TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
ANNO X - N° 177 - GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Carmelo Barbagallo
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Carmelo Barbagallo. Ha svolto il ruolo di commissario straordinario della Uil Molise che ha traghettato il sindacato al congresso regionale. Ha svolto un ruolo fondamentale nella ripresa delle azioni del sindacato sul territorio ridandogli nuovo smalto. Non ha mancato stoccate rispetto alla classe politica soprattutto sui temi dell'occupazione e della tutela della fasce più deboli. Ora la sua azione passa nelle mani della ricostituita segreteria regionale che avrà il compito di rilanciare il sindacato Uil sul territorio.
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il presidente della regione, proprio alla manifestazione della Uil, ha tenuto a sottolineare come in Molise va tutto bene. Tutto funziona, le imprese lavorano alacremente, così anche l'occupazione. Non riusciamo a capire se ancora non si fosse svegliato da un sonno che lo aveva portato nel regno di Bengodi oppure è abile nel presentare una realtà che non è quella reale. Difficile potere pensare diversamente dinanzi ai dati disastrosi pubblicati in questi giorni e dinanzi all'evidenza dei fatti.
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TAaglio lto
4 settembre 2014
A poco meno di un anno dall’esposizione universale di Milano si brancola al buio, alla ricerca disperata di uno spiraglio
Ogni giorno perso a cincischiare aumenta il rischio che l’Expo 2015, per il Molise, possa risolversi in un flop sesquipedale Appuntamento di rilevanza assoluta, irripetibile, cui agganciare ciò che dignitosamente del nostro territorio può essere proposto allo scenario mondiale, che non sia una replica o un surrogato di altre realtà Il Molise per stare sul mercato ha sola una possibilità: puntare sull’agroalimentare e valorizzare i prodotti di nicchia. Ma deve farlo seriamente, impegnando risorse finanziarie e competenze professionali, avendo chiari gli obiettivi da raggiungere. A poco meno di un anno dall’Expo 2015 di Milano, l’esposizione universale imperniata sul tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” non si colgono idee su che fare né programmi da sviluppare e tantomeno soggetti da indicare e da impegnare. Si brancola al buio, alla ricerca disperata di uno spiraglio. Non è chiaro a chi debba fare riferimento l’organizzazione, e quali le responsabilità. Certi appuntamenti non si possono affrontare improvvisando. Il fallimento sarebbe inevitabile e, soprattutto, meritato. Pertanto, accelerando la macchina organizzativa, il Molise potrebbe farcela a ritagliarsi un piccolo spazio nella vastità del milione di metri quadri dell’esposizione dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 con una identità marcata, unica e tipicizzata tale da non confondersi con le altre. Solo così è pensabile che la presenza all’Expo non si risolva in una gita di massa degli amministratori regionali, dei politici e dei loro reggicoda. Costoro hanno già sperimentato felicemente le partecipazione a mostre ed esposizioni col sollievo e il godimento di una vacanza. Il rischio è nelle cose, purtroppo, se rimarranno le attese, le incertezze e la confusione tra gli enti istituzionali e i loro rappresentanti. Va da sé che tutto debba fare riferimento alla Regione Molise, in funzione di capofila e di ente ordinatore e coordinatore. Proprio in questa ineluttabilità s’annida, crediamo, il pericolo maggiore di perdita di tempo, di perniciose incertezze e di caos, mancando finora l’indicazione di un responsabile cui fare riferimento per scegliere e assemblare le partecipazioni e i partecipanti all’Expo 2015. Appuntamento
di rilevanza assoluta, irripetibile, cui agganciare ciò che dignitosamente del Molise può essere proposto allo scenario mondiale, che non sia una replica o un surrogato di altre realtà. Avere e mostrare tipicità, se possibile unicità, dotazione caratterizzante di un territorio, di un ambiente, di una collettività, di una cultura. Chi, come, quando, con quali mezzi, con quali professionalità, con quali competenze, con quale autorità scientifica si provvederà a questa incombenza? L’interrogativo è sospeso in aria in attesa che trovi una risposta congruente e, tenuto conto della scadenza che s’approssima, soprattutto tempestiva. Non vogliamo nemmeno per un momento ipotizzare che possa essere il presidente della giunta o uno degli assessori a farsi avanti, a credere in virtù che non ha, a presumere di essere nella oggettiva condizione di fronteggiare un evento della portata dell’Expo. Per questo ogni giorno perso a cincischiare, a cercare una quadratura che non è nelle loro disponibilità culturali e professionali, aumenta il rischio che l’Expo 2015, per il Molise, possa risolversi in un flop sesquipedale. O, peggio, in una festiva occasione d’evasione. Se fos-
sero stati attenti, avrebbero quantomeno preso ispirazione a muoversi e a trovare le prime coordinate dal convegnoseminario tenuto a fine maggio scorso presso l’Istituto agrario di Larino per discutere della Biodiversità coltivata: argomento specialistico indubbiamente, ma attualissimo e di grande prospettiva per la realtà agroalimentare e ambientale del Molise che – per dirla con Pasquale Di Lena – “ porta a diversificare l’offerta di prodotti e di pietanze che, nel tempo, sono diventati i testimoni di un luogo e, come tali, banditori capaci di comunicare al meglio tutti i valori e tutte le risorse che lo stesso luogo mette a disposizione”. Convegno da cui sono state scientificamente illustrate alcune produzioni della nostra terra di notevole qualità e tipicità che, se opportunamente fatte conoscere, potrebbero creare attenzione, interesse, curiosità nel contesto espositivo di Milano. Si va dalle lenticchie di Capracotta al grano Farretta e al frumento tenero Solina di Agnone, all’orzo di Ripabottoni, alla cicerchia di Guardialfiera, al melone di Palata, all’oliva Gentile di Larino, alla mela Zitella di Bonefro, al pomodoro di Montagano, al mais agostinello di Matrice, al fagiolo della Paolina di Riccia, al cece nero di Cercemaggiore, al farro monococco di Guardialfiera, alla Tintilia di Ferrazzano, al frumento duro marzuolo di Fossalto, all’oliva Aurina di Venafro, alla pera Visciola di Carpinone, al fagiolo di Acquaviva d’Isernia, al farro Molise Colli di Trivento. Un patrimonio di biodiversità per vincere sul mercato globale e della omologazione, che il Molise detiene e altri non hanno. Ma se ne devono convincere per primi coloro che avranno il peso, l’onore, e l’onere di rappresentare il Molise all’Expo 2015. Dardo
L’Acem scrive a Renzi e ai parlamentari molisani sull'anomala situazione
"Lo Stato incassa ma non paga" CAMPOBASSO. L’ACEM, facendo proprie le doglianze manifestate dalle aziende associate, con una nota a firma del Presidente Corrado Di Niro, si è rivolta questa mattina al Presidente del Consiglio Matteo Renzi ed ai Parlamentari Molisani Venittelli, Leva, Ruta e Di Giacomo, esprimendo la totale indignazione su alcune norme della legge di riordino della Pubblica Amministrazione recentemente varata (L. n. 114/2014) ed in particolare sull’articolo 39 della stessa, riguardante le irregolarità delle dichiarazioni sostitutive sul possesso dei requisiti di partecipazione alle gare pubbliche. L’ACEM giudica sconcertante che per le suddette irregolarità siano previste sanzioni pecuniarie garantite dalla cau-
zione provvisoria, in quanto in simili omissioni o irregolarità non è affatto difficile incorrere anche per le aziende più diligenti, se solo si tiene conto che nella maggior parte delle gare pubbliche la modulistica è prestampata e si tratta di caselle da barrare, per cui un mero errore materiale può determinare tali conseguenze. Ma il disappunto esternato al Premier scaturisce non solo dalla constatazione che detta norma non va affatto nella direzione di aiutare le piccole e medie imprese, ma anche e soprattutto da alcuni casi concreti accaduti in questi giorni nella nostra Regione, ove si è verificato che per mero errore di barratura di caselle inerenti i moduli per la presentazione
delle dichiarazioni sostitutive, imprese associate si siano viste applicare con una celerità che poco si addice alle Amministrazioni Pubbliche le sanzioni di cui alla legge in argomento, mediante incameramento delle cauzioni provvisorie, con l’assurdo che le medesime aziende dagli stessi Enti appaltanti vantano crediti non riscossi da almeno un paio d’anni. Il paradosso – ha sottolineato l’ACEM nella nota - è che nel mentre la P.A. applica con estremo rigore e celerità la L. n. 114/2014, non rispetta con altrettanto rigore e celerità il decreto legislativo n. 192, del 9 novembre 2012, di recepimento della direttiva europea sui pagamenti alle imprese, che obbliga ad onorare entro 30 giorni o al massimo 60 le transazioni commerciali, per cui se si non si riuscirà a ripristinare gli equilibri nei rapporti tra il Pubblico ed il Privato sarà vana ogni riforma e non si verrà mai fuori dalla crisi in atto.
TAaglio lto
3 4 settembre 2014
“Attendiamo interventi coraggiosi dal governo regionale” come promesso più volte
Emigrazione giovanile, il Pd suona la sveglia a Frattura
CAMPOBASSO. Le valige non sono più di cartone ma il Molise sembra essere tornato alla seconda metà dell’800, quando il fenomeno dell’emigrazione portò la popolazione meridionale ad imbarcarsi per l’America dove l’economia era più favorevole. Oggi si parte con i trolley, ma le lacrime nel cuore di genitori e figli costretti a separarsi sono ugualmente amare. A sollevare il problema è Davide Vitiello, presidente dei giovani del Pd. Accusa la classe dirigente degli ultimi 30 anni
puntando il dito, però, sul governo regionale a guida Pd. “Cresce ogni giorno che passa il numero di giovani, per di più under 30, che decidono a malincuore di abbandonare il Molise in mancanza di opportunità, anche minime, di lavoro e di crescita professionale. E' questo un dato facilmente riscontrabile che rappresenta la triste conferma del fallimento delle classi dirigenti le quali, da trent'anni a questa parte, hanno governato la regione alla stregua di un feudo personale, creando nel tempo un si-
stema di potere basato sul nepotismo e sul familismo e non, come invece sarebbe servito, sul merito. Se i giovani - scoraggiati e delusi - fuggono è evidente che il Molise, al di là delle scelte penalizzanti del governo nazionale, non può avere futuro. Diventano perciò slogan privi di contenuti realistici i continui richiami della classe politica alla salvaguardia dell’autonomia regionale. Una regione che dedica scarse risorse alla formazione, all’accompagnamento dei giovani al mondo del lavoro, all’istruzione e al diritto allo studio, che non investe per far sì che le giovani generazioni abbiano in loco un futuro dignitoso, non può resistere ancora a lungo perché semplicemente non sta in piedi. E’ da oltre un anno e mezzo che attendiamo interventi coraggiosi dal governo regionale, sui quali lo stesso Presidente Frattura ha più volte promesso di impegnarsi: dal reddito minimo garantito per i giovani disoccupati con età compresa dai 18 ai 30 anni, all’innalzamento degli investimenti sul diritto allo studio e sull’alta formazione universitaria. Ancora nessun risultato concreto in tal senso è stato raggiunto”.
