Anno3 n2 nov dic 2006

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Al Moléta segui

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PERIODICO DI INFORMAZIONE POLITICO CULTURALE - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.almoleta.it

COPPARO - LA PIAZZA DEI MOLETA

ANNO 3° - N° 2 - Nov-Dic 2006 e-mail: redazione@almoleta.it

OSPEDALE SAN GIUSEPPE: Qual è il Piano Sanitario reale?

Hanno detto:

“...La riorganizzazione delle attività laboratoristi che a livello aziendale non prevede cambiamenti per Copparo… per quanto riguarda il personale del Laboratorio analisi che andrà in pensione e i nuovi macchinari nel reparto, a tutt’oggi, in assenza di una riprogettazione organica del servizio completata, non è possibile rispondere…” Dr.ssa M.C.Tassinari Direttrice Distretto USL Centro Nord 07 Novembre 06 - Carlino

“…nessun trasferimento in vista per il Laboratorio analisi, anche se in futuro l’Azienda potrebbe ragionare su una eventuale riorganizzazione del servizio che al momento non sappiamo…” Dr. Dario Pelizzola 20 Ottobre 06 - Carlino

ueste sono alcune frasi ricorrenti che i nostri amminiQ stratori, sollecitati dalla pubblica preoccupazione, si sono lasciati sfuggire. Frasi come queste hanno confermato l’esistenza di una strategia di lenta e strisciante dismissione del nostro Ospedale, in altri tempi ritenuto un modello di organizzazione e dove illustri professionisti ( Zanasi, Mini, Felloni tanto per citarne qualcuno ) si sono spesi per alleviare le sofferenze della nostra comunità. Certo, memori delle battaglie che gli stessi politici hanno dovuto combattere nella realtà comacchiese, dove solo la rabbia e la determinazione dei cittadini, hanno potuto difendere con ogni mezzo l’ospedale S.Camillo ( alla fine riuscendoci ), i nostri solerti amministratori, hanno pensato bene di

“...L’eventuale trasferimento di parte del Laboratorio per gli esami di routine, è una proposta che l’AUSL sta valutando e che ancora non è stata sottoposta alla Conferenza sanitaria…” Sindaco M.T.Bertuzzi 08 Novembre 06 - Carlino

“…il Progetto Medicina di Comunità di Copparo non è in discussione… occorre incrementare ancora di più la possibilità di risposta ai bisogni della popolazione perché il Progetto Medicina di Comunità di Copparo possa integrarsi completamente con l’Ospedale di Cona…” Tiziano Tagliani Presidente della Commissione politiche sociali per la salute della Reg. Emilia Romagna 18 Novembre 06 - Carlino

PA R O L E SUBDOLE P E R U N A S A N I TA’ V I RT U A L E adottare modalità di dismissione più striscianti e subdole, nel tentativo palese di ridurre al minimo il rischio elettorale conseguente a decisioni come queste. Dopo le varie chiusure di interi reparti, la ginecologia, la cardiologia, la chirurgia generale, e dopo aver ridotto i posti letto, dopo aver declassato il nostro pronto soccorso in un centro di primo soccorso, che per i non addetti ai lavori si intende ridurre al minimo gli interventi ed inviare i traumatizzati altrove, ora si pensa di procedere ad un ridimensionamento del laboratorio analisi che, negli intenti di questi lungimiranti amministratori, dovrà avvenire eseguendo tutte le analisi di laboratorio in altri nosocomi ( si parla di Valle Oppio ) e facendo poi pervenire i referti a Copparo. Di que-

sto passo e con la complicità delle moderne tecnologie informatiche è presumibile che anche la radiologia, l’ecografia possano seguire la strada del laboratorio di analisi. A questo punto potremmo davvero dire di avere un Ospedale VIRTUALE con cui avremo un rapporto virtuale, che ci somministrerà cure virtuali, mentre noi continueremo ad avere problemi sanitari reali e concreti. Nel dizionario Garzanti della lingua italiana al vocabolo “virtuale “ si legge: ”che esiste in potenza, possibile ma non in atto, fittizio, non reale, eseguito attraverso un procedimento indiretto”. Sono proprio queste le esatte definizioni che dovremmo adottare per descrivere il futuro del nostro ospedale S.Giuseppe agli ignari copparesi che da almeno

