PERCORSO EDUCATIVO E DIDATTICO - STABILIMENTO BACOLOGICO E FILANDA MOTTA DI MOGLIANO VENETO (TV)

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Istituto Comprensivo Mogliano Veneto 1 (tv) Scuola dell’Infanzia «j. Piaget» - sez. E Anno scol. 2019/20

PERCORSO EDUCATIVO E DIDATTICO SULLO STABILIMENTO BACOLOGICO E FILANDA MOTTA DI MOGLIANO VENETO (TV) Il percorso risulta un approfondimento del più articolato progetto di Plesso «La scuola fuori di Scuola!» approvato dal Collegio docenti per l’anno scol. 2019/20. Tale percorso è nato in seguito alla partecipazione al seminario organizzato dalla Rete delle geo Storie a scala locale Associazione Clio’92 Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto (TV), per valorizzare il TERRITORIO COME PATRIMONIO. Ecco ciò che abbiamo realizzato nella nostra sezione di 20 bambini di 4 e 5 anni. Percorso a cura delle inss. Beraldo Vanna e Citton Antonella


MOTIVAZIONE: Avviare anche i bambini nella scuola dell’infanzia alla «formazione geo-storica». COMPETENZE ATTESE UDA ANNI4:-Riconosce aspetti del tempo passato attraverso l’osservazione di ambienti, oggetti, foto mettendoli a confronto con il presente. UDA ANNI5:- Scoprire, leggere, analizzare aspetti del territorio attraverso l’osservazione del paesaggio e dei suoi segni. Accertamento iniziale / indagine Decidiamo di non preparare l’uscita alla Filanda Motta in modo specifico. Qualche bambino sa, perché detto dai genitori, che è un “luogo dove si produceva il filo di seta dai bachi tempo fa”, ma di queste parole non ha un’idea chiara. Sollecitiamo però l’interesse dei bambini stimolandoli con domande tipo: Chissà com’è fatta una Filanda? Cosa ci sarà dentro? Cosa c’entra il filo? Ci procuriamo fogli e pennarelli e tubi di cartone che useremo per focalizzare elementi del paesaggio durante l’uscita.


1 fase: Andiamo a vedere la Filanda Motta di Campocroce • Uscita in pullman per vedere la Filanda. Ci soffermiamo su alcuni particolari: il filare di alberi di gelso, gli archi della facciata, l’orologio, la scritta, la ciminiera, il pavimento, le vetrate…osserviamo e raccogliamo dati. • Durante l’uscita la nostra tutor A. Aiolfi suggerisce di dividere i bambini in 4 gruppi. Ciascun bambino in un foglio dovrà rappresentare un elemento presente nella Filanda che poi attaccheremo in una veloce mappa di gruppo. Gli elementi pensati erano: archi della facciata- tubi dell’acqua- sala delle filandere- ciminiera. • durante il laboratorio in loco i disegni realizzati dai bambini vengono utilizzati per costruire una mappa condivisa. • Realizziamo anche delle foto riassuntive dell’uscita.


Siamo partiti dalla VISITA ALLA FILANDA MOTTA DI CAMPOCROCE

DURANTE QUESTA USCITA CI ACCOMPAGNA LA MAESTRA ANNA, FORMATRICE DELLA RETE DI GEOSTORIE.


DURANTE LA VISITA ABBIAMO LASCIATO LIBERI I BAMBINI DI ESPRIMERE, PERCEZIONI, SENSAZIONI, PENSIERI…SIAMO POI ANDATI ALLA RICERCA DELLE CARATTERISTICHE DEL LUOGO E ABBIAMO CONDIVISO ALCUNI PUNTI DI RIFERIMENTO…


IL FILARE DI ALBERI DI GELSO


LA FILANDA: BELLISSIMO ESEMPIO DI ARCHITETTURA INDUSTRIALE… OSSERVIAMO LA FORMA NEL SUO COMPLESSO E NEI DETTAGLI. GLI ARCHI, LA GRECA, LE FINESTRE, LA SCRITTA, L’OROLOGIO, LA CIMINIERA…


UTILIZZIAMO UN TUBO DI CARTONE COME SE FOSSE UN BINOCOLO PER AIUTARE I BAMBINI A FOCALIZZARE L’ATTENZIONE SU ALCUNI PARTICOLARI DEL PAESAGGIO!