E forse qualche domanda, con onestà intellettuale, bisognerà pur porsela. Forse è arrivato il momento di prendere atto che il termine “meritocrazia” è solo la maschera con cui la classe dirigente tende a mascherare l’utilizzo del nepotismo e del familismo. Quello stesso familismo che un uomo come Paolo di Laura Frattura non può non avere nel suo dna. Perché nel corso di questi ultimi 30 anni lo stesso governatore è stato beneficiato da un atteggiamento che ha portato i molisani umili e onesti a dover abbandonare la propria terra in cerca di opportunità lavorative. A quanti giovani laureati, figli di gente comune, è mai capitato che un ente attendesse la loro specializzazione per appaltare un lavoro? E allora bene il suono della sveglia che lo stesso partito del governatore suona a Frattura ma allo stesso tempo viene spontaneo chiedersi: siamo certi che lui, il governatore, sia in grado di mantenere fede almeno a questa promessa visto che è figlio, beneficiario e classe dirigente che questo stato ha prodotto? giorug
Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Giustizia, ecco perché è una delle peggiori riforme Di Franco Cianci Illustre giovane Presidente, Lei sicuramente saprà tutta la storia faticosa del decentramento in Italia dei servizi (scuola, salute, giustizia ecc.), che sono talmente essenziali quanto lo sono il nutrirsi o l’assolvere ai tanti bisogni essenziali della vita. Ricorderà allora che già i grandi e memorabili statisti del periodo post-risorgimentale, preunitario e post-unitario dell’Italia monarchica, intuirono - e raccomandavano - che la territorialità italiana, così difficile ed impervia (una pianura padana particolarmente avvantaggiata nel nord; una catena appenninica, invece, con delle piccole fasce laterali, estremamente impervia e faticosa e sulla quale, tuttavia, furono per secoli annidate popolazioni civilissime da quella italica a quelle meno remote del periodo medievale e contemporaneo) fosse servita da tutti i presidi e da tutti i sevizi essenziali. In materia di giustizia, nacquero, così, le Preture, disseminate in tutto il territorio italiano, le quali avrebbero prodotto una eccellente messe di giurisprudenza che spesso faceva storia nella giurisprudenza italiana; in quelle Preture si formarono una serie di Magistrati che, colì forgiati, avrebbero percorso le più alte carriere della Magistratura italiana. In particolare nel Molise, ricordo alcuni Magistrati che da Pretori nelle nostre contrade divennero : Presidenti titolari di sezioni della Corte di Cassazione (Alberto De Santis, Giovanni Nazzaro, Giuseppe Vallillo (Presidente della terza sez. civile della Corte di Cassazione, poi, Presidente della Corte d'Appello di Roma e, infine, Presidente del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche); Filippo Lonardo (Presidente di sez. della Cassazione); Franco Trotta, eminente Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione e tante altre illustri figure di Magistrati, dei quali non posso ricordare, per ragioni di spazio, mi scuso, i nomi. Il tentativo di sopprimere alcuni Tribunali fu già avventurosamente tentato e compiuto dal fascismo, che ne abolì molti, tra cui anche, nel territorio molisano, il Tribunale di Larino, ma, poi, lo stesso Governo dovette recedere dalla sua infelice idea ripristinando, nel 1939, tutti i Tribunali soppressi, tra cui Larino. Vi sono, illustre Presidente, dei bisogni, quali quelli sopra citati, che non possono essere emarginati ed elusi, essi fanno parte della vita stessa di ogni individuo.
L’assolvimento da parte dello Stato di tali bisogni si esaurisce anche con l’avvicinare i servizi ai cittadini e non con l’allontanarne o il renderne più disagevole l’accesso. Sarebbe un passo indietro pauroso della storia. Nella storia delle autonomie i legislatori costituzionali del 46-48, individuarono appunto nei principi sull’ autonomia e sul decentramento, il centro nevralgico dell'intera orditura della Costituzione italiana. Vi fu un momento (negli anni 70 in particolare), in cui per esaltarne la centralità e la funzione, si dichiarò, con enfasi, che lo Stato italiano era diventato lo Stato delle autonomie. Sono intervenuti, poi, il terribile e diffusissimo fenomeno della corruzione, la sproporzione immorale, tra livelli indennitari stipendiali e salariali; l'assurda rete di migliaia di enti inutili; sprechi di ogni genere, che hanno ben presto ridotto l'Italia ad cumulo impressionante di debiti, per rimediare ai quali si vorrebbe, oggi, frettolosamente, ridurre
quei servizi ed eludere, così, lo spirito stesso della Costituzione e degli antichi Statuti. Ella si accinge oggi – annunciandola come una prodigiosa conquista – ad attuare una delle peggiori riforme in materia di distribuzione sul territorio delle circoscrizioni giudiziarie, che hanno sempre costituito nel nostro paese, il reticolo fondamentale della giustizia italiana. La ipotesi che si ventila, che inquieta profondamente le popolazioni meridionali e molisane in particolare, è quella per cui dovrebbero essere, in alcune regioni, addirittura, soppressi tutti i Tribunali, tranne quelli dei capoluoghi, e persino le Corti di Appello, con una desertificazione impressionante, paurosa e pericolosa, dei servizi giudiziari in loco, che non si era mai avuta nel corso dei precedenti Governi italiani. Nel 1990 un analogo tentativo, fu fatto dal Guardasigilli Vassalli, mettendo in subbuglio tutte le popolazioni italiane da Alba (Asti) a Logonegro, da Termoli (CB) a Lanusei, a Tempio Pausania, a Sant’Angelo dei Lombardi, e a tanti altri, ma, poi, lo stesso Ministro recedette da questa iniziativa. Se si dovesse attuare una siffatta ipotesi, si verificherebbero delle situazioni assolutamente disastrose, contro lo spirito stesso della Costituzione, e del principio fondamentale di eguaglianza anche dei “punti di partenza”. Concentrare, ad es., in un unico luogo - da dislocare non si sa dove – la Corte di Appello, significherebbe desertificare del tutto una regione: far crollare a grappolo tutta una serie di altre istituzione di carattere giurisdizionale (Corte dei Conti , Tar, ecc). Si verificherebbe una concentrazione inestricabile di servizi, uomini e veicoli, in determinati luoghi, e deserti totali altrove. Gli stessi studi professionali – e non solo quelli forensi - anche se fiorenti, posti lontano dai centri ipotetici, diventerebbero studi marginali di periferia, con naturale inclinazione della gente verso gli studi dei centri-sede delle Corti accentrate. Gli squilibri sarebbero intollerabili : potrebbero provocare delle rivolte. Mai nessun legislatore aveva immaginato di affrontare questo problema in tal modo, sotto la scusante dei “tagli alle spese”. Il mondo legale, e quello dei cittadini stessi, è in subbuglio : non si tratta di difese corporative ma di difesa dell'unico, centrale valore della Costituzione italiana: il principio della eguaglianza tra tutti i cittadini. Ci pensi, sig. Presidente!
TAaglio lto
4 4 settembre 2014
Il sindacato Cisl fa il punto della situazione sugli uffici molisani
"Poste, caotica organizzazione"
CAMPOBASSO. Finito il periodo feriale, facciamo alcune considerazioni sulla caotica organizzazione degli Uffici Postali del Molise – riferisce il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – che ha
provocato disagio sia alla clientela sia ai lavoratori applicati. L’apertura del turno pomeridiano di alcuni Uffici ha fatto emergere solo carenze di risorse visto che gli organici sono rimasti invariati con l’aggravante dell’incoerente distribuzione delle risorse assunte in regime di part time (progetto svincolo), la cui assegnazione spesso è sfuggita a qualsivoglia criterio oggettivo, non in relazione del fabbisogno delle singole realtà. Abbiamo appreso, a inizio giugno, del calendario delle chiusure – continua Antonio D’Alessandro – diramato dall’Azienda, effettuate a “macchia di leopardo”, che in diversi casi ha contribuito a provocare disorientamento e caos tra la clientela e i lavoratori. La chiusura totale di alcuni Uffici il giorno 16 agosto è stata utile all’Azienda solo al raggiungimento dei budget assegnati e non certo al miglioramento della qualità dei servizi. Di fatto, nella sommatoria, il caos ha fatto da padrone con distacchi continui da un comune all’altro; emergenze continue nelle sale pubblico con erogazione di straordinario ormai divenuto “strutturato”; lunghe
assenze (infortuni, maternità, L.104, ecc.ecc.) mai avvicendate; fabbisogni misurati rispetto alle risultanze del “gestore attese” che non sarà mai aderente alle singole realtà se non altro perché non rispecchiante i flussi del momento.Inoltre, alcuni Uffici svolgono il servizio della consegna della corrispondenza inesitata, un servizio – dichiara il Segretario della CISL Antonio D’Alessandro – che produce una rilevante mole di lavoro ma che non è considerato in funzione dei flussi di clientela e che sta creando notevoli disagi al regolare andamento dei servizi.Non è la prima volta che questa O.S. si ritrova a segnalare carenze di carattere organizzativo con le conseguenti ricadute sulla categoria. I lavoratori sono stanchi di dover giocoforza assecondare le mancate pianificazioni di un’Azienda che impronta l’operato sull’improvvisazione e sulle emergenze del momento che quando fronteggiate sono già superate. La qualità dei servizi e l’incremento del business – conclude Antonio D’Alessandro – passano anche e soprattutto dalla serenità e dall’attaccamento di coloro che, in prima linea, moltiplicano l’impegno e gli sforzi per creare le condizioni di crescita e di sviluppo.
La Coldiretti ha chiesto alla Regione l'indizione di una conferenza di servizio
"Cinghiali, quanti danni" CAMPOBASSO. I dati di fatto sull’insostenibile e devastante prolificare dei cinghiali in Molise sono impietosi. Invasione degli ungulati anche all’interno dei centri abitati, devastazione di colture agricole che coinvolgono ogni area regionale, incidenti d’auto sempre più diffusi, addirittura animali sbranati dalla furia dei branchi di cinghiali affamati. La Coldiretti Molise ribadisce la necessità di attivare misure specifiche di controllo selettivo dei cinghiali, ed ha inviato una richiesta alla Regione Molise affinché venga convocata, con urgenza su tale pro-
di Massimo Dalla Torre La notizia era nell’aria, anche se si attendeva solo la conferma: la Regione Molise che punta decisamente sul Web e sulle nuove tecnologie per insegnare i principi della Costituzione Italiana nelle scuole, vede premiati gli sforzi e l’impegno di pochi grazie al progetto “Di sana e robusta Costituzione” che ha preso l’avvio a ottobre 2013 e si è concluso a giugno 2014. Progetto candidato al Premio Egov, in programma a Riccione il prossimo 14 settembre. A tal riguardo la collega del sito www.Pionero.it Simona Silvestri ha intervistato la dott.ssa Alberta De Lisio, direttore d’Area Terza della Regione Molise e promotrice dell’iniziativa che ha visto coinvolte le terze elementari della Scuola primaria “Nicola Scarano” di Campobasso. Con lezioni settimanali spiega, la coordinatrice dell’iniziativa, sui principi fondamentali della Costituzione, che ho tenuto personalmente, anticipando ai piccoli i contenuti che saranno oggetto di studio in quinta elementare. Filastrocche, disegni e filmati mi hanno consentito, col prezioso aiuto delle maestre, di portare per mano 65 bambini insegnando loro le basi per diventare buoni cittadini”. Un incontro a settimana, con al centro “i Principi Fondamentali della nostra Carta Costituzionale, approfonditi uno alla volta sia durante le lezioni in aula sia nel Laboratorio virtuale, con l’ausilio di disegni, canzoni ed esempi di vita quotidiana che hanno consentito ai bambini di contestualizzare completamente i concetti loro proposti.A dicembre poi abbiamo tenuto una lezione in Consiglio Regionale in occasione del “compleanno della Regione Molise” dove abbiamo ripercorso anche la nascita della Regione e il suo inserimento nella Costituzione“. La risposta dei più piccoli non si è fatta attendere:“i bambini hanno lavorato alacremente assieme alle loro insegnanti, accostando ai contenuti civici metodologie didattiche alternative, come l’utilizzo di piattaforme elearning. Hanno risposto con maturità e cognizione di
blema, una conferenza di servizio, con il coinvolgimento delle Provincie e delle altre strutture coinvolte. La questione coinvolge tutti i molisani, considerato che è stimabile ad oltre 800.000 euro annui il costo, per la Regione Molise, dei danni causati da cinghiali ed animali selvatici.Una cifra che necessita di adeguati provvedimenti preventivi e che non è sufficientemente indicativa dei reali danni subiti dalle aziende agricole, dato che, a causa delle lungaggini burocratiche e dell’esiguità del valore degli indennizzi, irrisori rispetto al reale danno, molti agricoltori rinunciano a
presentare le richieste.I cinghiali vivono e si spostano in branco, generalmente guidato dalla femmina più vecchia, i maschi più vecchi tendono ad isolarsi. Le scrofe adulte possono partorire anche 10 piccoli per volta, con un periodo di gestazione di 114 giorni. I cinghiali sono onnivori, per cui devastano tutte le principali colture agricole molisane, ed inoltre con la tipica azione del grufolare, svolta dai branchi che in alcuni casi ormai superano i cinquanta esemplari, “arano” e rivoltano il terreno, distruggendo comple-
“Di sana e Robusta Costituzione” segna un inning vincente al Premio E-Gov 2014 causa:hanno tutti tra gli 8 e i 9 anni ma hanno affrontato il tema dei Principi Fondamentali della Costituzione con una padronanza impressionante. Nel corso delle lezioni hanno realizzato filmati, digital storytelling, rap, filastrocche. E, in occasione della fine degli incontri per quest’ anno scolastico in cui i bimbi hanno presentato i loro lavori in una lezione speciale, abbiamo ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica che ha lodato l iniziativa.Anche per questo stiamo realizzando un DVD che raccoglie tutti i lavori fin ora realizzati da inviare al Presidente Napolitano. Nato per i più piccoli, sarà esteso anche ai più grandi. Già in quinta elementare i bambini hanno nel loro programma nozioni sull’Unione Europea. Pensiamo di approfondire questo percorso con loro e nel frattempo di estenderlo alle scuole medie e superiori con incontri calendarizzati di approfondimento per gli studenti più grandi.Abbiamo richieste da tutta la Regione e altre Regioni ci hanno chiesto di mutuarlo. Siamo veramente molto contenti di questo entusiasmo che tra l’altro testimonia quanto interesse e coscienza civica ci sia tra i più giovani. Da tempo la Regione Molise ha portato avanti progetti di innovazione tecnologica ma è solo da poco che l’attenzione si è incentrata sulle Scuole. In effetti, a partire dalla Scuola Elementare, molte possono essere le applicazioni a supporto della didattica anche come approfondimento. Abbiamo iniziato due anni fa con il progetto “Tutto trema” il quale, in gemellaggio con la scuola elementare di Medolla e la Regione Emilia Romagna
che ha con entusiasmo chiesto di poter aderire, ha ricreato in aula virtuale tutta una serie di percorsi per esorcizzare le paure dei bambini a cominciare da quella del terremoto. L’esperienza drammatica che ha visto vittime 26 bambini nel 2002 con il terremoto in Molise ci ha fatto pensare ad un medesimo percorso anche sulla sicurezza che potesse educare i nostri piccoli a fronteggiare con consapevolezza gli eventi imprevisti“. “Un altro bel progetto partirà quest’autunno e coinvolge scuole dalla primaria alla superiore. Si chiama “L’IVRE” e partecipa anch’esso al Premio EGov. Giocando sulle parole L’IVRE (libro in francese) e l’ivre (ebbro sempre in francese) il progetto, che letteralmente significa ebbri di lettura, vuol avvicinare i ragazzi ai libri cominciando a stimolarli nella loro redazione. Così, tramite anche apposita App che rimanderà al sito www.sistemamolise.it/, i nostri bambini e ragazzi, insieme, potranno scrivere e-book sui temi dell’inclusione sociale, della disabilità e del lavoro. I vincitori si aggiudicheranno strumentazione digitale per la classe“. Sintomo di questa volontà di proseguire sulla strada dell’innovazione l’aula virtuale attiva sul sito www.sistemamolise.it, dove i ragazzi possono lavorare e mettersi alla prova.“Il sito naturalmente ha una homepage aggiornata più volte al giorno con notizie di interesse per il ritorno molisano e non solo. Gli accessi giornalieri sono molti e in un anno e mezzo circa 70mila. Un bel risultato se pensiamo che è un sito quasi esclusivamente dedicato a queste attività specifiche, creato, impaginato e gestito interamente dal mio staff di Direzione a costo zero“. “A oggi è attivo
tamente l’appezzamento che invadono. Spinti dalla fame, conseguenza dello spropositato sovra numero in regione, che li porta a superare anche la naturale ritrosia per i centri abitati, nei quali sempre più spesso si avventurano, si nutrono anche di carogne di ogni genere di animali, ed a volte inseguono e catturano animali in difficoltà o indeboliti. La spropositata sovra popolazione di cinghiali, evidenzia Coldiretti Molise, rappresenta anche un pericolo costante per gli automobilisti, come testimonia l’aumentare della frequenza di incidenti stradali dovuti agli ungulati che attraversano le strade. In ciò la Coldiretti Molise sollecita anche i Sindaci a rendersi parte attiva nella emergenza, considerato che ormai è un problema di ordine pubblico, con competenza che investe anche i Primi Cittadini.
