il Sommelier Rivista di enologia, gastronomia e turismo Anno XXXII - Numero 3 - 2014 - Dir. Resp. Roberto Rabachino - Reg. Trib. Pisa n. 21 del 15.11.1983 - Lg. 47/1948
pianeta 14003
da amare
ISSN 1826-6533
Rivista Ufficiale della FISAR - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Perugia
FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER
7,50
sarinrosa
sommario Un vino contro le mafie - Dir. Resp. Roberto Rabachino
pag. 2 Un pianeta da amare... e condividere - L’opinione del Presidente Nazionale M. Del Debbio 3 FEDERAZIONE Aggiungi un ITALIA N A posto a tavola ®
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SOMMELIER La sostenibilità in cucina. Il piacere della tavola nel rispetto dell’ambiente. ALBERGATORI RISTORATORI Tiziana Stefanelli 6
Vitigno Italia 2014 - Adele Elisabetta Granieri
Parola all’esperto
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Ma quante calorie fornisce il vino? - Camilla Rabachino
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La produzione di vini rossi di qualità ottenuti da viticoltura di montagna - Alberto Cugnetto
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Turismo nel Mondo
Agli antipodi, l’Antartide - Jimmy Pessina
Parola ad Attilio Scienza
La sostenibilità nel mondo viticolo ed enologico - Attilio Scienza
22 28
Il piatto
La Pastilla Marocchina Enza Bettelli - con abbinamento vini a cura del Presidente Emerito Nicola Masiello
Facce da Chef
26
Oliver Glowig, Aldrovandi Palace RomA - Lido Vannucchi
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Spiedino di paccheri farciti alle cozze, bacon e pomodoro confit Rossano Boscolo
34
Vini nel Mondo
Oceania, il nuovissimo che avanza - Rocco Tolfa
36 Canada, un paese logicamente evoluto - Marco Ferrari 41 La Cina produttrice di vino: un’ascesa continua - Davide Amadei 48 La cultura del vino nel Paese dei Cedri - Vittorio Castellani aka Chef Kumalé 52 Una certezza nel mondo enologico: la Romania - Marinela Vasilica Ardelean 56
Degustando - a cura della Redazione Centrale La Biblioteca - Gladys Torres Urday
58 60
Turismo
Sostenibilità e territorio: la sfida biologica in Costiera Amalfitana Roberto Rabachino Italia, Paese ospitale - Flavia Maria Coccia e Roberto Vitali
- Le notizie di enogastronomia e turismo a cura della redazione di Quality ADV
Curiosità
62 66 72
Blanc de BleU, lo Chardonnay si fa blu - Erika Mantovan
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EXPO 2015, Padiglione del Vino Italiano: Vino, a taste of Italy Roberto Rabachino
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Professione Sommelier
IL SOMMELIER FISAR - a cura dell’Ufficio Stampa Nazionale Fisar
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LA SEGRETERIA COMUNICA - Segretario Nazionale Claudia Marinelli
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Programma Congresso Nazionale FISAR - Bologna
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fis@rnews - Le notizie dalle Delegazioni
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di Roberto Rabachino direttore@ilsommelier.com
Un vino contro le mafie Il destino e il declino del criminale mafioso è direttamente proporzionale ai suoi beni confiscati e per questo motivo la lotta alle mafie passa necessariamente da tutte quelle azioni che prevedono l’impoverimento patrimoniale dei rei.
I
n questo contesto la confisca dei terreni agricoli e il loro collocamento a disposizione della collettività è di fondamentale importanza per combattere la criminalità organizzata e per ottenere, come disse Paolo Borsellino, “un movimento culturale e morale che deve coinvolgere tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
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Il Sommelier n. 3 / 2014
Libera Terra nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni liberati dalle mafie per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell’ambiente e della dignità della persona. Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori. La sua mission è dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende cooperative autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Esempi di realtà di riscatto già esistenti sul territorio e che operano con risultati apprezzabili nel comparto enoico sono diverse, tra tutte segnaliamo Centopassi, marchio vitivinicolo che raggruppa varie cooperative che aderiscono alla rete Libera di Don Luigi Ciotti. Le cooperative gestiscono dal 2001 le terre confiscate ai boss della mafia nell’Alto Belice
Corleonese, per un totale di 400 ettari, di cui 60 coltivati a vigneto. A partire dal 2009, si sono aggiunti altri terreni confiscati al clan di Giovanni Brusca (uno dei responsabili della strage di Capaci e del sequestro e successivo omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo). Come può concorrere ognuno di noi a far sì che questo progetto diventi sempre più uno strumento di normalizzazione di un territorio? Semplice. Impegniamoci tutti a divulgare questa “nuova cultura” del fare vino. Regaliamoci, regaliamo, segnaliamo e consigliamo una buona bottiglie di questi vini “antimafia”. Partecipiamo attivamente a questo progetto di legalità!
di Mario Del Debbio presidente.nazionale@fisar.com
Un pianeta da amare... e condividere
Possiamo sicuramente dire che con la presentazione ufficiale del padiglione vino, avvenuta a Roma il 28 luglio scorso, anche per il nostro settore il conto alla rovescia per Expo 2015 è ufficialmente iniziato.
F
rutto della collaborazione tra Ministero delle Politiche Agricole, Padiglione Italia e Veronafiere, il padiglione vino si svilupperà su un’area di 2000 metri quadrati e racconterà la storia e la cultura del vino italiano coinvolgendo i visitatori in un’esperienza a tutto campo, da quella emozionale, realizzata attraverso un percorso multimediale, a quella degustativa nell’enoteca ‘Biblioteca del Vino’. Una grande e forse irripetibile occasione per raccontare ai milioni di visitatori attesi da tutto il mondo una delle eccellenze italiane e attraverso di essa, dare una suggestione delle nostre potenzialità in tutti gli altri settori. Coinvolgeremo tutti i protagonisti del
vino italiano – ha spiegato il Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani – portando i visitatori alla scoperta della grande cultura presente in questo settore. Noi della Fisar, caro Direttore, siamo pronti a fare la nostra parte, ed aspettiamo solo l’occasione per poterlo dimostrare come d’altronde abbiamo sempre fatto, nella nostra lunga storia, nei nostri corsi per sommelier, legando alla diffusione della cultura del vino anche quella per i prodotti agroalimentari italiani, in linea perfettamente, possiamo proprio dirlo, con il tema poi scelto per Expo 2015: “nutrire il pianeta, energia per la vita”. un tema davvero importante perché non possiamo davvero più nasconderci, il nostro futuro è tutto nelle nostre mani e nel modo in cui sapremo non solo gestire le risorse della terra, ma soprattutto condividerle. Nutrire è il primo atto di amore che ogni creatura terrestre compie verso la propria discendenza, dobbiamo solamente imparare a farlo verso chiunque altro. Per questo motivo come titolo di copertina abbiamo scelto “un pianeta da amare”, perché proprio questo dobbiamo fare prima ancora di nutrirlo. Ho già scritto di come non possiamo non condividere una visione olistica del mondo in cui l’insieme delle cose è molto di più della somma delle singole individualità, di quanta necessità ci sia di riscoprire valori come quello della semplicità, ed è proprio in questa direzione che anche la Fisar si sta muovendo. Iniziando con il formare
Sommelier che non abbiano bisogno di piedistalli per farsi ascoltare ma semplicemente sappiano esprimere la loro preparazione e competenza usando un linguaggio privo di inutile prosopopea, che sappiano integrarsi con gli altri operatori di settore dai quali sappiano apprendere ma ai quali sappiano anche donare in uno scambio continuo di formazione e di crescita in un viaggio che dobbiamo saper compiere tutti insieme. Tra i tanti compagni di viaggio possibili con uno in particolare la Fisar ha deciso di percorrere un tratto di strada assieme con l’auspicio che sia lungo e fantastico: Slow Food. Da tempo i nostri sguardi hanno spesso visioni comuni e da diversi anni i nostri sommelier partecipano alle loro più importanti manifestazioni, stringere ancora di più questa collaborazione è stato, in fine dei conti, solo la logica conseguenza di un percorso fin qui condiviso. Il primo risultato di questa collaborazione è un regalo che sicuramente sarà gradito a tutti i nostri soci: la guida Slow Wine. Fisar diventa ufficialmente collaboratrice della prestigiosa guida curata da Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni e tutti i soci 2015 ne riceveranno in omaggio una copia. Ma non ci fermeremo ovviamente qui, molte saranno le iniziative che ci vedranno lavorare insieme e che coinvolgeranno direttamente i nostri associati. Per il momento accogliamo con piacere questi nuovi compagni di viaggio, il traguardo sembra già più vicino. Il Sommelier n. 3 / 2014
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il Sommelier
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Rivista di enologia, gastronomia e turismo Registr. Tribunale di Pisa n° 21 del 15.11.1983 ®
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Hai mai gustato un vino sostenibile?
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Magis identifica quei vini italiani prodotti seguendo un avanzato protocollo di sostenibilità, tracciando e controllando tutto dal vigneto alla cantina, fino alla certificazione di un ente terzo indipendente. Perché la sostenibilità dev’essere un fatto dimostrabile, e non solo una parola. Per fare un vino sostenibile Magis, ogni produttore può disporre infatti delle migliori conoscenze disponibili, aggiornate anno dopo anno. Magis è agricoltura di precisione, che vuol dire fare solo quello che serve, solo quando e dove serve, con equilibrato e rispettoso “senso della misura”. Così lo faranno anche i figli dei nostri figli.
di Tiziana Stefanelli, vincitrice MasterChef Italia 2a edizione
La sostenibilità in cucina.
Il piacere della tavola nel
rispetto dell’ambiente.
La sostenibilità, tema fondamentale e valore trasversale di EXPO 2015, approda anche in cucina per la tutela dell’ambiente, il rispetto dei territori e della società. Ecco le linee guida, accolte da ristoranti stellati, aziende e famiglie.
recandosi al mercato con le idee ben chiare sugli ingredienti e sulle dosi delle preparazioni. Fare acquisti a stomaco pieno, dopo pranzo per esempio, serve a portare a compimento senza deviazioni questo task, tanto più complicato, quanto più si è golosi ed estemporanei. Un altro piccolo trucco per evitare
I
l primo passo per bandire una tavola sostenibile è ridurre gli sprechi. Fare la spesa con una lista ben organizzata aiuta a non acquistare ingredienti di troppo che, inevitabilmente, generano spreco e avanzi da smaltire. È utile, quindi, decidere per tempo il menù del giorno o della settimana,
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sprechi è tenere sempre in ordine la dispensa, evitando in tal modo che i prodotti scadano e debbano essere smaltiti inutilizzati.
funghicidi e farmaci.
Nel fare la spesa, poi, occorre
Un altro concetto importante per
essere attenti a scegliere
i vostri acquisti è la stagionalità.
ingredienti biologici, prodotti nel
Le nostre nonne conoscevano
rispetto dell’ambiente e senza l’uso
naturalmente i cicli stagionali di
di fertilizzanti chimici, insetticidi,
frutta e verdura, che invece i nostri
Advantec Colours: la perfezione tecnica dei tappi Amorim Advantec prende colore Tappi in sughero colorati: una delle più geniali risposte al bisogno di innovazione del wine packaging arriva da Amorim che ha colto prima di chiunque altro il mutare delle esigenze del mercato. In un mondo in cui la qualità è data per scontata il focus della scelta del consumatore non può prescindere dalla confezione. E una bottiglia di vino parla non solo attraverso la sua etichetta ma anche attraverso il suo tappo. Ecco perché Amorim ha deciso di vestire a nuovo la linea di tappi Advantec, i tappi tecnici in granina di sughero rifiniti con un piacevole rivestimento naturale di superficie, ideali per i vini a rotazione rapida (shelf-life indicativa 12-18 mesi). Un tappo con elevate
proprietà elastiche, trattato R.O.S.A., sottoposto ad analisi chimica TCA/BCA in gascromatografia nelle varie fasi del processo produttivo e ad analisi sensoriale per identificazione off flavours, l’opzione naturale per sostituire le chiusure alternative, perché estremamente ermetico e perfetto quanto a impermeabilità al passaggio dell’ossigeno. Il suo rivestimento uniforme può essere oggi anche personalizzato nei colori e nella grafica con le garanzie sensoriali, alimentari e di non trasmigrabilità del colore: ecco il tappo Advantec Colours. Un tappo frutto di oltre 10 anni di ricerca Amorim che può diventare protagonista del wine marketing, narratore della storia di una
cantina o dei descrittori del vino. <In Italia nella GDO il 65% dei vini è scelto dalle donne – spiega Carlos Santos, AD Amorim Cork Italia – e i loro drivers nella scelta sono molto legati all’estetica del prodotto, al suo colore, alla vivacità, alla positività del packaging. Con questa nuova linea di tappi tecnici colorati Amorim offre un valore aggiunto estremamente originale al wine packaging. Un’ampia gamma di colori e personalizzabili su richiesta. Una soluzione realizzata per andare incontro alle emergenti esigenze del mercato enologico che tende a riconoscere nel tappo in sughero molto più di una chiusura e un vero e proprio oggetto di marketing>.
Amorim Cork Italia - Via C. Bianchi, 8 - 31015 Conegliano - Tel. 0438 394971 - www.amorimcorkitalia.com - mail.acit@amorim.com
figli ignorano, perchè molti prodotti si
e sprecate, pur avendo ottime
trovano sui banchi del mercato tutto
proprietà nutritive e un ottimo gusto.
l’anno per via di serre e importazioni.
Il riutilizzo e riciclo degli scarti,
Scegliere prodotti di stagione, oltre
è il tema che può dare maggiore
ad essere una scelta sostenibile,
soddisfazione a tutti gli appassionati
consente di riscoprire gusti autentici
di cucina. Affinate l’abilità di
e genuini, qualità e sapore.
risparmiare trasformando le bucce
L’Italia è un paese che offre una
delle patata in fantastiche chips,
varietà infinita di materie prime
l’acqua di cottura delle zucchine in
di qualità, con tipizzazioni locali
un brodo per il risotto, la pelle del
sorprendenti. Mettere nel piatto cibo
salmone in una deliziosa e croccante
a Km zero, oltre a difendere questa
decorazione, le lische delle triglie
diversificazione, sostiene e preserva
disidratate e poi fritte, in una
l’ambiente.
leccornia d’effetto.
Dobbiamo imparare a consumare
Lo stile di vita moderno ha prediletto
meno proteine animali, il cui
crudi, tartare, carpacci e pinzimoni,
Per limitare l’uso del detersivo,
allevamento crea deforestazione,
che troneggiano nei menù delle
cerchiamo di cucinare con passaggi
emission di CO2, metano e
case e dei ristorante specialmente
semplici, evitando di sporcare
inquinamento ambientale. L’apporto
in estate. Le cotture veloci, carote
troppe stoviglie e quando possibile
proteico puo’ essere sostiuito o
saltate, fagiolini sbianchiti, carni
sostituirlo con detergenti naturali
comunque integrato da proteine
scottate, dominano le nostre tavole
quali l’aceto, il succo di limone, il
vegetali molto valide, come quelle
a discapito di stracotti, brasati e
bicarbonato.
della soia, delle lenticchie, dei fagioli
ragù, con sollievo per l’ambiente
Anche nei ristorante stellati sta
e altri legumi. Anche il consumo
e per la nostra salute. I crudi e le
venendo meno l’abitudine di servire
del cosiddetto quinto/quarto è
cotture veloci sono maggiormente
acqua in bottiglia, con spreco di
una scelta più ecologica rispetto
sostenibili per l’ambiente, ma se non
plastica e vetro, a favore dell’acqua
al consumo delle sole parti nobili
si vuol rinunciare ad un buon brodo
del rubinetto, opportunamente
dell’animale. I consumatori, infatti,
ristretto o a una ribollita si puo’ usare
depurata, refrigerata ed
prediligono i tagli nobili, quali filetto,
la pentola a pressione che a parità
eventualmente gasata.
rosa, girello.
di consumo energetico consente
Infine non dimentichiamo di fare
Le interiora, come fegato, trippa e
di ottenere gli stessi risultati di una
la raccolta differenziata e di
lingua, rimangono spesso invendute
cottura lunga.
riutilizzare buste, scatole e barattoli.
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La mia ricetta sostenibile: Salmone al tea al bergamotto, con pelle croccante e chips di bucce di patate
Dosi per 4 persone 4 darne di salmone 200 gr l’una Tea freddo al bergamotto zuccherato 1 lt Pisellini sgusciati 500 gr Scalogno 1 pezzo Patate viola 500 gr Olio extravergine di oliva Fiocchi di sale Bergamotto
Procedimento
Sganare dei pisellini freschi. Soffriggere lo scalogno con olio extravergine in una casseruola, unire i pisellini e ½ bicchiere di acqua. Cuocere per 10 minuti e quindi salare. Scolare i piselli dal liquido e tritarli grossolanamente a punta di coltello. Conservare il liquido di cottura dei pisellini in un bricco. Lessare le patate viola sbucciate e tagliate a dadini. Passarle nello schiacciapatate ricavando delle “briciole” dal tipico melange viola-bianco. Friggere le bucce delle patate viola in olio di arachidi, finchè non diventino croccanti. Scolare su carta assorbente e salare. Staccare la pelle dal salmone e cuocerla in un padellino antiaderente iniziando dalla parte interna, più ricca di grasso. Continuare la cottura anche sull’altro lato finchè la pelle non risulti rigida e croccante, senza brunire troppo per evitare che prenda un gusto amaro. In una padella antiaderente ben calda scottare da la darna di salmone su i due lati. Quando è colorita toglietela dal fuoco e immergetela in una ciotola di tea al bergamotto zuccherato e freddo. Lasciarla 5 minuti in infusione e quindi scottarla nuovamente in una padella completando la cottura. La carne del salmone deve rimanere molto umida e morbida, rosea all’interno. Togliere dal fuoco il salmone e aromatizzarlo con una spruzzata di olio essenziale di bergamotto spruzzato direttamente dalla buccia. Salare con fiocchi di sale. Nel piatto da portata comporre con l’aiuto di un ring un tortino di briciole di patate e trito di piselli. Irrorarlo con il liquido di cottura dei piselli per condimento. Completare il piatto con la darna di salmone e le chips di buccia di patata.
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di Adele Elisabetta Granieri
Vitigno Italia 2014
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FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI
con le delegazioni della Campania e la FISAR in ROSA Sud Italia protagoniste Le Delegazioni FISAR Campane hanno proposto racconti e degustazioni in compagnia di alcuni dei più grandi protagonisti del settore vitivinicolo campano rendendosi protagoniste. Importante momento è stato offerto dalle donne FISAR Sud Italia
P
rogramma d’eccezione
200 aziende vitivinicole nazionali e
piccolo esercito di visitatori, calcolati
per Vitigno Italia, il Salone
ben 35 buyers esteri provenienti da
quest’anno nel numero di circa
dei Vini e dei Territori
Belgio, Brasile, Canada, Danimarca,
dodicimila eno-appassionati.
Vitivinicoli Italiani, svoltosi dall’8 al
Francia, Giappone, Inghilterra,
10 giugno e giunto quest’anno alla
Messico, Norvegia, Olanda,
E quest’anno, nelle splendide sale
decima edizione. A soffiare sulle
Repubblica Ceca, Singapore e
tufacee del maniero più antico
dieci candeline della kermesse,
U.S.A.. Ovviamente, oltre alla
di Napoli, il Castel dell’Ovo, le
appuntamento enologico di
nutrita partecipazione di giornalisti
Delegazioni Campane hanno
riferimento dell’Italia centro
di settore ed operatori commerciali,
proposto racconti e degustazioni in
meridionale, ci hanno pensato circa
non è mancato l’apporto di un
compagnia di alcuni dei più grandi
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Il Sommelier n. 3 / 2014
protagonisti del settore vitivinicolo campano rendendosi protagoniste. I sommelier della Fisar hanno riscosso consensi unanimi ed apprezzamenti entusiastici, interloquendo con scioltezza e simpatia con i tanti turisti che, soprattutto nella giornata di domenica, hanno affollato il castello, destreggiandosi con grande preparazione ed eleganza tra le diverse postazioni di servizio e negli spazi istituzionali del desk informativo dell’associazione. Tra le tante le occasioni per porsi all’attenzione del grande pubblico anche il concorso enologico di Vitigno Italia, cui i sommelier e degustatori della Fisar, in splendida sinergia con quelli dell’Associazione Europea Sommelier, hanno dato il proprio apporto in seno ad un panel test che ha esaminato più di 300 vini, incluso i distillati, provenienti
associazione di sommelier una specifica giornata da gestire in proprio: martedì 10 giugno è toccato alla Fisar. La giornata Fisar si è aperta con un convegno sul vino biologico:
consigliere nazionale Fisar Carlo Iacone e moderato dal giornalista di settore Ugo Baldassarre, hanno preso parte Alfredo Lassandro, Referente per l’Agricoltura Biologica del Servizio Territoriale di Napoli della Regione Campania, Pietro
“Il valore aggiunto del biologico e le opportunità per le aziende alla luce del PSR”.
