ANNO IX - N° 125 - MARTEDÌ 5 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Quintino Pallante
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Quintino Pallante. Il direttore dell'Arpa Molise sta diventando il bersaglio del presidente della Regione. Ridotte le somme destinate all'Agenzia per l'ambiente proprio nel momento in cui, invece, ci sarebbe necessità di maggiori fondi per la tutela del territorio aggredito da più parti. Tra l'altro, non sapendo proprio più come mettere in difficoltà la struttura, il direttore è stato bersagliato per il fatto di avere chiuso il bilancio in attivo. Invece del premio, il direttore si è visto decurtare i fondi. Come dire? “Gli utili sono inutili” è l’idea del governatore Frattura. Quindi, per essere utile, sarà meglio che Pallante produca debiti.
Il Tapiro del giorno a Roberto Ruta
Il Tapiro del giorno lo diamo a Roberto Ruta. Il senatore del Pd, portavoce del progetto Granmanze in Molise, ancora non riesce a trovare tempo e parole per spiegare ai molisani gli effetti positivi e negativi della maga stalla che dovrebbe ospitare a San Martino in Pensilis 12mila capi di bestiame. I numeri forniti dalla struttura regionale parlano chiaro: su 24milioni di investimenti il Molise non ci guadagnerà nulla se non una trentina di posti per gli addetti alla stalla. Forse. E se a dire questa verità è la Regione Molise, chi ci guadagnerà da questa iniziativa? Quale sarà la marcia in più per il Molise?
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Violato il regolamento interno dell’Assemblea regionale
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Il Consiglio nella rete
della legge di Niro Il presidente del Consiglio fa il capogruppo di un partito in cui non è stato eletto CAMPOBASSO. Chissà se davvero ogni mondo è paese. Di certo quanto accade oggi in Molise sembra avere una peculiarità: succede solo da noi. Lo Statuto regionale non viene promulgato? Che volete che sia, si tratta solo della Magna Charta della nostra regione. Si diventa capogruppo di un partito che non è quello dell’elezione? Non importa, siamo nel Molise di tutti. La polemica che continua ad intercorrere tra il consigliere eletto nell’Udeur (Nunzia Lattanzio) e il presidente del Consiglio regionale (segretario regionale Udeur) Vincenzo Niro ha dell’incredibile. Sul rispetto delle regole s’intende. Niro infatti, essendo stato eletto sul listino maggioritario di Frattura, il Molise di tutti, risulta essere capogruppo dell’Udeur. Eppure le regole parlano chiaro: “I gruppi consiliari sono formati dagli eletti nelle liste aventi lo stesso contrassegno” recita l’articolo 16 del regolamento interno dell’Assemblea regionale. Ma Vincenzo Niro, accettando l’elezione sul listino maggioritario, coma mai si ritrova nell’Udeur a fare anche il capogruppo? “Qualora il consigliere regionale – recita ancora l’articolo 16 del regolamento interno – non intenda appartenere al gruppo nelle cui liste è stato eletto può entrare a far parte di altro Gruppo, ce ne sia consenziente, o entra nel gruppo misto”. In tale ipotesi “i consiglieri devono comunicare per iscritto al presidente del Consiglio l’adesione ad un gruppo diverso da quello originario”. Dunque, l’unico consigliere del gruppo Udeur è Nunzia Lattanzio, eletto con il contrassegno del partito. Essendo l’unica eletta spetta a lei il ruolo di capogruppo e, sempre alla Lattanzio, Niro avrebbe dovuto chiedere a disponibilità della sua (di Niro) adesione al gruppo Udeur. Tanto è vero che lo stesso Vincenzo Niro lo scorso 2 aprile 2013 invia una missiva al presidente Frattura comunicando di rinunciare al seggio dell’Udeur. E, senza alcuna comunicazione alcuna, si ritrova capogruppo del partito Mastella (di cui è anche segretario regionale) e presidente del Consiglio. Nel silenzio complice di tutti i consiglieri regionali. Così, nel Molise di tutti, il buon Frattura può stare tranquillo: se ci sarà una crisi di governo a gestirla in Consiglio regionale sarà il presidente di Palazzo Moffa che parlerà in maniera imparziale con dichiarazioni politiche in nome e per conto dell’Udeur. Insomma, il Molise di tutti segue la legge di Niro. “il documento sottoscritto e prodotto dal Dott. Niro il 2 aprile 2013, documento nel quale lo stesso -eletto sia nella lista regionale 'IL MOLISE DI TUTTI FRATTURA PRESIDENTE' che in quella provinciale di Campobasso 'UDEUR POPOLARI'- dichiara di optare per la prima (IL MOLISE DI TUTTI) decadendo, naturalmente, dalla seconda (UDEUR POPOLARI).Nella stessa circostanza, però lo stesso Niro (investito da straordinari poteri di ubiquità) precisa 'comunque di rimanere nel gruppo "UDEUR POPOLARI" del quale lo stesso dichiara di essere Capogruppo'. Nella sostanza, il Dott. Niro, in violazione palese dell'Art. 16 del Regolamento Interno consiliare (ma a lui ed a tanti come lui molto e tanto altro sembra esser concesso), esattamente come accade oggi in Consiglio, occupa due poltrone/caselle, sceglie una lista (IL MOLISE DI TUTTI) ed infila piedi e mani anche nell'altra (POPOLARI UDEUR). Sara’ KRATOSMANIA?” dichiara Nunzia Lattanzio.
Licenziamenti ex Cattolica, una gioia dalle ore contate In Consiglio regionale ricordate le vittime di San Giuliano di Puglia del terremoto del 2002
Si esulta per due mesi di cassa integrazione ed un futuro incerto Cassa integrazione fino a dicembre 2013 e poi si vedrà. Se ci saranno i soldi continuerà la cassa integrazione anche nel 2014 altrimenti ci saranno i contratti di solidarietà, ossia i medici si decurteranno lo stipendio del 6% per evitare che andranno a coprire gli stipendi di altri colleghi, gli infermieri se lo taglieranno dell’8,8%. E’ questo l’accordo raggiunto con la Fonda-
zione Giovanni Paolo II per evitare il licenziamento di 45 persone. “Da questa sera segniamo la ripresa della nostra sanità” ha esultato il presidente della Regione. Ma di grazia, signor presidente, cari sindacati, cosa c’è da esultare? Quale sarebbe il cambio di marcia che sfugge agli occhi di tanti? La nota positiva c’è, senza dubbio. Ma riguarda solo il momentaneo mancato licenziamento dei lavoratori. Una misura tampone che viene fatta trapelare come fosse il
giorno della liberazione. Concretezza zero. Anzi, l’atto concreto lo hanno compiuto solo i lavoratori che hanno deciso di tagliarsi lo stipendio per evitare che i colleghi restino a casa. E se la sanità molisana riparte dall’assenza di chiarezza progettuali per il futuro e dalla solidarietà degli addetti ai lavori, allora sì che il Molise vedrà una luce diversa per il futuro. giorug
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Oggi, all’ordine del giorno del consiglio, l’abrogazione della legge regionale numero 21 del 5 ottobre 2012
Colpo di mano del presidente Frattura
per allargarela giunta regionale e aggravare il costo della politica
Omettendo un preciso dovere d’ufficio (reato penale che continua a sfuggire agli organi inquirenti) e contravvenendo all’articolo 121 dalla Costituzione italiana, da 9 mesi il presidente tiene il nuovo statuto regionale chiuso nel cassetto in quanto, promulgandolo, gli sarebbe impossibile procedere all’abrogazione della legge 21 e allargare la giunta da quattro a cinque o a quanto gli pare Deprimente, semplicemente deprimente, l’ordine del giorno del consiglio di oggi (ore 11) a Palazzo Moffa. Non c’è un argomento, che sia uno, che contenga un progetto di sviluppo, che prefiguri un intervento programmatico, che apra una prospettiva di lavoro, che raccolga la necessità di rivedere il cumulo dei privilegi di cui dispongono i presidenti della giunta e del consiglio, gli assessori e i consiglieri. In compenso c’è la proposta di abrogare la legge regionale numero 21 del 5 ottobre 2012. Vergognoso colpo di mano per allargare la giunta regionale e appesantire il costo della politica. La legge che si vuole abrogare è questa: “Articolo 1 (composizione del consiglio regionale e della giunta): Al fine di conseguire gli obiettivi stabiliti nell’ambito del coordinamento della finanza pubblica e di adeguare l’ordinamento regionale a quanto stabilito dall’articolo 14 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, la composizione numerica degli organi della Regione Molise e così rideterminata: a) il Consiglio regionale si compone di venti consiglieri, ad esclusione del Presidente della Giunta regionale; b) è pari a quattro il numero massimo degli assessori che compongono la Giunta regionale”. Articolo 2 (efficacia): ” Le disposizioni di cui all’articolo 1 hanno efficacia dalla legislatura regionale successiva a quella in corso alla data di entrata in vigore della presente legge”. Articolo 3 (entrata in vigore): “La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Molise. La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Molise”. Sarebbe fatto obbligo a chiunque di osservarla e farla osservare, tranne alla maggioranza di centrosinistra che le leggi, e finanche la Costituzione, le calpestano. La Costituzione: il presidente Frattura da 9