OSSERVIAMO: VECCHIE CALDAIE


TUBI E MANOPOLE PER REGOLARE IL VAPORE


LE GRANDI VETRATE DEL SALONE


IL PAVIMENTO CON PIASTRELLE E LE… «ONDINE»


LA BILANCIA PER PESARE I BOZZOLI


LA FINESTRELLA DOVE VENIVANO PAGATE LE FILANDERE


DIVISI IN 4 GRUPPI ANNOTIAMO CON VELOCI DISEGNI ALCUNI PARTICOLARI RISPETTO A: • PORTICI E INGRESSO • I TUBI DELL’ACQUA • LA SALA DELLE FILANDERE • LA CIMINIERA RIPORTIAMO I DISEGNI IN QUESTA MAPPA CONDIVISA CHE FISSA E COLLEGA GLI AMBIENTI OSSERVATI DANDOCI UNO SGUARDO COMPLESSIVO DI COSA C’ERA NELLA FILANDA


2 fase: rielaborazione della facciata della Filanda • a scuola osserviamo le foto scattate ricordiamo dove le abbiamo scattate e realizziamo una seconda mappa ricordando tutto ciò che avevamo visto e che avevamo sentito • Dopo aver ricordato gli elementi caratterizzanti la facciata rappresentiamo su foglio A3 la facciata (5 anni) • per i bambini di 4 anni : Aggiunta di elementi su struttura già abbozzata • mostriamo alcune immagini di edifici simili esempi alla Filanda (5anni) per colgiere gli elementi caratteristici Osservazione di alcune ville venete e loro riproduzione a matita


IN CLASSE: DATA LA STRUTTURA ESTERNA COMPLETARE LA FACCIATA DELLA FILANDA CON GLI ELEMENTI OSSERVATI IN PRECEDENZA (PER I MEDI)


IN CLASSE: DATA LA STRUTTURA DELLA

FILANDA COPIA DA IMMAGINE TUTTI GLI ELEMENTI CHE NE COMPONGONO LA FACCIATA (PER I GRANDI)


COPIA LA FACCIATA DELLA FILANDA SENZA FACILITATORI (PER I GRANDI)


CONFRONTO FRA ARCHITETTURA DELLA FILANDA E ALCUNE VILLE VENETE

QUESTO PER PERMETTERE AI BAMBINI DI COGLIERE ELEMENTI SIMILI E DIFFERENZE


3 fase: elementi e particolari pavimento – vetrate – forme - bilancia • ricordiamo le osservazioni fatte sul pavimento della grande sala in particolare la posa delle piastrelle e delle “ondine”: perché c’erano quei solchi? Cosa li aveva provocati? A cosa servivano? • attività di tassellazione a riempire confine rettangolare con “Piastrelle rettangolari marroni” (4-5 anni); • riprendiamo le strutture delle finestre sperimentando una tassellazione con regola riempio i riquadri delle finestre con 2 colori (4 anni), con 3 colori (5anni); • con i bambini di 5 anni parliamo di forma ricordando alcuni elementi dell’edifico Gioco con corde e col corpo per riprodurre cerchi(come l0rologio) triangoli (come il tetto) arco e rettangoli (come le finestre) e quadrati (come la greca della facciata) - riproduzione grafica di forme da modello.