Iadanza, Presidente Nazionale dell’Associazione Città del Vino, Maurizio Paolillo, co-autore del libro Il vino “naturale” e Vito Amendolara, Presidente dell’Osservatorio Regionale per la Dieta Mediterranea. Dal tavolo sono scaturiti spunti di grande interesse per i presenti in sala, che in diverse occasioni sono
Un titolo inequivocabile, che la dice lunga su come la strada per una produzione di qualità del vino debba sempre più indirizzarsi al biologico. Al tempo stesso, come è emerso con chiarezza nel corso del convegno, al vino biologico sono destinate fasce di mercato in netta crescita, parallelamente
intervenuti per approfondimenti sulle diverse questioni. Grande richiamo hanno destato anche gli interventi di alcuni produttori, come Paolo Cotroneo, della cantina La Rivolta di Torrecuso (BN) e Giuseppe Pagano, titolare dell’azienda San Salvatore di Giungano (SA). È stata un’esperienza davvero coinvolgente poter ascoltare, dalla viva voce di chi ha creduto dal primo momento, progettato e investito in un’azienda di tipo biologico, le motivazioni che li hanno spinti, già diversi anni fa, a questo tipo di produzione. Dai racconti dei protagonisti si è potuto cogliere l’essenza di quel legame strettissimo che si crea il vignaiolo e la sua terra, un rapporto talmente forte da far superare le mille difficoltà aggiunte che comporta il biologico stesso ma, al tempo
da ogni angolo della Penisola. I premiati, alla fine, sono stati 39 e l’elenco completo è visibile sul sito www.vitignoitalia.it. L’organizzazione dell’evento, inoltre, ha voluto riservare ad ogni
all’evoluzione del consumatore moderno, sempre più attento e preparato, e conseguentemente sensibile nei confronti del tema ambientale e del vino biologico. Al convegno, introdotto dal
stesso, da far godere ancor più delle soddisfazioni, dei premi e di ogni altro risultato di questo tipo di lavorazione, ormai qualitativamente non solo pari ma spesso superiore alla produzione con metodo tradizionale.
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Nel pomeriggio, aperti i cancelli al pubblico, si sono susseguite le degustazioni organizzate dalle Delegazioni Campane della Fisar, a cominciare da quella di Salerno, che ha visto la partecipazione di
La FISAR in ROSA Italia Sud affascina la manifestazione
- Maria Ida Avallone: studi umanistici e carriera diplomatica, ma ben presto viene rapita dalla passione per la sua terra e diventa ambasciatrice del Falerno, titolare insieme al fratello Tani, di “Villa Matilde”, storica azienda di
Giuseppe Pagano, titolare della pluripremiata azienda San Salvatore
Tra tutte, la degustazione più
Cellole (CE) e delegata regionale dell’
di Giungano (SA), insignita anche del
affascinante, non me ne vogliano
Associazione Nazionale Donne del
riconoscimento di migliore azienda
gli uomini, è stata sicuramente
Vino. Nel presentare il suo Falerno
del salone. In degustazione il “Pian
quella organizzata dalla “Fisar in
del Massico bianco 2013 la Avallone
di Stio”, Fiano di Paestum IGT da
Rosa”. Affascinante non solo per la
ha voluto metterne in evidenza le
agricoltura biologica, un vino di
location, a picco sul mare sull’ antico
forti connotazioni territoriali: questa
grande intensità e pulizia olfattiva,
isolotto di Megaride ed incorniciato
Falanghina in purezza, che nasce da
deciso e diretto, di carattere, di
dal panorama mozzafiato del Golfo
vigneti posti a ridosso del vulcano
spiccata mineralità, dal sorso denso
di Napoli e per l’audience, sala
spento di Roccamonfina, sin dal
e persistente.
gremita con ospiti inattesi che pur di
primo acchito si rivela decisamente
partecipare si sono accontentati di A seguire un workshop di
un calice in piedi, ma soprattutto per
grandissimo interesse, organizzato
l’indiscutibile appeal delle produttrici
dalla delegazione di Avellino con la
chiamate a partecipare.
partecipazione del locale Servizio
“Visioni in rosa, l’interpretazione
Territoriale della Direzione Politiche
del vino al femminile”, questo il
Agricole Regione Campania, dal
titolo dell’evento organizzato della
titolo “Lo stato delle sperimentazioni
referente della Fisar in Rosa per il
sui vitigni autoctoni della provincia di
Sud Italia, nonché delegata Fisar
Avellino”.
Napoli Comuni Vesuviani, Anita Mercogliano, che in poco tempo
varietale per le sue sfumature vulcaniche e minerali di pietra focaia. Molto coerente nello sviluppo alla bocca, entra leggermente dolce per poi espandersi su di una buona spalla acida; di grande persistenza il finale, con aroma di bocca particolarmente profumato e piacevole.
- Emanuela Russo: è specializzata in marketing e
Con le degustazioni è stato
è riuscita a coordinare le quattro
possibile verificare i risultati delle
Delegazioni Campane per un
sperimentazioni effettuate su
evento che all’unanimità è stato
due vitigni autoctoni minori, il
definito “da ripetere assolutamente”.
Mangiaguerra, detto anche Aglianico
Unici due maschi “intrusi” Ugo
Mangiaguerra e sul Coda di Volpe
Baldassarre, che ha dettato i tempi
Rosso, rispettivamente annata 2011
degli interventi, e il Delegato di
e 2012. Si tratta, ovviamente, di un
Caserta Mariano Penza con i suoi
lavoro incentrato su minivificazioni
contrappunti di degustazione. Ma la
e i cui risultati sono suscettibili di
gran parte del merito del successo
vino, in certo senso, piuttosto
miglioramenti, in ordine a equilibrio
va senza dubbio alle produttrici,
“estremo”: ottenuto da una
e tenuta nel tempo, ma che in
ribattezzate da un collega fisariano le
macerazione sulle bucce
ogni caso dimostra la ricchezza
“amazzoni del vino”, definizione che
prolungata per tutto il tempo
e le enormi potenzialità, in parte
ci è sembrata subito perfettamente
della fermentazione che avviene,
ancora inespresse, del ricchissimo
calzante per queste grandi Donne
a sua volta, per l’80% in acciaio
patrimonio dei vitigni autoctoni
del Vino Campane, che di seguito vi
e per il 20% in botte. Il colore,
campani.
presentiamo:
particolarmente carico, ricorda
12
Il Sommelier n. 3 / 2014
comunicazione la titolare di “Cantine Astroni”, azienda sita nel cuore dei Campi Flegrei, alle pendici del cratere degli Astroni tra Napoli e Pozzuoli e vanta il titolo di presidente del Movimento Turismo del Vino Campania. Ha presentato “Strione” 2010, Falanghina dei Campi Flegrei. Un
questa lavorazione® ma la bocca FEDERAZIONE I T A Lricco IANA racconta un vino ancora SOMMELIER di spunti acidi, di buon A L Bnerbo, ERGATORI RISTORATORI particolarmente caldo, persistente e con ritorni di frutta dolce e matura nel finale di beva.
fisarinrosa
- Benny Sorrentino: tra le nuove leve è la prima giovane enologa in Campania. Un’importante esperienza formativa presso il Centro Ricerche per l’Enologia di Asti e nel 2008 la specializzazione in Scienze Viticole ed Enologiche. Con il fratello Giuseppe, si occupa dell’azienda di famiglia, 20 ettari nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Ha presentato la sua Falanghina “Latikadea”, Igt Pompeiano 2012. Un vino fresco e piacevole, a tutto tondo, di grande beva. Anche in questo caso la vinificazione ha privilegiato la sincerità del frutto e la corrispondenza varietale: profumi di frutta gialla, delicati e puliti, agrumi e foglia di menta, sorso diretto e verticale, sapido, agile e coerente nei profumi del fin di beva. ®
fisarinrosa
®
- Paola Riccio: ha spaziato dal mondo della finanza a quello del vino la titolare di Alepa, azienda sita sulle colline di Caiazzo (CE), che ha presentato il suo “Maria Carolina” 2011, Pallagrello bianco affinato per almeno 6 mesi in legno, omaggio a Maria Carolina D’Asburgo Lorena, regina di Napoli e Sicilia. Prodotto in soli 600 esemplari, questo vino dorato rispecchia fedelmente il carattere appassionato e intenso della sua produttrice, è profondo come i suoi occhi, profuma di albicocche e marmellata
buona struttura e tannini morbidi e di arance, di alloro e ginepro, di ® FEDERAZIONE ® FEDERAZIONE I T A L I A N A IANA miele e dattero maturo. In bocca è I T A L maturi. SOMMELIER SOMMELIER grasso, polposo, denso e gustoso. ALBERGATORI ALBERGATORI ISTORATORI ORI Non per Rquesto non guizza e danza,R I S T O R-A TMilena Pepe: grazie ad un impressionante corredo volitiva ed appassionata enologa acido; prosegue diretto e deciso, belga, tornata da circa dieci anni nelle gustoso fino all’esplosione di un terre d’origine, in quel di Luogosano, finale potente in cui si sprigionano per perseguire il sogno di ridare nuovamente i profumi di frutta nuova vita ai vecchi vigneti di famiglia, matura. realizzato con la creazione della L’esperienza sensoriale si è chiusa “Tenuta Cavalier Pepe”, ha presentato con la degustazione di due superbi il suo Taurasi “La Loggia del Cavaliere” Taurasi, uno di casa Pepe, l’altro Riserva 2008. Con la consueta Donnachiara: due nettari d’uva al immancabile emozione ha raccontato 100% aglianico. il suo vino: amplissimo il ventaglio degli aromi, dalla prugna dolce e matura alla viola del pensiero, al tabacco, alle spezie, al pepe nero. Grande coerenza contraddistingue la beva, con ritorno ® FEDERAZIONE del frutto maturo e retrogusto ITALIANA SOMMELIER persistente, fruttato e speziato. ALBERGATORI Struttura, acidità e tannini in RISTORATORI bella evidenza ne fanno un vino godibile, di grande spessore ed equilibrio. La degustazione si è svolta in un clima conviviale e coinvolgente, grazie anche alla brillante intuizione di Ugo Baldassarre, segretario della delegazione di Napoli, nonché moderatore di tutti gli incontri, di lasciare che fossero le produttrici stesse a guidarla, invitando ognuna -Ilaria Petitto: ad esprimere le proprie impressioni un giovane avvocato vignaiolo la sui vini delle altre. titolare dell’azienda Donnachiara Ed ecco che una semplice di Montefalcione (AV), ridente degustazione si è trasformata cittadina posta proprio nel bel in una splendida occasione di mezzo dell’areale più vocato per le confronto e di interazione avvincente docg dell’eccellenza campana, che e stimolante tra le produttrici ed ha presentato il suo Taurasi 2009. il pubblico in sala. La serata si è Frutto di un’annata particolare, se conclusa con un sonoro e convinto non difficile quantomeno controversa “grazie Fisar!” a suggellare la bella per i risultati enologici, questo vino e costruttiva collaborazione creata sembra voler raccontare il carattere dalla branca femminile della nostra netto e deciso dell’autrice: ampio associazione. ventaglio di profumi, grande acidità, ®
®
Il Sommelier n. 3 / 2014
13
di Camilla Rabachino, Corso di Biologia Università del Piemonte Orientale
Ma quante calorie fornisce il vino?
Attualmente dalla grande maggioranza degli studiosi il vino è considerato un “alimento energetico complementare“.
D
alla grande maggioranza
latine in particolare, è stato
zucchero in alcol naturale. Ecco
degli studiosi il vino è
molto più importante di quanto
perciò spiegata la differenza, non
considerato un “alimento
significhino quei valori energetici:
solo della composizione chimica,
energetico complementare“.
l’elemento dell’appetibilità, della
ma anche dei potenziali effetti
Energetico in quanto contiene
funzione stimolante e digestiva,
diversi sull’organismo animale.
sostanze organiche alimentari
della variabilità organolettica ne ha
in grado di fornire calorie;
esaltato i consumi.
complementare in quanto di
Fatte queste premesse il vino è da considerarsi un nutriente in quanto
per sé non è in grado di coprire
Doveroso ora è fare un obbligatorio
è in grado di fornire energia che può
completamente le esigenze vitali
distinguo tra alcol e vino: il
essere usata come carburante dal
del nostro organismo. L’apporto
primo, frutto della distillazione e il
nostro organismo.
energetico si può calcolare nella
secondo, prodotto derivante dalla
L’energia derivante dall’assunzione
misura di 700 calorie medie per
fermentazione completa o parziale
del vino proviene dall’etanolo e non
litro, per arrivare a un massimo di
dell’uva o del succo del frutto fresco.
viene indicata sull’etichetta, ma può
1500 calorie per i vini liquorosi. Ma
L’alcol così ottenuto è il risultato
essere calcolata con una formula
pensare alla funzione alimentare
della trasformazione, a partire
matematica.
del vino in termini puramente
dagli elementi zuccherini dell’uva,
dietologici è fuorviante. Per secoli
grazie ad un sottile gioco dei lieviti
Prima di tutto bisogna tenere conto
il ruolo svolto da questa bevanda
(saccaromiceti e micodermici),
che un grammo di alcol possiede 7
nell’alimentazione, delle popolazioni
microrganismi che trasformano lo
calorie.
14
Il Sommelier n. 3 / 2014
Bisogna considerare la gradazione alcolica, ovvero la percentuale di alcol sul volume. Ad esempio un vino al 12% vol. contiene 12 centesimi di litri di alcol; quindi un litro di vino contiene 12 cl di alcol. L’ultimo dato di cui abbiamo bisogno è il peso specifico dell’alcol, ovvero 0.79. La formula che si ottiene per calcolare le Kcal è la seguente: (quantità in litri) x (gradi) x 7.9 x 7. Quindi possiamo calcolare le Kcal che fornisce un bicchere di vino da 250 ml al 12%: Kcal= 0.250 x 12 x 7.9 x 7 = 165.9 Il Sommelier n. 3 / 2014
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di Alberto Cugnetto, enologo
La produzione di vini rossi di qualità ottenuti da
viticoltura di montagna Nelle condizioni ambientali tipiche di coltivazione della vite in forte pendenza, soprattutto quando si superano certe quote altimetriche, non è sempre facile garantire degli standard qualitativi elevati, soprattutto per i vini rossi.
L
a coltivazione della vite
• altitudine superiore ai 500 m s.l.m.,
in forte pendenza è
ad esclusione dei sistemi viticoli in
considerata un’attività
altopiano;
“eroica” poiché gli sforzi per poter
• pendenze del terreno superiori al 30%;
portare a termine il ciclo produttivo
• sistemi viticoli su terrazze o
sono notevolmente aumentati se confrontati con i moderni sistemi viticoli di collina e pianura, che
gradoni; • viticolture delle piccole isole.
vengono valorizzati adeguatamente. Nelle condizioni ambientali tipiche di coltivazione della vite in forte pendenza, soprattutto quando si superano certe quote altimetriche, non è sempre facile garantire degli standard qualitativi elevati,
permettono una meccanizzazione
Queste caratteristiche, che sono
soprattutto per i vini rossi. La qualità
spinta di quasi tutte le operazioni
alla base delle spettacolarità
del vino è legata intimamente alla
colturali. Il CERVIM, il centro di
paesaggistica delle viticolture in forte
qualità della materia prima che a
ricerche viticoltura di montagna,
pendenza, sono però il grosso limite
sua volta è legata alla componente
identifica la viticoltura di montagna
ad uno sviluppo economicamente
terroir. Nel caso di produzioni
con alcuni parametri ben definiti:
sostenibile, se i vini ottenuti non
viticole di montagna la variabilità
16
Il Sommelier n. 3 / 2014
L ’ E S S E N T I E L DISTRIBUITO IN ESCLUSIVA PER L’ITALIA DA Rinaldi Importatori - Viale Masini, 34 - 40126 Bologna - tel. 051 4217811 - fax 051 242328- www.rinaldi.biz
ambientale è talvolta elevatissima
enologiche si differenziano
qualità dei vini rossi di montagna è il
anche in spazi ristretti e questo è
sensibilmente dai modelli mondiali
raggiungimento delle maturità fenolica
dovuto principalmente alle condizioni
che vanno per la maggiore,
delle uve, che talvolta risulta non
orografiche e alle ridotte dimensioni
incontrando perlopiù nicchie di
ottimale nonostante si siano raggiunti
dei vigneti, non sempre contigui
consumatori che sono attirati dal
livelli di zuccheri adeguati. Questo è
ed in molti casi caratterizzati dalla
quello che rappresenta la viticoltura
certamente legato alla adattabilità di
presenza di terrazzamenti, di per
di montagna in senso generale, e
un determinato vitigno all’ambiente
sé differenti per dimensione ed
non solo dalla qualità organolettica
di coltivazione, ma è anche legato
esposizione, con differenti profondità
dei prodotti, che proprio grazie alla
al corretto monitoraggio della
e caratteristiche chimico fisiche
particolare condizioni di coltivazione
dinamica di maturazione nel tempo
dei suoli. Le condizioni climatiche
della vite, possono rappresentare
con opportune indagini analitiche e
non sono sempre ottimali, con forti
delle assolute eccellenze qualitative.
sensoriali (es. assaggio delle uve in
variazioni soprattutto nei regimi idrici
Per ottenere dei risultati eccellenti
tempi diversi e compilazione di curve
e termici tra le diverse annate e la
con i vini rossi è però necessario
di maturazione). Talvolta però proprio
tipologia differenziata di uve, anche
porre particolare attenzione ad alcuni
perché le condizioni climatiche non
nelle stesse parcelle, determinano
fattori sia viticoli che enologici. Uno
sono perfette, con temperature che
talvolta problemi di uniformità di
degli aspetti che maggiormente
nel periodo di maturazione tendono
maturazione. Queste produzioni
contribuiscono a determinare la
a calare repentinamente, soprattutto
18
Il Sommelier n. 3 / 2014
quando si ha a che fare con vitigni
considerare è l’acidità malica che
Un altro aspetto critico per la
a ciclo medio-tardivo, risulta difficile
non deve essere eccessiva. Il tenore
vinificazione dei vini rossi è la
portare a completa maturazione l’uva.
di acido malico è legato alla durata
maturità del vinacciolo. Risulta
Sarà quindi necessario evitare
della fermentazione malolattica (FML)
importante valutare il grado di
sovra produzioni effettuando
e alle variazioni di pH pre e post
lignificazione del vinacciolo, evitando
diradamenti ed opportune
FML. Una variazione di pH elevata in
di macerare uve che possiedono
potature verdi (sfogliature e
questa fase può determinare un calo
vinaccioli verdi, non maturi, pena
sfemminellature) qualora non vi
importante di antociani, che vengono
l’arricchimento in tannini astringenti
sia un equilibrio vegeto produttivo
inglobati nei cristalli di tartrato di
ed erbacei. Esistono differenti
idoneo, garantendo una adeguato
potassio che si creano a seguito dei
tecniche per valutare la maturità
irraggiamento solare dei grappoli,
riequilibri ionici dovuti alle variazioni
del vinacciolo sia analitiche che
presupposto per stimolare una
di pH. Il rischio è quindi di avere
sensoriali; ultimamente una tecnica
buona sintesi degli antociani e dei
vini che in post FML saranno poveri
interessante di tipo fisico chiamata
precursori aromatici norisoprenoidici
di colore anche se gli stessi a fine
texture analysis, che correla il suono
nelle bucce. Questo risulta
fermentazione alcolica possedevano
ottenuto dalla rottura del vinacciolo
particolarmente importante
una buona dotazione di antociani.
al suo grado di maturazione, sembra
soprattutto in vigneti gestiti a
Ritardare le raccolte, quando
essere molto promettente. Nel
pergola dove l’affastellamento della
possibile, aiuta a diminuire l’acido
caso non sia possibile ritardare le
vegetazione e le sovra produzioni
malico delle uve e quindi ad evitare
maturazioni, soprattutto per quelle
non sono rare. Per quel che riguarda
salti di pH troppo elevati tra le fasi
uve dove il contributo fenolico del
le uve rosse un parametro da
pre e post FML.
vinacciolo è importante, la moderna
Il Sommelier n. 3 / 2014
19
tecnica enologica viene incontro
avviene spesso quando la raccolta
in successione alla fermentazione
al vinificatore. Grazie al delestage,
si protrae in tardo autunno in climi
alcolica, permette di ridurre la
particolare tecnica di origine francese
alpini. Una temperatura troppo
formazione di odori sgradevoli nei vini
che consente di movimentare la
bassa del pigiato, potrebbe essere
finiti. La gestione della temperatura,
massa liquida durante la fase di
un fattore limitante al buon sviluppo
che deve essere intorno ai 20°C
macerazione sulle bucce, è possibile
del lievito, limitando la colonizzazione
anche per tutta la durata della FML,
separare parte dei vinaccioli e quindi
del mosto in tempi brevi, lasciando
permette di esaurire tutto l’acido
di limitare le cessioni indesiderate.
spazio invece allo sviluppo di
malico, riducendo future fonti di
Anche la modulazione della
ceppi di lievito che non sempre
instabilità microbica, evitando code
temperatura di fermentazione e la
risultano utili al completamento
fermentative che qualora avvenissero
durata del processo di macerazione,
della fermentazione alcolica. A
genererebbero sicuri problemi
possono avere un effetto più o meno
tal proposito l’utilizzo di un piede
sensoriali, di difficile soluzione. Una
sinergico nell’estrazione delle frazioni
di fermentazione per inoculare la
tecnica innovativa che sta dando
fenoliche indesiderate.
massa di pigiato è consigliabile.
ottimi risultati è il co-inoculo di lieviti
Relativamente ai processi
Anche la temperatura a fine della
e batteri. Questa tecnica permette di
fermentativi un parametro che va
fermentazione alcolica va monitorata
avere vini più puliti dal punto di vista
monitorato con particolare attenzione
e mantenuta su livelli tali da garantire
olfattivo, riducendo i tempi di latenza
è la temperatura delle uve pigiate,
il completo esaurimento degli
tra la fine della fermentazione alcolica
che non deve essere troppo bassa
zuccheri ed un innesco veloce ed
e l’inizio della FML.
