Anno3 n1 sett ott 2006

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Al Moléta segui

il filo ...

PERIODICO DI INFORMAZIONE POLITICO CULTURALE - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.almoleta.it

COPPARO - LA PIAZZA DEI MOLETA

ANNO 3° - N° 1 - Set-Ott 2006 e-mail: redazione@almoleta.it

(DIS)-OCCUPAZIONE??? AGROSFERA:

ABATE GHIOTTO:

ono i posti di lavoro a rischio totale dopo il S commissariamento, equivalente al fallimento per le imprese private, della Cooperativa

l giorno 22 di Ottobre prossimo, cesIAbate serà la propria attività il Ristorante Ghiotto, splendido locale adiacen-

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Agrosfera, la locale azienda lattiero-casearia esaltata fino a qualche tempo fa quale simbolo della “indiscutibile” capacità manageriale e politica delle amministrazioni di Sinistra, prima con il sindaco Tumiati e poi con la Sig.ra Bertuzzi. Gli sbandierati tentativi di ricondurre la crisi unicamente ad eventi extra-aziendali, quali la vicenda Parmalat, non possono oscurare le pesanti responsabilità degli amministratori e dei manager della cooperativa, risultati inadatti ed incapaci a guidare un’azienda così importante verso il pieno risanamento. La crisi appare così profonda che nemmeno la grande madre di tutte le cooperative, la Lega delle Cooperative, o i fratelli-compagni di Coop e di Granarolo sembrano intenzionati a dare una mano a questa azienda. Se qualcuno, in un recente passato, di fronte ai nostri ripetuti ed insistenti inviti a perseguire in tutte le attività che coinvolgono le persone, nella loro diversa veste di cittadini, di lavoratori, di utenti, ecc., una maggiore efficienza e un migliore utilizzo e destinazione delle risorse economiche ed umane, con un ché di superiorità e saccenteria, rispondeva che un Comune non si amministra come un’azienda, oggi realizza, purtroppo ed in maniera drammatica, sulla sua pelle e su quella di 59 famiglie di soci lavoratori, nonché di 19 lavoratori stagionali e di vari padroncinitrasportatori, che un’azienda non può essere amministrata come una pubblica amministrazione o come la segreteria di un partito, ma deve rispondere a precise regole di mercato a cui, volenti o nolenti, anche i “capi e capetti” locali si devono adeguare.

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MAGLIFICIO “BENINI“:

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l settore del nostro tessile è da anni in pesante Iratori difficoltà internazionali. Tutti i più avveduti opeitaliani e stranieri lo sanno da tempo e da

tempo hanno preso i giusti provvedimenti per poter rimanere a galla. La nostra amministrazione, invece, in totale controtendenza e contro ogni logica di economia e di mercato, ha deciso qualche anno addietro di realizzare nella nuova zona artigianale (purtroppo a spese della collettività) il tanto declamato “Palazzo del Tessile”, una vera e propria cattedrale nel deserto che ha portato profitti solo a chi l’ha progettata e a chi l’ha costruita, ma che oggi trasmette solo tanta desolazione. Qualche nostro amministratore locale, sicuramente non dotato di visione molto lungimirante, ha organizzato convegni sul tessile sostenendone l’importanza strategica per il nostro territorio ed ha alimentato, negli operatori di settore, l’illusione nefasta che per motivi strategici il Comune potesse mettere in atto misure assistenziali a sostegno dello stesso in modo da assicurargli il suo sostentamento e sviluppo. Ecco il risultato: un disastro annunciato, che in breve tempo ha portato alla chiusura delle attività produttive di importanti aziende, come il Maglificio Benini, la cui sopravvivenza produttiva è stata legata ad un fragile tentativo di reimpostare il lavoro ricorrendo ad espedienti di architettura societaria che però non potranno avere e dare un grande futuro per l’occupazione nel nostro territorio. Nel frattempo, per 45 lavoratori a suo tempo impiegati presso il Maglificio Benini, hanno dovuto reinventarsi un nuovo datore di lavoro e sperare che tutto ciò possa durare!!

