La ricostruzione del Possibile

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Università Iuav di Venezia

La ricostruzione del Possibile: progettualità per Bolognola

Laboratorio di Sintesi Corso di Pianificazione e Politiche per la città, il territorio e l’ambiente

Giorgia Businaro Giovanni Litt Pietro Milanese Paola Naponelli Michele Salvante

Università Iuav di Venezia



sommario La ricostruzione del Possibile: progettualità per Bolognola 1.

Introduzione

2.

Il Comune di Bolognola: descrizione generale

3.

Il Laboratorio di progettazione partecipata “La ricostruzione del Possibile”

4.

L’ascolto attivo per l’emersione di bisogni e desideri

5.

Obiettivi e svolgimento del lavoro

6. 6.1. 6.2. 6.3. 6.4. 6.5. 6.6.

Soggetti Soggetti pubblici Associazioni Operatori economici Agricoltori e allevatori Cittadini Progetti

7.

Scenari 7.1. Mercato 7.2. Azioni integrate di valorizzazione territoriale 7.3. Emergenza abitativa 7.4. Attività turistiche di tipo economico 7.5. Filiere 7.5.1. Filiera corta: opportunità in Bolognola 7.5.2. Filiera del Legno: fonti di energia rinnovabili e biomasse 7.5.3. Filiera del Latte: nuove opportunità di trasformazione e vendita 7.5.4. Filiera locale della carne di cinghiale 8. 9.

Conclusioni Bibliografia

10.

Sitografia


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1. Introduzione Il presente lavoro si inserisce e sviluppa grazie al Laboratorio di Sintesi realizzato nell’Anno Accademico 2017/2018 nell’ambito del corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Politiche per la Città, il Territorio e l’Ambiente dell’Università IUAV di Venezia. La scelta del caso studio e dell’ambito di intervento operata dai docenti è stata coraggiosa e stimolante: gli studenti sono stati chiamati a sperimentare ed approfondire conoscenze e competenze acquisite in un contesto molto particolare, che ha richiesto, oltre all’applicazione di conoscenze tecniche e metodologiche, un certo coinvolgimento emotivo da parte dei diversi gruppi di lavoro.

Il terremoto, oltre a danneggiare gravemente edifici pubblici e privati e infrastrutture, ha devastato l’economia della zona, già pesantemente colpita dalla crisi economica dell’ultimo decennio, e incide in modo sostanziale sull’assetto sociale e comunitario dei territori. Politiche e progetti di ricostruzione dovranno necessariamente tenere conto di questi aspetti immateriali, per evitare la riproposizione di modelli, già praticati a seguito di precedenti eventi sismici, che hanno sradicato e distrutto il contesto sociale e culturale preesistente. In quest’ottica, i processi di progettazione partecipata appaiono come i più rispondenti all’esigenza di mettere al centro i cittadini e le comunità locali, interpretandone i bisogni e i desideri ed orientando i processi di pianificazione verso risposte concrete e contestualizzate alle realtà locali.

L’obiettivo generale del Laboratorio è stato quello di realizzare un percorso di progettazione partecipata in grado di coinvolgere i cittadini nella realizzazione di un Piano di Ricostruzione Post Sisma per il Comune di Bolognola, nella provincia di Macerata. La sfida a cui gli studenti sono stati chiamati è stata quella di costruire uno spazio di dialogo e relazioni in un territorio altamente problematico, facendo emergere i bisogni inespressi degli abitanti in un contesto di interazione e partecipazione finalizzato alla costruzione di rapporti utili alla pianificazione. Un Comune compreso in una vasta porzione di territorio del Centro Italia colpita da una serie di eventi sismici che, dalle 3.36 del 24 agosto 2016, continuano, con diversi gradi di intensità, ancor oggi. La prima scossa tellurica di magnitudo 6.0 sulla scala Richter risalente, appunto, al 24 agosto, ha provocato ingenti danni, interessando i territori delle regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, provocando 299 vittime e causando feriti e danni ad abitazioni e infrastrutture. A questi si aggiungono i danni provocati dalle scosse del 26 e del 30 ottobre, concentrate in particolare al confine tra Umbria e Marche. Secondo il sito istituzionale del Dipartimento della Protezione Civile Italiana, la scossa del 30 ottobre 2016, di magnitudo 6.5, è la più forte registrata in Italia negli ultimi trent’anni. Aumenta così il numero delle abitazioni inagibili e degli sfollati. Solo l’evacuazione causata dalla precedente scossa estiva ha evitato vittime e feriti grave. Un ulteriore aggravamento della situazione si registra a gennaio 2017, quando il Centro Italia viene investito da un’eccezionale ondata di maltempo, con interi paesi isolati dalle ingenti nevicate e, nei borghi montani di alta quota, il pericolo causato da branchi di lupi che raggiungono i centri abitati. Negli stessi giorni, le aree appenniniche del Lazio e l’Abruzzo vengono colpiti da nuove scosse di magnitudo 5.0 che causano l’instabilità della spessa copertura nevosa. Il 18 gennaio, una slavina distrugge l’Hotel Rigopiano, alle pendici del Gran Sasso, uccidendo 29 persone. Lo stato di emergenza, dichiarato con la Legge 123/2017, scadrà il 28 febbraio 2018.

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2. Il Comune di Bolognola: descrizione generale Bolognola è un comune di 25,88 km2 di superficie, situato a 1060 m s.l.m. e costituito da tre nuclei di origine medievale: Villa da Capo (o Villa Malvezzi) , Villa di mezzo (o Villa Pepoli) e Villa da Piedi (o Villa Bentivoglio). Pintura, a 3 km di distanza è l’unica frazione a quota 1331 m s.l.m. Bolognola è il comune più alto e meno esteso delle Marche, situato nella valle del Fiume Fiastrone, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. È ricco di peculiarità ambientali di pregio, come la forra dell’Acquasanta con l’omonima cascata, la Forcella del Faragno, la grotta dell’Orso e l’area faunistica del camoscio appenninico.

Il Comune non è più dotato di servizi essenziali come scuole, presidi sanitari, farmacie, supermercati e bancomat. Per rispondere alle proprie necessità, gli abitanti sono quindi costretti a lunghi spostamenti verso altri centri della zona. I Bolognolesi però desiderano rimanere nel proprio paese e manifestano la volontà sia di ricostruirlo sia di investire per migliorare le condizioni di vita, soprattutto per i giovani.

La popolazione ha subito una progressiva diminuzione a partire dalla metà del secolo scorso, a causa delle difficili condizioni di vita dovute dall’isolamento del paese e, soprattutto, in seguito alle due grandi valanghe del 1930 e del 1934. Prima del terremoto del 24 agosto, contava 138 abitanti, evacuati nei giorni successivi alla prima scossa e poi quasi tutti rientrati. Solo dopo la seconda forte scossa, del 30 ottobre 2017, gli abitanti sono scesi a 108. Di questi, solo 55 hanno deciso di restare, adeguandosi a vivere in roulotte e container e in assenza dei servizi principali. La grande nevicata di gennaio 2017 ha aggravato una situazione già difficile, costringendoli a vivere per diversi giorni isolati, senza elettricità e con il pericolo di valanghe. Nella settimana del laboratorio svolto dallo IUAV a Bolognola, quella compresa tra il 6 e il 12 novembre, i residenti erano 79, molti dei quali rimasti per custodire il bestiame. I settori economici che garantiscono posti di lavoro sono il turismo e le attività agro - silvo - pastorali a cui si aggiungono le occasioni lavorative date dalla gestione post- sisma, offerte dall’ Amministrazione Comunale. La frazione di Pintura, in particolare, è punto nevralgico del turismo invernale, ospitando impianti sciistici. L’offerta ricettiva però non risulta adeguata essendo presenti solo due B&B, un ostello, una casa vacanza e un albergo ora inagibile.

Grafico 1. Andamento demografico di Bolognola.

1961 174 1961 174 6

1971 159 1971 159

1981 169 1981 169

1991 178 1991 178

2001 155 2001 155

2011 161 2011 161

2016 2017 79 2016 2017 24.08 31.10 79 138 108 24.08 31.10 138 108


Grafico 2. Inquadramento territoriale Bolognola. Si è ritenuto fondamentale realizzare una tavola di inquadramento territoriale al fine di contestualizzare Bolognola in relazione ai confini di regione, al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, alla viabilità autostradale, statale e provinciale, alle ferrovie e ai maggiori nuclei urbani. Questi ultimi sono stati segnalati graficamente con cerchi neri di diversa dimensione in base alla dimensione demografica.

Civitanova Marche

Macerata

SS 77

Tolentino

Fermo

A14

Camerino

MARE ADRIATICO

Sarnano

Fiastra SP 47 Bolognola

Amandola Visso

San Benedetto del Tronto

Ussita SS 16

SS 4

Ascoli Piceno

UMBRIA

ABRUZZO LAZIO

LEGENDA Confini regionali Parco Nazionale dei Sibillini Comune di Bolognola

Autostrade Strade statali Strade provinciali Ferrovia

Oltre 20.000 abitanti Da 0 a 20.000 abitanti

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Grafico 3. Nuclei urbani. Bolognola è costituita da nuclei abitati risalenti al medioevo: Villa da Capo, Villa di Mezzo e Villa da piedi. A circa 3 km di distanza è situata Pintura, unica frazione, a 1.331 m s.l.m.. Si vuole evidenziare la conformazione spaziale dei tre centri. Risulta inoltre evidente la concentrazione dell’abitato rispetto all’estensione del territorio comunale.

Villa da Capo

+ 970 m s.l.m.

Villa di Mezzo

+ 1060 m s.l.m.

Pintura + 1331 m s.l.m. Villa da Piedi + 1040 m s.l.m.

Villa da Capo

+ 970 m s.l.m.

Villa di Mezzo

+ 1060 m s.l.m.

Pintura + 1331 m s.l.m. Villa da Piedi + 1040 m s.l.m.

Grafico 4. Localizzazione dei servizi. Con questo grafico si è voluta dare percezione visiva delle notevoli distanze che la comunità bolognolese è costretta a percorrere per raggiungere servizi essenziali e di quotidiana necessità quali supermercati, farmacie, sportelli bancari, stazioni di servizio, scuole, ospedali. Castelraimondo

Stazione ferroviaria Università Tribunale

Camerino

Ospedale

Stazione ferroviaria Università Tribunale Ospedale

Castelraimondo Scuola primaria e secondaria

Sarnano Fiastra

Farmacia Azienda sanitaria locale Banca Camerino Stazione di servizio

10 km Sarnano

Scuola primaria e secondaria Farmacia Azienda sanitaria locale Banca Stazione di servizio

Fiastra

20 km

Supermercato Scuola superiore Amandola Veterinario

30 km 10 km Amandola 20 km

30 km

40 km

8

40 km

Teatro Cinema


3. Il Laboratorio di progettazione partecipata “La ricostruzione del Possibile” Il lavoro ha preso avvio nel mese di ottobre 2017, con una fase di studio, raccolta ed elaborazione di dati e informazioni. Si è rivolta particolare attenzione alla conformazione fisica del territorio e dell’abitato di Bolognola, attraverso l’esame della cartografia esistente e la realizzazione di nuova cartografia, adeguata alle esigenze degli studenti. Sono state ottenute ed elaborate informazioni riguardanti gli attori presenti e i loro settori di attività, attraverso ricerche sul web e contatti diretti tramite posta elettronica, social network e telefonate. Tali informazioni sono state elaborate in schede, utilizzate come base informativa da tutti i gruppi di lavoro. Sono stati ricercati e studiati dati relativi alle condizioni socio-economiche della zona precedenti e successivi i terremoti del 2016. Di fondamentale importanza è stata la ricostruzione temporale degli eventi sismici, delle loro conseguenze sul territorio e sull’economia e delle azioni messe in campo per farvi fronte. Per preparare adeguatamente gli studenti alla “fase di ascolto” e al lavoro sul campo, si sono svolte lezioni di approfondimento relative a principi e a tecniche di ascolto attivo e a strategie per la gestione dei conflitti. Particolare attenzione è stata posta alla cosiddetta charrette, metodo di pianificazione in cui l’interazione tra sapere esperto e sapere non esperto porta alla costruzione di nuovi scenari di sviluppo. Il termine charrette richiama la pratica, in uso presso i pittori paesaggisti francesi, di attraversare il Paese con un carretto carico di tele, colori, e attrezzature necessarie alla loro attività.

Proprio il richiamo al “carretto degli attrezzi” lega questa antica tradizione alla pratica di progettazione partecipata proposta per il Laboratorio IUAV “La ricostruzione del possibile”: come il ritrattista crea una relazione col soggetto/oggetto/contesto osservato e ritratto, allo stesso modo il pianificatore, il soggetto, cioè, dotato di conoscenze tecniche, crea relazioni e interazioni - di tipo fisico, sociale e umano - con il contesto di cui è chiamato ad occuparsi. La charrette come pratica utile alla co-progettazione, è una sessione intensiva di lavoro in cui i contributi di ogni partecipante concorrono alla realizzazione del piano. La co-progettazione, la progettazione partecipata, assume sempre maggiore importanza in una società la cui complessità va via via aumentando e in cui sempre più labile si fa la legittimazione di soggetti rappresentanti i bisogni dei cittadini. L’interazione e la collaborazione fra diversi saperi diventa l’unica via per la realizzazione di progetti realmente condivisi. Non si parla, ovviamente, di una generazione “spontanea” di nuovo sapere che si fa progetto. Ogni processo necessità di direzione e coordinamento da parte di un soggetto legittimato attraverso un “patto” tra portatori di interesse. Ed è proprio ciò che è successo nel caso del Laboratorio “La ricostruzione del possibile” per Bolognola: l’Università IUAV è stata coinvolta dall’Amministrazione Comunale e legittimata a condurre la co-progettazione dai diversi soggetti partecipanti (cittadini, amministratori, associazioni, istituzioni, soggetti economici). Obiettivo di questa co-progettazione voleva essere l’avvicinamento a soluzioni non di mediazione, ma di piena

Immagine 1. La preparazione alla charrette: esercitazione in classe con la dott.ssa Cristina Mordiglia.

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soddisfazione per tutti i partecipanti. Il raggiungimento di tale obiettivo, però, poteva essere ostacolato dall’emersione di conflitti determinati dalla molteplicità di bisogni, problemi, sensibilità presenti anche in piccole realtà come quella bolognolese. Per mettere gli studenti nelle condizioni di far fronte a situazioni di conflittualità, nelle settimane precedenti la partenza per Bolognola si sono tenuti approfondimenti in classe riguardanti gestione del conflitto e tecniche di ascolto attivo, grazie alla partecipazione della dottoressa Cristina Mordiglia dell’Associazione Italiana Professionisti Collaborativi. L’ascolto attivo mira ad eliminare posizioni pregiudiziali e presunzioni di conoscenza. L’ascoltatore è chiamato ad assumere un atteggiamento aperto, orientato all’approfondimento delle reali opinioni dell’interlocutore e attento alla comunicazione verbale e non verbale. È un approccio che rende ogni interlocutore protagonista, che valorizza le differenti opinioni, che indaga in modo circolare le affermazioni dei partecipanti. Dal 6 al 12 novembre si è dunque svolto il lavoro sul campo, con il trasferimento a Bolognola di tutti gli studenti del Laboratorio di Sintesi del corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Politiche per la Città, per il Territorio e per l’Ambiente dell’Università IUAV di Venezia. Ciò ha consentito la possibilità di entrare in contatto diretto con i cittadini e i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, di poter interagire con gli attori locali e conoscere direttamente le dinamiche che regolano i rapporti all’interno della comunità bolognolese.

Alla sperimentazione diretta di modalità di lavoro e competenze da parte degli studenti sono state aggiunte occasioni di approfondimento garantire dall’organizzazione di seminari a cui sono stati invitati soggetti rappresentativi e qualificati. Le tematiche trattate nel corso dei seminari hanno consentito una maggiore conoscenza del territorio e dei soggetti istituzionali che vi operano, delle problematiche derivanti dal sisma, della gestione delle fasi di emergenza e delle prospettive di ricostruzione. In particolare, i momenti seminariali hanno riguardato la conoscenza dei comitati e delle associazioni operanti nell’ambito della rete Terremoto Centro Italia, la descrizione e la contestualizzazione di soluzioni abitative alternative in casi di emergenza, la riflessione sulle microeconomie emergenti nelle aree interne. Di notevole rilevanza è stato il seminario “Come dovrebbe e potrebbe essere un Piano della Ricostruzione” durante il quale rappresentanti degli ordini professionali hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l’architetto Alfiero Moretti, responsabile dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione dell’Umbria, il quale ha evidenziato in modo particolare l’importanza di “pianificare l’emergenza”, con esempi significativi basati sull’esperienza dei terremoti di L’Aquila e dell’Emilia Romagna. A seguito della settimana di lavoro sul campo, sono stati definiti i gruppi di lavoro e individuato con precisione gli ambiti di studio da approfondire. Ogni gruppo ha sistematizzato e condiviso le informazioni registrate ed ha preso avvio il lavoro di rielaborazione e costruzione di scenari.

Immagine 2. Un momento della charrette: tutti attorno alla mappa interattiva.

