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L’attesa è finita
di Marta Rosati
Nuovo prodotto fiscale messo a punto da Mef, Agenzia delle Entrate, Adm e Sogei, al via dal primo febbraio la lotteria degli scontrini, così salutata dal direttore generale dei Monopoli Marcello Minenna: “Gioco di squadra per un sistema premiale, un nuovo patto tra Fisco, consumatori ed esercenti”
Contestata dall’opposizione parlamentare, attesa dai consumatori, indigesta per i commercianti che hanno dovuto affrontare delle spese per adeguarsi, la lotteria degli scontrini è infine realtà, con partenza dal primo febbraio. La partecipazione, visto che l’iniziativa è stata inserita nel piano Italia Cashless, è riservata a chi effettua pagamenti senza contanti, è gratuita, e offre la possibilità di vincere importanti premi in denaro: fino a 5 milioni di euro per chi acquista, fino a 1 milione per chi vende. Per aderire, basta scaricare il proprio codice dal portale online, ed esibirlo al negoziante al momento dell’acquisto. L’iniziativa ha richiesto il know how di Adm: “La lotteria degli scontrini – ricorda il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna - è stata ideata a fine 2016. È difatti la legge di bilancio 2017 che l’ha delineata come lotteria gratuita e collegata ai normali acquisti di tutti i giorni, utile a diffondere abitudini di spesa corrette e a favorire condotte di per sé utili ad arginare l’evasione fiscale. La lotteria è stata poi via via messa a punto fino a diventare nel 2020 parte integrante del programma Italia Cashless, volto a incentivare l’uso di strumenti di pagamento elettronico, modernizzare il Paese e favorire lo sviluppo di un sistema più digitale, veloce, semplice e trasparente. L’avvio è stato dilazionato in considerazione della gravissima crisi pandemica che ha mutato le coordinate del vivere civile e ha inevitabilmente investito negozi e attività economiche. L’ultimo rinvio si è reso necessario per dare a chi vende qualche settimana in più per adeguare il software del registratore di cassa telematico, consentendo così a chi compra, di avere più possibilità di partecipare alla lotteria”. Quali soggetti sono intervenuti per il perfezionamento del sistema e quali risorse il legislatore ha destinato alla lotteria? “Hanno lavorato fianco a fianco per disegnare e mettere a punto i meccanismi di funzionamento della nuova lotteria, il Mef, l’Agenzia delle entrate, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Sogei: la stretta collaborazione tra varie componenti della fiscalità italiana è stata indispensabile per realizzare una lotteria assolutamente fuori dagli schemi: gratuita, moderna, facile
MARCELLO MINENNA
ed educativa. La lotteria difatti - collegata agli acquisti cashless che normalmente si effettuano di giorno in giorno funziona senza dover acquistare biglietti e senza dover conservare scontrini: l’abbinamento tra il codice lotteria di chi compra e lo scontrino inviato telematicamente da chi vende all’amministrazione finanziaria basta a produrre biglietti virtuali che in automatico vengono memorizzati nella banca dati del sistema lotteria e che in automatico partecipano a estrazioni settimanali, mensili e annuali. Nel complesso, le risorse finanziarie che il legislatore ha stimato essere necessarie per l’attribuzione dei premi e per le spese amministrative e di comunicazione connesse alla gestione della nuova lotteria equivalgono a circa 50 milioni di euro, in massima parte da devolvere in premi”. Quali sono le finalità di questo gioco di Stato? “La lotteria rappresenta un nuovo patto tra Fisco, consumatori ed esercenti, nella logica di un Fisco non punitivo, ma premiale. La lotteria contribuirà a ridurre la circolazione di contante e concorrerà in modo nuovo a contrastare l’evasione fiscale. È innovativa, semplice e veloce ed è una cosa bella anche perché rappresenta il risultato di un gioco di squadra che ha visto in campo Mef, Agenzia delle entrate, Adm e Sogei e che ha prodotto un nuovo modo di agire e di interagire”. Quanto è destinato a durare nel tempo questo progetto? “Non è stato previsto un termine per la Lotteria degli scontrini: progettata per cambiare e modernizzare le abitudini di spesa di tutti noi, potrà avere lunga vita e innescare un circolo virtuoso che veda protagonisti - e non antagonisti - il Fisco, i consumatori e gli esercenti”. Come questa lotteria si inserisce in un periodo storico che ha fiaccato pesantemente il settore del gioco pubblico con prolungate chiusure causa Covid? “La lotteria degli scontrini è un ‘prodotto fiscale’ che stabilisce un nuovo modus operandi, un meccanismo semplice, teso a disincentivare gli acquisti in nero, non tracciabili, attraverso il riconoscimento di premi. In questi termini, si può dire che si tratta di una lotteria sui generis che nulla ha a che fare con le vere e proprie attività di gioco e che non inciderà sulle loro quote di mercato. Adm ha comunque messo a disposizione il proprio know how nel settore dei giochi e si è preparata alle nuove estrazioni, mobilitando anche la rete delle strutture territoriali per il pagamento dei premi, ma, di fatto, la lotteria degli scontrini non rappresenta una nuova offerta di gioco”.
