ALLA SCOPERTA DEL PAESAGGIO - LA FILANDA DI CAMPOCROCE (Mogliano Veneto - TV) -

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ALLA SCOPERTA DEL PAESAGGIO LA FILANDA MOTTA DI CAMPOCROCE Documentazione a cura delle Insegnanti Criveller Antonella e Florian Lauretta Scuola dell’Infanzia «J. Piaget» Mogliano Veneto (TV) A.S. 2019-2020

Dal racconto di finzione alla scoperta di tracce storiche nel territorio


GEOSTORIA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DAL LABORATORIO ADULTO ALLA PROGETTAZIONE E ALLO SVOLGIMENTO DELL’UDA SULLA FILANDA MOTTA Progetto di ricerca-azione con il coordinamento e la supervisione della formatrice Anna Aiolfi Noi insegnanti, dopo la partecipazione ad un progetto formativo dell’Istituto, con laboratorio di Geo-storia presso la filanda Motta di Campocroce, decidiamo di avviare la “formazione geo-storica dei bambini della scuola dell’infanzia. Partendo dalle tracce suggerite dalla formatrice, rielaboriamo e costruiamo una specifica UDA, articolata in fasi, da svolgere da ottobre a giugno.


ACCERTAMENTO INZIALE- INDAGINE

Ascoltiamo la storia “Rosetta alla filanda” e vediamo alla LIM alcune foto del luogo raccontato nella storia Indaghiamo in conversazione collettiva le conoscenze rispetto a parole come filanda, lavoro, vecchio, tanto tempo fa… una volta… prima. Insieme proviamo a far emergere i passaggi più significativi del racconto ed esprimiamo idee su quanto ascoltato e visto. https://youtu.be/DLI7sIjXqSQ

Video «Rosetta alla Filanda» pubblicato su canale Youtube privato


ROSETTA ALLA FILANDA • Mi chiamo Rosetta, sono una bambina di Campocroce e ho 4 anni. • Io vivo con la mia mamma, mentre il mio papà è in Belgio a fare il minatore, io non l’ho mai visto davvero ma solo in una foto. • Questa sono io da piccola, in braccio alla mia mamma. • Campocroce è un paesino di campagna e quando guardo dalla finestra di casa mia vedo bene la filanda, dove lavora la mia mamma. • Tutte le mattine la mia mamma si sveglia prestissimo, quando è ancora buio, per preparare da mangiare per noi due e poi lo mette nella gavetta. Io sono troppo piccola per restare a casa da sola, così la mamma mi porta di nascosto con lei al lavoro. • Andiamo alla filanda a piedi e partiamo sempre molto presto, camminiamo in fretta perché nessuno mi deve vedere entrare, specialmente il padrone. Quando arriviamo controlliamo sempre l’ora sul grande orologio della torretta perché: “Guai se arriviamo in ritardo”. • Quando passiamo sotto il grande arco vedo sempre una grande scritta scura. Una volta ho chiesto alla mamma di leggermi cosa c’era scritto: “Il lavoro è la cosa più solenne, più nobile, più religiosa della vita”. Io non ho capito molto …ma sono sicura che voglia dire che lavorare è davvero importante. • Poi passiamo a fianco della ciminiera, mamma mia è così alta che quasi mi fa paura…con tutto quel fumo che esce…sembra un gigante che fuma. • Qui adesso io devo fermarmi e trovare un nascondiglio, mentre la mamma sale la scala che la porta nella grande stanza dove lavora.


