5 marzo 2014

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ANNO X - N° 53 - MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno ad Antonio Careca

L'Oscar del giorno lo assegniamo ad Antonio Careca. Il nostro cronista è da tempo sulla cresta dell'onda nell'andare a spulciare, documenti alla mano, non pochi retroscena della vita politica regionale. Setacciando carte e indizi per raccontare ai cittadini la realtà che li circonda. Non a caso da qualche tempo si sprecano pressioni che rasentano la vera e propria minaccia. Ma il nostro baldanzoso cronista non demorde ed anche oggi vi propone una lettura attenta di retroscena e consulenze con ambientazione familiare.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'assessore nonchè presidente della Giunta regionale facenti funzioni a forza di parlare e scrivere anche quando sostiene una giusta causa non viene preso in considerazione. Come questa volta, quando è sceso in campo per difendere la direzione della Soprintendenza ai Beni culturali. Giusta la causa ma, come al solito, la sua presa di posizione è rientrata nella cartella delle tante che ha prospettato a ministri, sottosegretari e parlamentari vari.


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Petraroia non 5 marzo 2014

Nella battaglia contro la soppressione o la fusione della Sovrintendenza e le pale eoliche selvagge ci vuole unitarietà

va lasciato solo Molte iniziative e molti atteggiamenti si sono risolti in donchisciottismo, ma in questa occasione e in questa circostanza non si può non essere dalla parte del consigliere Pd di Palazzo Moffa C’è scarsa convinzione in giro e, soprattutto, scarsa determinazione nel difendere con le unghie e con i denti la permanenza della Sovrintendenza nel Molise. Né può bastare - anzi non basta - l’attivismo del consigliere regionale Petraroia a scongiurare che si aggiunga all’elenco della spoliazione (pubblica e privata) che sta impoverendo il Molise oltre ogni limite. Petraroia ha scritto al ministro Bray, prima che cadesse il govermo Letta; ha scritto di nuovo al neo ministro Franceschini subentrato a Bray, per dire che il Molise è allarmato dalla proposta di riorganizzazione del ministero dei Beni e delle attività culturali, che paventa, appunto, la soppressione delle sovrintendenze e, nella migliore delle ipotesi, il loro accorpamento. Per cui la Sovrintendenza del Molise o scompare o verrebbe assorbita dall’Abruzzo. Nell’uno caso e nell’altro avremmo una perdita secca di autonomia, di garanzia, di tutela, di promozione dei Beni e delle attività culturali, riducendoci come eravamo 50 anni fa, alla mercé della Sovrintendenza di Chieti e dell’allora sovrintendente Cianfarani al quale piaceva dilettarsi con gli scavi di Saepinum, impedendo che i molisani sapessero del valore storico e documentale di quel patrimonio archeologico, non sottraendosi tra l’altro al piacere di privarci di reperti oltremodo importanti e significativi (la tavola Osca, la Venere di Venafro, il guerriero sannita di Capestrano). Torneremmo a quel tempo. Un regresso che avrebbe effetti deleteri sull’intero sistema della crescita culturale e della affermazione della nostra identità di popolo e di regione. Sempre Petraroia s’è premurato di informare i suddetti ministri della notevole incidenza che il dr. Famiglietti ha avuto nel difendere il territorio molisano nella parte più nobile e significativa dall’aggressione degli speculatori, dai Tycoon dell’eolico e dell’energia solare

selvaggi. Ammettendo così la propria e l’altrui incapacità degli amministratori regionali (passati e presenti) di avere cura del territorio che rappresentano. Ancora Petraroia, consigliere regionale errante, ha preso parte a S. Croce del Sannio, in provincia di Benevento, al convegno indetto dalla locale Coldiretti sul tema: “ Il territorio del Sannio tra uso rurale e anarchia: trivellazioni, eolico selvaggio e spreco della risorsa idrica”. Nessuno dei colleghi e men che mai il presidente Frattura gli hanno fatto compagnia. Eppure il Molise è Sannio e le trivellazioni, l’eolico selvaggio e lo spreco della risorsa idrica sono all’ordine del giorno. Assenti, purtroppo, anche nella campagna in difesa della Sovrintendenza. Creando i presupposti che intorno alla figura, al ruolo e all’azione istituzionale di Petraroia si configurasse l’alone del Don Chisciotte. Molte iniziative e molti atteggiamenti, infatti, si sono risolti in donchisciottismo, ma in questa occasione e in questa circostanza non si può non essere dalla parte del consigliere Pd di Palazzo Moffa. Condannando apertamente l’indifferenza dei colleghi di giunta, della presidenza, e del consiglio. Difendere la Sovrintendenza equivale a difendere il Molise. Che sia solo Petraroia a rendersi conto di ci, è impensabile e inammissibile. Ma intanto è il solo che sta tentando di ragionare e di far ragionare, di battersi in favore del patrimonio storico e archeologico e del territorio molisani andando a infastidire ministri e il presidente della Campania mettendoli in guardia dal procedere all’autorizzazione dell’installazione di pale eoliche in agro del comune di Morcone. Una diffida a procedere in piena regola, stante il disposto del Decreto Legislativo 29.12.2003 n. 387 che prevede il coinvolgimento formale delle regioni confinanti. Petraroia e non altri s’è mosso, e s’è fatto sentire.

Questa sua solitudine, questo suo agitarsi oltre i confini di stretta competenza, questo suo battersi cocciutamente tra l’indifferenza generale dei molisani di scarso “capitale civico”, spesso gli si ritorcono contro, vengono interpretati eccessivo protagonismo e per questo disconosciuti e o misconosciuti. Nel caso di cui ci occupiamo ad essere fuori dalla realtà è, al contrario, l’eccessivo assenteismo dei colleghi e delle istituzioni. E le conseguenze, per chi non avesse occhi per vedere, orecchie per sentire, e lingua per parlare, sono il continuo, inarrestabile, regresso del Molise e dei molisani. Indistintamente. Dardo

Il gioco dei quattro cantoni di Massimo Dalla Torre come volevasi dimostrare, quello che era nell’aria da tempo, potrebbe verificarsi; ci riferiamo al possibile rimpasto di giunta, tant’è che se le notizie che serpeggiano negli ambienti politici locali dovessero risultare veritiere, molto presto, chi conduce questa nave tra le “procelle e i marosi”, cambierà “equipaggio” causa tentativi di “ammutinamento” e “molti mal di mare”. Tuttavia, non sta assolutamente a noi giudicare le scelte degli altri, anche perché un detto locale dice “come ti fai il letto così, ci dormi”; ecco perchè ci auguriamo che il sonno (dei giusti) non sia agitato da fantasmi,

altrimenti rischia di non allinearsi con i principi che regolano il delicato equilibrio delle cose e questo per il bene della collettività molisana è da scongiurare. Ci siamo “arrogati” il diritto di esternare queste poche considerazioni, in nome e per conto dell’elettore, perchè in questi ultimi tempi lo sconcerto è sempre più palese. Il quale sicuramente farebbe pendant con le metamorfosi, non quelle di Ovidio né tanto meno di Kafka, che potrebbero portare uno sconvolgimento del mondo politico locale. Situazione che non sappiamo fino a che punto possa giovare a chi sta pensando di metterle in atto. Un non giovamento, almeno, questo

è quello che crediamo, dovuto essenzialmente a una presa di coscienza di chi è arrivato in cima e teme una caduta libera. Con questo, non auguriamo a nessuno di precipitare rovinosamente. Una caduta, dicevamo, che potrebbe essere evitata solamente se si mettessero da parte i troppi “personalismi” che rappresentano il vero nodo che, non permette assolutamente il decollo della politica, quella con la “P” maiuscola nel Molise terra che oltre duemila anni fa, per la battagliera indole dei suoi abitanti i Sanniti, seppe soggiogare le aquile romane, ma questa è un'altra storia. Per tornare alla questione ci siamo permessi di titolare l’articolo parafrasando un gioco non più in

auge non per dileggiare nessuno, ma perché la situazione che si è venuta a creare ci ricorda molto da vicino il gioco dei quattro cantoni che divertiva perché c’era sempre qualcuno meno lesto degli altri che non riusciva a occupare lo spazio angolare. Un gioco che, nella fattispecie, questa è la cosa, forse più preoccupante, mostra pressapochismo e approssimazione di chi lo gioca. Un gioco inconcepibile e inammissibile anche se Machiavelli maestro di arguzia e sagacia politica commenterebbe in questo modo: “Ia precarietà delle istituzioni trae origine dai continui sconvolgimenti delle situazioni che introducono una variabile di imprevedibilità. Ecco perché la prima condizione per governare l’uomo è quella di capire l’uomo e le situazioni che scaturiscono; cosa che non implica una visione deterministica, ma indica ciò che è obiettivamente dato indipendentemente dalla volontà e dal raggio d'azione qualunque esso sia”.


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Il settore intellettuale nelle mani della stessa famiglia tra governatore, il cognato Ioffredi e il suo capo di gabinetto

Il clan Frattura pigliatutto

assalta anche la cultura

CAMPOBASSO. In Molise sembrano non esserci più soggetti meritevoli. O meglio, da quando alla guida della Regione c’è Paolo di Laura Frattura, la cerchia sembra essersi vertiginosamente ristretta. Perché se da un lato è vero che è un sacrosanto diritto di un governatore circondarsi di persone fidate è altrettanto vero che in Molise ci sono 320mila abitanti. Per cui viene naturale chiedersi: è possibile che a ricoprire certi ruoli (ricompensati o meno ma in ogni caso di prestigio) siano sempre le stesse persone? In effetti si ha la sensazione che il Molise oggi sia finito nelle grinfie di un clan unico. Questo clan, sgomberando il campo da Michele Iorio che distribuiva incarichi scegliendo tra una

