LA SHOAH DI GIOVANNI REIF ANCHE A SPINEA

Page 1

Rete delle Geo Storie a scala locale

La Shoah di Giovanni Reif anche a Spinea.

L’intervista ai testimoni della storia

Primo Circolo di Spinea (VE), Scuola Primaria «Vivaldi» Classe quinta, a.s. 2005/2006, ins. N. Paterno


La Shoah anche a Spinea: l’intervista ai testimoni della storia di Gianni Reif Dopo: - l’analisi guidata di un documento d’archivio - aver «studiato» il contesto generale attraverso testi, fonti e uscita al Ghetto di Venezia - aver incontrato e ascoltato i testimoni, con anche la presenza l’archivista con il documento originale e il faldone - aver condiviso le prime impressioni - aver ascoltato una selezione della trascrizione dell’incontro letta dall’insegnate, averne discusso e rivisto la documentazione fotografica, i ragazzini hanno scritto e disegnato

Scuola Vivaldi Primo Circolo di Spinea Classe quinta N.Paterno

a.s. 2005/2006


Incontro con i testimoni : prime impressioni (dai testi scritti)

•A me la mattinata non è piaciuta molto perché pensavo che la storia fosse più allegra e non immaginavo che i soldati ci fossero anche qui a Spinea •È stato interessante perché ci hanno mostrato le foto che avevano loro e ci hanno raccontato la loro storia •Sembrava che rivivessero quei momenti


•Hanno detto che per nascondersi andavano in molti posti, visto che se temi che ti abbiano scoperto, devi subito cambiare posto ….. erano “nomadi” •I tedeschi hanno maltrattato la signora Adelina perché pensavano che nascondesse qualcuno •Noi pensavamo che il sig. Reif fosse un giovane di vent’anni perché la lettera diceva che faceva l’università, invece quando è arrivato a Verona era un ragazzo di 14 anni


•Io ho imparato che i partigiani e gli ebrei usavano una specie di codice per comunicare, così poi i nazisti e i fascisti non riuscivano a capire cosa intendevano dire •L’incontro è stato anche divertente perché le persone intervistate facevano anche le battute, Tessari faceva più ridere di tutti. •Alla famiglia Reif è andata bene a parte la nonna Giovanna che è stata arrestata dai tedeschi , deportata e uccisa. •Quando c’era la guerra potevi comprare pochissimo cibo •Le lettere delle persone venivano aperte e lette, e se trovavano scritte cose contro i fascisti , arrestavano chi le aveva scritte •Questa esperienza mi ha aiutato a comprendere che la Shoah non ci fu solo lontano, ma accadde anche a Spinea


•Hanno risposto a molte domande si cui avevamo dubbi e ci hanno mostrato anche tanti documenti interessanti come un cartellone pubblicitario di uno spettacolo di teatro fatto a Spinea durante la guerra •A me ha fatto “ridere” il cartellone del teatro in cui c’era scritto : “ In caso di bombardamenti aerei, lo spettacolo riprenderà più tardi •Durante la guerra Gianni Reif scriveva storie per il teatro e usava lo pseudonimo di Di Guida


Il faldone del 1946 che contiene la lettera al maresciallo.

Mi ha colpito la storia della “collega” dell’archivista di quel tempo che falsificava i documenti per “fregare” i tedeschi ma facendo questo però, rischiava la vita. Ma questa storia non c’era scritta nella lettera •L’archivista Barbara ci ha spiegato che i documenti sono raggruppati in faldoni e se si mettono tutti in fila, l’Archivio comunale di Spinea,è lungo 1181 m.


•Adesso so che in passato i documenti erano “spillati” perché non c’erano le graffette •C’erano poche macchine da scrivere e allora gli impiegati scrivevano prima a mano e poi ricopiavano a macchina. Infatti nei faldoni si trovano i fogli scritti a mano •Per scrivere a macchina si usavano fogli di carta velina e la carta carbone per fare le copie


•Ci hanno detto che (Adelina e Gianni) si sono sposati nel 1945 e quindi la lettera al maresciallo non può essere del 1946, e quindi la firma non può essere di Angelo Simion perché fu sindaco nel 1946 e la lettera invece è stata scritta nel 1945 •Abbiamo visto l’originale della lettera che abbiamo studiato •La firma non si capisce nemmeno sull’originale. Bisogna fare delle altre ricerche •Barbara ha letto la lettera e i testimoni hanno detto che era giusta


