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ANNO IX - N° 126 - MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno ad Italo Di Sabato

l'Oscar del giorno lo assegniamo a Italo Di Sabato. Oggi si parla tanto di rifiuti, di camorra e di pentiti. A denunciare anni fa quanto stava accadendo in Molise era l'allora consigliere regionale Di Sabato. Inascoltato e bistrattato dalla sua stessa parte politica. Oggi, purtroppo, i fatti sembrano avergli dato ragione. Troppo tardi. Ma era anche la sanguigna opposizione rappresentata da Di Sabato ad essere una valore aggiunto in quel Consiglio regionale. Al contrario di quella esistente oggi nell'aula di via IV Novembre.

Il Tapiro del giorno a Salvatore Micone

Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Micone. Al consigliere regionale del centrodestra non è parso vero potere votare con la maggioranza di centrosinistra a favore dell'articolo 7 per i portaborse. Ora è arrivato in Consiglio, a seguito delle ultime elezioni, e non gli è parso vero potere votare per il mantenimento di un privilegio che, di sicuro, lo renderà più contento rispetto all'eventuale abrogazione. Il voto a favore, così, tende a rafforzare un privilegio che alla gente non va proprio giù. Evidentemente, però, alla Casta di questo passaggio non importa nulla.


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Abrogare l’articolo 7 (i portaborse) e la legge 38 sulla diaria dei consiglieri regionali: valgono oltre un milione e mezzo di euro annui, somma da poter destinare alla copertura del reddito di cittadinanza

Rivoluzione democratica al governo regionale: “Fa qualcosa di centrosinistra” I lavoratori alla Vibac di Termoli e alla Cattolica di Campobasso, pur di salvare le aziende e di non perdere il posto, rinunciano agli effetti contrattuali acquisiti: lezione di dignità impartita ai regionali che invece non rinunciano a nulla Dalla sinistra ideologica, espressa da Rino Ziccardi (cigiellino “doc” degli anni ’90), la critica all’immobilismo del governo regionale e alla vocazione parolaia del vicepresidente Petraroia, su valutazioni che, fatte e dette da altra sponda, avrebbero poca credibilità e scarso accreditamento. Tra i passi salienti, questo; riassuntivo della condizione socio-economica molisana, e dei possibili correttivi per migliorarla: “Non c’è una sola attività produttiva che non sia colpita da crisi irreversibile e l’unico lenitivo a disposizione è rappresentato dalla cassa integrazione guadagni che, detto per inciso, se pur aiuta le famiglie, rappresenta una perdita secca di salario e di consumi a carico dei lavoratori. Neanche si può pensare di arginare una voragine senza un solo progetto di rilancio concreto delle attività produttive. Per i giovani, soltanto palliativi e appelli all’unità azionista, ma fatti e certezze neanche a parlarne. Né gli viene in mente ai regionali di adottare i provvedimenti possibili che (oltre a fare qualcosa di centrosinistra) porterebbero risorse da utilizzare per la difesa dei ceti deboli e precari. Parlo dell’abrogazione dell’art 7 che, per 21 consiglieri, vale 617.652 euro all’anno (21consiglieri x 2451 euro x 12 mesi), e dell’abrogazione della Legge 38 sulla diaria dei consiglieri. Risorse che, calcolate a occhio e croce, ammonterebbero ad oltre un milione e mezzo di euro annui per essere messe a copertura del reddito di cittadinanza, contenuta nella legge finanziaria per il 2011”. Idee, suggerimenti, proposte che sarebbero pane quotidiano delle forze sociali, se fossero libere di manifestarsi, e un loro preciso dovere di perseguirle. Ancorché un contributo morale e sostanziale all’atteggiamento dei lavoratori che pur di salvare le aziende, e di non perdere il lavoro, come succede alla Vibac di Termoli e alla Cattolica di Campobasso, propongono di rinunciare agli effetti contrattuali acquisiti.

“E’ populismo anche questo? O è una lezione di dignità ai consiglieri regionali che non rinunciano a nulla?” chiede allarmato Ziccardi. Ma a chi lo chiede. A una classe politica che sta facendo tabula rasa dei valori e della giustizia sociali e dell’equità. Tempo perso. Come quello assegnato al vicepresidente Petraroia che nel corso dei due anni in opposizione alla giunta di Michele Iorio ha sostenuto, propagandato, il reddito minimo di cittadinanza, di cui s’è avvalso per abbindolare le migliaia di cittadini che ne avrebbero diritto, per poi, una volta sulla plancia di comando, fregarsene altamente. Di fronte a questa immersione di responsabilità si erge lo spirito cigiellino di Ziccardi: “Occorrono fatti concreti e solidarietà concrete. In special modo quando si sostiene la gara nazionale di solidarietà per la causa dei migranti presenti e futuri che arriveranno sulle onde del progetto Spar nei prossimi giorni. Con quali progetti di integrazione saranno accolti questi disgraziati?”. Ziccardi non ha dubbi: “Li consegneranno ai bilanci asfittici dei comuni, o li metteranno, sottopagati, a disposizione degli agricoltori”. Andando a rimpolpare di precarietà, povertà, disagio, malessere, il quadro economico e sociale del Molise sul quale, invece di intervenire in maniera seria, organica, articolata, valutando le risorse locali, statali ed europee per distribuirle secondo giustizia, gli amministratori regionali si sono impantanati sugli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione guadagni (ordinaria e straordinaria) ne hanno fatto una bandiera, salutando, ilari e incoscienti, i circa 2000 lavoratori che ne stanno beneficiando. Un Molise in crisi e un governo regionale balbettante, ancora una volta si affidano ai provvedimenti assistenziali e non alla volontà di agire e di risollevarsi. Sarà dura venirne fuori. Dardo

L'intervento

Perchè resta l'articolato sui portaborse?

di Michele Iorio Dopo essersi assegnato lo stipendio più alto, applicando le aliquote massime previste dal decreto Monti 174/2012, il centrosinistra molisano ha raggiunto lo straordinario obiettivo di avere i costi della politica più alti d’Italia. Anziché abrogare il fondo di 2451 euro previsto per i portaborse, il centrosinistra ha deciso di regolamentarlo con una legge ad hoc. Il Consiglio regionale del Molise, così, si è finalmente riunito, dopo mesi di chiacchiere e discussioni inutili, per approvare la legge sui portaborse. Insomma, tutto come previsto: privilegio mantenuto. Si poteva e si doveva decidere diversamente, soprattutto sulla composizione del trattamento economico di presidente, assessori e consiglieri regionali. E’ impensabile, infatti, che agli stessi vengano erogati mensilmente 4500 euro netti, in aggiunta all’indennità di carica di 6000 euro, come rimborso spese per l’esercizio del mandato, al pari di regioni più popolose e territorialmente più estese del Molise. Alla faccia della coerenza e delle promesse elettorali, il centrosinistra si assegna la medaglia d’oro della spesa per il costo della politica. E pretende pure gli applausi?

Scuole, ancora troppi ritardi di Sergio Sorella*

In occasione della ricorrenza del terremoto in Molise tornano alla mente le immagini del drammatico crollo della scuola di San Giuliano di Puglia e dei lutti che ha determinato. In questi anni l’impegno della FLC CGIL Molise si è concentrato nella richiesta di politiche che garantissero scuole che rispettassero le norme relative alla sicurezza dei luoghi pubblici. Però, ad esempio, nell’anagrafe dell’edilizia scolastica pubblicata dal MIUR a settembre di quest’anno, dei 316 plessi molisani risulta che: il 91,4% non è stato progettato con normativa antisismica (contro una media nazionale del 55,5%) il 94,% non ha certificato di conformità (contro una media nazionale del 54,1%) l’84,6% non ha il certificato di rela-

zione geotecnica (contro una media nazionale del 53,3%) l’83,1% non ha il certificato di relazione geologica, (contro una media nazionale del 52,2%) l’82,6% non il certificato di prevenzione incendi il 12,3 % non ha la certificazione per la verifica sismica. Il 5% degli edifici scolastici della regione è ancora costituito da strutture prefabbricate e provvisorie (Bonefro, Bojano, Venafro). Il 7% delle scuole è ospitato in edifici ad uso promiscuo (condomini, supermercati, ecc.) Ancora il 6% delle scuole è in affitto. La sola provincia di Campobasso spende per le scuole superiori oltre 2.400.000 euro all’anno che vanno in tasca ai privati. Solo 1 scuola molisana su 2 è ospitata in edifici in cemento armato. Solo 1 scuola su 5 risulta ospitata in edifici di edilizia recente (meno di 10 anni); 3 su 5 in edifici costruiti prima

del sisma dell’Irpinia. Un quadro simile a quello che avevamo denunciato nel Convegno regionale A scuola,sicuri, lo scorso novembre. In quell’occasione abbiamo fatto proposte specifiche quali: un piano nazionale per l'edilizia scolastica, con tempi e risorse certe; un piano per la sicurezza degli edifici scolastici fatto dal governo regionale; adeguati investimenti sul terreno della formazione e dell’informazione; la costituzione di un tavolo permanente di coordinamento delle attività tra i soggetti istituzionali coinvolti, per una costante azione di monitoraggio e che concentri gli interventi necessari per la messa a norma delle istituzioni scolastiche. Abbiamo proposto anche il Fascicolo del fabbricato scolastico (gestito necessariamente dalla scuola) che rappresenti la storia degli interventi fatti sulla struttura, ne segua le fasi e documenti tutto ciò che si è

fatto. Gli studenti molisani hanno bisogno di scuole sicure, di spazi adeguati, di tempi distesi, di integrazione ed accoglienza. Solo così potranno sviluppare le loro potenzialità e la loro voglia di esserci nel mondo da protagonisti. Anche così avremo contribuito a rendere giustizia all’assurda tragedia di S. Giuliano. Faremo in modo che ai tristi e luttuosi colori delle macerie si sostituiscano quelli della vita: il giallo simbolo dell’attenzione, della prevenzione e della rinascita, il blu a rappresentare la prospettiva futura e la speranza, il rosso a marcare l’impegno e la determinazione, il verde a indicare l’accresciuta consapevolezza della strada da intraprendere per dare un futuro ai sogni ed, infine, il bianco limpido come il foglio di carta su cui i bambini disegnano i percorsi della loro vita con la penna del sorriso.


