6 giugno 2013

Page 1

ANNO IX - N° 6 - GIOVEDÌ 06 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it

L’Oscar del giorno a monsignor Gabriele Teti

L'Oscar del giorno lo assegniamo a monsignor Gabriele Teti cappellano militare del Comando della Guardia di Finanza di Campobasso e di quello dell'Esercito. Domenica scorsa ha avuto il privilegio di presenziare a Roma alla cerimonia del Papa che ha abbracciato i familiari di soldati italiani morti nelle missioni di pace. Tra queste, anche quella di Alessandro Di Lisio. La sua è un'attività fremente grazie alla quale sta portando a compimento la causa di beatificazione di Salvo D'Acquisto che ha presentato su Tv Sat di recente e a fine settembre lo vedrà alla Cappella Sistina.

Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni assessore ai Trasporti. Si sta impegnando per la Carpinone-Sulmona, come del raddoppio tra Lesina e Termoli ma ha tralasciato, del tutto, i collegamenti per Roma e Napoli trascurando quelli per Termoli. Eppure, proprio su queste tratte che si registrano i problemi maggiori per i viaggiatori costretti a subire ritardi, disguidi e rotture dei mezzi. Dovrebbe ancora pensare, poi, alle opere infrastrutturali con la previsione di interventi a carattere europeo per la realizzazione, finalmente, di una linea degna di questo nome.

REGIONE

Le farmacie protestano e chiuderanno il 20 giugno A PAG. 3

LAVORO

Occupazione, chiesto un tavolo di confronto al governo A PAG. 4

CAMPOBASSO

Una città imbrattata e priva di cultura A PAG. 7


2 06 giugno 2013

TAaglio lto

Riunione plenaria a San Pietro Avellana con l’intervento degli assessori regionali al trasporto di Abruzzo e Molise

Per la Carpinone-Sulmona un passo avanti: fare del collegamento la Transiberiana d’Italia Pierpaolo Nagni: “L’investimento turistico potrebbe giustificare tecnicamente un finanziamento al di fuori del piano del fondo unico del trasporto” La perpetuazione dei problemi e dei rituali. E’ capitato ancora una volta a San Pietro Avellana e ancora una volta sulla vessata questione della tratta ferroviaria Carpinone-Sulmona che le Ferrovie hanno eliminato provocando non poche reazioni e perplessità. Che fortunatamente continuano, seppure con il peso di una ritualità (il solito tavolo tecnico) che finora non ha portato a niente. C’è stato, infatti, di nuovo l’affollamento di assessori, sindaci, associazioni culturali e sindacalisti. Un gran parlare e sempre sul solito ritornello: trovare il modo di tenere in vita questa tratta ferroviaria e le sue molteplici ragioni economiche, sociali, culturali e ambientali. La Carpinone-Sulmona è un “unicum” che non ha repliche nemmeno nelle tratte alpine e sub-alpine per suggestione, bellezza panoramica e arditezza progettuale. Collega territori altrimenti tagliati fuori da forme utili e produttive di comunicazione e di mobilità: ma in termini economici insufficienti per le Ferrovie, purtroppo. Situazione che va ribaltata ed è possibile ribaltare se interverranno con incisività e verranno adeguatamente sostenute le motivazioni socio-economiche e culturali che la Carpinone-Sulmona contiene in misura strabocchevole. A San Pietro Avellana dove si sono incontrati gli assessori regionali ai trasporti di Abruzzo e Molise, i sindaci di Carovilli, Carpinone, Chiauci, Isernia, Mon-

tenero Valcocchiara, Pesche, Pescolanciano, Roccasicura, Sessano, Vastogirardi e Capracotta per il Molise, e di Alfedena, Campo di Giove, Castel di Sangro, Pescocostanzo, Rivisondoli, Roccaraso, Scontrone e Sulmona per l’Abruzzo, oltre ai rappresentanti di Assoutenti, TransIta Onlus e Rotaie Molisane, il copione è stato rispettato ma questa volta con la variante di aver messo in primo piano il ruolo, le possibilità, e i modi d’intervento delle Regioni cointeressate. Ruolo primario, su cui aggregare altre energie e risorse, sul presupposto radicato e ampiamente affermato che con la Carpinone - Sulmoma ci troviamo di fronte ad una realtà non replicabile, densa di motivazioni che la propongono (non senza una punta di esagerazione) come la Trasiberiana d’Italia. Parallelo ardito ma, come dicevamo, del tutto plausibile dati gli elementi naturali, paesaggisti e costruttivi dell’opera. Dal che si ricava in maniera nitida la proposizione turistica della tratta e la sua valorizzazione in un contesto nazionale e, se dovesse capitare, internazionale. Naturalmente ciò presuppone uno studio e una gestione di alto contenuto tecnico, di saggezza economica, e di capacità gestionale. L’assessore regionale ai trasporti del Molise, Pierpaolo Nagni, che in politica e della politica non butta niente, ha fatto tesoro di ciò ch’è stato detto e fatto (poco) per la sussistenza della Carpinone- Sul-

mona, andando a cogliere e a sostenere la versione “turistica” del collegamento come perno di una nuova proposta e di un più largo coinvolgimento. Chiaro e tondo il suo punto di vista in proposito. Eccolo: “Siamo pronti ad intervenire ampliando il quadro delle opere strategiche su ferro. Credo che esista realmente un canale in cui possiamo muoverci, ma occorre inventare qualcosa di nuovo. In questo senso l’investimento turistico potrebbe giustificare tecnicamente un finanziamento al di fuori del piano del fondo unico del trasporto”. Non è uno spazio di poco conto questo che Nagni ha prefigurato e che gli altri convenuti a San Pietro Avellana hanno accolto con favore. Le Regioni Abruzzo e Molise, se vogliono, possono accollarsi l’onere e l’onore di tenere in vita e di rilanciare le peculiarità della Carpinone-Sulmona. In versione Transiberiana d’Italia. Dardo

Sanità, le battaglie di retroguardia di Alberto Montano Dal 2007 il Molise è entrato nel cosiddetto Piano di Rientro dal disavanzo sanitario. Dopo 6 anni il dato economico certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato indica che, rispetto ad un incremento di spesa di oltre il 7% tra il 2002 e il 2006, c’è stato prima un vistoso rallentamento dell’incremento della spesa (+2,9%) tra il 2006 e il 2010 e poi finalmente l’inversione di tendenza con un -1,6% di spesa tra il 2010 e il 2012. Partendo da questi dati e facendo prevalere il ragionamento puramente economicistico che ha guidato la politica sanitaria di questi anni potremmo dire che ci avviamo verso un modello di sanità sostenibile che costituisce l’obiettivo finale da raggiungere. Potremmo dire che lo sforzo fatto da tutti gli attori del pianeta sanità in questi anni, a partire dal precedente Governo Regionale, vari Direttori Generali, strutture commissariali, ecc., abbia portato frutto. E questo frutto ha permesso lo sblocco finanziario di risorse per molto tempo bloccate e di cui l’attuale Governo Regionale appena insediato, senza neanche capire bene di cosa si parlava, si è apprestato ad attribuirsi i meriti. Ora rimane da capire se l’azione a cui è stato sottoposto il Servizio Sanitario Regionale nel suo complesso in questi anni non porti in realtà alle stesse conseguenze che toccarono a quell’asino

che morì proprio nel momento in cui il padrone si congratulava con sé stesso per avergli insegnato a non mangiare più. Il risultato di questa cura è sotto gli occhi di tutti. Delle due grandi aree su cui si sviluppa l’assistenza sanitaria, quella Ospedaliera e quella della Medicina del Territorio, l’una è praticamente al collasso sostanziale, l’altra non è mai partita efficacemente e diffusamente sul territorio, ma vive di pochissime esperienze positive a macchia di leopardo sul territorio regionale, inserite in un contesto fortemente asfittico, non in grado di dare risposte adeguate alla popolazione e insufficiente a ridurre il ricorso all’Ospedale come unico luogo di cura e assistenza. Perché accade questo? Perché come con l’asino della storia si è preteso e si pretende tuttora di mantenere in piedi sempre la stessa rete di strutture ospedaliere pubbliche togliendo però loro progressivamente ogni risorsa necessaria ad un corretto funzionamento in termini di personale, tecnologie, forniture, investimenti, grazie ai tagli lineari esercitati. Questa miopia programmatoria ha ridotto tutte le strutture pubbliche regionali a scheletri senza carne che sopravvivono solo grazie al sacrificio di tutti gli operatori sanitari che fanno molto più di quanto possibile ma che lavorano in un contesto che non è più in grado ormai di garantire una sanità almeno dignitosa. D’altra parte lo sbilanciamento assistenziale verso le strutture di ricovero private del Sistema Re-

gionale, che vede quasi il 45% delle risorse assorbite da tale settore, rappresenta un unicum in tutto il territorio nazionale anche rispetto a realtà come la Lombardia in cui il privato è consistente ma si ferma a quote di molto molto inferiori. E in questo sistema ridotto al lumicino dove trovare le risorse per far partire davvero l’assistenza territoriale con le sue Case della Salute, i Presidi Territoriali di Assistenza, le Residenze Sanitarie, l’assistenza a domicilio e così via ? E’ necessario dunque che prima che l’asino esali il suo ultimo respiro il padrone rinsavisca e si abbia la capacità di fare ciò che non riesce a fare e cioè una seria e corretta programmazione per le strutture ospedaliere pubbliche con una riduzione effettiva del loro numero e una concentrazione delle risorse di personale, tecnologie e forniture nei presidi esistenti; una riduzione dello sbilanciamento pubblico-privato presente anche nell’ultimo piano regionale del commissario Basso; un potenziamento effettivo della medicina del territorio in particolare nelle aree dove gli ospedali devono essere convertiti in strutture distrettuali a garanzia di una adeguata assistenza della popolazione afferente. Questo per una politica sanitaria vera nell’interesse del popolo molisano che non faccia morire l’asino mentre ci si perde in battaglie di retroguardia ormai superate dalle cose e dalla realtà. Presidente Consiglio Comunale Termoli


TAaglio lto

3 06 giugno 2013

Sanità, storia già vista Tardiva e demagogica la posizione del presidente della Regione sui commissari CAMPOBASSO. E la storia si ripete, come in un déjà vu. Lo scenario che si sta delineando è già stato visto e rivisto nella nostra regione: i politici riempiono pagine e pagine di giornali locali criticando quanto è stato ormai irrevocabilmente stabilito. C’è da chiedersi dove fossero quegli stessi politici dal 4 settembre 2012, giorno in cui è stata licenziata in IV Commissione la bozza di proposte, fino al mese di novembre, quando cioè il commissario ad acta ha consegnato il Piano al Ministero. Così ha fatto il presidente della Regione, Paolo Frattura, attaccando a giochi fatti il sub commissario alla Sanità, Rosato. Dimenticando, tra l'altro, che lo aveva ricevuto a marzo scorso concordando i tempi dell'azione. Per dimenticarsene qualche mese dopo dinanzi all'incalzante protesta dei cittadini e dei sanitari. Ma non aveva brindato alla nomina di un altro commissario mentre regnava Iorio? E sulla proposta di piano 'partorita' a settembre scorso dalla Quarta commissione cosa ha fatto?

