ANNO IX - N° 128 - SABATO 9 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Rosario De Matteis
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Rosario De Matteis. Il presidente della Provincia di Campobasso, unitamente alla Giunta, ha provveduto alla decurtazione del 50% della retribuzione di risultato dei dirigenti. Un provvedimento assunto per le difficoltà di cassa dell'Ente ma che serve anche a riequilibrare, seppure in parte, gli squilibri contrattuali rispetto agli stessi dipendenti. In un momento di difficoltà economiche degli enti è impensabile, infatti, procedere ancora a pagare bonus di fine anno e salari accessori ai dirigenti ritenuti troppo esosi.
di Tommasso Di Domenico 1. Un robot non può recar danno a un consigliere né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un consigliere regionale riceva danno. 2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dal Manovratore, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge. 3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. So bene che questa riflessione scatenerà una FATWA nei miei confronti emessa dalla tifoseria da “curva sud”, frequentata, di norma, da nani, ballerine, odalische e Ruby in formato mignon,da lacchè e giullari, da yesman e quacquaraquà, da “consigliori”- consiglieri, da esperti e grandi estimatori di grembiuli,triangoli e compassi. Comincio con un ricordo indelebile, Galileo Galilei, riabilitato dalla Chiesa dopo diversi secoli, Sacco e Vanzetti dopo il loro assassinio da parte dell’inumana ingiustizia degli USA. Il nostro Robot,più Sacco che Vanzetti , è un Robot-politico riabilitato e resettato con i neuroni non ancora collegati, presentatoci in pompa magna dal Camerlengo della sinistra Congrega con la formula classica: Annuntio vobis gaudium magnum;habemus Papam:
Il Tapiro del giorno a Gianmaria Palmieri
Robot
Eminentissimum ac Reverendissimum, restituerentur VincenzoSanctae Roboticae Congregae Em.mo Niro qui sibi nomen imposuit “Ego Dominum” Il nostro ha avuto un colpo di genio, novello Archimede, per non essere attaccato trovando la quadratura del cerchio.Tutto va bene, madama la marchesa, e chi parla male della Marchesa va punito. Ha passato il cerino acceso (come se non avesse altri problemi molto più seri) nelle mani del Presidente che deve provvedere a tutelare l’onorabilità del Consiglio e, quindi, dei consiglieri, come se gli stessi non godessero delle guarentigie oggettive o fossero le classiche tre scimmiette che non sentono, non parlano e non vedono o, peggio ancora, Robot-servi (la fortuna che in C.R. c’é ancora un manipolo di menti libere e pensanti). Il compianto Giulio Andreotti, statista e Belzebù, diceva “a pensar male forse si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.Perciò prima che il boia faccia scendere la ghigliottina ed
Il Tapiro del giorno lo diamo a Gianmaria Palmieri. Il neo Rettore dell'Università del Molise ha inteso nominare nel suo staff anche professori che hanno appoggiato il suo rivale nelle elezioni per la massima carica accademica. Passaggio che ha generato non pochi mugugni tra i professori che lo hanno sostenuto. Dopo che la Regione Molise ha tagliato 22 milioni di euro destinati all'Innovazione e ricerca, mettendo non poco in difficoltà l'Ateneo, la nomina di professori dell'altra parte è captatio benevolentiae nei confronti di Frattura?
eseguire la FATWA, esprimiamo l’ultimo desiderio: una sigaretta ed una speranza. Il Nostro, molto conosciuto nell’ambiente dei rivenditori di Tabacchi, esattori per conto della regione di numerosi balzelli, era l’unico depositario della chiave per accedere alla Conoscenza che andò in stand-by per l’aspettativa “pro eligendo” in Consiglio regionale. Qualcuno si chiederà che è successo durante il periodo di fermo biologico. Difendo “perinde ac cadaver” il garante del Consiglio Regionale che ha avuto il coraggio di apostrofare la giovane donzella Nunzia con un sonoro “come ti permetti, tu non sai chi sono io”, trascinandosi dietro un ingrassato ed un po’ svampito Clemente Mastella. Vuole essere trasparente ma lo è come l’acqua di uno stagno melmoso in Agosto. Chi sono gli assunti nei vari gruppi politici regionali e nelle segreterie particolari? Ci sono i contratti? Vorremmo pubblicarli sbianchettando i riferimenti sensibili nel rispetto della privacy. Non pensa, il Nostro, che questo sia un segnale di trasparenza che i cittadini molisani aspettano? Se ha le palle, le tiri fuori e ne uscirà a testa alta, aldilà del giudizio sulle figure. Non credo che lo farà, ma posso anche sbagliarmi. I giornalisti indagano, censurano, danno consigli, sostituiscono Potenti, difendono paesi e regioni. Giornalisti liberi e un giornale indipendente sono da temere più di mille Kalashnikov.
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9 novembre 2013
Nomine all’Università
Tra i premiati da Palmieri c’è anche
la fratturiana Gilda Antonelli Insediato il nuovo rettore, fatte le nuove nomine. Gianmaria Palmieri ha preso ufficialmente il posto di Cannata il 1 novembre e, come di norma, ha proceduto alla designazione dei docenti nelle nomine di sua competenza. I suoi vice, ossia i prorettori, individuati a seconda settori, in Marco Marchetti, Vincenzo Di Nuoscio, Massimo Franco, Fabio Pilla, Luca Brunese. Nominati anche i consiglieri e i delegati del ret-
tore. Tra questi ultimi spicca, per professionalità ma soprattutto per il suo legame affettivo con il governatore Paolo di Laura Frattura, Gilda Antonelli. Formata la squadra di lavoro, il neo rettore ha individuato il programma da seguire: "Lavoreremo alacremente per salvaguardare tutti i risultati raggiunti in questi anni dall'università, evitando chiusure di facoltà e di sedi, che porterebbero l'Unimol ad essere una sede univer-
sitaria cittadina, quindi più vulnerabile e meno rappresentativa ed autorevole agli occhi dei tavoli nazionali". Ora dunque l’Ateneo potrà tornare a dialogare con la Regione visto che il governatore Frattura, dopo aver tagliato 22milioni provocando lo choc del senato accademico, aveva deciso di chiudere al dialogo fino all’insediamento del nuovo rettore. Ed eccolo arrivato. Ora il dialogo può ripartire?
Molise double-face: assalito da centrali a biomassa, dallo smaltimento illecito di rifiuti e dalla realizzazione di mega-parchi eolici ma ricco di storia, di archeologia, di tradizioni e di paesaggi
Molise duale: patrimonialmente dotato, malamente amministrato Il problema vero sono gli uomini e non le circostanze avverse Il Molise corre il serio rischio della realizzazione di parchi eolici a ridosso di aree archeologiche che risalgono al IV e al V secolo avanti Cristo (Altilia-Saepinum). Una prospettiva che già annovera, purtroppo, una serie di episodi e di insediamenti che preludono ad un progressivo peggioramento. Lo stesso Molise, però, avrebbe la possibilità di manifestarsi in tutta la ricchezza storica, archeologica, paesaggistica e ambientale se fosse opportunamente governato con la volontà di affermarsi puntando su quelle risorse, evitando di cedere a taluni poteri forti che, al contrario, mirano allo sfruttamento e alla dequalificazione socio-economica e ambientale per il loro arricchimento. La dualità tra il Molise che rischia di soccombere al peggio, e il Molise che potrebbe, diversamente, sviluppare correttamente e coerentemente le sue potenzialità storiche e naturali, è il vero problema politico e amministravo e programmatico da risolvere. Il problema si pone in stretta relazione con lo sblocco di 406 milioni di euro stanziati dal governo nazionale per la creazione di “Poli museali di eccellenza” nel Mezzogiorno e il finanziamento di 16 progetti pilota dislocati in Abruzzo, in Basilicata, in Campania, in Calabria, in Puglia e in Sicilia. Dall’elenco mancano, come si può vedere, il Molise e la Sardegna per le quali “si ipotizzano interventi simili per l’avvenire”, senza comunque indicare tempi e modalità. Un’occasione da recuperare. Sempre che la Regione sia in grado di intervenire e di farsi valere con gli interlocutori di Roma sottoponendo al loro giudizio il patrimonio storico, archeologico e paesaggistico di cui dispone. La mancata inclusione del Molise nel novero delle regioni destinatarie dei “Poli museali di eccellenza” è indubbiamente un affronto politico, ma anche una omissione storica, una discriminazione culturale, nonché la dimostrazione che là dove si decide delle sorti territoriali del Paese c’è gente che ignora il valore storico documentale del rinvenimento delle prime tracce di vita in Europa (l’area paleolitica d’Isernia e l’annesso museo); l’area archeologica sannitico-romana di
Altilia-Saepinum del IV secolo avanti Cristo (una delle più belle testimonianze di architettura romana giunta fino ai nostri giorni); l’area archeologica di Pietrabbondante e il teatro italico del V secolo avanti Cristo (unico al mondo con gli schienali anatomici), ancorché unico e rilevante monumento storico nazionale di epoca sannitica; l’area archeologica di San Vincenzo al Volturno, con testimonianze storico-artistiche dell’Alto Medioevo quali gli affreschi della cripta dell’Abate Epifanio, più unici che rari, per periodo e stato di conservazione. Realtà che da sole reggono, eccome, il titolo di un Polo museale d’eccellenza. Non fossero sufficienti questi reperti e queste emergenze, all’elenco delle peculiarità storico-culturali potrebbero essere aggiunti i reperti, le raccolte documentali e le testimonianze storiche e archeologiche sparsi tra Larino, Venafro, Trivento, Agnone, Baranello, Civitacampomarano, Gambatesa, Termoli, Frosolone, Roccavivara, Castropignano, Riccia, Sant’Elia a Pianisi collocati in un insieme ambientale e paesaggistico di assoluta suggestione e identità. Tutto quindi dipende dal grado di conoscenza e di sensibilità di chi oggi rappresenta il Molise e dovrebbe garantirne i diritti nelle strategie nazionali. Ad oggi non risulta che il governo regionale si sia mosso nei confronti del governo nazionale per reclamare l’inclusione del Molise nel piano nazionale dei “Poli museali d’eccellenza”. Nessuna meraviglia, ma grande rammarico, questo sì. Purtroppo, di fronte abbiamo amministratori regionali che per primi non pongono attenzione alla storia del Molise, al patrimonio storico e documentale, all’ambiente, alle tradizioni e al paesaggio, avendo dato, tra l’altro, spazio alla programmazione territoriale in cui si ergono le ipotesi di forni inceneritori, di centrali a biomassa, discariche e cave estrattive a cielo aperto, parchi eolici e impianti fotovoltaici. Per cui, la vera dualità tra un Molise patrimonialmente dotato e un Molise malamente amministrato, è negli uomini e non nelle circostanze. Dardo
L'intervento
Relativismo istituzionale di Nunzia Lattanzio*
