti di un caffè in via Petrella, di un aperitivo in piazza Pepe, di una birretta in via Duca D’Aosta, di incroci più o meno casuali o di veri e propri appuntamenti , poco importa. Ciò che conta, invece, è la natura esplorativa degli incontri finalizzati a verificare la fattibilità della candidatura dell’imprenditore. E se con amici e conoscenti si sonda il terreno alla luce del sole , con i politici si “quaglia” in gran segreto. Con estrema riservatezza si chiudono accordi, si stringono intese e si studiano strategie in compagnia di esponenti politici, assessori, consiglieri comunali ed ex consiglieri regionali. Ancora niente di suggellato, per ora può bastare una stretta di mano, una pacca sulla spalla, una strizzatina d’occhio, uno sguardo d’intesa. Patti elettorali ed

BONEFRO. Sono trascorsi ormai 11 anni dal sisma che colpì le zone del cratere della nostra regione e le situazioni di disagio continuano ad essere sempre più gravi, per i dimoranti nei villaggi provvisori. A Bonefro, lunedì prossimo sarà sospeso purtroppo il “sevizio Navetta “ che ad oggi collega il villaggio al centro urbano. Nel 2002, per fronteggiare la fase di emergenza abitativa, si è reso necessario organizzare un efficiente servizio navetta per il trasporto dei cittadini e degli alunni. Tutti ben sanno che il villaggio temporaneo dista dal centro urbano oltre due km e oltre ad ospitare una sessantina di prefabbricati ospita anche le scuole elementari e medie. Il servizio navetta dal 2003 è stato autorizzato dalla Regione Molise con atto giuntale n. 252 del 24.02.2003 ed è stato affidato sino alla data odierna a una ditta locale di trasporto pubblico , regolarmente autorizzata dalla Regione Molise.

eventuali apparentamenti verranno con il tempo. Adesso si gettano le basi per assicurarsi di essere “in pole” ben staccati dal centrodestra e dal centrosinistra. Appoggi? Si. Sostegno? Sii. Adesioni? Siii. Ma guai ad utilizzare la parola investitura o endorsement come dicono gli esterofili o quelli che vogliono darsi un tono perché loro sì che “masticano la politica”. Scasserra non ne vuole sapere di investiture ufficiali né dall’una, né dall’altra parte. E se, per essere un po’ più diretti, non è propenso ad accettare la benedizione del Pd, quindi di Roberto Ruta, né del Pdl, quindi di Michele Iorio, ed escludendo anche i pentastellati del capoluogo che quasi certamente correranno da soli, è facile intuire con chi, pare, stia stringendo o abbia già stretto una delle prime intese per conquistare Palazzo San Giorgio. Ancora non è chiaro? Ma si che è chiaro. Sembra proprio che si tratti di Massimino, quel Massi-

mino che, se per i più benevoli è l’aspirante “grillino”, per i più maligni resta l’eterno “sapientino”. Gli incontri proseguono, le chiacchierate esplorative pure e, più o meno in sordina, Scasserra si prepara. Dal 2009 al 2011 è stato presidente di Assindustria Molise. E' socio fondatore e consigliere di amministrazione della Banca Popolare delle Province Molisane. Nell'ottobre del 2011 è stato eletto consigliere regio-

nale, per la circoscrizione provinciale di Campobasso, nella lista civica Molise Civile. Nel novembre del 2011 è stato nominato assessore regionale, con attribuzione della delega allo Sviluppo economico, alle Attività produttive, al Turismo e all’Energia. A febbraio del 2013 si è candidato alla Camera con Monti. Nel 2014 sindaco di Campobasso? Non si sa. Forse, ci prova. Non è detto che ci riesca. Teresa Manara

La Regione Molise “lascia a piedi” gli anziani e gli alunni del villaggio provvisorio di Bonefro Il servizio interessato è stato regolarmente pagato con i fondi regionali all’uopo destinati fino alla data del 30 aprile 2012 . Il servizio è espletato a tutt’oggi ma i pagamenti alla ditta non sono stati più effettuati, poiché sono state sospese tutte le attività della struttura Commissariale presso la Regione Molise compresa la partecipazione della stessa ai costi relativi ai servizi essenziali per le comunità colpite dai tragici eventi del sisma del 31.10.2002, trai i quali il servizio di navetta villaggio provvisorio/centro urbano. Il Sindaco Giuseppe Montagano dichiara: “Le famiglie che, ancora oggi, vivono nel nostro villaggio provvisorio sono circa 25 e sono formate per lo più da persone anziane che vivono sole, senza nessuna rete famigliare di sostegno. Con la sospensione del servizio navetta , non

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di Giuseppe Saluppo

saranno più garantite a queste persone i servizi essenziali di prima necessità, come il servizio di collegamento al centro abitato per visite mediche, farmacia, Comune, Ufficio Postale, Banca ecc… Si lascerebbero quindi, tutte questi anziani, prive di servizi primari e vitali, creando cosi un vero proprio problema sociale. Oltre il danno anche la beffa”. “Il problema poi si estende anche al trasporto alunni - continua il Sindaco infatti nel nostro villaggio sono presenti ancora le scuole elementari e medie. Tutti i giorni circa 100 alunni vengono accompagnati con la navetta presso i moduli abitativi adibiti a scuole. Con questa interruzione anche gli alunni subiranno ulteriori disagi. Non solo da 10 anni si seguono le lezioni in delle scuole in legno ma ora gli verrà sospeso anche l’accom-

pagnamento, e negato il diritto allo studio sancito dalla legge”. “Mi appello- continua Montagano – ancora una volta al Presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura, al consigliere Ciocca, all’Assessore Nagni, all’assessore Petraroia, a tutti i consiglieri regionali, di provvedere urgentemente e di arrivare, questa volta, ad una soluzione concreta e certa, nonostante le mie numerose sollecitazioni. Bisogna trovare urgentemente i fondi necessari per pagare. sia la ditta che non viene pagata dal mese di aprile 2012 , e sia i finanziamenti per poter continuare il servizio. Non possiamo lasciare a piedi i nostri anziani e i nostri alunni, abbiamo il dovere di garantire loro, almeno, il servizio di collegamento con il centro abitato e il diritto allo studio e alla cultura”.

