Presentato a Londra il primo volume "le Marche a 5 Cerchi" Falconara Marittina (An), 28 luglio 2012 – Tarda mattinata, il volo della Ryanair in partenza per Londra Stansted è in ritardo. Non c’entra l’efficienza o meno del “Sanzio”, il fatto è che non arriva l’ordine d’imbarco per il semplice motivo che oggi, il giorno dopo l’inaugurazione ufficiale dei Giochi olimpici, è come se di colpo tutti avessero deciso di prendere d’assalto la capitale inglese, e in particolare i suoi aeroporti. I minuti scorrono, ma non si parte. Eppure all’ExCel Exhibition Centre, le azzurre del fioretto sono già in pedana dal mattino. Una, due, tre ore di ritardo, una delle quali si recupererà grazie al fuso orario. Ma basterà per assistere alle semifinali nelle quali il sito dei Giochi annuncia la presenza di Vezzali, Errigo e Di Francisca? Arriveremo in tempo per goderci questo spettacolo tanto meraviglioso? Finalmente si parte. Per noi é la vigilia della presentazione del volume “le Marche a 5 Cerchi” che la Regione Marche ha deciso di proporre domenica 29, alle 11 ora del Big Ben, al “Queen Elizabeth II Conference Center”, sede di Casa Italia, una palazzina di sei piani con una trentina di ampi spazi per eventi, spalmati su sei mila metri quadrati. Quasi due ore e mezzo di volo, poi la corsa in stazione. La delegazione è guidata dall’allora Assessore allo Sport regionale, Paolo Eusebi, ma vi fanno parte anche i dirigenti Sandro Abelardi e Pietro Talarico. Quarantacinque interminabili minuti sullo Stansted Express per raggiungere il centro di Londra e i biglietti per la scherma individuale. Finita qui? Macchè. Servono altri venticinque minuti a bordo di un taxi più grande della corsia che occupiamo. Andiamo così lenti che sembra di stare sul brucomela di Fiabilandia. Lungo il tragitto, sappiamo dalla diretta telefonica che le nostre sono in finale: Elisa per l’oro e Valentina per il bronzo. Quando ci presentiamo al controllo dell’ExCel, lasciando passare borse, cinture e quant’altro al metaldetector, "Vale" ha già fatto il miracolo, mentre “Eli” è sotto 8-11 con la Errigo, dopo essere partita in vantaggio. Cosa succede dopo lo sanno tutti. Cosa successe a noi, in molti meno. Presi dall’euforia per il bis di medaglie, in due ci lanciamo di corsa verso gli spogliatoi. Un’addetta della security prova a fermarci, ma le spieghiamo che siamo il papà e lo zio della neo campionessa olimpica e lei ricambia il nostro sorriso con il suo e con un “only few minutes!”. Sì solo pochi minuti, intanto siamo dentro e spostando una voluminosa tenda nera finiamo addirittura all’interno del campo gara. Ci scoprono un paio di addetti alla security che ci puntano minacciosi, ma proprio mentre stanno per raggiungerci incrociamo e abbracciamo Stefano Cerioni, letteralmente al settimo cielo, appena dopo la fantastica tripletta azzurra. Pericolo cacciata scampato! Finalmente raggiungiamo gli spogliatoi e, ironia della sorte, il primo che incontriamo è Giacomo Di Francisca, il papà vero di Elisa. La festa può cominciare.
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