• Qualche volta, stando molto attenta e quando so che il padrone non c’è, sono salita anche io per quella scaletta ripida, e dalle grandi finestre ho guardato la mia mamma che lavorava. • La mia mamma fa un lavoro davvero difficile, prepara i fili di seta, lei è una filandera. Lavora in una stanza molto grande, piena di luce, assieme a tante altre donne. • Il tempo non mi passa mai, la giornata è proprio tanto lunga e io, stando attenta a non farmi vedere dal padrone, gioco nel cortile, in giardino o sotto i portici. • A mezzogiorno suona la campana e finalmente rivedo la mia mamma. Mangiamo assieme in mensa le cose che lei ha cucinato al mattino e portato nella gavetta. • A fine settimana succede una cosa davvero importante: la mamma e tutte le altre filandere si mettono in fila sotto il portico per andare davanti ad una finestrella di una grande porta, li dietro c’è il padrone che dà loro i soldi, ma solo se hanno fatto bene il loro lavoro. • Allora, qualche volta la mamma può farmi un piccolo regalo: un panino dolce o un nastrino per i capelli. • Un fotografo ha sentito la storia di Rosetta e ha voluto fotografare da un elicottero la filanda così com’è oggi.

Questa è il testo della storia di invenzione, scritto dalle insegnanti, con evidenziate parole nodali che richiamano fatti o oggetti del passato ed elementi caratteristici dell’edificio industriale che andremo a visitare.


1 FASE- DAL RACCONTO DI FINZIONE AL LUOGO DI OGGI Aspetto geografico- paesaggistico Competenza attesa (dell’ambito prevalente: la conoscenza del mondo) • Il bambino osserva il paesaggio individuando caratteristiche ed elementi, lo racconta e lo rappresenta facendo confronti e semplici inferenze, dimostrando di saper rintracciare indizi di tempo passato Traguardi specifici mirati • Dimostra curiosità verso la Filanda cogliendo i particolari che la rendono riconoscibile nel paesaggio • Intuisce i collegamenti tra il racconto di finzione e le tracce storiche del paesaggio attuale • distingue gli elementi fantastici del racconto di finzione e gli elementi reali • riconosce alcune caratteristiche fondamentali (edificio, ciminiera, archi, portici, alcuni spazi interni ) • si avvia ad assumere un atteggiamento di ricerca verso la realtà presente interpretando le tracce storiche • Dai dati raccolti immagina situazioni di un recente passato


CosĂŹ dopo aver tanto parlato e sentito nominare la FILANDA, finalmente con i bambini di 4 anni, andiamo a visitare la Filanda Motta di Campocroce.


I

La scritta sopra il grande arco La torretta con l’orologio

Durante la visita osserviamo l’edifico con curiosità , ritrovando e cogliendo i luoghi che Rosetta ha vissuto in un tempo passato

p o r t i c i


La sala con le grandi finestre dove lavoravano le filandere La ciminiera

La scala dove saliva la mamma di Rosetta


La finestrella dalla quale il padrone dava i soldi alle filandere

Il cortile e il giardino dove Rosetta giocava

Sperimentiamo gli spazi percorrendoli insieme: osserviamo le dimensioni, le caratteristiche, i dettagli


Inoltre durante il laboratorio :

Riproduciamo il modello del salone tridimensionalmente: cartone spesso, sagomato, sul quale incolliamo finestroni da noi disegnati

Sperimentiamo giochi di spazialitĂ nel grande salone: cosa c’è dv, dietro, di fianco a me se mi metto in un certo punto? Giochiamo liberamente con il nostro corpo.

Riproduciamo noi stessi, per animare lo spazio creato


Rielaborazione grafica a scuola: Cosa ricordiamo della Filanda ? Quali elementi caratteristici di questo luogo ? Rappresentazione usando solo la matita.

Prima valutazione: i bambini hanno osservato l’edifico con curiosità , dimostrando di saper cogliere gli indizi di una realtà passata . Sono riusciti a evidenziare gli elementi piu significativi


2 FASE: DAI DATI RACCOLTI ALLA RIELABORAZIONE A SCUOLA aspetto storico- architettonico Competenza attesa • il bambino organizza i dati a disposizione per ricostruire il paesaggio osservato, colloca se stesso e gli oggetti e dimostrando si sapersi orientare racconta le scelte fatte Traguardi specifici mirati • osserva e organizza lo spazio secondo criteri personale o dati • riconosce aspetti spaziali (dentro-fuori, sopra-sotto, dietro davanti, di lato,aperto-chiuso) e dimensionali (grande-piccolo, lungo-corto, alto-basso) • Si avvia ad orientarsi rispetto a un passato, presente, futuro utilizzando i termini prima-adesso-dopo. • Riconosce nella realtà forme simili al cerchio, quadrato, triangolo


