ANNO IX - N° 151 - SABATO 7 DICEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Maurizio Tiberio
L’Oscar di oggi a Maurizio Tiberio, consigliere della Città di Campobasso. E’ stato chiamato dalle Forze Politiche del Molise a tenere una rubrica televisiva sulla situazione meteo-politica regionale e sulle previsioni settimanali. Per oggi annuvolamenti cumuliformi sul PD del Molise centrale, con ampie schiarite sul versante termolese. Per la settimana tempo politico instabile, con piovaschi sull’Italia dei Valori, che spingerà vento impetuoso verso il fronte venafrano. Previsti smottamenti ed allagamenti della piana. Allertata la protezione civile, assegnata una scorta all’europarlamentare Aldo Patriciello.
Il Tapiro del giorno a Cristiano Di Pietro
Il Tapiro del giorno lo diamo a Cristiano Di Pietro. Membro dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha votato, di recente, per i contratti dei portaborse iscrivendo la relativa voce in bilancio per oltre 700mila euro. Per i prossimi giorni avrebbe previsto l'ingresso in giunta al posto del suo collega di partito, Pierpaolo Nagni. Sarebbe un bel colpo per le aspirazioni del giovane Di Pietro che, in questa maniera, avrebbe tutto nelle sue mani. Ora, però, deve auspicare un bel risultato per Renzi alle Primarie di domani in Molise dove la sua squadra è già in azione.
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7 dicembre 2013
Il leader dell’Idv stringe l’accordo con Matteo Renzi
Tonino Di Pietro torna in campo, alle europee candidato con il Pd CAMPOBASSO. “Una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale, come un freccia dall’arco scocca e vola veloce di bocca in bocca”. Mai parole di De Andrè furono più azzeccate. Perché corre voce, da fonti accreditate, che il Tonino nazionale è pronto a tornare in campo. Dopo la batosta delle politiche, in cui il leader dell’Idv è rimasto fuori dal Parlamento, Di Pietro sarebbe pronto per tornare a calcare la scena politica. Non più da Roma ma lavorando a Bruxelles. Come? Candidandosi al Parlamento europeo i cui membri saranno eletto il prossimo maggio 2014. Ma non sotto il simbolo della neo rinata Italia dei Valori che, nonostante i buoni propositi, ormai sembra un partitino di provincia. Ecco allora che il Tonino
nazionale pare aver deciso di imitare il buon Mastella dell’Udeur. Quest’ultimo cercando riparo in Forza Italia, Di Pietro cercando rifugio nel Partito Democratico. In fondo Tonino non è un dirigente dell'Idv, come da lui precisato, ma un semplice militante che può persino andare a votare alle primarie. I bene informati assicurano: l’ex pm è già in piena campagna elettorale. In Molise starebbe già raggruppando le truppe in cerca di voti. Ma chi avrebbe rassicurato l’ex mani pulite? Il candidato alla segreteria regionale del Pd, Matteo Renzi. L’accordo, secondo sempre le fonti, non sarebbe stato chiuso all’ultimo minuto. Ma risalirebbe ormai a qualche mese fa. Motivo per cui Di Pietro ha deciso di appoggiare ufficialmente Renzi
alle primarie del Pd sostenendo il duo Frattura – Fanelli che, a loro volta, avrebbero trattato con il probabile futuro segretario anche altri aspetti politici – elettorali di cui parleremo in altra occasione. E quale sarebbe il collegio garantito a Di Pietro? Ovviamente il Collegio del Sud che comprende: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Ossia lo stesso collegio elettorale che interessa all’eurodeputato uscente del Pdl (oggi in Forza Italia) Aldo Patriciello che, come l’Idv, governa il Molise insieme al renziano Frattura attraverso la lista civica Rialzati Molise costruita ad hoc per le regionali del 2013. E lo scossone in Regione è già pronto ad arrivare. Giovanna Ruggiero
Per i Cobas la scadenza dei contratti porterà alla paralisi delle attività
Protezione civile a rischio blocco CAMPOBASSO. Anche l'Agenzia di Protezione Civile rischia di bloccarsi. A denunciarlo sono i Cobas. "La totale assenza dei livelli Istituzionali competenti e preposti a permettere il prosieguo delle attività di ricostruzione e soprattutto la situazione che si verificherà a partire dal 17 dicembre 2013, giorno in cui scadranno i primi contratti di lavoro degli addetti alle attività post-sisma, è diventata drammatica. L’eventuale blocco porterà, così come già successo nel 2012 (e precisamente dalla chiusura della struttura Commissariale avvenuta il 30 aprile e fino alla prima contrattualizzazione dei vincitori del concorso), alla paralisi di tutte le attività inerenti la ricostruzione, ripercuotendosi su un tessuto sociale ed economico già fortemente provato e reso ancora più debole dal periodo di profonda crisi, ri-
sentita anche dalla nostra Regione". Lo sostengono, in una nota, Maria Luisa Di Bianco e Filomena Macchiarolo dei Cobas pubblico impiego. "Nonostante le richieste di confronto più volte avanzate al Governatore e al Consigliere Delegato, come parte politica, ad oggi, purtroppo non si registra nulla di concreto e la situazione continua a perdurare con disservizi e nella precarietà più assoluta del personale del concorso, personale costituito da persone che, invece, restano le uniche individuate con criteri certi e che sono deputate a mandare avanti le attività di ricostruzione". Per il sindacato, infatti, è vicina la prima scadenza dei contratti dei precari vincitori del concorso dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e, da qui, il rischio del blocco delle attività.
Il 9 dicembre ‘I Forconi’ fermano l’Italia: presidi in autostrada e blocco merci Lo sciopero ad oltranza scatterà in tutte le Regioni contro le politiche di austerità di governo ed Europa
CAMPOBASSO. C’è il rischio di bloccare l’Italia ma lo sciopero dei Forconi prende piede in tutto il paese. Dalle ore 22 della sera dell’8 fino al 13 il movimento partirà con la protesta che paralizzerà le principali arterie autostradali. La notizia sta passando in sordina, non trova riscontri negli organi di informazione. Ma l’organizzazione ha dribblato il
problema informando il popolo del web attraverso i social network. Dopo la protesta che aveva paralizzato la Sicilia, il movimento dei Forconi vuole coinvolgere tutto il territorio nazionale contro le politiche di austerità imposte dal governo nazionale e dall’Europa. Possono partecipare tutti ma non saranno ammessi simboli di partiti tra cui, molti,
sarebbero pronti a cavalcare l’onda d’urto della protesta. Protesteranno anche gli autotrasportatori anche se in questo settore, in parte, lo sciopero è stato revocato. Lo scopo è solo uno "lottare" insieme pacificamente per riprendersi la sovranità popolare, il blocco interesserà strade, valichi di frontiera e autostrade.