DALL’ ASPETTO ARCHITETTONICO, RECUPERIAMO ALCUNE FORME PRESENTI NELLA FACCIATA DELLA FILANDA, PER APPROFONDIRE ALCUNI CONCETTI MATEMATICI

LE FORME DELLA FILANDA: • • • • •

L’ARCO L’OROLOGIO (CERCHIO) IL TETTO (TRIANGOLO) LE FINESTRE – LA SCRITTA (RETTANGOLI) IL DECORO (QUADRATI )


GIOCHIAMO COL CORPO E CON LE CORDE… LE FORME DELLA FILANDA: QUADRATI


ANCORA QUADRATI…


E SE IO DIVENTO UNA LINEA…DI QUANTE NE HO BISOGNO? E COME DEVO METTERMI PER FORMARE IL CONTORNO DI UN QUADRATO?


TRIANGOLI



CERCHI


QUANTI MODI PER FARE CERCHI…..


LAVORO SUL FOGLIO: COLORO LE FORME DATE, LE COPIO NELLA MEDESIMA POSIZIONE E INVENTO LIBERAMENTE UNA NUOVA COMPOSIZIONE UTILIZZANDO GLI STESSI ELEMENTI. COSI’ ALLENIAMO I BAMBINI ALLA RIPRODUZIONE GRAFICA E ORDINATA DELLE FORME.


RITAGLIO E INCOLLO LE FORME FINO A COMPLETARE LA FACCIATA. IN QUESTO MODO I BAMBINI DIMOSTRANO DI AVER BEN INTERIORIZZATO LO SCHEMA COMPOSITIVO DELLA FACCIATA CHE SANNO RIPRODURRE IN AUTONOMIA


IN OCCASIONE DEL NATALE AMBIENTIAMO IN FILANDA IL NOSTRO PRESEPIO..


IL PAVIMENTO: tassellazione. INCOLLA UN RETTANGOLO ACCANTO ALL’ALTRO SENZA LASCIARE SPAZI VUOTI


TASSELLAZIONE RISPETTANDO L’ALTERNANZA DI COLORI: LE VETRATE


4 fase : le fonti iconografiche e gli indizi di un tempo passato

• Osserviamo alla LIM video, foto che ci mostrano la Filanda di una volta, al tempo dei nostri bisnonni. Cerchiamo gli elementi che raccontano il passato mettendoli a confronto con quelli del presente. • Confronto fra le foto e registrazione delle risposte dei bambini: quali elementi mi fanno dire che ciò che vedo è del passato? • Una mamma ha recuperato anche una foto dell’ing. P. Motta: osservazione e riproduzione del suo ritratto (5 anni)

• Osservazione della foto della bilancia vista alla Filanda, A cosa serviva? Come funziona una bilancia? Confronto fra la bilancia della Filanda e un gioco-bilancia con pesi che abbiamo acquistato per la classe. ( anni 4 ) • Proviamo col nostro corpo a diventare tutti delle bilance- Utilizzo dei termini pesanteleggero- più pesante ..e peso uguale. Scheda: Riordino dei 4 pesi in ordine di grandezza


FONTI ICONOGRAFICHE Giovedì 9 gennaio abbiamo fatto vedere ai bambini, con l’ausilio della LIM, delle foto che ritraggono la filanda Motta di Campocroce ieri ed oggi e alcuni scatti sulla giornata lavorativa delle filandere. I bambini sono stati invitati a commentarle.

DA COSA SI CAPISCE CHE ALCUNE FOTO SONO “ANTICHE”...”SI RIFERISCONO A TANTO TEMPO FA”? Si capisce che sono antiche perché: - sono in bianco e nero - la campagna intorno alla filanda è arata - non ci sono auto nel cortile - non c’è il cancello - si capisce che sono antiche dall’abbigliamento: in una foto in primo piano (davanti) ci sono tre uomini vestiti di nero, con la cravatta, il cappello (bombetta e cilindro), camicia e giacca. Hanno delle scarpe nere. Forse i padroni della filanda?


