Trombe e tromboni

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Trombe e Tromboni

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Trombe e Tromboni

Personaggi e interpreti DolomĂŹ. acculturato Meetalers Bossis, avvocato Leghista Lucinda, avvenente cassiera dell'Autogrill, scrittrice per hobby Pulcinella Cetrulo, Meetaler disoccupato e innamorato Don Anselmo Tartaglia, celebre avvocato balbuziente Un giudice playboy


Trombe e Tromboni Teatrino delle guarattelle

Lo scrittore Dolomì, importante esponente della Corporazione dei Meetaler, ha citato in giudizio Pulcinella Cetrulo, uno “stracciafaccende” napoletano, sempre in cerca del sistema migliore per scroccare qualche buona pietanza evitando accuratamente la fatica. I due, l’imponente letterato e l’irriverente servitore, si sono ritrovati a corteggiare la stessa, languida e leggiadra scrittrice; allora si erano sfidati a singolar tenzone in una gara letteraria ma poi, infervorati, erano venuti alle mani e Pulcinella avrebbe colpito Dolomì con un bastone in testa, questi, armatosi del classico "ribotto" del nonno, aveva minacciato Pulcinella di morte, procurandogli una terribile dissenteria con relativa cacarella e inarrestabile flatulenza.


Scena: Aula del Tribunale di Napoli, pubblico, uscieri, conversano in attesa del giudice. Dalla quinta arrivano Pulcinella e il suo avvocato (e amico) don Anselmo Tartaglia, principe del Foro. Tartaglia (entrando da destra, incalzato da Pulcinella) - Ti ho promesso che ti difendo e va bene, ma stammi lontano, per carità! Pulcinella - Perché, gué? Tu sei il mio avvocato, dobbiamo stare vicini, vicini. Tartaglia – Si, però dopo. Finché non ti passa "lo scorreggione" ti prego di stare lontano da me, locapisci? Pulcinella - Eh, quante storie, e questa è l'amicizia? Guarda a 'mme! Nonostante tu, appena vedi una bella ragazza, diventi "cacaglio" non ti ho forse preferito comunque come mio avvocato difensore? Tartaglia - Lascia perdere, tu hai scelto me per non pagarmi... ma te l'ho detto e lo ripeto: le spese processuali le voglio, mi spettano di diritto. E che è? Mo' tu fai i guai e io ci devo rimettere i danari? Entra la corte, entra anche Dolomì, con l'avvocato Bossis (leghista sfegatato) e, a sorpresa anche Lucinda, l'avvenente Meetalers che ha infiammato glia animi dei due contendenti. Pulcinella - Lucinda? Ah, mo si che sto inguaiato! E pure in minigonna e calze a rete... mi sono giocato l'avvocato(accenna a piangere e si soffia il naso sul suo stesso camicione). Adesso, Anselmo, invece che “rose” caccia"carciofi" con la mezza lingua che si ritrova! Tartaglia (trasecolato) - "La palla e la mazza"... ehm: Che bella ragazza! Giudice – Silenzio! Allora, abbiamo ascoltato l'accusa e presa visione del referto medico: 10 giorni di prognosi. Non sono


