Anno2 n6 lug ago 2006

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PERIODICO DI INFORMAZIONE POLITICO CULTURALE - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.almoleta.it

COPPARO - LA PIAZZA DEI MOLETA

ANNO 2° - N° 6 - Lug-Ago 2006 e-mail: redazione@almoleta.it

CIO” DI M N A L I EZZA “B E S TA T E A Copparo i BOC fanno rima con FLOP!!

Il Comune di Copparo ha dovuto constatare che l’asta di collocamento di 1,3 milioni di euro di BOC comunali, è andata totalmente deserta. La Giunta comunale si è vista costretta quindi a ricorrere alla Cassa Depositi e Prestiti e dovrà rassegnarsi a pagare interessi più alti del previsto. La totale mancanza di attenzione dei cittadini risparmiatori, per questo tipo di investimento, la dice lunga sulla scarsa fiducia che la popolazione nutre per questa Amministrazione, per il suo regime di tassazione, per i suoi bilanci e per l’immobilismo gestionale sulle finanze comunali.

ICI

Paga e taci

L’aumento dell’ICI, in controtendenza rispetto ad altri comuni che hanno mantenuto stabile la tassa, mentre altri l’hanno addirittura abbassata, è servito a far tornare i conti di un bilancio che continua a sostenere spese correnti elevate e nessuna pratica azione di rigore economico. L’aumento dell’imposta in concomitanza con gli aumenti degli estimi catastali fa sì che la pressione tributaria sia già aumentata del 12,09% in un solo anno. In un periodo di ristrettezze economiche internazionali non c’è che dire! Ci congratuliamo Sig. Sindaco!

INCENTIVI ALLE IMPRESE Bambole non c‛è una lira!

Non c’è traccia di alcun valido progetto di rilancio delle imprese del territorio. Il motore vero del nostro benessere rappresentato da una moltitudine di artigiani, piccoli imprenditori, professionisti, commercianti non è nei pensieri della nostra amministrazione. Per loro non ci sono soldi, che invece ci sono per la grande pletora di consulenti esterni del Comune (spesi nel 2005 circa 374.000,00€!!!) e per tante altre spese di discutibile priorità. Anche il risicatissimo incentivo a pioggia per il settore agricolo ha un significato più demagogico che pratico. Complimenti Sig. Sindaco per la sua progettualità!

VILLA MENSA

Continua il degrado

Il Comune non ha ancora attivato le opere necessarie ad impedire il continuo degrado della splendida struttura. Il tetto già caduto in parte ed il saccheggio continuo, stanno apportando ulteriori danni al complesso, mentre sembra non esserci, per esso, alcun valido progetto comunale. Ora i temporali estivi faranno il resto su tetto, solai, affreschi, decorazioni.

LA ROTONDA

Dall‛ufficio complicazioni affari semplici

Per un’opera di tale semplicità edile sono trascorsi quasi 2 anni, fra il 1° appalto dei lavori, la sospensione degli stessi, il conflitto legale, il riappalto a nuova ditta e la riesecuzione dell’opera. Tutto il paese e un nutrito numero di cittadini in transito, ha potuto godere del prolungato disagio di tutta la zona che, si badi bene, è il primo atto di un’opera più complessa che è il rifacimento di via Primicello. Se la stessa professionalità e scrupolo profusi per l’esecuzione della rotonda dovessero essere impiegati anche per il completamento dell’opera, ci sarebbe veramente da arrabbiarsi, tanto più che a tutti i copparesi sembra sfuggire il carattere di necessità di tale progetto.


POLITICA E VITA LOCALE

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O RG O G L I O

ella seduta consigliare del 28 Giugno, in un’aula torrida, tra ventagli rinfrescanti e Ventagli Presidenti, a maggioranza la giunta si è approvata il proprio bilancio consuntivo 2005. Singolare per i neofiti ma rituale per gli scafati della politica, è stato l’approccio autoassolvente degli amministratori e del Sindaco in prima battuta, che prima si fissano gli obiettivi e poi se li giudicano, e se li approvano. Poco importa che la spesa corrente sia inchiodata sui circa 16 milioni di euro (oltre 30 miliardi delle vecchie lire!!) e che nessuno degli amministratori si ponga il problema di incidere in maniera significativa sull’organizzazione della macchina burocratica comunale. ”Stiamo facendo qualcosa!“ si sussurra da qualche parte ma ciò che invece è sotto gli occhi di tutti sono i risultati che non arrivano. Nessuno che abbia il coraggio di porsi degli obiettivi di riduzione della spesa e che poi verifichi il