l’E-Lab dove ci sono i percorsi sulla sicurezza e il terremoto e il progetto “Di sana e Robusta Costituzione”. L’aula è riservata agli utenti registrati poiché vi lavorano i bambini della scuola elementare e dunque, giacché minori, li tuteliamo in toto garantendo loro un ambiente protetto da qualsiasi forma di accesso esterno. Per questo caricheremo un’area open che custodirà invece lavori e documenti consultabili. Inoltre, come accennavo in precedenza, dall’autunno sarà attiva la sezione del progetto “L’IVRE” dove saranno inseriti gli e book scritti dai ragazzi e i materiali per il Progetto Quote Bianche, a disposizione dei ragazzi con disabilità e delle loro famiglie“. In conclusione, l’innovazione tecnologica come strumento per investire davvero sulla scuola, a fronte delle scarse risorse pubbliche a disposizione.“Si parla di Scuola 2.0 ma poco davvero sono gli investimenti fatti nel nostro Paese in questa direzione sia in termini economici che di risorse umane. Le nuove generazioni sono di “‘nativi digitali” e dunque dovrebbe essere naturale un supporto tecnologico nel percorso scolastico. In aggiunta, non in sostituzione. Questo serve molto anche agli alunni con disabilità che spesso, proprio grazie alle Lim, ai tablet, agli appositi programmi, riescono ad avere accesso e partecipazione a momenti dai quali potrebbero, diversamente, essere esclusi o non coinvolti adeguatamente. E troppo spesso gli insegnanti e i genitori sono soli in questi percorsi per cui soprattutto chi non ha mezzi economici o culturali per poter dare al proprio figlio ulteriori strumenti di conoscenza rischia di veder mortificate le potenzialità dei propri ragazzi. E questo non è giusto: la scuola deve essere sempre esempio d’inclusione, non di esclusione. Per questo abbiamo avviato lo scorso anno anche il Progetto Quote Bianche per avvicinare i ragazzi con disabilità cognitiva a un voto consapevole. Lo svilupperemo quest’anno anche con il percorso Di sana e robusta Costituzione per consentire loro di essere cittadini uguali agli altri“.
TAaglio lto
5 4 settembre 2014
Primo congresso regionale della Società italiana di pediatria preventiva e speciale
“Miti e realtà nella pratica pediatrica” Appuntamento il 5 e 6 settembre prossimi alla sala Ippocrate del Dipartimento di Medicina e Scienze della salute dell’Università del Molise
La Medicina e i suoi spazi vitali in una realtà sanitaria in chiara ed evidente difficoltà organizzativa e gestionale. Prova a darne un esempio virtuoso, concreto, e scientificamente interessante il congresso regionale della Società italiana di pediatria preventiva e speciale ( Sipps) presieduta con vigore e determinazione dalla dottoressa Angela Carrino che il congresso ha fortemente voluto per la trattazione di un tema particolarmente incisivo (Miti e realtà nella pratica pediatrica) e del quale (congresso) è il responsabile scientifico. Appuntamento il 5 e 6 settembre prossimi alla sala Ippocrate del Dipartimento di medicina e scienze della salute dell’Università del Molise. Per la prima volta la pediatria in prima pagina
Caro presidente Frattura e caro assessore Di Pietro andando a ritroso nel tempo non mi sovviene ricordo di Vostri predecessori che abbiano fatto più danno di Voi in materia venatoria. Per carità anche altri hanno fatto danni ( di cui ne stiamo pagando le conseguenze) ma Voi siete un caso a parte. Ho letto con attenzione il proclama inviato a tutti i cacciatori, e domande mi sorgono spontanee (invito tutti a leggerlo, è pubblicato sul sito dell ‘A.T.C 1 Campobasso). Per primis gradirei sapere chi sono gli ” autorevoli esponenti delle associazioni di categoria” che le hanno suggerito quello che Lei scrive anche perché andranno ringraziati assieme a Lei per cotanto interessamento e lungimiranza. Cito testualmente “ per quanto riguarda le pre aperture del 3-4-7 devo comunicare lo slittamento al giorno 3 settembre” mi sono perso qualcosa? Non è la stessa cosa? O la lingua italiana è un optional? “Le altre modifiche verranno apportate di volta in volta a ridosso delle giornate di pre apertura mediante DGR ad hoc”. Si
nel Molise attraverso una vasta e completa trattazione affidata a nomi di rilievo del settore e su specifici argomenti. La prima giornata dei lavori il 5 settembre, in seduta plenaria, per la presentazione di “Casi clinici di endocrinologia pediatria e … più”, presieduta dal professore Alfred Tenore dell’Università della California. Quindi l’apertura dei lavori e discussione sulle possibili diagnosi e terapie. Il giorno successivo, il 6 settembre, dopo il saluto del presidente del congresso, Bruno Moncharmont, del presidente dell’Ordine dei medici di Campobasso, Gennaro Barone, e delle rappresentanze istituzionali regionali, ci saranno la relazione introduttiva del presidente nazionale Sipps, Giuseppe Di Mauro, e la introduzione dei lavori della dottoressa Carrino. A seguire, nel vivo del congresso si entrerà con l’intervento del professore Fabrizio Gentile dell’Unimol su “Il pediatra garante del corretto sviluppo immunologico del bambino”, cui farà seguito il professore Giancarlo Ripabelli su “Le in-evidenze scientifiche tra vaccini e autismo” (moderatori Ettore Napoleone e Annamaria Macchiaroli). La seconda sessione (moderatori Enzo Di Blasio e Maria Lucia Di Nunzio) vedrà impegnati il professore Roberto Del Galdo della seconda Università di Napoli su “Gli errori più comuni in nefro-urologia pediatrica” e del professore Alfred Te-
nore su “Adhd e problemi di crescita: mito o realtà?”. La terza e ultima sessione (moderatori Pina Bontempo e Luigialberto Cutrone) si occuperà della “Diagnostica di laboratorio in ematologia pediatrica” e di “Weezhing in pediatria” con i professori della seconda Università di Napoli Bruno Nobili e Carlo Capristo, nonché dell”Allattamento e svezzamento: novità e luoghi comuni” (professoressa Antonietta Giannattasio dell’Unimol) e di “Cardiopatie:cosa ci può sfuggire?” (dottor Vincenzo Santillo del Cardarelli di Campobasso). Ulteriore annotazione: il congresso è realizzato secondo le direttive nazionali per l’Educazione continua in Medicina, i cui crediti sono concessi per le categorie professionali di medico chirurgo (disciplina principale Pediatria), di psicologo, d’infermiere, di biologo e di studente di medicina specializzando in pediatria. Dicevamo come sia strano, ma significativo, che in una realtà sanitaria quale quella molisana, irta di difficoltà finanziarie, di insoddisfazioni professionali, di proteste dei cittadini, trovino forti motivazioni il confronto e l’aggiornamento scientifico, ed emerga la volontà di una crescente sinergia tra l’Ordine dei medici e il Dipartimento di Medicina e Scienze della salute dell’Università del Molise. Dardo
Caccia, le pericolose distrazioni della Regione rende conto di quello che ha fatto? Spero che non sia farina del suo sacco ma suggerito dagli autorevoli esponenti… Si sta rendendo conto che se anche stasera Lei e la giunta riesce a deliberare in tal senso ci saranno persone che o per mancanza di tempo non hanno potuto ritirare il tesserino (tempo legato all’apertura dell’ufficio preposto) o perché non potranno essere a conoscenza per mancata informazione della eventuale delibera adottata? Oltre al danno la beffa. Comunque mi congratulo della solerzia con la quale Lei ha avvisato i cacciatori del Molise e purtroppo non solo. Leggo la lettera di diffida dell’ENPA- LIPU BIRDILIFE ITALIA con protocollo n.4563-2014 del 01-092014, inviata a Lei ed al Presidente della Regione, con la quale si diffida a adottare delibere in contrasto con il parere dell’ISPRA ed in contrasto con le normative Na-
zionali. Le faccio un'altra domanda se mi consente: Lei sa cosa è una “ pania” ? No non può saperlo ma glielo spiego io se permette: La pania è una sostanza collosa, difficile a seccarsi, fatta con le bacche di vischio, che viene sparsa sui ramoscelli e utilizzata per la cattura di piccoli uccelli. Per estensione, gli stessi ramoscelli, denominati per lo più paniuzze. Questa sostanza viene utilizzata dai” bracconieri” o da persone senza scrupolo per la pratica della uccellagione che è severamente vietata dalla legge nazionale sulla caccia n. 157/92 e sanzionata come pratica illegale. Questo perché, Lei è caduto nella trappola dei bracconieri( pardon autorevoli esponenti delle associazioni di categoria) che le hanno teso i ramoscelli ed è rimasto invischiato.Vi sono altre similitudini da poter utilizzare
ma mi fermo qui. Il dato di fatto e che Lei è cascato a piè pari nella trappola che Le hanno teso, ma è stato fin troppo facile, è stato come rubare un gelato ad un bambino. Adesso che si fa? Si va avanti o si torna nel seminato? Vogliamo aprire un confronto costruttivo e duraturo o continuiamo a sparare (scusatemi in senso figurativo) proclami e delibere ad libitum logicamente con giusto preavviso a vantaggio di tutti? Le voglio ricordare che sul carro di un eventuale azione da parte delle associazioni su menzionate possono salire anche i Cacciatori (noti la maiuscola) con un aggravio notevole. Nel frattempo dovrebbe spiegare questi ritardi (lasci stare la mancanza di carta) . Sta di fatto che Lei ha scaricato le doppiette dei cacciatori spero solo temporaneamente. La ringrazio e la ossequio. Zed
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Campobasso
4 settembre 2014
Tasi e Tari, il Consiglio approva regolamento e tariffe “La Tasi è una sorta di rimedio ai mancati trasferimenti statali, l’obiettivo è quello di migliorare i servizi e renderli più economici”. Così il sindaco Antonio Battista ha spiegato il “senso” del tributo comunale sui servizi indivisibili che, appunto, servirà a finanziare il loro costo garantendo la corretta gestione e il mantenimento dei servizi indivisibili che, in pratica, sono i servizi di segreteria generale, viabilità, segnaletica, illuminazione, manutenzione ordinaria delle rete idrica e gestione degli impianti di depurazione, tutela ambientale del verde e servizi al territorio e all’ambiente. L’applicazione dell’aliquota del 2,5 per mille per le abitazioni principali è dovuta, quindi, alla riduzione dei trasferimenti di risorse da parte dello Stato e ed è legata alla necessità di assicurare la copertura finanziaria delle spese dei
servizi indivisibili. Il gettito della Tasi stimato per il 2014 è di quattro milioni di euro mentre il costo dei servizi è di 4.582.600 euro quindi l’imposta coprirà l’87,28% del costo dei servizi. La Tasi rientra nella Iuc
l’imposta unica comunale che è composta da un tributo di natura patrimoniale dovuta dal possessore di immobili e di una componente riferita ai servizi che a sua volta si articola nel tributo per i servizi
Straniero ricercato, la polizia “incastra” un 34enne marocchino La notte scorsa, la Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto uno straniero di nazionalità marocchina di 34 anni, in esecuzione di due ordini di carcerazione emessi dall’Autorità Giudiziaria di Massa, dovendo lo stesso scontare la pena di 16 mesi di reclusione per stupefacenti.Il cittadino marocchino era uno degli stranieri aderenti al progetto “AFORIL” – Formazione prepartenza per Immigrati Lavoratori in Agricoltura”, che vede coinvolte, quali partners, associazioni di categoria ed aziende agricole del Basso Molise e che prevede, per i partecipanti, un mese di formazione in Marocco ed un mese di lavoro a tempo deter-
