FONDAZIONE COSTANTINO NIVOLA MUSEO NIVOLA
Presidente | President Giuliana Altea Consiglio di Amministrazione Board Cristina Baiocchi Emanuele Cabras Antonella Camarda Franco Carta Richard Ingersoll Francesco Murru Gianluca Nonnis Carlo Pirovano Giovanni Sulis Marco Taula Roberto Virdis
Michele De Lucchi. Haystacks 30 giugno - 15 settembre 2017 mostra a cura di / exhibition curated by Giuliana Altea, Antonella Camarda, Richard Ingersoll Allestimento / Exhibition design Alessandro Floris Book design Maddalena Molteni Responsabile amministrativo / Administrative manager Loretta Ziranu
Direttrice | Director Antonella Camarda
Coordinamento con Architetto Michele De Lucchi srl / Co-ordination with Architetto Michele De Lucchi srl: Margherita Baetta, Maddalena Molteni
in collaborazione con | jointly with Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università degli Studi di Sassari
Staff del museo / Museum staff Montaggio / Mounting Artigianato e Design Trasporti / Shipping Tiemme Assicurazioni / Insurance policy Reale Mutua Ringraziamenti / Thanks to 3M Italia Srl Cover Pagliaio / Haystack 328 Photo: Tom Vack
Indice | Contents
11 Richard Ingersoll. Radici radicali, folte diramazioni 25 Richard Ingersoll. Radical roots, spreading branches 39 Giuliana Altea. Scultura come modello 49 Giuliana Altea. Sculpture as model 63 Michele De Lucchi. Pagliai | Haystacks 69 Catalogo | Catalogue 109 Architetture | Architectures 117 Collezioni di opere in legno Wooden objects collections 122 Mostre personali | Solo exhibitions 124 Pubblicazioni | Published Works
A year after the exhibition devoted to Andrea Branzi, the Museo Nivola takes great pleasure in presenting another important figure in International design, Michele De Lucchi. There are deep connections between the two designers, who have been friends and colleagues since the Radical movement in Florence in the late 1960s. It is not easy to condense into a few words the multifarious activities of De Lucchi, designer of several iconic objects of our times, of museum displays that have become new classics, and of works of architecture that integrate with the landscape while at the same time redefining it. If we compare his Tolomeo lamp and one of his Haystacks: we find first represents the apex of Italian industrial excellence, while the other, as a hand-made wooden sculpture, appeals to the world of craft. He maintains two poles of research that find their common denominator in design, which is a method or mental process that ties project and object into an unbreakable bond. It is this forma mentis which ideally connects De Lucchi to Costantino Nivola: a creativity that rejects fixed schemes, a continuous experimentation laced with a serious sense of irony. They share a deep interest in the relation between the mind and the hand, an interest in the possibilities of craft. In the series of Haystacks and in the other works on exhibition, De Lucchi achieves through the realization of sculptures, which are also spatial and architectural concepts, the same pleasure that he found “while sharpening pencils with a penknife, trimming the lead and whittling it down to the longest, smoothest and finest possible point�: a simple, remedial gesture that is nonetheless essential to the practice of design. Giuliana Altea (Presidente / President), Fondazione Nivola Antonella Camarda (Direttrice / Director), Museo Nivola
Michele De Lucchi: Radici radicali, folte diramazioni Richard Ingersoll
