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I personaggi più influenti del poker italiano

È il terzo anno dei Gioconewspoker Awards, che studiano anche da evento e premio di riferimento per la prossima edizione, quella del 2021, a patto che il Covid-19 finisca di condizionare il settore e la vita di tutti noi.

di Cesare Antonini

Arrivano (con un po’ di ritardo) i personaggi più influenti del poker italiano di Gioconewspoker.it, i nostri personalissimi awards che compiono quest’anno la terza edizione. Il 2020 non è stato facile, per nessuno. E per il nostro settore (anche se c’è chi ogni tanto ci ricorda che non siamo la priorità del mondo e del Paese, ma lo sappiamo anche se i suoi addetti non sono e non vanno considerati di Serie B) è stato durissimo. E chi manca non c’è di certo per suoi demeriti ma per colpa del Covid-19 che ha condizionato pesantemente il settore del poker dal vivo che noi seguiamo molto da vicino collaborando coi principali circuiti italiani ed europei e pubblicando quotidianamente, 365 giorni all’anno e 24/7 tutte le notizie e gli aggiornamenti che lo riguardano. Più che condizionato ci verrebbe da dire, praticamente cancellato. Ma c’è stato il poker online e, come vedrete, è stato decisivo nella selezione dei nomi, un fattore in particolare. Sì perché fanno parte di questo elenco, soprattutto quelli che hanno contribuito alla migrazione digital e all’adattamento di alcuni format live bloccati in maniera perentoria dalla pandemia. Una decina di tornei sono stati giocati nelle finestre da gennaio ai primi di marzo e tra giugno e ottobre. Poi il secondo lockdown che ha chiuso il 2020 senza eventi di poker dal vivo per gli organizzatori del nostro Paese. Disclaimer: non è una classifica, per noi sono tutti stati importanti, ognuno a modo suo. E specie in questo annus horribilis, non ce la sentiamo di comporre leaderboard. Questo elenco prende spunto da quel fattore necessario per entrare nella poker Hall of Fame delle World Series of Poker e che permette di individuare quelle persone che hanno lavorato (e anche giocato) per contribuire alla crescita e alla promozione del giochino che tanto amiamo e che ci dà anche da vivere. Troverete soprattutto manager e addetti ai lavori ma anche tre players che, sia per meriti sportivi che allo stesso tempo lavorativi, nel 2020 hanno contribuito a portare il nome dell’Italia in alto a livello internazionale. Con la speranza che la competizione per eccellere nell’industry del poker nel 2021 torni alla normalità ecco i nostri preferiti per il 2020! E complimenti a tutti per l’impegno e i risultati raggiunti!

Carlo Cavaliere

Sempre in crescita il network iPoker e Carlo Cavaliere, head of networks and marketing Italy e anche director del network europeo Playtech, ha ormai superato la quota di mercato del 25 percento nel mercato italiano nel 2020 (almeno stando agli ultimi aggiornamenti tra ottobre e novembre). E chi fa sempre “più” di anno in anno non può essere messo in panchina, anzi, va fatto titolarissimo. Dopo l’acquisizione di ottimi partner quest’anno Cavaliere ha goduto anche del boom di molti operatori del network come Sisal e Snaitech e della crescita di concessionari come Bgame e altri ancora. La fine del 2020 ha vissuto anche un restyling della piattaforma e l’arrivo di tanti format di gioco e tools importanti che completano sempre di più l’offerta della vera alternativa del leader del mercato. Il 2021 può essere ancora di crescita e c’è ancora molto da migliorare.

Antony Angeloni

Un Euro Poker Million, due Italian Poker Sport, due Balkan Poker Circuit e un ruolo primario anche nell’organizzazione di tre Ipo giocati di cui due nel bel mezzo dei due lockdown. Antony Angeloni e la sua Euro Rounders ha fatto il possibile e di tutto e di più per offrire eventi di poker live mettendo sul piatto anche diverse centinaia di migliaia di euro in tempi non certo facili per via della pandemia che, purtroppo, condiziona fortemente queste analisi. E gli eventi sono stati tutti dei

successi anche perché non avremmo mai menzionato chi avrebbe “bucato” per milioni di euro. Fondamentale, poi, la creazione (senza badare a spese), di un protocollo sanitario che ha permesso di svolgere eventi in piena sicurezza i quali, tra l’altro, hanno permesso un ambiente sicuro in cui sono emersi zero contagi. Un modello poi replicato anche a livello internazionale.