variegata rosa di professionisti (anche se di altro colore politico), oggi si sta impossessando di tutto. Ma non attraverso persone competenti selezionate ad hoc per uno specifico settore, ma attraverso i membri dello stesso clan, chiuso e corazzato da nomi che, gira e rigira, sono sempre gli stessi. Tralasciando tutti i settori in cui questo stato di avanzamento “dittatoriale” predomina su scelte tarate all’occorrenza, oggi l’occhio cade sul settore culturale in cui ci sono milioni di euro da gestire. La delega assessorile alla cultura è stata mantenuta nelle mani del governatore. Ossia Paolo Frattura non ha voluto assegnarla a nessuno dei componenti del suo esecutivo. La domanda è: non riteneva nessuno in grado di gestire il settore o non voleva affidare un settore “redditizio” ad altri? Se partiamo dalla politica del governatore, con il suo spazio al merito sbandierato a destra e a manca, bisognerà ammettere che il governatore non ha ritenuto Petraroia, Scarabeo, Nagni e Facciolla tipi in grado di gestire il reparto intellettuale. L’unico meritevole, quindi, è lui. L’architetto Frattura stesso. Ma avendo anche un’altra miriade di deleghe a cui far fronte, accumulate nelle mani di un eletto che tutto sembra svolgere tranne il ruolo di presidente di Regione, ecco che Frattura si affida ad un consigliere delegato che di fatto non ha alcun ruolo, tranne quello di essere uno dei suoi più fedeli servitori: il cognato Nico Ioffredi (dentista). E sempre per la stessa analogia dello spazio al merito sbandierato, bisognerà concludere che il buon Frattura considera tutti i suoi consiglieri di maggioranza dei gran caproni. L’unico meritevole del grado di consigliere delegato alla cultura è il marito di sua sorella, un dentista. Uno sprazzo di lucidità razionale pareva essere stato assunto con la nomina del Cda dell’ente predestinato ad occuparsi della cultura: la Fondazione Molise Cultura. Il presidente dell’ente è, per legge, il presidente della Regione Molise. In questo caso Paolo di Laura Frattura. Lo scorso 9 dicembre 2013 la Giunta regionale nomina il Cda della Fondazione: la professoressa Antonella Presutti e l’avvocato Maria Fusaro. Nomine che, in effetti, non hanno ricevuto critiche di alcun genere. Professionisti di fiducia che uscivano fuori dalla ristretta cerchia del clan. Evidentemente le scelte oculate non sono espressione di questo governo regionale. Perché, a distanza di due mesi, l’avvocato Maria Fusaro abbandona l’incarico e il 10 febbraio 2014 la Giunta regionale procede ad una

"Una Giunta senza fatti" Al rientro in Consiglio, Michele Iorio punta il dito CAMPOBASSO. E' tornato a sedere in Consiglio regionale il consigliere Michele Iorio che in prima battuta dice alla stampa " non pensavo di dover festeggiare il mio ingresso come consigliere di opposizione!". Poi continua con il disappunto per quanto fatto dall'attuale governatore: " è trascorso un anno, ma non è cambiato niente, non ci sono state riprese strutturali, certo bisogna tenere conto del momento di crisi nazionale che stiamo vivendo, ma è pur vero che in Molise non si è mai registrato un tasso così alto di disoccupazione". L'ex go-

vernatore dice di essere tranquillo e voler favorire un dialogo costruttivo, ma rimanendo nel ruolo di oppositore. Lancia poi una frecciatina all'attuale maggioranza ed alla situazione della Giunta, che dopo un anno ha bisogno del tagliando. Critico il Consigliere Iorio anche sulla questione dell'autostrada, in quanto gli iter burocratici e le lungaggini farebbero perde i fondi stanziati per il Molise. Ma questo è solo l'inizio, inizierà a farsi sentire l'opposizione che fino ad oggi sembrava essersi assopita.

nuova nomina in sostituzione. E su 320mila abitanti l’unica in grado di fronteggiare la carica nel Cda è un ingegnere. Ma non un ingegnere qualsiasi. Chi viene nominato nel Cda di Fondazione Molise Cultura? Il capo di gabinetto del presidente della Giunta, che è anche segretaria di Giunta regionale, prima firmataria del ricorso elettorale che ha portato Frattura al potere, beneficiaria delle consulenze elargite da Frattura all’epoca della sua presidenza alla Camera di Commercio e socia negli affari energetici dell’imprenditore e presidente di Regione Paolo di Laura Frattura. In due parole: Mariolga Mogavero. Conclusione? Ad occuparsi di cultura in Molise ci sono: un architetto, un ingegnere e un dentista. Che botta di cul…tura. COMPLIMENTI. I laureati in conservazione dei beni culturali o materie umanistiche capiranno perché nel settore la disoccupazione dilaga. Antonio Careca

"Sicurezza, non si facciano tagli" Approvata in Consiglio regionale la mozione presentata dal consigliere Di Pietro

CAMPOBASSO. È stata discussa e approvata all'unanimità nell’ambito del consiglio regionale, la mozione a firma del consigliere Cristiano Di Pietro, intesa a salvaguardare i presidi locali di Polizia di Stato minacciati, secondo l’allarme lanciato a mezzo stampa dalle organizzazioni sindacali di settore Silp-Cgil, Ugl-Polizia di Stato, Coisp, Consap e Uil-Ps, da una possibile soppressione che interesserebbe, in particolare, le sezioni della Polfer di Campobasso, della Polizia Stradale di Larino, della Polizia Postale di Isernia e anche della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato “Giulio Rivera” di Campobasso. Una chiusura, quest’ultima, contro la quale, già nel maggio 2010, l’on. Antonio Di Pietro aveva presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Camera dei deputati. “Oggi, di fronte a questo nuovo allarme - ha dichiarato il consigliere Di Pietro – abbiamo chiesto e ottenuto di impegnare il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta stessa ad intraprendere ogni strada possibile nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dell’Interno non solo per scongiurare il pericolo, ma anche per chiedere un incremento di uomini e mezzi della Polizia di Stato e delle altre Forze di Pubblica Sicurezza in Molise. Sappiamo – ha proseguito Di Pietro – che la nostra regione è geograficamente vicina a realtà con alto tasso di criminalità organizzata e non e che i fenomeni legati ai reati ambientali, stradali, truffe, furti e spaccio di sostanze stupefacenti hanno registrato, in Molise, un notevole aumento. Come amministrazione regionale - ha sottolineato - abbiamo il dovere di chiedere al Governo nazionale di aumentare la presenza sul nostro territorio di uomini e mezzi a disposizione delle Forze di Pubblica Sicurezza senza dimenticare che, queste ultime, possono essere supportate anche attraverso il Patto della Sicurezza, che mette a disposizione 2,5 mln € per il controllo del territorio, il cui iter, avviato nel 2012 - ha concluso – dovrà essere portato a termine nel più breve tempo possibile”.


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I dati preoccupano e attendono interventi progettuali e finanziari

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Aree interne, il rischio spopolamento

CAMPOBASSO. L'assenza di una programmazione territoriale sta portando a un lento e graduale spopolamento delle aree interne. Trivento perde 100 residenti all'anno. Non da meno Riccia senza parlare dei centri più piccoli. E a chi interessa? Lo spopolamento delle aree marginali e in declino del territorio è una realtà allarmante, un vero e proprio fattore di rischio. Perdendo abitanti, le comunità locali di queste aree smarriscono la propria identità culturale, i patrimoni locali si deteriorano e perdono valore, le attività economiche vengono abbandonate, tradizioni millenarie, uniche, irripetibili finiscono per sempre, mentre aumenta il dissesto idrogeologico connesso alla mancata cura del territorio per effetto dello spopolamento e, parallelamente, cresce la congestione nei centri urbani e crescono i problemi di degrado ambientale. La perdita di popolazione rappresenta, quindi, un grave rischio sotto tre principali punti di vista: socio-culturale: il calo demografico in alcuni contesti territoriali periferici, caratterizzati da profonde radici storiche e culturali, provoca la perdita di identità consolidate e di memoria, la disgregazione delle comunità e della propria socialità, la scomparsa di valori ed il senso di smarrimento; economico: l’economia della nostra provincia per millenni si è basata sulla produzione agricola ed artigianale svolta proprio nelle aree che attualmente sono state definite marginali e in declino, attività le cui conoscenze erano tramandate di generazione in generazione, svolte quindi sulla base di conoscenze empiriche; pertanto, lo spopolamento rappresenta la perdita dell’opportunità di proseguire tali attività e l’impossibilità di attuare processi di modernizzazione delle produzioni peculiari delle aree interne, con la conseguente scomparsa di una notevole parte dell’economia locale; fisico e geologico: l’abbandono del presidio del territorio implica la perdita di interesse sia da parte della popolazione stessa rispetto alla corretta manutenzione del territorio, sia da parte delle pubbliche istituzioni, con conseguente accentuazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico; inoltre, lo spopolamento delle aree interne provoca il riversarsi della popolazione principalmente nei centri urbani, con una conseguente forzata crescita dei centri urbani ed

una pressione antropica e ambientale, con effetti di crescente disorganizzazione di governo del territorio. Enormi sono, quindi, i costi connessi all’emarginazione delle aree in declino. Lo spopolamento, oggi, deve essere inteso non solo

come mero abbandono dei territori marginali, ma come una carenza di risorse e limite ai processi di qualificazione e sostenibilità territoriale. Qualcuno ha pensato a tutto questo? Sconsolatamente dobbiamo dire: nessuno.

Tra mala occupazione e inoccupazione

Un vero e proprio bollettino di guerra i numeri del lavoro CAMPOBASSO. Si fa una gran fatica a commentare ogni bollettino che dal fronte del mercato del lavoro rimbalza mensilmente su giornali e televisioni sempre con lo stesso stanco titolo. “Un giovane su tre è disoccupato” è la “mezza verità” di una notizia che corre dietro a decimi di percentuali, mentre il tasso di occupazione (rimosso con un misto di pervicacia e ignoranza dall’opinione pubblica che conta) di giovani e donne ristagna o declina in mezzo Paese sotto i livelli della Grecia. Eppure, queste stesse statistiche, se lette con un minimo di attenzione e approfondimento, potrebbero evitare il rischio più grave che si corre in questa fase delicata, nella discussione lacerante intorno alla riforma del mercato del lavoro, peraltro da correggere e migliorare: far perdere di vista che la vera priorità del nostro Paese – e del suo Mezzogiorno, specialmente – è la strutturale carenza di occasioni di “buona occupazione”. Sul fronte meridionale, lavora meno di un giovane (under 35) e di una donna su tre. E sono numeri come pietre, dati da “prima-

vere arabe”, si potrebbe dire in questi giorni di stagione e anniversari, poiché tutti i “calmieri” sociali vengono meno: i risparmi privati delle famiglie sono erosi, e lo testimonia il crollo dei consumi; la “valvola di sfogo” della fuoriuscita migratoria si restringe, per una dinamica occupazionale che peggiora quasi ovunque in un’Europa in cui scarseggiano domanda e investimenti. È il lavoro che manca, la prima ragione del ricatto, dell’offesa alla dignità delle nuove generazioni, che rende tragica l’alternativa tra mala occupazione e inoccupazione (e l’una e l’altra senza paracadute sociale), tra precarietà e “spreco”. È il lavoro che non c’è che trasforma anche il lavoro che c’è, su cui nel nostro Paese si scaricano gli ulteriori effetti di un sistema fiscale iniquo e di un welfare squilibrato e incompleto, nel punto di caduta più drammatico della crisi. Senza, poi, entrare nel merito del lavoro che si perde e dei rischi ad esso connesso come le tante vertenze stanno a dimostrare.

