ANNO IX - N° 8 - SABATO 8 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Michele Iorio
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Iorio. Al presidente uscente l'allora opposizione di centrosinistra le ha dette di tutti i colori circa la spesa sostenuta per consulenze ed altro in dodici anni di amministrazione. La maggioranza odierna di centrosinistra, invece, in pochi mesi è riuscita a fare di più. Mentre Iorio aveva sei assessori in un Consiglio da 31 componenti, Frattura di assessori ne vorrebbe cinque a fronte di 21 consiglieri. Se è questo il nuovo e il vento del rinnovamento era meglio "Ciccio mio".
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Ha parlato della necessità di ridurre la spesa e oggi assegna una carta di credito per una spesa fino a 2.600 euro mensili alla sua addetta stampa già contrattualizzata con contratto categoria C professionale. E' solo l'ultimo passaggio di scelte che si stanno imponendo per la non brillantezza ma seguendo quella dell'appesantimento della spesa pubblica. Senza considerare, poi, l'uso delle auto dei suoi assessori, eccezion fatta per Petraroia, che rischia far superare le barriere imposte.
Alla faccia del risparmio All’addetto stampa del presidente, una carta di credito di 2.600 euro mensili (ricaricabile) per seguire le peregrinazioni del suo datore di lavoro in Italia e all’estero, per partecipare a seminari e convegni in Italia e all’estero, per i mezzi di trasporto, A PAG. 3 l’alloggio e il mangiare.
2 8 giugno 2013
TAaglio lto
Liberi di esprimersi, di denunciare le malefatte delle politica sporca, di appellare le intelligenze e le coscienze non asservite o conculcate dalla ragnatela dei favori e delle convenienze
Massimo Romano e Michele Scasserra tornate in campo, e a parlare! La delusione per la sconfitta sarà stata grande. Comprensibile. Ma per taluni aspetti e per talune circostanze, inevitabile. Se ne saranno fatta una ragione Massimo Romano, candidato alla presidenza della Regione, e Michele Scasserra, candidato al Parlamento per la lista di Mario Monti. Due giovani leve politiche, due vivide intelligenze, protagoniste di brevi ma intese stagioni politiche: Massimo Romano all’opposizione di Michele Iorio; Michele Scasserra alla guida dell’assessorato regionale allo sviluppo economico. Entrambi operatori, nella loro specifica missione, con un corredo intellettuale di ottima caratura, e una baldanza innovativa che, seppure da versanti opposti, hanno procurato preoccupazione e tensioni nelle rispettive aree politiche maggioritariamente invase da vecchiume politico, strumentalismo, opportunismo, cecità. Entrambi distonici, quindi, ad un sistema politico-amministrativo radicato nel conformismo, impregnato di demagogia, sottomesso alle pacchiane convenienze per avere e mantenere una poltrona istituzionale. Pertanto, condannati ad essere estromessi non appena si sono formulate le conduzioni geo-politiche perché ciò avvenisse. Ed è avvenuto, sebbene per condizioni e situazioni eterogenee. Romano “vittima” della baldanza di considerarsi maturo per la presidenza regionale ancorché destinatario di un consenso elettorale finalmente slacciato dai condizionamenti clientelari (figurarsi mai se sia possibile in questo Molise sussidiario e per buona parte accattone); Scasserra “vittima” di una considerazione troppo ottimistica sulla presa elettorale di Mario Monti e della sua equidistanza dalla destra e dalla sinistra in (falsa) competizione. Condizioni che non hanno attecchito essendo il terreno politico ed elettorale (nazionale e regionale) impregnato di demagogia, trasformismo, qualunquismo, e grillismo, i cui effetti sono stati rappresi nella difficoltà di varare il go-
verno nazionale e quello regionale. Per Romano e Scasserra la sconfitta è un pesante fardello che però non giustifica il distacco dall’agone politico. Tutt’altro. Sollecita una loro immediata emersione dal silenzio. Tornare a parlare, a discutere, a criticare, a polemizzare per rompere il carapace del falso e infingardo centrosinistra “by Frattura” e l’ottuso ostruzionismo del centrodestra. Occorrono voci forti, credibili e competenti, per mettere sull’avviso le coscienze ancora libere del pericolo che tutto torni ad una normalità cloroformizzata, ad una restaurazione peggiorata dei preesistenti potentati economici (edilizi, sanitari, industriali, commerciali, professionali), al servilismo mediatico. D’altronde, la gran parte dei protagonisti dello scon-
quasso a destra si sono riversati a sinistra con il solo bagaglio di una nuova e, essi sperano, rapida ascesa. Ne ha scritto Romano nel depliant elettorale (“ …Frattura insieme a Roberto Ruta ha trasformato il centrosinistra nella brutta copia del centrodestra, tutelando gli stessi interessi e riciclandone uomini e comportamenti: dall’Udeur di Mastella al gruppo Patriciello, fino a presidenti di FinMolise e di Solagrital, tutti nominati da Iorio e ora in lista con Frattura in un centrosinistra geneticamente modificato”); lo ha commentato e analizzato Scasserra nella sua sintetica, intensa, campagna parlamentare raccontando la fatica, ma anche la soddisfazione, di essere stato l’assessore regionale pragmatico ed efficiente dell’ultimo governo Iorio. Entrambi, candidandosi, hanno compiuto un atto di coraggio politico e civile pur sapendo di rischiare di essere sommersi dalla valanga qualunquista dell’elettorato molisano. Ma hanno titoli, meriti, e prospettive per cominciare daccapo, per risalire la china, per tornare ad una ribalta sgombra di figuranti, di mistificatori, di opportunisti. Romano e Scassera: due energie parallele contro il peggio della politica e dei suoi interpreti peggiori. Perdurando l’assenza dallo scenario politico, verrebbero meno non poche urgenze da mettere a fuoco. Ne citiamo alcune: l’eliminazioni dei vantaggi della casta politica, dei vitalizi, e dei rimborsi elettorali ai partiti; la vessata spartizione delle poltrone (invereconda la proposta di portare a cinque il numero degli assessori regionali); i palesi conflitti d’interesse che s’intrecciano nella giunta e nel consiglio regionali impietosamente riportati in prima pagina sul Corriere della Sera del 14 maggio 2013; gli sprechi nella pubblica amministrazione; la corruzione, nonché la lotta alla cementificazione del territorio e all’inquinamento. Un bel mucchio di cose da mettere a fuoco! Dardo
Il consigliere regionale di Progetto Molise non condivide la posizione espressa dall’esponente del Pd Petraroia. “Verrebbero vanificati tutti gli sforzi e le battaglie di politici e cittadini”
Molise a rischio, Romagnuolo: nessuna annessione all’Abruzzo CAMPOBASSO. Come era prevedibile, la posizione assunta dal consigliere regionale del Pd, Michele Petraroia, sul tema legato all’autonomia del Molise, ha scatenato accese polemiche, soprattutto dal centrodestra che contesta le dichiarazioni dell’esponente di centrosinistra. Nico Romagnuolo è tra quelli che sono intenzionati a difendere strenuamente l’autonomia del Molise. Consigliere, cosa pensa dell’idea di Petraroia , secondo il quale puntare all’autonomia è stato un grosso errore e che ora, vista la situazione, sarebbe meglio puntare alla riunificazione con l’Abruzzo. “Sono nettamente contrario. Gli sforzi dei veri politici, quelli di una volta che hanno voluto con forza l’autonomia regionale verrebbero cancellati. Una battaglia portata avanti da quanti credevano in quel progetto che ha dato i suoi frutti. Il Molise nel quale oggi noi viviamo non è chiaramente quello di trent’anni fa. L’ultimo sforzo che ci riguarda è quello legato alla realizzazione dell’autostrada. Se non avessimo avuto l’autonomia, sono convinto che non avremmo mai potuto nemmeno sperare nella sua realizzazione”. Sappiamo però che, mai come in questo periodo, l’autonomia delle piccole regioni è in discussione, se non a rischio. “Certo, è evidente. Ci sono problemi economici ma chi pagherà le conseguenze di queste decisioni saranno
i cittadini. Quando ci servirà qualcosa, dovremo andare a L’Aquila, che diventerà capoluogo. Quando ci renderemo conto della situazione sarà troppo tardi”. Petraroia invece dice: torniamo con l’Abruzzo, magari avremo più voce in capitolo. “Ma assolutamente no. Io una mia idea, una mia proposta ce l’ho: eliminiamo le Regioni, facciamo il Senato delle Regioni e a quel punto ricreiamo il centralismo statale con dei rappresentanti regionali. Una sorta di Parlamento delle Regioni. Ma mai aggregarsi ad altre realtà perché una soluzione simile non porterà alcun vantaggio. I problemi che ha il Molise li ha anche l’Abruzzo che ha già chiuso gli ospedali. Ha problemi nel settore dell’agricoltura… Questo per dire che con la riunificazione delle due Regioni le singole situazioni andrebbero ad aggravarsi ulteriormente”. E allora, per difendere la propria autonomia, come dovrebbe muoversi la Regione? “E’ chiaro che esiste un disegno ben preciso per farci sparire. I segnali ci sono tutti. Al momento, per dare un primo passo, per rispondere all’attacco, si può dare una riposta concreta ai comitati delle province limitrofe che chiedono l’annessione al Molise. Si tratta di un processo lungo ma comunque favorevole al Molise. Altrimenti passare ad una proposta completamente diversa che potrebbe essere quella del Senato delle Regioni, ma
guai pensare di poter aggregarci ad altre realtà”. Consigliere però va anche detto che ormai l’architettura dell’intero Paese sembra essere destinata a cambiare, in alcuni casi anche radicalmente e dunque non possiamo pensare di rimanere qui, come se nulla fosse, a pensare al nostro orticello. “Ma lei pensa che se andiamo con l’Abruzzo la Regione Molise migliorerà la propria situazione? Oppure che i conti torneranno in ordine? Andremo a dare una mano all’altra Regione, certo le nostre condizioni non miglioreranno. E’ un’illusione pensare che risolveremo i nostri problemi. Io penso che addirittura li accentueremo ulteriormente”.