(optimum 20°C). Questo problema
immediatamente successivo della
Un altro aspetto rilevante
legato alle basse temperature,
FML. È risaputo che indurre una FML
assolutamente attuale, è la
20
Il Sommelier n. 3 / 2014
gestione della nutrizione azotata del lievito e dei batteri lattici. Questo aspetto è particolarmente
®
importante soprattutto per uve che geneticamente o specificamente risultano povere di azoto prontamente assimilabile (APA). Le uve di montagna sono talvolta povere in APA a causa dei suoli di coltivazione poveri i nutrienti. Una diagnosi precoce del contenuto di APA, ed
Quadro Vino refrigerato
eventualmente una integrazione nelle dosi e nei modi permessi dalla legge, previene la formazione di sostanze tioliche sgradevoli (riduzioni leggere e pesanti) stimolando un corretto metabolismo del lievito ed una sintesi di sostanze aromaticamente positive come gli esteri, garantendo un decorso lineare e completo della fermentazione alcolica. Una nutrizione amminoacidica idonea è peraltro fondamentale per il corretto sviluppo dei batteri lattici che operano la FML. Per quanto riguarda l’utilizzo del legno in affinamento, vi sono poi alcuni aspetti che dovrebbero essere valutati per garantire una un buon equilibrio sensoriale. I vini di montagna sono generalmente molto profumati e caratterizzati da aromi primari legati ai vitigni utilizzati. Il profilo olfattivo primario dei vini affinati in legno dovrebbe essere per quanto possibile esaltato
Un oggetto unico per il tuo vino, per la tua casa...
evitando di invadere il bouquet originario con descrittori di chiara provenienza terziaria, quali legni troppo tostati o troppo aromatici. L’utilizzo dei legni va valutato con attenzione così come la durata dell’affinamento che deve essere ben calibrato, monitorando l’evoluzione olfattiva ma anche analitica dei principali parametri legati alla polimerizzazione dei polifenoli. Una pratica che si sta ampiamente diffondendo è la micro ossigenazione, che permette di simulare quanto avviene naturalmente con le barriques, evitando di dosare quantitativi eccessivi di ossigeno e contemporaneamente di limitare la formazione di sostanze solforate sgradevoli durante il processo di affinamento in acciaio anche in presenza di lies fini in vini rossi, mantenendo una piacevole morbidezza gustativa ed una pulizia olfattiva anche in contenitori di media-grande dimensione, che siano essi di legno o di acciaio. Il Sommelier n. 3 / 2014 w w w. e xposrl.com
21
Testo e fotografie di Jimmy Pessina pessina@ilsommelier.com
Angoli di paradiso terrestre oggi più vicini alle nostre possibilità, anche grazie alle navi da spedizione che, per via del loro particolare scafo rinforzato, possono spingersi in modo sicuro praticamente ovunque, anche lungo banchi di ghiaccio in entrambe le regioni polari della Terra.
E
sistono luoghi remoti,
Penisola Antartica che fanno la MV
leoni marini e migliaia di pinguini.
incontaminati, lontani dal
USHUAIA, i rompighiacci russi,
Continuiamo in nostro viaggio, ci
mondo e dalla mente,
l’Antarctic Dream, consigliamo
aspetta una crociera di18 giorni nel
di cui un tempo si fantasticava
optare per una crociera di
vastissimo catino polare del Mare
solo. Destinazioni suggestive, a
spedizione e non per una nave di
di Ross, regione antartica affacciata
lungo considerate irraggiungibili
lusso. Viaggiare in Antartide, una
verso la Nuova Zelanda e l’Oceano
nell’immaginario collettivo.
regione con flora e fauna autoctona
Pacifico. Condizioni climatiche
Situato agli antipodi dell’Europa
molto particolare, è un’esperienza
permettendo, dovremmo avvicinare
e conosciuto come il luogo più
speciale, non soltanto per il percorso
Capo Adare, navigando lungo le
freddo, secco e ventoso della
che è appassionante, ma anche
coste della Terra Vittoria, approdare
Terra, il Continente Antartico, il
per l’enigma che racchiudono i
all’arcipelago delle Possesions
più grande spazio incontaminato
dintorni naturali del polo sud. Tra
e all’isola Franklin, esplorare le
ancora esistente sul pianeta, l’ultima
la vasta scelta di offerte di crociere
acque Mc-Mundo Sound, qui
frontiera forse possibile. Nelle
sull’Antartide, con itinerari diversi,
si trovano le basi statunitense
crociere sull’Antartide troviamo
Denominatore comune sarà lo
e quella neozelandese, visitare
diverse varianti: i percorsi classici
spettacolo grandioso offerto da
l’isola di Ross e quindi congedarsi
di 10 – 11 giorni che arrivano
enormi iceberg alla deriva, isole di
e proseguire per raggiungere la
fino alla Penisola Antartica e le
banchisa galleggianti, picchi innevati,
maestosa calotta polare del Ross
crociere di lunga durata, come ad
fiordi e ghiacciai o l’emozionante
Ice Shelf. Un intenso, aspro odore
esempio quelle di 31 giorni. Oltre
contatto con gli unici abitanti
di guano preannuncia le imponenti
agli itinerari tradizionali verso la
dell’Antartide: orche, balene, foche,
scogliere di Capo Adare, colonizzate
22
Il Sommelier n. 3 / 2014
da 300.000 coppie di pinguini
fauna che li popola. Dopo cena in
delle montagne Transantartiche,
Adelia. Dalla spiaggia sassosa
molti preferiscono regalarsi ancora
che si estendo per 2900 chilometri,
fino a un’altezza di 320 metri è
gli spettacoli del Mare di Ross, visto
separando le due grandi aree
un susseguirsi ininterrotto di nidi.
che il sole resta sopra l’orizzonte
continentali: quella occidentale, che
A terra il rumore provocato dagli
per 24 ore al giorno. Le austere
include la regione del Mare di Ross,
uccelli è assordante. Si chiamano,
e imponenti scogliere vulcaniche
litigano, si corteggiano. Gli Adelia
delle Possessions appaiono avvolte
la Penisola Antartica e buona parte
hanno circondato i due vecchi rifugi
come in una sciarpa dalla densa
della spedizione Borchgrevink nella
foschia del primo mattino. Sopra
spiaggia Ridley. I dieci uomini che
la cintura di ghiaccio che stringe
si insediarono a Capo Adare nel
l’isola principale, Possessions,
febbraio del 1899, furono i primi a
sostano capannelli di Adelia in
svernare in Antartide. La navigazione
attesa di trovare il coraggio per un
verso sud riprende con i croceristi
tuffo collettivo, che riduce il rischio
che si sono ambientati ai ritmi che
individuale di un attacco da parte di
scandiscono la vita di bordo. Dopo
qualche predatore, come le temibili
montagne. E’ l’unico vulcano che
la colazione, iniziano le conferenze e
foche leopardo. La nave prosegue
sorge nel continente vero e proprio,
le proiezioni di filmati da un team di
lungo la Costa di Borhgrevink,
poiché gli altri sono su isole. La sua
esperti. Resta sempre molto tempo
invasa da enormi lastroni a
vista è ancora più impressionante
per godersi dai ponti della nave gli
forma di focaccia. All’orizzonte si
dal ghiacciaio Campbell, che si
splendidi paesaggi attraversati e la
delineano nitide le cime innevate
raggiunge solo in elicottero.
del Mare Weddell, e quella orientale, molto più estesa, che guarda l’Oceano Indiano e l’Australia. All’altezza di Capo Washington, la sagoma perfettamente conica e uniformemente innevata del Melbourne torreggia da un’altitudine di 2733 metri su una linea di basse
Il Sommelier n. 3 / 2014
23
Superata la baia di Terra Nova,
balia della bufera di neve e vento
sera per guadagnare spazio. Ora è
si delinea il profilo imponente
è un paesaggio in bianco e nero
un piccolo museo, dove vengono
dell’isola di Franklin. Allo sbarco
che riporta indietro nel tempo. Era il
conservati tutte le masserizie e
nella nerissima spiaggia di origine
gennaio del 1841 quando lo rivelava
gli indumenti usati nell’epoca. Fa
vulcanica non ci vuole molto
al mondo l’esploratore britannico
un certo effetto scoprire lungo la
per rendersi conto della rarità
James Clark Ross. Le sue navi, la
desolata costa dell’isola di Ross
dell’evento, rappresentato dalla
Terror e la Erebus, danno il nome
la stazione statunitense di Mc
presenza umana in questo remoto
alle montagne alte 3.795 e 3.230
Murdo, fondata nella penisola di
lembo di terra. Gli oltre 150
metri, che occupano rispettivamente
Hut Point a 77° 54’ di latitudine
stercorari antartici presenti pare
la parte centroccidentale e
Sud. Con una popolazione che
non conoscono nei confronti con gli
centrorientale dell’isola. L’Erebus è
in estate supera le 1.500 unità,
uomini l’aggressività propria dei loro
in realtà un vulcano, il più maestoso
è il più importante insediamento
simili. Neanche avvicinandosi a pochi
e attivo nell’Antartide. Nelle giornate
umano in tutto l’enorme continente
metri dal nido, in cui covano i pulcini,
terse si scorgono nitidamente le
antartico. La Cappella delle Nevi
dimostrano nervosismo o accennano
fumate fuoriuscire dal cratere più
è aperta ai praticanti di qualsiasi
alla benché minima reazione. La
alto. Sull’isola al di là del laghetto
religione e anche ai cultori di yoga.
grande pinna dorsale di un maschio
Pony, è sopravvissuto fino ai
Oltre agli chalet che ospitano tutto il
adulto di orca, l’ennesimo di questi
nostri giorni il rifugio eretto nel
personale , all’ospedale, un piccolo
cetacei facilmente avvistabili in
1908 dalla British Antarctic Nimrod
spaccio, la stazione meteorologica,
questa zona in gruppi di centinaia
Expedition. Il rifugio di Capo Royds
gli uffici della National Science e
di individui, spezza la crosta della
è un monolocale semioscuro, in
gli interessanti laboratori del Crary
banchisa e introduce al mondo
cui campeggia un grande tavolo
Lab. In quello di biologia marina
affascinante dell’isola di Ross. In
che veniva sollevato da terra ogni
sono ospitate varie specie ittiche.
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Il Sommelier n. 3 / 2014
Il tempo libero viene occupato praticando sport, come il golf che viene giocato sul ghiaccio con tanto di palline rosse. Un autobus percorre i tre chilometri di strada che collegano l’insediamento americano alla stazione neozelandese di Scott. Da qui, Sir Edmund Hilary, il conquistatore dell’Everest, attraversando le montagne Transantartiche raggiuse il Polo Sud con un trattore agricolo modificato il 4 gennaio 1958. Alla casa museo in cui soggiornò, che conserva gli arredi degli anni Cinquanta, si affiancano gli edifici verde chiaro installati nel 1976. Per i sessanta abitanti, quando a fine febbraio decolla l’ultimo volo estivo, inizia un isolamento di sei mesi con il resto del mondo. I canali di acque libere prodotti dagli scafi intorno a Mc
di New Harbour è magnifico. Da un
per l’ultima volata il solenne cratere
lato l’aguzza catena delle montagne
dell’Erebus, avventurandosi tra
Transantartiche, dall’altra la sagoma
nebbie che occultano la calotta
inconfondibile del monte Erebus. Al
glaciale di Ross. È una selvaggia
di là delle montagne si nascondono
distesa polare di 520.000 chilometri
Murdo richiamano per l’abbondanza
le Dry Valleys, le valli asciutte,
di plancton e krill un’incredibile
scoperte casualmente da Robert
concentrazione di vita animale.
Scott nel 1903. Sono considerate
Non è raro osservare le orche
il luogo più secco del pianeta. Non
incrociare a breve distanza dalle
vi piove da due milioni di anni. È
viaggio alla deriva. Le pinne dorsali
balene. Sono capaci di attaccarle in
lo scenario terrestre più simile a
delle orche fendono sinistramente la
formazione organizzate e ucciderle.
quelli desolati del pianeta Marte. La
superficie del mare, come cerberi di
Il palcoscenico naturale della baia
nostra nave-rompighiaccio doppia
questo inferno-paradiso bianco.
quadrati. Da un’altezza di 60 metri, enormi blocchi precipitano in acqua con tonfi fragorosi, per iniziare un
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
Percorsi “di gusto” alla Cantina Viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra Confermando l’ormai universalmente riconosciuta vocazione alla qualità dei suoi prodotti ed alla sua irrinunciabile presenza tra le colline da poco diventate “Patrimonio dell’Umanità” Unesco, la Cantina Viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra ha deciso di applicare il suo metodo vincente anche al territorio ed allo straordinario fascino del paesaggio agrario che la circonda. Dal prossimo mese di Ottobre, la Cantina sarà infatti aperta ogni domenica mattina per offrire ai visitatori le degustazioni dei suoi vini, a cui si accompagnerà una sempre
più qualificata selezione di prodotti tipici, ma soprattutto la possibilità di conoscere da vicino i luoghi di produzione della Barbera, con visite guidate ai vigneti e la proposta di percorsi “di gusto” alla scoperta dell’enogastronomia locale.
CANTINA SocIALE DI VINCHIO-VAGLIO SERRA E Z.L. SCA Regione San Pancrazio, 1 - 14040 VINCHIO (AT) Tel. 0141 95.09.03 - 95.06.08 - Fax Il Sommelier 25 Il Sommelier n. 2 / 0141 2014 n. 295.09.04 / 2014 25
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di Enza Bettelli con abbinamento dei vini a cura di Nicola Masiello
Pastilla Marocchina La
Per i Marocchini è il “cibo per gli dei”, un appellativo assolutamente meritato per questo sontuoso timballo, che coinvolge tutti i sensi in un trionfo di profumi e di contrasti.
L
a cucina marocchina è
distribuiti sul primo e sull’ultimo
raffinata e ricca di sapori e
strato di pasta. Il risultato è un
colori, con una gamma di
piatto con una magnifica fusione
preparazioni che abbinano dolce
di profumi, sapori e consistenze
e salato, croccante e morbido,
che era tradizionalmente riservato
il tutto sottolineato dal profumo
alle occasioni importanti e servito
delle spezie. Ne è un esempio
La raffinatezza di un’antica cultura
come antipasto soprattutto alle feste
Il Marocco è conosciuto per la
di matrimonio o per la visita di un
ricercatezza della sua gastronomia
ospite di particolare riguardo.
e per la tradizionale ospitalità del
La ricetta originale è con carne di
suo popolo. La città imperiale di
piccione che, per praticità, viene
Fez, famosa anche per la splendida
però abitualmente sostituita con
Medina, patrimonio UNESCO, si
quella di pollo. Tuttavia, esistono
può considerare la sua capitale
versioni con altri tipi di carne,
di cultura, artigianato e anche di
frattaglie e pesce, ma meno diffuse.
gastronomia, come erede delle
Qualche modifica è stata apportata
tradizioni della cucina arabo-
e salsa di uova, disposti a strati
con il tempo anche alla dimensione
andalusa del XIII secolo. In questa
alternati a una particolare pasta
del timballo, che è sempre più
città è infatti nata la pastilla, una
simile alla sfoglia, preparata in casa
spesso preparato in porzioni anziché
ricetta che esalta l’abilità dei suoi
o sostituita dalla pasta filo. Il tocco
in un monumentale pezzo unico,
cuochi, che mescolano con raffinata
dolce è dato dalle mandorle saltate
infornato in un solo stampo e
disinvoltura gli ingredienti dolci a
nel burro e da zucchero e cannella
sufficiente per un’intera tavolata.
quelli salati.
emblematico, perché riunisce tutte queste caratteristiche con elegante e delicato equilibrio, la pastilla (bstilla in arabo), che è uno dei piatti marocchini più famosi, probabilmente importato dai “moriscos” da Granada, ultima città islamica spagnola. La sua preparazione prevede un laborioso ripieno a base di carne di pollo
26
Il Sommelier n. 3 / 2014
L’abbinamento di Nicola Masiello, Presidente Emerito FISAR
Per questo abbinamento metteremo in evidenza due aspetti fondamentali: gli ingredienti e la cottura.
Per i primi risulta evidente una componente dolce, speziata, aromatica che ci indica subito l’abbinamento. Sulla loro consistenza esaminiamo la carne bianca, l’uovo e la tostatura delle mandorle che dà come risultato finale una linea continua sulla consistenza, intervallata dalla tostatura delle mandorle che danno croccantezza, mentre l’involucro, ovvero la pasta fillo, non modifica il quadro generale. Per la cottura, detta composta poichè gli ingredienti sono cotti separatamente e poi assemblati nel tortino o timballo sottoposto a nuova cottura al forno, produce un aumento della concentrazione al piatto. I vini da abbinare dovranno avere delle componenti tali da assecondare quelle del piatto con una aromaticità decisa, struttura media e buona alcoolicità. Partiamo dall’abbinamento tipico. Nell’immaginario collettivo il Marocco, quale stato a religione prevalentemente islamica, ci porta a pensare ad un paese dove il vino non ha consumo e produzione. Questo è falso perché il fatto di affacciarsi sul quel Mare Mediterraneo, culla di una grande civiltà enoica, e l’essere stato un protettorato francese fino al 1956, hanno fatto si che la produzione fosse interessante per quantità e qualità. Naturalmente le alte temperatura e la ventilazione consigliano impianti di vigneti soprattutto a bacca rossa in quanto per i bianchi queste 28
Il Sommelier n. 3 / 2014
condizioni portano a vini molto ricchi di alcol e facilmente ossidabili a scapito della qualità. I vitigni che troviamo sono quelli tipici dell’area iberica posta lì oltre lo stretto di Gibilterra: Grenache, Carignan, Cinsault, Alicante. Tempranillo, Pedro Ximenez, e quelli francesi impiantati ad onore della patria: Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Gamay, Chardonnay, Sauvignon. I rosè chiamati “grigi” per il loro colore salmone chiaro ed ottenuti da vinificazione in bianco di uve a bacca rossa risultano piacevoli, fragranti all’olfatto, freschi di acidità, buona alcoolicità non molto complessi. Per i rossi valgono gli stessi parametri con la variante della grande trasparenza del colore, la componente aromatica del vitigno, una struttura più importante con l’alcolicità che marca il vino, l’acidità più coperta, e una componente sapida interessante dovuta anche al fatto di essere zone esposte ai venti del mediterraneo e dell’atlantico. Facendo un giro nella nostra Italia enologica per l’abbinamento sono da preferire vini bianchi con componenti aromatiche marcate, di buona struttura, freschi di acidità e giusta alcolicità quali uno Chardonnay delle Grave del Friuli, Sauvignon dell’area Veneta. Consiglierei anche vini che abbiano nel retrogusto il caratteristico richiamo alla mandorla amara o tostata quali la Vernaccia di San Gimignano, una Nosiola Trentina, un Verdicchio di Jesi oppure vini dell’area campana dove la mineralità e la sapidità possono dare belle emozioni gustative. Per i rossi da preferire quelli con poca tannicità, giovani, freschi, di media struttura: un Merlot d’Aprilia, un Chianti giovane, un Gutturnio dei Colli Piacentini, un Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo.
di Lido Vannucchi
Oliver Glowig,
Aldrovandi Palace RomA Oliver Glowig, uno chef straniero in Italia, o meglio uno chef straniero col cuore italiano.
O
liver muove i primi passi
Il percorso dello chef è un magnifico
continuare per una nuova meta, e
in Germania affianco del
viaggio dentro gl’ingredienti della
questa volta dopo solo otto mesi
padre, poi la svolta, la
costiera Amalfitana, l’uso del
lo chef mette radici in una grande
voglia di sperimentare nuove arti, la
Limone, della mozzarella, del pesce
metropoli presso l’Aldrovandi di
voglia di conoscere nuovi ingredienti,
del magnifico mare che lo circonda,
Villa Borghese a Roma in Via Ulisse
nuove forme di fare cucina, lo
fa scaturire piatti mitici come: Alici e
Aldrovandi, il ristorante prende il suo
portano a viaggiare molto ad
Yogurt di Bufala, verdura e frutta, il
nome “Oliver Glowig”.
innamorarsi dell’Italia.
riso al Limone Candito, La Triglia col
In Germania raggiunge traguardi
Pollo, ecc..
È qui a Roma che ne siamo
notevoli, come il conseguimento
Il successo è grande e nel 2006
rimasti affascinati, il locale gode
della prima stella Michelin presso il
Oliver conquista la sua seconda
di una posizione strategica, ed è
ristorante “Acquarello” di Monaco di
stella Michelin, e un altro grande
contestualizzato in uno dei giardini
Baviera.
punteggio 1 17/20 sulla guida
più belli della capitale, l’interni del
Ma la voglia di provare e di
dell’Espresso.
ristorante sono sobri ed eleganti, solo un filo austeri, ma un personale
sperimentare lo spinge verso il sud d’Italia e così che sbarca al “Capri
Il Viaggio, il viaggio ancora una volta
professionale e sorridente saprà
Palace Hotel” di Anacapri.
lo rimette in moto, lo chef nel 2010
mettervi a proprio agio. Dalla cucina
Oliver presto ne conquista il
lascia Capri, per arrivare in Toscana,
escono piatti molto ben costruiti,
comando e poco dopo il suo arrivo
qui il mondo del vino lo affascina
il piccione è sicuramente uno dei
ne diventa Executive Chef, e qui, nel
e trova dimora a Montalcino
piatti, del volatile tipicamente Italiano,
2004, gli viene riconfermata la stella
presso il bellissimo Poggio Antico,
fra i più gustosi e straordinari dello
già attribuita in Germania.
ma sembra che il viaggio debba
scibile nazionale.