minato presso un’impresa agricola. Al fine di accertare l’effettiva attuazione del progetto, finanziato con fondi europei, la Squadra Mobile convocava in Questura gli extracomunitari partecipanti per le operazioni di identificazione, eseguite anche attraverso il rilevamento delle impronte digitali. Nel corso di tali operazioni, svolte in collaborazione con l’Ufficio Immigrazione, si accertava che lo straniero, con generalità diverse, aveva subito due condanne a pena detentiva per stupefacenti, alla cui esecuzione però si era sottratto fuggendo nel suo paese di origine. Il predetto poi, era rientrato in Italia il 2 agosto scorso dalla frontiera
aerea di Roma Fiumicino proveniente dal Marocco, utilizzando un regolare passaporto che riportava generalità ancora diverse da quelle con le quali era stato giudicato e condannato, certo che così sarebbe riuscito a sottrarsi alla cattura, tentativo però non riuscito grazie all’approfondita attività di indagine svolta dalla Questura. Al termine degli accertamenti, il cittadino marocchino veniva tratto in arresto e ristretto presso la Casa Circondariale di Campobasso a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’uomo, inoltre, veniva denunciato in stato di libertà per false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulle proprie generalità.
indivisibili, la Tasi, a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile e nella tassa sui rifiuti, la Tari destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani a carico dell’utilizzatore. La tariffa della Tari è composta da una parte fissa, determinata in relazione al costo del servizio di gestione dei rifiuti e una quota variabile rapportata alle quantità dei rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione. La tariffa viene articolata tra utenze domestiche e non domestiche , per le utenze domestiche la parte fissa è determinata dal prodotto della quota unitaria per la superficie dell’utenza, corretta da un coefficiente differenziato secondo la composizione del nucleo familiare in modo da privilegiare i nuclei più numerosi e le minori dimensioni dei lo-
cali. La parte variabile, invece, è rapportata alle quantità di rifiuti prodotti determinate prendendo come riferimento la produzione media pro capite. Rispetto alle tariffe Tares del 2013 risulta una riduzione media di circa il 35 per le utenze domestiche e un aumento medio di circa il 9% per le utenze non domestiche. Ciò è dovuto principalmente alla diversa incidenza rispetto allo scorso anno dei costi del servizio dal momento che sono diminuiti i costi fissi mentre sono aumentati i costi variabili a causa dell’attivazione del servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti prodotti dalle utenze commercia. Inoltre è variata la percentuale di incidenza di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche rispetto al totale dei rifiuti prodotto con un incremento dei rifiuti prodotti
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Campobasso
4 settembre 2014
Bibiana Chierchia alla Gazzetta del Molise:“La responsabilizzazione, l’efficienza e la trasparenza sono presupposti irrinunciabili per un cambiamento radicale nella gestione dell’Ente locale e del territorio a servizio di tutta Campobasso” Giudizio d’acchito: il segno distintivo della politica e della carica dell’assessore all’urbanistica di Campobasso è: entusiasmo. La professoressa Bibiana Chierchia è entusiasta di essere stata eletta e, ancora di più di essere stata incaricata di curare lo sviluppo del territorio urbano ed extraurbano. Sull’abbrivio di questo suo atteggiamento positivo e costruttivo, le abbiamo poste alcune domande per avere il quadro delle idee che intende realizzare e delle scelte che intende assecondare, mossi da questa considerazione: la condizione che distingue il territorio urbano ed extraurbano per molti aspetti, soprattutto edilizio, grida vendetta. I riflessi negativi sono rilevabili dalla bassa qualità della vita e dal caos urbanistico che riflette soprattutto i quartieri e la periferia. La situazione discende dalla cessione di potere da parte dell’amministrazione comunale alla Regione (non si contano i commissari ad acta), e ad accorsati studi legali e studi tecnici che interdicono e suggeriscono a piacimento l’azione amministrativa: di fatto gestiscono il territorio. Domanda: E’ intenzione dell’amministrazione di (ri)appropriarsi della gestione e della programmazione del territorio o lasciarli in delega? Se sì, con quali strumenti e, soprattutto, con quale strategia ritiene sia possibile? Risposta: Le intenzioni della Giunta Comunale di cui io faccio parte credo siano chiare a tutti i cittadini campobassani sin dall’avvio dell’azione amministrativa. L’unica delega nella quale pienamente mi riconosco è quella che il 25 maggio gli elettori hanno deciso di condividere con il nostro progetto politico. Un territorio, che in troppe occasioni nel passato si è trovato a subire un’espansione disorganica e disordinata, deve necessariamente essere rivalutato e riorganizzato secondo scelte politiche che lo rispettino paesaggisticamente, urbanisticamente, socialmente. Gli strumenti e la strategia della programmazione e del recupero urbano permetteranno alla giunta di Antonio Battista di restituire la città ai campobassani. D) Piani di recupero, Accordi di programma, Edilizia concertata, Piano casa, ex articolo 51, et similia: sono gli strumenti che stanno determinando la crescita urbana e il consumo del territorio. Il modo con cui vengono utilizzati, stando ai risultati, lasciano ca-
pire che è in atto un sistematico cedimento alle regole la cui conseguenza è la perdita della visione d’assieme della crescita e dell’uso razionale del territorio. In sostanza, siamo di fronte al disordine edilizio e a bassi interessi speculativi. Ritiene che ci siano modi e possibilità di un intervento correttivo? R) Nel sistema normativo contaminato dalla mancata visione di prospettiva temporale molto spesso, e non solo in ambito urbanistico, arrivano ad insinuarsi limitati e limitanti interessi particolaristici. Strumenti articolati, come ad esempio quello dell’edilizia concertata o dei piani di recupero, nati secondo una progettazione di rimodulazione integra e integrata del territorio, in alcuni casi hanno visto svuotare dall’interno sia le intenzioni del Legislatore che quelle dell’Amministratore. Lei parla, giustamente, di intervento correttivo e in questa sua definizione leggo, intendo e proietto l’uso non più distorto ma integrale e rispettoso delle norme e del territorio. D) La grande novità da Lei, assessore Chierchia, annunciata, è “ Campobasso città europea”. Le chiedo su quali presupposti poggia questa ipotesi e quali sono gli elementi sociali, economici e gli strumenti programmatici e operativi che può utilizzare per raggiungere lo scopo? R) Sono già molti, dal mio punto di vista, i lineamenti che questa città va assumendo ri-
spetto a un profilo europeo: la Campobasso che il 5 luglio ha accolto Papa Bergoglio, le domeniche d’agosto che hanno visto i campobassani tornare a rivivere quella Villa De Capoa che sciattamente per anni aveva subito i suoi portoni sbarrati sono due esempi assai vivi e pregnanti di una città europea che si riapre, accoglie, si confronta. E’ un prologo: la trasformazione della vita sociale, economica e culturale di Campobasso passerà attraverso la partecipazione a tutti quei progetti finanziati dalla Comunità Europea che concretamente prevedono l’innalzamento della qualità di vita, la tutela della salute, il recupero urbanistico, lo sviluppo delle piccole imprese, la promozione dell’identità culturale. Per raggiungere tali obiettivi il primo passo è in atto all’interno della nostra macchina amministrativa: la responsabilizzazione, l’efficienza e la trasparenza sono per noi presupposti irrinunciabili per un cambiamento radicale nella gestione dell’Ente locale e del territorio a servizio di tutta Campobasso. Post Scriputum- C’è un passaggio nella cortese disponibilità al confronto della professoressa Chierchia che potrebbe avere un immediato riscontro e una concreta verifica. Il passaggio è il seguente: “Un territorio, che in troppe occasioni nel passato si è trovato a subire un’espansione disorganica e disordinata, deve necessariamente essere rivalutato e riorganizzato secondo scelte politiche che lo rispettino paesaggisticamente, urbanisticamente, socialmente”. Il riscontro è la richiesta dell’ampliamento della Lottizzazione Parco dei Pini per nuovi volumi edilizi e tre strutture commerciali a ridosso della Via 4 Novembre che andrebbero ad occultare “ab aeterno” uno dei panorami emblematici di Campobasso: il profilo del Castello Monforte, delle chiese romaniche di San Giorgio e San Bartolomeo, la torre di Delicata Civerra e il borgo medioevale. La lottizzazione in questione è tecnicamente e amministrativamente definita e completata da tempo. Riaprila e ampliarla implica, questo sì, scelte politiche che comprometterebbero scelte paesaggisticamente, urbanisticamente, socialmente il territorio, unicamente in favore degli interessi dei lottizzanti. Staremo quindi a vedere. Dardo
Truffava gli anziani, trentenne napoletano denunciato dai carabinieri I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno denunciato in stato di libertà un trentenne campano a carico del quale sono stati raccolti inconfutabili elementi di responsabilità per due truffe perpetrate nell’ultimo mese ai danni di due anziani campobassani, nei confronti dello stesso è stata altresì avanzata richiesta di emissione del foglio di via obbligatorio Nel primo caso il denunciato si era presentato al malcapitato 68 enne campobassano in qualità di avvocato facendogli credere che il genero al seguito di un sinistro stradale da lui causato si trovava in stato di fermo presso una caserma delle forze dell’ordine del nord e che per accelerare il suo rilascio occorrevano € 2000 a titolo di risarcimento della controparte. Nel secondo caso il truffatore ha raggirato la vittima presentandosi a casa della 78enne campobassana come tecnico del gas asserendo che doveva effettuare dei controlli perché a seguito di uno scoppio di una tubatura di gas vi era stata una contaminazione dell’acqua e dopo aver persuaso l’anziana donna a riporre gli oggetti in oro ed il denaro contante all’interno di una busta in plastica al fine di porli al sicuro, successivamente approfit-
tando di una distrazione della donna si appropriava della busta allontanandosi repentinamente dall’abitazione. I tentativi di truffe ed i raggiri ai danni di anziani sono sempre più soventi e molteplici sono i travestimenti che vengono usati dai malfattori: finti funzionari del gas o dell’Enel, falsi impiegati di banca, di posta, di enti pensionistici, o impiegati comunali. In caso di visite non programmate o non attese i carabinieri raccomandando di non aprire mai la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; di verificare sempre con una telefonata da quale ente sono stati mandati gli eventuali operai che bussassero alla porta, e per quali motivi. Se non si ricevono le spiegazioni chieste, non bisogna mai aprire la porta. A volte le truffe cominciano dalla strada, dove i truffatori con le più svariate scuse intercettano le loro vittime: in questo caso, è buona norma diffidare, anche se si viene chiamati per nome e cognome, e non fermarsi per dare ascolto a chi offre facili guadagni o chi vi chiede di poter controllare i soldi, o vi chiede del denaro che serve per vostri familiari in difficoltà impossibilitati al momento a contattarvi.
