4 ottobre 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 201 - SABATO 4 OTTOBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.1919119 Fax: 0874.49441 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

L’Oscar del giorno a Roberto Ruta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta. Mentre il presidente Frattura si ostina sulle centrali a biomassa, nonostante il voto del Consiglio regionale e le proteste dei cittadini, va riconosciuto al senatore che, in occasione della questione Gran Manze, dinanzi alle contrarie prese di posizione dei Consigli comunali e delle associazioni ritenne di fare marcia indietro nel rispetto del territorio. Ben altra pasta rispetto al muro alzato dal solitario presidente Frattura che non ritiene di ascoltare il territorio che, pure, lo ha eletto.

Il Tapiro del giorno a Vincenzo Cotugno

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vincenzo Cotugno. E così il suo sportello Europa se l'è creato ma non si riesce a comprendere come agirà e come, soprattutto, funzionerà. All'apertura non c'era praticamente nessuno della sua maggioranza a partire dagli assessori e qualche consigliere regionale curioso che si è avvicinato solo per vedere di cosa diavolo si trattasse. Possibile, che in Molise ci possa essere una tale anarchia fatta di mancanza di programmazione e con una serie di strutture assessorili e dirigenziali che svolgono tutte le stesse funzioni?

GIORNALE SATIRICO

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4 ottobre 2014

Molise: territorio anarchico alla mercé degli speculatori Il Molise non ha un Piano energetico; non ha un Piano territoriale di sviluppo; non ha un Piano paesistico. E’ un territorio anarchico, alla mercé degli speculatori. L’assenza di strumenti di pianificazione ha portato alle centinaia di pale eoliche e, in questi giorni per taluni versi drammatici, alle centrali a biomasse di Campochiaro e San Polo Matese. La classe politica regionale ha deliberatamente eluso di darsi gli strumenti di pianificazione preferendo la libertà d’azione, il favoritismo, il clientelismo, l’affarismo. Per cui oggi diventa difficile accettare che una parte di quella classe politica cerchi di emendarsi attraverso la partecipazione alla protesta popolare. Se avesse coraggio, se fosse davvero “pentita”, sapendo bene quali sono i canali, le strutture, i servizi e gli uffici predisposti ad ogni sorta di autorizzazione in quanto coperti, volutamente, dall’assenza di filtri, di condizionamenti strutturali, e per giunta assoggettati al padrone di turno, alle parole farebbe seguire i fatti. Ovvero una denuncia circostanziata alla magistratura di tutte le ipotesi di reato che si possono riscontare nella faccenda delle biomasse. Non succederà: cane non morde cane. Si sta recitando da

tutte le parti in causa una miserabile rappresentazione della ipocrisia istituzionale. Le centrali a biomasse, per come sono state progettate, e per dove sono state collocate, sono una contraddizione in termini economici. L’energia che eventualmente produrrebbero avrebbe costi esorbitanti. Il fine non confessato, ma leggibile attraverso i fatti e i comportamenti, porta a

“Fanelli convochi la segreteria Pd” I Giovani Democratici chiedono di dire No alle centrali biomasse CAMPOBASSO. "Esprimiamo la nostra totale solidarietà e vicinanza alle popolazioni e ai sindaci dell'area del Matese che da giorni stanno protestando dinanzi al cantiere nel quale sono in corso i lavori di realizzazione della centrale a biomasse della società Civitas". Lo sostengono i giovani Democratici della Segreteria regionale del Pd: Giovanna Arena, referente Giovani Democratici Area del Matese; Davide Vitiello, Segretario GD Molise; Marco Giampaolo, Marinella Di Carlo Caterina Cerroni, Daniele Gentile Lorusso, Renato Freda, Osvaldo Varricchio. "Il presidente Frattura ascolti le richieste dei cittadini, prenda atto della volontà contraria espressa dal popolo e autorizzi il blocco dei lavori prima che la tensione sociale cresca ulteriormente. Chiediamo inoltre al Segretario regionale del Partito Democratico di convocare quanto prima un'assemblea monotematica aperta al contributo dei rappresentanti delle istituzioni interessate, degli amministratori e delle popolazioni del Matese; ciò allo scopo di evitare sterili polemiche e strumentalizzazioni e uscire con una posizione chiara sull'argomento, elemento necessario per la credibilità del partito. Noi riteniamo che l'area del Matese abbia delle enormi potenzialità a livello ambientale, turistico e occupazionale che non possono essere distrutte in nome e per conto di interessi economici privati. La salute dei cittadini, la tutela del patrimonio ambientale, l'orgoglio e la dignità dei molisani vengono prima della ricerca ostinata del profitto".

concludere che sono la coperta che nasconde un solo obiettivo: fare soldi: in una maniera (risarcimento del danno alla Regione, qualora impedite) o nell’altra (prendere soldi dei fondi europei destinati alla produzione di energia alternativa e bay bay). Per arrivare allo scopo, era necessario aprire il cantiere, muovere la terra, gettare le fondazioni. Cosa che si sta facendo. E in que-

sto bailamme organizzato, in questa grande combine, spicca la serafica tranquillità di Frattura, che stima le centrali un arricchimento di opportunità per il Molise e una condizione di crescita per una regione che non vuole tirare i remi in barca. Di Frattura erano note le attività professionali e societarie prima che arrivasse alla poltrona di vertice di Palazzo Vitale. Che fosse coerente

con se stesso e con i suoi interessi, altrettanto. I molisani lo hanno votato. Formalmente non fa una piega. Sostanzialmente invece siamo di fronte alla peggiore espressione di potere. E i molisani che lo hanno votato se lo devono tenere, contenti di vederlo arricchire ulteriormente. E loro, magari, sempre più poveri. Dardo

L’intervento.

Il Ballo del bla,bla,bla Molisano Frattura si dimetta di Giovanni Venuto Signore e Signori Molisani Vi riporto un estratto STORICO, ricavato da cio' che ha scritto, appena da poche ore il Presidente CapoFila del BLA,BLA,BLA, relativa al problema della Centrale a Biomasse che vorrebbero costruire nell'area del MATESE Molisano. ......"se e in che modo vogliamo creare le condizioni di crescita per il nostro territorio e per i nostri figli oppure arrenderci, tirando i remi in barca. In quell’area, dove da sempre gravitano imponenti impianti produttivi, per le cui difficoltà siamo tacciati, spesso crocifissi, di inerzia, possiamo fermarci e non andare avanti, ma non lamentiamoci poi che in Molise non c’è lavoro e se in Molise c’è disoccupazione”? Un anno e mezzo circa di GOVERNO FRATTURA : Gam/Solagrital Chiusa; Zuccherificio all'ASTA;il Traghetto FANTASMA costato Fior di Milioni fermo in PORTO ad Arruginirsi, Le Zone Industriali e Artigianali di Termoli, Bojano e Pozzilli ridotte ad OASI nel Deserto; Centinaia di Lavoratori Licenziati o in cassa Integrazione che sta per Finire, La società che dovrebbe controllare e sviluppare il Turismo sulle Nevi Molisane (non si sa in quale giorno troverà pace e lavoro vero e utile); la SANITA' PUBBLICA MOLISANA ridotta ai Minimi Termini e costretta a rivolgersi continuamente alle Autorità Giudiziali; cittadini che si incatenano ai cancelli, altri che si sono dovuti mettere insieme e chiamarsi "INDIGNATI"....... devo continuare? oppure basta per dire al Presidente che farebbe meglio a TACERE e SCRIVERE le SUE DIMISSIONI IRREVOCABILI.....forse ancora NON TUTTO sarebbe PERDUTO!!!!! P.S. Io ho il coraggio di scrivere, ma tutti escluso gli amici degli amici sono certo che la pensano cosi'.

“Non siamo gioventù bruciata, chiediamo a chi ci governa di non bruciare il nostro futuro”

Studenti in rivolta per le centrali energetiche nel Matese. Inizia lo sciopero ad oltranza. Dureràè finchè la Regione non annullerà le autorizzazioni a costruire le centrali. Lo comunicano gli studenti dell’Isiss di Bojano.


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3 4 ottobre 2014

Biomasse, De Matteis replica a Frattura: “Da sempre contrario e senza interessi” “Sono cosciente e coerente, da vent’anni combatto in difesa dell’ambiente”, Il presidente della Provincia Rosario De Matteis non ci sta e replica duramente al Governatore Paolo di Laura Frattura che, nella nota inviata ieri sulla questione biomasse, ha accusato il vertice di Palazzo Magno di aver recuperato un insolito coraggio di facciata per smentire se stesso. De Matteis non ha gradito le parole del Governatore considerate offensive, delle accuse elargite in maniera vergognosa e ieri in apertura del consiglio provinciale interamente dedicato alle centrali matesine, ha tenuto a fare alcune precisazioni. “Tutti si

stanno ribellando a questa assurda installazione, è una protesta che non ha colore politico e che sta coinvolgendo tutte le categorie, sono stato chiamato in causa dal Governatore che, a quanto pare, dimentica che io ho sempre espresso chiaramente sia a lui che all’ex presidente Iorio, la mia contrarietà a questo tipo di insediamenti, l’ho fatto due anni fa, quando Frattura era amministratore della Civitas e l’ho ribadito sempre nel corso del tempo attraverso atti provinciali concreti e coinvolgendo anche l’allora ministro dell’Ambiente Corrado Clini al quale ho scritto per evidenziare la preoccupazione e l’allarme vissuto dalla comunità ma-

tesina e i rischi ambientali e sanitari per la regione dovuti anche all’assenza del piano di zonizzazione del territorio, l’ente – ha aggiunto De Matteis - non è la causa di questi insediamenti, la Provincia esprime un parere che non è vincolante mentre invece il presidente della Regione non può tergiversare di fronte ad una protesta di queste dimensioni; ricordo a Frattura che io non ho mai avuto interessi economici, non sono mai stato né direttore dei lavori né progettista, mi auguro che Frattura si ravveda perché ci sono tutte le condizioni per revocare le autorizzazioni”. TeMa