mesi tiene lo statuto regionale approvato all’unanimità dal precedente consiglio regionale il 22 febbraio 2011, chiuso nel cassetto in quanto, promulgandolo, gli sarebbe stato impossibile procedere all’abrogazione della legge numero 21 del 2012 e ad allargare la giunta da quattro a cinque o a quanto gli pare. Così facendo, però, ha omesso un preciso dovere d’ufficio (reato penale che continua a sfuggire agli organi inquirenti) e ha mancato di rispettare l’articolo 121 dalla Costituzione italiana. Sicché, nella fattispecie, non è lontana l’ipotesi secondo cui, qualora il ritardo della promulgazione sia stato preordinatamente diretto ad impedire la produzione di effetti di una legge sgradita al Presidente (e la legge che vuole abrogare lo è sicuramente - ndr), potrebbe aversi un conflitto politico e si potrebbe persino arrivare ad una eventuale attivazione di rimedi giurisdizionali, oltre che, extrema ratio, il ricorso al procedimento di cui al primo comma dell’articolo 126 della Costituzione (la destituzione del presidente). Ci ripetiamo sul caso; seppure nella (vana) speranza che qualche mente illuminata ne faccia uso e tesoro per impedire che il Molise diventi la regione dello strumentalismo e della sopraffazione sistematici. Il resto dell’ordine del giorno è minutaglia: politica e amministrativa. Mozioni precedentemente rinviate, nuove mozioni, interrogazioni e ordini del giorno su faccende di nessuno interesse collettivo. Un consiglio che fa seguito ad altri della stessa specie e qualità. Sintomatico al riguardo la riflessione di Rino Ziccardi di Rivoluzione democratica, a sottolineare la delusione del popolo di sinistra nei confronti della maggioranza di Palazzo Moffa: “Si erano presentati per costruire una <rivoluzione> amministrativa e, ad oggi, fanno fatica anche a convocare il Consiglio regionale, e le relative commissioni, per mancanza di provvedimenti”. Sentimento
diffuso e in ascesa ad otto mesi dall’insediamento. Fin qui sprecati in chiacchiere e utilizzati per la sanificazione politica nei gangli regionali dove permanevano gli uomini di Michele Iorio. Avessero contezza e coscienza di quanto costa all’erario il loro esercizio di vanità e vacuità, ma anche di prepotenze, forse si conterrebbero. Ma non si contengono. Vanno avanti con le interrogazioni ( 9 ), con le mozioni ( 2 ), con gli ordini del giorno ( 3 ), con le nomine di componenti supplenti nel Collegio dei revisori dei conti del Consorzio di sviluppo industriale di Isernia-Venafro, dell’azienda speciale Sanniolab, del Consorzio di sviluppo industriale della Valle del Biferno e del componente effettivo del Collegio dei revisori dei conti dell’azienda speciale “Sviluppo e economico d’Isernia”. Con la elezione del Difensore civico regionale. Dei tre ordini del giorno presentati dai consiglieri Micone, Sabusco, Fusco Perrella, Cavaliere e Romagnuolo, quello che meglio esprime lo stato catatonico in cui versano, e la tendenza pietistica con cui si rivolgono, viene chiesto al presidente del consiglio regionale e al presidente della giunta regionale “ l’attivazione di un percorso politico-istituzionale (Sic! –ndr) che contribuisca al mantenimento delle funzioni e dell’erogazione dei servizi da parte delle Province e l’attivazione di un coordinamento interistituzionale di tutti gli enti strumentali, organismi e società (crediamo partecipate dalla Regione – ndr) per contenere i costi della politica e determinare un alleggerimento dell’amministrazione”. Oltre che pietistico, soprattutto contraddittorio. Come si possa chiedere da un lato il contenimento della spesa pubblica e l’alleggerimento dell’amministrazione, e dall’altro il mantenimento delle funzioni e dell’erogazione dei servizi da parte delle Province, qualcuno dei firmatari dovrebbe spiegarlo. Dardo
Gran Manze, ecco i veri problemi
Dall'inquinamento dei territori a un'estensione pesante e innaturale CAMPOBASSO. Basta dare un’occhiata alla scheda del Contratto di filiera, tanto per capire perchè Granarolo, quando fa i suoi annunci “umanistici”, è sempre sintetico e sbrigativo. Allora, premesso che il progetto riguarda l’intera filiera del latte (quasi tutta in Emilia Romagna, tranne che per l’urina e il letame, tutti ovviamente in Molise), si legge a pagina 8 : “Sono molte le aziende che per il loro bestiame attuale hanno bisogno di una riduzione o di uno sgombero per ottemperare con la legge. Esternalizzando l’allevamento della parte non produttiva del bestiame, ossia le manze, si estrae anche il 35-40% del totale della produzione di materia organica. Il nuovo centro di accrescimento deve quindi attivare un programma di gestione dei residui e diventa responsabile di tutta questa produzione organica. La scelta del sito dove verrà costruito l’impianto specializzato nell’allevamento di vitelle e manze è stato fatta rivolgendo grande importanza verso lo smaltimento delle deiezioni che verrebbero prodotte dai 12.000 giovani animali allevati nel centro“. Quindi, obbligati dalla legge per-
chè hanno superato il carico per ettaro di liquame e letame in Emilia e Romagna, loro che fanno? Liberano lì, e con soldi pubblici, ettari da piscia e cacca di manze per produrre solo carne e latteì, e trasferiscono da noi sostanzialmente piscia e cacca, occupando ettari. Si legge ancora a pagina 9: “Come vediamo in seguito, la Regione Molise e la confinante Puglia sono costituite perlopiù da aree non vulnerabili secondo la direttiva nitrati e, all’interno dell’Accordo di Filiera stipulato con gli agricoltori del luogo, lo spandimento del letame sui loro terreni, viste le estensioni interessate,costituisce un’opportunità di creare economie di scala e sinergie fra il centro e questi ultimi anzichè una minaccia”. Come dire: lì sono pieni, quindi per produrre svuotano; noi ci possiamo riempire e, perciò, ci riempiono senza produrre nulla!Però con piscia e letame si fa sinergia tra il rancho e i contadini che se la pigliano!! Così a pagina 10: “Infatti una stalla media di 100 vacche in lattazione in base alla Direttiva 91/676/CEE la nostra stalla media ne-
cessita in zona vulnerabile (dove c’è la maggior concentrazione di stalle) di: 0,49 ettari per ogni vacca e di 0,21 ettari per ogni vitella o manza. Come si evince dai dati sopra riportati, un allevatore medio italiano che decide di esternalizzare la rimonta presso il centro specializzato “Granmanze” potrebbe liberare 18 ettari su cui gravano le deiezioni degli 84 giovani animali“. Se tanto mi da tanto ogni 84 animali servono 18 ettari per spandere letame. Quindi 12.000 manze:84 manzex18 ettari= 2.571 ettari a rotazione!!! Ancora a pagina 11: “Quindi un risultato tangibile per gli allevatori che opterebbero per questa soluzione è la possibilità di avere mediamente un 30% di produzione in più senza fare alcun tipo di investimento materiale in strutture, terreni, impianti, macchine“. Quindi: a loro il 30% di produzione in più senza alcun tipo di investimento; a noi l’investimento ma per smaltire liquami e letami e per godersi in un’ampia parte di territorio regionale il profumo emanato!