Nessun valore aggiunto
“Personalmente penso che l’Amministrazione finanziaria abbia già a disposizione tutti gli strumenti necessari per contrastare, efficacemente, l’evasione fiscale nel nostro Paese. Mi riferisco, in particolar modo, alla fatturazione elettronica ed alla trasmissione telematica dei corrispettivi. Credo, quindi, che la lotteria degli scontrini non aggiunga nulla di nuovo e di più efficace rispetto a quanto già abbiamo per tale finalità”. Così Vincenzo De Luca, responsabile del settore Fiscalità d’impresa di Confcommercio, che tuttavia plaude quantomeno alla proroga dell’avvio: “La richiesta di rinviare l’entrata in vigore della lotteria degli scontrini è stata avanzata in più circostanze da Confcommercio, sia al Governo sia all’Agenzia delle entrate, ed era supportata da dati oggettivi ed inconfutabili, ossia che su circa 1,4 milioni di registratori telematici installati per la memorizzazione e la trasmissione telematica dei corrispettivi, solo 700.000 Rt, erano aggiornati, tecnicamente, per poter far partecipare i consumatori alla nuova lotteria dal 1° gennaio 2021. Una ‘partenza a metà’ della lotteria avrebbe causato, inevitabilmente, disservizi e malumori - sia da parte dei consumatori sia da parte degli operatori commerciali - nonché distorsioni della concorrenza che avrebbero colpito, soprattutto, gli operatori di minori dimensioni e più deboli”. A quale investimento sono stati chiamati gli esercenti per adeguare il software del registratore di cassa e in generale per consentire ai propri clienti la partecipazione alla lotteria? “A fronte di preventivi previsti inizialmente di circa 70/80 euro, gli esercenti per adeguare i registratori telematici alla lotteria degli scontrini si sono visti richiedere dai fornitori di Rt prezzi di circa 300 euro. Considerata la grave crisi economica che stanno affrontando le nostre imprese a causa della pandemia, ritengo che si tratti di un ulteriore costo inopportuno e sproporzionato”. Quale augurio rivolge al Paese e quali ritiene debbano essere le priorità del Governo per rilanciare l’economia? “L’augurio è che l’Italia esca, il prima possibile, dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, e il vaccino è la nostra ‘ancora di salvezza’, la nostra speranza di poter ritornare ad una vita normale. Circa le priorità del Governo per rilanciare l’economia del nostro Paese, il 2020, come sappiamo, si è chiuso con un bilancio drammatico per il nostro sistema produttivo colpito dal Covid-19. Non posso, quindi, che ribadire quanto più volte affermato dal presidente Carlo Sangalli, ossia che oltre all’indispensabile vaccino sanitario, c’è bisogno del vaccino economico, cioè indennizzi finalmente adeguati al crollo dei fatturati e l’utilizzo efficiente di tutte le risorse finanziarie europee per rimettere in moto l’economia dell’Italia”.