TAaglio lto
3 8 giugno 2013
Avvio stentato, tra polemiche e insoddisfazione, del nuovo governo regionale che tarda a cambiare passo
Per ora chiacchiere Parole? Quante se ne vuole dalla maggioranza governativa regionale. Fatti concreti? Tutti di là da venire (se verranno). Frattanto, il (vice)presidente della giunta Michele Pietraroia continua ad occupare gli spazi della comunicazione, si conferma ideologo della coalizione e teorico della governance per lo più in chiave giustizialista (“La Regione Molise sarà a totale disposizione della Magistratura, della Guardia di Finanza e di tutte le Forze di Polizia, impegnate in diverse inchieste giudiziarie che coinvolgono a vario titolo, ragione o causa, l’Ente”). Le sue lezioni di comportamento stanno facendo scuola. Sul piano dell’esposizione enfatica delle intenzioni e delle parole che le accompagnano, si sono bellamente adeguati il presidente della seconda Commissione permanente, Carmelo Parpiglia, e il vice presidente del consiglio Cristiano Di Pietro, abili entrambi a seguire il “maestro” nel dare notizia dei primi approcci ai problemi senza nulla di serio e di concreto a seguire, in ossequio al principio comportamentale: “Per ora ne parliamo, poi , se tutto va bene, passeremo alla fase di studio, quindi, possibilmente, alla fase operativa”. Campa cavallo! Il (vice)presidente Pietraroia, dando scacco matto a tutti i colleghi di giunta e al presidente, ha dato avvio a questa sua nuova missione di governante andando incontro ai soggetti istituzionali interessati alle politiche sociali, del lavoro, dell’istruzione e dell’università, alle forze sindacali, a vari altri portatori d’interessi (sociali ed economici), a quanti hanno qualcosa da dire e da rivendicare. Ai suoi tanti interlocutori saggiamente ricorda che per adesso c’è solo da confrontarsi, da raccogliere idee, suggerimenti, richieste, petizioni, attese e … compromessi. Quindi verrà il tempo del fare. Sulla cui puntualità, ahi lui, incombe un enorme punto interrogativo generato dalla crisi che non finisce mai, e dai
problemi lasciati insoluti dal governo Iorio. L’operazione ha tutto della demagogia cara alla sinistra: confronto, concertazione, condivisione e tavoli tecnici. Il che equivale, in genere, a menare il can per l’aia. Concertazione, tavoli, confronti e dialogo a iosa, ma nessuna concretezza. Come nel caso (iniziativa di Pietraroia) della proposta dell’insediamento di un tavolo di crisi con tutto il Partenariato Sociale presso la Presidenza della Giunta Regionale; come nel caso della Gam-Solagrital-Codisal con il ministero dello Sviluppo; come nel caso dell’Azienda di servizi alla persona “Don Carlo Pistilli”; come nel caso della Cooperativa “Cultura, solidarietà e sviluppo” di Santa Croce di Magliano”, come nel caso dei poliambulatori Asrem; come nel caso dello zuccherificio (Petraroia: “Sarà utile aprire un tavolo di confronto anche con le altre regioni che producono bietole da zucchero, a cominciare dalla Puglia, per dare certezze agli agricoltori e all’intero processo produttivo di questo settore”). Un modo di fare per guadagnare tempo e per gettare fumo negli occhi. Finora non c’è stato alcun gesto politico e amministrativo che abbia indicato una soluzione, un intervento, o abbia stabilito un tempo certo di realizzazione. Come accennavamo, il modello del (vice)presidente Petraroia ha fatto proseliti. A lui si sono rifatti finanche i sinistri, che più sinistri non si può, Salvatore Ciocca e Filippo Monaco nell’affrontare le loro prime esperienze di governo, cui, siamo certi, si adegueranno via via tutti gli altri della maggioranza. Difatti, anche l’assessore Nagni, maestro in pragmatismo, non disdegna di tanto in tanto di aprirsi alla dialettica fine a sé stessa, per restare a galla nel mare delle chiacchiere. Problemi e questioni affrontati e risolti? Nessuno. Ma c’è tempo. E loro ne hanno… da perdere! Dardo
Una carta di credito per l'addetto stampa Polemiche sta alimentando la decisione assunta dalla Giunta regionale alla faccia della necessità del taglio di costi per la casta CAMPOBASSO. Ha fatto discutere la modifica e l’integrazione della deliberazione della giunta regionale numero 1782 del 30 dicembre 2003 per consentire il rilascio, da parte della banca popolare di Lodi, di una carta di credito in favore dell’addetto stampa del presidente, la giornalista Sabrina Varriano. Ha scritto il nostro Dardo: "Modifica e integrazione di un atto amministrativo in vigore da circa 10 anni, a suo tempo adottato per consentire la concessione di una carta di credito in favore degli amministratori, dei dirigenti e degli autisti degli amministratori. Figure alle quali, per volontà di Frattura e della giunta regionale in carica, con un chiaro atto d’imperio, è stata aggiunta anche quella dell’addetto stampa del presidente il quale, dovendo seguire le peregrinazioni del suo datore di lavoro in Italia e all’estero, partecipare a seminari e convegni (sic!) in Italia e all’estero, utilizzare mezzi di trasporto, alloggiare e mangiare, è stato autorizzato a spendere fino ad un massimo di 2.600,00 euro al mese. Ci sarà qualcuno abilitato a controllare? E con quali strumenti?". Del resto, la stessa Varriano ha già un contratto di lavoro a tempo determinato con la Regione Molise di categoria C professionale "amministrativo-contabile". E pensare che l'addetto stampa di Michele Iorio, quel tal Michele Simiele, costava poco più di 600 euro al mese ma senza alcuna carta di credito per le spese.
Torniamo a riparlare del Parco del Matese di Corradino Guacci È di qualche giorno fa la sollecitazione, rivolta da Legambiente al presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, a riprendere l’iter di approvazione di una proposta di legge regionale concernente l’istituzione del Parco regionale del Matese. Dando per scontata la condivisione delle aspettative e dell’urgenza, considerato che il Matese attende da troppo tempo una qualche forma di valorizzazione e di tutela, purtuttavia riteniamo che si debba mirare più in alto, alla realizzazione di un Parco nazionale del Matese. Esiste già agli atti del Parlamento un disegno di legge presentato il 3 agosto del 2010 dal senatore Ferrante e sottoscritto da altri tredici senatori, di diversa provenienza politica, tra i quali i molisani Astore e Di Giacomo. Non è certo questa la sede per ri-
badire le motivazioni, già ampiamente illustrate, alla base della richiesta di istituzione del Parco nazionale del Matese, d’altronde sono ben riassunte nella premessa al citato disegno di legge, ma vale la pena evidenziare alcuni vantaggi rispetto al pur valido parco regionale: prima di tutto la forte rilevanza ecologica del massiccio del Matese che, con la sua ricchezza di biodiversità e l’importanza come acquifero che disseta, con acqua di ottima qualità, centinaia di migliaia di cittadini campani, molisani e pugliesi, richiede un livello di tutela di rango nazionale; in secondo luogo la gestione unitaria assicurata da un parco nazionale ed estesa a tutto il territorio matesino, garantirebbe una uniformità di programmazione degli interventi di valorizzazione e tutela tale da non creare disequilibri tra i due versanti;
infine la natura di parco nazionale comporterebbe il finanziamento del suo bilancio -dalla pianta organica alle spese correnti- a carico dello Stato centrale. Un vantaggio non da poco che solleverebbe le casse regionali da un esborso certamente gravoso. Considerato inoltre che proprio Legambiente ha sostenuto, fino a pochi mesi fa, il disegno di legge presentato in Senato il cui primo firmatario è stato Francesco Ferrante, già direttore generale di Legambiente e che, tra i sottoscrittori, annovera Roberto Della Seta già presidente dell’Associazione ecologista, invitiamo gli amici di Legambiente a non abbassare il livello di tensione e di passione che ha contraddistinto finora l’obiettivo di tutela del Matese, bensì ad operare per sensibilizzare in tale direzione tutti i livelli della politica, compresa l’intera rappresentanza parlamentare molisana.
TAaglio lto
4 8 giugno 2013
Dopo la sospensione di Giarrusso il presidente della Giunta nomina il nuovo funzionario alla guida della struttura regionale
Protezione civile, Tamburro dirigente
Il funzionario è stato già consigliere regionale e ha appoggiato Frattura
L’uomo di Patriciello CAMPOBASSO. Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha firmato il decreto di nomina temporanea del direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile. L’incarico è stato assegnato all’ingegnere Riccardo Tamburro, dirigente di ruolo dell’amministrazione regionale, lavoro a cui è tornato da qualche mese dopo l'impegno politico in Parlamento e in Consiglio regionale. L’incarico è limitato al tempo strettamente necessario alla conclusione del procedimento avviato nei confronti dell’architetto Giuseppe Giarrusso, direttore dell’Arpc dallo scorso febbraio 2013 e momentaneamente sospeso dal servizio. Tamburro conserverà il trattamento economico di cui attualmente gode senza oneri aggiuntivi per la Regione Molise. “Per garantire l’immediata funzionalità del-
l’Agenzia regionale di protezione civile, in considerazione della rilevanza delle funzioni attribuite e della necessità di rispettare gli adempimenti prescritti – spiega il presidente Frattura –, abbiamo chiesto all’ingegnere Riccardo Tamburro di farsi carico immediatamente di questo compito delicato. Una scelta, la nostra, suggerita dall’alta qualificazione professionale e dalle competenze specificamente tecniche dell’ingegnere. Ringraziamo Riccardo Tamburro per la disponibilità con la quale ha accettato. L’ingegnere ha dimostrato un altissimo senso del dovere e una propensione per il bene pubblico non comune, senza eccepire nulla sulla durata momentanea dell’incarico e sulla remunerazione che non contempla aumenti di indennità rispetto a quanto già percepisce come dirigente regionale".
