3 settembre 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 177 - MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Gianfranca Testa

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gianfranca Testa. Ultimo giorno nel ruolo di direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria, il dirigente ha tracciato il bilancio del suo operato in cinque anni. Del resto, tante le cose cambiate nel corso della sua gestione e con questo Oscar vogliamo ricordarle. E' stato anche un momento buio per la sanità molisana e proprio taluni accorgimenti tecnici hanno impedito il blocco di situazioni spiacevoli per l'utenza. Non da ultimo, era una molisana e non vogliamo dimenticarlo visti i tanti 'stranieri' che bivaccano dalle nostre parti.

Il Tapiro del giorno a Rosario De Matteis

Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De Matteis. Il presidente della Provincia di Campobasso si è lanciato sulla questione dell'autonomia del Molise. Siamo tutti d'accordo. Ma cosa ha fatto il vertice di palazzo Magno nella sua attività prima di consigliere e assessore regionale per la rivisitazione dell'ossatura istituzionale del Molise? Cosa ha fatto per cercare di riequilibrare i costi? Al pari, nella sua qualità di presidente della Provincia ha mai provato a riformulare la macchina amministrativa per evitare di possibili tagli?


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3 settembre 2014

La FinMolise ha dovuto modificare lo statuto per accontentare il presidente Frattura sulla richiesta di un solo revisore al posto di tre

Nella lotta ai collegi sindacali, non ce l’ha fatta a spuntarla in casa La priorità per il presidente è tessere una robusta tela di poteri che contano, per tenere a bada ogni forma di ingerenza e/o di interferenza, di opposizione, e di controllo Laddove finora ha potuto, il presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura ha ridotto al minimo i meccanismi e gli organi di controllo interni (quelli esterni - Corte dei Conti - sono disciplinati dalle leggi delle Stato). L’esempio più eclatante lo troviamo nella riduzione da tre membri ad uno del collegio dei revisori dei conti della FinMolise. Per arrivarci ha preteso che si modificasse lo statuto. “Ordine” puntualmente eseguito. E c’è da dire che, sempre in base allo Statuto, sarà la Regione, quindi Frattura, socio maggioritario della FinMolise a nominare il revisore. Un lavoro fatto in casa. I cui risultatati si possono immaginare. A meno che il revisore nominato non vesta i panni di Mandrake. Meno fastidi, più speditezza e libertà di spesa: pare essere questo il verbo fratturiano dell’ultima ora nel tentativo di recuperare un po’ del tempo perduto “in chiacchiere”. C’è qualcuno che ricordi i circa due mesi di fermo della giunta in bilico sulla voglia di portarla a cinque e l’impossibilità (tecnica) di farlo? Chiusa parentesi. Torniamo al revisore unico al posto dei tre revisori canonici. Stessa sorte della FinMolise per gli Istituti autonomi delle case popolari e per tutti gli enti e le società in cui la mano prevalente della Regione potrà avere campo libero nel ri-

durre ad arte il sistema dei controlli. Fin Molise e Iacp sono realtà la cui dotazione finanziaria e i cui compiti istituzionali muovono un sacco di soldi. Realtà che tutto avrebbe dovuto suggerire, tranne ridurre il controllo. Scelte controcorrente ma, come diciamo, finalizzate a rendere le attività politico-amministrative meno rugose. Spesso i revisori dei conti, quando prendono alla lettera il compito che gli compete, diventano un ostacolo, un freno, un impedimento. Si devono ai revisori dei conti recuperi di soldi indebitamente spesi, addirittura la chiusura di società vistosamente deficitarie (c’è qual-

cuno che ricordi la … della Camera di Commercio di Campobasso?), e molti altri interventi correttivi delle porcherie del combinato disposto “politica clientelare e burocrazia asservita”.Se ne parla poco o niente di questi episodi quando accadono eppure è cronaca sostanziale, vale a dire riguarda e mette in luce comportamenti scorretti di amministratori e di gestori della cosa pubblica. Questo preambolo lo abbiamo scritto per attutire un poco la delusione che avrà patito il presidente Frattura (fautore del revisore unico) alla notizia della nomina del collegio dei revisori della Regione Molise (presidente Giorgio De Franciscis, componenti Enrico Severini e Nicola Campajola). In questa occasione, pur trattandosi dell’Istituzione che egli governa e di cui dispone, non ha potuto adattare alle sue esigenze minimali di controllo un organismo che la legge dello Stato prevede tassativamente composto di tre membri con funzioni di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica dell’ente, in stretto raccordo con la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Dovrà farsene una ragione, ben sollevata, peraltro, dalla mappa dei revisori unici che frattanto ha provveduto a distribuire dove ha potuto. Dardo

L'ex assessore di centrodestra commissario dell'Iacp. Insorge Sinistra e libertà

"Gesualdo? Nomina sbagliata" CAMPOBASSO. "La recente nomina quale commissario pro tempore dell'Istituto Autonomo case Popolari Campobasso ed Isernia affidata al Dott. Nicola Gesualdo ci lascia non senza sorpresa e smarrimento. Con delibera n.301 del 1 agosto 2014 la Giunta Regionale ha infatti inteso premiare, ancora una volta, seppur per prestazioni gratuite, un esponente del centrodestra molisano senza nessuna discussione o coinvolgimento interno alla maggioranza". Così il segretario di Sel, Gigino D'Angelo. "L'elettorato

di centrosinistra aveva votato per il cambiamento dei metodi e delle persone affidando il proprio consenso all'attuale governo ma ci rendiamo conto, ad un anno e mezzo dell'inizio del mandato, che i personaggi ed i metodi restano gli stessi in ogni settore strategico della regione. Non ci piace quest'atteggiamento che ci delegittima quale forza di cambiamento e che ci pone in difficoltà, in termini di credibilità, con il nostro elettorato che pure aveva puntato al cambiamento in modo compatto. A tutto ciò occorre registrare la sostanziale staticità verso le

enormi problematiche che investono l'intero territorio, ogni giorno messo sempre più a rischio da politiche nazionali che non ci convincono (sia a Roma che in Molise) e che si traducono in nuova povertà, servizi pubblici sempre più scadenti, emigrazione di intere famiglie verso altre aree. E' il momento di cambiare registro, è il momento del cambiamento, è il momento di mettere in pratica quanto di buono si era proposto in campagna elettorale. Altrimenti si abbia il coraggio di affermare il proprio fallimento."


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3 settembre 2014

Ha fatto scalpore la lettera dei proprietari di Primo Piano Molise

Noi da sempre senza contributi pubblici

La delibera di Giunta regionale n.397 dell'11 agosto 2014

La Gazzetta del Molise fuori da qualsiasi riparto regionale

CAMPOBASSO. Ha fatto scalpore la lettera aperta delle sorelle Sabrina e Mirella Ricci, proprietarie del quotidiano Primo Piano Molise, in merito all'erogazione del contributo per il 2013 che la Giunta regionale ha ripartito a quattro testate. Al Quotidiano del Molise sono stati elargiti 128.462,34 euro, a Primo Piano Molise 64.243,12, al Settimanale del Molise 30.119 e al Bene Comune 18.068. La disparità nelle cifre è evidente e, per questo, le titolari del quotidiano hanno ritenuto di volere gi-

rare la somma prevista in beneficenza. La questione dei finanziamenti pubblici all’editoria – che ritorna ciclicamente nel dibattito pubblico, e torna fuori ogni volta che si parla della crisi dei giornali – è piuttosto complicata: ci sono varie forme di contributi (diretti, indiretti o tutti e due insieme), qualcuno può riceverli, altri ne sono esclusi e in Molise c'è una sola legge di riferimento, quella regionale n.28 del 2009 che prevede contributi agli editori di quotidiani e periodici locali. Gli argomenti di chi li pensa necessari si possono,

semplificando, riassumere nella difesa della pluralità delle informazioni e delle opinioni, nella conseguente tutela dei giornali più piccoli e nel riequilibrio di una disparità che deriva dagli investimenti pubblicitari. Come al solito, però, in Molise tutto diventa un'opinione nella perdurante e grave assenza di una vera e propria legge regionale sull'informazione. Questa con la quale annualmente si elargiscono dei contributi è, infatti, parziale e diventa persino penalizzante per alcuni. Noi de La Gazzetta del Molise, poi, ne siamo stati da sempre fuori perchè ritenuti free press e, dunque, non considerevoli di intervento pubblico. Eppure, proprio il nostro giornale è nato come il paladino della vera informazione, del giornalismo d’inchiesta, delle notizie date solo ed esclusivamente per informare, liberi da ogni freno, editori indipendenti. La forza de La Gazzetta del Molise è da sempre quella dell’indipendenza, anche dai contributi pubblici all’editoria. Fonte di sostentamento per tante testate locali che altrimenti non potrebbero sopravvivere al calo dei lettori e alla mancanza di investimenti pubblicitari. Anzi, una parte politica, nel tentativo di tapparci definitivamente bocca e ali, ha spinto non poco su alcune aziende perchè non ci facessero pubblicità. No-

..di prendere atto della deliberazione n. 4 del 24 gennaio 2014 del CO.RE.COM, con la quale è stato approvato il riparto della somma disponibile per l’anno 2013 pari a € 240.906,83, nella misura seguente: 1. Ai quotidiani €192.725,46, di cui: a. € 128.482,34 a “Il Quotidiano del Molise” b. € 64.243,12 a “Primo Piano Molise “ 2. Ai periodici € 48.181,37, di cui: a. € 30.113,20 a “Il Settimanale” b. € 18.068,17 a “Il Bene Comune”.

nostante tutto, il successo della Gazzetta del Molise è nell’indipendenza che gli permette di fare ciò che gli altri non hanno il coraggio di fare. Ecco perchè, allora, ci pare giusta e doverosa la lettera che le sorelle Ricci hanno ritenuto esternare ai lettori molisano sulla disparità insopportabile nell'erogazione dei fondi regionali. Se si rinuncia al finanziamento pubblico si rinuncia a una parte fondamentale della libertà di informazione.

