Bari La Storia
A Bari nessuno è straniero. Del resto non potrebbe essere diversamente. In 4000 anni di storia è stata governata da una moltitudine di popoli diversi. I primi insediamenti sul territorio risalgono a 2000 anni avanti Cristo, individuati nella zona di Piazza San Pietro, a Bari Vecchia, dove attualmente sorge un sito archeologico. Dal 1600 a.C. i primi a sbarcare sono gli Illiri della penisola balcanica, in seguito assorbiti dalla emergente Magna Grecia. Nel 326 a.C. i Baresi chiedono l’aiuto ai Romani per difendersi dalle invasioni dei Sanniti, provenienti dall’Appennino. Da qui l’annessione alla Repubblica Romana, con il titolo di “municipium” e autonomia politica interna, ma obbligati a pagare le tasse all’Urbe e partecipare alla vita militare. Durante il 476 l’Impero Romano crolla e i Goti, barbari della Svezia, approfittano per conquistare Bari, successivamente sconfitti dai Bizantini. Durante questa prima ondata di Bizantini, la città assume un carattere “provinciale” del quale non si
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hanno testimonianze evidenti. Nel 668 i Longobardi, popolo germanico, sottraggono Bari ai Bizantini. Lasciano in eredità le cosiddette Consuetudines Barenses: importante testo di leggi, utilizzato in quasi tutto il Mezzogiorno fino all’applicazione del Code Napoléon. Bari sotto i Longobardi diventa uno dei “gastaldati” (circoscrizioni) più imponenti del regno. Tesi storica, non garantita a causa delle poche testimonianze architettoniche. Con l’invasione dei Saraceni dal 847 Bari diventa porto verso l’Oriente, affinando le attività di commercio. I baresi iniziano a vestirsi con abiti e tessuti orientali, adottando arti e linguaggio arabo. Ritornano i Longobardi del Sacro Romano Impero, in seguito sconfitti dai Bizantini che lasciano segni del loro passaggio, con la chiesa della Vallisa e di San Gregorio. Bari affronta un periodo difficile supera-
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