ANNO X - N° 33 - DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Il Fatto Quotidiano
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Il Fatto Quotidiano. Il giornale nazionale ha centrato l'obiettivo per fare ulteriore chiarezza su quanto sta accadendo alla Regione Molise. L'analisi di Antonello Caporale è esaustiva e fotografa una realtà che comincia ad avere i connotati di una vera e propria protervia politica e gestionale. Non a caso il nostro collega ha definito "re" il presidente della Giunta regionale anche a seguito degli ulteriori inciampi nel caso Biocom e nella chiamata di parenti e amici alla sua Corte.
Il Tapiro del giorno a Paolo Spina
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Spina. Il presidente di Confcommercio, nonostante i problemi della categoria, non riesce più a dire una sola parola dopo il cambio di guida alla Regione. Un silenzio tombale che non fa, di sicuro, il bene del settore commercio che, mai come in questo momento, sta soffrendo oltre la stessa crisi mondiale. In Molise, poi, i problemi hanno l'effetto moltiplicatore alla luce anche di una legge in vigore che non aiuta, di certo, le piccole attività sparse sul territorio. Ma il presidente tace.
CAMPOBASSO
La morte annunciata dell’Ente Fiera A PAG. 6
SANITÀ
Registro Tumori, dopo due anni ancora non parte la struttura A PAG. 4
BASSO MOLISE
Gran Manze, gli strani affari della Chiesa A PAG. 2
Il Pizzino", ovvero la "Fatwa" in salsa molisana di Tommaso Di Domenico Ho sentito e risentito la registrazione, ho letto e riletto la trascrizione dell'ultima conferenza stampa del Presidente Frattura e mi sono convinto di essere un alieno. Il Presidente cercava di convincere che era cosa nè buona, nè giusta pubblicare notizie riservate, di cui nemmeno lui era a conoscenza(?). Ho ripen-
sato all'avviso di garanzia notificato a Napoli al Presidente del Consiglio mentre presiedeva un vertice internazionale e preannunciato dal Quotidiano di Via Solferino. Giù cori di osanna per lo scoop del Corriere della Sera. Mai nessuno ha messo in discussione la redazione per l'abilità e il tempismo con cui sono riusciti a procurarsi gli atti. Già, noi non siamo il Corriere, ma la Gaz-
zetta del Molise, giornale amico di Michele Iorio da tempi non sospetti, nella buona e cattiva sorte, che non ha mai visto un Euro dal politico in questione, semplicemente perché la linea editoriale è stata, è, e sarà obiettiva. D'altronde che senso avrebbero i quotidiani amici di Frattura senza di noi? Siamo noi a favorirne il finanziamento. La Fatwa: commette peccato grave chi
legge il nostro "giornalaccio" come segnalato ai suoi mezzadri dal Sindaco di Riccia, da me votato, a scanso di equivoci. I finanziamenti, il nostro Governatore li desse a chi vuole! Tanto ne risponderà davanti ai cittadini ed ai competenti organi. Questo il "pizzino". Noi seguiamo le orme dei partigiani del C.N.L: ora è sempre resistenza.
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9 febbario 2014
Buone notizie dal fronte del Comitato “No stalla, Si Molise bene comune”
La chiesa “affarista” del Molise, pronta ad essecondare la Granarolo, pare si disponga a fare un passo indietro negando i terreni di Monte Aracano
Sua eccellenza mons. De Luca, vescovo di Termoli – Larino, ha finalmente parlato per far conoscere, ai cittadini larinesi e molisani, le ragioni che l’hanno convinto a mettere a disposizione della Granarolo, per il suo progetto di una stalla di 12.000 manze, i 100 ettari dei terreni del Seminario di Larino. Un numero - 12.000 manze che vengono a fare la colonia a Larino - che ieri, dando la sua disponibilità, non l’ha impressionato e neanche insospettito delle conseguenze che sarebbero rica-
dute sul territorio, nel momento in cui andavano a cementificare i suoi 90 ettari di terra di Monte Arcano! Bene hanno fatto il Comitato “No stalla, Sì Molise bene comune” e quanti – tra i quali numerosi esperti - hanno spiegato nei minimi particolari le ricadute, tutte negative, di questo progetto che ha come solo obiettivo il profitto e la conquista da parte della Granarolo della leadership nel campo della trasformazione e distribuzione del latte.
Un’azione di corretta informazione, che ha prodotto molti ripensamenti, perfino nei personaggi politici che avevano sostenuto e promosso la calata nel Molise della stalla della Granarolo. Se abbiamo interpretato correttamente le parole del vescovo e il suo pensiero, c’è solo da ufficializzare il ritiro della messa a disposizione dei terreni, un atto che costringerebbe la Granarolo a rivedere i suoi piani e - noi ce lo auguriamo - a rinunciare definitivamente alla realizzazione del progetto nel Molise. Non ci sono più le condizioni per andare avanti dopo l’abbandono della politica ed ora anche del vescovo De Luca. Una decisione positiva, che potrebbe dare slancio alla cooperativa Arcobaleno e diventare così un punto di riferimento per l’agricoltura molisana, visto che il suo percorso è iniziato sotto i migliori auspici con i primi risultati, come racconta il Vescovo, all’insegna della qualità dei prodotti raccolti, in particolare i ceci e l’olio. La qualità, come dicono gli esperti, trova la sua origine proprio in quel territorio che qualcuno pensa di trasformare in una piattaforma di cemento e, come tale, definitivamente persa per la produzione di alimenti di qualità e che, è utile ribadirlo, è anche fonte di occupazione, sicuramente molto di più di quella che offre una stalla industriale, che non ha niente a che vedere con l’agricoltura e il Molise. Il territorio che, non ci stanchiamo di ribadirlo, è, con le sue fondamentali e importanti risorse, il solo grande tesoro del Molise. Il Comitato, alla luce anche di questa dichiarazione, accolta positivamente ai fini dell’obiettivo finale, che è quello di un “No” definitivo del Molise alla stalla di 12.000 manze, continua nella sua azione d’informazione e di coinvolgimento dei cittadini larinesi e molisani. Pasquale Di Lena
Sanità, siamo al funerale L'intervento.
di Giancarlo Totaro Sulla salute non si taglia ma si investe, è un dovere costituzionale delle istituzioni garantire il diritto alla cura della salute. Questo piano di riorganizzazione della sanità rischia di essere l’equivalente dell’eutanasia di un malato serio ma ancora guaribile se pur in forte “debito” di ossigeno. Ossigeno che è venuto a mancare a causa dell’uso strumentale che la politica regionale ne ha fatto della sanità. Infatti i mali estremi della sanità a cui si vuol porre rimedio sono stati provocati dalla politica ed ora lo stesso rimedio rischia di peggiorare la situazione. Un piano deleterio per il bassomolise che deve pagare il debito contratto da altre parti in termini di eccesso di finanziamento verso le strutture private. La madre di tutte le “follie” è stata l’abolizione della ASL di Termoli e della autonomia gestionale della sanità,infatti conti alla mano se il questo sciagurato piano fosse stato proposto con la asl di termoli autonoma non avrebbe richiesto alcun taglio di posti letto negli ospedali
e nessuna chiusura del nosocomio di Larino in quanto in basso molise si è praticamente già a posto con lo standard previsto dei 3 posti letto per 1000 abitanti ,in pratica ci sarebbero disponibili circa 50 posti letto per Larino. Ma la cosa più deleteria è che i posti letto non hanno tenuto in nessun conto della qualità sanitaria dei servizi offerti come per le molte eccellenze che erano presenti a Larino. Il reparto di oculistica ne è un esempio,esso infatti dopo la prevista riorganizzazione asrem dovrebbe rimanere a Larino in un cotesto chirurgico “poliambulatoriale” che come tale non può offrire assistenza avanzata per una chirurgia di più ampia applicazione e comunque limitata dalla mancanza di adeguati servizi. Con la perdita della asl si è persa la guerra e con essa la vera autonomia gestionale del basso molise con la possibità di gestire in modo coordinato l’intera assistenza sanitaria ai cittadini ,ospedaliera e territoriale adeguandola alle reali ncessità delle persone che vivono a Termoli e tutto il basso molise. La vera battaglia da fare in basso molise sarebbe il re-
cupero della autonomia gestionale delle nostre risorse con l’istituzione di una struttura asl locale come era una volta con gli interessi che coincidano con le reali necessità della popolazione locale. Per risolvere veramente il bisogna rimettere a mio avviso la ASL a termoli,rinnovando le cariche per il rilancio della sanità del basso molise e non programmare la sua sepoltura decretata dal malsano piano sanitario asrem che ne rappresenta l’iniziazione ed il rito propedeutico preparandone la sua dipartita. Oggi il piano di riorganizzazione sanitaria rappresenta il funerale per la futura sepoltura del diritto a curarsi per i cittadini termolesi e bassomolisani e l’estrema unzione della sanità pubblica del Molise .