Lele Sgherza

Vedi sopra Angeloni e in più aggiungiamo che Euro Rounders è stata la prima organizzazione italiana a lanciare un torneo, seppure in terra di Repubblica Ceca, il Balkan Poker Circuit. Lele Sgherza è l’altra faccia della medaglia di questa organizzazione e le sue capacità organizzative di eventi pesano tantissimo all’interno. Stesso impegno sui protocolli sanitari e fondamentali anche i rimborsi che Euro Rounders fu costretta a erogare per l’Epm che è saltato causa Covid-19. L’attenzione al player a 360 gradi non solo nell’offerta di gioco ma anche nei servizi e nell’assistenza è un carattere distintivo fondamentale di un’ottima organizzazione di eventi.

Salvatore Vendemini

Uno dei criteri fondamentali è quello della migrazione dell’adattamento di format live su scenari digital. Mettetevi quindi nei panni di chi gioca prettamente live con la sua Imperium Events e aveva anche nei progetti uno sbarco importante nelle principali sale da gioco italiane ed estere. Stiamo ovviamente parlando di Salvatore Vendemini che, non solo ha rispettato tutte le disposizioni governative con il suo club, ma ha anche ripensato tutta l’offerta stringendo una forte partnership con una room leader mondiale come PartyPoker. In pieno lockdown, il primo, ha iniziato a seminare offrendo ai suoi players un’alternativa da casa al gioco live per poi raccogliere con gli ottimi successi di fine anno, su tutti La Notte degli Assi, uno dei pochi format italiani a migrare online. Da segnalare anche un successo di fine agosto in quel di Venezia con il Venice Overture: oltre 1.500 entries e flight cancellati per over booking. E’ stato uno dei pochissimi eventi live italiani (si contano sulle dita di due mani) e giocati sulla penisola per il 2020. La speranza è di tornare a giocare live nel 2021 ma proseguendo a mantenere vivo il canale online che non deve essere una soluzione alternativa ma un logico allungamento del main business in una logica omnichannel. Una citazione anche per la squadra che è di primissimo livello e diciamo solo due nomi: Alessandro “ilpizzopazzo” Piersigilli e Antonio “Assonapoli” Failla.

Andrea Rocci

Tre Ipo con numeri pazzeschi a partire da gennaio 2020 che lasciavano presagire una stagione meravigliosa con progetti importantissimi e nuove location da esplorare. Poi il Covid-19 con una tappa in Slovenia saltata all’ultimo e che ha preso in pieno proprio PkLive360, la società diretta dal ceo Andrea Rocci, che ha stravolto tutti i programmi e cancellando eventi su eventi. Poi la riapertura e altri due Ipo coraggiosissimi e andati ben oltre il garantito piazzato in un periodo non proprio agilissimo per il poker e per l’Italia in generale. La “casa” è stata la Giochi del Titano di San Marino, unica location possibile ma sfruttata al massimo con le partnership con la stessa Euro Rounders e ovviamente con la Gt Poker. E Ipo non si è mai fermato piazzando anche due edizioni online. È uno dei pochi format giocati dai nostri players a migrare online per tenere il brand vivo e offrire gioco ai suoi aficionados. I garantiti cresceranno e se la pandemia verrà sconfitta la speranza è di poter riprendere in mano i progetti che Rocci e il suo team aveva nel cassetto. Intanto diamo il benvenuto a lui nei Gn Awards che merita per il grande coraggio di aprire tavoli e giocare mettendoci sopra garantiti importantissimi in periodo drammatici.

Simone Ricci

Mezzo anno in sordina, poi il “coming out” con la collaborazione con Ipo e Pklive360. Simone Ricci dopo l’addio a Las Vegas si è rimesso subito al lavoro e ha cominciato sotto traccia partendo con varie collaborazioni. È uno dei principali artefici della migrazione online di Ipo su 888Poker, un format che continuerà a crescere rimanendo nel

perimetro del poker online “punto it”. Ha poi esordito nel live nell’ultima tappa di San Marino e nelle tappe successive avrebbe dovuto sostenere i progetti del Ceo Andrea Rocci guidando lo staff insieme a lui. Indovinate un po’ cosa ha messo in stand by anche lui?

Salvatore Caronia

Da sempre Salvatore Caronia ha messo il poker al centro dei suoi progetti nella direzione della Giochi del Titano della Repubblica di San Marino. Tra la prima e la seconda ondata ha messo a disposizione i suoi spazi mettendo in piedi con Euro Rounders il protocollo sanitario di cui parlavamo prima e nel 2020 ha aperto le porte della sua casa da gioco per consentire di giocare due Ipo e altri eventi minori in piena sicurezza e con grande attenzione per i players e per gli addetti ai lavori. E sappiamo le ambizioni del dottor Caronia e le sue capacità manageriali. Se il Covid-19 ci lascia in pace San Marino potrebbe diventare sempre di più il quinto (o sarebbe meglio dire quarto vista la situazione di Campione d’Italia) casinò sulla penisola italiana con nuovi spazi e nuove prospettive. Nel frattempo sappiamo che, quando le arie si schiariranno, San Marino per il poker live c’è. E lo dobbiamo anche alle capacità di uno storico manager italiano del gioco.