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Speciale
4 settembre 2014
Tecla Boccardo nuova Dopo il commissariamento, il sindacato rilancia con forza la sua azione Si è svolto presso l'Hotel la Fonte dell'Astore di Castelpetroso il Congresso Regionale della Uil Molise. Un appuntamento molto sentito dal Sindacato ed a cui hanno preso parte centinaia tra delegati ed invitati e che ha visto in apertura dei lavori la creazione della Uil unica regionale, successivamente alla fusione delle due Camere Provinciali di Campobasso ed Isernia. Ad aprire i lavori Mauro Sasso, che negli ultimi mesi ha lavorato come SubCommissario della Uil Molise. Diverse le questioni da lui affrontate nel corso della sua relazione, attraverso la quale ha posto l'accento su alcune questioni legate allo stato di salute della Regione. "Sono felice, ha sottolineato Sasso, che si celebra un congresso per certi aspetti rivoluzionario e che segna l'evoluzione della nostra sigla che oggi si rinnova. Infatti, in linea con le direttive nazionali e la importante fase di riorganizzazione che la Uil sta attraversando anche in Molise, stiamo lavorando in quella direzione di revisione interna del Sindacato ed il primo atto è stato proprio quello di creare una Uil unificata in Molise. Nella circostanza è doveroso ringraziare tutte le categorie, i loro rappresentanti e tutti gli iscritti che operano nelle sedi territoriali e nei servizi e che hanno fatto si che la nostra sigla riscuota quotidianamente successi in termini di numeri e risultati. Grazie a persone serie, appassionate, motivate e professionalmente preparate, siamo divenuti riferimento di un numero di cittadini sempre maggiore che varca ogni giorno la soglia dei nostri uffici per assistenza e sostegno, specialmente in questi tremendi periodi di crisi. La nostra grande rivoluzione, poi, si avrà anche nella creazione di un nuovo gruppo dirigente, ampio nel consiglio confederale e ristretto in un consiglio esecutivo ed una segreteria composta da donne e uomini,
Priorità: occupazione e investimenti per creare occasioni di lavoro
giovani e meno giovani da cui il Molise ripartirà oggi. Il sindacato, ha proseguito Sasso, vive un grande momento di difficoltà anche a seguito dei tagli imposti dal Governo ma noi non ci fermiamo e non ci arrendiamo dinanzi a questi ostacoli. Anzi, siamo più stimolati a lavorare per i nostri iscritti perché le sfide ci appassionano." Dopo questa parentesi di più ampio respiro, Sasso, alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali tra cui Vincenzo Niro, Paolo Frattura, Pierpaolo Nagni e Michele Petraroia, ha sviscerato diverse questioni legate al Molise ed ai problemi economici e sociali che attanagliano la Regione. "Il Molise ha bisogno di cambiare e deve farlo presto, ha proseguito Sasso, partendo da quelle che sono le grandi vertenze e le note vicissitudini che stanno letteralmente spegnendo questa terra ed a cui urge bisogna porre rimedio. La politica, a riguardo, deve assumere un atteggiamento diverso, più deciso e univoco. Non si possono più tollerare ambiguità, rallentamenti e incomprensioni interne. Urge un lavoro metodico dell'amministrazione, che tocchi tutti i settori strategici e che restituisca anche dignità al mondo del lavoro. Sulle società partecipate, ad esempio, su cui bisogna fare una grande revisione ed
avviare un processo di fuoriuscita da buona parte di loro intelligente, attento ma progressivo. Sul precariato, poi, ormai vera emergenza lavorativa che riguarda tutti i settori e sul quale la Regione, partendo dal proprio interno, deve cominciare a lavorare verso un processo di stabilizzazione, almeno ove possibile. Sulla sanità, comparto ridotto all'osso con la triste conseguenza che i danni che esso genera sono pagati direttamente dai cittadini che rischiano di non ricevere più cure efficienti, territorialmente omogenee e adeguate nella offerta complessiva. Lascio un Molise arrabbiato, ha concluso un emozionato Sasso, in cui ho trovato difficoltà ma anche tanta voglia di fare e di riscatto. Sono certo che la futura classe dirigente della Uil saprà essere come sempre vicina ai cittadini e che continuerâ ad essere ancora un pungolo per la politica e per chi gestisce i processi di vita di tutti i giorni." Hanno seguito la relazione di Mauro Sasso gli interventi del Presidente della Giunta Paolo Frattura, il quale ha risposto a diverse delle questioni poste da Sasso nel suo intervento ed alcuni segretari di categoria nazionali presenti in sala, tra cui Emilio Fargnoli e Enrico Ponti e
di rappresentanti regionali di alcune numerose federazioni. Tra gli interventi quelli di Emilio Izzo, Pino Aurisano, Carmine Battaglia, Maria Barone, e Pasquale Guarracino che ha vivacemente posto l'accento sulle vertenze storiche, quali quella del Korai, di Esattorie ma anche Molise Dati e Guardie Giurate. Come da programma, poi, ha concluso la fase delle relazioni il Segretario Nazionale Aggiunto, Carmelo Barbagallo il quale ha trattato temi afferenti sia un profilo regionale che nazionale: "La giornata di oggi rimarrà un ricordo indelebile nella mia memoria. Non per circostanza, ma oggettivamente vedere un numero di delegati talmente alto da non fare in tempo a registrarli tutti entro i tempi, rappresenta di per sè un successo. Detto ciò è doveroso ringraziare la segreteria uscente, perché solo grazie a chi c'è stato prima noi oggi siamo qui. Stamane, ha detto poi Barbagallo, abbiamo assistito ad una massiccia presenza di politici ed amministratori. Segno di attenzione nei nostri confronti, ma che immediatamente impone un chiarimento così da scongiurare anche dei fraintendimenti che in passato ci hanno parecchio penalizzato, spesso ingiustamente. La Uil non appartiene alla politica. Mai è stata sua parte integrante o attiva e mai lo sarà. Purtroppo in altri tempi abbiamo pagato, al pari di altre sigle, una immagine diffusa di "Organizza-
zione costola" della politica e connivente delle sue scelte. Ebbene non è così. Abbiamo iniziato a rinnovarci e dobbiamo far partire questa nuova stagione proprio da una posizione sempre più autonoma e avulsa dai sistemi di potere. Tornando ai fatti di casa nostra oggi termina il commissariamento della Uil in Molise, evento sempre traumatico in una democrazia ma dal quale bisogna comunque tirar fuori aspetti positivi. Ebbene qui, a giudicare dall'entusiasmo che ci circonda, questa fase di riorganizzazione ha fatto molto bene e sta ripagando quel sacrificio. Alla nuova segreteria, dunque, spetta un gran lavoro considerato che si opera in un territorio in cui il numero dei disoccupati supera quello dei lavoratori. Questo, in sè, è il dato che meglio riassume la difficoltà che oggi si vive in Molise, al pari di molte altre realtà." Dopo lo spaccato regionale Barbagallo è entrato nei temi nazionali "La Germania e l'Unione europea devono capire che non possiamo morire d'austerità e Renzi deve capire che non basta la flessibilità e che occorrono investimenti pubblici e privati per l'economia: questo non si sta ancora facendo, non abbiamo alcun problema se si parla di riforma del lavoro, come ripropone, oggi, il Presidente del Consiglio, ma vorremmo che prima si parlasse di lavoro: l'Ocse conferma che la disoccupazione aumenta più del previsto e mancano gli investimenti pubblici e privati necessari ad affrontare que-
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Speciale
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segretaria regionale Uil sta crisi e a rilanciare l'economia. Mentre discutiamo, continuano ad aumentare le situazioni di crisi aziendale e sono a rischio altri 170mila lavoratori. Bisogna, innanzitutto, garantire gli ammortizzatori a tutti coloro che perdono il posto di lavoro e, contemporaneamente, puntare sulla crescita, da un lato, consolidando il bonus degli 80 euro ed estendendolo a pensionati e incapienti e, dall'altro, realizzando investimenti produttivi. In conclusione, poi, anche il Segretario nazionale aggiunto ha dedicato un pensiero al suo stretto collaboratore Mauro Sasso "Ho sentito parecchi ringraziamenti nei confronti di Mauro Sasso, persona validissima e di indiscutibili capacità. Voi ne avete beneficato perché me ne sono privato io!" In seguito alle relazioni, poi, si è proceduto alla votazione del nuovo Consiglio Regionale, dei Revisori dei conti e della nuova Segreteria Regionale che sarà composta da Pasquale Guarracino, Carmine Battaglia, Roberto D'Aloia e Maria Cristina Francese, mentre il tesoriere sarà Antonio Tondi. Successivamente si è proceduto alla votazione del Segretario Regionale. Alla luce del risultato raggiunto all'unanimità e senza nessuna candidatura avversa, Tecla Boccardo, Segretario generale della UilFpl Molise, è stata eletta nuovo Segretario Regionale della Uil Molise. Soddisfazione è espressa dal neo vertice dell'organizzazione: "È un grande onore per me coprire un così importante incarico al vertice della Uil in Molise. Un ruolo importante e di gran lustro, ma al contempo di grande responsabilità. In questo momento così difficile per la nostra regione, infatti, il lavoro del sindacato deve essere ancora più intenso e radicato sul territorio, ponendo l'attenzione a tutti gli ambiti economici e sociali.
Per quanto attiene al prossimo futuro, immediatamente cominceremo a lavorare sui grandi temi e sulle vertenze aperte, in collaborazione con i compagni delle altre sigle, per ottenere quei risultati che auspichiamo di raggiungere ormai da troppo tempo, continuando a dare una voce a chi non ce la fa più. Su quelli che saranno i rapporti con le Istituzioni locali, di ogni ordine e grado saremo vigili, attenti al loro lavoro quotidiano e non risparmieremo sollecitazioni, stimoli ed anche qualche sferzata qualora non vedremo da parte della politica il giusto impegno e le risposte che ci aspettiamo. Ringrazio a nome di tutta la Uil Molise, ha proseguito Boccardo, Mauro Sasso che ha guidato la nostra organizzazione in questi ultimi anni in maniera brillante e con lo spirito di crescita che ci ha portati ad un Congresso, quello odierno, che ha registrato un numero di partecipanti al di la di ogni più rosea aspettativa. Grazie alla sua spinta, ci ha resi più uniti, sempre con lo guardo rivolto verso il futuro, la giusta prospettiva per far crescere una organizzazione. Ecco, noi ripartiamo da oggi, da una straordinaria giornata e da una grande eredità che ci lasciano Mauro Sasso e Carmelo Barbagallo, imparando da loro a tenere unito il diverso, in una maniera elastica, che si modella alla realtà ma sempre con radicamento nei problemi e alla ricerca delle risposte necessarie, combattendo i cambiamenti sfavorevoli al lavoro. Protagonisti, riformisti, attenti alle sfide del fisco e della previdenza, con particolare attenzione ai precari che hanno dinanzi a loro ancora un periodo di difficoltà. Orami siamo rimasti i soli a farci carico dei problemi dei più deboli e la politica non avrà pace fin quando non rimetterà in cima alle sue priorità il tema del lavoro."