Le sorelle Sabrina e Mirella Ricci di Primo Piano Molise intervengono sui contributi regionali

"I soldi li giriamo in beneficenza" CAMPOBASSO. Una presa di posizione senza precedenti quella dell’editore del quotidiano leader di vendite, Primo Piano Molise. Con un editoriale a firma delle sorelle Sabrina e Mirella Ricci si annuncia la devoluzione in beneficenza del contributo stanziato dalla giunta regionale per il 2013 come sostegno (!) all’editoria, con una critica profonda al sistema di incentivazione per un settore delicato e importante come quello dell’informazione. "L’avventura della nostra famiglia nel campo dell’informazione è iniziata circa 10 anni fa. Per noi è una passione e una dimostrazione di attaccamento alla nostra terra. Impegnati, oggi più che mai, nella realizzazione di infrastrutture perlopiù all’estero, la pubblicazione di Primo Piano Molise resta un punto fermo nella voglia che abbiamo di contribuire alla crescita e allo sviluppo di questa regione.Non è mai stato facile fare editoria in Molise. Il settore sconta più di altri i piccoli numeri e dunque l’assenza di mercato. Pochi lettori, pochissime inserzioni commerciali. Se a queste condizioni di contesto si aggiungono le conseguenze laceranti della crisi, si comprende come l’attività editoriale sia oggi considerata dai più una follia per un imprenditore e non un’avventura. Ebbene, è una follia a cui non rinunciamo e per questo la sosteniamo, come abbiamo sempre fatto, con i nostri sacrifici anche perché Primo Piano ha raggiunto traguardi importanti, il più prezioso è l’essere diventato autorevole punto di riferimento dei molisani.Per comprendere meglio cosa significa pubblicare un quotidiano in Molise, si può attingere ai bilanci di Cooperativa Editoriale Giornalisti Molisani: la stampa del giornale, la diffusione, il personale, assunto in base ai contratti nazionali di categoria, costano circa un milione di euro all’anno. A questa cifra si aggiungono le spese quali utenze, computer, acquisto e aggiornamento sistemi informatici, canoni, mezzi, carburante… Nel 2009 la Regione approvò la legge 28 che prevede misure urgenti a sostegno degli editori molisani operanti nel settore della carta stampata. Cooperativa Editoriale Giornalisti Molisani – pur non avendo mai chiesto specifici interventi – è beneficiaria, insieme ad altre imprese editoriali che operano in Molise, del contributo che la norma istituisce. Due i requisiti previsti per l’accesso ai fondi nel caso dei quotidiani: la diffusione nel 95% delle edicole della regione da un periodo continua-

tivo non inferiore a tre anni e una quota della foliazione pari ad almeno l’80% dedicata ad informare sui fatti e la realtà economica e sociale del Molise. Una sorta di elemosina, per come è inteso l’intervento. Con l’aggravante che chi riceve il finanziamento è perfino additato come ‘amico’ del potente di turno. Una beffa che si aggiunge al danno per imprenditori che in questo progetto credono e lo stanno portando avanti con risorse proprie e onestà.In base ai due criteri descritti, l’erogazione annuale a Cooperativa è stata in media del 9-10% del totale delle spese sostenute. Una delibera di giunta dell’11 agosto scorso ha ripartito le somme per il 2013 che si sono rivelate – inaspettatamente e senza alcun preavviso – la metà di quelle degli anni passati. Perché? Perché la Regione ha utilizzato la metà dei fondi stanziati per pagare debiti che nulla, ma proprio nulla, hanno a che fare con le “misure urgenti di sostegno agli editori della carta stampata”. Allora accade che in virtù del bizzarro meccanismo previsto, un periodico – i cui costi sono 10 volte inferiori, o forse più, rispetto ai nostri – ha diritto alla metà dei contributi a noi assegnati. È antipatico entrare in casa d’altri e di questo ci scusiamo, ma è intuibile che realizzare e portare in edicola quattro numeri al mese di un periodico non può costare solo la metà di un quotidiano che tutti i giorni, domeniche e festivi inclusi, viene diffuso in regione. L’esempio vale a ribadire la critica di fondo alla legge in sé, non alle cifre. Chi fa l’imprenditore sa che rischia in proprio; è un elemento fisiologico dell’attività. Il rischio e l’onere di questa avventura vogliamo continuare ad assumercelo in prima persona e senza aiuti di nessuno. Il periodo di crisi che stiamo vivendo però ha messo in risalto oggi più che mai anche le grandi difficoltà dell’editoria in Molise. Pertanto, se la Regione vuole davvero evitare il declino delle imprese che fanno informazione e aiutare chi opera nel settore, l’unica strada è pianificare interventi seri, non provvedimenti o annunci ‘spot’, che si rivelano solo fumo negli occhi. O vere e proprie prese per i fondelli, come nel caso del dimezzamento dei fondi assegnati alle testate per il 2013 (ci piace ribadire di nuovo che quelli assegnati per gli anni precedenti coprivano a malapena

il 9-10% dei costi sostenuti). Proprio perché si tratta di un settore delicato, in cui l’intervento pubblico deve garantire imparzialità e pluralismo, è necessario che le agevolazioni o i finanziamenti siano pianificati in base a criteri oggettivi e rispondenti alla realtà. Diversamente, si tratterebbe di elargizioni che oltre a non aiutare gli imprenditori li danneggiano nell’immagine perché vengono visti come “privilegiati” o “amici di chi governa”. Un’ingiustizia che, onestamente, non vogliamo subire. Ecco perché in questo quadro rivendichiamo il diritto di dire: noi l’elemosina non la vogliamo!Come accade nel resto del Paese e in Europa, c’è bisogno di un sostegno reale, che tenga conto dei dati di bilancio, a partire dai costi per il personale. Perché, seppure nel nostro piccolo, riusciamo a sostenere con puntualità il reddito di decine di famiglie. Famiglie che vivono dignitosamente. Nostro padre ci ha insegnato che chi lavora va retribuito, piuttosto un giorno prima e mai in ritardo rispetto alla data stabilita, a costo di qualsiasi sacrificio.Bene! Considerando che l’importo stanziato dalla giunta per il 2013 non copre nemmeno la metà di quanto spendiamo per un solo mese di attività, abbiamo pensato (semmai ci sarà l’accredito poiché i tempi sono mediamente biblici) di restituire i fondi alla Regione. Non perché disprezziamo la somma, ma quale forma di protesta contro un sistema che va necessariamente rivisto.Il nostro ufficio legale ci dice che tuttavia sarebbe “tecnicamente” complicato rinunciare al contributo. Allora divideremo la somma a noi assegnata, circa 64mila euro, in due tranche. Trentaquattromila li trasferiremo alla Caritas guidata da don Franco D’Onofrio, affinché il messaggio e l’esempio di Papa Francesco – che ha pranzato alla mensa dei poveri di Campobasso e ha lasciato una cospicua donazione per gli indigenti di questa regione – non sia smarrito e dimenticato.Trentamila, invece, li destineremo alla ricerca sulla Sla.Aderiamo all’Ice Bucket Challenge e invitiamo l’intera giunta regionale a fare una ‘doccia gelata’ con noi (a telecamere spente e lontano dagli obiettivi dei fotoreporter).A volte l’acqua fredda aiuta a rinsavire e a riprendere contatto con la realtà. Quella realtà non fatta di poltrone, lauti compensi, prebende e privilegi, ma di aziende che chiudono e di famiglie sul lastrico.Ai nostri lettori, che anche in questa circostanza ringraziamo per l’affetto e la passione con cui ci seguono quotidianamente, chiediamo scusa per l’evidente invasione. Ma la misura è davvero colma. Sabrina e Mirella Ricci


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4 3 settembre 2014

Scaduto il contratto, il direttore amministrativo Asrem, Testa, traccia il bilancio

"Sanità, insistere nel risanamento"

CAMPOBASSO. Tutto da rifare per il vertice dell'Asrem dopo che sono scaduti i contratti anche del direttore sanitario, Paglione e di quello amministrativo, Testa. Al momento, così, in piedi resta il solo commissario nominato temporaneamente al posto di Angelo Percopo. Intanto, Gianfranca Testa ha ritenuto tracciare il resoconto degli ultimi cinque anni. “Al termine dell’incarico di direttore amministrativo rivolgo a tutto il personale e ai collaboratori della Azienda Sanitaria un sentito e doveroso messaggio di commiato, nell’impossibilità di poter salutare personalmente ciascuno di voi. In questi cinque anni ho cercato di perseguire, per quanto possibile in relazione all’incarico affidatomi, il comune obiettivo, – con l’avvio di azioni finalizzate al risanamento finanziario -, di delineare una diversa identità dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale, quale Istituzione orientata alla qualità dei servizi al cittadino ma rispettosa del valore e delle professionalità di chi vi lavora, nella convinzione che l’Azienda sana non è solo quella che ha i bilanci in pareggio, ma anche quella che riconosce e attribuisce il giusto ruolo a ciascuno dei propri dipendenti e si

dota di sistemi di regole comuni, chiare e condivise da rispettare. I risultati raggiunti, sebbene insufficienti, sebbene ancora fragili, non vanno dispersi, ma consolidati per il ritorno a una crescita equilibrata del sistema sanitario regionale. Pur essendo decisivo il contributo della politica, resta essenziale la risposta di tutte le risorse professionali aziendali, non potendosi questa regione permettere cali di tensione, ridondanze, sovrapposizioni, mediazioni tra interessi generali e interessi particolari, condizionamenti nell’impiego dei fattori produttivi. E’ essenziale insistere nel processo di risanamento avviato, restituire ai cittadini fiducia nel servizio sanitario pubblico : quella fiducia che serve per decidere che ancora vale la pena di impegnarsi, lavorare, con consapevolezza, solidarietà e lungimiranza. Resto convinta che le principali difficoltà a uscire dal piano di rientro non risiedano tanto nel contenuto degli atti quanto nella loro concreta applicazione. Ma ogni regola, ogni intervento, ogni misura disposti hanno senso solo se associati alla capacità del coinvolgimento di tutti i livelli organizzativi nel conseguimento del miglior risultato di ef-

ficienza garantibile: ciò è possibile solo attraverso la condivisione delle responsabilità e lo sviluppo e il potenziamento delle interazioni tra strutture aziendali nell’ottica di una corretta e trasparente sinergia collaborativa a salvaguardia della centralità e della priorità dei bisogni del cittadino e del paziente, ispirando la propria condotta alla personalizzazione ed umanizzazione della cura, alla solidarietà, all’accoglienza, alla disponibilità e trasparenza. Vorrei che l’impegno, il rispetto per la persona e il senso di responsabilità per il servizio pubblico svolto prevalessero sempre sugli interessi di parte. Ed è a questo principio che ho ispirato da sempre la mia attività professionale in questi quaranta anni di servizio per l’Istituzione Sanitaria. Ringrazio tutti Voi per la collaborazione che mi avete dato.Un grazie particolare a quanti hanno profuso, in momenti difficili, delicati e particolari, un impegno straordinario per competenza, passione e dedizione, apertura al cambiamento. L’esperienza vissuta è stata per me occasione di crescita professionale ed umana e ne porterò uno straordinario ricordo”.