te alla chiesa romanica di San Venanzio, perla dei nostri monumenti locali. Il titolare del ristorante sarebbe in procinto di ricevere dagli organi competenti un’ordinanza di demolizione del locale adibito a sala banchetti e matrimoni, fondamentale per il raggiungimento di livelli di profitto accettabili. Senza questa struttura il locale opererebbe in perdita e la proprietà, rassegnata, mortificata e totalmente incerta sul futuro, ha deciso di cessare la propria attività. Al di là della lunga controversia amministrativa che ha coinvolto le parti, ci chiediamo, e lo chiediamo anche agli illuminati nostri amministratori che ci governano, se non era possibile trovare una soluzione positiva e concreta a questa vicenda, che avesse come fine l’interesse a salvaguardare un protagonista dell’imprenditoria copparese ed un locale di grande prestigio. Invece nulla, per cui anche in questo caso è stato riportato il seguente risultato: licenziamento di tutto il personale dipendente (6 persone più gli occasionali) e chiusura definitiva del locale (22/10/06).


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POLITICA

M O R A L E E COERENZA POLITICA

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a quando una infuocata campagna elettorale ha portato all’affermazione risicata del centrosinistra, tutti, sia a destra che a sinistra, stanno cercando di interpretare il comportamento del governo per trovare coerenza con i discorsi programmatici ed etici della vigilia. Purtroppo il riconoscimento delle identità politiche di questo o di quel ministro non sembra essere possibile, nemmeno ricorrendo ad una primitiva analisi del DNA politico di ciascuno di essi. Così mentre i più instancabili sostenitori del wellfare oggi iniziano a parlare di meno scuola e di meno sanità, e si accingono a forti tagli della spesa pubblica, o mentre i più sindacalmente impegnati prima si prodigavano in crociate per la tutela di tutti i lavoratori (esclusi quadri intermedi, dirigenti d’azienda, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, professionisti, tanto per citare qualche categoria), intendendo per ”tutti“ quelli onesti e quelli lavativi purché con una valida tessera sindacale, oggi si trovano a dichiarare che sarebbe ora di licenziare i lavativi del pubblico impiego, troppo a lungo tollerati. Alle pensioni è necessario mettere mano: <<Forse 2 anni in più per l’età pensionabile sarebbe un toccasana>>, dice oggi qualcuno che solo qualche mese fa accusava i suoi avversari politici, allora al governo, di generare instabilità nel mondo del lavoro e di trascurare i bisogni ed i diritti di chi aveva lavorato una vita. E poi ci sono i pacifisti, questo esercito di ipocriti radical chic che hanno fatto di ogni partecipazione militare dei governi di centrodestra un motivo di forte contestazione non solo politica ma anche morale e che sono arrivati a gridare una, cento mille Nassirya. Dove sono oggi questi campioni della morale, oggi che in uno dei suoi primi atti amministrativi il governo di centrosinistra, da loro eletto, si è prodigato ad inviare (per primo!)

i nostri soldati in Libano in una perfetta continuità con i governi di centrodestra? Dove sono andate a finire quelle bandiere della pace che oggi potrebbero essere adottate come bandiere di una ipocrisia ispirata al più profondo trasformismo politico?

Ora ognuno ha diritto ad essere ipocrita nei modi e nelle forme che il proprio senso etico gli suggerisce, ma pretendere che chi ascolta e vede non debba rilevare tale incoerenza dovendosi adeguare quasi dogmaticamente a questo modo di essere, è offensivo e mortificante per la più comune delle intelligenze e per il più semplice degli uomini. A completamento di tanta morale incoerenza c’è poi la politica fiscale “più equa” dice il professore, (ma leggi: prendere a chi si è costruito il proprio successo per dare a tutti gli altri, soprattutto a quelli che lo hanno votato), combattendo l’evasione fiscale così come hanno dichiarato di fare tutti i governi italiani, nessuno escluso, dal dopoguerra ad oggi. A supporto di tanta utopia, cosa c’è di meglio che mettere in atto un sistema di monitoraggio poliziesco delle attività economiche di ogni contribuente, come suggerito da quel campione di liberismo economico che risponde al nome di Visco? Un fisco militarizzato ed un sistema vessatorio ed iniquo di imposizione fiscale, nonché la nazionalizzazione dei grandi gruppi economici (vedi caso Telecom) è e rimane il sogno di tutti i governi di sinistra, democratici, massimalisti, revisionisti, conservatori, trasformisti e c’è da credere che, se li lasciamo fare, presto ci riusciranno. S.Benini

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M A Q U A L I E VA S O R I ? ! urtroppo la storia si ripete. P O meglio: purtroppo la storia si ripete e non insegna abbastanza.