"Le linee ferroviarie non vanno tagliate" Il Forum del trasporto pubblico contesta le scelte adottate da Trenitalia CAMPOBASSO. "Trenitalia intende dismettere definitivamente la tratta ferroviaria Campobasso – Termoli". Il Forum del Trasporto Pubblico Locale dice no al taglio così come previsto. "L’intenzione di Trenitalia sarebbe l’epilogo di una strategia di lunga lena condotta con le ricorrenti chiusure estive della Campobasso – Termoli, succedutesi di anno in anno, qualche volta per lavori effettivamente eseguiti con interruzioni “generose” rispetto alle esigenze, altre volte giustificandole con lavori già

programmati negli anni precedenti, annunciati ad un opinione pubblica e ad amministrazioni purtroppo “distratte”. I chilometri “recuperati” chiudendo la Campobasso -Termoli quest’estate corrispondono quasi esattamente , guarda caso, a quelli impegnati nel cosiddetto potenziamento del servizio Campobasso – Caserta – Benevento di cui nessuno sentiva l’esigenza" . Per il Forum del trasporto il “nuovo servizio” è funzionale all’invio delle carrozze a Benevento per la manuten-

zione , esigenza che potrebbe essere soddisfatta riaprendo l’officina a Campobasso, con notevole risparmio e migliore funzionamento generale del servizio come andiamo rivendicando da tempo. "Il disegno di chiusura della Campobasso – Termoli che Trenitalia propone da tempo bisogna impedirlo per sempre ; c’è una regione che non deve dimenticare che il Molise è terra ad alto rischio sismico e che il collegamento stradale più moderno utilizza un opera ardita come il viadotto del

Liscione e quindi ha necessità di collegamenti alternativi con la statale e la ferrovia che si sviluppano su crinali più sicuri. Sia la Regione a dettare le condizioni e chiedere a Trenitalia segnali concreti di interesse da impresa sociale quale deve essere per la gestione del sistema ferroviario molisano, altrimenti si prepari perché alla prossima scadenza del contratto di servizio sia pronta ad emanare un bando aperto ed individuare comunque altri soggetti interessati ad una gestione di altro stampo delle Ferrovie molisane".


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Contro le gran manze della Granarolo ha vinto il territorio Il dossier di Candida Stellato svela segreti e aspetti inquietanti della politica molisana

Il Molise è l’esempio più eclatante della confusione politica: del vuoto dialettico, in mancanza di un’opposizione, e del vuoto democratico, senza la partecipazione; dello sperpero di territorio e della sottomissione ai poteri forti Il Dossier “No Stalla, Sì Molise Bene comune”, pensato e realizzato da Candida Stellato, mi ha ancor di più convinto che è stato il Territorio, il minuto territorio molisano, a vincere la battaglia contro la Granarolo e i politici molisani capeggiati dal senatore Roberto Ruta. Al primo incontro Granarolo - Molise, quello (come si legge in Molise Futuro) del pomeriggio del 1° giugno a Bologna, con Ruta a raccomandarsi (vedi articolo Futuro Molise) al presidente e vicepresidente della ditta bolognese e a discutere la allocazione in Molise della Stalla di 12.000 manze, c’erano due assessori della Regione Molise: il venafrano Scarabeo e il sanmartinese Facciolla, che, lo ricordo ancora una volta, ha sempre negato di sapere degli accordi e del progetto. Non solo non ha parlato di questo incontro ma ha anche taciuto di aver guidato, quand’era sindaco della città della Pampanella, la delegazione che ha fatto visita alle 7mila Granmanze di Saragozza in Spagna, e, qualcuno dice, che sia stato lui il politico che ha convinto Monsignore Gianfranco De Luca a mettere a disposizione i terreni del seminario di Larino, visto che non erano possibili quelli della Di Vaira di Petacciato. Ci hanno pensato i consiglieri di opposizione della lista San Martino Libera (libera dalle bugie e dalle raccomandazioni oltre che dalle pale eoliche) a far venire fuori la storia di questa missione portata avanti in gran segreto da chi pensava ai terreni di San Martino in Pensilis, con il Vescovo testa di ponte di un’operazione che si sarebbe conclusa sul territorio di San Martino in Pensilis una volta approvato il progetto e assicurato che il sito scelto era il territorio del Basso Molise. Mentre Ruta & Co. erano in viaggio per Bologna, il Presidente d Laura Frattura, con il resto della delegazione parlamentare teneva una conferenza stampa per esporre la prima fase dell’accordo operativo. La sera del 1° giugno, il senatore Ruta, di rientro da Bologna, annunciava ai molisani, in occasione di una conferenza stampa in piazza a Larino, questa grande conquista che avrebbe cambiato il volto dell’agricoltura e della zootecnia molisana, trasformando “il Molise in una grande fattoria”. La notizia appena giunta nella sede di Larino viva è diventata subito una nota "No Stalla di Ruta", a mia

firma, immediatamente pubblicata e diffusa con l’accordo della redazione. Ed è a Larino viva che si deve l’avvio di una ferma opposizione a questo progetto industriale che, lo sottolineo con maggior forza oggi, avrebbe cancellato, non cambiato, il volto dell’agricoltura e della zootecnia molisana. Lungo il percorso che Larino viva ha tracciato, con le sue riflessioni e le risposte puntuali ai fautori o tifosi del progetto e, soprattutto, con l’aiuto della petizione lanciata dal sito di Larino viva, si sono incontrati tanti amici che, con la nascita del Comitato “No Stalla, Sì Molise Bene comune”, hanno dato vita a un coro che ha saputo cantare il territorio e, nel contempo, raccontare con grande chiarezza i disastri ambientali e produttivi che avrebbero cambiato il volto del Molise e negato un futuro alla nostra regione, nel momento in cui veniva minato il territorio con tutte le sue ricchezze e i suoi valori. Ecco perché dico con il Comitato che ha vinto il territorio, questa straordinaria miniera d’oro. Il Forum deve far proprio questo coro per amplificare ancor di più il canto in modo da raggiungere ogni luogo del Molise ed essere, così, ascoltato da ogni molisano. Leggere il dossier vuol dire non solo avere il quadro della situazione di una lotta vincente, ma, soprattutto, ca-

pire il significato politico dello scontro tra chi voleva rubare/regalare un pezzo importante del territorio molisano e chi questo territorio l’ha saputo trasformare in un’arma vincente con l’analisi della realtà, la valutazione di una scelta perdente per il Molise, la consapevolezza della forza della controproposta e della partecipazione, la coerenza, la continuità dell’azione e la ricerca dell’unità. E il Molise è l’esempio più eclatante della confusione politica: del vuoto dialettico, in mancanza di un’opposizione e del vuoto democratico, senza la partecipazione; dello sperpero di territorio e della sottomissione ai poteri forti. Il progetto Granmanze senza la sensibilità e l’attenzione di Larino viva sarebbe passata sulla testa di tutti e tutti si sarebbero accorti delle sue conseguenze disastrose solo una volta realizzato. Per questo ancor più straordinaria la vittoria del territorio che, lo voglio sottolineare, ha prodotto una importante vittoria politica di cui tutt’i protagonisti si devono sentire orgogliosi. Un’attenta riflessione su questi due risultati serve per dare alla Forum che si vuole costituire una buona base su cui poggiare un programma di azioni alternative alle scelte annunciate dal governo Frattura e dal governo nazionale. Un programma che lascia intravedere il domani del Molise nel momento in cui attinge dalle risorse e dai valori del suo territorio. E' il territorio con i suoi colori la mia nuova bandiera, la fonte dei miei sogni come l'amore che apre alla poesia. E' quello che esprime i miei caratteri, la mia identità. Solo chi sa cos'è è in grado di capire e interpretare la sua storia e cultura, apprezzare e godere i suoi paesaggi, sentirsi ricco della sua biodiversità, gustare il suo cibo, amare e applaudire le sue tradizioni. Chi non sa cos'è ne fa un cattivo uso fino a distruggerlo e, con esso, distruggere i suoi valori e le sue risorse, il futuro dei propri figli e delle nuove generazioni. Solo chi sa lo difende, lo cura e lo valorizza quale unico bene possibile per programmare e progettare il futuro e la sua cultura, apprezzare e godere i suoi paesaggi, sentirsi ricco della diversità e biodiversità, gustare il cibo, amare e applaudire le sue tradizioni. Pasquale Di Lena

La crisi non passa e la situazione economica si fa sempre più pesante

Redditi famigliari al collasso CAMPOBASSO. La crisi non accenna a passare e i conti della famiglie italiane sono ancora in rosso. La notizia però, è che l’esposizione debitoria aumenta in tutto il paese e il Molise non fa eccezione. Dalla fine del 2008 agli ultimi mesi del 2013, l’indebitamento medio degli italiani è aumentato del 36,4%, per complessivi 803 miliardi di euro. Una cifra spaventosa perché identificativa di una debolezza sociale in continua espansione, un lento smottamento dal benessere all’indigenza. Ai primi posti di questa triste classi-

fica troviamo le grandi città come Roma (29.287 euro) e Milano (28.251 €), ma è il dato medio ad allarmare, sfiorando nel complesso i 20mila euro. Lo svela una ricerca dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre: “L’esposizione debitoria – si legge nelle conclusioni – è di norma causata dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, dai prestiti per l’acquisto di beni mobili, dal credito al consumo e dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili”.In Molise, agli oltre 360 milioni di deficit pubblico, si aggiungono

le difficoltà finanziarie dei cittadini, figlie di un’economia piccola e ancorata ai prestiti di Stato. L’attuale situazione debitoria è 367 milioni e 536mila euro, ovvero il 47% in più rispetto al 2005. È il dato proveniente dalla documentazione scritta fornita dalla Corte dei conti con una delibera del 2011”.In una condizione diffusa di ristrettezza, ogni nucleo famigliare della provincia di Campobasso ha debiti (in media) per 12.143 euro che scendono a 10.030 in provincia di Isernia. Negli ultimi tre anni, la

crisi ha acuito del 33,8% nel capoluogo e del 36,9% nella città pentra l’esposizione debitoria dei molisani. Cifre ben al di sotto della media nazionale, anche se – stando all’analisi della Cgia Mestre – ci sarebbe poco da gioire.“La quota di indebitamento medio è dettata soprattutto dalle politiche di investimento dalle famiglie abbienti, le quali – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia Mestre – potendo vantare redditi notevoli, hanno decisamente intensificato l’accensione di mutui per l’acquisto o la ristrutturazione di beni immobili”. Non è comunque il caso del Molise, dove l’erogazione dei prestiti bancari è in caduta libera e i mutui si rinegoziano per mancanza di liquidità e non per investire nuovamente.