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5 novembre 2013
Buon lavoro della Protezione civile con la collaborazione del corpo Forestale dello Stato, dei vigili del Fuoco e delle associazioni di volontariato
Fatto il punto sulla stagione 2013: meno incendi, più boschi Capita spesso che i nuovi amministratori vestano i panni della festa per ciò che riescono a raccogliere da chi li ha preceduti, ma mai che ne facciano menzione o ne riconoscano l’operato
Un ottobre particolarmente caldo ha condizionato l’incontro del consigliere regionale delegato alla protezione civile, Salvatore Ciocca, con il direttore protempore dell’Agenzia, Alberta De Lisio, e con i vertici del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco e il responsabile Soup della Protezione Civile, per fare il punto sulla campagna antincendio 2013 appena conclusa. Lo ha condizionato suggerendo ai partecipanti di prendere in seria considerazione le variazioni climatiche come elemento da valutare, inducendoli a ritenere necessario, ad esempio, di allestire un programma d’intervento meno rigido, sulla tempistica, di quello in essere. Per coerenza, è stato deciso di dare avvio alla programmazione antincendio 2014 fin dalle prossime settimane, di modo che ci sia tutto il tempo per migliorare la pianificazione degli interventi e delle strategie organizzative tali da assicurare una massiccia copertura del territorio e delle aree a maggior rischio d’incendio. Questo per ciò che attiene al futuro prossimo. Per gli esiti della cam-
pagna antincendio 2013, i cui risultati sono racchiusi in cifre particolarmente confortanti (404 incendi su una superficie totale di 594 ettari), da parte di tutti è stata espressa piena soddisfazione. Il dato numerico, infatti, attesta l’abbassamento del fenomeno (nel 2007 gli incendi monitorati sono stati 823 e gli ettari di terreno 3910 ettari; nel 2008, 642 incendi e 1336 gli ettari; nel 2009, 451 incendi per 446 ettari; nel 2010, 739 incendi per 980 ettari; nel 2011, 602 incendi per 1119 ettari; nel 2012, infine, 959 incendi per 1134 ettari di superficie interessata). Il diagramma è perfettamente leggibile e dice dell’efficienza del servizio e come poterlo migliorare anche in rapporto alla mutazione climatica che, come quest’anno, ad esempio, ha dato un fine ottobre con temperature estive. E’ comprensibile che Ciocca abbia interesse ad esaltare il buon lavoro svolto dall’Agenzia con il supporto fondamentale del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco e delle associazioni di volontariato, che ogni anno collaborano
fattivamente alla campagna antincendio, nonché di creare i presupposti per migliorarlo. Ma, come è stato riconosciuto nel riportare i dati statistici delle recedenti campagne, è chiaro che il buon lavoro svolto e i buoni risultati ottenuti sono il frutto della impostazione data al servizio e portata avanti con molta applicazione da chi, fin dal nascere, ha gestito e diretto l’Agenzia regionale della Protezione civile. Capita spesso che i nuovi amministratori vestano i panni della festa per ciò che riescono a raccogliere da chi li ha preceduti, ma mai che ne facciano menzione o ne riconoscano l’operato. Per cui tocca al cronista provvedere a distinguere il vecchio dal nuovo, e i meriti dai demeriti. Che in prospettiva si possano migliorare gli interventi preventivi contro il fenomeno degli incendi (dolosi o meno) e quindi di salvaguardare ancora meglio il grande patrimonio naturale del Molise costituito dalle aree boschive, è tutt’altro ragionamento. Decisamente favorevole a chi intende portarlo avanti. Dardo
"Ludopatia da prevenire" L'Italia dei valori per la limitazione del gioco d'azzardo
CAMPOBASSO. Il Capogruppo dell’Italia dei Valori, Carmelo Parpiglia, e il Segretario regionale del partito, Cristiano Di Pietro, hanno illustrato la proposta di legge per la limitazione del gioco d’azzardo patologico e la prevenzione della ludopatia. “Dichiariamo guerra al gioco d’azzardo – ha esordito il Delegato allo sport – nella regione con la percentuale più alta di giocatori. Si tratta ormai di una piaga sociale e occorre intervenire per prevenire, recuperare e curare i soggetti che cadono nella spirale del gioco. Basti pensare che l’azzardo è la terza impresa nazionale, con un fatturato di circa 100 miliardi di euro, cioè il 4% del Pil. Oltre 15 milioni di italiani giocano abitualmente e 3 milioni sono a rischio dipendenza. Queste cifre determinano costi sociali molto elevati a cui dobbiamo porre freno attraverso un duplice approccio”.Secondo Carmelo Parpiglia è indispensabile integrare “strumenti repressivi e meccanismi premianti. Nella legge – spiega – viene introdotto il divieto di installare nuovi apparecchi ad una distanza inferiore ai 500 metri da scuole, da centri di aggregazione sociale o sportiva, dalle strutture socio – assistenziali. Inoltre, è vietata in modo assoluto la pubblicità. Per contro – continua – intendiamo premiare i titolari di attività commerciali che disinstallano le apparecchiature per il gioco, attraverso una fiscalità premiante che i Comuni possono decidere di concedere. Da parte nostra, aumenteremo l’aliquota Irap a carico di chi non rinuncerà alle slot machine”.
Province in campo per salvarsi Anche il personale delle istituzioni pronto alla mobilitazione CAMPOBASSO. Questi sono giorni cruciali per le Province. Il Parlamento è alle prese con la discussione del Disegno di Legge sulle Città Metropolitane, sulle Province e sulle Unioni e fusioni di Comuni, e nulla è dato per scontato. Nell’audizione con gli esperti costituzionalisti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, cui ha preso parte anche l’Upi, i professori interpellati hanno evidenziato ai parlamentari presenti tutte le gravi criticità presenti nel testo del DDL. Un testo che è stato da loro definito incostituzionale, disarticolato, confuso, foriero di nuovi inevitabili conflitti istituzionali. Queste affermazioni non sono cadute nel nulla, anzi, hanno scosso i deputati dei
diversi partiti. “Questi primi timidi segnali di dubbi sul Disegno di Legge - sostiente il presidente nazionale dell’Upi — ci impongono di proseguire in questi giorni con la massima determinazione nel portare avanti la nostra azione e fare luce sulla tanta propaganda che continua ad essere propinata sulle Province. In queste settimane abbiamo ricevuto da moltissime Province documenti sottoscritti da voi dipendenti nei quali si chiedeva all’Upi di organizzare momenti di incontro a livello nazionale per potere giungere ad un confronto con le rappresentanze dei dipendenti su una riforma che avrà un impatto pesantissimo sul personale.
Accogliendo con piacere questa richiesta abbiamo deciso di riservare a questo tema e ai riflessi che la riforma delle Province avrà sugli oltre 56.000 dipendenti la sessione pomeridiana del dibattito dell’Assemblea Nazionale delle Province (che si terrà a Roma oggi presso il Teatro Quirino - Via delle Vergini, 7) che inizierà alle ore 14,00. I dipendenti e le loro rappresentanze sono quindi inviati ad intervenire all’Assemblea , per portare il proprio contributo diretto al confronto che si avrà con il Governo, il Parlamento e le organizzazioni sindacali e manifestare a livello nazionale le ragioni delle forti preoccupazioni per il loro futuro lavorativo che sono state in questi mesi evidenziate nelle assemblee territoriali, nei documenti e nelle lettere aperte”.