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Il Sommelier n. 3 / 2014
Oliver Glowig
La riGcelowttig:a di Oliver
PETTO DI PICCIONE E FEGATO GRASSO Dâ&#x20AC;&#x2122;OCA CON CREMA DI CIPOLLA BIANCA, SCALOGNE E PANCETTA Ingredienti: per 4 persone - 4 n piccioni - 4 n fette di foie gras da 20 grammi - q.b. farcia di piccione dalle cosce Per la crema di cipolla bianca: - 2 n cipolle bianche - q.b. sale, pepe, olio extra vergine - 1 n rametto di timo al limone - 1 cucchiaio creme fraiche
Per la frutta secca: - 200 g zucchero - 100 g acqua - 100 g noci - q.b. foglie di prezzemolo, aceto bianco e sale - 100 g pinoli - 60 g olive nere seccate - 12 n bacche di ginepro - 2 g rosmarino tritato
Per le scalogne in pancetta: - 12 n scalogne - 12 fette pancetta
Per la farcia: ione - 300 g petto di pollo e cosce di picc - 1 n. albume - 5 g sale - 100 g panna fresca - q.b.sale e pepe - 10 g Cognac
preparazione Il Sommelier n. 3 / 2014
31
preparazione:
- disossare i piccioni - stendere la farcia su un petto
Per le scalogne in pancetta:
- tagliare cosce di piccioni e petti di
- riunire i petti, avvolgerli in fogli
- pelare le scalogne e bollirli in 1 litro
Per la farcia: pollo
- condire con cognac, sale e pepe - aggiungere l’albume e congelare
e condire i petti con sale e pepe
di spinaci e metterli sottovuoto - cucinare i petti a 65°C al bagnomaria per 18 minuti
e frullare nel paco jet - setacciare la farcia e condire con sale e pepe
Per la crema di cipolla bianca: - pelare le cipolle e tagliarli a meta - condire le cipolle con olio, sale, pepe e timo - chiudere le cipolle in carta
- caramellare noci, nocciole e pinoli - aggiungere olive, ginepro e rosmarino - fare raffreddare e frullare la frutta secca - aggiungere la frutta secca nella farcia
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Il Sommelier n. 3 / 2014
di acqua e 200 ml di aceto, e sale per 30 minuti a fuoco basso - stendere le foglie di prezzemolo sulla pancetta e avvolgere le
nel contenitore del paco jet - aggiungere 100 ml di panna fresca
- condire con sale e pepe
scalogne - fermare la pancetta con uno stuzzicadenti - rosolare le scalogne in padella con poco olio
alluminio tipo cartoccio - cucinare le cipolle a 140°C per 90 minuti - togliere l’acqua della cottura e le falde esterne - frullare le cipolle aggiungendo creme fraîche
La bravissima Sommelier Laura Paone gestisce una sontuosa cantina con svariate etichette sia Italiane che Francesi, il vino abbinato al piatto è stato un Coevo della cantina Toscana Cecchi.
Roner Williams: massima espressione delle pere Williams
www.roner.com
La ricetta di Rossano Boscolo - Boscolo Etoile Academy
Spiedino di
paccheri farciti alle cozze, bacon e pomodoro confit
La Boscolo Etoile Academy offre tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie per trasformare la cucina e la pasticceria in arte viva. L’innovazione non può esserci senza il rispetto della tradizione, l’Academy affonda le radici nel passato per trovare nuovi accessi al futuro. La Boscolo Etoile Academy propone un percorso di formazione a tuttotondo che coinvolge i più prestigiosi professionisti chef formatori del panorama nazionale ed estero. Il focus è sempre puntato sul corsista, soggetto di una preparazione individuale studiata al fine di assecondarne le esigenze sulla base dei suoi obiettivi e capacità, al fine di far crescere con lui l’arte culinaria. 34
Il Sommelier n. 3 / 2014
Ingredienti per i paccheri 12 N° paccheri pasta secca 1 gr. zafferano 20 gr. olio d’oliva extra vergine Ingredienti per il ripieno 1500 gr. cozze intere 10 gr. aglio 100 gr. olio d’oliva extra vergine 1 gr. peperoncino rosso fresco 10 gr. prezzemolo gambi 10 gr. prezzemolo 120 gr. bacon 200 gr. vino bianco 150 gr. pomodori canditi 200 gr. panna fresca 35% grassi 100 gr. formaggio pecorino siciliano pepe
Lessare i paccheri in acqua bollente salata e colorata con un pò di zafferano, scolarli e condirli con un filo d’olio crudo; farcirli uno ad uno con il ragù di cozze, infilarli con uno spiedo fatto con la citronella alternandoli con una faldina di pomodoro candita; allineare gli spiedini uno accanto all’altro in una teglia unta, scaldarli in forno spennellandoli con olio d’oliva extra vergine. Composizione finale del piatto: servire uno spiedino a testa guarnendo il piatto con le cozze rimaste intere, i pomodorini ed il prezzemolo fritti.
Ingredienti per la guarnizione 200 gr. pomodori ciliegia 10 gr. prezzemolo 25 gr. Citronella Procedimento Materiale di cottura: casseruola in rame stagnata da 28 cm di diametro (per aprire le cozze), padella antiaderente da 22 cm di diametro (per la cottura del ripieno), pentola in acciaio da 20 cm di diametro (per la cottura dei paccheri). Fasi di lavorazione: aprire le cozze, dopo averle lavate accuratamente, nella casseruola con un fondo di aglio, olio, gambi di prezzemolo e peperoncino; bagnare con il vino bianco; sgusciare le cozze, tritarne 3/4 e filtrare il fondo di cottura; tenere da parte. Tritare l’aglio, e soffriggerlo nella padella antiaderente, aggiungere il bacon a dadini piccoli, le cozze tritate, rosolare bene a fuoco vivo per due minuti, quindi aggiungere il liquido di cottura delle cozze e farlo evaporare; aggiungere poi i pomodori canditi tagliati a dadini e la panna; far prendere il bollore, quindi togliere dal fuoco e mantecare con il pecorino grattugiato, il prezzemolo tritato e il pepe fresco di mulinello.
Il Sommelier n. 3 / 2014
35
Oceania , il nuovissimo di Rocco Tolfa, vicedirettore TG2 RAI
che avanza
Se cercate la prova definitiva dell’importanza del territorio per realizzare un buon vino allora organizzate un viaggio in Oceania. Qui la vitis vinifera europea è arrivata da poco più di duecento anni, ma già offre un prodotto di grande qualità.
A
nche se i vitigni potete trovarli in altre zone del
Rocco Tolfa
mondo, a cominciare
sempre della Francia, con quasi 23 miliardi. Segue l’Italia con un valore di 11 miliardi. Al terzo posto troviamo
dall’Europa, quello che regalano
la Spagna con 6 miliardi di euro. Che
qui, non lo offrono da nessuna
ha superato gli Stati Uniti, fermi a 5,3
altra parte. Grazia ad un territorio
miliardi. In questa speciale classifica
spettacolare, grazie alla tenacia
troviamo l’Argentina e poi ecco i
e al coraggio dei primi coltivatori.
paesi che ci interessano: l’Australia
È pressoché inutile soffermarsi
con 2,3 miliardi e la Nuova Zelanda
sulla bellezza e sul fascino dei
con 1,1 miliardi. Se cercavamo una
territori australiano e neozelandese,
conferma la troviamo in questi primi
perché o direttamente perché ci siano stati, o indirettamente dalla Tv o dai racconti che abbiamo letto, sappiamo quasi tutto. Quello che non sappiamo davvero é
ultimi dati disponibili, si parla di una produzione mondiale di 277 milioni di ettolitri. Valore stimato in euro 67 miliardi. Si tratta del valore più
numeri del vino 2013. Australia e Nuova Zelanda le troviamo nell’Olimpo di Bacco. Evviva. Perché é sempre un bene quando cresce la concorrenza tra Paesi perché poi la
l’importanza che in questi territori
elevato raggiunto nel settore dal
hanno assunto per la coltivazione
2005 a questa parte. Vediamo la
a noi winelover questo non può che
della vite. In una delle foto scattate
classifica ora. Considerata per valore
fare piacere.
sulla produzione del vino nel 2013,
della produzione. Il primo posto é
Resistete a qualche altro numero poi
36
Il Sommelier n. 3 / 2014
sfida si deve spostare sulla qualità e
Australia
entreremo nei dettagli dei territori e
Questi tre Stati da soli contano per
Sauvignon, é coltivato in tutte le
della produzione.
il 95 per cento della produzione
regioni ma da i risultati più importanti
Il settore del vino australiano é
totale del vino, ed in particolare il
in Coonowara dove risultano
composto da circa 1465 aziende
sud Australia ne produce quasi la
esaltate le note speziate e i frutti di
che per lo più troviamo negli Stati
metà. Basta numeri. Ora parliamo
bosco, il Pinot nero che trova un
del sud-est: Victoria, sud Australia e
dei vitigni. Le varietà più importanti
terreno molto vocato in quella zona
New Soutes Wales.
coltivate in Australia sono il Cabernet
emergente che é la Tasmania.
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
Villa Matilde - Mata Mata è il primo spumante firmato Villa Matilde, l’azienda vitivinicola campana dei fratelli Salvatore e Maria Ida Avallone, leader nella produzione di Falerno. Prodotto con Metodo Classico da uve Aglianico al 100%, è un rosato fresco, ma di buon spessore, con finale avvolgente e setoso, ideale come aperitivo, versatile a tutto pasto. Le uve provengono dalle Tenute storiche di San Castrese nel territorio dell’Ager Falernus, lungo le pendici del vulcano spento di Roccamonfina, in provincia di Caserta. La vendemmia è quella del 2011. Perlage fine, colore rosa
chiaro, Mata si apre in degustazione con sentori di frutti a bacca rossa accompagnati da piacevoli note floreali. Mata inaugura il “progetto spumanti” di Villa Matilde; entro la fine del 2014 sarà pronto un secondo spumante da uve Falanghina. Villa Matilde S.S. Domitiana, 18 - 81030 Cellole (CE) tel. +39 0823.932 088 - info@villamatilde.it www.villamatilde.it Il37Sommelier Il Sommelier n. 2 / 2014 n. 2 / 2014 37
Vigneti Australia Hunter Valley
Tra i bianchi ricordiamo lo
troviamo alcuni tra i vini migliori del
proprio territorio dei vigneti nel 1790.
chardonnay, che ha ottime
paese, tra cui il mitico Pendolfs
E poi una citazione di Margaret
espressioni nella zona di Victoria,
Grange.
River che si trova nell’Australia
dove esprime un aroma intenso e
I viticoltori della Barossa sono anche
occidentale, e che si sviluppa a sud
fruttato, il Pinot grigio, il Sauvignon
i costodi delle piú antiche vite di
di Perth. È nota soprattutto per i
Blanc e il Gewuztraminer. Ma il re
Shiraz del mondo, alcuni risalenti
suoi vini da uve Cabernet Sauvignon
dei vitigni rimane tuttavia lo Shiraz,
al 1840. Solo due altre citazioni,
oltre che per lo chardonnay e il
sinonimo dell’illustre Syrah coltivato
perché lo spazio é tiranno, della
Pinot nero. Punto di rifermento per
in Francia. Speziato e sontuoso nelle
produzione australiana. Il New South
una produzione di qualità é Cape
zone della Barossa Walley nel sud
Wales fu il primo stato australiano ad
Mentelle. Sfruttando un territorio
dell’Australia, a circa un’ora di auto
essere colonizzato dagli europei e
che ha molte analogie con quello
a nord est di Adelaide. Nella regione
anche il primo a veder crescere sul
di Bordeaux, esalta vitigni come il
38
Il Sommelier n. 3 / 2014
Vigneti Australia Barossa Valley
Cabernet Sauvignon, lo Shiraz e il
densitá abitativa é bassissima: sono
innanzitutto è poi anche la qualità
Sauvignon Blanc e poi Chardonnay,
circa tre milioni i residenti. Eccellono
del vino della zona di Marlborough,
e Semillon. Se annoveriamo
già in alcuni campi come la vela e
dove ci sono oltre tre mila ettari di
l’Australia tra le zone nuove per il
il rugby. E adesso sfidano il mondo
vigneti, in continua crescita. La vera
vino, allora dobbiamo iscrivere la
del vino. La superficie vitata é quasi
svolta per il vino neozelandese é il
Nuova Zelanda tra il nuovissimo
raddoppiata negli ultimi 10 anni. Il
vitigno Sauvignon Blanc. Che ha
che avanza. Abbiamo giá visto che
vino neozelandese piace soprattutto
trovato un terreno e un clima che
ha superato l’etichetta di Paese
agli inglesi. Ne assorbono il 60
fa concorrenza alla Loira francese.
emergente per entrare nell’Olimpo
per cento. Poi piace a svizzeri,
C’é un terreno alluvionale e l’effetto
internazionale. Le dimensioni sono
tedeschi e statunitensi, soprattutto.
protettivo e mitigatore delle catene
suppergiù quelle dell’Italia. Ma la
Che apprezzano i prezzi bassi
montuose, che danno giornate
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
Brachetto d’Acqui “Fiocco di Vite” Toso Il Brachetto d’Acqui ”Fiocco di vite” Toso nasce dal vitigno Brachetto sulle colline dell’Alto Monferrato nel cuore del territorio Acquese. Dolce, rosso e aromatico, questo Brachetto d’Acqui Docg è un vino dai caratteri molto accattivanti: elegante colore rubino di piacevole intensità, profumo ampio e aromatico, che riporta ai sentori dell’uva di origine con note fragranti di fragola e ciliegia. Il sapore è dolce, ma fragrante, gradevole e accattivante. Il basso tenore alcoolico ne facilita il consumo in qualsiasi
momento della giornata. Ideale come aperitivo anche in presenza di preparazioni salate, a tavola predilige la compagnia dei piatti e delle preparazioni dolci di fine pasto, soprattutto a base di frutta. Il Brachetto d’Acqui Docg Toso ”Fiocco di vite” 2012 è Oscar della Douja 2014.
Il39Sommelier Sommelier n. 2 / 2014 n. 2 / 2014 39 By Studio Montaldo, 4 Ilagosto 2014
Vigneti Nuova Zelanda Marlborough
tiepide e fresche. Una ricetta perfetta
vitigno. Compresi i grandi Sauvignon
stanno lì a dimostrarlo. Come
per la conservazione dei profumi
della Loira, con le interpretazioni dei
quelli del gruppo Moet Hennessy,
dell’uva, con una concentrazione
Sancerre e Pouilly Fumé. E a rendere
che hanno inglobato nella Estates
del comparto organico metolissico,
diversi i vini neozelandesi é il loro
principale responsabile dei complessi
habitat, unico al mondo. I sauvignon
& Wines l’azienda Cloude Bay
profumi del Sauvignon Blanc. E c’è
neozelandesi offrono un’intensità che
qualcuno che azzarda paragoni
non ha pari e che mette in evidenza
perfino con la Borgogna. Paragoni
lo splendido frutto, sensazioni dolci
che hanno il senso della sfida che
e polpose di frutta esotica, passion
ai neozelandesi piace lanciare nei
fruit e papaia. I grandi vini nascono
Chardonnay e il Pinot Nero. Dove
diversi settori. I loro Sauvignon Blanc
in vigna e i migliori Sauvignon
viene posto l’accento sul carattere
possono concorrere con le migliori
neozelandesi stanno lì a dimostrarlo.
della frutta e sullo stile di ogni singolo
interpretazioni mondiali di questo
E anche gli investimenti nel paese
vino.
40
Il Sommelier n. 3 / 2014
Vineyards nel cuore di Marlborough. Un investimento per esaltare i vitigni che danno il meglio di se sul territorio. A partire dal Sauvignon Blanc, lo
Canada, di Marco Ferrari
un paese logicamente evoluto La punta di diamante della produzione enologica canadese, sotto l’aspetto qualitativo, è rappresentata indubbiamente dal vino del ghiaccio, l’Ice Wine, del quale il Canada è il maggior produttore al mondo.
Q
uando pensiamo al
non è certo insignificante, anche
divide con i vicini Stati Uniti, sorgono
Canada immediatamente
di fronte all’eccellente gastronomia
i primi vigneti di vitis labrusca, la
evochiamo immagini di
praticata nei ristoranti delle sue
popolare uva americana; qualche
grandi laghi circondati da irte colline
principali città.
decennio più tardi nella provincia di
coperte dalle foreste di conifere
La punta di diamante della
British Columbia, all’estremo Ovest
che si stendono a perdita d’occhio,
produzione enologica canadese,
canadese, la vite inzia il suo lento
viaggiando con la fantasia possiamo
sotto l’aspetto qualitativo, è
percorso, stimolata in questo dalla
immaginare renne, alci, cervi ed altre
rappresentata indubbiamente
Chiesa Cattolica che sente il bisogno
speci di grandi quadrupedi cornuti
dal vino del ghiaccio, l’Ice Wine,
di assicurarsi una fonte sicura di vino
al pascolo, orsi grizzly giganti e
del quale il Canada è il maggior
sacramentale.
naturalmente neve, tanta neve per
produttore al mondo, un vino che
Gli anni passano e nel secolo XX
molti mesi all’anno; ma qualcuno
ha le sue origini in Germania ma la
il proibizionismo si stabilisce negli
ha mai pensato al Canada come
cui produzione si è ormai diffusa in
Stati Uniti, immediatamente imitati
produttore di vino?
tutti i paesi che vantano un’inverno
dal Canada che, tra il 1916 ed il
Non è certo probabile
precoce e rigido come appunto il
1927, soffre con questa insanità
quest’associazione, ma in realtà il
Canada.
prodotta dalla mente perturbata di
Canada negli ultimi trent’anni ha
Andando per ordine di tempo
uomini mediocri che, per non saper
intrapreso un percorso vitivinicolo
dobbiamo dire che i canadesi hanno
dosare i propri piaceri prima che
di certa importanza, un tanto timido
i loro primi timidi contatti con il vino
diventino vizi, preferiscono adottare
per quel che riguarda l’export, ma
già nel secolo XIX, quando nella
la facile strada dell’autoritarismo
molto importante per il consumo
Provincia di Ontario, sulle sponde del
proibizionista, con l’unico risultato
interno che, dobbiamo ricordarlo,
lago omonimo le cui acque il Canada
di far prosperare le distillerie Il Sommelier n. 3 / 2014
41
clandestine, il contrabbando e
locale dall’invasione delle già celebri
generale la Valle di Okanagan,
la mafia. Al contrario degli Stati
etichette della vicina California,
affacciata sulle sponde dell’omonimo
Uniti però, in Canada il vino non
diventa imperativo un salto di qualità,
lago, situata a poca distanza a nord
è contemplato nel proibizionismo,
pena la sparizione dei vini nazionali
della frontiera con gli Stati Uniti e
già che dal punto di vista legislativo
dalle tavole canadesi.
380 km. a est di Vancouver.
non si inquadra nelle bevande
La situazione assume carattere
alcoliche, ciò permette alla piccola
di urgenza nel 1987 quando, in
industria vitivinicola canadese di
funzione di un accordo commerciale
Clima
continuare il suo graduale processo
di libero scambio celebrato con
Inverni freddissimi, latitudine
di espansione.
gli Stati Uniti, le frontiere del vino
settentrionale che porta a gelate
Arrivando agli anni settanta,
spariscono, aumenta così la già
repentine e micidiali e cicli di disgelo
con il sorgere del Nuovo Mondo
citata necessità canadese di
primaverili irregolari; ecco alcuni
vinicolo ed il conseguente boom
produrre vini competitivi sotto
fattori critici per la vitivinicoltura
di California, Australia ecc. anche
il profilo della qualità; in questo
a queste latitudini, responsabili
il Canada ritiene che sia arrivato il
processo selettivo alcune grandi
per un’altalenante disponibilità
momento di guardare oltre le proprie
zone che fino ad allora dominavano
d’acqua, che incide enormemente
frontiere, iniziando una riconversione
il mercato, Ontario su tutte, vedono
sull’andamento della qualità del
dei vigneti, perciò via le viti labrusca
la propria supremazia, basata sui
vino anno dopo anno. I vigneti della
e avanti i vitigni internazionali,
grandi volumi, essere insidiata da
provincia di Ontario, sul lato orientale
anche perchè, per far fronte alla
regioni più vocate sotto il profilo
del Canada, sono beneficiati
sete crescente della popolazione
qualitativo, come la British Columbia,
dall’influenza delle grandi distese
e salvaguardare la produzione
dove si impone all’attenzione
idriche dei laghi Ontario ed Eire, già
42
Il Sommelier n. 3 / 2014
in British Columbia, sulla sponda
Riesling e Gewurztraminer, ma
provinciali, la distribuzione avviene
occidentale di questo immenso
anche Pinot Grigio, Pinot Bianco,
in maggior parte per mezzo delle
paese, l’influenza benefica del lago
Sauvignon Blanc e Ehrenfelser,
rivendite autorizzate provinciali, nel
Okanagan e del Pacifico poco
quest’ultimo vitigno di origine
sistema di monopolio.
distante, sono cruciali per il buon
tedesca; gli ibridi, coltivati sopratutto
La legislazione canadese si fonda
andamento delle annate. Meno
in Ontario, sono Vidal Blanc, Seyval
sul concetti di VQA (Vintners Quality
rappresentative, le zone vitivinicole
Blanc e altre in minore proporzione.
Alliance), con piccole varianti da
delle province di Quebec e New
Per i rossi abbiamo il Merlot,
regione a regione. In Ontario e
Scotia, oltre alla frontiera viticola
coltivato principalmente in British
British Columbia, la certificazione
di Newfoundland, a settentrione,
Columbia, poi Pinot Noir, Cabernet
VQA determina che 100% delle uve
sorgono comunemente nelle aree
Sauvignon, Cabernet Franc e
provenga dala zona di produzione
prossime all’Oceano Atlantico
Gamay; per gli ibridi Marechal
menzionata in etichetta, i vini sono
che ne condiziona l’andamento
Foch e Baco Noir, particolarmente
sottomessi ad avaliazione sensoriale,
climatico.
apprezzati dal punto di vista
per mezzo di degustazione, da un
culturale quando provenienti da
panel indipendente. Quebec ed altre
Vitigni e Classificazione
antichi vigneti. Occorre dire che, per
regioni non vantano vini VQA.
la logica difficoltà di maturazione
Una particolarità del Canada: è
delle uve, per lo meno in alcune
permessa l’importazione di uve
Come già detto la produzione
annate, è permessa l’aggiunta di
da vino provenienti da altri paesi,
enologica canadese si basa sui
zucchero al mosto, per mezzo di
ovviamente non per i vini VQA,
vitigni internazionali, affiancati ad
chaptalizzazione.
mentre, per quelli etichettati come
alcuni ibridi; per i bianchi si parte
La produzione e la vendita del
“prodotti in Canada”, la pratica è
principalmente da Chardonnay,
vino sono controllati dai governi
legale e comunemente utilizzata.