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Campobasso

5 marzo 2014

Edilizia scolastica, Renzi invita i sindaci a indicare un edificio da realizzare e Di Bartolomeo pensa al Cep Il premier Matteo Renzi ha scritto ai sindaci una lettera sull'edilizia scolastica invitandoli a indicare entro il 15 marzo una scuola da realizzare, il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento e la tempistica. “Un’occasione da non perdere”, ha commentato il primo cittadino di Campobasso Gino Di Bartolomeo che ha già individuato l’edificio scolastico da realizzare. “Penso al quartiere Cep, a tutti gli alunni del Terzo Circolo che attualmente sono ospitati nella Casa dello studente concessa dal Miur nel 2011; il ministero ha accettato la mia richiesta di trasformare la destinazione d’uso dell’edificio ma, prima o poi, la struttura dovrà essere restituita all’Ateneo molisano a cui è destinata”. Quindi, quasi certamente il progetto che Di Bartolomeo invierà a Renzi riguarderà la realizzazione di un edificio scolastico per gli studenti del Cep. Di Bartolomeo, infine, ha

Foglio di via per due foggiani I Carabinieri hanno fermato i pugliesi che si aggiravano nelle campagne di Riccia CAMPOBASSO. Sono stati intensificati i controlli dei Carabinieri nei comuni che ricadono nel territorio della Compagnia di Campobasso. In supporto delle locali Stazioni, negli orari ritenuti più a “rischio”, è stato inviato personale del Radiomobile e delle Stazioni contermini al fine di incrementare la presenza in quelle zone e prevenire la perpetrazione di reati contro il patrimonio tanto nei centri abitati quanto nelle aree rurali. Nell’ambito di tali attività i Carabinieri della Stazione di Riccia, nelle prime ore di ieri, hanno fermato due soggetti, un cinquantenne ed un quarantacinquenne, originari della provincia di Foggia che, a bordo di un furgone si aggiravano in quel territorio. Identificati ed interrogata la Banca Dati in uso alle Forze di Polizia è emerso che i due erano gravati da precedenti di polizia per furto e ricettazione pertanto, non dando gli stessi alcuna valida giustificazione della loro presenza in quei luoghi, nei loro confronti è stata avanzata la proposta di emissione del foglio di via obbligatorio. Tale attività rientra nell’ambito della pre-

venzione dei reati c.d. “predatori“, svolta sulla base di quanto emerge dal costante studio e analisi degli illeciti che si registrano in provincia e che sono oggetto di continuo monitoraggio e verifica da parte dei Carabinieri. Intanto i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano unitamente a quelli della Stazione di Bojano, durante la notte del 3 febbraio u.s., in una contrada del luogo, durante un servizio predisposto proprio per contrastare il fenomeno dei furti in genere, hanno sorpreso due malviventi mentre si trovavano a bordo di un’autovettura risultata rubata poco prima mentre si trovava parcheggiata nei pressi dell’abitazione della vittima. I due alla vista dei Carabinieri di davano alla fuga e dopo un breve inseguimento decidevano di abbandonare il veicolo e di proseguire a piedi la fuga dileguandosi nella fitta vegetazione. L’autovettura recuperata è stata restituita al legittimo proprietario. Sia le indagini tese alla identificazione dei suddetti, che l’attività di contrasto a tale fenomeno continuano senza interruzione alcuna.

tenuto a ribadire l’importanza che ha sempre dato all’edilizia scolastica. Chi non ricorda quando, nel settembre del 2012, il sindaco impedì la ripresa delle attività scolastiche perché alcuni edifici non avevano adeguata certificazione. “Ai tempi non ho avuto la solidarietà di nessuno, mi diedero del folle ha aggiunto Di Bartolomeo - ed invece ora tutti apprezzano l’iniziativa di Renzi che da sindaco ben conosce le rivendicazioni e i problemi dei territori”. Teresa Manara

Ecco la lettera ai sindaci inviata dal premier «Caro collega, stiamo affrontando il momento più duro della crisi economica. Il più difficile dal punto di vista occupazionale. E un sindaco lo sa. Perché il disoccupato, il cassintegrato, il giovane rassegnato, il cinquantenne scoraggiato non si lamentano davanti a Palazzo Chigi: bussano alla porta del Comune.Voi Sindaci siete stati e siete sulla frontiera e paradossalmente lo avete fatto in un tempo di tagli senza precedenti. Grazie, a nome del Governo. Ma dalla crisi non usciremo semplicemente con una ricetta economica, anche se fin dalla prossima settimana arriveranno i primi provvedimenti economici del nuovo Governo. No, dalla crisi si esce con una scommessa sul valore più grande che un Paese può incentivare: educazione, educazione, educazione. Investire sull'educazione necessita naturalmente di un progetto ad ampio raggio, che parta dal recupero della dignità sociale delle insegnanti e degli insegnanti. Ci sarà modo per parlarne nel corso dei prossimi mesi. Ora la vostra e nostra priorità è l'edilizia scolastica. Nessun ragionamento sarà credibile finché la stabilità delle aule in cui i nostri figli passano tante ore della loro giornata non sarà considerata il cuore dell'azione amministrativa e di governo. Non vi propongo un patto istituzionale, ma più semplicemente un metodo di lavoro.Vogliamo che il 2014 segni l'investimento più significativo mai fatto da un Governo centrale sull'edilizia scolastica. Stiamo lavorando per affrontare le assurde ricadute del patto di stabilità interno. Vi chiedo di scegliere all'interno del vostro Comune un edificio scolastico. Di inviarci entro il 15 marzo una nota molto sintetica sullo stato dell'arte. Non vi chiediamo progetti esecutivi o dettagliati: ci occorre – per il momento – l'indicazione della scuola, il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento che avete previsto, la tempistica di realizzazione. Semplice e operativo come sanno essere i Sindaci. Noi cercheremo nei successivi quindici giorni di individuare le strade per semplificare le procedure di gara, che come sapete sono spesso causa di lunghe attese burocratiche, e per liberare fondi dal computo del patto di stabilità interna.Ma è fondamentale che nel giro di poche ore arrivino da voi – all'email sindaci@governo.it che abbiamo appositamente aperto – una sintetica nota sull'individuazione di un edificio scolastico – uno – che riteniate la priorità del Vostro comune.Con il più caro augurio di buon lavoro, Matteo Renzi».

Progetto SIAFT IV: opportunità di business per le imprese molisane Campobasso. Ultima tappa del progetto SIAFT IV e questa volta in trasferta, in Giappone. A Tokyo 22 aziende del centro sud Italia, che nel corso del 2013 avevano preso parte agli eventi b2b organizzati in Italia sempre nell'ambito del progetto in oggetto, hanno dato seguito ai contatti avviati, incontrando oltre 50 buyers che in occasione delle tappe italiane, fra le quali anche quella di Campobasso interamente dedicata all'olio extra vergine di oliva, avevano espresso forte interesse per le produzioni di queste 22 aziende. Ben oltre 100 gli incontri svoltisi presso la sede della Camera di Commercio Italiana a Tokyo, nel corso dei quali si sono sviluppate interessanti contrattazioni che si spera possano tramutarsi ora in veri e propri contratti commerciali. Il Molise ha partecipato con l'Associazione Molisextra, che ha rappresentato 13 aziende produttrici di olio extra vergine di oliva e tartufo, e il Consorzio Dal Molise che ha presentato un variegato paniere di prodotti agroalimentari del Molise. Molto forte l'interesse mostrato dai buyers giapponesi per i prodotti molisani, percepiti come prodotti di altissima qualità e per questo molto ricercati nel mercato asiatico. Gli incontri sono stati preceduti da un evento collaterale svoltosi presso un prestigioso ristorante di Tokyo che ha ospitato una serata interamente dedicata al Molise, ai suoi prodotti e alla sua cucina. I rappresentanti delle aziende molisane, Domenico Notartomaso della Dal Molise, Luigi Di Vito e Angelo Sabetta dell'Associazione Molisextra, unitamente al Responsabile della Gestione Operativa dell'Unioncamere Molise, Dott. Luca Marracino, hanno illustrato agli intervenuti, fra i quali buyers della media e

grande distribuzione, giornalisti ed esperti enogastronomici giapponesi, il territorio molisano, le sue caratteristiche e peculiarità turistiche ed enogastronomiche, hanno illustrato i prodotti e condotto le degustazioni. La serata si è aperta con una degustazione guidata di tutti gli olii dell'Associazione Molisextra. A seguire agli ospiti è stata servita una cena rigorosamente a base di prodotti molisani. "Un vero e proprio successo quello del Molise in Giappone - ha dichiarato il Presidente Vicario De Angelis - registrato in occasione di una missione che ha confermato alle aziende partecipanti l'elevato interesse che il Paese Asiatico ha verso i prodotti italiani di qualità. Prodotti sempre più presenti nel mercato nipponico che si conferma, per questo, uno dei mercati più interessanti per il made in Italy e per tutte le produzioni di qualità del Molise. Per questo motivo - ha concluso De Angelis - il Giappone sarà uno dei Paesi target anche della prossima edizione del progetto SIAFT, che è giunto alla quinta edizione e le cui azioni saranno avviate nei prossimi giorni con l'obiettivo di favorire il processo di internazionalizzazione delle imprese, con particolare attenzione alle imprese nuove esportatrici".