Albert Einstain si sarebbe rivoltato al cospetto di taluni scienziati locali, se avesse con loro potuto scambiare qualche s/piacevole battuta su temi quali: il relativismo, la meccanica classica, i campi elettromagnetici ed il concetto spaziotempo. Lo spazio ed il tempo in Molise non sono legati tra loro, anzi trovano valore indipendente nel particolare sistema di riferimento: la Pubblica Amministrazione.In meccanica classica, come è noto, due eventi sono definiti simultanei -in un sistema di riferimento avente pari coordinate temporali- solo nel caso in cui il sistema stesso risulti essere di tipo inerziale. Questa breve introduzione, per non dimenticare quello che accade in Consiglio regionale e nei Gruppi consiliari. Vincenzo Niro, il 2 aprile 2013 ‘simultaneamente’, in violazione patente di Regolamento, Statuto, codici ed altro, attiva 4 funzioni spazio/temporali: OPTO, RINUNCIO, RESTO E COMANDO. Dichiarando “di esercitare, con effetto immediato, l’opzione a favore della lista regionale Il Molise di Tutti (listino)” OPTA, e nel contempo decade da quella provinciale ‘Udeur Popolari’ (proporzionale), quindi RINUNCIA. Simultaneamente “precisa, comunque, di rimanere nel gruppo Udeur Popolari”, ovvero RESTA, “del quale dichiara di essere Capogruppo”, e quindi COMANDA.Credo che a tanta mala scienza non si possa e debba aggiungere altro. Una formula però viene spontanea: O+R+R+C=ZERO Politico.Per quanto poi attiene l’incompatibilità ed il cumulo delle funzioni, attendo risposte dal Presidente della Regione Molise, dai Colleghi Consiglieri, dalla Struttura e da tutti gli Organi competenti aditi. Questione delicata, di legalità violata, che mi auguro non determini un ritorno de Le Iene nel nostro Molise. *Consigliere regionale
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9 novembre 2013
Progetto Granmanze? Una bomba ecologica Il sottosegretario di Stato si oppone all’iniziativa spalleggiata dal senatore del Pd se non produce rilancio del territorio CAMPOBASSO. Nuova conferenza stampa del sottosegretario di Stato, la pidiellina Sabrina De Camillis. Stavolta però qualcosa di nuovo è accaduto. A margine dell’appuntamento istituzionale l’esponente del Pdl ha finalmente accettato di rispondere a domande che coinvolgono il suo Molise. E l’attenzione, partendo dai rifiuti tossici e dalle dichiarazioni del pentito di mafia Carmine Schiavone, hanno di fatto tirato in ballo anche l’altra grande questione: le 12mila manze per la mega stalla da impiantare in Molise per far guadagnare il Nord Italia. “ Vogliamo che la nostra terra resti pulita. Una cosa è certa: non possiamo consentire che il nostro territorio continui ad essere terra di conquista. Quindi dobbiamo stare molto attenti alle iniziative che ci vengono vendute come iniziative di sviluppo e magari poi ci lasceranno in eredità problemi enormi”. La domanda era d’obbligo: si riferisce alle Granmanze? “Anche” sottolinea il sottosegretario di Stato che, ammette, sul progetto sta ancora aspettando che il ministro all’Agricoltura (De Girolamo) risponda ad una sua nota in cui chiede maggiori delucidazioni visto l’alone di mistero che coinvolge l’iniziativa di cui si è fatto portatore il senatore del Pd Roberto Ruta. “Sul progetto ci sono questioni ancora non molto chiare. Ritengo che avere un insediamento di 12mila manze non possa essere avvolto dal mistero”. De Camillis ammette: “La nostra idea –evidentemente del Pdl non del Pd (anche se la grosse Koalition nazionale produce confusione anche in loco) - di sviluppo del territorio mal coincide con l’ospitalità di 12mila capi di bestiame messi tutti insieme”. Insomma, così come viene prospettato l’insediamento “sarebbe una vera bomba ecologica”. L’opposizione dell’onorevole del Pdl non è a prescindere. “Il nostro Psr prevede 12mila capi in tutta la Regione. Allora io dico benissimo, vogliamo ripopolare il patrimonio zootecnico? Percorriamo la statale 87, ci sono strutture di
“Un conto è recuperare il patrimonio zootecnico altro è mettere a rischio aziende vinicole e olearie molisane che sono sul mercato internazionale”
stalle vuote finanziate con il Psr e facciamo in modo di rimettere quegli agricoltori in condizioni di riguadagnare con la zootecnia. Quindi ripopoliamo il patrimonio zootecnico ma non facciamo una bomba di cacca nel basso Molise. . Io ho sempre pensato che l’area del basso Molise deve continuare a spingere su un turismo di qualità che miri alla valorizzazione della qualità del proprio mare e per quanto riguarda il settore agroalimentare o sempre pensato ad una filiera di qualità che punti all’olio, al vino, a ciò che alcuni imprenditori molisani sono riusciti a mettere sul mercato anche internazionale. Non riesco a capire come possa essere compatibile quel tipo di insediamento con quello che abbiamo sempre pensato con lo sviluppo del territorio. Allora forse sarebbe il caso di chiamare la società interessata e dire: distribuiamo le 12mila manze su tutto il territorio coinvolgendo i nostri imprenditori agricoli mettendoli in condizioni di riguadagnare perché stanno davvero con l’acqua alla gola e non li prendiamo con l’acqua alla gola per la vendita dei loro territori”. Per non parlare poi del problema dei nitrati e degli antibiotici. Un aspetto, quest’ultimo, che “fa drizzare i capelli” all’assessore Facciolla che esclude qualunque forma di problema. Già, perché pubblicare i dati di uno studio americano in cui si evidenzia che la popolazione che vive nei pressi di allevamenti intensivi diventa immune agli antibiotici (problema che si aggrava perché coinvolge i bambini), davvero da far drizzare i capelli. Ma intanto anche su questo aspetto nessuno ne sa nulla. E sul fatto che gli affari imprenditoriali di una società privata (Rancho Granmanze s.r.l.) piazzi una mega stalla in Molise vengano discussi tra politica locale e Ministero? “Evidentemente ci sono in ballo finanziamenti pubblici” ipotizza il sottosegretario di Stato. Infine c’è la questione della trasformazione delle deiezioni in energia. “Mi chiedo: chi ci guadagnerà da questo settore?”. La trasformazione, secondo notizie ufficiose, avverrà in Basilicata quindi, secondo i sostenitori del progetto Granmanze, l’unica forma di inquinamento si avrebbe con il trasporto dal Molise alla Basilicata. “Ma siamo davvero sicuri che non ci saranno centrali in Molise?”. giorug
Sabrina vola da falca e Ulisse attende la fine della cassa integrazione Scrive assiduamente sul social network ma pare non risponda al telefono dei suoi colleghi di partito. Ulisse Di Giacomo, che sta nel Pdl se questo non è di Berlusconi, pare si renda irreperibile ai big del partito. Forse dipenderà dalle posizioni interne? Già, perché ad esempio, se sul telefonino appare il numero di Sabrina De Camillis, pare che Di Giacomo abbia grosse difficoltà a cliccare sul pulsantino verde per pronunciare la fatidica parolina: pronto. Il sottosegretario di Stato si sta ancora chiedendo mai, ma forse l’ex coordinatore regionale del Pdl, che potrebbe tornare a fare il senatore se toglie il disturbo Silvio Berlusconi, quando squillava il telefono era impegnato a chiedersi, insieme a quel ei fu il nemico Gianfranco Vitagliano, fratello d’Italia, come mai la nostra avesse sottoscritto la mozione a favore di Alfano e quella a favore di Berlusconi. Il forte dubbio assaliva entrambi durante la notte: tra falchi e colombe, dove posizionare l’usignuolo De Camillis? E l’usignuolo finalmente ha risposto: lei è una falca. A modo suo. Sta con Berlusconi. Sì, proprio con Silvio. Con la speranza però che Alfano e gli altri non lascino la barca. E allora Sabrina stanne certa: elimina il numero di Di Giacomo perché lui, con uno che non ha i requisiti morali per stare seduto in Senato, su una poltrona che potrebbe essere sua, non ci starà mai. Piuttosto continuerà a cercare Itaca. Però un merito il senatore in cassa integrazione ce l’ha: quello di aver detto a Frattura di lasciare la poltrona. Anche se il grido non è arrivato. I.C.
Vincenzo, sei tu il portaborse? No, no. Assolutamente Ma l’assessore regionale Facciolla presenta il contratto dai punti giuridicamente oscuri CAMPOBASSO. Ci perdonerà l’assessore Facciolla se malignamente ci si è permessi di prendere in considerazione, come testata giornalistica, alcune osservazioni avanzate da un commercialista molisano. Si. Perché dopo la trasmissione Le Iene, i molisani hanno concentrato l’attenzione sulla classe politica molisana studiandone tutti i movimenti e pesando ogni singola di ogni intervista. Soprattutto in rapporto ai soldi che percepiscono e ai contratti per l’utilizzo del fondo dei portaborse. Quei famosi 2.451 euro che i consiglieri potevano utilizzare per assumere il portaborse ma che, per prassi, spesso e volentieri intascano al di là della loro già cospicua indennità. A differenza degli altri colleghi, a Facciolla va il merito di aver fatto prendere visione a Telemolise del contratto ex articolo 7 fatto al suo portaborseVincenzo. Proprio a quelVincenzo che nel servizio delle Iene risponde a telefono: “No, no. Assolutamente”. Facciolla insiste: certo che è lui il mio portaborse. Il social network impazza, per le strade dei comuni molisani quel “no, no.Assolutamente” diventa un tormentone. E Facciolla dimostra, nero su bianco, che il contratto c’é. Esiste. Porta la data del 29 luglio 2013, quattro giorni dopo l’adeguamento della Regione al decreto Monti (che però non prevede l’uso dell’articolo 7) ed è scaduto il 30 ottobre.Azzo? Il giorno dopo la venuta delle Iene a Palazzo Moffa. Ma il contratto di Vinceno, secondo qualche commercialista,“evidenzia aspetti giuridici” anomali. Per dirimere la controversia, in verità, solo l’Ispettorato del Lavoro potrebbe sciogliere i dubbi. Intanto questi esistono. Tecnicamente almeno.“La collaborazione prevista dalla riforma Fornero – ci spie-
gano i tecnici – prevede il co.co.pro con un progetto e obbligo di ritenuta Irpef e iscrizione alla gestione separata Inps (articolo 61, comma 1, dlgs 276/2003), oppure il mini co.co.co. per collaborazione autonoma, con il limite reddito di 5mila euro ed il limite di giornate lavorative di 30 giorni. Sempre obbligata è la ritenuta Irpef e la gestione separata Inps”. Entrambe le ipotesi non sono riconducibili al contratto di Vincenzo fornito dall’assessore Facciolla. In questo caso, spiega il commercialista, “la prestazione occasionale é regolata dall'articolo 61 della legge Fornero e dall'aricolo.4 della Legge n.30, secondo cui i requisiti fondamentali sono: Durata complessiva non superiore nell'anno solare, a 30 giorni con lo stesso committente (il contratto di Vincenzo (29 luglio – 30 ottobre) è di più mesi). Il compenso complessivo annuo che il prestatore (Vincenzo) percepisce dallo stesso committente (Facciolla) non può superare i 5 mila
(il contratto di Vincenzo, a detta dell’assessore, sembra essere maggiore). Nel caso questi requisiti vengano meno, non si parlerà più di una prestazione occasionale ma di un contratto a progetto; in questo caso vi è l'obbligo di iscrizione e versamento di contribuzione Inps. La prestazione occasionale, può avvenire anche tra privati, e al momento del pagamento si elaborerà una ricevuta senza ritenuta d'acconto in quanto la persona fisica non è sostituto d'imposta. Il prestatore dovrà indicare in dichiarazione i compensi percepiti quale reddito diverso e pagarci le proprie imposte; nel contratto di Vincenzo si legge, invece, che Facciolla - cittadino privato - procede con la ritenuta di acconto. A conclusione sembra potersi dire che nel contratto di Facciolla non è chiaro che tipo di collaborazione ci sia con Vincenzo, in quanto il periodo e' superiore a 30 giorni, il compenso non si legge (ma Facciolla ha dichiarato che gli ha pagato più di quello che la regione gli ha erogato e quindi presumibilmente più di 5.000 euro) ed inoltre, al punto 8 del contratto, scrive che “i compensi saranno assoggettati a ritenuta d'acconto e a ritenute previdenziali”. Impossibile - afferma il commercialista - se la prestazione è tra persone fisiche”. Finite qui le anomalie? No. Rimane il timbro dell’ufficio postale sul contratto di Vincenzo sulla prima pagina. “Le poste usano già da molti anni imprimere la data certa mediante timbro applicato su tutte le pagine con dicitura che è stata richiesta "apposizione di data certa". Aspetto che, sul contratto fornito da Facciolla, manca. Quindi? red.pol.