Primarie, la ricerca dell'Unimol La facoltà di Scienze Politiche dell'Ateneo molisano inserita nel progetto nazionale CAMPOBASSO. Le ormai prossime primarie per l'elezione diretta del Segretario nazionale del Pd hanno catalizzato l'attenzione mediatica degli ultimi mesi: accanto all’aspetto politico e pubblicistico, questo evento costituisce, però, soprattutto un terreno fertile di analisi e un'occasione per studiare da vicino il più ampio e generale fenomeno della partecipazione politica e in particolare dei metodi di selezione dei leaders, come da decenni avviene nelle realtà dove le primarie sono la prassi comunemente seguita per selezionare i candidati a vari livelli. L'Università degli Studi del Molise, nella persona di Fabio Serricchio, docente di Metodologia della Ricerca Sociale nel corso di Laurea in Scienze della Politica e dell'Amministrazione, è parte attiva di un gruppo di ricerca che ha l'obiettivo di identificare ed analizzare le motivazioni al voto e il grado di coinvolgimento politico dei votanti, attraverso la somministrazione di un questionario strutturato. La rilevazione si inserisce nell'ambito di un progetto, avviato da alcuni anni su iniziativa di Gianfranco Pasquino, che ha una portata ed una visibilità nazionali. “Candidate and leader selection”, questo il suo nome, è infatti uno standing group della Società Italiana di Scienza Politica, diretto da Luciano Fasano dell'Università di Milano e da Fulvio Venturino dell'Università di Cagliari. L'otto dicembre, giorno delle consultazioni, si svolgerà un sondaggio in alcuni seggi, accuratamente selezionati, collocati in tutte le regioni d'Italia, dove saranno realizzate circa tremilacinquecento interviste. Come referente e coordinatore della ricerca in Abruzzo e Molise, il professor Serricchio ha coinvolto nelle attività alcuni studenti del corso di Metodologia, i quali, opportunamente formati, avranno l'occasione di fare un'esperienza di ricerca sul campo e mettere in pratica teorie e tecniche apprese durante le lezioni. A conferma della rilevanza di tale progetto, è opportuno sottolineare che nei giorni scorsi il prestigioso Corriere della Sera ha parlato dell’iniziativa, mentre sin da novembre è attiva una costante collaborazione del gruppo di ricerca con il sito Repubblica.it, che seguirà i lavori fino alla settimana successiva al voto.
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7 dicembre 2013
"Regione, si torni al voto" Il consigliere Nunzia Lattanzio chiede il ripristino della legalità "Si azzeri la Giunta o è meglio restituire voce ai cittadini" CAMPOBASSO. I"l Presidente del Consiglio regionale e l'Ufficio di Presidenza -nelle sue componenti di maggioranza e di minoranza- rassegnino immediatamente le dimissioni. Il Popolo molisano ha concorso alla elezione del Presidente della Regione Molise, mentre gli Organi interni al Consiglio sono espressione di voto dei Consiglieri. Si azzeri rapidamente un sistema gravemente nocivo al benessere dei Cittadini, si azzeri possibilmente anche la Giunta, o si torni al voto. Di fronte a simili condotte, unica strada percorribile, prima della definitiva caduta della Regione Molise, risulta quindi essere quella della necessaria ricomposizione". Non ha dubbi di sorta il consigliere regionale, Nunzia Lattanzio, nel richiamare i suoi colleghi al ripristino pieno delle
norme statutarie e regolamentari. Ma non si tira nemmeno indietro nel sostenere la necessità, in caso contrario, di tornare subito al voto per il bene del Molise. Troppi i problemi insoluti che attendono risposte che non vengono o tardano a venire proprio per l'inerzia della politica imbrigliata dai soliti giochetti e da situazioni a dir poco imbarazzanti. Per questo, il consigliere Lattanzio auspica le dimissioni del presidente del Consiglio, Vincenzo Niro e l'azzeramento della Giunta per ricostruire un quadro politico normale e istituzionalmente corretto. Diversamente, è questo il metro del ragionamento, è il caso che il Consiglio regionale venga sciolto per favorire il ritorno alle urne dei molisani.
Spese per il 2014, Palazzo Moffa approva 8milioni e mezzo per i consiglieri L’ufficio di presidenza presieduto da Niro dice sì con la delibera 136 CAMPOBASSO. Delibera numero 136 del 29 novembre 2013. E’ questo l’atto con cui l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione per le spese del palazzo nel 2014. La somma ammonta a 8 milioni e mezzo di euro, ossia 8milioni 358mila 269,38 euro. La notizia, apparsa su Isernia con tanto di delibera alla mano, non lascia dubbi. Le cifre saranno così ripartite: 2milioni e 800mila euro per stipendi e rimborsi spese a favore dei consiglieri regionali, 727mila euro per il fondo dei portaborse, 1milione e mezzo di euro per il funzionamento dei gruppi consiliari. Poi ci
sono i fondi per il consumo di energia, gas, acqua, affitto di locali ecc… Il presidente del Consiglio Vincenzo Niro ha invece a disposizione 25mila euro per le spese di rappresentanza, 43mila euro per patrocini e contributi vari a manifestazioni di interesse regionale. Il sì arriva da parte di tutti i rappresentanti: i vice presidenti Filippo Monaco e Cristiano Di Pietro (che oltretutto ha già presentato richiesta per l’utilizzo del fondo dei portaborse assumendo la consigliera in Provincia di Campobasso Simona Contucci), Domenico Di Nunzio e Giuseppe Sabusco. Oltre ovviamente al presidente Vincenzo Niro.
Fuori potrebbero finire Scarabeo e Petraroia per Ciocca e Di Nunzio
Se vince Renzi si cambia la Giunta CAMPOBASSO. Se dall'esito del voto delle Primarie di domani in Molise la coalizione che porta alla segreteria nazionale del Pd, Matteo Renzi, sostenuta in regione dal presidente della Giunta, Frattura, dovesse avere anche un solo voto in più rispetto a quella che sostiene Cuperlo potrebbero aprirsi nuovi scenari nell'Esecutivo. In Giunta, infatti, potrebbero entrare Salvatore Ciocca e Domenico
Di Nunzio ai quali farebbero largo Michele Petraroia e Massimiliano Scarabeo. Un cambio di passo che verrebbe giustificato proprio dall'esito elettorale delle Primarie. Sembrerebbe essere questo l'indirizzo del Presidente della Giunta regionale che potrebbe, così, confermare la sua leadership anche all'interno del quadro di maggioranza. Una rivoluzione a tutto tondo all'interno della Giunta regionale in vista
delle prossime scadenze elettorali. Dal giro di valzer potrebbe uscire anche Pierpaolo Nagni da sostituire con il suo compagno di partito, Cristiano Di Pietro. L'unico ad essere salvo sarebbe Vittorino Facciolla. Uno scenario che figurerebbe nuove evoluzioni nel quadro politico regionale. E' chiaro che determinante sarà l'esito elettorale di domani per Matteo Renzi in Molise. Contro, infatti, ha tutti i
vertici dirigenziali del Pd a partire dal senatore Ruta per passare per l'onorevole Leva e una serie di consiglieri regionali e comunali. Un braccio di ferro di non poco conto, dunque, quello che si appresta a tenere il presidente della Giunta con i vertici regionali del Pd guardando alla conquista della leadership attraverso l'esito elettorale delle Primarie.