Quando parla, il che non accade molto spesso, la sua voce è sommessa come il vento tra le foglie. Alto, spettinato e con una barba da profeta, vestito di solito in toni sfumati di marrone, Michele De Lucchi irraggia una presenza arborea. Non dovrebbe quindi sorprendere che come designer si senta soprattutto a suo agio con i prodotti degli alberi. Il legno è il suo mezzo. Nell’intimità del suo laboratorio, ai margini di una foresta alpina vicina al Lago Maggiore, sogna di un mondo migliore mentre intaglia blocchi di legno. Gli oggetti artigianali che ne risultano non dovrebbero essere intesi come modelli, dato che sono fini a se stessi. Anche se possono somigliare vagamente a castelli o a case, non intendono rappresentare nient’altro a nessun’altra scala. Sono semplicemente idee formali. Questi totem lignei offrono una sorta di compensazione a chi lavora professionalmente nella produzione industriale con la realizzazione di mobili, come lampade, sedie e tavoli, e su più larga scala con la progettazione di interni e interi edifici. Mentre De Lucchi si sente più a suo agio con la scala
Ofx 1000, multifunctional fax, Olivetti, 1995
maggior validità alla produzione di oggetti, siano questi una libreria o un palazzo. Per soddisfare il suo desiderio di progettare oggetti unici ha fondato Produzione Privata con sua moglie Sibylle, per lavorare a un livello più intimo, come quello rispecchiato dalla serenità del bulboso Vaso Bianco (1990), o i lignei tavoli ribassati Benedetto (2007). I progetti di Produzione Privata erano sviluppati in laboratori estemporanei dedicati a processi specifici come ceramica, vetro soffiato, metallo e naturalmente legno. L’organizzazione dello studio di De Lucchi in Via Varese, non lontano dal recentemente rinnovato distretto milanese di Porta Nuova, trasmette un metodo e un’etica che egli tenta di condividere con i suoi clienti. Dietro la facciata stile Liberty di una struttura commerciale di un secolo fa si trova un ambiente interamente in legno, con occasionali elementi di cemento a vista che rivelano l’eliminazione di divisioni non necessarie della struttura precedente. La delicata acustica dei pavimenti di legno, dei soffitti e dei mobili disegnati appositamente nella hall e nella sala riunioni a pianterreno produce un’atmosfera serena di eco-friendliness. Qui si trovano cataloghi e foto di progetti recenti, alcuni dei ben noti mobili disegnati da De Lucchi e una grande colonna scavata, ricavata da un singolo tronco d’albero. Un’officina per la creazione di modelli, con un’ampia varietà di attrezzi, occupa parte del seminterrato ed è uno degli spazi più attivi dello studio. I due piani intermedi hanno da una parte un open space per una dozzina di assistenti e dall’altra uffici più piccoli,
Michele De Lucchi
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opportunità di carriera nella progettazione di interni, così come del fatto che l’interior design porta a una migliore comprensione dell’architettura dall’interno. Gli interni sono anche l’ultimo legame con l’artigianato nella realizzazione di edifici. Il messaggio di De Lucchi ai futuri designer è procedere con la modestia di agricoltori che ammassano il loro prodotto, avere il loro stesso rispetto
Expo Center, Expo Milano site, Rho, Italy, 2013-2015
per le risorse e non produrre rifiuti. Il risultato lo si può vedere nel suo laboratorio privato, dove realizza oggetti armoniosi come i suoi Pagliai, che trasmettono lo stesso amichevole senso di comfort degli alberi da cui derivano.