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9 febbario 2013
Il nome Frattura si alterna tra Regione e Questura ma se il governatore finisce nel mirino della magistratura è colpa della stampa
“Molise vuol dire famiglia”
CAMPOBASSO. "Dire che la magistratura molisana apre le indagini sotto le pressioni mediatiche di certa stampa, in effetti, non è il massimo del rispetto istituzionale tra un governatore in carica e le Procure". Per una volta ad esprimersi in questi termini non è nessun giornalista della Gazzetta del Molise o di Telemolise, messi sotto accusa dal presidente della Regione. Secondo Frattura, il fatto che lui sia stato iscritto nel registro degli indagati per la faccenda Bio.com e la storia di 265mila euro di fondi pubblici, dipende dalle pressioni mediatiche degli scoop che sono ad esclusivo appannaggio di certi giornalisti di certa stampa pagata negli anni passati da Michele Iorio con i soldi dei molisani. Nel caso in questione si tratta proprio di Gazzetta e Telemolise. La riflessione è scaturita dalla mente autonoma del direttore del sito Altomolise.net, il collega abruzzese Francesco Bottone, ex dipendente del Nuovo Molise di Ciarrapico che di certo non può essere tacciato di vicinanza a Michele Iorio. Da qui una riflessione seria va fatta. E senza peli sulla lingua. Secondo Frattura, la sua iscrizione nel registro degli indagati per malversazione a danno dello Stato (ossia pur non facente parte della pubblica amministrazione ha ricevuto da un ente pubblico (la Regione Molise) finanziamenti per determinate opere o attività di pubblico interesse, e non li ha utilizzati per tale scopo) è dovuta dunque alla pressione mediatica. Ma nel mirino degli inquirenti sono finiti, guarda caso, anche Telemolise, La Gazzetta del Molise e Michele Iorio. Frattura, nel parlare, ipotizza chissà quale marchingegno strategico che porta poi “al naturale sbocco” di lui indagato. La teoria la spiega bene: La Gazzetta (che ha sempre notizie di prima mano che altri organi non hanno o non pubblicano) torna in rassegna stampa su Telemolise, e guarda caso entrambe le testate
sono legate a Michele Iorio da un passato finanziato da soldi pubblici (come tutte le altre testate molisane che ancora usufruiscono di quei soldi pubblici oggi con Frattura presidente). Poi tira in ballo la gogna mediatica e risponde, a distanza di circa tre mesi, alla denuncia fatta da Michele Iorio che evidenziava un conflitto ambientale della famiglia Frattura con la sorella del governatore, Giuliana, capo di gabinetto (o comunque facente funzioni) del questore di Campobasso. Lo stesso questore oggi indagato per favoreggiamento al presidente Frattura nell’ambito proprio dell’inchiesta Bio.com che vede lo stesso Frattura indagato insieme al commercialista Del Cioppo. E cosa avrebbe fatto il questore di Campobasso vicino alla sorella del presidente Frattura? Ha tolto, per ben due volte, le indagini sul caso in questione e affidate dal pm alla Digos dirottandole alla Squadra Mobile. La stessa Squadra Mobile che indaga su Iorio, Telemolise e La Gazzetta. Tanto che lo stesso Iorio diceva: di fronte ad attività riservate, come si fa a stare tranquilli se la sorella dell’avversario politico oggi presidente, nonché moglie di un consigliere di maggioranza di Sel Domenico Ioffredi, è a conoscenza di informazioni riservate? Intanto Frattura, che con Iorio presidente ha avuto ruoli (Bio.com a parte) in diverse progettazioni tra cui, tanto per citarne una, la Turbogas di Termoli, continua a parlare di “leggerezza amministrativa e sconsiderata, più che creativa, gestione finanziaria praticata da chi per dodici anni ci ha governati nella convinzione che rispettare le regole fosse un vezzo di cui poter fare anche a meno”. Senza contare che, per le indagini su Gazzetta e Telemolise, la riservatezza della Polizia Giudiziaria pare piuttosto bizzarra. Infatti, chi ha provveduto a chiedere, tramite mail, la documentazione da fornire alla Squadra Mobile?
Il capo di gabinetto di Frattura già socia imprenditoriale della fidanzata di Frattura. Insomma, il tempo passa e il problema del cortocircuito in magistratura resta. Se ad indagare gli “avversari politici” del presidente Frattura è l’ufficio della sorella del presidente Frattura, siamo certi che non ci sia nulla di strano? E se si aggiunge che nell’ufficio della sorella del presidente Frattura è successo qualcosa di anomalo (ossia che il capo della Polizia ha sottratto le indagini ad un corpo per affidarle ad un altro) siamo sicuri che sia tutto normale? E questo senza ricordare quanto accaduto in Procura di Campobasso nell’assoluto silenzio di tutti gli organi di informazione locale che prendono soldi pubblici. Eccezion fatta per la Gazzetta del Molise, ovviamente, che non prendendo soldi pubblici cerca di fare giornalismo serio per attrarre il maggior numero di lettori. Ma per Frattura ciò vuol dire essere al soldo di Iorio. Insomma, come scrive Antonello Caporale su Il Fatto Quotidiano, che si è occupato della notizia ma di certo non ha rapporti attuali o pregressi con Michele Iorio, “Molise vuol dire famiglia”. Per dirla alla molisana: spariscono soldi, chiudono ospedali, le aziende sono al collasso, si aumentano gli stipendi, assumono parenti ed amici, vengono messi sotto inchiesta e la colpa è della stampa e di Michele Iorio peraltro condannato per opera dello stesso pm (Fabio Papa) che guida le indagini su Frattura. Insomma, il Molise di Frattura viene descritto “non – come - una regione ma uno scioglilingua, un inestricabile affare di famiglia, un sistema dove i voti non si contano ma si pesano, una rete di condotte sottomarine di clientele, dove il merito non vale e neanche i bisogni, dove resistono sistemi di finanziamenti a scomparsa, strabilianti aspiratori di soldi”. red.pol
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9 febbario 2013
A distanza di quasi due anni non si hanno notizie sul lavoro svolto
Registro tumori, a che punto è?
CAMPOBASSO. E' con delibera di Giunta Regionale n.297 dell’8 marzo 2012 che, in applicazione di diverse disposizioni di legge nazionali e regionali, che sono stati istituiti i tre registri dei tu-
mori (RTPM, RenaM e RenCam) insieme al C.O.R. Centro operativo regionale. Con il provvedimento si impegnava il Direttore Generale dell’Asrem ad attivare i provvedimenti esecutivi, in applicazione
del documento istruttorio. Ma ad oggi, quale è stata l’evoluzione di quel provvedimento, il rispetto delle scadenze e l’avvenuto accreditamento del Molise all’interno dell’Associazione
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Italiana Registro Tumori? E' la domanda che circola in questi giorni in attesa che qualcuno faccia chiarezza. A seguito di quella delibera, fu l'Asrem a dare incarico al dottore Giovanni Fabrizio, già impegnato nella Lilt del Basso Molise e direttore dell'Uoc di chirurgia del Cardarelli per attivare lo staff necessario per il Registro tumori. Del resto, a questo progetto si sta lavorando da gennaio 2005 per avere un quadro statistico preciso della problematica. E' evidente che tutto questo percorso necessita di ulteriori Delibere di Giunta, di determine dirigenziali e impegni contabili, organizzativi e di risorse umane che il dottore Fabrizio ha provveduto ad elencare alla dirigenza dell'Azienda. E' altrettanto evidente che alla base c'è un costo da sostenere e bisogna individuare le relative risorse. Da qui, proprio per contenere le spese, si sta cercando di vedere se esistono possibili figure all'interno dell'organizzazione prima di rivolgersi all'esterno. Infatti, il Registro dei tumori prevede le nomine del Responsabile scientifico, della Commissione esecutiva, dei Responsabili per le Unità distrettuali e dell’individuazione di un organigramma minimo di partenza che garantisca la funzionalità tecnica e scientifica del piano operativo. L'importanza della struttura è determinata dalla raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti in un determinato territorio. Ad essa il compito di raccogliere, valutare, organizzare e archiviare in modo continuativo e sistematico le informazioni più importanti su tutti i casi di neoplasia che insorgono nella popolazione interessata, rendendole disponibili per studi e ricerche. Ma anche nella predisposizione di interventi medici o sanitari su di una particolare area regionale.