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7 dicembre 2013
A detta di tutti: "I parchi del Molise:
un'occasione di sviluppo" Ma la Regione è presa dalla vergogna delle indennità dei consiglieri, dei portaborse, del quinto assessore e del letame delle 12mila giovani manze della Granarolo Il territorio regionale annovera tre riserve naturali (Collemeluccio, Montedimezzo e Pesche), due aree protette (l’oasi di Guardiaregia e l’oasi di Casacalenda) e uno spicchio di Parco nazionale (Abruzzo, Lazio e Molise). All’apparenza sembra virtuoso, attento al valore ambientale e naturale, e fortemente impegnato a preservarlo e a valorizzarlo. All’apparenza. Perché nei fatti è ben altra musica. A girare lo sguardo intorno vediamo decine e decine di pali eolici sui crinali più interessanti dal punto di vista paesaggistico, centinaia di ettari di terreno boschivo andati in fumo, cave estrattive e discariche a cielo aperto. Inoltre, furtive e capziose forme di inquinamento hanno avvelenato il terreno, le acque e l’aria, rese possibili da una scarsa e insufficiente opera di prevenzione e controllo. L’espansione delle costruzioni in assenza di piani territoriali e di piani regolatori, avviene sotto il segno della speculazione, il cui danno maggiore è reso dalla sottrazione di aree di pregio ambientale, da un inurbamento selvaggio e, quindi, dall’abbassamento del livello della qualità della vita. Dinanzi ad un quadro complessivo di questa fatta, le tre riserve naturali, le due aree protette, e lo spicchio di Parco nazionale rappresentano poca cosa rispetto ad una reale volontà e capacità di considerare il territorio una risorsa e un’occasione di crescita. Dicono niente. Cioè non riescono a incentivare e a rafforzare l’idea del Parco
del Matese, che per decenni è stata e rimane l’idea guida del progetto di salvaguardia e sviluppo del territorio molisano in versione ambientalista, in versione turistica e in versione economica, di un’economia fondata su produzioni cosiddette di nicchia. Non riescono in quanto esse stesse non danno un’immagine dinamica alla gestione né coi numeri e le statistiche a dimostrare vantaggi economici. Probabilmente il difetto è nel manico, nella penuria di risorse, nella oggettiva difficoltà di contrastare il trend della speculazione e le sue molteplici forme e convenienze. Ma non per questo l’idea del Parco del Matese, che per ampiezza e per caratterizzazione assomma molte altre peculiarità e specificità rispetto alle riserve naturali, alle oasi e alla porzione del Parco nazionale che ci appartiene, la si può impunemente mettere in archivio. Ovvero, rinunciare aprioristicamente a creare occasioni di crescita e di sviluppo che sono proprie dei Parchi naturali di grande dimensione, ben strutturati, e a ridosso di grandi aree urbane. Ciò che preoccupa è l’indifferenza generale se non addirittura con qualche risentimento di troppo da parte dei molisani che, vivendo a ridosso del Parco, ritengono che verrebbero lesi i propri interessi. Preoccupa ugualmente l’episodicità con cui emergono e affondano, ciclicamente, la proposta del Parco del Matese e l’appeel turistico - ambientale - naturalistico del Molise, senza pervenire ad una determinazione. Da circa
un ventennio nelle aule consiliari delle maggiori istituzioni locali e territoriali l’argomento è oggetto di discussione, per poi scomparire nel nulla. Finora, con risultati pari alla loro modesta coscienza politica e personalità amministrativa, si sono cimentati sindacalisti, consiglieri regionali e qualche assessore di transito all’ambiente. Il cui lascito è una sequenza di proposte di legge e di frettolose retromarce. Qualche anno fa, sull’idea del Parco s’è spesa finanche l’Università del Molise protagonista, con il Consiglio regionale Unipol, di un convegno a Isernia dal titolo “I parchi del Molise: un’occasione di sviluppo“. La partecipazione scientifica al dibattito dava un contribuito sostanziale alo spessore del progetto, ma anche questa circostanza s’è dispersa nel nulla. Né ha avuto esito diverso l’iniziativa
Prosegue la battaglia di Coldiretti per difendere il Made in Italy
I giovani agricoltori scendono in piazza
del consigliere consigliere regionale Riccardo Tamburro, prima che uscisse di scena per dar luogo alla maggioranza di centrosinistra che governa il Molise. Dal convegno ad oggi non s’è mossa foglia. Continuiamo pertanto a tenerci le tre riserve naturali, le due aree protette e lo spicchio di Parco nazionale in assoluta carenza di prospettive e d’iniziative. Frattanto proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave s’ingrandiscono, così le discariche e le furtive e capziose forme di inquinamento che sono sfuggite e sfuggono al controllo. E il Molise allegramente va verso la deriva del degrado ambientale, tutto preso e compreso nella vergogna delle indennità dei consiglieri regionali, dei portaborse, del quinto assessore e del letame delle 12mila giovani manze. Dardo
CAMPOBASSO. Dopo la protesta, al Brennero ed a Montecitorio, degli agricoltori ed allevatori della Coldiretti, cui hanno partecipato 120 molisani, per la carne di maiale, di pecora, di capra e di pollo sia fresca, refrigerata o congelata diventa obbligatorio indicare, dal primo aprile 2015, il luogo dell’allevamento e della macellazione. Lo rende noto la Coldiretti Molise nel sottolineare che la “Battaglia di Natale: scegli l’Italia” continua per accorciare i tempi e introdurre l’obbligo di indicare il luogo di nascita degli animali “nato in“, dopo che il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali dell'Unione Europea si è espresso sull'etichettatura della carne suina, ovicaprina e di pollame in merito all'indicazione obbligatoria "allevato in" e "macellato in" con riferimento allo Stato membro e al Paese terzo dove avvengono queste procedure. In Molise le aziende che allevano ovini sono circa 1.300, con 89.600 capi, quelle che allevano caprini sono 435, con 6.100 capi, quelle che allevano maiali sono 583, con 25.100 capi e quelle che allevano avicoli sono 563, con 5.900 capi. E' certamente un primo passo importante - sottolinea la Coldiretti Molise – che, però, deve essere necessariamente completato con l'indicazione obbligatoria dell'origine per quanto riguarda tutti i prodotti trasformati che la Coldiretti ritiene fondamentale per garantire la trasparenza indispensabile per mettere il consumatore in condizione di fare scelte consapevoli ed i nostri allevatori di differenziare e valorizzare il proprio prodotto. La mobilitazione continua, ci sarà anche una delegazione dal Molise a Roma, per la manifestazione dei giovani agricoltori ed allevatori della Coldiretti, per difendere il vero Made in Italy, il prossimo mercoledì 11 dicembre, a partire dalle ore 9,30 in via XXIV Maggio.
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7 dicembre 2013
Siamo la regione più indietro di tutte nel fare l a raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e speciali
Il termovalorizzatore è un tabù o una necessità? A qualche centinaio di chilometri dal Molise i termovalizzatori di San Vittore, in provincia di Frosinone, di S. Maria La Fossa, in provincia di Caserta, e di Manfredonia, in provincia di Foggia
Davvero ingiustificata la distrazione con cui nel Molise si va manifestando il problema della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Quasi non ci riguardasse, eppure siamo prossimi a dover considerare la questione con una giustificata punta di allarme. Perché siamo la regione più indietro di tutte nel fare la raccolta differenziata e questo limite determina la progressione geometrica dell’accumulo dei rifiuti e della saturazione delle discariche in esercizio. Avvertiamo i miasmi prodotti dalla macerazione dei rifiuti di Napoli e della Campania riversati sulle strade, dovremmo