Il Sommelier n. 3 / 2014
43
Principali regioni enologiche
clima particolarmente favorevole,
livello internazionale; perció lo scettro
abbiamo poi la zona che costeggia il
della miglior qualità del Canada se
margine settentrionale del Lago Eire,
lo aggiudica la provincia occidentale
La provincia di Ontario rappresenta
l’Isola Pelee e la regione emergente
della British Columbia.
la storia del vino canadese, qua si
di Prince Edward County che in tempi
La seconda maggior zona di
stabilì la prima impresa vitivinicola,
recenti ha saputo attirare l’attenzione
produzione del vino canadese,
nel 1866, nell’Isola di Pelee, sul Lago
con eccellenti vini. Il principale
British Columbia, è la piú
Eire. Ontario è anche il maggior
prodotto enologico della provincia
importante sotto l’aspetto della
produttore, con oltre 4 milioni di
di Ontario è indubbiamente l’Ice
qualità; conosciuta anche come
bottiglie e quasi 5 mila ettari vitati.
Wine. In Ontario sussistono ancora
Napa Valley del Nord, la principale
Nella provincia si trovano quattro
oggi molti vigneti di vitis labrusca, il
regione della British Columbia è
importanti zone vinicole, la principale
che ne limita la qualità in generale,
Okanagan Valley, che vanta un
è Niagara, che trae beneficio dal
anche se troviamo facilmente vini di
microclima particolare.
44
Il Sommelier n. 3 / 2014
foto di Roberto Borocci
ad ogni vedemmia
la natura si fa arte
www.vinieleva.it
La valle è stretta geograficamente
naturale del deserto messicano
è quel che possiamo facilmente
tra la catena montuosa della costa,
di Sonora che inizia nella penisola
ad ovest, e le montagne Monashee,
di Baja, nella Bassa California e
attestare quando proviamo i vini di
ad est; Okanagan Valley si allunga
che arriva fino ad Oliver, in British
per circa 160 km da Nord a Sud,
Columbia, estremo sud di Okanagan
e rossi, prodotti da Chardonnay,
costeggiando l’omonimo lago di
Valley.
Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e
origine morenica, che ne copre
Con tanti fattori ad influenzarne il
tutta l’estensione longitudinale. In
microclima, enologi competenti
Okanagan è presente anche l’unico
dispongono di formidabili condizioni
internazionali Merlot, Cabernet
deserto del Canada, l’estensione
per elaborare vini di assoluta qualità,
Sauvignon e Franc e Pinot Noir.
Okanagan Valley, varietali bianchi
Riesling per l’Ice Wine, oltre ai rossi
IceWine La punta dell’enologia canadese è l’Ice Wine, il vino del ghiaccio. Prodotto quando il clima rigoroso dell’autunno canadese ha ormai congelato le uve, rimaste ad appassire sulle viti. La raccolta deve avvenire a temperature rigorosamente al di sotto dei 5/6º C negativi e non può assolutamente aumentare oltre questo limite, non solo durante il raccolto, ma neanche nel trasporto fino alla cantina e durante la lavorazione delle uve. L’obbiettivo di questo è far sì che la componente acquifera del chicco d’uva si mantenga naturalmente congelata, in questo modo, quando le uve sono inserite in una pressa speciale, la parte ghiacciata, ovvero l’acqua, è eliminata e la polpa inizia una modesta fermentazione con la sua componente zuccherina, le quali ovviamente rappresentano la parte solida che non congela. Allora il mosto che si ottiene da questa spremitura è caratterizzato per un’elevata componente di zuccheri che ci daranno un vino dolcissimo e estremamente gradevole, ottimo per accompagnare dolci e ancora di più come vino da meditazione. Prodotto sempre in piccole quantità, visto che la resa è molto bassa, il segreto di un buon Ice Wine sta nel saper dosare la dolcezza del vino con una buona vena acida, per mantenere una ricchezza di beva vibrante e tesa e non eccessivamente dolce, come accade nei vini da dessert di qualità inferiore, troppo stucchevoli e molli. Per produrre Ice Wine in Canada si utilizzano Riesling, Seyval Blanc, Vidal Blanc e, per il rarissimo e pregiato Ice Wine rosè, il Cabernet Franc. Per concludere un’informazione per capire l’elevato prezzo delle bottiglie di Ice Wine: la resa corrisponde a circa il 20% di una resa di uva in vino convenzionale, in altre parole se con un kg. di uva grossomodo produciamo una bottiglia di 75 cl. di vino da tavola, nel caso dell’Ice Wine otterremmo un bicchiere, al massimo. Prima di andare un’osservazione: non pensate di invecchiare l’Ice Wine! Non è vino da tenere in cantina, ma da bere al più presto nella miglior compagnia.
46
Il Sommelier n. 3 / 2014
a cura della redazione di
È la confusione sessuale il fronte più avanzato del progetto di vitivinicoltura sostenibile Riduci, Risparmia, Rispetta promosso dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella
“R
iduci Risparmia
quale tecnica alternativa ai prodotti
Rispetta”. Questo
fitosanitari contro la Lobesia botrana
il titolo del progetto
risale al 2004. L’utilizzo su larga
con cui il Consorzio per la Tutela
scala di questa tecnica in Valpolicella
dei Vini Valpolicella si è impegnato
è partito nel 2010, e nel 2014 si
negli ultimi anni ad accrescere
è diffusa su circa 1800 ettari di
l’ecosostenibilità della produzione
vigneto. Per quanto riguarda il
vitivinicola del territorio, per
monitoraggio in vigneto sono stati
salvaguardarne il pregio elevando
individuati circa 200 punti di rilievo.
contemporaneamente la qualità
Dal monitoraggio del ciclo biologico
intrinseca del vino. Con questo
dell’insetto, scaturiscono i bollettini
obiettivo è stato adottato un
(settimanali nelle fasi più delicate)
disciplinare di difesa integrata
con le indicazioni per eventuali
avanzato, avvalendosi della
trattamenti per ogni macroarea e un
consulenza di un agronomo
servizio SMS di allerta per garantire
esperto, che stabilisce le linee
che le informazioni raggiungano
guida da seguire. Di particolare
tutti i viticoltori. Questi servizi sono
soddisfazione è l’esperienza
affiancati da incontri informativi (1
della confusione sessuale contro
per ogni generazione di tignoletta)
la tignoletta della vite, gestita
in cui viene spiegato come eseguire
e promossa dal Consorzio. In
la difesa. Il Progetto del Consorzio,
Valpolicella, il problema maggiore è
che dati i risultati verrà ulteriormente
rappresentato dall’appassimento,
implementato, da una parte ha
che rende necessario azzerare i
anticipato le direttive europee in
danni prodotti da questo insetto.
materia, dall’altra è andato incontro
La prima prova di utilizzo della
alla sensibilità e attenzione dei
Confusione Sessuale in Valpolicella
consumatori su questi temi.
CONSORZIO PER LA TUTELA DEI VINI VALPOLICELLA Via Valpolicella 57 - 37029 San Pietro In Cariano (VR) Tel. +39 045 7703194 - Fax +39 045 7703167 info@consorziovalpolicella.it - www.consorziovalpolicella.it
di Davide Amadei
La Cina produttrice di vino: un’ascesa continua Un valore aggiunto della Cina è la sua estensione (quasi 10 milioni di kmq), che consente di ricomprendere varie ed ampie zone a latitudini (tra i 30° e i 50°) tipicamente idonee alla produzione vitivinicola.
Q
uando si pensa al rapporto
dello Stato.
nascita nel 1892 dell’azienda Zhang
tra il vino e la Cina,
Del resto, il vino è presente in Cina
Yu di Yantai nello Shandong, che ha
subito si fa riferimento
da tempi antichi: si cita l’uva in un
segnato le varie tappe, con i relativi
all’esportazione dei prodotti europei,
componimento poetico di duemila
alti e bassi, della produzione vinicola,
ai dazi, all’appetibilità, per le aziende
anni fa, ma molto prima, nel periodo
fino a creare l’importante Museo
di tutto il mondo, dell’immenso
degli Han Occidentali – II sec. a. C.
della Cultura del Vino.
mercato che la popolazione di più di
– pare che l’ambasciatore imperiale
Ma la spinta decisiva alla crescita
un miliardo e trecentomila persone
Zhang Qian avesse introdotto a
della viticoltura ed enologia cinesi si è
rappresenta.
corte l’uva ed il vino, con le tecniche
avuta con il 1980, grazie alla riforma
Spesso si dimentica, invece, l’ascesa
che aveva potuto conoscere in una
dell’economia cinese, apertasi
impetuosa della grande nazione
spedizione presso il popolo dei
al libero mercato, che ha attirato
asiatica come produttrice essa
Dayuan, del centro Asia, esperto in
capitali ed investimenti stranieri, in
stessa di vino, con volumi e qualità
viticoltura.
particolare francesi.
sempre maggiori.
Certamente, nel corso dei secoli
Ecco che la grande azienda Rémy
Il ritmo di crescita della produzione
tra le bevande alcoliche, diffuse e
Martin (Cognac), nei primi anni ’80
indigena di vino è di circa il 15%
ricercate, hanno sempre prevalso
ha creato la prima joint-venture in
all’anno, ciò che pone attualmente la
il vino di riso (o di cereali) e la birra,
Cina fondando la Dynasty Wine, che
Cina tra il sesto ed il settimo posto
ancora oggi molto presenti nelle
ancora oggi, con Great Wall e Grace
tra le nazioni produttrici, ma con la
zone rurali, causando così il mancato
Vineyard, è tra le più importanti
prospettiva di salire in pochi anni
sviluppo del settore viticolo ed
produttrici di vino cinese per qualità
ancora più in alto nella classifica. Nel
enologico.
e quantità.
2012, in particolare, le cantine erano
Si può individuare l’inizio della storia
Ed il mondo del vino se ne è
almeno 600, di cui il 40% di proprietà
moderna del vino cinese con la
senz’altro accorto quando, nel
48
Il Sommelier n. 3 / 2014
maggio 2011 un rosso cinese vinse
costo, a scapito della qualità.
zone di Qingxu e Shacheng.
il premio dell’importante ed influente
Occorre anche evidenziare che esiste
Un vantaggio di molte grandi
Magazine inglese Decanter. Ma
una certa omologazione, dovuta,
aziende è che dispongono di
poi, soprattutto, il 14 dicembre
oltre che alla diffusione di uno stile
attrezzature enologiche moderne
dello stesso anno a Pechino, in una
di vinificazione “internazionale” alla
ed efficienti, con tecnici di elevata
competizione denominata “Bordeaux
ricerca di morbidezza e frutto, all’uso
professionalità formatisi a Bordeaux
contro Ningxia”, una commissione
di pochi vitigni internazionali, con
e, più recentemente, all’Università di
di esperti cinesi e francesi valutò
netta prevalenza di Chardonnay e
Pechino.
cinque vini di Bordeaux e cinque
Cabernet Sauvignon, che da solo
Inoltre, un valore aggiunto della
di Ningxia (una delle più importanti
rappresenta il 50% dei ceppi piantati.
Cina è la sua estensione (quasi 10
zone di produzione della Cina): nei
Non mancano le sperimentazioni,
milioni di kmq), che consente di
primi cinque, ben quattro furono
ancora molto limitate, di Syrah,
ricomprendere varie ed ampie zone a
cinesi, tra i quali il primo assoluto
Tempranillo, Grenache e Pinot nero,
latitudini (tra i 30° e i 50°) tipicamente
(un Cabernet Sauvignon 2009,
ed un buon successo riscuote il
idonee alla produzione vitivinicola.
Chairman’s Reserve, dell’azienda
Vidal, ibrido francese famoso per
A tale proposito, ed a grandi linee, le
Grace Vineyard), con una chiara
l’uso che i canadesi ne fanno per
zone vitate ricadono in parte nell’area
vittoria di Ningxia.
produrre ice-wine nella regione delle
soggetta al clima monsonico e in
Oggi lo sviluppo è costante, anche
cascate del Niagara. Sono presenti
parte in quella a clima continentale,
se certamente con difficoltà i vini
anche vitigni autoctoni: possono
nel Nord. In entrambi i casi esistono
cinesi escono dai confini nazionali,
citarsi il Langyan, conosciuto anche
difficoltà per la viticoltura: il clima
e rimangono destinati perlopiù al
come Dragon’s eye, il Ju Feng Noir
continentale freddo e asciutto del
consumo locale, per cui spesso si
e il Beichun, varietà resistente al
Nord-Ovest richiede al viticoltore
tratta di prodotti di quantità, a basso
freddo, coltivati soprattutto nelle
l’adozione di accorgimenti Il Sommelier n. 3 / 2014
49
particolari per permettere alla vite la
anche se a volte c’è carenza di
estive anche maggiori di 45° C), ma
sopravvivenza nel periodo invernale: i
acidità; d’altro canto, gli inverni sono
soprattutto tanto vento e molto forte,
ceppi vengono coperti di terra;
molto freddi e le viti possono esserne
e piovosità scarsissima, intorno ai
la scarsa piovosità rende spesso
danneggiate irreparabilmente.
35 mm; è necessaria l’irrigazione;
necessario il ricorso all’irrigazione;
All’interno di quest’area si può
si producono vini dolci interessanti,
dal canto suo, il clima monsonico
individuare la zona di Yinchuan,
oltre ad uva da tavola ed uva passa.
del Centro-Sud fa sì che l’estate
nella provincia autonoma di Ningxia,
Sempre nella regione autonoma di
sia piovosa, con conseguente
che è forse la zona più vocata per
Xinjiang si trova l’area di Shehezi,
esposizione delle viti a patologie
la produzione di vino cinese poiché
confinante con Russia, Mongolia
di origine fungina, anche se poi
gode di clima asciutto e presenta
e Afghanistan: le sue peculiarità di
l’attenuazione delle precipitazioni
interessanti escursioni termiche
regione montuosa e dall’altitudine
sul finire dell’estate permette la
giorno-notte; i mesi di giugno, luglio
media elevata consentono di allevare
maturazione delle varietà tardive.
e agosto sono piuttosto caldi, e la
varietà a stagione vegetativa breve; la
Più in particolare, si possono
piovosità è molto ridotta, tra 180 e
piovosità è piuttosto regolare e ben
individuare sette zone vinicole,
200 mm, concentrata tra aprile e
distribuita; anche qui è necessario
seguendo soprattutto i suggerimenti
ottobre con picchi, in luglio e agosto;
irrigare ma l’acqua, proveniente dai
di Li Demei (pubblicati sul blog Grape
i suoli sono prevalentemente sciolti,
nevai poco distanti, non manca.
Wall of China), enologo e giornalista,
sabbiosi, con presenza di ghiaie;
Infine, sempre nel Nord sta la zona
considerato il più attento ed influente
le scarse precipitazioni rendono
di Wuwei, nella provincia di Gansu,
assaggiatore e divulgatore dei vini
indispensabile il ricorso all’irrigazione,
regione emergente caratterizzata
cinesi.
tradizionalmente impostata per
da clima fresco e asciutto, dove
Nel Nord-Ovest si trova l’area di
gravità e che utilizza le acque del
si sono impiantate varietà a
Xinjiang, Ningxia e Gansu. Il clima
Fiume Giallo da due millenni.
maturazione medio-precoce e che
è continentale e le estati sono molto
Altra zona collocabile in quest’area
amano il fresco, come Pinot nero e
calde e secche, così che l’uva che
è quella del bacino di Tulufan, nella
Chardonnay.
vi matura è sempre piuttosto carica
regione autonoma di Xinjiang, che
Province di Jilin e Liaoning
di zucchero; i rischi di malattie sono
ha clima caldo e arido, al limite del
(Nord-Est). Qui la maggior
minori rispetto alle regioni costiere,
rovente (con temperature massime
parte delle varietà coltivate sono
50
Il Sommelier n. 3 / 2014
autoctone, appartenenti alla vitis amurensis, tutte piuttosto resistenti al freddo dell’inverno, molto rigido (con minime fino a –30° C), con una stagione della crescita molto corta, essendo impossibile o molto difficile coltivare ceppi vitis vinifera. Qui la piovosità annuale è compresa tra i 500 e i 600 mm, ma per metà è concentrata in luglio e agosto. In quest’area è collocabile anche la zona del golfo di Bohai: non lontana dalla costa, è regione calda, piovosa in estate ma piuttosto asciutta in settembre e ottobre; vi si produce quasi la metà della quantità annuale cinese di uva da vino. Shanxi, Huailai e Changli, a Nord-Est di Hebei (Nord). Qui le estati sono secche e gli inverni più caldi rispetto allo Xinjiang, con buona vocazione alla viticoltura; ma durante l’anno le piogge sono più abbondanti rispetto alle aree precedenti, per cui le malattie sono sempre in agguato. Rientra in quest’area la zona di Qingxu, nella provincia di Shanxi, che ha clima mite e buona illuminazione, con piovosità attorno ai 450 mm, con massimi in luglio e agosto; i suoli presentano tessitura variabile, da argillosi a sabbiosi, a ghiaiosi. Inoltre, si segnala la zona dello Shacheng, nella provincia di Hebei, non distante dalla capitale, che è favorita da un clima mite, buona luce, elevata escursione termica giorno-notte, estati fresche e precipitazioni non eccessive; la regione è collinare, con suoli a prevalente tessitura sabbiosa di colore bruno. Corridoio Beijing-Tianjin (Nord). È un’area avvantaggiata dalla strettissima vicinanza con le città più grandi della Cina, e quindi con i mercati principali; però la qualità
del terreno piatto non è buona a sufficienza per coltivare dei vitigni di qualità. Shandong (costa occidentale). È la regione che ha più tradizione vinicola della Cina, per cui ha una buona riserva di manodopera specializzata e conoscenze tramandate; a differenza delle regioni del Nord, qui non è necessario “seppellire” i vigneti durante l’inverno; peraltro, qui caldo e umido arrivano contemporaneamente, ed è quindi abbondante l’uso di pesticidi e prodotti chimici per salvare le piante dalle malattie. Valle del fiume Giallo (Henan). Si tratta dell’antico corso del Fiume Giallo, nella provincia di Jiangsu, nella parte orientale del Paese, Qui, come nello Shandong, l’inverno è meno pungente, e non ci sono rischi invernali o primaverili per le vigne; ma i problemi arrivano in estate, troppo umida e molto calda: è la regione più problematica per la viticoltura a causa della diffusione delle malattie (fungine) delle piante e per l’eccesso id vigoria . Si tenta di attenuare i rischi con varietà a maturazione tardiva e con pratiche colturali rigorose. Yunnan (Sud-Ovest). La regione, nota per la produzione di tè, con i più importanti “giardini” (i cru) cinesi per questa pianta, è un altopiano nel Sud-Ovest del Paese al confine con Laos, Vietnam e Myanmar: ha clima caldo e umido in estate, ma asciutto da ottobre a giugno; la piovosità, elevata, è concentrata tra giugno e settembre, e coincide spesso con la raccolta delle uve. La particolarità è che potenzialmente in quest’area possono aversi anche due vendemmie durante l’anno,
grazie alla lunghezza della stagione idonea alla crescita. Sulla scorta di questa panoramica, sono molto varie le condizioni termiche e pluviometriche che influenzano necessariamente l’andamento del periodo vegetativo della vite e, quindi, la scelta dell’uva da utilizzare e delle strategie da adottare nel vigneto: produzioni che hanno caratteristiche molto diverse per clima, latitudine e tradizioni tra le varie zone, e che possono senz’altro costituire la ricchezza e la potenzialità di una nazione immensa come la Cina.
FONTI Grape Wall of China (blog: www.grapewallofchina.com) Attilio Scienza, “La Cina non sa ancora fare grandi vini da esportazione”, Tre Bicchieri, 6 settembre 2012 Riccardo Modesti, “Vino e Cina” - www.tigulliovino.it Riccardo Modesti, “Quale viticoltura cinese” www.tigulliovino.it “Cina, la nuova frontiera del vino con un pizzico d’Italia”, Bibenda7, 15 novembre 2013 Zhu Sha, “Vino cinese: la situazione attuale”, www.cinaliano.it, 9 marzo 2012 “Storia del vino in Cina”, www.taccuinistorici.it
Il Sommelier n. 3 / 2014
51
di Vittorio Castellani aka Chef Kumalé, giornalista gastronomade
La cultura del vino nel Paese dei Cedri
In generale i vini libanesi sono destinati all’esportazione verso l’Europa, con la Francia e l’Inghilterra tra i principali consumatori, ma anche verso gli Stati Uniti ed i paesi emergenti.
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Il Sommelier n. 3 / 2014
S
econdo la leggenda Noè, la cui tomba si trova nella Moschea di Kerak, all’uscita
della città di Zahle, nella Valle della Bekaa, si sarebbe fermato sul Monte Sannine, in Libano, per piantare la prima vite della storia. Leggende a parte, uno dei templi della città di Baalbek è dedicata proprio a Bacco, il Dio del vino, sacro ai romani. A conferma di una tradizione lunga secoli, gli storici ci dicono
Oggi l’azienda più rinomata della Terra dei Cedri continua ad essere Château Musar (chateaumusar. com) che produce i suoi vini nella valle della Bekaa dal 1930, nota a livello mondiale per il suo rosso: un poderoso blend di Cabernet Sauvignon, Cinsault, Carignan, Grenache e Mourvèdre che varia per combinazione a seconda delle annate. È un vino importante che potrebbe far pensare ad
un Bordeaux dai sentori esotici, particolarmente adatto per l’invecchiamento. Fino al 1990 in Libano esitevano solo altri due produttori storici oltre ai vini Musar: Châteaux Kefraya (chateaukefraya. com) e Ksara (ksara.com.lb), ma oggi sono oltre quaranta le aziende vinicole, che si concentrano in due sole aree vocate alla produzione vinicola: la Valle della Bekaa e la regione arida di Baalbek.
che la cultura del vino, nei territori dell’attuale Libano risale al 6.000 avanti Cristo dove ha attecchito fin dall’era pre-islamica per conservarsi nel Paese più aperto e tollerante degli stati islamici, una terra che ospita una comunità importante di cristiani e crisitano-maroniti, non soggetti ai divieti coranici che bandiscono la mescita ed il consumo di bevande alcoliche.