Il sub commissario Nicola Rosato replica alle dichiarazioni del presidente della Giunta regionale

"Il tentativo di Frattura è maldestro" cui decisione mi rimetto, come avevo già comunicato al Presidente. Quanto alle altre dichiarazioni rese oggi alla stampa dal Presidente, sono necessarie alcune precisazioni. Ho sempre improntato la mia attività al principio di leale collaborazione con la regione Molise e con i suoi rappresentanti, con rispetto e nell’interesse e dei cittadini molisani, operando a supporto del Commissario, l’attuale ed il suo predecessore, nei limiti del mandato conferitomi dal Consiglio dei ministri e secondo le direttive dei Ministeri e del Tavolo di verifica che affiancano la regione Molise nel Piano di rientro.Non so se il fatto di segnalare la necessità e talora l'urgenza di assumere decisioni, non le mie, ma quelle del Commissario, offrendo, in esecuzione del mandato governativo, proposte, bozze di provvedimenti, suggerimenti operativi, soluzioni di intoppi tecnici possa qualificarsi come ingerenza. La firma che conta è del Commissario, non la mia.

Non so immaginare cosa altrimenti possa essere l’attività di supporto per le decisioni che spettano al Commissario.È, dunque, un espediente maldestro, e certamente involontario, tentare di far credere all’opinione pubblica che le decisioni del Presidente e Commissario della regione possano essere subordinate o vincolate da quelle di persone, come il sub commissario, che hanno una posizione istituzionale di minore livello. Mi sorprende, infine, che il Presidente mi contesti di aver espresso addebiti o critiche all’operato del dottor Ruta, cui è stato affidato il gravosissimo compito di dare un nuovo assetto all’azienda sanitaria. Non è vero. Ho semplicemente segnalato un fatto: che ancora non si erano stabiliti efficienti canali di comunicazione e di coordinamento operativo, certamente a causa della pesante situazione ereditata dal dottor Ruta e non per un suo prevenuto atteggiamento. Ma, forse, la presa di posizione odierna del Presidente indica motivazioni diverse".

Farmacie chiuse il 20 giugno CAMPOBASSO. Pronta la replica del sub commissario Nicola Rosato alle esternazioni del presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. "Non mi sento in guerra col Presidente Di Laura Frattura. Né credo che lui lo sia con me. Capisco e trovo normale che il Presidente non sia in sintonia col sub commissario sul modo di vedere il risanamento del servizio sanitario regionale e voglia che l’incarico cessi. Nessuna obiezione. Tutto chiaro e lineare.Non altrettanto lineare è la questione della mia permanenza “abusiva” in Molise. Provano il contrario alcuni fatti incontrovertibili perfettamente a conoscenza del Presidente: ho partecipato con lui al Tavolo di verifica del 14 aprile e alla riunione presso il Ministero dell’economia il 9 maggio, su convocazione scritta del Ministero. Sono stato e sono costantemente e personalmente destinatario, insieme al Presidente, di varie e recenti, una ancora oggi, comunicazioni ministeriali dirette alla struttura commissariale. Abusivo, quindi, proprio no. Almeno non per i Ministeri che rappresentano il Governo che mi ha nominato, alla

La protesta di Federfarma contro la decisione sulla distribuzione dell'ossigeno CAMPOBASSO. Il prossimo 20 giugno le farmacie resteranno chiuse a causa del cambiamento di modalità della distribuzione dell’ossigeno. Federfarma Molise ha deciso di inasprire lo stato di agitazione allo scopo di sostenere concretamente le legittime istanze delle farmacie aderenti. “A causa del cambiamento di modalità di distribuzione dell’ossigeno tutte le farmacie della regione Molise resteranno chiuse il prossimo 20 giugno – è scritto in una nota – La Federfarma garantirà l’apertura delle farmacie di turno seguendo e pubblicizzando l’elenco stilato dall’ordine dei farmacisti. Inoltre – prosegue il comunicato - le farmacie,

in caso di mancata risposta, inaspriranno l’azione sindacale con il passaggio all’assistenza indiretta (rispettando i tempi della commissione di garanzia) per un periodo massimo di 35 giorni in cui purtroppo i cittadini saranno obbligati al pagamento dei farmaci prescritti in regime di sistema sanitario nazionale ad esclusione dei farmaci salvavita, tra i quali l’ossigeno di cui si trasmetterà opportuno elenco, per poi essere rimborsati dalla Asrem in base agli scontrini che il farmacista allegherà alle ricette. L’astensione rispetterà tutte le norme procedurali dettate dalla commissione di garanzia”, conclude Federfarma.


TAaglio lto

4 06 giugno 2013

Il presidente della Confcommercio, Paolo spina, interviene al Roadshow “ImPresa diretta con il territorio” a Bari

“La chiusura delle piccole attività per il Molise è un disastro” CAMPOBASSO. C’era anche una delegazione della Confcommercio del Molise, alla quinta tappa del Roadshow “ImPresa diretta con il territorio” che si è tenuta a Bari presso la Sala Tridente della Fiera del Levante. L'incontro di Bari, propedeutico all'Assemblea Generale di Confcommercio Imprese per l'Italia, in programma a Roma per questo mese di giugno, ha avuto la finalità di raccogliere istanze, priorità ed aspettative del mondo del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, portate all’attenzione della politica dalle associazioni territoriali e dagli imprenditori che hanno saputo dare espressione alla sofferenza delle regioni drammaticamente colpite da una crisi che non ha risparmiato nessun territorio d’Italia. Ne è emersa, dalle parole del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, una “situazione da allarme rosso” per il Mezzogiorno.

E, proprio tra le regioni del Sud d’Italia e del centro presenti all’incontro (Puglia, Campania, Basilicata, Molise, Abruzzo) il Molise ha voluto far sentire la sua voce. La delegazione dell’Unione regionale del Molise di Confcommercio, composta dal presidente Paolo Spina, da Tonino Marchitelli, Irene Tartaglia e Tiziano Pizza, ha rappresentato la difficile situazione. “Il momento di debolezza che caratterizza l’intero Sud, in Molise si presenta ancora più accentuato, considerate le peculiarità del tessuto economico che risente, più di altri, delle grosse difficoltà di accesso alle banche e dalla sfiducia nei confronti del sistema creditizio”, ha spiegato Paolo Spina. “La crisi che ha colpito un po’ tutti i settori, ha determinato una situazione di generale incertezza, che rende operatori e acquirenti sempre meno disposti a rischiare e a investire. In questo quadro generale, occorre agire subito per salvare la piccola e

media impresa. Soprattutto se si pensa al fatto che in Molise il piccolo commercio svolge non solo una funzione economica, che va salvaguardata di fronte alla recessione, ma una funzione sociale e strategica, in un territorio contraddistinto da tanti piccoli centri sparsi ovunque. I negozi di ridotte dimensioni infatti, consentono anche ai piccoli paesi diffusi in tutta la regione, che non hanno collegamenti immediati con la grande distribuzione rappresentata dai centri commerciali, di avere dei presìdi indispensabili a garanzia dell’accesso ai servizi e ai prodotti per comunità composte da pochi abitanti, spesso anziani. In questo quadro, è facile capire come la chiusura di un’attività in un qualsiasi piccolo centro del Molise rappresenti un danno, una forma di depauperamento che il nostro territorio non può assolutamente più permettersi”, ha concluso il Presidente Spina.

Contributi a sostegno di progetti per la promozione del vino italiano sui mercati dei Paesi terzi

Grande opportunita’ per i vini molisani Ho appena letto il bando della Regione Molise riguardante “Concessione di contributi a sostegno di progetti per la promozione del vino italiano sui mercati dei Paesi terzi” ed ho avuto subito la sensazione di un’altra delle tante occasioni perse se (mi auguro di no) si vanno a spartire le risorse a disposizione o a dare solo a chi - produttori e/o trasformatori e/o commercianti di vino, consorzi di tutela, organizzazioni professionali, interprofessionali o di produttori riconosciute, soggetti pubblici - ha la possibilità di impegnarsi per un progetto almeno di centomila euro, sapendo di avere un contributo pari al 70% delle spese ammesse e rendicontate. Una sensazione, dicevo, frutto di tutte le esperienze passate che, lo spero vivamente, non si ripetano in un momento in cui serve più che mai fare squadra, tanto più in un comparto contrassegnato da una forte concorrenza proprio nei “Paesi terzi” i mercati indicati e voluti dal bando. C’è anche la possibilità di coinvolgere “Associazioni, anche temporanee di impresa e di scopo tra i soggetti di cui ai punti precedenti”. Bene, e allora perché non parlare e stimolare la nascita di una sola associazione? Uno strumento che vede partecipe i soggetti considerati dal bando, con tutti i produttori protagonisti di un progetto di promozione e valorizzazione dei nostri vini e, con essi, del Molise, che ha come priorità la creazione di una squadra capace di programmare - sulla base di una scelta concordata con la Regione di uno o, al massimo, due mercati esteri - le iniziative che permettono di far conoscere il Molise e i suoi vini, ai fini di una commercializzazione degli stessi. Una programmazione triennale, un tempo minimo per conoscere e coinvolgere operatori del mercato, ristoratori, catene commerciali, media e opinion leader. Un tempo necessario, tre anni, per seminare e poi dare

alle aziende la possibilità di raccogliere i frutti delle azioni e iniziative promosse. Non c’è altra possibilità che mettere in piedi subito una squadra e un programma, anche per dar vita a una strategia di marketing che può dare risultati insperati al vino e all’agroalimentare molisano, con le aziende che, sulla base del valore aggiunto e dell’esperienza fatte, acquistano forza e sicurezza per vivere da protagoniste il mercato nazionale e quelli europei. Si tratta di mettere insieme tutti i soggetti per valutare la possibilità di dar vita a uno strumento comune necessario per spendere al meglio le risorse e, nel contempo, offrire ai produttori l’opportunità di conquistare uniti un mercato. Penso al Canada per quello che per noi molisani rappresenta questo grande Paese, che ha bisogno certo di qualità (oggi il Molise ha la possibilità di rispondere a questa domanda) ma, anche, di quantità, che è più difficile da trovare. Un programma capace di farsi da

solo la pubblicità con le iniziative e le pubbliche relazioni che sono da attivare prima, durante e dopo ogni evento e nel corso dei tre anni di permanenza sul mercato scelto. E non solo, pensare anche alla adesione a eventi di risonanza mondiale e, in questo caso, per chi ricorda una mia nota di qualche giorno fa, indicavo Zurigo e Pechino, due mercati terzi, sedi di campionati di atletica, europei nel primo caso e mondiale nel secondo, che vedono protagonista la nostra “Casa Italia Atletica” espressione della Federazione dell’Atletica Leggera Italiana. Un modo per rilanciare sul mercato scelto l’eco di un partecipazione con i nostri campioni primi messaggeri di una terra vocata ai vini di qualità. La scadenza del 28 di giugno imposto dal Mipaaf è, a mio parere, una spada di Damocle sulla possibilità di rispondere al bando; un altro problema serio da affrontare e risolvere subito perché non aiuta a concretizzare questo discorso di un solo soggetto proponente e titolare della domanda e, neanche, quello delle iniziative dei singoli soggetti. Pasquale Di Lena