Politici molisani: sveglia la ricreazione è finita di Massimo Dalla Torre Sono giorni che mi capita di leggere le recriminazioni anzi le esternazioni di molti politici regionali su quello che è lo tsunami che sta per cancellare l’identità Molise, qualora esista ancora un’identità. Sdegno e prese di posizione verso le affermazioni di chi governa questa barca senza nocchiero chiamata Italia. Strali e interventi contro la volontà di azzerare il Molise e di conseguenza cancellarlo dalla mappa geopolitica . Una situazione che ogni giorno di più si aggrava, tant’è che ha assunto i connotati di una vera e propria crociata che, se non fermata, porterà fra poco all’annientamento totale di una comunità, di una realtà che bene o male è viva e vegeta. Molise Cenerentola d’Italia. Molise regione che non dovrebbe esistere perché numericamente non è paragonabile neanche a un quartiere dell’Urbe o di altra città metropolitana come Milano o Napoli, tanto per citare alcune città chiave dell’ Italia che purtroppo produce solo

guasti. Una regione che invece merita rispetto e considerazione perché capace di dare un contributo fattivo alla Nazione che, ripeto è allo sbando, dove si preferisce farsi immortalare mentre si fa una doccia gelata o mentre si degusta un gelato come se le priorità fossero queste. Cose di una stupidità e un’assurdità inconcepibile che fa pensare seriamente che forse è meglio trasferirsi all’estero, anche se in altri Paesi le cose non sono migliori. Cose che, specialmente in queste ore, fanno da pendant con i proclami su quello che è il piano dei prossimi anni. Progetti imperniati sulla vacuità d’idee che non servono a nulla “se non a mettere a cuore sulla brace altra carne che rischia, anzi è una certezza, di andare bruciata” e di conseguenza immangiabile; ecco perché condivido in parte del prese di posizione e la levatura di scudi di chi molto probabilmente si è accorto, con molto ritardo, che abbiamo “ il valore del due di coppe”, ossia nulla. Un valore che, proprio perché tale ha indotto, leggasi ministro della giustizia Orlando, per giunta neanche laureato in

materia specifica, a dire che la corte di appello a Campobasso non serve. Un valore che solo ora viene fuori con tutta la sua virulenza e dannosità, nonostante sono anni che si invita a dare contezza all’operato che, per quanto riguarda i palazzi del potere, non porta a nessun operato, anzi uno: cancellazione, e di conseguenza smembramento di quello che si è cercato di costruire con un duro lavoro quasi certosino. Cancellazione e smembramento che, se dovesse attuarsi, sarebbe, una vera e propria catarsi per la collettività regionale. Una realtà che ancora una volta paga a carissimo prezzo la cecità di chi una volta eletto cerca solo ed esclusivamente di pensare ai fatti propri e non quelli dei molisani. Non è un ulteriore atto di accusa ma un “rimbrotto” che mi sento di fare, all’indirizzo di quelli che oggi gridano allo scandalo. Un rimbrotto che sicuramente molti vorrebbero indirizzare ai Palazzi del potere, ma non possono perché o non ne hanno la capacità e la

forza o perché sono legati a doppio filo a chi ci ha condotto alla debacle. Un rimbrotto necessario e quanto mai urgente e necessario affinché si possa rinviare al mittente la volontà di annientarci perché ci considera inutili. Inutili, parola che pesa come un macigno. Inutili che, assume i connotati di una sentenza scritta da tempo ma mai applicata visto che in questi anni ci sono stati troppi avvicendamenti governativi che hanno rimandato la “soluzione finale”. Una soluzione che, nella fattispecie mi sento di rigettare, soprattutto perché non meritiamo assolutamente un trattamento simile. Una soluzione che solo ora ha svegliato chi in passato ha inneggiato a chi neanche sapeva e sa dell’esistenza del Molise: non serva sciocca e tanto meno corridoio di passaggio per raggiungere altri luoghi meno propostivi, ma punto nevralgico di un sistema che, se le cose non cambiano velocemente, rischia di crollare su se stesso come un castello di carte che porta impressi non fanti o re ma scartine e questo i Molisani non lo meritano assolutamente.

Per il consigliere regionale Michele Iorio si mette a rischio la regione

"Renzi se ne infischia del Molise" CAMPOBASSO. "Se questa è la nuova classe dirigente che dovrà gestire il Paese e l’Europa c’è poco da stare allegri: le dichiarazioni del Ministro Orlando, così acide e antipatiche nei confronti della nostra regione, sono il segnale tangibile di una scarsa preparazione geografica e di una conoscenza assai limitata

dei nostri territori". Lo sostiene il consigliere regionale, Michele Iorio. "Non si può affermare che occorrerebbe avere lo standard demografico del comune di Roma per poter godere di una Corte d’Appello: una sciocchezza, a mio avviso, anche sul piano giuridico.

La verità, amarissima, è che il governo Renzi non ha alcuna considerazione della nostra regione: la conferma? L’aver relegato nel dimenticatoio l’Autostrada del Molise. Cosa aspetta il presidente Frattura ad alzare la voce sui tavoli romani e a pretendere rispetto per la nostra dignità di territorio autonomo?

In un momento in cui lo spazio della democrazia e della rappresentanza popolare è sempre più ridotto, inseguendo stravaganti logiche ragionieristiche che non producono alcun beneficio per il Paese, il centralismo democratico insito nella cultura di sinistra - condito da una sorta di culto della personalità del premier Renzi - non ci porterà molto lontano: i molisani devono alzare il livello della discussione e pretendere di sapere – attraverso argomentazioni serie - cosa ne sarà del nostro futuro".


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5 3 settembre 2014

Annunciato dal “comunista” Petraroia il nuovo corso politico a Palazzo Moffa e a Palazzo Vitale

Commissione d’inchiesta e dannazione degli avversari politici Paradossale: il governo regionale che non è riuscito a modificare di una virgola le storture, le distorsioni e le distonie che fanno della Regione Molise un Ente improduttivo, ma dalla dirigenza meglio pagata d’Italia, parla di riforme, di rilancio, di una nuova frontiera!

Eccolo il Petraroia che non t’aspetti dopo averlo letto e riletto più volte in versione mielosa a cercare unità, collaborazione, coesione. Citare Papa Bergoglio, riferirsi accoratamente al Patto per il Lavoro, alla urgenza di sostenere il Molise che non s’arrende dinanzi ai morsi della crisi globale. Eccolo però anche in versione opposta, prevalentemente rancorosa. Alla ricerca delle colpe degli altri per assolvere se stesso e quanti con lui stanno gestendo il Molise nella più assoluta anonima e inconcludente transizione politica e amministrativa, alle prese (egli soprattutto) con la Cassa integrazione ordinaria e in deroga, vessillo da sbandierare sulla incombente miseria collettiva. Eccolo dichiarare guerra a chi ha governato prima di lui e di Frattura, con il fardello delle colpe, le più qualunquistiche, che avrebbero ridotto il Molise a brandelli. Eccolo invocare una commissione d’inchiesta (rigurgito del veterocomunista che ancora alberga in lui) sulla Gam– Solagrital – Arena, e

fare chiarezza (altro lessico comunista) sulle “situazioni esplosive riferite rispettivamente ai debiti della sanità, ai conti pubblici bocciati da tre sentenze della Corte Costituzionale, alle Società partecipate in gran parte al collasso, alla mancata programmazione in quasi tutti gli ambiti settoriali e a una diffusa situazione di caos estesa all’organizzazione interna degli uffici, al dimensionamento scolastico, all’urbanistica, ai trasporti e alla formazione fino al fitto degli immobili”. Peccato che a distanza di oltre un anno e mezzo di governo di centrosinistra non ci sia uno, che uno, che possa dire e dimostrare che qualcosa del disastro così bene illustrato sia stata corretta, qualche errore riparato, un cambiamento effettuato. Di quel passato, a dispetto di Petraroia, resta il rimpianto delle migliaia di famiglie che con la Gam, la Solagrital e l’Arena hanno vissuto e continuerebbero a vivere se non fosse salita al governo della regione una classe politica che non sa risolvere e non sa risolversi, persa nella propria inconcludenza, immiserita dai rancori, e resa impotente dalle difficoltà che non sa affrontare. Petraroia di quel passato vuole farne una paccottiglia, ignaro che gli compete, per essere maggioranza, l’onere della soluzione, la migliore possibile. Ma non avendo forza e capacità necessarie, preferisce rifugiarsi in una Commissione d’inchiesta composta a sua immagine e somiglianza (faziosa e rancorosa), perché decreti le malefatte altrui e assolva le inappropriatezze della maggioranza politica cui appartiene. Per colmo di sfacciataggine (politica), come abbiamo avuto modo di mettere in risalto in altra corrispondenza, non si fa scrupolo di spostare in avanti nel deserto del nulla, nel vor-