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4. L’ascolto attivo per l’emersione di bisogni e desideri Il Laboratorio ha visto il suo momento focale nella settimana di lavoro svolta a Bolognola, organizzata sul modello della charrette, un metodo di co-progettazione in cui soggetti esperti e soggetti non esperti possono confrontarsi e collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni, integrando differenti tipologie di conoscenza.

Solo la disponibilità di un limitato numero di abitanti e l’insistenza degli studenti nel ricercare momenti di confronto e interazione anche in contesti non “istituzionali” ha consentito una prima ricostruzione della mappa degli attori, dei rapporti, dei conflitti e delle progettualità esistenti o auspicate per il territorio. Questo ha permesso di ottenere informazioni fondamentali per le successive fasi di rielaborazione e sistematizzazione dei contenuti e per la fase conclusiva di formulazione di ipotesi di scenari.

In un contesto come questo, in cui un’intera comunità è stata colpita dal punto di vista fisico, emotivo, sociale, economico da eventi drammatici quali i terremoti del 2016, questo metodo, incentivando la partecipazione attiva e diretta, sembra essere il più efficace per far emergere i sentimenti, i bisogni e i desideri della popolazione. A inizio novembre 2017 si è svolta la fase fondamentale del lavoro, consistita nell’ascolto attivo di cittadini, amministratori e operatori economici locali. Ovviamente, qualsiasi metodo di progettazione partecipata, per essere efficace, necessita di un elemento imprescindibile: la partecipazione stessa dei portatori di interesse. Purtroppo, in termini numerici, la partecipazione dei bolognolesi non è stata soddisfacente e ciò a causato ritardi e difficoltà nei lavori.

Immagine 3. Un momento della charrette.

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5. Obiettivi e svolgimento del lavoro Come precedentemente anticipato, l’obiettivo generale del Laboratorio di Sintesi “Terremoto Centro Italia – la ricostruzione del possibile” è quello di realizzare un piano di ricostruzione partecipato per Bolognola, partendo dall’ascolto e dalla comprensione dei bisogni e delle aspettative degli abitanti. Il lavoro complessivo è stato suddiviso in macrotematiche, affidate a differenti gruppi di studenti. Il lavoro esposto nel presente testo rientra nella macrotematica “Progetti”, intendendo con tale termine attività già in essere ma anche (e, forse, soprattutto) idee progettuali ancora da sistematizzare, nate principalmente allo scopo di risollevare il paese e la sua comunità a seguito dei tragici eventi vissuti con il terremoto ed emerse in modo frammentato e superficiale durante la fase di ascolto attivo realizzata a Bolognola. Al termine della fase di ascolto, queste idee progettuali sono state analizzate approfonditamente e spazializzate al fine di individuarne relazioni ed eventuali criticità. Trattandosi di proposte apparentemente scollegate tra loro, uno degli obiettivi del lavoro riportato nel presente testo è stato quello di sistematizzare e integrare ogni idea in macro-aggregati al fine di renderla rispondente ad una strategia di valorizzazione e promozione territoriale in chiave economica, turistica e sociale, in linea con gli obiettivi emersi dall’ascolto degli esponenti dell’amministrazione comunale bolognolese e dei cittadini. Oltre a ciò, sono state valutate le condizioni di fattibilità delle diverse idee progettuali integrate e, soprattutto, le interazioni tra i macro-aggregati progettuali e gli scenari possibili. I macro-aggregati individuati, dettagliatamente descritti in seguito nel grafico 6, rispondono a serie di problemi così sintetizzati: - emergenza abitativa - limitate attività economiche e mancanza posti di lavoro - turismo stagionale e scarsa ricettività - assenza rete di attività territoriali - rapporti deboli tra cittadini Per far fronte a questi insiemi di problemi, dunque, sono state studiate le numerose idee emerse, in grado di contribuire al raggiungimento di svariati obiettivi locali, tutti ampiamente citati dai partecipanti alla fase di ascolto. Obiettivo conclusivo del lavoro è quello di fornire all’Amministrazione Comunale e alla comunità bolognolese un quadro il più possibile completo dei diversi scenari attuabili con l’attivazione di uno, alcuni o tutti i macroaggregati progettuali individuati.

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6. Soggetti Si ritiene necessario fornire una breve descrizione dei principali soggetti coinvolti nella realizzazione delle idee progettuali emerse durante la fase di ascolto attivo. L’elenco che segue non ha pretese di esaustività in quanto, nella concretizzazione delle proposte, potranno essere interessate nuove soggettività, nel ruolo di proponenti, di partner o di beneficiari diretti e indiretti. In questa fase di studio di ipotesi realizzative e di possibili scenari si è preferito citare i soggetti principali, incontrati ed ascoltati a Bolognola. La prima parte dell’elenco è dedicata ai “soggetti pubblici”, in cui sono inseriti il Comune di Bolognola e l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, attori di notevole rilevanza per ogni progetto proposto. L’Amministrazione Comunale, infatti, si è dimostrata ricca di idee, nella maggior parte dei casi allo stato solo embrionale. È comunque un soggetto fondamentale per garantire l’avvio dei processi. L’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini è un soggetto particolare in quanto si inserisce nei processi in diverse forme: oltre ad essere promotore di numerose azioni di promozione territoriale i cui benefici, molto spesso, non sono direttamente percepiti dalla popolazione, è un ente di controllo, in virtù della sua funzione di tutela e protezione dell’ambiente naturale, che può arrivare a controllare, influenzare o impedire lo sviluppo di progettualità all’interno dell’area protetta. Ogni singolo soggetto promotore di iniziative locali (amministrazione comunale, associazione, privato cittadino, imprenditore) è tenuto a confrontarsi con l’Ente Parco e a sottostare alle prescrizioni o ai divieti che esso impone. La seconda parte dell’elenco riguarda i soggetti del privato sociale: associazioni di diverso tipo che, a vario titolo, intervengono e operano a Bolognola. Si è deciso di descrivere quelle citate da amministratori e cittadini durante la fase di ascolto attivo: Pro Loco, Genuino Clandestino, Libera Associazione Russeau, Associazione Sportiva Dilettantistica Turistica Val Fiastrone. Quasi certamente sul territorio hanno operato e opereranno anche altre realtà ma si è preferito approfondire le associazioni che sembrano essere le più rilevanti per la popolazione bolognolese. La terza parte dell’elenco descrive, in maniera senza dubbio non esaustiva, gli operatori economici locali. L’ultima parte è stata dedicata ai cittadini, veri protagonisti del Laboratorio “La ricostruzione del Possibile” svolto a Bolognola dall’Università IUAV di Venezia. 6.1. Soggetti pubblici Comune di Bolognola La formazione politica attualmente alla guida del Comune di Bolognola si è insediata nel giugno del 2016. Ad eccezione della Sindaca Cristina Gentili, nessun componente di Giunta e Consiglio Comunale è residente o originario del territorio. La lista elettorale è stata

composta con figure selezionate dalla Sindaca stessa e provenienti da altri comuni, in particolare da Macerata. Dall’analisi del programma elettorale presentato ai cittadini nella primavera del 2016 emerge l’obiettivo di valorizzare il territorio partendo da storia, tradizioni, peculiarità di Bolognola, identificando caratteristiche tipiche che possano essere volano di sviluppo turistico e, conseguentemente, economico. L’evento sismico dell’agosto 2016 e i seguenti hanno impedito all’amministrazione appena insediata di poter iniziare il lavoro previsto. La situazione di emergenza ha determinato un impegno costante per far fronte ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, molti privati della propria abitazione o delle strutture in cui svolgevano la propria attività lavorativa. Sindaca e Vicesindaca hanno partecipato attivamente alla settimana di lavoro sul campo realizzata da IUAV, spiegando agli studenti lo svolgersi degli eventi e delle diverse fasi dell’emergenza e, soprattutto, fornendo il loro punto di vista e stimolando riflessioni sulla condizione di Bolognola e sul suo futuro possibile. Di grande interesse per gli studenti è stato il fatto che il terremoto, pur nella sua tragicità, viene visto, dai vertici politici dell’Amministrazione Comunale, come un’opportunità per ripensare il paese e riprogrammarne lo sviluppo. In quest’ottica si devono leggere le proposte progettuali emerse durante la fase di ascolto in loco: la ristrutturazione e il cambio di destinazione d’uso della ex sede del Corpo Forestale dello Stato, il restauro e la rifunzionalizzazione di Palazzo Primavera, la ricostruzione della chiesa principale con il contestuale allargamento della carreggiata stradale e il ridisegno della piazza antistante, l’autocostruzione di unità abitative a fini residenziali che, al termine dell’emergenza abitativa, verranno adibite ad usi turistici. A queste si aggiungono idee ancora allo stato embrionale quali la creazione di un ecomuseo, l’avvio di un mercato di prodotti tipici locali, il recupero e la riattivazione di un vecchio mulino con macinazione a pietra, l’installazione di impianti energetici a biomassa in edifici ritenuti strategici, la coltivazione di erbe aromatiche in giardini privati e spazi verdi pubblici. Tutte queste proposte verranno analizzate e sistematizzate in seguito. Parco Nazionale dei Monti Sibillini Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini (PNMS), istituito nel 1993, si estende su circa 70.000 ettari, ricompresi nelle provincie di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Perugia, contando una popolazione di circa 13.200 residenti. Include 18 Comuni, tra cui Bolognola. Garantisce la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale e promuove lo sviluppo sostenibile dei territori, delle economie e delle popolazioni ricadenti nel proprio ambito territoriale. Per il raggiungimento di questi obiettivi, l’Ente ha avviato numerosi progetti relativi al turismo sostenibile, all’educazione ambientale, al monitoraggio e alla tutela di specie floristiche e faunistiche, all’ampliamento delle conoscenze scientifiche nell’ambito dell’area protetta, delle sue risorse naturali e dell’ecosostenibilità. Anche il territorio di Bolognola ha potuto godere di questi progetti e delle diverse attività promosse dall’Ente Parco: 13


Good Morning Sibillini, ad esempio, consiste in una serie di eventi di promozione territoriale che si svolgono tra ottobre e maggio. A ciò si aggiunge la rete di sentieri gestiti dal Parco che consente la visitazione turistica e l’escursionismo. Di particolare rilievo è stata la realizzazione, sul versante Sud del Monte Sasso, di un’area faunistica di circa tre ettari per la reintroduzione del camoscio appenninico. Ciò ha consentito lo sviluppo di attività di visitazione naturalistica concentrate proprio nell’area bolognolese. Il territorio dell’area protetta è stato interamente colpito dagli eventi sismici dell’anno 2016. Per questo l’Ente Parco è stato costretto ad intervenire in situazioni di emergenza, mappando e segnalando i sentieri inagibili, mettendo in sicurezza rifugi ed altre strutture danneggiate, facendosi carico di monitoraggi accurati per consentire al territorio di non perdere le opportunità, anch economiche, determinate dal settore turistico. Ciò non ha però impedito di proseguire nell’attività progettuale. Tra le idee in fase di studio, una risulta particolarmente interessante per il Comune di Bolognola: la realizzazione di una filiera corta per la trasformazione della carne di cinghiale, mammifero molto diffuso e causa di numerosi problemi per operatori agricoli e residenti. 6.2. Associazioni Pro Loco Bolognola Promuove il territorio valorizzandone le risorse e le attività tipiche. Organizza eventi ludico-ricreativi dedicati alla cittadinanza e ai visitatori, con particolare attenzione ai bambini e alle fasce giovanili. Tra le numerose attività, particolarmente apprezzate dalla popolazione sono state: “Bolognola all’aria aperta”, le “Passeggiate alla scoperta delle erbe spontanee di montagna”, “Parliamo di funghi”, “Per boschi e prati”, “Le Fas(c)ce della natura”, le “Fiabe animate” presso il bosco del Faragno, la “Festa country e degli arrosticini” presso Piazza Leopardi, “Antichi e moderni mestieri” presso Palazzo Primavera, i mercatini di Natale, il Presepe vivente, il “Capodanno music dance” Durante l’emergenza seguita al terremoto, pur avendo diradato le proprie attività ha svolto un ruolo determinante di animazione e aggregazione sociale. Genuino Clandestino Ideata dall’associazione Campi Aperti e nata a Bologna nel 2010 come campagna di comunicazione legata al cibo prodotto e direttamente commerciato dai contadini, si trasforma in breve tempo in una rete nazionale di singoli cittadini, comunità e associazioni interessati al tema dell’agricoltura sana e libera, non soggetta al regime capitalista vigente. Ispirata ai temi della sovranità alimentare nelle città, la rete promuove la piccola agricoltura creando relazioni dirette tra produttore e consumatore, garantendo produzioni biologiche a di filiera corta, legata alla territorialità. A Bolognola, gli attivisti, insieme all’Associazione Seminterrati, hanno contribuito, nella fase di emergenza post sisma, a realizzare rifugi coperti per il bestiame, salvando la vita a numerosi capi e aiutando gli allevatori che avevano perso stalle e attrezzature. Successivamente, insieme alla LAR, 14

nell’estate 2017 hanno realizzato con successo campi estivi per bambini che, nell’intenzione degli organizzatori e dell’amministrazione comunale, potrebbero diventare un appuntamento stabile e caratterizzante per il Comune. LAR - Libera Associazione Rousseau Si occupa di attività educativa in forma cooperativa auto organizzata. Crea occasioni di esperienza concreta per scoprire un modello di vita autogestita e di comunità educante orizzontale, senza le separazioni sociali tra i vari ambiti del vivere. Organizza incontri, discussioni e formazione con lo scopo di diffondere un’educazione di stampo libertario. LAR ha organizzato a Bolognola, nel mese di luglio 2017, un percorso formativo per la conduzione di campi estivi residenziali rivolti ai minori in età scolare. Il corso ha avuto come obiettivo quello di dare seguito al rapporto di sostegno e cooperazione nato tra l’associazione Genuino Clandestino e le popolazioni del territorio. LAR, in collaborazione con Genuino Clandestino, ha poi realizzato un campo estivo consapevole, strutturato in tre turni nel mese di agosto con l’obiettivo di rendere questa attività un appuntamento caratterizzante il piccolo centro di Bolognola e ripetibile negli anni successivi. ASD Turistica Val Fiastrone L’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) nasce nel 2010 grazie ad un gruppo di ragazze motivate dal desiderio di valorizzare, in chiave turistica, economica, culturale e sportiva, il territorio montano in cui sono cresciute. Agisce nell’intera vallata del fiume Fiastrone, comprendente i comuni di Acquacanina, Bolognola e Fiastra. Opera attraverso un ufficio di promozione e informazione turistica e gestisce e organizza molteplici attività sportive: paintball, woodsball, slackline, nordic walking, tiro con l’arco, orienteering, osservazione delle stelle, mountain bike, passeggiate a cavallo, visite all’area faunistica di Bolognola dedicata al camoscio appenninico, arrampicata e discesa su roccia. Di particolare interesse sono le escursioni guidate alla Fonte dell’Acquila, alla faggeta della Valle del Fargno, al Monte Castelmanardo, al bosco Macchia Tonda, al Pizzo Tre Vescovi, alle creste del Pizzo Berro e del Monte Priora, realizzate in collaborazione con il Parco dei Sibillini e il Comune. 6.3. Operatori economici Società Funivie Bolognolaski s.r.l. Bolognolaski s.r.l. è la società che gestisce la stazione invernale di Pintura, frazione di Bolognola, a 1340 metri di altitudine. A questa società si deve la riapertura dei dieci km di piste da sci, dello snowboard park, dei sei impianti di risalita, dei due rifugi montani, della scuola di sci, del punto noleggio attrezzature. A causa delle non sempre ottimali condizioni di innevamento, la società mira alla realizzazione di un serbatoio per l’innevamento artificiale delle piste. Al momento dello svolgimento della settimana di lavoro sul campo realizzata dall’Università IUAV, questa proposta si limitava ad un’idea dei due soci titolari, senza un progetto operativo su cui poter svolgere valutazioni. Medesima situazione presentava una seconda proposta per la realizzazione di un impianto di risalita per la pratica del downhill, la discesa dei pendii in mountain bike. Entrambe


le proposte, così come formulate, sembrano non andare incontro ai requisiti di sostenibilità ambientale imposti dall’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La società Bolognolaski s.r.l. sta inoltre valutando la possibile creazione di un unico comprensorio sciistico tra le strutture di Pintura e Sassotetto. La Kumari, Casa Vacanza: Appartamento che si affaccia direttamente sulle piste da sci di Pintura di Bolognola. Responsabile sig. Leonardo La Capanna, Hotel Ristorante: Il rifugio La Capanna offre servizio di bar, ristorante e albergo al centro del paesaggio delle piste da sci, da dove, nelle giornate limpide, è possibile vedere fino al mare Adriatico, mentre si scia. Responsabile sig. Claudia

Come anticipato, i cittadini si sono dimostrati piuttosto reticenti a partecipare ai momenti formali organizzati dall’Università. Molto più disponibili al dialogo e all’interazione sono stati invece in occasioni e in luoghi non “istituzionali”, ad esempio nel bar o per le vie del paese. Questo insieme di contatti formali e informali ha comunque permesso di rilevare le opinioni dei cittadini, i loro bisogni e i loro desideri, con temi ricorrenti che hanno favorito la successiva categorizzazione delle ipotesi progettuali.