Poste, formazione dilettantistica La denuncia è della Cisl. "Per i corsi costretti a chiudere gli uffici" CAMPOBASSO. La Segreteria della CISL Poste – sostiene il Segretario del sindacato Antonio D’Alessandro - è costretta, ancora una volta, ad intervenire sulla questione relativa alla gestione complessiva della formazione in Poste che viene affrontata e trattata alla stessa stregua di un mero adempimento aziendale, di una formale osservanza del quadro relativo alla finanziabilità degli stessi, senza tenere in alcun conto tutti gli altri aspetti di carattere or-

ganizzativo, logistico e gestionale ad essa connessi. Uffici da “abbandonare” in orari improbabili, nel bel mezzo dell’attività al pubblico o poco prima delle attività propedeutiche alle chiusure contabili, per partecipare a corsi “finanziati per quel giorno e per quelle ore….” che, evidentemente, mettono in luce tutta la carenza organizzativa della filiera decisionale aziendale".


TAaglio lto

5 06 giugno 2013

La richiesta è stata formulata dall'onorevole Leva vista la drammaticità della situazione.

CAMPOBASSO. Attraverso una nota inoltrata all’attenzione del Governo Letta, il deputato del Pd, Danilo Leva, rilancia il tema dell’emergenza lavoro in Molise, chiedendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’apertura di un tavolo di confronto sulle questioni che riguardano da vicino la sviluppo e la crescita della regione. Si tratta di quattro temi in particolare: nuove prospettive di sviluppo dello stabilimento FIAT di Termoli; vertenze sulle filiere dell'avicolo (SOLAGRITAL - ARENA), del tessile (IT Holding - Ittierre), del bieticolo-saccarifero (Zuccherificio del Molise) e delle crisi relative al comparto dell' edilizia; sblocco delle risorse per la ricostruzione post-sisma; sblocco dei fondi per la sanità, autorizzando la stabilizzazione dei precari e superando il blocco del turn over connesso con il Piano di Rientro del debito del 30 marzo 2007. Con la convinzione che il Molise da solo non riesca a superare lo stato di crisi, l’onorevole Leva, in sinergia con l’Assessorato regionale alle Politiche del Lavoro,

“Lavoro, un tavolo con il governo” auspica l’avvio di un’interlocuzione che porti tali emergenze al di fuori dei confini della regione per una pronta risoluzione. Nella nota, il deputato molisano evidenzia come la disoccupazione giovanile sia passata dal 29% del 2011 al 42% del 2012, mentre quella femminile dal 36 al 44%. Le ore di cassa integrazione straordinaria sono cresciute del 558% tra il primo quadrimestre 2012 e il primo quadrimestre 2013. Le

unità lavorative che hanno usufruito della disoccupazione ordinaria sono state 5.515, a cui si aggiungono 912 persone in mobilità ordinaria, 1.090 con la indennità dell’ASPI e 180 con la mini ASPI, oltre a 225 trattamenti di disoccupazione per l’edilizia. A questi numeri, in una regione che conta un totale di 105.000 addetti complessivi in tutti i settori (ISTATBanca d’Italia), si aggiungono i lavoratori che usufruiscono degli

ammortizzatori sociali in deroga che, per il 2013, si avvicinano alle 4.000 unità per un importo presumibile di 33 milioni di euro a copertura. Dati che non considerano, tra le altre cose, tutti quei lavoratori che non hanno raggiunto i requisiti minimi per accedere ai trattamenti di disoccupazione e agli ammortizzatori sociali. “Si tratta di una emergenza – afferma Leva – che, se non affrontata con tempestività e

adeguatezza, rischia di non essere più recuperabile. Da questo quadro emerge come sia indifferibile un confronto tra Governo e Regione Molise per verificare quali misure specifiche possano essere adottate nell’immediato e per promuovere una sinergia tra i vari livelli istituzionali, che in una situazione di crisi così eccezionale e delicata risulta essere, più che opportuna, indispensabile”.

Per la consigliera di Pari opportunità, Giuditta Lembo, urgono provvedimenti.

“Occupazione, dati preoccupanti”

Giuditta Lembo

CAMPOBASSO. “I dati sull’occupazione sono sempre più preoccupanti e gli uomini cominciano a ricoprire posti di lavoro, come quelli del terziario, che fino ad ora erano destinati alle donne” - così annuncia la Consigliera di Parità della Regione Molise Giuditta Lembo. “Si tratta di un fenomeno occasionale oppure si profila una tendenza di parziale sostituzione tra occupazione maschile e femminile, data la prolungata e sostenuta fuoriuscita degli uomini dai settori manifatturieri? A ciò si aggiunge che è in crescita il fenomeno delle donne quali uniche portatrici di reddito all’interno dei nuclei familiari: quando gli uomini perdono il posto di lavoro le loro compagne si “adattano” ad attività lavorative (pulizie, badanti, ecc.) che prima erano appannaggio delle straniere. Le donne, poi, continuano ad essere sottoutilizzate e sottopagate rispetto ai loro colleghi uomini malgrado l’altro tasso d’istruzione e

la comprovata professionalità. Altro fenomeno preoccupante è anche la discriminazione femminile sul luogo di lavoro che è in aumento e che non solo non e' recessivo, ma mostra segnali di aumento. Molte donne lavoratrici continuano a subire forme di mobbing e di molestie. Ancora oggi, si riscontrano molti atti di demansionamento e dequalificazione professionale, oltre che vere e proprie molestie non necessariamente di natura sessuale. Non dimentichiamo, poi, che persistono ancora episodi di tratta che riguardano soprattutto le donne extracomunitarie. Preoccupante, “continua la Consigliera”, è il fenomeno delle donne che, entro il primo anno di vita del figlio, abbandonano il posto di lavoro. La motivazione preponderante anche in Molise è legata alle difficoltà oggettive di gestione del figlio per carenze di servizi o di reti di sostegno. Le donne di oggi entrano nel mondo del lavoro all’età in cui le loro ma-

dri cominciavano ad uscirne, le aspettative rispetto al lavoro sono cambiate notevolmente e le risposte non ci sono. Sembra quasi che “il dono della maternità” si trasformi nella condanna delle donne che, in Italia, non trovano supporto. L’equilibrio tra donne, lavoro e famiglia, ossia nella società, si può ottenere soltanto con la condivisione! Quindi precisa la Consigliera - pari opportunità vuol dire credere nel valore dell’altro, costruire la speranza per un futuro più equo e di cui nel nostro paese, luogo per eccellenza delle sperequazioni, ha tanto bisogno. Pari opportunità vuol dire educare le future generazioni al rispetto e alla consapevolezza che i limiti posso diventare risorse e che un fare diverso e positivo può portare grandi risultati. Nessuna vera crescita senza uguaglianza. Una crescita diseguale è infatti una crescita senza solide basi, diseguaglianza e sviluppo economico sono inversamente proporzionali. Dunque, –conclude la Lembo- il primo passo da fare è contrastare ogni forma di discriminazione, soprattutto quella di natura sociale ed economica che generano un malessere diffuso e che se non curate con tempestività rischiano di diventare una patologia irreversibile.”


6

Campobasso

06 giugno 2013

Papa Francesco incontra un gruppo di familiari dei militari caduti e feriti nelle missioni di pace

La messa a Santa Marta e poi il ricordo e la preghiera all'Angelus

“Questa mattina ho celebrato la Santa Messa con alcuni militari e con i parenti di alcuni caduti nelle missioni di pace che cercano di promuovere la riconciliazione e la pace in Paesi in cui si sparge ancora tanto sangue fraterno in guerre, che sono sempre una follia”. Così ha detto, Papa Francesco , al termine della recita dell’Angelus ,domenica scorsa . E ha proseguito : “Tutto si perde con la guerra ha dichiarato con forza il Santo Padre - tutto si guadagna con la pace. Chiedo una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari”. L’invito del Pontefice è stato accolto dalla gremitissima piazza S. Pietro con un grande applauso. “Facciamo insieme adesso in silenzio, nel nostro cuore, tutti insieme, una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari. In silenzio”, ha esortato il Papa. Nella Cappella della Casa Santa Marta, infatti, il Pontefice aveva celebrato la S. Messa nella solennità del Corpus Domini con un gruppo di genitori di militari caduti e da alcuni militari feriti nelle missioni di pace. Circa 80 persone, guidate dal nostro amatissimo Ar-

civescovo S.E. Mons. Vincenzo Pelvi che, al termine della celebrazione eucaristica, ha presentato tutti personalmente al Santo Padre , fra i quali anche i genitori del nostro Alessandro DI LISIO che hanno ricevuto in dono il paterno abbraccio e la corona del santo rosario. Commovente l’incontro con i genitori che hanno chiesto una preghiera per i loro figli e nello stesso tempo assicurato la loro preghiera per il Papa, e l’abbraccio ai feriti che resterà “impresso per sempre nella loro memoria”: come hanno raccontano appena usciti da Santa Marta. Davanti a loro, che stringevano oggetti ed immagini dei loro cari, il Pontefice ha lanciato anche un monito duro contro gli interessi economici che stanno dietro i conflitti: “La guerra è un atto di fede ai soldi, agli idoli, agli idoli dell’odio, all’idolo che ti porta ad uccidere il fratello, che porta ad uccidere l’amore. Dietro una guerra sempre ci sono i peccati: c’è il peccato dell’idolatria, il peccato di sfruttare gli uomini nell’altare del potere, sacrificarli”. A termine della Messa uno dei feriti nelle missioni a sostegno della pace ha recitato la “Preghiera per l’Italia”, composta dal Beato Giovanni Paolo II e Mons. Pelvi, Padre e Pastore buono della Chiesa Ordinariato Militare , ha consegnato al Papa, in dono, un’opera di artigianato napoletano, in terracotta, raffigurante San Giuseppe lavoratore che mostra gli oggetti della passione al piccolo Gesù. Mons. Gabriele Teti