LUTTO La famiglia Annunziata si stringe attorno al dolore che ha colpito Gianluca per la scomparsa del papà Giuseppe. Alla famiglia Carrelli va il più sincero cordoglio di Daniela, Ignazio, Luciana, Carmela e tutta la redazione de La Gazzetta del Molise


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Campobasso

5 marzo 2014

Tirarsi fuori, a ragion veduta, da una situazione politicamente imbarazzante e amministrativamente deficitaria, o essere messi alla porta con scarso riguardo, da soggetti inefficienti

Gli amletici Gesualdo e Cefaratti in bilico tra dimettersi dalla giunta o essere cacciati Fine di una sindacatura controversa, difficile, parolaia, certamente avvilita dalla penuria di risorse finanziarie ma anche d’idee, in cui i singoli e l’insieme hanno segnato il livello più basso della politica e della cultura amministrativa Sono rosi dal dubbio se dimettersi o farsi cacciare dalla giunta, gli assessori Gesualdo e Cefaratti. Non sanno risolversi. Sanno perfettamente, però, di essere esclusi dal cerchio magico del sindaco Di Bartolomeo. Sanno quindi che da un momento all’altro possono vedersi recapitare la revoca della delega. Che possono evitare dando essi per primi al sindaco la comunicazione di rinunciare all’incarico assessorile. Il classico gioco delle parti. Ne hanno motivi da vendere. Gesualdo, soprattutto, che nei pochi mesi in cui ha cavalcato l’onda, s’è proposto (invano) di dare un indirizzo alla politica urbanistica che non fosse solo, e unicamente, l’espressione dei potentati economici (fondiari ed edilizi) tradotta in concessioni in deroga, tolleranza negli abusi, speculazione a cielo aperto, ma la volontà di una maggioranza che, in materia di organizzazione e gestione del territorio, si era preposto di realizzare una variante generale al Piano Regolatore, piani attuativi e di settore, e un nuovo regolamento edilizio comunale che avesse garantito un modello di sviluppo per una città efficiente, ecologica, con qualità della vita garantita. In quest’ottica si inserivano la limitazione del consumo del territorio e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Gesualdo ha tentato di portare

a galla questi aspetti programmatici e di dargli un contenuto. Ma la giunta e il consiglio non hanno mai raccolto l’invito, preferendo lasciare il mondo urbanistico, edilizio, e speculativo com’era. Dimettersi, dinanzi a tanto ostracismo, sarebbe la cosa migliore. Cui, infatti, Gesualdo sta seriamente pensando, avendo la possibilità di dire al sindaco, alla giunta e ai consiglieri le ragioni delle dimissioni e, quindi, di indicare - al colto e all’inclita - le colpe sue, del sindaco, dell’esecutivo e della maggioranza nel negarsi ad ogni assunzione di responsabilità sulle riclassificazioni e sul Piano casa, per dirne alcune. Diversamente si vedrebbe sollevato dall’incarico assessorile dal sindaco, con la esplicita etichetta di assessore inefficiente. Non diversa la posizione di Nicola Cefaratti che dell’assessorato ai lavori pubblici ha una maggiore confidenza e militanza, e qualche opera (per quanto discutibile e discussa: le rotatorie e le strisce pedonali sopraelevate) da elencare. Anche per lui le dimissioni sono la linea di demarcazione tra il tirarsi fuori, a ragion veduta, da una situazione politicamente imbarazzante e amministrativamente deficitaria, o essere messo alla porta con scarso riguardo, da soggetto incoerente. Nell’un caso e nell’altro emerge la fine di una

sindacatura controversa, difficile, parolaia, certamente avvilita dalla penuria di risorse finanziarie ma anche d’idee, in cui i singoli e l’insieme hanno segnato il livello più basso della politica e della cultura amministrativa. Una maggioranza chiamata dall’elettorato a ridare tono alla città, ha dovuto fare i conti con la frantumazione degli interessi personali dei consiglieri (alcuni letteralmente al guinzaglio della giunta o di gruppi regionali con contratti di collaborazione e altre forme di finanziamento), quindi, con il Patto di stabilità, quindi ancora con una dirigenza incapace di trovare e proporre soluzioni alternative alla fonte inaridita del governo centrale. In cinque anni non è stato proposto ed avanzato un progetto europeo, un project-financing (operazione di finanziamento a lungo termine che prevede il coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione e nell’accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche in vista di guadagni futuri legati alla gestione delle opere medesime), un tentativo di collaborazione strutturale con la Regione. Niente di niente. Ma lamenti, tensioni, insoddisfazioni, tradimenti e cambi di casacca, quanti se ne vuole. Manca il colpo finale: dimissioni o dismissioni. Dardo

Nicola Gesualdo

Nicola Cefaratti

LE CENERI – INIZIO QUARESIMA – 5 marzo 2014 L'origine di questa celebrazione risale all'antica forma p e n i t e n z i a l e . Originariamente,infatti, il sacramento della penitenza non veniva celebrato con le modalità attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del giovedì santo. Col tempo, il gesto dell'imposizione delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Il duplice significato delle ceneri lo ricaviamo dalla Bibbia: in primo luogo, è il segno della debole e fragile condizione dell'uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno estremo di chi si pente del proprio peccato e decide di riprendere il cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva questo

duplice significato espresso nelle formule di imposizione: “ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e, quella più usata oggi, “convertiti e credi al Vangelo”. Il digiuno quaresimale ha certamente una dimensione fisica: oltre l'astinenza dal cibo, può comprendere altre forme, come la privazione del fumo, di alcuni divertimenti, della televisione. Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo il segno esterno di una realtà interiore, un rito che deve rivelare un contenuto salvifico. Il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo sono giorni di digiuno totale dal cibo. I venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati o costosi mentre, negli altri venerdì dell'anno, i fedeli possono sostituire l'astinenza dalla carne con altre opere di carattere penitenziale. Al digiuno sono tenuti i fedeli dai diciotto anni compiuti ai ses-

santa incominciati; invece, all'astinenza dalla carne i fedeli che hanno compiuto i quattordici anni. Anche coloro che non sono tenuti all'osservanza del digiuno, i bambini e i ragazzi, vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana. Per l'inizio dell'itinerario quaresimale, la liturgia propone un brano del cosiddetto “discorso della montagna”, riguardante tre delle più importanti pratiche religiose dell'ebraismo; l'elemosina, la preghiera e il digiuno. Ciascuno di esse è visualizzata pittoricamente mediante una metafora di carattere ironico e finalizzata a evidenziare il lato sbagliato. Questi atteggiamenti sono accomunati (come molti altri simili) da sciocca vanità e da futile esteriorità e, in quanto tali, sono ripudiati da Gesù. L'insegnamento di Gesù è finalizzato non soltanto a biasimare ogni verbalismo, ogni ritualismo e ogni efficientismo

finalizzato all'esteriorità ma,soprattutto, a richiamare all'interiorità, alla spiritualità del cuore. E' nel cuore, nell'intimo della persona, che si realizza l'ascolto della parola di Dio e si celebra l'incontro personale con Lui. Gesù ha insegnato il rifiuto dell'esteriorità con alcune metafore, come quelle della “mano destra” che tiene celato il suo agire alla sinistra, quella della “profumazione del capo” che cancella dalla folta e lunga capigliatura degli orientali ogni altro odore, e quella della camera e della sua “ porta chiusa”. Il significato di tutte queste metafore è stato ben esplicitato da Sant'Ambrogio mediante uno splendido insegnamento esegetico e spirituale: intendi per "camera” non il luogo delimitato da pareti in cui viene rinchiusa la tua persona, ma la “cella” che è dentro di te, dove sono racchiusi i tuoi pensieri e si agitano i tuoi sentimenti. E'

li che si può stabilire con Dio il dialogo e intrattenersi in comunione con lui. Questo è vero e avviene perché, come ci assicura Gesù, “il Padre tuo vede nel segreto”. Nel “segreto” del cuore il Padre vede, ci ascolta e ci parla. Infine, è da tenere in mente che l’insegnamento di Gesù aveva un profondo significato per i “commedianti” della giustizia religiosa del suo tempo e che, purtroppo, suona attualissimo anche nel nostro tempo, in cui siamo soverchiati dalle parole di tanti falsi e ipocriti maestri, dalle immagini, dall'effimero e dal futile, che ci portano ovunque, ma sempre lontano dal “cuore”, dalla Verità. Per questo non dobbiamo mai dimenticare che la Verità è una sola, quella che conduce alla Vita eterna, percorrendo con coraggio e lealtà la retta Via ogni giorno, ogni giorno della nostra vita. Mons. Gabriele TETI.



ISERNIA

ANNO X - N° 53 - MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Isernia

5 marzo 2014

Provincia, pagati gli stipendi Si è sbloccata la situazione relativa al mancato accredito del mensile ISERNIA. Si è sbloccata la situazione relativa al ritardo dei pagamenti degli stipendi ai dipendenti della Provincia di Isernia. I lavoratori dell’ente di via Berta, anche se con qualche giorno di ritardo, È stata convocata per questa mattina alle ore 10.30, presso il Comune di Isernia, la conferenza stampa di presentazione della proposta di accordo con la UrbanPro Molise per uno studio progettuale sui temi della qualificazione urbana e della rivitalizzazione economica della Città. Interverranno il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, i rappresentanti della Confcommercio e degli altri soggetti che intendono aderire all’iniziativa. hanno così potuto percepire le spettanze relative al mese di febbraio. Intanto, i vertici di via Berta sono al lavoro per predisporre il bilancio di previsione 2014 che dovrà essere approvato entro il prossimo trenta aprile. Prima di questa data, però, l’amministrazione dovrà provvedere anche ad approvare il rendiconto rela-

tivo all’anno 2013 e dovrà provvedere alla surroga di Gennaro Macera che ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere, con Edmondo Angelaccio

che farà il suo ingresso in via Berta. In sostanza, da qui alla fine della consiliatura, prevista a giugno, il Consiglio provinciale dovrebbe tornare a riunirsi

almeno un altro paio di volte. Il futuro dell’ente dopo la fine di questa consiliatura appare, invece, ancora avvolto dal mistero. Le ipotesi sul campo sono essenzialmente tre: commissariamento dell’ente, previsto tra l’altro nella legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre; ritorno alle urne con la nuova legge elettorale di secondo grado che dovrebbe essere approvata in via definitiva nelle prossime settimane (voteranno per scegliere il presidente solo i sindaci e i consiglieri comunali); ritorno alle urne con l’attuale legge elettorale. Ipotesi, quest’ultima, che non è affatto remota. Infatti, se il Parlamento non dovesse concludere nell’arco di poche settimane l’iter di approvazione del disegno di legge Delrio, si tonerebbe a votare con il sistema elettorale in vigore oggi, ossia quello che prevede l’elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente e dei Consiglieri.

Urban Pro, la nuova qualificazione

“Un’area verde per i cani”

Incontro al Comune di Isernia sul tema "Città e commercio"

I cittadini di Isernia hanno avviato una raccolta di firme indirizzata al Comune

ISERNIA. Ieri mattina, presso il Comune di Isernia, si è svolto un incontro fra l’amministrazione municipale, rappresentata dal sindaco Luigi Brasiello e dall’assessore Roberto Di Baggio, e il comitato UrbanPro Molise, al termine del quale è stata sottoscritta una lettera di intenti per l’avvio di un confronto sul tema “Città e Commercio”. Il comitato UrbanPro Molise e l’amministrazione co-

munale – si legge nel documento sottoscritto oggi –, intendono avviare uno studio progettuale sui temi della qualificazione urbana e della rivitalizzazione economica di Isernia. Fra gli obiettivi ci sono la valorizzazione del ruolo di riferimento territoriale di Isernia e il miglioramento delle relazioni che intercorrono fra la città e le attività commerciali.