tice delle chiacchiere, nel caos degli accadimenti l’idea che il governo regionale sia pronto e determinato a riformare il Molise. A renderlo cioè un esempio virtuoso della pubblica amministrazione. Incredibile! Un governo regionale che non è riuscito a modificare di una virgola le storture, le distorsioni e le distonie che fanno della Regione Molise un Ente mastodontico e improduttivo, dalla dirigenza meglio pagata d’Italia, che parla di riforme, di rilancio, di una nuova frontiera! L’uomo è di quelli che la demagogia l’hanno incorporata, per cui gli viene facile dopo aver invocato Commissioni d’inchiesta e la dannazione altrui, prefigurare il prossimo eldorado molisano: riforme, programmazione, diverso orientamento della spesa pubblica eccetera eccetera. L’autunno molisano, pertanto, a differenza degli altri autunni italiani, non sarà caldo. Stando a Petraroia, infatti, sarà denso di leggi regionali varate per rendere più snello ed efficiente il Sistema Molise, per razionalizzare la spesa, ottimizzare la gestione e recuperare risorse finanziarie da destinare alle imprese private (amiche, s’intende) avendo cura di mandare al macero le aziende e le società partecipate dalla Regione, e di mantenere per sé e per la dirigenza regionale e il novero degli incaricati alla gestione dei beni e degli interessi privati del noto gruppetto di amministratori di Palazzo Vitale e di Palazzo Moffa i privilegi, gli emolumenti, le prebende e i vantaggi (quelli chiari e quelli occulti). Salvo a vedere però quali saranno gli esiti delle iniziative dei molisani indignati che si dicono decisi a tentare di sfrattarli da Palazzo Moffa e metterli finalmente alla berlina. Dardo

Ministro Orlando, il Molise merita rispetto di Pietro Maio Il Consiglio Regionale del Molise nella seduta straordinaria del 27 agosto scorso ha adottato all’unanimità un deliberato in cui impegna il Presidente della Giunta, Paolo di Laura Frattura, ed il Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Niro, ad adoperarsi in ogni sede a tutela della Corte d’Appello del Molise, onde evitare una immotivata penalizzazione territoriale in un’area di confine con le Province di Caserta e di Foggia in cui sono attive organizzazioni della criminalità organizzata che hanno esteso i propri interessi anche al Molise come confermano diverse inchieste della Direzione An-

timafia e numerosi episodi inquietanti. La nostra Regione segna una linea orizzontale che scorre dal Fortore al Volturno che andrebbe potenziata per contrastare fenomeni di illegalità diffusa, smaltimento di rifiuti tossici, investimenti impattanti sull’ambiente e controllo di scatole societarie per riciclaggio di denaro sporco. L’articolazione degli Organi Giudiziari e degli Apparati delle Forze dell’Ordine sul territorio nazionale meritano una riflessione meno superficiale di quella connessa solo con i numeri dei fascicoli, dei procedimenti e degli abitanti di quella regione. Apprendere dalla stampa di dichiarazioni improvvide sulla

futura cancellazione della Corte d’Appello del Molise rilasciata nel corso di un evento di partito lascia esterrefatti.Una popolazione quale quella molisana merita rispetto e anche nell’eventualità che il Governo prima ed il Parlamento poi deliberi provvedimenti penalizzanti, non si deve utilizzare un approccio frettoloso e sbrigativo che individua nel Molise un riferimento da portare in negativo nel dibattito nazionale. Un Ministro della Repubblica è tenuto ad agire con attenzione, rigore e rispetto nei confronti di tutti i territori italiani, al di là dei propri convincimenti personali che nel caso della Corte d’Appello del Molise non sono condivisi né condivisibili.


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Campobasso

3 settembre 2014

Digitalizzazione atti e notifiche, Consiglio pronto ad “azzerare stazione, restauro la carta” con la pec Lavori distruttivo dei marciapiedi L’assise accoglie la proposta del M5S per risparmiare tempo e ridurre i costi del materiale di cancelleria Semplificazione e digitalizzazione. Sono queste le parole chiave per ridurre i costi dell’amministrazione e facilitare il lavoro dei consiglieri. Finalmente è approdata in Consiglio comunale la mozione sulla digitalizzazione delle comunicazioni presentata dal Movimento CinqueStelle e totalmente condivisa dall’assemblea. I neo inquilini di Palazzo San Giorgio si sono resi conto che è arrivato il momento di risparmiare sulla carta trasmet-

Un cittadino segnala i lavori in esecuzione antistanti alla stazione ferroviaria di Campobasso e si chiede come mai nessuno si curi di queste modifiche che sembra passino inosservate persino agli occhi dei media, ovvero al singolo informatore anch’egli cittadino che tiene a cuore la propria città.“E’ necessario un pensare comune se si vogliono mantenere quelle caratteristiche che rendono particolare un punto della città e la città stessa, fosse anche un “tombino” a forma di semiluna incavato magistralmente nella pietra (e in quale

tendo i documenti per via telematica attraverso la posta elettronica certificata. Una trasformazione che, se messa in pratica rapidamente, consentirà di risparmiare circa 60mila euro di materiale di cancelleria di cui 10mila solo per le comunicazioni che riguardano il Consiglio. Con la digitalizzazione si potranno i ridurre

qualità delle pietra!). Nel restauro del "corso", mi sembra, siano state mantenute queste caratteristiche nel fronte dei marciapiedi e nel filare di lastricato adiacente e così anche per i bordi delle aiuole e persino i passi carrabili sono fatti della stessa pietra arrotondata. Sicuramente il restauro può rendere più bello e gradevole il luogo, ma non va trascurato l’aspetto conservativo di alcuni elementi, fino ad ora, caratterizzanti e che, purtroppo, l’occhio frettoloso non coglie, con le conseguenze che vediamo”.

i tempi di consegna dei documenti ai consiglieri ora legato agli orari di lavoro dei dipendenti comunali e si potrà dire addio ai faldoni di carta inutili che si vedono sugli scranni del Consiglio. Per gli amministratori , già quasi tutti muniti di smartphone o tabelt, sarà più facile ricevere notifiche, atti e bilanci.

Preparazione scrutatori e parcheggi rosa, approvate le mozioni di Pilone e Cancellario I consiglieri comunali di Democrazia Popolare, Francesco Pilone e Marialaura Cancellario, esprimono soddisfazione per l’approvazione all’unanimità di due mozioni a firma dei due consiglieri minoranza. Nel corso del consiglio comunale di ieri, infatti, l’aula di Palazzo San Giorgio ha votato compatta a favore della necessità di predisporre quanto necessario per assicurare un’adeguata preparazione degli scrutatori, chiamati a espletare le funzioni relative alle operazioni di voto e dello spoglio nel giorno delle elezioni che coinvolgono il Comune di Campobasso, e in merito all’allestimento in

città dei ‘parcheggi rosa’. In particolare, con la mozione in merito alla preparazione degli scrutatori, con il voto favorevole si è impegnata la Commissione Elettorale del Comune di Campobasso a predisporre uno specifico corso di formazione, pianificandone i costi e inserendo quest’ultimi negli appositi capitoli di bilancio. Per quel che concerne i ‘Parcheggi Rosa’, invece, con il voto favorevole l’assemblea di Palazzo San Giorgio ha impegnato la relativa Commissione a provvedere all’allestimento delle apposite aree di sosta riservate alle donne incinte e con figli nel primo anno

di età, da realizzare con apposita segnaletica orizzontale e verticale, istituire e predisporre il contrassegno temporaneo rosa, quale autorizzazione a parcheggiare nell’apposita area, disciplinandone le procedure di richiesta e rilascio. “La nostra soddisfazione – hanno dichiarato Pilone e Cancellario – arriva dal fatto che l’aula ha votato all’unanimità a favore delle due mozioni, i cui contenuti evidentemente erano sentiti da tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione. Un’adeguata preparazione degli scrutatori è il minimo che noi amministratori possiamo

garantire, al fine di assicurare la massima trasparenza nelle operazioni di voto e di scrutinio. Quanto avvenuto nel corso dell’ultima tornata elettorale, infatti, tra ritardi ed errori nei conteggi, non dovrà più accadere, in nome della democrazia. I parcheggi rosa, argomento del quale se ne è parlato tanto nei giorni scorsi, rappresentano invece una piccola conquista sociale delle donne incinte e delle neomamme, che saranno agevolate negli spostamenti nel capoluogo. Un modo per rendere meno stressante una fase della vita, che una società civile è tenuta a tutelare e proteggere”.