Successo per l'orchestra della Colozza Ampi riconoscimenti per i ragazzi della scuola campobassana L’Orchestra Colozza” dell’Istituto Comprensivo “G.A.Colozza” di Campobasso composta da 50 elementi guidati dai professori: Irene Apollonio (Oboe), Loretta Di Pilla (flauto), Tiziano Baranello (violoncello e direttore), Domenico De Simone (pianoforte), nel mese di maggio ha partecipato, dal 27 al 30 maggio 2013, al Campo Scuola "MUSICAINSIEME 2013" per le scuole medie ad indirizzo musicale presso il Villaggio “Kastalia” di Scoglitti (RG). Nel campo scuola si sono svolti tornei musicali, con la partecipazione di 8 scuole, per la maggior parte siciliane, per un totale di 400 ragazzi. Gli allievi della COLOZZA si sono esibiti con diverse formazioni cameristiche confrontandosi con le altre realtà musicali vincendo così numerosi premi: 1° premio assoluto a Fernando Pianese (violoncello) con 100/100 1° premio assoluto al quartetto: Cristina Apollonio (flauto), Marzia Marinelli (oboe), Sara Di Cristofaro (violoncello), Elisa Abbrescia ( pianoforte) con 100/100; 1° premio a Marzia Marinelli (oboe) con 98/100 1° premio al trio di violoncelli:

Fernando Pianese, Rebecca Ciaramella, Teresa Cappuccio con 98/100 1° premio al trio Luca de Scisciolo (flauto), Sabrina Mosca (Oboe), Antonio Pierro (violoncello) con 96/100 2° premio al duo di oboi: Marzia Marinelli, Sabrina Mosca con 95/100 Per la categoria orchestre: 1° premio assoluto all’orchestra COLOZZA con 100/100 1° premio assoluto per il miglior arrangiamento ai Prof. Tiziano Baranello e Domenico De Simone. Il 31 maggio inoltre l’orchestra COLOZZA ha partecipato al 4° Concorso Musicale “Vincenzo Bellini” di Milo (CT), gareggiando con altre 12 orchestre vincendo nuovamente il 1° premio assoluto con 100/100. Il prossimo appuntamento dell'orchestra sarà il saggio di fine anno che si svolgerà presso l'Auditorium del Liceo Classico Mario Pagano di Campobasso Venerdì 7 Giugno 2013 alle ore 18.00 Nella stessa serata si esibiranno anche il coro Coeli Lilia diretto dalla Prof. ssa Giovanna Consiglio e il corpo di ballo delle classi 2ª A e 1ª C guidato dalla Prof.ssa Adelia D'Alò.

Là dove hanno funzionato, lo stato fornisce biciclette a motore per favorire la mobilità

Piste ciclabili: un errore da trecentomila euro Soldi che utilizzati con criterio e responsabilità, sarebbero potuti servire a turare le buche che infestano le strade o a rimettere in sesto qualche marciapiede Delle piste ciclabili e della segnaletica resta quasi niente. L’assenza di manutenzione e il trascorrere del tempo hanno cancellato quasi del tutto i percorsi stradali assegnati ai ciclisti. Qua e là qualche residuo a ricordare l’inutilità di una scelta che non ha mancato di sollevare perplessità per il modo con cui era stata realizzata e, soprattutto, per l’assoluta indifferenza mostrata dai cittadini e, cosa ancora più grave, dai ciclisti. Che a Campobasso non usano il mezzo per spostarsi da un capo all’altro della città, ma praticano il ciclismo amatoriale sulle lunghe distanze. La pista, insomma, è stato un flop gigantesco. La cui realizzazione ha creato spunti esilaranti per l’assurdità e la pericolosità di taluni percorsi che finivano a ridosso di un muro o nel bel mezzo di un incrocio stradale. La gente campobassana deve sapere che questo “diversivo urbano” è costato quasi trecentomila euro. Soldi che utilizzati con criterio e responsabilità, sarebbero potuti servire, chessò, a turare le buche che infestano le strade o a rimettere in sesto qualche marciapiede. Per onestà di giudizio bisogna dire che l’orografia urbana

è poco favorevole all’uso della bici e, quindi, all’utilizzazione di eventuali appositi percorsi. La cosa giusta da fare sarebbe stata non utilizzare (anzi non sprecare) quelle centinaia di miglia di euro. Chi ha deciso diversamente avrà avuto le sue buone ragioni soprattutto se, dal progetto delle piste ciclabili, ha ricavato qualche vantaggio economico per sé. Che l’esperimento sia andato in fumo, e non abbia avuto più seguito, lo si ricava dalla diversa fortuna che le piste ciclabili hanno avuto in altre realtà urbane. Ovvero, dalla fornitura di biciclette a pedalata assistita ad alto rendimento, dotate di un particolare motore che non inquina. Ebbene, Campobasso non c’è, a conferma che l’esperimento delle piste ciclabili, al quale era stato ammesso e finanziato, è stato ritenuto sostanzialmente fallito. Le biciclette a motore ad alto rendimento e a inquinamento zero sono state pertanto assegnate ai comuni in cui è costume usare la bici per risolvere in maniera intelligente ed economicamente valida i problemi della mobilità interna. Nel caso a: Benevento, Bologna, Bra, Brescia, Cagliari, Casal

Velino, Casale Monferrato, Castiglione della Pescaia, Catania, Chieri, Cologno Monzese, Conegliano, Cremona, Cuneo, Faenza, Ferrara, Firenze, Foligno, Frosinone, La Spezia, Lodi, Melito di Napoli, Milano, Monterotondo, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Perugia, Pesaro, Pordenone, Reggio Emilia, Rivello, Roma, Rovigo, San Donato Milanese, Saronno, Schio, Torino, Venezia, Verona e Vicenza. A ciascuno di questi comuni è stata assegnata una consistente dotazione di biciclette a motore per essere usate a sollievo del traffico automobilistico e per migliorare la qualità ambientale. Campobasso non figura in questo elenco avendo dimostrato di non essere in grado di assecondare concretamente e fattivamente l’introduzione di sistemi di mobilità innovativi. Quale sarebbero state considerate le piste ciclabili qualora non avessero presentato errori di tracciato e condizioni oggettive di inutilizzabilità, che le hanno rese sostanzialmente impraticabili. Dardo


7

Campobasso

06 giugno 2013

Nonostante l'invito del Prefetto in Consiglio comunale non c'è stata maggioranza. Ultima chiamata il 10 giugno

Consuntivo, manca il numero legale Nonostante l'invito del Prefetto in Consiglio comunale non c'è stata maggioranza. Ultima chiamata il 10 giugno CAMPOBASSO. Ancora una seduta andata a vuoto al Comune di Campobasso ed ormai tale circostanza è diventata una triste consuetudine.Quelle di ieri, poi, vedeva all'ordine del giorno l'approvazione del bilancio consuntivo, quindi un argomento serio, oltretutto sollecitato dal Prefetto di Campobasso, una quindicina di giorni addietro pena lo scioglimento anticipato del Consiglio. La maggioranza, che forse è diventata minoranza, ha scelto di non presentarsi in aula, immaginando di non poter tenere in piedi il numero di 21 unità, necessario ad approvare il documento contabile.Così facendo, nella seconda convocazione già calendarizzata per il prossimo 10 giugno, per mantenere il numero sarà sufficiente essere in 14.Altro dato politico, di non poco conto, è che l'opposizione, se si fosse organizzata bene avrebbe potuto far avviare i lavori

nella mattinata, garantendo la maggioranza. Se ciò fosse accaduto, sarebbe stata una Caporetto per il centro destra che avrebbe dovuto serrare al massimo le fila e sperare di non vedere bocciato dall'aula il consuntivo.In definitiva, la situazione è estremamente confusa in entrambi i fronti, con la conseguenza di un immobilismo amministrativo abbastanza tangibile. Qualcuno della maggioranza è fiducioso sulla tenuta, altri, dello stesso schieramento, lo sono un po' meno. Prossimo appuntamento a palazzo San Giorgio il prossimo 7 giugno, per un consiglio monotematico sul centro storico richiesto da alcuni Consiglieri comunali, durante il quale saranno affrontate le problematiche che interessano quella specifica area della città anche se, in questo caso, continua ad essere assente un quadro preciso dell'insieme.