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5 novembre 2013
C’è più di qualcosa che lascia supporre che a fianco dell’economia in crisi vegeti e ne prosperi un’altra che mostra segni di floridezza
Il Molise nel mirino
della Camorra Da chi studia la Camorra (e corre pericolo) un avvertimento al Molise: la longa mano della malavita organizzata avrebbe scelto il nostro territorio per tenersi al riparo, per avvantaggiarsi delle condizioni ambientali locali, per mimetizzarsi nell’economia dei colletti bianchi e della distruzione commerciale. Si parla di crisi, di comparti produttivi a rischio di crollo, di penuria di risorse finanziarie e però Campobasso annovera decine di banche, decine di iper e super mercati, una zona industriale che tutto traduce, tranne che stia in difficoltà: crescono e non diminuiscono le insegne. Il Molise è stato occupato dai produttori di energia alternativa (soprattutto l’eolico) su cui gravano non pochi sospetti che a governarla nella sua azione speculativa e aggressiva siano appunto associazioni poco raccomandabili. Per non dire del tentativo (fallito?) di entrare nel Molise a vele spiegate con il problema dei rifiuti. Oggi sappiamo che tra le province di Caserta ed Isernia la Camorra ha fatto il suo sporco lavoro di interramento di rifiuti tossici. Pertanto c’è qualcosa che non
di Massimo Dalla Torre “La morte corre lungo le strade Molisane”. Questo, è il titolo di un articolo che potrebbe apparire sulle prime pagine di un giornale qualsiasi, non necessariamente locale, in quanto, le rivelazioni del pentito Schiavone appartenente al clan di Sandokan stanno facendo il giro delle redazioni, ma soprattutto dei social-network. Rivelazioni che, a dir la verità, non dovrebbero lasciare stupiti, perché se la memoria non c’inganna qualche anno fa furono scoperti alcuni terreni contaminati nel basso Molise. Terreni in cui si coltivavano regolarmente prodotti orto-frutticoli che finivano, anzi finiscono, sulle nostre tavole nonostante la pericolosità che si nasconde nel sottosuolo. Terreni vittime e complici di un traffico durato anni, al centro di inchieste televisive come quelle condotte e affrontate dal collega Domenico Iannacone che è tornato sull’argomento, che fanno gridare allo scandalo e ha messo in allarme i palazzi della politica che, hanno costituito una task-force pur di fare chia-
funziona, che non collima con le analisi economiche che questi rischi li escludono e non li prendono in considerazione. La legalità nel Molise si affievolisce ogni giorno di più attraverso l’espansione di attività illecite dietro sigle societarie anonime, srl, consorzi o denominazioni apparentemente innocue. C’è n’è abbastanza per supporre che a fianco dell’economia in crisi ne vegeti e prosperi un’altra che mostra segni di floridezza. Da chi studia la Camorra (e corre pericolo) a noi molisani viene detto di aprire gli occhi, di alzare il livello di attenzione, di evitare contaminazioni economiche e culturali con quella gente. Segnali di pericolo non mancano, perché non solo l’uomo della strada si guardi intorno quanto, invece, si allerti il sistema di controllo e di sicurezza. Di questa necessità non molto tempo s’è fatto portavoce l’assessore regionale Petraroia con questa dichiarazione: “Per accertare le nuove catene di controllo su parte dell’economia molisana sarebbe sufficiente se-
guire l’andamento delle aste fallimentari o i passaggi di proprietà delle imprese”. Lo si fa? Se lo si fa, lo si sta facendo a fari spenti e a basso volume. Storicamente il Molise, per le sue ridotte dimensioni geografiche e demografiche ha patito una presenza deficitaria (nel numero) delle Forze dell’ordine. I tempi sono cambiati, ma non è cambiata, purtroppo, la dotazione delle Forze dell’ordine. Il territorio, per le sue caratteristiche orografiche e ambientali (così care alle ditte di impianti eolici), è diventato terreno fertile per malavitosi di ogni risma e di ogni caratura. Da ciò balza evidente la necessità che si allarghi il cerchio della collaborazione istituzionale, si operi con la dovuta professionalità e con dovizia di mezzi e di uomini per salvaguardare la sicurezza e per combattere meglio le organizzazioni malavitose che stanno aggredendo il Molise. Naturalmente, anche la coscienza civile dei cittadini è chiamata a fare la sua parte. Molise sveglia! Dardo
Le mani del malaffare sul Molise:
corridoio per facili traffici
rezza su quanto accade. Una commissione che indagherà e porrà rimedio allo scempio che ci vede in cronaca da qualche giorno. Mentre i palazzi della politica si domandano e s’interrogano sul perché è potuto accadere tutto questo, la magistratura continua il proprio operato che, a dir la verità, non si è mai interrotto, tant’è che il procuratore della Repubblica di Isernia Paolo Albano, ha intensificato l’azione per mettere fine al traffico di sostanze che inquinano un lembo di terra, individuato nel Venafrano, della ventesima regione d’Italia. La quale, si è svegliata dal letargo che la portava a credere di vivere in un giardino fiorito senza sapere che viviamo in un
“giardino malato” come lo definirebbe Giacomo Leopardi che appellò la sua Recanati “Borgo selvaggio”, appellativo, che, consentiteci di appropriarci della definizione, in questo momento si può adattare al Molise. Regione un tempo virtuosa che, come abbiamo avuto modo di scrivere, è corridoio di passaggio del malaffare dove la commistione tra delinquenza organizzata, gruppi di potere e soprattutto interessi economici, fuori dalla portata dei cittadini, è l’humus su cui prolifera “la dissolvenza” di una identità che, visto gli accadimenti, è realtà. Identità “disciolta e inquinata” come i terreni “compromessi” causa le sostanze che ci avvelenano e che mettono in allarme, a dir la verità in ri-
tardo, chi, forse pur avendo sentito dire che certe cose accadevano, perché se ne è parlato da sempre, ha cercato di allontanare lo spettro contraddistinto da un triangolo giallo e nero. Colori che il Molise ha imparato a conoscere tant’è, che si possono vedere soprattutto di notte quando si superano i mezzi che trasportano “il killer silente”, perché impressi sugli portelloni posteriori a volte neanche sigillati. Disseminatori di morte che corrono veloci lungo le direttrici che ci collegano con altre realtà “malate terminali”. Una corsa che, se non sarà arrestata in tutti i sensi, scaricherà chissà ancora per quanto tempo “il non futuro” specialmente quello delle nuove generazioni.
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Campobasso
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EMERGENZA AMBIENTE.
Durante: “Nessuna sorpresa, Regione inadempiente” Individuare, verificare e accertare con immediatezza e puntualità. La Giunta regionale interviene per dare risposte a tutti i cittadini molisani alla luce dell’allarmante quadro emerso dalla pubblicazione dei verbali desecretati dell’audizione del pentito Carmine Schiavone. Il consigliere provinciale di Costruire Democrazia Michele Durante prende atto dell’istituzione di un gruppo di lavoro che dovrà individuare le aree del Molise teatro del presunto sversamento di rifiuti tossici ma non può fare a meno di evidenziare alcuni aspetti che, al di là di quello che Durante definisce “finto stupore” istituzionale per le dichiarazioni di Schiavone, non possono essere tralasciati. Il mancato rispetto da parte della Regione della normativa europea, nazionale e lo-
cale in tema ambientale è uno dei punti focalizzati da Durante . Una carenza denunciata dal gruppo Costruire Democrazia già un anno fa e che ora torna con prepotenza alla ribalta alla luce del’operazione verità annunciata dalla Giunta regionale. “Se da un lato, quindi – ha affermato Durante - devono essere resi pubblici i documenti intercorsi tra il Governo nazionale e regionale riguardanti la presenza in Molise di rifiuti tossici, dall’altro non si può dimenticare che la Regione deve rispettare la normativa e adempiere al decreto legislativo 155 in attuazione della direttiva europea relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa che prevede la zonizzazione dei territori e la legge regionale numero 16 del 22 luglio 2011 che prevede “In via straordinaria di demandare alla Giunta regionale la competenza di approntare con somma urgenza un Piano straordinario di accertamento, verifica e bonifica circa i rischi ambientali e sanitari presenti nel territorio regionale con priorità per le emergenze dell'area venafrana e del Basso Molise; così – ha continuato l’esponente di Costruire Democrazia – mentre ci si stupisce delle dichiarazioni di Schiavone ci si dimentica che ad oggi la Regione Molise risulta del tutto inadempiente ri-
spetto all’attuazione degli obblighi di legge previsti dalla legislazione comunitaria, nazionale e anche regionale, peraltro di recente adozione e che, dunque, ora più che mai, è opportuno mettersi in regola dando corso alle norme e, soprattutto, sospendendo tutti i procedimenti di autorizzazione, emanati o in corso, relativi a impianti industriali inquinanti sul territorio molisano. in corso su impianti energetici e allevamenti intensivi”. Le reiterate violazioni di legge del Molise in materia ambientale non sono una novità e nel marzo del 2012 è stato il ministro dell’Ambiente Clini a farle emergere con una nota di diffida invita al Governo Iorio. “Da allora la situazione non è affatto migliorata - ha proseguito Durante - anzi, proprio alla luce dei pesanti crimini ambientali che mettono in relazione le ecomafie e il Molise, è arrivato il momento di fermare tutto e mettersi in regola nella convinzione che il modello di sviluppo per il futuro della nostra regione, l'unico perseguibile, è quello che deriva dalla tutela dell'ambiente e del territorio, per sfruttarne e implementare le sue potenzialità turistico ricettive e la produzione agroalimentare di qualità". Teresa Manara
Respinta la mozione proposta dall’opposizione: Vis a Vis”: l’arte moderna risiede ad Oratino Nessuna modifica al regolamento cimiteriale (dal 5 novembre) Porte chiuse ai non residenti
Il gruppo di opposizione “Partecipazione e Rinnovamento” ha espresso ancora disappunto e stupore per la scelta della maggioranza che ha respinto la prima mozione relativa alla modifica del nuovo regolamento cimiteriale, approvato nello scorso mese di aprile, nella parte che regola la concessione della sepoltura privata ai non residenti, adducendo come motivazione la necessità di evitare azioni speculative da parte dei richiedenti. Avendo i consiglieri di minoranza raccolto lagnanze riguardo alla decisione di concedere la sepoltura privata ai cittadini non residenti che abbiano compiuto i 60 anni di età e solo nel caso in cui abbiano un parente entro il II grado residente nel Comune di S. Elia a Pianisi, hanno voluto proporre l’adozione di altri criteri meno limitativi per la richiesta di tale concessione, come il riconoscimento di un vincolo significativo, di un legame affettivo (come un semplice rapporto di parentela, di affinità o di amicizia) o patrimoniale (in ragione del quale, inoltre, sono sottoposti periodicamente a regolare pagamento di tributi comunali) con il Comune santeliano o la comunità. Estendo la possibilità anche a casi eccezionali di morte prematura. L’opposizione ha disapprovato l’atteggiamento di chiusura e di insensibilità della maggioranza, sottolineando che è necessario rinsaldare e salvaguardare i rapporti con i concittadini che oggi vivono fuori dal comune (costretti a fare la valigia per
cercare lavoro altrove),non solo attraverso manifestazioni esteriori e di richiamo che esaltano l’origine comune, ma anche attraverso un’ospitalità più concreta e vera. Non è pensabile che si riservi tanta premura solo alla sistemazione degli extracomunitari e poi si ignori quel immenso patrimonio di valori e tradizioni che ci accomunano a tanti santeliani non residenti! Secondo il consigliere Biagio Faiella “Rifiutare a priori la sepoltura a chi ha sempre avuto legami di qualsiasi genere con Sant’Elia a Pianisi, limitandola ad un rapporto di parentela di II grado, ci sembra una vera esagerazione; significa fare un grave torto a tante persone che, pur abitando lontano, amano profondamente il loro paese d’origine. Da precisare – ha aggiunto – che questo modo di fare non è mai appartenuto alla nostra comunità e che, inoltre, non sono stati molti coloro che in passato hanno scelto di dimorare nel nostro cimitero dopo la morte; crediamo che non sarebbero numerosi neanche in futuro, in quanto ognuno ha coltivato i propri interessi, sicuramente ha messo su famiglia, in altri luoghi”. Immotivato ed ingiustificato, infatti, secondo l’opposizione il timore della maggioranza, che intravede l’intento di speculazione in chi, invece, dimostra di essere fiero di avere le sue radici in un paese come Sant’Elia a Pianisi, portandolo sempre nel cuore insieme al desiderio di ricongiunsi prima o poi alla sua terra d’origine.