Il Sommelier n. 3 / 2014
53
Tutte insieme immettono sul mercato
recentemente con Tempranillo.
è fatto apprezzare anche Domaine
circa 50.000 bottiglie l’anno. In
Volendo tentare una selezione delle
des Tourelles (domainedestourelles.
generale i vini libanesi sono
migliori giovani aziende, spicca
com), vincitore di numerosi concorsi
strutturati e corposi, per qualcuno fin
il nome di Massaya (massaya.
internazionali, specie da quando il
troppo.
com) dei fratelli Ghosn, che
Financial Times l’ha classificato nel
In assenza di vitigni autoctoni si
grazie all’ausilio del know how di
2011come most seductive winery
vinifica con le varietà sperimentate
importanti produttori bordolesi
in Libano. Anche il Clos st. Thomas
con successo da Musar, uve
hanno dato vita alla più giovane tra
(closstthomas.com) ha ricevuto
benedette da 300 giorni di sole
le aziende libanesi affermate a livello
buoni riconoscimenti per il suo
l’anno, oltre a Merlot e Syrah e più
internazionale. Negli ultimi anni si
Chardonnay e per il Red Chateau.
54
Il Sommelier n. 3 / 2014
Batroun Mountains (batrounmountains.com) rappresenta un’eccezione, poiché l’area di produzione è quella del Distretto di Batroun che abbraccia un tratto della costa nord occidentale del Paese e si spinge verso l’interno, in un territorio aspro, arido e sabbioso, dove l’impiego dei mezzi meccanici non è possibile. I vini di questo piccolo produttore sono “fatti nel terreno”, biologici per natura e sono di ottima fattura. Nel panorama dei produttori emergenti spiccano due aziende legate alla famiglia Saadé, storici commercianti
e Karim Saadé a cimentarsi con
anche verso gli Stati Uniti ed i paesi
risultati notevoli nella produzione
emergenti.
di vini in Libano e Siria, in un’area
In Libano i vini sono molto apprezzati
oggi interessata da gravi conflitti,
e venduti nei migliori alberghi
ma nella quale la famiglia continua
e ristoranti, anche se a tavola i
di tradizione cristiana greco-
instancabilmente a produrre,
ortodossa: Bargylus (bargylus.com)
nonostante le difficoltà e per questo
e Marsyas (chateaumarsyas.com).
ha ottenuto numerosi riconoscimenti
L’intensa attività imprenditoriale nei
internazionali.
paesi del vicino Oriente e l’amore per
In generale i vini libanesi sono
alcolici, che accompagna sempre
la Francia ed i suoi vini (Bordeaux,
destinati all’esportazione verso
il tradizionale menù di entrées: il
Côtes du Rhône), hanno convinto
l’Europa, con la Francia e l’Inghilterra
mezzé libanese, autentico orgoglio
la nuova generazione, i figli Sandro
tra i principali consumatori, ma
nazionale.
libanesi spesso pasteggiano con l’arak, un’acqua vite aromatizzata all’anice verde che può sfiorare i 50°
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
TENUTA RITTERHOF, GRANDI SODDISFAZIONI Nel cuore dei vigneti altoatesini, al numero 1 della Strada del Vino, ha sede la tenuta Ritterhof, proprietà della famiglia Roner di Termeno. La stessa passione che da decenni caratterizza ed identifica il lavoro di distillazione, in ugual modo contraddistingue anche l’impegno tra i filari. Alla base del successo dei vini della tenuta Ritterhof, si ritrovano tradizioni tramandate da generazioni ma soprattutto un’armonia e un rispetto totale della natura e dei suoi ritmi in Il Sommelier 55 mod-Il combinazione all’uso delle più erne tecnologie vinicole. Si seleziona meticolosamente la materia prima, si decide la resa e il periodo esatto della vendemmia a seconda della maturazione delle uve intervenendo
direttamente ‘in vigna’. Un lavoro attento, costante e scrupoloso che mira alla qualità. Una qualità che negli anni viene sempre più apprezzata dagli operatori horeca, dai consumatori e dagli esperti del settore e che lo scorso anno si è tradotta in uno dei riconoscimenti in assoluto più ambiti: l’assegnazione da parte del Gambero Rosso dei prestigiosi Tre Bicchieri alla punta di diamante della tenuta, il Gewürztraminer Crescendo 2012, dall’aroma intenso di petali di rosa e geranio e dalle note di cannella n. 2 / 2014 n. 2 / 2014 55 e garofano cheSommelier si accompagnano ad un sapore elegante, saporito e speziato. CANTINA RITTERHOF S.R.L. www.ritterhof.it
di Marinela Vasilica Ardelean, the Best Sommelier of Romania 2014
Una certezza nel mondo enologico: la Romania Negli ultimi anni in Romania il mercato del vino ha avuto una grande e bella evoluzione.
I
fattori che hanno contribuito a
vino, invece che alla quantità, come
del consumo entry –level. Grasa de
questa sorprendente evoluzione
succedeva nel passato. Questo
Cotnari e Busuioaca de Bohotin,
sono numerosi, come ad
ha fatto avvicinare più persone al
risultano ad essere tuttora tra i più
esempio lo sviluppo di wineshop
vino, e ha fatto crescere sempre di
commerciali.
moderni, l’internet, e anche gli
più le aspettative e le esigenze dei
I fondi europei destinati alla
investimenti stranieri sul territorio. Si
consumatori. Gli anni ’90 hanno
produzione del vino in Romania,
può dire che negli ultimi 25 anni le
visto il mercato del segmento
ricevuti attraverso il Programma
preferenze degli consumatori rumeni
premium, in forte crescita, in cui le
Nazionale di Supporto, hanno visto
sono cambiate, questo grazie ai
cantine tipo Davino, SERVE, Vinarte,
impegnare 210 milioni Euro nel
produttori, ai diversi brand, che
Crama Oprisor, sono diventate delle
periodo 2007-2013. A metà del
hanno migliorato i gusti e hanno
vere “autorità”. Altre cantine, come
2012, questi fondi sono stati spesi in
dettato “tendenze” sul vino rumeno.
Jidvei, Cotnari, Murfatlar, Vincon,
totalità, registrando un record in tal
I produttori hanno iniziato accordare
esistenti sul mercato prima del ’89,
senso, nessun altro settore è riuscito
maggior attenzione alla qualità del
sono riuscite a mantenere la fascia
realizzare un risultato simile.
56
Il Sommelier n. 3 / 2014
Grazie a questi fondi, i produttori
qualitativo. Questo vitigno a bacca
vendite.
sono riusciti a portare tante novità ed
nera, dà la possibilità di esprimere al
La vite si coltiva in quasi tutta la
aggiornamenti nel mondo del vino in
meglio l’originalità ed una maggiore
Romania, però le più importanti
Romania. I principali risultati raggiunti
espressività del terroir rumeno. I
DOC sono Murfatlar e Macin in
sono stati il rinnovo delle strategie
vari vitigni autoctoni come Galbena
Dobrogea, Dealul Mare, Dragasani,
di sviluppo, rinnovo dei vigneti,
de Odobesti, Cramposie, Feteasca
nuovi impianti, estensione delle
Regala, Feteasca Alba, Cadarca de
Segarcea, Samburesti, Corcova
superficie coltivate, ristrutturazione
Minis, Negru de Dragasani, Sarba
e modernizzazione delle cantine,
o Grasa, fanno crescere anche la
aggiornamento tecnologico e altre
concorrenza tra le varie cantine,
misure di sostegno al mercato, che
elemento importante per il processo
hanno visto migliorare la qualità del
evolutivo del vino rumeno.
vino in poco tempo.
Il consumo di vino in Romania è al
Piccoli e tenaci produttori iniziano
terzo posto dopo la birra e dopo i
accordare un’attenzione particolare
distillati. Il mercato del vino vale circa
ai vitigni autoctoni, vinificati in
450 milioni di euro, con un consumo
purezza, cercando di preservare e
medio annuo di 27 lt /pro-capite (la
promuovere l’autenticità e la storicità
Francia ha 55 lt /pro-capite/anno).
e nuove strategie. Negli ultimi 15
del territorio.
La Romania ha una superficie vitata
anni, grazie anche all’esperienze
Il vitigno più rappresentativo,
di circa 177.085 ha e quest’anno la
portate da imprenditori stranieri,
Feteasca Neagra, ha aperto un
produzione arriva a 6 milioni hl. Le
è iniziata una nuova era per il vino
nuovo orizzonte nell’enologia
bottiglie da 0,75 lt rappresentano la
della Romania fatta di successi e
rumena, grazie al suo alto potenziale
metà del mercato ed il 72,2% delle
riconoscimenti internazionali.
in Muntenia, Odobesti, Panciu, Cotnari in Moldova, Tarnave e Sebes in Transilvania e Recas e Minis in Banat. Il potenziale vitivinicolo della Romania sta diventando sempre più interessante per gli imprenditori stranieri. Gli anni ’90, dopo la rivoluzione, ha costretto i produttori a intraprendere la strada della qualità
Il Sommelier n. 3 / 2014
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Degustando a cura della Redazione Centrale
La Regola Rosso Toscana IGT - 2008 www.laregola.com
L’azienda vitivinicola Podere la Regola, si trova sulla Costa Toscana , da sempre terra di grandi cru, a soli 5 Km dal mare tirreno nella valle del fiume Cecina, nel Comune di Riparbella , zona della doc Montescudaio, tra vigneti, olivi e cipressi tanto decantati dal grande poeta Giosuè Carducci, che alla vicina Bolgheri dedicò i suoi versi. Nel territorio dove oggi è situata l’azienda, sorgeva un antico insediamento Etrusco che vi prosperò per molti secoli, poiché era situato in una zona, la Val di Cecina, dove il clima è temperato, il terreno è fertile ed a solatio, ed influenzato dalle brezze del vicino mare tirrenico. Anche gli etruschi scelsero questa zona per coltivare la vite, ottenendo un vino gradevole e corposo che conservavano in Anfore, numerose trovate in questo luogo. Il vino è un Rosso Toscana IGT, 85% Cabernet Franc, 10% Merlot e 5% Petit Verdot. Affinato 12 mesi in barrique nuove di rovere francese e almeno 12 mesi in bottiglia. L’annata 2008 è un bel rosso intenso con note balsamiche al naso; tannino equilibrato, lunga la persistenza su note di liquirizia e frutta rossa matura. Bottiglie prodotte 5.000 Prezzo medio in enoteca 32 euro
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Il Sommelier n. 3 / 2014
Az. Agricola Lupi Ormeasco di Pornassio Superiore DOP - 2011 www.casalupi.it L’Azienda Agricola Lupi nasce all’inizio degli anni 60 ed è cresciuta nel corso dei decenni spinta dalla passione e dalla determinazione del fondatore Tommaso e delle nuove generazioni rappresentate da Massimo, la moglie Sara con il contributo di alcuni collaboratori e importanti enologi come Donato Lanati. L’Ormeasco è la grande passione dell’azienda, passione nella produzione e nella coltivazione. Coltivarlo significa lavorare in vigneti su terrazze a 650 metri s.l.m. con piante di 80 anni, la vera fortuna di questo vitigno. Il vino è una DOP con il 100% di Ormeasco e con affinamento del 70% in acciaio e 30% in barrique per 24 mesi. È il vino più austero di Lupi, quello che arriva più tardi a completa maturazione in bottiglia. Mostra un fruttato di viola e mora matura, completato da erbe fini e spezie. Un vino multidimensionale marcato dai tannini fini e maturi. Bottiglie prodotte 5.000 Prezzo medio in enoteca 18 euro
Soc. Agricola Les Cretes Torrette Valle d’Aoste DOP 2012
Donnafugata Ben Ryé - Passito di Pantelleria DOP - 2011 www.donnafugata.it
L’azienda vitivinicola Les Crêtes nasce nel 1989 in Aymavilles (Valle d’Aosta), per opera di Costantino Charrère ed è oggi gestita dalla sua famiglia che, proprietaria di uno storico mulino ad acqua del ‘700 e delle antiche cantine di Via Moulins, si occupa, da cinque generazioni, di produzioni agroalimentari. La zona di coltivazione dei vigneti si estende per 25 ettari lungo l’asse orografico della Dora Baltea nei comuni di Saint Pierre, Aymavilles, Gressan, Sarre, Aosta e Saint Christophe. Il vino è una DOP ed è prodotto con Petit Rouge 70%, ceppi vari 30% a bacca nera. Affinamento di 8 mesi in acciaio. Il Petit Rouge è il vitigno più diffuso in Valle d’Aosta. Coltivato da tempi immemorabili nelle nostre zone di montagna, è ricompreso nella famiglia degli “Orious”, madre anche di ogni altra varietà autoctona valdostana. Colore di questo importante vino è rosso rubino, fresco, fine e delicato, al naso di viola e rosa canina, fruttato impreziosito da piccoli frutti rossi. In bocca, delicato ed elegante, con sottile vena acidula.
Il nome Donnafugata, letteralmente “donna in fuga”, fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell’800 - fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l’effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. È un 100% Zibibbo (Moscato d’Alessandria). Le uve provengono da 12 diverse contrade dell’isola caratterizzate da microclimi unici che determinano differenti epoche di maturazione. La vendemmia inizia dopo il 15 agosto con le uve destinate all’appassimento naturale che avviene al sole e al vento e dura 20-30 giorni. In seguito il vino affina in vasca almeno 7 mesi e 12 mesi in bottiglia. Vino che denota la sua straordinaria personalità e profondità fin dal colore, che si presenta giallo ambrato lucente. Dopo le prime intense note di albicocca e pesca, i profumi si rincorrono tra meandri di sensazioni dolci di fichi secchi e miele, erbe aromatiche, note minerali. Al gusto impressiona per la notevole complessità data dall’avvenuta fusione tra dolcezza, sapidità e morbidezza. Lunghezza finale con ritorno armonico dei profumi.
Bottiglie prodotte: 250.000 Prezzo medio in enoteca: 10,50 euro
Bottiglie prodotte 80.000 Prezzo medio in enoteca 40 euro
www.lescretes.it
Tenuta Cavalier Pepe Opera Mia Taurasi DOCG 2008 www.tenutacavalierpepe.it
La Tenuta Cavalier Pepe si trova in provincia di Avellino tra i comuni di Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi che fanno parte dei 17 comuni compresi nel disciplinare del Taurasi DOCG. I vigneti della Tenuta occupano oltre 40 ettari. Si coltivano anche nocciole e olive che producono un olio extravergine di olive delle cultivar autoctone come la Ravece. Il territorio si trova interamente in zona collinosa compresa tra i 350 e i 500 metri di altezza e l’esposizione geografica è in gran parte rivolta a sud/sud-est. 100% Aglianico. Le uve raccolte a mano durante la prima decade di novembre, vengono selezionate in cantina. Parte una macerazione pre-fermentativa a freddo per ottimizzare l’estrazione di colore e aromi fruttati. Segue la fermentazione alcolica con una lunga macerazione delle bucce. Dopo il vino viene travasato in barrique di rovere Francese (Allier e Trongais), dove affina e si ammorbidisce per almeno 12 mesi, fino all’affinamento in bottiglia per ulteriori 12 mesi. Colore rosso rubino intenso con riflessi aranciati con sentori di frutti rossi maturi sotto spirito, sentori di amarena, prugna secca e spezie. Sapore corposo con tannini presenti ma fini ed eleganti. Pieno ed avvolgente ha un finale di bocca lungo e intenso. Bottiglie prodotte 20.000 Prezzo medio in enoteca 25 euro
Masseria Coste del Brenta Regius – Montepulciano d’Abruzzo Riserva DOP - 2007 www.costedibrenta.it
Masseria Coste di Brenta nasce nel 2004 nel Lancianese, tra il mare Adriatico e i monti della Maiella, da Augusto Tano e Anna Giovanna Di Ludovico. Anche se giovane, la nostra azienda porta con se l’esperienza e l’amore per la terra, tramandati da generazioni di viticoltori. È un Montepulciano d’Abruzzo in purezza prodotto a Lanciano (CH) a 200 mt sul livello del mare. Affinamento in barrique per 24 mesi per poi riposare ancora per 18 mesi in bottiglia. Rosso rubino dai riflessi granati con sentori speziati di chiodi di garofano e vaniglia. Persistente, corposo, austero. Bottiglie prodotte 8.000 Il Sommelier n. 1 / 2014 59 Prezzo medio in enoteca 25 euro
La Biblioteca di Gladys Torres Urday – gladys@torresurday.com
Una polpetta ci salverà. Con 120 ricette degli chef di tutta Italia di Anna Scafuri e Giancarlo Roversi - Giunti Editore
La polpetta è la preparazione più antica del mondo, ma anche la Cenerentola di ogni cucina. Mescolare ingredienti tagliati in finissimi pezzi è invece un’arte sublime, che non concede improvvisazione. Per questo, contro le esigue varianti ammesse nei fast food, le polpette ci rieducano a una gloriosa storia culinaria: quella di ogni famiglia italiana. Perché proprio noi italiani abbiamo inventato le polpette. Anna Scafuri e Giancarlo Roversi fanno dell’elogio della polpetta la filosofia gastronomica di questo nuovo millennio, proponendo un decalogo scritto da illustri italiani per rispondere a queste domande: come mangiare bene spendendo poco, come dare facilmente un’anima a ogni ricetta, come utilizzare gli avanzi, quali ingredienti d’eccellenza scegliere e come conciliare gusto e salute. Il libro va alla scoperta delle polpette d’Italia, con oltre 120 ricette, quelle presenti nei menù degli chef di tutte le regioni. Con un occhio a leggerezza e qualità e con l’altro a facilità di preparazione e stagionalità degli ingredienti, grazie a queste ricette salviamo così il portafoglio e la dieta. E mettiamo d’accordo grandi e piccini davanti allo stessa tenera pietanza. Prezzo di copertina 12 euro.
Vino (al) naturale di Alice Feiring - Slow Food Editore
Alice Feiring è una giornalista e scrittrice, esperta di vino, collaboratrice di riviste e quotidiani come Time, Wall Street Journal Magazine, il New York Times, Town & Country e Newsweek. Oggi si dedica principalmente al suo blog, ‘’The Feiring Line’’ (Alicefeiring.com), e all’omonima newsletter. Nel ‘’Vino (al) naturale’’ documenta il proprio viaggio intorno al mondo, tra mille peripezie, alla ricerca del ‘’vino naturale’’. Strada facendo, dalla Francia alla California, dalla Spagna all’Italia, mette in scena un formidabile cast di vigneron, scrittori, scienziati, contadini e pionieri dell’enologia, e racconta una lunga serie di affascinanti e divertenti avventure. Spiritosa, intelligente, autoironica, schietta, autoreferenziale, la Feiring è tutto tranne neutrale e obiettiva. Ma è proprio questo atteggiamento provocatorio che rende godibile la sua testimonianza. Prezzo di copertina 15 euro.
Passione vino. Sceglierlo, servirlo e degustarlo Con ricette e abbinamenti - Giunti Editore
Un volume che affronta in maniera esaustiva tutto ciò che concerne il vino. Il libro è diviso in tre parti. Nella prima si spiega che cos’è il vino: come nasce, il territorio, le uve, la vinificazione, l’invecchiamento, le normative vigenti. Nella seconda parte si affronta il rapporto fra noi e il vino: come lo si acquista, il produttore, l’enoteca, la grande distribuzione online; come leggere l’etichetta; quali vini scegliere e come conservarli. Infine il servizio, la degustazione, la terminologia del vino e i criteri generali di abbinamento. La terza parte affronta, una per una, le tipologie principali di vini: bianchi, rosati, rossi, dolci-passiti-muffati, spumanti. Di ciascuna descrive le caratteristiche, le varietà più conosciute italiane e straniere, i modi più corretti per consumarli, gli abbinamenti e le ricette che hanno il vino fra i propri ingredienti o che si prestano particolarmente a uno specifico abbinamento. Ci saranno anche piccole tabelle con le Doc più conosciute con qualche indicazione circa la regione di provenienza e le caratteristiche principali, sia per i vini italiani sia per i vini del mondo più facilmente reperibili. Prezzo di copertina 9,90 euro.
Calo Nicolosi Asmundo “Il segno dell’Etna” di Attilio L. Vinci – Veronelli Editore
L’ultima fatica letteraria di Attilio Vinci, è un libro dedicato, secondo la filosofia editoriale e della collana, ad un grande personaggio che ha segnato la storia nella grande civiltà vinicola millenaria italiana. Il prof. Carlo Nicolosi Asmundo, docente universitario, discendente da don Marco, che il 29 giugno del 1726 ha avuto assegnato il titolo di Barone di Villagrande, da Carlo VI d’Asburgo “ per meriti nell’ottima coltivazione delle viti e nella produzione di vini pregiati”... come si legge nel Regio Decreto, è il padre delDOC Etna, le prime DOC siciliane. È un libro strano questo, intriso di umori contraddittori, e scritto con la volontà di far emergere altro da quello che il normale lettore s aspetta. Carlo Nicolosi Asmundo è un professore, è un tecnico nel senso nobile della parola, ma è anche un uomo pubblico, direi un politico se non temessi che il senso nobile di questa parola si sia perduto, di lui si conosce il ruolo, si misurano i risultati, si riconoscono i prodotti. Attilio L. Vinci, ha rispettato questo ruolo relegandolo nelle pieghe del racconto, ha lasciato che emergesse, l uomo, il giovane prima, poi il padre di famiglia avventuroso che va in Africa ed infine il vecchio, sì, uso questo termine per motivi di rispetto, che ritorna alla sua terra e la fa vivere. Ha fatto un passo indietro l’autore, la sua prosa barocca si èautolimitata, ha portato in primo piano le testimonianze a volte accorate, a volte leggere, autoironiche, divertenti, perfino leggermente arroganti; ha lasciato che emergessero i documenti, le dichiarazioni ufficiali. 60
Il Sommelier n. 3 / 2014
CLAUDIO MOLLO CONSULTING - www.claudiomollo.net
I GRANDI VINI DELLA COSTA TOSCANA
aRegola
PODERE LA REGOLA s.s. - Loc. S. Martino - RIPARBELLA (PI) Uffici: Tel. 0588 81363 - Fax 0588 90378 - info@laregola.com Visita il nostro nuovo sito www.laregola.com
di Roberto Rabachino
Sostenibilità e territorio: la sfida biologica in
Costiera Amalfitana Nata nel 2005 dall’ambizioso progetto del suo titolare, i terreni si innalzano sino a 450 metri sul livello del mare, ma il punto più basso è quasi ad altezza di quest’ultimo, a soli 50 metri.