Tolomeo, Artemide, 1987
Michele De Lucchi: Radical roots, spreading branches Richard Ingersoll
When he speaks, which is not very often, his voice is soft, like the wind through the leaves. Tall, scraggly hair, and with a prophet-length beard, usually dressed in muted browns, Michele De Lucchi projects an arboreal presence. Thus it should come as no surprise that it is with the byproducts of trees that he feels most comfortable as a designer. Wood is his medium. In the privacy of his own workshop, set on the edge of an alpine forest near Lago Maggiore, he dreams of a better world while whittling
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resonance. Although the design of the specific object came from Alessandro Mendini, we could consider this as the Ur-Haystack, which now, after several decades, seems to have come full cycle in his objects on display at the Museo Nivola under the rubric Haystacks. Distinct from his older Radical colleagues he consistently pursued craft, production, and process, resulting in built forms rather than conceptual collages. Before his move to Milan in 1978 De Lucchi experimented in a series of fictional projects always resorting to the expedient material of wood for their realization. He nailed together wood lathes for the five level stack of rotated pyramids (1975, now at Centre Pompidou). In contrast to Archigram’s Cushicle, a high-
tech inflatable dwelling that one could carry on their back, he proposed the Palanquin, a wood-frame portable dwelling for a similarly nomadic existence, requiring four porters. This type of research, which took into consideration bodily movements—sitting, standing, pulling, reposing— almost inevitably led De Lucchi to the realm of furniture design. After some experiments with the Alchimia group in 1979, he passed into the Memphis Group, presided over by Ettore Sottsass, with Alessandro Mendini, and Andrea Branzi, which designed exuberantly colorful Pop objects, including De Lucchi’s “Krystall” table (1981) and his more toned-down “First Chair” (1983). Subsequently he worked within larger industrial companies such as Artemide, for whom he designed the prize-winning “Tolomeo” (1987)
Homo trahens, Cavart seminar , Padova, Italy, 26 June 1976. Portantina
Michele De Lucchi: Scultura come modello Giuliana Altea
I modelli tridimensionali che Michele De Lucchi ha cominciato a realizzare nel 2004 rappresentano un filone solo apparentemente laterale della sua multiforme attività. Se la figura di De Lucchi può essere paragonata - secondo le parole di Alessandro Mendini - a “un albero da cui maturano i più disparati e abbondanti frutti”,1 i modelli costituiscono una parte interessante di questo raccolto, non meno degna di attenzione dei progetti di design, degli allestimenti e delle architetture. I loro titoli semplici, familiari e in qualche caso perfino infantili (Casette, Baracche, Pagliai) non devono trarre in inganno. Questi oggetti sono strumenti attraverso i quali esplorare l’architettura in forme tridimensionali. Non sono modelli “di” (rappresentazioni di qualcosa che esiste già) e neppure modelli “per” (funzionali alla realizzazione di qualcosa che ancora non esiste). Potremmo descriverli come la materializzazione di modelli mentali.
Michele De Lucchi: Sculpture as model Giuliana Altea
The three-dimensional models that Michele De Lucchi began sculpting in 2004 might appear to be marginal to his multifarious activities as designer and architect. If his person, according to Alessandro Mendini, can be compared to “a tree on which the most diverse and abundant fruits grow”,1 these models comprise an interesting part of the harvest, as worthy of attention as his design projects, interiors, and architecture. One should not be fooled by their simple and familiar, and even occasionally infantile, titles (Little Houses, Sheds, Haystacks). These objects are tools for exploring architecture in three dimensional forms. They are not models “about” (representing something that already exists), nor are they models “for” (to be used in the making of something that does not yet exist). We could describe them as the materialization of mental models.
Chioso, Angera (Italy). Portico
Michele De Lucchi
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Far from presentation models created to explain the characteristics of a building to clients, or even those used as working models by designers to help bring a project to its definitive form, De Lucchi’s models are not detailed nor are they sketchy and vague. They grow out of a process of synthesis; one can guess that the time it takes to make them is neither the lengthy process of making miniatures nor the quick sketch. It is what one could perceive as the “right� amount of time, the way that everything in these works can be seen as the fruit of a meditated gesture in which nothing is superfluous.
To consider a model only from the point of view of representation, solely as a function of something else is quite a limitation. A model indeed engages the spectator in imaginative processes independent of its signifier. It opens one’s mind to hypothetical scenes and fantasies, allowing one to contemplate possible worlds. Its physical appearance and materiality are essential. De Lucchi’s models are always in wood, his preferred material. He carves them out of a wide variety of species (birch, oak, nut, but also fir, kauri, poplar, cherry, cedar and arbutus), sometimes hollowing them out, sometimes
Michele De Lucchi
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Endnotes 1. Alessandro Mendini, “Michele Arcimboldo”, in Michele De Lucchi. Captare la contemporaneità attraverso la natura, la tecnologia, la cultura e l’artigianato, RCS Media Group, Milano 2016, p. 11. 2. Mark Morris, Models. Architecture and the Miniature, Wiley, Chichester, West Sussex 2006, p. 72 ss. 3. Idea as Model, Institute for Architecture and Urban Studies, cat., Rizzoli, New York 1980, p. 1. 4. Ladislav Kesner, “The art of model-making”, in Models, catalogo della mostra, Galerie Rudolfinum, Praga 2015, pp. 9-39. 5. Michele De Lucchi, “Costruire”, in Storie di architettura, Skira, Milano 2016, p. 14.