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Costi della politica: alla faccia delle promesse elettorali Il centrosinistra non abroga i fondi dei portaborse e Iorio tuona: privilegio mantenuto Gli unici contrari alla regolamentazione sono stati: Lattanzio, Cavaliere, Federico e Manzo CAMPOBASSO. "Articolo 7, "abbiamo regolamentato l'assistenza professionale ai consiglieri regionali", così il Presidente della Giunta, Frattura sulla legge approvata in aula sui portaborse. Dopo il dibattito di ieri mattina il consiglio regionale ha approvato la proposta di legge Frattura - Niro sulla regolamentazione del fondo stabilito dell'art. 7, illustrata dal consigliere Cristiano Di Pietro.Cosa cambia? Fino a ieri ogni consigliere percepiva mensilmente 2.451 euro netti, da non rendicontare, che potevano essere anche usati per pagare i cosiddetti portaborse. Da domani, invece, tale fondo passerà all'ufficio di presidenza che procederà a contrattualizzare il personale indicato da ogni singolo consigliere, naturalmente restando all'interno della somma che resta la stessa. Con la maggioranza di centro sinistra, hanno votato i consiglieri di opposizione, Micone e Sabusco. Contrari invece, Lattanzio (che si discosta dalla sua maggioranza), Cavaliere (Pdl), Federico e Manzo (del Movimento 5 stelle) che volevano la totale abrogazione dell'emolumento. Si è astenuta invece la Fusco Perrella. Insomma, è passata la proposta a firma di Frat-

tura e Niro. Con una caratteristica: finalmente il presidente della Giunta pare aver trovato la via d’uscita ai fondi dei portaborse dopo aver avuto un periodo di grande confusione. A luglio infatti il fondo è stato percepito dai consiglieri regionali per essere poi sospeso, dopo le polemiche del popolo sovrano. Dopo di che il governatore ha optato per l’abrogazione della legge. Prima favorevole all’abrogazione dell’articolo 7 non avvenuta, a detta dei fratturiani, per un agguato di cui lo stesso presidente è stato vittima. Poi favorevole alla regolamentazione. Poi indeciso tra le due opzioni e ieri finalmente è stata individuata la strada maestra. Da oggi la Regione Molise assumerà personale per i consiglieri senza bando pubblico, ma su segnalazione degli stessi eletti. Tuona Michele Iorio che parla di una vera e propria vergogna. “L’articolo 7 va abrogato” precisa l’ex governatore che continua: “Dopo essersi assegnato lo stipendio più alto, applicando le aliquote massime previste dal decreto Monti 174/2012, il centrosinistra molisano ha raggiunto

lo straordinario obiettivo di avere i costi della politica più alti d’Italia. Anziché abrogare il fondo di 2451 euro previsto per i portaborse, il centrosinistra ha deciso di regolamentarlo con una legge ad hoc. Il Consiglio regionale del Molise, così, si è finalmente riunito, dopo mesi di chiacchiere e discussioni inutili, per approvare la legge sui portaborse. Insomma, tutto come previsto: privilegio mantenuto. Si poteva e si doveva decidere diversamente, soprattutto sulla composizione del trattamento economico di presidente, assessori e consiglieri regionali. E’ impensabile, infatti, che agli stessi vengano erogati mensilmente 4500 euro netti, in aggiunta all’indennità di carica di 6000 euro, come rimborso spese per l’esercizio del mandato, al pari di regioni più popolose e territorialmente più estese del Molise. Alla faccia della coerenza e delle promesse elettorali, il centrosinistra si assegna la medaglia d’oro della spesa per il costo della politica. E pretende pure gli applausi?”. Insomma, si continua sulla stessa scia: il centrosinistra aumenta il costo della politica, alla faccia delle promesse elettorali.

L'intervento

E' fare populismo parlare di lavoro? di Rino Ziccardi

Sulla questione delle indennità dei consiglieri regionali, noi cittadini avevamo il dovere di intervenire e il modo con cui lo abbiamo fatto si è rivelato il migliore modo. Migliaia di cittadini hanno conosciuto lo sconcio di una promessa elettorale mancata sulla riduzione dei costi della politica, e altrettanti cittadini hanno compreso la qualità e la quantità dell’azione amministrativa della nuova giunta regionale. Sono in evidente difficoltà. La delibera bavaglio è stata l’ennesimo errore di un gruppo di uomini che ha perso la testa. Si erano presentati per costruire una “rivoluzione” amministrativa e, ad oggi, fanno fatica anche a convocare il Consiglio regionale, e le relative commissioni, per mancanza di provvedimenti. Insomma un consiglio regionale imballato è una politica amministrativa indiriz-

zata al tappare le emergenze sociali che si aprono un giorno si e l’altro pure. Oramai il dramma lavoro, oltre a stare scritto nelle analisi tecniche dei vari centri studi, lo vediamo svolgersi davanti ai nostri occhi nel quotidiano dei giovani senza prospettiva. Non c’è una sola attività produttiva che non sia colpita da crisi irreversibile e l’unico lenitivo sempre a disposizione, è rappresentato dalla cassa integrazione guadagni che, detto per inciso, se pur aiuta le famiglie, rappresenta una perdita secca di salario e consumi a carico dei lavoratori. Neanche si può pensare di arginare una voragine senza un solo progetto di rilancio concreto delle attività produttive. Per i giovani, soltanto palliativi e appelli all’unità azionista, ma fatti e certezze nessuno. Neanche gli viene in mente di fare gli unici provvedimenti possibili che (oltre a fare qualcosa di centrosinistra) porterebbe risorse da utilizzare per la difesa dei ceti deboli e

precari. Parlo dell’abrogazione dell’art 7 che, per 21 consiglieri, vale 617.652 euro all’anno (21 consiglieri x 2451 euro x 12 mesi), e dell’abrogazione della Legge 38 sulla diaria dei consiglieri. Risorse che, calcolati a occhio ad oltre un milione e mezzo di euro annui, potrebbero essere messe a copertura della norma sul reddito di cittadinanza, contenuta nella legge finanziaria per il 2011. Una norma approvata da tutto il Consiglio, con squilli di tromba e zero risorse, e però mai applicata per mancanza di finanziamento e per mancanza di una legge che ne determini le regole. La realtà molisana è fatta anche di povertà diffusa, di famiglie a reddito zero o con pensioni al minimo sociale e lavoratori monoreddito in cassa integrazione guadagni. Un mondo in difficoltà evidente a cui non si può, esclusivamente, distribuire la parola del Vangelo. Occorrono fatti concreti e solidarietà concrete.

In special modo quando si sostiene la gara nazionale di solidarietà per la causa dei migranti presenti e futuri che arriveranno sulle onde del progetto SPRAR nei prossimi giorni. Con quali progetti di integrazione saranno accolti questi disgraziati? Li consegneranno ai bilanci asfittici dei comuni, o li metteranno a disposizione degli agricoltori. Eppure, nel contesto di una grave crisi, i lavoratori dettano i comportamenti agli eletti, dimostrando di essere migliori di loro che pure hanno votato, giungendo alla determinazione di contribuire a salvare le aziende proponendo di rinunciare agli effetti contrattuali acquisiti pur di non perdere il lavoro, come succede alla Vibac di Termoli e alla Cattolica di Campobasso. E’ populismo anche questo? O è una lezione di dignità ai consiglieri regionali che non rinunciano a nulla inventandosi una falsa rinuncia.


