InStabile 2017

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“E’ universalmente noto che la scultura sia in crisi”. Faccio ricorso a questo inc parafrasando l’incipit di “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, per sottolinea dato di fatto e un luogo comune che conciliano in una unica affermazione: la s tura è in crisi. Con due conseguenze: da un lato, l’essere in crisi è una condiz fertile per l’arte, perché la stabilità e la sedimentazione dei processi e delle fo conduce inevitabilmente alla consunzione e alla morte; dall’altro, quel luogo com non tiene in considerazione gli esempi più recenti della cronaca dell’arte, in c conferma come la scultura sia la pratica più ricorrente nell’epoca del contemp neo. La verità è che, l’anatema lanciato da Charles Baudelaire con il suo pam “Perché la scultura è tediosa” nel 1846 (a cui dobbiamo i germi di quella cris colare), ha posto lo sculture (o meglio lo “scalpellatore”, secondo Baudelaire) necessità di doversi redimere da una colpa storica connaturata nella scultura: i essere una copia imperfetta del reale. Di qui, la grande tradizione della scultur avuto artisti che hanno circumnavigato il principio dello scolpire giungendo a me nuove del fare scultura (installazioni, azioni, architetture), tralasciando il c antico, l’atto consistente dello scolpire la materia, a favore di una serie di str gie concettuali che di questa hanno mantenuto in vita l’essenza, “lo scolpire c fatto mentale” (un prestito da Leonardo). Il titolo e concetto chiave della mo degli studenti dell’Accademia di Urbino, “Instabile”, risale la corrente del novec per giungere fino ad uno dei principi del Moderno, l’instabilità strutturale in qu precocità delle soluzioni definitive, per giungere ad una più instabile idea postderna della citazione degli stili: uno sguardo aperto sulle potenzialità ancora in dello scolpire e del fare scultura. La mostra, in termini didattici, si propone prio come un luogo del dibattito per verificare le proposte che le nuove genera possono offrire nei confronti del linguaggio più aperto dell’arte che trova sem maggiori affinità in altri settori delle arti visive, quali il design, l’architettura forme di comunicazione digitale. L’instabilità della scultura quindi è la sua mag ricchezza. E’ questa incertezza stabile, o certezza instabile, che la mostra pro per offrire dei modelli culturali diversi nati nel contesto dell’arte che si diversifi sulla base delle conoscenze maturate nei corsi di studio. Instabilità e ibridaz in tal senso, s’apparentano, e presentano la scultura nelle sue forme e materia tradizionali, assieme a materie, mezzi e strategie più originali e correnti (in vog in un unico paesaggio di proposte instabili, nella migliore regola dell’arte.


cipit, are un sculzione orme mune cui si poramphlet si senella il suo ra ha a forcuore ratecome ostra cento uanto -mon atto proazioni mpre a e le ggiore opone ficano zione, ali più ga?),

It is universally noted that sculpture is in crisis. I’m referring to the opening words from “Pride & Prejudice” by Jane Austen, to underline the fact and a common cliché that are compatible with the affirmation that sculpture is in crisis. Which brings about two consequences: on one hand, that being in a crisis is a fertile condition for art, because stability and sedimentation of the processes and forms lead inevitably to emaciation and death. On the other hand, this cliché does not consider the newest examples from the chronicles of art, which proves that sculpture is the most recurrent artistic practice in the contemporary era. The truth is that the bane described by Charles Baudelaire with his pamphlet “why sculpture is tedious” in 1846 (from which we owe the germinating of this crisis) placed sculptors (or as he used to say “chisellers”) in a position as if they needed to redeem themselves from a historical guilt that is inherent in sculpture: it being an imperfect copy of reality. From here, the great tradition of sculpture included artists which have circled around the principles of sculpting, addressing new forms of making sculpture (installations, performances and architecture), leaving behind the heart of antiquity, the static act of sculpting material, in favour of a series of conceptual strategies which has maintained its essence ; “ making sculpture as an intellectual matter ” (a borrowing from Leonardo). The title and principle concept of this art show of the students from the academy of Urbino, “Instabile” (which means “instable”), reawakens the stream of thinking from nineteenth century art to add one of the principles of the modern era; the instability of structure, even if it asserts a sense of precocity regarding the definite solutions, which adds to an even more unstable postmodern idea of the citation of styles: an open minded view towards the potentials of sculpting and making sculptures. The exhibition, in didactical terms, is proposing itself as an area of discussion to verify the proposals which the new generation can offer in terms of language that is the most open minded to art and which is finding far greater affinity in other sectors of visual arts, like design, architecture and other forms of digital communication. So instability is sculpture’s most important treasure. It is this uncertain stability or the certainty of instability which the exhibition proposes to offer with its different cultural models that arise in the context of art by diversifying itself on the basis of the knowledge matured over years of study. Instability and hybridization, in this respect, are closely related and represent sculpture in its most original and current strategies (in vogue?), in a unique landscape of unstable proposals, in its best state- of -the -art.