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Isernia

3 ottobre 2013

“Ittierre, la truffa scoperta da Bianchi” L'inchiesta della Procura partita proprio dall'imprenditore. Laricostruzione dei fatti

di Donatella Petrino La stampa ha omesso di informare i lettori che la maxi truffa è stata SCOPERTA a pochi giorni dall’entrata in azienda, proprio dal nuovo proprietario Bianchi, perché gran parte del debito delle aziende inquisite era passato alla nuova gestione ITR NEW. Un controllo minuzioso di quanto ereditato come debito, ha allertato il nuovo imprenditore BIANCHI e dall’analisi minuziosa delle fatture si è scoperta la truffa e quindi denuncia è partita proprio da Bianchi che avrebbe dovuto pagare il debito a questi fornitori a fronte evidentemente di fatture false emesse e transitate nella new co. La Procura della Repubblica ha disposto gli accertamenti dovuti e quindi l’indagine con l’ausilio della guardia di finanza sta facendo luce sulla frode. Purtroppo, per una parte del debito acquisito dalla nuova gestione ITR , era stata già effettuata la cessione bancaria e, quindi aimè, pur ESSENDO UNA PALESE TRUFFA, il nuovo imprenditore BIANCHI …ha dovuto pagare agli istituti di credito cessionari la quota già ceduta, sottraendo quindi liquidità alla sua nuova gestione e quindi ai fornitori e ai dipendenti onesti che sono stati defraudati dei loro soldi dai corrotti. L’altro giorno parlando con alcuni giornalisti, li avevo invitati a fare un’analisi seria, dettagliata e puntuale del perché oggi, c’è una mancanza di liquidità per fronteggiare i debiti assunti e invece di SPETTACOLARIZZARE IL DOLORE, li ho invitati a leggere le carte ufficiali gli accordi e le promesse mai mantenute. NON SE NE PUO’ PIU’ DI SENTIRE CHE GLI STI-

PENDI CE LI HA PAGATI LA REGIONE CON L’ON THE JOB E CHE LA NUOVA ITR AVREBBE AVUTO SOLDI PUBBLICI…..Andate a vedere lo stato patrimoniale attivo depositato al Tribunale e per favore constatate quanti crediti tributari e previdenziali sono iscritti nella sezione 4bis e 4ter del bilancio, perché gli unici soldi che ha pagato la regione e con notevole ritardo, sono i compensi ai consulenti dell’ON THE JOB ma nulla è stato corrisposto alla nuova ITR, se non la compensazione tramite INPS dei contributi, che fino a qualche anno fa avveniva mediante il beneficio della…..DEFISCALIZZAZIONE DEGLI ONERI SOCIALI …..di cui hanno usufruito tutte le aziende ubicate nel molise, ma adesso questa LEGGE non c’è più. Per rendersi meglio conto basta confrontare i dati pubblici in bilancio del costo del personale dei bilanci PRE AS / AS e attuali, per rendersi conto che oscilla di molto poco e che quindi, a parte una minima compensazione sui contributi, gli stipendi sono stati erogati dall’azienda. Non si può dire ladro ad un imprenditore che non ha preso un CENTESIMO di soldi pubblici, senza il rischio di essere diffamati, perché nonostante vi siano stati dileggiatori che si sono permessi di dire millanterie pubblicamente, la ITR NEW è stata finanziata esclusivamente con i soldi e con le garanzie di ALBISETTI …che non era affatto fallita, ma godeva di cosi’ tante credenziali, che le banche ordinarie hanno concesso credito alla controllata ITR sulla base degli indici positivi del bilancio proprio della ALBISETTI che è la CONTROLLANTE. Senza la promessa di una politica sociale, Bianchi non sa-

rebbe mai stato cosi’ pazzo da prendere in carico 700 dipendenti con continuità di stipendio, livello e ogni sorta di benefit acquisito, ma avrebbe preso un numero minore di addetti e sicuramente con nuove condizioni contrattuali, magari passando anche per la mobilità per avere gli sgravi fiscali, MA INVECE E’ STATO PORTATO A CASA il miglior accordo sindacale che ci sia stato mai in ITALIA, perché la presenza istituzionale aveva appunto garantito il sostegno all’impresa che poi di fatto non c’è stato e, quindi, tranne i lavoratori che non sono stati acquisiti dalla nuova società e sono stati posti in CIGS dalla gestione commissariale, per tutti gli altri c’è stata assoluta continuità contrattuale di stipendi e di livelli. Le ragioni di una crisi senza precedenti non certo ve le devo spiegare io e, insieme a tutte le altre imprese ITALIANE e MOLISANE, la privatissima ITR, in quanto non è partecipata da nessun ente pubblico, ma unico proprietario è il consiglio di amministrazione nella persona del presidente BIANCHI ANTONIO e quindi ogni decisione sulle sorti della sua impresa è rimessa a lui e prescinde da ogni millanteria politica a scopo di perenne campagna elettorale. Ebbene l’imprenditore, nel suo diritto, ha scelto di presentare concordato preventivo in bianco, pertanto ora sarà il giudice a valutare le sorti di continuità o sospensione dell’attività, dopo aver valutato tutta la documentazione che stiamo producendo. PS: non uso mai pseudonimi e non mi nascondo mai dietro false identità perché ogni mia affermazione è assolutamente documentata !!!