La nostra regione è al terzo posto dopo la provincia di Bolzano e la Valle d’Aosta
Sanità: nel Molise si spendono 2172 euro all’anno pro capite CAMPOBASSO. Il Molise è la terza regione italiana per spesa sanitaria pubblica pro capite con 2172 euro, a fronte di una media nazionale pari a 1.842 euro, per un totale nel 2011 a circa 122 miliardi di euro, pari al 7,1% del Pil. Il dato proviene dalla ricerca dell’Istat “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, edizione 2013. La spesa sanitaria pubblica misura quanto viene destinato per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini in termini di prestazioni sanitarie (inclusi tutti i suoi costi: servizi amministrativi, interessi passivi, imposte e tasse, premi di assicurazione e contribuzioni diverse). Valori molto inferiori si registrano in altri importanti paesi europei. A fronte dei circa 2.359 dollari per abitante, a parità di potere d’acquisto, spesi in Italia nel 2010, di poco inferiore alla spesa sostenuta dalla Finlandia (2.422 dollari) e poco più della Spagna (2.265 dollari), il Regno Unito spende quasi 2.857 dollari pro capite, mentre Francia e Germania superano i 3.000 dollari, con importi rispettivamente di 3.061 e 3.331 dollari. Il livello di spesa più alto si registra per i Paesi Bassi (4.050 dollari), quello più basso per la Polonia (995 dollari). Nel 2010 la spesa sanitaria pubblica in Italia è stata di 1.853 euro per abitante, in linea con quanto osservato per la ripartizione del Nord (1.850 euro); al di sopra del valore medio nazionale si colloca, in-
vece, la ripartizione del Centro (1.930 euro), mentre per il Mezzogiorno la spesa pro capite è pari a 1.812 euro. La provincia autonoma di Bolzano registra la spesa pro capite più elevata (2.195 euro) seguita dalla Valle d’Aosta (2.179 euro) e dal Molise (2.172 euro); la spesa per abitante risulta più contenuta nel Veneto (1.744 euro), Sicilia (1.763 euro) e Abruzzo (1.774 euro). I livelli di spesa per abitante sono dunque molto variabili, a testimonianza sia di condizioni socio-economiche diversificate, sia di diversi modelli di gestione del sistema sanitario regionale. Su base nazionale, il 36,9 per cento della spesa sanitaria pubblica è destinato a servizi in regime di convenzione, mentre oltre la metà (56,7 per cento) riguarda la fornitura di servizi erogati direttamente. Anche a livello di singola regione, si riscontra una prevalenza della spesa per servizi sanitari forniti direttamente; si osserva, tuttavia, una quota più elevata di spesa per servizi in regime di convenzione per Lombardia (43,8 per cento), Campania e Lazio (41,5 per cento) e Puglia (40,8 per cento). In Italia, la spesa in convenzione è indirizzata in prevalenza verso l’assistenza farmaceutica (26,4 per cento), l’assistenza medica di base e specialistica (28,0 per cento) e le prestazioni fornite dalle case di cura private (22,8 per cento).
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9 febbario 2013
Spetta alla Regione rendere disponibili i beni patrimoniali (terreni e fabbricati) che detiene in favore dell’agricoltura sociale
Con l’agricoltura sociale via libera alle fattorie ad hoc Un dubbio si fa largo sull’ottimismo: la Regione di Frattura si muove solo e soltanto se l’iniziativa ha un evidente risvolto affaristico
Il tema che trattiamo in questo articolo ha componenti sociali interessanti ed anche economiche. Parliamo dell’agricoltura sociale, che il consiglio regionale ha affrontato su sollecitazione di 16 consiglieri su 20 (Fusco Perrella, Micone, Romagnuolo, Cavaliere, Sabusco, Totaro, Manzo, Parpiglia, Niro, Ciocca, Lattanzio, Monaco, Federico, Cotugno, Ioffredi e Di Pietro) e il voto favorevole espresso all’unanimità. Nasce così, all’interno del mondo agricolo molisano, una sorta d’isola tecnica e amministra-
tiva in cui si prospettano iniziative e progetti che mirano all’impiego attivo dei soggetti cosiddetti svantaggiati (portatori di handicap). Non è improvvisazione; c’è una legislazione nazionale ad hoc, e molte Regioni, prima del Molise, hanno messo in cantiere fattorie sociali dove i principi della legge trovano applicazione pratica. Basterebbe replicare quelle esperienze, per avere anche nella nostra realtà agricola una presenza che coniughi solidarietà umana e principi eco-
nomici. L’agricoltura sociale infatti non si allontana dal fine utilitario. Cambiano i meccanismi, cambiano gli attuatori, ma l’obiettivo finale è comunque la crescita. Il consiglio regionale, in versione trasversale, ha varato le norme per arrivare alla possibilità di registrare sul territorio presenze operative nel settore dell’agricoltura sociale. La relatrice Manzo, del gruppo 5 Stelle, ha reso bene l’idea, l’ha sostenuta con convinzione, vi ha posto anche un pizzico di enfasi, affermando che “si tratta di uno strumento operativo attraverso il quale la Regione, in maniera diretta o attraverso apposite associazioni, può applicare le politiche del welfare, coinvolgendo una pluralità di soggetti giuridici, enti e aziende agricole”. Nel dettaglio, le norme approvate consentono di individuare nei comuni, nei distretti sanitari, negli ambiti sociali, nelle associazioni di categoria, gli organismi che possono promuovere l’agricoltura sociale e intervenire; istituiscono l’osservatorio regionale sull’agricoltura sociale allo scopo di controllare, studiare, valutare e promuovere attività; dispongono l’adozione del regolamento di attuazione; realizzano il registro e la rete regionale delle fattorie sociali che, come abbiamo accennato, sono il perno di tutto; assegnano alla Regione il ruolo di promozione delle attività, con specifici piani di sviluppo, misure di sostegno diretto e l’utilizzazione di propri beni patrimoniali (la Regione ha terreni e fabbricati che possono essere utilmente e proficuamente destinati allo scopo). E’ facile rendersi conto che siamo di fronte ad una iniziativa nuova di zecca, peraltro in ambito rurale, in cui la sommatoria dei problemi aumenta e non diminuisce. Per cui se davvero si crede a questa iniziativa e le si vuole dare sostanza, la prima mossa non può che partire dalla Regione, potendo, come ribadiamo, mettere a frutto, dopo aver tentato inutilmente di venderli, i non pochi beni patrimoniali (terreni e fabbricati) che detiene. Ma un dubbio si fa largo sull’ottimismo. Il dubbio (oramai certezza) che la Regione oggi si muova solo e soltanto se le proprie iniziative hanno un evidente risvolto affaristico. Dardo
Il raddoppio della linea ferroviaria tra Termoli-Lesina è positivo ma continua a mancare il tratto fino a Venafro
Dorsale adriatica senza collegamento interno CAMPOBASSO. Oggi si torna a parlare della necessità di guardare a più largo raggio nella realizzazione di opere infrastrutturali gravitanti e serventi più aree. Ma ci si è soffermati solo sul raddoppio della Dorsale Adriatica. Ai politici di oggi ricordiamo un volumetto avente per titolo: “Ragionamento del professore Antonio Vincenzo Rossi sulle “Traversate appennine di ferrovia nel Napolitano” pubblicato postumo nel 1865. Rossi era ingegnere capo del genio civile membro della sezione di Napoli del consiglio superiore dei lavori pubblici e scrisse queste righe nel 1862 al Re Vittorio Emanuele II poco prima di morire. “A me pare torni ad onore dell’Italia l’adottare un bene inteso sistema di linee di strade ferrate in ogni sua parte. A disonore il tanto non fare. Dunque la traversata appennina di ferrovia per Capua – Benevento e Campobasso a Termoli è preferibile a tutte le altre; ben soddisfa a tutte le tre condizioni appennina di ferrovie nel Napolitano… quando la commissione delle strade ferrate del Napolitano prendeva in con-