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9 novembre 2013
"Pro Loco, sentinelle dei valori" Il consigliere Lattanzio presenta con Totaro una proposta di legge CAMPOBASSO. "Tra qualche giorno, sarà portata all'attenzione della IV Commissione consiliare la proposta di legge, a firma mia e del collega Francesco Totaro, per le Modifiche alla disciplina sull'organizzazione, i compiti ed il finanziamento delle Pro-Loco, sinora regolamentate dalla L.R. 18 luglio 1977, n. 20, già ritoccata da altri interventi legislativi". Così Nunzia Lattanzio che ritiene importante dare organicità agli interventi per le Pro Loco. Tra le più rilevanti novità , la possibile riduzione dei costi per la costituzione delle Pro-Loco e per gli aggiornamenti o le eventuali modifiche al relativo statuto: non sarà più obbligatorio il ricorso all'atto pubblico, ma potrà valere anche la semplice scrittura privata registrata. Ottenuto il giusto consenso, nel Consiglio di Amministrazione, al posto dei Consiglieri comunali previsti dalla normativa vigente, siederanno il sindaco o un suo delegato, con facoltà di voto consultivo, segnando così il passaggio da una realtà verticistica ad una fondata sulla condivisione e sulla fattiva collaborazione. Detta modifica consentirà l'iscrizione delle Pro-Loco al Re-
gistro Volontariato Nazionale di cui alla L. 383/2000, con tutti i conseguenti benefici. In caso di scioglimento, cessazione o estinzione delle associazioni, seguirà la obbligatoria devoluzione del patrimonio residuo a fini di utilità sociale, come già previsto dalla normativa nazionale. Il testo interviene anche per il formale riconoscimento dell'UNPLI - che oggi conta ben 78 Pro-Loco affiliate molisane- articolata nel Comitato Regionale del Molise e dei Comitati Provinciali, sia quale organismo di consulenza e di assistenza tecnico-amministrativa per il coordinamento delle attività , sia quale soggetto attivamente coinvolto nella promozione turistica e nella valorizzazione territoriale del nostro Molise. Il Comitato Regionale UNPLI, con la presentazione di un programma di attività idoneo a valorizzare il ruolo stesso delle associazioni, a migliorare le capacità organizzative ed operative, a garantire il necessario supporto tecnico-amministrativo, nonchè il coordinamento con le iniziative regionali ed i programmi dell'Unione europea, potrà beneficiare di un contributo annuo regionale.
Il nuovo testo di legge è stato da noi elaborato per rendere il giusto tributo alle sentinelle della cultura e dei valori del territorio molisano, â sentinelle operose anche in tempi bui nella promozione e difesa delle risorse locali e delle tradizioni culturali: perchè il Molise non svanisca al cospetto dei grandi itinerari.
L'intervento
Rifiuti tossici e radioattivi in Molise: un segreto istruttorio che seppellisce un danno generazionale
di Domenico Angelone* Dopo la pubblicazione su tutti i quotidiani regionali e nazionali delle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, rilasciata addirittura nel 1997, e che riguardano il seppellimento di rifiuti pericolosi e radioattivi anche in molte aree del Molise, tante voci si sono sollevate a riguardo, finora silenti e indifferenti alle serie perplessità manifestate da molto tempo da organizzazioni di cittadini e dalla comunità scientifica, circa l’oasi felice che la nostra regione era chiamata a rappresentare. E così, a distanza di sedici anni dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, pericolosi e inquietanti interrogativi si pongono su quali eventuali veleni potrebbe nascondere il sottosuolo, che fin da oltre vent’anni potrebbero aver contaminato irrimediabilmente suolo, acque superficiali, acque sotterranee e bacini. Per far luce sul fenomeno sono stati posti in essere (Regione Molise e Procure della Repubblica) i primi atti, ovvero l’istituzione
di un gruppo di lavoro per individuare le aree del territorio teatro di sversamento dei rifiuti pericolosi, la costituzione di Comitati di difesa della salute pubblica, il coinvolgimento di esperti in salute, tecnici di enti e strutture regionali, ipotesi di indagini strumentali. Si è parlato di campionamento e di monitoraggio di falde acquifere e del suolo, di accertamenti sulla tossicità dei terreni, di indagini per accertare la precisa allocazione dei rifiuti. Si è parlato e si parla ancora tanto, ma l’unica certezza è che la preoccupazione è alta ed è legittima, anche perché gli ambiti investiti sono molteplici: aria, acqua, suolo, sottosuolo e quindi salute. Non è nostra volontà entrare nel merito del perché la Commissione Parlamentare d'inchiesta abbia tolto il segreto sulle rivelazioni del pentito solo dopo 16 anni, ma ove tali rivelazioni fossero attendibili si configurerebbe un danno ambientale di tale entità da poter essere definito generazionale. Si registrerebbe, cioè, una contaminazione
globale, dovuta all’immissione nel suolo di sostanze tossiche e persistenti, ancor peggio radioattive, che con il tempo avrebbero alterato l’ecosistema suolo con conseguenti perdita di biodiversità (fino alla sterilità) ed introduzione di sostanze nocive e cancerose nella catena alimentare. L’ordine dei Geologi del Molise assume il dovere morale di esporre con forza la preoccupazione riguardo le azioni di campionamento che saranno messe in opera sui suoli e sulle acque, il cui esito negativo non escluderebbe in via automatica la contaminazione. È ormai materia consolidata quella che considera le tecniche di campionamento indissolubili con la caratterizzazione ambientale; la critica metodologica è già stata affrontata a livello internazionale ed è stata ritenuta assolutamente inefficace in mezzi estremamente porosi a granulometrie particolari. In senso generale, sia la valutazione dei rischi radiologici che quella derivante dallo stoccaggio incontrollato di rifiuti tossici e no-
civi, e dalla conseguente diffusione di radionuclidi, di metalli pesanti o di altro materiale classificato come lesivo per la salute umana, costituisce un processo complesso che richiede approcci multidisciplinari e studi approfonditi. La conoscenza assoluta delle vie di migrazione dei fluidi nella formazione geologica ospitante, per l’eventuale presenza di intercalazioni sedimentarie a granulometria più grossolana o alla eventuale presenza di materiali a bassa permeabilità, lega in maniera indissolubile il fenomeno alla conoscenza geologica, geomorfologica ed idrogeologica delle aree. Il prolungato tempo di esposizione rende ancora maggiore il rischio che la contaminazione abbia raggiunto aree solo nominalmente salubri, e conseguentemente possa avere interessato corpi idrici sotterranei e superficiali anche distanti dal sito di sotterramento. Per questi motivi la valutazione del rischio associato all’agente inquinante non può prescindere dalla natura dei terreni che lo ha ospitato, e questo vale per tutti i tipi di rifiuti siano essi radioattivi che tossici sversati nel sottosuolo in maniera incontrollata, mediante una azione di lettura del territorio, di valutazione dei mutamenti naturali attraverso l'evoluzione delle evidenze geomorfologiche, di approntamento di un piano di caratterizzazione, di previsione di una campagna di indagini, di bonifica e di monitoraggio, commisurato all’entità del problema. Con tante perplessità e con immensa preoccupazione la comunità geologica regionale esprime la necessità di procedere in maniera tempestiva e mirata, avulsa dalle ampollose lungaggini burocratiche a cui spesso si assiste con rassegnazione. L’impiego di tecnologie atte a rilevare, su tutto il territorio molisano 1) aree che presentino anomalie morfologiche, legate alla rimozione di terreno, 2) termiche, generalmente associate ad un rilascio energetico per decadimento radioattivo (termofotocamere), 3) presenza di metalli pesanti (misure magnetometriche) può costituire la prima azione di screening ambientale. L’invito agli Enti preposti è quello di valutare la necessità di riconoscere il fenomeno come un vero e proprio stato di calamità naturale addirittura maggiormente devastante di quelli a cui la natura ci ha abituato negli ultimi decenni, quale reazione alla mancanza di coscienza dell’essere umano. *Presidente Ordine Geologi
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9 novembre 2013
"Guai a risparmiare nell’assistenza al diabete" Così Simonetta Di Vincenzo, coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete in Molise CAMPOBASSO. “Una regione piccola con problemi grandi, soprattutto nell’assistenza alla persona con diabete”, così Simonetta Di Vincenzo, Coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete definisce la situazione contro la quale si cercherà di “In Molise, dove manca perfino il Piano Sanitario Regionale, ci accontenteremmo di obiettivi più elementari. Per esempio rendere omogenee le modalità di cura e di assistenza, garantire un presidio diabetologico nelle città che ne sono sprovviste, aumentare le risorse delle Diabetologie sul territorio, riprendere le fila di un rapporto con i Medici di Medicina Generale dopo il fallimento dei progetti di gestione integrata, erogare in modo appropriato e con un iter razionale presidi e farmaci”, spiega la Di Vincenzo, diabetologa presso l'ospedale Cardarelli di Campobasso. Nel corso della Giornata Mondiale del Diabete 2013 verrà proposto alle persone interessate di firmare una cartolina da inviare all'Assessore alla Politiche Sanitarie nonché Commissario ad acta e Presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, affinché il governo regionale faccia la sua parte per affiancare chi già si sta muovendo nella prevenzione e nella gestione del diabete. “I conti della sanità in Molise sono in dissesto è vero, ma tagliare
sul diabete è il modo migliore per allargare questa voragine. Una persona che non segue il suo diabete perché non ha le informazioni necessarie o non riesce ad accedere alle cure appropriate, si ricovera più spesso a causa del diabete (quasi un molisano su 100, ogni anno va in ospedale con il diabete quale prima diagnosi). Per non parlare delle conseguenze del diabete gravi e costosissime da curare: infarti, ictus, problemi alla vista, ai reni e ai piedi. Non è certo il caso di risparmiare sull’assistenza alla persona con diabete, anzi direi che è il caso d’investire”, commenta la Coordinatrice della Giornata Mondiale del Diabete. In un panorama buio ci sono alcuni pilastri da cui partire, un’Unità di Diabetologia centro di riconosciuta eccellenza a livello nazionale a Campobasso e un associazionismo attivo sia in ospedale sia nel territorio. “Qualcosa si sta muovendo in Molise, anche se lentamente: è partito un piano di prevenzione sul territorio, si farà di più per quel che riguarda la diagnosi del diabete, abbiamo percorsi di eccellenza nel piede diabetico”, conclude Simonetta Di Vincenzo, “dobbiamo però far sentire alle istituzioni che il problema è sentito dalla popolazione e che le persone con diabete in Molise meritano una assistenza non diversa dai cittadini di altre regioni d'Italia”.