ALCUNE FOTO SONO DI OGGI: Lo si capisce dal fatto che: ∙sono a colori ∙ci sono delle auto nel cortile ∙ci sono dei lampioni che illuminano di notte ∙ci sono dei parapetti alle finestre Messi di recente per sicurezza ∙la foto è presa dall’alto qualcuno dice scattata da un drone. Una volta non c’erano i droni…. Abbiamo esaminato con cura la targa in bronzo avuta in premio dal signor Motta per il suo operato nel campo delle filande. OSSERVIAMO ANCORA L’ABBIGLIAMENTO DELLE FILANDERE.. La foto del salone grande della filanda ai tempi in cui era operativa ci dice che: ∙lavorano solo donne. Una in piedi controlla le altre, dietro di lei un uomo ben vestito che controlla ∙Le filandere sono vestite con la gonna, nessuna porta i pantaloni, con un grembiule sopra la camicia ha le maniche rimboccate per non bagnarle e perché fa molto caldo, ai piedi hanno degli zoccoli ∙queste ragazze hanno un’espressione triste e affaticata ∙I loro capelli sono raccolti ∙lavorano con le mani dentro ad un lavandino pieno di bozzoli ∙a terra ci sono dei cesti pieni di bozzoli (non contenitori o borsette di plastica..)


CONCLUSIONI DI NOI INSEGNANTI I bambini hanno colto ALCUNI ELEMENTI CHE AIUTANO A DISTINGUERE PRESENTE E PASSATO. ∙Auto, cancelli, drone, foto in bianco e nero, abbigliamento con gonne e vestiti lunghi e per lo più scuri, i lampioni. Alcune loro osservazioni ci hanno permesso di fare insieme alcune deduzioni sul LAVORO IN FILANDA: ∙Era un lavoro fatto da donne ∙Era un lavoro faticoso (sembrano stanche, un po’ tristi, qualcuno dice “forse hanno sonno”) ∙Non era un ambiente di lavoro “sicuro” (nelle foto di oggi ci sono le barre di protezione alle finestre, prima no) ∙Forse dove lavoravano avevano… caldo (capelli raccolti, maniche corte o arrotolate, a piedi nudi o scalze). Di fatto l’ambiente era costantemente umido e afoso per la presenza del vapore prodotto dall’acqua calda in cui erano immersi i bozzoli e non si poteva arieggiare.


FONTE ICONOGRAFICA: Riproduco il ritratto del sig. Motta


RICORDANDO LA FOTO DELLA BILANCIA USATA PER PESARE I BOZZOLI PROPONIAMO. IL GIOCO DELLA BILANCIA!

L’UTILIZZO DEL CORPO AIUTA I BAMBINI A CAPIRE MEGLIO IL MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO DELLA BILANCIA


BILANCIA IN EQUILIBRIO


QUI IMMAGINIAMO DI CARICARE UN PESO SOLO SU UN PIATTO DELLA BILANCIA. QUALE SARA’ ORA LA NOSTRA POSIZIONE? COSA È CAMBIATO?

NEL GIOCO FISSIAMO I CONCETTI DI PESANTE –LEGGERO- PIÙ PESANTE DI… PESO UGUALE (DOVE I PIATTI STANNO IN EQUILIBRIO)…


RIPRODUZIONI GRAFICHE DEL GIOCO


5 fase: il lavoro delle filandere e il momento del salario •

Parliamo di alcuni fatti che avvenivano alla Filanda: il rapporto di lavoro fra filandere e padrone. Utilizzo dei concetti di: paga-ore di lavoro e multa.

osserviamo il libretto paga ( documento portato da una nonna)

• •

Drammatizzazione del giorno di paga e realizzazione di un libretto di lavoro per ogni bambino. Introduzione del gioco del mercatino con cassa, prodotti e numeri. Qui, con i soldi della paga, le filandere andavano a comprare ciò che preferivano

Alla LIM recuperiamo foto delle filandere osserviamo e discutiamo i particolari del loro abbigliamento osserviamo e interpretiamo le espressioni del volto, tentiamo semplici ipotesi sul loro lavoro (sono stanche, fa caldo, sembrano tristi, hanno i capelli raccolti, calzano zoccoli o sono a piedi nudi, alcune di loro sono bambine…) Lo confrontiamo col lavoro delle donne di oggi prendendo come esempio quello dei propri genitori Intervista sul lavoro della mamma


IL LIBRO- PAGA E ...