siderazione la ferrovia per le valli del Tammaro e del Biferno, volle vedere come rendere più breve una linea; e delegava perciò due ingegneri del Genio civile per fare gli opportuni studii all’oggetto; e questi trovarono che ben si poteva accorciare la linea nel modo suddetto, senza uopo di gallerie, né di profonde trincee, facendo un’ascesa ed una discesa con pendenza del 15 per mille… Ciò apre la più breve e rapida comunicazione tra Napoli e Torino; riunisce per la linea più breve Napoli sul Tirreno a Termoli sull’adriatico… Dunque la linea per Capua, Benevento e Campobasso dal Tirreno sale sempre sino al punto culminante nei piani di Bojano; e poi scende sempre fino all’Adriatico. Della nuova linea la lunghezza della salita è di chilometri 105, quella della discesa di chilometri 79… Il porto di Termoli sta ad egual distanza da Spalato, Ragusa e Cattaro, città marittime sulle opposte rive dell’Adriatico. Ed in primo, si getti uno sguardo su la carta nautica del Wild. Si vede, come ad egual distanza dal lido sta profondità maggiore innanzi Termoli che non in-
nanzi a Pescara o Barletta: che Termoli sta quasi ad egual distanza da Spalatro, Ragusa e Cattaro, città marittime su le opposte rive dell'Adriatico; mentre che così non stanno nè Pescara, nè Barletta. In secondo luogo uno sbocco a Termoli, ove è facile migliorarne il porto, fa che tutto il litorale italiano dell'Adriatico resta diviso quasi in tanti tratti eguali, con vantaggio della navigazione e del commercio; perciocchè la lunghezza di 176 leghe nautiche che sono da Venezia ad Otranto, restano così divise: da Venezia ad Ancona leghe 55, da Ancona a Termoli leghe 48, da Termoli a Bari leghe 43, e da Bari a Brindisi leghe 20. Laddove in Pescara non può stabilirsi che un piccol porto canale, e starebbe vicinissimo ad Ancona; e parimente assai vicino a Bari starebbe un porto in Barletta. “Dunque confidiamo che i Ministri non vogliano negare a duemilioni di abitanti a due provincie e tre circondari italiani una linea ferroviaria che partendosi da Capua, per Benevento e Campobasso scavalcando gli Appennini tra Bojano e Vinchiaturo scendesse a Termoli sull’Adriatico; la quale ha tutte le condizioni indispensabili ad una traversata appennina nel Napolitano; e che non facendosi, resterebbe fatto il più grave errore; e due milioni di abitanti resterebbero ammiseriti". C'è necessità, oggi che siamo nel 2013, di qualche aggiunta? Crediamo sarebbe superflua, ma non per la nostra classe politica regionale.
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Campobasso
9 febbraio 2014
Ente Fiera, ennesimo fallimento politico e amministrativo La struttura chiude i battenti nel momento in cui si completano i lavori del padiglione espositivo CAMPOBASSO - Sommano un miliardo delle vecchie lire, ovvero 500mila euro, i lavori di completamento degli impianti di termoventilazione al padiglione fieristico della cittadella dell’economia, nonché l’adeguamento delle norme di prevenzione incendi, il ripristino della copertura e i lavori di ammodernamento e di completamento degli impianti generali inerenti le strutture fieristiche, l’area esterna e i relativi servizi generali, approvati di recente dalla giunta comunale di Campobasso. Soldi stanziati dalla Regione Molise presi dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) – già risorse Fas 2000-2006. Soldi che viaggiano (scandalosamente) con anni di ritardo, finalmente giunti alla meta. Ora però resta da vedere quanto tempo impiegheranno i servizi comunali a spenderli. Crediamo facciano in fretta, per intascare l’incentivo previsto dalla normativa vigente (un bel mucchietto di euro) in favore dei progettistici: l’ingegnere Rodolfo Cocozza e il geometra Michele Di Maio, rispettivamente dirigente e istruttore tecnico del settore Lavori pubblici del comune. Risorse finanziarie per una struttura che ha sostanzialmente fallito lo scopo per cui era stata costruita.
L’Ente fiera che, utilizzando il padiglione di Selvapiana, avrebbe dovuto essere l’efficace strumento di valorizzazione delle produzioni molisane e il volano permanente dell’economia locale, per la cui costituzione si sono fatti avanti la Regione Molise, il Comune e la Provincia di Campobasso, l’Unione delle Camere di commercio del Molise e la società cooperativa per azioni “Matese per l’occupazione”, è in via di dissolvimento. Dal giorno della costituzione ad oggi, l’Ente ha accumulato unicamente perdite, imbrigliato nella ragnatela dell’inefficienza operativa e, soprattutto, di una stupida competizione tra i soci per la poltrona presidenziale e un esercizio di potere altrettanto stupidamente immaginato. Dinanzi al quadro deficitario e alla sostanziale inoperatività dell’Ente, l’esecutivo di Palazzo san Giorgio ha deliberato di proporre al consiglio comunale lo scioglimento della società, comunque il recesso da socio, delegando il sindaco ad esprimere tale volontà in sede di assemblea straordinaria. Ebbene, nel momento in cui ciò che doveva essere il volano permanente dell’economia locale, il fiore all’occhiello dell’abito regionale nel contesto fieristico nazionale, un modello qualitativo di promozione economica,
si avvia a scomparire (purtroppo ancora una volta tra l’indifferenza generale, oggetto del tutto estraneo alla considerazione delle componenti economiche, sociali e culturali: anche questa una vergogna), un miliardo delle vecchie lire si appresta ad essere speso per completare una struttura di cui niente e nessuno saprà mai cosa farne. Ennesimo emblema del fallimento politico e amministrativo della classe dirigente molisana. Soffermarsi a valutare quanti milioni di euro
‘Mi ritorni in... mente’ con gioia! Ritornano le serate all’insegna del binomio musica-benessere, nuove date per vivere la città in gradevole compagnia Gli organizzatori sono i "soliti": Centro Salute Mentale di Campobasso, le cooperative Laboratorio Aperto e Nuove Prospettive, l'associazione Promosam; il lancio dell'evento nel capoluogo molisano è diventato un punto fermo, essendo la quinta edizione. Questa volta si parte con la voce campobassana di Chiara Izzi, dopodomani martedì 11 febbraio al Move Club, poi seguirà la carica dei Lee Money & the Modfellas (l'11 marzo al Pulp Bar), infine sarà la volta dello stile ricercato dei Blue Velvet, il 15 aprile al Grant Pub, tutti le date dalle ore 21:30 in poi. Ma non finisce qui, altri artisti ed eventi saranno resi noti in seguito! Chi non è mai stato ad uno di questi giorni musicali può farsi raccontare dai moltissimi presenti, perché sono stati tanti, spesso si è riempito il locale ospitante, quale clima di divertimento e serenità aleggiasse, come il tema della sensibilizzazione alla salute mentale, purtroppo trattato in modo distratto in diverse sedi e nell'idea di molte persone, finalmente assumesse una centralità. Due chiacchiere, l'ascolto, strette di mano ed ingresso libero, perché il divertimento non è precluso a nessuno, che abbia dei disagi psichici o meno. Allora, appuntamento per la data uno, l'11 di questo mese. Vi ritorni in mente... il benessere.
sono stati sciupati in operazioni come questa dell’Ente fiera, c’è da rimanere basiti. Ma a nessuno purtroppo interessa sapere che fine abbiano fatto il progetto della Metropolitana leggera, che avrebbe dovuto collegare la zona industriale di Ripalimosani con quella di Boiano, e il progetto del nuovo tribunale a Campobasso, e chi, soprattutto, ci ha guadagnato. Si vive alla giornate, alla meno peggio. Ma così il Molise non potrà sopravvivere a lungo.