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Ma che Molise è mai questo con migliaia di lavoratori in cassa integrazione, dove però si scommette più che altrove, e il gioco d’azzardo è in crescita esponenziale? "Ossigeno, la Regione ignora le farmacie" Federfarma denuncia il silenzio dell'istituzione. "Chiederemo l'intervento di Napolitano"

Molise strabico e dislessico. Se guarda da un lato vede migliaia di lavoratori in cassa integrazione e centinaia di imprese in difficoltà; se guarda dall’altro, legge di essere la regione in cui si scommette di più, e il gioco d’azzardo è in crescita esponenziale. A leggerle bene, le due notizie sono la faccia di una stessa medaglia, la cui altra faccia è l’incapacità degli apparati istituzionali a rendersene conto. Per questo dislessici. Un’altra proliferazione significativa del decadimento sociale ed economico è dato dall’entità dei “Compro oro” su cui, dicono gli analisti e i sociologici, può interagire addirittura la malavita organizzata, oltre la necessità di miglia di famiglie di raccattare un po’ di denaro. A fronte di questo stato di fatto abbiamo una classe politica che non vuole recedere di un millimetro dalla posizione di benessere alimentata dalla sottrazione di beni e servizi alla collettività e da una tassazione al limite dello strozzinaggio. Di una classe politica che rifiuta di rendersi conto di essere, per ciò che guadagna e dei vantaggi di cui gode, incompatibile con il contesto sociale (un consigliere regionale guadagna al giorno ciò che prende al mese un pensionato al minimo). La cassa integrazione, il gioco d’azzardo, i “Compro oro”, sono fenomeni di una condizione che non trova modo di cambiare, nemmeno a piccoli passi, tanta e inconsistente è l’attività amministrativa; il sistema creditizio in difficoltà; la programmazione economica (2014/2020) di là da venire, attardata dalla defatigante ricerca di condivisione e di consenso da parte delle forze sociali e delle associazioni di categoria. Entrambe in ritardo sul piano culturale e dei cambiamenti epocali, attaccate alla cannula dei finanziamenti, dei con-

tributi, dell’assistenzialismo. Insomma, il Molise di sempre, devitalizzato, e perciò sottoposto alla prevalenza della politica delle clientele, delle prebende, delle cariche pubbliche, degli incarichi professionali, degli appalti pilotati, delle rendite parassitarie e di posizione. Chi ha tentato di staccarsi da questo modello, specie se operatore economico o professionista o dipendente pubblico, comunque intraprendente e libertario, ha finito per essere fiaccato nella volontà e sfinito dalla fatica di combattere. La collettività difetta di strumenti democratici in grado di attutire il dominio della casta politica e quei pochi diritti che si possono esercitare vengono dalla casta classificati demagogici e strumentali, e là dove questa classificazione non è sufficiente a deprimerli, la casta invoca la mordacchia alla stampa e dispone il ricorso alla magistratura. Frattanto la crisi economica, l’abbassamento del livello della morale pubblica, l’esaltazione dell’egoismo come valore sociale, l’impoverimento del ceto medio, l’aggravamento dello stato di povertà assoluta sono la traduzione letterale del Molise dei cassaintegrati, dei giocatori d’azzardo e dei “Compro oro”. Il resto? Guarda e si bea. Da Palazzo Vitale, in Via Genova, sede della giunta regionale, silenzio, indifferenza, disinteresse ai problemi della gente; amministratori concentrati e rattrappiti sul mantenimento dei privilegi personali, sulle fortune della Granarolo e le sue 12 mila giovani manze da svezzare, i contratti di mediazione e di consulenza da spillare, le due torri edilizie di Vazzieri da valorizzare, le centrali biogas e biomasse da realizzare. Il Molise prossimo venturo. Dardo

CAMPOBASSO. Il Consiglio dell’Unione Regionale dei Titolari di Farmacia, Federfarma Molise, con estrema delusione preso atto che non esiste e non è, forse mai, esistita una concreta volontà delle istituzioni di trovare una accettabile soluzione, più volte richiesta dall'associazione, anche con proposte alternative, al gravissimo problema che la distribuzione dell’ossigeno, specialmente quello gassoso, avrà sulla popolazione molisana e sulla delicata situazione in cui si verrebbero a trovare le farmacie, sta valutando una serie di iniziative sindacali a tutela delle farmacie stesse e del mantenimento dell’assistenza farmaceutica nei piccoli comuni molisani ove non è più presente alcun presidio sanitario pubblico. "Tenendo conto della risposta data dal Ministero della Salute, che ha ulteriormente ribadito e considerato l’ossigeno un farmaco e come tale per la sua dispensazione necessita la presenza di un farmacista, e della sentenza del Consiglio di Stato n. 05174 del 28.10.2013 che ha decretato la totale integrazione nel SSN della rete delle farmacie territoriali e della sua importanza a tutela dell'art.32 della costituzione, questa Unione Regionale oltre alle iniziative già stabilite dalla delibera assembleare del 17.05 2013,chiusura e farmaci a pagamento, porta avanti le forti opzioni di interpellanze parlamentari, denuncia alla Corte di Giustizia Europea e richiesta di intervento del Capo dello Stato".

Lettera aperta ai consiglieri della regione Molise

"Quale la fine di noi lavoratori del Korai?" Gentilissimi Consiglieri Regionali, nell'ambito della scorsa legislatura regionale ed in quella attuale, Voi tutti, con gli incarichi di ieri e con quelli di oggi, avete discusso, almeno una volta della Società KORAI s.r.l., tant'è che l'azienda è stata trasformata in house alla Regione Molise, con il benestare delle Istituzioni regionali da Voi rappresentate. Gentilissimi Consiglieri, la situazione dei lavoratori della Korai s.r.l. è giunta ad un punto di paradossale drammaticità: i dipendenti della società, da oltre 4 anni, non percepiscono le retribuzioni,

pur recandosi ogni giorni a lavorare e gli animi, oltre che le condizioni personali e familiari, sono ormai esasperati. Non è possibile andare avanti circondati dall'indifferenza, soprattutto se l'indifferenza riguarda le cariche istituzionali: i lavoratori della Korai s.r.l. E la UILTuCS Molise non si spiegano il perchè non si affronti la vicenda una volta e per tutte, il perchè non si trovi una soluzione, il perchè tutti Voi non interveniate per garantire, per una società in house alla Regione Molise, il ripristino dell'attività, la regolarizzazione dei pagamenti ai dipen-

denti, insomma, il ritrovamento di una agognata normalità. L'invito della UILTuCS Molise e dei lavoratori della società Korai a tutti Voi Consiglieri è quello di dedicare una seduta del Consiglio Regionale – alla quale sia l'Organizzazione Sindacale sia i lavoratori saranno presenti molto volentieri – nella quale discutere e risolvere questa situazione di vergognosa empasse che di certo non rappresenta la parte migliore della Regione Molise. Restano, speranzosi, in attesa di riscontro. Il Segretario Generale Uiltucs I Lavoratori della Korai s.r.l. Pasquale Guarracino


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Tutti a meravigliarsi di un Molise oggetto della Camorra e di fatti che la stampa ha raccontato senza che le istituzioni muovessero un dito in difesa del territorio

Non vorremmo che fra 20 anni un qualche pentito ci raccontasse storie che sono in essere e però facciamo finta di non accorgercene

Qualcuno vorrà dire una volta per tutte le ragioni per cui è fallito il piano regionale dei rifiuti commissionato e pagato con fior di milioni alla Fiat Engineering? Certamente. Non tutti se ne sono stati con le mani in mano o non hanno attinto la penna nell’inchiostro delle responsabilità amministrative, professionali, e civili ai primi accenni che il Molise stava per entrare nelle mire della malavita organizzata e, specificatamente, nella strategia dello smaltimento (occulto) dei rifiuti pericolosi. Tra coloro che non hanno mancato di alzare la voce e di dare l’allarme, di prendere e di sollecitare iniziative di contrasto, il già consigliere regionale (allora di Rifondazione comunista) Italo Di Sabato il quale oggi, a giusta ragione, vuole rimarcare la differenza dei comportamenti nel momento in cui ciò che veniva paventato è purtroppo una delle più tristi e perico-

lose realtà. Anche tra gli operatori dell’informazione non tutti se se sono stati con le mani in mano o hanno girato la testa dall’altra parte rispetto ai luoghi, agli uomini e alla circostanze che davano segnali poco rassicuranti sulla volontà di creare i filtri necessari (tecnici, politici e organizzativi) nei confronti delle scelte programmatiche, degli atti amministrativi, delle complicità che potevano allentare le maglie dei controlli sul territorio. Chi avesse dei dubbi, può accedere all’emeroteca provinciale e leggersi le corrispondenze giornalistiche pubblicate da Il Tempo, Il Messaggero e Il Mattino, le maggiori e diffuse testate dagli Settanta/Ottanta e Novanta. Leggerebbe degli

sversamenti sospetti, nottetempo, nei pozzi trivellati e calcarei di Cercemaggiore, dell’andirivieni sospetti di camion, di alcuni materiali indefinibili in alcune discariche a cielo aperto del basso Molise, della presenza di materiali impropri in alcune aree agricole di Campomarino, delle battaglie sulla Laterlite di Boiano e delle querele che ne sono venute, della incidenza dei tumori tra le popolazioni più direttamente a contatto con talune realtà ambientali molisane evidentemente compromesse sotto l’aspetto ambientale. Leggerebbe anche delle iniziative politiche tra cui, vale ricordarlo, quelle di Italo Di Sabato che fa bene, anzi benissimo, a rimettere in circolo le mozioni, le interroga-