IL LAVORO DELLE FILANDERE E IL MOMENTO DEL SALARIO: OSSERVAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN LIBROPAGA PERSONALIZZATO E DRAMMATIZZAZIONE DEL GIORNO DI PAGA.


… IL GIOCO DEL MERCATINO

SI SPERIMENTANO LE PRIME OPERAZIONI MATEMATICHE DELLA SOTTRAZIONE E DELL’ADDIZIONE ENTRO IL NUMERO 5 (MONETE GUADAGNATE LAVORANDO ALLA FILANDA).


NELLA FILANDA SI PRODUCEVA IL FILO DI SETA…


NELLA FILANDA SI PRODUCEVA IL FILO DI SETA ..? La seta l’hanno procurata le maestre ma cotone e lana l’abbiamo cercato con i bambini a Scuola!


ESPERIENZA TATTILE DI CONFRONTO FRA MATERIALI E DI PAROLE ADATTE PER DESCRIVERNE LE CARATTERISTICHE


DOVE TROVO LA LANA? I CAPELLI DELLA BAMBOLA SONO DI LANA , ANCHE IL CAPPELLO DI TOMMASO, IL GOMITOLO USATO A NATALE…..


NELLA SETA..CI VEDO ATTRAVERSO…



LIBRI TATTILI CON I MATERIALI E LE PAROLE UTILIZZATE DAI BAMBINI PER DESCRIVERE LE LORO CARATTERISTICHE


Lavoro sul foglio: IL LAVORO DI FILANDERA E I LAVORI DELLE DONNE OGGI……

IN CONTEMPORANEITÀ CON LA FESTA DELLA MAMMA. PROPONIAMO UN’INDAGINE SUI LAVORI DELLE DONNE OGGI, INTRODUCENDO SEMPLICI OSSERVAZIONI RISPETTO AL LAVORO DELLA FILANDERA CHE OGGI NON ESISTE PIÙ.


INTERVISTA AI BAMBINI: QUALE LAVORO FA LA TUA MAMMA?

GERMANO: MIA MAMMA DI LAVORO FA LA PROFESSORESSA. SI VESTE IN MODO CARINO HA UNA BORSA DOVE TIENE I LIBRI E ANCHE UNA COL MANGIARE. 1.

2. ANNA: LA MIA MAMMA E’ UNA LIBERA PROFESSIONISTA (VUOL DIRE CHE PUO’ ANDARE AL LAVORO QUANDO VUOLE ..E’ ANCHE A CASA..) E LEI CANTA E FA LA MAESTRA DI CANTO, MA ANCHE ORGANIZZA CONCERTI. 3. DAVIDE: NON SO CHE LAVORO FA MIA MAMMA.. QUANDO SONO ANDATO C’ERANO I MODELLINI DI AEREI E DELLA NAVICELLA E POI C’ERA IL GIOCO DEI FILI CHE..TU DICI DOVE ABITI…E POI METTI IL FILO LEGATO SUL PAESE GIUSTO..E C’ERA ANCHE IL MODELLINO DI UNA NAVICELLA. 4. TIMEEA: LA MIA MAMMA DI LAVORO LEGGE. HA PRESO I LIBRI DI ITALIANO NELLA BORSA PER IMPARARE.

5.

AMELIA: LA MIA MAMMA VENDE LA PITTURA!

6.

SAMI: LA MIA MAMMA NON LAVORA…(FA LA CASALINGA!).

7. ISABELLA: NON SO…LAVORA IN CASA? NO…MA PER ESEMPIO CHI CUCINA? PAPA’..CHI FA LA LAVATRICE? IO! CON LA MAMMA…CHI VESTE I FRATELLINI? IL PAPA’ CON LA MAMMA.