Quando si devono giustificare inasprimenti fiscali, manovre correttive, finanziarie di lacrime e sangue, tagli alle spese sociali, ecco che riemerge come una costante il problema della “evasione fiscale”. O meglio dove e come reperire le risorse per “investire”, “risanare”, “perequare”. Molto spesso la ricetta proposta è il recupero di risorse conseguente alla “lotta alla evasione fiscale”. E quasi sempre, da diverse parti, si registrano dichiarazioni, prese di posizione, che mettono (neppure tanto implicitamente!) alla gogna mediatica i piccoli imprenditori. Quasi come esistesse una sorta di assioma occulto che vede nelle categorie delle piccole imprese il prototipo dell’evasore: lavoro autonomo=evasione fiscale. Quasi sempre l’etichetta di evasori fiscali ci viene assegnata da altre categorie di contribuenti, quasi a cercare di scongiurare interventi sulla proprie. Il più classico, anche se poco virtuso, comportamento che vede sempre nelle categorie altrui, gli inasprimenti più giusti. Confartigianato, non ha mai gradito impostare le proprie politiche sindacali sulle delazioni di altre categorie. Tuttavia, quando ne è costretta, come in questo periodo, desidera dire la propria, cercando di fare un pò di chiarezza, fra le tante voci urlate di chi, verso il popolo delle partite iva, è andato davvero giù pesante! Allora cerchiamo, seppur brevemente, di dire chiaro che ormai da anni le piccole aziende hanno un regime fiscale ben definito e regolato dal quale non possono “scappare”: i cosiddetti studi di settore, introdotti nel 1998 dall’allora ministro Visco, successivamente aggiornati dal ministro Tremonti (ultimo aggiornamento anno 2005), e che oggi sono applicabili a oltre 4.000.000 di contribuenti (piccoli imprenditori, lavoratori autonomi, professionisti). In estrema sintesi, gli studi di settore, come tutti sanno, sono particolari calcoli di redditività presunta, sulla quale poi si versano le imposte dirette e indirette. Ebbene quasi il 90% (per la precisione l’88%) delle imprese che Confartigianato rappresenta, è in linea con questa “presunzione di legge”. Sono

cioè risultate “congrue” e adeguate nei rapporti con il fisco. Questi sono i numeri veri! Quindi non si capisce perché si continui a infierire sulle piccole imprese, o perché il concetto della “redditività presunta” non si possa applicare anche per quelle grandi, visto che i dati in possesso del Ministero delle Finanze dicono che oltre il 50% delle società di capitali dichiara o una perdita fiscale o un reddito imponibile Irpeg uguale a zero, mentre un altro 28% dichiara redditi imponibili inferiori a 25.000€ all’anno. Ecco quindi che al di là delle parole, nella realtà contano i numeri. E sulle piccole imprese si abbattono numeri impressionanti. A partire dalla concorrenza sleale del sommerso completamente sconosciuto al fisco (altroché studi di settore!). Sono stati stimati in 470.300 gli operatori abusivi “a tempo pieno” che danneggiano per primi proprio le piccole imprese. Confartigianato sostiene questa posizione non solo per legittimità di rappresentanza, ma anche perché convinta che l’operazione di deterioramento e di logoramento del rapporto tra il lavoro autonomo e il Paese, indebolisce l’intero sistema Italia, visto che siamo l’unica Nazione del G7 con una presenza così significativa di piccoli imprenditori. Respingiamo l’etichetta di essere la bestia nera del fisco, portando in tutte le sedi un messaggio chiaro: “Piccole imprese? Ma quali evasori!!” Paolo Cirelli V.Direttore Confartigianato FE

ISTRUZIONI PER L’USO

Per approfondimenti consultate il nostro sito: www.almoleta.it Per problemi, messaggi, informazioni, chiarimenti scrivete alla casella postale: redazione@almoleta.it oppure via Marconi 3 - Copparo (Fe)