Deteneva droga a casa, arrestato I Carabinieri hanno fermato un 21enne di Campobasso per spaccio di stupefacenti CAMPOBASSO. Duro colpo inferto dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Campobasso al mercato della droga nel capoluogo. Nell’ambito dell’ attività di contrasto agli illeciti in materia di sostanze stupefacenti, che in questa occasione ha visto interessato un quartiere a nord della città, nella serata del 7 febbraio i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno tratto in arresto in flagranza di reato P.F. 21enne del luogo, per detenzione con finalità di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari al termine di una scrupolosa attività info-investigativa, sviluppata anche grazie all’ottima conoscenza degli ambienti legati all’uso ed al consumo di stupefacenti, hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del suddetto, che ha consentito di rinvenire ben occultata ed in gran parte già confezionata per la vendita al dettaglio, gr.270 di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, gr.12 di sostanza stupefacente del tipo “Hashish”, gr.4 di sostanza del tipo “Eroina”, un bilancino elettronico, nonché materiale per il confezionamento delle dosi, sottoposti a sequestro. Dopo le formalità di rito, il giovane è stato associato presso la Casa Circondariale di Campobasso a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Campobasso
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9 febbraio 2014
Teatro Savoia in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Molise cultura, l’ultima parola al Consiglio provinciale
Il provvedimento deve essere portato all’attenzione dell’assise di Palazzo Magno a cui spetta la decisione finale Teatro Savoia in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Molise cultura che ingloba anche la Fondazione Savoia. E’ questa la notizia che lo scorso 27 gennaio il presidente della Provincia Rosario De Matteis ha comunicato al Consiglio. Il vertice di Palazzo Magno ha parlato di tempi brevissimi per la preparazione dei documenti necessari e cioè una di una delibera della Regione e della Fondazione Molise Cultura e il conseguente passaggio in Consiglio provinciale a cui spetta l’ultima parola. L’accordo tra Frattura e De Matteis è stato siglato, il teatro Savoia sarà dato in comodato d’uso, gratuito, alla Regione per nove anni, rinnovabili. In questo modo sarà garantita l’apertura del teatro e l’occupazione dei cinque dipendenti della Fondazione Savoia che sarà inglobata nella Fondazione
Molise Cultura e che si occuperà anche degli oneri per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Savoia. Nell’accordo sottoscritto è previsto che il consiglio di amministrazione della Fondazione Molise Cultura sia composto da tre membri di cui due di nomina regionale e uno di nomina provinciale mentre la presidenza è da attribuire a uno dei due membri di nomina regionale. Per completare il passaggio, però, manca un tassello e cioè l’approvazione da parte del Consiglio provinciale a cui spetta obbligatoriamente la decisione finale e, anche se l’esito appare scontato, non è escluso che qualcuno potrebbe mettersi di traverso evidenziando difetti e lacune dell’accordo e rendendo tutt’altro che liscia la discussione e la conseguente approvazione definitiva.
L'intervento.
San Valentino, un regalo I pro e i contro della comunicazione originale realizzato “nascosta dietro i social network” dal Laboratorio Aperto” di Paolo Santangelo* Viviamo momenti di forte crisi economica, la libertà di pensiero e di parola non viene negata a nessuno, ma negli anni si è perso il senso e la forza del confronto verbale. Pochi giorni fa è stato pubblicato un articolo da me inviato all’attenzione della stampa, dove alcuni quotidiani hanno ritenuto opportuno pubblicarlo integralmente e rispettando fedelmente il pensiero, altri hanno ritenuto aggiungere pensieri propri, ma il problema non è il pensiero, anche se a mio modesto parere poteva essere evitato, fosse solo per il fatto che deviava e accusava indirettamente situazioni mai citate e soprattutto alimentava imbarazzi verso la categoria. Il problema più grave però che io in qualità di Presidente dei pubblici esercizi oramai dal lontano 1996, mi debba ritrovare a discute sui social network, con persone che neanche conosco e che si permettono di commentare del più e del meno, su problematiche molto serie tra l’altro anche con un sarcasmo di cattivo gusto, trasformando un problema molto serio, in una sterile ed inutile discussione, molto personalistica con battute e insinuazioni infantili e pretestuose, oltretutto scritte da soggetti direttamente coinvolti al problema. Partiamo dal presupposto che questo tipo di problema riguarda direttamente i titolati/gestori dei pubblici esercizi e non certamente gli addetti al settore, che forse farebbero bene ad evitare commenti di qualsiasi genere, non conoscendo realmente il problema di cui si sta parlando. Quando si combattono le giuste cause e lo
si fa con tanto di umiltà e analisi del problema, è logico che in primis ci sia l’informazione e la conoscenza reale del problema, soprattutto perché la si vive ogni giorno e sulla propria pelle. Non mi piace definirmi un “Imprenditore”, ma svolgo la mia professione da 30 anni e credo che posso permettermi, sia da operatore del settore che da cittadino, di esprimere un pensiero su un sistema politico che, sempre a mio modesto parere, è oramai compromesso, corrotto e senza regole. Ma guarda caso, le regole spuntano al momento in cui, come si dice, si tocca il “nervo scoperto”, non possono esistere, in una società civile, controllori e controllati. Per coloro che non mi conoscono, perché forse troppo giovani, combatto a difesa degli esercenti, senza nessun interesse economico o politico, da anni, avendo anche vinto molteplici battaglie, su orari, schiamazzi, musica, occupazioni di suolo pubblico, ecc, e sfido chiunque a negare l’evidenza. Mi ritengo una persona di vecchia scuola e pertanto a questo punto mi chiedo, il sistema per risolvere un problema è quello di buttare fango in faccia alla gente, oppure è quello di sedersi ad un tavolo, confrontarsi ed affrontare un il problema guardandosi negli occhi ? Gli scontri, se non nascosti dietro una rete, spesso sono costruttivi , è facile diventare eroi della rete, senza toccare con mani il problema… AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA PROSIT !!!! Movimento M&B “Magnam & Bvem” (Il Commercio che vogliamo) * Presidente APEM/FIEPET
Non poteva essere che l'amore, l'unione tra due persone, il tema delle ultime realizzazioni della cooperativa Laboratorio Aperto di via Pasubio 10.Oggetti creati ad arte, risultato delle capacità espresse dai ragazzi del laboratorio dell'artigianato. Il vetro è il materiale che attraverso particolari lavorazioni ha portato alla realizzazione di piatti decorati, portapenne, ciondoli decorativi, svuota-tasche e altri oggetti. Idee originali, alternativa al classico regalo da donare alla dolce metà. Per dare un'occhiata agli oggetti basta fare un salto nel locali di via Pasubio 10.
ISERNIA
ANNO X - N째 33 - DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it
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Isernia
9 febbraio 2014
Università, soluzioni non onerose La Flc Cgil rilancia il discorso sul rafforzamento della sede di Pesche CAMPOBASSO. La FLC CGIL Molise ha appreso dal sito dell’Università che il Magnifico Rettore Prof. Gianmaria Palmieri, “raccogliendo l’auspicio del Presidente della Regione Molise, Arch. Paolo Di Laura Frattura e del Sindaco di Isernia, Dott. Luigi Brasiello, esprime la disponibilità dell’Ateneo ad utilizzare parte delle risorse del Consorzio Universitario del Molise, in conseguenza dello scioglimento dello stesso, per sostenere gli oneri relativi al pagamento dei canoni di locazione fino alla conclusione dell’anno accademico in corso, per l’eventuale uso, da parte dell’Università, della sede in Isernia alla via Mazzini”. L’ennesimo palliativo, dunque, ad un problema che, come sostiene lo stesso prof. Palmieri, avrebbe invece bisogno, per essere sosteni-
bile, di garanzie consolidate e strutturali e di una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni locali. Più volte abbiamo ribadito che l’Università, oltre a rappresentare una opportunità formativa per tanti giovani,
rappresenta, in una piccola regione come la nostra, una istituzione fondamentale come presidio di crescita culturale e sociale, ma anche per l’indotto che crea in conseguenza del suo radicamento nel territorio. La FLC
CGIL Molise chiede alle istituzioni regionali e agli organi accademici preposti di valutare la praticabilità, in tempi di grandi ristrettezze economiche, della locazione di una struttura, di proprietà della curia di Isernia, per la modica cifra di circa 100.000 euro l’anno o se, invece, si possono trovare soluzioni diverse a partire dalla valorizzazione della struttura di Pesche, dove vi sono notevoli spazi inutilizzati. Nel frattempo la curia vescovile di Isernia potrebbe derogare, per qualche tempo, alla riscossione di un canone così esoso, in un periodo di crisi in cui, dal Vaticano, arrivano messaggi sui valori fondamentali della povertà e della solidarietà. Sarebbe auspicabile per i giovani studenti e per le loro famiglie, ma forse anche per l’intera comunità molisana, avere un
segnale concreto da parte delle autorità, siano esse ecclesiastiche che civili, che vada nella direzione di preservare, una istituzione accademica nella città di Isernia in attesa che si concretizzi una programmazione condivisa che riguardi l’intera offerta formativa universitaria. Per quanto concerne invece le risorse che l’ateneo molisano recupererà in seguito allo scioglimento del Consorzio Universitario del Molise, la FLC CGIL Molise auspica che siano tenute in via prioritaria, nella debita considerazione, le quote da riservare ai lavoratori che hanno operato con dedizione nel CUM in questi anni. La FLC CGIL Molise è pronta a dare, per quanto di propria competenza, il proprio contributo nella ricerca delle migliori soluzioni per i lavoratori, per gli studenti e per l’in-
L’intervento.