Granmanze, un progetto industriale che non ha niente a che vedere con l'agricoltura e il modello di sviluppo molise A Ururi la sala delle Acl era piena di cittadini attenti al secndo incontro informativo sulle 2GranManze” e relativo impatto ambientale sul territorio, promosso dall’associazione “Ergo Sum”.Ne hanno parlato Rossano Pazzagli, preside del corso di laurea in Scienze Turistiche Università del Molise sede di Termoli, e, con me, Antonio De Lellis del Comitato “No Stalla, sì Molise Bene Comune”. Dopo il saluto del Sindaco di Ururi e del Presidente dell’Associazione “Ergo Sum”, è intervenuto Antonio De Lellis che ha rappresentato il quadro drammatico della situazione dei danni che i molisani stanno pagando con la propria salute a causa d’insediamenti d’industrie pericolose nel nucleo industriale di Termoli, di discariche di rifiuti velenosi e d’incauta azione di prevenzione e controllo degli organi preposti. Quindi Pazzagli ha iniziato parlando del valore del territorio e delle sue risorse, che ogni cittadino dovrebbe conoscere per apprezzarle, difenderle, tutelarle e valorizzarle. In questo senso l’idea di far calare nel Molise un impianto industriale, impropriamente chiamato stalla, che non ha niente a che vedere con l’agricoltura, ma che è da considerare – come dice il professore Battaglia in un suo libro pubblicato qualche anno fa- una vera e propria “industria ospedaliera della carne”. Proseguendo, il professore Pazzagli ha detto che solo difendendo questi territori e questi settori dagli assalti di un sistema in profonda crisi, è possibile mettere in piedi un nuovo modello di
sviluppo. E questo, per una regione come il Molise, così fortemente segnata dall’agricoltura e dalla ruralità, cioè da una “arretratezza” che, oggi, è il futuro e, quindi, la sua fortuna, vuol dire continuità. Ecco che la soluzione della presenza o meno di questa industria, che non passa inosservata per le riflessioni che essa pone con i suoi grandi numeri, esagerati e, come tali, insopportabili per il piccolo Molise, decisiva per il futuro del territorio e delle risorse del Molise, non può essere quella dei pareri affidati a tecnici, ma di sapere se il tipo di sviluppo in atto serve a costruire il futuro del Molise. O, se serve l’industria che è stata proposta, del tutto estranea, lontana dalla storia e dalla cultura, dai valori e dalle risorse di questo nostro territorio. E ciò è possibile solo se sono coinvolti i protagonisti di questa decisione, i molisani, le istituzioni, in primo luogo i comuni che non possono rimanere esclusi e, meglio ancora, non si possono esimere dal loro dovere di contribuire alla programmazione del loro territorio e del Molise. Si tratta – è quello che ho cercato di dire nel mio intervento – di capire se si vuole interrompere un percorso, quello dell’agroalimentare, avviato cinquant’anni fa che, pur tra luci e ombre, ha prodotto risultati che solo ultimamente cominciano a essere visibili e percepiti grazie ai successi che vanno ottenendo sui mercati nazionale e internazionale. Basti pensare ai comparti più importanti, come quello viticolo e olivicolo, e alla presenza di tante nuove
aziende, in mano a giovani imprenditori, che hanno mostrato di stare bene a fianco di quelle più tradizionali, presenti, e in gran numero, proprio all’interno o nelle vicinanze dell’area indicata dal progetto del Comune di San Martino in Pensilis, che non ancora si sa da chi è stata messa a disposizione. In pratica il territorio a più forte vocazione agricola e agroalimentare, quello che parte da Rotello-Montelongo, Montorio nei Frentani, Larino e scende verso Ururi - Guglionesi- Termoli – Portocannone e Campomarino. Il quadrato del cibo di qualità che qualcuno vuole mettere nelle mani di una Srl che vede protagonista la Granarolo per il 10%, insieme con gli allevatori della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Banca intesa San Paolo e altri ancora per un capitale di 10 mila euro che dovrebbe attivare e gestire un progetto di oltre 24 milioni di euro. Nessuno può pensare che la grande stalla, una volta realizzata, tutto rimarrà come prima e ci sarà la continuazione di un percorso che, invece, verrà drasticamente interrotto per fare posto a un’industria o, se volete, un pensionato di piccole e giovani manze che sosterranno nel Molise il tempo necessario per crescere ed essere ingravidate, prima di ripartire per gli allevamenti prima indicati e produrre latte per la Granarolo che vuole, così, diventare leader incontrastata di un mercato volatile qual è quello del latte. Un aspetto, questo, che sarà ancor più rimarcato dall’azzeramento delle quote
latte. Non si può non dire che questa industria apre a un nuovo percorso che, però, è quello che mette ai margini proprio l’agricoltura e la zootecnia, crea rischi di sopravvivenza delle nostre aziende e azzera i sacrifici di tanti produttori e trasformatori (compresi quelli dell’Alto Molise) che credono nel loro lavoro e che in esso hanno riposto grandi speranze per il futuro dei propri figli e dello stesso Molise. Diventa fondamentale lo strumento della programmazione. Uno strumento indispensabile che la Regione si deve dare per poi metterlo a disposizione dei protagonisti, sapendo che esso ha bisogno, ancor più del passato di una strategia di marketing che guardi al mercato, essenziale per vincere con la qualità e la professionalità, sapendo che solo dal mercato il produttore ottiene quel valore aggiunto che oggi non ha. Un modello di sviluppo Molise, di grande attualità, che è il vestito giusto per il nostro territorio, che, così, può diventare un esempio anche per altre Regioni, soprattutto del Sud, che non hanno altre scelte se non quelle che sanno di colonizzazione e, se è così, di appropriazione indebita del tesoro che il Molise ha, appunto il territorio. La risorsa delle risorse, con la sua agricoltura e la sua zootecnia, la sua ruralità, i suoi paesaggi e i suoi ambienti, la sua storia e la sua cultura, le sue antiche, notevoli e diffuse tradizioni, che, nell’insieme, ben si adattano a un altro sviluppo sempre più decisivo per il futuro del Molise e dell’Italia, il turismo. Pasquale Di Lena
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Campobasso
9 novembre 2013
Altro colpo basso alla speranza di rimettere in moto la microeconomia.
Campobasso è fuori dalla short list della Zona franca urbana Dei 50 milioni di euro del ministero dello Sviluppo economico stanziati nel 2009 in favore delle zone franche urbane (Zfu), il comune di Campobasso non ne avrà neanche uno, nonostante sia stato reinserito nell’elenco stilato dalla stesso ministero, regione per regione. La mano lesta (e pesante) di Mario Monti, il primo ministro italiano che dicono abbia salvato il Paese dal baratro del fallimento, è stata implacabile nell’eliminarci. Lesta e implacabile, a danno delle realtà economiche, politiche e amministrative di scarso rilievo. Di ciò dovrà prendere atto il governo regionale in carica, in aggiunta alle tante altre delusioni che lo riguarderanno ogni qualvolta vorrà far valere le sue buone ragioni e quelle dei molisani a confronto con realtà coperte da maggiore prestigio e da maggiore capacità di farsi valere. Il rammarico per l’esclusione è del sindaco Di Bartolomeo, che sperava di creare fermento nel settore
Ceduto il passo a città con un maggior indice di disagio socio-economico Politicamente contiamo poco
delle microimprese, in quanto destinatario di sostanziali vantaggi economici. Tra cui, ad esempio, le agevolazioni fiscali e previdenziali quali l'esenzione totale dalle imposte sui redditi per i primi cinque anni, dal sesto al decimo anno a un'esenzione del 60%, per l'undicesimo e dodi-
Scuola di Formazione Socio-Politica “Beato Toniolo”
“La Persona per la Pace”
Campobasso. Scuola di Formazione Socio –Politica. Martedì 12 novembre alle ore 17,30 presso la Sala Convegni “Celestino V” di Campobasso inizia la serie di incontri dell’anno formativo Socio –Politico (2013-2014) della scuola “ Beato G. Toniolo” di Campobasso organizzati dall’Arcidiocesi Campobasso-Bojano.Aprirà il primo incontro di formazione S.E. Mons. GianCarlo Bregantini, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano sul tema “Fede e bene comune, Capitolo IV della Lumen Fidei”. Dopo il saluto di Don Fabio Di Tommaso, Direttore Scuola Teologico-Pastorale “San PietroCelestino” terranno una relazione Ylenia Fiorenza, Filosofa e Paolo Mitri,Vice Direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e Lavoro. L’avvio della Scuola di formazione socio-politica “Beato G. Toniolo” si colloca nel contesto del Triennio pastorale indetto dall’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano e si pone come obiettivo quello di creare un “laboratorio” formativo attorno al tema “La Persona per la Pace”, capace di fornire orientamenti, approfondimenti ed esperienze utili, partendo, nello specifico quest’anno, dalle indicazioni illuminanti della Pacem in Terris di Giovanni XXIII. La viva consapevolezza che l'impegno cattolico attento e a servizio della persona per la sua crescita integrale porterà a realizzare momenti d’incontro e di dibattito su tematiche attuali per richiamare la responsabilità di tutti, laici e consacrati, a possibili trasformazioni sociali e politiche del territorio. Con lo sguardo fiducioso al presente e alle porte del domani, il Bene comune ha qualcosa da restituire al mondo di oggi: Speranza, Valori e Ripresa. Al centro dell’esperienza cristiana c’è la Luce della Fede che ognuno riceve per seminarla nella società umana, nella vita pubblica e nelle relazioni fondamentali dell’esistenza, correlando Pace, Giustizia,Verità e Carità. “Dietro il velo dell'indifferenza c'è nel cuore di ogni uomo una volontà di vita fraterna e una sete di giustizia e di pace che si devono far fiorire”.
cesimo anno del 40% e del 20% per i successivi due anni per le nuove attività avviate nell’ambito delle Zfu, ed altri incentivi ancora. L’individuazione della zona franca urbana e la candidatura al finanziamento risalgono alla gestione amministrativa di Peppe Di Fabio, il sindaco che più di
ogni altro ha sottoscritto programmi, accordi e sperimentazioni territoriali andati a vuoto. In ordine di tempo, va annoverato questo delle zone franche urbane. Sfumano così le attese che pure si erano generate nelle microimprese e nelle micro attività (commerciali, artigianali e di
servizio) della fascia urbana compresa tra Via Garibaldi, Fontana Vecchia, e Via Mazzini, un’area contraddistinta da un chiaro disagio socio-economico, in quanto sostanzialmente marginale. La delibera dello Sviluppo economico, incaricato della selezione, parla chiaro: Campobasso ha dovuto cedere il passo a città con un maggior indice di disagio socio-economico che si sono rivelate essere, tra le altre, Catania, Torre Annunziata, Napoli, Taranto, Cagliari, Benevento, Gela, Mondragone, Sora e Velletri.