Dichiarazione di Carmelo Barbagallo, Segretario generale aggiunto Uil "La Germania e l'Unione europea devono capire che non possiamo morire d'austerità e Renzi deve capire che non basta la flessibilità e che occorrono investimenti pubblici e privati per l'economia: questo non si sta ancora facendo". Lo ha detto il Segretario generale aggiunto della UIL, Carmelo Barbagallo, a margine del Congresso della UIL del Molise. "Non abbiamo alcun problema se si parla di riforma del lavoro, come ripropone oggi il Presidente del Consiglio, ma prima vorremmo che si parlasse di lavoro: l'Ocse conferma che la disoccupazione aumenta più del previsto e mancano gli investimenti pubblici e privati necessari ad affrontare questa crisi e a rilanciare l'economia. Mentre discutiamo, continuano ad aumentare le situazioni di crisi aziendale e
sono a rischio altri 170mila lavoratori. Bisogna, innanzitutto, garantire gli ammortizzatori a tutti coloro che perdono il posto di lavoro e, contemporaneamente, puntare
sulla crescita, da un lato, consolidando il bonus degli 80 euro ed estendendolo a pensionati e incapienti e, dall'altro, realizzando investimenti produttivi".
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Vandali hanno sfondato i vetri a Filignano delle bellissime edicole votive
Distrutte le cappellette votive FILIGNANO – Esposte all’azione distruttrice dei vandali le bellissime cappellette votive che caratterizzano l’intero territorio di Filignano. Da parte dell’amministrazione comunale urgono interventi immediati. La stupidità umana in taluni frangenti non ha limiti ! Si prendano le bellissime e storiche edicole votive realizzate nel corso dei decenni da parte di privati di Filignano e frazioni come testimonianza di fede, di cultura e di particolare devozione, e purtroppo oggetto delle mire di balordi e stupidi. In effetti tali edicole a decine impreziosiscono ai lati le strade di tale Comune capoluogo e delle sue numerose frazioni, frutto dei sentimenti popolari in materia religiosa. Infatti è facile imbattersi nell’edicola dedicata alla Madonna o a Gesù o a Santi venerati in loco, e sono tutte decisamente attraenti. C’è quella realizzata in marmo, l’altra in pietra lavorata, l’altra ancora rivestita in mattoni e tutte con altare al centro sormontato dall’immagine sacra oggetto di devozione. A costruirle o commissionarle nel corso del passato sono stati privati cittadini di Filignano, Cerasuolo, Valle, Mennella, Mastrogiovanni, Collemacchia, Valerio ect. ed oggi tali edicole sono presenti a decine
sull’intero territorio comunale, tanto da essere state definite a ragione tra “le eccellenze” di Filignano e dintorni. Ebbene, siccome la stupidità umana -come si diceva in apertura- non ha limiti, ecco che qualcuno da un po’ di tempo si diverte a distruggere e rovinare tali tempietti sacri ! Per verificare il fattaccio basta recarsi alla frazione Cerasuolo e sul lato sinistro della strada d’ingresso alla frazione ci s’imbatte in una suggestiva edicola in onore della Madonna purtroppo coi vetri protettivi rotti perché centrati da pietre o forse da colpi di fucile ! Uno spettacolo nient’affatto bello, offensivo della fede popolare e frutto certamente di qualche mente particolarissima ! Ovvio a questo punto il da farsi : sostituire i vetri lesionati e restituire decoro all’edicola in questione, e ad eventuali altre assaltate da siffatti vandali, in ossequio alla devozione popolare. A chi spetta intervenire ? Al privato proprietario dell’edicola se presente in loco e in vita, viceversa al Comune di Filignano. In ogni caso lo scempio ed il vandalismo vanno rimossi a tempo di record sia per una questione di fede e sia per rispondere coi fatti ai tizi che amano calpestare il sentimento popolare.
Cimitero, troppi allagamenti Basta una pioggia copiosa per rendere inaccessibile una parte dell'area VENAFRO. Prime abbondanti rovesci settembrini e di nuovo sommerse dall’acqua piovana le tombe dei neonati al cimitero comunale di Venafro, i cui resti riposano nell’area pubblica a nord dell’ingresso principale. Un disservizio assolutamente imperdonabile e che da fastidio alla vista ed ai sentimenti di chi transita in zona e nota quanto accade. In effetti, causa l’interruzione tempo addietro di opere pubbliche all’interno della struttura ed il mancato completamento della condotta di adduzione e trasporto delle acque piovane da nord all’esterno del Cimitero, interruzioni che sarebbero dipese dall’ultimazione dei fondi all’epoca disponibili e dalla mancata erogazione di nuovi finanziamenti, è ben visibile sulla
sinistra dei gradoni centrali della struttura un enorme tubo arancione di plastica che, non collegato ad alcuna condotta sotterranea e non portato all’esterno, scarica in toto l’acqua piovana che trasporta da nord su quelle “povere” tombe di neonati, decine di tumulazioni interrate, sommergendole del tutto ! Un enorme ed indecente pantano sui resti di tanti neonati ! La gente che solitamente si reca al Cimitero osserva quanto accade e resta impietrita e senza parole. Un’espressione durissima del volto che testimonia tutta la contrarietà interiore per una visione cui rinuncerebbe ben volentieri. Ed allora, riuscirà il Comune a risolvere il problema evitando il ripetersi del tristissimo episodio ?
Autovelox, i cittadini chiedono lumi Sull'impianto di Cantalupo bocciato dal Consiglio di stato le recriminazioni degli automobilisti ISERNIA. Nei locali della FIADEL, in Isernia, si è svolta la conferenza stampa sulla grande vittoria che ha ottenuto l’Associazione Sindacale FIADEL, il Comitato PRO TRIGNINA, il PCL Molise, l’Associazione Caponnetto, che sin dal mese di febbraio 2011 hanno rilevato le gravissime illegittimità perpetrate dal Comune di Cantalupo nel Sannio a carico dei cittadini a mezzo un Autovelox illegittimo. Come in tanti ricorderanno quel Comune ha sempre operato illegittimamente, dapprima imboscando un Autovelox all’interno di un’auto tipo “Panda” di colore bianco parcheggiata lungo la SS. 17, solitamente nei pressi del bivio per Cantalupo e poi addirittura con un Autovelox a postazione fissa installato illegittimamente sempre lungo la SS. 17, nei pressi del bivio per Macchiagodena. Cantalupo nel Sannio con quell’Autovelox, benché illegittimo (quello mobile e quello fisso), ha incassato centinaia e centinaia di migliaia di Euro; era diventato un incubo per gli automobilisti. Finalmente l’incubo è finito!E questo grazie alla FIADEL ed al Comitato PRO TRIGNINA che hanno segnalato le illegittimità, ma soprattutto grazie al Vice Prefetto Vicario della Prefettura di Isernia Dott.ssa Caterina Valente che all’epoca verificò di persona le illegittimità ed immediatamente emanò il provvedimento di spegnimento dell’Autovelox. Il Consiglio di Stato gli ha dato e ci ha dato ragione. Il Consiglio Stato ha detto, tra l’altro, che quell’Autovelox non era necessario anche perché in quel tratto di strada non si era verificato alcun incidente stradale tale da richiedere la presenza dell’Autovelox; smentendo, quindi, il Comune di Cantalupo nel Sannio che si è sempre fatto forte che il suo Autovelox serviva a prevenire gli incidenti stradali. Il Comitato PRO TRIGNINA e l’Associazione FIADEL hanno annunciato che a breve, previa informazione alla popolazione, intraprenderanno un’azione collettiva al fine di far risarcire tutti quei cittadini che all’epoca, confidando sulla bontà degli atti posti in essere dalla Pubblica Amministrazione, non si opposero ai verbali ricevuti, ma preferirono pagare. Ebbene quei cittadini ad avviso delle associazioni hanno diritto ad essere rimborsati.
“Quel monumento va salvaguardato” I cittadini di Venafro chiedono maggiore rispetto per il bassorilievo di Salvo D'Acquisto VENAFRO. Maggiore tutela e protezione per il Monumento all’Eroe e Medaglia d’Oro, il Carabiniere Salvo D’Acquisto, e di riflesso suo migliore risalto. E’ quanto si prefiggevano i venafrani che, nel massimo rispetto per il militare protagonista della bellissima pagina di storia ed al quale Venafro ha dedicato monumento e piazza omonima dinanzi alle Poste cittadine, avevano suggerito di spostare sul lato est della stessa piazza la suggestiva opera in pietra, evitando che continui ad essere distrutta e deturpata da auto, furgoni, tir e moto che sistematicamente cozzano contro le colonnine alla base, come appena avvenuto e purtroppo in atto. “Lungi da noi l’idea di declassare il monumento, bensì solo un modesto consiglio al fine di preservare l’opera, creandovi aiuola e verde tutt’intorno in modo da tener lontani i mezzi su gomma che continuamente lo sfiorano”, affermano quanti si preoccupano della migliore conservazione della
pietra dedicata a Salvo D’Acquisto. “A noi sta anche bene che non si tocchi da dove si trova purché, e qui condividiamo il suggerimento dell’Associazione cittadina dell’Arma, ci sia maggiore e più continuativa vigilanza e prevenzione in difesa del Monumento in questione, regolando le soste delle auto nella piazza e tant’altro”. Nessun “conflitto” di idee e programmi quindi, bensì volontà comune dei venafrani di dedicare all’Eroe Salvo D’Acquisto il più bell’aspetto del Monumento dedicatogli. A margine della questione, l’accenno alla mancata intitolazione di altra piazza, strada o sito pubblico della città all’Eroe del Risorgimento Giuseppe Mazzini, al quale era prima intitolata la piazza delle Poste, oggi appunto piazza Salvo D’Acquisto. E’ il caso che si proceda con la nuova individuazione per ricordare altro Eroe della nostra nazione, il genovese che affrontò l’esilio per liberare l’Italia dallo straniero e farne una Repubblica.
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Termoli
4 settembre 2014
“Ora pensiamo al prossimo anno” TERMOLI. L’arrivo del mese di settembre segna, quasi storicamente, la fine della stagione turistico balneare a Termoli; un qualcosa che fino a poco tempo era il tirare le somme e quantificare un successo, arridendo così a una città sempre visitata e amata ma che, nell’ultimo biennio, pare essere in discesa libera sia per consensi che per presenze. E così, il fondersi di sgraditi ingredienti quali la crisi, il maltempo e i lavori tanto criticati del lungomare (al punto da essere anche definiti “inadeguati”) non ha fatto altro che incrementare il dissenso per un comparto, quello dell’imprenditoria balneare, che inquadra il problema e in proiezione tenta di capire come andrà a finire l’anno prossimo, ipotizzando scenari e dando suggerimenti a chi, dalle prossime settimane, avrà a sedersi ai tavolini per definire il senso dell’agognata “Termoli città turistica”. Sì, perché se è vero che i problemi ci sono stati ed esistono, è anche vero che “le conseguenze le vivremo l’anno prossimo perché il disagio che avrebbe portato il rifacimento del Lungomare non era noto prima dell’estate e così, occorrerà capire cosa accadrà il prossimo anno quando i turisti e i residenti avranno a prendere l’ombrellone, consci di quel che è accaduto in questi mesi”. Parole radicate in certezza che si corredano dell’esigenza “di agire in tempi stretti” perché “la proposta che possiamo fare – afferma Antonio Di Tommaso del lido “La Perla” – è di togliere la pista ciclabile e creare dei parcheggi
I balneatori con lo sguardo volto al 2015 dopo l'infelice stagione estiva
in quanto la gente a Termoli non si ferma manco la sera a mangiare”. Nello stesso tempo, nasce l’esigenza di agire anche dal punto di vista politico-amministrativo, con Nicola Giorgione (Oasi – lungomare sud) che propone “l’andare incontro alle esigenze delle categorie individuando situazioni di respiro legate a pagamento rateizzato e più equo, perché ci sono tasse che non sono proporzionate agli incassi ma ad altri aspetti e sarebbe opportuno sederci a un tavolo, con la politica locale e regionale, per trovare soluzioni”. Soluzioni che però non puntano a “meri privilegi” come la cieca detassazione perché la stessa “ci permetterebbe quanto meno di
Torre Saracena una discarica Nonostante i solleciti di interventi l'area resta ancora invasa dall'immondizia TERMOLI. Indicibile e indecente quello che si è posto innanzi i nostri occhi. Che schifo, che vergogna: nonostante ci chiamano e indicano discariche a cielo aperto tutti i santi giorni, in zone e aree della città tra le più impensabili, non riusciamo proprio ad abituarci. Ogni giorno, ogni volta, proviamo sdegno e vergogna soprattutto per l’immagine che viene data della nostra bella città. Qualche mese fa fummo stati in quel pezzo di strada verso via Amerigo Vespucci, nella zona torre Saracena, e vedemmo di tutto di più il tutto celato alla vista
da una filiera di canne alte. Oggi, a distanza di alcuni mesi, ci siamo tornati con la speranza di vederla sanata la suddetta zona ma la speranza è rimasta delusa e a parte l’aver ritrovato molte cose che già vedemmo quella volta, come i materassi di gommapiuma in dotazione della Croce Rossa Italiana, ancora incellofanati, ora c’è un bel frigorifero ma anche passeggini per bambini, sedili per auto, culle e lettini, legnami, monitor da computer e l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Parlare di vergognosa inciviltà è il minimo… speriamo che Termoli cambi verso.