//////////// ANGELO CAPASSO INSTABILE


Con il progetto In/Stabile abbiamo potuto occuparci di aspetti che erano già nell’aria nel corso di questo ultimo semestre. È stata, però, un’occasione per concentrare l’attenzione. Il tema è risultato consono a tutta una linea di sensazioni che sembrano naturali fra gli allievi dell’Accademia al di là delle situazioni del momento. Precarietà, insicurezza, disimpegno, assenza di schemi preconcetti sono sfaccettature sempre dello stesso soggetto che l’allievo scultore in formazione evidentemente sente molto vicino. Dall’altro lato si pone il confronto con uno spazio visto in maniera non convenzionale... recipiente o protagonista, presupposto per lo sviluppo di una relazione reciproca con l’oggetto. Un aspetto particolarmente evidente è il tentativo di ognuno di combinare diversi interessi personali muovendosi attraverso i confini dei generi e delle tecniche. In ogni caso il lavoro di ricerca, progettazione e realizzazione è stato affrontato con serietà. Non ci sono state posizioni di comodo e nessuno si è lasciato trascinare dai modelli in voga. Del resto la scultura è generalmente poco presente nei luoghi del contemporaneo, stretta sempre più nell’angolo dalla spettacolarità dilagante. Vediamo, invece, per la maggior parte dei partecipanti le tensioni verso stili individuali, mettendo a punto i metodi appresi nello studio ed affinando il proprio repertorio. Per molti sono importanti, oltre alla forma ed il materiale, la luce ed il suono che cooperano con l’oggetto a creare ombre e riflessioni, una ambientazione vera e propria della scultura non priva di teatralità. In questo senso emblematico è l’installazione di gruppo scaturita dalla collaborazione fra Plastica Ornamentale e Sound Design. A spingere sul pedale dell’instabilità contribuiscono tutte le soluzioni che evitano le sistemazioni degli elaborati sul basamento convenzionale, privilegiando le sospensioni e gli equilibri insicuri e persino strutture illusorie ed affondamenti. Tirando le somme, un’esperienza interessante, che ci autorizza a trarre delle conclusioni sul cammino della tradizione fra le nuove generazioni dell’arte e a guardare con nuovi occhi aspetti come fragilità, debolezza, incertezza.


With the project In/Stabile, we were finally able to handle aspects that were on our minds for awhile this last semester. It was an occasion to pay attention to the theme, which was consonant with a line of sensations which seem to be naturally shared amongst the students of the academy, due to what is happening at the moment, that creates feelings of instability, insecurity and disengagement. The absence of pre-conceptualized schemes are aspects in which the sculpture students always feel very connected to. On the other hand, there is always the confrontation with space seen in a non conventional manner… receptacle or protagonist, it is a premise to create a mutual relationship with the object. Another aspect that is particularly evident is the attempt to combine different personal interests moving across the boundaries of genres and techniques. In any case, the research, the planning and the making of the works was handled with the utmost seriousness. There were no convenient positions and nobody lets himself/herself be drawn towards models in vogue. Sculpture is becoming always less present in today’s era of contemporary art, where its being driven further into the corner of rampant spectacularity . We have seen however, that the for the most part, the concerns of the majority of participants was regarding their personal styles, developing methods learned over years of study and perfecting their personal repertoire. For many, other than form and materials, the light and the sounds that interact with the objects take on a great importance, creating shadows and reflections, a real sculptural setting not without a certain dramatic quality. In this emblematic sense, it is a group work, originating from the collaboration between Plastica Ornamentale and Sound Design. To advance the idea of instability, everyone brought together their own solutions which avoided the allocation of the works on conventional supports, preferring suspensions and insecure balances and even illusionary and sinking structures. Finally, it’s an interesting experience, which attempts to draw conclusions about the processes of tradition between the new generation of art and a different manner of observing aspects like fragility, weakness and insecurity.