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raggiungimento di tale obiettivo. Meglio la logica miglioristica così cara ai mediocri, per la quale non esiste mai rapporto tra risultato ottenuto e risorse impegnate. Sappiamo bene che la giustificazione finale sarà la solita: “scelta politica”. Il resto rimane lettera morta. Nessuno che capisca che fare meglio ed erogare migliori servizi non vuol dire automaticamente spendere di più; nessuno che parli con convinzione del miglioramento dell’efficienza dell’organizzazione e dei lavoratori comunali a tutti i livelli e di tutta la schiera dei consulenti esterni pagati profumatamente. Attendiamo tutti di conoscere come la politica di sacrifici e restrizioni, annunciata dal nuovo esecutivo di sinistracentrosinistra, possa conciliarsi con l’attuale stile professionale dei nostri amministratori. E poi non c’è traccia nel bilancio di una solida azione di sostegno alle attività produttive e commerciali del nostro territorio.

COSI’ E’ ANCHE SE NON VI PARE...... E la lottizzazione continua

Copparo, via Mazzini-Domenica 18/06

on bastava che da N sessant’anni il Comune fosse lottizzato da dinastie di famiglie i cui discendenti, ancor oggi, fanno il bello e cattivo tempo, proprio nella gestione della cosa pubblica. Non bastava creare assessorati per mere finalità politiche di tenuta della coalizione di maggioranza, mentre tutti gli altri stanno a guardare: PERCHE’?!

Per quali motivi, non viene mai concesso un piccolo incarico ai figli degli altri cittadini che pure sono giovani e disoccupati? E poi, l’On. Fassino, a Ballarò, finge di stupirsi quando l’On.Fini si dice indignato che ci sia un sottogoverno anzi, un sottobosco, che ha dei poteri in virtù dei quali gestisce la cosa pubblica, come fosse cosa di sua proprietà, e Fassino ancor più sgrana gli occhi negando che mai e poi mai

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P R E G IU D I Z I O Sostegno vuol dire non solo dialogare con gli imprenditori copparesi ma avviare contatti diretti con altri potenziali interessati, provenienti da altre aree geografiche, per far si di convincerli ad investire a Copparo piuttosto che altrove. E’ abbastanza deludente vedere i nostri amministratori dall’alto del torrione in attesa del fantomatico imprenditore, (che secondo loro dovrebbe venire da noi perché siamo più belli), e chiedersi cosa può aver determinato questa apatia da Deserto dei Tartari. Anche gli eventi legati al rifacimento del centro commerciale Coop sembrano essere subìti più che partecipati. Un evento di tale portata (grande superficie, tanti negozi e servizi) non può non avere un impatto sul tessuto commerciale c o p p a r e s e . Ta l e i m p a t t o potrebbe essere molto doloroso se si ignorasse la necessità di un più ampio progetto di riassetto del commercio di cui avrebbe pensato ad una simile cosa e ribadisce il suo stupore e la sua riprovazione, l’indomani mattina a Rula Jebral, su La Sette. Ma è solo una pantomima a cui nessuno crede, perché, se l’On. Fassino vuol venire a vedere come si comporta a Copparo l’Amministrazione che appartiene alla sua coalizione politica, potrà vedere ben di peggio, altro chè: il Sindaco arriva addirittura ad autorizzare la chiusura di una strada centrale, un senso unico in uscita dal paese, perché si possa inaugurare una privata, privatissima attività, ingombrando di ombrelloni da mercato la Via, allestendo addirittura un piano-bar con relative cantanti, e somministrando cibi senza controllo sanitario, in barba alle più elementari norme sanitarie, ma soprattutto, creando disagio alla circolazione e sequestrando i residenti. E per di più mobilitando anche la Protezione civile, a dimostrazione dello strapotere e dell’arroganza politica! E i cittadini che pagano, che patiscono disagi? Devono tacere. Lei, Sig. Sindaco è un cittadino eletto da altri cittadini suoi pari; non si comporti come un monarca. La Zuéta