Arrestati Ex Eca, le anomalie del Comune due spacciatori Non posso che essere d’ accordo con la responsabile ed opportuna nota di replica del Consigliere dott. Eugenio Kniahynicki alla risposta del Comune di Isernia in merito all’ interrogazione del 14/01/2014 e le cui argomentazioni sono state oggetto, fin dal primo momento, delle mie contestazioni pubbliche. Dico al Comune di Isernia, in particolare al Sindaco Luigi Brasiello e al Segretario Generale -nonchè Responsabile delle Finanze comunali: 1)- se contano ancora qualcosa le leggi dello Stato, l’addizionale ex ECA è stata soppressa con la legge n.9/2009; 2)- come Amministratori locali ( io ex) potremmo anche non condividere ( come evidentemente state facendo), però, la LEGGE è LEGGE; 3)- la LEGGE si applica e non si interpreta a proprio piacimento; 4)- la Corte dei Conti- Sezioni Controllo- della Lombardia e Campania, nei pareri che vengono citati, si è solo limitata a rispondere al quesito di quel Comune e che riguardava specificatamente la copertura e gli elementi del costo del servizio rifiuti urbani .E’ molto chiaro che le Sezioni di Controllo- non si sono interrogate sull’ avvenuta abroga-
zione, fin dal 16/12/2009, della legge istitutiva dell’ addizionale e maggiorazione ex ECA; 5)- in ogni caso un parere – anche se autorevole- non può superare una legge chiarissima nella formulazione e nella sostanza; 6)- il fatto che la Corte non abbia citato la legge n.9/2009 non significa che la stessa non debba essere applicata e rispettata( e di fatto la Corte dei Conti non l’ha scritto); 7)- la disposizione del regolamento comunale TARSU, entrato in vigore dal 1/01/2008,è venuta meno per espressa previsione dello stesso regolamento che all’ art.51 prevede la tacita modifica di quelle parti che si pongono in contrasto con le sopraggiunte disposizioni legislative di soppressione della addizionale ex ECA; 8)- l’ art.5, comma 4 quater del D.L.102/2013 conv. in L. n.124/2013, citato dal Servizio comunale finanze e tributi, ha derogato a quanto stabilito dall’ art.14, comma 46, del D.L.6/12/2011 n.201 conv. in L. 214/2011 SOLO nella parte relativa alla determinazione dei costi del servizio e delle relative tariffe ( ndr : l’ addizionale ex Eca non è una tariffa!) sulla base dei criteri previsti ed applicati nel 2012 con rife-
rimento al regime del prelievo in vigore in tale anno ( ndr : “in tale anno” 2012, comunque, l’ addizionale era stata già soppressa!); 9)- è pacifico che l ‘art.14, comma 46,del D.L. 201/11 conv. in L. 214/2011 sia rimasto in vigore ed è molto chiaro nel suo testo: “” comma 46. A decorrere dal 1° gennaio 2013 sono soppressi tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, sia di natura patrimoniale sia di natura tributaria, compresa l'addizionale per l'integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza””.10)- in virtù del comma precedente che prevede la soppressione di ““ tutti i vigenti prelievi alla gestione dei rifiuti urbani””, il legislatore non ha fatto alcuna differenza tra TARSU e TARES e, pertanto,in ogni caso,per il 2013, il Comune di Isernia non può applicare l’ addizionale ex Eca. Ora io capisco che al Comune di Isernia faccia comodo incassare, per gli anni 2010, 2011,2012 e 2013, circa 400.000 euro di addizionale ex ECA ma è aberrante il fatto che a pagare il conto debba essere sempre e comunque il cittadino ! Albino Iacovone
I Carabinieri hanno bloccato dove sono stati trovati 50 grammi di eroina Operazione antidroga dei Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, in manette due spacciatori, sotto sequestro oltre 50 grammi tra eroina e cocaina. Ad agire i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Agnone che nel corso di un posto di controllo alla circolazione stradale, hanno proceduto alla perquisizione personale degli occupanti di un’autovettura che mostravano segni di nervosismo. Gli occupanti, un 19enne ed un 20enne, entrambi del posto, tenevano occultati involucri contenenti oltre cinquanta grammi di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina. L’intero quantitativo di droga è finito sotto sequestro mentre i due sono stati arrestati in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e trasferiti presso la Casa Circondariale di Isernia a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Ulteriori indagini sono in corso per accertare dove hanno acquistato e a chi fossero destinate le dosi sottoposte a sequestro. A tal proposito i Carabinieri non escludono che la droga rinvenuta sia stata portata attraverso il mercato illegale della vicina regione campana o abruzzese e fosse poi destinata ad attività di spaccio al minuto presso istituti scolastici o altri luoghi frequentati dai più giovani nella provincia pentra.
Veneziale, petizione on line ISERNIA. E' stata lanciata sul web una petizione in favore dell' Ospedale Veneziale di Isernia, con cui invita tutti i cittadini ad aderire e sottoscrivere l'impegno civile del "Comitato Pro Ospedale Veneziale Isernia". Questo è il link per la raccolta firme petizione online. Occorre inserire il proprio nominativo e un indirizzo e-mail valido per convalidare la
firma con un' e-mail successiva all'adesione http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2014N45905I eri, intanto, i rappresentanti del Comitato hanno incontrato i deputati del parlamento italiano Danilo Leva e Laura Venittelli, quali rappresentanti che sostengono le attività del nostro comitato pro ospedale Veneziale di Isernia.
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Termoli
9 febbraio 2013
Orti urbani sociali, pubblicato il bando TERMOLI – L'Amministrazione comunale informa che è stato pubblicato all’albo Pretorio e sul sito internet del Comune il bando per l’assegnazione di aree comunali adibite ad orti sociali urbani. A tale proposito l’amministrazione comunale intende affidare, per la durata di cinque anni, la gestione di 350 lotti adibiti ad orti sociali urbani a coloro che, avendo partecipato al bando, risulteranno idonei in graduatoria. Le tipologie di orti saranno suddivise in tre categorie, ovvero: “orti sociali urbani periferici”, “orti scolastici” e “orti di vicinato”. "Si tratta di un’iniziativa di grande rilevanza per la comunità termolese – hanno dichiarato dall’amministrazione comunale - e di un
valido strumento sia di riqualificazione delle aree urbane dimesse che di aggregazione sociale. Tutti coloro che risulteranno idonei in graduatoria, inoltre, avranno la possibilità di nutrirsi in modo sano e genuino di ortaggi e frutta di stagione, riducendo i costi sostenuti per l’acquisto degli stessi e migliorando sensibilmente il decoro e l’estetica urbana, favorendo lo sviluppo di un’economia più solidale. Il progetto consentirà di valorizzare il paesaggio incrementando la presenza di aree verdi sul territorio e di migliorare, altresì, la qualità dell’ambiente attraverso la riduzione dell’inquinamento”. Il termine ultimo per la presentazione della domanda è fissato al 2 aprile alle ore 12 (farà
fede il timbro di protocollo d’arrivo). L'istanza va indirizzata all’ufficio Protocollo del Comune di Termoli e presentata nelle modalità indicate nel bando. L’avviso e la documentazione allegata sono consultabili presso il sito istituzionale del Comune di Termoli, nella sezione "Avvisi e Bandi" o nella sezione "Patrimonio", accedendo all'indirizzo www.comune.termoli.cb.it e all’albo Pretorio dell’ente. Tutte le informazioni inerenti il predetto Avviso potranno essere richieste presso l’ufficio Patrimonio del Comune di Termoli – tel. 0875/712258 – patrimonio@comune.termoli.cb.it. Il Responsabile del procedimento è il Dott. Daniele Di Vito.