Medaglia alla famiglia Pistilli “La memoria più del ricordo è il fondamento di questo riconoscimento”. Queste le parole con le quali il ministro della Difesa Mario Mauro ha accompagnato la consegna della Medaglia commemorativa al Comune di Campobasso per il contributo offerto durante la Prima guerra mondiale dalla famiglia Pistilli, che nel conflitto perse tre fratelli: Angiolo, Carlo e Silvio. “Lo Stato - ha detto il Ministro ricordando le gesta dei tre Caduti - riconosce il sacrificio dei propri figli che hanno dato il loro sangue per la Patria e per l’Unità d’Italia”. Alla cerimonia - che si è svolta a Palazzo Baracchini, sede del Dicastero - era presente anche il pronipote dei fratelli Pistilli, Giorgio Fidelbo. Il sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo, nel ricevere la medaglia commemorativa ha portato alla Difesa il saluto e il ringraziamento della sua Città. L’iniziativa venne istituita nell’ambito dei programmi legati alle celebrazioni del 150° anniver-
sario dell’Unità d’Italia, per ricordare come la Grande Guerra fu per gli Italiani la prima vera prova collettiva, nella quale seppero dimostrare l’orgoglio di appartenere ad un unico Stato, ad un unico popolo, identificandosi nelle stesse radici, nella stessa lingua e negli stessi valori. Valori comuni che sono tuttora patrimonio delle nostre Forze Armate, simbolo di coesione ed unità nazionale.
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Campobasso
9 novembre 2013
Proposto dal Pd in applicazione del decreto legge del governo sulle misure urgenti per la crescita del Paese.
Un “Piano città” per illudere ancora Immediata canteriabilità degli interventi; capacità di coinvolgere oltre al Comune, quale promotore delle iniziative, soggetti e finanziamenti privati; ridurre la tensione abitativa in linea con i processi di marginalizzazione e di degrado sociale in atto; migliorare le infrastrutture per migliorare la qualità urbana e contenere l’invasione del cemento. Abbiamo elencato i punti di un ipotetico “Piano città” immaginato dal gruppo del Pd a Palazzo san Giorgio in relazione all’articolo 12 del Decreto legge del 22 giugno 2012, numero 83, sulle misure urgenti che il Governo di Roma ha adottato “per la crescita del Paese”. Come? In che modo? Con il risanamento e la riqualificazione, appunto, di aree particolarmente degradate. Un problema che riguarda indifferentemente le megalopoli e i piccoli centri urbani. Infatti, l’Italia è un susseguirsi immane di degradi: urbanistici e sociali. Metterci mano per tornare ad una dignità di nazione largamente perduta, è un obiettivo interessante. Venendo a noi, possiamo dire che Campobasso è un campionario di aree urbane degradate: dal borgo medioevale al centro murattiano, ai quartieri (vecchi e nuovi) e all’estrema periferia: una concatenazione di caos edilizio e assenza di servizi sociali: dal borgo medioevale al centro murattiano, ai quartieri (vecchi e nuovi) e alla periferia.
Il Consiglio provinciale riaccende un faro sul sito chiamato “Guglionesi II” inserito nella lista nera delle zone tossiche nazionali. L’argomento è approdato in Consiglio attraverso un ordine del giorno presentato da Micaela Fanelli e votato all’unanimità dei presenti. La richiesta di attivazione e di soluzione definitiva del problema invocata dall’assise provinciale nasce dalla disposizione ministeriale con cui nel gennaio del 2013 il sito è stato escluso dai siti inquinati di interesse nazionale. Provvedimento a cui la Regione Molise non si è opposta determinando, di fatto, il blocco dei lavori della messa in sicurezza del territorio basso molisano iniziati nel 2004 e mai
Il precedente del 1998 non aiuta a credere nella capacità degli amministratori di saper cogliere le occasioni favorevoli Cogliere l’occasione offerta dal Decreto legge sopramenzionato sarebbe un terno al lotto. Ma bisognerebbe dimostrare che Campobasso è un’area urbana particolarmente degradata. Si potrebbe oggettivamente tentare. Antonio Battista, capogruppo del Pd, ha disegnato la sua ipotesi di “Piano città” e ha chiesto che venisse verificata in consiglio comunale. Passaggio inevitabile. Del quale si sono guardati bene dal farlo il sin-
daco e la maggioranza. Il contrasto politico tra chi governa e chi è all’opposizione fa in modo che le idee, anche le migliori, debbano sottostare agli interessi di parte. Per cui il “Piano città” ipotizzato dal gruppo del Pd a Palazzo san Giorgio mettiamolo tra i decessi. Né la maggioranza si abbasserà mai a farne oggetto d’attenzione. Poco male. I campobassani avranno fatto il callo alle scempiaggini amministrative. Inoltre, c’è un precedente
storico che dimostra l’incapacità degli amministratori locali di essere all’altezza delle occasioni utili da cogliere. Nella legge finanziaria del 1998 il Governo di Roma incluse un finanziamento per fronteggiare il grave stato di disagio e di degrado sociale di alcune città italiane tra cui – per dare un esempio tangibile – Napoli e Palermo. I buoni, buonissimi, rapporti dell’allora assessore regionale alla sanità, Peppino Astore, con il ministro
Rosy Bindi, furono decisivi perché Campobasso fosse considerata degradata al pari di Napoli e Palermo e perciò inclusa nell’elenco dei centri urbani da finanziare. Difatti, arrivarono 40 miliardi delle vecchie lire. Una manna dal cielo, si disse. Ma l’indeterminatezza degli amministratori comunali, il contrasto tra loro e di loro con gli amministratori regionali, le liti sui progetti da allestire e dei progettisti da nominare, generarono una situazione che ancora oggi, a distanza di un quindicennio, non consente al cronista e nemmeno alla collettività, di conoscere le opere realizzate per migliorare la condizione socio-sanitaria della città e quali gli effetti pratici ottenuti. Un capitolo tra i tanti che fanno della città una sommatoria di occasioni perdute per insipienza di chi l’amministra. Purtroppo, di questa vicenda, una qualche responsabilità fa capo al gruppo del Pd dell’epoca e, quindi, anche ad Antonio Battista. Un precedente emblematico, che non apre all’ottimismo qualora il governo di Roma dovesse considerare meritevole di attenzione un eventuale “Piano città” con lo stemma impresso della città di Campobasso. L’insipienza degli amministratori è tutt’ora nei fatti. Meglio, nell’immagine di un capoluogo regionale ridotto a rango di un immaginario falansterio. Dardo
Ambiente e rifiuti, il Consiglio provinciale riaccende il faro su Guglionesi e invita la Regione a sospendere tutte le autorizzazioni connesse a insediamenti inquinanti sul territorio molisano L’assise approva l’ordine del giorno di Micaela Fanelli e la mozione di Michele Durante
terminati. “In realtà l’enorme quantità di fondi non sono mai stati gestiti dalla Provincia – ha precisato l’assessore all’Ambiente Alberto Tramontano – i fondi sono stati stanziati i dal ministero alla Regione che a sua volta li ha trasferiti all’ente attuatore cioè al Comune di Guglionesi, in questi anni, quindi, e in base all’accordo di programma del 2011 il compito della Provincia è stato quello di verificare il corretto smaltimento dei rifiuti”. La situazione è precipitata con il provvedimento ministeriale che cancellando il territorio dai siti di interesse nazionale ha fatto in modo che il problema diventasse di
competenza esclusivamente regionale. Ed è proprio questo il punto. La Regione Molise non impugnando il provvedimento e come se avesse accettato di occuparsene autonomamente e cioè stanziando di suo pugno i finanziamenti necessari per completare i lavori di messa in sicurezza dell’area per poi passare alla bonifica. L’obiettivo del Consiglio provinciale è stato quello di richiamare l’attenzione della Regione sulla questione dei rifiuti tossici scaricati nel terreno molisano che, seppur di grande attualità dopo le dichiarazioni di Schiavone, nel caso specifico di Guglionesi è un problema vecchio e irrisolto. Restando in tema di ambiente e di rifiuti è stata discussa e approvata con 14 voti favorevoli e un solo voto contrario la mozione presentata dal consigliere di Costruire Democrazia Michele Durante finalizzata a
promuovere l’attuazione di quanto stabilito dalla legge regionale 16/2011 che prevede “In via straordinaria di demandare alla Giunta regionale la competenza di approntare con somma urgenza un Piano straordinario di accertamento, verifica e bonifica circa i rischi ambientali e sanitari presenti nel territorio regionale con priorità per le emergenze dell'area venafrana e del Basso Molise e dal decreto legislativo 155/2010 in materia di zonizzazione del territorio e classificazione delle zone in funzione dei livelli di inquinamento riscontrati. “Mentre fanno rumore i verbali desecretati dell’audizione del pentito Carmine Schiavone - ha spiegato Durante - ci si dimentica che ad oggi la Regione Molise risulta del tutto inadempiente rispetto all’attuazione degli obblighi di legge previsti dalla legislazione comunitaria, na-
zionale e anche regionale, peraltro di recente adozione. Pur a fronte della diffida del Ministro dell’Ambiente, e pur a fronte della consapevolezza dell’amministrazione sui rischi ambientali e sulla salute dei cittadini, la Regione persevera nella reiterazione della grave violazione di legge, come ha denunciato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, con gravissime conseguenze che si ripercuotono sia sul piano istituzionale che su ambiente e salute dei cittadini”. Approvando la mozione il Consiglio provinciale ha rinnovato nei confronti della Regione Molise la richiesta di recepire e adempiere alla normativa ambientale, sia nazionale che regionale, e di sospendere in autotutela tutte le autorizzazioni connesse a insediamenti inquinanti sul territorio molisano. Teresa Manara
ANNO IX - N째 122 - SABATO 9 NOVEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
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Isernia
9 novembre 2013
Dimensionamento Scolastico, la proposta alternativa Il consigliere D'Apollonio interviene sulla questione con le osservazioni al sindaco ISERNIA. Tre dirigenze scolastiche con una paritaria distribuzione degli alunni fra i tre poli e una piena integrazione delle risorse umane fra le strutture aggregate, con conseguente arricchimento dell’offerta formativa. Una proposta alternativa, quella del consigliere comunale di ‘Isernia in Comune’, Giacomo d’Apollonio, a quella contenuta nel piano di dimensionamento scolastico votato dalla conferenza dei sindaci della provincia di Isernia il 15 ottobre scorso, che ha visto l’attribuzione alla città di Isernia di due sole dirigenze scolastiche con sottrazione di una terza a beneficio della più piccola comunità di Castelpetroso. Il consigliere, pochi giorni fa, ha presentato le sue osservazioni al sindaco Luigi Brasiello anche a nome dei colleghi di minoranza Fantozzi, Fabrizio, Calenda, Testa, De Toma, Lombardozzi, Chiacchiari, Guglielmi, Di Perna e Kniahynicki. L’obiettivo è quello di favorire “un fattivo e deciso intervento del primo cittadino presso la Regione Molise”, affinché l’organizzazione scolastica isernina non venga “ingiustamente penalizzata – spiega d’Apollonio - dal piano di dimen-
sionamento scolastico, ma possa invece crescere e giovarsi di un’offerta formativa sempre più funzionale ad una efficace azione didattico–educativa, riducendo il disagio degli studenti e favorendo al massimo il diritto all’apprendimento da parte dei giovani della nostra comunità”. L’idea del consigliere comunale, sposata dagli altri 10 consiglieri di minoranza, consiste nella creazione di un primo polo scolastico comprendente gli Istituti ‘San Giovanni Bosco’ e ‘San Lazzaro”; di un secondo costituito delle due scuole
IDV, oggi il congresso provinciale Il candidato alla segreteria Antonio Rago: "Ripartiamo dalle belle pagine della nostra storia, con spirito costruttivo e lealtà" ISERNIA. Tutto pronto per il congresso IdV di Isernia. Oggi sarà infatti eletto il nuovo segretario e il i componenti del coordinamento provinciale. A tal proposito interviene Antonio Rago firmatario di una delle due mozioni presentate al garante congressuale, per spiegare le ragioni e gli obiettivi della sua candidatura. “In una fase molto delicata e particolare per l’Italia dei Valori - ha dichiarato - sento il dovere di mettere a disposizione la mia esperienza umana e politica derivante dalla lunga militanza, una militanza che risale agli albori dell’IdV, al fine di dare nuovo slancio all’azione politica sul territorio. La mia candidatura è nel segno della continuità e della lealtà verso i valori fondanti del partito al quale da sempre appartengo. Ripartiamo dal dialogo e dalla sincerità – ha concluso Rago animiamoci di spirito costruttivo tenendo sempre ben presente le pagine belle della nostra storia passata per disegnare un futuro migliore in cui veder realizzati i nostri progetti”.