avere un po’ di respiro e individuare i punti critici da cui ripartire per dare uno stimolo al settore”, evidenzia lo stesso Giorgione. “Il problema principale sono i parcheggi – tuona Nico Venditti de’“La Lampara” – perché se non li si creano in centro, si rischia di vedere andare via le piazze turistiche di Campobasso, Benevento e Napoli che già quest’anno hanno iniziato ad avere i proverbiali mal di pancia e spostarsi su San salvo e Vasto”. “Ciò lascia l’amaro in bocca – aggiunge Venditti – perché nonostante Termoli piaccia, occorre capire che se la gente è messa alle strette va via. Siamo e rimaniamo a favore della legalità, ma cosa chiedere o imporre a turisti che non hanno un posto auto? Questi
vanno trattati meglio: dopo trent’anni che non c’è mai stato un vigile sul lungomare, reprimere tutto all’improvviso non va bene anche perché manca una campagna di cartellonistica e basterebbe aggiungere i parcheggi per risolvere tutto”. Ma a quanto ammonta il “danno economico” per gli stabilimenti? Da quanti incontrati (ai tre citati si aggiunge “Il Pirata” del Lungomare nord) si evidenzia “un calo stagionale di circa il 40% che tocca anche il record del 60% in alcuni periodi – afferma Giorgione – soprattutto nei mesi di giugno e luglio dove a farsi sentire e dettar legge è stato solo il maltempo”. Per Saverio Fraraccio (Il Pirata) è opportuno precisare che “l’estate non è stata positiva anche se negli ultimi giorni di agosto abbiamo lavorato benne”; per “Il Pirata”, le troppe disdette per il fattore meteorologico sono state “determinanti per turisti che manco sono partiti eppure, il grosso l’ha messo la classe politico-amministrativa con parcheggi e gestioni errate degli orari”. “Noi – aggiunge Fraraccio – sono riusciti a dare un input al turismo locale e forti di questo speriamo che si possano ascoltare i nostri suggerimenti per la prossima stagione, magari mettendoci attorno a un tavolo, perché è molto importante collaborare e avere un dialogo”. Sia Venditti che Giorgione tengono poi a precisare che “il lavoro stagionale è stato concen-
trato nelle solite settimane, con pienoni ottenuti in appena tre o quattro giorni clou”. Un po’ poco, a dire il vero, anche se a risollevare le sorti maldestre è stata spesso l’inventiva degli stessi imprenditori che hanno avviato attività di svago quali serate da ballo, pizzeria e ristorazione, e il classico e rinomato “happy hour” della costa termolese. Eppure, a proposito dell’organizzazione degli eventi, la nota la offre Di Tommaso (La Perla) che denuncia le noie di una troppo lunga pratica burocratica: “se solo fosse più semplice organizzare gli eventi e se gli orari fossero meno severi (l’una di notte per lo spegnimento della musica in una località di mare è quantomeno discutibile) si potrebbe andare incontro a tutti noi e così, tra le proposte per l’estate prossima penso che basterà darci più libertà, soprattutto a chi vuole fare qualcosa, e più agevolazioni per aiutare, senza andare a ostacoli, ma dando una spinta affinché funzioni tutto perché, ad oggi, siamo messi veramente male”. A chiudere è il campanellino d’allarme di Fraraccio: “A breve ci saranno le gare e l’avvio dei lavori sul secondo tratto del lungomare nord. Spero, soprattutto alla luce del suo essere in linea al primo tratto, che non si commetta l’errore di non sentirci e non apportargli le opportune modifiche perché così come disegnato sembra davvero inadeguato”.
“Quella scuola non va chiusa” Mozione del consigliere Di Brino per le sezioni di via Montecarlo TERMOLI. Una mozione che invita il Sindaco a revocare la soppressione delle sezioni scuola in via Montecarlo, eccone il testo: Il sottoscritto Consigliere Comunale, premesso che la Giunta Comunale con deliberazione n.223 del 28-8-2014 ha disposto l’istituzione per l’a.s. 2014/2015 di una sezione di 3 anni “piccoli” per la scuola d’infanzia e di una sola sezione di Asilo Nido presso la scuola comunale di via Montecarlo; atteso che tale decisione determina la soppressione di due sezioni presso la scuola di via Montecarlo, rispettivamente una di nido ed una di scuola d’infanzia; rilevato che l’assessore alle politiche scolastiche nella seduta della V^ commissione consiliare tenuta il 28 agosto 2014 riferiva che tale scelta scaturiva dalla esigenza di risparmio per le casse comunali;
visto che la Giunta Comunale, con delibera n. 186 del 17/7/2014 ha avviato il procedimento per incarico di consulenza gestionale ed affini, poi affidato al Dr. Donato Petrosino, per un importo mensile pari ad euro 3000,00 (tremila), oltre IVA ed oneri riflessi; con delibera n. 192 del 17/7/2014 ha affidato l’incarico di consulenza per le attività di informazione e di comunicazione istituzionale alla Dr.essa Valentina Fauzia, per un importo annuo pari ad euro 36.632,25; con delibera n. 219 del 28/8/2014 ha affidato l’incarico di consulenza per il supporto agli organi di direzione politica al Sig. Michele Macchiagodena, per una retribuzione netta mensile di euro 2.000,19. Considerato che l’esborso annuo complessivo per le consulenze fin qui attribuite in meno di
meno di due mesi dall’amministrazione Sbrocca ammonterebbe, tra oneri diretti e riflessi, ad oltre 100.000,00 (centomila) euro; atteso che i costi per l’attivazione di una sezione di scuola d’infanzia ed una di asilo nido, sono sicuramente inferiori rispetto a quelli per le consulenze; considerato altresì che frequentare le scuole è un diritto dei bambini ed un servizio offerto alle famiglie con risvolti anche di carattere sociale. Tutto ciò premesso, rilevato, visto e considerato si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a revocare la deliberazione n. 186 del 17/07/2014 ed a modificare l’importo delle consulenze della Dr.essa Fauzia e del sig. Macchiagodena, in misura congrua per continuare a garantire gli stessi livelli quali/quantitativi e prestazionali presso le scuole comunali.
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Termoli
4 settembre 2014
“Si discutano subito le mozioni” Le opposizioni chiedono la convocazione di un apposito Consiglio comunale TERMOLI. Attività politica, amministrativa e istituzionale al riavvio dopo la lunga fase estiva in cui l’impegno è stato centellinato e mixato con le ferie. Non riguarda solo la maggioranza spuria di centrosinistra, ma anche la quadrupla opposizione presente in assise. Tutti insieme appassionatamente, centrodestra, grillini, sinistra movimentista e componente remiana che vuole discutere in aula la mole di documenti di ‘sindacato ispettivo’ (così si chiamano gli atti di controllo) presentati dall’insediamento della nuova amministrazione Sbrocca. All’uopo, senza attendere che a
muoversi sia il presidente del consiglio comunale Manuela Vigilante per propria iniziativa, stamani hanno presentato alcuni primi firmatari una richiesta di immediata convocazione dell’assise civica, con cui portare all’attenzione dell’assemblea degli eletti i temi affrontati nei mesi scorsi. Dalle mozioni sugli incarichi esterni alla spinosa polemica sulla scuola d’infanzia di via Montecarlo fino al dibattito sulla guerra nella striscia di Gaza e la vertenza giustizia, un consiglio fiume che permetterà di sfoderare di nuovo la dialettica che solo a singhiozzo è stata sciorinata durante l’estate.
"Fermo pesca, un disastro" I pescatori tornano a chiedere che la stagione di fermo venga spostata in primavera TERMOLI. Sono trascorse esattamente 3 delle 6 settimane di fermo pesca che il Ministero delle Politiche agricole ha imposto come ogni anno alle marinerie dell’Adriatico. Stavolta il settore che comprende il Molise va da Pesaro a Bari e in queste tre settimane, peraltro turisticamente di alta stagione, da poco prima di Ferragosto alla fine del mese, difficili sono state le condizioni per gli esercenti ittici, che al pari di armatori ed equipaggi soffrono l’impossibilità di rifornire i mercati, i ristoranti e la tavola dei consumatori col prelibato pesce fresco dell’Adriatico. Complice anche una giornata di maltempo, ieri il martedì al mercato di San Timoteo è stato da tregenda. Pesce fresco in gran parte del Tirreno, oltre a quello portato in banchina da piccola pesca e vongolari locali, è rimasto invenduto e alla carenza di acquirenti si sommano le spese per andare ai mercati come Gaeta, con costi di trasporto e specie vendute a caro prezzo rispetto ai tradizionali fornitori locali. La richiesta è sempre quella, anticipare in fermo biologico in primavera, per non abbattere questa mannaia nel periodo più vivo per il turismo e anche per permettere un maggiore ripopolamento, che in tarda estate riguarda solo poche delle specie ittiche.
Skater multato, è polemica A Termoli ha creato discussione il verbale rifilato a un giovane per lo skateboard TERMOLI. Ha creato ampia discussione, in pochi minuti, la vicenda relativa al ragazzo multato in centro cittadino, in zona pedonale, per l’uso dello skateboard. Secondo l’altra campana, quella della legge per intenderci, parrebbe che il giovane stesse “perpetuando” azioni di slalom tra i passanti, “un qualcosa di realmente pericoloso” e così il Vigile sarebbe stato costretto a intervenire. Alla luce di quanto riportato dalle norme vigenti, inoltre, nel codice della strada lo skateboard sarebbe assimilato a un “acceleratore di velocità” e l’articolo 190, comma 8, del codice della strada re-
cita: “La circolazione mediante tavole, pattini o altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle strade”, mentre il comma successivo precisa: “Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini o altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti”. E così, le forbici si aprono e le punte divergono sempre più perché, come specificato dal giovane multato, in città non esisterebbero “posti ove skateare”. Insomma: tempi duri, nonostante tutto e finchè non si provveda a cancellare questa lacuna, per chi va a rotelle.
Zuccherificio, prolungata l’attività Altre 100mila tonnellate di barbabietole per l'impianto saccarifero di Termoli TERMOLI. Tempi ancora più lunghi, inoltre, per la campagna bieticola allo Zuccherificio del Molise. Le previsioni sulla chiusura della trasformazione delle barbabietole all’8 settembre sono saltate, poiché le stime ricevute dalle associazioni interprofessionali parlano di circa altre 100mila tonnellate da
conferire in stabilimento, di cui l’85% dalla Puglia e il resto dalle Marche, che al netto degli scarti vedrà ancora 800mila quintali di radici da trasformare in zucchero. I ricevimenti proprio a causa del maltempo hanno subito un rallentamento nelle ultime 48 ore, anche per evitare di trasportare bie-
tole con eccessiva tara, facile quando si scava in un terreno infangato. La macchina produttiva è ormai a regime, dopo il via ai forni tra la seconda e terza decade di luglio e la fabbrica ha ora la capacità di bruciare 3.500 quintali ogni ora. Vedremo di quanti giorni si allungherà la campagna saccari-
fera, quali saranno le rese in saccarosio e anche il compendio in termini economici sul prezzo finale di vendita dello zucchero, ma si arriverà già coi primi impegni da dover assumere per le semine anticipate del 2015, sempre che venga confermata la volontà di garantire la continuità produttiva.
