UN TEMPO FATTO DI TEMPI

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RETE DELLE GEO STORIE A SCALA LOCALE

Un tempo fatto di tempi Esperienze, riflessioni, modelli per costruire il “senso” del tempo a scuola di Anna Aiolfi e Monica Bellin 32 Convegno Nazionale «La didattica della matematica, strumento concreto in aula» Castel San Pietro Terme (BO) Incontri con la Matematica XXXII, 16 - 17 - 18 novembre 2018

Clessidra egiziana

Piedra del sol azteca

Meridiana babilonese


Che cos’è il tempo? • Wikipedia - Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. • Jacques Montangero definisce il tempo come la dimensione del cambiamento • Cromer, parla di decentramento temporale che consiste nel adottare un punto di vista temporale che differisca dal proprio Per comprenderlo bisogna padroneggiare l’ordine di successione e la durata che hanno come caratteristica l’irreversibilità, combinazioni di cicli progressivi e l’orizzonte temporale (aspetti qualitativi di passato presente futuro) Questi aspetti della conoscenza temporale si osservano a tre livelli che si evolvono con l’età: • Il tempo vissuto • Il tempo percepito • Il tempo rappresentato


Come e perché lavorare sul tempo nella scuola dell’infanzia? I lavori sul tempo, proposti a scuola, non hanno tanto lo scopo di sondare un concetto insondabile, quanto quello assai più concreto di imparare a guardare il succedere delle cose. Ragionando su fatti concreti e mettendoli tra di loro in relazione, a poco a poco si fa ordine tra le idee, fino a costruire insieme semplici “modelli” di senso che aiutano a controllare gli avvenimenti e diventano nel “tempo” strumenti di conoscenza. Sperimentare il tempo a scuola significa anche operare matematicamente


Il tempo nelle fiabe e la narrazione C’era una volta…Tanto, tanto, tanto, tempo fa… …. e vissero per sempre felici e contenti

Un tempo che corre… • Alice: “Per quanto tempo è per sempre?” Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”. • “È sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze”. • È tardi! Povero me! Povero me! Arriverò in ritardo!” (Bianconiglio) Alice nel paese delle meraviglie (Lewis Carrol) Cam.-.Alice diventa grande e poi piccola come vuole perché questa è una favola, una cosa che non succede, perché il bambino cresce nel tempo giusto…e poi un bambino che diventa grande non può tornare piccolo…


Un tempo che si ferma… Tom- anche Peter Pan è strano perché lui non cresce mai .. invece tu cresci sempre perché fai gli anni e il tempo tuo passa, non puoi dire rimango bambino.. Mat. ti ricordi quando abbiamo giocato a fare finta di fare la bella addormentata …lei si addormenta e io facevo il re che diventava vecchio e mi ero messo anche una parrucca, ma lei invece era come prima …stava dentro al castello insieme alle persone e non diventava nessuno vecchio perché era una storia che diceva che a quelli che stavano lì non succedeva che passavano gli anni e non faceva neanche i compleanni e poi quando si è svegliata neanche sapeva che era passato tutto quel tempo, il castello era tutto pieno di alberi che erano diventati grandissimi e il principe la bacia e lei sveglia e non è vecchia…


Ma cosa ci fa capire che il tempo delle fiabe è diverso da quello reale? Cosa deve avere un tempo per essere vero?

Ins: possiamo fare in modo che non passi il tempo? ..forse si può fare se chiudi gli occhi e non pensi a niente.. ..Devi stare fermo non pensare, non fare nulla.. . ...ma no ! non si può fare… se stai per tanto tempo come dici, succede che il tempo passa lo stesso e arriva la notte... non si può dire basta, altrimenti si fermano tutte le cose, non cresce più niente, come nelle favole, ma quella è la favola di fantasia, noi non possiamo fare cose di vera fantasia… …per me il tempo è una cosa che va avanti da sola… perché la mia mamma un giorno ha rotto l’ orologio e l’ ha portato a riparare, ma mica si è fermato il tempo vero… è arrivata la notte e poi ancora il giorno… va avanti tutto da solo…


Il tempo nella narrazione Per ricordare e padroneggiare un lungo racconto come quello dei viaggi di Ulisse è stato costruita una mappa dove i fatti e i luoghi in cui avvengono sono rappresentati in itinere e collegati con senso. In questo modo è condiviso da tutti un inizio, un succedere e una fine.

Le parole costruiscono una griglia mentale, una sorta di impalcatura che rende più facile l’organizzazione dello spazio, del tempo e degli eventi; permettono la condivisione di schemi che rendono i concetti temporali sempre più sicuri


Il tempo che quantifica… il gioco del nascondino ..la maestra sta contando fino a 3 è troppo poco il numero perché non fai a tempo a nasconderti, va bene il 25 che impieghi tempo per dirlo… ..conta i numeri infila …poi scade il tempo quando arriva il numero 9 e se non sei nascosto sei fregato…bisogna fare un numero più grande di misura del tempo… I numeri rossi sono i numeri che bisogna dire per andare a nascondersi giusti i verdi sono i numeri pochi per contare poco tempo i numeri blu sono ancora pochini perché c’è poco tempo per nascondersi …


Il tempo vissuto e percepito L’esperienza ci porta a riflettere sui cambiamenti che avvengono in noi, negli altri, nelle cose e nell’ambiente; ci sentiamo cambiare mentre altro cambia, sappiamo confrontare diversi modi di cambiare… e da tutti questi confronti, forse, costruiamo un idea di tempo, a volte come “contenitore” dei cambiamenti percepiti, a volte come “causa” dei cambiamenti stessi. Più spesso, il tempo rappresenta un quadro di riferimento necessario per dare senso ad ogni esperienza e le coordinate per destreggiarsi in questa complessità sono, come sempre, parole di contemporaneità (mentre…), di successione (prima di…), di durata (serve tempo per…).


Il tempo della mia e…della tua crescita Per il suo necessario esserci, in modo dichiarato o nascosto, il tempo viene spesso interpretato come la causa del “succedere” delle cose ... ci vuole tempo per diventare grandi... per aspettare l’arrivo della mamma....

Così come in una storia si narra il tempo della crescita ... prima facevo... poi ho fatto.. adesso sono... e anche se manca una foto a testimoniare un fatto, si sa che siamo tutti necessariamente passati per quel fatto di vita. Il tempo della propria crescita trova spazio in un progetto di vita ampio: quello di tutti e di tutte le cose.