• Rivediamo le foto dell’edificio industriale e le raccontiamo ai compagni di 3 anni Quali caratteristiche del luogo ricordiamo? Cosa abbiamo fatto in questo luogo? Cosa abbiamo visto di nuovo o di strano?

• Rielaboriamo le informazioni e i ricordi realizzando un grande pannello di gruppo: alla lim tracciamo il calco della facciata su foto proiettata, incolliamo gli elementi mancanti (greca, orologio, finestre, ciminiera), coloriamo ad acquerello.


I bambini organizzano i dati a disposizione per ricostruire il paesaggio osservato a Campocroce, collocano gli oggetti, dimostrano di sapersi orientare, poi raccontano le scelte fatte


I bambini rivivono nei loro giochi di costruzione, quanto visto e rielaborato graficamente…la filanda diventa un edificio della quotidianità

 Ricostruzione dell’edificio con mattoni/costruzioni di vario tipo


Anche individualmente i bambini riproducono con materiali vari ed elaborano graficamente i diversi elementi architettonici con le loro caratteristiche di forma, colore, struttura, dimensione e posizione. Si devono concentrare sui particolari

• Foglio individuale A3 con contorno dell’edificio: completiamo incollando i particolari: portici, orologio, scritta, greca.

Costruiamo l’orologio della torretta. Parole chiave: contorno, bordo, centro


• Foglio individuale A3 per incollare intorno ad un portico le pietre e disegnare noi stessi sotto allo stesso.


• Dopo aver riguardato le foto delle grandi finestre in salone, giochiamo liberamente con striscioline di carta per scoprire i diversi andamenti: orizzontali/verticali/intrecci. Infine le incolliamo per creare i riquadri su un modello dato, dopo aver ripassato i contorni con un pennarello.


ď‚´ Ricostruzione tridimensionale della filanda con materiali di riciclo.

I bambini alla proposta di realizzare il plastico della filanda, osservano i materiali a disposizione, si confrontano, cercano soluzioni, si attivano


CONFRONTARE:

• Osserviamo il nostro plastico e cogliamo somiglianze e differenze rispetto alle foto scattate durante l’uscita.


PIASTRELLATURA: giochiamo liberamente con tessere di cartone chiare e scure, fino a scoprire l’alternanza delle piastrelle per la pavimentazione. • Con cartoncino…………e con i biscotti

I bambini hanno la possibilità di intrecciare le esperienze: provare, imparare dai compagni, confrontare, toccare con mano


• BISCOTTI “PIASTRELLE BI-COLORE DI NATALE” • MESCOLANDO E MANIPOLANDO GLI INGREDIENTI OTTENIAMO UN IMPASTO PROFUMATO E MORBIDO. • META’ LO LASCIAMO CHIARO E META’ LO FACCIAMO DIVENTARE SCURO AGGIUNGENDO CACAO

 DOPO LA COTTURA LE NOSTRE “PIASTRELLE BICOLORE”…………SEMBRANO PROPRIO IL PAVIMENTO DELLA FILANDA !!


I bambini ci giocano, fanno finta di ‌‌, sperimentano concetti spaziali su indicazione delle insegnanti.

Valutazione secondo step: i bambini durante la rielaborazione hanno utilizzato i dati a disposizione in modo adeguato e personale orientandosi e condividendo opinioni.


PROGETTO DI PLESSO: Laboratori di Natale.

