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Nascita del quartiere 1 “Città Giardino Aniene”, poi “Monte Sacro” Dopo l'immobilismo dovuto alla durata del primo conflitto mondiale (1915-18) e sotto la pressione del conseguente inurbamento di masse di contadini dalla campagna verso la città, lo Stato intervenne con piani di sviluppo dell'edilizia mediante una politica di sgravi fiscali per i costruttori e di abolizione delle tasse sulle aree fabbricabili, sia per arginare il fenomeno della disoccupazione dilagante sia per il bisogno di alloggi. L'obiettivo era quello di edificare dei nuovi quartieri popolari nelle zone periferiche, demolendo le numerose baracche presenti sulle principali arterie di Roma. Agli inizi del '900 sull'ampia periferia nord di Roma erano presenti solo poche case coloniche e casali rurali con una popolazione di circa duemila persone, dedita per lo più all'agricoltura e alla pastorizia (f.1).

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Per "quartieri di Roma" si intendono le aree di nuova urbanizzazione nate soltanto dopo l'istituzione dell'ultimo rione, Prati, il 20 agosto 1921. Attualmente, la "suddivisione storica o toponomastica" del territorio di Roma Capitale (già Comune di Roma fino al 3 ottobre 2010) è composta da 22 Rioni, 35 Quartieri, 6 Suburbi, 53 Zone. Questa classificazione risale alla prima espansione della città avvenuta con l'Unità d'Italia, normalizzata con il Piano Regolatore Saintjust-Nathan del 1909, quando la popolazione del comune non superava mezzo milione di abitanti.


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