pochi! Avv. Tartaglia, cosa ci dite a discolpa del vostro assistito? Tartaglia (emozionato dalla presenza di Lucinda) - Sig. Giudice, signori della corte, innanzitutto ci tengo a precisare che Pulcinella "starnazza a palazzo"! Pulcinella - (disperato) M'ha pigliato pe' na papera... Tartaglia - ...è un bravo ragazzo! Pulcinella - Bravo! Tartaglia - Grazie. "Sono arrivati i ratti!" (Tutti cominciano a gridare e a scansarsi) Voi già sapete i fatti! Quivi è Lucinda... "e fa i rutti a Coca Cola" Lucinda - Ma che schifo... Tartaglia - E' arrivata tutta sola... dicevo, "dai la monnezza a Carla"... ehm, la sua bellezza parla... da sola! Il signor Dolomì poteva ben "coltivare le scarole"... ehm, misurare le parole. Lo si sa: Pulcinella "è nu’ piezzo e' fetente..." Pulcinella (Offeso)- Gueee!!! Tartaglia - Pulcinella è ragazzo caliente. Ha visto la ragazza "che si bagnava"... Giudice - Ma... avvocato, vi orego. Tartaglia - Ha visto la ragazza che lui amava, "alla ferrovia lavora tua sorella"... Pulcinella - No, vedi bene che ci lavora mammeta! Tartaglia - ...che, in fede mia, è veramente bella... "vieni via: te lo poggio in mano"... Pulcinella - Vieni via tu, che ti spacco la capa pure a te! Tartaglia: - ... la gelosia gli ha armato la mano! Ho finito: Pulcinella “è indecente”... è innocente! Bossis - Signori giurati, signori della corte, l'offesa che il mio assistito, il poeta Dolomì, ha ricevuto non è soltanto fisica ma anche morale! E’ un uomo di cultura, un signore, è facoltoso, mentre questo... Pulcinella è uno sfaticato, disoccupato e per di


più, è terrone! Cosa mai potrebbe offrire alla signorinaLucinda, qui presente? Pulcinella – Avvoca’, vacci piano che io ti "scasso la capa" pure a te. Tartaglia - Taci "è pronto l'ortaggio"? Pulcinella – Io vedo solo qualche “finocchio”. Tartaglia - Taci, rispond’io all'oltraggio. (poi, a Bossis) "Canta, balla, zompa e vola..." Pulcinella (cantando) - Palummella... Tartaglia - Qua è la bella, tutta sola! Avvocato "mi fate impressione"... Bossis (tra se) - Voi mi fate proprio schifo... Tartaglia - Avvocato, non fate pressione. Solo lei può dirci "come suona bene i piatti"... come sono andati i fatti. Giudice - Signorina, vi prego dite alla corte come si sono svolti i fatti. Lucinda (siede per testimoniare) - Ecco, eccellenza, eravamo all'Autogrill dove... Tartaglia (a voce alta) - "Guarda che monumento e com'è duro!" Lucinda (arrossendo) - Ma insomma... Tartaglia - Un momento, deve dire: Lo giuro! Lucinda - Nell'Autogrill dove lavoro, il signor Dolomì mi ha offerto una poesia, scritta su un biglietto da 100 euro. Allora, Pulcinella, che stava spulciando tra i gadget del Napoli è intervenuto... come si suol dire, a gamba tesa! Pulcinella - E certo. E un offesa pagare una signorina per bene. E poi, lo spasimante di Lucinda... son’io(Fa gli occhi dolci alla fanciulla e batte le palpebre). Giudice (interessato) - Quindi vi siete opposto per galanteria? Pulcinella - Nossignore: per miseria! Io, una poesia a Lucinda, la potrei solo scrivere sulla carta igienica, sono disoccupato disorganizzato...


Bossis (d'intesa con Dolomì) - La solita scusa di chi non vuole lavorare. Tartaglia - "Da Pongo, oggi: risi e bisi!" Pulcinella - Ti sei apruto la Trattoria? Tartaglia - Mi, oppong: si sa, è la crisi! Giudice (a tutti) - Basta. Insomma, poi che è successo? Tartaglia - E' semplice signori della corte: "Ah, povero callo mio." Pulcinella – Mo si leva e’ scarpe e fa sgombrare l’aula. Tartaglia - Adesso ci penso io! Pulcinella – Adesso, sono rovinato! Tartaglia (si alza la toga, solenne) - Quello che vedete qui, davanti a voi, "non è un uovo!" Pulcinella - No, è un pollasto. Tartaglia - Non è un uomo. Bensì, "il singolo di Ivano Fossati" Lucinda - Finalmente un po' di allegria: musica. Tartaglia - Il simbolo di un'era passata! Un galantuomo "all'amica: -Scusate se fete!-"... Un galantuomo all'antica, un vate, un poeta! Offeso dal gesto villano... è intervenuto, “rigetto!” Pulcinella – Trattieniti... Tartaglia – E’ intervenuto di getto... (indicando Dolomì) “M’indispone sto’ cafone!”... ma via, prendere il trombone... “Sul terrazzo l’hai poi portata la fonduta e la mortadella?” Pulcinella – Finalmente si magna. Tartaglia - Al ragazzo, terrorizzato, gli è venuta la cacarella. Conseguenza dello spavento. Tutto qui, ho finito. Giudice - In definitiva, Bossis, voi lamentate la "ficozza" in testa a Dolomì, mentre l'avvocato Tartaglia, espone la dissenteria, contagiosa e flautulente di Pulcinella, dico bene?