Salvate il soldato Paolo Frattura, l’imprenditore presidente di Massimo Romano Avvertite Frattura che la sua reazione è un suicidio politico: tacciare di “ambientalismo spicciolo” e analoghe offese quanti stanno auspicando l’annullamento delle autorizzazioni delle centrali nel Matese, non solo è un segno di patologica insofferenza alla democrazia (centinaia di cittadini e decine di sindaci che manifestano pacificamente il proprio dissenso meritano rispetto e non offese), ma è soprattutto una clamorosa ammissione del proprio fallimento politico. In questo modo Frattura sta sconfessando innanzitutto il ‘suo’ Consiglio regionale, composto dalla ‘sua’ maggioranza di centrosinistra, compresi i suoi assessori (e quindi anche il titolare della delega all’ambiente che si è letteralmente mimetizzato nei silenzi imbarazzati e imbarazzanti dei più). Che pensa di fare Frattura di fronte alla mozione consiliare votata all’unanimità? Ne trae le conseguenze o continua a far finta di nulla, prendendosela con chi manifesta pacificamente? Vada in Consiglio regionale e ponga la fiducia sulle biomasse: solo così stanerà chi, nella sua maggioranza, predica

bene pur non avendo mosso un dito quando era ora. E imponga la stessa verifica politica anche ai Sindaci delle amministrazioni organiche al centrosinistra, così da smascherare tutti quei pagliacci che quando c’è da mendicare una poltrona (la loro) fanno i riformisti maturi schierandosi nella coalizione con il PD, salvo poi recitare la parte dei battitori liberi e indipendenti. Se Frattura vuole un argomento per indurre il dirigente a procedere all’annullamento in autotutela, lo troverà facilmente: basta riprendere l’interrogazione che Antonio Di Pietro presentò alla Camera nel 2012 (4/18104) per indurre la Regione (allora c’era Iorio, non il suo pupillo Frattura) a bloccare la Civitas in assenza del piano di zonizzazione. Non dovrebbe essere difficile, è lo stesso vincolo che gli ha imposto a maggio il Consiglio Regionale, ancora una volta all’unanimità, ben prima che Tamburro autorizzasse le centrali. Ma allora Frattura forse era distratto, e infatti non mosse un dito. Forse per non disturbare, tra gli altri, i suoi ex soci Di Domenico e la C&T.

di Giovanna Ruggiero Partiamo dai dati: nel Matese si è autorizzata la costruzione di due centrali. Una che, come dice Quintino Pallante direttore dell’Arpa, equivale a 30 stufette a pellet. L’altra invece ha una potenza di 11MW. La popolazione si è ribellata manifestando davanti al cantiere delle “30 stufette”. Vedere Iorio, De Matteis, la Fusco Perrella e Di Giacomo andare lì, sul campo di battaglia, ha stanato il presidente che ha trovato, nella sua convalescenza, tempo e modo di esprimersi. Finalmente. Frattura esalta la celerità con cui il dirigente del settore Energia ha provveduto a rispondere alla richiesta della presidenza, firmata dal capo di Gabinetto su ordine del presidente, e sdoppia nella stessa nota la sua personalità. Nel leggere la comunicazione infatti, si arriva al punto di non capire se Frattura parli in qualità di presidente o di vertice di una associazione imprenditoriale interessata alla costruzione della centrale. Un uomo che parla da Presidente, ha sì il dovere di dire che la faccenda va sistemata secundum legem, ma ha soprattutto il dovere di mettere al primo posto l’interesse pubblico. Detto in altri termini, se la legge stabilisce che un amministratore ha il potere di annullare quelle autorizzazioni solo per prevalente interesse pubblico, allora il presidente dovrebbe spiegare perchè ha scelto di seguire un’altra strada e non si è assunto la responsabilità Politica di uscire allo scoperto andando contro una mozione di consiglio regionale approvata anche dalla sua maggioranza, una deliberazione dei consigli comunali dei paesi coinvolti, una deliberazione della Provincia di Campobasso. E qui viene lo sdoppiamento. Frattura parla al plurale (Prima di tutto per noi viene il rispetto della legge…. Noi per primi perseguiamo l’idea di uno sviluppo compatibile…. Ecc…). Scusi presidente, noi chi? se la sua maggioranza, tutta, e le opposizioni le hanno detto che per le loro non è così? Non parlando in nome e per conto degli eletti dai cittadini sovrani, bisogna dedurre che forse quel “noi” rappresenta lei, il suo capo di gabinetto e segretario di giunta regionale e l’ingegnere marito della segretaria? Oltre che i suoi soci della C&T nell’altra sua ex azienda energetica Biocom sotto inchiesta? Perché è questo il problema principale del rispetto delle regole da voi (gruppo imprenditoriale) sbandierato: la Regione che lei amministra ha autorizzato con spostamenti

dirigenziali alquanto discutibili, Nel frattempo, a monte, c’è una scia di cambi societari quantomeno sospetti. Quando lei dice “Non mi sono candidato né sono stato eletto per lasciare a chicchessia la possibilità di mettere sotto scacco l’ente che mi onoro di guidare” ha un suono di verità ma apre un forte dubbio: in quel chicchessia siete compresi anche lei e i suoi soci? Perché una verità lei non puoi smentirla. E riguarda proprio la centrale che equivale alle “30 stufette”. La società è nata con Gilda Antonelli (sua compagna di vita) e Mariolga Mogavero (suo capo di gabinetto) che hanno ceduto le quote a lei e all’ingegnere progettista dell’opera (marito della Mogavero). Poi lei ha regalato le sue quote sempre all’ingegnere progettista, poi i suoi soci della Biocom hanno acquistato il 99,5% delle quote nello stesso giorno in cui lei ha nominato segretaria di giunta regionale sempre la Mogavero. A questo si aggiunge un altro passaggio di non poca rilevanza che abbraccia l’intero sistema degli affari energetici. Valeva per la Turbogas, di cui lei presidente è stato progettista, vale per tutte le altre centrali o pali eolici. Chi ci guadagna con questi investimenti? I cittadini? Non credo. I molisani prestano a questi imprenditori il territorio, l'aria, il turismo possibile che sceglierà altre destinazioni. Ma le aziende non restituiscono niente ai molisani, non pagano loro l'affitto di tanta ricchezza né portano risvolti occupazionali. Quindi, se proprio lei, i suoi ex soci o qualsiasi altro imprenditore avete voglia di venire sulla nostra terra a far guadagni, quanto meno date anche a noi, popolo sovrano, la contropartita in denaro, ad esempio l’esenzione dal pagamento della bolletta Enel. Perché un presidente di Regione, che non ha interessi imprenditoriali (come lei dice), non prende in considerazione questi parametri? Sa qual è la differenza tra chi fa politica e chi fa impresa? Chi fa politica non può fare a meno di considerare la volontà delle comunità e dei territori, come è accaduto nel caso delle gran manze della Granarolo, rifiutate nero su bianco dalle deliberazioni dei consigli comunali del basso Molise di cui il senatore Ruta, che pure ne era stato promotore, ha dovuto prendere atto e rispettare. Gli imprenditori invece si comportano come lei, sordo alle richieste della popolazione che lei stesso governa. Quindi, in conclusione, chi tiene sotto scacco la Regione che lei stesso dice si “onora di guidare”?


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4 4 ottobre 2014 Cgil, Cisl e Uil contro il governo regionale incapace di risolvere i problemi

“La disperazione del Molise in piazza” CAMPOBASSO. Senza mezzi termini i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil nei confronti dell'incapacità politica della Giunta regionale di risolvere i problemi. Lo hanno fatto in un una conferenza stampa congiunta Sandro del Fattore della Cgil, Massimo Notaro della Cisl e Pasquale Guarracino della Uil. Da giovedì tutti in piazza. “Mesi fa dicemmo che qualora non avessimo avuto risposte alle grandi vertenze saremmo tornati alla mobilitazione unitaria. Noi siamo giunti a questo, siamo qui per dire che da giovedì prossimo si aprirà una fase di mobilitazione unitaria del sindacato nei confronti della Regione da cui non vengono risposte, immobilismo che ha contribuito ad aggravare i problemi aperti e che peggiorano quotidianamente". Così il segretario della Cgil, Sandro Del Fattore. ".Sappiano dello stato attuale di salute del governatore ed i suoi problemi e gli auguriamo pronta guarigione, ma deve dare mandato a qualcuno per portare vanti il lavoro. Siamo molto critici nei confronti della giunta e diciamo che c’e bisogno di una svolta..La vertenza della Gam.Da giorni si parla di imprenditori interessati all'azienda ma noi ed i lavoratori non siamo al corrente di nulla. Nessuno ha inteso comunicare niente e alla fine di ottobre scade la cassa integrazione ordinaria e per attivare la straordinaria biso-

gna cominciare a lavorare immediatamente. Abbiamo poi le altre vertenze sempre più delicate. La formazione professionale, ad esempio, che vede i suoi lavoratori a casa da ieri. Si è arrivati alla scadenza senza un piano ed oggi l esito è quello noto. Esattorie, Molise Dati, Protezione Civile, il comparto

dell’Edilizia, l’Industria. La situazione sociale sta diventando esplosiva e per queste ragioni, come anticipato, giovedì saremo sotto la regione con le nostre delegazioni, con lavoratori e lavoratrici che testimoniano la loro difficoltà per chiedere conto su questi temi e chiederemo in una seduta di consiglio regio-

