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TREGUA FISCALE PER TUTTI
SECONDA PARTE do conciliativo fuori udienza. Prevede la riduzione delle sanzioni a 1/18° del minimo edittale. Il versamento integrale o della prima rata dell’importo (con una rateazione massima di 20 rate trimestrali) è dovuto entro 20 gg dalla sottoscrizione dell’accordo. Gli importi non sono compensabili con altri crediti erariali.
Proseguiamo nell’approfondimento dei vari capitoli riferiti alla pace fiscale prevista dalla legge di Bilancio 2023 avviato nel numero precedente. Alla luce dei numerosi contenziosi ancora in corso nel settore del gaming, particolare importanza può rivestire la definizione delle liti pendenti.
RINUNCIA AGEVOLATA IN CASSAZIONE (art. 1, co. 213 - 218) sanzioni il pagamento è del 15 percento in caso di soccombenza dell’Agenzia nell’ultima pronuncia, o del 40 percento in tutti gli altri casi. La lite si definisce presentando la domanda ed il versamento entro il 30.06.23.
È per le controversie pendenti all’1.1.2023, dinnanzi alla Corte di cassazione, in cui è parte l’Agenzia delle entrate, definite entro il 30.6.2023 con sottoscrizione di un accordo tra le parti.
Il versamento integrale delle somme è dovuto entro i 20 giorni successivi alla sottoscrizione dell’accordo senza possibilità di pagamento rateale né di compensazioni con altri crediti.
È prevista la sospensione del processo fino al 10.07.2023 e il rinvio dei termini di impugnazione per 9 mesi. Per gli importi superiori ai 1.000 euro è possibile rateizzare il pagamento in un massimo di 20 rate scadenti al 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre di ciascun anno a partire dal 31.3.2023. Non sono ammesse compensazioni. Non è ammessa la compensazione con altri crediti erariali.
CONCILIAZIONE GIUDIZIALE AGEVOLATA (art. 1, co. 206 - 212)
Riguarda le controversie pendenti all’1.1.2023, in cui è parte l’Agenzia delle entrate, che dovessero essere definite entro il 30.6.2023 con accor-
Giancarlo Marzo Managing partner Studio legale e Tributario Marzo Associati giancarlo.marzo@marzoassociati.it
Il beneficio riguarda la riduzione delle sanzioni a 1/18° del minimo edittale.
ROTTAMAZIONE DEI RUOLI (art. 1, co. 231 - 252) è insediato il nuovo direttore dell’Agenzia delle dogane e monopoli, Roberto Alesse, mentre il nuovo governo non ha ancora scoperto le carte anche solo sull’approccio che intende avere sul settore del gioco pubblico rimanendo sempre sul confine tra Inferno e Purgatorio, quello delle proroghe. Intanto i big del mercato festeggiano un 2022 super dal punto di vista della raccolta ma c’è anche un’altra realtà da raccontare, quella delle agenzie, degli imprenditori singoli che non hanno fondi di investimenti e banchi infiniti di bookmaker planetari dietro le spalle. Ed è in questo viaggio che ci conduce la mente esperta di Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, ex numero uno di Snai ed esperto massimo delle scommesse d’Italia, dalla storia alla visione di futuro che dimostra di avere sempre chiara e cristallina.
Si riferisce ai carichi affidati all’Agenzia della riscossione dal 1.1.2000 al 30.6.2022.
Si perfeziona con l’invio della domanda entro il 30.4.2023 con il numero di rate prescelto. È richiesto il pagamento del solo capitale, con sgravio integrale delle sanzioni amministrative, degli interessi compresi nei carichi, degli interessi di mora e dei compensi di riscossione. Il pagamento in un’unica soluzione entro il 31.7.2023 oppure in 18 rate di pari importo di cui la prima e la seconda, ciascuna pari al 10 percento delle somme complessivamente dovute, vanno versate rispettivamente entro il 31.7.2023 ed il 30.11.2023. Le restanti rate di pari ammontare (per il residuo 80 percento) andranno versate entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ogni anno, a decorrere dal 2024. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 2 percento. Non è ammessa la compensazione.
Nomen omen, Obiettivo 2016, un brand che racconta da solo il momento del settore: sono sei anni, infatti che si aspetta un allineamento della pletora di concessioni, bandi, gare e chi più ne ha più faccia confusione, che lo Stato ha prodotto in 25 anni.
Partiamo da Adm, quindi: “Facciamo ovviamente un grande in bocca al lupo per il nuovo insediamento al direttore Alesse e anche i nostri sentiti complimenti per l’incarico ricevuto - attacca Maurizio Ughi - stiamo attendendo che venga definita la nuova struttura di piazza Mastai poi chiederemo un incontro per capire quali referenti avremo nel futuro e come recepiranno le nostre visioni e le nostre osservazioni sul settore. Di sicuro porteremo la voce delle piccole imprese che gestiscono le scommesse per conto delle grandi concessionarie”.