...di S.Benini la municipalità si dovrebbe far carico, da subito, coinvolgendo tutti gli operatori locali. Ma la Coop è la Coop, si sa!! Purtuttavia, nonostante qualche delusione, nutriamo la seria convinzione che dire e ridire le cose, possa, alla fine, portare qualche positivo miglioramento nelle idee e negli stili di gestione di chi ci governa. Siamo stati molto soddisfatti, di leggere sulla “Velina Rossa“, in cronaca di Copparo, che una delle priorità del nostro territorio è la costruzione di un asse viario per trasporto su gomma, che possa agevolare il trasporto dei manufatti Berco e collegare questo territorio con il resto del mondo civile, in barba all’idea di una Ferrovia, ”inutile” come qualcuno ha detto pubblicamente riscuotendo un grande consenso. Rivendichiamo la paternità di tale giudizio ma siamo tuttavia felici che le nostre idee, qualche volta al riparo da pregiudizi, possano diventare le idee dei nostri avversari politici.

......chi Sale

Alfredo Santini - Presidente Ca.Ri.Fe., copparese sensibile ed attento ai problemi del suo paese natale, per aver aggiunto al suo ricco curriculum un nuovo ed importante riconoscimento: membro del Consiglio e del Comitato esecutivo ABI. CFP C.E.S.T.A. - Per il ruolo importante che sta svolgendo sul nostro territorio con l’istituzione di Corsi di Riqualificazione per uomini e donne in mobilità dal lavoro. GLI “ASINI” - del Palio di Copparo, che hanno partecipato alla loro gara incuranti dei pericoli per la loro incolumità, derivanti da una pista inadeguata (parere delle ass. animaliste e dell’AUSL)

......chi Scende

Ass. AMBIENTE - per l’incuria verso gli alberi del Parco del Naviglio, “gioiello appena inaugurato”. Causa l’abbandono, hanno cominciato…a morire! Amm. Comunale – per le condizioni di degrado delle strutture del Parco della Marina; sempre chiuso al pubblico. S. Guglielmini - per aver illuso e disilluso le attese dei tifosi copparesi, privati del promesso maxischermo in occasione della finale mondiale ITALIA-FRANCIA e per aver impedito di poter gridare: Forza Italia!!!


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ATTUALITA’ E PROBLEMATICHE

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AGGANCIARE LA “ RIPRESINA “ LE PICCOLE IMPRESE HANNO LE CAR TE IN REGOLA

PAOLO CIRELLI Vice Dir. Prov. CONFARTIGIANATO DI FERRARA ome era già nelle previsioni, i dati economici anche in provincia di Ferrara presentano per l’ultimo trimestre 2005 ed il primo trimestre 2006 una piccola ripresa. I dati sulle sospensioni rappresentano un termometro molto sensibile. Quasi il 60% in meno delle ore di sospensione registrate rispetto all’anno precedente. Fra i settori che vanno benino si confermano la meccanica, l’alimentare ed i servizi. Tiene l’edilizia, stabile il tessile. “Agganciare la ripresa“. Sembra uno slogan, ma per le piccole imprese è un obiettivo difficile ma raggiungibile se non le si penalizza con appesantimenti burocratici, politiche restrittive, inasprendo tariffe e pressione fiscale, L’esatto contrario delle ricette sulla competitività. Occorrono riforme strutturali che non penalizzino la creatività delle piccole imprese. E competitività non solo nei mercati mondiali globalizzati ma anche rispetto ai paesi europei. Pensiamo solo che per aprire un’attività produttiva servono 16 pratiche amministrative e per completarle si impiegano in media 62 gg. Lavorativi: le pratiche in Danimarca sono 3 e richiedono solo 3 giorni. E questo si traduce in costi aggiuntivi: iniziare una nuova attività in Italia costa 3.635 euro, contro i 313 euro della Francia e i 218 euro della Gran Bretagna. O pensiamo all’aumento dei costi energetici che devono farci riflettere sulla mancanza di una politica energetica tutta da rivedere anche con scelte coraggiose che rimedino agli errori commessi nel passato. A tale proposito, quella della produzione energetica (biomasse) può far