Guerra del 43 , Parcheggi invalidi: nominata ufficiale inglese visita la Commissione per le richieste i luoghi della battaglia TERMOLI - Il maggiore Ed Clitheroe con un suo collaboratore Bob Dixon sono stati a Termoli per visitare i luoghi dove si è svolta la battaglia tra le truppe inglesi e i tedeschi dal 3 al 7 ottobre del 1943. Il maggiore Ed che fa parte del Royal Army Medical di stanza a Liverpool, che è un medico anestesista, ha voluto ripercorrere e conoscere tutti i luoghi che furono teatro di guerra in quelle tristi giornate che costarono la vita a centinaia di persone tra militari e civili. Scopo di questa visita era quello di organizzare, per la metà del mese prossimo una ulteriore visita a Termoli e dintorni insieme a 25 altri militari alcuni dei quali hanno avuto parenti che hanno partecipato allo sbarco. Ricordiamo che tra le truppe che occuparono Termoli sconfigggendo poi i tedeschi c'erano quelli del 3° Commando 180 uomini che dovevano occupare e rendere sicura la spiaggia ; il 40° Royal Marine Commando che doveva impadronirsi della città e degli incroci stradali e lo Special Raiding Squadron, i veterani del deserto del gen. Montgomery che dovevano circondare la periferia occidentale di Termoli. Ad accompagnare i due ospiti il presidente dell'Archeoclub di Termoli Oscar De Lena che, sull'argomento ha realizzato un filmato in occasione dei 70 anni dallo sbarco ricordato in una affollata conferenza tenutasi lo scorso 3 ottobre a Termoli e poi a S.Giacomo degli Schiavoni che fu, come Termoli, coinvolta nella battaglia. Tra le tante zone visitate: quella in cui gli inglesi avevano realizzato il loro aeroporto (a Campomarino Lido), poi la spiaggia lato nord di Termoli dove alle 2,45 di una domenica piovigginosa e con il cielo nero come la "pece" il 3 ottobre 1943 il sergente inglese Jock Campell mise per primo il piede sul suolo termolese, l'Hotel Corona sede del Quartier Generale tedesco e dove avvennero le prime sparatorie con la cattura e l'uccisione di alcuni ufficiali tedeschi, alla stazione dove dormivano alcune delle truppe tedesche nei vagoni in sosta, all'Istituto Scolastico "Principe di Piemonte" in Piazza Monumento divenuto poi Ospedale Militare e cimitero nelle aiuole lì presenti come quelle di Piazza S.Antonio, alla Villa del podestà Cieri divenuta la residenza del gen. Montgomery e alla villa dell'allora dott. Agostinelli requisita poi dal Quartier Generale inglese. Il giro è proseguito poi per il Borgo Vecchio, al castello, alla Cattedrale e l'Istituto "Gesù e Maria". La giornata dei due ufficiali si è conclusa al "Sangro River War Cemetery" di Torino di Sangro dove riposano i corpi di 2617 soldati provenienti dal Commonwealth britannico. Il prossimo appuntamento è per il mese prossimo con circa 30 militari che ripercorreranno le tappe visitate giovedì 6 febbraio.
TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino ha firmato il Decreto con il quale è stata istituita la Commissione consultiva per l'esame delle richieste e delle esigenze delle persone disabili, per la concessione del contrassegno di parcheggio per invalidi e per l’istituzione di parcheggi riservati. La Commissione è costituita dallo stesso primo cittadino, dal Vice Comandante del Corpo della Polizia Municipale, dal Responsabile della Viabilità e Segnaletica del Corpo della Polizia Municipale, dal Responsabile dei Servizi Sociali, da due rappresentanti delle Associa-
zioni di Volontariato; oltre al primo cittadino di Termoli, quindi, sono stati nominati, membri della predetta Commissione consultiva le seguenti persone: dott.ssa Alessandra Marchetti - Vice Comandante del Corpo della Polizia Municipale, Antonio Russi - Responsabile della Viabilità e Segnaletica del Corpo della Polizia Municipale, dott.ssa Caterina Gandolfo - Servizi Sociali, Sig. Romeo Faletra - Rappresentante dell’Associazione di Volontariato “Misericordia di Termoli” e il dott. Paolo Panichella - Rappresentante dell’Associazione di Volontariato “Croce Rossa ”.
Presentazione del libro “Io la troverò” TERMOLI - Nell’ambito del ciclo “Incontri d’autore” lo scrittore Romano De Marco ieri ha presentato il suo libro “Io la troverò”. Marco Tanzi è uno dei senzatetto di Milano, un invisibile come tanti altri. Dieci anni prima, però, era il miglior poliziotto della città e sul lavoro formava coppia fissa con Luca Betti. Almeno fino a quando un tragico episodio aveva spezzato in lui qualcosa, portandolo alla deriva e facendolo precipitare in un inferno di alcool e cocaina. Scontati sette anni di prigione per reati vari, Tanzi vive ora ai margini, deciso a stare lontano da tutto e da tutti; neppure la notizia della misteriosa sparizione di sua figlia Giulia, comunicatagli da Betti, sembra scuoterlo. In realtà Tanzi è rimasto colpito dalle parole dell’ex collega e si sottoporrà ad una dura prova per vincere i suoi démoni personali e riportare a casa la figlia. Con “Io
la troverò” Romano De Marco scrive un romanzo duro, di quelli destinati a lasciare il segno nella letteratura gialla italiana. Già l’argomento principale che affronta, la cosiddetta tratta clandestina delle ragazze bianche, non può far rimanere indifferenti.L’autore ci guida attraverso questo mondo fatto di
violenze e perversioni, in cui giovani innocenti sono alla mercè di “uomini” senza scrupoli, spesso professionisti stimati ed insospettabili. Il prossimo appuntamento con “Incontri d’autore” presso la libreria Fahrenheit sarà sabato 15 marzo con Antonio Pascale che presenta “Le attenuanti sentimentali”.
Avis, festa e premiazione Over 65
TERMOLI - Oggi 9 febbraio alle ore 18 presso la chiesa di San Francesco, S.E. il Vescovo celebrerà una Santa Messa in onore dei Donatori. Successivamente alle ore 19 nell’Auditorium ci sarà la premiazione degli Over 65, coloro che per ragione di età devono sospendere loro malgrado la donazione, però continueranno ad essere di esempio per i giovani e collaboreranno attivamente alla vita sociale dell’Avis: “Una vita al servizio dell’avis e….non é finita”, e a seguire il convegno dal titolo Cristo primo donatore é in mezzo a noi. In sala sarà esposta un’opera dell’artista Nunzio Miale “Il Cristo sofferente”. Saranno presenti S.E. mons. Gianfranco De Luca vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, ol Dott. Pasquale Spagnuolo Direttore Asrem Medicina Trasfusionale, Ass.alla Cultura Comune di Termoli Avv. Michele Cocomazzi.