Per il consigliere regionale Monaco sta diventando sempre più difficile la vita nei Comuni

“Diritto all’istruzione nei piccoli centri” CAMPOBASSO. Il nuovo anno scolastico si è aperto con tutte le difficoltà derivanti da vari problemi di natura economica, strutturale e logistica. Problemi che diventano ancora più pesanti per coloro che vivono in piccoli paesi e che, con il nuovo piano di dimensionamento scolastico, si vedono costretti a viaggiare per decine di chilometri per raggiungere il plesso scolastico al quale sono stati accorpati. “Un problema – sottolinea il consigliere Monaco - che diventa ancora più pesante per chi vive in località di montagna, lì dove l’inverno è più rigido e nevoso, e che ha figli che frequentano la scuola primaria o secondaria di primo grado in quanto i bambini o i ragazzi non possono certamente recarsi a scuola da soli. Un efficace sistema di collegamento tramite gli scuolabus, che sono a carico dei comuni, potrebbe lenire tali problema, ma quanto tempo le famiglie saranno propense a rimanere nel pro-

prio paese se al mattino tutta la famiglia prende strade diverse per recarsi nei luoghi di studio o di lavoro?” Questi quesiti sono contenuti nell’interrogazione presentata oggi stesso dal consigliere Monaco per avere risposte dall’Assessore all’Istruzione. “Da una parte c’è il diritto all’istruzione che può essere garantito solo nelle scuole in grado di assicurare personale docente qualificato e strutture idonee, dall’altro il continuo spopolamento dei piccoli centri che

rischiano di essere abitati esclusivamente da popolazione anziana. Un tempo si utilizzavano le scuole pluriclassi per garantire l’istruzione anche lì dove i cittadini in età scolare erano pochi e di diverse fasce d’età. Si tratta, però, di soluzioni che avrebbero bisogno di particolare cura sotto l’aspetto didattico sia per quanto riguarda il corpo docente, sia per quel che concerne tecniche e tecnologie per l’insegnamento. Costi che, temo, non siano sostenibili in questo particolare momento storico”.

nale straordinario in cui discutere su questo. Non consentiremo che si proceda così, senza confronti e senza risposte e proseguiremo ad oltranza. E Se poi si ritiene di fare a meno del confronto, sappiamo bene come riprende i il nostro ruolo”. Ha preso poi la parola Pasquale Guarracino in rappresentanza della Uil: “Decine sono le richieste confederali fatte ai nostri amministratori a tutti i livelli. Le nostre vertenze sono sempre in piedi, ma i vertici degli enti come protezione civile, Korai neppure rispondono alle nostre richieste. La situazione è complessa e non è possibile che il presidente viene con una soluzione a sua detta pronta e perseguibile e puntualmente viene smentito dai suoi tecnici. Il Molise non può essere scacco dei tecnici. Bisogna valutare alcune risoluzioni che poi non siano sempre smentite dai burocrati. La politica molisana ha aperto tavoli tecnici su ogni vertenza e nessuna soluzione viene individuata. C’è bisogno di maggiore coraggio. Le sigle sindacali hanno messo in campo tutte le condizioni per lavorare congiuntamente ma purtroppo il governatore lavora solo su altri tavoli e non siamo coinvolti direttamente nei processi decisionali, pur se rappresentano i lavoratori, gli attori principali. Giovedì protesteremo anche per questo”.

Sismica, le nuove norme Per l'assessore Nagni un primo passo verso l'adeguamento della normativa CAMPOBASSO. Approvata in giunta la proposta di legge regionale riguardante le norme di riduzione del rischio sismico e il riordino delle funzioni in materia sismica. "Un primo passo necessario, verso l'adeguamento dell' attuale normativa - ha spiegato l'assessore Nagni - ora regolata secondo criteri definiti dalle leggi regionali n. 20/1996 e n. 25/2011, ormai superate dall'evoluzione legislativa. La proposta di legge rappresenta infatti, non solo un riordino della normativa regionale, ma anche un'attuazione della normativa statale. Un risultato al quale siamo giunti attraverso un approfondito confronto con ordini. Professionali e associazioni di categoria che hanno fornito spunti e osservazioni utili a definire i vari aspetti della nuova legge. Tra gli obiettivi perseguiti, in materia di sicurezza per le co-

struzioni in zona sismica, quello di semplificare la procedura di deposito dei progetti definendo la documentazione da produrre (inclusa l'asserzione dei professionisti incaricati) e di semplificare la verifica documentale per la quale sono stati definiti i percorsi". Altro punto fondamentale, quello di delegare agli enti locali territoriali, in forma singola o associata, le funzioni in materia sismica. In ultimo, ma non da ultimo la proposta di legge prevede di fornire indicazioni di ordine tecnico- amministrativo in tema di varianti strutturali, sopraelevazioni e interventi sulle costruzioni esistenti. "La ratifica della giunta - ha concluso l'assessore Nagni rappresenta solo un primo step. Ora infatti la pdl andrà al vaglio del Consiglio regionale che procederà , speriamo, all'approvazione del testo".


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5 4 ottobre 2014

Gli “Indignati del Molise” hanno aperto ai 5 Stelle Il punto di confluenza è del tutto naturale. Come naturale sembra l’utilità che si crei una piattaforma comune su cui svolgere dentro e fuori il consiglio regionale una forte azione contestatrice nei confronti della casta politica Gli “Indignati del Molise” hanno aperto ai 5 Stelle: la società civile tenta di entrare nel cuore della Regione per meglio poter incidere sul sistema di potere che sta portando il Molise alla rovina. Sul sistema che sta dedicando le proprie energie a sostegno degli affari nei quali in maniera diretta o indiretta sono coinvolti consiglieri, assessori e presidente della giunta. Nei quali sono confluiti gli organismi tecnici e amministrativi titolari dei poteri autorizzativi. Quelli che rilasciano le autorizzazioni, per intenderci. L’intreccio che s’è venuto formando è sostanzialmente inestricabile. Ma il tentativo di scardinarlo deve essere fatto e gli “Indignati” ci stanno provando a più riprese. Anche l’apertura ai 5 Stelle è un tentativo che va in quella direzione, che potrebbe rilevarsi importante qualora i consiglieri Manzo e Federico decidessero di assecondarlo. Sarebbe per loro una possibilità concreta di agganciare di nuovo i sentimenti, la volontà, la forza, la coerenza che gli “Indignati” hanno tratto dal corpo sociale molisano, quello sano, ovvero non compromesso e non colluso con gli elementi corrutttivi della politica. La disponibilità è totale, senza riserva, che riconosce innanzitutto, e le fa aggio, la necessità di una interlocuzione proficua tra il Movimento 5 Stelle e il Comitato degli Indignati del Molise. Una interlocuzione su base paritaria, sorretta dalla comune volontà di restituire un minimo di moralità alla pubblica amministrazione che continua a sguazzare tra privilegi e vantaggi di ogni genere, che continua a sopraffare il diritto, la trasparenza, la solidarietà. I 5 Stelle intendono mo-

dificare il regime dei vitalizi di cui godono gli ex consiglieri regionali; gli “Indignati” sono sul fronte del contenimento della spesa pubblica. Il punto di confluenza è del tutto naturale. Come naturale sembra l’utilità che si crei una piattaforma comune su cui svolgere dentro e fuori il consiglio regionale una forte azione contestatrice nei confronti della

A livello nazionale è emerso anche il dato della Regione Molise

casta politica a cui i 5 Stelle certo non appartengono. Mentre appartengono a quella parte della società molisana che ha riconosciuto la improcrastinabilità di moralizzare il sistema politico molisano, di cui, va detto e ripetuto, gli “Indignati” sono la punta più avanzata tra la gente e i 5 Stelle nel consiglio regionale.

I sindacati tornano a sottolineare l'inerzia della politica con 70 famiglie sul lastrico

Pd, senza tesseramento “Esattorie, fallimento della Regione” CAMPOBASSO. Grossa emorragia di iscritti nelle file del Pd. A pubblicare i dati è Repubblica. La stima parla di circa 100mila iscritti. L'ultima rilevazione (2013), indicava 539.354 tessere. In alcune regioni (Sicilia, Basilicata, Molise, Sardegna e Puglia) il tesseramento non è partito. E qualcuno parla già di un partito che, pur essendo in piena salute in termini di voti (40,8% alle Europee), praticamente non ha più base. O quasi. Nella lista pubbli-

cata dal giornale milanese c'è anche il Molise e sotto accusa finisce anche la segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli che ha già conosciuto il recente turbinio di polemiche in merito alla questione Statuto. E' stata l'onorevole Venittelli a chiedere le dimissioni della segretaria regionale mentre i giovani del Pd sono stati a chiedere una riunione d'urgenza del coordinamento per discutere dei problemi che attanagliano l'economia regionale.