L’
Azienda di Raffaele Palma
profumi dei prodotti coltivati con
è situata nelle incantevoli
tecniche tradizionali.
terre della Costiera
Convinto dall’entusiasmo e delle
Amalfitana e più precisamente
idee di giovani professionisti amici,
in Località San Vito a Maiori. La
Raffaele ha voluto condividere
passione, sorretta dalle origini
con loro l’impegno necessario a
contadine, e la determinazione del
raggiungere obiettivi ammirevoli
proprietario nell’affrontare sfide
ed unici in tale contesto
complesse, sono alla base del
ambientale. La sfida è stata
progetto di recupero di queste aree
accettata dall’agronomo Giuseppe
agricole produttive nel cuore della
Coppola, dall’enologo Vincenzo
Costa d’Amalfi.
Mercurioper, dall’ingegnere Amalia
Passeggiare negli uliveti e limoneti
Pisacane per la progettazione
strappati all’incuria con la fatica di
di interventi di salvaguardia
uomini segnati dal sole e dalla salsedine, ammirare lo scenografico distendersi dei nuovi vigneti: questo il premio per chi crede ancora
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Il Sommelier n. 3 / 2014
Raffaele Palma
nella bellezza di paesaggi unici e nell’esaltazione dei sapori e dei
ambientale, dall’architetto Marina Gorruso l’accattivante packaging ed infine dalla simpatica combriccola dei collaboratori sul campo.
“L’adattamento e la ristrutturazione
terra, quali vino, limoni e olio. Tutti
vigneti, nel pieno rispetto della flora
di una vecchia struttura adibendola
i prodotti sono in totale regime
e della fauna presente nell’areale
a cantina sono parte del progetto
biologico”.
incontaminato circostante la zona
che mira a ridare smalto a territori
agricola. Non è raro, infatti, ritrovarsi
che erano ormai stati abbandonati
L’azienda ha messo in atto una
dinanzi alla presenza di cinghiali,
– racconta Raffaele Palma. Per
politica di preservazione del
tassi, serpenti o falchi, che talvolta
produzioni di qualità occorre
territorio, riportando alla vita
causano anche qualche danno,
strutture adeguate al fine di garantire
produttiva oliveti e agrumeti
ma che dimostrano come le zone
la genuinità dei frutti della nostra
abbandonati e impiantando
dove sorge la nostra azienda siano
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
Ligabue Class Reggiano Lambrusco Dop 2013 Cantina Sociale di Gualteri
Buon sangue non mente! È proprio il caso di dirlo guardando all’ultima annata di uno dei vini di punta della Cantina Sociale di Gualtieri. Il Lambrusco Reggiano Doc Ligabue Class 2013, dedicato al grande pittore di casa Antonio Ligabue (1899-1965), si riconferma un’etichetta di gran classe, ottima interpretazione del territorio in grado di coniugare intensità e raffinatezza con una sorprendente ricercatezza di profumi e sapori fruttati. Spuma ricca e delicata, grande be-
vibilità, grande equilibrio e un finale fresco e piacevole sono i tratti più convincenti di questo lambrusco, destinato a primeggiare nella sua categoria dopo gli importanti riconoscimenti ottenuti nei concorsi e sulle guide di settore. Ideale da gustare con paste ripiene, stupisce anche con preparazioni più complesse come anatra all’arancio e arrosti.
Cantina Sociale di Gualtieri Via San Giovanni, 25 - 42044 Gualtieri (RE) Tel. 0522.828161/828579 63 Il Sommelier Il Sommelier n. 2 3 / 2014 n. 2 / 2014 63 www.cantinasocialegualtieri.it - info@cantinasocialegualtieri.it
incontaminate, dando conforto
delle soglie di intervento e delle
L’azienda è specializzata nella
anche alle api, le quali trovano un
condizioni climatiche grazie a due
produzione di vino, limoni ed
ambiente ideale per produrre grandi
stazioni meteorologiche presenti
olio. I prodotti sono genuini
quantità di ottimo miele.
in azienda, il conferimento dei
e biologici, lavorati con passione e
contenitori degli agro-farmaci e dei
pensati per chi mette la qualità al di
La conduzione è totalmente
concimi/ammendanti organici a ditte
sopra di ogni altro aspetto. È in fase
all’insegna dell’eco-compatibilità,
specializzate per lo smaltimento.
di sperimentazione la produzione di
infatti, la gestione delle colture è
Gli addetti alle operazioni colturali
zafferano con i primi 600 bulbi che
supportata da altre azioni quali:
sono stati edotti al rispetto e alla
hanno dato degli ottimi risultati e che
il recupero dei residui colturali, il
conservazione della fauna presente
si moltiplicheranno fino a portare a
controllo dei tempi di intervento
nel territorio aziendale individuato
regime una produzione unica.
fitosanitario mediante il monitoraggio
come sito della Rete Natura 2000.
Per quanto riguarda i vini, prodotti
64
Il Sommelier n. 3 / 2014
nel totale in solo 50.000 bottiglie esportate in buona parte negli Stati Uniti, meritevoli di segnalazione sono: - Montecorvo Rosso: uvaggio di Piedirosso, Aglianico e Tintore con passaggio di 6 mesi in barrique. Colore rosso rubino intenso ed un profumo di prugne rosse, arance, petali di rosa e ribes. In bocca è fresco con piacevole persistenza aromatica e struttura tannica non invadente. Costo bottiglia franco cantina 15 euro. - Salicerchi: un rosato prodotto da una soffice pressatura di Piedirosso, Aglianico e Tintore, vino dal colore cerasuolo intenso. Profumo di cassis, liquirizia, chiodi di garofano e fragoline sotto spirito; al palato tutta la sua freschezza e l’alcolica con le note sapide. Ottima struttura acida. Costo bottiglia franco cantina 15 euro. - Puntacroce: un bianco assemblato con Falanghina, Biancolella, Ginestra ed altre varietà
Da non perdere nelle vicinanze
Ristorante Torre Normanna
A pochi metri dall’azienda i Raffele Palma, verso il mare, sempre a Maiori e all’interno della torre Normanna, troviamo un prezioso ristorante, il “Torre Normanna”. I proprietari curano personalmente ogni aspetto della loro cucina, fin dalla scelta degli ingredienti freschi e rigorosamente di stagione, proponendo agli ospiti genuinità e sapori di un tempo. L’incontro tra la passione per la cucina e la creatività, che da sempre li contraddistingue, dà vita a piatti unici ed elaborati, dove la tradizione della costiera abbraccia sapori e colori sempre diversi. La torre è la più antica torre della Costa d’Amalfi, fu costruita tra il 1250 e il 1300 col fine di avvistare le navi dei razziatori. Alle spalle, per chi vuole passare qualche giorno in assoluta armonia con la natura e il mare, consiglio l’hotel Club Due Torri. Incastonato nello splendido scenario della divina Costiera sorge a picco sul mare. Un complesso alberghiero i cui ambienti dotati di ogni comfort sono caratterizzati da un raffinato gusto dei particolari e dove ogni camera è un affaccio a picco sul mare. Ottimo il ristorante sulla terrazza all’ottavo piano dove ad accogliervi ci sarà il signor Mario, maitre d’esperienza, che vi condurrà per mano in una affascinante passeggiata sensoriale.
locali (fenile, ripolo, pepella). Il profumo è caratterizzato da sentori di mandarino, albicocca, fiori di agrumi e lavanda. Al gusto le marcate note minerali sono piacevolmente accompagnate da una discreta sapidità. Il finale persistente è di frutta gialla. Costo bottiglia franco cantina 15 euro.
Hotel Club 2 Torri
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
Il Lambrusco, filosofia frizzante. Il Lambrusco racconta la storia di un territorio e ne descrive con immediatezza i protagonisti. In provincia di Modena ci sono 3700 aziende viticole con una superficie di 7.300 ha. di vigneti di cui l’87% è costituito da vitigni “lambrusco”, con le DOC così suddivise: Lambrusco di Sorbara, L. Salamino di Santa Croce, L. Grasparossa di Castelvetro, L. di Modena. Il Lambrusco DOC significa cultura, identità, passione e garantisce l’origine e la tradizione produttiva che si sprigionano dal suo calice. I Consorzi di tutela e di
Lambrusco nel mondo. Per un grande Lambrusco: la nostra terra, la selezione delle uve, l‘impiego dei lieviti endogeni, l‘ascolto della rifermentazione naturale per conservare i profumi e le fragranze della vendemmia. Ecco gli ingredienti: passione, precisione ed equilibrio! promozione condividono con impegno e determinazione la sorte legata alle denominazioni di origine geografica che hanno consolidato il successo e la fama del
Consorzio Marchio Storico Lambruschi Modenesi Via Virgilio, 55 - 41123 Modena Il Sommelier Sommelier n.- 2 3 2014 n. 2059 / 2014 65 Tel. 65 0039 059Il208610 Fax/ 0039 208616 info@lambrusco.net - www.lambrusco.net
di Flavia Maria Coccia e Roberto Vitali (Presidente e Portavoce del Comitato per la promozione e il sostegno del Turismo Accessibile istituito dal MIBACT) Crediti fotografici Roberto Vitali
Italia,
Paese ospitale Il turismo per tutti, o turismo accessibile, non è soltanto il turismo dedicato a persone con esigenze specifiche ma è un concetto più ampio che interessa tutte le politiche dell’accoglienza in ognuno dei suoi aspetti.
I
l turismo italiano ha bisogno di essere ripensato e riorganizzato affinché si torni ad occupare la posizione di predominio che un Paese come il nostro merita. Il valore aggiunto prodotto dal comparto è stato pari, nel 2010, a 82.833 milioni di euro, il 6% del valore aggiunto totale dell’economia. L’incidenza del settore turismo sull’economia, così misurata, è molto vicina a quella del settore delle costruzioni. Il turismo si colloca, dunque, tra le industrie
più rilevanti per l’economia italiana. Negli ultimi anni però si è sentita forte la crisi e anche questo settore ne ha risentito. E la parola d’ordine per ripartire nel mondo del turismo è perseguire la strada dell’Ospitalità con la O maiuscola. La crisi economica non può e non deve diventare un alibi per l’inattività, al contrario deve rappresentare un potente stimolo per attivare le migliori risorse in ogni campo. Non è importante cercare di sopravvivere,
infatti, quanto invece puntare in alto, per il successo delle nostre destinazioni e delle nostre imprese. Parola d’ordine in tale scenario, quindi, è innovarsi ma con lo sguardo sempre rivolto alla tradizione tanto cara al Belpaese: dall’identità culturale ed enogastronomica al design e alla moda, ma soprattutto sposare il concetto di Ospitalità. Questa parola in sé riassume tutto quello che siamo stati e quello che dobbiamo diventare: Ospitalità significa ritrovare le radici della nostra capacità di accogliere l’Ospite come fosse “uno di casa”, tipica delle nostre terre contadine e per farlo dobbiamo: - mettere finalmente il turismo al centro delle politiche del Paese - trasformare il nostro Paese un paese vivibile per tutti, residenti e non - abbattere le barriere per i più deboli, per le persone con difficoltà motorie, per le famiglie, per gli anziani. - innovare, utilizzando tutte le nuove forme di comunicazione, nonché acquisire le competenze necessarie
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Il Sommelier n. 3 / 2014
ph. ales&ales
alla digitalizzazione della propria
passeggini, persone con allergie
turisti!”. Questo è uno dei punti
offerta per permettere ai turisti di
o intolleranze alimentari, anche
fondamentali da assumere per poter
scegliere l’Italia e i suoi operatori.
semplicemente a chi, alla vigilia
sviluppare delle politiche turistiche
I fattori chiave per il turismo
della partenza, abbia subito un
inclusive di Ospitalità per Tutti.
devono passare allora attraverso
lieve infortunio che ne condiziona
una rivoluzione culturale oltre che
la mobilità; Si parla di un mercato
Occorre però agire su più fronti:
tecnologica e una delle opportunità
di oltre 127 milioni di potenziali
• fruibilità e accessibilità del
migliori per la crescita dell’Italia è
turisti circa il 20% della popolazione
territorio, con interventi mirati ad
quella del turismo accessibile.
europea se si considerano solo
una riorganizzazione dei servizi
le persone con disabilità. Questa
che necessità di tempi brevi ad
Il turismo per tutti, o turismo
domanda turistica nel 2012 ha
altri interventi sicuramente più
accessibile, non é soltanto il turismo
effettuato 783 milioni di viaggi in
complessi e a lungo termine come
dedicato a persone con esigenze
Europa, e si stima nel 2020 una
ad esempio, le informazioni che
specifiche ma è un concetto più
crescita fino a 862 milioni di viaggi
devono consentire a chi ha bisogni
ampio che interessa tutte le politiche
all’anno con un incremento medio
specifici, esigenze di mobilità,
dell’accoglienza in ognuno dei suoi
dell’1,2% annuo (fonte: ECONOMIC
sensoriali, ecc... di comprendere
aspetti.
IMPACT AND TRAVEL PATTERNS
l’effettiva accessibilità dei territori
Non si tratta di turismo sociale, ma di
OF ACCESSIBLE TOURISM IN
in base alle proprie esigenze;
un turismo che si rivolge a persone
EUROPE – European Commission
oppure sulla semplificazione
con difficoltà motorie o sensoriali,
DG Enterprise and Industry).
delle procedure di prenotazione
ma anche anziani, persone obese,
Affermiamo quindi che “le persone
(attualmente per un disabile non
famiglie con bambini che usano i
disabili che fanno turismo sono
è possibile ad esempio prenotare
on line l’assistenza indispensabile a prendere i treni ecc.) • formazione specifica del personale addetto alle stazioni ferroviarie, aeroportuali e portuali, nonché degli operatori turistici ma anche e soprattutto di chi deve progettare e/o controllare gli adempimenti, anche tecnici, sulla accessibilità. • abbattimento di barriere architettoniche per musei e strutture pubbliche anche storiche e vincolate, con studi di design ad hoc che ne consentano una accessibilità anche se provvisoria anche alle persone con disabilità • accoglienza, stimolando le imprese che devono intervenire anche da un punto di vista edilizio con sgravi fiscali, così come previsto dal nuovo decreto legge sulla sulla cultura e il turismo, ma soprattutto avviando un processo di verifica sui servizi erogati in tema di accessibilità dai territori e dalle imprese turistiche • comunicazione e sensibilizzazione con appropriate campagne che facciano percepire alla popolazione un concept positivo per l’accoglienza dei turisti con disabilità e per la promozione delle destinazioni italiane cosiddette minori fruibili da ospiti con esigenze specifiche. Il futuro del turismo in Italia deve quindi trovare un nuovo paradigma, avere una nuova vision che sia in grado di traguardare il futuro concentrandosi su quello che ancora oggi è il bene più prezioso per il mondo del turismo: l’Ospite ed i suoi bisogni. La ricerca della qualità dell’accoglienza è il veicolo con il quale rilanciare il prodotto turistico italiano, declinandolo per linee di offerta sui prodotti territoriali, sui tematismi, su specifici segmenti di domanda, ponendo sempre e comunque la necessaria attenzione alle esigenze di tutti i clienti 68
Il Sommelier n. 3 / 2014
consumatori. La nuova frontiera è
frase che abbiamo usato prima per
di tutti senza quella estetica pseudo
proprio questa: lanciare una Italia
descrivere il cambiamento culturale
ospedaliera che poco ha a che fare
Ospitale riscoprendo il comfort per
necessario: le persone disabili che
con le vacanze.
tutti con una attenzione al bello e
fanno turismo sono turisti, e quindi
L’innovazione della offerta turistica
all’estetica.
anche loro, come tutti noi, amanti
Per troppo tempo si è immaginato di
del bello che vanno in vacanza
e dei territori in una visione inclusiva
offrire servizi ai clienti con esigenze
per seguire le proprie aspirazioni,
speciali semplicemente rispettando le
passioni, interessi o semplicemente
norme, perché SI DEVE, e mutuando
per praticare lo sport preferito.
le attrezzature e i servizi da strutture
Le nuove tendenze sviluppate
ospedaliere o di cura e andandoli
anche in Italia ci raccontano che
a collocare in hotel, agriturismi,
il design e l’architettura possono
resort, ecc... In questo modo le
rubare idee dall’Universal Design,
riconquistando anche nei fatti quel
stanze somigliano di più a camere
o altrimenti detto progettazione
posto ideale che tutti riconoscono
di ospedali e non hanno nulla in
universale, consentendo di realizzare
all’Italia, ancora oggi la destinazione
comune con le altre camere e il resto
belle strutture turistiche che siano
più desiderata dai turisti di tutto il
della struttura. E qui ci torna utile la
in grado di rispondere alle esigenze
Mondo.
che sia in grado di rispondere alle esigenze di tutti i turisti, e quindi anche dei suoi cittadini, è una sfida e se la sapremo accettare, mettendo in campo le nostre migliori risorse, ci porterà inevitabilmente al successo
pubbliredazionale a cura di Quality ADV
Barbera d’Asti Docg “Ceppi Storici” NEW LOOK, SAME TASTE! La prima annata di Ceppi Storci prodotta nel 1990 ha visto la luce nel 1992 e più tardi, una bottiglia della vendemmia 1998 è stata la prima ad uscire dalla nuova linea di produzione inaugurando la messa in funzione del nuovo impianto di imbottigliamento nell’Agosto del 2000. Dopo il susseguirsi di diverse vesti grafiche, a Gennaio 2014, Araldica ha deciso di tornare alle proprie radici con un’etichetta che coglie a pieno il significato del nome di questo vino: il vitigno Barbera si mostra nel suo classico allevamento a guyot.
Il Ceppi Storici ha cambiato look, ma nel bicchiere si ritrova un vino che esprime lo spirito più autentico del Barbera, e, allo stesso tempo, alla portata di tutti.
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a cura della redazione di Quality ADV
è sinonimo di sostenibilità in vitivinicoltura. M
agis infatti identifica in
di sostenibilità - frutto del lavoro
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etichetta quei vini italiani
congiunto di un Comitato tecnico-
del vino che sta acquistando. A
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controllato e tracciato all’insegna
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dev’essere un fatto dimostrabile, e
di una produzione responsabile e
In sintesi Magis vuol dire fare solo
non solo una parola.
trasparente. Il protocollo Magis pone
quello che serve, solo quando
Magis è una parola latina che vuol
le basi per uno sviluppo sostenibile
e dove serve, con equilibrato e
dire di più”, cioè “sempre meglio”.