pertanto riflettere e preoccuparci. Invece, ce la prendiamo comoda, continuiamo a non praticare la differenziata, a non chiedere a che punto di saturazione sono le discariche autorizzate, quante sono e dove sono le discariche abusive sul territorio e di chi sono le responsabilità, e perché non prende quota il piano regionale dei rifiuti e, quindi, il sistema territoriale della raccolta e dello smaltimento. Facciamo di tutto per glissare qualsiasi circostanza che possa metterci di fronte alla nostre responsabilità di cittadini. Tanto poco responsabili quanto più ci mostriamo
disinteressati alla questione. Viene da chiedere, ma il Korai (Centro di educazione ambientale) che ha per finalità la promozione di una educazione specifica in materia ambientale e, quindi, anche dei corretti sistemi della raccolta dei rifiuti, perché mai è stato ridotto in assoluto stato di precarietà? E la Lipu, il Wwf e Legambiente Molise, che sono organismi che dovrebbero occuparsi anche di questo, hanno qualcosa da rimproverarsi? La domanda è opportuna e necessaria per trovare il filo logico di una mobilitazione in tempo utile, per evitare disastri come quelli in atto nel napoletano. Avremmo sperato che l’onda emotiva creata dal tentativo di utilizzare i territorio molisano come stoccaggio dei rifiuti napoletani, un paio di anni fa, avesse generato un movimento d’opinione intorno alla faccenda dello smaltimento dei rifiuti e avesse aperto una volta per tutte, con chiarezza e senso di responsabilità, la possibilità di considerare l’impianto e il funzionamento di un termovalizzatore nel Molise nei termini risolutivi con cui viene considerato in quasi tutte le regioni italiane. Speranza vana, visto che una volta fronteggiato positivamente il tentativo napoletano di portare a ridosso del confine molisano le eco-balle, il discorso sui rifiuti
e sui sistemi di smaltimento è di nuovo tabù. Non ne parlano gli amministratori pubblici, sono muti gli ambientalisti, sono distratte le autorità preposte al controllo del territorio, nonostante siano saliti agli onori della cronaca episodi poco rassicuranti sulla qualità dei terreni su cui si coltiva, dell’acqua che beviamo e dell’aria che respiriamo. Tutto ciò è più che sufficiente per iscrivere la faccenda relativa alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti all’ordine del giorno dei Comuni, delle Province e della Regione per evitarci a breve scadenza drammatizzazioni e grossi problemi di convivenza. Per inciso vogliamo ricordare che a qualche centinaio di chilometri da noi sono in discussione e all’esame della commissione per la Valutazione dell’impatto ambientale), i termovalizzatori di San Vittore in provincia di Frosinone, di S. Maria La Fossa in provincia di Caserta e di Manfredonia in provincia di Foggia. Nel porre la questione di una maggiore chiarezza sui processi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, e sulle combinazioni tecniche e societarie che questi processi alimentano, ancora una volta ci chiediamo: dove sono finiti i 50 milioni di euro stanziati nel Por, per l’attuazione del piano dei rifiuti? E che fine hanno fatto, a loro volta, i piani provinciali dei rifiuti? Inoltre, l’ipotesi di questi giorni relativa alla eventuale trasformazione degli impianti dello zuccherificio di Guglionesi in una sorta di distruttore di rifiuti, è una possibilità o l’ennesima bufala? Dardo
L'intervento
Noi, gli operai forestali derelitti Come da consuetudine, anche questo mese le spettanze del mese di ottobre 2013 purtroppo tardano ad arrivare, non vogliamo essere patetici, ma semplicemente ricordare alla Politica ed i suoi interpreti, che nel migliore dei casi si percepiscono 8 spettanze annue, se poi puntualmente si deve fare anche i conti con i soliti ritardi dei pagamenti delle stesse, capiamo bene, che si tratta di un ulteriore penalizzazione, per chì è già di per se fortemente penalizzato. Precari da trentanni e senza stipendi per giunta!!! Una sorta di precariato nella precarietà. Auspichiamo finalmente, un confronto pacato e serio , sulla questione Operai Forestali. Programmazione a lungo termine, contratto integrativo e riqualificazione del ruolo dell’operaio forestale. Basta essere la palla al piede di questa Regione, come tanti politici di turno ci reputano. Siamo una Risorsa indispensabile ed imprescindibile per il nostro territorio, esattamente il contrario di quello che si vuol far apparire. Gli operai forestali hanno una dignità, pari a quella di tutte le altre categorie di lavoratori, sono stanchi di elemosinare ogni anno il loro diritto di lavorare, tutti, in maniera proficua e duratura nel tempo. I 22 mila punti di frane, di-
stribuiti su circa 4000 Km q, fanno sì che la nostra Regione, per la I° volta risulti avere la leadership in questa sgradevole graduatoria Nazionale, ( a dire il vero, ci siamo distinti anche per altro, ovviamente sempre in un contesto negativo) quindi crediamo sia paradossale non avere opportunità lavorative e finanziamenti finalizzati alla tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Questo ovviamente, passa attraverso una approfondita conoscenza del nostro territorio, delle maggiori criticità, e la conseguente programmazione da parte degli organi preposti. Certo, la parola programmazione, spaventa un po’, in questa Regione, visto che almeno per quanto riguarda il nostro ambito d’azione, è stata sempre latitante e subordinata alle campagne elettorali. Una Regione che non investe nell’ambiente in maniera seria e oculata, non ha futuro, basti pensare solo all’ultimo caso in ordine cronologico accaduto, la Sardegna, con i suoi morti, la sua tragedia. Proprio mentre in Sardegna si contano i danni e i morti causati dall’alluvione, dalla Commissione Bilancio della Camera arriva la notizia che sono stati inutilizzati 4.3 miliardi di Fondi Europei per la difesa del suolo, dei 5 mi-
liardi del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) destinati alla messa in sicurezza del territorio Italiano programmati per il periodo 2007 – 2013, ne è stato utilizzato solo un miliardo. Quindi le risorse ci sono, ma da una parte non vengono trasferite per l’inadeguatezza dei progetti presentati, dall’altra, le risorse destinate alla salvaguardia del territorio non sono scomputate dal Patto di Stabilità delle Regioni, che non gli consente di spendere. Stesso discorso vale per il ciclo di finanziamenti 2000 – 2006, per la difesa del suolo, nelle sole Regioni del mezzogiorno sono stati avviati progetti per 2 miliardi di euro, ma un effettivo assorbimento solo del 50% delle risorse finanziare programmate. Questo ciclo di finanziamenti, riguardava proprio i piani di assetto idrogeologico, in particolare, la messa in sicurezza dei siti, la manutenzione degli alvei, la protezione delle coste e il potenziamento delle strutture della Protezione Civile. Peccato che di queste risorse, come sostiene il Ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, l’Italia ne ha utilizzate, per il 2000 – 2006 il 50%, e per il periodo 2007 – 2013 solo 1/5 di quelle a disposizione. Uno spreco di risorse imperdonabile, per un Paese che, come testimoniato dal Corpo Forestale
dello Stato, conta 5,8 milioni di abitanti a rischio idrogeologico. Per il 2014 – 2020 c’è uno stanziamento complessivo di 54 miliardi di euro, e un emendamento alla Legge di stabilità che potrà consentire lo scorporo di queste risorse dal rapporto deficit – Pil del 3% imposto dall’ UE. L’Italia fino ad oggi, ha speso 61 miliardi di Euro per le calamità naturali, ne avrebbe spesi 41, se semplicemente avesse fatto prevenzione e messa in sicurezza dei territori. Come possiamo constatare gli strumenti finanziari a diposizione ci sono, e sono anche abbastanza cospicui, per cui chiediamo espressamente al Presidente della Giunta Regionale, ed all’assessore all’Agricoltura di aprire un confronto, serio, pacato e costruttivo per tutti, in primis per il nostro bellissimo territorio, evitando di avviare discussioni sterili su argomenti che hanno riempito la stampa quotidiana di scherno e risolini ed affrontare definitivamente la problematica con programmazione e spirito civico. L’ambiente per essere tutelato non ha bisogno di un partito, di un movimento o di un lista civica, l’ambiente è un “bene comune” e come tale patrimonio di tutti gli uomini e donne. Cobas Forestali