Carpinone-Sulmona, primi passi Incontro per il coinvolgimento delle due Regioni per intervenire sulla linea ISERNIA. Si è tenuto ieri mattina presso l’assessorato regionale ai trasporti l’incontro tra l’assessore Pierpaolo Nagni e i sindacati Filt Cgil e Fit Cisl in merito alla paventata dismissione, entro il 2014, della linea ferroviaria Sulmona - Carpinone e la mancata continuità con la tratta principale Campobasso – Roma – Napoli. Un’incontro sollecitato dagli stessi sindacati con la richiesta di considerare l’opportunità di aprire un tavolo tecnico che preveda la partecipazione delle società del gruppo Fs,delle sigle sindacali,delle associazioni di consumatori e delle autorità competenti delle regioni interessate. Soddisfazione è stata espressa dal rappresentante della Filt Cgil, Giorgio Simonetti per la disponibilità al confronto dell’assessore Nagni. “Abbiamo recentemente e nuovamente sollevato il problema della Sulmona - Carpinone chiedendo l’intervento dell’assessore affinché interessi il suo omologo della Regione Abruzzo, ma anche l’assessore al ramo della Regione Campania. Questo perché - ha spiegato meglio - le competenze per le infrastrutture ferroviarie sono state recentemente trasferite da Bari alla Campania che si è già dimostrata interessata all’apertura della linea Sulmona - Carpinone, non solo per fini turistici ma anche per l’utilizzo di alcuni convogli, ad esempio attraverso il ripristino della corsa Pescara - Napoli”. “L’incontro di oggi – ha dichiarato l’assessore Nagni – è stato anche un’occasione per rivedere insieme ai sindacati di categoria il quadro complessivo che interessa RFI.Sappiamo che esiste la volontà di chiudere la Sulmona - Carpinone. Una decisione che noi da tempo stiamo cercando di osteggiare rendendoci però conto che, per ottenere il risultato sperato, c’è bisogno di una forte sinergia tra le regioni interessate. Il Molise ha già dato ampia disponibilità a trovare possibili soluzioni - ha sottolineato – e sindaci del versante molisano hanno dato un forte impulso per una battaglia comune che potrebbe vedere la Regione impegnata anche sul fronte economico.Noi siamo pronti;purtroppo però ci sembra di registrare un minore interesse da parte della Regione Abruzzo. Il rischio – ha concluso Nagni - è che se questa battaglia non la combattiamo insieme, non riuscirà ad avere successo”.

Oggi e domani l'analisi di laboratorio per gli atteggiamenti posturali POZZILLI. Oggi e domani, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Multimediale della sede ospedaliera dell’IRCCS Neuromed, il corso dal titolo Il Laboratorio di Analisi del Movimento: Posturografia e Analisi del Cammino in Clinica, a cura del Prof. Francesco Pierelli e dal dott. Edoardo Romoli, Direttore Sanitario dell’IRCCS Neuromed. Il corso, organizzato in collaborazione con la sezione Molise della SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica) e patrocinato anche dalle altre principali Società Scientifiche della riabilitazione (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, Società Italiana di Medicina del Movimento, Associazione Italiana Fisioterapisti) è destinato a medici riabilitatori e fisioterapisti. Nelle sessioni pratiche del corso i partecipanti potranno cimentarsi con la strumentazione del Laboratorio di Analisi del Movimento, ed avranno modo di confrontarsi con esperti del settore e acquisire le conoscenze di base per effettuare valutazioni della postura e del cammino, traendo utili elementi da integrare nei programmi di riabilitazione. Il Laboratorio di Analisi del

L’analisi del movimento al Neuromed Movimento è l'ultimo aggiornamento tecnologico dell'Unità di Neuroriabilitazione dell'Istituto Neuromed diretta dal dr. Michelangelo Bartolo. "L'Unità di Neuroriabilitazione - dice il dr. Bartolo - nel corso degli ultimi anni ha rappresentato un settore di grande sviluppo

nell'ambito dell'Istituto, che oggi offre ai pazienti i più avanzati sistemi tecnologici per la riabilitazione delle malattie neurologiche. Il Laboratorio di Analisi del Movimento offrirà ulteriori opportunità per conoscere e definire meglio il livello funzionale dei nostri pazienti, aspetto che si potrà tradurre nello svolgimento di programmi di riabilitazione più specifici ed individualizzati". "Il continuo progresso delle tecnologie biomediche, l’importanza sempre più rilevante che le istituzioni danno all’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, in relazione al contenimento dei costi, rendono indispensabile l’integrazione di sistemi di valutazione clinica e strumentale delle capacità motorie e delle abilità funzionali in generale", aggiunge l'Ing. Alessandro De Nunzio, Responsabile tecnico del Laboratorio e tra i coordinatori del corso.