A fil di voce

Quelli con la memoria corta Antonio Battista è una persona mite. Indiscutibilmente gentile. Come conferma quando attacca gli avversari politici, usando toni decisi, ma garbati. Non usa mai verbi o aggettivi appuntiti. Il termine che da qualche giorno gli riesce meglio è “inadeguati”. Rivolto ai membri della maggioranza di centrodestra. Che ha fatto più chiacchiere che fatti. Dicono quelli che ne sanno una più del diavolo che sarà lui il candidato a sindaco del centrosinistra. Con o senza primarie: non c’è trippa per gatti. Toccherà all’ex ferroviere macchinista il compito di intercettare i voti dei campobassani. Palesemente delusi dalla gestione Fuciliere, nomignolo che mal si attaglia alle scarse munizioni usate dal sindaco per cercare di risollevare la città, maldestramente governata per ben 14 anni proprio dal centrosinistra. Che, evidentemente, ha la memoria corta. E tra gli smemorati sembra esserlo più degli altri proprio Antonio Battista il quale è entrato nel Palazzo nel lontanissimo 1995, ricoprendo vari incarichi, compreso quello delicato di assessore alle Finanze. Gli uomini che guardano a sinistra, storicamente, hanno un chiaro complesso di superiorità. Osservano gli altri dall’alto in basso, quasi a voler dire: ma dove vi volete presentare? Non è così sfacciato Battista che, per formazione, è uomo di centro. Il classico democristiano di lontana memoria. Abituato a mediare, a stare tra la gente, a fare una facile promessa, a dare una pacca sulla spalla a chi gli espone un disagio. Mentre la base grida al ricambio, nel centrosinistra stanno allevando un candidato sindaco che in altra parte del mondo sarebbe in età di pensione. Come del resto era da “rottamare” Di Bartolomeo, figlio di infinite elezioni e di tante cariche. Destra e sinistra, stando a ciò che si vede e si dice, non sembrano diversi. L’una rimprovera all’altra le responsabilità della sfascio della città. Ma, intanto, non preparano la meglio gioventù. Che, a quanto pare, dovrà aspettare a lungo.Visto che non è ancora tempo di mettere da parte le cariatidi. (pipò)

ORARI AUTOBUS

AZIENDA TRASPORTI MOLISANA spa Tel. 0874.64744 - 0874.65050 - Fax 0874.629847 Per maggiori informazioni consultare il sito:www.atm-molise.it CAMPOBASSO-ROMA

Campobasso che non c’è Campobasso è stata scambiata per un comodo e permissivo fondale sui cui esercitare le fantasie artistiche (?) e le voluttà qualunquistiche dei writers, che taluni preferiscono considerare graffiti di un certo pregio. Campobasso è stata resa inguardabile. Proviamola ad immaginare senza muri imbrattanti e con più verde attrezzato; con

meno cementificazione selvaggia e più spazi liberi; con meno discariche a cielo aperto e più rigore ambientale; con una cartellonistica meno invadente e insensata, e una qualità di vita preservata dagli inquinamenti (acustici e visivi). Volendola, si può. (Dardo)

Ares: un nome e una garanzia per il successo del Corpus Domini Nell’insieme delle manifestazioni e dei protagonisti della festività del Corpus Domini una sigla ha fatto spicco sulle altre per capacità innovativa, per incisività delle iniziative promosse e realizzate, per livello di gradimento. Vogliamo citare di proposito A.RE.S. (Agenzia regionale di servizio), che nei locali di Piazza Prefettura ha impiantato un punto di riferimento storico-culturale della manifestazione per chiunque (stanziale/ospite) interessato a risalire la storia del “Misteri” e a conoscere i luoghi che ne segnano il divenire negli anni. Negli stessi locali anche l’espressione fisica di un’accoglienza professionale ancorché cordiale e accattivante, e una dotazione di gadgets sul lato

CAMPOBASSO-NAPOLI

più laico della sfilata delle “macchine” ideate dal Di Zinno, ovvero la presenza del diavolo in tutte le sue luciferine prerogative che nella sfilata si ammantano di una straordinaria teatralità. Ad una organizzazione perfetta ha corrisposto una serie di iniziative originali per concezione e per spettacolarità mai disgiunta da una motivazione storico-culturale. Un’operazione intelligente che s’è staccata (era già capitato nelle edizioni passate) dal resto del cartellone generale della manifestazione cittadina, rimasto tutt’ora vincolato a schemi ludici di ordinaria e stanca concezione, non esclusa la chiusura con il solito big (o presunto tale) della musica leggera.

CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA



ANNO IX - N° 6 - GIOVEDÌ 06 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA L’Oscar del giorno a Emilio Izzo

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Emilio Izzo. Il coraggioso dipendente del ministero dei Beni culturali nonchè sindacalista della Uilbac, è stato trasferito ad altra sede. Ha sempre denunciato, nel corso degli anni, una scarsa attenzione per i beni artistici in Molise e, soprattutto, si è battuto per il Museo preistorico di Isernia. E' proprio vero che in questa regione la cultura è da considerare come una fastidiosa appendice e chiunque si batte o, semplicemente, si agita a sorreggerla è costretto, prima o poi, a dover fare le valigie.

Il Tapiro del giorno a Luigi Brasiello

Il Tapiro del giorno lo diamo al neo sindaco di Isernia, Luigi Brasiello. Sembra essere già scomparso dalla scena dopo il voto di domenica 26 maggio. Preso, evidentemente, dalle problematiche per la composizione della Giunta sembra avere perso il passo svelto e l'oratoria forbita dei giorni della campagna elettorale. La gente attendeva già la definizione del suo esecutivo per potere, in tempi rapidi, procedere all'avvio del programma. Proprio per questo, infatti, i cittadini l'hanno votato fin dal primo turno anche se con una maggioranza risicata.

30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it



11

Isernia Il fatto. La delibera è stata adottata dal Commissario poco prima di andare via ISERNIA. E' stato uno degli ultimi atti della commissaria al Comune di Isernia l'assunzione di un mutuo con la Cassa depositi e Prestiti di una anticipazione di €. 2.150.033,64 per far fronte al pagamento dei debiti maturati entro il 31.12.2012 "secondo le mo-

06 giugno 2013

Un mutuo per pagare le imprese e i servizi dalità e criteri fissati nel suddetto decreto, all’uopo sottoscrivendo il contratto di cui allo schema inviato dalla prefata Cassa; far constare che il servizio finanziario provvederà alle necessarie allocazioni nel bilancio 2013, in corso di formazione, e

nei successivi bilanci; che la Cassa DD.PP. con lettera del 15.05.2013 (posizione 982) ha comunicato l’esito positivo dell’istruttoria e trasmesso lo schema di contratto dal quale emerge l’importo ammesso ad anticipazione in €. 2.150.033,64 da erogarsi per l’importo di €. 1.075.016,82 nell’anno 2013 e per pari importo nell’anno 2014". Si tratta di una boccata di ossigeno per le aziende che attendevano da tempo di essere pagate. E' chiaro, però, che il mutuo si protrarrà per 30 anni per il pagamento da parte dell'amministrazione. Ma si è trattato di un modo per cercare di immettere liquidità in giro e cercare di sostenere un'ipotetica ripresa del circuito economico cittadino. Un primo passa al quale, ore,a dovranno fare seguito interventi strutturali capaci di aiutare le piccole attività alla ripresa.

Lettera agli amministratori Il 2 e 3 ottobre 1993 a Venafro ci fu un’alluvione. Io subii un danno cospicuo, con la perdita di tutti i mobili che di li a qualche giorno avrei dovuto trasferire in un appartamento in ultimazione, proprio a causa degli avversi eventi atmosferici e al collegato dissesto idrogeologico del territorio. Infatti le acque del fiume Volturno e tutti i suoi affluenti in piena si innalzarono e invasero le aree circostanti o direttamente o tramite ritorno dalle fogne che non ingoiavano più. A riprova di ciò allego alcuni documenti. Mi hanno fatto ricordare ciò un mio sconfinamento involontario, in un’uscita di diporto di alcuni giorni fa, all’interno del cantiere in oggetto e gli eventi atmosferici attuali e abnormi in centro Europa. Inoltre (anche perché sollecitato sabato 25 maggio dagli interventi nel workshop tecnico su “Le3A”, indetto dal Presidente del Consorzio di Bonifica di Venafro dott. V. Nola) poichè oggi mi trovo ad abitare a Macchia d’Isernia a pochi metri dagli uffici chiusi e dismessi del cantiere della ditta Vittadello che ha curato la realizzazione dei lotti 1, 2 e 3 del costruendo invaso sul fiume Cavaliere (a circa 50 mt dagli uffici) atto a contenere le acque dovute a fenomeni atmosferici estremi e al loro graduale rilascio onde evitare pericoli di inondazioni a

valle dell’impianto. L’opera, quando ormai manca poco alla sua conclusione (resta solo il 4° e ultimo lotto), è ora arenata e rischia di restare un’ennesima cattedrale nel deserto a spese innanzitutto della comunità che, oltre ad aver contribuito con le varie tasse ai lavori finora portati avanti, continua a restare sotto la spada di Damocle (è il caso di dire) dei fenomeni atmosferici estremi; ciò a dispetto del plastico depositato presso il Consorzio di Bonifica di Venafro che evidenzia una struttura altamente tecnologica ai fini della salvaguardia dalle piogge torrenziali, didatticamente educativa e formativa e ambientalmente/turisticamente ecosostenibile vista la riqualificazione dell’ area interessata e la sua collocazione in zona SIC (Sito di Interesse Comunitario). Allego anche le foto scattate durante l’uscita di diporto. Le domande sono: 1) Quando le nostre Istituzioni, preposte nel merito e nel metodo, si sentiranno in dovere di dare prosieguo e conclusione a un’opera del genere, a salvaguardia delle migliaia di persone che gravitano sulle aree influenzate da potenziali esondazioni del fiume Volturno e/o della capillare rete dei suoi affluenti? 2) Visti gli ultimi gravi accadimenti sempre più ricorrenti sul territorio nazionale e regionale e i pianti a posteriori verificatisi

ultimamente, le dette Istituzioni capiscono di essere responsabili di deprecabili eventuali danni, incidenti e lutti conseguenziali al non completamento dell’opera? 3) Se al momento lo stallo è dovuto a mancanza integrativa dei fondi necessari (mi risulta che circa 10 milioni sono già stanziati, ma che sono insufficienti) le Istituzioni preposte non ritengono di dover dare la massima priorità a tale opera allorché si troveranno con disponibilità finanziarie adeguate? Ritenendo ora certamente edotta questa Redazione sulla informativa che precede sicuramente essa si attiverà tempestivamente per fare proprie le domande su poste per ri-sottoporle in maniera certo più compiuta agli organi istituzionali coinvolti e poter poi (con un servizio dedicato) riferire ai cittadini più o meno direttamente interessati alla problematica (che sono i principali destinatari di un serio servizio pubblico di informazione, li dove l’argomento ha un indubbio spessore sociale), anche per non essere malauguratamente chiamati a corresponsabilità per non avere sollecitato e stimolato le dovute esaurienti risposte da parte delle Istituzioni. Con l’augurio per le popolazioni interessate, affinché vada tutto a buon fine, cordialmente saluto. Domenico De Simone