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Campobasso
7 dicembre 2013
Palazzo San Giorgio, doppia seduta consiliare: amministratori in affanno Tra rinvii e interruzioni tornano in aula le questioni urbanistiche Si preannuncia una settimana ricca di lavoro per gli amministratori della città che tra rinvii e brusche interruzioni delle sedute consiliari non riescono a trattare gli argomenti che di volta in volta vengono portati all’attenzione dell’assise civica. I provvedimenti restano in sospeso per mesi e quindi, ora, in vista del periodo natalizio è necessario intensificare i lavori rinviati per troppo tempo. Martedì è in programma la seduta consiliare che lo scorso mercoledì è slittata in seconda convocazione per il mancato raggiungimento del numero legale necessario per l’apertura dei lavori consiliari. All’ordine del giorno due interrogazioni, una del consigliere Pietro Maio sui furti di carburante dai serbatoi degli automezzi Sea, l’altra del consigliere Salvatore Colagiovanni riguardante la paventata costruzione di un nuovo centro commerciale in via IV Novembre. Saranno portate all’attenzione dl Consiglio l’interpellanza del consigliere Alessandro Pascale sul Piano neve in città e tre ordini del giorno: sui rifiuti tossici, sull’intitolazione del museo dei Misteri a Cosmo Teberino, sull’istituzione del registro delle unioni civili e del relativo regolamento e un ordine del giorno con cui si invita il sindaco ad attenersi “ad approcci comunicativi/informativi che tengano conto dell’importante valenza emblematica dell’istituzione comunale”. Le mozioni da discutere sono sei e riguardano: le nuove nomine assessorili, la situazione del teatro Savoia, il finanziamento delle agevolazioni in favore delle imprese delle Zone urbane dell’Obiettivo convergenza, le procedure degli appalti già esple-
tati, l’attuazione della Legge n. 124/2013 e la mozione che punta a assicurare forme di incentivazione al personale che svolge compiti di segreteria delle commissioni consiliari ed al personale che segue direttamente le sedute consiliari. Le proposte di deliberazioni sono quattro: pari opportunità tra uomini e donne: adeguamento dello Statuto comunale; in-
tegrazione del regolamento interno del Consiglio comunale: avviso ai consiglieri assenti in caso di prosecuzione della seduta consiliare non al giorno successivo ed introduzione della seconda chiamata; pagamento indagine statistica. Riconoscimento debiti fuori bilancio; regolamento per l’istituzione di piazzole di sosta di carico e scarico merci. Ma non finisce qui, i lavori s’intensificano ed infatti è già stato convocato per mercoledì in prima e per lunedì 16 in seconda convocazione una nuova seduta consiliare con i fari puntati sull’urbanistica. Tra le proposte di deliberazione l’adozione di varianti parziali al vigente Prg e cioè riclassificazione urbanistica in via Vico, in zone di verde pubblico in contrada San Vito, di aree ricadenti nell’ampliamento del Piano di San Giovanni dei Gelsi; di aree ricadenti in zona M2 (verde con attrezzature sportive pubbliche) in via Sant’Antonio dei Lazzari, di aree ricadenti in zona Sgc (Servizi generali cittadini) con destinazione scuola di via Manzoni – via Scardocchia, di aree ricadenti in zona M2 (verde con attrezzature sportive pubbliche) in via Pirandello, di aree ricadenti in zona M1 (verde pubblico) in contrada Fontana Vecchi e di aree ricadenti in zona Viabilità di Prg in località Colle dell’Orso. In discussione, inoltre l’approvazione di interventi costruttivi in via Depretis, in via Roma e via Pietrunto, il recupero degli insediamenti abusivi sorti nelle zone agricole e la riapertura dei termini a tempo indeterminato per la trasformazione in diritto di proprietà delle aree concesse in diritto di superficie.
Denunciati per Mondiali di body building, a Napoli a rappresentare la regione tentativo di scasso il Molise c’è Oggi ci saranno gli atleti della palestra Fitness I carabinieri hanno fermato due uomini a Jelsi
CAMPOBASSO. Si svolgerà oggi a Napoli il campionato mondiale di body building Wpf. Ed il Molise sarà presente con la palestra M.G. Fitness di Campobasso e si suoi tre atleti della Nazionale italiana di Body Building. Si tratta di Marco Sorgente, Renato Di Gaetano e Luigi Di Bernardo. Ognuno nella propria categoria cercherà di portare a casa la vittoria dalla città partenopea. Marco Sorgente, istruttore e personal trainer della palestra MG Fitness è una vera e propria rivelazione. Alla sua prima esperienza ha sbara-
di Campobasso. Marco Sorgente, Renato Di Gaetano e Luigi Di Bernardo gliato il campo tanto che, tra gli atleti in gara, c’è chi assicura: sarà certamente uno dei protagonisti di questo mondiale. Rischiano di salire sul podio anche Di Gaetano e De Bernardo forti della loro esperienza. Ad accompagnare gli atleti ci saranno il delegato regionale della Wpf, Giovanni Varra, e il vice presidente della MD Fitness Vincenzo Martino.
Annuncio CAMPOBASSO. I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno denunciato in stato di libertà due trentenni perché trovati in possesso di arnesi atti allo scasso. I due sono stati fermati dai Carabinieri della Stazione di Jelsi in aree rurali a bordo di un’Audi nera. Ad insospettire i militari l’orario (circa le 03.15) in cui quell’autoveicolo si aggirava in aree rurali. Immediato il controllo e la perquisizione a seguito della quale
nel veicolo sono stati rinvenuti un piede di porco, un seghetto per alluminio, una macchina sguaina cavi elettrica ed una manuale. Il materiale è stato sottoposto a sequestro i due denunciati in stato di libertà. L’attività di polizia giudiziaria è l’esito dell’incremento del controllo del territorio nelle aree del sud Molise da parte dei Carabinieri a seguito degli ultimi episodi delittuosi verificatisi in quelle zone.
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Campobasso
7 dicembre 2013
Nel Molise, i beni dello Stato nelle mani dell'Agenzia del demanio sono pochi e indisponibili.
L’incongruenza di un carcere nel cuore della città Una volta cambiata la destinazione, potrebbe costituire un grosso volano per il rilancio economico e urbanistico della città Le carceri di Campobasso: struttura imponente e architettonicamente significativa per la quale più volte è stata avanzata l'ipotesi di alienazione con diversa, possibile, altra destinazione. Motivi concreti di sicurezza consigliano che le case circondariali, specie se di massima sicurezza, stiano fuori dai centri abitati. A Campobasso il carcere è in piena area murattiana. Più volte è stato ipotizzato di avviare le pratiche per la realizzazione di un nuovo istituto di pena di modo che il vecchio potesse essere un bene spendile da destinare alla qualificazione e alla sicurezza del centro cittadino. Ipotesi e possibilità che restano oggettivamente in piedi ma che non trovano sostegni adeguati per l'inadeguatezza politica e amministrativa di chi dovrebbe occuparsene in tal senso. Quel carcere in Via Cavour è un nonsenso. Mutata la destinazione, potrebbe costituire un grosso volano per il rilancio economico e urbanistico della città e, in particolare, proprio dell’area murattiana. La recente introduzione del federalismo demaniale - articolo 56 bis decreto legge 21 giugno 2013, numero 69, convertito in legge 9 agosto 2013 , numero 98 - potrebbe riaprire il discorso e dargli di nuovo una prospettiva concreta. Come la si potrebbe avere, ulteriormente maggiorata, dando una scorsa all'elenco dei beni patrimoniali dello Stato nel Molise elencati alle pagini 372 e 373 della pubblicazione "Tesoro Italia: edifici e terreni dello Stato" che risultano alienabili. A Campobasso in quell’elenco sono inclusi il Palazzo di Giustizia (l'edificio ospita Tribunale e Corte d'appello); gli Uffici giudiziari minorili in Viale Principe di Piemonte (l'edificio ospita gli uffici del Tribunale per i minorenni); il Palazzo di vetro in Viale Elena (lo stabile è sede del provveditorato alle opere pubbliche, del dipartimento del tesoro e della Regione); il Distretto militare di Via Verdone. A Isernia: l'ex caserma Griffini in Piazza Santa Maria (l'edificio è attualmente sede del museo paleontologico); la Motorizzazione civile in Viale Europa (l'edificio è sede della motorizzazione). A Termoli: l'ex caserma Digati in Corso fratelli Brigida (l'edificio ospita la Guardia di finanza); il faro in Via Federico II di Savoia, demanio pubblico. A Frosolone: l'Istituto Fazioli in Corso Vittorio Emanuele (il fabbricato è sede del