Inoltre, si vuole promuovere un approccio integrato alle politiche di governo del territorio (generali e/o settoriali) e definire le azioni per lo sviluppo di programmi congiunti che permettano l’uso razionale delle risorse pubbliche e private. Altro scopo è quello di potenziare le condizioni di competitività del tessuto economico cittadino, individuando nuove politiche di sviluppo.

Cade dalla bici, risarcimento record Il Comune di Venafro è stato subissato di richieste per lo stato pietoso delle strade ISERNIA. Il comune di Venafro, è sommerso di richieste di risarcimenti che giungono da ogni parte e per svariate modalità di risarcimento da parte di comuni cittadini. E il prossimo 2 aprile il comune dovrà presentarsi dinanzi al tribunale di Isernia per una richiesta di risarcimento danni, presentata da un cittadino per “presunta insidia stradale”, cioè l’uomo che ha trascinato in tribunale l’amministrazione comunale. L’episodio si sarebbe consumato lungo via Acquedotto addirittura nell’agosto di ben due anni fa, l’uomo sarebbe caduto dalla sua bicicletta a causa di una buca galeotta che lo avrebbe fatto cadere rovinosa-

mente a terra, con danni ingenti alla bici. Trasportato all’Ospedale di Venafro con l’ambulanza del 118, era costretto a subire, da lì a poco, ben quattro interventi. La quantificazione del danno 100 mila euro. E non è finita qui. Si chiede al tribunale di accertare anche il risarcimento “del danno morale nella misura di 1/3 del danno biologico, il risarcimento del danno esistenziale nella misura di 1/3 del danno biologico, oltre le spese mediche sostenute pari ad euro 430,06.” Insomma, un’altra brutta gatta da pelare per l’avvocato del comune Arianna Vallone.

ISERNIA. "Con questa raccolta di firme chiediamo di dar voce ai residenti e proprietari di cani che sono costretti a portare gli animali al guinzaglio in giro per la città senza poter consentire loro un vero e proprio sfogo fisico e ludico viste le normative vigenti in merito agli amici a 4 zampe". I cittadini, firmatari della p e t i z i o n e, chiedono al Sindaco, al Consiglio Comunale ed agli Assessori competenti di poter realizzare un'area(verde)recintata dedicata allo sgambamento dei proprio cani. "Intendiamo favorire la socializzazione degli animali ed il loro addestramento da parte dei proprietari in sicurezza e con tranquillità degli altri cittadini. Comprendiamo il timore e la diffidenza dei cittadini verso i

nostri cani ma,non possiamo mettere da parte il nostro interesse per la salute fisica e la socializzazione del nostro amico(a quattro zampe). Ricordiamo inoltre che in ogni area cani presente nella nostra penisola esiste un regolamento per la gestione da parte dei proprietari di cani. Garantiremo la pulizia e l'igiene dell'area. Le aree recintate dovrebbero ess e r e attrezzate con bacheca con il regolamento dell'area , cestini portarifiuti , panchine e distributori di palette o scope con eventuali sacchetti. Confidiamo di ricevere adeguata attenzione per l’idea che anima questa nostra proposta unitamente ad una raccolta di firme di sostenitori della stessa".


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Termoli

5 marzo 2014

Comitato san timoteo chiede scelte coraggiose sulla sanità TERMOLI - Il comitato San Timoteo interviene per sollecitare definitivamente una soluzione dei problemi della sanità e dei tagli in alcune strutture ospedaliere. “E’ giunto il momento non più procrastinabile di affrontare il problema della sanità regionale in maniera definitiva. Non si può più continuare a “tirare a campare” conservando lo stato attuale con le strutture pubbliche sempre più in sofferenza di personale a causa del blocco del turn over, la decurtazione dei posti letto, l’eliminazione anche di interi reparti, il crescere del deficit sanitario nonostante i ticket, le maggiorazioni delle aliquote fiscali e addizionali regionali. Ciò – continua il comitato - anche alla luce di quanto è dato sapere dall’ultima verifica del tavolo tecnico, in cui si è riscontrato un disavanzo sanitario al 31.12.2012 di 182,8 milioni di euro. Inoltre, se si considerano anche le mancate rimesse di cassa da parte del bilancio regionale verso il SSR, si rileva uno squilibrio di cassa e competenza complessivo di oltre 334 milioni di euro, cioè circa la metà del finanziamento annuale attribuito alla nostra regione dal riparto nazionale del Fsr. Occorre in primis – ha detto il presidente del comitato Nicola Felice - chiedere un nuovo Piano Sanitario Regionale 2013-

2015, diverso da quello innanzi citato redatto dal precedente Commissario Filippo Basso, nettamente differente, e più rispondente alle esigenze territoriali; in parallelo una nuova proposta di P.O. 2013-2015 conforme al Psr e idonea ad eliminare le criticità rilevate e il rientro dal deficit. La nuova Programmazione Operativa deve prevedere una rete di assistenza territoriale ben integrata con quella ospedaliera e rispondente alle esigenze di tutto il territorio. Occorre riequilibrare il rapporto delle strutture pri-

Incendio in un bar di via Firenze TERMOLI – Continuano le indagini da parte delle forze dell’ordine sull’incendio che ha semi distrutto il gazebo di legno all’esterno del Green Bar di via Firenze a contrada Porticon. Quanto accaduto potrebbe essere di origine dolosa visto che non è la prima volta che il gazebo prende fuoco. A dare l’al-

larme alcuni residenti della zona richiamati dalle fiamme che hanno fatto intervenire i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine. Le fiamme sono state spente in circa 30 minuti. Le forze dell’ordine indagano proprio per questi ennesimi episodi che potrebbero essere di natura dolosa.

Incidente stradale sull’A 14 TERMOLI – E’ di due feriti, per fortuna in modo lieve, il bilancio di un incidente stradale avvenuto ieri mattina lungo la carreggiata sud dell’Autostrada in territorio di Termoli. L’autovettura con a bordo due persone, forse a causa di un colpo di sonno del conducente o un guasto meccanico, è terminata contro il guard rail rimanendo seriamente danneggiata.

I due passeggeri, leggermente feriti e spaventati, sono stati soccorsi e trasportati all’ospedale San Timoteo dai medici del 118 e volontari della Misericordia: dopo gli accertamenti e le cure entrambi sono stati dimesi. Sul posto dell’incidente per i rilievi e regolare il flusso del traffico una pattuglia della Polstrada della sottosezione di Vasto sud.

vate accreditate con la funzione complementare a quelle pubbliche così come era previsto con il loro insediamento. Occorre definire un idoneo piano economico-finanziario e un dettagliato crono-programma, prendere ogni iniziativa utile a superare il blocco del turn over, per consentire l’assunzione di nuovo personale e la stabilizzazione di quello precario, al fine di eliminare i disagi e i disservizi ai cittadini. Individuare ed eliminare gli sprechi per ridurre il deficit sanitario. Con immediatezza occorre

stipulare i contratti di confine con le regioni Campania, Abruzzo, Puglia e Lazio, per ridurre la mobilità passiva e ottimizzare quella attiva. E’ triste constatare che il nostro Molise è l’unica tra le regioni che hanno sottoscritto il patto di rientro nel marzo del 2007, a non avere ottenuto alcun miglioramento, ma, peggio ancora, ad aver accresciuto in questi anni il deficit sanitario. Noi siamo convinti – continua Felice che la gran parte dei cittadini molisani abbia maturato la consapevolezza che occorra abbandonare i campanilismi e la difesa oltranzista di strutture che non possono più assicurare tutta la gamma dei servizi, oltretutto a bacini di utenza la cui poca consistenza li rende di per sé antieconomici, ma che vengano garantite le risposte ai bisogni assistenziali in appropriate strutture con personale e attrezzature tecnologiche idonee. Parimenti crediamo vi sia ancora disponibilità ad accettare ulteriori sacrifici, comunque limitati nel tempo, purché alla fine del tunnel vi sia la restituzione della qualità e della dignità al servizio sanitario pubblico. Ma siamo giunti al punto di non ritorno! Occorre uscire da queste sabbie mobili. Diversamente il destino del Molise è segnato: chiuso per fallimento!”.

Agricoltura, produzioni in campo: Agrinsieme chiede avvio campagna assicurativa

BASSO MOLISE - L’anomalo andamento climatico ha determinato un netto anticipo della ripresa vegetativa. Ma le colture attualmente in campo non sono ancora coperte da polizze assicurative. Solo con l’anticipo della campagna assicurativa, sarà possibile tutelare i prodotti da eventuali calamità naturali. Lo chiedono le organizzazioni agricole riunite in Agrinsieme, in conseguenza dell’anomalo andamento climatico e al conseguente risveglio anticipato di circa 15-20 giorni delle principali colture in campo che si trovano ora esposte a forti rischi di danni da maltempo. “L’avvio della campagna assicurativa è una decisione che appare a tutti indispensabile per poter garantire agli agricoltori di tutelare i prodotti aziendali da eventuali rischi dovuti alle calamità naturali. Non s’è tuttavia ancora trovato un accordo tra i consorzi di difesa e le compagnie as-

sicurative e ciò crea una situazione di stallo che impedisce che venga presa una decisione in tal senso. In un contesto generale di difficoltà economica, ciò risulta assolutamente preoccupante perché priva gli agricoltori di strumenti che consentano di salvaguardare il reddito delle imprese agricole”. L’inusuale contesto climatico, caratterizzato da temperature decisamente elevate nei mesi di gennaio e febbraio con valori di quasi 4 gradi superiori alla media stagionale, sta sollevando non poche preoccupazioni nei produttori. Si teme infatti che nei mesi di marzo e aprile, questa sorta di primavera anticipata possa cedere il passo ad un ritorno dell’inverno o quanto meno ad un netto abbassamento delle temperature, con il rischio di pericolose gelate e inevitabili danni alle produzioni, soprattutto se in presenza di giovani frutti sulle piante.

Lotta contro il tempo per la non chiusura sede Giudice di Pace TERMOLI – Il comune della città rivierasca avra tempo fino al 29 aprile per decidere e comunicare al Ministero della Giustizia se prendere in carico le spese di gestione dell’ufficio del Giudice di Pace che rischia la soppressione come già accaduto per la sezione staccata del Tribunale accorpata a Larino. Una decisione che non spetta più all’amministrazione comunale dopo la decadenza del mandato amministrativo, ma al commissario prefettizio Scioli e al sub commissario D’Alessandro. L’attuale struttura del Giudice di Pace, oltre che Termoli, è giurisdizione anche per i comuni di Campomarino, Portocannone e San Giacomo degli Schiavoni.