//////////// PROF.LEPORE TITOLO




Il mod

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210x12 (legno


do sbagliato di adattarsi.

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20x130cm o ferro)

//////////// IACOPO BIANCHI SISTEMA




L’arte è come la vita

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100X80X20cm (ceramica, terracot


a, un gioco

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tta e smalto)

//////////// FEDERICO BRENDA UNTITLED




Il lavoro e’ il tentativo di coni pittura, alla progettazione m diale! E’ solo un primo esperim risultato finale sara’ la traform in pittura della parte multim Diciamo piu’ semplicemente proiettato un progetto che di nella seconda fase della sua es un quadro! //////////////////

150x100cm (installazione, proiezione su te


iugare la multimemento, il mazione mediale! che ho iventera’ sistenza /////

ela)

//////////// KANE CADOO MY FATHER JOURNEY INTO SPACE




Il rapporto fra uomo e natura è caratterizzato da un equilibrio precario e mutevole dovuto alla coesione di forze avverse che però a loro volta regolamentano il mondo e, solo a volte, collaborano. ////////////////////// 132x24x25 cm (lastra in metallo e pietra pomicie)


//////////// AURORA CARASSINI EQUILIBRIO PRECARIO




Questo lavoro nasce da una riflessione sulla tematica della violenza. Siamo di continuo bombardati da notizie, immagini forti, video, incidenti, guerre, fatti che creano disagio e confusione. (ciò ci rende insensibili dinanzi a certi avvenimenti a cui invece dovremmo dare più attenzione e avere momenti di riflessione, ma ignoriamo e non diamo peso a quello che sta accadendo, e ci rendiamo poco partecipi al mondo di oggi, quando in realtà è molto importante). I media ci fanno vedere la “realtà” con i loro occhi, tramite delle immagini riportate sui web, giornali e televisione. Di conseguenza non vediamo di fatto ciò che accade precisamente, ma si tratta di una ricostruzione della realtà tramite le loro immagini, quindi con una distorsione parziale del reale, facendoci credere in quel che dicono. Siamo succubi dalle loro informazioni, facendoci vedere ciò vogliono. In quest’opera ho voluto rappresentare la sensazione di un’instabilità visiva, ma strutturalmente stabile; un inganno alla percezione visiva. /////////////////////////////////////////// 130X50X60cm (gesso e legno)


//////////// SAMUELE CECCARELLI INSTABILITÀ VISIVA




“Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’’occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente, in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.” (Dalai Lama) ////////////////////////// 10X11X3 cm (cartapesta in banconote e gesso).


//////////// FRANCESCA CIOTTI PRECARIETÁ




In informatica, un collegamento ipertestuale (in inglese hyperlink, spesso chiamato anche link, usato anche in italiano) èun rinvio da un’ unità informativa (documenti, immagini, etc.) su supporto digitale ad un’altra. Un collegamento ipertestuale ha lo scopo di condurre ad ulteriori unità informative a partire da una qualunque unità ad essecorrelata. L’installazione pone in essere, più che una formalizzazione, un comportamento. Evidenzia un legame sinergico tra modo e media. Post-producendo la realtà e frantumandone il rivestimento ideologico dominante, interrogando le possibilità intrinseche al suo dispiegarsi ed al suo esperimento. Quello che si dà a vedere è un allucinazione del reale, una simulazione iperrealizzata; de-realizzata in anticipo. L’incontro tra l’immaginario e il reale nel tentativo d’interrogare il fantasma del simbolico, di provocarlo. Decifrare per negatività alcuni strati di realtà, in modo da far emergere nuove sembianze, nuovi spazi e luoghi, nuovi tragitti e riflessioni. Dedurre il vero dal falso, e viceversa, in una questa simulazione strumen-