8. GIOVANNI: MIA MAMMA VENDE LE SIM CHE SONO LE TESSERE DEI TELEFONI E LAVORA ALL’ AEROPORTO 9. CHANEL: MIA MAMMA A VOLTE LAVORA AL BAR..VENDE CIBO..MA A VOLTE LAVORA ALL’AUCHAN VENDE CIBO, GIOCATTOLI E LEGO..

10.

GINEVRA: LA MIA MAMMA FA L’AVVOCATO

11.

LUCA: LA MIA MAMMA CUCINA IN CASA

12.

CARLOTTA: LA MIA MAMMA FA LA MAESTRA

13.

DARIA: LA MIA MAMMA FA SOLO UN LAVORO COL COMPUTER.

14. SAMUELE: LA MIA MAMMA NON FA UN LAVORO PERCHE’ HA UN PICCOLO…PRIMA ANDAVA A SCUOLA PERCHE’..FACEVA LA MAESTRA.


15. TIBERIO: LA MIA MAMMA INSEGNA IN UNA SCUOLA, NON AI BAMBINI PICCOLI, MA AI GRANDI. GLI INSEGNA LE PAROLE IN MOLDAVO. E’ UNA MAESTRA E VA ALCUNE VOLTE 2 LA MATTINA E 1 LA SERA. 16. CARLO: MIA MAMMA LAVORA ALCUNE VOLTE SI’ ALCUNE VOLTE NO. LAVORA A TREVISO DOVE ABITA MIA NONNA MA UN PO’ PIU’ LONTANO. LAVORA IN UN UFFICIO ALL’AEROPORTO. 17.

GIULIA: LA MIA MAMMA NON FA NIENTE..(??!). E’ CASALINGA: LAVA, STIRA, FA I LETTI…

18. KEITY: LA MIA MAMMA PRIMA SI’ MA ADESSO NON LAVORA PIU’ PERCHE’ ASPETTA UN BAMBINO.LAVORAVA VICINO AL FUNNYLAND MA NON SO IL NOME.. 19.

DENNIS: LA MIA MAMMA FA IL LAVORO NELLE ALTRE CASE: LE PULIZIE!

20. ZENO: LA MIA MAMMA FA L’ARCHITETTO, USA IL PC E FA LE LAVATRICI E I PRANZETTI. E’ VESTITA CON VESTITI DA CASA. 21. RAFAEL: LA MIA MAMMA LAVORA ALL’HARD ROCK CAFE’ A VENEZIA..E’ UNA SPECIE DI RISTORANTE DOVE CI SONO ANCHE I DOLCETTI. 22.

TOMMASO: NON SO CHE LAVORO FA LA MIA MAMMA. MA LAVORA VICINO AL NEGOZIO DI MIA NONNA.


Nei laboratori di carnevale i bambini hanno fatto i loro travestimenti da filandere e contadini, imparato danze e canzoni a tema, trasformato l’albero del salone in albero di gelso e ascoltato la storia inventata dalle insegnanti su: Rosetta e il gelso


I CONTADINI…


LE FILANDERE MOSTRANO LE MANI E IL VISETTO ROVINATO DAL DURO LAVORO


E IL LAVORO DEGLI UOMINI? Oltre ai contadini sappiamo che al tempo della Filanda…molti uomini erano MINATORI IN BELGIO,..COME RACCONTA LA STORIA DI Rosetta.

TU FAI FINTA DI SCAVARE LA ROCCIA PER RICAVARE CARBONE CON IL PICCONE E IO FACCIO IL RUMORE, COPRITI LA BOCCA E IL NASO PER LA POLVERE ED INDOSSA L’ELMETTO PROTETTIVO CON LA LUCE…


E ...ci eravamo fermati qui‌.