Ecco, come dicevamo, c’è un mondo che va assolutamente tutelato e compreso nel betting d’Italia? “Vorremmo rappresentare i piccoli operatori in confronto ai grandi concessionari che stanno sbandierando ai quattro venti che il 2022 è stato un grande anno con redditi da favola - prosegue Ughi - in realtà il territorio racconta un’altra storia che è quella di imprese che fanno 180mila euro di reddito complessivo, 15mila al mese tra slot e scommesse ma i numeri rischiano di non essere più sostenibili. Questa è la media ma c’è chi fa meno e chi fa più e con tutti i costi che derivano dai tanti adempimenti cui gli operatori devono rispondere, la raccolta non basta e i ricavi sono sempre più sbilanciati a favore di tanti oneri di diverso tipo. Se prima i costi crescevano perché bisognava aumentare il personale in sala perché la domanda di gioco era alta, adesso i costi degli adempimenti sono fissi e se hai poco o tanto lavoro non ha importanza.
Il tema delle nostre tracce era incentrato anche sulla recente esperienza di Ice London dove abbiamo incrociato Maurizio Ughi. Ecco, proprio l’analisi dello show di Excel si interseca alla perfezione nel discorso del presidente di Obiettivo 2016: “Di sicuro a Londra abbiamo potuto apprezzare un settore in piena forma e crediamo che Enada sarà una ‘Ice bis’ in versione italiana, ovviamente. Sono convinto che ci sarà molta partecipazione di aziende e di pubblico perché c’è una grande attenzione sul nostro settore. Tuttavia - si lega Ughi alla sua analisi - abbiamo visto davvero poca innovazione. Quasi tutto si concentra sui palinsesti e sulla gestione degli stessi oltre che dei servizi ad essi collegati. Per il resto non ho visto nulla di così trascendentale e di nuovo, appunto”.
Come agire, quindi? “Servono adeguamenti che possano agevolare sempre di più il gestore nell’ottemperare gli adempimenti di cui sopra e abbattere ancora di più i costi nel lato dell’accettazione per quello che rappresentavamo prima - prosegue il presidente Obiettivo 2016 - la nostra proposta al direttore generale sarà un contratto che tenga conto di professionalità e di competenza prima di tutto e non solo la capacità di ospitare clienti e fare raccolta e numeri selvaggi. La parola d’ordine deve essere competenza”.
L’analisi di mercato di Ughi è a sostegno di questo piano d’azione: “Perché le agenzie storiche sono quelle che fanno ancora il maggior fatturato? Semplice, perché sanno vendere e ospitare il pubblico. Ci sono due tipologie di agenzie, quelle che fanno intrattenimento e quelle che sono pure e semplici solo dedicate alla vendita. Alcuni piccoli punti pensano, ovviamente, solo alla raccolta mentre sale storiche e più importanti coccolano il cliente, lo tengono in sala e gli offrono anche qualcosa a metà giornata e alla fine accettano scommesse. La gente può scambiare opinioni, parlare, socializzare e quindi fare la propria giocata secondo le sue idee. Per noi è fondamentale che questi metodi non si perdano nel tempo perché i numeri sono dalla nostra parte. E questa dovrà essere la ricetta: stipulare un contratto fissato in collaborazione con Adm in modo che non ci siano più grosse diversità tra un concessionario e l’altro e tra un format di vendita e l’altro. Insomma, parità di trattamento sulla base di uno standard di servizi che vada a vantaggio della qualità del cliente”. studio è fondamentale per tutte le professioni. Anche per chi lavora con le scommesse sportive, le analisi quotidiane sono importanti, non solo per trovare eventi dove investire, ma soprattutto per cercare di minimizzare i rischi dell’investimento contro il banco dell’allibratore.
Il futuro, però, non sembra andare verso questa direzione: “Il settore è ormai in mano a fondi di investimento e quando comprano mettono soldi e vogliono che la cassa giri ad una certa velocità e che si facciano numeri - spiega Maurizio Ughi - le competenze contano sempre di meno mentre bisognerebbe riportare il settore ad un livello di umanità (e di qualità) più che basarsi esclusivamente sulle regole del denaro”.
Il settore si è dato appuntamento al 2024, cosa succederà in quel momento? “Nel 2024 l’obiettivo - analizza ancora Ughi - è di avere un’unica concessione che integri live e online. Nel 2000 quando vennero lanciati 1000 punti ippici e sportivi, i concessionari potevano vendere il prodotto tramite rete fisica e online. Ma non venne regolamentata la parte virtuale e alla fine tutto venne rinviato al 2006 quando, invece, si pensò (Bando Bersani, Ndr) di dividere il gioco fisico da quello online. La pandemia ha invertito i rapporti di forza di due modalità di raccolta complementari e nel 2024 si sta ragionando sull’unica licenza. Tuttavia il punto vendita sul territorio dovrebbe essere libero di poter scegliere il concessionario che vuole su una vetrina dove l’online si mette in mostra. Dopo 25 anni è giusto che il rapporto venga rovesciato dando l’opportunità agli operatori terrestri di non ricevere al buio l’offerta di un concessionario”.