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ATTUALITA’ E PROBLEMATICHE

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO aro Direttore de’ “Al Moléta”, C non molto tempo fa un giornale locale ha dato notizia che, in

Certosa a Ferrara, la tomba del poeta Corrado Covoni è stata non poco danneggiata da una grossa crepa sul marmo di copertura. Il giornalista, nel dare la notizia, ha poi avuto la bontà di scrivere che l’unico a ricordare ai Ferraresi che stava Corrado Govoni ricorrendo, proprio in quei giorni, il quarantesimo della morte del grande poeta era stato il sottoscritto (con un saggio pubblicato dalla “Voce di Ferrara”), mentre le istituzioni cittadine stavano dimostrando di aver forse dimenticato l’anniversario. La qual cosa, da nessuno smentita, è apparsa anche a me molto triste e non l’ha certamente resa meno avvilente il fatto, di per sè comunque apprezzabilissimo, che unica eccezione al generale silenzio si sono mostrate le sempre at-

Copparo, Agosto 2006

tivissime Scuole Elementari di Tamara con la pubblicazione di un interessante opuscolo sulla vita e le opere dell’illustre concittadino (nato appunto a Tamara nel 1884). Un silenzio, quello sul Govoni, oggi come ieri non insolito ed il cui perdurare ancora una volta non è reso meno avvilente dalle pur tanto volonterose iniziative portate avanti - anche recentemente e sempre col proposito di celebrare il “loro” Corrado Govoni - dalle non mai troppo lodate scuole di Tamara. Coadiuvate - questa volta - dall’Istituto “Dosso Dossi” (per il riuscitissimo concorso di scultura) e patrocinate in pari tempo dal Comune di Copparo oltre che dall’Amministrazione Prov.le e da alcuni benemeriti sponsor locali. Ma preso atto di queste pregevoli iniziative, francamente -Caro Direttore- a me non pare che questo sia comunque il modo più adeguato per celebrare un grande poeta italiano e, per noi Ferraresi, per ricordare uno dei figli migliori della nostra terra. A Copparo,

Parco Curiel...e dintorni

G

entile Redazione Spero di poter trovare ospitalità sul Vostro giornale per esporre alcune mie considerazioni sulla nostra bella Copparo. Sono nonna di tre bellissimi nipotini di 3, 6, 10 anni e con loro passo delle bellissime giornate al Parco Curiel, in compagnia di tanti altri nonni come me e anche loro attenti alla vita della nostra cittadina. Siamo infatti tutti attenti e preoccupati che i nostri nipotini non abbiano a giocare su quella montagnola vicino a quello che dovrebbe essere uno stagno artificiale, ma che essendo prosciugato appare più simile ad una piccola cava. Su quella montagnola infatti si possono trovare continuamente siringhe usate conficcate per terra o su arbusti, mozziconi di sigarette, cartacce, sporte di plastica e tutto ciò che rimane probabilmente di incontri clandestini o di pratiche illecite. Non abbiamo mai avuto il piacere di vedere una vigilanza frequente in questa zona del parco, né abbiamo avuto risposte alle nostre numerose segnalazioni e richieste di pulizia e di bonifica della zona. Non crediamo che l’Amministrazione Comunale non sappia

quali criteri adottare o quali misure pratiche mettere in atto, in quanto tutti noi vediamo con quale cura ed attenzione (rasatura dell’erba simile ad un campo da golf, recinzioni scrupolosamente efficienti e sorvegliate, di fronte alle quali sostano ad ore fisse auto blu, col motore acceso) venga tenuto curato il parco (pubblico) di Villa Bighi e tutta l’area che su essa insiste. Per i nostri nipotini noi non chiediamo di più, ci basterebbe, qualcosa di simile, solo che al posto delle auto blu ci metteremmo i passeggini ed i tricicli. Caro Al Moléta, non potreste voi, a nome di noi poveri pensionati tollerati ed inascoltati, sapere come ha fatto chi abita lì a convincere la Pubblica Amministrazione a fare tutto ciò? In fondo si tratta sempre di curare un patrimonio della nostra comunità (o forse Villa Bighi non è una struttura pubblica come il parco Curiel? o forse si?. Aiutateci a capire, siamo disorientati!). Spero che qualcuno, vostro tramite, raccolga questa nostra segnalazione e che finalmente possiamo dedicarci senza preoccupazioni al tempo libero dei nostri nipotini. Lettera firmata