Rifiuti tossici: “pecunia non olet” di Massimo Dalla Torre Il bubbone che tutti sapevano pronto a scoppiare da un momento all’altro, non ha tardato a fare sentire i suoi effetti nefasti: una regione letteralmente in ginocchio. Questa in estrema sintesi è la considerazione di chi è rimasto letteralmente attonito dinanzi alle dichiarazioni di Schiavone boss della camorra che per anni ha utilizzato il Molise a mo di pattumiera. Una pattumiera che, a quanto si apprende dagli organi di stampa, occupa tutto il territorio regionale, da Spinete a Cercemaggiore e Bojano per l’area matesina. Da Guglionesi, a Portocannone, Campomarino e Termoli per il Basso Molise per finire a Venafro anzi a Pozzilli dove nascono mele grigio-verde e quando piove

affiora dal terreno ferro e sacchi di plastica contenenti materiale di cui s’ignora la provenienza. Materiali che fanno tremare le vene ai polsi di chi oggi è costretto a dover fare la stima dei danni che l’ambiente molisano, una volta incontaminato, ha subito in anni di sversamenti incontrollati e incontrollabili visto gli interessi economici che si celano dietro a queste bombe ecologiche. Materiali al vaglio degli inquirenti e ora della task-force che, dovrebbe, grazie ad uno sforzo congiunto, fare il quadro della situazione che, però a quanto pare, è tinto di toni foschi e poco intellegibili. Materiali che pesano sui destini dei molisani che ignari di quanto accadeva e forse accade, spesso si chiedevano perché tanti automezzi speciali che sappiamo trasportare

un killer silente percorrevano in lungo e in largo le strade della regione. La quale, alla stregua di quelle viciniori, è simile al treno di “Cassandra Crossing” blindato, manco tanto, guardato a vista, basta che le diottrie siano ben compensate, con tanto di cartelli che indicano la pericolosità del territorio “stuprato” da chi ha ritenuto opportuno venire a celare nel sottosuolo della ventesima regione d’Italia, ora più che mai ventesima, il frutto di “scellerataggine” coperto da una montagna di “Pecunia” che nella fattispecie come direbbero i latini: “non olet”. Locuzione latina il cui significato letterale è “Il denaro non ha odore”. La tradizione, è mutuata da Svetonio in De vita Caesarum VIII e ripresa poi da Dione Cassio in Storia LXV che vuole que-

zioni, le iniziative politiche dentro e fuori l’aula di Palazzo Moffa per denunciare omissioni, ritardi, distrazioni sulla vessata questione dei rifiuti e del loro smaltimento, e dei segnali inquietanti delle prime infiltrazioni malavitose. Fa bene, anzi benissimo, a rimarcare le differenze e quindi le responsabilità oggi, che da quelle omissioni, da quei ritardi , da quelle distrazioni, v’è la certezza che la camorra napoletana ha approfittato per avvelenare i terreni del Molise più attiguo alla Campania, ma chissà che non si scopra altro e di peggiore. Per fortuna c’è chi non ha smesso mai di tenere sotto i riflettori le questioni ambientali e le distorsioni amministrative, tecniche, e programmatiche con cui ancora oggi vengono affrontate, discusse e risolte (?). Qualcuno vorrà dire una volta per tutte le ragioni per cui è fallito il piano regionale dei rifiuti commissionato e pagato con fior di milioni alla Fiat Engineering? Ai rifiuti, che sono il lato più oscuro e inquietante della faccenda venuta a galla dalle dichiarazioni del pentito del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, oggi dobbiamo aggiungere il rischio di intrusioni malavitose, di compromissioni economiche, di nuove omissioni, distrazioni e ritardi nell’affrontare le questioni legate alla produzione di energia alternativa sia essa derivata dall’eolico, dal fotovoltaico e dalle biomasse e dal biogas. Dove c’è il grande business spesso c’è il malaffare. E il Molise pare destinato a candidarsi ad una delle aree nazionali di maggior pregio a questi fini. Non vorremmo che fra 20 anni un qualche pentito ci raccontasse storie che sono in essere, e però facciamo finta di non accorgercene. Dardo

sta frase attribuita a Vespasiano a cui il figlio Tito aveva rimproverato di avere messo una tassa, la centesima venalium, sull'urina raccolta nelle latrine gestite dai privati, popolarmente denominati da allora "vespasiani", tassazione dalla quale provenivano cospicue entrate per l'erario. Dall'urina veniva ricavata l'ammoniaca necessaria alla concia delle pelli. L'episodio vorrebbe che Tito avesse tirato alcune monete in uno dei bagni, in segno di sfida al padre: quest'ultimo le avrebbe raccolte e, avvicinatele al naso, avrebbe pronunciato le fatidiche parole. È una frase che viene cinicamente usata per indicare che, qualunque sia la sua provenienza, "il denaro è sempre denaro" nel senso che il mezzo non determina l'intenzione e che la provenienza non darebbe alcuna connotazione positiva o negativa al mezzo o strumento che è il denaro che da che mondo è mondo trova nell’illecito il terreno su cui attecchire incurante delle conseguenze che nascono.


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Campobasso

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Istituti comunali, si allarga la rete wireless In seguito al nuovo dimensionamento delle istituzioni scolastiche e per effetto di traslochi di sede effettuati da un edificio ad un altro di alcune scuole comunali occorre, con estrema urgenza garantire alcuni interventi per ampliare la rete wireless. In particolare occorre effettuare la connessione mediante rete Wi-Fi dell’edificio della scuola materna di via Crispi dove saranno ospitati anche la Direzione e gli Uffici amministrativi di tutto il secondo Circolo, provvedendo alle attività tecniche necessarie; fornire l’edificio ex Casa dello studente di via Alcide De Gasperi che fa capo all’Istituto Comprensivo Montini e dove

Medaglia commemorativa per i fratelli Pistilli

E’ stata concessa dal ministro della Difesa al Comune di Campobasso la medaglia commemorativa concessa ai Comuni di residenza delle famiglie che hanno subito la perdita di tre o più congiunti durante il primo conflitto mondiale. La medaglia commemorativa è stata concessa in onore dei fratelli Carlo, Silvio e Angiolo Pistilli; i primi due caduti in combattimento, il terzo, invalido di guerra, è deceduto a Roma nel luglio del ’22. La cerimonia di consegna della medaglia da parte del ministro della Difesa si terrà oggi alle 15,30 nella sala degli eroi del ministero, all’incontro parteciperà il sindaco Gino Di Bartolomeo, alcuni amministratori comunali ed esponenti della polizia municipale e Giorgio Fidelbo, pronipote della famiglia Pistilli.

sono state sistemate quasi tutte le classi dell’ ex- terzo circolo didattico, di ulteriori punti rete per incrementare il servizio di

interconnessione alla rete wireless comunale e il sistema Voip, garantendo le attività e le apparecchiature necessarie; ricon-

durre, per convenienza e tempestività, nell’ambito della rete comunale anche la sede nell’edificio della scuola primaria

di via D’Amato traslocando dall’attuale connessione fornita attraverso le infrastrutture di rete di proprietà di Telecom Italia spa., a quella offerta dalla società Afa Systems s.r.l., come avvenuto negli altri stabili. I singoli interventi costeranno: per la connessione wi-fi della scuola materna di via Crispi di 1.895 euro ; per il cablaggio, l’installazione e fornitura switch e telefoni dell’ex casa dello studente una spesa 1.390 euro più 351 euro; per la scuola elementare e media di via D’Amato ci sarà una sostituzione delle linee Telecom con un canone bimestrale di 258,87 euro per la durata di anni tre anni.

Si lavora alacremente per aprire in tempi brevi la stazione sciistica di Campitello Matese L’avvicinarsi a grandi passi della stagione invernale ha indotto l’Amministratore Unico di Funivie Molise SpA. Signor Mario Caruso a dare una brusca accelerata ai preparativi tecnici-amministrativi per arrivare all’importante appuntamento con tutte le carte in regola per fornire agli appassionati della neve, piste e impianti in perfetta efficienza. In quest’ottica , sabato scorso ,sul pianoro matesino si sono dati appuntamento tecnici e politici per procedere al I°controllo sugli impianti di risalita .Per la parte politica oltre all’a.d. Caruso era presente il Signor Leggieri della Società Sviluppo Montagna. Per la parte tecnica è intervenuto il Direttore di esercizio e tecnici della ditta specializzata in controlli C.N.D. Sono stati effettuati esami magnetoinduttivi sulle funi e sugli attacchi delle stesse. Un esame di estrema importanza per la sicurezza degli utenti. Dopo questo primo approccio,non sono state riscontrate anomalie,segui-

ranno alcuni lavori di manutenzione ordinaria previsti dalla normativa vigente) e se necessari ulteriori lavori di straordi-

naria manutenzione. Alle fine di queste operazioni , se tutto sarà regolare, gli impianti potranno essere riaperti

al pubblico per la stagione invernale 2013/2014. In questa prima fase ci si è avvalsi anche della consulenza di due tecnici molisani che dovranno approntare un piano di sicurezza oltre che per gli appassionati i anche per gli operai presenti ed utilizzati sul posto di lavoro. Non resta che aspettare la prima neve che, considerando la notevole variabilità atmosferica sul massiccio del Matese, non tarderà ad arrivare. Lo sforzo organizzativo che la Società Funivie Molise SpA sta mettendo in campo,sicuramente darà i suoi frutti e finalmente Campitello Matese farà il salto di qualità che la collochi tra le stazioni sciistiche del mezzogiorno d’Italia più affermate. Per chi ha visitato in questi giorni la Fiera Skipass di Modena la delusione per l’ assenza di Campitello e di Capracotta è stata sicuramente forte, mentre altre località semisconosciute erano ben rappresentate con una offerta turistica ottimale agli altre due milioni di praticanti gli sport invernali. Salvatore Roccia


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Campobasso

6 novembre 2013

Dimensionamento scolastico, scuole D’Ovidio sul piede di guerra Tutte le componenti delle scuole “Enrico D’Ovidio” e “Francesco D’Ovidio” di Campobasso, in una affollatissima assemblea, hanno condiviso di promuovere azioni di protesta rispetto al piano di dimensionamento scolastico provinciale, poiché la decisione presa consegnerebbe le stesse scuole ad un ruolo di complementarietà rispetto al Convitto “M. Pagano” di Campobasso che per le sue pe-

culiarità avrebbe potuto mantenere una propria autonomia in deroga. Nel piano stesso risultano gravemente non perseguite le linee guida che la Regione Molise ha individuato per costruire una razionalizzazione scevra da qualsiasi condizionamento di parte (progressiva eliminazione degli istituti omnicomprensivi già esistenti e consequenziale impossibilità a crearne nuovi). L’assemblea ha

ribadito che per rilanciare le due scuole che hanno una storia ed una genesi incontrovertibili, bisognerà pensare ad una aggregazione che comunque presupponga un’autonomia gestionale che nella prima bozza era stata prevista salvo poi ad essere modificata. Sono state preannunciate iniziative presso il Consiglio Regionale del Molise cui spetterà la definitiva approvazione del piano.