talizzata. La polemizzazione della realtà è l’effetto di verità che intendo suscitare. Come opera significante si coglie sempre come potendo essere altra cosa da ciò che è, una delle sue possibili sembianze in quanto tali; innesta reazioni ai modi di semiotizzazione che ci aprono inediti campi del possibile. “La verità è l’errore che fugge nell’inganno ed è raggiunto dal fraintendimento”. (Jacques Lacan, II Seminario, Gli scritti tecnici di Freud) //////////////////////////////////////// dimensioni variabili (schermi, fotomontaggi, video 09.00min, decostructing rollage, neon, pianta inplastica, legno, fotocopie e classificatore)

//////////// MATTEO COSTANZO HYPERLINK #01 [NEPENTHES AUCTORITAS]






Peso gravitazionale e leggerezza spirituale, forza psichica e fragilitĂ fisica, alti e bassi. Opposti che tentano di trovare un equilibrio. Per diventare uno. Elementi ancestrali in temi attuali. ////////////////////// 200 X 50 cm (pietre, calze , moschettone assemblati)


//////////// ELISA DELPERO LA FRAGILE FORZA DEGLI OPPOSTI





Antica morale e altre leggende metropolitane. (Tizeta) /////////////////////// 24.5x28.5x30cm (beauty, terracotta, gesso e marmo)

//////////// MARTINA DONNINI LIBERE DI ESSERE IN GABBIA





Analisi e risposta sulla situazione burocratica, politica e sociale del G2 all’interno dello stato italiano sotto la legge dell’ ius sanguinis. /////////////////////// 160x120cm (poliplex, stampa su cartoncino e legno)

//////////// IVETTE SANCEZ ESPINOZA IUS SANGUINIS?





Ogni ordine è un atto di estrema precarietà. (Walter Benjamin) ////////////////////// 20X30X0,8 (lamiera, molla a disco, legno, sasso)

//////////// GIORGIA FEDERICO DEBOLEZZA E DECLINO





Il concetto fondamentale dell’opera è inerente al ramo dell’Informazione, di come essa venga fruita nell’intero mondo in tutti gli ambiti della vita; di come oramai globalizzata e godibile da tutti possa essere: presentata, narrata, accolta, distorta, nascosta, manipolata, trasmessa, banale, reale. Essenziale Informazione che odiernamente “naviga” su molti mari dai fondali incerti con direzioni dalla sospetta credibilità e imbarcazioni dalla dubbia stabilità porti sempre più pericolosi per chi vuol essere vero. //////////////////////////////////// 110X180X12 (poliuretano espanso, legno, intonaco e acqua)

//////////// ANTONIO GIUSTI S-COLPIRE







L’opera ruota attorno al tema “migrazione”. Una popolazione in movimento più instabile, rispetto alla società tradizionale.L’albero come auspicio di una relazione di vita a lungo termine. /////////////////////// 60X80X160cm (albero, valigia e terra)

//////////// LI GUOYUAN INCERTA DIMORA




Precar sull’Ar di un’a

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dimen (cactu


rietà è parte di una ricerca rte altra. Essa è la testimonianza arte viva, reale.