Recupero, conservazione e valorizzazione delle risorse agronomiche locali” Ludwig Feuerbach sarebbe il primo ad accorrere al workshop che si terrà il 7 giugno sul tetto della nostra Regione, a Capracotta, organizzato dal Consorzio del Giardino della Flora Appenninica in collaborazione con l’Università del Molise e l’associazione Antichiterrae Molise. Il filosofo Feuerbach, infatti, è stato il primo ad avere la piena consapevolezza dell’estrema importanza di una alimentazione sana. E pensare che viveva in un secolo, l’Ottocento, in cui l’agricoltura era ancora naturale. Arrivò ad affermare, fra lo scandalo della cultura che lo bollò di materialismo, che“l’uomo è ciò che mangia”. Se l’uomo si nutre di cibi “avvelenati”, avvelenati sarà tutto il suo essere, il corpo e la mente. L’obiettivo che il Workshop vuole raggiungere è la valorizzazione dell’agricoltura rispettosa della migliore tradizione del territorio molisano, precondizione per ottenere cibi sani e salutari. La felice iniziativa è giunta alla seconda edizione. Dopo l’ubriacatura della mondializzazione industriale, agricola e culturale, si è tornati ad apprezzare le colture autoctone. La nuova frontiera è il ritorno a casa, il ritorno al nostro territorio, ma con una consapevolezza molto maggiore. Alla riscoperta e con garanzia di autentici sapori antichi. Il dibattito e i lavori saranno, infatti, finalizzati alla valorizzazione e alla diffusione delle specie ortofrutticole autoctone, dei prodotti a chilometro zero, di cui spesso si parla, senza però operare per promuoverli e garantirne veramente la provenienza. Le associazioni agricole regionali e nazionali si scambieranno le loro esperienze di coltivazione, innesto, conservazione dei semi, nel totale rifiuto di veleni come i pesticidi e gli ogm, dei quali ancora non si conosce tutta la pericolosità di inquinamento dell’ambiente agricolo e gli effetti sulla nostra salute. Gli intervenuti si scambieranno, insieme ai semi autoctoni, le esperienze di piccoli imprenditori agricoli - regionali ed extra regionali - tese a promuovere mercati a vendita diretta, a sensibilizzare i cittadini alla coltivazione di orti e le scuole a promuovere giardini didattici. Il titolo del workshop riassume egregiamente le finalità che si intendono conseguire, con il corollario degli aspetti scientifici, culturali, ambientali, giuridici ed economici. Un incontro e uno scambio importante fra Università, associazioni agricole e cittadini che hanno maturato, con le esperienze della vita e gli scandali degli inquinamenti e delle truffe alimentari, la convinzione salutista che non ci si deve accontentare di mangiare, ma si deve pretendere di sapere che cosa si mangia, e chi e come lo produce .


12

Termoli

06 giugno 2013

Amministrative, la sconfidda del PD non coinvolge l’Italia dei Valori GUGLIONESI - L’IdV non può essere minimamente coinvolto nel suicidio politico annunciato del PD locale e prende le distanze dal clima da “guelfi e ghibillini” che si vuole instaurare nella comunità per coprire una cocente sconfitta per noi largamente prevista. Avremmo volentieri fatto a meno di intervenire in questo dibattito post elettorale per l’evidenza macroscopica del relativo responso, ma siamo stati tirati in ballo dal “Ghedini locale” che, nel tentativo di difendere l’indifendibile, addossa al nostro partito le colpe di un suicidio politico annunciato. Interpretare l’invito – fin troppo ovvio - al libero esercizio del voto formulato dal nostro Parroco per avvalorare la traballante tesi della sconfitta del suo “assistito” a causa di un voto non libero e fortemente condizionato, è operazione intellettuale vile perché significherebbe qualificare tale il parroco in assenza d’una sua denuncia espressa. Rinviando a tempi migliori una più esaustiva disamina dell’analisi politica del voto amministrativo, a cui non ci sottrarremo, in questa sede ci preme condannare il tentativo fuorviante di quanti, protagonisti e sodali, hanno inteso colpevolizzare coloro che nel segreto dell’urna hanno preferito in maggioranza esprimere il consenso ad Antonacci rispetto al candidato Sindaco del PD. D’altronde è solo la conferma di un voto già espresso cinque anni fa, che vide l’oggi

Una veduta di Guglionesi

riconfermato Sindaco già vincente rispetto non solo all’allora candidato Sindaco Marcantonio, quanto soprattutto nei confronti dell’allora Sindaco uscente, che subì l’onta della non elezione come consigliere comunale. L’IdV, contrariamente alla tesi dell’improvvisato difensore d’ufficio, ha partecipato attivamente alla costruzione del cantiere riformista con determinazione e franchezza, portando al tavolo delle trattative contributi fattivi in termini di programma e di criteri per l’individuazione dei candidati, tra cui l’aspirante candidato Sindaco: non si aveva alcun interesse particolare da difendere, se non quello di costruire una larga coalizione in grado di aggredire e risolvere i problemi della nostra comunità. Nel momento in cui il centrosinistra è rimasto solo come coalizione abbiamo messo in guardia il PD dall’idea di risolvere il pro-

blema del candidato Sindaco attraverso una consultazione esclusiva tra i propri iscritti, puntando invece sull’individuazione di una figura esterna ai partiti, per dare spessore a quella volontà di andare oltre l’angusto recinto delle appartenenze partitiche. Di fronte al netto rifiuto di tale opzione, aggravato dall’insindacabilità della scelta a favore dello sconfitto candidato Sindaco del PD, abbiamo comunicato la nostra indisponibilità a condividere tali scelte nel metodo e nel merito. Avremmo potuto dar luogo a risentimenti personali, ma abbiamo preferito non intervenire nella competizione elettorale, lasciando i nostri elettori liberi di votare secondo coscienza, pur nella consapevolezza dell’assurdità della posizione di chiusura assunta dal PD attorno alla figura del candidato Sindaco, che noi non ritenevamo in linea con un serio programma riformista di

Progetti “Acquista Sicuro” e “Mediare Conviene”, Confesercenti aperta per tutta la settimana TERMOLI - La Camera di Commercio di Campobasso sta realizzando una serie di attività finializzate alla diffusione, presso le imprese ed i consumatori, della cultura della sicurezza, trasparenza e del corretto funzionamento del mercato. Tra le iniziative messe in campo vi sono anche i progetti "Acquista sicuro", "Mediare Conviene" e "Consumatore Informato", sostenuti dalla Regione Molise e dall'Unioncamere Molise. L'obiettivo è la capillare diffusione, presso i consumatori e le imprese, dei vantaggi derivanti dall'utilizzo di strumenti a disposizione degli attori del mercato per contribuire a creare uno scambio regolato da rapporti economici solidi e duraturi, in cui ci sia trasparenza e correttezza. A tal fine la Confesercenti di Termoli, che ha aderito ai progetti, ha ospitato

nella sua sede di Via Cavour, le operatrici della Camera di Commercio che hanno incontrato cittadini e commercianti ai quali hanno consegnato materiale informativo. Le operatrici hanno fornito delucidazioni e chiarimenti in particolare su: sicurezza ed etichettatura dei prodotti (abbigliamento, calzature, giocattoli, occhiali da sole, prodotti elettrici); contratti tipo; mediazione; diritti dei consumatori ed obblichi delle aziende. L'esperimento ha ottenuto una considerevole partecipazione e sarà ripetuto anche nel mese di Luglio. "Con l'avanzare della crisi, afferma Massimiliano Orlando Direttore della Confesercenti di Termoli, è aumentato notevolmente il numero di commercianti o semplici cittadini che, disorientati, si rivolgono alla nostra associazione per otte-

nere servizi o per ricevere un concreto aiuto ad affrontare i problemi che sempre più spesso si presentano nella gestione di un'attività commerciale. Le richieste sono aumentate a tal punto che stiamo effettuando da alcuni mesi orario continuato dalle 9 alle 19. Abbiamo aderito con piacere ai progetti della Camera di Commercio ed è per questo che abbiamo concordato con le responsabili un nuovo incontro con imprese e cittadini per il mese di Luglio". Presso la sede della Confesercenti di Termoli in Via Cavour, 9 - Zona stazione ferroviaria ed Università del Molise, sarà messo a disposizione per tutta la settimana un banco esposizione dal quale i cittadini ed i commercianti interessati potranno ritirare gratuitamente il materiale informativo e le guide al consumo consapevole.

mandato. Non possiamo gioire di una sconfitta del centrosinistra locale, anche se ci tiriamo fuori dalla responsabilità che ricade interamente sulla classe dirigente del PD locale, che avrebbe fatto meglio ad ascoltare quanti, pur dichiaratamente di centrosinistra, palesavano dubbi sulla scelta del candidato Sindaco: sincere critiche che Bellocchio taccia quale “tenaglia mediatico-informatica”. Da ultimo, fare insinuazioni su un voto non libero, soggetto a forti condizionamenti e pressioni di vario genere, significa toccare argomentazioni che esulano dalla consueta dialettica politica: il posto giusto in cui riferire tali fatti è una caserma dei C.C., altrimenti è uno dei tipici argomenti appartenenti a quel filone a cui ricorre chi di argomenti non ne ha … la “teoria del complotto”. IdV - Guglionesi

Società Operaia, la sala convegni intitolata al professore Mancini SAN MARTINO IN PENSILIS - La sala dei convegni della locale Società Operaia sarà intitolata al professor Michele Mancini. La cerimonia si terrà sabato 8 giugno alle 10 e sarà dedicata all’uomo che tanto ha amato e rispettato la Società Operaia. Fu il professor Mancini a ranncontarne in un libro della Palladino editore la storia della Società Operaia di San Martino in Pensilis, a circa 130 anni dalla sua fondazione, offrendo una ricostruzione non soltanto localistica ma di respiro più ampio: un pezzo, insomma seppur limitato - della storia italiana, in particolare del Sud. Un libro per conoscere la storia della Società Operaia, non solo attraverso i grandi personaggi della borghesia del censo e della cultura, ma anche mediante il percorso di esponenti del mondo popolare verso l'acquisizione della propria dignità e dei propri diritti. La storia di una vera e propria rivoluzione culturale che ha contribuito non poco alla crescita di tutta la comunità. I componenti del coro di San Giuseppe hanno avuto un pensiero per il professore ricordandolo come “Un uomo di sinistra, insegnante, amministratore, studioso, portatore di conoscenza per amore del suo territorio e della sua comunità”.

In scena la commedia “Miseria e Nobiltà”

Età evolutiva, un convegno tra medici

MAFALDA – “Miseria e Nobiltà” di Eduardo Scarpetta è lo spettaco teatrale che oggi alle 18,30 che gli alunni della III media metteranno in scena nella palestra comunale. A guidarli nella rappresentazione le professoresse Amalia Provvidenti, Anna Antenucci e da Emilio Montano.