CAMPOBASSO. Fatto letteralmente fuori Giuseppe Giarrusso, entra in scena Riccardo Tamburro. Dirigente regionale e fino a qualche mese fa consigliere regionale nel gruppo dell'Adc di Aldo Patriciello e Mario Pietracupa. Poi, all'ultima tornata elettorale non si è ricandidato pur partecipando attivamente alla compilazione della lista di Rialzati Molise che si è schierata al fianco del presidente Frattura. Per lungi anni in Consiglio regionale, invece, ha appoggiato la linea politica di Michele Iorio salvo, poi, non considerarla più dopo la decisione del gruppo Patriciello di 'sposare' la causa del centrosinistra e di Frattura. Ora è stato chiamato alla guida della Protezione civile al posto del sospeso, fino al 30 giugno, Giuseppe Giarrusso che ha già presentato ricorso avverso la decisione della Giunta che sembra essere prodromica di un licenziamento. La nomina di Tamburro sembra, così, seguire la strada della sostituzione dei funzionari di turno senza una correzione strutturale del quadro dirigenziale. Ed anche, un primo parziale riconoscimento a Rialzati Molise che si vede sempre fuori dalla Giunta in attesa del quinto assessore.
Violenza di genere, il primo passo della legge di Angela Fusco Perrella Un primo, significativo passo (attraverso la presentazione della proposta di legge) è stato fatto. Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia perché mai come in questo periodo stanno crescendo in maniera esponenziale le discriminazioni e la violenza di genere. La violenza di genere rappresenta ancora oggi una piaga sociale che mina le basi dei più elementari diritti. Si tratta nello specifico di una forma di violenza che intacca la sicurezza e le libertà fondamentali dell'essere umano e, in particolar modo, dei soggetti più deboli della società, specialmente quando è espletata nei confronti di individui minorenni. I più recenti dati provenienti dalle questure, dai consultori, dai C.A.D. e dai CE.PAM. attivati ad Isernia dalla Provincia, dai Pronto Soccorso, dagli Ospedali, dallo Sportello Diritto Donna presso l'ufficio della Consigliera di Pari Opportunità e dal Telefono
Donna, indicano una situazione allarmante anche a livello regionale. Questo importante atto si sposa al contempo con un orientamento nazionale ed internazionale che da quasi un quarto di secolo interessa tutti i vertici sovranazionali, primo tra tutti le Nazioni Unite. Ben quattro sono state le conferenze mondiali convocate a tal proposito e finalizzate a portare il concetto di parità dei sessi al centro dell'attenzione pubblica. Tra le misure più significative in tal senso annoveriamo la convenzione di Istanbul dell'11 maggio 2011, già recepita da un ramo del parlamento, nell'ambito della quale gli stati membri del Consiglio d'Europa hanno convenuto di proteggere le donne da ogni forma di violenza e prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le stesse e la violenza domestica. Sulla stessa linea d'azione la più recente risoluzione del Parlamento Europeo (n.803/2004/CE) ha approvato un programma di azione comunitaria fi-
nalizzato a prevenire e combattere la violenza esercitata contro l'infanzia, i giovani e le donne. Sul piano nazionale le statistiche, durante gli ultimi anni, evidenziano come il fenomeno della violenza di genere abbia subito un drammatico incremento, probabilmente anche a causa della crisi economica e sociale che ha colpito profondamente il nostro paese. Per questo motivo anche in Italia è in via di approvazione una legge nazionale oranica che affronti il tema della violenza di genere in tutti i suoi aspetti e le sue peculiarità, anche attraverso specifici programmi di informazione e sensibilizzazione al problema nonché aiuto e sostegno a favore delle vittime. Al fine di fronteggiare queste difficoltà la Regione dovrà promuovere e coordinare, attraverso un’attività integrata interassessoriale ed un sistema trasversale alle istituzioni, iniziative finalizzate a prevenire e contrastare l’uso della violenza tra i sessi. Capogruppo Pdl
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TAaglio lto
8 giugno 2013
La Regione non riesce a mettere in campo una nuova programmazione
Sanità, solo polemiche sterili CAMPOBASSO. Nessuno dà indicazioni su quali ospedali mantenere aperti, quali prestazioni garantire in quanto tali decisioni sono in mano alla politica che non è esente dalle influenze che l’elettorato esercita su di essa. D’altra parte i cittadini non si rendono conto di cosa significhi “qualità” in sanità e spesso si lasciano trascinare dalla ricerca di qualsiasi cosa somigli ad un ospedale purché sotto casa. Nessuno si rende conto di cosa significhi garantire le urgenze chirurgiche senza un servizio di guardia anestesiologica, garantire la parto analgesia senza un anestesista dedicato e preparato, te-
nere aperto un centro di rianimazione con pochi letti purché sia. Quel che è più grave è che nessuno spiega ai cittadini che pericoli corrono in casi di questo genere salvo poi puntare il dito in caso di incidente gridando alla “malasanità”. La cosa più triste di tutto il processo è che ciascuno scalino della scala decisionale passa le decisioni scomode allo scalino più basso; e così il Governo non è riuscito a chiudere i piccoli ospedali stabilendo dei tagli lineari, le Regioni hanno ridotto i fondi a tutte le Asl senza decidere quali prestazioni garantire e quali Strutture chiudere, il tutto passa
poi ai medici Direttori di Strutture Complesse che premono sui medici per ottenere le stesse prestazioni nonostante una diminuzione di risorse in termini di personale ed il tutto con la solita parolina magica di risorse. Chiaramente non si può andare avanti così a lungo. Occorre che qualcuno decida cosa fare del nostro Servizio sanitario regionale. Il diritto alla sanità si misura con la sua efficienza. Perciò cure ed analisi mediche vanno fatte in tempo. Valorizzare le professionalità, escludere le ingerenze della politica, eliminare gli sprechi, (come certe commis-
sioni, aziende regionali e super – consulenze) organizzare la prevenzione delle malattie: sono tutte azioni fondamentali che distinguono una politica responsabile. Nella cura sanitaria si mette alla prova l'ideale di tutela della dignità umana: l'obiettivo deve essere il suo rispetto in tutte le fasi della vita e della malattia. Così come va migliorato e valorizzato il rapporto virtuoso tra la sanità pubblica e quella privata, al fine d’abbattere le interminabili liste d’attesa. Affiancandogli, però, una politica d’estremo rigore e di trasparenza contro le speculazioni sulla salute.
Mentre si pensa alla linea per Sulmona, tutto tace sul da farsi sulle altre tratte
Ferrovie, il dramma molisano CAMPOBASSO. Nel lento fluire della vita molisana non è più pensabile registrare solo tagli e chiusure di strutture e apparati pubblici sul territorio. Sintomatica di questa realtà è quella che vivono ogni giorno quanti viaggiano sui treni molisani costretti, spesso, a doversi sedere a terra per viaggiare perchè l'unica carrozza di vecchie e logore Aln 668 è stracolma. O i mezzi non si mettono in moto o, peggio, restano fermi per strada. Per non parlare del binario alla stazione Termini che risulta essere il 20 b. E' lecito, allora, porsi la domanda se questa regione continua ad esistere oppure no? Se per qualcuno è stata già cancellata e quello che resta non è, ormai, che un ologramma di ciò che è stato nel passato? Un sussulto d'orgoglio la classe politica nella sua interezza lo deve avere. Non può assistere in silenzio dinanzi a quello che quotidianamente accade. Nel mentre in questi giorni si parla di 'Italo', il treno di Montezemolo, noi siamo ancora a imprecare su ritardi e viaggi in piedi. La politica regionale non può ignorare quanto accade e non basta solo un ordine del giorno approvato dall'aula o una protesta verbale a salvare la faccia politica per dire "ma io mi son mosso". Occorrono prese di posizione che scaturiscono da una base di programma e progetto, che partano dalla consapevolezza che il Molise esiste ancora, che non è stato affossato ma che per mantenere l'autonomia deve dimostrare di potere ancora garantire un futuro. Per farlo, però, deve mettere al bando le chiacchiere e ciascuna forza politica essere portatrice di un'idea sulla quale confrontarsi. Progetti e programmi capaci di sviluppare proposte e, soprattutto, azioni. Il chiacchiericcio, i ricorsi, le denunce contribuiscono solo ad abbassare la guardia e rendere ancora più fragile un tessuto sociale e produttivo già di per sè debole. I casi delle Poste o delle Ferrovie sono solo degli esempi ma significativi della considerazione che si ha di questa terra. Alla politica tocca il compito di restituirle certezze.