Oratino, residenza d’artista: è l’ultima valida iniziativa dell’amministrazione comunale che governa uno dei paesi più belli e gradevoli del Molise, in collaborazione con l’associazione culturale “Limiti Inchiusi” e col patrocinio della Provincia di Campobasso. Dove, tra l’altro, l’arte è di casa, essendo luogo natale di pittori e scultori di fama, portati alla ribalta dall’opera documentale di Dante Gentile Lorusso. Ad Oratino nei giorni scorsi, con la partecipazione eccessiva e, crediamo, immotivata, se strettamente collegata al significato culturale della manifestazione, di personaggi politici, c’è stata la presentazione “Vis a Vis – artists in residence projecit”: programma di residenza per artisti che per obiettivo ha la promozione dell’arte contemporanea e la valorizzazione del contesto territoriale in cui va a collocarsi. La seconda edizione, curata con maestria da Silvia Valente, si tiene dunque a Oratino che ospiterà, a partire dal 5 novembre, e per un mese, la pittrice molisana Barbara Esposito, quindi, a seguire, la scozzese Morwenna Kearsely e il sudafricano Martin Elden. Un modo straordinariamente efficace di coniugare l’arte moderna, le sue più valide espressioni, e il territorio con le sue peculiarità, tale da renderli interconnessi. Difatti, l’artista ospitato dalla comunità di Oratino studierà e rifletterà sul contesto di riferimento, “analizzando gli aspetti di varia natura attraverso un’azione diretta e partecipata, priva di filtri e caratterizzata da una reale presenza fisica sul territorio”. Lato oltremodo interessante è la realizzazione di un’opera d’arte da lasciare al comune, “sintesi e rielaborazione delle analisi condotte durante il periodo di permanenza dell’artista”. Scrive saggiamente la Valente, “L’arte contemporanea diventa così la chiave d’accesso alla riscoperta del patrimonio locale, favorendo una continuità creativa in linea con la tradizione, ma capace di innescare una serie di sinergie con il territorio e con i fruitori, con l’auspicio d costruire nel tempo una vera e propria rete di opere d’arte contemporanea collocate sul territorio”. Iniziativa interessante, concreta, incisiva che per Oratino, per la sua storia e per le sue tradizioni dell’arte pittorica e scultorea, è un’ulteriore occasione d’arricchimento sul piano culturale e della sensibilità verso il moderno. Apprezzabile l’impegno dell’associazione “Limiti Inchiusi” nel percorrere con crescente credito e consenso la strada che dovrebbe portare il Molise a collegarsi ai circuiti artistici internazionali. “Vis a Vis”, una circostanza da tenere presente in agenda e da seguire da vicino, con interesse. Dardo
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Campobasso
5 novembre 2013
Proposte giuste del consigliere Ambrosio ma tremendamente tardive.
Programmazione popolare e rendicontazione sociale per rompere il muro della diffidenza dei cittadini nei confronti degli amministratori
Se un difetto hanno le iniziative politiche e amministrative del consigliere Michele Ambrosio è quello di essere tardive. Cioè, di essere state prese e presentate con ritardo rispetto alle necessità che rilevano e che vorrebbero risolvere, oppure rispetto alle novità che vorrebbero inserire nella vita amministrativa e sociale della città. Comunque vanno apprezzate per l’impegno che presuppongono, per la sensibilità che fanno trasparire da parte del proponente e per gli effetti benefici che si propongono di sviluppare nella coscienza civile collettiva se accolte e fatte proprie dall’amministrazione di Palazzo san Giorgio. Ultime in ordine di tempo la proposta di introdurre nel sistema amministrativo lo-
Lettera Aperta.
cale la programmazione popolare e la rendicontazione sociale allo scopo dichiarato (e dimostrato) di “predisporre un percorso condiviso che porti all’adozione del bilancio “partecipativo” e del bilancio “sociale”
(quest'ultimo da inserire nello Statuto)”.Visti da vicino, i due elementi d’innovazione darebbero questi risultati: Con il bilancio “partecipativo” i cittadini e le rappresentanze sociali avrebbero la possibilità concretamente diretta di inserire nelle pieghe
Ma nessuno si interessa della corsa Campobasso-Foggia? Mercoledì 30 ottobre 2013, si è verificato un ulteriore, increscioso, episodio sulla tratta Campobasso-Foggia. Facciamo un passo indietro. Con l’apertura dell’anno scolastico si è riproposto il problema dei circa 30 studenti che da San Bartolomeo in Galdo scendono sulla statale 17 per prendere l’autobus FoggiaCampobasso. L’anno scorso il problema fu affrontato con un accordo SITA-Metauro che prevedeva il raddoppio della linea FG-CB con un mezzo della Metauro, che è risultato utile anche per tamponare l’aumento dell’afflusso delle utenze “universitarie”. Una precisazione, oggi la linea in questione è utilizzata oltre che da studenti e lavoratori anche da chi si reca a Campobasso per effettuare esami diagnostici, visti i ridotti tempi di attesa, e da chi, arrivato a Campobasso, prosegue con il treno per Roma, visti i minori costi. Quest’anno, invece, il tutto è gestito in modo estemporaneo, a discrezione degli autisti. Da Foggia è presente un autobus, definito “di supporto”, che visto l’andamento di questi ultimi due mesi, sembra essere regolato dall’autista di turno piuttosto che da un preciso ordine di servizio. Si elencano di seguito alcune situazioni registrate:
1) alle volte parte da Foggia e prende gente in attesa alle fermate lungo la strada; 2) alle volte parte da Foggia e non fa salire nessuno lungo la strada ed a Lucera, in base alla presenza di gente, si ferma o prosegue sino al benzinaio dove avviene il cambio dell’autista; 3) alle volte non si vede né a Foggia, né a Lucera ed appare al benzinaio; 4) alle volte parte da Foggia, prima dell’autobus di linea, lo anticipa come orario, non ferma al benzinaio ed, anticipando anche al bivio di San Bartolomeo, non raccoglie tutti gli studenti. Da Campobasso altre situazioni. Abbiamo ogni giorno un autobus che serve soprattutto gli studenti di San Bartolomeo che alle volte arriva fino al bivio di San Bartolomeo, alle volte, fino al benzinaio dove avviene il cambio, alle volte, fino a Lucera, in base all’afflusso della giornata. Il problema è che questa gestione “estemporanea”, in caso di molto afflusso, comporta una serie di situazioni spiacevoli. A tutto questo aggiungiamo che l’autobus di linea ha più di un sedile rotto, non sempre presenta condizioni igieniche sufficienti e, in alcuni mezzi, ci piove dentro. Il 30 ottobre 2013, ultimo giorno di lezioni
universitarie in vista del ponte delle festività di Ognissanti e Commemorazione dei defunti, la SITA ha proseguito nell’atteggiamento miope e di indifferenza. Risultato: entrambi gli autobus hanno viaggiato con gente in piedi fino a Lucera, dove l’autobus “di supporto” ha terminato la sua corsa, obbligando i passeggeri diretti a Foggia a spostarsi con i propri bagagli sul già pieno autobus di linea, che è arrivato a Foggia, in ritardo, e più simile ad una scatola di sardine che ad un mezzo di trasporto pubblico interregionale, Adesso basta. Noi lavoratori paghiamo un abbonamento mensile, non di poco conto, per un servizio part-time, visto che copre solo una parte della giornata e ci costringe, ogni settimana, due volte su tre, ad organizzarci con i mezzi propri e non riusciamo più a sopportare i disagi espressi sopra. Pertanto, abbiamo deciso di non utilizzare più il mezzo pubblico ed organizzarci di proprio conto. Visti i risultati nulli delle innumerevoli precedenti segnalazioni, non abbiamo altro strumento per dissentire da questo comportamento scellerato! De Troia Raffaele, Guiducci Nicola, Matrella Luciano e Zolla Annamaria