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assumere alla nostra provincia una connotazione di particolare rilievo. Anche come Associazione molto stiamo lavorando su questi temi. Gli impegni, le ricerche in funzione prospettica possono costituire occasioni ed opportunità economiche ed occupazionali. Ma la competitività si costruisce con il confronto ed il raffronto. Altro esempio di gap competitivo lo riscontriamo sui costi assicurativi che in Italia in 8 anni sono aumentati di 2,14 volte, mentre in Germania solo dell’1,15. Per non parlare della produttività. Pur mantenendo (ed anzi implementando l’occupazione nelle piccole imprese!) il nostro sistema complessivo ha perso 7 punti rispetto alla Germania e 5 rispetto alla Francia. I nostri costi per unità di prodotto sono maggiori rispetto ai nostri competitori. Anche a Ferrara. Su 10 italiani, meno di 6 lavorano mentre i nostri amici svedesi hanno una percentuale di 8 su 10. In Italia un occupato dipendente lavora in termini di ore medie annue il 16% in meno che negli Stati Uniti. Fare l’imprenditore nel nostro Paese è davvero difficile, eppure la propensione all’iniziativa privata è molto spiccata anche se per far valere i propri diritti in

talune circostanze diventa assai difficoltoso: siamo al 154° scalino nella giustizia civile; laddove in Russia occorrono in media 330 gg. per un normale recupero di un credito commerciale d’impresa, in Francia 75, qui in Italia occorrono (quando va bene) 1.390 giorni. Riflettiamo allora perché in Europa siamo tra quelli che attraggono meno investimenti esteri; mentre Francia e Regno Unito sono quasi magnetiche, noi nel 2005 abbiamo registrato una variazione negativa rispetto al 2004 (-23%). Forse la scarsa capitalizzazione delle piccole imprese può anche essere conseguenza di questa scarsa attrazione di capitali. E i capitali sono molto sensibili a queste dinamiche. Senza facili letture di eventi economici molto complessi, ma può anche essere che la scarsa capitalizzazione delle nostre imprese sia anche conseguenza di questa difficoltà di attrazione. In questa situazione la “piccola ripresina” che sembra essere in atto anche a Ferrara deve incontrare politiche di sostegno e di sviluppo. Se viene affossata con politiche fiscali sbagliate, ne vengono compromesse le possibilità di agganciare la crescita vera.

RIFLETTENDO

Fare l’imprenditore in Italia è davvero difficile dice il nostro Paolo Cirelli della Confartigianato! Nulla di più vero e di più drammatico! Ora passi il fatto che, per definizione, imprendere significa affrontare problemi fisiologici quali, la competizione, l’innovazione, la conquista di nuovi mercati, il reperimento dei capitali di rischio, una adeguata organizzazione interna, il controllo della produzione, la gestione delle vendite, gli adempimenti fiscali, la scelta di bravi collaboratori ecc, ecc. Ma quello che rammarica di più è la solitudine con cui imprenditore si trova a fronteggiare tutto questo, abbandonato a se stesso e spesso osteggiato da una classe

politica che ha, come obiettivo, una sistematica spremitura del suo lavoro e che esegue tutto ciò in una sorta di guerra santa ed al grido di: “Dagli all’untore”. Anziché essere al fianco di chi si impegna, certo per se stesso, ma anche per la propria comunità, i nostri burocrati comunali, regionali e nazionali sono dichiaratamente contro e si adoperano sistematicamente a rendere più difficile un lavoro già impegnativo. Non sono se ci facciano o se ci siano, certo è che il risultato è sotto i nostri occhi e nei numeri citati dal bravo Cirelli. Solo dall’umiltà del confronto e della concertazione potrà forse uscire qualcosa di positivo. S. Benini

VIA BISSARRE: UNA POLVEROSA STORIA DI PROMESSE DISATTESE......

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iorni fa il Resto del Carlino ha pubblicato un trafiletto in cui gli abitanti di via Bissarre si lamentavano per l’ennesima volta con l’Amministrazione comunale a causa dello stato precario nel quale versa la via. Non hanno tutti i torti, e le loro lamentele sono supportate da realtà incontrovertibili. Eppure, anche questa volta, i nostri solerti amministratori, per bocca dell’Assessore Dall’Olio hanno risposto con il solito ritornello: “non abbiamo soldi”. Che tristezza, sempre la solita musica, non cambia mai nulla, neppure ora che al governo centrale è assiso l’amico Romano Prodi. Berlusconi non c’è più, ma il ritornello resta e, in questo spartito, della voce risparmio non v’è traccia: molto più semplice è aumentare l’ICI, tanto paga pantalone... Come cittadino copparese mi chiedo: è possibile che Copparo abbia ancora strade bianche anche in quartieri che non sono più periferici? La risposta la sappiamo già “non abbiamo soldi” ed evidentemente per la maggioranza dei miei concittadini è esauriente. Per me non lo è affatto, per questo vorrei rammentare a chi ha orecchie per sentire, che non è sufficiente lamentarsi; quando è necessario bisogna avere il coraggio di cambiare. La democrazia sta nell’alternanza ed è in questa semplice formula che si deve ricercare la soluzione ai problemi di una comunità. Mi rendo conto che cambiare non è sempre facile, in special modo in un paese dove da sessant’anni governano sempre gli stessi, ma cambiare si può. Basta volerlo. G. Villani