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Campobasso
8 giugno 2013
Falsi invalidi: 4 avvisi di garanzia
I carabinieri hanno effettuato anche un sequestro preventivo di 250.000 euro CAMPOBASSO. I Carabinieri dei NAS di Campobasso hanno notificato 4 avvisi di garanzia – emessi dal G.I.P. del Tribunale di Larino - nei confronti di altrettante persone, per i reati di truffa aggravata e continuata e falso ideologico, con contestuale sequestro preventivo di 250.000 euro. L’indagine, nata dalla necessità di verificare la reale corrispondenza tra l’elevato numero di “invalidi civili” in rapporto alla popolazione della Regione Molise, ha consentito di accertare che i quattro indagati, tra cui due sorelle, simulando una situazione di limitazione fisica anche durante i controlli presso le Commissioni Medico Legali, attraverso
A fil di voce 8
Se ti “tromba” la tromba d’aria La tromba d’aria che ha provocato danni in città non si può neppure catalogare come frutto di un repentino cambio di temperatura.Visto che l’estate ancora non ci ha offerto neppure un assaggio dei suoi caldi raggi di sole. Fatto sta che ciò che è accaduto, specie nelle periferie e nelle contrade, non ha precedenti nel capoluogo. Non vorremmo unirci al coro che continua a prendersela col “governo ladro” anche quando piove. Ma questa volta non possiamo fare a meno di spiegare che una notevole parte della colpa dell’accaduto dipende proprio dal “governo ladro”. Intendendo governo di città, naturalmente; con qualche ripercussione anche su quello regionale che ha le sue responsabilità. Visto che sovrintende a tutto ciò che riguarda la nostra vita sociale. Il sindaco-contadino orgogliosamente ha sempre rivendicato le sue origini bucoliche, raccogliendo in nome della sua semplicità una messe di voti, proprio nelle contrade e nelle campagne. Nei cui casolari si è fermato spesso a cena, in segno di amicizia, non solo di appetito. Non è difficile immaginare che dopo i disastri causati dalla “tromba d’aria” e dalla grandine la gente se la sia presa col primo cittadino. Che dopo aver raccolto voti a manciate ha dimenticato i “compari”, i “cugini di secondo grado”, e chi non ha vincoli di sangue, ma di simpatia. Ritrovandosi con le cantine inondate di acqua frammista a fango, con le tavernette allagate e con le vacche che hanno galleggiato nelle stalle sature d’acqua i contradaioli se la sono legata al dito. Sentendosi traditi proprio da Gino, uno di loro. Uno che si era sempre speso (a parole) per il trionfo del mondo rurale. Se ci sono stati i danni che sappiamo tutti, assolvendo il Creatore che propone e dispone a suo piacere, la colpa è di chi non ha provveduto a fare un po’ di prevenzione. Scoline, tombini, canali di raccolta: tutto è andato in tilt. Per la semplice ragione che le erbacce che sono cresciute sui cigli della strade non sono mai state estirpate. “Per mancanza di soldi”, rispondono al primo piano del Palazzo. Ma questa volta le loro scusette non hanno convinto nessuno. Tra un anno si voterà. E la “tromba d’aria” potrebbe essere determinante per “trombare” un sindaco che non ha mai convinto. E che malgrado ciò continua a ripetere di volerci riprovare. (pipò)
false certificazioni sanitarie attestanti la riduzione del proprio “visus”, beneficiavano illegittimamente del trattamento pensionistico nonché di indennità speciale per “cecità civile”. I militari del Nucleo, mediante attività tecniche e riprese video, hanno appurato che gli stessi conducevano una vita normale, svolgendo autonomamente le quotidiane attività come – ad esempio - l’attraversamento pedonale di strade ed incroci, il lavoro nei campi con mezzi agricoli, nonché la guida di autoveicoli essendo anche titolari di patenti recentemente rinnovate mediante il superamento della visita medica.
Il fatto.
Santo Stefano fuori dai benefici europei “Norme sbagliate” CAMPOBASSO. La frazione di Campobasso di Santo Stefano non ha diritto a beneficiare dei fondi destinati allo sviluppo rurale perchè fa parte del polo urbano di Campobasso. La denuncia viene dal presidente del Comitato di Santo Stefano. "Nei mesi scorsi la Regione Molise, e nello specifico l’Assessorato all’Agricoltura ha rigettato l’ennesima richiesta di accesso ai contributi pubblici in ambito Programma di sviluppo rurale 2007 2013, inoltrata dai cittadini della Frazione Santo Stefano; motivando tale diniego con “Santo Stefano e’ un polo urbano della Regione Molise”, al pari degli altri due veri poli urbani che sono Campobasso e Isernia. Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) rappresenta lo strumento con il quale la Regione attua le misure comunitarie a favore del settore agricolo, agroalimentare e forestale e, in generale, per lo sviluppo delle aree rurali del Molise, in attuazione del Regolamento (CE) 1698/2005. Le risorse complessive messe a disposizione attraverso il PSR per gli anni 20072013 ammontano ad un valore di € 289.247.882,00, tale somma viene messa a disposizione di tutti i cittadini della Regione Molise ad esclusione di quelli di Campobasso, Isernia e Santo Stefano perché al di fuori
delle aree rurali in quanto classificati poli urbani. Per quanto concerne la classificazione di polo urbano data alla frazione Santo Stefano, la stessa non ha alcun fondamento in quanto effettuata ed approvata dalla Regione Molise, al di fuori di qualsiasi logica e senza un minimo di conoscenza delle caratteristiche territoriali, socio demografiche ed economicoproduttive, tutti fattori necessari per classificare il territorio regionale, e per stabilire le priorità di accesso ai finanziamenti. Perché i comuni confinanti con Santo Stefano che sono Ripalimosani, Oratino e Castropignano, sono classificati giustamente aree rurali, contrariamente a Santo Stefano? Perché i cittadini di Santo Stefano devono essere discriminati e non sentirsi uguali ai cittadini dei Comuni ad esso confinante che possono accedere ai fondi pubblici? Invito tutti quelli che lo vogliano verificare, che Santo Stefano, non è un paradiso che possa fregiarsi dell’appellativo di polo urbano, ma una semplice e piccola frazione di 270 abitanti uguali a tutti gli altri cittadini della Nostra Regione". Un interrogativo che va sciolto, e al più presto, per non penalizzare una zona che sta soffrendo lo spopolamento e continua a non beneficiare dei servizi della città di Campobasso.
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Campobasso
8 giugno 2013
“Per la grandine danni per 700mila euro”
CAMPOBASSO. Il Sindaco di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, a seguito del violento nubifragio, accompagnato dalla abbondante e prolungata grandinata, abbattutosi sulla città nel pomeriggio
del 6 giugno 2013, ha trasmesso, al Presidente della Giunta regionale del Molise, all’assessore regionale ai lavori pubblici e all’Agenzia di Protezione Civile, una nota con la quale chiede le risorse finanziarie necessarie al ristoro dei danni provocati in numerose zone della città. “ Tale imprevisto fenomeno – ha scritto Di Bartolomeo – il cui arrivo non è stato segnalato da alcuna Autorità a ciò preposta, ha causato danni ingentissimi al patrimonio viario e fognario di molte aree della città e nelle contrade. Il capoluogo di regione, per circa un’ora, è stato sottoposto ad un autentico tiro al bersaglio da parte di un evento naturale di intensa e inaudita forza, che ha richiesto nelle ore immediatamente successive, un massiccio intervento per cercare di tamponare le
tante falle apertesi in quasi ogni angolo cittadino e, in maniera particolare, nelle contrade. Il primo, urgente, intervento da parte di uomini e mezzi del Comune, prontamente attivatisi, per arginare la scia di situazioni di difficoltà venutasi a creare un po’ ovunque, si è limitato alla rimozione di acqua e fanghiglia, laddove sono state create situazioni di allarme. Per quanto esposto – ha concluso Di Bartolomeo – si rivolge cortese istanza al fine di voler disporre apposito finanziamento (settecentomilaeuro) per far fronte al ripristino di tutte le situazioni interessate, che saranno oggetto di relativo rendiconto”. Il Sindaco Di Bartolomeo, altresì, ha richiesto “un urgente incontro, da tenersi al più presto, per la problematica di che trattasi”.
Oro rosso: anche il Molise nel distretto per un marchio di qualità Numerose le prossime iniziative per la valorizzazione del pomodoro meridionale Il 2013 inizia bene per il settore del pomodoro e delle conserve vegetali con l’annunciata costituzione di un mega distretto a cui aderiranno Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Molise. Per gli esperti del settore si tratta di una soluzione nata per risolvere il problema della eccessiva polverizzazione delle realtà produttive meridionali. Ma nella direzione dell'aggregazione e della tutela della qualità va anche il "Tavolo di coordinamento permanente delle Filiere Agroalimentari", costituito recentemente presso l'Unione industriali di Salerno e a cui parteciperanno rappresentanti di Confindustria Salerno, Confagricoltura, Anicav, Coldiretti, Cia, esponenti della grande distribuzione e del commercio al dettaglio. Obiettivo del tavolo è garantire sulla sicurezza del prodotto e monitorarne coltivazione e trasformazione. Promotore dell’iniziativa un’azienda leader del distretto, la Doria. Impegnata peraltro anche in significativi investimenti. Per po-
tenziare le linee produttive degli impianti di Angri e di Fisciano, entrambi in provincia di Salerno, la società di Antonio Ferrajoli ha speso nel corso di quest'anno 13 milioni. Intanto mette a segno un fatturato di gruppo di 149,7 milioni pari a +20%; con ricavi progressivi cresciuti del 22,2% nei primi nove mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2011. C’è da ricordare che la sola Campania è il terzo polo produttivo del comparto alimentare in Italia, dopo Emilia Romagna e Lombardia con una quota del 5,1% sul fatturato nazionale del settore e primo esportatore nel mondo di pomodoro: il polo dell'agro nocerino sarnese, anche nel 2012 affronta bene la crisi internazionale. Le esportazioni di frutta e ortaggi lavorati e conservati in Campania nei primi nove mesi dell'anno hanno raggiunto quota 617,5 milioni (secondo rilevazioni di Banca d'Italia) in netta crescita rispetto ai 563,7 milioni del 2011 e salgono dal 27,5% al 28% del totale nazionale.