del bilancio comunale una voce specifica e il relativo stanziamento per essere realizzata. Vale a dire, scegliere e realizzare un intervento, proporre una scelta programmatica, interferire attivamente nell’uso e nella destinazione di una parte delle risorse
comunali. Analogamente – dice Ambrosio - , il bilancio sociale consentirebbe di avere dall’amministrazione comunale (in modo sintetico, chiaro e trasparente) i numeri e le cifre dei documenti contabili. Cioè, “come vengono utilizzate le risorse pubbliche e la miriade di tasse, tributi, tariffe, sanzioni e balzelli vari, che i cittadini versano direttamente o indirettamente nelle casse comunali”.Beh, questa sarebbe una piccola rivoluzione sociale, ancorché un obbligo per gli amministratori nei confronti dei cittadini. “Due strumenti – secondo il consigliere - per concretizzare la reale partecipazione alla vita amministrativa della gente, per recuperare il patrimonio di intelligenze, competenze, sensibilità e conoscenze di cui è ricca la società civile, per invertire il trend della diffusa disaffezione che si registra verso le istituzioni”. Impossibile dargli torto. Dardo
Donazione sangue, riconosciuto il diritto In Senato è passata la legge sulla giornata di lavoro per i donatori
CAMPOBASSO. Per tranquillizzare tutti quei donatori preoccupati per le voci che si erano sollevate in base al decreto del ministro Fornero, il Presidente dell’Avis Eugenio Astore comunica che il Senato nella seduta del 29 ottobre ha approvato definitivamente l’emendamento che estende la definizione di “prestazione effettiva di lavoro” anche alle giornate dedicate alla donazione di sangue ed emocomponenti. La votazione complessiva sul DDL recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obbiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (ddl n.1015-B) ha avuto 174 voti favorevoli, 53 contrari e un astenuto. Grazie all’impegno dell’AVIS Nazionale e di tutte le associazioni di donatori è stato ripristinato in via definitiva il riconoscimento ai fini pensionistici delle giornate di donazione di sangue ed emocomponenti, come previsto dalla legge 219/05. “Per il raggiungimento di questo non semplice traguardo, ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’AVIS Vincenzo Saturni, è doveroso ringraziare tutti coloro, volontari delle nostre sedi, esponenti della società civile, parlamentari e membri del governo, che a vario titolo ci hanno sostenuto. Con soddisfazione di tutti siamo arrivati in tempi brevi ad una risoluzione definitiva del problema, che ha sanato un’ingiustizia e ha ribadito il valore etico e sociale della donazione, un gesto semplice e generoso che i nostri volontari mettono in atto ogni giorno.”
ISERNIA
ANNO IX - N° 125 - MARTEDÌ 5 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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Cimitero per cani, 50mila euro Isernia
ISERNIA. Gli amanti degli animali esulteranno. Nel piano triennale delle opere pubbliche il Comune ha previsto anche un cimitero per animali. In questo senso l’ente di Palazzo San Francesco ha già deciso di richiedere 50mila euro alla Regione Molise. Una iniziativa a prova di polemica. L’ente di Palazzo San Francesco ha già cominciato i lavori di completamento al cimitero cittadino. Dunque, non può essere accusata di alcunché. Oltre agli interventi al campo santo di Santo Spirito (con la costruzione di nuovi loculi), dunque, il Municipio ha pensato davvero a tutti.
5 novembre 2013
E' la somma chiesta dal Comune di Isernia alla Regione
'Asilo nido “Ape Maia” Il Comune di Agnone inaugurerà la struttura nella mattinata di domani AGNONE. Oltre duecento metri quadri di superfice, quattro operatrici altamente professionali, 27 bimbi frequentanti, secondo i risultati della preiscrizione. I numeri dell’Asilo Nido “Ape Maia” non dicono tutto sull’importanza sociale che questa realizzazione, riveste per l’intero Ambito Sociale altomolisano. “Si tratta di un momento in qualche misura storico per Agnone e l’Alto Molise – è la dichiarazione di Maurizio Cacciavillani, vicesindaco di Agnone – un altro passo avanti verso la realizzazione del progetto “Agnone Comune Virtuoso” che lanciammo nel 2010. L’Asilo Nido che accoglierà bimbi a partire dai tre mesi di vita, amplia e integra la preesistente Sezione Primavera fornendo garanzia di stabilità del servizio a tutte le coppie che lavorano avendo bimbi piccoli. Si tratta di un salto di qualità di quei servizi alle Famiglie e alla Persona che determinano la qualità della vita di un luogo. Uno di quegli elementi che fanno decidere la residenza di una famiglia qui o altrove. Un contributo, dunque, anche alla lotta contro il depauperamento demografico delle nostre Comunità. Senza contare - conclude Cacciavillani – il consolidamento s di quattro e forse anche cinque posti di lavoro.” Finanziato dalla Regione Molise, attraverso l’Autorità di Ambito Sociale, e gestito dalla Cooperativa “Ricreattivamente” di Agnone, l’Asilo Nido “Ape Maia” osserverà i seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 08.00 alle 16.00.
“A noi non ci pensa nessuno” A parlare sono gli ex dipendenti della Ittierre ISERNIA. "Nulla da dire sull'operato della Regione compresi Sindaco e Prefetto", commentano gli ex dipendenti della Ittierre, ormai in mobilità da circa un'anno. "Da anni scriviamo sui giornali locali denunciando l'operato di questo signor Bianchi , da anni denunciamo il trattamento che ci hanno riservato i sindacati, da anni denunciamo la perdita del lavoro , ma a quanto pare nessun si è accorto che "noi abbiamo perso il posto di lavoro". Davvero apprezzabile da parte nostra , quello che state facendo per i lavoratori ittierre rimasti in forza, almeno questa volta non si fa finta che va tutto bene. Lieti di aver appreso dalle vostre bocche che bianchi non è la persona adatta , che bianchi non vuole bene ne ai dipendenti , ne all'ittierre, cosa chiara e palese sotto gli occhi di noi tutti.Vorremmo ribadire per l'ennesima volta che NOI abbiamo perso il nostro lavoro, e quando spesso venite intervistati vi vediamo preoccupati per 450 posti di lavoro e che farete di tutto per salvarli,siamo pienamente d'accordo ma vorremmo rettificare il numero di posti di lavoro 450 a rischio e 200 ormai già persi. Non vogliamo immaginare che voi pensiate che nel frattempo ci siamo impiegati, assolutamente no rispondiamo , e vorremmo ricordare che anche noi facciamo parte di questa Regione , che purtroppo anche noi nonostante abbiamo perso il lavoro continuiamo a pagare le tasse. Non ci sono lavoratori di serie a e lavoratori di serie b, nessuno per noi ha preso una posizione , nessuno per noi ha speso parole , eppure sapevate che 200 dipendenti della ittierre hanno perso il lavoro in maniera illegittima. Gli unici risultati ottenuti al momento sono stati totale indifferenza da parte della passata amministrazione e da parte vostra che dire neanche una parola .... anche i nostri erano posti di lavoro".