dopo vent’anni che lo suggerisco inutilmente, l’occasione dell’anniversario avrebbe potuto indurre a dotare finalmente la biblioteca comunale di tutte le opere govoniane (oggi presenti con pochissimi titoli rispetto i venticinque e passa che invece sono stati pubblicati).Testi che, pur di averli, si poteva e si potrebbe benissimo recuperarli anche solo in fotocopia, quando fosse impossibile trovarli in originale sul mercato. A Ferrara, invece, sempre in occasione della ricorrenza, si poteva benissimo allestire la recitazione di una delle commedie del Govoni (magari coinvolgendo nell’iniziativa il “teatro sperimentale” che opera all’interno della nostra Facoltà di Lettere). Così come si poteva organizzare, chiedendo il contributo di qualche sponsor privato, la pubblicazione del ricco carteggio epistolare intercorso tra il nostro Govoni e Giovanni Papini. Un carteggio, questo, che sappiamo essere conservato nella villa di Fiesole dove è vissuto il grande poetascrittore fiorentino e dove oggi sua nipote, l’indimenticata Dott.

Pag. 3 ssa Ilaria Occhini (già! La grande attrice del teatro italiano) sta curando la raccolta e l’archiviazione di tutto il patrimonio documentale dello zio proprio per favorirne la conoscenza e la diffusione. Come vede, Caro Direttore, erano e sono queste alcune delle modeste proposte che io, convinto della loro utilità e della loro facile realizzazione, avrei suggerito per l’ennesima volta a chi, a livello istituzionale, si fosse attivato per celebrare il quarantesimo anniversario della morte del Govoni. Ora, non sentendomi comunque rassegnato al peggio ed essendo invece convinto che quello che non si è fatto oggi si può sempre fare domani, credo che come si è saputo riparare – ieri – il danno della tomba del poeta (almeno così mi assicurano…) così è certamente da prevedere che domani altri, più e meglio di me, sapranno dare onore e gloria al grande poeta tamarese con iniziative ben più adeguate e con programmi ben più mirati. C’è da esserne certi!. Con viva cordialità. dr. Sergio Raimondi

ANCHE L’OSPEDALE ... DELOCALIZZA

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all’inizio di Agosto, il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Copparo è trasferito all’Ospedale del Delta, a Valle Oppio. Quando abbiamo avuto sentore di movimenti che interessavano l’assetto interno e potevano mettere in pericolo l’esistenza futura del nostro Ospedale, ci siamo preoccupati ed abbiamo chiesto informazioni al Sindaco, che è responsabile della Sanità e membro della Conferenza socio-sanitaria, attraverso una Interpellanza consiliare presentata il 19 Luglio scorso. Sorprendentemente abbiamo ricevuto risposta immediata (di norma i tempi sono molto più lunghi), dal nostro primo cittadino, che ha escluso qualsiasi pericolo di smantellamento dell’ Ospedale dichiarando essere solo voci che nascono all’interno della struttura stessa; ciò che si sta facendo, sono ragionamenti legittimi su mandato della Regione Emilia-Romagna che chiede di far rientrare il disavanzo, attraverso razionalizzazione di servizi senza interromperne l’erogazione. Ha rafforzato poi le Sue affermazioni con la lettura, e questo fatto è ancora più sorprendente del primo, di una risposta scritta avuta dalla Dr.ssa Tassinari, direttore di Distretto, che afferma non saranno intaccati in nessun modo i servizi erogati per l’anno 2006: e dopo? Dopo staremo a vedere quello che succederà; per ora il servizio prelievi è decisamente peggiorato. Occorre infatti