Pintura B&B: struttura dispone di 3 camere matrimoniali, con possibilità di letti aggiunti, fornite di servizi privati. A disposizione per gli ospite vi è una sala lettura - sala TV e un parco - giardino. Responsabili sig Laura e sig Cristina Rifugio Pintura, Ostello: Sita a 1.400 metri sul livello del mare, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è una struttura per campi scuola, ritiri, team building. Ideale anche per famiglie e coppie. Responsabile sig. Alessandra Rifugio dell’Aquila: Merenda di salumi, stuzzichini e bibita a 7,00 a persona Panino caldo e bibita 5,00 a persona. Responsabile sig. Halina 6.4. Agricoltori e allevatori Il primario rappresenta, insieme al turismo, il settore economico principale per Bolognola, soprattutto in termini di occupazione. In base a dati ISTAT, precedenti gli eventi sismici della seconda metà dell’anno, gli occupati nel 2016 erano 56, pari al 36,13% della popolazione residente. Di questi, ben 32, il 57,14% degli occupati, erano impegnati nel settore primario, in particolare nell’allevamento e in attività di gestione dei boschi, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini che disciplina il taglio del legname in area vincolata. Il territorio bolognolese ha un’estensione pari a 2.588 ha. Di questi, 1.598 ha, pari al 61,7% sono dedicati al pascolo, 444 ha, pari al 17,5%, sono dedicati al bosco e solo 27,2 ettari, pari all’1,65%, sono adibiti a seminativo. 6.5. Cittadini L’obiettivo generale del Laboratorio è stato quello di realizzare un percorso di progettazione partecipata in grado di coinvolgere i cittadini nella realizzazione di un Piano di Ricostruzione Post Sisma per il comune di Bolognola, nella provincia di Macerata. La sfida a cui gli studenti sono stati chiamati è stata quella di costruire uno spazio di dialogo e relazioni in un territorio altamente problematico, facendo emergere i bisogni inespressi degli abitanti in un contesto di interazione e partecipazione finalizzato alla costruzione di rapporti utili alla pianificazione. 15


Immagine 4. La Sindaca: Cristina Gentili.

Immagine 5. La Vice-Sindaca: Paola Cardarelli.

Immagine 7. Oliviero Olivieri, presidente del Parco Monti Sibillini.

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Immagine 7. Un commerciante locale: Benedetto.

Immagine 11. Cittadini.

Immagine 8. Michela, rappresentante della Pro Loco.

Immagine 10. Cittadini allevatori.

Immagine 9. Due rappresentati di Genuino Clandestino.

Immagine 12. Il gestore del Rifugio dell’Aquila: Brando.

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6.6. Progetti

riscontrate a Bolognola e con possibili obiettivi da raggiungere.

Come precedentemente anticipato, le idee progettuali, le azioni poste in essere e gli eventi realizzati o da realizzare emersi durante la fase di ascolto sono stati numerosi e più o meno articolati e sviluppati.

Le questioni più rilevanti e i bisogni più pressanti emersi dai colloqui con cittadini e Amministrazione Comunale possono essere sintetizzati in quattro categorie: - inagibilità degli edifici/emergenza abitativa; - limitatezza delle attività economiche e mancanza di posti di lavoro; - concentrazione turistica stagionale e scarsità dell’offerta ricettiva; - assenza di attività integrate di valorizzazione territoriale.

Nella prima fase del lavoro successivo alla settimana di ascolto attivo si è proceduto alla raccolta di informazioni per ogni singolo progetto e evento al fine di ottenere un quadro completo che potesse dare indicazioni precise in merito ai soggetti attuatori, ai beneficiari diretti e indiretti, all’articolazione. Questa fase conoscitiva è sintetizzata nel Grafico 5. Nel grafico 6 le singole progettualità e gli eventi realizzati sul territorio bolognolese vengono messe in relazione ai soggetti proponenti/attuatori. Risulta evidente il ruolo di primo piano svolto dall’Amministrazione Comunale, motore di più della metà dei progetti elencati. Decisamente di minor rilevanza quantitativa è l’azione di associazioni e singoli cittadini, a dimostrazione di come, in questo territorio, il ruolo dell’ente pubblico sia ancora preponderante a fronte di una limitata consapevolezza del potere di azioni “dal basso”. La stessa scarsa partecipazione alla charrette organizzata dall’Università IUAV per gli abitanti di Bolognola, la reticenza a condividere le proprie opinioni e i propri desideri, dimostra la necessità di una presa di coscienza collettiva del valore della partecipazione e delle potenzialità della cooperazione tra cittadini per lo sviluppo locale. Dallo stesso schema risulta evidente che le progettualità realizzate o in corso di realizzazione non sono molte e, per buona parte, si limitano ad eventi spot quali feste, proposte turistiche o eventi per bambini, se si eccettuano le attività poste in essere per rispondere all’emergenza abitativa determinata dagli eventi sismici (costruzione di Soluzioni Abitative di Emergenza e ristrutturazione dell’ex caserma del Corpo Forestale dello Stato per localizzarvi gli uffici del Comune e quattro alloggi privati). Tutti gli altri progetti emersi dalle parole dei partecipanti alla fase di ascolto si limitano ad idee più o meno strutturate, alcune dotate di progetto esecutivo, altre allo stato embrionale. Questa situazione presenta notevoli potenzialità perché consente di valutare le relazioni tra le proposte, i loro possibili impatti e, dunque, gli eventuali scenari futuri. Ciò può essere di grande aiuto per le scelte che la comunità sarà chiamata ad intraprendere. Questo primo schema visualizza in maniera chiara dati oggettivi: elenco dei progetti e delle attività suddiviso in base al soggetto proponente con una indicazione grafica, rappresentata dalla linea grigia continua o tratteggiata, per distinguere progetti realizzati/ in corso di realizzazione da progetti solo pensati. Il Grafico 6 rappresenta una elaborazione più raffinata, effettuata dal gruppo di lavoro, al fine di mettere in relazione i progetti stessi con le condizioni oggettive 18

A queste sono stati messi in relazione quattro macroaggregati in cui sono stati fatti confluire i 22 progetti/ eventi censiti. Ovviamente, ogni progetto presenta uno o più obiettivi, i quali sono stati sinteticamente riportati nella colonna a destra dello schema in questione. È chiaro che molti progetti possono, potenzialmente, ottenere anche altri obiettivi ma si è preferito segnalare solo quelli evidenziati dai partecipanti alla fase di ascolto. Obiettivi secondari e criticità delle diverse proposte saranno analizzati in seguito. Gli obiettivi che si è deciso di riportare nello schema sono: - Recupero e costruzione edifici pubblici; - Sostegno all’imprenditoria locale; - Aumento aggregazione e collaborazione tra cittadini; - Creazione servizi per i cittadini; - Garantire sicurezza in fase di emergenza; - Potenziamento delle attività turistiche; - Valorizzazione e promozione del territorio; La decisione di raggruppare le idee progettuali e gli eventi in aggregati-condizioni di partenza è emersa a seguito di un’attenta analisi delle potenzialità e delle criticità di ogni singola proposta, nonché delle relazioni che queste potrebbero generare. Si è rilevato il fatto che molte proposte, se considerate singolarmente, presentano elementi di debolezza sul piano tecnico, logistico, economico, sociale che ne ostacolerebbero la realizzazione. Solo un’azione integrata focalizzata sul raggiungimento degli obiettivi può consentire di generare relazioni virtuose e impatti positivi per il territorio.


Grafico 5. I progetti e i loro promotori. In blu tratteggiato le collaborazioni tra piĂš soggetti per la creazione di progettualitĂ .

Enti pubblici

Comune di Bolognola

S.A.E. Ex sede CF Palazzo Primavera Case Valanga Recupero Mulino e filiera del grano Centrali biomassa Riconversione edifici autocostruzione Mercato mensile ed eventi Mercato settimanale Mercato informale Autocostruzione Erbe Aromatiche

Parco dei Sibillini

GoodMorning Sibillini Area faunistica del camoscio Filiera Cinghiale

Associazioni

Operatori economici

Pro Loco Bolognola

Favole animate

LAR

Centro Estivo

ASD Val Fiastrone

Paintball

Bolognola Ski

Unione impianti Down Hill

Allevatori

Transumanza

Linee di congiunzione tra soggetto principale e collaboratore Progetto giĂ svolto Progetto in programma

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Condizione di partenza

Progetto S.A.E.

Emergenza abitativa del terremoto

Case Valanga Autocostruzione Ex sede CF Filiera del latte

Limitate attività economiche e mancanza di posti di lavoro

Filiera del cinghiale Filiera del legno Mercato settimanale Centro Estivo Mercato mensile GoodMorning

Turismo stagionale Scarsa ricettività

Paintball Down Hill Unione impianti sci Cambio uso edificio Edificio strategico CF Palazzo Primavera

Assenza rete attività territoriali

Erbe Aromatiche Area del camoscio Centro Estivo Mulino Evento transumanza Festa Country

Rapporti “deboli” tra cittadini

Favole animate Riprogett. piazza Mercato informale Festival e cinema

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Grafico 6. Associazione dei progetti Di seguito sono elencati i 27 progetti venuti fuori dalla charretta. Raggruppati per condizione di partenza vengono successivamente sviluppati in base agli obiettivi che potrebbero raggiungere.

Descrizione del progetto Costruzione di edifici residenziali per terremotati Recupero di edifici residenziali comunali Costruzione di edifici residenziali con tecniche innovative

Obiettivo

Recupero e costruzione edifici pubblici

Recupero con alloggi per terremotati e uffici comunali Aumentare la competitività delle aziende zootecniche Diminuirne danni valorizzandone trasformazione della carne Evento di vendita da parte di ambulanti di vari prodotti

Sostegno all’imprenditoria locale

Dotare edifici strategici di autonomia energetica Nuovi educatori educati nel progetto Vendita dai produttori locali di eccellenze gastronomiche Eventi di valorizzazione turistica del territorio del Parco

Garantire sicurezza in fase di emergenza

Evento ludico-sportivo praticato all’interno di un bosco Evento sportivo praticato con specifiche mountain-bike Creazione rete sciistica fra impianti limitrofi a Pintura Nuova destinazione di edifici in autocostruzione

Creazione servizi per i cittadini

Nuova destinazione di edifici prima del Corpo Forestale Realizzazione edificio polifunzionale a fini didattici e culturali Messa a dimora di tipiche piante aromatiche del territorio Area protetta per tutelare una specie animale rara

Potenziamento delle attività turistiche

Centro estivo residenziale per minori in età scolare Recupero del mulino con macina in pietra Ritorno degli animali dall’alpeggio agli allevamenti Evento annuale di rievocazione usi e tradizioni popolari

Valorizzazione e promozione del territorio

Evento ricreativo per bambini con educazione ambientale Ampliamento piazza e demolizione campanile Luogo dove i cittadini possono barattare beni autoprodotti Organizzazione eventi e spettacoli culturali

Aumento aggregazione e collaborazione tra cittadini 21


7. Scenari 7.1. Mercato Sulla base delle proposte emerse durante la settimana di lavoro sul campo a Bolognola, appare evidente la volontà di vedere realizzato sul territorio comunale un mercato dei prodotti tipici locali. Questa proposta è stata avanzata sia dall’Amministrazione Comunale che dai cittadini. Durante la discussione e la successiva elaborazione delle informazioni ricevute è stato possibile, da parte del gruppo di lavoro, individuare tre diverse “idee” di mercato: la prima, più tradizionale, avanzata dalla Sindaca riguarda il classico mercato con la presenza di commercianti ambulanti e i cui fruitori possano essere i cittadini di Bolognola; la seconda, avanzata dalla Vice-Sindaca, prevede la realizzazione, da parte di aziende e produttori bolognolesi, di un mercato dei prodotti tipici locali i cui fruitori possano essere i cittadini stessi e, soprattutto, turisti e visitatori; la terza idea di mercato è stata avanzata da Michela, giovane mamma cittadina di Bolognola, che vede in mercatino come occasione di scambio e interazione tra i cittadini, un modo per creare socialità e rafforzare il senso di comunità. Le tre ipotesi meritano un breve approfondimento: - Mercato informale: la mancanza di spazi di aggregazione per i membri della comunità è emersa con forza durante il lavoro sul campo dalle testimonianze degli stessi Bolognolesi. L’organizzazione di momenti di scambio di prodotti agricoli, salumi, formaggi, panificati tra i cittadini, era stata proposta come occasione di condivisione e socializzazione, più che come attività di stampo economico. - Mercato settimanale, dedicato ai cittadini, con l’arrivo di commercianti ambulanti da altri territori: il Comune di Bolognola è privo di un mercato settimanale da molto tempo. A ciò si aggiunge la totale assenza di attività commerciali nelle quali i residenti possano rifornirsi di generi alimentari o abbigliamento. Questa situazione è determinata dal numero esiguo di abitanti, che non consente, alle attività commerciali, di mantenere un sufficiente livello di redditività; - Mercato mensile: con lo sviluppo del turismo enogastronomico in Italia, questo tipo di manifestazioni si è diffuso notevolmente nell’ultimo decennio, diventando, in molti casi, elemento caratteristico e distintivo di molte zone montane e rurali, in grado di attrarre visitatori e di fornire sostegno ai redditi di aziende e produttori locali;

enti del Terzo Settore, purchè la commercializzazione e lo scambio riguardino in maniera preponderante prodotti tipici del territorio legati ad agricoltura, enogastronomia, artigianato, tradizioni locali. Per la realizzazione dell’attività mercatale verrà utilizzata Piazza Mazzini, oltre ad una piccola porzione di Piazza Leopardi, antistante l’Hotel Bucaneve. Durante lo svolgimento del mercato l’area sarà interdetta alle auto. Piazza Mazzini presenta una superficie di 670 m2. Gli stand verranno posizionati sul lato maggiore, lungo circa 90 metri lineari. Si prevede la possibile installazione di venti gazebo mobili di dimensioni pari a 3x3 metri. Altri dieci gazebo delle medesime dimensioni verranno posizionati presso Piazza Leopardi, in cui verrà dedicata al mercato una superficie pari a circa 330 m2. Piazza Leopardi sarà interessata da un progetto di riprogettazione della piazza innescato dalla volontà, espressa dall’Amministrazione Comunale, di ridurre le dimensioni della chiesa e di demolire il relativo campanile che, con la sua attuale collocazione, presenta elementi di criticità dovuti all’eccessiva vicinanza alle abitazioni e al posizionamento che comporta un restringimento della carreggiata della Strada Provinciale che conduce a Pintura. Quest’ultimo aspetto determina problemi di sicurezza stradale nella stagione turistica. L’esigenza di messa in sicurezza degli edifici civili e di allargamento della Strada Provinciale consente di ripensare l’assetto della piazza antistante la chiesa che, al termine dei lavori, risulterà di dimensioni inferiori rispetto alle attuali. La piazza pertanto verrà ampliata di circa 200 m2 e potrà contare su una superficie complessiva di circa 600 m2 , in grado di accogliere, oltre al mercato e ad attività espositive, eventi, manifestazioni e attività dedicate a cittadini e visitatori. Contestualmente all’attività di esposizione, vendita e scambio, in occasione del mercato quindicinale potranno essere realizzate attività culturali, didattiche e ludicoricreative legate, ad esempio, all’origine dei prodotti esposti, ai cicli di lavorazione, alle modalità tradizionali di produzione. Potranno essere realizzate laboratori di educazione ambientale e attività di intrattenimento di bambini e famiglie legate alla divulgazione e alla valorizzazione delle tradizioni e delle tipicità del territorio. Al fine di incentivare la partecipazione, l’Amministrazione Comunale dovrà valutare la concessione di occupazione di suolo pubblico a costi moderati per commercianti e enti partecipanti. Per l’avvio delle attività sarebbe auspicabile un esonero dal pagamento della TOSAP per almeno due anni. Grafico 7. Gli orti a Bolognola.

Al fine di valorizzare i punti di forza delle tre proposte e di minimizzarne le difficoltà si ritiene opportuno sviluppare un progetto di mercato che coniughi gli aspetti prioritari delle stesse in un unico evento/contenitore da realizzarsi la domenica mattina, a cadenza quindicinale. Gli espositori potranno essere singoli cittadini (eventualmente organizzati in associazioni), aziende agricole, artigiani, aziende produttrici di prodotti tipici, 22

2.588 ha Bolognola

0.11 ha orti familiari 0.04%


RIQUALIFICAZIONEPIAZZA PIAZZALEOPARDI LEOPARDI RIQUALIFICAZIONE PIAZZA LEOPARDI RIQUALIFICAZIONE STATO ATTUALE STATO ATTUALE Ante riqualificazione STATO ATTUALE

Grafico 8. Riprogettazione di Piazza Leopardi.

SSS .P.. .P .P . 4447 S S S.P .P.. 77 .P 477 . 447

ChiesaSan SanMichele MicheleArcangelo Arcangelo- -Sup. -Sup. Sup.mq. mq.300 300 Chiesa San Michele Arcangelo mq. 300 Chiesa 5ml. ml. 55ml.