Ginnasio). A Venafro: l'ex convento di Santa Chiara (attualmente è sede del Museo archeologico). Vendere palazzi storici, caserme, isole, fari e prigioni dismesse (o dismissibili) per contenere il debito pubblico. Un ambito burocratico e amministrativo complicato, al quale accedono solo le amministrazioni intelligenti, operative, dinamiche e conclusive. Non stiamo certo parlando della Regione Molise né degli altri enti territoriali. Purtroppo. Dardo
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CAMPOBASSO BOJANO ISERNIA VENAFRO NAPOLI
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CAMPOBASSO - TERMOLI - RIMINI FORLÌ - IMOLA - BOLOGNA CORSE 7.10 8.10 8.30 12.30 13.20 14.05 14.50
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TERMOLI CAMPOBASSO BOJANO ISERNIA VENAFRO CASSINO PERUGIA SIENA FIRENZE
IL SERVIZIO È SVOLTO NEI GIORNI FERIALI DI LUNEDÌ - MERCOLEDÌ - VENERDÌ
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IL SERVIZIO È SVOLTO DAL LUNEDÌ AL SABATO NEI GIORNI FERIALI
CAMPOBASSO TERMOLI SAN SALVO MARINA RIMINI FORLÌ IMOL A BOLOGNA
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IL SERVIZIO È SVOLTO NEI GIORNI FERIALI DI LUNEDÌ - MERCOLEDÌ - VENERDÌ CAMPOBASSO - TERMOLI - PESCARA CORSE
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Isernia
7 dicembre 2013
Provincia, la politica costa 643mila euro ISERNIA. Durante la discussione in Consiglio provinciale sull’emendamento presentato da Giovancarmine Mancini in cui proponeva l’azzeramento totale di tutte le indennità per i politici, il consigliere Antonio Potena, al fine di avere in quadro completo della situazione, ha chiesto di conoscere dal dirigente del settore Finanziaro, Gabriella Petrollini, gli emolumenti corrisposti a consiglieri, presidenti e assessori della Provincia di Isernia. Il dirigente ha quindi elencato in aula per ogni singolo consigliere e assessore i dati di riferimento relativi al 2012. Il quadro che ne è emerso è eloquente.Per gettoni di presenza per il Consiglio, Commissioni, missioni eccetera la spesa relativa al 2012 per i 24 consiglieri e il presidente del Consiglio è stata di circa 230mila euro lordi così suddivisa (cifre arrotondate per difetto): presidente del Consiglio Lauro Cicchino:
La cifra è emersa nel corso dell’ultima seduta del dibattito in Consiglio
17mila euro lorde; Angelo Camele: 2mila 984 euro lorde; Placido Cacciavillani 889 euro lorde; Cristofaro Carrino: 3mila euro lorde; Aldo Cicerone 15mila euro lorde; Antonio Conti: 7mila euro lorde; Marcello Cuzzone 11mila euro lorde; Romeo De Luca 19mila euro lorde; Camillo Di Pasquale (nel
2012 era consigliere): 3600 euro lorde; Roberto Di Pasquale: 6mila 500 euro lorde; Gino Di Silvestro: 19mila e 400 euro lorde; Giuseppe D’Ippolito: 2mila euro lorde; Antonino Latino: 16mila euro lorde; Mario Lombardi (nel 2012 era consigliere): 9mila euro lorde, Gennaro Macera: 132 euro lorde;
Franco Martone: 8mila euro lorde; Desio Notardonato: 1900 euro lorde; Giovancarmine Mancini 13mila e 500 euro lorde; Gregorio Perna: 8mila 500 euro lorde; Fausto Pompeo 9mila euro lorde; Antonio Potena 5mila euro lorde; Alfredo Ricci: 9mila euro lorde; Antonio Sorbo 17mila euro lorde; Alessandro
Valletta: 3mila euro lorde; Massimo Volpe: 1000 euro.Per il presidente Mazzuto e gli otto assessori della sua giunta il costo complessivo delle indennità per l’ente è stato, invece, quasi il doppio, ossia, circa 413mila euro. Il presidente, Luigi Mazzuto si è attestato su 100mila euro lordi, Alessandro Arcaro su 24mila euro lordi, Filomena Calenda su 33mila euro lordi, Camillo Di Pasquale su 12mila euro lordi, Clementino Pallante su 40mila euro lordi, Antonio Tedeschi su 38mila euro lordi (assessore nel 2012), Gino Taccone su 54mila euro lordi, Florindo di Lucente (assessore nel 2012) su 44mila euro lordi, Gaetano Marucci su 36mila euro lordi. In totale per consiglieri, presidenti e assessori nel 2012 la Provincia ha speso circa 643mila euro
Macerone, un percorso Comune di Isernia alternativo Alsi pensa a superare la frana
Fanno shopping senza pagare
ISERNIA. L’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretto da Maria Teresa Pannone, ha permesso di ricostruire l’intera vicenda. A finire nella rete della polizia di Isernia sono stati un 29enne, un 24enne e un 64enne: avevano stipulato un contratto con una finanziaria alla quale, però, avevano presentato una documentazione falsa.I tre si erano recati in un noto negozio di elettrodomestici del capoluogo per acquistare televisori di ultimissima generazione, di quelli decisamente costosi. Per pagare il loro acquisto avevano scelto la formula del finanziamento che, però, volevo aggirare: al momento della stipula del contratto di finanziamento, hanno prodotto buste paga e modelli 740 di una ditta per la quale, però, non avevano mai prestato attività lavorativa. Qualcosa, però, è andato storto e ha insospettito negozio e chi gestisce la pratiche per la finanziaria. E’ scattata la segnalazione alla questura di Isernia
ISERNIA. L’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretto da Maria Teresa Pannone, ha permesso di ricostruire l’intera vicenda. A finire nella rete della polizia di Isernia sono stati un 29enne, un 24enne e un 64enne: avevano stipulato un contratto con una finanziaria alla quale, però, avevano presentato una documentazione falsa. I tre si erano recati in un noto negozio di elettrodomestici del capoluogo per acquistare televisori di ultimissima generazione, di quelli decisamente costosi. Per pagare il loro acquisto avevano scelto la formula del finanziamento che, però, volevo aggirare: al momento della stipula del contratto di finanziamento, hanno prodotto buste paga e modelli 740 di una ditta per la quale, però, non avevano mai prestato attività lavorativa. Qualcosa, però, è andato storto e ha insospettito negozio e chi gestisce la pratiche per la finanziaria. E’ scattata la segnalazione alla questura di Isernia che ha poi proceduto con ulteriori accertamenti fino a ricostruire l’intera vicenda e a verificare che quei documenti prodotti fossero dei falsi. L’indagine, però, non è termina qui, perché la polizia sta effettuando una serie di altri controlli per capire se sia trattato di un caso isolato.
che ha poi proceduto con ulteriori accertamenti fino a ricostruire l’intera vicenda e a verificare che quei documenti prodotti fossero dei falsi.L’inda-
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
Denunciati dalla Polizia tre isernini. Proseguono le indagini
gine, però, non è termina qui, perché la polizia sta effettuando una serie di altri controlli per capire se sia trattato di un caso isolato.
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Termoli
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Presunte assunzioni di comodo parenterali, lettera aperta al sindaco TERMOLI - Da qualche tempo a questa parte si rincorrono voci incontrollate secondo le quali le società che hanno in appalto i servizi del Comune, avrebbero operato in tempi recenti, assunzioni di comodo a favore di persone legate da vincolo di parentela con consiglieri ed assessori della Sua maggioranza. Il momento di grave e perdurante crisi economica ed il disagio sociale che troppi concittadini soffrono per l'assenza di una stabile occupazione, impongono a tutti noi, ciascuno per il ruolo che è chiamato a svolgere, di riscontrare la fondatezza o meno di questi rumors che rischiano di infangare, se confermati, il prestigio dell’Istituzione che ci onoriamo
di rappresentare ed indiscriminatamente tutte le persone che vi appartengono.