3/4 anni


Quali foto raccontano meglio che sono cresciuto…e perché? Chiediamo ai bambini di osservare le loro foto in modo critico cercando di fare attenzione a quelle che raccontano Piccolo a gatto miao “una cosa che fa capire la crescita” Qualcosa che si sa fare... una conquista.. E di metterle in ordine Piccolo sdraiato di “tempo di crescita”, motivando la scelta.

Piccolo nella pancia


Narrazioni e storie comuni Sul muro che raccoglie, in fila, le storie di ogni bambino con nastri colorati uniamo i momenti simili: il nastro dei vasini, il nastro della prima candelina, il nastro dell’allattamento, quello della pappa ‌ ed anche chi non ha la foto che lo ricorda sa che il nastro riguarda anche lui che, necessariamente, deve essere passato per quella esperienza. Ripercorrendo la parte comune alcuni eventi importanti appartengono al passato (prima ero, eravamo), altri sono parte del presente (adesso sono, siamo), altri ancora si svolgeranno nel futuro (dopo diventerò, farò.. e anche gli altri diventeranno‌ faranno).


Pezzi e pezzettini di tempo personale Ins: proviamo a immaginare la storia della nostra crescita, quali momenti sono importanti per diventare grandi … ..la storia deve cominciare da quando siamo nati.. ..anche prima.. quando la mamma dice: oggi faccio la mia bambina.. ..e poi c’è il tempo di quando cresci dentro alla pancia.. prima di venire fuori.. ..per me devi disegnare le cose nuove.. le cose che sei capace di fare.. camminare.. sedere… anche quando crescono i denti è importante perché allora mangi la carne.. ..però nella pancia prima c’è il semino di bambino e poi nasce la mano e il piede… e poi quando è tutto pronto allora nasci… ..e poi diventi tanto grande ti vengono i peli. .anche sulla schiena e anche le tette perché devi fare il latte se fai il bambino.. però prima devi andare a scuola dei grandi e studiare tanto…fare i compiti


.. Quello che immagino succederà …. ..che andrò alla scuola dei compiti.. ..che farò tutte le cose che mi piacciono.. ..che farò tutto da solo senza la mamma che mi aiuta.. .. Vado in giro da solo , anche in bici.. adesso non posso perché ci sono gli uomini cattivi.. ..andrò a scuola a studiare, perché faccio il dottore.. ..farò tante cose che dico io.. ..si farà il lavoro… per prendere i soldi.. .. Il lavoro lo fanno tutti quelli che sono grandi.. che sanno fare tante cose.. ..farò anche la fidanzata e poi sono sempre insieme come la mamma e il papa.. ..sto in una casa senza la mamma.. però la vado a trovare.. ..decido le cose… da solo… ..posso anche telefonare… e guidare la macchina come fa il papà..


Il tempo a scuola: come organizzarlo? Prima di andare a casa i bambini raccontano... ..oggi abbiamo fatto due gite , una siamo andati dai bambini della scuola media che ci hanno letto delle storie e poi siamo andati alla Villa della biblioteca a leggere la storia del mascherone... Ins: quale abbiamo fatto prima e quale dopo? i bambini hanno difficoltĂ a rispondere, serve un indicatore del prima e del dopo Ins: abbiamo fatto queste due cose prima di mangiare? No, una prima e una dopo mangiato... siamo tornati a scuola per mangiare e poi abbiamo fatto la gita... Siamo uscite abbiamo fatto una gita , siamo tornati abbiamo mangiato e poi siamo usciti ancora.... forse prima di mangiare siamo andati dai bambini grandi...


Prima del pranzo... Dopo del pranzo

Alla sc. secondaria Pranzo

In Villa

L’immagine del piatto e delle posate sono un riferimento temporale per dare ordine


Il prima del prima

Cartellino e foto 1 uscita

Ins: c’è una cosa che noi facciamo sempre prima di uscire a fare una gita.... .. Ci mettiamo il cartellino cosi c’è il nome... Se ci perdiamo c’è la scuola scritta...e la gente legge .. Il nome ......anche oggi abbiamo messo il cartellino ... due volte perché siamo usciti due volte ... Dopo il cartellino ci va la foto della gita alla scuola e poi siamo tornati e abbiamo mangiato... Ins: e dopo aver mangiato cosa mettiamo? ... Ancora il cartellino perché poi siamo usciti

Cartellino, foto 1 uscita, disegno del pranzo

Cartellino, foto 1 uscita, disegno del pranzo, cartellino, foto 2 uscita


Il tempo come contenitore di fatti Spesso il tempo, nella sua complessa astrazione diventa “contenitore” di eventi che in esso accadono. La giornata scolastica nei suoi passaggi principali può essere composta e scomposta in momenti contemporanei o in successione: l’arrivo, il gioco, la conversazione, le attività. Il disegno su striscia di ciò che si fa in questi “pezzi” di tempo permette di controllare la situazione e di narrarla facendo scorrere il dito sopra le immagini.


Dal tempo della scuola a quello del giorno e della notte Sull’altra faccia della striscia vengono raccolti i tempi della notte, come mettersi il pigiama, lavarsi i denti, ascoltare una storia, il bacio...il sogno...fino al risveglio e il tempo del giorno nella sua successione

Con una mezza rotazione della striscia costruiamo un nastro di MĂśbius otteniamo uno scorrimento infinito. Il tempo ricorsivo della giorno e della notte trovano concretizzazione in un modello che per caratteristica non ha fine, proprio come il tempo.


Irreversibilità del tempo Il tempo può essere vissuto come: necessità quando se ne ha bisogno per fare qualcosa mancanza, quando non ce n’è più a disposizione e magari, si vorrebbe ancora giocare consumo, quando viene impiegato per fare quello che (non) si vorrebbe fare… e sempre nel suo imprendibile scorrere rinforza l’idea di un flusso irreversibile, che non consente di ritornare al passato.


Dal tempo della giornata al modello di settimana Il tempo totale della giornata tra fatti ed avvenimenti è a sua volta inserito nel tempo della settimana, in un continuo gioco tra cosa è successo prima e cosa dopo. Ma quale modello proporre e come costruirlo partendo dal vissuto del bambino? • Partiamo dalle parole dei bambini • Usiamo la foto perché permette di fissare il succedere, fermando il tempo in una immagine facilmente interpretabile poi dai bambini.