PiazzaLeopardi Leopardi- -Sup. -Sup. Sup.mq. mq.270 270 Piazza Leopardi mq. 270 Piazza

Larghezzacarregiata carregiataSP.47 SP.47(campanile/edificato) (campanile/edificato) Larghezza carregiata SP.47 (campanile/edificato) Larghezza

STATOFUTURO FUTURO STATO FUTURO STATO Post riqualificazione

SSS .P.. .P .P 477 . 447

NuovaChiesa ChiesaSan SanMichele MicheleArcangelo Arcangelo- -Sup. -Sup. Sup.mq. mq.100 100 Nuova Chiesa San Michele Arcangelo mq. 100 Nuova Ampliamentocarreggiata carreggiataSP.47 SP.47 Ampliamento carreggiata SP.47 Ampliamento

9ml. ml. 99ml.

AmpliamentoPiazza PiazzaLeopardi Leopardi- -Sup. -Sup. Sup.mq. mq.600 600 Ampliamento Piazza Leopardi mq. 600 Ampliamento Demolizionecampanile campanileeeeridimensionamento ridimensionamentochiesa chiesa Demolizione campanile ridimensionamento chiesa Demolizione 23


MERCATO INFORMALE Scambio fra cittadini di beni autorprodotti

MERCATO SETTIMANALE Mercato di prodotti tipici dei mercati di quartiere

MERCATO MENSILE Mercatino turistico dei prodotti locali

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Grafico 9. Le tre tipologie di mercato.

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Condizione

Limitate attività economiche e mancanza di posti di lavoro

Progetti

Soggetti coinvolti

Mercato informale

Cittadini

Mercato settimanale

Ambulanti Esercenti

Rapporti “deboli” tra cittadini

Allevatori Agricoltori

Turismo stagionale e scarsa ricettività

Mercato mensile

Artigiani Associazioni Comune

Comune

Riprogettazione piazza

Curia Soprintendenza Provincia

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Grafico 10. Schema soggetti/azioni/obiettivi mercato.

Azioni

Obiettivo specifico

Barattano

Aumentare collaborazione tra cittadini

Espongono e vendono

Creare servizio per i cittadini

Vendono

Riaprire locali per attivitĂ ricreative e/o economiche

Espongono e vendono Espongono e vendono Espongono e vendono

Promozione e vendita dei prodottri tipici del territorio

Organizzano

Sostegno all’imprenditoria

Garantire sicurezza in fase di emergenza

Promuove

Autorizza

Aumento aggregazione e collaborazione tra cittadini

Creazione servizi per i cittadini

Regolamenta gli spazi

Demolisce la chiesa

Obiettivo generale

Aumentare la sicurezza di un luogo pubblico

Autorizza

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7.2. Azioni integrate di valorizzazione territoriale Durante la fase di ascolto e di lavoro sul campo realizzata a Bolognola, gli stimoli per lo sviluppo di idee progettuali basate sulle peculiarità territoriali sono stati diversi, alcuni ad un discreto livello di elaborazione, altri invece embrionali, presentati come idee da parte dei singoli rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e da parte di cittadini. Queste idee, se prese singolarmente e valutate alla luce della realtà locale di Bolognola potrebbero risultare di difficile realizzazione dal punto di vista tecnico, economico, sociale. A titolo esemplificativo, si può analizzare la proposta di realizzare un ecomuseo, avanzata da Sindaca e Vicesindaca. Con il termine “ecomuseo” si identifica un’istituzione culturale che assicura, in forma permanente, su un determinato territorio e con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, conservazione, valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che lì si sono succeduti. E’ una realtà orientata a favorire lo sviluppo socioeconomico del territorio, a rafforzare i processi di riconoscimento del patrimonio, tangibile e intangibile, presente sul territorio, individuando percorsi che uniscono luoghi già noti e frequentati dal turismo culturale a preesistenze isolate e non valorizzate, in una logica di “museo diffuso” o “museo territoriale”. Nella Regione Marche sono stati realizzati diversi ecomusei, tra i quali quello della Valle dell’Aso, relativamente vicino al Comune di Bolognola, che può essere preso ad esempio per specificare le caratteristiche tipiche di questo tipo di progettualità. L’Ecomuseo della Valle dell’Aso è stato avviato in via sperimentale nell’anno 2011- 2012 e ha visto il coinvolgimento di undici Comuni, sette ProLoco e sette Associazioni culturali giovanili. Ha individuato e messo in relazione poli museali, municipi storici, lavatoi, piccole chiese sperdute nel paesaggio marchigiano, la stazione ferroviaria ed il porticciolo della piccola pesca di Pedaso. Sono state documentate le testimonianze storiche e architettoniche, le feste, le ricorrenze, i mestieri tradizionali, la cultura enogastronomica, quella orale, materiale, la memoria etc. Sono state poste in evidenza la ricchezza e l’unicità complessive di un territorio e la moltitudine di relazioni, saperi, valori, luoghi stratificati nel tempo, che segnano non solo il territorio ma anche e soprattutto le comunità locali. La realizzazione di un ecomuseo può generare opportunità strategiche di riuso abitativo, di interazione sociale, di valorizzazione turistica del territorio. La Regione Marche, con la LR n. 4 del 9/02/10 “Norme in materia di beni e attività culturali”, all’art. 2, lettera f, promuove gli ecomusei intesi come “ambiti territoriali caratterizzati dalla presenza di beni culturali, ambientali e paesaggistici, nonché da elementi identitari della storia, delle tradizioni, del lavoro e delle produzioni locali, oggetto di tutela e valorizzazione con le modalità e le forme di riconoscimento stabilite dalla Giunta Regionale mediante apposito regolamento, basato su principi di economicità e semplificazione delle procedure, volto a stabilire le modalità attuative e gestionali connesse all’istituzione, al riconoscimento, al funzionamento e alla diffusione degli

ecomusei, previo parere obbligatorio del Consiglio delle autonomie locali e del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro. L’elaborazione dei regolamenti dei singoli ecomusei avviene con il concorso di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati”. Il finanziamento dell’ecomuseo può avvenire attraverso il conferimento di un contributo, pari ad una percentuale calcolata sul valore complessivo dell’investimento, assegnato con un bando regionale. Esistono altri canali di finanziamento, ad esempio i bandi previsti dal programma POR FSE- FESR 2010/2020. La Regione Marche, inoltre, promuove politiche di sviluppo e di coesione territoriale collaborando con il programma “Strategia Nazionale per le Aree Interne”. Il Comune di Bolognola ricade nell’area interna “Appennino Alto Maceratese” e può pertanto godere di molteplici canali di finanziamento. Appare dunque evidente il fatto che l’istituzione di un ecomuseo presupponga il coinvolgimento di numerosi enti e istituzione e preveda un’estensione territoriale piuttosto ampia, che travalica il confine amministrativo del singolo Comune. È un sistema di beni materiali e immateriali, relazioni, attività presenti in un determinato ambito territoriale. La realizzazione di un vero e proprio ecomuseo nel singolo comune di Bolognola sembra, allo stato attuale, difficilmente sostenibile dal punto di vista logistico e, soprattutto, economico. Ciò non impedisce, però, di assumere l’ecomuseo come modello ideale di organizzazione, in cui coniugare percorsi turistici, beni architettonici, elementi naturalistici, attività di valorizzazione e promozione del territorio e del senso di comunità. Si ritiene che la valutazione in ottica integrata di diverse idee progettuali emerse durante la fase di ascolto presenti ottime potenzialità: la coltivazione di erbe aromatiche e officinali all’interno di orti, giardini e spazi aperti urbani con la loro conseguente riutilizzazione/ rifunzionalizzazione, l’individuazione di elementi caratteristici del territorio - quali, ad esempio, le fonti d’acqua - e la loro sistematizzazione in percorsi di visitazione, la riqualificazione architettonica e funzionale di Palazzo Primavera, la realizzazione di campi di volontariato estivi o invernali, l’organizzazione di summer o winter school legate ai temi delle aree interne e allo studio di strategie di sviluppo sostenibile delle aree montane, la sistematizzazione di eventi ricreativi e culturali già realizzati o di nuova ideazione… sono tutti aspetti di un unico, grande, progetto di rilancio territoriale basato sull’identità locale e sulle caratteristiche dell’area bolognolese.

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Concretamente, le fasi di sviluppo di un programma di azioni integrate di valorizzazione territoriale potrebbero essere: -Fase 1: Individuazione e mappatura di aree ed elementi di interesse storico-architettonico -Fase 2: Mappatura di sentieri naturalistici e di percorsi di interesse paesaggistico -Fase 3: Individuazione e mappatura di elementi caratteristici del territorio bolognolese per la creazione di percorsi tematici (es. Percorso dell’Acqua) -Fase 4: Mappatura degli spazi aperti da adibire a coltivazione ad erbe aromatiche con la successiva ideazione di percorsi sensoriali e attività varie rivolte a bambini e visitatori -Fase 5: Ideazione di strategie di comunicazione e marketing territoriale basate sul “brand Bolognola” e sulle sue specifiche caratteristiche. Fasi 1, 2 e 3: Individuazione e mappatura di aree ed elementi di interesse storico-architettonico; di sentieri naturalistici e percorsi di interesse paesaggistico; di elementi caratteristici del territorio bolognolese per la creazione di percorsi tematici Come accennato nelle prime pagine di questo lavoro, il comune di Bolognola, situato in area appenninica, al centro del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, vanta particolarità ambientali di pregio ed interessanti elementi storico-architettonici distribuiti nei suoi tre nuclei, Villa da piedi, Villa da Capo e Villa di Mezzo. In questa prima fase è necessario individuare e mappare tutte le particolarità del territorio. Dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, si rilevano: -Sorgenti del fiume Fiastrone -Cima Monte Rotondo: è la cima più alta del territorio, con i suoi 2.102 m.s.l.m. -Pizzo Tre Vescovi: cima a quota 2.092 m s.l.m. il cui nome è dovuto al fatto che qui convergono i confini di 3 diocesi vescovili: Camerino, Norcia e Fermo. Da Pizzo Tre Vescovi si può proseguire per il vicino Pizzo Acuto. -Forra e cascata dell’Acquasanta: al termine di una stretta e scoscesa forra si trova una meravigliosa cascata naturale situata a 937 m s.l.m., tra Monte Bambucerta e Monte Rotondo. Dista circa un ora e mezzo di cammino dal centro di Bolognola. -Forcella del Faragno: punto panoramico situato a 1.811 m s.l.m. tra il Monte Rotondo e il Pizzo Tre Vescovi raggiungibile anche in auto. Divide la Val di Panico, a ovest, dalla Valle del Faragno, ad Est. È il più elevato passo carrozzabile delle Marche, chiuso ai veicoli a motore durante l’inverno. -Fonte dell’Aquila: sorgente regimentata grazie ad un manufatto in cemento dotato di rubinetto, elemento insolito in un territorio caratterizzato da fonti a scorrimento continuo. È situata alle pendici del Monte Sassotetto, a circa un’ora di cammino dal centro abitato. Il suo nome è dovuto alla secolare presenza del rapace sui monti che circondano Bolognola. -Grotta dell’Orso: con questo nome sono conosciute due grotte, una situata nei pressi della Cascata dell’Acquasanta e l’altra nella Vallata del Faragno, sulla Costa delle Vetiche. Entrambe non segnalate, e quindi raggiungibili solo con l’aiuto di una guida. 30

-Macchiatonda: faggeta di forma circolare situata nella frazione di Pintura. È tutelata dalla Sovrintendenza ai beni ambientali e architettonici e può pertanto essere visitata solo con escursioni guidate. Qui vive un faggio monumentale, di età stimata in circa 280 anni. -Area naturalistica per il reinserimento del camoscio appenninico: area faunistica protetta realizzata dall’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini nel 2006 grazie ad un progetto “Life Natura” con l’obiettivo di reinserire in ambito naturale il camoscio appenninico, una specie la cui sopravvivenza è stata messa a dura prova. Di circa tre ettari di estensione, si trova sul versante esposto a sud del Monte Sassotetto. Gli esemplari di camoscio qui ospitati si trovano in stato di semi-libertà, garantendo il mantenimento di comportamenti e abitudini - anche nell’alimentazione e nella riproduzione - molto simili a quelli naturali. Oltre a consentire studi scientificonaturalistici, il progetto consente la fruizione didatticoturistica dell’area. L’area faunistica per il reinserimento del camoscio appenninico, specie autoctona a rischio, ha grandi potenzialità attrattive per turismo naturalistico, fototurismo e turismo didattico/educativo. Ciononostante, la popolazione e l’Amministrazione Locale sembrano non riconoscere tali potenzialità e ritenere l’area di ripopolamento come un “ulteriore vincolo” imposto dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini nei confronti del quale, in più occasioni, hanno dimostrato insofferenza. Dal punto di vista storico-architettonico, il paese presenta diversi elementi di interesse, anche in virtù dell’antichità dell’insediamento. Tra questi si segnalano: -Ruderi del Vecchio Castello Varano, risalente al XII secolo, presso Piazza Giacomo Leopardi -Chiesa di S. Maria delle Grazie: situata a Villa da Capo, è la chiesa più significativa di Bolognola dal punto di vista architettonico e decorativo, grazie al fatto che, diversamente dalle altre chiese del paese, non ha subito nella sua secolare storia danneggiamenti, fino al sisma del 2016 che ne ha compromesso gravemente la struttura. Di particolare pregio sono i dipinti e l’organo collocati al suo interno. -Chiesa di S. Michele Arcangelo: fondata nel XVI secolo e colpita da due catastrofiche slavine nel 1930 e nel 1934, la chiesa attuale è una riedificazione in stile neogotico, destinata ad essere ulteriormente rimaneggiata a causa dei pesanti danni provocati dagli eventi sismici del 2016. Le opere pittoriche qui contenute sono state spostate per evitare ulteriori danneggiamenti. -Chiesa di S. Nicolò di Bari: questa chiesa, la cui costruzione è databile tra la seconda metà del XVI e l’inizio del XVII secolo, era seconda per importanza solo alla Matrice di S. Michele Arcangelo. Ciononostante non presenta elementi di particolare pregio né dal punto di vista architettonico-decorativo, né dal punto di vista delle opere collocate all’interno, probabilmente a causa della completa riedificazione ottocentesca e ai restauri successivi alle slavine degli anni Trenta del Novecento. -Chiesetta di S. Maria a Pié del Sasso: edificio risalente ai primi anni del Quattrocento in località Piè del Sasso. -Edicola Cruciani: risalente alla metà del XV secolo, si trova a Villa da Capo. Al suo interno era custodito un affresco raffigurante la Madonna in trono con Bambino tra Angeli musicanti e Santi, del camerinese Girolamo di Giovanni, oggi visibile presso la Pinacoteca di Camerino.


-Mulino: Vecchio mulino a pietra, di notevoli dimensioni, risalente agli anni ‘20. Permetteva la macinatura del grano e del granturco soddisfacendo il fabbisogno della popolazione di Bolognola e dei paesi limitrofi. -Municipio “Palazzo Maurizi”: è stato sede comunale fino al sisma del 24 agosto 2016, quando gli uffici sono stati spostati a causa degli ingenti danni subiti dal fabbricato. Ha uno sviluppo su tre livelli con alcuni solai al di sopra del piano nobile. Presenta un significativo apparato decorativo realizzato nel 1824 dal pittore camerte Luigi Spazza e ispirato alla pittura pompeiana. -Palazzo Primavera: situato a Villa da Piedi, è uno dei più antichi edifici non religiosi del borgo, risalente al XVI secolo. Di notevoli dimensioni, il palazzo mostra una facciata rettilinea con tre portali al piano terra. In questo palazzo la famiglia Primavera svolgeva, in formo protoindustriale, lavorazione e tintura delle lane, attività con origini antiche sul territorio bolognolese. L’edificio, pesantemente danneggiato dagli eventi sismici del 2016, è attualmente oggetto di restauro da parte del Comune di Bolognola, che ne è proprietario. In queste prime tre fasi sarà fondamentale il costante confronto e l’integrazione/connessione con il lavoro di mappatura, promozione e sentieristica già svolto dall’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dalle realtà associative e turistiche operanti a Bolognola o nel più vasto territorio della Val Fiastrone. Il territorio comunale, ad esempio, è attraversato da percorsi di notevole interesse turistico: il Grande Anello dei Sibillini, il Grande Anello ciclabile, tre percorsi escursionistici e un percorso natura direttamente gestiti dall’Ente Parco. Ospita inoltre l’area faunistica del camoscio appenninico, una riserva di circa tre ettari per il ripopolamento del grande mammifero locale, realizzata nel 2006 grazie ad un finanziamento europeo su bandi “Life Natura”.

Grafico 11. Schema filiera del Legno

Fase 1, 2, 3

Individuazione di aree ed elementi di interesse storicoarchitettonico, sentieri naturalistici e percorsi di interesse paesaggistico, elementi caratteristici del territorio bolognolese

Soggetti coinvolti

Obiettivo

Comune di Bolognola Parco dei Sibillini

Creazione di percorsi tematici e mappatura dei beni

31


Sentiero “Tra camoscio e aquile” Tempo di percorrenza : 1h

Area del camoscio

A

B

C

Sentiero “La cascata nascosta” Tempo di percorrenza : 1.40h

Bene ambientale

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Bene architettonico

Sentieri


Grafico 11. Mappatura beni ambientali, architettonici.