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DOMANDE E RISPOSTE

LE FRAZIONI … VOCI INASCOLTATE CHE GRIDANO NEL VENTO

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o sempre vissuto in una frazione del Comune di Copparo, e, sia io che tutti coloro che abitano in una delle 13 frazioni del nostro comune, ci siamo sempre considerati, a torto o a ragione, se non cittadini di serie B, certamente trascurati dal “potere centrale”, sempre saldamente insediato nel Palazzo Municipale. Abbiamo sempre pensato con tristezza: “prima fanno bella Copparo e poi le briciole rimaste sul tavolo possono dividersele le povere frazioni”, dove, solo per amore di aritmetica, abita circa la metà della popolazione comunale. Noi non pretendiamo in ogni paese piazze signorili, teatri restaurati, asili ed istituti scolastici (esistenti comunque, fino a tre lustri addietro), ma riteniamo nostro diritto avere strade senza pericolose buche, un regolare sfalcio delle erbacce nei vialetti pedonali, un servizio sistematico di pulizia delle vie principali, uno straccetto di area verde, che sia verde davvero e che sia dignitosamente tenuta ed attrezzata, con panchine in buono stato, con alberi che facciano ombra e non siano solo figure stilizzate in una inespressiva sensazione di natura morta. Vivere in un piccolo paese non è facile; i poche servizi forniti e gli sparuti negozi rimasti faticosamente aperti, coprono solo in minima parte le esigenze quotidiane delle persone, spesso sole, costrette, soprattutto se in età avanzata, a contare sull’aiuto solidale del vicino di casa o di altri generosi compaesani, aiuto che fortunatamente non manca, per soddisfare i propri bisogni. E’ inoltre sensazione diffusa che tutto ciò che avviene nelle frazioni non sia mai preso nella dovuta considerazione dalla giunta municipale, ben decisa a tacere notizie e a sottovalutare le preoccupazioni e le reazioni della gente che vive nei piccoli paesi. A tal proposito, mi limito a ricordare le vibranti e giuste proteste dello scorso anno, dei cittadini di Brazzolo per i miasmi provenienti dalla discarica di rifiuti Crispa, le proteste dei cittadini di Cesta contro l’insediamento, in zona residenziale, di un centro di raccolta di pneumatici esausti, e ancora, la determinazione dei cittadini di Ambrogio e di Sant’Apollinare che hanno voluto vederci chiaro, nella totale assenza di notizie ufficiali da parte degli organi comunali, sulla questione della costruzione sul loro territorio, di un non meglio definito

inceneritore per rifiuti particolari, le annose richieste avanzate dal paese di Gradizza perché fosse finalmente risolto il problema degli allagamenti, che sembra colpirlo ad ogni “stagione delle piogge”. Non allungherò l’elenco di tutti gli altri problemi, irrisolti da anni in ogni frazione; è sufficiente il fatto che a Coccanile, in occasione delle passate elezioni amministrative, alcuni cittadini avessero deciso di costituire una Lista Civica, forse l’unico mezzo perché fosse prestata una minima attenzione ai problemi della frazione. Gli stessi problemi sono ancora ben presenti.

L’urlo - Edvard Munch (1863-1944)

Mi permetta, Signora Sindaco, e mi faccio in qualche modo portavoce di molti residenti nelle frazioni del Suo comune, non siamo interessati ai tour propagandistici nei giorni di mercato, nelle piazze dei vari paesi, dicendo di essere lì “per ascoltare la gente”, che il più delle volte è amica e benevolmente accondiscendente, ciò di cui hanno bisogno immediatamente le frazioni sono progetti, investimenti ed interventi concreti, per un’iniezione di linfa vitale, essenziale ora più che mai. Presto sarà tardi e il rischio sarà quello di avere paesi vuoti, che lentamente moriranno, disperdendo così, come ceneri nel vento, tutto quello che costituiva la loro storia, il loro patrimonio, fatto anche di simpatico antagonismo e ricco di diversità, il loro essere stati comunque una comunità compiuta. Noi non vogliamo che avvenga. Spero non lo voglia Lei. R. Ziosi