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CAMPOBASSO-NAPOLI
Acqua e grandine mettono in ginocchio la città Lo abbiamo evidenziato l’altro ieri attraverso i servizi televisivi, lo ribadiamo oggi con forza; Campobasso è una città allo sbando nel senso che lo scenario che si è presentato agli occhi dei cittadini subito dopo la grandinata eccezionale ha dell’incredibile. Sbando dovuto alla precarietà del sistema strutturale e viario che è stato messo in ginocchio da un evento, anche se straordinario, che ha creato non poche distonie all’intera comunità cittadina. Una città che la dice lunga di come la manutenzione delle strade e di molti stabili letteralmente allagati ha a desiderare, soprattutto per l’intasamento dei tombini che non hanno retto all’impatto con l’acqua. Una situazione carente sotto tutti punti di vista, e le immagini mandate in onda dalle emittenti televisive locali e dai network della pavimentazione divelta che si è accumulata sui marciapiedi tanto da impedire il passaggio di quei pochi pedoni che erano in strada sono alquanto eloquenti. Come eloquente il caos che si è verificato sulla tangenziale dove alcuni automobilisti sono rimasti impantanati nella grandine che ha bloccato la carreggiata. Senza contare gli allagamenti della cittadella universitaria o nei negozi di viale Elena dove i gestori sono stati costretti a spalare l’enorme quantitativo di chicchi di grandine come se fosse neve. Immagini che ricordano, anche se in tono minore, le inondazioni che colpiscono altre parti del mondo dove fenomeni d’instabilità meteorologica sono quasi all’ordine del giorno, tenuto conto che siamo nel mese di giugno quando si pensa a programmare le ferie estive. Il tutto durato non più di trenta minuti. Ora, passata la tempesta come direbbe Leopardi, peccato che la gallina tornata in su la via non c’è e non ripete il verso, si contano i danni che da una prima stima ammontano a circa mezzo milione di euro. Danni che ricadranno ancora una volta sui cittadini che oltre alle innumerevoli domande sul perché siamo arrivati a una situazione di precarietà hanno iniziato a pensare seriamente che l’instabilità oramai fa da padrone nell’ ex città giardino. Domande cui sfortunatamente non avranno risposte: sapete perche?...a voi le considerazioni finali. Massimo Dalla Torre
CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
ANNO IX - N° 8 - SABATO 8 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA L’Oscar del giorno a Vincenza Filippi
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenza Filippi commissaria uscente del Comune di Isernia. La sua determinazione ha portato alla stipula di un mutuo per potere fare fronte al pagamento delle spettanze arretrate alle imprese che hanno lavorato con l'amministrazione. Da tempo queste attendevano il pagamento di quanto svolto. Era ora, dunque, che potessero avere ristoro del lavoro fatto e del materiale impiegato. Una delibera di mutuo che, sicuramente, avrà un costo ma l'economia cittadina non poteva più attendere.
Il Tapiro del giorno a Luigi Brasiello
Il Tapiro del giorno lo diamo a Luigi Brasiello. Ci dispiace dover consegnare l'ennesimo simpatico animaletto al neo Sindaco. Ma solo la prossima settimana ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente della Camera di commercio di Isernia. E' pur vero che nessun regolamento imponeva di farlo prima. Ma altrettanto vero è il fatto che altri in precedenza lo hanno fatto proprio per un rispetto delle istituzioni. E' troppo facile procedere solo oggi alle dimissioni dopo essere stato eletto a primo cittadino.
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Isernia
8 giugno 2013
Soldi alle imprese, regolare il mutuo Precisazioni sull'anticipazione chiesta dal Comune alla Cassa depositi e prestiti per sostenere l'economia ISERNIA. In riferimento ad alcune notizie diffuse in questi giorni dagli organi d’informazione e riguardanti il contratto di mutuo assunto dal Comune di Isernia con la Cassa Depositi e Prestiti per l’importo di circa 2.150.000 euro, occorre fare alcune chiarificatrici precisazioni. Com’è noto, il governo nazionale è riuscito ad ottenere, a livello comunitario, la possibilità di derogare ad alcuni limiti imposti dall’Europa in merito al proprio debito pubblico per un ammontare di circa 40 miliardi di euro, onde far fronte al pagamento dei debiti assunti nei pregressi anni, sia dallo Stato che dagli enti locali. In tal modo si potranno onorare i tanti crediti vantati da aziende e imprese che, da troppo tempo, a livello nazionale, lamentano mancate erogazioni dei crediti maturati, soprattutto da
parte degli enti locali. Non va dimenticato che tale vicenda ha comportato, per diverso tempo, la sospensione delle mensilità salariali spettanti ai dipen¬denti delle aziende e imprese creditrici, con indubbi negativi riflessi sul piano occupazionale. Il
Comune di Isernia, come tutti gli altri enti locali che si trovano nella stessa si¬tuazione debitoria, non poteva far fronte ai menzionati pagamenti stante i limiti imposti dal patto stabilità. Il decreto legge 35/2013 ha reso possibile l’accensione del mu
tuo ed ha evitato, dal punto di vista giuridico, di incorrere nei limiti imposti dal suddetto patto di stabilità. La manovra elaborata a livello nazionale ha costituito, quindi, l’unica possibilità concreta di corrispondere alle legittime aspettative dei credi-
“Quale uso degli immobili comunali?” La lista Isernia Bene Comune denuncia la decisione del Comune di fittare proprie strutture ISERNIA. "Il Comune di Isernia ha deciso di dare in affitto una serie di immobili di sua proprietà. Da qualche settimana infatti, è stato reso pubblico un bando di gara per cedere in locazione quattro strutture a cui se ne è aggiunta successivamente una quinta (una ex-scuola elementare sita in località Salietto, in passato sede di un'associazione per disabili), a privati che ne facciano richiesta con asta pubblica". Lo sostengono gli aderenti alla lista Isernia Bene Comune. "La prima, che riguarda quattro locali, ha una scadenza fissata per il prossimo 8 luglio mentre la seconda ha quale termine il 20 luglio. Le basi di asta partono da un minimo di 300 euro mensili, per il locale più piccolo, ad un massimo di 1500 euro mensili per la ex-scuola. L'am-
montare complessivo, qualora tutti gli immobili venissero dati in fitto, è pari a qualche decina di migliaia di euro che il nostro Municipio incasserebbe nell'arco di una annualità completa. Tra i locali interessati dal provvedimento, ve ne sono però alcuni di interesse storico come l'ex-lavatoio pubblico, vicino il Parco della Rimembranza, oppure quello in Piazza della Repubblica che custodisce al suo interno la scalinata di accesso all'antico acquedotto romano sottostante a 40 metri di profondità. Stiamo parlando quindi di luoghi pubblici di particolare rilevanza nella memoria collettiva, e che, nel corso degli ultimi anni, hanno ospitato esposizioni e manifestazioni di vario tipo come mostre di arte,
dell'artigianato e mercatini di beneficenza, convegni - anche di argomenti storici, ad esempio, "Mai più" sul dramma della Shoah: eterogenei eventi, ognuno di notevole importanza sociale. Non tutti gli spazi ed edifici possono essere considerati e valutati con i medesimi criteri e quello della mera valutazione economica non può essere certo l'unico riferimento per una pubblica Istituzione. Non possiamo pensare di racimolare qualche euro svendendo il nostro patrimonio per consentire l'apertura di qualche birreria in più o qualche negozio di abbigliamento intimo. Noi pensiamo che nel caso di strutture pubbliche, come quelle appena citate, vada salvaguardato prioritariamente il loro uso sociale e il beneficio collettivo che il loro utilizzo può apportare alla comunità. Facciamo presente che il nostro Comune ha in dotazione diversi altri edifici e palazzi di grande rilievo: Palazzo Orlando, Palazzo d'Apollonio, Palazzo De Baggis, tutti inutilizzati. Sarebbe quindi opportuno sospendere immediatamente le gare indette dal Commissario Prefettizio ed aprire una discussione nella città e in Consiglio Comunale sull'uso complessivo a cui destinare gli immobili pubblici, salvaguardando la fruizione collettiva e non privatistica del patrimonio comunale, dando forza a idee e progetti innovativi, coinvolgendo la cittadinanza nelle scelte e negli indirizzi comuni. La nuova Giunta Comunale, che si insedierà nel prossimi giorni, se desidera davvero dare un vero segnale di cambiamento sospenda le gare e apra un dibattito nella città per valutare quali iniziative vadano intraprese nell'interesse pubblico in una prospettiva a medio e lungo termine. Noi, da parte nostra, saremo nella prossima settimana davanti l'ex-lavatoio comunale per una conferenza stampa nella quale illustreremo le nostre proposte".
tori e, di consequenza, consentire il pagamento dei salari ai lavoratori. Al fine di non gravare in maniera significativa sui bilanci degli enti locali, il legislatore ha impostato la norma in modo da preve¬dere una restituzione molto diluita (trentennale), ad un tasso d’interesse davvero contenuto e, in ogni caso, molto infe¬riore a quello praticato dai normali istituti di credito. Diversamente, non ricorrendo alla possibilità offerta dalla citata norma, il Comune, che non bisogna dimenticare versa in una si¬tuazione di liquidità alquanto difficile – stante lo sforamento del patto di stabilità negli anni 2010/2011 – non avrebbe più potuto onorare i debiti in precedenza maturati e non avrebbe potuto pa¬ gare i propri creditori, con ripercussioni negative sull’intera economia del territorio.