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Termoli
9 febbraio 2014
No del Molise alla stalla di 12.000 manze LARINO - Sua eccellenza Mons. De Luca, vescovo di Termoli – Larino, ha finalmente parlato per far conoscere, ai cittadini larinesi e molisani, le ragioni che l’hanno convinto a mettere a disposizione della Granarolo, per il suo progetto di una stalla di 12.000 manze, i 100 ettari dei terreni del Seminario di Larino. Un numero - ben
12.000 manze che vengono a fare la colonia a Larino - che ieri, dando la sua disponibilità, non l’ha impressionato e neanche insospettito delle conseguenze che sarebbero ricadute sul territorio, nel momento in cui andavano a cementificare i suoi 90 ettari di terra di Monte Arcano! Bene hanno fatto il Comitato “No Stalla, Si Molise
bene comune” e quanti – tra i quali numerosi esperti - hanno spiegato nei minimi particolari le ricadute, tutte negative, di questo progetto che ha come solo obiettivo il profitto e la conquista da parte della Granarolo della leadership nel campo della trasformazione e distribuzione del latte. Un’azione di corretta informazione che ha prodotto molti ripensamenti, perfino nei personaggi politici che avevano sostenuto e promosso la calata nel Molise della stalla della Granarolo. Se abbiamo interpretato correttamente le parole del vescovo e il suo pensiero, c’è solo da ufficializzare il ritiro della messa a disposizione dei terreni, un atto che costringerebbe la Granarolo a rivedere i suoi piani e - noi ce lo auguriamo - a rinunciare definitivamente alla realizzazione del progetto nel Molise. Non ci sono più le condizioni per andare avanti dopo l’abbandono della politica ed ora anche del
In basso Molise una sede del Tribunale del Malato LITORALE – Il segretario nazionale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso, è stato ospite a Termoli dove è nata l’assemblea locale dell’associazione presideuta da Francesca Tripoli. Nell’occasione Gaudioso ha annunciato che anche in basso Molise nascerà una sede del Tribunale del Malato.
Il Tribunale del Malato è una rete costituita da cittadini comuni, ma anche da operatori dei diversi servizi e da professionisti, che si impegnano a titolo volontario. Nel corso dell’incontro, che si è svolto presso la Cittadella della Carità, Antonio Gaudioso ha confermato l’impegno per la
sicurezza delle scuole: “C’è ancora tanto, molto da fare con troppe scuole ancora insicure e vulnerabili»,. Si è discusso pure di diritti, delle nuove campagne antispreco e di tante altre iniziative per le quali i volontari del basso Molise sono pronti a dare il loro contributo.
Consigliere Eremita interviene sulle imposte agevolate agli emigrati BONEFRO – Rosario Eremita, capogruppo di minoranza al Comune, plaude all’iniziativa dell’amministrazione comunale che ha deciso di agevolare sulle imposte sia i concittadini residenti all’estero che gli anziani nelle case di riposo. “E’ stato deciso saggiamente – scrive Eremita -, di assimilare all’abitazione principale, con i vantaggi connessi, gli immobili di proprietà dei residenti all’estero o dei dimoranti presso case di cura in modo che, oltre a mantenere vivo un legame
con le proprie origini, possa costituire incentivo per un possibile ritorno permanente. Tale nobile intendimento, però mostra anche delle incoerenze, illogiche e contraddittorie, più volte segnalate, ma mai prese in considerazione. Perché – dice il capogruppo di minoranza - i terremotati, già duramente provati dalla natura che li ha privati della loro abitazione, si ritrovano a dover pagare l’Imu, sebbene in misura ridotta? Perché non si è proceduto ad incentivare la
locazione, di tali immobili, a favore di chi vive ancora nelle casette ormai fatiscenti? Ed ancora, perché l’amministrazione non ha mostrato nessuna disponibilità ad accogliere i profughi ed i rifugiati politici che contribuirebbero a frenare lo spopolamento e generare anche un impulso positivo all’economia locale? La politica - conclude Rosario Eremita - richiede coerenza. Le scelte parziali ed a fasi alterne generano perplessità, dubbi ed incertezze”.
vescovo S.E. De Luca. Una decisione positiva che potrebbe dare slancio alla cooperativa Arcobaleno e diventare così un punto di riferimento per l’agricoltura molisana, visto che il suo percorso è iniziato sotto i migliori auspici con i primi risultati, come racconta il Vescovo, all’insegna della qualità dei prodotti raccolti, in particolare i ceci e l'olio. La qualità, come dicono gli esperti, trova la sua origine proprio in quel territorio che qualcuno pensa di trasformare in una piattaforma di cemento e, come tale, definitivamente persa per la produzione di alimenti di qualità e che, è utile ribadirlo, è anche
fonte di occupazione, sicuramente molto di più di quella che offre una stalla industriale, che non ha niente a che vedere con l’agricoltura e il Molise. Il territorio che, non ci stanchiamo di ribadirlo, è, con le sue fondamentali e importanti risorse, il solo grande tesoro del Molise. Il Comitato, alla luce anche di questa dichiarazione, accolta positivamente ai fini dell’obiettivo finale, che è quello di un “No” definitivo del Molise alla stalla di 12.000 manze, continua nella sua azione d’informazione e di coinvolgimento dei cittadini larinesi e molisani. Comitato “No stalla, Sì Molise Bene Comune”
Processo fanghi chimici: legambiente parte civile BASSO MOLISE – E’ iniziato nel Tribunale a Campobasso, dove è stato trasferito il faldone di competenza dell’Antimafia, il processo legato all’inchiesta Open Gates sui presunti sversamenti di fanghi chimici ed industriali nei terreni del basso Molise. Durante la seduta dell’udienza preliminare Legambiente si è costituita parte civile e l’avvocato Pasquale Lollino del Foro di Larino, responsabile del Centro di Azione Giuridica è stato incaricato di tutelare l’Associazione ambientalista.
Conoscere l’olivo: successo per la prima lezione SAN FELICE DEL MOLISE – Grande successo di partecipazione per la prima lezione sulla coltivazione e potatura dell’ulivo, organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’Arsiam. Scopo principale del corso è quello di dimostrare che un’attenta gestione dell’oliveto è in grado di aumentare la produzione in termini quantitativi e di migliorare la qualità del prodotto finale. “Un ringraziamento particolare va all’Arsiam, specialmente al dottor Maurizio Corbo
– si legge nella nota stampa del Consiglio Direttivo della Pro Loco di San Felice - per aver accettato la richiesta di organizzare gli incontri; i tecnici prestano un servizio fondamentale per l’agricoltura e solo tramite la sperimentazione, la divulgazione e la loro consulenza è possibile vedere concreti miglioramenti per la nostra agricoltura che non può continuare ad essere solo sinonimo di fatica e auto-consumo, ma anche di gratificazione e attività economica redditizia”.
Bilancio, Corte dei conti convoca il Comune PORTOCANNONE – Sanzioni in vista per l’amministrazione comunale di Portocannone? Qualche sanzione potrebbe scattare ad opera della Corte dei conti che da alcuni controlli avrebbe scoperto un disavanzo di 274mila euro nel Bilancio 2011. Si sarebbe dovuto discutere del caso in una riunione convocata proprio dai giudici della Corte dei conti ma degli amministratori comunali di maggioranza nessuna traccia.
Assenti il sindaco Luigi Mascio, l’assessore al bilancio, Adamo Gallo, il titolare dell’ufficio ragioneria e il Revisore dei Conti. Forse non avranno ricevuto la convocazione o una dimenticanza, fatto sta che nessuno ha risposto alla chiamata. Ora i giudici contabili hanno a disposizione 30 giorni per decidere possibili sanzioni e in che modo, se effettevimente accertato, come dovrà rientrare del presunto disavanzo.
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9 febbario 2013
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“Il Tribunale di Campobasso, nella persona del Giudice Stefano Calabria, con ordinanza del 21 maggio 2013 emessa nel procedimento n. 342-2012, ha accolto la domanda proposta dal sig. Fabio Muscatelli nei confronti del sig. Angelo Antonio Santagostino ed ha condannato il Santa-
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gostino al pagamento in favore del Muscatelli della somma di euro 20.000.00, oltre interessi legali con decorrenza dal 16 agosto 2011 e fino al saldo, nonché al pagamento delle spese processuali. Il Tribunale ha in particolare accertato che gli articoli pubblicati nell’anno 2011 su “LA
ROTOSTAMPA MOLISE SI RISERVA DI MODIFICARE PAROLE O FRASE RITENUTE POCO IDONEE ALLA PUBBLICAZIONE NELLA SEZIONE DEGLI ANNUNCI
GAZZETTA DEL MOLISE”, giornale venduto gratuitamente ed all’epoca diretto da Angelo Antonio Santagostino il quale scrisse anche personalmente alcuni di tali articoli, sono stati lesivi della reputazione di Fabio Muscatelli perché non hanno informato il lettori, o hanno infor-
mato i lettori in maniera tardiva, parziale ed incompleta, che i provvedimenti di sequestro emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino a carico del Muscatelli erano stati annullati dal Tribunale di Campobasso per mancanza di fondatezza delle accuse”.