Anni 4

Le parole del tempo e il loro significato

Ins: cosa vuol dire essere una cosa nuova.... …vuol dire che è stata fatta adesso…è nuova perché non è stata tanto usata… ..è una cosa nuova quando la fai oggi, è quando non l’hai mai vista allora è nuovo …l’albero di carta è nuovo perché l’abbiamo fatto oggi allora le mamma ancora non l’hanno visto …è quando attacchi i disegni sul muro perché sono nuovi li abbiamo fatti oggi Ins: e per attaccarli cosa devo fare prima? Devi togliere quelli vecchi e fare il posto per quelli nuovi… Le cose nuove sono quelli che facciamo a scuola oggi le cose che abbiamo fatto prima sono quelle che sono diventate vecchie … le cose vecchie sono quelle che devi tenere nei ricordi perché non le hai fatte adesso Ins: se le cose nuove sono quelle che abbiamo fatto a scuola oggi, quelle vecchie quali sono? Sono quelle che hai fatto prima di oggi negli altri giorni come quando siamo andati a fare l’arrampicata … anche quando siamo andati dai mascheroni è una cosa di prima di oggi


Il barattoli del tempo

Un po’ di giorni fa siamo andati alla palestra di arrampicata

Il barattolo con la striscia arancione raccoglie il tempo presente: - le cose nuove.. - le cose fatte oggi... - appena fatte... Il barattolo con la striscia gialla raccoglie il tempo passato: - Le cose vecchie - Le cose fatte non oggi - Le cose fatte ieri - Le cose di tanto tempo fa


Oggi e il prima di oggi

albero di carta Edifico di via Volturno

Ins: se nel barattolo delle cose fatte prima di oggi abbiamo messo la foto della palestra di arrampicata e la foto della via Volturno cosa mettiamo nel barattolo delle cose nuove, fatte oggi? Mettiamo la foto dell’albero di carta perchÊ io l’ho fatto proprio oggi, prima‌ Ins: prima di cosa? .. Prima di andare a mangiare con il gruppo natura


Ogni giorno sistemiamo «le cose» nei barattoli del tempo La foto che testimonia quello che è stato fatto nel “ non oggi” viene messa nel tempo delle cose fatte prima di oggi, ieri….un giorno fa…. Ins: e cosa mettiamo al suo posto che rappresenta quello che abbiamo fatto oggi? Mettiamo che siamo andati in villa, quello di oggi perché è la cosa nuova....

La foto della biblioteca nella villa prende posto nel barattolo del tempo di oggi


Ogni giorno facciamo uno spostamento

Petra svuota il barattolo del tempo di oggi ...è una cosa vecchia ...non è di oggi... va insieme queste del non oggi ... di giorni fa

Marco arrotola la foto scattata durante l’incontro con i compagni della sc. primaria avvenuto poco prima.... .. questa foto è di una cosa nuovissima ... Una cosa che abbiamo fatto oggi.... ...siamo andati prima alla scuola dei grandi .... Siamo appena tornati....e adesso arrivano le mamme e andiamo a casa.... .. Ci vuole un barattolo delle cose che faremo poi….lo teniamo vuoto…


Questa sono io quando sono andata a fare l’arrampicata è una cosa che ho fatto un po’ di giorni fa...

Questo è l’albero di carta che ho fatto prima di mangiare è una cosa nuova è di oggi perchè non è passato tanto tempo

Cosa ho fatto prima di oggi?

Questa è una cosa che ho fatto prima di oggi

Cosa oggi?

Questa mattina ho visto che è cresciuta un po la mia piantina è stata una cosa nuova

Le cose di questa parte del foglio arrivano domani, adesso arrivano le mamme e la scuola finisce e poi domani si fa la cosa nuova

Cosa faccio dopo oggi?

Non c’è il disegno perché non so che cosa capita domani a scuola forse facciamo un’altra cosa, ma siccome non è oggi allora non so che facciamo


Un tempo atteso… Ins: ho scritto 30 maggio su questo foglio.... ... È quando andiamo in gita a Venezia ... Il mio amico mi ha detto che ci vuole un po’ di giorni...

Ins: secondo voi dove la possiamo mettere? Va bene nel barattolo di oggi.... ... No! Non è una cosa che facciamo oggi ci deve stare ancora del tempo fino al 30 ... Ancora giorni come 5

Ins: allora dove la mettiamo ? .. Nel barattolo azzurro perché li è quando devono ancora venire le cose Ins: non abbiamo mai messo niente... ... Mai niente perché non sapevi cosa facevi , ma adesso io so che andiamo in gita.... Ins: e domani che siete a casa come facciamo? .. Non abbiamo i barattoli del tempo a casa... .. Non vale perché i barattoli sono delle cose che facciamo a scuola e domani siamo a casa... Ma poi veniamo a scuola


Tempo contemporaneo cosa abbiamo fatto stamattina? I bambini raccontano ai compagni ....

Gruppo alimentazione... Adelina - abbiamo preparato le verdure del minestrone

Gruppo musica David – abbiamo ascoltato le canzoni della nonna

Gruppo natura Petra- abbiamo messo gli animali sull’albero


Chi ha fatto cosa e quando? Gruppo musica

Gruppo alimentazione

Chiediamo ai bambini di dividersi nei tre gruppi di lavoro che si formano alla mattina e di usare la foto per identificarsi.

Ins: come possiamo mettere queste 3 foto prima di inserirle nel barattolo di oggi? ...le devi incollare insieme perchÊ sono tutte della stessa ora.. Ins: che ora? Gruppo natura Quella dei gruppi della mattina... ...quella del prima di mangiare.... PerchÊ è dello stesso tempo...


Questi sono i b. del gruppo musica che hanno fatto la canzone della nonna

La Petra che sta nel gruppo natura ha fatto l’albero

Mentre io ho fatto l’albero la mia amica Adelina ha fatto il minestrone

L’Adelina invece ha fatto il minestrone

Sono io che stamattina ho fatto il disegno dell’albero

Io ho fatto la canzone della nonna


Il barattolo del tempo che è passato scoppia... ...non ci sta più niente, il barattolo scoppia... ..perchè ci sono tutte le cose degli altri giorni ...perchè sono tanti giorni che abbiamo il barattolo e ci sono tante cose dei giorni fatti. Ins: cosa possiamo fare? ...tiriamo fuori tutto, lo svuotiamo... Ins: e le foto? ..le attacchiamo nell’album dei ricordi.. Perché cosi ci ricordiamo le cose che abbiamo fatto...