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Opinioni
4 settembre 2014
Il messaggio per la Giornata del Creato Il messaggio per la IX giornata del Creato dal tema “Educare alla custodia del creato,per la salute dei nostri paesi e delle nostre città” nasce dalla redazione delle due Commissioni Episcopali della CEI: quella per il Lavoro, Giustizia, Pace e Creato, guidata dall’arcivescovo di Campobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini e quella per l’Ecumenismo e il Dialogo, guidata da S.E. mons. Mansueto Bianchi. In Molise la giornata sarà Celebrata sabato 13 Settembre in unione con la Giornata Mondiale per il Turismo. Citando nell’incipit Osea, i vescovi italiani intendono richiamare l’attenzione su un problema grave e gravoso per l’umanità. La nostra terra non ha armonia, vessata e distrutta dai consumismi imperanti che ne hanno distrutto il delicato e osmotico equilibrio. Il cerchio della vita è spezzato e il giardino affidato da Dio all’uomo, affinché ne fosse custode responsabile è devastato dagli egoismi umani. Il messaggio per la nona giornata per la custodia del creato che si celebra il 1° settembre recepisce le esortazioni di papa Francesco e le estende a tutti i cristiani. Il giardino è stato violato da un degrado esterno che “manifesta la corruzione interiore e dei valori fondativi della vita”. A voler significare che la corsa sfrenata verso la bellezza e il benessere ci hanno fatto dimenticare il senso dell’armonia e della misura, della cultura e della sapienza antica ,
dirottando tutti gli interessi dell’essere umano verso un appagamento solo epidermico e superficiale dei propri piaceri bestiali. Eppure religioni e filosofie, da sempre, hanno ammonito il genere umano invitandolo ed esortandolo a perseguire vie di perfezione interiore, in cui la parola comunità sostituisse il termine egoismo. I vescovi denunciano apertamente la sete del profitto che spinge l’uomo ad azioni di violenza contro il territorio in cui abitiamo. I nuovi messaggeri di morti, astuti e subdoli mafiosi, agiscono su terreni dell’ecomafia che fanno, almeno in apparenza, poco rumore, ma che di certo condannano a morte migliaia di persone. Ecco allora il richiamo al senso di responsabilità che deve penetrare nel cittadino, giungendo a formare, soprattutto nelle nuove generazioni, “una adeguata coscienza della gravità del problema”. In questa estate, ribadiscono i presuli, anche se storditi dai frastuoni di discoteche o di luoghi di divertimento, abbiamo assistito, inermi, a manifestazioni spaventosi di questo disastro ecosistemico: bombe d’acqua, escursioni termiche spaventose, interi territori messi in ginocchio. Pur prestando i primi soccorsi, la comunità nazionale ed internazionale non si interroga debitamente sulle cause di tali fenomeni, di sicuro ascrivibili ed imputabili ad un comportamento inquinante da parte della razza umana, l’unica sul pianeta terra che in una manciata di anni, sta
riuscendo a distruggere un’opera creativa di milioni di anni. Ecco dunque l’esortazione alla fondazione di una ” vera cultura preventiva”, che potrebbe almeno iniziare, anche se con grave ritardo, a proporre elementi di discussione critica su questa violazione abnorme del giardino di Dio. Anche se cresce la coscienza ecologica, ammettono i vescovi, bisogna scegliere tra una industrializzazione selvaggia e la garanzia di un ambiente sostenibile, in un dissidio che coinvolge i potenti della terra. I vescovi esortano la chiesa locale ad un impegno concreto verso questi tre impegni: “la coscienza di un impegno culturale; la denuncia davanti ai disastri; la rete di speranza nel futuro.” L’educazione ad
Il premio Fasolino Al terzo anno la manifestazione letteraria con il concorso giornalistico sportivo CAMPOBASSO – Per il terzo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il concorso giornalistico sportivo denominato “Premio Pietro Fasolino”. I principi fondanti dell’iniziativa rimangono sempre gli stessi, promuovere e diffondere la cultura sportiva intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali, ma tante sono le novità previste per l’edizione targata 2014.“Se siamo arrivati alla terza edizione il merito è soprattutto di coloro che hanno sposato in pieno la mia idea e di chi, anno dopo anno, mi ha dato consigli utili affinché il Premio Fasolino potesse crescere e migliorare. E’ d’obbligo da parte mia ringraziare di cuore tutti gli Enti patrocinanti che per il terzo anno consecutivo hanno voluto legare il proprio nome a quella che a tutti gli effetti è un’iniziativa culturale/sportiva. Un grazie anche a tutti i colleghi Direttori Responsabili di testate giornalistiche che hanno rinnovato la loro partnership con il concorso per ospitare in una visita formativa i vincitori delle cinque categorie in gara presso le loro redazioni. Non posso che essere grato ai due sponsor di questa edizione che contribuiranno a donare ai partecipanti e ai migliori di ogni categoria un piccolo ma significativo premio. Rinnovata stima e rispetto anche nei confronti di tutti i membri della Giuria tecnica che hanno confermato con entusiasmo anche per quest’anno la loro adesione all’iniziativa. Da tre anni la Giuria è sempre la medesima, questo è anche un segno di forza dell’iniziativa! L’idea nata tre anni fa era quella di creare qualcosa che potesse diventare patrimonio di tutti gli sportivi della Regione Molise che non sono legati esclusivamente al calcio e al calcio a 5. Ebbene le premesse sono state mantenute e grazie al supporto e all’apporto di diverse persone il Premio Fasolino si sta guadagnando, pian piano, un posto di tutto rispetto. Di questo non posso che esserne fiero. Le novità di quest’anno sono il frutto di quei tanti consigli che ho ricevuto in questi tre anni che hanno permesso al Premio Fasolino di poter aggiungere in ogni edizione qualcosa di diverso e di significativo. Ma partiamo con ordine: l’iscrizione e gli articoli dovranno essere spediti esclusivamente via email entro il 31 gennaio 2015 all’indirizzo venditti.stefano@hotmail.it; a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori, sarà data l’opportunità di prendere parte ad uno o più allenamenti presso diverse società sportive della Regione Molise con le quali è stato instaurato un protocollo d’intesa. Lo scopo è quello di far conoscere tutti gli sport praticati sul territorio molisano.A questo proposito non posso che ringraziare anche tutti i presidenti di società e di federazioni che hanno accolto di buon grado il mio invito. Inoltre tutti i partecipanti potranno prendere parte ad un corso teorico sui principi fondamentali della navigazione e sulle tecniche basilari del windsurf. Il corso sarà gratuito. Data e sede del corso saranno concordate durante la premiazione; saranno consegnati due premi speciali, due menzioni speciali a due esponenti illustri dello sport molisano e della molisanità in Italia e nel Mondo. L’idea di assegnare queste due menzioni speciali è nata dal fatto che alcuni degli sportivi più illustri e più famosi, tutt’ora in attività, non solo sul territorio italiano ma anche e soprattutto in Europa e nel Mondo sono del tutto sconosciuti ai più in Molise. Ebbene nel solco dei principi fondanti del concorso si è deciso a partire da quest’anno di assegnare queste menzioni d’onore, per così dire. Mi auguro che anche quest’anno la partecipazione sia numerose come nelle passate edizioni – ha dichiarato l’organizzatore il giornalista campobassano Stefano Venditti –“.
essere custodi del creato passa attraverso una “conversione ecologica” che, deve condurre ad apprezzare la vera bellezza e lo stupore dinanzi alle sue meraviglie. E’ la sfida nei confronti di una società epidermica ed anestetizzata che non confida e non si affida ai veri valori ma che è diventata sempre più vittima di stereotipi dettati dagli organismi di controllo sociale e mediatico: Internet e i nuovi media. Contro una economia dello sfruttamento è il tempo di costruire una capacità lavorativa che non violi e sfrutti la terra ma che ne valorizzi le potenzialità: chiaro è il riferimento alla rete che si deve creare tra il rispetto dell’ambiente, l’agricoltura, il turismo e il benessere sociale. Il monito è all’unità che oggi è
sinergia, capacità di fare rete. Il male, si legge tra le righe del messaggio, si serve della divisione per colpire e ferire a morte i figli di Dio e il luogo creato per loro dal Dio dell’Amore. Avere il coraggio di prendere posizione, di denunciare il male provocato da chi senza coscienza ed egoisticamente tende a violare l’armonia del creato. La coscienza del cristiano impone un nuovo e sempre più fervente impegno nel sociale, avendo il coraggio di essere “sentinella” in ogni momento, segnalando le piccole grandi violazioni a cui sottoponiamo l’ambiente. Insomma i vescovi esortano a far leva sulla responsabilità sociale della persona umana che deve essere “rete”. Sintomatico è l’invito a cambiare stile di vita, cambiamento testimoniato costantemente dall’operato di Francesco che riafferma con forza la dignità di un cristianesimo vissuto nell’impegno. I vescovi concludono il messaggio affidandolo ai giovani, sentinelle vigili ed efficaci. Esortazioni di scottante attualità: fondare la propria vita sulla semplicità, ritornando alla sobrietà dei nostri anziani significa ripensare ad un futuro che, proiettato verso nuovi spazi, custodisca e conservi il creato. Un messaggio importante da diffondere e discutere, prima che sia troppo tardi, per avere il coraggio di iniziare un cammino di conversione verso la vera bellezza che è armonia tra gli uomini nel giardino creato dal Padre.
“Dieta Mediterranea e sport: quando la crisi economica minaccia uno stile di vita” Se ne è parlato nel corso di un convegno sullo sport. A moderare il seminario il professor Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed. “Studiare gli stili di vita ed in questo caso la Dieta mediterranea – ha spiegato de Gaetano – presuppone un approccio multidisciplinare. L’attuale sistema sanitario nazionale è impostato sulla malattia, impiegando solo il 4% delle risorse in prevenzione, ma non sul mantenimento dello stato di salute. Il nostro programma di ricerca, Molisani, è pensato per potenziare la salute e prevenire le ricerche. Bisogna coinvolgere – ha poi detto de Gaetano – l’individuo nella cura della struttura e delle funzioni dell’organismo umano e nella prevenzione delle malattie; per questo è bene conoscere i fattori di rischio e le migliori pratiche per preservare il nostro organismo dalle malattie. Ed è proprio per questo – ha concluso de Gaetano - che vogliamo discutere di questi temi con dei ragazzi che domani saranno i gestori della nostra società; proprio perché la salute non è un problema del Ministero dedicato bensì di coloro che si occuperanno di gestire la società”. L’essenzialità di predisporre un costante monitoraggio delle condizioni socio economiche di un Paese al fine di realizzare adeguati programmi di salute è stato sottolineato dalla sottoressa Licia Iacoviello, Capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed, che ha illustrato la relazione di dipendenza tra l’alimentazione, l’attività fisica e la salute tramite i risultati prodotti dallo studio Moli-sani.“I determinanti socio economici sono considerati indici di progresso di un paese – ha detto Iacoviello che ha poi illustrato i fattori di rischio e di protezione per la salute e l’importanza della Dieta mediterranea diventata patrimonio immateriale dell’umanità. I fattori di protezione quali l’attività fisica e la Dieta mediterranea – ha spiegato Iacoviello - incidono non solo sulla salute ma anche sulla spesa sanitaria di una nazione in quanto riducono il rischio di ammalarsi e di morte; purtroppo solo il 30%
della popolazione segue un livello minimo di attività fisica che non è sufficiente a garantire il mantenimento dello stato di salute. Se poi all’attività fisica, moderata o intensa, aggiungiamo la giusta alimentazione possiamo davvero prevenire l’insorgenza di numerose malattie cardiovascolari, oncologiche. La Dieta mediterranea – ha continuato Iacoviello risulta essere la migliore con le sue cinque porzioni di frutta e verdura a giorno, il consumo di pesce e la riduzione di grassi e carne”. Purtroppo però la crisi economica, che ha allontanato i cittadini dai cibi freschi e sani verso i cibi supercalorici perché meno costosi, ha condizionato fortemente le abitudini alimentari e di vita. La dottoressa Marialaura Bonaccio, ricercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, ha illustrato il rapporto costo-benefici dell’adesione alla Dieta mediterranea. “La salute si muove oggi per fasce di reddito – ha detto Bonaccio – in questo contesto le abitudini di vita risultano essere migliori nelle fasce alte della società vale a dire nei ceti più agiati economicamente. Questo è il profondo divario che ha tracciato la crisi economica a causa della quale oggi il costo del cibo fresco, della frutta, della verdura e delle sane abitudini di vita hanno lasciato il posto a quelle più economiche e meno salutari. Nonostante la Dieta mediterranea sia nata dalle fasce più povere della società, ed in particolare dal Sud Italia, oggi viene seguita prevalentemente dalla fasce più ricche indipendentemente dal grado di istruzione. Dai dati raccolti - ha continuato Bonaccio – si evince che nel 2005 solo 34% della popolazione seguiva una dieta alimentare equilibrata per arrivare nel 2007 ad un picco negativo del 19%. Questo porta non solo ad avere una popolazione più a rischio ma anche a costi sanitari sempre più alti per il Paese. Oggi il livello di ricchezza influisce sull’alimentazione e, lo abbiamo visto anche in Molise, l’aumento della povertà può produrre seri rischi per la salute”.