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Campobasso

3 settembre 2014

Con la legge 190/2012 e il Decreto legislativo 33/2013 il legislatore ha voluto che i cittadini sappiano dell’utilizzo delle risorse pubbliche e possano esercitare forme diffuse di controllo

A Palazzo san Giorgio delle leggi e dei decreti se ne fregano Alla base delle piccole e delle grandi questioni morali, degli scandali, delle corruttele e delle malversazioni ci sono sempre la scarsa trasparenza degli atti e il mancato controllo Dubbi fugati. Al comune di Campobasso la trasparenza degli atti amministrativi è un optional.Anzi, è sconosciuta. Venendo meno alle leggi in vigore. E, però, nessuno fa niente.Anche l’inerzia è contro legge. Ma perché risulti che la legge sia stata violata, occorre che qualcuno denunci. Lo abbiamo fatto (La Gazzetta del Molise del 18 giugno 2014), continuiamo a farlo. Indicando ancora una volta numero e data delle determinazioni dirigenziali in cui il dettato di legge sulla trasparenza risulta violato. In particolare, risulta disatteso l‘articolo 1 del decreto 33/2013 che recita testualmente: “La trasparenza e' intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche”. La norma è chiara. Difficile far finta di non averla capita e ancora più difficile continuare ad omettere i dati relativi alla persone singole o associate, alle imprese, alle associazioni d’imprese e quant’altri che avendo rapporti contrattuali con l’amministrazione o forniscono servizi, ne traggono benefico. Il legislatore vuole che tutti i cittadini sappiano dell’utilizzo delle risorse pubbliche e possano esercitare “forme diffuse di controllo”. Per avvalersi della legge il cittadino deve essere posto nella condizione di farlo. Nel caso che stiamo trattando, il dirigente e il funzionario del Lavori pubblici che tra il 6 e l’8 agosto scorso hanno sottoscritto le determinazioni 363, 364, 365 e 366 riguardanti la liquidazione di ingenti somme di denaro in favore, rispettivamente, dell’impresa che ha eseguito i lavori di sistemazione delle aree verdi

comunali, specificatamente dell’area verde di Via Carducci (36.048,67 euro); dell’impresa che gestisce i servizi tecnici specialistici per il controllo dell’acquedotto comunale (156.674,56 euro) e dell’impresa capofila dell’Associazione temporanea d’impresa (Ati) che gestisce il riscaldamento degli edifici di pertinenza comunale (159,871,97 + 192.036,54 euro). Somme considerevoli che noi per primi vorremmo sapere a chi materialmente sono state liquidate. Cosa resa impossibile a noi e a chiunque altro legga le suddette determinazioni dirigenziali là dove i soggetti beneficiari sono sostituiti dalla locuzione “vedi allegato”. Ma l’allegato non c’è, e sarebbe dovuto esserci, reso accessibile dal collegamento ipertestuale, anche questo mancante. I soldi alle imprese sono i più esposti al rischio di corruzione se in Italia s’è dovuti ricorrere ad istituire il commissario governativo anti-corruzione per i fatti dell’Expo 2015, e in tutte le amministrazioni pubbliche, per legge, sono stati previsti e nominati i responsabili

della trasparenza. Strano, pertanto, che al Comune di Campobasso l’addetto alla trasparenza degli atti amministrativi lasci passare a decine le determinazioni non conformi alle norme in vigore. L’omissione è nei fatti, ancorché sanzionabile. Ma come abbiamo detto, nessuno fa niente. Prendiamo quindi atto della realtà: alla base delle piccole e delle grandi questioni morali, degli scandali, delle corruttele e delle malversazioni concorrono sempre la scarsa trasparenza degli atti e il mancato controllo. E fintanto non verrà risolto questo abbinamento non c’è legge (190/2012) né decreto (33/2013) che tengano. I latini hanno affermato “Repetita iuvant” (le cose ripetute aiutano). Staremo a vedere. Ma in tanto, a quanto pare, non aiutano i corsi all’università del Molise incentrati sulla trasparenza ai quali, incredibile ma vero, prendono parte dirigenti, funzionari, tecnici e amministrativi di Palazzo san Giorgio che ardono dal desiderio di rendere gli atti comunali trasparenti… come carta velina!

Tasi e Tari, sindacati in difesa dei redditi di pensionati e anziani Nello scorso mese di luglio le Organizzazioni Sindacali dei Pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil del Molise, in considerazione dell’imminente scadenza prevista per il 10 settembre – termine entro il quale i comuni dovranno deliberare le aliquote TASI – hanno chiesto un incontro urgente alle Amministrazioni Comunali per discutere in merito alla definizione delle aliquote TASI e TARI al fine salvaguardare i redditi dei pensionati e degli anziani, che come quelli dei lavoratori dipendenti, sono da anni esposti all’erosione del prelievo fiscale. Lo scorso 26 agosto 2014 le stesse sono state ricevute dal Sindaco di Campobasso Antonio Battista e dall’Assessore al Bilancio e alle Finanze del Comune Guido Massimo Sabusco. Le delegazioni delle OO.SS. dei pensionati in merito alla TASI, al fine di salvaguardare le fasce più deboli della popolazione – pensionati al minimo, famiglie numerose, disoccupati e lavoratori percettori di ammortizzatori sociali – hanno chiesto all’Amministrazione di valutare la possibilità concreta di applicare una riduzione/detrazione per le suddette categorie attraverso l’utilizzo dell’ISEE; nell’ipotesi di applicazione dell’aliquota massima

prevista per il 2014 pari allo 0,33% di riconoscere una detrazione pari a 100,00/120,00 euro; di valutare la possibilità di esentare i proprietari di prima abitazione che con l’IMU non versavano il tributo in quanto avevano immobili con valori catastali molto bassi e che, quindi, attraverso il meccanismo della detrazione erano esonerati dal versamento. Infine si è chiesto la non applicazione delle sanzioni per il primo anno di applicazione dell’imposta nei casi di errato versamento dovuto ad errore di calcolo. Le parti hanno condiviso la scelta di non applicare alcuna aliquota TASI sugli altri immobili in quanto questi sono già soggetti alla aliquota IMU massima pari al 10,6%. Pertanto, anche gli inquilini (per i quali si prevede una % di compartecipazione pari al 30%) saranno di fatto esentati. Il Sindaco e l’Assessore si sono riservati di valutare la concreta applicazione delle richiesta fatte e di comunicare tempestivamente decisioni in merito; si sono impegnati, infine, ad incontrare nuovamente le OO.SS a partire dal prossimo mese di ottobre per la definizione del regolamento TARI e la definizione dell’applicazione della TASI per l’anno 2015.



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ANNO X - N° 177 - MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

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Isernia

3 settembre 2014

Particolare disavventura capitata a una donna di Pozzilli che ha prelevato al Postamat

Ritira i soldi ma 50 euro sono false POZZILLI. Una vicenda che ha dell’incredibile, per la quale è già scattata la querela. Vittima di questa assurda storia è una donna di Pozzilli, “raggirata” dal postamat dell’ufficio postale di Corso Vittorio Emanuele. Inserita la scheda e digitato il codice, la casalinga ha prelevato quanto necessario. Successivamente, ironia della sorte, con lo stesso denaro si è recata ad effettuare dei pagamenti presso l’ufficio postale di Venafro, dove si è vista “sequestrare” (in quanto falsa) una delle banconote prelevate dal postamat di Pozzilli. Facile comprendere la sorpresa della diretta interessata, la quale, superato l’imbarazzo del momento, non ha poi esitato a denunciare l’accaduto all’Arma dei Carabinieri. Agli inquirenti il compito di capire come possano essere finite delle banconote false nel postamat di Pozzilli. Non si escludono risvolti di natura penale.

Autovelox, struttura illegittima La Fiadel è tornata sull'impianto di Cantalupo bocciato dal Consiglio di stato ISERNIA. Nei locali della FIADEL, in Isernia, si è svolta la conferenza stampa sulla grande vittoria che ha ottenuto l’Associazione Sindacale FIADEL, il Comitato PRO TRIGNINA, il PCL Molise, l’Associazione Caponnetto, che sin dal mese di febbraio 2011 hanno rilevato le gravissime illegittimità perpetrate dal Comune di Cantalupo nel Sannio a carico dei cittadini a mezzo un Autovelox illegittimo. Come in tanti ricorderanno quel Comune ha sempre operato illegittimamente, dapprima imboscando un Autovelox all’interno di un’auto tipo “Panda” di colore bianco parcheggiata lungo la SS. 17, solitamente nei pressi del bivio per Cantalupo e poi addirittura con un Autovelox a postazione fissa installato illegittimamente sempre lungo la SS. 17, nei pressi del bivio per Macchiagodena. Cantalupo nel Sannio con quell’Autovelox, benché illegittimo (quello mobile e quello fisso), ha incassato centinaia e centinaia di migliaia di Euro; era diventato un incubo per gli automobilisti. Finalmente l’incubo è finito!E questo grazie alla FIADEL ed al Comitato PRO TRIGNINA che hanno segnalato le illegittimità, ma soprattutto grazie al Vice Prefetto Vicario della Prefettura di

Isernia Dott.ssa Caterina Valente che all’epoca verificò di persona le illegittimità ed immediatamente emanò il provvedimento di spegnimento dell’Autovelox. Il Consiglio di Stato gli ha dato e ci ha dato ragione. Il Consiglio Stato ha detto, tra l’altro, che quell’Autovelox non era necessario anche perché in quel tratto di strada non si era verificato alcun incidente stradale tale da richiedere la presenza dell’Autovelox; smentendo, quindi, il Comune di Cantalupo nel Sannio che si è sempre fatto forte che il suo Autove-

lox serviva a prevenire gli incidenti stradali. Il Comitato PRO TRIGNINA e l’Associazione FIADEL hanno annunciato che a breve, previa informazione alla popolazione, intraprenderanno un’azione collettiva al fine di far risarcire tutti quei cittadini che all’epoca, confidando sulla bontà degli atti posti in essere dalla Pubblica Amministrazione, non si opposero ai verbali ricevuti, ma preferirono pagare. Ebbene quei cittadini ad avviso delle associazioni hanno diritto ad essere rimborsati.

Anziano pestato da ubriachi Due giovani, per futili motivi, hanno picchiato il 75enne a Fornelli FORNELLI. Il preoccupante episodio si è verificato ieri mattina, davanti all’ufficio postale di Fornelli. Seduto in macchina, l’anziano uomo stava aspettando l’orario di apertura, quando due giovani del posto, palesemente in preda ai fumi dell’alcol, hanno iniziato ad infastidirlo. Sceso dalla vettura per chiedere ai balordi di allontanarsi, il 75enne ne ha ricevuto in risposta una scarica di pugni al volto. Avvedutisi di quanto stava accadendo, alcuni compaesani sono accorsi ed hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. In soccorso dell’anziano sono giunti medici e volontari del 118 della postazione di Cerro al Volturno. Grazie al tempestivo intervento dell’ambulanza del servizio “Croce Azzurra”, il 75enne è stato trasportato al “Ferdinando Veneziale” di Isernia, dove gli sono state riscontrate gravi lesioni al volto. Ne avrà per trenta giorni. Nei guai sono finiti i suoi aggressori, fermati dal carabinieri e denunciati per “lesioni personali”. Per uno dei due balordi si è reso necessario un tempo di osservazione presso il nosocomio pentro, dato l’elevato tasso di alcol riscontrato nel suo sangue.