Primo tentativo: le cose che ricordo Dopo aver riordinato le foto chiediamo ai bambini di rappresentare la successione dei fatti come sono in grado di fare

Realizziamo l’album dei ricordi con il riordino delle 5 foto.

Dopo l’album dei ricordi riproponiamo l’attività


Il giorno 30 è passato, una nuova settimana ci aspetta....un nuovo album da ordinare Prepariamo il barattolo vuoto per la prossima settimana , che cosa faremo? ... Non si sa ... !!! Forse cose belle !!!!!

Prepariamo il nuovo album che racconta il tempo passato e narriamo… Per approfondire l’idea del tempo di scuola passato in relazione alle cose fatte chiediamo: c’è una cosa che più delle altre vi è piaciuto fare in questa settimana e perché? Provate a rappresentare il ricordo migliore.


Cosa mi è piaciuto fare questa settimana? Mi è piacito fare la signora di una volta che puliva...

Mi è piaciuto quando siamo andati al parco a leggere la storia e a giocare un pò

Poco alla volta, gesti ripetuti e frasi di significato diventano memorie collettive che permettono ai bambini di sviluppare una griglia temporale fatta di relazioni, tra le persone, le cose, i fatti successi organizzati in “narrazioni”.


Dai fatti trascorsi (foto) ai nomi dei giorni Discussione spontanea... .. Oggi si va in piscina perché è mercoledì Ins: cosa vuol dire che è mercoledì? ... È il nome del giorno che si va in piscina me lo ha detto la mia mamma.. Ins: vuoi dire i giorni che passano hanno un nome? Ne sai altri? Si.. I giorni hanno un nome come i bambini... Quando arriva quello che si chiama mercoledì si va in piscina.... ...il lunedì si viene a scuola perché prima stai a casa... Perché la scuola è chiusa 2 giorni ( mostra le dita ) e poi ci sono i giorni che si viene a scuola.... Ci vuole un calendario perché sono scritti La mia mamma mi ha detto che ci sono 5 giorni di scuola e 2 che si sta a casa tipo il sabato e la domenica....

Decidiamo di costruire uno schema che raccoglie la sequenza dei giorni Il numero del giorno della settimana viene scritto dai bambini con i pallini. Nel terzo giorno ( 3 pallini) si disegna l’acqua per simboleggiare la piscina.


Alcuni bambini sostengono che si deve disegnare l’acqua anche negli altri giorni perché ... …La piscina c’è sempre, ma noi non andiamo e allora ci mettiamo una croce sopra che vuol dire no per noi la piscina... (idea di tempo contemporaneo?) Emerge anche la necessità di registrare in qualche modo i due giorni che corrispondono alla scuola chiusa il sabato e la domenica ...facciamo rosso perché è il colore del calendario dei grandi ... Del diario di mia sorella.... E disegniamo la casa dei bambini perché si sta a casa da scuola....


Un primo modello: 5 giorni a scuola e 2 a casa Una mano aperta per simboleggiare i giorni di scuola 2 dita dell’altra mano per simboleggiare i giorni a casa dopo la settimana scolastica Le dita e le mani, strumenti di conteggio per eccellenza, aiutano a costruire un primo semplice modello di settimana: quelle di una mano rappresentano i 5 giorni di scuola, mentre due dita a scelta dell’altra rappresentano il “non scuola” cioè il sabato e la domenica. Ciò che importa non è imparare i nomi dei giorni della settimana più o meno correttamente, conoscenza questa padroneggiata più avanti, ma capire le relazioni e le regolarità dei fatti usando modelli di registrazione e controllo.


Osservazioni sullo schema Come trovare il giorno dopo la piscina? Come il giorno prima della piscina? Come riconoscere il primo giorno della settimana scolastica? Il primo giorno che si sta a casa? Ogni richiesta è collegata a un dato certo che di volta in volta cambia.

Due schemi a confronto


... e ora da soli... Il foglio piegato in 5 parti rappresenta i giorni della settimana scolastica. Dove disegnare me stesso in piscina? Cosa fare degli altri giorni?


Qui non si va in piscina perché non è mercoledi

Il quarto giorno stiamo a scuola

Il primo giorno che si viene a scuola dopo la domenica

Il secondo giorno Si va in piscina è il terzo giorno

Un’altro giorno che si sta a scuola, non si va in piscina, solo il mercoledì


Ragionamenti spontanei usando i modelli

Oggi è venerdÏ non si va in piscina Ieri era giovedÏ e siamo stati con i grandi Domani si sta a casa


Anni 5

I dati della presenza Alla fine di un periodo di registrazione ragioniamo sui dati…. Ritagliamo in strisce il cartellone e confrontiamo …

...ci sono degli spazi vuoti perché sono i 2 giorni che stiamo a casa.. ..un po’ di giorni siamo venuti a scuola e poi 2 giorni a casa... ..si ripetono perché anche il sabato e la domenica si ripete.. Poi c’è il lunedì che è il primo giorno che vieni a scuola... ..Io ho contato che ci sono stati 7 giorni a casa e tutti gli altri a scuola... ..o però ho anche altri giorni che sono stato a casa perché qui non ho messo il segno


Per sapere quanti giorni sono stato a scuola Contiamo i giorni che sono stato a scuola e i giorni che sono stato a casa e confrontiamo i dati

Confrontando le registrazioni risultano che alcuni bambini hanno gli stessi numeri cosa vuol dire?


Dopo aver disegnato le due situazioni , a casa e a scuola, chiediamo ai bambini di scrivere accanto il conteggio dei giorni riferiti.