Progetto senza zaino, la Molisana scende in campo Sarà presentato domani alle 16 presso l'Aula Magna del IV Circolo di Campobasso il progetto "Senza Zaino", un nuovo modo di pensare e fare la scuola per essere al passo coi tempi rivedendo i metodi tradizionali di insegnamento-apprendimento. Sarà il dirigente, Rossella Gianfagna, ad aprire i lavori del convegno che vedrà la partecipazione del sindaco della città Di Bartolomeo, del presidente della Giunta Regionale Di Laura Frattura, dell'assessore all'Istruzione Petraroia, del presidente della Provincia De Matteis, nonchè dei partner del progetto Rossella Ferro, direttore marketing de La Molisana ed Edoardo Falcione, presidente Ance. Le conclusioni saranno affidate a Giuliana Petta, della direzione scolastica regionale. La scuola "Senza Zaino" è un luogo ospitale, creato a misura di bambino, in cui

l'alunno deve sentirsi a proprio agio e può gestire con consapevolezza tutti gli strumenti che ha a disposizione. Niente zaini sulle spalle, quindi, ma soltanto una leggera tracolla per poter portare a casa un libro o una scheda per una veloce riflessione pomeridiana. L'alunno al centro del processo scolastico, dunque, ma anche formativo. Saranno loro, guidati dagli insegnanti, ad essere i protagonisti del loro percorso di studi. Un bell'ambiente, luminoso e moderno diviso in vari spazi, ciascuno dedicato alle varie attività. L'angolo delle arti, quello del computer, quello dei numeri e quello delle parole. Una globalizzazione delle varie discipline che si intrecceranno e si completeranno tra loro. Alunni, dunque, in

prima linea a costruire la propria esperienza formativa attraverso la cooperazione, il brainstorming, il circle time in un' unica ottica: quella della condivisione.

Frontale, muore un 29enne L'incidente nel pomeriggio di ieri all'altezza del bivio di Monacilioni CAMPOBASSO. Incidente mortale lungo la Fondovalle del Tappino, all’altezza del bivio per Monacilioni nel pomeriggio di ieri. Violento impatto frontale tra un’auto, una Fiat Punto bianca guidata da un 29enne di Casalvecchio di Puglia (in provincia di Foggia) ed un camion. Dalle prime risultanze sembrerebbe che il giovane (Matteo Cutaio il suo nome) che viaggiava verso Campobasso, nelle solite curve già note dalla cronaca abbia perso il controllo del veicolo (a causa forse dell’asfalto reso viscido dalla pioggia) impattando sul camion che marciava nel senso opposto. Dopo l’urto l’auto ha continuato la propria corsa andando più volte in testa coda prima di schiantarsi contro il guardrail. La Fiat Punto del giovane è irriconoscibile. Sul posto i Carabinieri, i Vigili del Fuoco (che hanno estratto il corpo dalle lamiere accartocciate) ed il 118 che non ha potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Il caso è vaglio degli inquirenti.

Tra violenza e successi: storie di donne a Ti racconto un libro Un’antologia tutta al femminile che raccoglie e racconta storie di 32 donne alle quali il destino ha riservato percorsi diversi, talvolta opposti. Storie di ordinaria follia che mostrano una impossibilità radicata di comunicare che spesso sfocia nella violenza più bieca, ma anche testimonianze di donne che ce l’hanno fatta. Donne “in carriera” che hanno raggiunto posizioni di vertice e che sono riuscite a ritagliarsi ruoli importanti nella società. Insomma, la doppia faccia di una vita continuamente in bilico tra la sua anima più spietata e quella più generosa. A chi tocca l’una o l’altra, nessuno può dirlo se non alla fine. Mara Iovene, scrittrice ed editrice coraggiosa, le ha raccolte nel volume Moderne cantastorie. Ha messo nero su bianco le drammatiche esperienze raccontate da diverse autrici, che in un gesto corale denunciano con forza una situazione che pare sfuggire a qualsiasi forma di controllo e contenimento. L’incontro rientra nella decisione dell’Unione Lettori Italiani di aderire al progetto Posto oc-

cupato, un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. All’appuntamento, che sarà coordinato da Antonella Presutti, saranno presenti anche Maria Caterina Magliocca e Michela Guadagno, tra le autrici del volume. Le autrici saranno ospiti di Ti racconto un libro - laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione, ideato e organizzato dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e sostenuto dalla Provincia di Campobasso e dalla Fondazione Molise Cultura - mercoledì 6 novembre alle ore 18.30 nella sala conferenze della Biblioteca provinciale “P.Albino” di Campobasso. Il 7 e l’8 novembre, invece, sarà la volta dell’atteso Laboratorio di scrittura. A condurlo quest’anno ci sarà lo scrittore Giorgio Vasta, scrittore e sceneggiatore, che si prepara ad accogliere le penne più tenaci e volenterose in una full immersion di 14 ore che le vedrà alle prese con la narrazione autobiografica. Gli appuntamenti successivi sono in programma il 20 e 21 novembre.

Chi sono io che scrivo io - questo il nome del Laboratorio di questa edizione- intende condurre i partecipanti lungo un itinerario che tocchi diversi modi di “ripensarsi” e di “scriversi”, ragionando sulle diverse tipologie di narrazione della vita di una persona, dal diario all’appunto intimo al romanzo autobiografico. Obiettivo del corso è quello di arrivare, attraverso una serie di esercizi di scrittura mirati e discussi in classe, alla stesura di una storia sui generis della propria vita. Gli incontri, a numero chiuso, si svolgeranno nella sede dell’edificio ex-GIL a Campobasso, dalle ore 15.30 alle 19. Il prossimo appuntamento di Ti racconto un libro è con Gianfranco Calligarich, che presenterà Principessa, un appassionante noir che ci riporterà nelle atmosfere indimenticabili della cinematografia americana degli anni Quaranta. L’appuntamento è in programma martedì 12 novembre alle ore 18.30 nella sala conferenze della Biblioteca provinciale “P.Albino” di Campobasso.



ISERNIA

ANNO IX - N° 119 - MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it



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Isernia

6 novembre 2013

Il proprietario dell'Ittierre convoca un'assemblea e un consiglio d'amministrazione irregolari.

Bianchi fuori legge licenzia Manganiello

Silurato l'amministratore delegato che chiede l'intervento del commissario Ferreri

A Pettoranello, in casa Ittierre, ne avePetrollini, che ha ritenuto opportuna una vamo viste delle porcate, ma quella di oggi scelta giudicata inopportuna da tutti e supera abbondantemente tutti i limiti. dallo stesso diritto societario. Il bello però E quando è troppo, è troppo, anche per non sono le intenzioni di Bianchi, ma come noi della Gazzetta, che abbiamo la vicenda è stata portata sempre sostenuto Bianchi penin porto. Infatti Mangasando che fosse un imprendiniello, diritto alla mano, tore che volesse salvaguardare avrebbe dovuto essere l'occupazione. Quanto accaduto convocato prima nell'asieri a Milano ci fa invece casemblea totalitaria dei pire che Antonio Bianchi vuol solo salvare le sue tasche, infischiandosene dei problemi dei dipendenti. Ma andiamo con ordine, parAntonio Bianchi tendo dalla convocazione dell'assemblea dei soci e del consiglio d'ammistrazione, previsti per ieri mattina a Milano. L'intento di Bianchi era quello di sostituire il vecchio amministratore delegato, Alberto Manganiello, con Giovanni Petrollini, sindaco revisore della società. Già quest'ultimo passaggio fa capire di cosa parliamo. Da che mondo è mondo un sindaco revisore non cambia fronte dalla mattina alla sera, passando dal fronte dei controllori a quello dei controllati. Ma questo è un problema che investe la sfera etica personale di Giovanni

Restaurata la scultura lignea “S. Pietro Celestino” XVIII sec. La statua è conservata nella Chiesa Rettoria di Isernia

Il giorno 8 novembre 2013, alle ore 18,00, nella Cattedrale di Isernia, San Pietro Apostolo, verrà celebrata la Messa solenne, in occasione del rientro della statua di San Pietro Celestino. La Santa Messa sarà officiata dal Rev. mo Mons. Don Claudio Palumbo, Vicario Generale della Diocesi di Isernia-Venafro. La Statua del Santo, consegnata il 20 maggio 2013, per i lavori di restauro, dopo pochi mesi sarà riconsegnata ai fedeli isernini, i quali per il "Santone", così come amano familiarmente appellarlo, hanno una profonda devozione. Il restauro è stato donato dall'Inner Wheel club di Isernia, promotrice dell'iniziativa la Presidente dell'Anno Sociale 2012/2013, Sig.ra Giovanna Perna Palumbo e si conclude nell'anno sociale 2013/2014 con la Presidenza della Sig.ra Carla Sacco D'Annesse. Da tempo la scultura lignea policroma del XVIII sec. presentava delle spaccature e dei cedimenti del legno, nonché varie alterazioni sia cromatiche che delle parti in oro, necessitava, dunque, di un tempestivo lavoro di recupero e di conservazione. Il restauro è stato curato da Raffaella Sartorio nello Studio di Conservazione e Restauro di Opere d'Arte di Isernia. L'opera è stata iscritta nel Quaderno dei Restauri, promosso dal Consiglio Nazionale dell'Inner Wheel Club Italia, che si propone di catalogare tutti i restauri di opere d'arte, realizzati dai club italiani, per valorizzare il patrimonio artistico del nostro Paese. Una targa, affissa nella Chiesa Rettoria San Pietro Celestino, costituirà la memoria storica di un impegno concreto per il recupero e la valorizzazione di una così preziosa opera d'arte e di culto. Un omaggio al Santo Patrono della città di Isernia che attendeva da tempo di essere riportato al suo originario splendore.