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Termoli

3 ottobre 2013

Capitaneria di porto: illustrati i risultati dell’operazione “Mare Sicuro 2013” TERMOLI – Il comandante della Capitaneria di Porto, Antonio Nasti, coadiuvato dal suo vice Nicola Albino e dal sottotenente di Vascello Fulvia Gravilla, ha illustrato i risultati dell’operazione Mare Sicuro 2013 che si è svolta lungo il litorale molisano e nell’arcipelago delle Isole Tremiti dal 24 giugno alll’8 Settembre. I servizi hanno visto impegnati 40 militari che hanno eseguito 3.000 controlli a bordo di tre motovedette e un gonfiabile di stanza alle Tremiti. Il comandante Nasti ha tenuto a sottolineare la “sensibile flessione sia delle infrazioni e di conseguenza dei verbali elevati, sia degli incidenti in mare”. Elementi ritenuti positivi anche grazie all’azione preventiva “in

relazione all’iniziativa "bollino blu" svolta in sinergia con le altre Amministrazioni dello Stato”. In totale sono stati 200 i bollini consegnati per certificare l’avvenuto controllo sulle dotazioni di sicurezza e di bordo con una diminuzione del 50 per cento delle sanzioni amministrative elevate rispetto alla stagione estiva 2012. Nella stagione estiva da poco terminata sono stati 10 gli interventi di soccorso e 19 le persone tratte in salvo e 6 le unità navali in difficoltà portate in sicurezza. Raddoppiato il numero dei controlli nelle strutture balneari e diminuite del 50%, rispetto allo scorso anno, le irregolarità riscontrate nel zona di mare riservata alla balneazione.

Solidarietà del sindacato al postino caduto dallo scooter TERMOLI – E’ caduto dallo scooter mentre consegnava la corrispondenza tra le vie dei Gelsi e Palissandro riportando alcune ferite.Al postino è ora giunta la solidarietà del sindacato Cisl Poste.“Purtroppo non è un caso isolato – dichiara il segretario Antonio D’Alessandro - ogni giorno i colleghi del recapito e della logistica devono affrontare tutti i rischi che la strada comporta: buche, strade impervie, traffico, cani e spesso mezzi inadeguati. La Slp – continua il segretario - è sempre stata attenta al problema della sicurezza e contro l’atteggiamento dell’Azienda sempre ai limiti pur di risparmiare, anche sulla pelle dei lavoratori”. D’Alessandro rinnovando la vicinanza al collega rivolge un appello a tutti i colleghi “a segnalare preventivamente situazioni di possibili pericoli, da qualunque parte possano arrivare”.

Ascensori della stazione ferroviaria, Dal tunnel dell’alcool l’assessore Nagni rassicura l’utenza alla rinascita: l´operato TERMOLI - In merito alla questione dei due impianti elevatori della stazione ferroviaria non ancora funzionanti, l’assessorato regionale ai LL.PP. e Trasporti, rende noto che, nell’ambito della Giunta regionale, si è provveduto a dare parere favorevole preventivo per l’approvazione del Regolamento di esercizio di tali impianti che dovrà ora passare al vaglio della commissione consiliare competente per poi ottenere l’approvazione definitiva della giunta regionale. “Al fine di tranquillizzare l’utenza e alla luce delle note stampa pubblicate negli ultimi

giorni da alcune testate giornalistiche – ha dichiarato l’assessore Nagni intendiamo precisare che la Regione Molise sta lavorando, e anche in maniera celere, per giungere al più presto alla conclusione dell’iter finalizzato all’approva-

zione definitiva del progetto e al rilascio dell’autorizzazione all’apertura al pubblico degli impianti”. Forse si è ad una svolta definitiva anche se, anche nel passato, si era giunti all’attivazione degli ascensori ma con risultati negativi.

NOTIZIE IN BREVE TERMOLI – Non accenna a placarsi la discussione sull’ultima concessione edilizia alla Blu costruzioni la quale sta realizzando una palazzina vicino alla chiesa del Crocifisso. Dopo l’intervento del sindaco Antonio Basso Di Brino, ora è la volta dell’onorevole Remo Di Giandomenico. L’ex sindaco della città, ed attuale Consigliere comunale, ha indetto per questa mattina alle 11, presso il Municipio, una conferenza stampa sulla questione della Blu costruzioni. TERMOLI – Nella mattinata di venerdì 4 ottobre la società “Te.Am.” Teramo Ambiente S.p.A. effettuerà, di concerto con l’Ufficio Ambiente del Comune di Termoli, un intervento di pulizia mi-

rata nel quartiere di Colle della Torre. Nello specifico verranno svolte attività di pulizia e spazzamento stradale (sia manuale che meccanizzato) e rimozione di eventuali “micro discariche” prodotte dall’abbandono indiscriminato e incontrollato dei rifiuti in determinate zone del quartiere. TERMOLI – Un nuovo periodo di cassa integrazione per i lavoratori della Fiat di Rivolta del Re. La nuova Cig, annunciata dalla dirigenza dello stabilimento, scatterà dal 28 ottobre e fino al 4 novembre prossimi. Otto giorni di nuovo fermo per i lavoratori causato dalla contrazione di mercato e non solo a livello nazionale.

del Centro alcolisti anonimi

TERMOLI - Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e di aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo. L’unico requisito per divenirne membri è desiderare smettere di bere. Non vi sono quote o tasse per essere membri di A.A.; noi siamo autonomi mediante i nostri propri contributi. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione; non intende impegnarsi in alcuna controversia, né sostenere od opporsi ad alcuna causa. Il nostro scopo primario è rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiungere la sobrietà (A.A. Grapevine). Nella nostra Diocesi, è possibile rivolgersi al seguente numero: 366.9223002. Le riunioni – per chi lo desideri – si svolgono tutte le domeniche alle ore 18 presso i locali adiacenti della Parrocchia “Santa Maria degli Angeli” in Termoli.