PALATA - Età Evolutiva. Questo il tema di un convegno che vedrà confrontarsi vari medici. L’incontro si terrà oggi dalle 9 alle 12 nel nuovo edificio scolastico ed è dal Centro Santo Stefano Abruzzo con la collaborazione dell’Asi Molise (Ente nazio-

nale – associazioni sportive e sociali italiane). Il tema, abbastanza di attualità, è rivolto ad insegnanti, genitori e bambini delle classi elementari e a tutti i genitori che vorranno seguire il dibattito. I temi riprenderanno gli

aspetti dello sviluppo neuro cognitivo, psicocomportamentale, riabilitativo, posturale, logopedia ecc… dell’età evolutiva. Al termine del convegno alcuni specialisti saranno a disposizione per eventuali consulti gratuiti.


13

Termoli

06 giugno 2013

La Fiat non anticipa più il pagamento della casa integrazione TERMOLI - Brutte notizie per le maestranze della Fiat di Rivolta del Re. La dirigenza dell’azienda automobilistica ha comunicato ai sindacati che già da questo mese non pagherà più la cassa integrazione: dai 300 ai 400 euro in meno in busta paga. La decisione dell’azienda è stata presa dopo che per cinque mesi anticipa il pagamento della cassa integrazione che l’Inps ha smesso di erogare. “Tutte le segreterie nazionali – comucano dal sindacato Ugl metalmeccanici - si sono messe in contatto con la sede centrale dell’Inps e con quella della società a Torino per trovare al più presto una soluzione”. Ora gli stessi sindacati territoriali non nascondono la possibilità di alcune iniziative di protesta e, a sua volta, la Fia ha annunciato nuova cassa integrazione a partire dal primo luglio. Tra i lavoratori c’è appensione e insicurezza del momento per la cifra che non troveranno in busta paga anche se sono consapevoli che quei soldi non andranno persi.

In breve.

Conferenza stampa: illustrazione lavori realizzati in piazza Bega TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino ha convocato una conferenza stampa che si terrà venerdì 7 giugno alle ore 10, presso Piazza Bega. Nel corso dell’incontro saranno illustrati i dettagli dell’opera di riqualificazione portata a termine nell’area dei portici e del parcheggio. All’evento sono invitati anche i rappresentanti delle associazioni “Jacovitti” e “Andrea Pazienza”, autori di alcuni lavori realizzati presso le pensiline.

La sanità in molise come l’asino che non mangiava TERMOLI - Dal 2007 il Molise è entrato nel cosiddetto Piano di Rientro dal disavanzo sanitario. Dopo 6 anni il dato economico certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato indica che, rispetto ad un incremento di spesa di oltre il 7% tra il 2002 e il 2006, c’è stato prima un vistoso rallentamento dell’incremento della spesa (+2,9%) tra il 2006 e il 2010 e poi finalmente l’inversione di tendenza con un 1,6% di spesa tra il 2010 e il 2012. Partendo da questi dati e facendo prevalere il ragionamento puramente economicistico che ha guidato la politica sanitaria di questi anni potremmo dire che ci avviamo verso un modello di sanità sostenibile che costituisce l’obiettivo finale da raggiungere. Potremmo dire che lo sforzo fatto da tutti gli attori del pianeta sanità in questi anni, a partire dal precedente Governo Regionale, vari Direttori Generali, strutture commissariali, ecc., abbia portato frutto. E questo frutto ha permesso lo sblocco finanziario di risorse per molto tempo bloccate e di cui l’attuale Governo Regionale appena insediato, senza neanche capire bene di cosa si parlava, si è apprestato ad attribuirsi i meriti. Ora rimane da capire se l’azione a cui è stato sottoposto il Servizio Sanitario Regionale nel suo complesso in questi anni non porti in realtà alle stesse conseguenze che toccarono a quell’asino che morì proprio nel momento in cui il padrone si congratulava con sé stesso

per avergli insegnato a non mangiare più. Il risultato di questa cura è sotto gli occhi di tutti. Delle due grandi aree su cui si sviluppa l’assistenza sanitaria, quella Ospedaliera e quella della Medicina del Territorio, l’una è praticamente al collasso sostanziale, l’altra non è mai partita efficacemente e diffusamente sul territorio, ma vive di pochissime esperienze positive a macchia di leopardo sul territorio regionale, inserite in un contesto fortemente asfittico, non in grado di dare risposte adeguate alla popolazione e insufficiente a ridurre il ricorso all’Ospedale come unico luogo di cura e assistenza. Perché accade questo? Perché come con l’asino della storia si è preteso e si pretende tuttora di mantenere in piedi sempre la stessa rete di strutture ospedaliere pubbliche togliendo però loro progressivamente ogni risorsa necessaria ad un corretto funzionamento in termini di personale, tecnologie, forniture, investimenti, grazie ai tagli lineari esercitati. Questa miopia programmatoria ha ridotto tutte le strutture pubbliche regionali a scheletri senza carne che sopravvivono solo grazie al sacrificio di tutti gli operatori sanitari che fanno molto più di quanto possibile ma che lavorano in un contesto che non è più in grado ormai di garantire una sanità almeno dignitosa. D’altra parte lo sbilanciamento assistenziale verso le strutture di ricovero private del Sistema Regio-

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

nale, che vede quasi il 45% delle risorse assorbite da tale settore, rappresenta un unicum in tutto il territorio nazionale anche rispetto a realtà come la Lombardia in cui il privato è consistente ma si ferma a quote di molto molto inferiori. E in questo sistema ridotto al lumicino dove trovare le risorse per far partire davvero l’assistenza territoriale con le sue Case della Salute, i Presidi Territoriali di Assistenza, le Residenze Sanitarie, l’assistenza a domicilio e così via ? E’ necessario dunque che prima che l’asino esali il suo ultimo respiro il padrone rinsavisca e si abbia la capacità di fare ciò che non riesce a fare e cioè una seria e corretta programmazione per le strutture ospedaliere pubbliche con una riduzione effettiva del loro numero e una concentrazione delle risorse di personale, tecnologie e forniture nei presidi esistenti; una riduzione dello sbilanciamento pubblico-privato presente anche nell’ultimo piano regionale del commissario Basso; un potenziamento effettivo della medicina del territorio in particolare nelle aree dove gli ospedali devono essere convertiti in strutture distrettuali a garanzia di una adeguata assistenza della popolazione afferente. Questo per una politica sanitaria vera nell’interesse del popolo molisano che non faccia morire l’asino mentre ci si perde in battaglie di retroguardia ormai superate dalle cose e dalla realtà. Alberto Montano

Sabato la Festa della Repubblica e della Costituzione TERMOLI – Si terrà sabato 8 giugno, alle ore 18, nel piazzale della stazione di servizio API IP del Lungomare Nord di Termoli, la nona edizione della "Festa della Repubblica e della Costituzione", quest'anno rinviata di una settimana a causa del maltempo, e organizzata dall'Associazione Italia Civile, presieduta dal Francesco Fiardi. Un incontro dibattito che nasce dalla volontà del Popolo al fine di conoscere e discutere gli innumerevoli e fondamentali temi ispirati dalla nostra Carta Costituzionale. Quest'anno il dibattito si incentrerà soprattutto sulla domanda: "Costituzione imperfetta? Parliamone insieme". Alla fine dell'incontro seguirà un momento di ristoro.

Avis e Vigili del Fuoco insieme per la solidarietà TERMOLI - Il presidente della locale sede Avis, Mario Ianieri, ha indetto una conferenza stampa per oggi alle 11 nella sede avisina dell’ospedale San Timoteo. Tema dell’incontro con i rappresentanti gli organi di informazione divulgare “La cultura della solidarietà” in collaborazione con le Forze Armate Nazionali. All’incontro saranno presenti i massimi vertici del Corpo dei Vigili del Fuoco della Regione Molise. Successivamente, sabato 8 giugno, presso la Sala Donatori del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Civile San Timoteo effettueranno la donazione.

Seminario su Microcriminalità e criminalità organizzata TERMOLI – L’Associazione molisana Polizia Locale (Amopol) organizza un seminario sul tema Microcriminalità e la criminalità organizzata. L’incontro si terrà sabato 8 giugno alle ore 8,30 nel centro polifunzionale "La vida". Al seminario saranno presenti anche gli studenti del Liceo Scientifico Alfano.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


14

Sport

06 giugno 2013

Ecco come si sono svolti i fatti che hanno portato al ricambio al vertice rossoblu. Tutti i passaggi per arrivare alla stipula dell’atto dal notaio Giordano

Così Di Palma ha rimpiazzato Capone Era commosso Ferruccio Capone, l’altra sera. Solo dopo essere uscito dalla stanza del notaio Giordano si è accorto di non essere più il padrone del lupo. Certo, avrà tirato anche un profondo sospiro di sollievo, ma l’aver perduto il giocattolo più bello che gli è capitato tra le mani deve essergli costato molto. Solo chi non ha conosciuto Capone non può immaginare come possa sentirsi. Per l’irpino il calcio è tutto; viene davanti a tutto. Era e forse ancora è il segno della sua scalata al successo. Più di quanto abbiano significato le conquiste economiche e sociali raggiunte attraverso il duro lavoro. Da bimbo Capone ha sognato, come tanti bambini, di fare il calciatore. Pensava di avere i numeri per sfondare, ma poi s’è dovuto ricredere. Ma in compenso ha celato

un segreto che man mano ha spifferato un po’ a tutti, per questo non è stato più un segreto: fare il tecnico. A fargli credere di essere tagliato per questo delicato lavoro è stato Arrigo Sacchi che in campo non è stato certamente più bravo di lui. Capone si è detto: se Sacchi ha fatto sviluppare al Milan il gioco più bello di sempre e ha sfiorato di vincere il mondiale in Usa, perduto solo per la stoltezza dei nostri rigoristi, vuol dire che ci posso provare anch’io. Cominciando dal Montella, la città dove è nato, vive e fa anche il sindaco. Le cose sono andate in altra maniera. Così ha cambiato obiettivo: faccio il manager. Lavoro che si svolge in giacca e cravatta e per il quale, fatta qualche rara eccezione, si usano auto eleganti, si alloggia in alberghi di lusso, si frequenta la crema

degli intellettuali del pallone. Macchè, anche questa seconda strada è risultata piena di chiodi. Così si è messo a fare il presidente, sentendosi però più bravo di qualsiasi allenatore e più tagliato del migliore manager. Neanche in questo campo ha avuto ragione. Così un po’ alla volta ha dovuto arretrare. Continuando a cacciare soldi su soldi: il calcio per lui è stato solo firmare assegni dietro assegni. Senza incassare mai. Non ha introitato neppure i soldi di abbonamenti e biglietti il signor Capone che ha avuto il poco invidiabile record di litigare con tutti. Facendo allontanare collaboratori e, soprattutto, tifosi. Un certo giorno Gino Di Bartolomeo gli ha presentato Giulio Di Palma, molisano di radici che vive nel Nord-Est dello Stivale. Come le altre sembrava una conoscenza

senza soluzione di sorta. Invece, tra litigi e incomprensioni, come un amore tormentato, è andata avanti. Sino a che, l’altra sera, alle 8 della sera, Capone e Di Palma hanno firmato il trasferimento di quote, davanti al notaio Giordano. Professionista di Salerno che oltre 10 anni fa, benché giovanissimo (aveva 33 anni) rilevò lo studio del notaio Silvestro Delli Veneri, che si era pensionato. Inizia così la nuova era rossoblù. In cui Capone torna a casa sua, mantenendo nel cassetto il 49 per cento delle quote e tanti impegni economici da assolvere. Di Palma comanda con il 51% delle quote. Inizia una nuova stagione. Con i conti da sistemare, con il pensiero alla Lega che prepara una nuova penalizzazione in classifica, con un popolo sportivo da riconquistare. (pipò)

A giorni il nuovo allenatore e a seguire la campagna acquisti. Ritiro estivo in loco.