Fondo molisana di ciclismo ha arrecato danni, la denuncia di un automobilista TERMOLI - Il 2 marzo è partita dalla città rivierasca la XIV gara ciclistica internazionale Fondo molisana valida come prima prova del Centro Italia Tour. Circa mille concorrenti hanno attraversato Campomarino, Nuova Cliternia, S.Martino in Pensilis, Ururi-S.Croce di Magliano, Bonefro, Casacalenda, Larino per tornare a Termoli. Impegnati 140 volontari dell’associazione Team Termoli, 2 ambulanze, 2 medici, 12 motostaffette, di cui 4 della Polizia stradale.Tale manifestazione seppure di grande rilievo non essendo stata pubblicizzata in modo appropriato ha arrecato

tantissimo disagio agli automobilisti in viaggio presso le strade interessate dal blocco stradale. In particolare la chiusura al traffico della strada bifernina per circa due ore, autorizzata dal Prefetto di Campobasso (così è stato riferito dalle forze dell’ordine), ha provocato non pochi disagi a centinaia di automobilisti bloccati su tale strada. È incomprensibile, come per salvaguardare gli interessi di alcuni cittadini, in questo caso sportivi, si calpesta l’altrui libertà. Una giornata domenicale, che doveva essere una giorno di svago per tanti cittadini e/o un giorno per sistemare fac-

cende lavorative (in colonna c’erano anche camion e furgoni autorizzati a trasporto di merce deperibile) si è trasformata in una giornata di rabbia collettiva, tant’è che qualcuno ha provato a forzare il blocco tenuto da polizia e carabinieri obbligati a far rispettare quest’assurda ordinanza contestata da tutti. Carmine Vasile, che ha firmato questa nota, auspica che, in prossimità di tali eventi, i cittadini vengano informati nei modi e nei tempi giusti affinché possano trovare percorsi alternativi o possano evitare di mettersi in viaggio.


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Termoli

5 marzo 2014

L’Arma ‘setaccia’ il territorio LITORALE - In azione anche i Carabinieri della Stazione di Campomarino che sono dovuti intervenire in due distinte operazioni di servizio. La prima è avvenuta a Portocannone dopo che la centrale del 112 aveva ricevuto una chiamata di intervento perché un uomo era in stato confusionale. I militari dell’Arma lo hanno rintracciato e poi affidarlo alla madre e, successivamente, ricoverarlo nell’ospedale San Timoteo di Termoli. Il secondo intervento a Campomarino dove i carabiniewri hanno denunciato a piede libero il cittadino romeno P.G. 56enne, perché responsabile di tentato furto aggravato. Durante

predisposti servizi, i militari della locale Stazione allertati dalla vittima, si sono portati presso la propria abitazione, dove hanno sorpreso all’interno del capannone in cui si trovavano custoditi diversi attrezzi agricoli, due soggetti mentre erano interni ad asportarne alcuni. Alla vista dei militari uno di loro riusciva subito a dileguarsi nelle campagne circostanti, mentre l’altro, P.G. veniva bloccato seppur riuscendo anch’egli successivamente a divincolarsi e fuggire. Ciò non impediva ai militari, dopo rapide indagini, e denunciarlo all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentato furto aggravato.

Tentato furto in cantiere, Caso Giada, studenti la insultano per strada denunciato un 59enne MONTENERO DI BISACCIA - Ancora in azione i Carabinieri della Stazione di Montenero di Bisaccia. Nella mattinata odierna hanno denunciato a piede libero G.U. 59enne del luogo, perché responsabile di tentato furto aggravato. Nella decorsa notte durante predisposti servizi, i militari della locale Stazione hanno sorpreso il predetto mentre tentava di impossessarsi di vario materiale edile ed alcuni attrezzi dall’interno di un cantiere situato nelle vicinanze del cimitero. La refurtiva recuperata è stata restituita al proprietario. Al termine degli accertamenti di rito l’uomo è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato.

PORTOCANNONE – Non accennano a placarsi, benchè le sollecitazioni del Vescovo della diocesi che ha invitato la popolazione a riflettere e pregare, le azioni di intolleranza nei confronti di Giada Vitale, la 18enne che secondo una denuncia avrebbe subito “attenzioni sessuali” da parte dell’ex parroco Marino Genova. Sono stati alcuni studenti ad insultarla dopo che la ragazza era appena uscita dallo studio del medico di famiglia. Questo nuovo episodio, a cui hanno assistito alcuni adulti che comunque non sono intervenuti, fa sequito a quello di alcuni giorni fa l’altra aggressione verbale da parte di una donna nei confronti di Giada. Il nuovo episodio è stato segnalato ai carabinieri dal presidente della Rete L’Abuso, Fran-

cesco Zanardi, mentre l’avvocato della stessa Rete, Sergio Cavaliere, che ha interessato dell’accaduto la Prefettura di Campobasso e l’Istituto didattico. Ora si continuano a chiedere per la giovane interventi certi e proprio Zanardi, insieme alla psicologa che segue Giada, si è recato negli uffici dei Servizi sociali per sollecitare sostegno per la ragazza e la madre. Allo stesso tempo La Rete ha presentato ai servizi sociali delle richieste, richiamando gli stessi operatori all’obbligo del rispetto delle leggi e facendo riferimento in particolare modo alla legge regionale numero 15 del 10 ottobre 2013 proposta dalla consigliera regionale Nunzia Lattanzio, in cui si prevedono interventi a tutela delle vittime di violenza.

Per una maggiore trasparenza per l’olio Massima allerta a non farci vendere d’oliva nuovi obblighi per i produttori BASSO MOLISE - L’Olio d’Oliva è sicuramente uno dei principali e rinomati prodotti agroalimentari del Molise, con le sue 6.578 tonnellate prodotte in regione, con un incremento del 15% rispetto all’anno 2012. Come evidenzia la Coldiretti Molise, è l’elemento principe della dieta mediterranea, ma è anche al centro dei maggiori sospetti di sofisticazione. Certo non tranquillizzano i dati che registrano l’Italia come prima nazione, a livello mondiale, importatrice di olio di oliva, con 575.000 tonnellate nel 2012 e 528.000 nel 2013, ed anche, contemporaneamente, la seconda nazione, dopo la Spagna, come esportatrice di olio di oliva, con 417.000 tonnellate nel 2012 e 380.000 nel 2013. Il maggiore indiziato è l’olio “deodorato”, che si ottiene da olive scadenti, spesso raccolte dopo la cascola con metodo di aspirazione per abbattere i costi di raccolta, che, prima di essere spremute, sono conservate e trasportate con cura approssimativa. In queste condizioni l’olio spremuto ha un sapore poco gradevole, ma in alcuni casi, come è risultato svelando truffe in atto, viene trasformato in extra vergine, attraverso una deodorazione in grado di eliminare il cattivo odore. Il trattamento non è ammesso per legge, ma si usa spesso in modo illegale per riclassificare oli

di mediocre qualità in extra vergini di oliva, da vendere a prezzi bassi. L’olio non adeguatamente profumato e con altri difetti è sempre esistito, ma una volta raffinato (ovvero sottoposto a deacidificazione, deodorazione, decolorazione, degommaggio…) viene venduto come “olio di oliva” ad un prezzo inferiore. Queste bottiglie, però, sono ormai poco presenti nei supermercati dove invece si trovano prevalentemente extra vergini, alcuni a prezzi stracciati. Tali curiosità non potevano lasciare inattiva la Comunità Europea. La Coldiretti Molise comunica che, dopo le numerose truffe individuate dalle Autorità di Controllo nel comparto dell’olio di oliva, arriva, dal 2014, il registro unico informativo, per tracciare l’olio di oliva nazionale e garantire maggiore trasparenza e valore al vero extravergine made in Italy, in applicazione del Regolamento di esecuzione Ue n. 299/2013, della Commissione del 26 marzo 2013 (che modifica il Reg. Cee 2568/91), e che tutti gli stati membri sono tenuti ad osservare. Tale regolamento, recepito a livello nazionale con il Decreto numero 16059 del 23 dicembre 2013, prevede un rafforzamento dei controlli e dispone che: dal 31 gennaio 2014 tutti coloro che producono, detengono o commercializzano olio di oliva e sansa devono tenere un registro

di carico e scarico, in modalità telematica, direttamente sul Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian); dal 14 febbraio 2014 è on line il registro provvisorio sia per le nuove categorie d'olio (olio di sansa, raffinato ma anche extra vergine Dop/Igp) sia per gli operatori non più esenti (olivicoltori e frantoi aziendali) che per quelli oggi obbligati (sansifici, raffinerie, commercianti di olive, contoterzisti); entro il 10 marzo 2014 si devono effettuare le annotazioni sul registro provvisorio, relative ai mesi di gennaio e febbraio. In particolare tutti gli olivicoltori che commercializzano olio d'oliva e quelli che producono più di 200 kg/anno di olio d'oliva, soglia considerata di autoconsumo, devono iscriversi al portale Sian ed effettuare le annotazioni di carico e scarico entro sei giorni dall'effettuazione dell'operazione. Per gli olivicoltori con una produzione inferiore ai 500 kg/anno le registrazioni si possono tenere in forma semplificata, con le annotazioni che possono essere effettuate entro il 10 del mese successivo a quello dell'operazione. La Coldiretti Molise, attraverso il suo CAA (Centro di Assistenza Agricola) ha messo i suoi uffici, centrali e periferici, a disposizione degli operatori e produttori per l’assistenza ed il supporto tecnico necessari per rispettare gli adempimenti previsti.

per un piatto di lenticchie LARINO - E' stato depositato da una S.r.l. al comune di Larino e ad altri viciniori un megaprogetto a pale eoliche per circa 100 megawatt, quindi 40 pale tra le piane di Larino, San Martino in Pensilis, Portocannone, forse anche Ururi. Non sappiamo se il deposito di questa domanda è di ieri o di qualche giorno fa, ma è certo che la richiesta è arrivata ai comuni sopra citati. Crediamo che sia il Comune di Larino, per ora indenne da queste invasioni grazie alla ferma opposizione dell’ex sindaco Giardino e della sua giunta, a doversi far carico di un coordinamento a stretto giro di posta per far fronte comune e dire no al furto di territorio fertile per il cibo (“frutto della terra e del lavoro dell’uomo” come recita una nota pastorale della Cei, conferenza episcopale italiana), importante per il mantenimento della biodiversità e del paesaggio agricolo. Dire di no a una delle più grosse speculazioni nelle mani di affaristi e di criminalità organizzata che, appena acquisiti i certificati verdi che valgono miliardi

e, dopo aver offerto qualche caffè a chi può fare andare avanti la pratica, lascia ai proprietari dei terreni e al territorio il compito, fra quindici anni, di smaltire le pale eoliche. Una truffa che solo amministratori poco attenti e ignoranti dei valori e delle risorse del territorio possono permettere facendo pesare le conseguenze sulle future generazioni. Sono i giovani che per primi devono dire di no al furto legalizzato da chi non sa e non ha a cuore il valore del loro territorio, la grande e unica risorsa sulla quale puntare per credere nel domani. Venerdì e sabato Il Comitato “No Stalla” sarà uno dei protagonisti del Forum in programma a Matrice e utilizzerà questo importante incontro per portare la questione all’attenzione dei partecipanti. Siamo certi che il Forum la farà propria e definirà sicuramente le azioni da promuovere con i cittadini e le amministrazioni locali per scongiurare questa sciagura. Pasquale Di Lena Comitato “No stalla, Sì Molise Bene Comune”