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Termoli

3 ottobre 2013

Raccolta rifiuti: il servizio è passato alla ditta Tekneko MONTENERO DI BISACCIA – L’Amministrazione comunale informa che è stato disposto, per motivi igienico-sanitari contingibili ed urgenti, a partire dal 1 ottobre, l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani per le utenze domestiche e commerciali alla ditta Tekneko S.r.l., già aggiudicataria della gara di appalto per il servizio di raccolta differenziata “porta a porta” nei comuni di Montenero di Bisaccia e Montecilfone. L’iniziativa di sostituire la ditta precedentemente impegnata nella raccolta dei rifiuti solidi urbani sul territorio cittadino (Sieco), è stata presa a seguito di una comunicazione inviata dalla stessa Sieco S.p.A. al Comune di Montenero, con la quale informava l’Amministrazione che a far

data dal 30 settembre il rapporto contrattuale doveva intendersi cessato improrogabilmente. Il primo cittadino, valutata la nota della Sieco S.p.A., prendendo atto delle inadempienze e delle criticità determinatesi soprattutto nei mesi scorsi, e recepita la disponibilità della Tekneko S.r.l. ad assumere la gestione del servizio, ha ritenuto di dover disporre l’immediata risoluzione al problema ambientale determinatasi sul territorio. “Abbiamo sofferto molto in questi ultimi mesi – ha dichiarato il sindaco Nicola Travaglini – le problematiche ambientali e di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Siamo altresì consapevoli che restano da risolvere alcuni problemi derivanti dalla vecchia gestione, soprattutto in merito alle mensilità arretrate dovute ad alcuni

Iscrizione all'albo delle persone idonee all'ufficio di Presidente di Seggio GUGLIONESI – L’amministrazione comunale rende noto che gli elettori in possesso dei requisiti di idoneità, che intendono proporre la loro iscrizione all'Albo delle persone idonee all'ufficio di presidente di seggio elettorale, sono invitati a presentare apposita domanda entro il mese di OTTOBRE. Nella domanda dovrà essere indicato: cognome e nome; data e luogo di nascita; residenza con indirizzo della via e del numero civico; professione, arte o mestiere; titolo di studio. I requisiti richiesti per l’idoneità sono: essere elettore del comune; non aver superato il settantesimo anno di età; essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma). Sono esclusi dall’iscrizione all’Albo i dipendenti dei ministeri dell'Interno, delle Poste e Telecomunicazioni e dei Trasporti; i medici provinciali, gli ufficiali sanitari ed i medici condotti; i segretari comunali ed i dipendenti dei comuni, addetti o comandati a prestare servizio presso gli uffici elettorali comunali; i candidati alle elezioni per le quali si svolge la votazione. Eventuali altre informazioni possono essere assunte presso l’Ufficio Elettorale Comunale

L’Auser organizza convegno sull’ospitalità per gli anziani PALATA - “L’ospitalità nelle strutture residenziali per anzianiRiflessioni, prospettiva, opportunità”, è il titolo di un incontro organizzato dal circolo Auser - che si terrà il prossimo 5 ottobre dalle 17 presso la Sala Consiliare, con il patrocinio della Regione Molise, dell’A.S.Re.M., dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli e dell’amministrazione comunale. In apertura dell’incontro ci saranno i saluti del sindaco, Michele Berchicci e del Presidente del Circolo Auser Carmelina Grizzanti Rizzanti, e poi seguiranno gli interventi di: Nicola Malorni - psicologo clinico di comunità - Coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli il quale tratterà l’argomento la “Residenzialità e promozione del benessere nella persona anziana”; Mino Dentizzi, Geriatra e Dirigente della R.S.A. di Larino che parlerà su “La qualità della vita nelle residenze per anziani”. Dopo il dibattito le conclusioni saranno del vicepresidente ed Assessore alle Politiche Sociali della Regione, Michele Petraroia, e del Presidente della Regione Molise con delega alla Sanità, Paolo Di Laura Frattura. I lavori del convegno saranno coordinati da Pasqualino Desiderio Segretario del Circolo Auser di Palata.

operai; posso però garantire che questa Amministrazione riserverà la sua massima attenzione alla vicenda, al fine di poter chiudere ogni problema rimasto in sospeso. Intendo infine ringraziare in questa occasione il Segretario generale della Fisascat Cisl Alfredo Magnifico il quale, lo scorso mese di agosto, smentendo qualche diceria diffusa da esponenti politici locali, ha riconosciuto il merito al sottoscritto e a questa Amministrazione di aver avuto, sulla vicenda Sieco, un comportamento definito “encomiabile”. Questo riconoscimento gratifica tutti noi per l’impegno profuso in questi anni e ci sprona nell’attività che quotidianamente svolgiamo, in silenzio e lontano dai riflettori mediatici, nell’interesse di questa comunità”.

Nato il comitato civico “Montenero Libera” MONTENERO DI BISACCIA – E’ nato ufficialmente nella cittadina bassomolisana il comitato civico “Montenero Libera”, iniziativa di 6 giovani con lo scopo di migliorare le varie attività che interessano i residenti. “Abbiamo sentito la necessità di unirci sotto uno spirito comune – hanno detto - per dar voce a chi a causa di una cattiva gestione della cosa pubblica preferisce ri-

manere in silenzio, vogliamo dare eco alle problematiche della folla e nello stesso tempo essere propositivi e interpellati dagli enti locali. Portiamo la nostra voglia di cambiare e di costruire per aiutare la gente a vivere in un in paese che può dare davvero tanto ai suoi cittadini. Per chi vuole seguire il nostro impegno – concludono i promotori dell’iniziativa - può visitare,

nel portale web, il sito internet www.montenerolibera.it o scriverci all’indirizzo di posta elettronica montenero libera@gmail.com”. Presidente del neo comitato è stato nominato Simone Zappitelli, che avrà al suo fianco i consiglieri Nicolò Cavedo, Lorenzo Di Stefano, Gustavo Benedetto, Mattiazenone Di Gregorio e Federico D’Aulerio.