3 anni: riprendiamo il concetto di piastrella, realizzandole con materiali di riciclo (fogli di giornale, ritagli di cartone colorato nei colori primari)

I bambini durante i laboratori di Natale hanno avuto modo di lavorare in gruppi omogenei per etĂ con insegnanti di altre sezioni

4 anni: Rosetta dalla finestra vedeva la filanda‌‌noi cosa vediamo ? Disegniamo su fogli di giornale con pennarello nero, ritagliamo e inseriamo in foglio trasparente + finestra in cartone


3 FASE: DAL RACCONTO DI ROSETTA GLI INDIZI DI UN TEMPO PASSATO-aspetto linguistico storico Competenza attesa • Il bambino sa ascoltare e intervenire con pensieri e rielaborazioni personali, comunica con una pluralità di linguaggi in un contesto condiviso Traguardi mirati • Da significato ed intenzione ai propri gesti per mettere in scena copioni . • Assume con consapevolezza un ruolo nella drammatizzazione di un racconto. • riflette e memorizza espressioni in danza e canto. • ascolta e comprende narrazioni le rielabora in sequenza


Realtà storica…….

……messa in scena


Dopo la rilettura della storia senza immagini, si svolge un’attività di comprensione del testo individuando i personaggi : chi? dove? quando? Cosa fa? Quali oggetti? INS.:COSA FA ROSETTA ? -gioca nel cortile, gioca a nascondino -si nasconde -cammina in fretta con la mamma -mangia con la mamma -spia la mamma dalle grandi finestre dove entra tanta luce -quando passa sotto il portico controlla l’orologio -controlla che non ci sia il capo INS.:COSA FA LA MAMMA ? -si sveglia prestissimo, sveglia Rosetta -prepara il mangiare per andare al lavoro -va al lavoro alla filanda -legge a Rosetta la scritta -sale le scale e va nel grande salone -trova il filo e lo arrotola -va a mangiare in mensa con Rosetta quando suona la campana -a fine settimana il capo le dà i soldi se lavora bene INS.:COSA FA IL CAPO ? -controlla che le filandere lavorino bene -dà i soldi

INS.:COSA FANNO LE FILANDERE ? -lavorano -è un lavoro difficile

INS.:COSA FA IL PAPA’ ? -è lontano, in Belgio, -fa il minatore INS.: QUALI OGGETTI TROVIAMO NELLA STORIA ? -ciminiera, fumo -gavetta -orologio sulla torre -scale -soldi -panino dolce, fiocco -piastrelle INS.: DOVE SI SVOLGE LA STORIA? -filanda -mensa dove mangiano -grande salone per lavorare -giardino, cortile per giocare


• Mettiamo in scena i personaggi costruendo dei copioni di gesti e azioni

I bambini ascoltano, intervengono con pensieri e rielaborazioni personali, comunicano con una pluralitĂ di linguaggi in un contesto condiviso


Il barattolo delle parole nuove dalla storia di Rosetta.

Rileggiamo la storia e dopo aver individuato le parole nuove del testo e condiviso i significati, l’insegnante le scrive su cartellini colorati, poi le attacchiamo in classe dentro un BARATTOLO DELLE PAROLE NUOVE disegnato su un cartellone.


AttivitĂ ritmico-musicali con le parole nuove del barattolo.

Ripetiamo spesso tali parole, utilizzandole per giochi di sillabazione, di ritmo e per attivitĂ musicali con piccoli strumenti.


ď‚´ In palestra: Il percorso che Rosetta compie per andare alla filanda (dinamiche motorie di base: passa sotto/sopra, salto a piedi uniti, cammino alternato, capriola, slalom, equilibrio).

ď‚´ Segue rielaborazione grafica.


I bambini possono rivivere la storia in contesti e situazioni diverse. Ognuno può cosÏ trovare il miglior modo per comprendere, esprimersi e partecipare



Mettiamo in scena la storia, ripetutamente, in modo che ognuno possa sperimentare ruoli diversi e scegliere il proprio personaggio/elemento da interpretare

Drammatizzazione della storia

Il canto e la danza come forma di accompagnamento del lavoro: mettiamo in scena la “Danza delle filandere� e il canto “Alla matina bonora�, dopo aver condiviso la comprensione dei testi e dei gesti.