G.Reif nel 1956 e nel 1965

•Ho scoperto che Alberto Reif giocava a calcio con il Vicenza, l’Inter e altre squadre, e che suo papà, Gianni Reif, faceva il giornalista sportivo e era molto famoso •A me è sembrato strano che il figlio del sig. Reif abbia giocato con delle squadre di serie A


Ci hanno lasciato la fotocopia d altri due documenti scritti in tedesco. Non c’è più tempo di studiarli perché è finita la scuola e poi bisogna anche tradurli in italiano

Documento che riguarda la deportazione della mamma di G.Reif , Giovanna Gisela

Il certificato di battesimo di G. Reif

Dal suo certificato di battesimo si può capire l’albero genealogico di G. Reif : genitori e nonni materni e paterni


La signora Adele Boni ricorda e racconta


Durante la guerra, il papà di Gianni Reif, anche se era ricco, non poteva portare in Italia i soldi per mantenere suo figlio Gianni . Allora a Vienna ingoiava una pietra e poi la�faceva� in Italia per venderla e ricavare denaro.


Durante la guerra i soldati nazisti e fascisti leggevano le lettere per scoprire chi erano gli oppositori politici, gli ebrei e dove si nascondevano. Anche Gianni Reif ,da Verona,e la sua mamma Giovanna Gisella, da Vienna, si scrivevano, stando però attenti a non scrivere frasi pericolose e usando una specie di codice per non far capire cosa si dicevano, oppure il ragazzo scriveva : “ Ti racconterà papà quando torna a Vienna”.


Una volta Firmino Tessari ci ha avvisato che Santi, un fascista, stava per venire ad arrestarci.Allora noi siamo scappati e ci siamo nascosti in una casa di contadini in via Luneo , e siamo rimasti nascosti sotto un carro di fieno per due giorni e due notti


Dopo l’incontro con i testimoni, dobbiamo correggere e completare la linea del tempo

Leggi razziali naziste

II guerra mondiale Leggi razziali fasciste

Occupazione nazista in Italia

1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947

Annessione dell’Austria alla Germania Gianni Reif aveva 14 anni e si trasferisce da Vienna a Verona

Gianni Reif arriva a Spinea e deve nascondersi

G.Reif sposa Adelina Boni e riconosce la figlia che era nata in febbraio


Note didattiche Per esigenze del Comune l’incontro è avvenuto in sala consiliare e con due classi contemporaneamente, senza poter concordare prima con i testimoni modalità e temi.

Il clima emotivo è stato comunque molto stimolante, anche se l’ambiente era dispersivo e i racconti si sono a volte accavallati e hanno riguardato troppi temi insieme. Questo ha reso difficile la comprensione e quindi l’attenzione dei ragazzi investiti da troppe informazioni per un tempo troppo lungo ( ho rimediato rileggendo con calma in classe la trascrizione dell’incontro). Però, l’alternarsi delle diverse voci nel racconto ha avuto anche il suo fascino: racconti che si integravano tra loro, che si richiamavano, domande retoriche per stimolare altri racconti, ... I testimoni hanno anche portato moltissime fotografie, che non è stato possibile guardare con attenzione durante l’ascolto delle testimonianze.


In una prossima occasione quindi è preferibile che un incontro analogo avvenga: • in uno spazio più raccolto • una classe alla volta • con la possibilità di far arrivare prima dell’incontro le domande dei ragazzi ai testimoni, in modo da delimitare meglio il campo tematico • il materiale fotografico e altri documenti dovrebbero essere selezionati prima e visionati in un momento diverso dall’ascolto delle testimonianze, anche interrompendolo per i tempi necessari (i ragazzi non riescono ad ascoltare e ad osservare contemporaneamente le foto, ma nemmeno noi adulti)


Elementi positivi

L’incontro ha permesso di correggere un errore di datazione e di attribuzione del documento che non è del 1946 ma del 1945 e non è firmato dal sindaco Angelo Simion. In questo caso l’errore e la sua correzione non ha modificato il significato del documento stesso ma è stata una occasione formativa: • per la costruzione di una corretta idea di storia e di fonte storica • per cominciare a capire l’importanza della gestione di un archivio perché l’errore è stato ingenerato probabilmente dal fatto che il documento, senza riferimenti allegati, è stato ritrovato in un faldone del 1946, di documenti simili


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.