secondarie di primo grado ‘Andrea d’Isernia’ e ‘Giovanni XXIII’; e di un terzo comprensivo degli istituti ‘San Pietro Celestino’, ‘Ignazio Silone’ e quello di Miranda. Una soluzione che garantirebbe “una distribuzione degli utenti praticamente paritaria fra i tre poli scolastici – argomenta d’Apollonio - con una conseguente offerta formativa maggiormente adeguata e rispondente alle potenzialità delle singole istituzioni”. Particolarmente significativa l’aggregazione delle due scuole medie
(‘Andrea d’Isernia’ e ‘Giovanni XXIII’), che distano l’una dall’altra appena centocinquanta metri e già condividono parte del personale docente. La loro fusione, secondo il consigliere comunale, favorirebbe una completa integrazione sia delle risorse umane (da cui trarrebbero vantaggio i programmi, le capacità progettuali, le esperienze e i percorsi) sia alcune delle strutture, quali palestre, aule, laboratori musicali e scientifici. La decisione di privare Isernia di una dirigenza, a detta di d’Apollonio, deriverebbe da mere logiche campanilistiche, poiché l’istituzione di una dirigenza scolastica in Castelpetroso non trova alcuna logica giustificazione in considerazione del fatto che, da anni, la popolazione scolastica dei comuni che graviteranno su tale neo-costituito polo scolastico è in costante e progressiva diminuzione”. Un dato, questo comprovato dall’utenza attuale, che si pone al di sotto del parametro minimo di riferimento per l’acquisizione dell’autonomia scolastica. Privare Isernia di una dirigenza, inoltre, “si pone in aperto contrasto con quanto indicato delle linee guida
regionali - continua d’Apollonio - nelle quali si prevede che ‘il dimensionamento deve essere funzionale ad una prospettiva pluriennale, che tenga conto del flusso delle iscrizioni, dal bacino di utenza, delle previsioni sull’andamento demografico”. Al contrario, le due direzioni finora riconosciute ad Isernia, l’una costituita dagli Istituti ‘San Giovanni Bosco’, ‘San Pietro Celestino’ e ‘Andrea d’Isernia’ e l’altra dall’ ‘Ignazio Silone’, ‘San Lazzaro’, ‘Giovanni XXIII’ e Miranda, hanno un numero di utenti che si pone “ampiamente al di sopra del parametro massimo tendenziale idoneo a garantire la gestibilità dell’istituzione scolastica. Per tutte queste ragioni - conclude d’Apollonio - ritengo sia necessario promuovere una seria presa di coscienza da parte del sindaco e di tutte le forze politiche, senza distinzioni di schieramento e ideologia, sulle gravi conseguenze che deriverebbero all’organizzazione scolastica della nostra città qualora il piano di dimensionamento scolastico dovesse essere recepito integralmente dai competenti organi regionali”.
Ittierre, solo tavoli ma niente Piano Ancora un nulla di fatto a Roma. Se ne riparlerà il 22 novembre ISERNIA. Nel nuovo tavolo tecnico sulla questione Ittierre, tenutosi presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, è emerso che occorre predisporre un Piano Industriale chiaro e possibilmente tempestivo, riguardo al futuro dell'azienda tessile di Pettoranello. Una necessità che serve a valutare come e in che modo, la proprietà intende muoversi. Alla luce dei tanti accadimenti di questi ultimi tempi, la priorità resta sempre quella dei lavoratori. Per questa ragione, in attesa di un ulteriore confronto tra le parti,
programmato per il 22 novembre 2013, a Roma, si è pensato di organizzare un incontro per affrontare la questione relativa alla
Cassa Integrazione straordinaria. L'incontro è fissato per lunedì 11 novembre presso l'Assessorato Regionale al lavoro .
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Termoli
9 novembre 2013
Registro tumori: i consiglieri comunali Ragni e Miele segnalano la mancata risposta di Regione e Asrem TERMOLI – I consiglieri comunali di maggioranza Giuseppe Ragni ed Enrico Miele intendono segnalare alla cittadinanza la mancata risposta della Regione Molise alla richiesta di notizie in merito all’attivazione del Registro Tumori. “Con nota prot. n. 0033180 del 09/10/2013 – affermano Ragni e Miele – il sindaco di Termoli Basso Antonio Di Brino ha richiesto alla Regione Molise e all’Asrem di avere notizie certe riguardo agli ultimi provvedimenti adottati dalla Giunta regionale e dall’Asrem in merito al Registro Tumori. Fino al 7 novembre scorso, però, presso il Comune di Termoli non è pervenuta alcuna risposta a detta richiesta. Sono passati anni, passano i mesi e aumenta l’allarme sociale; i casi di patologie tumorali nel Basso Molise e a Termoli sono troppi e destano più di una perplessità specie in ordine alle loro cause, avendo riguardo anche agli insediamenti industriali presenti sul territorio bassomolisano; si è inoltre venuti a conoscenza di ulteriori depositi di sostanze radioattive che esisterebbero nel nostro Molise, ma il
Inaugurazione piscina comunale
TERMOLI – Il sindaco Basso Antonio Di Brino e gli amministratori comunali saranno presenti domenica mattina all’inaugurazione della piscina comunale che avverrà alle 10,30 alla presenza dei responsabili di “Hidro Sport” e “H2O Sport”, le due società che hanno preso in gestione l’impianto. Dopo l’inaugurazione il primo ciottafino terrà una conferenza stampa per illustrare le opere realizzate nell’ambito dei lavori di riqualificazione della struttura natatoria ubicata in Via Asia.
Registro Tumori non parte, non decolla. Si pensa ad altre beghe, ad altri problemi, ad altri investimenti, ma non si spinge e non si accelera per il soddisfacimento di un’esigenza di primaria e fondamentale importanza: la tutela della salute attraverso la concreta attuazione del Registro Tumori. Sembra che il costo di detta operazione ammonti a circa 120.000 Euro, somma davvero non spropositata se solo si considerano gli
importi ben più consistenti che si impegnano e si spendono in altri settori. Non si può continuare, pertanto, con questo imbarazzante silenzio serbato dalla Regione Molise e dall’Asrem su di un tema così delicato e sentito dai cittadini. Questo silenzio e queste lungaggini – concludono Ragni e Miele – sono divenuti ormai intollerabili e non potranno non essere tenuti nella dovuta considerazione”.
Congresso provinciale IdV: domenica al dopolavoro ferroviario
TERMOLI - Domani 10 novembre, a partire dalle ore 10, presso il dopolavoro ferroviario di Termoli, l’Italia dei Valori Molise celebrerà il congresso per il rinnovo della segreteria e del coordinamento provinciale di Campobasso. Scaduti i termini di presentazione delle candidature è giunta, presso la sede regionale del partito, un’unica mozione a
nome di Virgilio Spina, consigliere IdV al Comune di Bojano.Anche per quanto riguarda il laboratorio per le politiche di genere, per la provincia di Campobasso, l’unica mozione presentata è stata quella di Anna Aurisano. “L’Italia dei Valori in Molise, ma non solo in Molise – ha dichiarato il segretario Cristiano Di Pietro - c’è e riveste ancora un ruolo di grande importanza. Siamo da sempre il partito delle grandi battaglie e continueremo a portarle avanti anche se ora non siamo più in parlamento. Abbiamo persone valide e serie nella nostra squadra. Persone che hanno bene in mente quali siano gli interessi principali e le esigenze reali della nostra regione. Ci aspettiamo molto da loro. Con i prossimi congressi provinciali di Isernia
NOTIZIE IN BREVE. TERMOLI – Venerdì 15 novembre alle ore 18,30 in prima, e per sabato 16 novembre alle ore 19,30 in seconda convocazione, è stato convocato il Consiglio comunale in seduta straordinaria con adunanza aperta. All’ordine del giorno: Verifica delle condizioni di eleggibilità e incompatibilità del consigliere comunale surrogante Mancini Mario; Nomina del presidente della prima Commissione consiliare; Questione “Gran Manze”. TERMOLI - Si svolgerà il prossimo 12 novembre, presso la sala della Parrocchia "SS. Crocifisso", la Conferenza dal titolo: "Il Concilio Vaticano II 50 anni dopo". Relatore sarà il Prof. Marco Vergottini, Ordinario di Teologia presso la Facoltà di Teologia Italia Settentrionale (Milano). Dopo l’incontro mattutino riservato al clero diocesano, si avrà la possibilità di condividere un tema tanto importante quanto attuale.
e Campobasso – ha concluso - andiamo verso il completamento di un nuovo quadro dirigenziale del partito che avrà il compito di rafforzare il radicamento sul territorio dell’Italia dei Valori”.