Al via bando per progetto Sezioni Primavera PALATA – L’amministrazione comunale da il via al progetto per i piccoli alunni “Sezioni Primavera”. E’ affisso all’Albo Pretorio del Municipio e sul sito internet www.comune.palata.cb.it l’avviso di manifestazione di interesse di potenziali soggetti che possano realizzare il servizio “Sezioni Primavera”. Al progetto possono accedere i bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, residenti o domiciliati nel territorio comunale e nei territori dei Comuni associati. Le pre-iscrizioni si possono presentare entro il 15 ottobre 2013, compilando l’allegato B, che si può scaricare dal sito del Comune di Palata, o in consegna presso l’Ufficio Economato del Comune. I soggetti realizzatori (scuole pubbliche e soggetti privati) che vogliono manifestare interesse alla realizzazione del servizio hanno di tempo fino al 15 ottobre 2013, compilando l’allegato A, scaricabile dal sito del Comune di Palata, o disponibile presse l’Ufficio Economato del

Comune. I Comuni limitrofi interessati ad associarsi con il Comune di Palata per il servizio “Sezioni Primavera”, possono prendere contatto con il Sindaco Michele Berchicci. Il responsabile del procedimento è Vincenzo Murazzo, Economo-Provveditore del

Comune di Palata, che resta a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito, dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 14.00 e il martedì e il giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00, o al n. 0875-969221, e-mail: economo@comunedipalata.it”.

Scuola di teatroSono, aperte le iscrizioni GUGLIONESI – Sono aperte le iscrizioni alla Scuola di Teatro comunale Interminatispazi che l’associazione teatrale molisana L’Altro Cantiere promuove da 6 anni con il patrocinio dell’amministrazionew comunale. Sabato 5 ottobre alle ore 15 al Teatro Fulvio si terrà il primo appuntamento, aperto a tutti, con uno stage orientativo, al quale possono partecipare allievi di tutte le età. La proposta della Scuola di Teatro di Guglionesi si articola in un corso base di alfabetizzazione teatrale (dizione - recitazione - vocalità – linguaggio del corpo – testualità – improvvisazione – trucco teatrale) e durante l’anno (da ottobre 2013 a maggio 2014) e prevede stage mirati con attori e registi: Bano Ferrari, Giampiero Pizzol, Laura Aguzzoni, Giampiero Bartolini. A conclusione delle attività gli allievi allestiranno come sempre uno spettacolo-saggio di fine corso. Per iscriversi contattare la segreteria dell’associazione ai numeri: 327 04 19 095 - 389 48 92 573, oppure scrivere a laltrocantiere@libero.it. Sul sito www.laltrocantiere.it le informazioni e il modulo di iscrizione.


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Sport

3 ottobre 2013

A Isernia arriva un colpo di scena: va via anche il nuovo allenatore.

A Bojano per sostituire il licenziato Berlinghieri arriva l’ex della Vis Pesaro.

Mazzullo se ne va La salvezza affidata improvvisamente a mister Bonvini

Mister Mazzullo

Succede a Isernia che vada via dopo una sola settimana l’allenatore Santo Mazzullo che aveva appena preso il posto dell’esonerato Renna. In questo modo si spiega l’ultimo posto in classifica della squadra pentra che ha sempre perduto in tutte e sei le partite ufficiali che ha giocato in campionato. Probabilmente potrà esserci un ripensamento, dopo un confronto chiarificatore con la proprietà che

dovrebbe essere di De Benedictis, ma ancora da perfezionare sul piano formale. Certo è che se la notizia dovesse risultare vera sarebbe veramente clamorosa e renderebbe ancora più difficile la risalita della formazione biancoceleste che già lo scorso anno ha avuto momenti sconcertanti, a cui sono seguiti giorni di serenità, durante i quali Farina e i suoi ragazzi si sono assicurati la salvezza.

Succede a Bojano che Ferruccio Bonvini, ex giocatore del Catania e Savoia prenda il posto del defenestrato Berlinghieri a cui è costata cara la sconfitta all’ultimo minuto, subita in trasferta contro l’Amiternina. Il nuovo allenatore che è stato di recente sulla panchina della Vis Pesaro, squadra per la quale aveva anche giocato, è chiamato a rimettere ordine nello spogliatoio.

E a ridare fiducia ai giocatori che si sentono da settimane in dissidio con la proprietà. Insomma tanto a Isernia che a Bojano, a livello calcistico, c’è proprio un bell’ambientino. Dal quale si spera vengano fuori alla meglio le rispettive squadre che così facendo stanno mettendo in dubbio la salvezza. Che era il loro obiettivo principale alla vigilia del campionato.

Mister Bonvini

Facciamo il bilancio della gara podistica vinta da Giovanni Grano e Arianna Di Pardo.

Tutto ciò che riguarda la Tappino-Altilia La mezza maratona ha tagliato il trentesimo traguardo ottenendo un pieno successo organizzativo di Giovanni Di Gregorio Grandi numeri. Per muscoli forti. Chiusa la parentesi dell’Ama (Atletica Molise Amatori) ecco approssimarsi la Virtus, con la Su e Giù. Di atletica si tratta. Su strada, naturalmente. In pista con la carenza di impianti in regione c’è poco da scialare. Quello che si fa è già troppo. Così le maggiori società del nostro Molise pensano di dedicarsi al mezzofondo, alle mezze maratone. Come è il caso della Tappino-Altilia che ha riscosso un indubbio successo. Merito non solo di chi ha organizzato l’edizione numero 30, andata in scena domenica scorsa, ma soprattutto di quella bella mente da cui è nata l’idea di disegnare un percorso seducente che dalla periferia del capoluogo, attraverso un tracciato che ogni campobassano conosce a memoria, porta sino al sito archeologico di Altilia. Colonne, basole, e ruderi sparsi di qua e di là hanno il potere di rendere ogni cosa più bella. Così anche la fatica di chi si è dovuto ingoiare 21 chilometri di asfalto passa quasi in second’ordine. Eppure ne hanno dovuto versare di sudore gli 850 partecipanti alla gara che si è disputata in una magnifica giornata illuminata dal sole che ha scaldato cuori e sito. PIETRUNTI