Bossis - Al tempo, esimio Magistrato, mentre l'ematoma è ben visibile sul lucido cranio del mio assistito, non vedo nessuna prova della "millantata" malattia di Pulcinella. Tartaglia - "Il grillo parlante"... Pulcinella - E' amico a Pinocchio... Tartaglia - Mi faccio garante a nome del mio assistito. Proprio fuori dall'aula "Caramella, cassata e cornetto..." Pulcinella - La colazione è servita! Tartaglia - Pulcinella ha sganciato un “mortaretto”: e poi, una puzza(disgustato) "prendete il Sestriere..." chiedete all'usciere... Bossis - Queste sono chiacchiere: dove sono i fatti? Tartaglia - Ma che fatti volete, qui in aula? "m'aspetta o' guardaporte..." ehm, rispetto per la corte. "E' bona di petto, e che prora..."(indica Lucinda con ampio gesto) Lucinda - Avvocato, la lingua... Tartaglia - E poi, davanti a una signora... "Portatemi il vaso..." Pulcinella - Se sta facendo sotto... Tartaglia - Non mi pare il caso. Pulcinella - Ma perchè? Se mi posso salvare, io la prova la dò subito. Ne sparo una di quelle... Giudice - Lasciate perdere, imputato, vi crediamo sulla fiducia... Signorina Lucinda, adesso tocca a voi, fateci sentire la voce del cuore... Pulcinella, che a lungo si è trattenuto, con una smorfia di dolore lascia partire un peto. Giudice - Ma questo è oltraggio alla corte (strilla) andate fuori! Tartaglia - "Qua, qua, vedo e' surice!"... Pietà, signor Giudice, "il budello era tutto appilato!" Giudice - E lo deve "spilare" proprio qua? Tartaglia - Pulcinella è davvero malato. (a Lucinda) "Mi fate guardare sotto alla gonna?"


Lucinda – Ma che razza di proposte... Tartaglia - Ehm... Sappiate perdonare, o donna! Comunque ora che sapete i fatti... (s'inchina) "di rimpetto a Vincenza, la corta!" Pulcinella - Ti piacciono le nanette? Tartaglia - Mi rimetto alla benevolenza della corte. Giudice - Il caso è chiaro: Dolomì, si è rivelato grossolano e sgarbato. Lucinda (sospirando) - E' vero. Giudice - Pulcinella è un bravo ragazzo ma ha l'intestino ribelle... Lucinda - Purtroppo, signor Giudice... Giudice - Così stabilisco, alla luce dei fatti. La signorina Lucinda è bella, gentile, onesta e in età da marito... e visto che sono scapolo(a Lucinda con gli occhi dolci): Mia cara, accettereste se vi chiedessi la mano? Lucinda (arrossisce) - Ne sarei onorata... (accetta e corre ad abbracciare il Giudice). Tartaglia - "L'ora è tarda: è Carnevale?" ehm... ma tu guarda che finale! Pulcinella - Imbecille! FINE

©Giovanna S. – 2014 UUID: 1e60203e-505b-11e4-aae3-ed5308d36374



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