Distrutte le cappellette votive Vandali hanno sfondato i vetri a Filignano delle bellissime edicole votive FILIGNANO – Esposte all’azione distruttrice dei vandali le bellissime cappellette votive che caratterizzano l’intero territorio di Filignano. Da parte dell’amministrazione comunale urgono interventi immediati. La stupidità umana in taluni frangenti non ha limiti ! Si prendano le bellissime e storiche edicole votive realizzate nel corso dei decenni da parte di privati di Filignano e frazioni come testimonianza di fede, di cultura e di particolare devozione, e purtroppo oggetto delle mire di balordi e stupidi. In effetti tali edicole a decine impreziosiscono ai lati le strade di tale Comune capoluogo e delle sue numerose frazioni, frutto dei sentimenti popolari in materia religiosa. Infatti è facile imbattersi nell’edicola dedicata alla Madonna o a Gesù o a Santi venerati in loco, e sono tutte decisamente attraenti. C’è quella realizzata in marmo, l’altra in pietra lavorata, l’altra ancora rivestita in mattoni e tutte con altare al centro sormontato dall’immagine sacra oggetto di devozione. A costruirle o commissionarle nel corso del passato sono stati privati cittadini di Filignano, Cerasuolo, Valle, Mennella, Mastrogiovanni, Collemacchia, Valerio ect. ed oggi tali edicole sono presenti a decine sull’intero territorio comunale, tanto da essere state definite a ragione tra “le eccellenze” di Filignano e dintorni. Ebbene, siccome la stupidità umana -come si diceva in apertura- non ha limiti, ecco che qualcuno da un po’ di tempo si diverte a distruggere e rovinare tali tempietti sacri ! Per verificare il fattaccio basta recarsi alla frazione Cerasuolo e sul lato sinistro della strada d’ingresso alla frazione ci s’imbatte in una suggestiva edicola in onore della Madonna purtroppo coi vetri protettivi rotti perché centrati da pietre o forse da colpi di fucile ! Uno spettacolo nient’affatto bello, offensivo della fede popolare e frutto certamente di qualche mente particolarissima ! Ovvio a questo punto il da farsi : sostituire i vetri lesionati e restituire decoro all’edicola in questione, e ad eventuali altre assaltate da siffatti vandali, in ossequio alla devozione popolare. A chi spetta intervenire ? Al privato proprietario dell’edicola se presente in loco e in vita, viceversa al Comune di Filignano. In ogni caso lo scempio ed il vandalismo vanno rimossi a tempo di record sia per una questione di fede e sia per rispondere coi fatti ai tizi che amano calpestare il sentimento popolare.


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Termoli

3 settembre 2014

Campomarino, Lido senza bidoni In alcune zone sono letteralmente spariti i cassonetti dell'immondizia CAMPOMARINO. Non c’è tregua sulla gestione dell’ambiente e dell’igiene urbana a Campomarino Lido. Da un residente ed attivista come Salvatore Veneziano la denuncia di un episodio singolare. “Un caso strano si è verificato a Campomarino Lido e precisamente nelle isole ecologiche di prossimità in via Fratelli Cervi e via Amendola. Ormai da circa 2 settimane sono spariti i cassonetti per la raccolta della carta, del vetro e dell’umido. Si potrebbe pensare a un furto, danneggiamento oppure sono stati spostati in altra sede dagli addetti al servizio. Tutto questo a noi comuni mortali non è dato sapere ma comunque dovrebbe essere un nostro diritto poter conferire i rifiuti negli appositi contenitori. Qualsiasi cosa sia avvenuta credo che un tempo di due settimane sia sufficiente per risolvere il problema. Certo tutto questo sarebbe stato possibile in un altro posto ma noi qui parliamo di Campomarino Lido. Questa volta volutamente non ho segnalato il problema perché volevo proprio vedere se gli addetti alla raccolta, il responsabile del servizio

Ancora un litigio in spiaggia A Campomarino una vera e propria zuffa originata da bagnanti pugliesi

(penso che esista) oppure chi in Comune si occupa dell’Ambiente avrebbero risolto direttamente. Sembra proprio che al Lido qualsiasi problema, seppur piccolo, diventa un macigno. Forse qualcuno non si è accorto neppure che durante questi due mesi i cassonetti erano stracolmi e i sacchi venivano abbando-

Termoli, scatti d'autore Ha preso il via alla galleria d'arte civica la settimana della 'città murata' TERMOLI. Ha preso il via ieri sera alla galleria civica d’arte contemporanea di Termoli la settimana della città murata, la manifestazione culturale e fotografica organizzata dal Lions club Termoli Host. Sette giorni scanditi dalla premiazione del concorso, dalla mostra degli scatti che vi hanno partecipato e in conclusione, domenica prossima, il convegno in cui si approfondiranno le tematiche, le caratteristiche e le problematiche della cinta muraria del borgo antico. Ad aggiudicarsi dalle mani del presidente Antonio Plescia il riconoscimento è stata Viviana Mucelli, con le foto dal titolo: Mater Geometrica, lo schiaffo di Nettuno e Sfumature crepuscolari. La mostra è stata inaugurata subito dopo e rimarrà allestita a

disposizione di chiunque volesse visitarla dalle 18 alle 23 da oggi a domenica prossima. I lavori fotografici che hanno partecipato all’ iniziativa del Lions Club Termoli Host, sono state valutate da una giuria qualificata e rappresentano le Mura, il Mare, le Dune. Le fotografie intendono rappresentare questi luoghi, i soggetti caratteristici, significativi, originali o suggestivi, idonei a valorizzare l’identità del nostro territorio. Al primi tre classificati sono state consegnate delle opere letterarie, al vincitore del concorso, inoltre, un buono acquisto presso un’attività commerciale. L’ iniziativa è patrocinata anche dalla Regione Molise, dalla Provincia di Campobasso, dal Comune di Termoli e dall’ Unitre Università delle Tre Età.

nati a terra facendo la gioia di cani, gatti e roditori. Una vera raccolta differenziata al Lido ormai è pura utopia. Sarebbe bello conoscere anche i risultati ottenuti e il numero di sanzioni fatte durante il controllo dell’abbandono incontrollato di rifiuti previsto nel Progetto Obbiettivo Delibera n.95 del 03/07/2014”.

CAMPOMARINO. Ancora una volta turisti e bagnanti provenienti dalla vicina Puglia si sono resi protagonisti del solito far-west in spiaggia, ma stavolta si è davvero rischiato che la questione degenerasse. Una coppia di trentenni provenienti dalla Daunia, probabilmente alticci, hanno seminato il panico sull’arenile. Prima un bisticcio con una famiglia; dopo aver dato fastidio a una donna che stava sotto l’ombrellone, hanno avuto da ridire anche sul successivo intervento del marito. Dalle parole ai fatti, c’è passato davvero poco tempo e uno dei ragazzi ha estratto un coltello con cui ha minacciato l’uomo. A cercare di interrompere una contesa che poteva costare un’aggressione sanguinolenta è stato uno dei bagnini di un noto lido balneare di Campomarino Lido, che si è intromesso nella vicenda, cercando di riportare la calma. La condizione ebbra del contendente più fumantino ha reso necessario invece che arrivasse a sirene spiegate la gazzella dell’Arma dei carabinieri, coi militari della locale stazione costretti per l’ennesima volta a intervenire per litigi e zuffe in spiaggia. Infatti, la tensione era salita alle stelle. Identificati i protagonisti della tenzone, ora toccherà agli investigatori decidere eventuali responsabilità penali e provvedere alle relative denunce a piede libero

La carovana della lingua La difesa dell'italiano e delle minoranze nell'iniziativa itinerante dell'università teramana TERMOLI. Dopo la tappa dello scorso anno è tornata in Molise la seconda Carovana della memoria e della diversità linguistica, organizzata dall’Associazione LEM-Italia in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo e numerose istituzioni. Iniziativa itinerante che sta attraversando l’Italia da Nord a Sud alla scoperta di minoranze linguistiche storiche, di nuovo insediamento e non territoriali, e si aprirà anche alla dimensione dialettale. Il filo conduttore di questa seconda edizione sarà una riflessione su come informare la più ampia opinione pubblica circa il valore (culturale, sociale, economico, ambientale) della diversità linguistica e culturale. Per sollecitare il dibattito, a ogni tappa la Carovana perseguirà in particolare due azioni: la presentazione in prima assoluta dell’opera 99 domande su “Diversità linguistica & diritti linguistici” (a cura di Associazione LEM-Italia e Cooperativa sociale Futura onlus, agosto 2014) e la presenta-

zione del portale web Parchi EtnoLinguistici d’Italia®. Il dibattito che scaturirà da queste presentazioni costituirà la materia prima degli Atti del convegno itinerante Ottave Giornate dei Diritti Linguistici (GDL 2014). Si tratterà quindi di un convegno assolutamente partecipativo, a evidenziare l’incontro e la dialettica tra il mondo accademico e il territorio. La Carovana 2014 è un’occasione d’incontro tra operatori, studiosi, studenti e appassionati della diversità linguistica e culturale italiana, europea e mediterranea. E come per la prima edizione, saranno raccolte lungo il percorso numerose testimonianze, individuali e collettive, che andranno a comporre un film documentario che sarà presentato nel maggio 2015 in occasione del Primo Congresso Mondiale dei Diritti Linguistici (www.associazionelemitalia.org), di cui questa Carovana rappresenta, anche, un’esperienza preparatoria. Nella tarda mattinata di oggi i promotori

hanno fatto scalo a Termoli, in corso Umberto I, dove sono stati accolti dall’insegnante Fernanda Pugliese, fulcro dei progetti di minoranza linguistica in Molise. Assieme a loro anche Giorgio Pagano, artefice dello sciopero della fame da 50 giorni in difesa della lingua italiana, contro la decisione assurda del Politecnico di Milano di vietare l’uso di libri nella nostra lingua. Questa seconda edizione è dedicata alla memoria di Laura Aga-Rossi, scomparsa nel 2011. Intellettuale poliedrica coinvolta sia in un’importante esperienza di avanguardia artistico-letteraria sia nel recupero e riscoperta delle proprie radici linguistico-culturali, l’opera di Aga-Rossi incarna una sintesi ideale di tradizione e contemporaneità. Lungo l’intero itinerario della Carovana saranno presenti le principali pubblicazioni di Laura Aga-Rossi per divulgare la sua attività, la sua scrittura e promuovere un progetto di borsa di studio a lei intitolata.


