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Per la festa della donna parliamo di uomini
UN’ESPERIENZA, APPARENTEMENTE SGRADEVOLE, SI RIVELA FONTE DI ISPIRAZIONE E MODELLO DA SEGUIRE PER LA VERA PARITÀ DI GENERE. UNA BEST PRACTICE CHE QUI PROPONIAMO E INVITIAMO A SEGUIRE.
a cura di Ewa Bakun status, il privilegio e l’encomio, alla sua collega che aveva avuto meno esposizione pubblica, ma che è un’esperta nel tema discusso dal panel. Ed è questo un esempio di comportamento che gli uomini possono esibire per dimostrare l’alleanza e l’appoggio per le donne e più in generale per i gruppi di minoranza. È importantissimo che più uomini lo facciano perché ci sia un progresso. Ma non è un tentativo di invitare gli uomini a promuovere le donne unicamente per il loro genere, ma piuttosto di fargli realizzare i privilegi di cui loro hanno goduto per millenni, in parte solo grazie al fatto di essere maschi.
Il trend di rinunciare ai panel uniformi è sempre più diffuso e lo abbraccio con piacere, anche se significa più lavoro per noi. Ma l’invito è accolto con maggior piacere se proviene dagli uomini ed è accompagnato dalla raccomandazione di una donna. Ci sono sempre più uomini che non solo parlano dell’alleanza, ma la realizzano, come ha fatto Keith. Parlarne però è anche uno strumento potente, soprattutto se è fatto con la consistenza, regolarità e la voracità che rischia di criticare lo status-quo e quelli che ne approfittano. L’alleanza può essere scomoda come sono scomodi i confronti che indicano i comportamenti discriminativi o offensivi, che altrimenti, nella maggior parte dei casi, vengono semplicemente ignorati, mai osservati o semplicemente dismessi per banalità. Sono spesso delle situazioni quotidiane e poco visibili (per chi non le vive), come non riuscire ad avere una voce durante le riunioni o vedere le proprie idee adottate e accreditate dai colleghi maschi – gli esempi ben conosciuti e spesso citati della discriminazione nell’ambito professionale. Gli uomini hanno un potere qui, anche perché sono più ascoltati per le loro posizioni di seniority, di chiamare le ingiustizie e reagire con la difesa. Per chi vorrebbe un esempio, raccomando la rubrica di Richard Schuetz su Global Gaming Business
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
Ma oltre al parlare, l’altro importante strumento di alleanza è l’ascoltare. Ascoltare per imparare e capire la condizione e l’esperienza di gruppi meno rappresentati, con atteggiamento umile che accetti la diversità di esperienze. Ho già parlato in questa rubrica del concetto di tutoraggio inverso (reverse mentorship) che offre una struttura più formalizzata per questo tipo di scambio tra gruppi di varia seniority nell’ambito aziendale. Sembra che ci siano delle aziende, anche nel nostro settore, che lo hanno adottato, e ne hanno parlato i relatori del seminario di Ice intitolato “Oltre al DEI” (Beyond DEI). Direi che si dovrebbe proprio cominciare con l’ascoltare. E il seminario appena menzionato serve per creare delle opportunità per educarsi sui punti di vista diversi da quelli di default maschile. Ero contenta di vedere un interesse incredibile in questo seminario, con più di 300 persone iscritte (che differenza da qualche anno fa quando non riuscivamo ad arrivare nemmeno a 100!). Purtroppo, dopo un’analisi di iscrizioni, risulta che solamente 46 di 300 iscritti erano di genere maschile.
Enada è ormai giunta alla sua 35a edizione, e si conferma come la principale manifestazione italiana dedicata al mondo del gioco.
Organizzata da Italian exhibition group e promossa da Sapar - Associazione nazionale servizi apparecchi per pubbliche attrazioni ricreative, sarà infatti nuovamente in programma al Quartiere fieristico di Rimini, dal 14 al 16 marzo.
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Un appuntamento che, come sempre, è un’occasione di confronto fondamentale per il settore e che quest’anno cade in un momento di “attesa”, come puntualizza anche Domenico Distante, presidente di Sapar: “Quest’anno il mercato sembra essere in ripresa rispetto agli ultimi anni, in assestamento. In più c’è un nuovo Governo, si torna a parlare di riordino (forse con l’inserimento nella legge delega sulla riforma fiscale che dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri proprio nei giorni di Enada, Ndr), e ci sono da definire le regole per i comma 7, con la separazione normativa definitiva dai comma 6, comparto altrettanto importante per la nostra associazione”.
Insomma, tanti temi sul tavolo, che saranno al centro dell’agenda della manifestazione, per la quale Distante auspica “la partecipazione di tanti visitatori, associati e politici. Ringrazio il presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni, e tutto lo staff per l’organizzazione di questa nuova edizione”.
A illustrare invece i dettagli dei contenuti della fiera sono Andrea Ramberti, Group exhibition manager di Ieg, e Orietta Foschi, Exhibition manager di Ieg , e Orietta Foschi, Exhibition manager di Ieg, in un’intervista doppia, che fa il punto sia su Enada che sull’appuntamento “gemello” Rimini amusement show, kermesse dedicata alle novità e alle eccellenze del divertimento senza vincite