A questo punto la domanda é d'obbligo: queste voci sono giunte anche a Lei? In ogni caso
La invitiamo ad intraprendere con immediatezza ogni percorso utile ad accertare la fondatezza
o meno delle asserite ingerenze sulle dette procedure di assunzione. Per parte nostra, stante il ruolo di controllo che siamo tenuti a svolgere, attiveremo tutte le iniziative necessarie a fare luce su eventuali condotte improprie. É infatti nostro convincimento che ogni impresa dovrebbe poter rispondere al proprio fabbisogno di manodopera in totale autonomia e sulla base del solo merito, senza l'assillo di dover subire i modelli clientelari dettati da un certo modo di fare "politica"; auspicando che le verifiche che Lei porrà in essere dimostreranno che questo convincimento é di anche il Suo. I Gruppi di minoranza al Comune di Termoli
Non abita nella casa Lavori per messa in sicurezza sottopasso ferroviario da parte di Rfi popolare che ora dovrà restituire
TERMOLI – La Polizia Municipale comunica che dall’9 al 20 dicembre, per un periodo presunto di 12 giorni, dalle ore 8 alle 17, è stato disposto con apposita ordinanza il divieto di sosta con rimozione forzata e l’interdizione temporanea della circolazione dei veicoli di ogni ordine e grado e dei pedoni, per il tratto di Via Magellano compreso tra l’intersezione semaforica Via Mascilongo - Via Maratona e la rotatoria Hotel Mistral – Via C. Colombo, per via dei lavori di messa in sicurezza ed eliminazione delle
parti pericolanti delle strutture del sottopasso ferroviario, ad opera di Rfi. La zona indicata verrà sottoposta a divieti, limitazioni e interdizioni temporanee, a seconda delle esigenze operative dell’impresa esecutrice, ad eccezione dei veicoli e dei mezzi d’esercizio di proprietà della ditta impegnata nell’intervento. La ditta esecutrice assicurerà l’apposizione di cartellonistica adeguata di indicazione e pre-segnalazione dei lavori in corso, in corrispondenza dei tratti
Notizie in breve TERMOLI – Questo pomeriggio 7 dicembre dalle ore 16, presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea in Piazza Sant’.Antonio ci sarà la premiazione dei vincitori del IV° Concorso Nazionale di Poesia Dialettale "Carlo Cappella". La manifestazione è patrocinata dall’amministrazione comunale, dall'Associazione Culturale "A' Paranze" e dall'Azienda di Soggiorno e Turismo della città adriatica. TERMOLI – Il Lions Tifernus ha organizzato per questa mattina alle 9 presso l’Hotel Meridiano un convegno incentrato sul tema della legalità e rispetto delle regole. Hanno assicurato la propria presenza il sindaco Antonio Basso Di Brino, il Vescovo della diocesi monsignor Gianfranco De Luca oltre che ad insegnanti ed alunni delle scuole della città. TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino, lunedì 9 dicembre alle ore 10,30 terrà una conferenza stampa presso la sala consiliare del Municipio per presentare gli eventi natalizi.
della carreggiata stradale interessati, compatibilmente al crono programma dei lavori suddivisi in n. 2 fasi e alla eventuale regolamentazione temporanea della circolazione tramite movieri abilitati e semafori mobili. La circolazione dei veicoli di ogni ordine e grado verrà regolamentata come di seguito: viabilità in uscita in direzione centro – periferia, tramite unica corsia utilizzabile a seguito dell’interdizione alternata di una corsia della carreggiata di Via Magellano.
TERMOLI - Ha ottenuto una casa popolare ma, da alcuni controlli, pare che non vi abiti ed ora ha una ventina di giorni per riconsegnarla visto che la Giunta municipale di Termoli ha deliberato l’atto di revoca. I controlli per l’alloggio di via Tevere 29, su utenze del gas ed acqua, sono stati eseguiti dagli agenti della Polizia municipale, un rappresentante dello Iacp e del Comune di Termoli l’8 e 22 agosto e il 19 settembre scorsi. In pieno mese di agosto il consumo di acqua è stato di 2 metri cubi mentre per il gas manca totalmente il contatore. All’affittuaria è stata inviata anche una raccomandata con l’avviso del procedimento di revoca ma la lettera non è mai stata ritirata.
‘I rischi del web. Educare al rischio per educare al futuro’. Sabato 7 dicembre il convegno TERMOLI - Si terrà oggi a partire dalle ore 10,30 nella Galleria Civica di Arte Contemporanea di piazza Sant’Antonio il convegno intitolato “I rischi del web. Educare al rischio per educare al futuro”. Il progetto, rivolto agli studenti delle classi prime e seconde è stato realizzato dall’Istituto Tecnico Nautico Statale e per Geometri ‘Ugo Tiberio’. Nel corso del convegno saranno pre-
sentati i risultati dell’indagine svolta nel mese di ottobre 2013 e svolta su un campione di 111 studenti. Il dirigente scolastico Antonio Franzese aprirà i lavori, seguito dalla professoressa Barbara Mammarella ideatrice e promotrice del progetto che ne illustrerà le diverse fasi. A parlare agli studenti dei rischi del web saranno l’avvocato civilista del Foro di Lanciano Sandro
Mammarella, la giornalista Valentina Fauzia, la dirigente della Polizia di Stato Maria Santoli, l’assistente Capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Molise, la psicologa Annalisa Vicanolo. I relatori faranno una panoramica dei diversi pericoli esistenti sul web e ai quali sono esposti soprattutto i più giovani e proporranno alcuni strumenti per riconoscere e schivare determinati pericoli.
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Termoli
7 dicembre 2013
Coordinamento degli enti locali sedi di siti produttivi Fiat: l’assessore Sabella presente all’incontro di Pratola Serra TERMOLI – Su invito del Sindaco di Torino Piero Fassino, si sono incontrati a Pratola Serra i sindaci e gli assessori dei Comuni sedi di tutti gli stabilimenti Fiat Auto in Italia. L’incontro è stato utile per fare il punto della situazione sulle prospettive produttive e occupazionali del settore auto in Italia. Per l’occasione erano presenti, oltre all’Assessore ai Lavori Pubblici di Termoli Vincenzo Sabella, il Sindaco di Atessa (CH) Nicola Cicchitto, il Sindaco di Cassino (FR) Giuseppe Golini Petrarcone, il Sindaco di Cento (FE) Piero Lodi, l’Assessore alle Politiche del Lavoro di Grugliasco (TO) Anna Maria Cuntrò, il Sindaco di Maranello (MO) nonché Presidente di Città dei Motori Lucia Bursi, il Sindaco di Melfi (PZ) Livio Valvano, l’Assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro di Modena Stefano Prampolini, il Sindaco di Pomigliano d’Arco (NA) Raffaele Russo, il Sindaco di Pratola Serra Antonio Aufiero, l’Assessore al Lavoro - Commercio - Industria di Torino Domenico Mangone e il Sindaco di Verrone (BI) Cinzia Bossi. Erano inoltre presenti S.E. il Prefetto di Avellino Umberto Guidato e il dott. Danilo Moriero di Anci (Associazione Italiana dei Comuni Italiani). La giornata ha
avuto inizio con la visita allo stabilimento ex FMA, oggi FGA (Fiat Group Automobiles) di Pratola Serra, da parte dei Sindaci del Coordinamento; gli onori di casa, oltre al direttore dello stabilimento, ing. D’Antonio, sono stati fatti dal dott. Paolo Rebaudengo, figura storica di riferimento del Gruppo Fiat e attualmente consulente dell’Amministratore Delegato Sergio Marchionne, per le relazioni industriali e istituzionali. Nella nota ufficiale diffusa al termine dell’incontro, che si è tenuto ad un anno esatto da quello di Torino del 5 dicembre 2012, si evidenzia l’assoluta attualità dello scenario descritto lo scorso anno. “La contraddittorietà dei segnali che arrivano dall’econo-
Criticità corsi d’acqua e canali di bonifica, l’assessore Nagni convoca un tavolo tecnico BASSO MOLISE – Tavolo tecnico ieri convocato dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni che ha coinvolto la Regione, la Provincia di Campobasso, l’Anas, la Prefettura di Campobasso, l’agenzia di Protezione Civile, l’autorità di Bacino dei Trigno, Biferno e minori, Saccione e Fortore, il consorzio di bonifica Biferno e Trigno, il consorzio di bonifica integrale Larinese, il Cosib e i sindaci dei Comuni di Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Palata, Petacciato, Portocannone, Tavenna, Termoli e Ururi, per esaminare la situazione legata alle problematiche idrauliche dei corsi d’acqua del Basso Molise e della rete dei canali di bonifica. “Le recenti avversità metereologiche che hanno colpito, in particolare il basso Molise – ha dichiarato l’assessore Nagni - hanno evidenziato una generale condizione di criticità relativa al sistema dei deflussi naturali ed artificiali. Tale situazione, ha generato gravi danni e disagi agli abitanti di quelle zone. Occorre ora capire come intervenire per poter dare soluzioni e risposte al territorio e ai cittadini. L’incontro rappresenta soltanto la prima fase di un percorso più ampio che, a breve, riguarderà anche il medio e alto Molise.Tale percorso è finalizzato a costruire un quadro preciso e dettagliato di interventi da realizzare, suddiviso per aree, evitando così di originare situazioni complessive che risulterebbero troppo caotiche”. Al tavolo tecnico sono stati presenti anche il vice presidente del consiglio regionale Cristiano Di Pietro, il consigliere delegato alla Protezione civile Salvatore Ciocca e il consigliere delegato autorità di bacino Vincenzo Cotugno.
