G a B rG iA eB l ReI PEiLCEC P oI C C O
GABRIELE PICCO
u n a s to r i a v e r a a l 9 9 %
postmedia books
Questo libro è dedicato a mia nonna Zuma
N e w York era piena di zigomi di Gabriele Picco © 2021 Postmedia srl @ 2020 Gabriele Picco testi e diseGNi: Gabriele Picco P roGetto Grafico: alessandro Vairo G abrielePicco.com www.Postmediabooks.it isb N 9788874902996
la vita da Giovani aPPare Così: un enorme sPazio BianCo e lumi noso Pronto Per essere riemPito.
io Comi nCiai Presto a riemPirlo di diseGni
Centi naia e Centi naia di diseGni e Poi di Pi nti Che un Gior no forse av reBBero CamBiato il mio desti no.
CaPitolo 1
nuovo mondo
N e w York era piena di zigomi
Comunque io Guardai la raGazza e lei avviCi nò il suo naso alla mia sPalla.
devo ammettere Che era molto Più Bella Che i n questo diseGno. aveva laBBra Car nose e ziGomi sPorGenti.
e io in quel periodo tendevo A innAmorArmi degli zigomi delle donne.
questo Per esemPio è uno ziGomo su u n taxi Giallo Che è Poi il Colore ti PiCo dei taxi, mentre quello deGli ziGomi è Più o meno rosa.
cHe cazzo sTa facendo?
adesso ve lo sPieGo: mentre io asPirante artista di suCCesso mondiale me ne stavo al BanCone del Bar del Chelsea hotel questa raGazza Bellissima mi si avviCi nò e Cosa feCe? mi annusò. e mi disse:
Hai un buon odore sai?
Mio odore
il mio odore doveva averle raGGiunto il Cuore, Credo. io le sorrisi e ordi nai un BiCChiere di vi no.
questo è quello Che aCCadde non aPPena varCata la soGlia della Casa di harlem.
la faCCia di mia mamma Però si trasformò Presto i n u na donna Bellissima
e’ ProPrio sotto terra Che mi venGono le idee miGliori.
Con due tette Che mi diCevano:
il Gior no doPo mi Chiamò il mio Gallerista Pasquale da milano diCendomi Che i Collezionisti erano entusiasti del mio trasferimento a new yor k e volevano vedere nuovi quadri.
andrò nella sede di flasH arT, la rivisTa d’arTe Più iMPorTanTe del Mondo (o quasi) a i nconTrare il nuovo redaTTore cHe Ho conosciuTo a Milano. Ti aMo
ancH’io Ti aMo
allora quanTi di Pi nTi Hai realizzaTo?
lui mi aiuterà a sfoNDare a New York. faNculo le DoNNe bipolari! beH… du nque…
Come Cazzo Gli sPieGavo Che non avevo Preso i n mano un Pennello ma avevo vissuto i ntensamente la mia nuova vita newyor kese? Così venni doPo 45 seCondi di raPPorto sessuale Con la raGazza Bi Polare daGli ziGomi sPorGenti. perFino il proFilAttico mi sFottevA.
allora, quanTi? due, Tre, quaTTro?
45
lasCiai la Casa della raGazza e le dissi addio.
secondi aHaHaHaHaH!
ma non imPortava, non ero andato a new yor k Per trovare l’amore, ma Per diventare il nuovo PiCasso. mi i nfilai i n metroPolitana e tor nai al dormitorio.
ratto io
ne aPProfittai Per Chiedere al Grande artista Cattelan Come si immaGi nava nel futuro e lui mi risPose Così:
io Mi asPeTTo Tra undici anni una MosTra Personale al guggenHeiM.
Cazzo, questi due avevano le idee Chiarissime. Per questo avevano suCCesso. e Poi non frequentavano donne raCCattate a Caso, Per di Più Bi Polari. mentre io stavo anCora Pensando a quella Pazza i nveCe di di Pi nGere.
era anCora la raGazza Bi Polare Che mi i nvitava a Casa sua. sai Ho PensaTo cHe Hai u n odore TalMenTe buono… così Ho rivaluTaTo la Tua Per forMance di 45 secondi: Dopotutto NoN è così male.