CAMPOBASSO. "La Vertenza Esattorie è partita a giugno 2013, ma dopo vari incontri anche con amministratori dei comuni che si misero a disposizione non si riuscì a pianificare un percorso concreto. L’assessore al lavoro 15 giorni fa in sede di Consiglio dinanzi ad alcuni lavoratori chiese delle proposte. Bene ma se le dobbiamo fare noi i politici e i dirigenti a cosa servono?" Questo ciò che hanno dichiarato ieri Gigi Sansone della Cgil e Milena Colamaio della Uil in conferenza stampa, Franco Spina Filcams, Pasquale Guarracino UilTucs. "Noi le proposte le abbiamo fatte, compreso il piano industriale di ottobre che avrebbe generato addirittura a dei guadagni. A dicembre 2013 invece con delibera intesero voler creare una nuova società per la riscossione ma che non trovò l’assenso degli organi di controllo per motivi a noi ignoti. Oggi non ci resta che parlare

di risultati negativi: cassa integrazione scaduta e oltre 70 famiglie sul lastrico. Si é perso solo del tempo e ciò é vergognoso. Vogliamo discutere in virtù delle preoccupazioni forti che ci sono. Ad oggi pare che la Regione voglia fare un bando per la riscossione dei tributi e non ha tenuto conto dei nostri suggerimenti. Dinanzi a tale bando i comuni si sono tirati indietro e ancora una volta non conosciamo le motivazioni di tale diniego. Detto ciò le richieste per incontrare i vertici della Regione rimangono puntualmente inevase, mancando di rispetto non tanto a noi, ma ai lavoratori. Questi politici devono andare a casa tutti, indistintamente. Non sono in grado di gestire nulla, neppure le loro società in HOUSE. La Regione deve assolutamente tirar fuori quel bando che dice di avere nel cassetto e riaprire il dialogo”.


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Campobasso

4 ottobre 2014

Inchiesta sulla scuola di Fossalto, celebrata l’udienza preliminare Si è celebrata questa mattina 2/10/2014 una nuova udienza preliminare presso il Tribunale di Campobasso in merito all’inchiesta sulla scuola di Fossalto che vede indagati tre ex amministratori del paese, tre tecnici comunali e un imprenditore edile che devono rispondere a vario titolo di truffa aggravata, falsità ideologica e pericolo di disastro colposo. Il nuovo gup Roberta D’Onofrio, ha ammesso le costituzioni di parte civile avanzate dal Comune

”Accendi una luce in Famiglia” Oggi, vigilia della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi a Roma dal 5 al 19 ottobre 2014 sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana invita tutti i fedeli e cittadini prendere parte a un momento pubblico di preghiera e di riflessione -in piazza san Pietro - che culminerà nell’intervento di papa Francesco. A livello locale la CEI promuove l’iniziativa "accendi una luce in famiglia" che invita a creare quella stessa sera sul territorio, in forma domestica nella propria casa, o comunitaria in gruppi parrocchiali o diocesani, un incontro in cui invocare lo Spirito Santo e porre sulla finestra delle proprie abitazioni un lume acceso. “La sera del 4 Ottobre, festa di S. Francesco, - spiegano i coniugi Di Nucci responsabili della pastorale familiare diocesana - in ogni casa, piccola Chiesa domestica della nostra Diocesi, si accenderà un lume da porre sulla finestra per testimoniare che in quella casa si celebra il Vangelo del matrimonio e della famiglia”. Alla Veglia di Roma parteciperà anche una delegazione di 60 persone della Pastorale Familiare diocesana di Campobasso –Bojano. « È la famiglia, comunione di vita che un uomo e una donna fondano sul vincolo pubblico del matrimonio, aperta all’accoglienza della vita. Per noi cristiani assume la dignità di sacramento; per essa non ci stanchiamo di investire persone ed energie» (CEI, 24 settembre, 2014)

di Fossalto, rappresentato, come annunciato nei mesi scorsi, dall'ex ministro avvocato Antonio Di Pietro (sostituito in aula dal collega Mariano Prencipe), da Cittadinanzattiva Molise Onlus, rappresentata e difesa, nella sua qualità di Coordinatore della rete Giustizia per i diritti, dall’avvocato Silvio Tolesino, e dal padre di uno scolaro che tramite l’avvocato Paolo Paolucci ha paventato il timore e il rischio di un crollo della scuola che avrebbe messo in pe-

ricolo la vita di suo figlio e di altri bambini. L’episodio, si ricorderà, riguarda il periodo che va dal 2006 al 2009, quando la scuola doveva essere ristrutturata con i fondi post-terremoto, corrisposti per un valore di circa 400mila euro. La Finanza, a seguito di scrupolose indagini ha, però, accertato che la scuola non ha ricevuto gli interventi necessari e il suo stato è addirittura peggiorato rispetto al periodo precedente ai lavori.

Nuove truffe: attenzione alle banconote false La Polizia di Stato di Campobasso ha raccolto denunce da parte di titolari di impianti di carburanti della città, che hanno lamentato l'introduzione nell'apposito dispositivo di banconote da euro 10,00 false sulle quali era stato incollato l'ologramma ritagliato da una banconota autentica. Gli ologrammi sono definiti come figure (o pattern) d'onda interferenti ottenute tramite l'uso di un laser, aventi la specificità di creare un effetto fotografico tridimensionale. Va segnalato che a circolare non è solo cartamoneta falsa ma molte volte anche banconote "vere" che vengono modificate (tagliate per formare due banconote, sovrapposti ritagli di carta, alluminio o scotch) per essere usate presso i distributori automatici di benzina, in modo da sviare la lettura ottica della banconota. E’ evidente che non potranno essere presidiate tutte le apparecchiature automatiche che accettano banconote per erogare beni. Si auspica pertanto che vengano perfezionati i sistemi di sicurezza volti ad impedire il perpetrarsi di questo tipo di truffa. L’attività della Polizia di Stato è soprattutto preventiva e, pertanto, atteso che sono in circolazione banconote contraffatte, è bene aumentare i livelli di attenzione per riconoscere i soldi falsi:

1) Toccando la carta della banconota si devono percepire al tatto alcuni "rilievi" delle stampe sull'acronimo della Banca centrale europea e nelle 5 lingue ufficiali della Comunità europea nonché nelle cifre indicanti il valore nominale delle banconote e nei motivi architettonici delle finestre e dei portali. Inoltre, lungo i bordi delle banconote da 200 e 500 sono stati inseriti speciali elementi tattili ideati per i non vedenti. 2) Tenendo la banconota controluce si devono vedere un filo di filigrana ed un filo di sicurezza microscritto. 3) Sul fronte delle banconote di piccolo taglio (5, 10, 20) è presente una striscia olografica e muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente il simbolo dell'euro in colori brillanti o il valore nominale; sui tagli grandi (50, 100, 200, 500) è presente una placchetta olografica. Muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente le cifre indicanti il valore nominale, il motivo architettonico riprodotto sul biglietto o il simbolo euro. 4) Sul retro della banconota di piccolo taglio (5, 10, 20) è presente una striscia iridescente. Muovendo il biglietto, la striscia brilla per effetto della luce. Su quelle di grande taglio (50-100-200-500) è stato utilizzato un inchiostro otticamente variabile per indicare il valore nominale.

Bojano, danneggiano auto in sosta, denunciati in due I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano (CB), hanno identificato e denunciato a p.l. all’Autorità Giudiziaria 2 giovani del luogo, i quali durante la notte del 28 settembre scorso, senza apparenti motivi, avevano danneggiato diverse autovetture parcheggiate nel piazzale antistante la stazione FF.SS.. Come si ricorderà l’evento era stato attenzionato da alcuni media locali. L’attività investigativa è stata avviata solo a seguito delle denuncie sporte dai rispettivi proprietari delle autovetture. La stessa condotta con dovizia dai militari operanti, hanno permesso l’identificazione degli autori dei danneggiamenti. Ora i due giovani di 18 e 20 anni, dovranno rispondere di danneggiamento aggravato.


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Campobasso

4 ottobre 2014

Lezione giuridico/amministrativa del Tar agli amministratori di Palazzo san Giorgio

Sia chiaro: il Comune non può diffidare l’Anas dal pulire le strade di sua competenza Lezioncina del Tar al Comune di Campobasso che ha “osato” diffidare l’Anas a ripulire le strade di sua competenza dai rifiuti sparsi o accumulati. Lezioncina interessante sotto il profilo giuridico e amministrativo, nello stabilire le competenze e le gerarchie. Cosa salutare; sempre. Per evitare usi ed abusi che stanno rendendo i rapporti tra gli enti spesso malin-

Nessuna norma di legge attribuisce ai comuni il potere di assicurare la pulizia delle strade imponendo al gestore l’obbligo di provvedere tesi. Il Tar ha detto che pur essendo vero che gli enti proprietari delle strade provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo nonché delle attrezzature, impianti e servizi, è altrettanto vero

che ciò “non può comportare la simmetrica attribuzione di un potere autoritativo in capo ad un ente terzo (il Comune) al fine di imporne coercitivamente il rispetto, nell’ambito peraltro di un settore che esula dalle competenze istituzionali dell’ente medesimo”. Nessuna norma di legge nel settore specifico della viabilità, attribuisce, infatti, ai comuni il potere di assicurare la pulizia delle strade imponendo autoritativamente al gestore l’obbligo di provvedere, al fine di garantire “la sicurezza e la fluidità della circolazione”; né un tale potere può desumersi implicitamente dalla natura del Comune quale ente locale, atteso che tra gli interessi pubblici affidati alla cura dei comuni non v’è anche quello di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione delle strade statali”. Pesa, incarta e porta a casa, verrebbe da dire a chi ha formalizzato la diffida all’Anas di rimuovere i rifiuti, ignorando norme e principi, se si vuole, basilari. Inoltre, se i responsabili di Palazzo san Giorgio fossero stati più attenti alla giurisprudenza in materia, avrebbero ricordato che il Tar già nel 2010 (sentenza numero 227)