Carsic, rischio licenziamenti Si cerca di riavviare un accordo tra le parti per salvare i posti di lavoro VENAFRO. Il vice-Presidente della Giunta Regionale, Michele Petraroia, raccogliendo l’appello dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali del Carsic di Venafro, ha incontrato la proprietà dell’Istituto di Riabilitazione per verificare la disponibilità dell’azienda a riavviare un negoziato tra le parti teso al superamento della vertenza. A tal proposito ha offerto la disponibilità dell’Assessorato Regionale al Lavoro per riprendere il confronto sindacale, approfondire i problemi che assillano il Carsic ed esaminare le possibili soluzioni che evitino il ricorso alla mobilità. “La situazione di disagio del personale – si legge in una nota – va progressivamente accentuandosi a causa del ritardo nei pagamenti delle spettanze e per via della procedura di mobilità attivata dall’azienda ai sensi della legge 223/91. Pur in presenza delle notorie difficoltà del Sistema Sanitario Regionale commissariato dal 30 marzo 2007 ed oggetto di verifica tecnica interministeriale nazionale permanente, è dovere delle istituzioni favorire il dialogo tra le parti e coordinare iniziative amministrative tese a risolvere le vertenze del settore nel rispetto dei pazienti, del personale e delle strutture coinvolte
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Termoli
8 giugno 2013
Falsi invalidi: 4 avvisi di garanzia e sequestro preventivo di 250.000 euro BASSO MOLISE - I Carabinieri dei NAS di Campobasso hanno notificato 4 avvisi di garanzia – emessi dal G.I.P. del Tribunale di Larino - nei confronti di altrettante persone, per i reati di truffa aggravata e continuata e falso ideologico, con contestuale sequestro preventivo di 250.000 euro. L’indagine, nata dalla necessità di verificare la reale corrispondenza tra l’elevato numero di “invalidi civili” in rapporto alla popolazione della Regione Molise, ha consentito di accertare che i quattro indagati, tra cui due sorelle, simulando una situazione di limitazione fisica anche durante i controlli presso le Commissioni
Medico Legali, attraverso false certificazioni sanitarie che attestavano la riduzione del proprio “visus”, beneficiavano illegittimamente del trattamento pensionistico nonché di indennità speciale per “cecità civile”. I militari dell’Arma, con attività tecniche e riprese video, hanno appurato che gli stessi conducevano una vita normale, svolgendo autonomamente le quotidiane attività come – ad esempio - l’attraversamento pedonale di strade ed incroci, il lavoro nei campi con mezzi agricoli, nonché la guida di autoveicoli essendo anche titolari di patenti recentemente rinnovate con il superamento della visita me-
dica. Mentre le indagini proseguono per accertare possibili responsabilità dei medici che hanno controfirmato i certificati di invalidità, la Procura della Repubblica
Fiat, interrogazione parlamentare sulla mancata erogazione della Cig TERMOLI - La Fiat di Termoli ha non anticiperà le spettanze della Cassa integrazione ordinaria a partire dal mese in corso, una conseguenza alla mancata erogazione degli ammortizzatori sociali da parte dell’Inps. Dopo i primi interventi da parte dei sindacati, ora sono i parlamentari molisani del Pd a cercare di sbloccare la situazione. Laura Venittelli, Danilo Leva e il capogruppo alla Camera dei Seputati, Speranza, hanno presentato un’interpellanza al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla
volontà della Fiat di sospendere il pagamento della cassa integrazione. “Nello stabilimento molisano – si legge nel documento - le relazioni industriali già vivono un clima di altissima tensione, che rischiano di essere ulteriormente alimentati dalla circostanza che la Fiat ha annunciato nuova cassa integrazione a partire dai primi di luglio e consequenziale riduzione delle risorse su cui possono contare le famiglie dei lavoratori, per la maggior parte mono reddito”. Pertanto i parlamentari chiedono “quali urgenti
iniziative intendano assumere al fine di assicurare la più sollecita conclusione degli accertamenti avviati dall’Inps circa la regolarità del ricorso, da parte di Fiat, alla cassa integrazione ordinaria nello stabilimento di Termoli e se non sia il caso di attivare uno specifico tavolo di confronto con l’azienda e le organizzazioni sindacali, per superare l’attuale fase di crisi delle relazioni aziendali, nonché per favorire un proficuo confronto che consenta un credibile rilancio dello stabilimento molisano”.
“Terzo Evento” della scuola Bernacchia, festa di fine anno TERMOLI - Anche questo anno arriva il "Terzo Evento" della scuola media "Oddo Bernacchia". La festa di fine anno organizzata dall'Associazione "La Giusta Scuola" unitamente alla scuola si ripeterà per il terzo anno consecutivo e questa volta l'evento coronerà il triennio scolastico degli alunni classe 1999 che frequentano i 3 plessi (Centrale, Schweitzer e Difesa Grande) della scuola. Il "Terzo Evento" si svolgerà oggi 8 giugno dalle ore 19 alle ore 24; ci sarà una gara di canto ed in seguito, alle ore 22 circa si eleggeranno Miss
e Mister Oddo 2013, i quali saranno eletti grazie alla loro abilità nel ballo giudicati dai ragazzi dello staff. Si ringraziano le imprese per aver offerto i premi: Ottica Vincitorio, Del Giudice, Cartoleria Arcobaleno, Oro Moda, Marianne ET, Five&Ten, Beat Street, Pizzeria Sognadoro, L'Erbolario e Cardaccia Sport. Inoltre gli scolari avranno una foto-ricordo della loro classe da ritirare presso Fotodigital. La festa è un evento riservato ai soli alunni, docenti e rappresentanti delle classi terze dei tre plessi.
Prima giornata del cuore clown TERMOLI – L’Associazione di volontariato Sorridere onlus organizza per domenica 16 giugno la prima giornata del “Cuore Clown”. La manifestazione si svolgerà in piazza Monumento dalle 9 alle 22, e i volontari dell’Asso-
ciazione intratterranno chiunque voglia partecipare con giochi, truccabimbi, spettacoli di bolle e burattini, gags, sculture di palloncini ed altre iniziative. L’appuntamento è organizzato per far conoscere e sostenere la clownterapia.
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di Giuseppe Saluppo
ha chiesto ed ottenuto il sequestro preventivo di autovetture di proprieta degli indagati e dei loro conti correnti. Durante la conferenza stampa di ieri mattina il
Procuratore capo Ludovico Vaccaro ha affermato che: “Avevamo chiesto anche gli arresti domiciliari ma il gip ha ritenuto di non concedere questa misura. Nel rispetto della sua decisione, posso annunciare tuttavia che non la condividiamo e per questa ragione abbiamo già presentato un ricorso al Riesame”. Gran merito di questa operazione di servizio si deve al comandante del NAS di Campobasso, il capitano Antonio Forciniti, che già in altri servizi ha portato alla scoperta di vari reati per assenteismo di massa in ospedale e varie truffe collegate ai farmaci e alle strutture sanitarie della Provincia di Campobasso.
Sindaco Di Brino esprime solidarietà ai lavoratori della Fiat TERMOLI – “Esprimo la mia preoccupazione per la decisione dei vertici della Fiat di sospendere il pagamento della cassa integrazione ordinaria per il mese di giugno, come conseguenza della sospensione nell’erogazione degli ammortizzatori sociali disposta dall’Inps”. Queste le parole del sindaco Basso Antonio Di Brino a seguito della vicenda che vede coinvolti i lavoratori di una delle più grandi aziende presenti in Molise. “Esprimo inoltre la mia piena solidarietà, oltre a quella del gruppo di maggioranza e dell’intera Amministrazione comunale, alle maestranze della Fiat e alle rispettive famiglie – continua Di Brino – per questa difficile situazione che sta prefigurando, purtroppo, una ulteriore sottrazione di risorse economiche a persone che già vivono le difficoltà quotidiane di una crisi economica ancora molto pesante. Auspico un intervento deciso e concreto dell’assessore regionale Michele Petraroia e del presidente della Giunta regionale Paolo Di Laura Frattura, affinché esercitino una convinta e pressante azione di stimolo e di sensibilizzazione nei confronti del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, del Presidente del Consiglio Enrico Letta e dell’intero Governo italiano, al fine di trovare una soluzione concreta al problema che stanno vivendo i lavoratori della Fiat di Termoli. Come amministratore locale mi auguro che venga individuata rapidamente una soluzione a questa problematica, al fine di evitare gravissime ripercussioni sul tessuto economico e sociale di quest’area e dell’intero Molise”.
Vinti 54mila euro al Lotto TERMOLI – Vincita da 54mila euro al goco del lotto nella ricevitoria Iadanza. L’anonimo fortunato ha giocato il numero secco
27 sulla ruota di Palermo che non usciva da settimane, uno dei tanti numeri ritardatari. E’ stato lo stesso gestore della ri-
cevitoria di via IV novembre che ieri mattina stampando le giocate della sera precedente ha scoperto la vincita.
Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo
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Termoli
8 giugno 2013
Rapina in banca, scarso il bottino CAMPOMARINO – Sarebbe scarso il bottino, poco più di 1000 euro, di una rapina compiuta ieri mattina nella filiale della Banca Tercas. Dalle prime testimonianze due giovani, col volto coperto ed armati, hanno fatto irruzione nell’istituto di credito intorno alle 11, 30 minacciando i dipendenti ed alcuni clientoi, facendoli stendere a terra. Poi si sono diretti presso la cassa prelevando il contante per poi fuggire. Scattato l’llarme sul posto sono giunte pattuglie dei carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Termoli che hanno predisposto posti di blocco lungo la Statale 16 e nelle strade dell’interland che fino alla tarda serata di ieri non hanno dato riscontri positivi. Sul posto della rapina anche gli specialisti della Scientifica hanno setacciato i vani della Banca alla ricerca di impronte digitali e di qualsiasi segno che possa far risalire ai rapinatori. La filiare della Tercas non è la prima volta che viene presa di mira dai malviventi: la prima nel mese di agosto del 2007, la seconda a settembre del 2011.