È successo che andavo dalla zia perché la mamma va presto al lavoro e allora non mi può portare a scuola ...i bambini che non stavano male facevo 5 giorni a scuola e due a casa.. Si vedeva che stavano sempre a scuola perché si contava 5 e poi 2


La settimana delle dita Presenze e assenze

Accanto al dito che identifica il giorno della settimana i bambini scrivono il numero (cardinale) risultato dalla conta delle presenze e il numero dei bambini che mancano

Il conteggio delle presenze e delle assenze nella settimana delle dita ( 5 giorni a scuola e 2 a casa)


Dopo i due giorni a casa serve una nuova settimana

Moduli della settimana


Parliamo del calendario e del significato dei numeri Ins: a cosa serve il calendario? ..è quello che ti dice che giorno siamo … Tiene i giorni che passano e ti dice quelli che devi fare ancora per arrivare a Natale.. Io ho quello con i cioccolatini, ogni giorno ne mangio uno.. quando arrivi a 25 e Natale Ins: come sono i numeri del calendario ..sono in fila si parte dal giorno 1 e poi vai avanti poi finisci e giri la pagina .. I numeri sono in fila perché li devi contare per sapere quanti sono quelli passati e quelli che devi ancora fare ..io faccio gli anni al numero 7 .. Ins: perchè i numeri sono scritti di due colori? Quelli neri sono quelli che devi lavorare e venire a scuola e quelli rossi sono il sabato e la domenica che non si viene a scuola E quelli dello sciopero sono neri perchè lo decidono le maestre quando non hanno voglia di lavorare


I numeri nel calendario degli adulti Osserviamo come cambia la sequenza numerica dopo il numero 9 …dopo il 9 c’è il 10 che è fatto di due numeri il numero 1 e lo zero poi contini e metti lo zero dietro ai numeri delle fila tipo 1 e 2 , 1 e 3, … che fanno altri numeri quando arrivi al 1 e 9 allora cambi 1 e metti il due .. Cosi fai le tabelline… ..le tabelline sono quelle che mettono tutti i numeri in fila e poi dici altri numeri che si formano … I bambini notano il colore rosso di due giorni che si ripetono nella sequenza del calendario e si ricordano le cose dette con il calendario delle dita

Questi sono i 2 giorni che ci stanno dopo i 5 della scuola .....


Quanti giorni mancano alla gita a Venezia? Cerchiamo sul calendario il numero - data della gita e lo evidenziamo con un cerchio rosso Ins: come facciamo a sapere quanto manca? ..basta contare i giorni partendo da oggi... ..ne mancano tanti anche giorni che si sta a casa... Possiamo segnare i giorni che passano cosi sappiamo quanto tempo ancora serve... Mancano 17 giorni, ma i giorni passano in fretta lo dice la mia mamma


Registrazioni su calendari individuali Sui calendari individuali ogni bambino controlla la propria presenza a scuola ritrovando il modello 5 a scuola e 2 a casa ed evidenzia le date importanti. Sul calendario individuale i bambini evidenziano con dei micro simboli i fatti avvenuti e quelli che devono venire Leggiamo ai bambini il volantino di una iniziativa “ Riuso e riparazioni�.

Cosa indica il giorno 19? Come usare il calendario per ricordare la data?


Il tempo dell’attesa... Quanto manca a… Appuntamenti nel mese di dicembre Nel mese di dicembre molte sono le iniziative del territorio, decidiamo di comunicarle ai bambini e di utilizzare il calendario come una agenda di appuntamenti. Ins: cos’è un appuntamento ? ..è quando dici a una persona che ti vuoi trovare con lei a una certa ora..

Ins: Che cos’è un’ora? ..l’ora è quella che segna il tempo tipo di devi trovare alle 3 allora guardi l’orologio perché quando arriva le 3 devi essere in quel posto...

Ins: serve sapere solo l’ora e il posto? ..anche il giorno perché le ore ci stanno in tutti i giorni invece il giorno passa e non torna ....


Quando sono finiti i numeri dello schema archiviamo la registrazione ricordando con un disegno gli eventi trascorsi


Il tempo in una lunga striscia I numeri del calendario come quelli dell’orologio sono speciali: quantificano il tempo, cioè lo misurano, cosa ben diversa dal contare in situazioni discrete. Per capire il significato e soprattutto per costruire un’idea di tempo lineare che non torna mai, proponiamo una lunga striscia capace di raccogliere i dati che concretizzano i fatti, come i numeri dei giorni, i numeri delle presenze, delle assenze e le memorie degli accadimenti. Una striscia da modificare, allungare, arrotolare alla quale dedicare a seconda dei casi un tempo di attenzione diverso


Azioni e gesti ripetuti per capire Servono pochi minuti per attaccare il foglietto del giorno (staccato dal calendario blocco dei giorni che devono venire) e per registrare il conteggio delle presenze e delle assenze. Serve piĂš tempo alla fine della settimana per narrare i fatti accaduti leggendo insieme i dati raccolti. Mattinate per discutere le relazioni, le novitĂ , gli imprevisti, le regolaritĂ ...


Giorno dopo giorno‌ la striscia del tempo

I numeri nella loro sequenza raccontano fatti nella loro sequenza


Narrare il tempo: Discorsi e ragionamenti…

..19 bambini presenti ... Come il giorno che è il 19

In questi due giorni c’era solo 1 bambino a casa...


Rappresentiamo 5 cose che ricordo



Sotto al numero 31 c’è l’1 .... …forse si ricomincia a contare i giorni.. Sono finiti ... ...perché si cambia la settimana.. ...No! Quella è con 5 giorni e 2 a casa è un’altra cosa... Questi sono i giorni tutti in fila.... .. Sono giorni di un’altra cosa....forse quando arrivi a 31 finiscono i numeri dei giorni e allora hai ancora il numero 1...vedi che ci sta sotto....è quello di domani

Osserviamo i fogli per cercare una spiegazione... Ins: c’è qualcosa di diverso ... La parola sopra è diversa dice un’altra cosa ma non so leggere cosa dice...

Ins: Febbario ... E questi usati nel nostro calendario dicono la parola Gennaio ... ..ecco questi sono i giorni di Gennaio quando ci sta la befana e adesso sono i giorni nuovi chissà cosa c’è? ..i giorni di febbraio siccome sono nuovi cominciano da 1 e poi vanno avanti e arrivano a 31 come gennaio


Il numero 1 e il nuovo nome ..il numero 1 dice che parte un nuovo tempo di scuola... Si ricomincia dall’1 a contare i giorni.. E poi c’è il 2 perché poi c’è il 3 e poi tutti i numeri sempre nella stessa fila dei numeri .. Forse se vai avanti poi arrivi ancora che sotto ci sta il numero 1 e allora cambi il mese tipo arriva agosto e vado al mare con la nonna....