recarsi due volte in Ospedale: prima si effettua la prenotazione, successivamente si torna per il prelievo e ci si trova in un corridoio stipato da oltre un centinaio di persone e, se tutto va bene, si ottiene la prestazione nel giro di un’ora. I campioni vengono poi trasportati a Valle Oppio dove sono analizzati e refertati. Questo è un esempio di razionalizzazione? O necessità di far sopravvivere un Ospedale a scapito di un altro? Non vorremmo certo essere considerati quelli che pensano male o fanno disinformazione, ma le premesse lasciano piuttosto perplessi. Siamo ancora in attesa di veder ritornare a Copparo l’Ambulatorio di Diabetologia delocalizzato a Tresigallo lo scorso anno per lavori di ristrutturazione in quell’ala, con l’impegno, sempre confermato dal Sindaco, che sarebbe ritornato nell’autunno 2006. Chiedere informazioni è lecito, mantenere le promesse è doveroso. F.O.

Ospedale di Copparo


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Forse non tutti sanno che…… • Nel 2005 erano presenti nel nostro Comune 7.585 famiglie che hanno prodotto un gettito I.C.I. di € 4.475.000,00. • Sono stati 65 i neo-laureati iscritti al Premio di Laurea “V.Zardi” 2006. L’investimento, comprensivo della pubblicazione annuale e spese organizzative, è di € 43.795,02. L’augurio è che diventi un investimento per i giovani ed il nostro paese. • Il Rendiconto dell’esercizio finanziario 2005, recuperato il disavanzo del 2004 imputabile alla gestione dei Servizi Sociali, si è chiuso con un avanzo di € 21.113,89. • La Giunta Comunale ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di urbanizzazione del V° lotto del comparto di Via Primicello, per un importo di € 1.587.000,00. • Il Comune di Copparo, per la tutela e valorizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali, ha stipulato una convenzione con il raggruppamento delle Guardie Giurate Ecologiche Volontarie di Pontelagoscuro. L’attività di monitoraggio e prevenzione dell’ambiente potrà essere effettuata anche a cavallo. La convenzione ha la durata di 1 anno e prevede un contributo di € 2.000,00. • I lavori di recupero conservativo di Via Garibaldi e Piazza del Popolo, fino all’incrocio con Via Campanati, su progetto dell’Arch. Cristiano Bertelli sono costati complessivamente 160.000,00€. • La Giunta Comunale ha stipulato una convenzione per la gestione dei campi sportivi comunali alle seguenti società: S.P. Sorgente-Sabioncello S.P. S.S. Amatori-Saletta Calcio Sporting-Ambrogio S.Calcistica Tamarese-Tamara

RUBRICHE E INFORMAZIONI

......chi Sale

• COPPARO - 2° paese d’Italia, (dopo Porto Tolle), con il maggior numero di canoni TV pagati in Rapporto ai nuclei famigliari: 93,49% • Prof.ssa CLARA MANTOVANI per l’importante testimonianza su luoghi, fatti e persone della “DÈZIMA”. • I COPPARESI di Via I° Maggio, residenti in zona - deposito Corriere ACFT: perché, oltre ai pericoli di allagamenti durante i temporali, devono fare i conti con un ambiente limitrofo fortemente degradato e con la sordità di chi non vuole, o non può, risolvere il problema. • C.R.I. per la quantità di beni di prima necessità distribuita settimanalmente a persone e famiglie vulnerabili del mandamento di Copparo.

L‛ANGOLO DELLA “ZDÓRA”

Q

uesta nuova rubrica è dedicata alle nostre lettrici che si cimentano in cucina: proponiamo vecchie ricette “copparesi” ormai dimenticate e sostituite da nuovi modi di fare cucina, veloci e adatti ai tempi odierni. Se ne conoscete, vi invitiamo ad inviarcele e le pubblicheremo.

La COTOGNATA Di CASA MIA

INGREDIENTI:

• 2 kg di mele cotogne, • zucchero, • zucchero cristallizzato. PROCEDIMENTO:

Dividere le mele in quattro, togliere il torsolo e cuocerle coperte d’acqua sinchè saranno morbide. Passarle al setaccio e pesarle. Mettere in una casseruola uguale peso di zucchero con un bicchiere e mezzo d’acqua e cuocere pian piano, mescolando, sinchè sarà leggermente caramellato. Rovesciare il composto sulla placca del forno o sul piano di marmo, all’altezza di un centimetro e mezzo circa. Fare raffreddare, tagliare rettangolini, passarli nello zucchero cristallizzato e conservarli in vasi ben chiusi. La Zdóra