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Termoli

3 settembre 2014

Lavori al Corso, tutti d’accordo TERMOLI. Un incontro con i commercianti, diretti interessati dai lavori di riqualificazione che riguarderanno l‘area del corso Nazionale e Piazza Monumento. Il sindaco Angelo Sbrocca ha accolto nella sala consiliare del Comune di Termoli tutti i titolari delle attività commerciali presenti sul corso Nazionale per ascoltare le loro idee e le loro proposte riguardo al progetto avallato dalla precedente amministrazione comunale. I commercianti hanno espresso i loro timori riguardo le modalità di svolgimento dei lavori e i tempi di consegna degli stessi. Alcuni hanno riferito le loro idee riguardo la dislocazione di alberi, piante, arredi fissi e mobili ma, in linea di massima, a preoccupare maggiormente gli esercenti del centro è la paura di perdere parcheggi, e quindi clienti, nelle aree limitrofe alle loro attività commerciali. Il sindaco Angelo Sbrocca, dopo aver ascoltato le diverse istanze ha spiegato ai presenti che ha analizzato le immagini del corso Nazionale, fin dalla sua costruzione nel 1800 e non erano previste nè panchine, nè piante o alberi, ma nonostante ciò il progetto presentato al Comune verrà attuato secondo quanto stabilito. “Stiamo valutando la possibilità di apportare alcune modifiche non rile-

Dopo l'incontro tra le parti si è sbloccata l'annosa vicenda

vanti“, ha detto il primo cittadino. I lavori, che dovevano avere inizio oggi, primo settembre, ma che sono stati posticipatiper poter garantire ordine in concomitanza con la riapertura delle scuole il 10 settembre, procederanno per step. “Abbiamo chiesto al direttore dei lavori di chiudere il corso per gradi – ha spiegato il sindaco Sbrocca – la prima tranche di lavori riguarderà la zona che va da via Roma a via Sannitica, la seconda da via Sannitica a via XX Settembre, la

Vigili fanno incetta di auto Tra via Diaz e via Sannitica troppi parcheggi fuori dagli spazi TERMOLI. Qualcuno s’è mosso per far smettere il modo inurbano di parcheggiare le proprie autovetture in un angolo già angustio di suo, quello tra via Diaz e via Sannitica. Lì, infatti, ogni santissimo giorno bisogna fare delle acrobazie per riuscire a fare la curva. Non c’è nessuna giustificazione che tenga in quel modo e sia su un lato che sull’altro, in prossimità della curva, non si parcheggia e basta; ieri per via di due auto di grossissima cilindrata una di que-

ste è stata anche strisciata e il caos è stato totale perché sono stati chiamati i vigili e con loro il carro attrezzi sono stati costretti a chiudere la strada per togliere le autovetture, con deviazione e quello che ne conseguiva del traffico. Quindi, multa salatissima e sacrosanta per chi questa volta ha pagato per tutti: il fatto che non si trovano parcheggi non autorizza alcuno a fare di testa propria fregandosene del prossimo.

terza da via XX Settembre a piazza Monumento compresa”. Saranno garantite corsie libere per poter accedere alle attività commerciali, mentre per il carico e scarico si procederà dalle vie retrostanti. Il sindaco Sbrocca ha spiegato anche che è volontà dell’attuale amministrazione comunale l’individuazione e la costruzione di un parcheggio in una zona centrale della città “Abbiamo già fatto una riunione per la valutazione di

un’area – ha spiegato il primo cittadino – ma stiamo aspettando l’esito di alcune verifiche per poterlo rendere noto. Nel frattempo ci stiamo attivando per il recupero e la riapertura del parcheggio di via Campania dove sono disponibili 188 posti“. Alcuni esercenti hanno espresso il desiderio di estendere i lavori di riqualificazione fino all’area della Madonnina e lungo l’intero Corso Umberto I e il sindaco Sbrocca ha spiegato che è anche sua volontà ma questo verrà fatto

in seguito ad un’attenta valutazione del piano del traffico e dopo aver trovato una nuova tranche di finanziamenti. Altro problema sollevato dai commercianti è stato quello relativo alla presenza di mendicanti in piazza Monumento, il sindaco ha spiegato che si procederà per quanto nelle possibilità del Comune, inoltre i nuovi lampioni che saranno collocati in piazza saranno i così detti ‘lampioni intelligenti’ dotati quindi di un sistema di videosorveglianza e filodiffusione. “Si potrà chiedere di estendere questo sistema anche lungo tutto corso Nazionale – ha aggiunto il primo cittadino – ma invito tutti voi esercenti e tutti i cittadini di Termoli a contribuire con il controllo sociale, che è quanto di più civile ed efficace in questi casi”. Infine la proposta di dislocare lungo il corso Nazionale opere d’arte dell’artista Benito Jacovitti, nato a Termoli e elemento di curiosità tra i turisti è stata ben accolta dal sindaco Sbrocca che ha spiegato di aver già pensato a questa possibilità ma che verrà valutata, anche in base alla disponibilità economica, in un secondo momento, quando cioè si procederà alla scelta degli arredi urbani.

Furti, escalation senza sosta A Termoli i ladri visitano costantemente le case di ignari cittadini TERMOLI. Sempre più florida l’attività delinquenziale, categoria furti in appartamenti, da parte dei soliti ignoti. Ultima in ordine di tempo quella portata a termine, e anche con un buon bottino, nel centralissimo Corso fratelli Brigida nell’ultimo fine settimana. A raccontarci il fatto è la stessa vittima: “Sono tornato a casa e mi sono diretto in salotto per sedermi sul divano e vedere la televisione – ci ha detto – e non ho avuto nessun sentore che qualcosa di strano fosse successo, anche perché

in sala tutto era al posto suo. Il furto lo abbiamo scoperto qualche ora più tardi, appena tornata a casa mia moglie, la quale entrando in camera ha visto alcuni oggetti fuori posto e avendo lei tutto sotto controllo, ha notato degli oggetti di valore per terra, biancheria fuori posto e ha così pensato di chiamarmi dicendomi che ci avevano fatto visita i ladri. Infatti, subito dopo abbiamo notato che mancavano soldi, una discreta cifra, e diversi oggetti in oro di mia moglie, un bel bottino di svariate migliaia di euro.

Io abito al primo piano e sono entrati dal balcone sul retro della cucina indisturbati perché sicuramente hanno agito tra le 14 e le 17, un orario tranquillo dove in generale, soprattutto d’estate, le persone vanno a riposare e quindi meno attenzione e lavoro indisturbato per i malintenzionati. Fatto sta che i topi di appartamento non conoscono crisi economica o periodi di ferie, la loro industria è sempre fiorente e sempre a spese del povero e ignaro cittadino



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Opinioni

3 settembre 2014

“Dieta Mediterranea e sport: quando la crisi economica minaccia uno stile di vita” Se ne è parlato nel corso di un convegno sullo sport. A moderare il seminario il professor Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed. “Studiare gli stili di vita ed in questo caso la Dieta mediterranea – ha spiegato de Gaetano – presuppone un approccio multidisciplinare. L’attuale sistema sanitario nazionale è impostato sulla malattia, impiegando solo il 4% delle risorse in prevenzione, ma non sul mantenimento dello stato di salute. Il nostro programma di ricerca, Moli-sani, è pensato per potenziare la salute e prevenire le ricerche. Bisogna coinvolgere – ha poi detto de Gaetano – l’individuo nella cura della struttura e delle funzioni dell’organismo umano e nella prevenzione delle malattie; per questo è bene conoscere i fattori di rischio e le migliori pratiche per preservare il nostro organismo dalle malattie. Ed è proprio per questo – ha concluso de Gaetano - che vogliamo discutere di questi temi con dei ragazzi che domani saranno i gestori della nostra società; proprio perché la salute non è un problema del Ministero dedicato bensì di coloro che si occuperanno di gestire la società”. L’essenzialità di predi-

Giovanni de Gaetano

sporre un costante monitoraggio delle condizioni socio economiche di un Paese al fine di realizzare adeguati programmi di salute è stato sottolineato dalla sottoressa Licia Iacoviello, Capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed, che ha il-

lustrato la relazione di dipendenza tra l’alimentazione, l’attività fisica e la salute tramite i risultati prodotti dallo studio Moli-sani. “I determinanti socio economici sono considerati indici di progresso di un paese – ha detto Iacoviello che ha poi illustrato i fattori di rischio e di protezione per la salute e

l’importanza della Dieta mediterranea diventata patrimonio immateriale dell’umanità. I fattori di protezione quali l’attività fisica e la Dieta mediterranea – ha spiegato Iacoviello - incidono non solo sulla salute ma anche sulla spesa sanitaria di una nazione in quanto riducono il rischio di ammalarsi e di morte; purtroppo solo il 30% della popolazione segue un livello minimo di attività fisica che non è sufficiente a garantire il mantenimento dello stato di salute. Se poi all’attività fisica, moderata o intensa, aggiungiamo la giusta alimentazione possiamo davvero prevenire l’insorgenza di numerose malattie cardiovascolari, oncologiche. La Dieta mediterranea – ha continuato Iacoviello risulta essere la migliore con le sue cinque porzioni di frutta e verdura a giorno, il consumo di pesce e la riduzione di grassi e carne”. Purtroppo però la crisi economica, che ha allontanato i cittadini dai cibi freschi e sani verso i cibi supercalorici perché meno costosi, ha condizionato fortemente le abitudini alimentari e di vita. La dottoressa Marialaura Bonaccio, ricercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, ha illustrato il rapporto

costo-benefici dell’adesione alla Dieta mediterranea. “La salute si muove oggi per fasce di reddito – ha detto Bonaccio – in questo contesto le abitudini di vita risultano essere migliori nelle fasce alte della società vale a dire nei ceti più agiati economicamente. Questo è il profondo divario che ha tracciato la crisi economica a causa della quale oggi il costo del cibo fresco, della frutta, della verdura e delle sane abitudini di vita hanno lasciato il posto a quelle più economiche e meno salutari. Nonostante la Dieta mediterranea sia nata dalle fasce più povere della società, ed in particolare dal Sud Italia, oggi viene seguita prevalentemente dalla fasce più ricche indipendentemente dal grado di istruzione. Dai dati raccolti - ha continuato Bonaccio – si evince che nel 2005 solo 34% della popolazione seguiva una dieta alimentare equilibrata per arrivare nel 2007 ad un picco negativo del 19%. Questo porta non solo ad avere una popolazione più a rischio ma anche a costi sanitari sempre più alti per il Paese. Oggi il livello di ricchezza influisce sull’alimentazione e, lo abbiamo visto anche in Molise, l’aumento della povertà può produrre seri rischi per la salute”.