Il presidente Franco Pietrunti è un pensionato delle Poste che viene dal calcio. Improvvisamente s’è innamorato dell’atletica e si è messo subito in discussione, iniziando a correre come un giovanotto. Senza però dimenticare le fatiche organizzative che praticamente lo impegnano per tutto l’anno. Per quanto strana possa apparire questa affermazione. Pietrunti ha i capelli candidi come fiocchi di neve, se non è impegnato a organizzare vuol dire che è in pantaloncini e maglietta, con tanto di pettorale, in gara. Poco conta in che posizione lui tagli il traguardo, l’importante è che col passo che gli è proprio arrivi a destinazione. Per dimostrare a sé stesso di essere ancora tosto. RISULTATI S’è scritto che a vincere l’edizione numero 30 della Tappino-Altilia è stato Giovanni Grano (Nai) che ha superato il decano locale Ivan Di Mario che anche l’anno scorso avrebbe chiuso al secondo posto se non avesse fatto i capricci al traguardo, in aperta polemica con gli organizzatori. Che, a suo dire, gli avrebbero trovato un degno antagonista venuto dall’Africa che lo ha superato negli ultimi chilometri.

Anche la gara delle ragazze è stata vinta da una portacolori della Nai, la molisanissima Arianna Di Pardo che ha preceduto Margherita Goglia dell’Alto Sannio. COSTI La competizione sportiva che si conclude

ad Altilia non costa solo fatica, ma anche soldi. Da un conteggio grossolano si scopre che le spese complessive si aggirino intorno a 30 mila euro. Frutto di quanto raccolto dalle iscrizioni (ogni partecipante ha versato 20 euro), degli sponsor e qualche contributo pubblico. PREMI Oltre al vincitore che ha portato a casa 500 euro ci sono stati cesti di prodotti molisani, gadget e altro che hanno gonfiato le spese. Questi appuntamenti sono caratterizzati da diversi punti di ristoro, compreso quello situato tra gli scavi, in cui anche il pubblico è invitato a consumare bruschette, pane e nutella e altre leccornie VIGILI DEL FUOCO Per la prima volta c’è stata una gara nella gara. Destinata ai vigili del fuoco a cui ha manifestato un ringraziamento il comandante Foderà, presente anche alla premiazione. PREMIAZIONE L’immagine più bella, oltre alla partenza che offre un magnifico colpo d’occhio, è stata il momento della premiazione. Le autorità, gli atleti, gli invitati e tutto il pubblico si sono ritrovati sui gradoni dell’anfiteatro di Altilia per uno spettacolo che ha pochi confronti.


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Spettacolo

3 ottobre 2013

Vagiti punk A cavallo degli ‘80 gli Uhu Extra sono una band che anticipa il fenomeno targato UK di Charles N. Papa CAMPOBASSO - Il fenomeno punk è durato il tempo di un fiammifero. Ha però consacrato alcuni miti, tipo Sid Vicious (vero nome John Simon Ritchie), bassista dei Sex Pistols, band simbolo, forse più dei Clash o Stranglers del fulgore del punk sul finire dei ‘70. I Sex Pistols hanno dissacrato il Regno Unito e la Regina, la loro”God save the Queen”, è un’icona musicale, tralasciando arrangiamenti e musicalità, è ancora oggi il primo esempio che viene in mente per definire il punk dal punto di vista musicale. Sid Vicious invece, ne incarna l’essenza, la sua straziante/stonata “My way” di Sinatra, durante la tormentata unione con Nancy, è l’apice del fenomeno che si stava già sgonfiando e che vide in lui, l’agnello sacrificale di un movimento che ha mutato subito la sua forma e che ha porato via Vicious nel 1979. L’unione con Nancy è diventata anche un film. Tutto il movimento dell’epoca, sia anglosassone che americano, ovviamente trova emuli nel mondo. In Molise in quel periodo gli Uhu Extra sono gli antesignani di certo fermento punk-rock regionale, ne parliamo con il bassista del gruppo, Luca Di Muzio. Negli anni ’80 cavalcate la scena punk e la proponete in Molise, quale impatto con il pubblico? “Piuttosto estremo : c’era una cerchia di amici e appassionati che stravedeva ed osannava, e lo zoccolo duro regionale del cavatiell’e’carn’e’puorc’ che ci voleva picchiare”. Il punk, sommariamente, era definito da alcuna stampa, trash, voi come vi ritenevate? “Noi ci ritenevamo ed eravamo un’avanguardia punk-demenziale-newwave ; trash per noi erano i Pooh, Stephen Schlacks, Awanagana, , Domenica In, il compromesso storico”. Fondamentale per il punk, era l’impatto sonoro. “Nel caso nostro più che il volume, limitato per forza di cose dagli scarsi mezzi, c’era sicuramente la ricerca di una certa sonorità; ma l’impatto maggiore era sicuramente quello scenico delle due facce trucidamente infervorate, la mia e quella di Paolo il batterista, che facevano da sfondo al più talentuoso “front-man” che si sia mai visto nella natzione molisana, Inverno Muto (Nicola Mucci); con lui sul palco poteva succedere qualsiasi cosa, ed infatti succedeva di tutto. La riprova ci fu quando ci capitò di suonare fuori da Cb, un contatto col pubblico istintivo e potente”. In una foto del 1982, tu al basso con il gessato, come è possibile in una band punk? “In realtà non si tratta di un gessato ma di un vestitino nero anni ’60, tipo Beatles prima maniera. L’estetica della nascente new-wave ci ha influenzato molto, più del punk, e a noi sembrava la naturale evoluzione di questo. A 18 anni la mente riesce a compiere sintesi meravi-