sessant’anni stanno accordando la loro fiducia rappresentativa ad amministratori di questo stampo. Amministratori, che per nostra sfortuna non sono per niente, virtuali in quanto percepiscono stipendi reali, applicano tasse reali, e ci parlano continuamente di bufale virtuali come Medicina di Comunità, ospedale di Cona. Intanto, nella indifferenza generale, continua la migrazione di pazienti del nostro comune verso gli ospedali veneti di Rovigo, Padova, Porto Viro, Adria alla ricerca di soluzioni reali e non virtuali ai loro problemi.

Ospedale di Copparo


APPROFONDIMENTI

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La metamorfosi el panorama politico spettare progetti fantasiosi, N Copparese, tema domieconomicamente insosteninante tra gli schieramenti, bili, con effetti deleteri per

è e rimane la contrapposizione, con una maggioranza chiusa su se stessa in schemi predefiniti, incapace di aprire nuove frontiere di confronto. Ai suggerimenti indicati dalla opposizione, la Giunta di centrosinistra, forte di una maggioranza assoluta, ha posto e continua a porre un netto rifiuto, una distaccata quanto superficiale valutazione delle indicazioni che di volta in volta giungono dai banchi dell’opposizione. Il Comune non è una azienda, le scelte sono politiche, è la risposta fornita con insistenza da parte della maggioranza, quasi a volere insinuare l’inadeguatezza degli interlocutori. In uno scenario caratterizzato da una dinamica “piatta” quasi nulla, la struttura politica di centrosinistra non trova di meglio che pro-

l’intera comunità. Come rappresentante di una parte della minoranza, provo un forte senso di disagio ogni qualvolta ci si appresta ad affrontare temi di carattere sociale, poiché si intuisce, se non è palese, che le scelte strategiche hanno origine altrove. Lo è stato con l’adozione del piano regionale di politica sanitaria -smantellamento dei piccoli ospedali da sostituire con strutture più efficienti (Valle Oppio e Cona), per proseguire con quello della cultura (generazione di palinsesti teatrali a perdere) e, non meno importante, quello dell’ingerenza nel mondo degli affari. In quest’ultimo poi si rilevano molti aspetti inquietanti. Al progetto Villa Mensa, presentato da un esponente dell’opposizione e bocciato senza ragioni

CENTRALE

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apparenti dalla Giunta copparese, nonostante presentasse un piano di sviluppo occupazionale, fa da contraltare la soluzione finale di Agrosfera. “L’azienda è nata con un handicap, il peso eccessivo degli addetti. Il piano industriale prevedeva 42 lavoratori, con i rimanenti 23 assorbiti gradatamente. Poi i sindacati e altri sono intervenuti per farli assumere …”. In altre parole non è stato possibile applicare azioni a riduzione degli esuberi con le note conseguenze da tutti constatate. Se la frase fosse stata pronunciata da un imprenditore privato non vi troverei niente di eccezionale. Di straordinario invece è che la dichiarazione, ripresa dal mensile “La Città” appartenga al Sig. Pazi , ex capogruppo dei DS, le cui dimissioni, non mi si crocifigga per questo, sono state consegnate appena appena in tempo, giusto ad evitare imbarazzanti situazioni. Ing. Sereno Vacchi Indip. centrodestra

BIOMASSE

Dove si farà?