Shed 11, made in walnut wood, 2014
Pagliai
Tagliare l'erba e raccogliere il fieno, nei covoni prima nei pagliai poi, è un'operazione ancestrale oramai in disuso che però conserva nella mentalità comune l'impellenza e la poesia di prepararsi al futuro, ai mesi freddi dell’inverno. L’oggetto pagliaio è forse la forma architettonica per eccellenza: pura, essenziale e unica. È uguale visto da tutti i lati, è un segno riconoscibile nel territorio, interviene con discrezione e bellezza sul paesaggio. È una forma che può cambiare significato nel paesaggio mentale di ognuno di noi, dipende dalla distanza da cui lo osserviamo e dagli oggetti che lo circondano. È costruito sovrapponendo materiale sopra materiale, fino a una dimensione umana che la capacità manuale dell’uomo sappia produrre e utilizzare. Il pagliaio è un’immagine comune di positiva attenzione al pianeta e di rispettoso utilizzo delle risorse. La forma del pagliaio evoca una costruzione cilindrica con elementi di rivestimento che si sovrappongono gli uni con gli altri, fino a realizzare una copertura sferica. Michele De Lucchi, novembre 2013
Michele De Lucchi 64
Haystacks
Cutting grass and harvesting hay, in bundles and then in stacks, is an ancestral activity by now in disuse. It is still however commonly perceived as an inescapable driving force and poetry of preparation for the future, for the cold winter months. The object of a haystack is perhaps the architectural form par excellence: pure, essential and unique. It looks the same from all sides and as a recognisable landmark, it merges discreetly and beautifully into the countryside. It’s a form that can change meaning in our own landscapes, depending on our distance from it, and those objects that complement it. It is a form constructed by superimposing material on material until a human scale is accomplished by the timehonoured skills of manual farm labour. The haystack projects a common image of positive attention to the planet and of a respectful use of resources. The shape of the haystack evokes a cylindrical construction with its elements of cladding stacked to form often a spherical roof.
Michele De Lucchi, November 2013
Catalogo Catalogue
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308 308
MSE 11
323
Michele De Lucchi
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Pagliaio 315 / Haystack 315 2013 noce / walnut wood H 34 cm Ø 30
Pagliaio 324 / Haystack 324 2013 noce / walnut wood H 22.5 cm Ø 24
Pagliaio 328 / Haystack 328 2013 novere / oak wood H 26 cm 40.5 x 24 cm
Pagliaio 316 / Haystack 316 2013 noce / walnut wood H 21.5 cm Ø 32
Pagliaio 325 / Haystack 325 2013 noce / walnut wood H 24 cm 31.5 x 28. cm
Pagliaio 329 / Haystack 329 2013 novere / oak wood H 32 cm 26 x 26 cm
Pagliaio 317 / Haystack 317 2013 noce / walnut wood H 21.5 cm 34 x 24 cm
Pagliaio 318 / Haystack 318 2013 noce / walnut wood H 18 cm 34 x 24 cm
Pagliaio 326 / Haystack 326 2013 noce / walnut wood H 23 cm 42.5 x 30 cm
Pagliaio 327 / Haystack 327 2013 noce / walnut wood H 22 cm 40 x 24 cm
Pagliaio 330 / Haystack 330 2013 noce / walnut wood H 21 cm 32 x 32 cm
Pagliaio 331 / Haystack 331 2013 noce / walnut wood H 30 cm Ø 27
Pagliaio 332 / Haystack 332 2013 noce / walnut wood H 27 cm Ø 26
Edificio vuoto 323 / Empty building 323 2013 noce / walnut wood H 33.5 cm Ø 21.5
Struttura Eroica MSE 2 / Heroic structure MSE 2 2006 betulla / birch wood H 65 cm 39 x 45 cm
Sasso 308 / Stone 308 2013 noce / walnut wood H 21 cm 38 x 22 cm
Montagna 268 / Mountain 268 2012 rovere / oak wood H 85 cm Ø 29 cm
Muro Eroico MSE 11 / Heroic wall MSE 11 2006 betulla / birch wood H 28 cm 19 x 44 cm