1

2 3 4

A

5 6

8

7

Macchiatonda

B 9

10 Sentiero “Ciottoli di fiume e foglie di faggio� Tempo di percorrenza : 3h

1 Rudere Chiesetta S. Maria 2 Mulino 3 Palazzo Primavera

4 Chiesa San Nicolò di Bari 5 Palazzo Maurizi 6 Fontana del catenaccio

C

7 Ruderi del Castello Varano 8 Chiesa di San Michele Arcangelo 9 Fonte del Piano

11

10 Edicola Cruciani 11 Chiesa di Santa Maria delle Grazie 33


FASE 4: Mappatura degli spazi aperti da adibire a coltivazione ad erbe aromatiche con la successiva ideazione di percorsi sensoriali e attività varie rivolte a bambini e visitatori. L’idea di caratterizzare Bolognola come paese delle erbe aromatiche è stata condivisa dalla Vicesindaca durante la fase di ascolto realizzata da IUAV. Con l’espressione “erbe aromatiche” si intende l’insieme di tutte quelle specie che possono essere sfruttate, in funzione delle loro proprietà, per la preparazione di prodotti farmaceutici, cosmetici, liquoristici, di condimenti, di sostanze coloranti, di oli essenziali, di ingredienti per l’industria alimentare. Le Marche sono la regione italiana leader, in termini di superficie, per la coltivazione di questo tipo di piante. Alcuni imprenditori marchigiani, ad esempio, hanno avviato progetti per la creazione di filiere incentrate sulla coltivazione della lavanda, da cui si ricava l’olio essenziale, utilizzato in settori quali la cosmetica, il benessere e l’alimentazione. La possibilità di coltivare piante aromatiche su aree di piccola o piccolissima dimensione e non particolarmente vocate ad un utilizzo di prettamente agricolo, permette alle Pubbliche Amministrazioni di rivedere la funzione di tutti quegli spazi pubblici presenti nella città e destinati a verde urbano, che spesso risultano mal gestiti o abbandonati. Un progetto di riqualificazione di piccoli spazi verdi urbani attraverso la coltivazione di erbe aromatiche e officinali potrebbe fornire la possibilità di promuovere pratiche condivise di agricoltura urbana, di organizzare laboratori didattici al fine di condividere le principali tecniche per la realizzazione di un giardino

produttivo e per la trasformazione e utilizzazione dei prodotti raccolti, di realizzare percorsi esperienziali basati sui sensi e dedicati a bambini e adulti. I soggetti coinvolti in questo progetto potrebbero essere, oltre all’Amministrazione, associazioni di categoria, scuole, imprenditori agricoli, associazioni di volontariato ma anche singoli cittadini che volessero mettere a disposizione i propri giardini. I costi di realizzazione stimati sono limitati all’acquisto delle piante e alla sistemazione dei terreni. I tempi di realizzazione potrebbero essere contenuti, stimati in circa 6-12 mesi. Una volta selezionate le aree da adibire a questo tipo di coltivazione, il progetto dovrebbe prevedere la realizzazione di una opportuna cartellonistica coordinata e la ideazione di percorsi sensoriali a cui affiancare attività didattiche e ricreative rivolte a bambini, studenti e visitatori. Queste attività dovrebbero essere itineranti, seguendo, cioè, la localizzazione delle coltivazioni ma potrebbero poi concludersi presso Palazzo Primavera, fulcro di questo programma di azioni integrate di valorizzazione territoriale. FASE 5: Ideazione di strategie di comunicazione e marketing territoriale basate sul “brand Bolognola” e sulle sue specifiche caratteristiche. Per ogni percorso o area tematica individuata, si prevede la realizzazione di cartellonistica graficamente coordinata al fine di realizzare un sistema di valorizzazione e fruizione in chiave turistica del territorio. Ad esempio: - percorso storico-architettonico - percorso naturalistico e paesaggistico

Grafico 12. Schema filiera del Legno

Fase 4

Mappatura degli spazi aperti da adibire a coltivazione ad erbe aromatiche con la successivaideazione di percorsi sensoriali e attività varie rivolte a bambini e visitatori.

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Soggetti coinvolti

Comune di Bolognola Associazioni di categoria Associazioni di volontari Scuole Aziende agricole Singoli cittadini

Obiettivo

Promuovere pratiche Organizzare laboratori condivise di agricoltura didattici urbana

Realizzare percorsi esperenziali


- sentieri naturalistici e escursionistici - percorso delle acque - percorso delle erbe aromatiche Oltre a ciò, l’amministrazione comunale dovrà dotarsi di mappe da fornire ai visitatori che tengano in relazione tutti i percorsi e gli elementi di interesse selezionati. Da non sottovalutare il binomio turismo e nuove tecnologie. È infatti innegabile lo stretto legame tra politiche di comunicazione dei territori e delle località turistiche e strumenti on line. I portali di informazione turistica si sono diffusi enormemente negli ultimi anni anche grazie ai cambiamenti nei comportamenti degli utenti, che sempre più spesso organizzano i propri spostamenti ricercando nella rete le informazioni necessarie (tramite siti internet ufficiali, blog, social network) e effettuando prenotazioni e acquisti. Secondo Pencarelli, Cioppi, Spendiani (“Web Communication nel Turismo: analisi dei portali turistici delle Regioni italiane”) “Con riferimento ai rapporti con i consumatori-turisti, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione permettono alle imprese ed alle destinazioni turistiche di ottimizzare azioni centrate su pratiche interattive di one to one marketing fondate sia sul maggiore utilizzo della conoscenza relativa al consumatore sia sul miglior sfruttamento del patrimonio di conoscenze ed esperienze dello stesso, incoraggiandone e valorizzandone la partecipazione al processo di creazione del valore, fino a trasformarlo in risorsa lavorativa e cognitiva aziendale”. Le nuove esigenze di consumo del turista sollecitano la

diffusione di tecnologie informatiche efficienti, a basso costo e facilmente accessibili agli utilizzatori. Internet appare la risposta appropriata a queste esigenze, grazie ad operazioni veloci e sicure e alla diffusione di differenti supporti tecnologici (es. cellulari, tablet…). Il sito web di una destinazione turistica è lo strumento principale per veicolare contenuti relativi all’offerta territoriale. In base al grado di interattività, il sito può arrivare ad instaurare relazioni di fiducia con il consumatore, secondo una logica di marketing relazionale sviluppata ai massimi livelli dai social network. La letteratura sul tema (Sheldon, 1994; Hoffman, Novak, 1996; Kotler et Al., 1999; Gregori, 2000; Tierney, 2000; Porter, 2001; Prandelli, Verona, 2006; Wang, Russo, 2007; Casarin, 2007) afferma che il successo di un sito internet dipende dall’applicazione integrata di quattro componenti: - offerta aggiornata e accurata di informazioni; - comunicazione efficace e constante con i consumatori; - transazione elettronica affidabile e continua; - servizi appropriati e sostenibili per la costruzione di relazioni con gli stakeholders. Bolognola, inteso come destinazione turistica, non è attualmente dotato di strumenti di promozione e web marketing e si presenta totalmente privo di strategia comunicativa per attrarre visitatori e turisti. In seguito all’identificazione, alla mappatura e alla sistematizzazione di tutti gli elementi di interesse, come precedentemente descritto, si ritiene indispensabile svolgere un’adeguata pianificazione strategica sul fronte della comunicazione.

Grafico 13. Schema filiera del Legno

Fase 5

Ideazione di strategie di comunicazione e marketing territoriale basate sul “brand Bolognola” e sulle sue specifiche caratteristiche.

Soggetti coinvolti

Obiettivo

Comune di Bolognola

Realizzazione di cartellonistica

Creazione di un portale di informazione turistica

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AREE ERBE AROMATICHE Grafico 14. Erbe aromatiche.

AREA_1 645 mq

AREA_2 880 mq

AREA_3 500 mq Erbe aromatiche coltivabili

Nepitella

Maggiorana

Timo

Salvia

Malva

Iperico

Lavanda

Rosmarino

Alloro

Prezzemolo

Percorso erbe aromatiche

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AREA_4 2.000 mq

AREA_5 1.800 mq


Grafico 15. Esempio cartellone ecomuseo.

Area Camoscio

Mulino Palazzo Primavera Chiesa San Nicolò

Palazzo Maurizi

Chiesa San Michele Arcangelo Fontana del catenaccio Macchiatonda Fonte del Piano Edicola Cruciani

Chiesa Santa Maria

Cascata dell’acquasanta

Percorso storico architettonico

Percorso naturalistico e paesaggistico

Percorso delle acque

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Palazzo Primavera, edificio di particolare pregio architettonico e artistico risalente al XV secolo, sarà il fulcro di tutte le attività di valorizzazione territoriale proposte. Sarà la sede di laboratori didattici, attività culturali, mostre tematiche relative al patrimonio materiale e immateriale di Bolognola. Significativo, a questo proposito, è l’antico utilizzo del palazzo stesso: fu infatti sede di lavorazione della lana, un’attività diffusa a Bolognola fin dal Medioevo con la produzione di filati di alta qualità, esportati addirittura in Inghilterra. Proprio questa tradizionale attività ha attirato l’attenzione dell’Amministrazione Comunale che intende realizzare in questo edificio un piccolo museo della civiltà bolognolese, esponendo, tra i pezzi di particolare valore, un antico telaio. Di particolare interesse è il fatto che, prima dei danneggiamenti provocati dagli eventi sismici del 2016, Palazzo Primavera fosse sede di numerose iniziative estive, ospitasse una mostra permanente delle bambole e, al piano terra, una mostra di attrezzature per la lavorazione della lana. Il primo piano conservava la ricostruzione degli antichi ambienti medievali con pezzi originali provenienti dal palazzo stesso. Il palazzo è attualmente in fase di ristrutturazione. Per i lavori di messa in sicurezza e restauro l’amministrazione comunale ha ottenuto 550.000 € di contributo da parte dello Stato. Al termine dei lavori, l’edificio sarà dunque adibito nuovamente a sede museale ma a questa funzione si affiancherà quella di fulcro del sistema di azioni integrate di valorizzazione territoriale descritte sopra. Si prevede infatti di stabilire a Palazzo Primavera una sede di formazione in cui ospitare associazioni, fondazioni e università. Qui potranno avere luogo corsi di formazione, laboratori didattici, attività specifiche residenziali quali summer e winter school legate ai temi delle aree interne e allo studio di strategie di sviluppo sostenibile delle aree montane. GoodMorning Sibillini è un progetto di promozione territoriale e turistica che mira ad aumentare l’attrattività dell’area ricadente all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Ideato e realizzato dall’Ente Parco dei Monti Sibillini a seguito degli eventi sismici del 2016, coinvolge operatori turistici, aziende agricole, agriturismi, ristoratori al fine di mettere in rete le possibilità escursionistiche, a piedi, in bicicletta o a cavallo, con laboratori nelle aziende agricoli e nei Centri di Educazione ambientale, coniugando educazione ambientale, bellezze naturali, enogastronomia e conoscenza delle pratiche locali. Tutte le attività, che si svolgeranno da ottobre 2017 a maggio 2018 sono gratuite e aperte a tutti. Operatori turistici, agricoltori, ristoratori sono protagonisti dell’iniziativa ma ne sono anche beneficiari in quanto, grazie al circuito promozionale attuato dall’Ente Parco, potranno vedere aumentati i visitatori e i clienti in un periodo di grande sofferenza, anche economica, a causa dei terremoti che hanno colpito la zona. Altri beneficiari del progetto saranno i turisti, che potranno conoscere il territorio dei Monti Sibillini, le sue peculiarità, i suoi prodotti e le sue tradizioni, e le comunità locali, che 38

non si vedranno lasciate sole dopo la tragedia che le ha colpite. Per quanto riguarda il territorio di Bolognola, per poter sfruttare al meglio le opportunità fornite dal progetto Good Morning Sibillini, si ritiene opportuno lavorare alla strutturazione di offerte coordinate e appetibili per i turisti. Alla mancanza di “pacchetti” di offerte turistiche, si aggiunge per Bolognola il grave problema della carenza di strutture ricettive per il pernottamento dei potenziali visitatori. Collegata alle attività didattiche e alla realizzazione di azioni di promozione turistica potrà essere l’organizzazione di campi di volontariato estivi e invernali, sul modello dell’esperienza già realizzata dal Comune di Bolognola in collaborazione con l’Associazione LAR e l’Associazione Genuino Clandestino. I campi di volontariato, della durata di una o due settimane, possono essere rivolti a bambini, ragazzi o adulti, italiani o stranieri. Si tratta di esperienze formative volte alla creazione di consapevolezza sui temi ambientali e sociali, alla condivisione e alla collaborazione tra i partecipanti e all’interazione tra questi e la comunità locale. Ma gli eventi e le manifestazioni non si svolgeranno esclusivamente a Palazzo Primavera. Sono diverse le attività consolidate negli anni realizzate in diversi luoghi del paese e, attualmente, sospese a seguito del terremoto del 2016. Tra queste, particolarmente significativa è la rievocazione storica della Corsa della Secchia, realizzata a Ferragosto da Comune e Pro Loco, comprensiva di un corteo storico in costume. Di più recente ideazione sono la Festa della Frittella, la Festa della Salsiccia, la Festa Country e degli arrosticini. Quest’ultima, pur essendo nata con obiettivi relativamente modesti, ha dimostrato capacità attrattive e notevoli potenzialità, in grado di connotare Bolognola con qualcosa di caratteristico e appetibile. Tali potenzialità si scontrano però con la carenza di strutture ricettive in grado di consentire ai visitatori di pernottare a seguito della festa. A queste sagre si aggiungono alcuni eventi dedicati a bambini e famiglie del territorio come, ad esempio, le Favole Animate e la Caccia al Tesoro nel bosco del Faragno, momenti ludico-ricreativi di socializzazione ed educazione ambientale ma anche il Furgoncinema, iniziativa nata dall’idea di un gruppo di giovani volontari dell’associazione culturale “Aristoria”, operante nei territori del maceratese e del teramano, allo scopo di dare un segnale concreto di vicinanza e aiuto alle comunità locali colpite dagli eventi sismici del 2016. Si concretizza in un furgone, dotato di videoproiettore e impianto audio, che ha raggiunto piccole e piccolissime comunità locali con un servizio di intrattenimento culturale gratuito. Furgoncinema è un’iniziativa di ampio respiro territoriale, coinvolgendo numerosi comuni ma, a livello locale, presenta il limite di non essere inserita in alcuna programmazione culturale e ludico-ricreativa rivolta ai residenti. Per la comunità di Bolognola è stata un’iniziativa spot, in grado di allietare una singola serata ma non di incidere significativamente sulla vivibilità e sull’offerta dedicata alla comunità locale.


Immagine 14. Festa Country e degli arrosticini.

La totale mancanza di coordinamento tra i diversi eventi e con un’offerta turistica di piÚ ampio respiro ha finora penalizzato notevolmente la comunità bolognolese. Proprio per questo la realizzazione di un piano di azioni integrate e coordinate di valorizzazione territoriale appare fondamentale. In una fase iniziale, per mettere a sistema eventi spot che potrebbero trovare maggiore valorizzazione e generare maggiore impatto ricreativo ed educativo nei soggetti coinvolti, arrivando, se ben pubblicizzati, ad attirare pubblico dai comuni limitrofi e oltre.

Immagine 15. Favole animate nel bosco.

Immagine 16. Centri Estivi.

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Condizione

Progetti

Soggetti coinvolti

Comune di Bolognola Palazzo Primavera

Associazioni Operatori economici

Comune di Bolognola Erbe aromatiche

Agricoltori Cittadi

Assenza rete attivitĂ territoriali

Comune di Bolognola

Recupero vecchio mulino

Agricoltori Associazioni Gestore

Centri estivi

Sentieristica

Comune di Bolognola LAR

Comune di Bolognola Parco dei Sibillini

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Grafico 16. Schema soggetti/azioni/obiettivi reti territoriali: Comune di Bolognola.

Azioni

Obiettivo specifico

Obiettivo generale

Ristruttura, allestisce Usufruiscono

Creazione di uno spazio multifunzionale

Investono

Individua e mette a disposizione

Rifunzionalizzazione spazi aperti urbani

Coltivano

Costituzione peculiarità territoriale

Coltivano

Creazione nuove opportunità economiche

Valorizzazione e promozione del territorio

Potenziamento delle attività turistiche

Recupera Conferiscono Usufruiscono

Creazione nuova attività economica

Recupero e costruzione edifici pubblici

Trasforma e produce

Cogestisce

Promozione territoriale e attività turistiche

Gestisce e forma gli educatori

Educazione complementare

Organizza percorsi tematici Gestisce e promuove

Aumento aggregazione e collaborazione tra cittadini

Creazione servizi per i cittadini

Incremento flusso turistico

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Condizione

Progetti

Soggetti coinvolti

Parco dei Sibillini

Turismo stagionale e scarsa ricettivitĂ

GoodMorning Sibillini

Aziende agricole Guide turistiche Ristoratori

Assenza rete attivitĂ territoriali

Area faunistica del camoscio

Parco dei Sibillini

Pro Loco Bolognola Festa Country

Comune di Bolognola Associazioni

Favole animate Rapporti deboli fra cittadini

Pro Loco Bolognola

Pro Loco Transumanza

Pastori Pro Loco Bolognola Comune di Bolognola

Festa musicale e cinema all’aperto

Aristoria Artisti

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Grafico 17. Schema soggetti/azioni/obiettivi reti territoriali: Parco monti Sibillini e Pro Loco.