......chi Scende

• Gli ADOLESCENTI che frequentano il Parco della “TRATTA” e che non dimostrano rispetto per la cosa pubblica. • AMM. COMUNALE – per lo stato disastroso dell’”AREA SOSTA CARAVAN” appena inaugurata: dopo una pioggia è più simile ad una “DARSENA PER BARCHE”!!! • “Chi dorme non piglia pesci” All’ASS. all’AMBIENTE, Salvatore Sivieri, perchè, a oltre 5 mesi dalla morìa di pesci nel Canale Naviglio, non ha ancora scoperto i responsabili del FATTACCIO. • Gli organizzatori del Settembre del Copparese - per aver escluso dai percorsi espositivi e relegato a buia periferia, Via Garibaldi: tratto Via Cavour-Via Campanati. I commercianti ringraziano.

SALETTA

E le strade???

Le strade di Saletta stanno facendo perdere la pazienza a molti residenti. E’ ragionevole pensare che l’esecuzione di certi lavori, necessari alla comunità, come i recenti lavori di scollettamento, debba essere accettata anche se arreca disagio; che il tempo e l’uso provochino il deterioramento delle carreggiate; ma in questo caso si dovrebbe procedere al ripristino. Questo, gli abitanti della Frazione, lo stanno attendendo da tempo; il disagio evidente balza agli occhi a chiunque abbia l’avventura di transitare in Via Ca’Matte, in Via Stazione, Via Foschiera, Via Corlo, per non parlare della Via che conduce al Cimitero: un viottolo dissestato e pieno di buche. Segnaletica orizzontale: assente. Abbiamo ascoltato le lamentele di alcuni residenti che dichiarano di essere sfiduciati e molto irritati; avvicinandosi la stagione piovosa e delle nebbie, si assisterà ad un ulteriore peggioramento di una situazione già critica, e questo preoccupa chi deve utilizzare quei percorsi tutti i giorni. Il problema, ci dicono, è già stato segnalato all’Amministrazione comunale senza successo e noi della Redazione ci permettiamo di richiamare l’attenzione di chi ha la responsabilità in merito, sperando che le richieste degli abitanti di Saletta vengano accolte e che non restino “VOCI INASCOLTATE” a lungo. La Redazione

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PUNTO e...

CONTRAPPUNTO

volte mi capita, durante i vari A Consigli Comunali, di guardarmi in giro e domandarmi come

mai non viene gente ad assistere alla seduta consigliare? La risposta però è un’altra domanda: e perché dovrebbe venire? Infatti, salvo rare occasioni, i punti posti in discussione riguardano per lo più questioni tecniche, prese di conoscenza o ratifiche di decisioni già prese dalla Giunta Comunale. In questa situazione è arduo avviare una discussione che possa attirare in qualche modo l’interesse del cittadino. Tuttavia, anche quando l’argomento lo permetterebbe, raramente si avvia un dibattito politico appassionato e che possa, quindi, appassionare. Addirittura, a volte, la “sinistra” dice cose di “destra” e quest’ultima cose di “sinistra”, e tutti dicono cose di “centro”; per cui grande sarebbe la confusione che si creerebbe nella testa del nostro cittadino-spettatore. Ritengo, pertanto, che ci sia la necessità, ora più che mai e soprattutto nelle realtà locali, di recuperare l’antico significato del termine “politica”, ovvero che costituisce politica tutto ciò e solo ciò che appartiene ed interessa ai cittadini. Solamente in questo modo e con il pieno rispetto della diversità delle idee altrui, nonché nella strenua difesa di quei fondamentali principi democratici che ormai fanno parte integrante ed irrinunciabili della nostra cultura e civiltà, la gente potrà riappassionarsi alla politica e rifrequentare i luoghi dove la stessa viene esercitata, compresa, mi auguro, anche la sala del nostro Consiglio Comunale. Tutto il resto è noia! R.Ziosi

OTTOBRE 2006 Campagna tesseramenti

Presso la Sede di Forza Italia (Via Marconi,3 - Copparo) Orari d’apertura: Mercoledì -16.30/18.30 Venerdì - 10.00/12.00


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