l Convegno Ambiente ed Energia del 14 Ottobre, presso il Teatro De Micheli di Copparo, è stato presentato il progetto “ Energia Locale”che ha concluso le prime due fasi di lavoro. Prima fase: analisi dei consumi energetici sul territorio dei sei Comuni del copparese che sostengono il progetto. Seconda fase: studio di fattibilità presentato con dovizia di particolari ed in modo dettagliato da chi ha condotto lo studio. Risultato: il nostro territorio presenta caratteristiche ottimali per la costruzione di un impianto (centrale) di produzione energetica da 28 megawatt . Questo significa che in qualche parte del nostro territorio si costruirà una centrale per produrre energia e che funzionerà a biomasse. La prima volta che si è parlato di costruire una centrale di questo tipo, immediatamente i cittadini residenti nel luogo prescelto,S. Apollinare, hanno reagito con una levata di scudi e si sono

opposti decisamente, in modo organizzato, alla realizzazione.Probabilmente il timore diffidente nasce dalla mancanza di informazioni chiare da parte di chi progetta; la certezza dell’utilizzo di prodotti agricoli e forestali,potrebbe far accettare la costruzione di una centrale di questo genere e potrebbe , in questo caso, rappresentare una fonte alternativa di reddito per l’agricoltura , laddove mostri segnali di stagnazione e crisi produttiva. In assenza di queste certezze, nasce la preoccupazione che si possa trattare di “inceneritore” e questo, ovviamente, non viene accettato poiché nella nostra zona esiste già una discarica di notevoli dimensioni, La Crispa, in continua espansione, che im-

pensierisce non di poco. Sarebbe un errore non valutare gli aspetti positivi derivanti dall’installazione della centrale, secondo quanto esposto dai relatori: l’agricoltura fornirà il sistema; l’industria potrà contare su energia affidabile; il terziario beneficerà dello sviluppo collegato al settore energetico. La sostenibilità del progetto dice anche che necessitano 10.000 h di prodotto attorno all’impianto; la distanza della biomassa non deve essere superiore a 6 Km estendibile a 20 e mantenere la caratterista di sostenibilità. Da sottolineare il fatto che le biomasse, rispetto alle altre colture,possono essere coltivate su terreni marginali; richiedono meno uso di pesticidi e favoriscono la biodiversità. Manca però un dato abbastanza importante: non è stato calcolato il dato inquinante prodotto dai mezzi di trasporto della materia prima. F.O.

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Forse non tutti sanno che…… • si è concluso il Bando di gara per la richiesta di acquisto agevolato degli appartamenti che saranno edificati nell’area di Via Manin. Sono pervenute 95 richieste che saranno esaminate da una apposita commissione che avrà il compito di stilare una graduatoria. • è stata realizzata la sistemazione dell’area ex-BERCO di Via I° Maggio, destinata a parcheggio temporaneo. Direzione dei lavori e assistenza alla progettazione, affidati all’Arch. Roberto Rosina; costo dell’opera: 75.000,00€. • la Giunta ha deliberato il progetto esecutivo per la manutenzione e messa in sicurezza delle Vie Faccini e Punta. Sarà completata la barriera di sicurezza a margine canale Naviglio lungo la Via Boccati-Coccanile. Importo dei lavori: 250.000,00€. • per lo svolgimento di un corso formativo sui Processi di innovazione nella pubblica Amministrazione, il Comune di Copparo consentirà alla Fondazione San Giuseppe di Cesta, l’utilizzo gratuito di una sala comunale o della Sala Torre. • la società di telecomunicazioni WIND, installerà un impianto di telefonia su un terreno di proprietà comunale presso il Cimitero di Ambrogio. L’Amministrazione comunale riscuoterà un Canone di concessione annuale di 10.000,00€. • è di 175.000,00€ l’assestamento per maggiori entrate da sanzione del codice della strada, che porta ad un totale di 875.000,00€ i proventi rispetto ad una previsione iniziale di 325.000,00€: “ GALEOTTO FU L’AUTOVELOX E CHI LO INSTALLO’ ” (dati dal Consiglio Comunale del 28/11/2006) All’amico e collaboratore Mauro Lavezzi, condoglianze da tutta la Redazione per la scomparsa del padre Gino. Per chi vuol fare opere di bene, offerte alla Fondazione Areté - Onlus del S. Raffaele - C/C n. 42437681