Lite per una donna, accoltellato un 45enne La Polizia ferma tre rumeni ritenuti responsabili della lite ISERNIA. Personale pattugliante e della squadra di polizia giudiziaria della Questura di Isernia, diretta dal v.q.a. Paolo Mancino, dopo una laboriosa e capillare indagine rintracciava e denunciava, a Teano, 3 uomini di nazionalità rumena, che nella notte si erano resi responsabili di una rissa con italiani, all’interno del locale chiamato “Osteria la vecchia cava”, ubicato a Sesto Campano. La colluttazione, molto cruenta, scattata probabilmente per futili motivi, coinvolgeva diversi avventori del locale ed al placarsi degli animi si lamentavano 4 feriti, tutti residenti a sesto campano e tutti costretti a ricorrere alle cure del p.s. dell’ospedale di Isernia; al piu’ grave, i sanitari, rilasciavano una prognosi di 30 gg., mentre, un altro, veniva refertato per una ferita da arma da taglio. Le indagini degli uomini della sezione Polstrada di Isernia hanno avuto l’incipit con la segnalazione della targa parziale di un’autovettura con la quale i rumeni si erano allontanati ad alta velocita’ dal luogo della
rissa. Facendo i riscontri incrociati con le banche dati, si e’ riusciti a venire a capo dell’intestatario del veicolo, residente appunto in una frazione di Teano; luogo ben presto raggiunto dagli investigatori i quali, dopo varie ricerche, riuscivano a rintracciare l’uomo una frazione quasi disabitata della citta’ campana. Il rumeno, colto di sorpresa dall’arrivo degli agenti, non opponeva resistenza e subito ammetteva di aver partecipato alla rissa notturna unitamente a 2 suoi fratelli, anch’essi individuati grazie ai racconti dei testimoni presenti nel locale, all’interno del casolare dove convivevano.
La perquisizione di quei luoghi e delle autovetture permetteva di rinvenire e sequestrare un coltello a serramanico ed in bastone in legno a mo’ di manganello. I 3 indagati, due dei quali con precedenti specifici per rissa, venivano quindi portati negli uffici della sezione polstrada di Isernia e denunciati all’a.g. per rissa aggravata, lesioni personali e detenzione di armi atte ad offendere inoltre, l’autovettura rintracciata, era sequestrata in quanto il proprietario esibiva tagliando e certificato di assicurazione falsi. Insieme ai rumeni, denunciati anche 4 italiani, cui si aggiungeva un altro rumeno rintracciato ieri mattina.
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Termoli
5 novembre 2013
Pesca, emesso il decreto per cassa integrazione in deroga TERMOLI - Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha licenziato il decreto che attiva la Cigs per l’anno 2013 e sblocca i pagamenti delle istanze riferite alle annualità pregresse presentate nei termini. La Cassa integrazione è erogata, secondo le disposizioni in materia, al personale imbarcato, dipendente e socio lavoratore delle imprese di pesca interessate dallo stato di crisi. Il trattamento di integrazione salariale è riconosciuto in tutte le situazioni di crisi del settore, anche collegate ai periodi di fermo biologico, in cui si renda necessario sospendere l’attività lavorativa per cause non imputabili al datore di lavoro e, comunque, per un periodo non superiore al numero di giornate retribuite al lavoratore nel corso dell’anno precedente. L’accesso alle misure di sostegno al reddito potrà avvenire sulla base di specifici accordi, comprensivi degli elenchi nominativi dei lavoratori beneficiari, sottoscritti dalle Parti sociali presso le locali Autorità marittime. Le istanze dovranno indicare il numero delle ore di effettiva sospensione per ogni lavo-
Pesca, contributi a sostegno dei commercianti al minuto di prodotti ittici
ratore e dovranno essere presentate agli uffici INPS competenti per territorio entro e non oltre il 15 gennaio 2014: l’onere complessivo a carico del Fondo Sociale per l’Occupazione e Formazione è di 30 milioni/di euro. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale viene incaricato dell’ammissione ai trattamenti, nei limiti delle risorse assegnate e dell’erogazione delle prestazioni di Cassa integrazione guadagni, provvedendo entro il mese di marzo 2014 al monitoraggio ed alla quantificazione della previsione di spesa necessaria per effettuare i pagamenti di competenza 2013.
TERMOLI – Sospiro di sollievo anche per i commercianti al minuto di prodotti ittici. Sul Bollettino Ufficiale della Regione Molise, è pubblicato il bando per la concessione di contributi. La Giunta regionale, su inpegno degli assessori alla Pesca produttiva e Politiche dello sviluppo economico, rispettivamente Vittorino Facciolla e Massimiliano Scxarabeo, ha sostituito il bando approvato con Delibera di Giunta N. 90 del 15 febbraio 2013, riapprovando gli schemi di bando per la presentazione delle richieste di agevolazioni e i criteri per la concessione di contributi e l'erogazione dei benefici. Le risorse finanziarie disponibili per le iniziative previste dal bando, il cui contributo aiuta a coprire i maggiori costi che gravano sui commercianti al minuto di prodotti ittici per l'approvvigionamento del prodotto in conseguenza del fermo biologico disposto dallo Stato per l'anno 2012, ammontano a 30mila euro.Ai contributi possono accedere i soggetti con sede legale ed operativa nella Regione Molise ed esercenti l'attività di commercio al dettaglio, in sede fissa o su aree pubbliche, di prodotti ittici freschi dell'Adriatico, che hanno compiuto almeno un esercizio finanziario di attività. Per l'ammissione al contributo, i commercianti devono dimostrare di aver effettuato almeno dodici acquisti, in date diverse e nel corso dell'anno 2012, di prodotti ittici freschi dell'Adriatico. La domanda di contributo va redatta utilizzando solo ed esclusivamente la modulistica predisposta dalla Regione Molise, disponibile presso la sede dell'Assessorato regionale alle Politiche dello sviluppo economico o scaricabile direttamente dal sito www.regione.molise.it.
Giardini pubblici di viale d’Italia, via Francia e via Inghilterra: approvati lavori di riqualificazione TERMOLI – La Giunta comunale ha approvato la proposta della ditta Momentive Performance Materials Specialties S.r.l., tesa a riqualificare alcuni giardini di proprietà del Comune di Termoli. La società operante all’interno del nucleo industriale termolese ha inoltrato infatti all’Amministrazione comunale un’apposita nota con la quale si è detta intenzionata, nell’ambito dei progetti di interazione con le comunità locali, a promuovere un intervento teso a sistemare i giardinetti ubicati su Viale d’Italia, angolo Via Inghilterra ed altri piccoli lavori sull’altro giardinetto tra Via Francia e Via In-
ghilterra. L’intervento, nella sua interezza, verrà realizzato a totale carico della Momentive, sollevando il Comune da qualsiasi impegno economico per ciò che concerne la realizzazione dei lavori di manutenzione del verde cittadino con annesso arredo urbano. All’interno dei giardinetti che saranno riqualificati non è stata prevista, inoltre, né cartellonistica pubblicitaria della ditta proponente, né occupazioni di suolo pubblico. “Questo è un classico esempio del principio di sussidiarietà – ha commentato il sindaco Basso Antonio Di Brino – che come parte politica abbiamo sempre sostenuto in tutte
TERMOLI – I consiglieri comunali Paolo Marinucci ed Erminia Gatti, in qualità di componenti della VI Commissione “Ambiente, Ecologia e Programmazione Sanitaria” hanno chiesto la convocazione della commissione per trattare due argomenti. Il primo fa riferimento agli odori pungenti e irritanti (appresi da lamentele di molti lavoratori) che si avvertono presso il Nucleo Industriale di Termoli, per verificare l’op-
le sue accezioni. Ben venga, quindi, il privato che viene in aiuto della Pubblica Amministrazione. Auspichiamo che la stessa disponibilità si possa registrare da parte di altre aziende
che operano nel tessuto produttivo locale per la gestione, ad esempio, del verde pubblico posto nelle varie zone di Termoli, o all’interno delle altre rotatorie presenti lungo le vie cittadine”.
Richiesta convocazione VI Commissione portunità di ulteriori indagini e/o approfondimento del Settore Ambiente e dell’ARPA Molise per verifiche puntuali sulla questione di eventuali inquinamenti ambientali; il secondoi argomento fa riferi-
mento alla denuncia dell’associazione Ambiente Basso Molise riguardo l’acqua rossastra e discariche abusive (con presenza di eternit) nella zona industriale di Termoli.
Vertenza vibac, nuovo incontro a Campobasso TERMOLI – Da ieri i 153 lavoratori della Vimac, fabbrica che produce nastri a desivi nel Nucleo Industriale, restano a casa ma per il momento saranno comunque renumerati dall’azienda che ha annunciato la chiusura dell’attività a Termoli. Comunque esistono possibilità di scongiurare la chiusura e dopo quello della scorsa settimana, domani mattina alle 9 si terrà un incontro a Campobasso fissato dagli assessori regionali al Lavoro e alle attività Produttive Michele Petraroia e Massimiliano Scarabeo. I due amministratori discuteranno con i rappresentanti sindacali, Rsu e direzione aziendale del possibile piano di rilancio aziendale e, tra i primi per essere concorrenziali, l’acquisto di nuovi impianti per la produzione.