Riprendiamo le registrazioni.....


Nuovi avvenimenti e routine Continuano le registrazioni e le osservazioni ... Quando siamo andati alla Biennale abbiamo messo il cartello perchÊ è un giorno speciale anche quando siamo andati a vedere il concorso che abbiamo fatto...

Ins: spiega cosa intendi per giorni speciali? ..quelli che fai delle cose che non sono proprio quelle della scuola che stai a disegnare... Tipo le gite... E noi siamo sempre in passeggiata.... ..e poi ci sono le cose che si fanno a scuola tipo i progetti che sono anche quelli con delle cose nuove..ti ricordi che le abbiamo scritte sul calendario .. Ma i giorni speciali sono bellissimi perchĂŠ fai cose strane....


Il muro non basta più che fare?

... Abbiamo un problema... Il muro non basta più.... Perché i giorni che abbiamo fatto sono tanti, ogni giorno che passa è una cosa che abbiamo fatto e poi ci stanno i giorni delle cose che facciamo a casa... Ci vuole ancora spazio perché la scuola non è finita... Mettiamo a terra e guardiamo insieme il succedersi dei giorni registrati Camilla propone di ...rotolare come un gomitolo la striscia cosi le cose stanno dentro e noi possiamo continuare a scrivere quelle nuove...


.. Possiamo continuare a scrivere cosi ci ricordiamo le cose che facciamo.... A me piace fare questa cosa perchĂŠ c’è tutto quello che abbiamo fatto le cose vecchie e le cose di ieri....


Un calendario senza fine

La nuova situazione stimola l’idea nei bambini di un tempo senza fine. ... Così possiamo continuare i giorni perché ci stanno tantissimi giorni ancora quelli di quando andiamo in vacanza… Delle cose nuove di scuola… Di quando siamo grandi e andiamo alla scuola elementare... …io dico che puoi scrivere tutta la tua vita .. Perché è fatta di tanti giorni e i giorni tornano poi quando fai il capodanno e poi fai ancora il compleanno e poi diventi vecchissimo .. Il giro dei giorni non si ferma mai ... Perché il tempo passa sempre....


Facciamo il punto della situazione Alcune volte chiediamo ai bambini di “ leggere il calendario” ricordando le cose fatte.... Si parte da lunediì... Il giorno che viene dopo i due giorni che siamo a casa... e si va avanti fino a oggi....

...poi si prende il nuovo giorno dal blocco e si scrive Chi è contento perché sta a scuola e chi è arrabbiato perché sta a casa....


E continuiamo‌


Conferme e cambiamenti

- Dopo due giorni a casa si torna a scuola ...

- Dopo 5 giorni si sta a casa... - I numeri sono sempre in fila... - Alcune volte si ricomincia da 1 .... - Quando si ricomincia da uno cambia il nome scritto sopra ...


Aspettando i giorni speciali 13 -

20 -

prendiamo il treno per andare al museo a Venezia in Villa per il laboratorio di poesia

21 -

In Villa per le istallazioni poetiche

22-

Data rinviata

26-

andiamo in treno a Venezia per visitare il Museo


E quasi finita la scuola: organizziamo i dati

Srotoliamo il calendario ... E dopo aver osservato che alcune parole si ripetono decidiamo di evidenziare quelle dei giorni di scuola uguali con il colore Decidiamo di non colorare i giorni che non siamo a scuola Lunedi

Martedi

Mercoledi

Giovedi

Venerdi


Insieme per capire


E ancora, osservando la lunga striscia del tempo si possono evidenziare le parole uguali con un colore, per esempio tutti i lunedĂŹ di giallo, i martedĂŹ di rosa e cosĂŹ via.... Con un nastro messo prima di ogni lunedĂŹ si dividono le settimane, mentre gli impegni giĂ programmati in precedenza come una data importante, una visita, una gita, una festa, sono via via segnati per contare e ragionare sul quanto manca.


Contiamo: Cerchiamo il giorno di lunedì

Mettiamo una striscia per dividere i moduli fatti di 7 giorni

Quante settimane ? Quanti lunedì....martedì... Mercoledì?

Troviamo le regole e le regolarità nel nostro calendario

un tempo fatto di tempi


I 7 giorni della settimana Ogni bambino realizza la striscia dei giorni della settimana ricavandola dallo schema del calendario.... Poi colora gli spazi dei diversi giorni seguendo la sequenza dei colori condivisi nel calendario.....


Dalla striscia al “nastro” senza fine I bambini controllano il loro lavoro sovrapponendo la loro striscia – settimana ad una settimana del calendario, per essere certi di seguire le indicazioni condivise... Ma come rendere l’idea ricorsiva delle settimane? Come fare per avere un tempo infinito senza continuare a ripetere il modulo dei 7 giorni?

lunedì

martedì

mercoledì

5 Giorni di scuola

giovedì

venerdì

sabato

domenica

2 Giorni a casa


Il tempo che scorre sul nastro di Möbius Oggi è mercoledì

Domani sarà giovedì Poi arriva venerdì

Quando sono a lunedì torno a scuola.....


Mentre i modelli hanno aiutato a capire.. numeri e parole hanno organizzato i pensieri


Alla scuola primaria Il curricolo sul tempo continua • Il bambino arriva alla scuola primaria con un notevole bagaglio di esperienze e conoscenze, si tratta di far tesoro dei percorsi fatti e continuare a proporre esperienze organizzate dotate di senso per il bambino con l’obiettivo “non solo di sollecitare l’acquisizione di punti di riferimento temporali, ma formare una “coscienza del tempo” (P. Sandri)


Successione lineare – ciclica - durata • • • • • • • • • •

Le caratteristiche essenziali della dimensione temporale da tener presenti per progettare un curricolo sul tempo sono la successione lineare e ciclica e la durata. Per questo è necessario proporre esperienze di vario tipo per sviluppare numerose e diverse abilità logiche: l'uso della proprietà transitiva delle relazioni binarie prima di.., dopo di… l'uso delle proprietà transitiva, simmetrica e riflessiva della relazione contemporaneamente a...; il riconoscimento dei momenti di inizio e fine di un evento; il riconoscimento del verso (anche nel caso in cui questo sia arbitrario) in una successione ciclica; il riconoscimento del periodo; il riconoscimento degli intervalli sincroni (cioè la capacità di riconoscere che due o più eventi si evolvono nello stesso tempo); il riconoscimento degli intervalli isocroni (ovvero la capacità di riconoscere l'uguaglianza di due durate successive); lo stabilire una unità di misura temporale;… (da P. Sandri)


Fin dal primo giorno di scuola • E’ necessario lavorare sulla matematica del “tempo” , per questo cogliere qualsiasi occasione per osservare, riflettere, rappresentare e verbalizzare • Bisogna «apparecchiare» situazioni, vivere esperienze, predisporre strumenti per «maneggiare» i concetti temporali • Ci sono le questioni legate ai giorni (anche in termini di controllo dei nomi), alla settimana, al mese, al controllo di quando è passato un giorno, una settimana, un mese….