FATTI E MISFATTI

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VOI

Abbiamo visto e fotografato l’8 Dicembre, questa bella discarica improvvisata, a cielo aperto. Sicuramente tutto ciò che vedete è stato depositato da vario tempo, e non si tratta di una via di campagna, ma è il lato destro della frequentata Via Po, in prossimità del locale Tiro a Segno, a Copparo. Fra le varie considerazioni possibili, è che l’educazione civica non è una caratteristica personale di chi ha operato in quel modo; e pensiamo non siano singoli cittadini ad aver depositato presso un’area “ecologica verde”, 10 belle batterie (una da camion); piuttosto potrebbe essere una persona in commercio, che ha trovato il modo di disfarsi di rifiuti speciali e costosi da smaltire. Le batterie sono

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state depositate su un bel divano, proprio accanto al cartello installato da Area, per dare informazioni utili per il ritiro “gratuito”, a domicilio, di materiali pesanti ed ingombranti. Di fronte a questo quadretto, il pensiero va anche a chi dovrebbe controllare; ad esempio le Guardie giurate ecologiche volontarie, convenzionate con la nostra Amministrazione comunale, come svolgono il loro compito? Su quale parte del territorio vigilano? Certo sono poche ed il territorio è vasto, ed allora serve anche la collaborazione dei cittadini: ecco, noi abbiamo dato il nostro contributo, ora attendiamo l’intervento di chi ha il compito di eliminare questi pericolosi ammassi di rifiuti.

DE GRATICCIANA MISERA POSTREMA HISTORIA

a grande sensibilità civica L e la cortese disponibilità degli amici de “Al Moléta”, cui

mi sono rivolto in nome e per conto del Comitato Volontario per la Salvezza, il recupero ed il restauro dei Beni Culturali Ecclesiastici di Gradizza: Chiesa Parrocchiale e Adiacenze e Capitello Novara-Gardani della Beata Vergine, mi permettono, ora che il frastornante e stonato squillare di fuorvianti ed ingannevoli tromboni si è affievolito, di chiarire sinteticamente all’opinione pubblica alcuni aspetti sostanziali relativi all’inquietante e gravissima contingenza in virtù della quale è puntualmente sorto ed ha egregiamente operato il Comitato suddetto. Ed ecco la successione dei fatti, nella loro nuda e cruda realtà, che sono incontestabili e, all’occorrenza, singolarmente documentabili. Nell’Autunno del 2002 si verificano crolli, dal soffitto della Chiesa, che continuano nelle settimane successive. Impossibilità di eseguire le più elementari e peculiari attività religiose che debbono, giocoforza, svolgersi nelle Parrocchie vicine, salvo la Messa, una volta la settimana, che viene celebrata in

una angusta stanzetta della Sacrestia, anch’essa malsicura, ove piove dentro,da quel sant’uomo e vero prete di don Antonio Ricci, Parroco di Sabb. S.Pietro, nominato, pro tempore, Rettore di Gradizza nel 1997. Nel frattempo, in carenza di custodia permanente, i ladri depredano la Chiesa della maggior parte dei suoi tesori artistici. In questa dolorosa temperie, sul finire del 2002, ricevo due drammatiche e angoscianti

telefonate, una da Don Antonio e una dalla signora Tebe Trombini, ambedue da me ben conosciuti e stimati, che mi prospettano quel che di tragico sta avvenendo a Gradizza. Accorro sul posto assieme a mio fratello Gabriele, già collaboratore gratuito di Don Antonio per la costruzione della sede locale della Comunità per tossicodipendenti di Don Gelmini, e a Don Francesco Lodi, per circa 15 anni Parroco di Gradizza.