DAL NOSTRO

PUNTO

A proposito di: “IMBARAZZANTI PRESENZE”

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on ci stupisce che i rètori del “progressismo”, gli altezzosi ma diligenti allievi del radicalume chic, che sono poi i veri, grandi reazionari di questo Paese, dove le etichette contano più delle coscienze, l’orpello della sostanza trovino “imbarazzante” la presenza di Berlusconi. L’imbarazzo per certe presenze dipende dalla cultura personale, dalle “frequentazioni” con i libri di storia, dai valori famigliari e sociali. All’imbarazzo contrapponiamo il nostro sconcerto per alcune “innovative presenze” che allignano nella attuale compagine di governo. Citiamone alcune: nel ruolo di segretario alla Presidenza della Camera Sergio D’Elia, ex-terrorista di Prima Linea, condannato a 30 anni per l’uccisione di un agente di Polizia. Daniele Farina, Rifondazione Comunista, leader del centro sociale Leoncavallo, condannato per atti violenza, Francesco Caruso, leader di coloro che con indulgente fantasia chiamiamo “disobbedienti“, Vladimir Luxuria, simpatica sciantosa transgender. Queste risorse umane, come si vede in certi intellettuali “democratici“, imbarazzo non ne incutono alcuno. Ma si sa, essi vantano antenati illustri; da quei troiani che spalancarono le porte al famoso cavallo, ai fratelli Gracchi, a Filippo Egalité, a Kerenskij. Dopo essersi riempiti lo stomaco di ogni ben di Dio, si riempiono la bocca di riforme e istanze. Leggono “Liberazione” e il “Manifesto“, imprecano contro la società dei consumi ma vanno in vacanza alle Bahamas e alle Maldive. Detengono per virtù di tessere di partito, posti di responsabilità, i galloni che sfoggiano non se li sono guadagnati, li hanno ereditati. Il loro livore sociale si traduce in disfattismo, la loro falsa ansia di rinnovamento in dissacrazione sistematica di ogni valore e istituzione. Si proclamano illuministi, ma non sono che degli utopici e fatui guastatori. Si conoscono e riconoscono a naso per una specie d’affinità elettiva, più

Pag. 4 ghiandolare che intellettuale, e per certe divise esteriori. Le loro bestie nere sono l’ America, la CIA (che vedono ovunque), il Patto Atlantico, i petrolieri gli zuccherieri, i cementieri, la massoneria e…Berlusconi. I loro idoli sono il Terzo Mondo, i fratelli Kennedy, i cattolici del dissenso, i preti operai, i fautori della droga, dell’amore di gruppo, i magistrati d’assalto. Il loro inno? Bandiera rossa, di cui riproduciamo, a beneficio dei moderati che ancora lo ignorano, la terza e quarta strofa: “Vogliamo fabbriche, vogliamo terra/ ma senza guerra, ma senza guerra/ vogliamo fabbriche, vogliamo terra/ Bandiera rossa trionferà “ “Non più nemici, non più frontiere/ sono i confini rosse bandiere/ o comunisti alla riscossa/ Bandiera rossa trionferà!” Come noterete, nell’inno veniva ribadito il concetto della sovranità limitata, cavallo di battaglia del comunismo: non più frontiere, ma, avvolti, soffocati, strangolati dalla bandiera rossa, tutti vassalli del Cremlino. In quanto a quel “senza guerra”, bisognerebbe chiedere agli ungheresi, agli afghani, per citare solo un paio di popoli affratellati a suon di cannonate e di mine antiuomo. Infine, sembra limitativo l’anelito a volere fabbriche e terra. E la villa a Capalbio? E le barche, e le scarpe da mille euro e passa? Come cacciatori di streghe sono insuperabili. Solo loro meritano la fiducia degli elettori, solo loro impediranno al Paese di sprofondare nel baratro in cui loro stessi l’hanno spinto, denigrando, ostracizzando, terrorizzando. La loro virtù è la nostra disgrazia La Redazione

ISTRUZIONI PER L’USO

Per approfondimenti consultate il nostro sito: www.almoleta.it Per problemi, messaggi, informazioni, chiarimenti scrivete alla casella postale: redazione@almoleta.it oppure via Marconi 3 - Copparo (Fe)


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