Molise – Assisi 2011 crocevia per l’uomo Di Massimo Dalla Torre Sono passati quattro anni e gli echi di Assisi non si sono spenti, anzi a distanza di anni sono vivi più che mai. Echi che servono a far rivivere momenti straordinari anche a chi non potette intervenire materialmente a quell’evento che ha visto il Molise il 3 e 4 ottobre del 2011 esprimere tutto se stesso. Cultura, tradizioni, musica, arte ma soprattutto fede questi, sono stati, i tasselli di un puzzle che ha permesso agli oltre 6000 molisani di poter mostrare agli innumerevoli curiosi che affollavano le strade della cittadella della pace e di Santa Maria degli Angeli quello che la ventesima regione d’Italia sa essere. Una regione che ha molti punti di comunanza con la “…verde Umbria che dai monti degradanti in cerchio guarda…” così la descrive Carducci. Parole immortalate nella nuda pietra del terrazzo della

chiesa di San Pietro a Perugia che sono il miglior viatico per capire cosa significa umiltà e soprattutto amore per gli altri. Una regione che, nella semplicità e nella purezza, mise in campo tutte le forze necessarie tanto da essere scoperta da chi non sospettava neanche minimamente cosa poteva racchiudere in seno. Uno scrigno che ha offerto uno spaccato di vita, da cui venne fuori l’animus vivendi della Molisanità che poche, anzi pochissime regioni, beni intesi ci riferiamo all’aggettivo, possono vantare, perché essere molisani vuol dire innanzitutto vivere il quotidiano senza compromessi, cosa che altre realtà non riescono a fare. Ecco che, come per incanto i Misteri del maestro Paolo Saverio Di Zinno, le N’docce di Agnone, le Traglie di Ielsi, le Zampogne di Scapoli e i Carri di Larino nel materializzarsi sono stati messaggeri e testimoni

di questa porzione di stivale che rese omaggio a chi ha saputo dire di no agli agi e alla ricchezza ricevendo in cambio un pezzo di pane raffermo o ammuffito. Un passaporto contenente i connotati di una comunità, quella molisana, che da sempre sa cosa significa dare e non chiedere, perché, se chiedesse sarebbe come mercemonizzare la propria identità ossia: appartenere ad una realtà dove chi arriva anche se per pochi giorni o poche ore trova sempre le porte aperte in nome della semplicità parola care a Francesco e a Chiara. Parole che oggi come ieri aberrano lo stereotipismo in cui le incongruenze e le iniquità sono gli ingredienti di quello che non permette di capire affondo i problemi che, nella loro complessità, si antepongono a tutto e tutti; ecco perché il Molise e Assisi sono stati il crocevia per l’uomo così com’è.

aveva affermato che il potere del comune di chiedere di rimuovere i rifiuti non “poteva desumersi implicitamente dalla natura del comune quale ente locale a fini generali” e, tantomeno, è pertinente, nel caso, il richiamo dell’art. 50, comma 5, del decreto legislativo 18.8.2000 che fonda il potere di ordinanza sindacale, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, in quanto “le caratteristiche del luogo dove sono stati reperiti i rifiuti sono tali da rendere del tutto implausibile ed astratto il rischio di un qualche pericolo per la salute pubblica”. Debacle su tutto il fronte. Dal che n’è discesa “l’illegittimità dell’ordine di rimozione dei rifiuti in assenza tra l’altro di adeguata istruttoria e di idonea motivazione circa l’imputabilità soggettiva di una qualche condotta attiva od omissiva che abbia anche solo

agevolato la violazione del divieto di abbandono di rifiuti, con conseguente preclusione per il Comune di agire in rivalsa nei confronti di Anas per il recupero delle spese sostenute per la bonifica d’ufficio del sito”. Motivo per cui il Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise (Sezione Prima) definitivamente pronunciando sul ricorso dell’Anas lo accoglie e, per l’effetto, annulla il provvedimento impugnato. Ha condannato il comune al pagamento in favore dell’Anas delle spese di giudizio che sono liquidate in complessivi 1.000 euro, oltre Iva. In altri termini: cornuti e mazziati! Vien da considerare un aspetto, oltre quelli valutati dal Tar: ma se il comune non provvede di suo a pulire le strade come gli può venire in mente di diffidare gli altri? Dardo




La Bottega delle Idee Soc. Coop. La Bottega delle Idee Soc. Coop. è una società cooperativa multi servizi nata dalla volontà dei soci fondatori di condividere le competenze e capacità professionali per rispondere tempestivamente alle esigenze dei cittadini e delle imprese. La Mission: “Diteci il vostro problema: Noi vi daremo la soluzione” La Bottega delle Idee Soc. Coop. è un insieme di professionisti che si incontrano per motivi personali e professionali e decidono di fare delle proprie esperienze un’azienda. Un’azienda Cooperativa che possa continuare il successo personale di ognuno ma che sappia guardare al proprio futuro collettivo, anticipando i tempi e cogliendo il senso del mercato che cambia. La Bottega delle Idee Soc. Coop. è un opportunità per aziende, enti, pubblici e privati che hanno la necessità di dialogare con un partner veloce, versatile ed affidabile. La natura della struttura è pensata e programmata per rispondere a molteplici tipi di richieste in tempi rapidi e costi contenuti. Servizi Offerti - Servizi di pulizia civili ed industriali presso strutture private e pubbliche - Servizi di piccola manodopera presso strutture private e pubbliche - Servizi di manutenzione aree verdi - Servizi di assistenza domiciliare ed ospedaliera (anziani e persone con disabilità) - Servizi di consulenza amministrativa e legale E tanto altro… “La Bottega delle Idee Soc. Coop.” - Via Campania n° 31 86100 Campobasso Per informazioni in sede dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 - 12.00 Oppure contattare Tel. 0874/61099 o mail: labottegadelleideecoop@gmail.com


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Isernia

4 ottobre 2014

“Provincia, perchè sostenere Ricci” Fratelli d'Italia sostiene con forza la candidatura a presidente di Ricci ISERNIA. Il prossimo 12 ottobre tutti i Sindaci ed i Consiglieri comunali della Provincia di Isernia saranno chiamati a scegliere la persona che guiderà l’Ente di Via Berta per i prossimi quattro anni e, contemporaneamente ma con un sistema di elezione indipendente, i dieci consiglieri che lo affiancheranno per due anni. La sfida al vertice sarà tra il Sindaco di Isernia Luigi Brasiello, candidato del centrosinistra, ed il Vice sindaco di Venfaro e consigliere provinciale uscente, Alfredo Ricci per il centrodestra. Fratelli d’Italia, che ha tanto lavorato per ricompattare il centrodestra attorno alla figura del giovane avvocato venafrano e per promuovere la definizione di una lista unitaria lancia, un appello a tutti gli amministratori della provincia affinché esprimano un voto libero a favore del territorio. "Per la prima volta - scrive Filoteo Di Sandro - ricadrà interamente sulle spalle

degli amministratori l’onere di compiere una scelta in rappresentanza dei tanti cittadini che li hanno eletti nei rispettivi territori, dunque ciascuno di essi avrà una responsabilità maggiore nell’indicare, all’atto del

Abusivismo e’ambiente, denunce e sequestri Ancora una vasta operazione dei Carabinieri nella provincia di Isernia ISERNIA. I Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia hanno attuato negli ultimi giorni un servizio finalizzato a contrastare il fenomeno degli abusi edilizi. Nel corso dei controlli, sono state passate al setaccio varie località della provincia particolarmente sensibili sotto il profilo ambientale e del patrimonio paesaggistico. In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Sesto Campano, hanno denunciato un 43enne di Ottaviano in provincia Napoli, un 24enne di Venafro, un 38enne di Cassino in provincia di Frosinone e un 50enne di Sessa Aurunca in provincia di Caserta, che rispettivamente in qualità di committente dei lavori, titolare dell’impresa edile,

direttore dei lavori e collaudatore in corso d’opera, erano intenti alla realizzazione di un fabbricato in assenza delle prescritte concessioni edilizie. La struttura, ubicata nel Comune di Sesto Campano, in una zona periferica al confine con il Comune di Ciorlano in provincia di Caserta, è stata sottoposta a sequestro. Dall’inizio di quest’anno sono decine le operazioni portate a termine dai Carabinieri in provincia di Isernia contro l’abusivismo edilizio e più in generale contro tutti quei reati definiti di criminalità ambientale, con numerose denunce e sequestri di fabbricati e cantieri per un valore complessivo di svariate centinaia di migliaia di euro.