Macchina schenica 224 / Mechanical tower 224 2010 ciliegio / cherry wood H 87 cm 38 x 33 cm
Michele De Lucchi
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Quadernino n. 9 2014 Schizzi e manoscritti tecnica mista su carta / Drawings and freestyle handwritten varied techniques on paper cm 19.2 x 10.8
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 12.3 x 17.5
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 18.8 x 25.5
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 15 x 21
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 12.3 x 17.5
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 18.8 x 25.5
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 18.8 x 25.5
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 21 x 29.7
2014 Matita su carta / Pencil on paper cm 29.7 x 21
Architetture Architectures
UFFICI POSTALI POSTE ITALIANE / POSTE ITALIANE OFFICES Italia / Italy, 1998 - 2003 Michele De Lucchi
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Ammodernamento degli uffici e dell’immagine aziendale di Poste Italiane. Redevelopment of the interior and corporate image of the Italian post offices.
CENTRALI ENERGETICHE ENEL ENEL POWER PLANTS Italia / Italy, 2002 - 2006
Riqualificazione architettonica delle centrali Enel a seguito del passaggio da combustione di olio denso a metano. Architetctural redesign of the Enel power plants that were converting from oil combustion to combined cycle gas turbine.
FILIALI STORICHE BANCA INTESA BANCA INTESA HISTORICAL BRANCHES Italia / Italy, 2002 - 2006
Ristrutturazione delle filiali bancarie all’interno dei palazzi storici di proprietà di Banca Intesa. Redesign of retail banking branches in the historic buildings of Banca Intesa.
PONTE D'INGRESSO AL TRIENNALE DESIGN MUSEUM ENTRY WALKWAY TO THE TRIENNALE DESIGN MUSEUM Milano, Italia / Italy, 2003 - 2007
Il ponte in bamboo collega l’atrio al primo piano del Palazzo della Triennale con l’ingresso del Museo del Design. The bridge made of bamboo connects the lobby of the first floor of Triennale building at the entrance of the Design Museum. CHESA RITSCHA St. Moritz, Svizzera / Switzerland, 2005 - 2008
Ristrutturazione e conversione di un vecchio fienile in abitazione privata. An old barn renovated and converted into a house.
TEATRO FRANCO PARENTI FRANCO PARENTI THEATRE Milano, Italia / Italy, 2004 - 2008
Ristrutturazione e ampliamento del teatro della Fondazione Pierlombardo, considerato un’istituzione dello spettacolo indipendente di Milano. Restructuring and renovation of the Fondazione Pierlombardo theatre, one of the historic avant-garde theatre institutions of Milano.
PUBLIC SERVICE HALL Marneuli, Georgia, 2011 - 2012
Michele De Lucchi
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Edificio vetrato e schermato da una tensostruttura argentata he è adibito a uffici per servizi amministrativi ai cittadini. Building with glass façade and reflective silver fabric sun protection system used for public administrative services.
EXPO PADIGLIONE ZERO / EXPO PAVILION ZERO Milano, Rho, Italia / Italy 2012 - 2015
Era il primo padiglione che accoglieva i visitatori di Expo Milano, introducendo il tema “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”. It was the first pavilion to greet visitors arriving at Expo Milan and introduced the theme of “Feeding the planet-Energy for life”. EDIFICI DEL CENTRO GUIDA SICURA / SAFE GUIDE CENTER HEADQUARTERS Arese, Milano, Italia / Italy, 2013 - 2015
Complesso polifunzionale in grado di ospitare ogni tipo di attività e di evento legato al mondo dei motori. Multifunctional building dedicated to different events around the world of cars.