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nsioni variabili us, condom e acqua)

//////////// AMBRA LOLITA PRECARIETÁ




“Il cambiamento è essenziale dell’esist chiede un mutamen nella forma.” “Forse il mondo è un (Fontana - Baricco)

//////////// 81x79x27 cm (terracotta,fiamma


è una condizione tenza perciò si rinto nell’essenza e

na ferita.” )

/////////// ossidrica)

//////////// ELENA MANFRÈ LACERAZIONI




Due elementi contrapposti cercano un dialogo. Gli oggetti sfidano la gravità, m prio quest’ultima a determinarne la struttura. Equilibrio e tensione sono le fo base di questo incontro ambiguo. La manetta sostiene e imprigiona contem amente. Il velo lascia intravvedere e nasconde. Quello a cui allude l’opera è l femminile, ma i riferimenti sono vari. Si può pensare alle sue condizioni nelle in tessili, alla posizione sociale che ha assunto nel corso del tempo, passando p stioni come la religione e la sessualità. Il significato è arbitrario e i campi di rifl vasti. Da qui sorge la domanda se ciò che vediamo è solo quello che si vede - un da vetrina - o è qualcosa che può fornire una soluzione a un dato problema? La r rimane in sospeso. ///////////////////////////////////////////// 40X350cm (tessuto e manette)


ma è proorze alla mporanela figura ndustrie per queflessione n feticcio risposta /////

//////////// GABRIELA MITEVA SOSPENSIONE




“Il vuoto non è niente. Non è neppure una mancanza. Nel farsi corpo proprio della scultura il vuoto entra in gioco nel modo dell’instaurare luoghi di cui si arrischia e progetta l’apertura.” ( M. Heidegger, l’arte e lo spazio, 1979, ed. Il Melangolo). ////////////////////// 160X50X50 (gomma, aria e rottami)


//////////// NOA PANE CONSTRICTION SERIES N.8






Riflettere sul reale in maniera visionaria, scambiare la concreta possibilità con l’utopia per spingersi oltre. Una sottile critica sociale che porta chi osserva a interrogarsi su quale sia il possibile, uno stimolo quindi a non abituarsi alla normalità. Una situazione instabile/stabile che gioca su un impatto visivo che nasconde l’elemento centrale dell’opera, quello che la rivaluta e la caratterizza. //////////////////////////// 200X100X25 (ferro e piuma)


//////////// JESSICA PELUCCHINI FIRMUM




L’instabilità mentale è come avere più personalità in uno stesso individuo, un dualismo che convive. ////////////////////// 1.50x50cm (filo di ferro)


//////////// TIZIANA PIRINI INSTABILITÀ MENTALE




“La pittura e uno stato dell essere, la pittura è la scoperta di se, ogni buon artista dipinge ciò che è.” (Pollock) //////////////////// 150X63X63cm, (ferro, filo in lana e specchio)


//////////// LORENZO PULLEGHINI AZIONE





Nel nastro di Moebius si ha una relazione senza soluzione di continuitĂ tra inconscio interno e inconscio collettivo, mantenendo la propria stabilitĂ . ////////////////////// 206X80X31 (ferro e magnete)

//////////// CLAUDIO SANTELLI NASTRO DI MOEBIUS







Situato in qualche lontana nebulosa faccio ciò che faccio, perché l’universale equilibrio di cui sono parte non perda l’equilibrio. (Antonio Porchia) ////////////////////// 20x20x17 cm (argilla, legno, metallo, luce stroboscopica - tecnica mista)

//////////// LORENZO SBROIAVACCA SPAZIO COMPRESSO





“Nollus enim locus sine genio est” (Non vi è luogo senza il suo genio). ////////////////////// dimensioni variabili (specchi, sgabello, foglie, college fotografico, lampada, ventilatore e altoparlanti)

//////////// FRANCESCA SERRA GENIUS LOCI





Basta poco per scatenare una crisi in un soggetto borderline, cosÏ come nell’opera basta un leggero tocco prima innescare un movimento caotico. ////////////////////// 35x23x23cm (terracotta, sabbia e ferro)

//////////// DOROTEA TOCCO BORDERLINE




La funzio di base d re quasi Questa t p è un fa tà ha la regola e prossimo /////

175X175c (metallo,


one del pendolo è una funzione della scienza, serve per spiegatutti i movimenti causali e non. teoria si scrive T=2pv(L/g), dove attore incontrollabile. Ogni verisua parte fragile e instabile, la i diritti che si conoscono ora, al o momento possono cambiare. ///////////////////

cm o, legno, nylon, pigmeti e fogli)