“Il silenzio dei bambini” Domani mostra documentaria sulla condizione infantile in provincia di Isernia ISERNIA. Domenica 5 ottobre nell’ambito del progetto nazionale di aperture straordinarie, denominato “Domenica di Carta”, l’Archivio di Stato di Isernia, ha organizzato una mostra documentaria dedicata alla condizione infantile nel territorio della provincia di Isernia, tra la metà dell’800 e i primi anni del ‘900. La mostra, dal titolo “il silenzio dei bambini, la voce della storia” racconta l’infanzia rubata, violata, spezzata, attraverso le carte degli organi giudiziari e i registri dello stato civile conservate dall’Istituto. Durante l’intera giornata sarà proiettato il filmato La tratta dei fanciulli, realizzato da RAI 3 per la trasmissione “Ulisse, il piacere della scoperta”, girato anche nell’Istituto isernino per le importanti fonti documentarie conservate sul tema dello sfruttamento dei bambini. L’Istituto, sito in c.so Risorgimento (palazzo ex INPDAP), rimarrà aperto dalle ore 10 alle ore 20.

voto, la persona giusta per un periodo tanto delicato. Certo, resta la ferma critica, da parte di Fratelli d’Italia – AN, verso un sistema che priva i cittadini della provincia della possibilità di scegliere i propri rappresen-

tanti direttamente, nonché verso il difficoltoso meccanismo del voto ponderato che ridimensiona le tante nostre piccole realtà, proprio per questo bisognerà cercare di operare una scelta che possa rendere giusti-

zia al nostro territorio. Dal febbraio 2013, infatti, la Provincia di Isernia ha subito sistematiche e mirate azioni volte a depotenziarla nei servizi e nelle offerte versoi propri cittadini sia da parte del Governo regionale, eccessivamente sbilanciato a favore della territorialità di Campobasso, sia da parte del Governo centrale che mina alle basi l’autonomia stessa del nostro territorio. L’appuntamento del 12 ottobre prossimo è dunque il primo vero segnale di “resistenza” che possiamo offrire verso chi vuole annullare la nostra autonomia e cancellare la nostra identità. La scelta di responsabilità che gli amministratori dovranno compiere verso i propri concittadini e verso la propria terra sarà dunque quella di dare la giusta voce alle tante, troppe proteste ed ai tanti disagi che evidenziano la crisi sistemica di un territorio martoriato dalla crisi e dalla cattiva gestione".

Corrisernia ancora sugli scudi Posivi i risultati ottenuti dalla società soprattutto a livello giovanile ISERNIA. Lo scorso weekend è stato assai produttivo per la Nuova Atletica Isernia che oltre a festeggiare il personal best di Giovanni Grano alla Maratona di Berlino (20° assoluto e secondo degli italiani) ha raggiunto importanti risultati per il settore giovanile che ha conquistato il titolo di Campione Regionale. Titolo frutto di diverse prestazioni da podio: le cadette Ilenia Curreddu e Moira Taimo sono salite sul gradino più alto rispettivamente nel lancio del giavellotto e in quello del martello. Per la categoria ragazze Giulia D’Alonzo si è laureata campionessa regionale nella marcia e la coetanea Margherita Mancini lo ha fatto nei 1000mt con il tempo di 3’ 34” 6, quarta prestazione delle graduatorie regionali dal 2005 ad oggi. Sul versante maschile l’esordiente Riccardo Varone è risultato vincitore nel biathlon e Matteo Mangione negli 80mt con il tempo di 10” 0, un tempo che lo porterà con molta probabilità ad essere convocato per la staffetta cadetti al criterium nazionale di Borgo Valsugana. Una gran bella soddisfazione per la responsabile del settore Silvana Azzolini e per i suoi collaboratori. Soddisfazioni che arrivano anche dal web: oltre all’interessamento di vari siti internet tematici, in occasione della Corrisernia, la pagina facebook della società ha fatto registrare 8.000 contatti e circa 13.500 click. Dunque, numeri positivi in termini di partecipazione non solo alla gara, dove tra competitiva e gare promozionali, si sono supe-

rate le mille presenze, ma anche ottimo seguito sui social network. “Finalmente la Corrisernia sta diventando la gara della città d’Isernia – afferma con visibile soddisfazione il presidente Agostino Caputo. Fin da quando ho cominciato a correre ho sempre pensato di creare un evento simile alla Su e Giù di Campobasso, cioè portare in strada tanti bambini e tante famiglie. Devo dire che grazie all’instancabile lavoro del nostro settore giovanile e grazie al progetto La scuola corre ci siamo finalmente avviati verso questa meta che spero in pochi anni ci porti ad avere la presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i loro professori. Il boom ci ha anche colto un po’ di sor-

presa e per questo chiediamo scusa a quanti non hanno potuto ritirare la maglietta o l’hanno avuta di una taglia più grande. La prossima volta saremo più preparati”. Tra le tante iniziative, per le quali il numero uno pentro ringrazia ancora tutte le associazioni, quella dell’integrazione multirazziale ha lasciato il segno più profondo. “I ragazzi che hanno partecipato si sono divertiti ed hanno vissuto un pomeriggio di allegria, per questo ringrazio i volontari Massimiliano e Raffaele della Cooperativa Zio Tom e Filomena e Lella per gli ospiti di Monteroduni, i quali hanno potuto raggiungere Isernia grazie al bus messo a disposizione dalla protezione civile”.


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Termoli

4 ottobre 2014

Caso Lavinia, nessun trauma L'autopsia avrebbe escluso eventuali colpi ricevuti dalla donna

“Iscritto senza accennare alla disabilità” L'assessore Chimisso replica sul bimbo della scuola di via Montecarlo

SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. Potrebbe essere sciolto in questo fine settimana il rebus sulle cause che hanno determinato la morte della 26enne di nazionalità romena e nativa di un comune della Moldova Lavinia Iacomi. Sull’esito dell’autopsia effettuata ieri pomeriggio e durata quasi 4 ore, dalle 14 a poco prima delle 18, l’anatomo-patologo incaricato dell’istituto di medicina legale di Foggia, Cristoforo Pomara, riferirà direttamente in Procura, al sostituto Federico Carrai, detentore dell’inchiesta aperta lunedì pome-

riggio, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Lavinia ad opera del convivente Francesco Gesuela. Tre giorni nella cella frigorifera dell’obitorio del San Timoteo di Termoli, dopo la ricognizione cadaverica esterna effettuata nel bagno della villetta di via Fabio Filzi, a San Giacomo degli Schiavoni, dove la coppia abitava da qualche tempo, e ieri gli esami finali per certificare i motivi della morte di Lavinia. Prima dell’autopsia, la dottoressa Bevere, del reparto di Radiologia del nosocomio termolese, ha

effettuato sulla salma una Tac, allo scopo di individuare eventuali punti di criticità ed evitare un esame autoptico eccessivamente invasivo, ma a quanto pare dal referto nulla è emerso ed è stato accertato ciò che si pensava, cioè che nessun tipo di trauma era avvenuto nel corpo di Lavinia, sia interno che esterno. All’autopsia era presente anche il comandante della compagnia carabinieri di Termoli Paolo Nichilo. Sulle risultanze dell’attività anatomo-patologica c’è il massimo riserbo

Trombe marine sulla costa Decine le segnalazioni ieri di diversi episodi come un tornado TERMOLI. Uno spettacolo bello e inatteso quello che si è verificato a ridosso della costa termolese con diverse trombe marine che hanno interessato il nostro mare. Secondo alcuni esperti, inoltre, il verificarsi di più episodi del genere è qualcosa di raro e a Termoli c’è stato chi ne ha contato anche sei di trombe marine. Opportuno precisare, inoltre, che “una tromba marina o tromba d’acqua è un fenomeno atmosferico, assimilabile alla tromba d’aria, che si sviluppa o si muove su uno specchio d’acqua (un mare, una laguna o un lago). Il fenomeno si genera in presenza di una cella temporalesca e presenta in genere una minore intensità rispetto a quello terrestre per la maggiore instabilità della base, dovuta alla presenza dell’acqua. Esso ha in genere termine all’esaurirsi della cella stessa o nel mo-

CAMPOMARINO. L’assessore alle Politiche sociali del comune di Campomarino, Anna Saracino, invita tutti a prendere parte domani al decimo Meeting della Solidarietà. “Un traguardo importante per questo evento, atteso dai tanti ospiti che giungeranno oggi a Campomarino. Quest’anno, in accordo con tutta l’amministrazione, abbiamo scelto di allargare anche fuori dall’ambito territoriale d’appartenenza gli inviti, rendendo partecipi dell’evento tutti i paesi limitrofi, i quali hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta. A coadiuvare le varie attività ci saranno le associazioni sportive e di volontariato locali che

mento in cui la tromba incontra un fronte di pioggia. Come un tornado, anche una tromba marina può provocare danni, ma in genere l’entità è minor la formazione di questi fenomeni deriva soprattutto dall’elevata temperatura della superficie marina, che può fornire notevole energia a sistemi nuvolosi in apparenza di scarsa consistenza portando al contrasto aria calda ascendente (marina) e aria fredda discendente (della perturbazione), dando quindi origine a moti vorticosi favoriti anche dall’assenza di corrugamenti ed ostacoli in mare. In questa situazione la forma della tromba d’aria sarà assottigliata, molto contorta e poco potente, ma tuttavia in grado di provocare danni significativi a persone o cose. Queste trombe marine sono dette “waterspout” e sono tipiche dell’Italia e dell’Europa

TERMOLI. Ha fatto rumore la questione legata alla presunta discriminazione perpetuata al bambino del plesso scolastico di via Montecarlo ma i fatti, almeno stando a quanto emerge da un colloquio con l’assessore e vicesindaco Maricetta Chimisso, non stanno come espressi dai genitori. Secondo quando è reso noto, infatti, “Non è stata perpetuata alcuna discriminazione” come specifica la Chimisso che aggiunge: “vengo da un’esperienza di attenzione nei confronti del sostegno che ormai è più che pluriennale e fa parte del mio percorso personale, professionale e lavorativo, gestire le dinamiche complesse del sostegno. Quindi, nel confronto del sostegno, abbiamo ed ho sempre avuto una sensibilità estrema. La questione che in questi giorni si è palesata è molto delicata e non può essere affrontata in maniera approssimativa o fuorviante, infatti, va precisato che la disabilità del bambino si è manifestata dopo che era stato inserito tra gli iscritti nella scuola d’infanzia in via Montecarlo”. Un qualcosa non di poco conto che scarica ogni responsabilità e potrebbe evidenziare una “leggerezza” da parte dei genitori e così, aggiunge la Chimisso: “la scuola scelta dai genitori di questo bambino è una scuola privata e questo ci ha messi nelle condizioni di non poter ricevere, nonostante