UNICREDIT PAVILION Milano, Italia / Italy, 2013 - 2015
Spazio per la cultura e per l’arte che sorge nel quartiere milanese degli affari di Porta Nuova. A space for cultural and artistic events in the middle of the Porta Nuova business district.
ACCESSO AL "MERCATO DEL DUOMO" / ACCESS TO THE "MERCATO DEL DUOMO" Milano, Italia / Italy, 2013 - 2015
Ristrutturazione della chiostrina di accesso al flagship store di Autogrill, aperto nella famosa Galleria Vittorio Emanuele II. Restructuring of the entrance foyer to the Autogrill flagship store in the famous Galleria Vittorio Emanuele II.
CENTRO COMMERCIALE "IL CENTRO" / "IL CENTRO" SHOPPING MALL Arese, Milano, Italia / Italy, 2013 - 2016
Uno dei più grandi centri commerciali in Europa che occupa parte dell’area dell’ex Alfa Romeo, liberata dai capannoni industriali. One of the largest shopping malls in Europe that occupies part of the former Alfa Romeo factory.
Collezioni di opere in legno Wooden objects collections
Michele De Lucchi
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Logge, serre, verande / Logge, greenhouses, verandahs 2016
Abbazie / Abbeys 2016
Casette smontabili / Modular houses 2016
Sassi / Stones 2013
Montagne / Mountains 2012 - 2013
Colonne / Columns 2012
Palafitte / Palafittes 2010
Torri / Towers 2007 - 2009
Muri e strutture eroiche / Walls and heroic structures 2006
Baracche e baracchette / Sheds and shacks 2014 - 2015
Pagliai / Haystacks 2013
Edifici vuoti / Empty buildings 2013
Tavolini / Little tables 2011
Costruzioni / Objects 2011 - 2013
Casette / Small architectures 2007 - 2010
Casette / Little houses 2004 - 2006
Condomini / Condominums 2004
Geometrie / Geometries 2003
Michele De Lucchi
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Mostre personali / Solo exhibitions Michele De Lucchi. A friendly image for the electronic age, Tilburg, 1985 Disegni dell’estate, Galleria La Pola, Ginza, Tokyo, 1991 Sitz. Avantgarde, Design Zentrum Nordrhein-Westfalen, Essen, 1991 Michele De Lucchi, Galleria d’Arte La Fenice, Osaka, 1992 Design Team of the Year, Essen , 1997 A mano libera. Disegni senza computer, Ivrea, 1999; Hamburg, 2002 Michele De Lucchi: Dopotolomeo, chiesa di San Lorenzo, Aosta, 2002 Caos e Ordine - Amore e Odio, studio aMDL, Milano, 2002 In senso industriale, La Galerie d’Architecture, Paris, 2003 Artemide & Michele De Lucchi, Yamagiwa Livina, Tokyo, 2003 Michele De Lucchi al Beaubourg, Centre Georges Pompidou, Parigi, 2004 Geometries at will, studio aMDL, Milano, 2004 Casette a forma di casa, studio aMDL, Milano, 2005 Vetri a forma di vasi, Quattro Benelux, Bruxelles, 2006 Walls & Heroic Structures, Moss Gallery, New York, 2006 Casette ad effetto massiccio, Galleria Corraini, Mantova, 2006-2007 Wooden Houses, Windsor Kulturgintza, Bilbao, 2007 Ottimi errori, Design Gallery Milano, Milano, 2007 Le Torri di Adjara, Nuovo Spazio FMG per l’Architettura, Milano, 2007 Poco, poco, quel poco che basta, studio aMDL, Milano, 2007 Ingiustificabili esigenze, l’ultimo insegnamento di Ettore, studio aMDL, Milano, 2008 Paintings 2003/04/05, Antonia Jannone Disegni di Architettura, Milano, 2008