Voto amministrativo, Unità Democratica: "Abbiamo perso ora al lavoro" GUGLIONESI – Dopo la sconfitta eòlettorale del centrosinistra alle amministrative e i vari interventi, ora sopo proprio i giovani di Unità Democratica, capeggiata da Cloridano Bellocchio, dicono la loro. “Solo tornando ad essere una vera comunità dove all’individulismo egoistico si sostituisca l’impegno di ognuno a fare la sua parte, Guglionesi potrà affrontare le sfide che porteranno alla sua rinascita. Le urne non ci hanno premiato. Riconosciamo ciò che è evidente, non abbiamo vinto le elezioni. Taluni parlano di sonora sconfitta, a noi non sembra, ma rispettiamo le diverse letture in corso. Altri affermano di non affidarsi “a persone che si ritengono indispensabili, esse non uniscono e non danno un contributo alla crescita di un nuovo ceto politico” ma 1523 cittadini di Guglionesi attestano il contrario. Accettiamo serenamente le critiche ma alle speculazioni e allo sciacallaggio, non ci stiamo. Evidentemente sono stati fatti errori, non siamo riusciti a convincere la maggioranza del paese che era ora di cambiare ma non siamo quelli del successo collettivo e della caduta individuale. Nessuno liquiderà questa esperienza, con un colpo di spugna, adducendo le ragioni dell’insuccesso al nostro candidato sindaco. La nostra cultura umana, prima che politica, ci porta a respingere categoricamente ai vari mittenti la personalizzazione della sconfitta”. Pertanto Unità Democratica non si sottrarrà a lavorare per il paese, “insieme a chiunque lo vorrà, attivando una serie di iniziative prime fra tutte un luogo di incontro, un Forum democratico per il cambiamento per perseguire tutti insieme l’inver-
sione di rotta cui Guglionesi ha urgente bisogno! Altresì faremo quadrato attorno ai nostri tre consiglieri di opposizione che onoreranno il
mandato conferito dagli elettori in funzione del bene comune e si adopereranno alacremente per garantire e per creare più paese”.
Pagamento IMU, nota dell’amministrazione comunale SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – L’Amministrazione comunale rende noto che entro il 17 Giugno 2013 deve essere effettuato il versamento della rata in acconto dell’imposta municipale propria (I.M.U.) dovuta per il 2013, che deve essere pari al 50% dell’imposta, calcolata sulla base delle aliquote e detrazioni dei dodici mesi. Sono tenuti al pagamento dell’imposta tutti i possessori di immobili siti sul territorio comunale. Sono soggetti passivi il proprietario o il soggetto titolare del diritto di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o super-
ficie sull’immobile. Nel caso di leasing, soggetto passivo è il locatario, dalla data di stipula del contratto e per tutta la durata. Immobili soggetti all’imposta: tutti gli immobili posseduti, fatta eccezione per i terreni agricoli, nonché gli altri immobili esenti dall’imposta ai sensi dell’art. 9, c. 8, D.Lgs. 23/2011. E’ confermata l'aliquota base al 0,86 % (8,6 per mille) ed il regolamento in vigore al 31.12.2012. L’imposta è dovuta interamente al Comune (ad eccezione dei Fabbricati in Cat. D) ed il versamento deve essere effettuato mediante il modello F24.
In breve.
Incontro in preparazione della conferenza regionale del volontariato LARINO – In vista della Conferenza regionale del Volontariato, convocata per il prossimo 21 giugno, su invito del coordinamento della Conferenza stessa, il CdS “il Melograno” promuove un incontro di tutte le organizzazioni di volontariato del suo territorio, al fine di organizzare interventi e proposte da formulare al nuovo Assessore alle Politiche Sociali. All’incontro, fissato per il 14 giugno alle 17,30 presso la sala conferenze del CSL in largo Pretorio a Larino, saranno presenti i rappresentanti del Coordinamento.
Corso “Ceramic art”, oggi la premiazione CAMPOMARINO – Questa mattina alle 9,30, presso l’auditorium in via del Cuoco, ci sarà la cerimonia di premiazione del corso “Ceramic Art” che ha visto protagonisti i bambini dell’istituto statale di Campomarino, i quali hanno realizzato oggetti in ceramica. Sempre oggi ci sarà la premiazione anche del corso “Poesie…per la mamma” sempre dei bambini dell’istituto comprensivo statale di Campomarino. I piccoli corsisti saranno premiati dall’amministrazione comunale e saranno presenti l’assessore alla cultura Giuseppina Occhionero e il sindaco di Campomarino Gianfranco Cammilleri.
Ha preso il via il ”Junior Fest Trophy”, torneo di calcioDedicato a ragazzi
MONTENERO DI BISACCIA – Ha preso il via presso lo stadio comunale “Vincenzo De Santis” la seconda edizione del “Junior Fest Trophy”, torneo di calcio dedicato esclusivamente ai ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 16 anni. L’evento, organizzato dall’ex calciatore campano Giuseppe Malafronte in collaborazione con la scuola Calcio Montenero, vede la partecipazione di 94 squadre provenienti da tutta Italia per un totale, tra atleti ed accompagnatori, di circa 3.000 persone. Le partite, iniziate subito dopo la cerimonia di inaugurazione, si svolgono sui campi di Montenero di Bisaccia, Petacciato e San Salvo, fino a domenica 9 giugno. “Il Junior Fest Trophy – ha commentato il sindaco Nicola Travaglini – è una bellissima manifestazione, che siamo davvero onorati di poter ospitare presso il nostro stadio comunale. Si tratta di una lodevole iniziativa che permette a giovanissimi calciatori di potersi confrontare sia sotto il punto di vista sportivo che umano; sono questi eventi, infatti, che permettono ai ragazzi di poter crescere in maniera sana attraverso i valori dello sport. Ringrazio gli organizzatori – conclude Travaglini – per aver portato a Montenero questo torneo che consente, tra l’altro, a molti operatori turistici del litorale molisano ed abruzzese, di poter ospitare un numero di persone davvero rilevante per questo periodo dell’anno”.
14 8 giugno 2013
Spettacolo
Il rock dello Spida Il cantautore molisano pubblica il nuovo album e vira verso sonorità graffianti ed energiche di Charles N. Papa
SIENA - “L’asino e Penelope” sanciva le qualità da crooner di Raffaele Spidalieri, sentirlo nel nuovo disco tra assoli di chitarra, virtuosismi rock, con un’energia inaspettata, fa alzare il volume dello stereo per ascoltare meglio. L’impatto sonoro di “Le farfalle non fanno confusione” è piacevole, la band che accompagna Spidalieri è, come già detto più volte, granitica, solida, è un muro di suoni che non fa pause, che non dà tregua. Accostamenti artistici per questo disco ne sminuirebbero il valore, ma il ricordo a certe evoluzioni d’un Springsteen d’annata, con un Clarence Clemons in forma, o a certi Stones degli esordi, ci sono. La voce di Spidalieri si muove sicura sul tappeto sonoro tra riff e break di cui il disco è pieno. Una piacevole digressione rock fa di questo lavoro, un piccolo gioiello nel panorama della musica d’oggi. Alle spalle, un’etichetta che ha fatto la storia delle sette note in Italia, la Cramps, casa discografica fondata nel 1972 da Sergio Albergoni e Franco Mamone. Furono a lanciare artisti quali Area, Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Claudio Rocchi, Skiantos. L’avvio con “Ho perso”, brano solare che fa capire subito dove si va, “La luna e la bottiglia” il più ruvido, “Sono qua”, brano già del repertorio del cantautore, in versione downtempo con il sax che la fa da padrone e che si frappone tra rock e ballad.
“Restaci tu” conferma quanto Spidalieri sia perfettamente calato nelle atmosfere più rarefatte, dove sicuramente la sua voce trova agevolmente spazio. Il quartetto d’archi esalta il resto. Il testo più bello è quello di “Un pò di dolore”, mentre “Fino alla fine del mondo” porta dritto alla chiusura del disco dove “Buonanotte”, in un crescendo musicale, lascia il segno, indelebile, di un’opera che ambisce a restare nel tempo. La tracklist comprende “Parlami d’amore Mariù”, singolo uscito lo scorso inverno. L’autore declina il suo pensiero su questo disco: “È un progetto creativo dove i suoni, i testi, le immagini sonore, si mescolano saggiamente, senza confusione, ma sempre con contorni e scenari limpidi e precisi. Un disco che si snoda su un tessuto ritmico variegato, dalle atmosfere avvolgenti alle energie pure del rock che danno vita ad un affresco multicolore con una omogeneità stilistica fluttuante”. Il disco è suonato da: Diego Perugini (chitarre), Guido Pietrella (bassi elettrici), Alessandro Cristofori (pianoforte, rhodes, Hammond), Luca Ravagni (fiati), Gianluca Meconcelli (batteria). I Musicoi di Parma sono formati da: Carlo D'Alessandro Caprice (violino), Larisa Aliman (violino), Michele Pinto (viola), Cristiano Sacchi (violoncello). Ai cori Sheila Gasparri. La produzione e gli arrangiamenti sono di Spidalieri/Perugini e quest’ultimo, ha scritto e arrangiato gli archi. Il disco è stato masterizzato da Ignazio Morviducci, mentre “Parlami d’amore Mariù” da Ian Cooper a Londra.
Chiuse le iscrizioni
3ttnika live
Molisecinema dal 6 all’11 agosto
Stasera alle 4Vianove
Musica. Sei dj dai balconi del Savoia
Questa sera la “Vertical session dj” dalle 21.30 in piazza Prefettura CAMPOBASSO - Questa sera in piazza Prefettura, dalle 21.30, il primo esperimento di ‘musica dai balconi’. Sarà la “Verticval session dj” ad animare il centro della città con la musica di 6 dj che suoneranno dai balconi dell’ex San Giorgio, lato catredrale. Ognuno di loro avrà a disposizione 30 minuti per proporre la propria playlist. Si alterneranno: Sabrina De Luca, Charles Papa, Massimo Petrarca, Antonio Martino, Pietro Rama, Ginaluca Di Maria. L’evento è realizzato da Ares, Music Store, Atm allestimenti, Radio Luna network, Gran Caffè Savoia.
