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COPPARO - LA PIAZZA DEI MOLETA
ANNO 6° - N° 1 - Set-Ott 2009 e-mail: redazione@almoleta.it
COPPARO: L’INTEGRAZIONE CON GLI ISLAMICI E’UNA REALTA’ Nella cittadina ferrarese il primo grande SUK stagionale on è chiaro se lo storico N “Settembre Copparese” continuerà a chiamarsi
tale dopo la straordinaria trasformazione progressiva che l’Amministrazione comunale ha realizzato per valorizzare questa manifestazione. Certo è che andando a zonzo per le belle piazze copparesi e per le principali strade collegate in questi giorni di “fiera”, si ha davvero più l’impressione di trovarsi a Marrakesh piuttosto che in un ridente comune agricolo della bassa ferrarese. I tempi cambiano e così, la storica mostra delle macchine agricole ha ceduto il posto a varie concessionarie di auto che propongono in esposizione modelli di ogni tipo e per ogni tasca, sbandierando condizioni di acquisto straordinarie forse interessanti anche per i cassaintegrati locali. I tipici prodotti ferraresi come pane, frutta e verdura, hanno lasciato il posto a folcloristiche esposizioni di prodotti pugliesi, campani e siciliani validamente reclamizzate da banditori che apostrofano i passanti nel loro spumeggiante vernacolo regionale, e si ha davvero l’impressione di viaggiare nel sud d’Italia…. in direzione Africa. Il profumo d’Africa è poi evidente e ci prende i sensi (soprattutto l’olfatto) quan-
do, continuando nella nostra tranquilla passeggiata, non possiamo evitare un numero considerevole di africani ( ben 18 venditori ) che ci propongono falsi di tutti i tipi: borse, abbigliamento, orologi, e sembrano certi e sicuri che la municipalità che li ha qui chiamati li proteggerà anche durante l’espletamento del loro negozio, in barba a tante leggi anticontraffazione che il legislatore da tempo ha varato nel nostro paese. A tutte queste attività di compravendita, rigorosamente “in nero”, assistono sbigottiti alcuni commercianti indigeni che sembrano chiedersi se della loro vita, fatta di tasse da pagare, permessi da ottenere, di studi di settore da applicare etc. etc., forse non abbiano capito proprio nulla. Dopo l’olfatto anche altri sensi vengono colpiti da questa esilarante fiera paesana, ed in particolare con vista ed udito si può apprezzare una stonata musica nordafricana al ritmo della quale tre danzatrici del ventre, dando il meglio di sè, sono felici di attirare ogni sorta di maschio arrapato e di massaie critiche e curiose. Intanto altri gruppi sonori strimpellano motivi di varia natura, direttamente sotto le finestre di quello che fu un tempo un importante nosocomio locale e che ora fa da sfondo coreografico e
vuoto all’evento settembrino, negli stessi spazi dove un tempo campeggiava un divieto di segnalazioni acustiche. Siccome poi gli organizzatori si prefiggono di colpire anche il gusto, una vasta area gastronomica attrezzata offre ai più emancipati visitatori piatti orientali e manicaretti di importazione, mentre lontano da queste aree cerca, senza successo, di farsi notare uno stand gastronomico nostrano che propone il nostro tanto celebrato pane ferrarese (fatto qui!!) a prezzi davvero proibitivi. A completamento di tale scenografia la mostra del volontariato: circa 20 associazioni locali, riparate da gazebi di plastica montati ad hoc, fanno bella mostra di sè offrendo un sorriso a chi fosse disponibile a dare un contributo in danaro alla loro causa. Peccato che la numerosità dei questuanti e l’elevata frequenza delle loro richieste anche al di fuori della fiera, abbia creato da subito grande diffidenza nei visitatori extracomunali che, non avendo destinato alcun budget per questo tipo di spesa, per tutta la sera cercano di dribblare tali gazebi o vi si tengono a distanza di sicurezza. Mescolati tra la folla rumorosa alcuni anziani copparesi che, increduli, sembrano andare
a cercare ciò che rimane dell’ antica fiera di Copparo, per certi versi attratti da giostre dell’ultima generazione che hanno, di fatto, soppiantato la vecchia “calcinculo” che, in altri tempi, aveva loro regalato tanti momenti felici. E mentre numerosi gruppi di badanti moldave, romene ed ucraine, si godono l’euforia di un mondo che credono progredito e commentano ad alta voce nel loro idioma, da lontano si può intravvedere un bruco-mela che tenta di attirare l’attenzione dei più piccoli inanellando noiosi e stanchi giri circolari sui suoi binari, mentre una modesta ruota panoramica consente a pochi di buttare uno sguardo dall’alto su questo inedito e suggestivo SUK copparese.. S.Benini