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Arquitecto. Objetos y esculturas recientes, Arkitektura, Barcellona, 2009
Michele De Lucchi
Michele De Lucchi: Architekturchen, Showroom Ingo Maurer, Monaco, 2010 Michele AND De Lucchi, Accademia di Belle Arti, Aula Minerva, Firenze, 2010 Michele De Lucchi e Produzione Privata, Museum Van Loon, Amsterdam, 2010 A pioner between handicraft and industry, The Gallery, Bruxelles, 2010 Michele De Lucchi. Filip Dujardin. Vero falso verosimile, Casabella Laboratorio, Milano, 2010 Michele De Lucchi - Ottorino De Lucchi. Uguale e differente, Musée des Arts décoratifs, Bordeaux, 2010 Costruzioni della terra e dell’acqua, Pinacoteca “Cesare Belossi”, Varallo Pombia, Novara, 2010 Independent. Design secession, Triennale Bovisa, Milano, 2011 Le torri dell’aria, Basilica Palladiana, Vicenza, 2011 Tavolini, Antonia Jannone Disegni di Architettura, Milano, 2012 I miei orribili e meravigliosi clienti, Fiera del Levante, Bari, 2012 Colonne portanti, Fondazione Volume!, Roma, 2012 Montagne, Antonia Jannone Disegni di Architettura, Milano, 2013 Edifici vuoti. Sculture, disegni e incisioni, Galleria Corraini, Mantova, 2014 Michele De Lucchi. A&W, Designer des Jahres, Colonia, 2015 Baracche e baracchette, Antonia Jannone Disegni di Architettura, Milano, 2015 Discovering Dimensions, Objects Big and Small, studio aMDL, Milano, 2017
Scritti di Michele De Lucchi / Texts by Michele De Lucchi M. De Lucchi, Progetti di Abitazioni Verticali. Nuovi comportamenti all’interno della casa, Il Candelaio Edizioni, Firenze, 1978 M. De Lucchi, 12 Racconti con casette, Edizioni Corraini, Mantova, 2005 M. De Lucchi, Gli attributi dell’architetto, Corraini, Mantova, 2014 M. De Lucchi, I miei orribili e meravigliosi clienti, Quodlibet, Macerata 2015 M. De Lucchi, F. Sala, L’importanza di essere individui e società, Johan & Levi editore, Monza, 2015 M. De Lucchi, Storie di architettura, Skira, Milano 2016
Cataloghi / Catalogues M. De Lucchi, S. Suardi, Dopotolomeo, Skira, Milano, 2002 Paintings 2003/04/05, Edizioni Corraini, Mantova, 2008 Experimental work, design & architecture, Nomos Edizioni, Varese, 2008 Costruzioni della terra e dell’acqua, Nomos Edizioni, Busto Arsizio, Varese, 2010 Baracche e baracchette, edizioni Artworks, Milano, 2015
Bibliografia essenziale / Main references F. Bulegato, S. Polano, Michele De Lucchi: comincia qui e finisce là, Electa, Milano 2004 S. Annicchiarico (a cura di), Triennale Design Museum, Michele De Lucchi: il Museo del Design e la nuova Triennale, Electa, Milano 2008 M. Biagi e altri, Il ponte della pace: Tblisi, Georgia, Michele De Lucchi, Electa architettura, Milano 2011
A. Biamonti, con M. Corradi, Michele De Lucchi, Il Sole 24 Ore, Milano 2011 (I maestri del design, 20) AAVV, Michele De Lucchi, “Vedute”, monographic issue, n. 1, Quodlibed, Macerata 2011 Michele De Lucchi. Captare la contemporaneità attraverso la natura, la tecnologia, la cultura l’artigianato, RCS Media Group, Milano 2016 (Lezioni di architettura e design, 35)