gliosamente armoniche…”. Coma nascono gli uhu extra? “Perché il caso qualche volta fa in modo che si incontrino le persone giuste al momento giusto: molto semplicemente ci siamo ritrovati nella soffitta del batterista con gli stessi gusti e desideri musicali, la stessa determinazione, lo stesso stufo per il rock classico (allora era diventato per noi come una gabbia), lo stesso grado di esibizionismo”. Cosa suonavate? “Ovviamente alcuni pezzi originali ed altri ricevuti “in eredità” dai Marm un gruppo protopunk campobassano mescolati con Talking Heads, Cure, Devo, Ultravox, Bowie, Depeche Mode, Clash, Ramones, naturalmente Sex Pistols. E non posso dimenticare gli Skiantos”. Nascete a ruota, con la fine del punk nel mondo, perché? “Per questioni meramente anagrafiche e geografiche. Con la carica musicale che avevamo il genere era solo un pretesto per dare una forma alla nostra voglia di fare musica; sicuramente c'era una sintonia emozionale con la nuova anima mundi musicale dell'epoca, ma fondamentalmente suonavamo tutto quello che ci piaceva. Un esempio: ad una festa smettemmo un darkissimo “A forest” nel tripudio dei presenti (Seventeen Seconds era uscito da pochissimo) ed attaccammo un pezzo nostro in stile disco music, piuttosto allegrotto, col risultato che durò quasi una mezzora perché la gente saltava dappertutto e ad ogni accenno a terminare si reclamava che continuassimo”. Avete fatto una reunion nel 2011, solo per nostalgici? “Sicuramente per il gusto di ritrovarsi, certamente per i nostalgici (a cominciare da noi) ma... era aperto a tutti !”. Che ricordo hai del movimento musicale dell’epoca? “Imprevedibile, stimolante, molto ricettivo, e decadentissimo : un'intensità pazzesca, nel bene e nel male. E sicuramente un aspetto che oggi vedo meglio : per quanto ci fosse già molto business, c'erano ancora molti spazi "vergini" e spesso era il mercato che doveva seguire il talento”. Cosa pensi oggi della musica e di quella che ascoltano i teenager? “Diciamo che il mercato ha affinato i metodi per ingabbiare il talento ed influenzare i gusti. E poi c'è troppa musica; paradossalmente la possibilità di ascoltarne tanta e di tutti i generi è un vantaggio solo teorico: la musica è come un buon vino, per gustarlo il palato ha bisogno del tempo necessario per sentire tutti i sapori. Quindi il risultato è la dispersività, avere un archivio con milioni di brani che non avrai mai il tempo di ascoltare può portarti a svolazzare superficialmente tra una miriade di composizioni decontestualizzate senza capo né coda. Non mi permetto di giudicare quello che ascoltano i teenagers di oggi, gli consiglio solo di ascoltarlo con attenzione pensando alla qualità e non alla quantità”.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Le musiche assurde “Quando nel dicembre 1979 salirono sul palco del teatro Ariston a proporre brani dei Devo (Mongoloid) e dei Talking Heads (Take me to the river), componevano musiche assurde e tiratissime senza sapere che quel genere si sarebbe chiamato Punk anche a Campobasso.Con due chitarre, batteria e basso andarono incontro al 1980 che provò il loro legame di amici adolescenti con la perdita di Michele: per lui spakkeranno la sua chitarra dal vivo (alla maniera degli Who) in una prima esibizione come gruppo solista per le feste del Corpus Domini. Al tempo delle mitiche rassegne Rockland I, II e III degli anni ottanta, stanno insieme ai“Mansarda”di Adelky Battista, “Three Imaginary Boys”di Frankie di Rocco,“Transizione”di Carmine La Pietra“Dispago” di Adriano Iaverone e ai grandi“Handle With Care”di Salvatore il roscio e Silvio e Nicola e Fausto e Gianluca. Tentano molte volte di formare una rock band tutta al femminile ma, una volta scoperti nel loro vero intento, non vi riusciranno mai; come pure mai troveranno il mitico produttore per il primo disco. Arrivano i ’90 e li troviamo a Roma e Perugia con le Pantere delle facoltà romane forti dell’esperienza di un concerto memorabile nella Berlino murata: sarà un bel successo. Gruppo spalla degli Skiantos, grazie ad una forte raccomandazione, dal 1995 tengono gli strumenti e la lingua a freno. Come gli Skianti gradiscono ortaggi sul palco durante le loro esibizioni. Ci faranno ascoltare Dead Kennedys, Cure, Police, Madness, Clash e molto altro ancora!” Jam

Raif, il cantautore incensurato CAMPOBASSO - Il video di “Tutti a lavorare” di Raif, giovane cantautore molisano, vede la presenza di Carlo Croccolo e Luca Lionello. Nel capoluogo Raif gestisce la birreria Konug-Ludwig (vico Percettore) dove domani si esibirà live con la sua band.

Appuntamenti BOJANO - Questa sera l’Oktoberfest in largo Pallottta prevede il live del Power duo, domani i 3ttnika e il 5 gli Acoustic tribe. CAMPOBASSO - Stasera al De Anima (via Barbato) è “GioveDEEP”, serata aperitivo e musica. In consolle Jackie Brown. CAMPOBASSO - Venerdì 4 ottobre al Caffè Teatro (via Ferrari), Jerry Figliola live sax.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo



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