Il meeting della solidarietà festeggia il decennale Oggi tutti a Campomarino. La location è la chiesa di Santo Spirito

la richiesta formale, il sostegno da parte dell’ufficio scolastico regionale”. “Tale richiesta – continua – può essere soddisfatta senza alcun onere per la famiglia da tutte le scuole per l’infanzia statali di Termoli o Guglionesi che è il comune di residenza del bambino. Di conseguenza accade che un servizio mirato dovrebbe essere erogato a un cittadino non contribuente e questo il comune di Termoli non può farlo, ma si è adoperato per accompagnare il padre verso una sistemazione del bambino che sia la più idonea, perchè non può essere ora collocato in una classe con 25 bambini sprovvista dell’insegnante di sostegno e né il comune di Termoli si può accollare l’insegnante di sostegno che invece gratuitamente verrebbe fornito insieme agli altri servizi in tutte le scuole statali dell’infanzia”.Apertura e disponibilità da parte del comune e disattenzione da parte dei genitori. Colloquiare con la professoressa Chimisso, tra l’altro dirigente scolastica dell’alberghiero, è un incontrare una persona che sa il fatto suo e che, a scanso di equivoci, risponde ad ogni domanda con esemplare cognizione dei fatti. Nulla da dire se non che “sa davvero il fatto suoi” e in campo scolastico ha poco da imparare. Purtroppo resta il problema per i genitori e la soluzione è proprio una sola: cambiare scuola

hanno dato la loro disponibilità totale, un gesto che davvero arricchisce il cuore! Ci saranno corsi di ippoterapia al ‘Maneggio di O’, piccole tecniche di difesa personale con l’Associazione Tifernius’, percorsi sportivi dove gli ospiti dovranno cimentarsi ad effettuare con l’associazione Kemarin’, musica, karaoke, spettacoli divertenti con i clown con l’associazione ‘Il Sorriso’ed uno spettacolo teatrale dove gli ospiti saranno i protagonisti, pranzo in comunità con la collaborazione di tutti. Un evento faticoso che ripaga con la gioia della solidarietà”. La location è la chiesa di Santo Spirito, in largo Alberto Dalla Chiesa.


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Termoli

4 ottobre 2014

Alberghiero ancora in piazza La scuola resta ancora senza palestra. Attività fisica all'esterno della scuola TERMOLI. E' proseguito anche ieri la protesta degli studenti dell’alberghiero di Termoli, nata a causa della mancanza di palestra ed elementi determinanti allo svolgimento delle lezioni in classe. Per i manifestanti, infatti, è evidente che non basta “essere la scuola col maggiore incremento di iscritti e con il tasso di espansione più alto” perché questi giovani studenti hanno a confrontarsi con gravi deficit che ledono il loro insegnamento e così, come ieri, anche oggi sono scesi in piazza e lo faranno lunedì e, come dichiara il rappresentante d’Istituto, “a oltranza” allo scopo di ottenere qualcosa e smuovere le acque per una lotta che è sostenuta anche dai docenti, prima

tra tutti la dirigente scolastica Maricetta Chimisso che afferma: “È il momento di ricordare che l’alberghiero è una scuola di mille studenti e ha diritto ad avere la palestra. Mi muoverò sensibilizzando tutte le istituzioni ma soprattutto la provincia di Campobasso a trovare una struttura con una collocazione idonea a soddisfare i ragazzi che sono arrangiati a fare attività sportive all’aperto. Io ho interdetto nella giornata di mercoledì l’accesso ai campi e questo ha mosso gli animi degli studenti ma, purtroppo, ho dovuto verificare che non vi sono più le condizioni per fare l’attività fisica all’aperto”. Considerazione amara ma necessaria per tutelare la salute dei

Accessi al mare, il sopralluogo Si sta studiando la possibilità di rimuovere l'ostativa fisica TERMOLI. Una delle note dolenti della gestione del litorale è quello degli accessi al mare. Nonostante una giurisprudenza ormai consolidata, si continuano a negare gli spazi per raggiungere l’arenile e non sempre le amministrazioni locali hanno forza e volontà per far rispettare la legge. Ieri, invece, e potremmo dire finalmente, su impulso del presidente della IV commissione lavori pubblici Mario Orlando, un nutrito gruppo di amministratori, con Salvatore Di Francia, Antonio Giuditta, Oscar Scurti, Antonio Sciandra e i tecnici della struttura competente hanno effettuato un vasto sopralluogo sul lungomare nord, in congiunzione tra la tangenziale nord e la statale 16 adriatica. Obiettivo dell’iniziativa è individuare le aree che negano l’accesso al mare e rimuovere l’ostativa fisica

I balneatori incontrano l'assessore TERMOLI. Incontro degli imprenditori balneari con l’assessore competente Enzo Ferrazzano in municipio. Come richiesto durante la stessa stagione estiva, sull’incertezza del quadro meteo, che nel 2014 ha determinato una estate nefasta, specie a giugno e luglio, i titolari delle concessioni demaniali marittime intendono sollecitare l’amministrazione a rivedere la tassazione locale. “Hanno subito dei danni dal punto di vista economico notevole, non hanno lavorato quasi mai, e hanno chiesto all’amministrazione di andargli incontro per rateizzare l’erario demaniale e noi su que-

sto abbiamo risposto che c’è un terzo interlocutore che è il demanio, per cui siamo obbligati a convocare una riunione che coinvolga anche gli altri sindaci della costa perché la problematica riguarda anche gli altri balneatori della costa. Faremo degli incontri per discutere di eventuali modifiche al regolamento sulla Tari e sulle opere pubbliche che andremo a realizzare. Sulla questione immigrati si è lamentato quello del lido Alcione ma io gli ho fatto capire che è una cosa che ha fatto la prefettura, che sarà una cosa provvisoria e che la preoccupazione è infondata”.

giovani i quali, consci del problema, affermano: “ci manca la palestra e non possiamo fare educazione fisica e questo significa toglierci due ore di lezione a settimana”. Un “effetto sgradito” che si aggrava anche per la mancanza di fondi “per fare pratica in cucina, sala e ricevimento – hanno continuato i ragazzi durante la manifestazione – ed ancora non abbiamo un computer per fare ricevimento, non abbiamo ingredienti per fare cucina e non abbiamo attrezzature per fare cucina e sala. Un Alberghiero senza tutto questo è una scuola media non si può andare avanti così. Già le ore di pratica sono poche. Poi senza tutto questo è impossibile”.

L’intervento

Salviamo il territorio, salviamo il Molise! Assemblea nazionale del forum dei movimenti per l'acqua a Termoli oggi (c/o la sala in piazza Sacro Cuore dalle 10,00 alle 17,00). Forze speciali di polizia,provenienti da fuori Regione, hanno scortato l'ingresso degli addetti ai lavori nel cantiere di Campochiaro dove proseguono i lavori per la costruzione della centrale a biomasse, tanto desiderata dal governo regionale. Questo episodio altro non fa che confermare i nostri sospetti che qualcuno nella nostra Regione voglia gestire le risorse collettive in maniera privatistica riuscendo addirittura a scomodare organi della Stato per paura di non veder garantiti i propri interessi. Alle 5 del mattino infatti, a presidiare i cancelli del cantiere erano presenti pochissimi cittadini (3 o 4) perché allora sono stati chiamati i rinforzi? E da chi? Perchè non si adottano le misure cautelative che le criticità ambientali richiededono? Queste alcune tante delle domande che i cittadini e i sindaci rivolgono alle istituzioni. Alle quali il presidente Frattura, ma anche chi l'ha preceduto, non risponderà proprio perché fautori di quella politica che considera ammissibile qualsiasi progetto, purché produca profitto, anche a costo di mettere a repentaglio la salute dei suoi cittadini e la salvaguardia del patrimonio della sua Regione, se non con la violenza o atti intimidatori verso cittadini e sindaci che reclamano dignità per la loro terra. Le due centrali a biomasse dovrebbero essere realizzate in agro dei Comuni di Campochiaro e San Polo Matese. I predetti Comuni sono inseriti nell’ Elenco Comuni per Zona - Inquinanti art. 1 co. 2 D. lgs. 155/2010 nel codice zona IT403 (v.Progetto di zonizzazione e classificazione della Regione Molise – Allegato III– D. lgs. 155/2010 – approvato con Deliberazione di Giunta Regionale nr. 375 del 01.08.2014). La circostanza è di-

rimente ai fini della illegittimità delle Determinazioni su richiamate e del loro necessario annullamento in autotutela. Al punto nr. 4 del Progetto di zonizzazione (pag. 17) testualmente si dice: “Si precisa che per ilPM2,5, i metalli e il B(a)P non essendo disponibili dati di monitoraggio, si assume un approccio cautelativo, ipotizzando, in tutte le zone individuate, il superamento delle soglie di valutazione superiore previste dalD. Lgs. 155/10 e pertanto verrà effettuato il monitoraggio con stazioni fisse mentre, per la zona IT1402, per gli inquinanti SO2, CO e benzene, si ipotizza, in base ai dati forniti dall'inventario delle emissioni che le concentrazioni siano inferiori alle soglie di valutazione inferiore”. La condizione in cui vive la popolazione del Molise è peggiore di quella in cui si trova la Val di Susa (TAV) perchè mentre lì le opere avrebbero generato criticità ambientali, qui le criticità ambientali le abbiamo già ampiamente riscontrate. Sosteniamo quanti si sono attivati e promettiamo pieno sostegno alle battaglie sociali e legali. Abbiamo l'obbligo di bloccare queste politiche non fanno altro che impoverire il nostro territorio, e abbiamo il dovere morale verso noi stessi e le future generazioni di trasformare o mandare a casa l'intera classe politica che sta mettendo a repentaglio l'intero sistema di valori e tradizioni di questa terra. Chiediamo un cambio di prospettiva radicale. Questa battaglia campale per le sorti del Molise richiede l'emergere di una biociviltà che preferisca la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione. Di Questo parleremo proprio all'assemblea nazionale del forum dei movimenti per l'acqua a Termoli oggi (c/o la sala in piazza Sacro Cuore dalle 10,00 alle 17,00). Forum dei Territori Molisani