VINCHIATURO - Sabato 8 giugno dalle 22.00 presso il ristorante le 4Vianove, concerto dei 3ttnika. Una notte dedicata alla pizzica, tammurriata e alla taranta con il duo molisano che si esibirà in una seri di inediti (dal loro primo disco) e con cover che omaggiano grandi autori italiani.
Concerto CASACALENDA - La scadenza per inviare i lavori a “Molisecinema” (1° giugno) sancisce il primo passo verso la verifica dei corti che andranno ad occupare le 5 sezioni del concorso: Paesi in corto, Percorsi, Frontiere, Paesi in lungo, Paesi animati. il Festival prevede un fitto programma di proiezioni ed eventi speciali, incontri con i protagonisti del cinema, restrospettive, mostre, concerti, spettacoli, libri, video arte.
I Vinilia oggi al Dream bar CASACALENDO - Questa sera alle 22.30 al Dream Bar di Casacalenda, il live della band molisana Vinilia. Sul palco: Denial Marino, Angelo Michilli, Mario Scatolone, Emiliano Vitale.
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Spettacolo
8 giugno 2013
Tutta da ricostruire la squadra rossoblù dopo il cambio di gestione.
Restano Minadeo e poca altra roba Benedetta logica. Vorrebbe che Ciccone, Vullo e compagnia venissero riconfermati. Già, la logica. Ma c’è logica nel mondo del pallone? Ha un senso ciò che uno ha appena fatto? Stando a ciò che si dice e non si dice nella casa rossoblù, abitata dai nuovi inquilini che arrivano ancora una volta da lontano, dei valorosi eroi che hanno conquistato la salvezza con un prodigioso girone di ritorno dovrebbero rimanere solo piccole tracce. Non corre rischi di doversi preparare la valigia il capitano Tonino Minadeo: forse più per rispetto dei gradi che dei suoi attuali valori tecnici rimarrà al suo posto. Magari da capitano non giocatore. Ma farà comunque parte della nuova squadra. In modo da far capire anche ai tifosi più scettici che nessuno intende cancellare la storia. O, Gesù: non cominciamo con le espressioni forti. Il capitano si porta sul petto le sue belle medaglie, ma altri capitani prima di lui ci sono stati nella casa di Selva Piana. E se proprio vogliamo dire le cose proprio come stanno in quella meno signorile del Romagnoli. Proprio domani, a proposito di capitani, a Ururi, se ne ricorda uno. Il capitano per eccellenza. Scorrano tra i tanti ufficiali e gentiluomini rossoblù è quello che ha portato meglio di altri le stellette sulla maglia. Lo riconosce senza la minima esitazione lo stesso Minadeo che domani sarà in campo nella squadra che verrà capitanata non da lui, ma da Rocco Sabelli, il manager di tante aziende che ama il calcio e chissà cosa avrebbe fatto per diventare calciatore anziché ingegnere. Perché nella vita il successo che si
Recchi e facebook
Tifoseria perplessa per la rivoluzione imposta da Di Palma che vuole una squadra nuova di zecca conquista su un campo di calcio è persino più irresistibile di quello che si raggiunge in azienda. Con migliaia di dipendenti da mantenere attivi e conti sempre più complicati da far quadrare. Di fronte la formazione di Sabelli sfiderà quella con i rossoblù del 1983, guidati da Di Risio e Maestripieri. Tornando a bomba viene da chiedersi perché Minadeo si e Vullo no. E perché Recchi si e non Ciccone. E, ancora, perché pinco palla si e non Maiella o Di Vicino, o Iuliano e via discorrendo. Se toccasse a noi fare la lista dei riconfermati metteremmo in prima fila proprio i tre nomi che abbiamo ricordato. E appresso a questi
ce ne aggiungemmo almeno altrettanti: non si rifonda una squadra partendo dal nulla. Specie se l’esistente non è certo da buttar via. Che volete farci, il calcio è fatto così. I nuovi inquilini quando prendono possesso del nuovo alloggio scelgono nuovi colori delle pareti, piazzano i mobili che meglio li aggradano, insomma fanno del tutto per dimostrare che chi c’erano prima di loro aveva sbagliato tante scelte. Non vorremmo che qualcuno pensasse che stiamo qui a fare la parte delle “vedove”. Ci sono stati altri momenti in cui siamo rimasti senza il “compagno” con cui siamo stati bene. Pensate a Cosco: anche per lui la logica avrebbe imposto di riproporlo alla guida del Campobasso. Invece fu il primo a ritrovarsi senza stipendio. Capone lo cacciò senza troppi riguardi. Non per motivi tecnici, per carità, ma per quel modo un po’ ruffiano di aver conquistato la piazza che gli voleva bene, al contrario del patron che non perdeva occasione per beccarsi dischi e contestazioni. (p.p.p.)
Il fresco direttore sportivo che ha scalzato Ciccone ha un nome che sa di mare. Si chiama Recchi, ma non ha nulla a che fare con la famiglia di pescatori termolesi che si occupa di spigole e calamari e che da qualche mese gestisce con sorprendente successo un self service a base di prodotti ittici. Recchi è figlio di un ex portiere che indossò anche la gloriosa maglia dell’Inter, facendo invece il titolare fisso in altre squadre di A. Da direttore nel suo curriculum si leggono svariate cose, non tutte lusinghiere. Facebook ci ha messo pochi minuti per sfornare sul suo conto dati e “commenti”, alcuni dei quali anche aspretti. I social network, si sa, sono un po’ intriganti: tra i loro “amici” ce ne sono alcuni che utilizzano quello spazio per lanciare strali. Stando alla tastiera del computer, evidentemente, gente un po’ frustrata se la prende con tizio o caio. Facendo a gara a trovargli le pulci. Ma Recchi intelligentemente non replica. Sperando di far parlare i fatti.
CORSA DEI TRATTURI.
Nona edizione della Corsa a tappe sui tratturi del Molise, ultima prova in agro di Castellone-Bojano. Il circuito era valido anche come terza tappa del CorriMolise 2013. L'altimetria del percorso ha lasciato divertire ognuno dei tanti atleti che si sono presentati allo start. L'odore intenso dell'erba appena tagliata, i colori della natura, qualche amico a 4 zampe che ha
De Lucia, Bucci, Iad e Palladino
Classifica degli atleti AMA fatto compagnia ai runners lungo il percorso e la vegetazione fitta nel tratto che ha costituito il cuore della gara hanno reso questa manifestazione meravigliosamente bella. La stanchezza di queste tre tappe ha lasciato il posto alla gioia di poter transitare in sentieri- dal fascino indescrivibileche un tempo con fatica e sacrificio erano
battuti da chi per sopravvivere accompagnava le greggi nei loro spostamenti. Organizzazione impeccabile, ricco buffet alla fine di ogni tappa, pacco gara con prodotti di qualità , speaker d'eccezione: Ludovico Nerli Ballati-la voce della Maratona di Roma-e ospite di riguardo Raffaello Balzo-direttamente dal set di Cento Vetrine. Nutrita la partecipazione di atleti provenienti dalle regioni limitrofe: oltre al grande Gennaro Varrella, secondo assoluto, folta è stata la rappresentanza campana e pugliese,degna di essere menzionata la presenza di Umberto Barbati (MM55Atletica Stracagnano), che ha preso parte a tutte e nove le edizioni di questa gara. Toccante il momento in cui è stato proiettato il video di saluto di Annalisa Minetti, che viene seguita da Stefano Ciallella. Gran bella idea poi quella di portare una rappresentanza degli atleti classificatisi tra i primi
5 assoluti/e nella sala in cui i bambini delle scuole materne ed elementari aveva appena finito di porre in scena il loro spettacolo di fine anno. Sulle note di momenti di gloria e tra coriandoli e sorrisi il presidente della S.C.Promosport Bojano, Stefano Ciallella, il consigliere Fidal, responsabile del settore master Filippo Cantore e il consigliere Fidal, responsabile delle comunicazioni, Cinzia Calabrese hanno consegnato vari riconoscimenti ai sindaci dei paesi che hanno ospitato gli atleti nelle tre tappe, facendo un sunto/bilancio di questa esperienza, non tralasciando i ringraziamenti a quanti hanno consentito lo svolgimento della manifestazione, congedandosi dalla speciale platea con l'auspicio di poter rivedere in gara molti di quei bimbi oggi seduti difronte a loro. Il Molise era presente con una folta schiera di atleti in rappresentanza di ognuna delle società di atletica leggera: Nai, Atletica
Molise Amatori, Runners Termoli, Polisportiva Molise e Virtus Campobasso; allo start giovani e non di ogni categoria dai Tm agli MM75. Sentita la cerimonia delle premiazioni. Vincitori della IX^ edizione della gara a tappe sui tratturi del Molise: Mirko D'Andrea e Iolanda Ferritti. A consegnare i riconoscimenti si sono alternati il presidente della Provincia Rosario De Matteis, Carmelo Parpiglia, già assessore e consigliere del comune di Campobasso ed il sindaco di Carovilli. L'Ama ha partecipato con ben 16 atleti; questa la classifica interna: Lella Leonardo, Della Vecchia Raffaele, Barone Paolo, Tudino Nicola, De Lucia Antonio, Calabrese Cinzia (IV^ASSOLUTA), Iarossi Giuseppe, Mosca Michele, Manna Leonardo, Iafrancesco Maria, Picciano Lorenzo Grieco Benito, Petrella Angiola, Costa Lorenzo, Sprecacenere Adalgisa e Pietrunti Francesco.