soci e poi nel consiglio d'amministrazione per notificargli l'avvenuta sfiducia. Manganiello avrebbe potuto difendersi e poi si andava al voto. Invece no. Bianchi, credendo di fare il furbo, dice di aver invitato regolarmente Manganiello. Peccato che quest'ultimo affermi l'esatto contrario: lui non è mai stato invitato. Prassi vuole che, di fronte a un contrasto del genere, si rinvii l'assemblea, invitando di nuovo, con

raccomandata l'amministratore delegato della società. Così non è. Bianchi tiene l'assemblea dei soci e il successivo consiglio senza la presenza sia di Manganiello, che del rappresentante della Regione. In sostanza un'assemblea e un consiglio assolutamente irregolari e illegittimi. Organi in cui viene sfiduciato Manganiello, assente che non può difendersi, e nominato Giovanni Petrollini. Uno scandalo, o sarebbe meglio dire una commedia. Una farsa che forse permette a Bianchi di tirarla ancora per le lunghe non affrontando le responsabilità oggettive di un momento così delicato. Ma una farsa contro cui Manganiello, assistito dall'avvocato Iacovino, combatterà fino all'ultimo Alberto Manganiello, calpestato e umiliato nella sua figura professionale e umana da Antonio Bianchi. Manganiello, nel caso specifico, si aspetta che prendano posizione sia il commissario Ferreri che il giudice fallimentare Battista. Sono loro che stanno monitorando la procedura concordataria e quanto avvenuto, con tutte le sue irregolarità e illegalità, minaccia seriamente di mandare a monte il concordato con il conseguente fallimento dell'Ittierre. A.M.

Antincendio, l'esercitazione dei Vigili Il test si è svolto a Sessano del Molise per valutare le capacità di risposte in caso di incidenti SESSANO DEL MOLISE. Si è svolta ieri nella zona industriale di Sessano del Molise, presso un’azienda di deposito e imbottigliamento di GPL, un’esercitazione antincendio per testare le capacità di risposta in caso d’incidente. In particolare è stato simulato un dardo di fuoco proveniente da una perdita di GPL in fase liquida causata dalla rottura di una tubazione. I vigili del fuoco intervenuti, hanno dapprima effettuando un monitoraggio dell’area, per verificare l’eventuale presenza di quantitativi di GPL a rischio di esplosione, per poi intercettate la perdita di gas previo raffreddamento delle

aree limitrofe al fine di poter raggiungere i dispositivi di intercettazione in sicurezza. Inoltre è stato effettuato un monitoraggio a distanza con termo camera che consente di individuare eventuali zone “calde” a rischio. L’esercitazione si è svolta in collaborazione con la squadra aziendale presente sul posto ed ha avuto lo scopo di verificare il piano di emergenza interno, il funzionamento degli impianti di protezione antincendio della ditta, e le procedure operative

dei vigili del fuoco oltre a permettere una conoscenza più approfondita dell’attività. Soddisfazione al termine dell’esercitazione sia da parte dei VF e sia del gestore dell’impianto.


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Termoli

Affidamento in concessione impianti sportivi di via Catania e viale Sandro Pertini TERMOLI – L’amministrazione comunale rende noto che il prossimo 6 novembre scade il termine di presentazione delle domande per partecipare alle due distinte procedure di affidamento in concessione degli impianti sportivi di Via Catania e Viale Sandro Pertini. L’intendimento dell’Amministrazione

Comunale è quello di consentire alla collettività di utilizzare gli impianti al fine di incentivare la promozione e la partecipazione all’attività sportiva, in particolar modo dei giovani, affidandone la gestione ad associazioni cittadine. La concessione in uso degli impianti di Via Catania e Viale Sandro Pertini risulta ne-

cessaria data l’impossibilità da parte del Comune di una gestione diretta con proprio personale, non essendovi, all’interno dell’Ente, figure professionali specifiche, né risorse umane e materiali necessarie per garantire l’apertura e la fruizione della struttura da parte della collettività. L’affidamento in concessione dei campi sportivi polifunzionali risulta inoltre necessario per evitare che gli stessi vengano utilizzati in modo non conforme alle esigenze ed aspettative della Cittadinanza e delle Associazioni presenti sul territorio, oppure che restino in stato di abbandono ed inutilizzati, con grave nocumento alla collettività che si vedrebbe privata della possibile fruizione. Tutta la documentazione utile può essere visionata e scaricata dalla sezione “Avvisi” del sito web istituzionale del Comune di Termoli, all’indirizzo www.comune.termoli.cb.it.

Parte la contrattazione di secondo livello nell'industria alimentare ROMA - Con la riunione degli Organismi nazionali di Fai, Flai e Uila e dei Delegati del settore alimentare, parte la stagione di rinnovo della contrattazione di secondo livello nei settori dell’industria e della cooperazione alimentare. "Il contratto di secondo livello non è solo l'occasione di tutela del lavoro, ma è anche uno strumento a disposizione dei soggetti sociali per trovare soluzioni utili alla ripresa”. E' quanto ha affermato Augusto Cianfoni, Segretario generale della Fai Cisl a margine della riunione nazionale durante la quale é stato votato il documento di avvio della stagione contrattuale decentrata. "Serve un salto di qualità- ha proseguito Cianfoni - nelle relazioni sindacali del settore alimentare, così come abbiamo saputo fare in passato, riconoscendo tutte le difficoltà presenti per le imprese italiane e ricercando, assieme, dentro il secondo livello di contrattazione, le tante soluzioni che

possano aiutare a superarle come ad esempio la flessibilità, l’organizzazione del lavoro, la formazione ed il welfare aziendale. “Ora - ha concluso Cianfoni - lavoreremo con i nostri delegati dentro le RSU per co-

struire piattaforme che siano il più possibile coerenti con le condizioni che ogni realtà rappresenta, capaci di intercettare la giusta necessità di tutela del lavoro con la ripresa produttiva del settore”.

A ricordo di un amico

TERMOLI – E’ improvvisamente venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Tonino Fortunato. Pittore, poeta e scrittore era tornato a vivere nella sua Termoli che aveva lasciato in giovane età per motivi di lavoro. Anico vero fin dalla gioventù Tonino si era sempre distinto per il suo portamento e per la schiettezza ma anche per la disponibilità verso il prossimo. Il mio pensiero corre a ritroso a quelle tante estati passate insieme alla “comitiva” e al tempo più recente quando mi presentò il pittore e maestro Morandi (nella foto con lui e con l’allora sindaco Di Giandomenico). Una perdita immane per la moglie Rosanna e per i fratelli Pasquale e Maria. A loro giungano le mie più sentite condoglianze e di quelle dei tanti amici che lo ricorderanno per sempre e dalla redazione della Gazzetta del Molise. Angelo Santagostino

Via India, perdite di acqua all’ingresso delle case popolari

TERMOLI – Ci sono disagi all’ingresso di alcuen palazzine della case popolari di Via India dove i residenti denunciano la pèresenza continua di perdite di acqua. Venti famiglie hanno inviato una lettera allo IACP di campobasso in cui segnalano il problema che durerebbe da diversi anni nei pressi della gradinata d’ingresso dove continuano a crearsi una pozzanghera di fango e una sorta di “muschio”. Non è la prima volta che i residenti segnalano la perdita di acqua e che due persone sono scivolando ferendosi. Nella stessa lettera i foirmatari chiedono, inoltre, che vengabo “rimosse le cisterne poste sotto il porticato dei fabbricati, finora mai andate in uso, in quanto ormai fatiscenti e diventate ricovero per animali e la chiusura della parte di porticato dove ora ci sono le cisterne, ricettacolo anch’essa di immondizia e topi”.

Celebrazioni diocesane

TERMOLI - "La Chiesa è indefettibilmente santa: Cristo l’ha amata come sua sposa e ha dato se stesso per lei, al fine di santificarla; perciò tutti nella Chiesa sono chiamati alla santità […]. Allo stesso modo, fin dai primi tempi ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti e ha offerto per loro i suoi suffragi. Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine". Il Vescovo, dopo quelle a San Giuliano di Puglia, Larino e Termoli, il prossimo 8 novembre, in Cattedrale alle ore 18, celebrerà una S. Messa in suffragio dei Vescovi e Sacerdoti.

Cafè Teologico, i temi scottanti della ragione e della fede

TERMOLI - Nuovo appuntamento con il Cafè Teologico Venerdì 8 Novembre, alle ore 20,30, presso i locali per la Nuova Evangelizzazione della Chiesa del Crocifisso in Termoli. Tema della serata sarà: La famiglia è aggredita dalle "famiglie"? che vedrà come relatore il professor Guido Verna. La proposta del Cafè teologico, che nella diocesi di Termoli-Larino si ripete da tre anni con nuovi temi, vedrà la fede strizzare l’occhio all’attualità, rileggendo alcuni temi alla luce d’importanti verità e con l’obiettivo di non cadere nel conformismo, ma discutere e fare chiarezza.