mia europea in generale – si legge nel nota – e dal settore automotive in particolare, non consentono certamente slanci di motivato ottimismo e certamente la situazione italiana con il 27° mese consecutivo di calo delle immatricolazioni non è di conforto. Occorre però considerare che, seppur importanti, i dati delle immatricolazioni non riflettono la reale situazione dei profitti e delle perdite delle aziende, perché in parte “drogati” dal fenomeno delle “promozioni”. Solo nei primi mesi del 2014 sarà possibile avere un quadro dello stato di salute dell’industria automobilistica europea e verificare sui dati di bilancio i risultati delle aggressive politiche di mar-
keting di alcune aziende finalizzate alla riduzione dei concorrenti. Tuttavia va riscontrato che pur a fronte di una limitata produzione nazionale continua il piano di investimenti del Gruppo Fiat e la strategia di riposizionamento nei segmenti alti di gamma. Ciò è di per sé positivo soprattutto per cogliere al meglio le possibilità che, si auspica al più presto possibile, offrirà, sia per l’azienda che per l’occupazione, la ripresa del mercato. Il risultato commerciale dello stabilimento Maserati di Grugliasco è certamente di buon auspicio in previsione dell’avvio delle nuove produzioni a Mirafiori, Melfi e Modena, che avrà ricadute positive sulle “meccaniche”, sull’indotto e conseguentemente anche sulla riduzione dell’utilizzo della Cig. Anche sul piano delle Relazioni Industriali è visibile, rispetto allo scorso anno, il faticoso impegno a intraprendere un percorso di condivisione di obiettivi e strategie. Occorre purtroppo constatare che sia a livello europeo sia a livello nazionale nulla è stato fatto in questi 12 mesi di quanto auspicato lo scorso anno. Quanto scritto 12 mesi fa, e cioè che “I sindaci ritengono indispensabile che vi debba essere una forte iniziativa del Governo: in sede europea per una strategia
comune sulla sovra-capacità produttiva, sull’innovazione e sul rilancio del settore auto; a livello nazionale attivando specifiche politiche che sostengano competitività e qualità dell’automotive, la più grande e completa filiera produttiva italiana”, va riproposto con più forza e convinzione. Per fare ciò è necessario che il Coordinamento rafforzi soprattutto la sua capacità di essere interlocutore e stimolatore del Governo. A tal fine si è decisa la sua formale costituzione in ambito Anci al fine di rafforzare ulteriormente le competenze dell’Associazione dei Comuni Italiani nel campo dello sviluppo economico, delle politiche industriali con particolare riferimento al settore automotive e nel contempo utilizzare l’autorevolezza dell'associazione nel confronto con il Governo. La Rete delle Città dei Motori, già presente da tempo in Anci, fornirà il necessario supporto organizzativo al coordinamento”. L’assessore Sabella, d’intesa con il sindaco Di Brino e il vicesindaco ed assessore alle Attività Produttive Vincenzo Ferrazzano, impossibilitato a presenziare all’evento per motivi istituzionali, ha proposto la candidatura di Termoli a sede del prossimo incontro dell’assemblea.
Allagamenti, l’intervento del segretario cittadino del Pd Cordisco CAMPOMARINO - Il segretario del circolo cittadino del Pd Vincenzo Cordisco interviene sugli allagamenti che verificati nel centro costiero a seguito del maltempo dei giorni scorsi. “I problemi e le cause chiaramente sono diverse a seconda della zona colpita dal nubifragio: canali ostruiti e poco puliti, coperti e quindi non più idonei a canalizzare il corso dell’acqua piovana, lasciandole la facoltà di percorrere lungo il suo cammino qualsiasi via, strade e argini che fanno da diga alla corsa dell’acqua o peggio ancora pompe di sollevamento non funzionanti o mancanti del tutto e questo è quello che mi indigna di più, l’inerzia di coloro i quali ne hanno l’assoluta responsabilità! Tutti sanno che il problema principale dell’allagamento è proprio il malfunzionamento di quella pompa del consorzio di bonifica. Ricordo che nel 2011 si affermò che la causa per il mancato funzionamento era da addebitare alla mancata fornitura elettrica che non consentiva di attivare le pompe. E oggi cosa non ha funzionato? Cosa è successo perché quella pompa non entrasse in azione? E perché non è stata provata prima che i terreni si allagassero? Non so se riceverò risposte in merito, ma certo non si può più giustificare quanto accaduto. Le pezze a colori sono terminate,
esaurite, ora basta! Le soluzioni si costruiscono in tempo utile e su misura; ciclicamente in quelle zone oramai succede sempre un evento che distrugge tutto e allora perché, per esempio, non si procede ad uno studio di fattibilità che rilevi i problemi e li risolva in anticipo? La maggior parte di quelle strade sono più alte dei terreni e, con precipitazioni violente e abbondanti, fungono da sbarramento al defluire delle acque innalzando il loro livello e minacciando le abitazioni che si trovano al di qua della strada. Del resto anche l’argine del fiume Saccione funge, di fatto, da sbarramento. Possibile che nessuno si adoperi per trovare una soluzione che non sia solo la pompa di sollevamento? Possibile che bisogna assistere passivamente a questi fenomeni? Credo proprio di no! È giunto il momento dell’assunzione di responsabilità, ognuno per la sua parte, e agire di conseguenza. La tutela del territorio e della incolumità dei cittadini è priorità assoluta. Se provassimo a girare per la nostra Regione ci renderemmo conto di quanto sia martoriata, frane smottamenti sono fenomeni che accadono giornalmente, eppure quanto si spende per la messa in sicurezza del territorio o per creare una viabilità migliore? In tutto questo lassismo,
dal Consorzio di bonifica alle Istituzioni, è giunto il momento di agire; aiutare chi ha perso tutto, o in parte, il raccolto e quant’altro è un dovere, come tale è il compito che la politica deve avere, quello di essere nuovamente garante del bene comune e non di se stessa!”.
Maltempo, riaperta la strada del Cigno BASSO MOLISE - Il Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, ha comunicato che la strada provinciale che collega Larino a Montorio nei Frentani, denominata la strada del Cigno (8 km) è stata riaperta cosi come la Strada Provinciale del Sinarca, mentre al più presto sarà riaperta al transito quelle che collega contrada Codacchi di Trivento a San Biase. Il presidente, vista l'ondata eccessiva di maltempo, insieme all'assessore alla viabilità Luciano Di Biase, attende l'esito della stima generale dei danni da parte dei tecnici, per valutare le scelte amministrative da attuare.
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