Uffici della regione, nessun traferimento di personale
TERMOLI – Il direttore del Servizio Risorse umane e organizzazione del lavoro della Regione, Claudio Iocca, ha inviato una lettera di chiarimenti ai dipendenti regionali in servizio presso sedi periferiche e alle rappresentanza Sindacali Unitarie della Regione, su iniziative organizzative finalizzate al trasferimento di tutti i dipendenti attualmente in servizio a Termoli nelle sedi di lavoro di Campobasso. “A riguardo, nel dare atto della assoluta infondatezza dell’iniziativa, si evidenzia invero che il Vice Presidente della Giunta regionale Michele Petraroia, come già esplicitato in occasione di vari incontri con rappresentati sindacali dei lavoratori, ha più volte manifestato il fermo convincimento della necessità di implementare la presenza degli uffici sul territorio, al fine di ottimizzare la erogazione dei servizi all’utenza e di favorire un complessivo percorso di prossimità dell’Amministrazione al cittadino. Pur tuttavia, nell’ambito del complessivo processo di revisione degli assetti organizzativi, in fase di avanzata definizione, sussiste la complementare necessità di armonizzare le iniziative di riordino burocratico con opportune politiche di significativo contenimento della spesa, soprattutto orientate al contenimento dei costi di gestione delle sedi di lavoro. E’ solo rispetto a tale ultima prospettiva che dovranno essere ricercate e auspicabilmente condivise idonee soluzioni che, senza arrecare pregiudizio alla funzionalità degli uffici, possano determinare il conseguimento di immediati obiettivi di risparmio di risorse finanziarie”.
Presentazione libro “Termoli e Casacalenda nel 1799 – Stragi dimenticate” TERMOLI – Si terrà questo pomeriggio alle 17, presso la Galleria Civica, la presentazione del libro di Antonella Orefice “Termoli e Casacalenda nel 1799 – Stragi dimenticate”. All’evento, organizzato dal Rotary Club di Termoli con il patrocinio del Comune di Termoli, saranno presenti anche il sindaco Basso Antonio Di Brino, l’assessore alla Cultura Michele Cocomazzi e il presidente del Rotary Club di Termoli Antonio De Marinis. L’incontro, condotto da Maria Assunta Fazzano, vedrà la relazione del prof. Antonio Mucciaccio e l’intervento dell’autrice del libro, Antonella Orefice. Al fine di introdurre i lettori al testo che sarà presentato nel corso dell’appuntamento di oggi, si riportano le considerazioni di Luigi Pruneti, scrittore, saggista, direttore responsabile della rivista “Officinae” e Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. “Sono passati oltre duecento anni – si legge nel commento di Pruneti – da quando bande di tagliagole, al soldo del Cardinale Ruffo,
assalirono le comunità di Termoli e di Casacalenda, menando strage e violenza. Per secoli quei fatti luttuosi rimasero sconosciuti ai più, giacché le testimonianze degli eccidi rimasero segregati fra le carte degli archivi. Finalmente, dopo due secoli di silenzio, quelle vicende dimenticate hanno riacquistato voce, grazie all’opera di Antonella Orefice, nota studiosa e autrice di numerosi saggi sulla storia della Rivoluzione napoletana del 1799. Dal suo attento e puntuale lavoro di ricerca affiorano dal passato pagine importantissime che meglio inquadrano quell’ultimo, terribile scorcio del XVIII secolo che vide il sogno e la speranza trasformarsi, nel breve volgere di pochi mesi, in un incubo di sangue e di morte che decapitò l’intellighenzia partenopea, deprivando il Meridione e l’Italia di un apporto intellettuale che avrebbe potuto rivelarsi fondamentale per il successivo processo unitario. La fatica di Antonella Orefice è ancor più meritoria in quanto è una risposta implicita a tanto revisionismo storico
d’accatto, di chi vorrebbe ridurre il Risorgimento a una predazione piemontese, resa possibile dall’appoggio di potenze straniere e dalle trame della massoneria internazionale. Non esiste niente di più sbagliato. Il Risorgimento non va santificato: fu un processo costellato di errori, di miopi valutazioni e si avvalse spesso di uomini inidonei a interpretare nei giusti termini il momento storico. Fu, tuttavia, un processo di liberazione che in un breve lasso di tempo, riuscì a trasformare in stato e in popolo, ciò che Manzoni aveva definito “un volgo disperso che nome non ha”. Questa alchimia sociale e politica ebbe come catalizzatore un numero esiguo di illuminati tesi ad affermare idee e valori che difficilmente la mentalità collettiva impeciata di superstizioni e d’ignoranza avrebbero potuto recepire. Termoli e Casacalenda nel 1799. Stragi dimenticate è dunque un’opera meritoria, da leggere e meditare perché serve a meglio comprendere, al di là di assurde posizioni ideologiche, le nostre comuni origini”.
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Termoli
9 novembre 2013
Tentato omicidio, arrestate due persone MONTECILFONE – Lo scorso 16 giugno avrebbero accoltellato un 23enne di Palata che riportò ferite sotto l’ascella, vicino al polmone, per la quale è stato sottoposto ad intervento chirurgico, un altro colpo al torace e una lesione al cuoio capelluto e giudicato guaribile in 20 giorni. Con le accuse di tentato omicidio aggravato, violenza aggravata e porto abusivo di arma sono stati arrestati dai carabinieri di Palata A. L. ed L. L., fratelli di Montecilfone rispettiva-
mente di 23 e 40 anni con precedenti penali. I militari dell’Arma erano già giunti all’identificazione dei due fratelli e di un minore di 17 anni che avrebbe preso parte all’aggressione, nel pomeriggio del giorno in cui avvenne il fatto grazie agli abiti sporchi di sangue e al ritrovamento del coltello a serramanico, e denunciati a piede libero. Tutto ebbe inizio quando i due fratelli e il minorenne durante una notte si sarebbero recati nella proprietà agricola dell’aggredito forse
per compiere un furto. Ma il loro “sopralluogo” venne ripreso dalle telecamere e quindi riconosciuti. “Prima ci fu un iniziale contatto, con un diverbio verbale, e successivamente un secondo avvicinamento, dei tre che hanno atteso il passaggio del 23enne A. M., con lo scopo di intimidirlo in quanto avevano paura di essere denunciati per il tentato furto. Dal violento litigio è scaturita la brutale aggressione avvenuta in località Fonte Berchicci a Palata – ha spiegato il capitano Paolo Nichilo, comandante della Compagnia carabinieri di Termoli -. Dalle indagini che sono seguite, grazie alla documentazione sanitaria e alle testimonianze raccolte, è stato configurato il tentato omicidio”. Al momento di notificare gli arresti, emessi dal Gip Aldo Aceto su richiesta del Pm Luca Venturi del Tribunale di Larino, L.L. è stato trovato in possesso di un altro coltello e pertanto per lui è scattata altra denuncia.
Alleanza cooperative pesca chiede in Legge di Stabilità interventi strategici per settore TERMOLI - L’Alleanza delle cooperative italiane della pesca chiede al Parlamento e al Governo che nella definizione della Legge di Stabilità “vengano sostenuti interventi strategici per il settore”. Si tratta, precisa l’Alleanza, di provvedimenti tesi a garantire politiche di sostegno e rilancio dell’economia ittica. Nello specifico l’Alleanza sottolinea l’importanza di fornire una adeguata copertura economica agli ammortizzatori sociali per il settore e al programma triennale per la pesca e l’acquacoltura, in vista anche delle novità che verranno introdotte dalla riforma della politica comune della pesca (PCP) e del nuovo fondo finanziario (Feamp). Sul fronte della trasformazione e commercializzazione “chiediamo la possibilità anche per la filiera ittica di poter usufruire di contratti di sviluppo o di finanziamenti agevolati per investimenti volti al rafforzamento della struttura produttiva italiana” prosegue l’Alleanza. E sulla questione delle concessione demaniali marittime in scadenza, l’Alleanza chiede che vengano prorogate al 31 dicembre 2020 anche quelle in uso per la pesca e l’acquacoltura come già stato fatto per le concessioni utilizzate con finalità turistico ricreative. “Questo per mettere fine ad una disparità di trattamento, salvaguardare gli investimenti fatti dalle imprese e, così, anche i livelli occupazionali”.
PD: “Preservare l’integrità Operazione “Hallo-fish” della polizia marittima politica é un dovere di tutti” MAFALDA - Il circolo PD di Mafalda tira le somme dopo la prima fase congressuale e comincia a muovere i primi passi verso la costituzione di un Nuovo Partito Democratico. “Siamo sempre stati e continueremo ad esserlo – afferma il direttivo -, contrari ad ogni forma di clientelismo ed a qualsiasi forma di sciacallaggio elettorale. Non vogliamo entrare nel merito delle ultime vicende congressuali, ma ci sentiamo in dovere di rimettere al centro del dibattito l’integrità politica della struttura partitica a tutti i livelli". La decisione, spiega il segretario Paolo Di Iulio, scaturisce dalla necessità di preservare l’alto valore politico che una stagione congressuale rappresenta. "Questo non vuol dire chiudersi nel proprio recinto - continua il Segretario - è un passaggio politico indispensabile per evitare che regole democratiche vengano strumentalizzate per quadrature elettorali di qualunque schieramento.Vuole essere, inoltre, uno sprono per tutti i territori ricchi di attivisti politici ma che non hanno la forza per organizzarsi con proprie strutture partitiche". A Mafalda infatti, sono stati tesserati numerosi amici di Roccavivara. Il direttivo in relazione a questo tesseramento "fuori sede" aggiunge: "Vogliamo consigliare agli amici di Roccavivara di aprire un Circolo nel loro comune. Da parte nostra, ci sarà tutta la disponibilità ad affiancarli nella fase costituente, dai primi passi, alla contabilità trasparente delle finanze, alla creazione, registrazione e consegna di un periodico di Circolo, fino all'organizzazione di eventi e dibattiti di un’elevata statura politica come quelli che hanno portato Mafalda sotto i riflettori nazionali. Partiamo dal presupposto primario che la dirigenza del Partito non deve semplicemente garantire un’urna ai suoi tesserati, ma deve dare loro l’opportunità di potersi organizzare, confrontare e crescere soprattutto durante i periodi lontani da sfide elettorali di ogni genere". Infine il Direttivo ed il Segretario non lasciano spazio a equivoci: "Per il prossimo congresso nazionale intendiamo chiudere le porte agli elettori esterni. Siamo di fronte a “primarie aperte” e non possiamo rischiare di accogliere elettori distanti dal centro sinistra che utilizzano il nostro Circolo per fare favori a qualcuno o per nascondersi dai loro conoscenti. Tutto questo al fine di tenere alto il valore politico e democratico di un congresso che coincide con una fase storica in cui disaffezione e odio, nei confronti della politica, obbligano tutti noi a cambiare metodo e a progettare una politica nuova, seria e lontana da sistemi finalizzati solo alla lotta al potere ma totalmente inutili al sistema economico e sociale dell’intera Regione. Mafalda, il Molise e l’Italia – conclude il direttivo – non hanno più tempo da perdere dietro guerre di posizioni che hanno stancato la maggior parte degli elettori italiani. Il Nuovo Partito Democratico, ha tutto l’interesse perché ciò non accada”.