Il conta-giorni

Si tratta di implementare il lavoro già impostato alla scuola dell’infanzia, costruendo un calendario lineare al quale dedicare a seconda di casi diversi tempi di attenzione (cinque minuti come un’intera giornata) La linea del tempo della classe da costruire giorno dopo giorno all’inizio è una linea tutta bianca, ogni mattina insieme si segna il numero del giorno e si opera su di essa attraverso azioni condivise dal gruppo classe. Fornire ai bambini l'opportunità di intervenire nell’organizzazione temporale e nella sua rappresentazione, modificando, inserendo, togliendo elementi in relazione alle esperienze che vivono e sulle quali avvengono le prime riflessioni.


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L’osservazione della linea del tempo che via via si dipana e comincia ad occupare quasi tutta la parete dell’aula ci porta a riflettere: L’ultimo quadrato/giorno colorato: che cosa rappresenta? È l’oggi, il presente, quello che abbiamo colorato stamattina, la fine delle nostra linea, … ma dov’è l’inizio di questa linea? Perché lo abbiamo collocato proprio lì? E prima? C’è stato un tempo prima? Come potremo chiamarlo? E quegli spazi bianchi ancora da colorare che cosa rappresentano?

Operare quotidianamente sulla linea per inserire fatti, esperienze, eventi significativi per la classe: compleanni, le diverse tipologie di attività didattiche (discipline/insegnanti/uscite/ esperti che entrano a scuola, …). Ritornare anche in tempi successivi, sulle esperienze e sulle loro registrazioni dopo che sono state vissute e condivise dal gruppo-classe permette ad ogni bambino di ritrovare i suoi vissuti, ma nello stesso tempo di allontanarsi dal “qui e ora”, e ricordare/ricostruire il passato e ipotizzare/immaginare il futuro


A casa come a scuola Oltre alla versione collettiva del calendario lineare sui cui ragionare insieme, è utile una copia personale di dimensioni piÚ ridotte, da usare anche autonomamente, a scuola e a casa


I calendari e le agende • Proseguire con l’osservazione dei calendari o delle agende degli adulti, alla ricerca di significati • Sviluppare indagini: cosa è e a cosa serve un calendario.... Sviluppare idee su come si controlla il tempo ... che cos’è... dove lo vedo ... da cosa mi accorgo che passa .... • Controllare percettivamente e mentalmente il tempo, cioè saper leggere il calendario per narrare gli eventi che sono passati e che sono attesi, contando le distanze di giorni, settimane e mesi, verificando successioni, durate e periodi • Comprendere gradualmente la struttura logico aritmetica del calendario usandolo e riflettendo a più riprese sulle sue regole


31 ottobre: giorno di confine • • • • • •

GIAC: per me finisce l’anno domani, perché non ci sono più numeri sul mese di ottobre e allora domani comincia un altro mese. ELIA: sarei d’accordo con Giac perché domani non ci saranno più numeri di ottobre perché inizia un altro mese e quindi i numeri tornano indietro. MARZ: per me è un giorno di confine perché quel mese finisce e ne arriva un altro perché confine vuol dire quando una cosa finisce e di un altro. INS: sec voi … voi avete detto che il mese finisce e i numeri tornano indietro, finiscono, cominciano… Ma anche il tempo finisce? MARZ: no il tempo non finisce mai, il tempo rimane, se non ci sarebbe il tempo non si sarebbe nemmeno avvicinato oggi la nebbia e il tempo non finisce LEA: io non sarei tanto d’accordo con Giac che i numeri cambiano perché i numeri ritornano indietro, i mesi cambiano ma i numeri non cambiano. VALZ: questa roba che ha detto Lea è vera che cambiano solo i mesi e non i numeri perché poi i numeri che ci sono in un mese vengono anche in un altro però poi ogni anno si aggiunge un numero.


La linea del tempo come modello

La linea del tempo diventa un modello per rappresentare giorni, settimane, mesi stagioni‌ per registrare fenomeni come il tempo meteorologico, la temperatura, la crescita delle colture dell’orto didattico, i fatti significativi della classe, per individuare/costruire diverse periodizzazioni grazie alle osservazioni effettuate


I pulcini di Gianluca A casa di Gianluca sono nati i pulcini e oggi li ha portati a scuola Li osserviamo: come sono fatti, le parti del corpo, i colori come si comportano: cosa mangiano, come si muovono, che versi fanno, come manifestano la paura

Noi e i pulcini: in che cosa ci assomigliamo, in che cosa siamo diversi?

Da dove sono nati i pulcini? Da chi?


La vita dei pulcini La nonna di Gianluca lunedì scorso ha detto alla maestra che i pulcini avevano 10 giorni… ma oggi è mercoledì, quando era lunedì? l’altro ieri, due giorni fa ma allora quanti giorni hanno i pulcini oggi? Discutendo insieme abbiamo deciso di usare la linea del tempo che abbiamo in classe, ci muoviamo indietro nel tempo, per scoprire il giorno in cui sono nati i pulcini alla lavagna costruiamo la linea della vita dei pulcini partiamo da oggi che è il 12 aprile disegniamo ieri era l’11, l’altro ieri il 10 e prima ancora….?

Il tempo passa per i pulcini? Se ne accorgono i pulcini che il tempo passa? Perché pensate che i pulcini si accorgano/non si accorgano che il tempo passa?