Presentazione a tutti i compagni della scuola della drammatizzazione


Il mio papà è in Belgio a fare il minatore, io non l’ho mai visto davvero ma solo in una foto.

Mi chiamo Rosetta, sono una bambina di Campocroce e ho 4 anni. Io vivo con la mia mamma


Campocroce è un paesino di campagna e quando guardo dalla finestra di casa mia vedo bene la filanda, dove lavora la mia mamma.

Tutte le mattine la mia mamma si sveglia prestissimo, quando è ancora buio, per preparare il pranzo per noi due e poi lo mette nella gavetta. Io sono troppo piccola per restare a casa da sola, cosÏ la mamma mi porta di nascosto con lei al lavoro.


Andiamo alla filanda a piedi e partiamo sempre molto presto, camminiamo in fretta perchĂŠ nessuno mi deve vedere entrare, specialmente il padrone. Quando arriviamo controlliamo sempre l’ora sul grande orologio della torretta perchĂŠ non possiamo assolutamente essere in ritardo. Quando passiamo sotto il grande arco vedo sempre una grande scritta e la mamma mi ha spiegato che significa che il lavoro è davvero importante.


Dopo essere passate in fianco alla grande ciminiera, io devo fermarmi e trovare un nascondiglio, mentre la mamma sale la scala che la porta nella grande stanza dove lavora. Qualche volta, stando molto attenta, e quando so che il padrone non c’è, sono salita anch’io per quella scaletta ripida e dalle grandi finestre ho guardato la mia mamma che lavorava. La mia mamma fa un lavoro davvero difficile, prepara i fili di seta, lei è una filandera. Lavora assieme a tante altre donne in una stanza molto grande, piena di luce.


A mezzogiorno suona la campana e finalmente rivedo la mia mamma. Mangiamo assieme in mensa le cose che lei ha cucinato al mattino e portato nella gavetta.

La giornata è proprio tanto lunga e io, stando attenta a non farmi vedere dal padrone, gioco nel cortile con sassi e bastoncini, in giardino o sotto i portici.


A fine settimana succede una cosa davvero importante: la mamma e tutte le altre filandere si mettono in fila sotto il portico per andare davanti ad una finestrella di una grande porta, li dietro c’è il padrone che dĂ loro i soldi, ma solo se hanno fatto bene il loro lavoro. CosĂŹ, qualche volta la mamma può farmi un piccolo regalo: un panino dolce o un nastrino per i capelli.


La «Danza delle filandere» e il canto «Alla matina bonora»


I bambini hanno saputo riconoscere il ruolo assegnato, sono riusciti a mantenerlo durante la drammatizzazione, hanno partecipato al canto e alla danza. E’ stata una grande emozione per tutti !

Le nostre rielaborazioni grafiche di questa bellissima esperienza


Ad integrazione dell’esperienza sulla costruzione di libri avviata nell’anno, realizziamo il libro collettivo “La giornata di Rosetta”, dopo aver individuato le sequenze temporali, a fisarmonica su tavolette di cartone pressato, con tecniche varie.


Valutazione 3 step durante la ricostruzione e la narrazione della storia i bambini sono stati in grado di organizzare autonomamente le sequenze temporali


Nel corso dei laboratori di Carnevale i bambini e le insegnanti hanno realizzato i costumi da filandere e contadini, hanno sperimentato ÂŤgiochi di una voltaÂť, hanno imparato canti e danze dei tempi passati.

Mentre ogni sezione sta proseguendo la propria programmazione geo-storica collegata alla filanda, ecco che tutti insieme festeggiamo il Carnevale‌ con costumi speciali!


Con la festa di Carnevale si conclude la prima parte del nostro progetto geostorico‌ al rientro dalle vacanze ci aspettano nuovi stimoli per continuare questo percorso‌

TO BE CONTINUED


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