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P E N SAT E ?

tratto iniziale di Via Po

Visione allucinante, impressione sconvolgente da tempo di guerra, costernazione generale, penoso stupore per il colpevole disinteresse di chi, avendone l’obbligo morale e materiale, avrebbe dovuto tempestivamente intervenire a salvaguardia del Tempio, della Religione, delle Tradizioni e dei fedeli. Cosa si fece subito? Costituzione immediata di un Comitato, del tutto apolitico, presieduto da Don Antonio Ricci e coordinato dallo scrivente, di sensibilizzazione della Curia, delle Istituzioni e dei privati, cui aderirono, in primis, la C.U.C.A e “Copparo Nostra” al completo e, via via, centinaia di abitanti di Copparo e dintorni, più tardi calpesti e derisi e, perciò, adesso legittimamente e fondatamente inviperiti. Inoltre, venne interessata la stampa ferrarese che, generosamente e opportunamente, affiancò sempre la nostra edificante e instancabile intrapresa. Ebbimo, soprattutto, la fortuna ed il sollievo della istantanea, sincera e appassionata adesione dell’illustre copparese dott. Alfredo Santini, presidente della Ca.Ri.Fe, che fece propri i nostri propositi ed i nostri intendimenti, assicurandoci il suo fattivo e caloroso appoggio umano ed economico onde avviarli a soddisfacente

coronamento. Anche per suo suggerimento, fu costituito un gruppo di Lavoro Tecnico in seno al Comitato Volontario, composto dall’Arch. Clara Montanari, dall’Ing. Gabriele Pellizzola e dal Geom. Giuseppe Zerbinato che, nel giro di poche settimane, elaborò un primo, perfetto progetto di restauro per la integrale messa in sicurezza della Chiesa, che prevedeva la spesa di 250.000,00€. A questo, a lavori effettuati, ne sarebbe seguito un secondo, comprendente il rifacimento dell’anacronistico pavimento, gli scavi archeologici, la sistemazione del decoro pittorico, della Sacrestia, della Canonica, del Sagrato e dintorni, del Campanile, la trasformazione della casa del campanaro in Oratorio per i giovani, etc. per una spesa di altri circa 500.000,00€. Solo allora si sarebbe potuto dichiarare di aver riportato la Chiesa foschiniana di Gradizza all’antico splendore, non ora che, per la fretta, sempre cattiva consigliera, e per l’arrogante intrusione degli ultimi arrivati (dopo 4 anni di inconcepibile latitanza), maldestri usurpatori delle altrui idee e dell’altrui intelligente ed alacre operosità, si è solamente tamponato. Giusberto Pellizzola (...continua)


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......chi Sale

• I volontari copparesi che hanno partecipato al “Banco alimentare”, giornata dedicata alla raccolta di generi alimentari, offerti dai consumatori, che saranno poi distribuiti a persone e famiglie in condizioni di disagio. Un plauso anche ai supermercati che hanno aderito all’iniziativa. • S.I.L.L.A. - di Copparo per l’importante contributo economico e culturale offerto in occasione del 50° della fondazione dell’Azienda. • I Gruppi consiliari di Copparo che, dopo tante insistenze, hanno ottenuto dall’Amministrazione un Ufficio di rappresentanza dove incontrare il pubblico. Residenza municipale, Ala Est, 3° piano.

......chi Scende

• I Vandali cretini che, ad intervalli, mettono in atto le loro azioni riprovevoli e prive di razionalità contro il patrimonio di Copparo e dintorni. Questa volta è toccato ai cassonetti della raccolta rifiuti. • Amm. Comunale – per la temporanea chiusura al pubblico della Pinacoteca “Alda Costa”. • Ass. Ambiente perchè, nonostante l’interessamento, non ha saputo fornire motivazione alla morte delle anatre rinvenute nel Canale Naviglio. Unica cosa certa: non si è trattato del Virus dell’Aviaria.

RUBRICHE E INFORMAZIONI

ALL’UFFICIO POSTALE DI COPPARO

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Era meglio quando si andava peggio