Scale di rappresentazione • Ad un certo punto è necessario il passaggio ad un’altra scala di rappresentazione: da un quadretto un giorno a un quadretto un mese, più funzionale per registrare fatti del passato personale e familiare, fino a una retrospettiva di dieci anni.


Da qui poi un ulteriore passaggio ad un’altra scala di rappresentazione: da un quadretto un mese a un quadretto un anno, piÚ funzionale per la registrazione dei fatti del passato delle generazioni viventi e del passato locale e generale piÚ vicino, fino ad una retrospettiva di un secolo (in terza)


Le azioni del quotidiano • L’esperienza, il racconto, la rappresentazione dei fatti per ricostruire la loro successione ordinata

Si parte dalla rappresentazione grafica, per giungere a strumenti sempre più raffinati e simbolici che utilizzano le abilità di letto-scrittura di cui i bambini via via si appropriano


Fatti che avvengono contemporaneamente La rappresentazione e la verbalizzazione scritta


Fatti che avvengono in modo unico e straordinario • Il primo giorno di scuola di classe prima • La castagnata


L’agenda delle vacanze In classe prima è consuetudine ogni giorno scrivere la data. Per continuare a farlo anche durante le vacanze natalizie ho pensato di dare come “compito delle vacanze” la compilazione dell’agenda delle vacanze. Una striscia dove inserire ogni giorno la data (giorno, mese, giorno della settimana) e un eventuale fatto significativo


L’agenda completata: leggiamo e confrontiamo le diverse “agende” Confrontiamo le agende, individuiamo elementi simili ed elementi differenti Scopriamo le attività che abbiamo svolto durante le vacanze in particolare il 1^ gennaio, Capodanno il 6 gennaio, l’Epifania


Fatti diversi, luoghi diversi, nello stesso giorno La discussione collettiva permette di scoprire che i fatti sono diversi, vissuti da persone diverse, che sono avvenuti in luoghi diversi, a volte vicini, a volte lontani, ma sono avvenuti NELLO STESSO GIORNO. Ciò dà senso e significato alle parole MENTRE E CONTEMPORANEAMEN TE.

Con i disegni sul cartellone abbiamo raccontato le mini-storie di Capodanno e dell’Epifania


A Capodanno, mentre io ho giocato a tombola a casa della nonna e ho mangiato…...

…Neva invece è andata da un suo amico

….. Beatrice ha visto i fuochi d’artificio e ha fatto le foto


Il tempo: tema interdisciplinare • Si tratta dunque di sviluppare un curricolo sul tempo, che preveda il contributo di più discipline. • Non solo storia, dunque ma anche matematica, perché parlare di tempo ha a che fare sempre con i numeri; geografia, perché tempo e spazio sono inscindibilmente legati, per rappresentare il tempo c’è bisogno dello spazio, uno spazio che va organizzato; scienze con tutti gli aspetti legati alle trasformazioni dei viventi, a partire da se stessi e poi tutti gli altri viventi, all’osservazione dei fenomeni; per non parlare poi degli aspetti legati alla sviluppo delle abilità linguistiche, in primis il narrare….e molte altre ancora…


…in fili lunghi di ragionamenti …. • Il periodo: Individuiamo sulla nostra linea del tempo i diversi periodi legati alla vita della classe e la durata, cio che sta dall’inizio alla fine la evidenziamo con un segmento. • La discretizzazione: Una volta individuata la durata abbiamo la possibilità di spezzettare ulteriormente questo tempo per misurarlo in … mesi .. settimane..

• Orologi: orologi per contare il tempo (anche in relazione con il curricolo di scienze e tecnologia): costruzione di clessidre a zucchero ad acqua... contatori artigianali in ciotole, bottiglie.... Per operare confronti, valutazioni ... registrazioni … per riflettere sulla durata che è sempre la stessa, ma le modalità, le “unità di misura” diverse che si utilizzano, danno risultati numerici diversi. • I contatempo: Le esperienze diverse permettono ai bambini di rendersi conto che non c’è un’unica modalità/misura del tempo, ma esistono unità diverse e di volta in volta si tratta di scegliere qual è la modalità più utile, più conveniente per misurare non il tempo, ma quel tempo.


Un esempio : L’Orologio •

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In classe seconda dopo aver costruito orologi per contare il tempo e registrato le durate, parliamo di OROLOGIO: che cos’è, a cosa serve, come si usa e come si legge… L’orologio apre moltissime possibilità per i bambini: il cerchio permette lavori e discorsi di tipo geometrico, si possono aprire anche discorsi di “frazioni”, dividendolo a metà, in 4 parti e così via e di conseguenza si può parlare di giro intero, o di mezzo giro iniziando a vedere gli angoli… Dal punto di vista della lettura si aprono discorsi di tempo, di divisione convenzionale del tempo, di giorno inteso come dì e notte…. In classe terza: si comincia a riflettere sulla struttura dell’orologio analogico con i numeri e senza numeri, valutando la posizione e gli spostamenti delle lancette; si confronta l’orologio analogico e digitale. In classe quarta: i bambini sapranno leggere in modo più preciso l’orologio analogico distinguendo i diversi significati dello stesso numero. Leggere con aiuto l’orologio analogico senza numeri valutando solo le posizioni delle lancette nello spazio. L’introduzione di elementi di aritmetica modulare permetterà di calcolare in ore e giorni rispetto a problemi di tipo pratico. In classe quinta la capacità di lettura dell’orologio analogico sarà autonoma, anche senza numeri valutando solo le posizioni delle lancette nello spazio. Con lo sviluppo delle capacità aritmetiche sarà possibile calcolare in ore, minuti e secondi. Es: sono le ventidue e trenta, fra dieci ore e 45 minuti che ora sarà?... Sono le 15 del 10 marzo, tra venti giorni e 20 ore che ora e giorno sarà?


Usiamo l’orologio in classe …e ogni volta che si presenta l’occasione Registriamo l’orario di inizio e fine del periodo, calcoliamo la durata

Lavoriamo con parole e numeri, calcoliamo a mente le durate


Per concludere …. "Un fatto è ora limpido e chiaro: né futuro né passato esistono. È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro. Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell’animo e non le vedo altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente la visione, il presente del futuro l’attesa" Sant’Agostino"


Grazie del vostro tempo

e buon riposo con gli orologi stanchi di DalĂŹ


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