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Spettacolo

5 marzo 2014

Live, musica cercasi La scelta dei gestori, spesso calcola solo il costo e non la qualità degli artisti di Charles N. Papa CAMPOBASSO - Eventi live in Molise, si realizzano oggi, con un acerta cadenza, in più locali. La tendenza dell’esibizione dal vivo, viene esaltata da luoghi che investono (molto poco), in questa direzione. Le difficoltà non mancano, spesso, oltre al rimborso spese, viene chiesto, incluso nel prezzo, anche l’impianto audio. I gruppi, pur di suonare, si sobbarcano questa ulteriore spesa, confermando così, quanto poco investano i gestori di locali, che non si dotano neanche di un piccolo impianto che, sarebbe il minimo, come l’arredamento, da avere. Ma alla fine, quel che conta è soddisfare il cliente, al quale certo non importa di chi sia l’impianto l’audio, ma pretende di assistere ad una buona esibizione. Ma qui, si apre un’altra diatriba, tra chi cerca la qualità e chi invece, si accontenta di qualsiasi cosa, pur di ‘vivere’ la notte. Si assiste

così, più volte, a live di pessima fattura e ad altri di livello superiore. Il tutto, è sovrastato dal Dio euro, l’ago della bilancia pende verso “quello che costa di meno” e “ma tu quante persone porti?”. Insomma, a monte di tutto, non prevale una scelta consapevole sullo spessore artistico dell’artista, nè sulla sua esperienza, nè sull’impatto acquisito e nel consenso popolare del locale, ma soltanto su quanto costa e, peggiorando le modalità di scelta, su quante persone quel gruppo è capace di portare, alla stregua di un pr di terza categoria. Si ravvede in questo comportamento, come il gestore si scarichi tutta la responsabilità della serata, adducendo pretese dall’artista fuori luogo, glissando completamente la sua penetrazione nella notte, come se il locale non avesse le potenzialità di attirare clienti. Come sempre, la mancanza di denaro, distorce la visione della realtà e appiattisce l’offerta.

Libri

Gigi D’Alessio, doppia data ad Isernia

CAMPOBASSO - Venerdì alle 16.00 presso la sala consiliare della Provincia di Campobasso si terrà la presentazione di “Vent’anni e una notte”, libro presentato dall’autore Adolfo Urso. Contestualmente si terrà un dibattito dal titolo “La grande crisi, quale futuro per l’Italia”.

ISERNIA - Una serie di live scuote il torpore di questo caldo inverno. Ad Isernia, all’auditorium “Unità d’Italia”, il 15 marzo arriva il tour di Gigi D’Alessio. La promozione di “Ora”, uscito lo scorso novembre, prosegue con questa tournèe, sino (ad ora) al 15 aprile a Padova. In Molise, la data del 15 marzo èp anadta sold-out in pochi giorni, la Eventi&concerti live che organizza la data isernina, si è vista costretta ad aggiungere una seconda serata, e così Gigi D’Alessio si esibirà anche domenica 16 marzo. Prezzo unico euro 40,00. Info 3288413595.

Il cartellone del Fulvio GUGLIONESI - Il quarto appuntamento del cartellone teatrale “Fulvio” di Guglionesi, prevede venerdì 7 marzo lo spettacolo “Equità, a ognuno il suo debito”. La pièce è scritta, diretta e interpretata da Palma Spina, con lei sul palco un altro attore molisano, Marco Caldoro. Lo spettacolo ha ricevuto molti consensi, di critica e di pubblico, e sono molte le repliche, in Molise e non solo. Il cartellone si chiude il 3 aprile con un’altra produzione locale, quella della Compagnia Stabile del Molise in “Oreste”.

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Dove acquistare il libro

CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Sport

5 marzo 2014

Farina si affiderà in attacco al duo Vitelli-Lazzarini. Si gioca al Selva Piana alle ore 14,30. Ingresso a 5 euro

Lupi-Portocorallo, in palio le semifinali della Coppa Italia Il Campobasso ospita, per l’andata dei quarti, il team cagliaritano con il solo obiettivo di vincere È tutto pronto in casa rossoblù, per la sfida di questo pomeriggio, con fischio di inizio alle ore 14,30 allo stadio di contrada Selva Piana a Campobasso. I lupi di mister Francesco Farina affrontano i sardi del Portocorallo, formazione di Villaputzu, centro in provincia di Cagliari, seconda forza del massimo torneo regionale isolano. La gara è valida per l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia, kermesse che regala alla società vincitrice il pass per la serie D. Il Campobasso, con il campionato ormai in pugno, ovviamente punta alla Coppa Italia per questioni di prestigio, per tornare alla ribalta nazionale dopo l’ennesimo fallimento che la Campobasso calcistica ha dovuto subire appena sei mesi fa. Metà anno per la rinascita, iniziata con un cammino super in campionato con 21 successi in 22 incontri e proseguita con un percorso netto anche nella kermesse tricolore con le undici affermazioni in altrettante gare della fase regionale e il passaggio ai quarti di finale, dopo una vittoria e un pareggio con gli abruzzesi dell’Avezzano. La società del presidente Giulio Perrucci ha come obiettivo quello di vincere ancora e all’orizzonte i massimi vertici del Lupo vedono la doppia sfida di semifinale contro la vincente della sfida tra i pugliesi del Casarano e i siciliano del Catania San Pio X. Farina deve rinunciare, come noto, a Monti e Guglielmi, i quali torneranno in campo soltanto il prossimo mese di luglio. Out anche l’under Cammino. Corradino è a mezzo servizio, perché lunedì è stato colto da un fastidioso attacco influenzale. L’esperto centrocampista tornerà utile al traine rossoblù a gara in corso. Qualche problemino pure per l’attaccante Vitelli, che comunque sarà regolarmente in campo questo pomeriggio. Farina schiererà tra i pali l’ex Pescara Cattenari, che nella doppia sfida contro l’Avezzano si è ben comportato risultando anche decisivo, soprattutto durante la

partita d’andata. Davanti al classe ’90, che tre stagioni fa esordì in serie B col Pescara, ci saranno il capitano Minadeo e Scampamorte al centro, con Scudieri e Volpecina sulle corsie laterali. Le chiavi della mediana saranno affidate a Fazio e Pignataro, supportati da Palumbo e Cianci. In attacco il duo Vitelli-Cianci. Farina, dopo la gara contro il Pozzilli ma anche alla luce della doppia sfida di coppa contro l’Avezzano, ha chiesto maggiore cinismo sottoporta. Troppe le facili occasioni sprecate, rispetto alla mole di azioni costruite. Il Portocorallo, infatti, non regalerà nulla: per i sardi, oltre al prestigio, la Coppa Italia vuol dire soprattutto strada alternativa verso la serie D, visto che in campionato i cinque punti di distanza dalla Nuorese sembrano difficilmente colmabili. Tra le fila dei sarrabesi mancheranno gli squalificati Giuseppe Atzori e Luca Di Prisco. In compenso, torna tra i disponibili il centrocampista Roberto Volpe, assente da tre mesi a causa di un infortunio. Si gioca alle 14,30 allo stadio di contrada Selva Piana: dirigerà Daniele Rutella della sezione di Enna, coadiuvato dagli assistenti Sebastiano Affronti di Ostia Lido e Daisuke Emanuele Yoshikawa di Roma 1. Ingresso fissato a cinque euro. “Vogliamo un cielo rossoblù” – Prosegue l’organizzazione della mostra-evento, in programma lunedì 17 marzo dalle ore 19 presso l’ex Gil. Gli organizzatori stanno raccogliendo il materiale relativo al Campo-

basso Calcio, dalla sua fondazione, nel 1919, fino ai giorni nostri. Tutti coloro che vogliono contribuire alla ricostruzione della memoria storica del calcio a Campobasso possono portare i propri contributi presso il negozio Fuorigioco-Macron Store in via Mazzini.

La squadra di Giacomarro, dopo le tre vittorie di fila, domenica riceverà al ‘Cannarsa’ la Civitanovese

Termoli, ora si punta al secondo posto La Lega Pro ha aperto ai ripescaggi nella serie C unica per le società che vinceranno i playoff

Mimmo Giacomarro, allenatore del Termoli Il Termoli ha calato il tanto atteso tris: non solo in termini di gol, 3-0 alla Fermana, ma anche e soprattutto le tre vit-

torie consecutive, che hanno rilanciato le ambizioni dei giallorossi per quanto concerne il secondo posto. Nel giro di una

settimana rosicchiati ben cinque punti alla vicapolista Matelica, ora distante appena una lunghezza e con lo scontro diretto in programma, al ‘Cannarsa’, il prossimo 23 marzo, dopo le sfide contro la Civitanovese, la seconda gara casalinga consecutiva, e alla trasferta di Celano. La squadra di mister Giacomarro, domenica, potrebbe allungare la striscia di vittorie consecutive, perché al ‘Cannarsa’ giungerà la Civitanovese, in piena lotta per evitare i playout. Una squadra da prendere con le molle, ma sicuramente non irresistibile e già battuta all’andata per 2-0. Come ha affermato mister Giacomarro dopo la vittoria contro la Fermana, l’obiettivo del Termoli restano i playoff, oggi a maggior ragione che dalla Lega Pro è arrivata, la scorsa settimana, conferma che ci sarebbero diverse squa-

dre che avranno problemi in estate a formalizzare l’iscrizione alla prossima serie C unica e che, dunque, gli eventuali vuoti saranno colmati con i ripescaggi tra i club che vinceranno gli spareggi dell’Interregionale. La seconda posizione, dunque, è importante perché consentirebbe di giocare sempre al ‘Cannarsa’ con un duplice vantaggio: sfruttare durante i playoff il fattore campo e ridurre le spese di trasferta. La squadra, agli ordini di mister Mimmo Giacomarro, ha ripreso ieri pomeriggio gli allenamenti, in vista della partita contro la Civitanovese. Alla ripresa non si sono registrate defezioni e sarà il consueto test di domani quello decisivo per provare uomini e schemi per la seconda gara consecutiva in programma allo stadio ‘Gino Cannarsa’.



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