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Termoli
5 novembre 2013
L’amministrazione comunale dice no al dimensionamento dell’Istituto Comprensivo
PALATA – Il sindaco Michele Berchicci e l’Amministrazione comunale, con delibera di Giunta, hanno espresso la loro contrarietà alla nuova proposta di dimensionamento scolastico della Provincia di Campobasso che prevede lo smembramento dell’Istituto Comprensivo di Palata. In una recente riunione che si è tenuta nei locali della Provincia, il Sindaco ha affermato che l’eliminazione dell’Istituto Comprensivo cittadino è funzionale solo per la creazione dei nuovi Istituti Comprensivi di Petacciato e Castelmauro. Violando così i principi che stanno alla base della formazione degli Istituti Compren-
sivi. !Quello di Palata – sottolinea il primo cittadino – funge da polo scolastico per i paesi limitrofi: per la sua posizione geografica, luogo di transito dei pullman a servizio dei paesi vicini e per la presenza di strutture scolastiche capienti e perché è già frequentato da alunni provenienti da Montecilfone, Acquaviva Collecroce e Tavenna”. Berchicci rincara la dose ricordando che con lo smembramento dell’Istituto Comprensivo di Palata, che è al servizio dei paesi montani i cui alunni dovranno recarsi a Castelmauro. Montenero di Bisaccia, Petacciato e Guglionesi, centri carenti di adeguati colle-
gamenti pubblici. Con notevoli disagio non solo per gli alunni ma anche per le loro famiglie interessate al colloquio con Presidi e insegnanti. Il Sindaco infine ribadisce: “La manifesta
Terminati i lavori per il Foro, iniziano quelli della scuola Novelli LARINO - Sono terminati i lavori al Foro di Larino, e a breve verranno ultimati gli scavi in modo che il sito possa essere conosciuto da studiosi e visitatori. “Un ringraziamento anche ai funzionari della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise – ha detto l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Michele Palmieri - che hanno dato costante apporto nella realizzazione dell’inter-
vento”. Terminato un lavoro ne riprende immediatamente un altro. Infatti l’amministrazione comunale ha sottoscritto con l’impresa il contratto di appalto per gli interveti da apportare alla scuola elementare Novelli. I lavori inizieranno il 4 novembre e l’impresa dovrà portare a termine le operazioni di rifinitura alla struttura entro sette mersi.
Cerimonia commemorativa del 4 novembre
MONTENERO DI BISACCIA – Il Sindaco Nicola Travaglini e l'Amministrazione comunale, unitamente all'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, hanno commemorato la giornata dell'Unità Nazionale, delle Forze Armate e dei Caduti di tutte le Guerre, in una cerimonia pubblica che si è tenuta presso il Monumento ai Caduti, in Piazza della Libertà. Dopo essersi recato in visita alla locale sezione dei Combattenti e Reduci e dopo aver preso parte alla celebrazione della Santa Messa, il nutrito corteo composto da amministratori comunali, Carabinieri, Polizia Municipale, Protezione Civile, Associazioni dei militari in congedo, Associazioni comunali degli anziani di Montenero e dalle scolaresche locali, si è portato ai piedi del Monumento ai Caduti, dove è stata deposta una corona di alloro e sono stati tributati gli onori alla Bandiera. A seguire il Sindaco ha pronunciato il suo intervento commemorativo, attraverso il quale ha inteso veicolare numerosi riferimenti all’unità e alla coesione sociale. "Credo che non ci sia momento migliore di quello concessoci da questa giornata dedicata all’Unità Nazionale – ha detto Travaglini – per ribadire la necessità di essere uniti e coesi al fine di costruire un’Italia migliore. Come sindaco e come padre di famiglia, sento forte lo stimolo di condividere con tutti voi la voglia e la forza di ricercare i va-
lori fondanti della nostra Patria e di ricercare con determinazione l’unità: un’unità che deve essere perseguita all’interno della famiglia, della scuola e della comunità locale. Serve poi – ha affermato il primo cittadino in un altro passaggio del suo discorso – un clima di pacificazione sociale, che permetta di ricostruire il tessuto sano di questa società: oggi, a tutti i livelli, abbiamo bisogno di collaborazione e non di divisione; abbiamo bisogno di comprensione e non di critiche fini a sé stesse, senza fondamento e senza soluzioni; abbiamo bisogno, infine, di rispetto reciproco”. Significativi e pieni di interesse sono stati gli interventi di Antonio Scoca, del locale Circolo Combattenti e Re-
duci, e quello di Altiero D’Ascenzo il quale, volendo rendere onore ai Caduti di tutte le Guerre, ha ricordato ed onorato la memoria dei concittadini monteneresi internati nei campi di prigionia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. “Voi giovani – ha detto D’Ascenzo – dovete sapere perché e come i vostri nonni, “volontari nei lager”, si sono battuti dietro i reticolati, e dovete sapere il prezzo che hanno pagato per dare a voi e ai vostri figli la pace e la libertà. Perché alla famiglia privilegiarono la Patria: famiglie delle famiglie”. La manifestazione è proseguita con la recita di poesie e con l’intonazione di alcuni canti commemorativi, tra cui l’Inno di Mameli.
violazione di legge per eccesso di potere e sviamento della stessa in quanto l’obiettivo perseguito in realtà è diverso da quello prefissato dalla legge, cioè un piano scolastico efficace
ed efficiente, ma risulta invece un piano rispondente a logiche localistiche e particolaristiche che va a penalizzare i cittadini, gli alunni ed i Comuni che ricadono nella zona montana”.
Il capogruppo PD Francesco Totaro interviene a sostegno delle scuole superiori LARINO – “È giunta l’ora di porre la parola fine alla triste e tragica condizione delle due scuole superiori di Larino. Da undici anni, infatti, il Liceo “F. D’Ovidio” è costretto a convivere con l’Hospice e gli innumerevoli uffici e reparti dell’Asrem presenti nello stabile del vecchio ospedale “Vietri”, mentre per l’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri “San Pardo”, nonostante il finanziamento disponibile, ancora non si riesce ad individuare una sede idonea per la costruzione del nuovo edificio”. Il capogruppo del Partito Democratico Francesco Totaro, letti gli appelli del dirigente scolastico, del Consiglio d’Istituto e del corpo docente, interviene sull’annosa questione, chiedendo alla Provincia di Campobasso e al Comune di Larino la convocazione di un tavolo tecnico con un’unica finalità: decidere e dare il via ai lavori. “Appaltare il cantiere per la realizzazione del nuovo Istituto Agrario e per Geometri permetterebbe al Liceo “D’Ovidio” di poter subentrare nell’attuale sede dell’Ita “San Pardo”, perfettamente rispondente alle esigenze della scuola – ha affermato Francesco Totaro – ma prima di decidere sul da farsi, ritengo corretta e legittima la richiesta del Consiglio d’Istituto per un confronto con i tecnici della Provincia, al fine di individuare la location della nuova sede. Certo è, che un istituto Agrario lontano dalla sua azienda non risolverebbe i problemi già evidenziati nel corso di questi ultimi anni. Pertanto, credo che la proposta avanzata dalla scuola, di rientrare nella sede storica di “Villa Petteruti”, sia da prendere nella giusta considerazione, prima di qualsiasi altra soluzione che non rispetti le esigenze di chi ci studia e ci lavora”. Ma il Consigliere Totaro ha affrontato anche la vicenda della mancata autonomia concessa al “San Pardo” dal nuovo Piano di Dimensionamento Scolastico approvato in Provincia. “Probabilmente, l’Ita “San Pardo” si candida ad essere il primo Istituto Tecnico Agrario in Italia a non aver ottenuto una deroga, mentre le caratteristiche e le peculiarità di una scuola unica nella regione Molise meriterebbero di essere valorizzate e non confuse. Proprio per questo, in qualità di membro della IV Commissione consiliare, chiamata nelle prossime settimane ad approvare il piano regionale definitivo, presenterò una proposta di deroga finalizzata al ripristino dell’autonomia scolastica del “San Pardo”.
Corso di Formazione per Soccorritori - 1° livello
LARINO . Con inizio alle ore 17 di venerdì 8 novembre, inizia un Corso di Formazione per Soccorritori di 1° livello, organizzato dal Centro di Servizio per il Volontariato "il Melograno", per le Organizzazioni di Volontariato del Basso Molise. Il Corso, che si svolgerà presso la Sala della Comunità in Largo Pretorio è destinato ai volontari aderenti alle Associazioni di Volontariato con sede nella zona di pertinenza del CdS.
Valorizazione e tutela della lingua arbëreshe
BASSO MOLISE - Il Dirigente ccolastico dell’Istituto Comprensivo “A. Ricciardi” di Palata ha presentato al Comune di Montecilfone una proposta per promuovere e sostenere un progetto educativo globale finalizzato alla tutela e valorizzazione della lingua minoritaria arbëreshe nelle scuole di Montecilfone. L’amministrazione comunale ha ritenuto aderire alla proposta vista la valenza culturale dell’iniziativa.
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5 novembre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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