Azioni

Obiettivo specifico

Obiettivo generale

Riscoprire le peculiaritĂ teritoriali

Sostegno imprenditoria locale

Organizza escursioni Promuovono laboratori in azienda Accompagnano

Potenziamento attivitĂ turistiche

Fanno degustare i prodotti Gestisce e monitora

Reinserimento specie autoctona

Valorizzazione e promozione del territorio

Organizza Autorizza e patrocina

Realizzazione di eventi peculiari attrattivi Valorizzazione e promozione del territorio

Collaborano

Organizza

Realizzazione di eventi peculiari attrattivi

Organizza Partcipano

Realizzazione di eventi peculiari attrattivi

Aumento aggregazione e collaborazione tra cittadini Potenziamento delle attivitĂ turistiche

Organizza Autorizza e patrocina Partecipa

Realizzazione di eventi peculiari attrattivi

Si esibiscono 43


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7.3. Emergenza abitativa Gli intensi e ripetuti eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 hanno causato significativi danni agli edifici pubblici e privati. Migliaia di persone sono state assistite e inviate a centri di accoglienza e primo soccorso. Secondo i dati forniti dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, il 55% delle abitazioni civili sono state dichiarate inagibili (Fonte: schede AEDES – Agibilità e danno nell’emergenza sismica). I controlli e le verifiche sugli edifici sono iniziati già il 29 agosto, dando priorità alle case che non avevano subito crolli, per consentire alle persone di rientrare rapidamente nelle proprie abitazioni, se agibili o riabitabili con piccoli interventi. Le scosse successive, in particolare quelle dell’ottobre 2016, però, hanno vanificato il lavoro fatto, aggravando notevolmente la situazione. Gli edifici inagibili sono aumentati e, contestualmente, è aumentato il numero delle persone rimaste senza casa. A Bolognola le abitazioni dichiarate inagibili sono il 31% i cui residenti sono stati costretti a trovare rifugio presso amici e parenti, presso alberghi della costa marchigiana o in altri alloggi lontani dal proprio paese di origine. Chi ha deciso di rimanere a Bolognola, per motivazioni affettive o lavorative (ad esempio, allevatori che non hanno voluto abbandonare i propri animali), si è dovuto adattare a vivere prima in tenda e ora in container messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile. Ovviamente, questa situazione non può perdurare oltre lo stato di emergenza (che, ufficialmente, scade il 28 febbraio 2018). Per questo anche sul territorio bolognolese sono in costruzione delle “Soluzioni Abitative di Emergenza”, le cosiddette S.A.E., da parte del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Sul territorio comunale, precisamente nella frazione Villa di Mezzo, sono in costruzione, da parte del Consorzio Arcale, aggiudicatore dell’appalto, sette S.A.E. di cui una di 40 m2 , cinque di 60 m2 e 1 di 80 m2. Il progetto ha previsto lo sbancamento di un versante erboso e il successivo consolidamento con un imponente muro in calcestruzzo e l’impermeabilizzazione di un’area di notevole estensione. Tale progetto presenta vantaggi e criticità: si ritiene positivo il fatto che sette nuclei familiari possano rimanere nel comune di Bolognola anziché essere trasferiti in altre località, evitando così il depauperamento della comunità locale. Si ritiene altresì controversa la modalità di realizzazione dell’opera, con lo sbancamento e il conseguente consolidamento difficilmente reversibili, soprattutto a causa dei costi troppo elevati. Ciò induce a dubitare della temporaneità dell’opera, presupposto alla base di ogni intervento realizzato in condizioni di emergenza, e, soprattutto, del successivo ripristino dello stato originario del versante. A ciò si aggiungono i costi assolutamente spropositati dei lavori: 4.800,00 € al metro quadrato per “casette” temporanee, in un territorio in cui, da informazioni di amministratori e residenti, gli affitti di una abitazione di grandi dimensioni raggiungono al massimo i 300 € mensili.

Per far fronte all’emergenza abitativa, l’Amministrazione Comunale ha agito in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile e con la Regione Marche ma, considerata la gravità della situazione, ha operato anche in maniera autonoma, tentando di adottare soluzioni relativamente rapide che potessero consentire ai cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni o di essere destinatari di nuovi alloggi. Per ottenere il primo obiettivo è stato studiato il progetto di messa in sicurezza e ristrutturazione delle cosiddette “Case Valanga”, edifici realizzati alla fine degli anni ’30 a seguito di due drammatici eventi. Nei mesi di febbraio del 1930 e del 1934, infatti, due devastanti slavine si sono staccate dal Monte Sassotetto causando ciascuna 19 morti e radendo al suolo la maggior parte degli edifici tra Villa di Piedi e Villa di Mezzo, compresa la chiesa principale del paese. Ciò convinse gli amministratori a costruire difese in muratura e ad effettuare rimboschimenti dei versanti per mettere in sicurezza l’abitato. Inoltre vennero costruite, appunto, le “Case Valanga” con l’obiettivo di restituire un’abitazione a coloro che ne erano stati privati dal disastro. Si tratta di quattro edifici a schiera, in grado di ospitare stabilmente otto famiglie, dotate di bunker sotterraneo con uscita di emergenza, indispensabile in caso di una nuova, non improbabile, valanga. Queste case, di proprietà comunale, sono state pesantemente lesionate dagli eventi sismici del 2016 e necessitano di lavori di ristrutturazione per i quali l’amministrazione comunale ha predisposto un progetto esecutivo ed ha già ottenuto i necessari finanziamenti. Nel momento in cui si scrive, è in corso la procedura di affidamento dei lavori. Altro progetto dell’Amministrazione Comunale volto a far fronte all’emergenza abitativa è la ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ex caserma del Corpo Forestale dello Stato. Questo edificio, collocato in via Loreto, in località Villa di Mezzo, è di proprietà del Comune di Bolognola e, pur lesionato dalle ripetute scosse di terremoto, è stato identificato come immobile sostitutivo/ integrativo alle soluzioni abitative di emergenza. Attualmente sono in fase conclusiva le operazioni di ristrutturazione che prevedono la realizzazione di due alloggi posti al primo piano dell’edificio, da destinare alle famiglie sfollate in seguito agli eventi del sisma. Al piano terra verranno collocati gli uffici comunali. Proprio questo edificio può diventare punto strategico per la gestione di future emergenze. Dalla fase di ascolto effettuata a Bolognola, infatti, è emerso che la gestione delle prime fasi dell’emergenza è stata resa ancor più problematica dalla temporanea interruzione dell’erogazione di energia elettrica, ripristinata solo dopo l’arrivo della Protezione Civile con generatori mobili. L’Amministrazione Comunale ritiene pertanto fondamentale dotare alcuni edifici pubblici di micro-centrali alimentate da fonti rinnovabili, in particolare biomasse di origine forestale, per la Produzione di energia elettrica e termica, garantendo l’autonomia degli edifici strategici in cui poter far convergere le persone colpite. 45


L’ex caserma del Corpo Forestale dello Stato presenta funzionalità e spazi di strategica utilità ed è collocata in una zona facilmente raggiungibile con strade che, in seguito alle scosse del 2016, non sono mai state inserite in zona rossa o interdette al traffico. Questo è un aspetto di primaria importanza che porta ad ipotizzare che tale struttura possa mantenere la sua funzionalità anche in caso di emergenza. Ultimo, ma non meno importante, progetto dell’Amministrazione Comunale per far fronte all’emergenza abitativa è quello di realizzare edifici in autocostruzione. Questa idea prende avvio dai contatti avvenuti tra gli amministratori bolognolesi e l’associazione H.E.L.P. Housing in Emergency for Life and People, fondata nel 2017 dall’architetto torinese Lorena Alessio e nata dalla collaborazione tra il Politecnico di Torino e l’università giapponese Keyo, dove opera l’architetto prof. Kobayashi. È stato proprio lui, ad ideare una modalità costruttiva basata sull’incastro di pannelli di compensato per la realizzazione di moduli assemblabili in grado di creare varie tipologie di edifici.

Immagine 17 L’interno di una delle Case Valanga.

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L’associazione H.E.L.P. ha realizzato ad Accumuli, utilizzando la stessa tecnologia, uno spazio aggregativo che si compone di due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente; il primo composto da un modulo costruttivo più ampio e completamente aperto, adatto alla funzione di aggregazione; il secondo, più piccolo, volto ad ospitare i servizi di accoglienza e la cucina. Il complesso, denominato “Accupuli”, è costituito da una serie di elementi autoportanti prefabbricati in legno compensato, antisismici e trattati per avere un elevata resistenza al fuoco e agli agenti atmosferici. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparente. Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle la struttura può essere assemblata e disassemblata con facilità e può essere riciclata o riutilizzata se non più necessaria. Per Bolognola è prevista la realizzazione, in un’area attigua agli impianti sportivi, di cinque edifici di due piani, rivestiti in lamiera. Ognuno di questi potrà ospitare due appartamenti. Ad oggi, con questa tecnica, in Italia non sono mai stati realizzati edifici di oltre un piano e sarà quindi necessario tener conto di potenziali limiti dettati dalla normativa vigente. Immagine 18 Un sopralluogo della Sindaca alle S.A.E.


Il costo di realizzazione previsto si aggira attorno a 350.000 € (70.000 € ad edificio), esclusa platea in calcestruzzo e impianti. L’amministrazione Comunale, per far fronte alle spese necessarie (640.000 € in totale), intende attuare una campagna di crowdfunding a livello nazionale, gestita dalla stessa associazione H.E.L.P.

Grafico 19. Il progetto di autocostruzione.

Una volta superata l’emergenza abitativa, il Comune prevede di riconvertire questi edifici a funzioni di ricettività turistica, al fine di poter avere sul territorio comunale una sorta di villaggio turistico. Questo è senza dubbio un progetto innovativo che, però, lascia alcune perplessità nei membri del gruppo di lavoro: ad esempio, non si comprende la reale necessità di realizzare queste nuove abitazioni, collocate, per altro, in un quartiere di seconde case, abitate al massimo una settimana l’anno. Si ritiene che un nuovo consumo di suolo sia accettabile solo dopo aver approfondito e scartato ogni altra soluzione che preveda il riutilizzo dell’esistente. È bene ricordare che, pur trattandosi di strutture completamente smontabili, per la loro collocazione prevedono la realizzazione di una platea in calcestruzzo che, ovviamente, comporta l’impermeabilizzazione di parte del terreno. Altra criticità è rappresentata dall’estetica di queste costruzioni: dalle parole della progettista arch. Alessio, gli edifici progettati per Bolognola prevedono un rivestimento in lamiera. Pur non avendo avuto la possibilità di visionare rendering del progetto, si ritiene questa scelta non coerente con l’edificato esistente.

Grafico 18. Linea temporale delle SAE.

24.08.2016 I scossa

30.10.2016 II scossa

25.05.2017 avvio progetto

31.01.2018 consegna SAE

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Condizione

Progetti

Soggetti coinvolti

Comune di Bolognola Regione Marche S.A.E. Ex novo

Protezione Civile Consorzio Arcale

Comune di Bolognola Autocostruzione Ex novo

H.E.L.P. Protezione Civile

Emergenza abitativa del terremoto

Cittadini

Case Valanga Ristrutturazione

Ex sede CF Ristrutturazione

Regione Marche Comune di Bolognola

Regione Marche Comune di Bolognola

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Grafico 20. Schema soggetti/azioni/obiettivi emergenza abitativa.

Azioni

Specifiche

Obiettivo specifico

6 alloggi

Ridare casa agli sfollati

Obiettivo generale

Acquisisce e gestisce Finanzia Coordina Costruisce

Gestisce 4 alloggi t0

Ridare casa ai residenti

Alloggi turistici t1

Potenziare la ricettivitĂ

8 alloggi

Ridare casa ai residenti

Finanzia

2 alloggi

Ridare casa ai residenti

Incarica, utilizza e affitta

Nuova sede Comune

Realizzare edificio strategico

Progetta Partecipa alla spesa Finanziano

Finanzia Incarica e affitta

Recupero e costruzione edifici pubblici

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Ex sede CF

S.A.E.

+ 4 famiglie

+ 7 famiglie

Villa di Mezzo edifici 50

area di pertinenza


Grafico 21. Assonometria Emergenza Abitativa.

Case Valanga

+ 8 famiglie

H.E.L.P.: autocostruzione

+ 8 famiglie

Villa da Capo

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52


7.4. Attività turistiche di tipo economico Durante la fase di ascolto si è dibattuto a lungo in merito alle opportunità turistiche già attive e consolidate e alla relativa inadeguatezza dell’offerta ricettiva presente sul territorio bolognolese. Il comune ospita un comprensorio sciistico piuttosto rinomato, con impianti di risalita, piste con vari livelli di difficoltà e punti di ristoro conosciuti in tutto il Centro Italia, a Pintura, a 1.400 metri di altitudine. Bolognola Sky s.r.l., attualmente gestita da due giovani imprenditori, coordina l’attività relativa a sei impianti di risalita, dieci kilometri di piste, compreso un anello per lo sci di fondo, due rifugi e tre punti di noleggio per l’attrezzatura dedicata agli sport sulla neve. Nella stessa zona operano la casa per vacanze La Kumari, l’hotel ristorante La Capanna, il B&B Pintura, il Rifugio Pintura e il Rifugio dell’Aquila. Gli imprenditori di Bolognola Sky, ad un incontro, hanno dimostrato dinamismo e volontà di investire per il miglioramento dell’offerta e per l’ampliamento quantitativo e temporale dell’attività, attualmente molto limitata dalle condizioni di innevamento naturale delle piste. Per questo si sono fatti promotori di tre proposte che, se attuate, potrebbero influire sul miglioramento gestionale dell’attività, sull’ampliamento temporale della stagione sciistica e sulla differenziazione dell’offerta. La prima proposta riguarda l’unione, in un unico, grande, comprensorio sciistico, degli impianti di Pintura e di quelli presenti nelle località Sassotetto e Santa Maria Maddalena, ricadenti nel comune di Sarnano al fine di creare un unico soggetto gestore di quattordici impianti di risalita di diverse tipologie, scuole di sci, cinque centri per il noleggio di attrezzatura sportiva, oltre venti km di piste di cui 4 innevati artificialmente. Ed è proprio l’innevamento artificiale delle piste ciò che manca a Pintura. Con la proposta di creare un bacino idrico per l’innevamento artificiale, la società Bolognola Sky s.r.l. prevede di poter ampliare il periodo sciistico e, soprattutto, di non dover subire le condizioni meteorologiche che si fanno di anno in anno più incerte. Si ritiene particolarmente significativo ciò che è emerso durante la fase di ascolto proprio in merito a questa proposta: i due titolari di Bolognola Sky, supportati dagli amministratori comunali, hanno presentato l’idea agli studenti stigmatizzando la contrarietà dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini. In un successivo incontro proprio con il presidente dell’Ente Parco dott. Oliviero Olivieri è emerso che tale progetto non è mai stato discusso con l’Ente Parco né, tantomeno, formalmente presentato. Il presidente ha dichiarato l’impossibilità di concedere l’autorizzazione per un bacino idrico superficiale ma ha espresso la massima disponibilità a discutere un possibile progetto di bacino interrato. Quanto riportato è un chiaro esempio di mancanza di comunicazione tra i diversi soggetti operanti sul territorio: La società e l’amministrazione comunale, in mancanza non solo di un progetto strutturato e di una valutazione di impatto ambientale ma anche in assenza di qualsiasi contatto verbale con il soggetto autorizzatore, hanno dichiarato agli studenti la contrarietà dell’Ente Parco. Ciò conferma un’impressione immediatamente rilevata dallo scrivente gruppo di lavoro, e cioè una sorta di pregiudizio negativo nei confronti del Parco Sibillini.