Federico Brunato

È sempre poker director di un punto di riferimento europeo e internazionale per il gioco dal vivo, il King’s Resort di Rozvadov. Nel 2020 ha iniziato a lavorare anche su Praga e per l’Italia è una vera manna dal cielo viste le sue attenzioni verso il suo paese d’origine e i suoi players connazionali. Federico Brunato rimane uno degli awards di Gioconewspoker anche perché nel 2020 è stato un “combattente” vero per il poker live. Ha dovuto rinunciare alle Wsop Europe, torneo meraviglioso e dal field pazzesco al quale erano qualificati anche molti italiani ma ha sempre messo a disposizione tutto per ripartire quando era possibile. Tiratina d’orecchie, però, per i primi mesi senza neanche una mascherina al tavolo anche se non sono mai partiti focolai di contagio rendendo ancor più misterioso questo virus. Poi nella seconda fase di riapertura i suoi capi hanno messo in piedi addirittura tamponi rapidi in loco. È alla guida di una Ferrari, anzi ora sarebbe meglio dire di una Mercedes, e sa come farla andare dritta e veloce. A rivederci presto, si spera.

Alex Anfossi

Se stiamo parlando di combattenti beh, allora, Alex Anfossi, lavoratore del casinò di Sanremo, ex dealer e ora floorman ma braccio organizzativo dall’interno del partner TexaPoker, nella truppa che stiamo mettendo in piedi ci sta benissimo. Sia a livello social che in sala c’è sempre e prova a stimolare un settore difficilissimo da gestire in qualsiasi casa da gioco italiana. Nella ripartenza plexiglass e rigidi protocolli sanitari davano sicurezza ai players e i numeri erano in crescita. Per Sanremo poteva essere un anno importantissimo con ottimi eventi come l’Ipo piazzato a ridosso dell’Ept di Montecarlo, uno dei momenti più fertili per il poker live e che negli anni ha sempre visto numeri pazzeschi. Pandemia più un Governo che ha messo in fondo alle sue priorità le aziende che offrono gioco legale non è un mix facile contro cui combattere. Un avamposto importante, però, c’è anche a Sanremo.

Dario Sammartino

Super Dario è sempre lui. Sotto pandemia si è piazzato al pc e ha vinto di tutto e di più online. Durante il primo lockdown ha regalato anche lunghe dirette Instagram con l’amico e collega Musta Kanit (che menzioniamo in questo senso insieme all’award di Dario) e ha anche piazzato 130mila euro di beneficenza per l’ospedale Cotugno di Napoli proprio per combattere l’emergenza Covid-19 con la sua onlus Equilibrium. C’aveva confidato che avrebbe preso una bella pausa dal poker ma ha continuato a giocare (e vincere) per poi uscire fuori con un mega progetto di coaching e masterclasses, la nuova University of Gaming che sembra avere ambizioni ben più alte di una scuola di poker. Sia al tavolo che fuori è senza dubbio uno dei migliori spot per la nostra amata disciplina.

Enrico Camosci

Camosci d’Oro non può non esserci. Del resto il braccialetto, sempre d’oro, l’ha vinto e l’ha fatto online conquistando il primo della storia per l’Italia alle World Series of Poker in formato digitale. Siamo sicuri che anche dal vivo

arriverà presto un successo del genere per chi, qualche anno fa, aveva già impazzato dalle parti delle Bahamas con due piazzamenti ricchissimi a distanza di poco tempo. Ci vuole poco a segnalarlo come il futuro del poker a livelli “high” e internazionali per l’Italia. Solo parlandoci, nell’intervista realizzata su queste pagine per celebrare il suo successo, lascia traspirare capacità da tutti i pori qualità e capacità fuori dal comune. Il risultato raggiunto era l’Evento 50, il Bounty Championship da 2.100 dollari di buy-in, alle Wsop online, per una prima moneta da oltre 327mila bigliettoni. Enrico ha superato un field da 1.168 entries per un montepremi complessivo di 2.336.000 dollari.