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Termoli

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I ferri chirurgici del San Timoteo regolarmente sterilizzati al Vietri di Larino BASSO MOLISE - Alcuni giorni fa Barbara Stillavato, sindacalista della Fp Cisl lanciò l’’allarme sulla mancata . reperibilità per la sterilizzazione dei ferri chirurgici all’ospedale San Timoteo. A lei rieponde pubblicamente Franco Salvatore, operatore del centro di sterilizzazione dell’ospedale Vietri di Larino. “Ho letto il grido d’allarme della sindacalista Barbara Stillavato che, giustamente, denuncia la revoca della reperibilità degli operatori della Centrale di Sterilizzazione dell’Ospedale S. Timoteo di Termoli. Dal mese di giugno la Sterilizzazione degli strumenti chirurgici del Presidio Ospedaliero di Termoli, nelle ore notturne e festive, viene eseguita presso l’Ospedale di Larino. Esprimo tutta la mia solidarietà ai colleghi della Centrale di Sterilizzazione di Termoli e condivido la battaglia della Sindacalista Barbara Stillavato. Ma come in tutte le battaglie per i diritti dei lavoratori e per la tutela dei servizi erogati, bisogna essere precisi nelle affermazioni. La Stillavato sostiene che la revoca della reperibilità degli operatori della Centrale di Sterilizzazione di Termoli comporti una serie di limiti, ed è giusto, ma sostiene anche che ‘il servizio di sterilizzazione di Larino non è in condizione di applicare ai processi di sterilizzazione la rintracciabilità, così come richiesto dall’apposito protocollo Asrem e quindi for-

nire la garanzia di un’appropriata sterilizzazione. Quindi la superficialità e l’incompetenza di un tale affermazione significherebbe che la Centrale di Sterilizzazione di Larino non sterilizza lo strumentario e quindi le Discipline Chirurgiche di Larino e Termoli opererebbero con strumenti non sterili. Capite quanto è pericolosa un’affermazione inattendibile diffusa da una sindacalista altrettanto inattendibile. Siamo alla guerra dei poveri, invece di fare fronte comune per la tutela dei

nostri diritti e per la tutela dei pazienti spariamo a zero sugli altri. Presso la Centrale di Sterilizzazione di Larino la tracciabilità e rintracciabilità dello strumentario chirurgico nonché dei tessuti tecnici di teleria rappresenta uno dei punti centrali per quanto riguarda lo svolgimento in sicurezza dell’attività chirurgica in sala operatoria. La centrale di sterilizzazione, con le 6 stazioni produttive del Blocco Operatorio di Larino, è divenuta, da semplice comparto sanitario, un vero e proprio sito produttivo sin dal 2008. La tracciabilità dello strumentario è codificata, standardizzata e verificata dagli organi competenti, dal 13 aprile 2012. Ogni commessa acquisita dalla centrale viene trattata e considerata come un vero e proprio ordine di produzione. Il sistema consente altresì la rilevazione e la gestione di tutte le non conformità rilevate durante il processo produttivo, la rilevazione ferri non conformi in fase operativa, l’assegnazione causale di non conformità, l’invio alla manutenzione, la ricerca ferri non conformi, la modifica stato ferro, la visualizzazione ferri in manutenzione, la selezione ferri riconsegnati. Sappiamo che l’Ospedale di Larino è e sarà oggetto di ridimensionamento, ma non siamo disposti a subire anche una campagna di disinformazione e diffamazione”.

Primo incontro del Vescovo con i sindaci del "Cratere"

BASSO MOLISE - Nella sala parrocchiale di San Giuliano di Puglia il Vescovo della Diocesi, insieme con tutti i responsabili e collaboratori dell’ufficio di Curia della pastorale sociale e del lavoro, ha incontrato i sindaci del Cratere (i comuni interessati dal sisma del 31 ottobre 2002). L’incontro si inserisce nella serie di iniziative della Diocesi per ascoltare, confrontarsi e mettere in rete tutte le forze imprenditoriali e istituzionali in vista di un rilancio della questione del lavoro e dell’occupazione giovanile nell’area del bassomolise. La Chiesa Diocesana ha a cuore le sorti delle piccole comunità, pertanto, tramite la Caritas ed altre strutture e organismi a questa collegata, propone e offre, nei limiti delle risorse reperibili e disponibili, servizi concreti per sostenere progetti e promuovere soprattutto il lavoro giovanile, aiutare le famiglie in difficoltà e affiancare i tanti disoccupati e cassintegrati. I sindaci hanno risposto all’unanimità all’invito del Vescovo, lieti di questa attenzione e della concreta vicinanza che la Chiesa, pur tra tante difficoltà, riesce a manifestare e concretizzare in tante forme. Purtroppo lo scenario descritto da tutti gli amministratori non si presta a facili entusiasmi, anzi giustifica pessimismo e delusione. Finita la fase pesante della ricostruzione post-terremoto, terminato il flusso di risorse che per anni aveva contribuito a dare respiro all’economia del territorio grazie allo sviluppo dell’edilizia e all’indotto ad essa collegato, si è ripiombati in un clima economico di forte depressione; tante piccole imprese edili hanno cessato la loro attività, tanti operai si sono ritrovati senza lavoro e quindi senza il necessario sostentamento per la famiglia. Forse non è stata colta l’opportunità che derivava dalla tragedia del sisma e quindi è stata persa un’occasione di riscatto e di rilancio di tutta l’area, ma le istituzioni e i diversi livelli politici, i centri di potere, non sono esenti da colpe, miopie, sprechi e inefficienze. I giovani continuano a cercare lavoro fuori regione, le istituzioni (regionali e statali) si mostrano sorde ai continui appelli delle amministrazioni che stanno riducendo e tagliando servizi essenziali (trasporto scolastico, sostegno di famiglie in grosse difficoltà, assistenza domiciliare agli anziani e a famiglie con presenza di diversamente abili, e quant’altro); appare a tutti assurdo oltre che disumano, incivile, interrompere le forniture dell’acqua e del metano per usi domestici, per mancato pagamento giustificato dall’assenza di forme di reddito familiare. I sindaci, dal canto loro, sono il punto di riferimento ultimo per tanti cittadini che incontrano concrete difficoltà per la gestione della

vita familiare: emergenze abitative, sfratti, mutui arretrati, utenze negate per l’impossibilità di far fronte ai corrispettivi. Cercano di amministrare ricorrendo spesso ad espedienti vari e fantasiosi pur di far del bene, sapendo di rischiare in prima persona e nonostante una burocrazia asfissiante, che non aiuta ma complica e spesso impedisce di agire, con i suoi mille cavilli e tentacoli assurdi (una lamentela, questa, che ormai è un ritornello continuo ripetuto in ogni occasione). Si è ben consapevoli che bisognerebbe essere propositivi, bisognerebbe mettere in atto e promuovere nuove opportunità, specie per i giovani, ma le impellenze quotidiane, la corsa affannosa per cercare di tappare le falle e la scarsità di risorse sono fattori che purtroppo non lasciano spazi a progettualità, sensibilizzazioni per interventi in vista di nuove opportunità di occupazione. Per quanto riguarda la delicatissima novità dell’insediamento di un HUB nel villaggio provvisorio di San Giuliano, che dovrebbe accogliere rifugiati e richiedenti asilo che in massa in queste settimane sbarcano sulle coste meridionali dell’Italia), i sindaci, che si fanno portavoce delle loro comunità, ricordano l’alto valore dell’ospitalità, dell’accoglienza e dell’integrazione da sempre vissute con grande spirito di solidarietà. Non c’è alcuna preclusione pregiudiziale di fronte all’insediamento previsto, salvo eventualmente riconsiderare il numero e la tipologia dei rifugiati, possibilmente famiglie con minori. Ci si chiede anche, come è giusto, quale sarà il tipo di gestione dell’insediamento, quali opere infrastrutturali saranno indispensabili, e quali opportunità di lavoro per il territorio può generare una nuova realtà che si presenta comunque molto significativa.

Vigili Urbani, assegnati i gradi LARINO – Nel Comune frentano i Vigili Urbani non sono stati mai insigniti dei gradi, ciò configurando una anomalia specie se si considera che negli anni passati era previsto il Corpo dei Vigili Urbani. L’articolo 14 della legge regionale stabilisce che per gli addetti alla Polizia Locale, i gradi hanno una mera funzione simbolica e non incidono sullo stato giuridico. Pertanto l’amministrazione comunale ha inteso recerire integralmente il dispositivo regionale dando il giusto riconoscimento giuridico ai dipendenti inquadrati nel Servizio Vigilanza che da anni svolgono con diligenza ed estrema professionalità il proprio lavoro, ricevendo per questo anche riconoscimenti ufficiali ed encomi, costituendo anche un punto di riferimento costante per tanti Comuni del circondario. Pertanto la Giunta municipale ha deliberato, secondo gli anni di servizio effettivi, di assegnare i distintivi di gradi a Claudia Mammarella, Luciano Di Fabio e Giuseppina Malatesta (Maresciallo Maggiore);Angela Mustillo (Agente Scelto). La delibera di Giunta specifica anche che i distintivi di grado individuano l’appartenenza al grado medesimo e rappresentano il rango gerarchico della Polizia Locale di chi li indossa, hanno una funzione simbolica e non incidono direttamente sullo stato giuridico ed economico del dipendente.