Impressione supportata da molteplici dichiarazioni di cittadini, amministratori, operatori economici tendenti ad attribuire la responsabilità del mancato sviluppo turistico ed economico dell’area proprio al Parco. Questo esempio dimostra come una maggiore comunicazione tra portatori di interesse possa portare a soluzioni condivise e praticabili. Diverso è il caso della terza proposta avanzata da Bolognola Sky: la realizzazione di un sistema di risalita per mountainbike e la predisposizione di piste dedicate alla pratica del downhill. Il downhill è una disciplina che si svolge completamente in discesa lungo piste di lunghezza variabile dai 2 ai 5 kilometri, preparate su pendii anche molto ripidi e con ostacoli naturali o artificiali. Ciò consentirebbe l’aumento e la diversificazione dell’offerta turistica Pintura, con attività praticabili per tutto il periodo dell’anno. Per questo specifico progetto, l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha negato l’autorizzazione in quanto queste piste andrebbero a danneggiare habitat di particolare pregio, in cui permangono specie vegetali e animali tutelate, alcune delle quali a rischio di estinzione. Molto meno difficoltoso è stato invece l’iter che ha portato l’Associazione Sportiva Dilettantistica Turistica Val Fiastrone, con sede a Bolognola, a poter avviare attività sportive e ludicoricreative legate alla pratica del paintball. Il paintball, nato nel 1976 negli USA, è un gioco che simula azioni di guerra con armi giocattolo. Ha lo scopo di eliminare l’avversario colpendolo con delle palline riempite di vernice colorata, sparata mediante apposite attrezzature ad aria compressa. Sembra essere un’attività molto apprezzata dalle fasce giovanili, ma non solo. Da molti considerato uno sport, il paintball viene praticato a livello agonistico in competizioni anche di livello mondiale. Le palline e le vernici in esse contenute devono, per legge, essere totalmente biodegradabili, atossiche e ecocompatibili. Questo è stato l’elemento che ha consentito all’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini di approvare la realizzazione di un campo di paintball in una zona sottoposta a vincolo ambientale nel territorio bolognolese. Il paintball qui praticato viene definito “woodsball” in quanto le partite si giocano dentro al bosco, donando più verosimiglianza ad una situazione di guerra. In base alle informazioni reperibili on line, l’associazione ha operato fino all’estate 2016, fornendo pacchetti dedicati a comitive, sia per una giornata di svago, sia per attività di team building o per addii al celibato. Non si hanno notizie di attività in seguito agli eventi sismici. Questa pratica consente l’aumento e la diversificazione dell’offerta turistica. A ciò però dovrebbero collegarsi altri tipi di offerta e, soprattutto, un sistema di strutture ricettive in grado di accogliere i turisti e “trattenerli” sul territorio per più di una giornata. La carenza di ricettività turistica è un aspetto emerso con forza durante la settimana di ascolto svolta a novembre 2017. Se si escludono rifugi e B&B presenti a Pintura e operanti esclusivamente nella stagione sciistica, il territorio comunale ospita solo un piccolo B&B e un albergo-ristorante, pesantemente danneggiato dal sisma del 2016. Pur essendo molto diffuse le “seconde case” non si rilevano attività di affitto a terzi per uso turistico. Risulta dunque quasi impossibile fornire ai visitatori un adeguato servizio di accoglienza, che possa permettere a Bolognola di sviluppare attività indipendenti dal turismo sciistico invernale. 53


Condizione

Progetti

Soggetti coinvolti

Comune di Bolognola Comune di Sarnano Unione impianti

Bolognola Ski Sarnanoneve Parco dei Sibillini Bolognola Ski

Innevamento artificiale

Parco dei Sibillini Allevatori

Turismo stagionale e scarsa ricettivitĂ Bolognola Ski DownHill

Assocazione ciclisti Parco dei Sibillini

Paintball

ASD Val Fiastrone Parco dei Sibillini

54


Grafico 22. Schema soggetti/azioni/obiettivi turismo stagionale.

Azioni

Obiettivo specifico

Obiettivo generale

Accordo Creazione comprensorio sciistico Nulla osta Costruisce bacino artificiale Nulla osta Abbeverano gli animali

Creazione piste di discesa Utilizzano e promuovono le piste

Multifunzionalità Garantire apertura impianti sciistici

Diversificazione attività turistica

Sostegno all’imprenditoria locale

Potenziamento delle attività turistiche

Nulla osta

Promuove Nulla osta

Diversificazione offerta ricreativa

55


Grafico 23. Scenario attivitĂ economiche.

2

1

Impianti Sassotetto

56

5

3 4


Impianti Pintura Impianti Pintura

Impianti Pintura

3 4 DA

RA ST

DA

RA ST

DA

RA ST

A

STRAD A

STRAD

Aree Impianti scii

Area paintball Aree Impianti scii

Aree Impianti scii

Area paintball

1. La Kumari - Casa Vacanze 2. Pintura - B&b 1. La Kumari - Casa Vaca Area paintball 3. Rifugio dell’Aquila - Tavola calda 2. Pintura - B&b 4. La capanna - Hotel Ristorante 3. Rifugio dell’Aquila - Ta 5. Area bacino innevamento artificiale interrato 4. La capanna - Hotel Ris 1. La Kumari - Casa Vacanze 5. Area bacino innevame 2. Pintura - B&b 57 3. Rifugio dell’Aquila - Tavola calda


7.5. Le Filiere 7.5.1. La filiera corta: opportunità in Bolognola La definizione di un scenario territoriale parte dalla ricognizione e riconoscimento del territorio di riferimento. L’osservazione delle condizioni presenti, le difficoltà e le risorse collocate nel territorio, intese come quei beni costituenti la base iniziale dei processi economici prodottivi, sono state la principale questione affrontata durante la fase di ascolto attivo, divenute in seguito le basi di partenza di questo lavoro.

Ragionare su nuovi usi di queste aree, prevederne programmi di manutenzione e gestione forestale con tagli e abbattimenti selettivi delle piante che stanno invadendo i pascoli, può generare una duplice opportunità: da un lato, può stimolare la produzione di biomassa legnosa da impiegare in campo energetico, dall’altro può aumentare la superficie a pascolo da affidare agli allevatori locali.

Da questo è emersa una situazione che presenta scarse opportunità lavorative e condizioni imprenditoriali difficili, cui si sono aggiunte, dal 24 agosto 2016, le enormi difficoltà causate dal terremoto.

La concretizzazione di questo programma dovrebbe vedere l’amministrazione comunale protagonista e garante di un accordo trilaterale tra agricoltori/operatori forestali, allevatori e lo stesso Comune.

Nel seguente capitolo si vuole provare a configurare uno scenario territoriale ovvero la descrizione di un processo complesso, che riguardi la creazione di filiere produttive interamente collocate nel territorio di Bolognola o localizzate su di un’area territoriale comprendente i comuni limitrofi. L’obiettivo è quello di cercare di costruire un sistema informativo aperto, facilmente interpretabile e reso comprensibile a tutti, da cui possono essere tratte informazioni utili per valutare alternative alle attuali situazioni imprenditoriali relative al settore dell’agricoltura e dell’allevamento. La filiera corta, è una specifica del processo produttivo di un prodotto formata da un numero limitato di operatori economici che si impegnano a promuovere la collaborazione nell’ottica di uno sviluppo economico locale, in stretto rapporto con i consumatori del territorio. Nel settore agroalimentare la produzione agricola si lega al consumatore grazie ad un rapporto diretto e immediato. In questo modo la filiera corta può divenire una nuova forma distributiva capace di veicolare importanti quantitativi di prodotto sul mercato locale, ma anche in mercati geograficamente distanti. Ciò può apparire una contraddizione: in realtà, anche quando il mercato finale è molto distante dal luogo di produzione, la filiera corta garantisce ricadute locali e il reinvestimento sul territorio d’origine della maggior parte del valore aggiunto che viene generato. La nascita e diffusione in tutta Europa di nuovi canali di commercializzazione con queste caratteristiche e i diversi studi che ne hanno documentato l’impatto positivo sull’impresa agricola e sull’economia rurale, fanno ipotizzare possa essere una strada da valutare per le imprese agricole del Comune di Bolognola. L’obiettivo è lo sviluppo di filiere locali caratterizzate da accordi di partnership tra le imprese agricole produttrici e altri attori, in particolare associazioni non profit, amministrazioni, cooperative. Importante risorsa del territorio bolognolese sono le aree destinate agli usi civici, ampi spazi di territorio un tempo fulcro di attività economiche e sociali fondamentali 58

per il paese, oggi in molti casi lasciati all’abbandono e al rimboschimento. Proprio il rimboschimento di aree a pascolo, dovuto a scarsa manutenzione, rappresenta un problema di notevole rilevanza che può essere però trasformato in occasione di sviluppo.

Condizione

Progetto

Filiera del Legno

Limitate attività economiche e mancanza di posti di lavoro

Filiera del Cinghiale

Filiera del Latte


Grafico 23. La divisione del territorio di Bolognola per produzione.

seminativo: 27.2 ha 1.65% bosco: 444 ha 17.5% 2.588 ha Bolognola

pascolo: 1.598 ha 61.7%

Grafico 24. Schema soggetti/azioni/obiettivi Filiere.

Soggetto

Azione

Regione Marche (PSR)

Finanzia

Comune

Regolamenta

Parco dei Sibillini

Regolamenta

Ass. di categoria

Facilitano

Aziende agro-forestali

Operano

Parco dei Sibillini

Regolamenta

Regione Marche

Certifica

Cacciatori

Abbattono

Agricoltori

Beneficiano

Laboratorio carni

Macella

Az. di trasformazione

Trasformano/vendono

Comune

Regolamenta

Parco dei Sibillini

Regolamenta

Ass. di categoria

Facilitano

Allevatori

Creano CdR

Obiettivo

Sostegno all’imprenditoria grazie alla creazione di reti economiche basate sulla valorizzazione delle risorse del territorio

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7.5.2. Filiera del Legno: fonti di energie rinnovabili e biomasse Il Comune di Bolognola, in seguito al sisma del 2016, ha inserito nell’elenco strategico dei progetti da realizzare l’installazione di centrali per la produzione di energia da fonti rinnovabili per soddisfare i fabbisogni degli edifici pubblici ricadenti all’interno del proprio territorio. Dalle testimonianze degli stessi amministratori, infatti, emerge come la gestione dell’emergenza post sisma sia stata resa ancora più critica dalla temporanea interruzione dell’erogazione di energia elettrica, ripristinata solo dopo l’arrivo della Protezione Civile. L’Amministrazione ritiene dunque di fondamentale importanza dotare alcuni edifici pubblici di micro-centrali alimentate da fonti rinnovabili e reperibili in loco, per la produzione di energia elettrica e termica, garantendo autonomia agli edifici strategici anche in caso di ulteriori eventi che determinassero l’interruzione dell’erogazione di energia elettrica. Le fonti di energia rinnovabile strategiche per il comune di Bolognola sono, vista la sua localizzazione e le caratteristiche del territorio, le biomasse, in particolare i prodotti di origine forestale. A tal riguardo, all’interno del territorio Comunale, sono presenti numerose aree investite a bosco ceduo; molte di queste ricadono all’interno dei territori destinati agli usi civici. Questa proposta, inoltre, viene incontro alle recenti strategie politiche internazionali sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e, più in generale, degli impatti ambientali dovuti all’attività antropica. Ovviamente, l’identificazione e la scelta degli edifici in cui collocare le micro-centrali deve essere compiuta seguendo criteri specifici: gli edifici scelti dovranno prevedere locali dedicati alle micro-centrali, essere facilmente raggiungibili in ogni condizione, garantire funzionalità e spazi di strategica utilità così da poter essere luoghi chiave in future situazioni di emergenza. Viene individuato come edificio in grado di svolgere le funzioni strategiche, anche in presenza di una futura emergenza, l’ex sede del Corpo Forestale. Quest’ultimo è collocata in Via Loreto n. 10, in località Villa di Mezzo. L’edificio è di proprietà Comunale ed è stato lesionato dal sisma del 2016. Tale stabile è stato identificato come immobile sostitutivo alle soluzioni abitative di emergenza. Al momento attuale è in fase conclusiva l’operazione di restauro che prevede la realizzazione di due alloggi posti al primo piano dell’edifico, da destinare alle famiglie sfollate in seguito agli eventi del sisma, mentre al piano terra è prevista la collocazione degli uffici dell’amministrazione comunale. L’ex Caserma del Corpo Forestale è l’unico edificio di proprietà Comunale che durante i tragici avvenimenti sismici del 2016 non ha subito particolari danni strutturali. Inoltre, la sua posizione lungo via Loreto risulta distante da altri immobili potenzialmente danneggiati e quindi risultare inagibili, perciò, tale strada, non è stata interessata dalle ordinanze comunali e provinciali 60

che ne hanno interdetto il traffico su gran parte delle vie del paese. Fra tutti gli immobili di proprietà comunale, l’ex sede del Corpo Forestale, risulta essere l’edificio che maggiormente risponde alla visione di uno spazio strategico, in virtù della sua posizione, della destinazione d’uso dei suoi spazi e della recente adeguamento strutturale. La realizzazione di filiere legno-energia devono vedere partecipi tutti i soggetti economici e istituzionali. In base ad esperienze similari realizzate in altri contesti, per il consolidamento di una filiera delle biomasse consolidata nel tempo è necessario il coinvolgimento di componente tecnica, componente politica e componente economica. Il coinvolgimento delle aziende locali, fortemente voluto dall’amministrazione bolognolese, è fondamentale per la realizzazione del progetto e per la generazione di positive ricadute locali, anche di carattere lavorativo. I terreni destinati alla produzione di biomassa, ricadenti all’interno degli usi civici, potrebbero divenire una grande opportunità per la produzione di materiale da utilizzare come fonte primaria di combustione dei micro-impianti di produzione d’energia elettrica e termica. L’attuale normativa degli usi civici è disciplinata, a livello nazionale, dalla Legge dello Stato 16/06/1927 n. 1766, mentre a livello locale dal “Regolamento Comunale per la disciplina del diritto di uso civico di legnatico”. Emerge quindi la necessita di prevedere un adeguamento della regolamentazione dei terreni ricadenti all’interno degli usi civici al fine di permettere un accordo fra le imprese agricole del territorio e l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in modo da evitare il degrado degli ecosistemi e lo sfruttamento non sostenibile delle foreste, in ottemperanza al disciplinare degli interventi forestali approvato dal Parco con D.C.D. N. 35 del 17/12/2012. I principali tipi di combustibili legnosi che possono essere prodotti a livello locale sono i seguenti (secondo le norme EN ISO 17225-1- 7), ognuno con caratteristiche diverse dall’altro: -legna da ardere -cippato di legno -pellet di legno -bricchetti di legno Parte della produzione di biomassa realizzata dalle aziende agricole dovrà essere oggetto di compravendita con il Comune
di Bolognola, a costi da concordare, per alimentare le caldaie che saranno installate all’interno degli edifici pubblici, così da completare la filiera territoriale di biomasse. Nel mercato sono disponibili particolari caldaie operanti con biomasse legnose e nello specifico con cippato o pellet di legno, in grado di produrre contemporaneamente energia termica ed elettrica, permettendo una riduzione dei consumi energetici e di combustibile nel pieno rispetto dell’ambiente: un’ora di funzionamento della caldaia permette di produrre un quantitativo di energia pari a quella necessaria per un lavaggio in lavatrice.


Il montaggio di tali impianti risulta abbastanza semplificato, visto anche il modesto spazio richiesto per la loro installazione (il volume della caldaia è di circa 1,5 mc) con una potenza termica di circa 10 kW e una potenza elettrica di 600 W, per un costo di acquisto e montaggio stimabile in circa 30.000 euro; a questa cifra vanno sommate le opere per la realizzazione/ sistemazione del locale tecnico relativo alla caldaia. Il Comune di Bolognola, per co-finanziare l’acquisto della caldaia, avrebbe l’opportunità di partecipare ai bandi previsti da Piano di Sviluppo Rurale della Regione Marche, in particolare al bando relativo alla sottomisura 7.2 “Sostegno a investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all’espansione di ogni tipo di infrastrutture su piccola scala, compresi gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico”. Tale bando è riservato in via esclusiva ai Comuni riconosciuti dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne nell’ambito degli Accordi di Programma Quadro sottoscritti per queste aree rurali, con un finanziamento in conto capitale (CC) fino al 70% della spesa ammissibile, determinata in una soglia massima pari a 300.000 €. Le aziende agricole, invece, sempre all’interno delle opportunità di finanziamento previste dal PSR Marche, possono rifarsi alla sottomisura 6.4.A “sostegno agli investimenti nelle aziende agricole per lo sviluppo di attività non agricole – produzione di energia”, per investimenti materiali ed immateriali finalizzati alla creazione di nuove attività di produzione di energia da biomassa forestale. Nello specifico, le aziende agricole possono richiedere un aiuto erogato in conto capitale fino al 50% dell’investimento ritenuto ammissibile.

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Il funzionamento della Filiera del Legno

Grafico 25. Schema Filiera del Legno.

Progetto

Filiera del Legno

Soggetti

Comune di Bolognola

Aziende agro-forestali

Parco dei Sibillini

Azioni

Concessione usi civici dei boschi cedui e dei pascoli arbustivi

Gestione Forestale

Redazione Piano di gestione forestale

Cessione biomassa Vendita biomassa

Obiettivo

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Autonomia energetica edificio strategico Corretta gestione ambientale delle aree ad uso civico

Sviluppo aziendale

Corretta gestione risorse ambientali


OpportunitĂ di finanziamenti della Filiera del Legno

Grafico 26. Schema opportunitĂ di finanziamento del progetto.

Mancanza risorse economiche

Premesse

Incuria usi civici

Soggetto

Condizioni

Comune

Agricoltori

Associazione di categoria

Meno di 5000 abitanti

Piano di sviluppo aziendale

Facilitano la richiesta di finanziamento

Riconosciuti in Aree Interne Intervento su edificio pubblico

Conseguenze

Misura 7.2 PSR

Misura 6.4.A PSR

Finanziamento del 70% delle spese ammissibili in CC

Finanziamento del 50% delle spese ammissibili in CC

Acquisto caldaia a duplice produzione

Attrezzature per la lavorazione di biomasse

Forniscono supporto agli associati

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Edificio strategico per la biomassa

4 alloggi

Nuovi uffici comunali Ex sede CF

Villa di Mezzo

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Grafico 27. Assonometria biomasse.

Villa da Capo prato bosco

centro abitato pascolo cespugliato

edifici pubblici

strade agibili durante il terremoto strade inagibili durante il terremoto 65


Ripartizione uso del suolo negli usi civici

Bosco

Prato

Pintura Villa da Piedi prato bosco 66

centro abitato pascolo cespugliato

Villa di Mezzo

Villa d


Grafico 28. Assonometria usi civici.