Christian Scalzi

Provate a dire a un tournament director che tutti i tornei in programma per dodici mesi sono cancellati. Ma Christian Scalzi continua a sbattersi e a promuovere il settore. Ovviamente è un addetto ai lavori e deve continuare a “mangiare” ma il suo lavoro non si ferma mai. Ormai partner degli eventi live di PartyPoker, si è lanciato nella promozione dei tornei online e delle iniziative della room che ha una regolare concessione italiana e che continua a crescere seppur in mezzo alle mille difficoltà normative che il decreto Dignità ha posto per gli operatori di gioco, soprattutto online. Continua il suo impegno con la Tda sperando si possa tornare a discutere di regole e regolamenti, vorrebbe dire che si sta rigiocando dal vivo.

Mario Sfameni

Ormai lui è sinonimo di Battle of Malta. Nei Gn Awards lo confermiamo per due motivi e anche per fare un dispetto al maledetto virus. In primis il 2020 doveva essere l’anno della nascita del nuovo format, attesissimo, il Siege of Malta, che ha però preso in faccia il lockdown europeo rendendo impossibile un evento internazionale come lo è il Bom. Poi qualche speranza per ottobre c’era, specie perché a giugno si era ripartiti. Ma Mario e i suoi sono molto scaltri e previdenti e per proteggere addetti ai lavori e giocatori hanno annullato molti prima della seconda ondata anche il vero e inimitabile Bom. Senza il virus avremmo vissuto un grande anno per questi eventi. La seconda motivazione ricade a pieno nel parametro che abbiamo scelto quest’anno: l’adattamento alle condizioni critiche e la migrazione online dei format. E la Battaglia di Malta ha piazzato numeri pazzeschi anche online come brand ormai conosciutissimo in tutta Europa e ora anche nel Mondo visto che il torneo è sbarcato su GgPoker. Anche in questo caso sarà bene tenere viva la partnership e pensare sempre di più in maniera omnichannel.

Maurizio Guerra

Il People’s Poker Tour è stato cancellato dal Covid-19 nel 2020 ma sappiamo che Maurizio Guerra, manager di Microgame che l’ha esaltato e reso sempre di più il torneo della piattaforma in cui opera, vorrebbe ritrovarsi tra i tavoli dal vivo. Il suo network rimane sempre nei piani alti del poker italiano in termini di percentuali e Maurizio continua a lavorare con gli operatori per avvicinare sempre di più il retail all’online. Fondamentale il processo dell’avvicinamento di tanti gestori di gioco al digital in questo anno pandemico. Il 2021 potrebbero arrivare molti frutti importanti dal suo lavoro continuo e lontano dai riflettori. La competenza c’è, la visione pure e con l’award vogliamo dare un incoraggiamento al manager e alla piattaforma: e si può fare tantissimo di più.

Simone Speranza

...e tutta la truppa di In the Zone Academy. Lui ci tiene a dire che a meritare la menzione è tutto il gruppo ma, diciamocelo, il “guru” è lui. Intanto a gennaio 2020 è arrivato terzo all’IPO di San Marino dopo averne vinti due in carriera a Campione d’Italia e sfiorando il tris che sarebbe stato inarrivabile in questo format. Come player è indiscusso e indiscutibile. Poi, da aprile 2020, ha lanciato l’accademia del poker che sta macinando risultati e, voci di corridoio, dicono abbia chiuso con un grande risultato il 2020. Già oltre 300 allievi seguiti che ne fanno, senza timori di smentita, come la scuola di poker più importante in Italia. Ha con se una truppa importantissima di players che tutti avrete più o meno incrociato online e live, quando si è potuto. Stai a vedere che per lui la pandemia è stata quasi una manna? Ma se torna a giocare live fattura “benino” anche lì.