Record di esportazione di pasta italiana ma grano sottocosto agli agricoltori

BASSO MOLISE - L’esportazione della pasta italiana raggiunge il suo record storico, mentre il prezzo del grano, importante settore agricolo del Molise, non copre neanche i costi di produzione. E’ quanto denuncia la Coldiretti Molise, nel sottolineare che la crisi economica cambia abitudini e scelte alimentari di tutti i consumatori, non solo degli italiani, che valorizzano i prodotti tradizionali della dieta mediterranea, ma ciò, invece di premiare gli agricoltori delle aree più vocate, come il Molise, è oggetto di ulteriori speculazioni a danno delle aziende agricole e dei consumatori. Non si è mai mangiata così tanta pasta italiana all’estero, raggiungendo il record storico delle esportazioni che, per la prima volta, arrivano a 2 miliardi di chili. Il dato, che riporta un aumento del 6 per cento della domanda estera, è emerso da un’analisi della Coldiretti sulla base delle proiezioni dei dati Istat relativi all’anno 2013. Nonostante i risultati positivi raggiunti sul mercato quest’anno però il grano duro viene sottopagato agli agricoltori italiani e molisani, su valori di 25 centesimi al chilo, inferiori di circa il 20 per cento rispetto allo scorso anno, ben al di sotto dei costi di produzione. Una situazione che rischia di far chiudere le aziende agricole cerealicole, diffuse in gran percentuale nel nostro Molise, e che è favorita dalla mancanza della trasparenza in etichetta dove non è ancora obbligatorio indicare la provenienza del grano impiegato ed è quindi possibile spacciare come italiano quello importato da paesi lontani, con effetti sulla sicurezza alimentare e sull’ambiente. Inoltre, non vi è alcun beneficio per i consumatori, in quanto i centesimi negati agli agricoltori non contribuiscono alla riduzione del costo della pasta, ma sono i guadagni delle speculazioni lungo la filiera.“Le esportazioni mensili di cibo Made in Italy - sottolineano Vittorio Sallustio e Roberto Scano, presidente e direttore della Coldiretti Molise - sorpassano quelle dei mezzi di trasporto come auto, moto e camion, grazie all’apprezzamento che i prodotti agroalimentari italiani hanno saputo conquistarsi e consolidare; ma occorre che sia rispettato l’utilizzo dei prodotti agricoli italiani nella produzione. I primi condimenti di un buon piatto sono il sole, il clima ed il territorio, che caratterizzano i prodotti agricoli utilizzati e rendono unici gli alimenti. L’utilizzo di prodotti agricoli a basso costo, provenienti dall’estero, in molti casi da Paesi che non garantiscono neanche le stesse tutele sanitarie obbligatorie in Italia, rischia di depauperare un patrimonio di credibilità costruito negli anni dall’Italia”. Intanto, anche in Molise, qualche azienda agricola della Coldiretti si è attrezzata per produrre e vendere la pasta artigianale, valorizzando tipici cultivar, come quello denominato “Senatore Cappelli”, grano duro per la produzione di pasta di qualità superiore.

Dallo studio privato di Papa Giovanni XXIII al nostro Archivio Storico Diocesano

LARINO - L’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino ha ricevuto, in forma permanente, dalla “Fondazione Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, una copia del volume su “Gli inizi del Seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo”, pubblicato nella città lombarda nel 1939 dall’allora mons. Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Giovanni XXIII. Nell’ampia nota introduttiva al testo, su “Il Concilio di Trento e la fondazione dei primi seminari”, il futuro Giovanni XXIII traccia anche una cronologia delle sacre istituzioni postridentine, assegnando a quella di Larino il primato assoluto nel mondo cattolico. Si tratta di un dono

eccezionale, poiché, il libro in questione, esaurito da molti anni e oggi praticamente introvabile, era quello collocato nello studio privato del Grande Pontefice, oggi Beato e, come è noto, Santo dal prossimo 27 aprile, che l’Arcivescovo mons. Loris Capovilla, già Segretario del “Papa Buono”, ha riversato nella Fondazione bergamasca. L’idea di ricercare il volume è nata dal desiderio di poterlo esporre in occasione della celebrazione del 450° anniversario della fondazione del Seminario (filosoficoteologico) larinese che troverà il culmine nel prossimo mese di gennaio. La richiesta del prestito, come attesta

il documento allegato, a firma del Direttore della “Fondazione Papa Giovanni XXIII”, prof. don Elio Bolis,“dopo attenta valutazione”, si è tramutata in donazione “, a condizione che esso venga esposto in modo permanente e adeguatamente valorizzato…”. Il ricordo del 450° anniversario dell’inaugurazione del prestigioso sacro istituto larinese (1564 – 26 gennaio – 2014), gloria e vanto non solo per la città di Larino ma per l’intera attuale diocesi, rimarrà segnato certamente per questa particolare donazione. Giuseppe Mammarella


Spettacolo

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6 novembre 2013

One night al Savoia

Max Gazzè live in Molise

Stasera in scena “Oreste” di Alfieri. Sul palco Careccia, Cerimele, Cavalieri, Lombardi, Florio. di Charles N. Papa

CAMPOBASSO - In attesa della decisione finale sulle sorti del teatro Savoia, al suo capezzale si susseguono alcuni eventi, come la stagione concertistica dell’associaizone “Amici della musica” e, sporadicamente, alcune messe in scena come “Equità”, il nuovo testo di Palma Spina che, oltre ad averlo scritto, lo interpreta con Marco Caldoro. Lo spettacolo andrà in scena il 13 novembre. Oggi invece, si rappresenta “Oreste” di Vittorio Alfieri. Tutto parte dall’iniziativa della Compagnia Stabile del Molise che, dopo aver dato il via alla scuola di teatro presso il Comunale di Bojano, si cimenta anche in eventi singoli, al di fuori della programmazione annuale e dal cartellone usuale. La scena teatrale amatoriale, si divincola nel mare della superficialità e si dibatte nel fondale secco dei finanziamenti. Mancano scuole di teatro, intese però come trampolino di lancio nel mondo del teatro con competenze acquisite e professionalità certa di ogni singolo operatore nel settore cultura, a vario titolo e in tutto il ventaglio del settore, dal tecnico all’artista. Questa sera, sul palco del Savoia salirà un gruppo di giovani attori molisani, tutti con piùo meno esperienze in campo nazionale ed internazionale nel grande schermo e a teatro. Paola Cerimele (Elettra), attrice teatrale con un’incursione nel cinema in “Non ti muovere” nel

Sabato cabaret

Cena con Fischetti

2004, è ora impegnata nella organizzazione della Compagnia Stabile del Molise. Con lei Diego Florio, il “Giovannitti” che ha portato lo spettacolo in America e in tutta Italia, Giorgio Careccia, attore del grande schermo con l’apice di “Io non ho paura” del 2003 di Gabriele Salvatores. Con loro altri due artisti come Raffello Lombardi e Chiara Cavalieri. La regia è di Ilario Grieco, già con allestimenti come “Le nozze di Figaro” di Mozart e “Don Pasquale” di Donizetti per la stagione lirica 2011 al teatro Don Bosco di Roma. Commenta così il testo: “Alfieri sentiva la necessità di un apparato teatrale e spettacolare che il teatro tragico italiano dell'epoca ancora non possedeva. Dedito egli stesso a rappresentare le sue tragedie all'interno delle camere gentilizie, sperava che un giorno nascessero attori e pubblico adeguati a cui affidare dietro a un boccascena le sue creature tragiche, che per forza e immediatezza di espressione sembrano, ancor più che in Shakespeare (e non me ne voglia Jan kott), nostre contemporanee. Con umiltà il nostro gruppo ha cercato di cogliere l'invito e insieme la sfida lanciata da questo rivoluzionario conte settecentesco più di duecento anni fa: e se la follia di Oreste, anziché un grido di dolore incessante, dopo il culmine della sofferenza, fosse una lucida repressione o anestetizzazione delle sofferenze e delle nefandezze vissute? Quale stato, o nevrosi, infondo, è più spietata e attuale di questa?” Informazioni 3341001710. Ingresso euro 12,0010,00-8,00.

Special guest dj Argy

Disco house al Move club

CAMPOBASSO - Sabato prossimo cena-spettacolo da Aciniello (Fossato cupo) con lo show di Enzo Fischetti, il professore di “Made in sud”. Ingresso cena e show euro 25,00. Il terzo appuntamento, il 23 novembre, con Tony Figo. Info 3337547541.

CAMPOBASSO - Per la serata house oggi al Move club, ospite il dj inglese Argy (vero nome Argyris Theofilis). Ingresso euro 10,00. Info 3931372401.

ISERNIA - Cresce l’attesa per il concerto di Max Gazzè all’auditorium “Unità d’Italia” di Isernia. L’evento è previsto sabato 9 novembre. Gazzè dopo il fortunato exploit dall’ultimo Sanremno, ha intrapreso con succeso un tour estivo che si è trasformtao ora in quello teatrale invernale. Ingresso euro 35,00 e 25,00.

Il corto indipendente CAMPOBASSO - La rassegna “Binario uno...in viaggio con”, prosegue con il terzo appuntamento venerdì 8 novembre. Al dopolavoro ferroviario in scena il ‘Corto indipendente”, spazio cinematografico curato dal regista William Mussini il quale, per l’occasione, sceglie il tema dell’horror. Dopo la proiezione segue dibattito.


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6 novembre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto

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