Ti faccio saPere doMani, ciao
Davvero? senTi Ma Tu Hai qualcHe aMico o ParenTe nel Mondo dell’arTe?
No,
io non c’enTro un cazzo con quel Mondo. ma ci vieNi o No a casa mia?
mA dA domAni si riprende il pennello e si vA AllA conquistA di new York!
quando stavo fi nalmente Comi nCiando a di Pi nGere mi squillò il telefono a quel Pu nTo vidi sPu nTare davanTi a Me le facce di gioni e caTTelan cHe Mi Parlavano…
se vai da quella donna scordaTi il successo coMe arTisTa! aHaHaHaHaH, non Ha neMMeno un ParenTe cHe fa le Pulizie al guggenHeiM!
decisi di riscHiare e il Mio sguardo si Perse i n quel PunTo nevralgico Tra le cHiaPPe della ragazza bi Polare…
Piu’ grande… Piu’ grande… il PunTo nero divenTava seMPre Piu’ grande…
… cHe ne venni risuccHiaTo e Mi senTii ProieTTaTo i n un universo a Me ToTalMenTe sconosciuTo
CaPitolo 3
l’oPera Più imPortante in mostra era hymn, una GiGantesCa sCultura in Bronzo Che rePliCava un modello anatomiCo.
gli Manca il Pisello
che stroNzata
io
gioni noTa gallerisTa
e’ di bronzo
vale un Milione di dollari
caPolavoro
e adesso cHe faccio?
in quel momento eBBi una visione
ad oGni modo lei si Chiamava alma e aveva le CiGlia lunGhissime. il modo Gentile Che aveva di aPPoGGiare Gli oCChiali sul naso, faCeva di lei una far falla sul Cemento del marCiaPiede.
sTudio Per divenTare foTografa, verresti Da me stasera? alma
qui è diseGnata nuda ma lei a little italy era vestita Con una Gonna di tantissimi Colori alma era una raGazza israeliana.
mi disse Che aveva vissuto i n un kiBButz una sPeCie di Comune, un’oasi nel deserto. ma adesso viveva a Brooklyn
mentre faCevamo l’amore lei mi sussurrò tante frasi stramBe nell’oreCChio, una di queste aveva a Che fare Con harrison ford.
io ero Già aGGraPPato alle sue CiGlia Come i ndiana Jones e mi lasCiai trasCi nare a Brooklyn
e quando raGGiunse l’orGasmo mi urlò talmente forte nell’oreCChio da farmi diventare sordo Per 30 mi nuti
CaPitolo 6
la mattina del Giorno fatidiCo Guardai fuori dalla finestra e tutto semBrava nero
avevo i nvitato tutte le Persone Che ConosCevo, ComPreso il CaPoredattore di flash art e il suo ComPliCe maurizio Cattelan. io fissavo l’entrata Per reGistrare l’attimo i n Cui le star dell’arte ContemPoranea avreBBero fatto CaPoli no.
quel nero era un mostro Pronto a divorarmi
non PreoccuParTi, gabriele, quel MosTro è la Tua Paura, Tra Poco svanirà
se lo dici Tu
beNveNuti alla mia mostra
GiaCCa Conforme all’idea di eleGanza di frank sChumaker
vidi decine di volti sconosciuti, mA di gioni e cAttelAn nemmeno l’ombrA.
tor nato a Casa Comi nCiai a di Pi nGere Con un’enerGia Che non Provavo da tantissimo temPo.
sArà stAto l’Amore?
io Che di Pi nGo Con la Benzi na _ amore
i n quel Periodo di notte non riusCivo a Chiudere oCChio. avrei tanto desiderato raCContare tutte le mie novità alla nonna zuma.
un matti no Presi l’auto e mi diressi su un’altura Che sovrastava il laGo d’iseo, il luoGo natio della nonna zuma.
Guardai questo nuovo sPazio BianCo Che si staGliava davanti ai miei oCChi. u na voCi na dentro di me mi disse: "sei PronTo?"