Il poker player e il gioco perfetto non esistono

Chiè Giuseppe Ruocco, poker player campano, giovane ma non giovanissimo e anche coach di player in erba oltre che dottore in giurisprudenza e anche ex avvocato? Domanda cui risponderanno le sue parole. Di certo è l’ideale per capire dove sta andando il gioco del poker dopo questo anno di pandemia. L’abbiamo ritrovato ovviamente online, dopo la vittoria di uno dei tornei della terza edizione dell’Ipo Online su 888Poker, un format cui sia io che PeppRuocc (sì è sempre lui) amiamo alla follia da tanti anni. Il Covid-19 ha “freezato” tutto a San Marino, lo scorso ottobre. Ruocco c’era. Poi solo Ipo Online e lui, l’avvocato del poker, domenica 24 gennaio ha finalmente alzato il suo trofeo seppur in formato virtuale: “Ipo è un nervo scoperto per me. Sono soddisfattissimo di aver vinto questo Opening Event proprio perché c’era questo brand a impreziosire il torneo online. Ovviamente non è finita qui per me con questo format che giocherò ancora online ma soprattutto proverò a vincerlo dal vivo dove i montepremi sono quelli che cambiano la vita di player sia a livello di Roi che di bankroll e quindi di carriera”. Online si chiama “ALEKallonisQ” e, infatti, dal vivo ha centrato 4 cash nella sua storia con due deeprun che gridano vendetta e un sogno ancora da rincorrere: “La speranza è di tornare a giocare al vivo per tantissimi motivi. Ho centrato tanti itm e, sì, alcune deeprun - prosegue PeppRuocc - e questo torneo l’ho giocato insieme a tanti domenicali come siamo abituati noi reg proprio perché era un’allegoria simpatica e prestigiosa grazie al brand Ipo. Qualunque sportivo, così anche noi poker player tornisti, vogliamo arrivare in fondo. Anche perché basta vedere players come Simone Speranza, tra gli altri, che addirittura ne ha vinti due e si è visto proiettare vita e carriera in un’altra direzione. Cambia tutto e all’acuto live ci tengo particolarmente anche perché non mi sento assolutamente inferiore a nessuno”. Un bel successo quello all’Ipo e che arriva dopo l’ennesima giornata di quarantena, a proposito, com’è andata? “C’è stata una mole di lavoro talmente alta che non avevo mai perseguito perché non ho mai predicato il mass grinding sia per esigenze di real life che per evitare il burnout. Fisiologicamente abbiamo alzato l’atteso ma non è detto che poi sia stato mantenuto. Ho giocato tornei con field oceanici dove per vincere dei giocare più gire e devi dare un po’ più di confidenza all’alea. Alla fine è andata molto bene ma non sufficientemente meglio rispetto agli altri anni. Per il primo anno ho chiuso praticamente even e ci sono stati più tornei. Insomma l’annata è andata bene ma poteva andare ancora meglio. Lo scippo maggiore è stato 20k per dire. Ho deeprunnato in tornei con 10mila entries, durissima anche se penso che sia andato più liscio di questo torneo con 312 iscritti. Lì sono arrivato runner up e mi sono un po’ avvelenato ma è stato un ottimo premio per rimpinguare il roll”. La pandemia prosegue, il poker live è ancora molto lontano: come sta cambiando il player, esiste anche un field italiano importante sul dot com, come influisce sul dot it? “La mia speme è giocare stabilmente anche su altre room estere che stanno portando nuova linfa al gioco – prosegue Ruocco - nuovi spunti da osservare sono fondamentali per migliorare la capacità di adattarsi. Sono sempre queste le caratteristiche che deve avere un pro in toto. Far attecchire nuove move che non sono state ancora capite sull’it è cosa buona e giusta. L’it e il com si sono molto avvicinati anche se ci sono differenze focali su dinamiche in cui sono distanti e che, per ovvii motivi, preferisco non enunciare. Ci sono sempre più reg che fanno commistione tra linee dot com e dot it e il field cresce e si impigrisce di più. Se questo danneggerà i recreational players? Non credo, le room stanno lavorando specie su questi profili e credo che non spariranno mai. C’è sempre un sentore sfida nel giochino e i ciucci e presuntuosi non si renderanno mai conto che lo studio conta e l’adattamento serve ancora di più. Il circolo vizioso ci sarà sempre e ci sarà anche un ricambio generazionale. Il reg, però, non deve trasformarsi in fish. Se adatti range dot com e medesime move da dot com a dot it senza adattarle offendi la tua intelligenza”. Il gioco, invece, come si evolve? “Non sono un cultore della Gto ma non possiamo girare le spalle ad una rivoluzione copernicana del poker. Però, per me ancora conta tantissimo capire il percepito e il flow oltre che l’induce. È questo che fa la differenza tra chi applica toutcout lo studio massivo e dimentica queste dinamiche. Quando noi ci sediamo pensando di essere i più forti senza metterci nella testa dell’avversario stiamo sbagliando tutto, specie coi neofiti. Il poker rimane una disciplina di metagame. Qualche esempio? Uno squeeze AQ broke 30x in late stage su un Ipo non lo farò mai. Un open shove su un tavolo dove ho edge post flop potrebbe essere una move corretta. Ma dipende sempre da tante cose e applicare medesimi range tra field totalmente differenti non mi troverà mai d’accordo”, conclude.

È CERTO QUESTO IL FASCINO DI UN “METAGAME” SENZA INFORMAZIONI COMPLETE ED È GIUSEPPE RUOCCO, GIOCATORE GIOVANE MA ESPERTISSIMO OLTRE CHE COACH, A SPIEGARCI DOVE STA ANDANDO IL “GIOCHINO”

di Cesare Antonini

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