icuramente avete avuto l’occasione di recarvi almeno una volta, in questo ultimo periodo, presso il locale Ufficio Postale; e comunque, se non ne avete avuto l’occasione, potete farci una capatina per rendervi conto di persona di quanto diremo; meglio ancora se andate in uno dei primi giorni del mese, quando vengono erogate le pensioni. Cos’è cambiato? Immediatamente oltre la soglia d’ingresso, è stato posizionato un moderno aggeggio elimina-code, che dovrebbe regolare l’accesso agli sportelli, attraverso una numerazione a scelta dell’utente in base allo scopo. Il totem offre alcune possibilità di scelta esempio: 1°-Pagamenti, versamenti, prelievi; 2°-Bollettini conto corrente; 3°-Spedizione lettere e pacchi; 4°-P.T.businnes.(?!!) L’utente preme il tasto corrispondente alla funzione scelta e ritira un biglietto che reca una lettera, il numero progressivo ed il numero dello sportello assegnato, es: C142-5. A quel punto si cerca un posto dove mettersi in attesa del proprio turno. Tutti relegati in uno spazio ridotto e segnalato dai cartelli del limite per la privacy dove non senti, ma

non è vero, quello che si dice oltre. Da questo momento inizia l’attesa in un agitato tentativo di seguire sul display luminoso posto in alto sopra gli sportelli, le chiamate degli operatori; sembra facile ma non è così, non solo per certi anziani che non sono molto avvezzi alle diavolerie moderne, ma anche per utenti abituati a destreggiarsi in ambienti informatizzati. La prima difficoltà sta nel saper scegliere, sotto l’occhio attento di molti astanti che son pronti a coglierti in fallo, qual è il tasto giusto per quel che devi fare; conquistato il biglietto arriva il secondo ostacolo. Le funzioni non sono fisse ad ogni sportello, quindi sul display luminoso è un susseguirsi di lettere da uno sportello all’altro ed irrimediabilmente si assiste a false partenze che suscitano l’istinto ilare di quanti stanno in attesa, e provocano l’irritazione di chi sbaglia o si vede sorpassare da chi è entrato dopo ma ha pescato uno sportello più celere. In verità nei primi giorni dell’entrata in funzione del nuovo sistema, l’Azienda ha distaccato un addetto ad istruire gli utenti, ma la pratica non ha dato i risultati sperati. E tu cittadino, anche se non capisci, adeguati!

BUON NATALE E FELICe ANNO NUOVO Da tutta la Redazione e tutti gli inserzionisti del Al Moléta.

ISTRUZIONI PER L’USO

Per approfondimenti consultate il nostro sito: www.almoleta.it Per problemi, messaggi, informazioni, chiarimenti scrivete alla casella postale: redazione@almoleta.it oppure via Marconi 3 - Copparo (Fe)

ABATE GHIOTTO

AGIP

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L‛ANGOLO DELLA “ZDÓRA”

La SALAMA da sugo Le prime notizie che abbiamo di questa ”delizia ferrarese”, risalgono al XV secolo.Lorenzo il Magnifico, in una lettera del 15 Febbraio 1481, ringrazia il Duca Ercole I d’Este per avergli inviato una salama. Anche il Frizzi, nella sua opera Memoria per la storia di Ferrara, parla delle sue origini affermando che i primi a produrre la salama fossero montanari che raggiungevano la valle del Po in inverno. Un esperto della nostra zona, ci invia questo suo omaggio in vernacolo.

La salamina da sùgh Prima ad védart int al piàtt O bèla salamina At ssént int l’aria L’è l’tò profùm che, a Curòna, al t’zircònda come na regìna. Regìna di salàm ti t’ié! Delizia rara, vànt e argòi Dla nostra Fràra. Adèss t’ié lì ch’at fùmi davanti a mì, ligà stricà da tut i vèrs, da sòt at sòra e anch par travèrs. T’jé lì ch’at difénd incora Cal tesòr ch’at gh’a déntar: al bàlsam dal tò còrp. A n’in pòss più! At voi magnàr! At cùcc un puchìn Par guardàrt bén bén, e pò piàn, pianìn….. a t’infìlzz col curtèl e at vèrz a mità. J’òcc i s’am slarga…. Am tìra al plinghèl… Am suda al palà.. Al sùgh tò lusént Ch’at còla pr’i fiànch Jè làgarm d’amòr Varsà par mì. Grazie salama! At ringràzi col cuòr Al tò sacrifìzi T’l’a fàt con amòr. Sergio Zecchini “Ristorante Le Contane” Provare per credere!


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