Parlando di innovazione, qual è la vostra proposta: “Partiamo dagli esport, con mio figlio Luigi siamo creatori di un prodotto che lega questo settore al betting, una piattaforma molto importante che, però, per adesso non interessa ai concessionari almeno fino a quando non avranno più chiara la situazione sui diritti. Il regolatore, poi, non è propositivo in generale e ci sembra di avvertire anche un po’ di stanca anche se il prodotto merita attenzione e andrebbe preso in considerazione. Nell’accettazione abbiamo ideato una piattaforma molto più snella e che avrà molti meno costi per i gestori. Abbiamo rimosso tutte le periferiche e tutto ciò che può costare in termini di manutenzione e gestione del terminale self service. Questo dovrebbe consentire al titolare di diventare un direttore di sala in grado di stare dalla parte del cliente curandolo e intrattenendolo per mantenerlo nella propria agenzia”.
Finalino sulla politica? “Aspettiamo. È presto forse. Di sicuro il nuovo governo dovrebbe riabilitare il settore come immagine, sdoganarlo nuovamente agli occhi dell’opinione pubblica. Il motto è l’uso e non l’abuso di una scommessa, di una giocata. Prima serve creare questo clima, poi si potrà andare a parlare con le regioni”, conclude Maurizio Ughi.
Una modalità di gioco che da qualche anno è diventata molto importante nel mondo del betting sono le scommesse asiatiche. Stiamo parlando dell’handicap asiatico. Questo format è nato sui mercati d’Oriente, ovviamente. Il calcio è uno dei pochi sport dove il risultato di parità capita molto spesso e quindi sono tre i possibili esiti finali di una partita: vittoria, pareggio o sconfitta. Scommettere con un handicap asiatico significa escludere la possibilità di un pareggio, lasciando come opzioni soltanto una vittoria o sconfitta. Una specie di polizza assicurativa per i giocatori, dove il pareggio viene praticamente rimborsato con il bookmaker che attribuisce un handicap prima dell’inizio della partita.
Questa tipologia di scommesse sportive aumenta l’interesse di investire su partite dove una delle squadre è molto più favorita.
L’handicap asiatico ad oggi viene maggiormente usato dai siti scommesse asiatici ma in Italia molti hanno incominciato ad utilizzare la scommessa Draw no bet, che rimborsa l’X ed è quindi molto simile
L’HANDICAP ASIATICO IL FUTURO DEI TIPSTER
una quota allettante, in questo l’handicap asiatico è una ottima alternativa. Si può, infatti, puntare sul Milan a -1.0 con una quota di 2.05. La Cremonese inizia la partita con un vantaggio di 1-0. Se il Milan vince la partita con più di 1 gol avrai vinto la tua puntata. Se i rossoneri pareggiano o vengono sconfitti, la scommessa sarà persa. Se invece il Milan vince soltanto con un gol di scarto si riceve un rimborso completo della puntata. Prendiamo un ulteriore esempio dove abbiamo una partita più equilibrata e l’handicap asiatico non è la scelta ottimale. Il derby Roma – Lazio: i bookmaker offrono un handicap asiatico di 0 per entrambi le squadre. Quindi se la partita finisce in un pareggio si riceve un rimborso della puntata mentre la vittoria arriva con il successo della squadra su cui si è scommesso.
all’handicap di cui stiamo parlando. Ma l’handicap asiatico non viene solo offerto nel calcio ma anche in molti altri sport o, nel football, per molte varianti come i mercati che indicano la quantità di gol o corner. In questo caso in Italia solo un sito offre a 360 gradi tutte le scommesse asiatiche.
I vantaggi sono molteplici. Soprattutto ricevere un rimborso per la metà della puntata se non dell’intera puntata.
Per mostrarvi un esempio di una scommessa con handicap asiatico abbiamo scelta la partita di Milan –Cremonese: la classica quota offre il segno 1 a quota di 1.35, non certo
Gianni Carra | Sessant’anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www.ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.
L’handicap asiatico di 0.0 è identico al Draw no bet ma quasi sempre con delle quote più alte.
Detto questo conviene sempre puntare su handicap -1 su una squadra su cui si vuole scommettere, che è nettamente favorita con una quota classica e poco allettante. Se si deve giocare sul Draw no bet conviene farlo con quote che viaggiano da 1.80 in su che nel mercato asiatico viaggiano su 1.35. E va ricordato che questo tipo di scommesse vivono ovviamente di percentuali importanti. Per fare un utile su 100 eventi bisogna portare a casa almeno il 50 percento degli eventi, il resto deve essere suddiviso in 40 percento sul rimborso del pareggio e il 10 percento di sconfitte. Puntando 100 euro per ogni evento si vincono 35 X 50 eventi, totale 1750, bisogna detrarre 10 eventi persi da 100 euro, totale utile 750 euro. In una settimana si giocano almeno 50 eventi per un totale di 200 al mese e con un budget interessante si porta a casa un utile importante con un rischio limitato.