Auto d’epoca, Bruno La Guardia Il messaggio per la Giornata del Creato domina la 5^ edizione della Coppa d’Oro Matese Si è svolta domenica 31 agosto l’edizione 2014 della Coppa d’Oro Matese, manifestazione libera di regolarità ed abilità per auto d’epoca giunta al suo 5° anno ed organizzata dal Club Gli Amici delle Auto d’Epoca presieduto da Antonio Aufiero. Le vetture hanno sostato sin dalla mattina lungo le strade di San Massimo dove la comunità locale ha potuto apprezzare i vari modelli d’epoca e sportivi giunti anche da regioni limitrofe. Sono stati oltre 20 gli equipaggi al via che si sono impegnati dapprima su una serie continua di brevi percorsi da superare in tempi prestabiliti e quindi si sono diretti sul pianoro di Campitello Matese dove era stato posto il traguardo; a seguire prova di abilità con il Minigolf per i navigatori e quindi momento conviviale presso un agriturismo del posto dove oltre 40 persone con mogli, fidanzate e figli al seguito, hanno trascorso una splendida giornata accomunati dalla stessa passione. Gli equipaggi giunti da fuori regione hanno sottolineato le bellezze naturali della zona, gradendo l’aspetto di sana competizione che è alla base della Coppa e pertanto obiettivo centrato dal Presidente del Club Tonino Aufiero che insieme ai suoi figli Alberto e Francesca e ai tanti collaboratori ogni anno intende unire l’aspetto sportivo a quello turistico in una zona bellissima della nostra regione che meriterebbe maggior riguardo ed un adeguato rilancio in termini di valorizzazione del territorio. Sono state apprezzate tante autovetture: Fiat X19 Dallara di Carmine Mancini - Fiat Barchetta di Rignanese Mario – Alfetta GTV 2000 Modello Strada di Margiotta Christopher – Alfa Romeo 146 TS di Santelia Valentino – Fiat 600 di Di Tota Guido – Alfa Romeo Duetto 1750 di Catolino Antonio – Innocenti Mini Minor MK3 di Nucciarone Vittorino – Lancia Fulvia di Di Rito Maria Loreta – Alfa Romeo Duetto di Palladino Antonio – Alfa Romeo Spyder di Liberato Cameli solo per citarne alcune. La premiazione finale ha visto come sempre dei riconoscimenti per tante autovetture, mentre la classifica finale ha sorriso all’auto nr. 27 di Bruno La Guardia di Trivento su Fiat 600 del 1958, seguito dall’Alfa Romeo Giulietta del 1963 di Di Nardo Giovanni, mentre terzo si è posizionata la Volkswagen Maggiolino Cabrio del 1972 di Riccardi Enrico. Appuntamento alla prossima edizione del 2015 per una manifestazione che riesce sempre a raccogliere nuove adesioni e che, nelle intenzioni degli organizzatori, potrà essere ulteriormente incrementata con l’inserimento in un calendario di eventi a livello nazionale.

Il messaggio per la IX giornata del Creato dal tema “Educare alla custodia del creato,per la salute dei nostri paesi e delle nostre città” nasce dalla redazione delle due Commissioni Episcopali della CEI: quella per il Lavoro, Giustizia, Pace e Creato, guidata dall’arcivescovo di Campobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini e quella per l’Ecumenismo e il Dialogo, guidata da S.E. mons. Mansueto Bianchi. In Molise la giornata sarà Celebrata sabato 13 Settembre in unione con la Giornata Mondiale per il Turismo. Citando nell’incipit Osea, i vescovi italiani intendono richiamare l’attenzione su un problema grave e gravoso per l’umanità. La nostra terra non ha armonia, vessata e distrutta dai consumismi imperanti che ne hanno distrutto il delicato e osmotico equilibrio. Il cerchio della vita è spezzato e il giardino affidato da Dio all’uomo, affinché ne fosse custode responsabile è devastato dagli egoismi umani. Il messaggio per la nona giornata per la custodia del creato che si celebra il 1° settembre recepisce le esortazioni di papa Francesco e le estende a tutti i cristiani. Il giardino è stato violato da un degrado esterno che “manifesta la corruzione interiore e dei valori fondativi della vita”. A voler significare che la corsa sfrenata verso la bellezza e il benessere ci hanno fatto dimenticare il senso dell’armonia e della misura, della cultura e della sapienza antica , dirottando tutti gli interessi dell’essere umano verso un appagamento solo epidermico e superficiale dei propri piaceri bestiali. Eppure religioni e filosofie, da sempre, hanno ammonito il genere umano invitandolo ed esortandolo a perseguire vie di perfezione interiore, in cui la parola comunità sostituisse il termine egoismo. I vescovi denunciano apertamente la sete del profitto che spinge l’uomo ad azioni di violenza contro il territorio in cui abitiamo. I nuovi messaggeri di morti, astuti e subdoli mafiosi, agiscono su terreni dell’ecomafia che fanno, almeno in apparenza, poco rumore, ma che di certo condannano a morte migliaia di persone. Ecco allora il richiamo al senso di responsabilità che deve penetrare nel cittadino, giungendo a formare, soprattutto nelle nuove generazioni,“una adeguata coscienza della gravità del problema”. In questa estate, ribadiscono i presuli, anche se storditi dai frastuoni di discoteche o di luoghi di divertimento, abbiamo assistito, inermi, a manifestazioni spaventosi di questo disastro ecosistemico: bombe d’acqua, escursioni termiche spaventose, interi territori messi in ginocchio. Pur prestando i primi soccorsi, la comunità nazionale ed internazionale non si interroga debitamente sulle cause di tali fenomeni, di sicuro ascrivibili ed imputabili ad un comportamento inquinante da parte della razza umana, l’unica sul pianeta terra che in una manciata di anni, sta riuscendo a distruggere un’opera creativa di

milioni di anni. Ecco dunque l’esortazione alla fondazione di una ” vera cultura preventiva”, che potrebbe almeno iniziare, anche se con grave ritardo, a proporre elementi di discussione critica su questa violazione abnorme del giardino di Dio. Anche se cresce la coscienza ecologica, ammettono i vescovi, bisogna scegliere tra una industrializzazione selvaggia e la garanzia di un ambiente sostenibile, in un dissidio che coinvolge i potenti della terra. I vescovi esortano la chiesa locale ad un impegno concreto verso questi tre impegni:“la coscienza di un impegno culturale; la denuncia davanti ai disastri; la rete di speranza nel futuro.” L’educazione ad essere custodi del creato passa attraverso una “conversione ecologica” che, deve condurre ad apprezzare la vera bellezza e lo stupore dinanzi alle sue meraviglie. E’ la sfida nei confronti di una società epidermica ed anestetizzata che non confida e non si affida ai veri valori ma che è diventata sempre più vittima di stereotipi dettati dagli organismi di controllo sociale e mediatico: Internet e i nuovi media. Contro una economia dello sfruttamento è il tempo di costruire una capacità lavorativa che non violi e sfrutti la terra ma che ne valorizzi le potenzialità: chiaro è il riferimento alla rete che si deve creare tra il rispetto dell’ambiente, l’agricoltura, il turismo e il benessere sociale. Il monito è all’unità che oggi è sinergia, capacità di fare rete. Il male, si legge tra le righe del messaggio, si serve della divisione per colpire e ferire a morte i figli di Dio e il luogo creato per loro dal Dio dell’Amore.Avere il coraggio di prendere posizione, di denunciare il male provocato da chi senza coscienza ed egoisticamente tende a violare l’armonia del creato. La coscienza del cristiano impone un nuovo e sempre più fervente impegno nel sociale, avendo il coraggio di essere “sentinella” in ogni momento, segnalando le piccole grandi violazioni a cui sottoponiamo l’ambiente. Insomma i vescovi esortano a far leva sulla responsabilità sociale della persona umana che deve essere “rete”. Sintomatico è l’invito a cambiare stile di vita, cambiamento testimoniato costantemente dall’operato di Francesco che riafferma con forza la dignità di un cristianesimo vissuto nell’impegno. I vescovi concludono il messaggio affidandolo ai giovani, sentinelle vigili ed efficaci. Esortazioni di scottante attualità: fondare la propria vita sulla semplicità, ritornando alla sobrietà dei nostri anziani significa ripensare ad un futuro che, proiettato verso nuovi spazi, custodisca e conservi il creato. Un messaggio importante da diffondere e discutere, prima che sia troppo tardi, per avere il coraggio di iniziare un cammino di conversione verso la vera bellezza che è armonia tra gli uomini nel giardino creato dal Padre.



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