Subito tante novità: fuori Ciccone e (forse) Vullo, l’artefice della salvezza Cambia subito faccia il Campobasso. Non solo a livello societario. Anche i tecnici saranno nuovi. Per ora è stato lasciato a casa Michele Ciccone, il diesse. Nei prossimi giorni stessa sorte potrebbe subire anche Salvatore Vullo, il principale artefice della salvezza dei lupi. Di Palma ha scelto come diesse Antonio Recchi, padre calciatore (portiere dell’Inter), e un cammino tra campi di calcio e politica. Secondo i dati affiorati su internet i suoi trascorsi lo hanno visto a Novara, Cesena, Ternana e Triestina. Proprio nella città alabardata il signor Recchi avrebbe

Antonio Recchi è il nuovo direttore sportivo

avuto anche qualche problema, legato al fallimento del club che fu caro a Nereo Rocco. Questo, però, poco conta. L’importante per i colori della squadra campobassana è che Recchi (amico del patron) ripeta le performance di Cesena, dove ha ottenuto il meglio del suo cammino. Stando a chi sa tutto di tutti Recchi avrebbe anche ricoperto cariche elettive nelle Marche, la stessa terra di Anna Favi. Uscita di scena da qualche mese, dopo essere stata la referente della proprietà. Di Palma, invece, sembra aver scelto come suo uomo di fiducia il giovane Gianluca De Santis chiamato a fare anche il segretario. In un ufficio ove quasi certamente arriveranno da subito bollette e notifiche di creditori. Tipiche quando si cambia gestione. La prima sgradevole “carta” è stata appena recapitata in sede, ieri mattina. Niente male, come debutto. Il nuovo presidente ha annun-

ciato che anche con i punti di penalizzazione il Campobasso punterà a entrare nei primi nove (o otto) posti per guadagnarsi l’accesso nella C unica. L’annuncio è piaciuto ai giornalisti e al nutrito gruppo di tifosi che ieri mattina si è portato in sala stampa (senza sedie). Nel suo breve intervento il direttore Recchi ha chiesto tempo per valutare la posizione dei tesserati, i loro compensi e il modulo di gioco che vorrà adottare l’allenatore (che sarà lui a scegliere). Solo successivamente potrà agire sul mercato, dando la preferenza ai giovani. Il cui costo è più leggero dei colleghi più smaliziati. Novità anche come addetto stampa: toccherà al giovane Fatica, figlio del collega della Rai, il compito svolto da Mimmo Di Iorio, almeno sino a quando è rimasto in sede. Perché dopo i mancati pagamenti dei compensi anche lui se l’è squagliata. Questa scelta l’ha fatta direttamente Di Palma che ha accordato la fiducia a un ragazzo con radici di Oratino. Come le sue. Ritiro estivo in sede e voglia di lanciare le propaggini rossoblù in tutta la regione, attraverso amichevoli e rapporti di collaborazione con i club “minori”. (p.p.p.)


15

Spettacolo

06 giugno 2013

Il rock dello Spida Il cantautore molisano pubblica il nuovo album e vira verso sonorità graffianti ed energiche di Charles N. Papa

SIENA - “L’asino e Penelope” sanciva le qualità da crooner di Raffaele Spidalieri, sentirlo nel nuovo disco tra assoli di chitarra, virtuosismi rock, con un’energia inaspettata, fa alzare il volume dello stereo per ascoltare meglio. L’impatto sonoro di “Le farfalle non fanno confusione” è piacevole, la band che accompagna Spidalieri è, come già detto più volte, granitica, solida, è un muro di suoni che non fa pause, che non dà tregua. Accostamenti artistici per questo disco ne sminuirebbero il valore, ma il ricordo a certe evoluzioni d’un Springsteen d’annata, con un Clarence Clemons in forma, o a certi Stones degli esordi, ci sono. La voce di Spidalieri si muove sicura sul tappeto sonoro anche se ancora troppo gentile rispetto a riff e break di cui il disco è pieno. Una piacevole digressione rock fa di questolavoro, un piccolo gioiello nel panorama della musica d’oggi. Alle spalle, un’etichetta che ha fatto la storia delle sette note in Italia, la Cramps, casa discografica fondata nel 1972 da Sergio Albergoni e Franco Mamone. Furono a lanciare artisti quali Area, Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Claudio Rocchi, Skiantos. L’avvio con “Ho perso”, brano solare che fa capire subito dove si va, “La luna e la bottiglia” il più ruvido, “Sono qua”, brano già del repertorio del cantautore, in versione downtempo con il sax che la fa da padrone e che si frappone tra rock e ballad. “Restaci tu” con-

ferma quanto Spidalieri sia perfettamente calato nelle atmosfere più rarefatte, dove sicuramente la sua voce trova agevolmente spazio. Il quartetto d’archi esalta il resto. Impalpabile “Un pò di dolore”, mentre “Fino alla fine del mondo” porta dritto alla chiusura del disco dove “Buonanotte”, in un crescendo musicale, lascia il segno, indelebile, di un’opera che mabisce a restare nel tempo. La tracklist comprende “Parlami d’amore Mariù”, singolo uscito lo scorso inverno. L’autore declina il suo pensiero su questo disco: “È un progetto creativo dove i suoni, i testi, le immagini sonore, si mescolano saggiamente, senza confusione, ma sempre con contorni e scenari limpidi e precisi. Un disco che si snoda su un tessuto ritmico variegato, dalle atmosfere avvolgenti alle energie pure del rock che danno vita ad un affresco multicolore con una omogeneità stilistica fluttuante”. Il disco è suonato da: Diego Perugini (chitarre), Guido Pietrella (bassi elettrici), Alessandro Cristofori (pianoforte, rhodes, Hammond), Luca Ravagni (fiati), Gianluca Meconcelli (batteria). I Musicoi di Parma sono formati da: Carlo D'Alessandro Caprice (violino), Larisa Aliman (violino), Michele Pinto (viola), Cristiano Sacchi (violoncello). Ai cori Sheila Gasparri. La produzione e gkli arrangiamenti sono di Spidalieri/Perugini e quest’ultimo, ha scritto e arrangiato gli archi. La masterizzazioe finale è stata realizzata da Ian Cooper at Metropolis Studios, Londra.

Chiuse le iscrizioni

3ttnika live

Molisecinema dal 6 all’11 agosto

Sabato alle 4Vianove

VINCHIATURO - Sabato 8 giugno dalle 22.00 presso il ristorante le 4Vianove, concerto dei 3ttnika. Una notte dedicata alla pizzica, tammurriata e alla taranta con il duo molisano che si esibirà in una seri di inediti (dal loro primo disco) e con cover che omaggiano grandi autori italiani.

Concerto

Riserva Moac a Ferrazzano CASACALENDA - La scadenza per inviare i lavori a “Molisecinema” (1° giugno) sancisce il primo passo verso la verifica dei corti che andranno ad occupare le 5 sezioni del concorso: Paesi in corto, Percorsi, Frontiere, Paesi in lungo, Paesi animati. il Festival prevede un fitto programma di proiezioni ed eventi speciali, incontri con i protagonisti del cinema, restrospettive, mostre, concerti, spettacoli, libri, video arte.

FERRAZZANO - La Riserva Moac ha pubblicato il secondo inedito (dopo MayDay MiDai) “Jackpot”, prima della pubblicazione del nuovo album, il terzo, prevista per l’autunno prossimo. Lo special guest del singolo è Erriquez Greppi, leader della Bandabardò. Il gruppo molisano si esibirà giovedì 13 giugno in piazza Spensieri a Ferrazzano. Sarà il primo live della stagione.

Tv. Consensi unanimi della critica

Inannacone impera su Rai3 con “I dieci comandamenti” Domenico Iannacone, giornalista e autore tv molisano (Torella del Sannio, 62), sta riscuotendo notevoli consensi con la sua nuova trasmissione “I dieci comandamenti”, in seconda serata su Rai3 il lunedì. Trattare temi spesso scomodi, di cronaca, di attualità, senza trascendere e diventare censore armato del tubo catodico, risulta semplice per Iannacone, non per altri. La televisione del dolore, quella che si sofferma, indugia, esplora impietosamente i drammi di chi li patisce, quella che offre alla platea televisiva, distratta tra uno spot di carta igienica e un omicidio, impera. Iannacone invece, senza irrompere nel dramma, ma restando accanto al protagonista, lasciando il commento e le conclusioni allo spettatore, espone la notizia con delicatezza, senza commentare, evitando banali conclusioni per carpire l’attenzione della platea televisiva. Tutta l’esperienza del giornalista molisano acquisita in trasmissioni quali “Ballarò” e “Presa diretta” vengono fuori da questa creatura tutta sua, e assurgono a nuove forme giornalistiche, meno rutilanti, e certamente più di spessore. La critica nazionale, incorona “I dieci comandamenti” come “Un programma che merita e che esalta l'importanza del punto di vista e dell'assunzione di responsabilità di fronte al dilagare dei talk (Aldo Grasso,Corriere Tv)”. chp



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.