Vincenzo De Luca, responsabile del settore Fiscalità d’impresa di Confcommercio non ritiene che la lotteria degli scontrini possa fare la differenza nella lotta all’evasione fiscale
VINCENZO DE LUCA
Perplessi ma pronti
Salati i costi sostenuti per la lotteria degli scontrini, i tabaccai storcono il naso: “Pubblicità del gioco vietata ma con ‘Italia cashless guadagni, vinci e cambi il Paese’”
La lotteria degli scontrini vale solo per il 5 percento dei prodotti venduti in tabaccheria, ma la categoria ha comunque affrontato l’investimento per adeguare i registratori di cassa, dotandosi di software e lettore codici a barre pur con qualche difficoltà per ritardi da parte dei manutentori. Cerchiamo di capire la categoria che cosa ne pensa, di questa iniziativa statale: “La lotteria degli scontrini – dichiara Giorgio Pastorino, presidente Sts (Sindacato Totoricevitori Sportivi) - nasce con l’intento di combattere l’evasione fiscale; considerando che la mancata emissione di scontrini fiscali, da parte dei negozianti, pesa tra il 6 e il 10 percento rispetto all’evasione totale, il provvedimento assume un carattere vagamente ideologico. La cosa più grave, dal mio punto di vista, è che lo Stato, per l’ennesima volta, ha costruito un’operazione addebitandone i costi alle imprese: tra l’acquisto dei registratori di cassa per la trasmissione giornaliera dei corrispettivi, all’adeguamento tecnologico per leggere i codici utili al cash back, fino ad arrivare alla lotteria degli scontrini, i negozianti hanno dovuto affrontare mediamente una spesa tra i 500 e gli 800 euro. Se consideriamo l’utilità dubbia dei provvedimenti e le spese affrontate nel periodo economico peggiore che la Storia ricordi, è facile capire come mai i negozianti abbiano manifestato tutte le proprie perplessità rispetto a tali novità. Se questo è il nuovo patto tra il fisco, i cittadini (obbligati ad usare le carte di credito) e gli esercenti (mai ascoltati) c’è davvero da preoccuparsi”. La lotteria in questione è stata messa a punto proprio quando le attività del gioco sono ferme per scelta del Governo nell’ambito dei provvedimenti anti-Covid. Interferirà con le abitudini dei giocatori? “Si tratta di un modo per premiare una parte dei cittadini che utilizzano la carta di credito per i propri acquisti. Per sua natura, la lotteria premia coloro i quali avrebbero comunque acquistato i beni in oggetto, per cui non c’è alcuna competizione con i prodotti di gioco esistenti. Ciò che dovrebbe stupire, è che il progetto arrivi da una parte politica da sempre avversa ad ogni forma di gioco legale, tanto da averne vietato la pubblicità. Poiché, invece, la lotteria degli scontrini viene
GIORGIO PASTORINO
regolarmente pubblicizzata, sembra quasi che il problema siano i privati, mentre lo Stato può tranquillamente aggirare i divieti se gestisce direttamente il prodotto. Da parte nostra ci preoccupa di più il cash back statale, perché coinvolge tutti i prodotti venduti in tabaccheria. In questo caso, oltre alle spese per il lettore ottico utile a memorizzare il codice presentato dal cliente, esiste un problema legato alle commissioni bancarie applicate sulle carte di credito. Proprio perché le tabaccherie vendono prodotti con prezzo fissato dallo Stato, su cui percepiscono un aggio o un minimo compenso fisso, l’accettazione delle carte di credito può rappresentare una sensibile riduzione del guadagno. Il sindacato sta cercando di rendere l’accettazione delle carte facoltativa, per i tabaccai, ma è evidente che la questione si risolve solo con una netta diminuzione delle commissioni bancarie”. Nel corso del 2020, di Dpcm in Dpcm, mentre le attività del gioco venivano chiuse, le tabaccherie hanno avuto la possibilità di esercitare regolarmente la propria attività ma pur sempre in un contesto di importanti limitazioni alla circolazione delle persone. Come è cambiata la raccolta del gioco presso i vostri esercizi? “Durante la prima ondata, Federazione Italiana Tabaccai ha convinto il Governo a inserire le nostre attività tra quelle essenziali, lasciando sostanzialmente la possibilità ad ogni rivenditore di rimanere aperto nonostante il lockdown. Tale apertura ha però riguardato principalmente la vendita di tabacchi lavorati