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
LITORALE - “Hallo-fish”. Così è stata denominata l’operazione di polizia marittima condotta dalla Direzione Marittima di Pescara a cavallo della festività di Tutti i Santi, sulla filiera della pesca a tutela dei consumatori e delle risorse ittiche. L’operazione è stata svolta nel periodo compreso tra il 28 ottobre ed il 3 novembre scorsi, con controlli mirati lungo l’intera filiera della pesca, nell’ambito del territorio di giurisdizione, impiegando personale e mezzi che, presso i diversi Uffici dislocati lungo le coste abruzzesi, del Molise e delle Isole Tremiti, hanno eseguito controlli sia in mare, con l’impiego di motovedette del Corpo, che nelle zone di sbarco del pescato, e nei punti dove il prodotto viene commercializzato (mercati ittici, pescherie e punti di ristorazione). Le infrazioni maggiormente rilevate hanno riguardato “l’inosservanza delle norme sull’etichettatura dei prodotti ittici” (mancanza di informazioni o errate informazioni al consumatore sul prodotto), e delle norme sulla “tracciabilità/rintracciabilità del prodotto ittico” (documentazione che consente di stabilire la storia e di seguire l’utilizzo e la provenienza del prodotto). Capillare è stata anche l’attività di controllo in mare che ha portato all’elevazione di verbali amministrativi per pesca in zone e con attrezzi non consentiti. In ambito penale, poi, sono state redatte comunicazioni di notizie di reato per: omessa indicazione del prodotto decongelato sui menù di 4 ristoranti (3 nel vastese ed uno ad Ortona), configurandosi così l’ipotesi di “frode nell’esercizio del commercio”; detenzione, a bordo di un motopesca, di prodotto ittico di taglia inferiore alla minima consentita; detenzione di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione (nel pescarese), attività espletata congiuntamente al personale delle Aziende Sanitarie Locali, in violazione alla Legge di “disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”. Di particolare interesse l’attività svolta a Pescara durante la notte tra il 2 e il 3 novembre, dove sono stati intercettati due furgoni che trasportavano 30 esemplari di tonno
rosso - thunnus thynnus - (specie ittica notoriamente pregiata e sottoposta ad un programma di ricostruzione da parte della Comunità Europea) per un peso totale di oltre 1 tonnellata, destinato al mercato della capitale. Oltre alla sanzione amministrativa per complessivi 8.000,00 euro è stato disposto anche il sequestro del prodotto ittico in questione che è stato successivamente venduto ad asta pubblica, ed il ricavato destinato alle casse dell’Erario. Nel complesso l’attività posta in essere in Abruzzo e Molise ha prodotto i seguenti risultati: 217 le ispezioni effettuate; 49 le sanzioni amministrative elevate per un importo complessivo di 104.075.00 euro; 6 comunicazioni di notizie di reato; 13 gli attrezzi da pesca sequestrati; 1.552 chilogrammi di prodotto ittico sequestrato.
Convegno:“L’autismo e la scuola”
LARINO - L'Associazione di Volontariato Autismo Molise onlus di Larino organizza, per sabato 16 novembre, alle ore 16,30, un convegno dal titolo “L'autismo e la scuola”. L'incontro avrà luogo presso la Sala Conferenze del Palazzo Ducale. Dopo i saluti iniziali dell'Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Michele Petraroia, e la presentazione dell'Associazione da parte del Presidente, la dottoressa Giuseppina Falciglia, Dirigente medico Neuropsichiatria Infantile - Psicoterapeuta Responsabile U.O. di NPI e Riabilitazione dell’età evolutiva ASREM Campobasso, Docente presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università del Molise, relazionerà su "Che cos'è l'autismo - l'autismo in Molise". A seguire il prof. Marco De Caris, Psicologo, Psicoterapeuta, Docente di psicologia della Riabilitazione presso l’Università dell’Aquila, discuterà su "L'autismo e la scuola - strategie educative"; la dottoressa Chiara Carlozzi, Psicologa e psicoterapeuta, su "L'esperienza con le famiglie dell'associazione «Autismo Molise»" chiuderà il dibattito e gli interventi.
Dove acquistare il libro
CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazzeta del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo
Spettacolo
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9 novembre 2013
Teatro Savoia, agonia invernale La Fondazione Molise Cultura salva la programmazione 2013 con uno striminzito cartellone messo su dalla Fondazione Teatro Savoia e Provincia di Charles N. Papa CAMPOBASSO - Prosegue l’agonia del teatro S avo i a c o n u n a se r i e d i a p pu nt a m e nt i che mettono insieme il teatro amatoriale r e g i o n a l e, i c o n c e r t i d e l l ’ a s s o c i a z i o n e “Am i c i d e l l a mu si c a” e t r e p i èc e p e r c h i u dere u n o s t r i mi n z i t o c a r t el l on e 2 01 3 . La programmazione di questo bimestre 2013 , è u n l avor o i n si n e r gi a t r a Pr ov i n c ia di Campobasso, Fondazione Teatro Savoia e Fond a z i o n e Mo l i s e C u l t u r a. Un lavoro di squadra che vede, per l’anno i n c o r s o, u n a s o v v e n z i o n e d a l l a R e g i o n e M o l i s e d i e u r o 5 0 0 , 0 0 a l l a F M C ( Fo n d a zion e M o l i s e C u l t u r a) . S o n o ta n t i . S o l o p er la ge s t i o n e fi s i c a d el l a s tr u tt u r a d i v ia Milano (11.000 mq) ci vogliono, all’anno, euro 150, 0 0 . Ma i n r e a l tà , l ’ a c c or d o t r a i p r e si d e n t i di P r o v i n c i a e F T S ( Fo n d a z i o n e Te a t r o S a voia ) D e M a tt e i s e Fr a t tu r a, me t t e i n a t t o u n ‘ t r a s b o r d o ’ d i d e n a r o, d a i 5 0 0 , 0 0 p e r FMC alla FTS di euro 200,00 e, un ulteriore accordo, di altri 70,000, per cui, in realtà, il
Savoia campa grazie alla donazione di euro 270,00 di FMC e di alt ri 100,00 messi sul piatto dalla Provincia che poi, è ancora pro prietaria dell’immo bile. Dunque un balletto di denaro che prevede u na pr ogrammazione sin o a f in e di cembre (come l’anno scorso) e che salva, t e m p o r a n e a m e n t e, i l avo r a t o r i d e l t e a t r o. Ma ci si chiede, da gennaio che succede? N e l f r a t t e m p o, p e r g l i u t e n t i f i n a l i , g l i s p e t t a t o r i , “ N u ov i p e r c o r s i ” p r eve d e a l t r i tre appuntam enti (il primo il 6 n ovembre) di teatr o am at oriale: “ Equità, a ognuno il suo debito” con Palma Spina e Marco C al dor o, (13 novembr e), “ Ed (ipovisione) ” da Edipo Re di Sofocle, regia di Nicola Macolino (19) e “Molise, Italia, mondo, una terra di emigrazione” con Marco Caldoro e Diego Flo rio e la regia di Francesco Vitale ( 21) . “...Per rider ci un pò ” prevede tre spetta coli: 11 novemb re “ Uomo e galan tuomo” di Eduardo D e Filip po (regia di A. D’Alatri), 26 novemb re, “ Cetra una volta” (regia di A. Fo r n a r i ) , 1 0 d i c e m b r e “ M u r a t o r i ” d i E d o ardo Erba (regia di M.Venturiello).
“Binario uno” e la dieta
Calligarich all’Albino
Cabaret a cena
Teatro al Proscenio
Fischetti da Made in sud
CAMPOBASSO - Il cartellone “Binario uno, in viaggio con...”, domani presenta il libro “La dieta mediterranea ai tempi della crisi. Il dibattito che si terrà con gli autori Marialaura Bonaccio e Giovanni De Gaetano srà parte integramnte del quarto appuntamento in programma. Durante la serata ci sarà una degustazione curata dall’enoteca I peccati di Bacco: insalata di farro e legumi, vino Montepulciano Biberius e Rosato Ros-is.
ISERNIA - Oggi (ore 21.00) e domani (ore 18.00) per la rassegna “Mario Scarpetta” al Proscenio lo spettacolo “‘Nu turco napulitano” di Eduardo Scarpetta. Ingresso euro 7,00. Info 3392694897. CAMPOBASSO - Per “Ti racconto un libro”, martedì 12 novembre alla biblioteca Albino si terrà la presentazione del nuovo noir di Gianfranco Calligarich “Principessa” (Bompiani, 2013). L’autore è anche molto attivo in teatro dove con “Grandi balene” ha vinto il Premio Idi. All’incontro interviene Leopoldo Santovincenzo, molisano, critico cinematografico e responsabile della programmazione di Rai4.
Max Gazzè all’auditorium ISERNIA - “A teatro sotto casa” è il tour invernale di Max Gazzè nei teatri. Oggi sarà in Molise all’uditorium “Unità d’Italia” con il live che segue quello estivo di gran successo. L’evento è organizzato da Euromusic ed Eventi e Concerti Live. Ingresso euro 25,00/35,00.
CAMPOBASSO - Questa sera da Aciniello (Fossato cupo), cena spettacolo con Enzo Fischetti, il professore di Made in sud. La serata prevede la cena dalle 21.00 e lo show dalle 22.30. Ingresso euro 25,00. Info 3383188333.
Questa sera a Gildone
A Sant Martin ogn must dvent vin
Gildone tra poesia e tradizione di San Martino. Questa sera a partire dalle ore 20:00, la pro loco con il patricinio del comune di Gildone organizza la prima edizione del giro di San Martino. Questa manifestazione è volta a rievocare la quasi dimenticata tradizione gildonese di San Martino, la cui ri-
correnza è il giorno 11 novembre. La tradizione (che in passato si svolgeva la sera del 10) sarà ricordata tramite il "giro delle cantine" allestite nel centro storico del paese. La principale attrazione sarà la cantina dedicata a s. Martino dove verranno servite le pietanze della ricorrenza: pizz manc levt (pane
azzimo), baccalà fritto, castagn arrust (caldarroste) e vino nuovo locale. La serata sarà allietata da artisti con musiche e sketch lungo il giro, con la riscoperta degli antichi sapori d'autunno e tanto buon vino. La pro loco invita tutti a partecipare alla manifestazione ricordando che anche il noto poeta Carducci ha osannato questa ricorrenza con la sua celebre poesia: San Martino (...ma per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor de i vini l'anime a rallegrar....G.C.).
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9 novembre 2013 Pagina redazionale singolarmente autogestita Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto
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