//////////// DENG WENYU T=2pv(L/g)






“Wunderkammer” (“La stanza delle meraviglie”) è un’installazione onirica composta da sculture e sound art. L’ambiente è costellato da idee che si assemblano, fuggono, svaniscono, si liquefanno nell’eterna ricerca di ciò che tende verso l’Assoluto. Luci ed ombre, parole e fonemi accompagnano il viandante nei meandri dell’introspezione umana attraverso la scoperta di desideri ed oltre i confini dell’immaginazione. (Daria Baiocchi, Prof.ssa Sound Design)

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“Costruire mattoni, no to il motto che ha acco di Plastica Ornamental dellare frammenti e c nello spazio. Mani e u realizzati in aula) diven re una presenza fluida casse acustiche, testi ne con la materia Soun Non una collettiva di o suoni, voci e sculture, che ci circonda. (Paolo Delle Monache,


on case”. Questo concetto è staompagnato la ricerca degli allievi le dell’Accademia di Urbino: mocon quelli dare vita a una forma un branco di pesci (i “mattoni” ntano il metodo con cui compora, che interagisce con una fila di imonianza della voluta ibridaziond design. opere, ma un’opera collettiva di , che tenta di evocare la realtà Prof. Plastica Ornamentale)

//////////// INSTALLAZIONE COLLETTIVA PL. ORNAMENTALE + SOUND DESIGN WUNDERKAMMER







////////////// performance musicale

//////////// FABRIZIO DI STANISLAO ECHO






RINGRAZIAMENTI ////////////// A cura di: Prof. Angelo Capasso Allestimento: Corso di Scultura Catalogo concept & design: Giacomo Albani Lorenzo Lembo Foto e video: Andrea Balducci Sara Porfiri Coordinamento: Prof. Giancarlo Lepore Collaborazione di: Prof. Daria Baiocchi Prof. Paolo Dalle Monache Prof. Rocco Natale Tutor Noa Pane Jessica Pelucchini Ivette Sanchez Espinoza Si ringrazia: Il Direttore Umberto Palestini

Sponsor: Libreria “MontefeltroLibri” (Via Veneto 40, Urbino) Osteria Bar “Tanto Piacere” (Via Vittorio Veneto 29, Urbino) Degusteria “Raffaello degusteria” (Via Bramante 6/8/10, Urbino) Bar “Caffè degli archi” (Piazza della Repubblica, Urbino) Gelateria “Sorbetto del Duca” (Piazza della Repubblica, Urbino) Oggetti e Complementi “Castelli in aria” (Via Raffaello 47, Urbino) Bar “Das Andere” (Via Raffaello 7, Urbino) Ferramenta “Bic Ferramenta snc” (Via G. Salvemini 8a, Urbino)


RINGRAZIAMENTI ////////////// By: Prof. Angelo Capasso Staging: Sculpture Course Product concept & design: Giacomo Albani Lorenzo Lembo Photo and video: Andrea Balducci Sara Porfiri Coordination: Prof. Giancarlo Lepore Collaboration of: Prof. Daria Baiocchi Prof. Paolo Dalle Monache Prof. Rocco Natale Tutor Noa Pane Jessica Pelucchini Ivette Sanchez Espinoza Thanks: The Director Umberto Palestini

Sponsor: Libreria “MontefeltroLibri” (Via Veneto 40, Urbino) Osteria Bar “Tanto Piacere” (Via Vittorio Veneto 29, Urbino) Degusteria “Raffaello degusteria” (Via Bramante 6/8/10, Urbino) Bar “Caffè degli archi” (Piazza della Repubblica, Urbino) Gelateria “Sorbetto del Duca” (Piazza della Repubblica, Urbino) Oggetti e Complementi “Castelli in aria” (Via Raffaello 47, Urbino) Bar “Das Andere” (Via Raffaello 7, Urbino) Ferramenta “Bic Ferramenta snc” (Via G. Salvemini 8a, Urbino)





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