e l’erogazione di servizi al cittadino, divenuta fondamentale vista le difficoltà di accesso a banche e uffici postali. Dopo pochi giorni dall’inizio del lockdown, però, Governo e Adm hanno chiuso tutti i giochi, fatta eccezione per il Gratta e vinci, che poteva essere acquistato, ma non grattato all’interno delle tabaccherie. Inoltre, l’accesso alle rivendite è stato regolato severamente, per evitare pericolosi assembramenti. Durante la seconda ondata, invece, la chiusura dei giochi è stata limitata alle Awp e alle scommesse sportive: il Governo ha probabilmente tenuto in considerazione l’esperienza che i tabaccai hanno accumulato durante la pandemia e gli investimenti fatti per mettere in sicurezza le attività. Il contingentamento degli ingressi sta comunque condizionando fortemente il nostro lavoro che è fatto anche di contatto e socialità. Tirando le somme, possiamo considerarci più fortunati rispetto a chi ha visto chiudere completamente la propria impresa, fermo restando che il 2020 e l’inizio del nuovo anno restano complicati da molti punti di vista. I dati provvisori della raccolta, nel 2020, evidenziano un calo sensibile di tutti i prodotti di gioco: solo le lotterie istantanee sembrano aver recuperato terreno nella parte finale dell’anno. La chiusura delle scommesse sportive, in particolare, ha generato un balzo in avanti del gioco online, oltre all’aumento della presenza di punti di raccolta illegali. Sarà necessario valutare con attenzione gli effetti di questi fenomeni sulla raccolta in ricevitoria: una parte dei giocatori potrebbe decidere di continuare ad utilizzare le piattaforme telematiche riducendo la raccolta del gioco fisico”. (Mr)
In tabaccheria impossibile evadere il fisco
“Dover limitare gli accessi e le presenze dei clienti in tabaccheria per osservare le regole di sicurezza, ha cambiato, come per altri esercizi commerciali, il nostro lavoro”. Parola di Flavio Romeli, coordinatore nazionale di Assotabaccai Confesercenti. La raccolta del gioco presso i vostri esercizi è diminuita e/o cambiata? In che misura, in che modo? “Le tabaccherie presenti nelle città, soprattutto quelle ad alta densità di popolazione, si sono ritrovate a lavorare pochissimo nei quartieri dove c’è un’alta concentrazione di uffici, a causa dei lockdown e dello smart working, mentre quelle nei quartieri periferici, definiti un tempo quartieri dormitorio, hanno visto aumentare la loro produttività. Il flusso del lavoro in tabaccheria si è ridistribuito e modificato. La raccolta di gioco fisico è calata sia a causa della sospensione temporanea dei giochi che per motivi oggettivi legati all’impossibilità per i clienti di restare troppo tempo nelle rivendite di tabacchi. Il gioco del 10elotto, da seguire sui monitor dedicati alle estrazioni dei numeri e presenti all’interno delle tabaccherie, ad esempio, è drasticamente diminuito”. Drastico calo della raccolta del gioco fisico, durante il lockdown, per effetto dello smart working flusso di lavoro concentrato nei quartieri periferici
Dopo numerosi rinvii, il 2021 è l’anno dell’avvio della lotteria degli scontrini, un gioco a premi in denaro, anche quello, ma gratuito, connesso agli acquisti, seppure esclusivamente quelli che comportano appunto l’emissione di uno scontrino. Cosa ne pensate dell’iniziativa in generale? E come invece la vedete in relazione alla vostra attività? Potrebbe incentivare il gioco o al contrario ritenete possa danneggiare l’offerta esistente? “A nostro parere la lotteria degli scontrini non va ad intercettare in nessun modo i giocatori. È nata come mezzo di contrasto all’evasione e in tabaccheria è impossibile evadere il fisco. Il nostro essere concessionari dello Stato, oltre che una prerogativa, ci impone di agire sempre e comunque nel pieno rispetto delle leggi. La percentuale dei prodotti acquistati in tabaccheria che permettono di partecipare alla lotteria degli scontrini peraltro è molto bassa. Come noto, al momento, la cessione di tabacco e di altri beni commercializzati da Adm, sulla base di uno specifico decreto del Mef, sono esonerati dall’obbligo di trasmissione elettronica dei corrispettivi. Per adeguare i registratori di cassa abbiamo speso tra 300 e 600 euro. La categoria è pronta”.