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Opinioni

4 ottobre 2014

Il Conservatorio Perosi di Campobasso si è distinto in ambito internazionale con il percussionista Luca Martino Lusinghiera affermazione del giovane percussionista Luca Martino al Festival Internazionale che dal 23 al 28 settembre si è svolto a Montesilvano. La 12.a edizione delle Giornate della Percussione & Italy Percussion Competition si è affermata in questo decennio come uno degli eventi internazionali più significativi per il mondo delle percussioni. Unico in Italia, raro nel resto del Mondo con partecipanti dall’Italia e da 34 Paesi di tutto il Mondo per un totale di 280 studenti. Ha ospitato, in qualità di giurati, i nomi più rappresentativi del panorama del Mondo degli Strumenti a Percussione quali :Emmanuel Sejournè,Pius Cheung, David Friedman, Casey Cangelosi,Ignacio Ceballos Martin, Liu Heng, Jean Francois Lèzè ,Pier Giuseppe Gajoni ecc. Luca Martino, allievo presso il Conservatorio di Musica “L.Perosi” nella classe di Strumenti a Percussione del M° Cristoforo Pasquale, si è aggiudicato il 2° premio nella Categoria B sezione Timpani dopo aver superato una prova eliminatoria, semifinale e finale. Il Maestro Boris Estrin, Timpanista dell’opera di San Pietroburgo e docente presso il Conservatorio della stessa città ha dichiarato: la Scuola timpanistica Italiana è sempre la migliore.

Il Molise e il macigno delle tasse Assemblea pubblica L’unificazione politica d’Italia aveva comportato la necessità di un generale coordinamento degli ordinamenti giuridici dei vecchi stati preunitari. I primi tributi a carattere nazionale furono le tasse sugli affari e a partire quella di registro. “La legge sulla tassa di registro del 21 aprile 1862 – scriveva Il Sannita Unitario il 13 giugno 1862 - che si è cominciata ad attuare il primo corrente giugno è stata con generale dispiacimento ricevuta in questa Provincia. Dei suoi centomila proprietari non ve n’è alcuno che non avesse fatto trapelare un tale malcontento. Dalle bocche di tutti non si ode che un continuo ripetere quasi a motto d’ordine – Sono questi i frutti dei promessi miglioramenti?” La legge, in Molise, veniva giudicata rovinosa rispetto alla proprietà immobiliare che veniva considerata come un reddito e non più come un accessorio del terreno. A dare un nuovo assetto alla struttura daziaria fu la legge del 3 luglio 1864 SellaMinghetti, seguita successivamente da un regolamento approvato col R.D. 10 luglio dello stesso anno. La maggiore incidenza si aveva in Molise dove, proprio per la struttura produttiva quasi esclusivamente basata sull’attività agricola, i contraccolpi maggiori si avevano sulla produzione delle derrate alimentari. Così scriveva Il Sannita Unitario il 5 febbraio 1865. “Il commercio dà moto ed anima alla economia sociale dei popoli. Sia agricoltore, sia manifattore, l’individuo che non trova a smaltire i suoi prodotti rinunzia ad ogni produzione. Perciò ogni vincolo messo tra la libera circolazione delle merci è un inciampo all’agricoltura ed all’industria… Chi vuole una prova di quanto abbiamo detto, non ha che recarsi in questa città di Campobasso. Campobasso che aveva vita dai suoi floridissimi mercati che rimontano all’epoca degli antichi romani e che furono sanzionati da prammatiche dei Reali di Napoli dal Medioevo al presente per effetto del regolamento ministe-

riale sulla legge del dazio di consumo e dei deserti i suoi mercati è se stessa ridotta a tale ma non più riconoscersi. Invano cercheresti più in vita quel brio che altra volta scorgevasi nei giorni di mercato e ti parrebbe che la metà della sua popolazione avesse emigrato”. Non era tanto l’avocazione allo Stato dei proventi del dazio in sé ad avere un significato negativo ma era l’eccessivo ed indiscriminato potere di scelta dei beni da imporre riconosciuto ai Comuni attraverso il sistema del canone fisso a determinare pericolosi contraccolpi sul già debole sistema agricolo. La legge sul macinato, introdotta durante il governo Menabrea, impose ai contadini meridionali una tassa assai gravosa, che penalizzò i consumi e provocò gravi squilibri “nella vita economico-sociale del paese”. Ma ad essa si aggiunsero molteplici dazi comunali e speciali imposte di fabbricazione, il cui mancato pagamento determinò le confische di proprietà particellari, formatesi faticosamente nel Mezzogiorno in seguito all’alienazione dei beni ecclesiastici e di vari lotti di terre demaniali. La legge entrava in vigore il 1 gennaio 1869 ed era stabilita in due lire al quintale per il grano, in una lira per il granturco e la segale, il lire 1,20 per l’avena e in centesimi 50 al quintale per gli altri cereali, i legumi secchi e le castagne.“Si avvicina il giorno in cui deve essere applicata la tassa sul macinato – scriveva La Gazzetta della Provincia di Molise il 24 dicembre 1868 – la quale dobbiamo dirlo ad onore del paese se non fu accolta lietamente, fu però universalmente accettata come una necessità che ci era imposta dalle condizioni tutt’altro che liete della finanza italiana…Tutti si persuadono che dalla buona riuscita della sua applicazione dipende la soluzione definitiva del problema finanziario e che quindi è interesse di tutti, senza distinzione di classi, il concorrere a far raggiungere questo supremo scopo”. Nonostante l’impegno ministe-

riale del giornale a sostenere la bontà della tassa, l’8 gennaio 1869 a Campobasso i contadini scendevano in piazza dando alle fiamme alcuni casotti del dazio. La calma sarebbe già tornata il giorno seguente anche se diversi furono gli arresti. Il fatto trovò eco alla Camera e fu il parlamentare della Sinistra, Luzzato, a chiedere lumi al governo. “Pure convien conoscere lo stato del paese, e vorrei che gli onorevoli ministri mi dessero schiarimenti su Campobasso, dove si piange sull'eccesso delle imposte. Posso io credere che l'imposta sia regolarmente pagata nelle Provincie napoletane? A me consta invece che i nove decimi dei mulini vi sono chiusi, e che i mulini aperti funzionano per tutti i mugnai ricalcitranti, non dichiarando se non un decimo della molenda, per cui i nove decimi ne vanno perduti per l'erario. Questa notizia sarà evidentemente falsa, ed io appunto la produco perchè sia smentita, e non si abbiano poi apprensioni pel ritorno del brigantaggio”. La situazione rimase immutata con il governo Lanza, quando nel 1869 – rovesciato Menabrea – la Destra costituì il ministero Lanza, con Quintino Sella alle finanze. La sua attività finanziaria, che coincise con il penultimo ministero della Destra (dicembre 1869-luglio 1873), privilegiò il pareggio del bilancio rispetto a quello politico-amministrativo. Anche l’ultimo ministero della Destra, presieduto da Minghetti sino al marzo 1876, ricorse alla razionalizzazione finanziaria, simboleggiata dalla tassa sul macinato, trascurando quella politica: ampliamento del suffragio, distinzione tra rappresentanza politica e interessi locali attraverso una larga autonomia amministrativa. Per quest’ultima ragione la Destra, rimasta “una confederazione di interessi suscettibili di diverse dislocazioni”, esaurì il suo compito politico e fu battuta sull’imposta del macinato e sul progetto di nazionalizzazione delle ferrovie.

degli operatori culturali: proposta la costituzione di un Distretto Culturale Regionale Nella sede di Confcooperative Molise a Campobasso, ha avuto luogo un’assemblea di operatori culturali provenienti da tutta la regione, che hanno valutato articolatamente la proposta di costruzione di un “Distretto Culturale Regionale” che la centrale cooperativa ha presentato formalmente alla Regione Molise. Il Distretto, operativamente, passa per la trasformazione della Fondazione Molise Cultura che da in house della Regione, dovrebbe essere trasformata in una fondazione di partecipazione, aperta al contributo attivo di enti pubblici e di privati. La riunione si è chiusa con la costituzione di un comitato operativo che nei prossimi giorni stabilirà i contatti con l’Ente Regione, al fine di valutare le soluzioni più valide e proficue per arrivare alla costituzione del “Distretto Culturale Molisano”. Del comitato operativo, oltre a Domenico Calleo, Presidente di Confcooperative Molise e di Antonio Ruggieri, Presidente di Federcultura, fanno parte: – Antonio Salvatore – Istituto Storico del Risorgimento – Pasquale Farinacci – Violinista – Simone Sala – Pianista – Stefano Sabelli – Attore e Regista – Emilia Petrolini – Presidente dell’Associazione Adiform – Vincenzo Manocchio – Editore e gallerista – Antonietta Caccia – Presidente del Circolo della Zampogna – Isabella Astorri – Presidente SIPBC ONLUS – Giulia Severino – Storica dell’Arte – Emanuele Floris – Artista



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