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Stile Over
possano sentirsi comunque felici . E’ un atteggiamento che sembra rimandare alla tradizione orientale, e invece fa parte anche della nostra storia, dall’ideale stoico di equanimità e distacco al concetto epicureo di atarassia, riferito alla capacità di mantenere equilibrio e serenità anche in situazioni non piacevoli.
Un atteggiamento che mi è indubbiamente congeniale: personalmente ho sempre ammesso di preferire, al cuore che salta in gola, quelle che mi piace definire “ emozioni deboli”.
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Ma tra i compiti assegnati per questo numero di Generazione Over 60 c’era la ricerca di un ricordo felice, e io - che mi sento in colpa se non faccio i compiti - ne ho trovati due, molto lontani nel tempo ma ancora vivi. Il tragitto che mi riportava a casa dall’ospedale dopo un lungo ricovero, molti anni fa a pochi giorni dal Natale, con le luci che sfilavano fuori dal finestrino e la certezza che quell’angoscia fosse finita. E poi il rumore degli zoccoli del pony col quale passeggiavo per villa Glori, nei più bei pomeriggi che una bambina possa immaginare, con l’odore delle foglie e lo stormire degli alberi. In fondo forse aveva ragione Schultz, la felicità è davvero un cucciolo caldo.