TRAMITE LA DIDATTICA DI LEGAME, ABBIAMO CONCLUSO IL PROGETTO CON 2 VIDEO DI CUI ABBIAMO ALLEGATO I LINK SU: LA STORIA di “ROSETTA ALLA FILANDA” E «CHE FAME, CHE FAME!» DI Gabriella Bosmin ECCO I DISEGNI DEI BAMBINI…


ABBIAMO ANCHE IN PROGRAMMA UN’ APPROFONDIMENTO SULLA FOGLIA E L’ALBERO DI GELSO CHE SI TROVA NEL CORTILE DELLA MAESTRA

E PROPORREMO UN “ALLEVAMENTO DI FINZIONE” DEL BACO DA SETA, SCANDITO DA ALCUNE TAPPE: NASCITA, METTERE LE FOGLIE DI GELSO (ALIMENTAZIONE), PULIZIA, CRESCITA, MUTA, RAMI PER L’IMBOSCAMENTO, BOZZOLO, FALENA.


CONSIDERAZIONI FINALI L’aspetto motivante: partecipare al corso di aggiornamento di Geostoria ha dato l’opportunità, a noi insegnanti, di capire l’enorme occasione che ci si presentava nel poter accedere alla Filanda con i bambini. Di fatto avremmo dato loro e alle loro famiglie l’opportunità di conoscere una realtà che ha fatto la storia di Mogliano fin dalla fine dell’800 e conoscere come tanti nonni dei loro genitori fossero impegnati, fin da bambini, nel mondo del lavoro. Sicuramente il poter, poi, “approfittare” della diretta collaborazione dell’esperto Anna Aiolfi ci ha incoraggiato nel “buttarci” in questa avventura così vicina a noi senza bisogno di cercare altrove idee, spunti. Appena iniziata la scuola, ad ottobre, siamo uscite subito con i bambini per rispettare una delle loro più autentiche esigenze: l’esplorazione dell’ambiente. Ambiente ricchissimo di stimoli ed informazioni che poi a scuola li ha aiutati a pensare, immaginare anche grazie alle fonti iconografiche trovate su internet o fornite dai genitori, o dalle foto stesse scattate alla Filanda. I bambini sono stati guidati ad osservare con attenzione gli elementi che compongono la struttura interna ed esterna della filanda e ciò ci ha aperto un mondo per quanto riguarda la geometria piana, la struttura delle ville venete, alla piastrellatura, alla tassellazione, ad elementi aritmetici come le attività con la bilancia, con la cassa nel gioco del mercatino dove hanno potuto sperimentare le prime operazioni entro al numero 5. Ed ancora agli usi e costumi dei primi anni del ‘900 travestendosi e drammatizzando la vita delle filandere (anche attraverso i canti tipici) e degli uomini emigrati in Belgio e in Francia per lavorare nelle miniere di carbone. Esperienze tattili per discriminare la seta da altri tessuti come lana e cotone.


Abbiamo utilizzato la metodologia scientifica scegliendo con cura strumenti e materiali ed inserito nel gioco e nel fare dei bambini alcuni atteggiamenti fondamentali: -di indagine ((esplorare, ricercare, osservare, analizzare); -applicativo- operativo (progettare e agire); -concettuale-cognitivo (denominare, ipotizzare, ragionare).

Concludendo possiamo dire che i potenziali punti di forza del progetto: insegnanti motivate, bambini entusiasti e partecipativi, famiglie collaborative, esperta a disposizione, non sono stati sfruttati appieno data l’emergenza sanitaria. Abbiamo portato avanti il nostro progetto attraverso la didattica di legame anche se la risposta non è stata pronta e attiva come sicuramente sarebbe stata in ambito scolastico. Abbiamo osservato che ciò è coinciso con la ripresa dell’attività lavorativa di alcuni genitori. Sentiamo la necessità di proporre anche l’anno prossimo questo progetto per dare un senso e una conclusione a ciò che avevamo iniziato.


IDEE PER CONTINUARE L’APPROCCIO GEOSTORICO: APPROFONDIRE I LAVORI DI UNA VOLTA (INTERVISTE, DOCUMENTI..) LE ABITUDINI, LE TRADIZIONI: IL CIBO, IL GIOCO... LE VILLE VENETE, LA PIAZZA...


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