Pascolo cespugliato

da Capo

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7.5.3. Filiera del Latte: nuove opportunità di trasformazione e vendita Il territorio maceratese è l’area marchigiana in cui è presente il maggior numero di aziende zootecniche della regione, in cui vengono allevate bovine da latte, pecore e capre. La provincia detiene anche il maggior numero di allevamenti biologici. La produzione di formaggi marchigiani è molto apprezzata per la tipicità e la qualità. L’allevamento ovino, tradizionalmente costituito da capi di razza Vissana e Sopravvissana, ha reso possibile una produzione dedicata in massima parte al pecorino e alla ricotta. Uno dei formaggi tradizionali della provincia di Macerata è il Caciofiore dei Monti Sibillini, presidio Slow Food. L’allevamento è un’attività produttiva assolutamente consolidata nel territorio di Bolognola e con una grande tradizione, favorita da un territorio che, per morfologia e caratteristiche pedo-climatiche, ben si presta alla coltivazione a pascolo. Ad oggi è l’attività economica principale, insieme al turismo, in termini di occupazione e fatturato. Ciononostante si tratta di un settore che, negli ultimi anni, ha dovuto confrontarsi con diverse difficoltà che hanno comportato una costante decrescita della redditività, in particolare in quei territori che non sono stati in grado di valorizzare, con adeguate strategie di marketing, il prodotto finito e il territorio in cui questo è stato prodotto. Anche la burocrazia, con l’aumento e la complessificazione della legislazione in materia igienicosanitaria, ha costretto molte aziende a cessare la produzione a causa degli elevati investimenti necessari all’adeguamento alle nuove normative. Altre realtà italiane, collocate in aree geograficamente distanti da Bolognola ma con caratteristiche territoriali, sociali e culturali molto simili, sono comunque riuscite a strutturare attività produttive ad oggi ben consolidate, grazie proprio alla creazione di filiere corte e alla collaborazione fra produttori, oltre che all’impiego di nuove tecnologie. La creazione di una filiera del latte potrebbe comportare nuove opportunità di sviluppo grazie anche alla ripensata gestione degli usi civici, con una duplice attitudine favorevole sia alle aziende agroforestali che agli allevatori. Rimangono comunque presenti difficoltà organizzative e logistiche, ad esempio in merito ai costi di realizzazione per i locali di trasformazione del latte, che spesso raggiungono cifre non sostenibili da parte del singolo allevatore. Un’importante valutazione è necessaria anche in merito ai canali di vendita del prodotto finale e alle strategie di marketing territoriale. Il contratto di rete (CdR), e la sua particolare fattispecie per l’agricoltura, è uno strumento contrattuale particolarmente adatto a costruire e gestire partnership per la vendita diretta e la filiera corta. Il contratto di rete, infatti, a differenza di altre forme associative tradizionali, come ad esempio le cooperative o le organizzazioni di produttori, consente all’impresa di mantenere la sua indipendenza ed allo stesso tempo la propria identità nei confronti del cliente consumatore. La rete gestisce solo alcune funzioni per le quali è possibile avere economie di scopo e di scala significative come ad esempio la

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logistica o un laboratorio di trasformazione del latte. La responsabilità delle scelte produttive e del prodotto rimangono in capo al produttore, ma è possibile per tutte le imprese della rete utilizzare le risorse di altre aziende che sono all’interno del contratto. Alcuni contratti di rete sono già attivi e danno risultati di tutto rilievo. Dal punto di vista imprenditoriale, le reti si distinguono da altre forme di collaborazione, in quanto si focalizzano sul perseguimento di uno scopo ovvero di obiettivi strategici comuni di crescita, piuttosto che incentrare il rapporto tra le imprese partecipanti esclusivamente sulla condivisione di rendimenti. Pertanto, la rete svolgerà una funzione di coordinamento ed interazione tra i partecipanti, mentre l’assunzione delle decisioni strategiche resterà in capo a ciascuna singola impresa. Un ulteriore vantaggio di tale contratto consiste in un regime di sospensione di imposta per gli utili di esercizio che le parti abbiano destinato al fondo patrimoniale per la realizzazione degli investimenti previsti nel programma di rete. Per gli allevatori di Bolognola, il contratto di rete potrebbe costituire uno strumento in grado di far superare i limiti sia in termini di capitale da investire per l’installazione in locali a norma di strumenti per la trasformazione del latte, sia per rispondere all’esigenza normativa di utilizzo di prodotti aziendali nell’attività di vendita diretta. La difficoltà dei produttori di attingere a nuovi sbocchi di vendita è da sempre una delle principali problematiche dell’agricoltura italiana. Nel caso della vendita diretta, alle problematiche storiche legate alla scarsa propensione alla cooperazione dei produttori agricoli, se ne aggiungono alcune specifiche che sono emerse negli ultimi anni a causa dell’allontanamento delle aziende dai mercati e dalla progressiva scomparsa di luoghi tradizionali di incontro quali le fiere, i mercati del bestiame, eccetera. La modalità di vendita on line, l’e-commerce, anche nel settore alimentare, ha fatto nascere sul web nuove imprese che non producono direttamente, ma acquistano il prodotto da aziende agricole, anche dislocate a distanza tra loro, e lo distribuiscono ai clienti, generalmente residenti in grandi centri urbani. Queste imprese funzionano come un “supermercato agricolo virtuale” e offrono la possibilità di fare acquisti da più agricoltori cercando di sfruttare i vantaggi della filiera corta. Si tratta di piattaforme web che tendono ad aggregare domanda e offerta e a gestire la consegna della spesa on-line a domicilio. Queste imprese operano come veri e propri intermediari sia per il produttore sia per il consumatore e gestiscono una serie di servizi indispensabili per far giungere il prodotto dal campo alla tavola, garantendo la provenienza del prodotto, in termini d’identificazione del produttore. Quest’ultimo garantisce il processo e la qualità del prodotto, mentre l’impresa intermediaria che opera sul web garantisce che la logistica ed in particolare i trasporti siano realizzati in modo da soddisfare le esigenze del consumatore finale, assicurando il mantenimento della qualità del prodotto stesso.


Queste imprese quindi selezionano un network di coltivatori il più possibile vicini ai mercati serviti e provvedono a gestire tutte le funzioni commerciali promuovendo sul proprio sito l’immagine e l’affidabilità del produttore. L’impresa di e-commerce mette in contatto produttori e consumatori e organizza la consegna della spesa a domicilio, offrendo prodotti di stagione, garantendone qualità, provenienza e freschezza. La presenza di sistemi di qualità certificati da terzi come ad esempio la conduzione a regime biologico, Dop ed Igp, sono molto importanti, tanto che vi è una prevalenza di questi prodotti sui siti di e-commerce. Spesso però queste certificazione sono difficili da ottenere perché richiedono al produttore di ottemperare a un disciplinare di produzione molto rigido. Nonostante ciò l’introduzione di nuovi sistemi volontari, che certifichino aspetti quali la sostenibilità e l’etica, può ampliare di molto il bacino di agricoltori potenzialmente fornitori di questo canale. Esistono alcune problematiche di carattere logistico da affrontare da parte del produttore che intenda avvalersi di sistemi di e-commerce. Le problematiche logistiche riguardano soprattutto lo stoccaggio e la consegna del prodotto al consumatore, o il condizionamento e la consegna a un soggetto intermediario o ad altro soggetto imprenditoriale che provvede poi alla distribuzione finale. Le principali problematiche sono di tipo organizzativo e di gestione delle attività di condizionamento e confezionamento. Le consegne riguardano quantitativi di prodotto mediamente limitati ma che spesso richiedono un elevato controllo del processo, come ad esempio il mantenimento della catena del freddo, ad oggi difficilmente garantibile dalla singola piccola azienda. Ecco quindi l’occasione per valutare nuove forme di collaborazione fra produttori come, appunto, il contratto di rete.

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Il funzionamento della Filiera del Latte

Grafico 29. Schema filiera del latte.

Progetto

Soggetti

Filiera del Latte

Parco dei Sibillini

Comune di Bolognola

Allevatori

Piano di pascolamento

Concessio usi civici (pascoli)

Produzione materie prime Creazione contratto di rete

Azioni

Trasformazione latte Vendita prodotto trasformato

Obiettivo

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Corretta gestione risorse ambientali

Gestione ambientale aree ad uso civico

Sviluppo aziendale


Opportunità del Contratto di Rete

Grafico 30. Funzionamento Contratto di Rete.

Burocrazia Premesse

Bassa competitività Difficoltà norme igienico sanitarie scenario 0

ipotesi CdR

Soggetto

Allevatore

Allevatore Allevatore

Associazione di categoria

Allevatore

Status quo

Fondo patrimoniale

Mantenimento identità aziendale

Conseguenze

Investimento

Esenzione fiscale

Redige il documento Responsabilità e scelte produttive in capo alle singole aziende

Laboratorio trasformazione latte Canali di e-commerce

Detrazioni al reddito derivante dai prodotti realizzati col fondo

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7.5.4. Filiera locale della carne di cinghiale La creazione di una filiera della carne di cinghiale permetterebbe di trasformare quello che oggi è un problema per i produttori agricoli in un’opportunità economica. I danni provocati alle colture agrarie da parte dei cinghiali, infatti, rappresentano più un problema sempre più grave per gli agricoltori, i quali vedono la riduzione del loro reddito potenziale a causa della perdita o compromissione della produzione. Di contro la carne di cinghiale è un prodotto ricercato da ristoratori e consumatori; non è permessa, però, la vendita di carne di cinghiale locale, e di conseguenza l’acquisto, perché spesso questa non soddisfa i requisiti di tracciabilità e le adeguate garanzie igienicosanitarie.

Grafico 32. IIl Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dati sui cinghiali.

2 Regioni 4 Provincie 18 Comuni

69.720 ha Ente Parco

160 cacciatori selezionatori 10500 cinghiali stimati

La crescita esponenziale della popolazione di cinghiali, facilitata anche dal divieto di caccia previsto in tutto il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ha portato l’Ente Parco stesso a creare un albo di cacciatori che, previa formazione specifica, diventino dei selezionatori, consentendo quindi l’abbattimento selettivo di un certo numero di esemplari per limitarne la proliferazione. Con la creazione di una filiera i cacciatori potrebbero vendere le carcasse all’industria di trasformazione, la quale consentirebbe di rispondere alle normative igienicosanitarie necessarie per l’immissione della carne nel mercato. Le carcasse dei cinghiali potrebbero essere vendute da parte dei cacciatori all’industria di trasformazione a circa 1 euro/kg, mentre la Regione si accollerebbe i costi di analisi per la sicurezza igienico-sanitaria, in modo da incentivare lo sviluppo della filiera. I laboratori di trasformazione delle carni potrebbero essere realizzati in locali di pubblica proprietà, da attrezzare anche grazie ai possibili finanziamenti derivanti da specifiche misure del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Marche. Ovviamente, per la realizzazione di questa filiera è indispensabile il coinvolgimento attivo di diversi soggetti: associazioni di categoria del mondo agricolo, Regione Marche, associazioni del mondo venatorio, l’industria di trasformazione carni, l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, l’Amministrazione Locale e l’Amministrazione Provinciale le quale mantiene la competenza in materia di caccia e pesca. In alcune regioni del centro Italia, come Basilicata, Abruzzo, Umbria questa tipologia di progetti è stata avviata con successo.

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Progetto

Soggetti

Parco dei Sibillini

Azioni

Piano di gestione abbattimento selettivo del cinghiale

Obiettivo

Trasformazione di una problematica in una opportunità economica per il territorio


Grafico 33. Schema filiera cinghiale.

Filiera del Cinghiale

Cacciatori

Industrie di trasformazione

Ristoratori e macellerie

Contribuiscono al contenimento della popolazione del cinghiale

Lavorano le carni

Acquistano, rivendono carne di cinghiale certificata

Ritorno economico per i capi abbattuti

Sviluppo aziendale

Vendita carne certificata Diversificazione dell’offerta

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OpportunitĂ della Filiera del Cinghiale

Grafico 34. OpportunitĂ della Filiera.

Numerosi nuclei di cinghiali

Premesse

Cinghiali in aumento Danni alle colture scenario 0

Soggetto

Parco

ipotesi

Cacciatori

Parco

Industria trasf.

Status quo

Accordo

Creazione filiera

Conseguenze

Limitazione dei danni alle aziende

Introito economico

Attivazione nuova economia circolare

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8. Conclusioni Come descritto nella fase iniziale di questo testo, il gruppo di lavoro ha preso in considerazione e analizzato le progettualità emerse durante la fase di ascolto, realizzata nel novembre 2017, dall’interazione tra amministratori comunali, cittadini, studenti. È apparsa da subito evidente la difficoltà di sistematizzare proposte avanzate in modo totalmente scoordinato, alcune ad un certo livello di elaborazione o realizzazione, altre in fase embrionale, alcune a livello di pura idea. Si è proceduto dunque approfondendo l’analisi delle singole proposte e studiandone nel dettaglio il contesto e le opportunità di realizzazione. Per facilitare il lavoro di sistematizzazione si è ritenuto opportuno aggregare le proposte sulla base di macroobiettivi. In questo modo si è potuto verificare come alcune proposte, opportunamente integrate con altre idee o con eventi già realizzati, presentassero buone potenzialità, a condizione che, soprattutto da parte dell’amministrazione comunale, venisse fatta maggiore chiarezza in merito agli obiettivi strategici e ai soggetti potenzialmente attivabili. Durante lo svolgimento e l’approfondimento del lavoro si è riscontrata notevole difficoltà nello sviluppo di idee progettuali da far ricadere all’interno dei confini amministrativi: Bolognola presenta infatti una dimensione – territoriale, demografica, economica – molto ridotta e questo rappresenta, in alcuni casi, un limite significativo. Lo si è evidenziato parlando della possibile realizzazione di un ecomuseo ma risulta ancor più evidente trattando il tema delle filiere economiche.

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Pur avendo preso atto, durante la fase di ascolto, dell’indisponibilità dell’Amministrazione Comunale a ragionare in termini di fusione o Unione di Comuni, si ritiene doveroso consigliare l’intensificazione delle collaborazioni e delle coprogettazioni con i comuni contermini, sulla scia di quanto già prescritto dalla Strategia Nazionale Aree Interne che prevede, quale conditio sine qua non per l’ottenimento dei contributi statali dedicati alle aree selezionate, la gestione associata di un certo numero di funzioni. Solo una pianificazione territoriale, sociale, culturale di area vasta potrà consentire lo sviluppo di questi territori. Senza dubbio i catastrofici eventi sismici del 2016 hanno provocato danni ingentissimi e drammi di cui è impossibile parlare con cognizione di causa senza averli vissuti in prima persona. Dopo aver conosciuto i cittadini di Bolognola si ritiene significativo far proprie le parole della sindaca Cristina Gentili: “Partendo da fatto che, nel nostro territorio, non ci sono state vittime, noi dobbiamo considerare questo terremoto come l’ultimo treno che passa. Pur colpiti, i Bolognolesi sono pronti a rialzarsi, cogliendo tutte le opportunità per un nuovo sviluppo del nostro paese”.


Immagine 19. Forcella Bassette a Bolognola.

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9. Bibliografia

10. Sitografia

Crosta Pier Luigi, Politiche. Quale conoscenza per l’azione territoriale, Franco Angeli Ed., Milano, 1998

www.istat.it: 15° censimento della popolazione 2018, 6° censimento dell’agricoltura, 2010

Cruciani Paolo, Cianconi Francesco, Franconi Fabrizio, Bolognola… più vicino di quanto si pensi, Bieffe s.r.l., Recanati

www.regione.marche.it: PSR 2014-2020

Fareri Paolo, A chi interessano le politiche urbane?, ed. Franco Angeli, Milano, 2009;

www.comune.bolognola.mc.it

Monaco Francesco, Tortorella Walter (a cura di), I Comuni della Strategia Nazionale Aree Interne, Società Editrice Romana, Roma, 2015 Polci Sandro (a cura di), Territori Comuni - dai talenti alle reti, Unioncamere, Roma, 2015

www.contrattodirete.registroimprese.it

www.regione.basilicata.it: Avvio filiera certificata del cinghiale www.ecoaltomolise.net: La filiera del cinghiale www.regione.abruzzo.it: Creazione filiera del cinghiale www.bolognolaski.it: Ski&fun sui Monti Sibillini

Unione Europea, Italy - Rural Development Programme Marche 2014/2020 Wates Nick, The community planning event manual, Earthscan, London, 2008

www.turismo.marche.it: Parchi e natura www.iononcrollo.org www.terremotocentroitalia.info

Guida pratica al Contratto di Rete d’Impresa, RetImpresa, Roma, 2011 Linee guida “Le fasi della creazionedi una filiera di approvigionamento di biomassa legnosa nelle aree protette”, BioEuParks, Bruxellese, 2015 MIPAAF e ISMEA, Opportunità e minacce per la filiera corta ee la vendita diretta in Italia, Roma, 2014 H. de Varine, La definizione di ecomuseo nella museologia contemporanea, comm. pers. 2003 Stefano Buroni, Piccolo dialogo con Hugues de Varine sugli ecomusei, Parigi, 2008 Associazione Italiana Energie Agroforestali, Legna e Cippato: Manuale pratico, Padova, 2009

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