della vitivinicoltura, a tutela delle
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Il Sommelier n. 3 / 2014
le notizie di enogastronomia e turismo
GRAND CRU GRAND ROSÉ “ENCRY” La Maison Vue Blanche Estelle Champagne Encry risiede nel cuore della rinomata Côte de Blancs e fonda le sue radici a Le Mesnil-sur-Oger, uno dei 17 Grand Cru della Champagne. La giovane realtà guidata da due italiani, Nadia Nicoli e il compagno Enrico Baldin, dopo l’introduzione di diversi Blanc de Blancs, nelle versioni Brut, Zero Dosage e Millesimé ha deciso di proporsi anche con uno champagne rosé a richiamare e confermare le caratteristiche delle uve di Mesnil e il savoir faire della Maison. Questo Grand Cru Grand Rosé sin dal suo debutto, avvenuto nel 2012, si è contraddistinto per il suo color tenue ed elegante che già alla vista richiama la seta. Si è scelto di utilizzare solo il 5% di uve di Pinot Noir del Grand Cru di Bouzy e il restante 95 % di Chardonnay a mantenere texture e spessore acido-minerale del cru di Le Mesnil-sur-Oger che contraddistingue la Maison da sempre. La vinificazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata, prima dell’avvio della seconda fermentazione si effettua una breve malolattica a confermare e ingentilire la sincerità delle uve. Nella cuvée 2006 il periodo di riposo in bottiglia prima della sboccatura finale ammonta, per la prima volta, a 36 mesi complici, insieme alle calde temperature dell’annata, nel trasferire al vino una maggiore rotondità e struttura senza mai perdere l’eleganza. Questo Grand Rosé Encry è l’espressione di due terroir che, insieme, formano sentori e gusti fragranti in entrata lasciando un velo setoso e avvolgente nel palato in cui il finissimo perlage accompagna la mente e le emozioni nel Monte Olimpo della Champagne. MAISON VUE BLANCHE ESTELLE CHAMPAGNE ENCRY www.champagne-encry.com
GRANDI WHISKY SCOZZESI SUL MONTE ROSA È sicuramente un’emozione, per un appassionato, degustare un whisky raro o introvabile, ma quando i rarissimi distillati sono ben nove e il luogo della degustazione si raggiunge in elicottero, a 2.075 metri di quota, sotto il Monte Rosa, allora la cosa diventa non più speciale ma unica! Ed è ciò che è accaduto a 30 fortunati che in luglio hanno partecipato al “Single Malt Scotch Whisky Tasting Weekend”, ideato da Flavio Tognon, tra i più grandi esperti italiani in materia. Il luogo prescelto è il Laida Weg Experience Hotel, nelle Alpi Valsesiane, di cui Tognon è proprietario. Una struttura di alto livello in cui domotica, eleganza, relax e alta cucina sono il tema dominante di questo locus amoenus che, grazie al legno e alla pietra con cui è costruito, ben si armonizza con l’ambiente esterno nel pieno rispetto del villaggio in cui sorge. E nella tranquillità delle sue sale i fortunati di cui sopra hanno potuto degustare otto preziose etichette,
a cura della redazione di
alcune con invecchiamento fino a 40 anni, provenienti dalle storiche distillerie scozzesi di Laphroaig, Glenfarclas, Glenmorangie, dalle Higlands, dallo Speyside, da Islay e anche dalle isole Orkney, che fanno parte della strepitosa collezione di oltre 350 pregiate etichette del Whisky Pub situato al suo interno. La nona, una perla rara, è stata degustata in quota e la sua identità è stata rivelata solo al ritorno: un Glengoyne 25 anni, da tutti giudicato strepitoso. Ovviamente anche le cene sono state in tema, con piatti curati dal resident chef Paolo Bullone quali l’apprezzatissimo “risotto al whisky Smokehead e Gorgonzola” o il “bacalà mantecato con uovo poché mantecato al whisky”. E vista la lunga lista di adesioni, il successo è assicurato anche nei prossimi anni. LAIDA WEG EXPERIENCE HOTEL - www.laidaweghotel.com
CONCILIO RINNOVA LE SUE LINEE VINI Concilio rinnova le sue linee di vini classici del Trentino. Le nuove linee si chiamano “I Nativi” (i soggetti sono gli animali autoctoni del Trentino) e “Le Selezioni” (linea top). Il restyling delle etichette è stato curato dalla RBA Design di Milano, una delle maggiori agenzie italiane di branding e design. Concilio nacque nel 1860 a Mori, un piccolo borgo trentino della Vallagarina, poco distante dal lago di Garda. Nel corso della sua storia, Concilio ha selezionato le migliori aree vocate alla produzione viticola, situate nelle zone collinari della città di Trento e della Vallagarina. Oggi l’Azienda è uno dei principali produttori di vini trentini di qualità: dai caratteristici autoctoni agli internazionali più prestigiosi. La Cantina non si trova più nel luogo d’origine, a Mori, ma a Volano, a sud di Trento; immersa nel verde dei vigneti, è dotata di tecnologie moderne, e dispone di un impianto di produzione fotovoltaica che fornisce
le notizie di enogastronomia e turismo gran parte dell’energia necessaria alle lavorazioni. Oltre che in Italia, Concilio distribuisce attualmente i suoi prodotti in oltre 20 Paesi del mondo, dall’Europa al Nord America, fino all’Asia e all’Oceania. F.LLI RINALDI IMPORTATORI - www.rinaldi.biz
le forme di un classico Martini o degli innovativi H2O Purity Cocktail che, con la semplice infusione in acqua di ingredienti naturali, riescono ad enfatizzare il carisma della Purity. L’unica Vodka al mondo che per tre anni consecutivi si è vista assegnare il GRAND VODKA MASTER SAGNA S.p.A. - www.sagna.it
34 DISTILLAZIONI PRIMA DI DIVENTARE…PURITY VODKA
Me-la gusto Bretone
Nella primavera del 2012 la Società Sagna S.p.A., specializzata fin dal 1928 nell’importazione di champagne, distillati e vini d’eccellenza, presentava al mercato italiano Purity Vodka. Prodotta nel Castello di Ellinge del XIII secolo, nel sud della Svezia, questo distillato è il frutto della perfetta combinazione tra le antiche tecniche e la moderna innovazione. Creazione del “Master Blender” di fama mondiale Thomas Kuuttanen, Purity Vodka è distillata in un alambicco artigianale a forma di fungo, dalla capacità limitata, realizzato in rame ed in oro appositamente per la Casa. La vodka diventa Purity attraverso 34 distillazioni che presuppongono una perdita di prodotto del 90% circa, raggiungendo il grado alcolico del 96%. Thomas, attraverso un lento e meticoloso lavoro, spoglia la vodka dalle eventuali impurità, concentrandone al contempo le particolarità aromatiche. Il risultato è una vodka pura, che non necessita di ulteriori filtraggi e che mantiene integri tutti i sapori naturali, provenienti da prodotti altrettanto genuini, quali: - Grano invernale “Gneiss”: rigorosamente organico, è una varietà particolarmente adatta alla produzione di pane e di vodka, che cresce nel sud della Svezia; esclusivamente invernale perché è in grado di esprimere un bouquet aromatico più complesso, in virtù di una permanenza prolungata nel terreno rispetto al grano convenzionale. - Orzo “Tripple”: utilizzato soprattutto nella produzione della birra, è un perfetto complemento al grano per la distillazione della vodka, con il duplice scopo di enfatizzare il corpo del distillato finale apportandogli un più ricco patrimonio aromatico. - Acqua minerale della fonte artesiana di proprietà del Castello di Ellinge. La scelta si compone di una proporzione tra un’acqua minerale piuttosto gessosa ed una parte di acqua deionizzata al 70%, proveniente dalla stessa fonte protetta. Purity Vodka è contenuta in una bottiglia che richiama la trasparenza e la preziosità di una gemma, a testimonianza dell’accuratezza e dell’attenzione che la sua distillazione richiede. Una vodka super-premium dallo stile nuovo: “Non è la migliore in assoluto, è soltanto diversa” afferma Thomas Kuuttanen. Le peculiarità di corpo, finezza e carattere potranno assumere
Il Sidro Breizh è prodotto a partire dalla migliore selezione di mele da agricoltura biologica della Bretagna. Bere i sidri Breizh significa avere un proprio “momento zero”, una pausa dolce e fresca da concedersi in ogni momento della giornata per scoprire il gusto della mela da sidro bretone e ritrovare il giusto equilibrio naturale. Breizh si pone come obiettivo quello di essere il momento della giornata in cui corpo e mente scoprono un nuovo piacere e una nuova forma di relax per ritrovare se stessi gustando, da soli o in compagnia, un prodotto buono e naturale. La versione Brut si presenta di un color oro brillante dal carattere strutturato e deciso che rende il gusto piacevole ed intenso. Le sensazioni dolci e leggermente acidule, native della mela, avvolgono e dissetano il palato, riequilibrando il corpo e la mente in maniera naturale. Il basso contenuto di alcol e l’assenza di glutine rendono Breizh una bevanda leggera e apprezzabile, adatta tutte le esigenze. Per produrre i sidri Breizh si è scelto di utilizzare diverse varietà di mele da sidro creando un armonico nettare in cui la freschezza e il dolce sapore si incontrano, conferendo al naso le sensazioni pure e mature del frutto che si confermano nel palato in sensazioni che chiamano all’appello una struttura intensa a sostenere a lungo il piacere. Grazie alle componenti acide e tanniche, tipiche delle mele da sidro, all’assaggio un sapore delicato e persistente colpisce e marchia gusto e memoria. Ogni palato e mente dopo aver gustato Breizh definiscono il proprio momento zero come sinonimo di piacere e di coccola dolce da abbinare a frutta secca, pasticceria, antipasti a base di verdure e formaggi freschi. Breizh è disponibile nell’ astuccio singolo nei formati da 75 cl e 375 cl per andare incontro a tutti palati ed esigenze di consumo. Lo stile elegante e moderno della bottiglia richiama la freschezza e la purezza del frutto, evidenziando la tradizione e lo stile italiano della Vegetal-Progress, azienda storica piemontese che vanta una lunga esperienza nel settore dei prodotti puri naturali ad uso alimentare e cosmetico. La professionalità e la passione che contraddistinguono l’azienda, unite all’amore per la natura, si traducono in una cura e attenzione minuziosa rivolta all’agricoltura biologica. Vegetal-Progress da sempre di natura pionieristica e d’avanguardia biologica, ha deciso di proporre una nuova linea di sidri che con fermezza, si può definire come specchio dei gusti del consumatore moderno: attento alla salute ed esigente nel gusto e nella forma. VEGETAL-PROGRESS Srl - www.sidrobreizh.com
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le notizie di enogastronomia e turismo
PASSIONE MAREMMA WINE&FOOD SHIRE Passione Maremma Wine&Food Shire articolatasi nell’arco di tre giorni dal 16 al 19 maggio a Grosseto si è conclusa con la grande festa per l’arrivo dei cavalieri della Via Clodia riaperta alla fruizione del pubblico e possibile veicolo promozionale e turistico dei prossimi anni tra Toscana e Lazio. Tre giorni con un programma serrato incentrato sull’enogastronomia, ma non solo e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. “Passione Maremma è stato un evento molto partecipato, curato nei dettagli e con iniziative di grande suggestione, come la spettacolare presentazione del Parco letterario o il talk show <Gli enologi scelgono la Maremma> al quale sono intervenuti gli enologi Maurizio Castelli, Carlo Ferrini, Luca D’Attoma, Attilio Pagli, Lorenzo Landi, Graziana Grassini – commenta il presidente della Camera di commercio Giovanni Lamioni - senza dimenticare gli ospiti, a partire da Alberto Mina, direttore relazioni esterne ed istituzionali del Padiglione Italia di Expo 2015, che è stato due giorni a Grosseto. Con lui abbiamo gettato basi significative per la presenza della Maremma alla prossima Esposizione universale. Ma soprattutto siamo soddisfatti per la risposta che ci ha dato la città, con un numero di presenze mai registrato prima ed anche gli operatori ce lo hanno confermato”. Ma la maratona non si è rivolta solo al largo pubblico: un’intera giornata infatti è stata dedicata ai B2B: 50 buyers, provenienti da 12 Paesi hanno prenotato oltre 720 gli incontri tra aziende e operatori, nei quali le imprese maremmane hanno potuto concretizzare i contatti avuti durante l’evento. www.passionemaremma.it
UN PROGETTO PER STUDIARE IL CHIARETTO
Una partnership internazionale per approfondire la caratterizzazione dei Chiaretti prodotti sulla sponda bresciana del lago di Garda, con la collaborazione del più accreditato organismo mondiale per lo studio sui rosé. Questa la mission dell’ambizioso progetto di ricerca avviato nel 2014 dal Consorzio Valtènesi, attraverso la firma di un accordo triennale con il Centre de Recherche et d’Expèrimentation sur le vin rosé di Vidauban, in Provenza: l’obbiettivo, spiega il presidente Alessandro Luzzago, “è quello approfondire le conoscenze sul profilo attuale dei nostri Chiaretti, attraverso una descrizione accurata
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delle caratteristiche cromatiche, olfattive e gustative dei prodotti”. Tra le finalità dello studio, anche quella di offrire a tutti i soci del Consorzio un quadro di riferimento per orientare la produzione, ma anche arrivare a definire dei descrittori caratterizzanti che possano aiutare a comunicare meglio questo vino così singolare: uno dei pochi rosé italiani “da viticoltura” che possa vantare una tradizione produttiva ultracentenaria. I primi risultati saranno resi noti nell’edizione 2015 di “Italia in Rosa”, la vetrina nazionale dei Chiaretti e dei rosé in programma il prossimo giugno a Moniga del Garda. CONSORZIO VALTÈNESI - www.consorziovaltenesi.it
FINE WHITE PORT Il Fine White Port è prodotto dalla Graham’s, fondata nel 1820 dall’illustre famiglia Symington d’origine scozzese e residente ad Oporto da più di un secolo. Oggi i membri della famiglia si dedicano a tempo pieno alla produzione e diffusione di grandissimi vini di Porto, occupandosi personalmente delle vigne, della vinificazione, del blending, dell’invecchiamento ed infine dell’esportazione in tutto il mondo. La forma particolare e unica delle bottiglie, insieme all’attenta cura del design e dei colori ricercati delle etichette, sono il risultato di studi e ricerche continue che confermano la qualità del vino prima ancora di assaggiarlo. In Portogallo la zona di produzione è quella del Douro, la prima ad essere stata delimitata al mondo nel 1754, suddivisa in Douro Superior, Alto Corgo e Baixo Corgo per motivi strettamente economici per limitare la produzione degli allora vini denominati “Porto”. Attualmente gli ettari a disposizione nella regione ammontano a 26.000 in cui la resa autorizzata è pari a 75 quintali per ettaro. Tutte le aree di produzione subiscono controlli e sono classificate in base all’altitudine e alle caratteristiche del sito. Le 5 “Quintas” in cui la Graham’s produce, Dos Malvedos, Das Lages, Do Vale de Malhadas, Da Vila Velha e Do Tua, sono tutte classificate con il massimo punteggio “A”. Il Fine White Port è prodotto a partire da uve di Malvasia Fina a cui vengono aggiunte altre varietà tipiche del Portogallo come il Gouveio, il Rabigato, il Viosinho e il Moscatel. Il breve periodo di contatto con le bucce durante il processo di vinificazione dona al vino un color giallo paglierino intenso con riflessi dorati che ricordano quello della sabbia illuminata da caldi raggi al calar del sole. Al naso la più pura espressione del miele d’acacia insieme ai sentori di agrumi e di ananas surmatura, persuadono e si concretizzano conferendo un gusto succoso grazie all’avvolgente freschezza a richiamare il dolce e la setosità della pesca bianca. SAGNA S.P.A. www.sagna.it www.grahams-port.com
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DOUJA D’OR AL GAVI SAN MATTEO 2013 DOCG La Massimo Diotti Vineyards con il suo Gavi San Matteo DOCG 2013 è rientrata tra le 43 realtà vinicole che si sono aggiudicate la Douja d’Or, caraffa simbolo del noto concorso di Asti, organizzato anche quest’anno dalla Camera di commercio, sotto l’egida del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Ancora una volta la selezione delle oltre 966 etichette è stata curata degli assaggiatori ONAV i quali, nell’ultimo girone di assaggi, hanno assegnato l’Oscar a questo vino bianco, punta di diamante dell’azienda che da sempre, rispetto alle altre due etichette di Gavi prodotte, si esalta per le noti minerali e sapide che si sposano piacevolmente nel fin di bocca con quelle tostate della mandorla e dei fiori bianchi. Gli ettari impiegati per la produzione del Gavi San Matteo si trovano nei Comuni di San Cristoforo e Capriata d’Orba, non distanti dal confine che delimita la zona del Comune di Gavi. Il vino si differenzia anche per i pochi chilometri che separano le vigne dal mar ligure, corresponsabile del microclima estremamente particolare segnato da un’elevata alternanza di pioggia e ore di sole. I grappoli di uva Cortese vivono e respirano un’aria salina che ogni anno concorre alla formazione del carattere del vino. Al momento della vendemmia, tutta rigorosamente manuale, si comprende dalla consistenza e dal colore dell’uva quale tipologia di vino si otterrà, se più ricco in termini di zuccheri e acidità o di profumi. Il Gavi San Matteo rispecchia fedelmente le caratteristiche dell’uva cortese confermando che anche dopo 2 o 3 anni di riposo in bottiglia, l’acidità e la mineralità del vino si evolvono creando una struttura più equilibrata e setosa capace di accontentare, nel tempo, tutti i gusti. AZIENDA AGRICOLA SAN MATTEO www.cantinasanmatteo.com
QUADRO-VINO, IL REFRIGERATORE CHE EMOZIONA
Ogni opera che un’artista crea ha come scopo quello di affascinare e stupire chi la osserva. Questo è esattamente quello che accade quando si entra in un ambiente che ospita il Quadro-Vino della Expo’. I giochi di ombre e luci sono i precursori delle emozioni percepite nel momento in cui si entra in contatto con il Quadro-Vino in cui la tecnologia e il design si fondono illuminando cucine, salotti, sale di ristoranti e camere lussuose di hotel dando il via al primo quadro refrigerato mai realizzato al mondo. Il vino così esposto chiama alla festa creando atmosfere uniche che invitano a brindisi speciali. Con il Quadro-Vino l’esposizione delle bottiglie non passerà
mai inosservata arredando divinamente ogni tipo di ambiente. Uno speciale complemento di arredo in cui la refrigerazione è ottenuta mediante un silenzioso impianto termoelettrico, a bassissimo consumo energetico, controllato da un termoregolatore elettronico attraverso il quale è possibile impostare e visualizzare la temperatura. I numerosi brevetti e riconoscimenti ottenuti a livello internazionale del Quadro-Vino, fanno di questo espositore una garanzia di lusso e di sicurezza. Insieme ad una perfetta conservazione, grazie al sistema di multitemperatura, si ottiene il pieno rispetto delle corrette temperature di servizio del vino così pronto, in ogni momento, ad essere consumato. EXPO’ SRL - www.exposrl.com
LE PRISONNIER: STORIA DI UN PRIGIONIERO Questa è la storia di una vigna prigioniera, imprigionata dalla natura tra due grandi formazioni rocciose e imprigionata dall’uomo con i suoi disciplinari. Questa vigna dal lungo passato, si parla di due secoli fa, è costituita da sette terrazze situate a 800 m s.l.m., ed è protetta quasi in un abbraccio da due angeli custodi, le formazioni rocciose, che le assicurano una doppia escursione termica regalando all’uva un bilanciamento tra acidità e zuccheri di raro equilibrio. Situata al centro della zona di produzione del VdA Torrette Doc, non ha la percentuale di uva Petit Rouge sufficiente per rispettare il disciplinare di produzione della Doc. Si è fatta quindi strada l’intenzione di espiantare un numero notevole di vitigni per poter rientrare nei criteri della Doc, ma un caso o la fortuna hanno fatto ritardare di un anno l’intervento e visto che l’uva c’era tanto valeva vendemmiare. A quel punto si decise di sperimentare nella vinificazione ripristinando un metodo documentato nel 1800 che faceva definire il vino prodotto da questa vigna uno dei migliori della penisola. Il risultato fu talmente eclatante che tutto venne lasciato così com’era rinunciando più che volentieri alla Doc. MAISON ANSELMET - www.maisonanselmet.it
a cura della redazione di
di Erika Mantovan, esperta in economia gestione e valorizzazione del turismo
Blanc de Bleu, lo Chardonnay si fa blu Questa è l’occasione per affermare che “uva che impianti, colore che trovi!”
Erika Mantovan
L’
Italia oltre che ad essere sul gradino più alto del podio come primo produttore di vino al mondo con 44,9 milioni di ettolitri nel 2013 davanti a Spagna e Francia, vanta sul proprio territorio la presenza di oltre 1000 cultivar di cui solo il 60% e io dico: “Per fortuna!” vengono impiegate. Il lavoro di promozione che i Consorzi e i produttori vitivinicoli devono fare quando i vitigni utilizzati sono poco noti, perché riscoperti da poco o perché dalle basse rese, rende la strada verso la diffusione e vendita molto più laboriosa perché si richiede ai consumatori e addetti al settore HO.RE.CA,
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uno sforzo maggiore. Oltre che a dover giudicare la qualità del vino e le tecniche di produzione si devono studiare le caratteristiche e i marker del vitigno impiegato così da comprenderne lo sviluppo cromo - aromatico e il potenziale di invecchiamento. Ma ci siamo chiesti cosa vuole il consumatore 2.0 di oggi che ha come domicilio il web, in cui tutto ruota intorno alla novità, alla velocità e all’apparenza? Che si sia esperti e no di vino, il fascino e l’orgoglio generati dall’apertura di una bottiglia dall’etichetta blasonata sono oggi i dettami del consumo che fanno sognare i portafogli dei soliti nomi a discapito dei produttori più piccoli che la vigna la lavorano in prima persona, curando ogni minima parcella senza considerarla come una business unit della propria attività. Negli ultimi dieci anni in Italia e oltreoceano, si è assistito a due fenomeni che da un lato vedono un numero sempre più crescente di cantine iscritte alla corsa
“impianto di vitigni internazionali” come Cabernet, Merlot, Pinot e Chardonnay in zone squisitamente nate per ospitare vitigni autoctoni come il Nebbiolo in Piemonte e il Teroldego in Trentino e, dall’altra, si è dato il via a una ricerca spasmodica di quelle varietà che, se in passato venivano generalmente
impiegate come uva da taglio, oggi grazie al loro recupero, sono delle vere e proprie perle rare dell’oceano vinicolo come la Nas-cetta di Novello o lo Schioppettino nel cru della valle di Cialla in Friuli. Entrambe le strade descritte possono essere intraprese e senza dubbio vengono lette come una moda, un trend o semplicemente una strategia di differenziazione per far parlare di se e proporsi con qualcosa di diverso nel mercato odierno, sempre più attento ai dettagli ed esigente. La storia del marketing ci insegna che quando si inserisce un nuovo bene nel mercato bisogna sempre considerare che il cambiamento è percepito come un abbandono alle tradizioni e causa di insicurezza. Per questi e altri motivi bisogna salvaguardare gli elementi nativi di un prodotto che fungono da garanzia e rassicurano il consumatore nel momento in cui si approccia al nuovo. Ed ecco che se fino ad oggi dovevamo inchinarci e difenderci dal savoir faire promozionale e comunicativo dei vicini francesi, oggi bisogna alzare ancora di più il livello di guardia perché è spuntato un nuovo competitor, soprattutto se
si mira ad entrare nei nuovi mercati Cinesi… Da oggi, almeno per me, la California non richiamerà solo più la Napa Valley e l’uva Zinfandel perché a meritarsi un posto nel cassetto della mia memoria è il Blanc de Bleu Cuvée Mousseux, vino spumante Brut 100% Chardonnay integrato con una punta di puro estratto di mirtilli artefici dell’insolito colore blu che caratterizza questo vino. Analizzando il colore potrebbe trattarsi del Blu Bondi, nome coniato da Apple a ricordare quello tipico dell’oceano dal quale, forse, a furia di andare sul surf, i Californiani della Premium Vintage Cellar si sono ispirati. Blanc de Blue Cuvée Mousseux ad oggi è l’ unico metodo charmat al mondo di colore blu elaborato a partire da uve Chardonnay provenienti da vigne del nord - est della California. Il progetto della Premium Vintage Cellar è stato avviato dopo una lunga ricerca tra le oltre 1000 cantine dell’ area del Mendocino selezionando nel 2006 quella più idonea e capace di sposare la filosofia e vision del team californiano. Questa cuvée è lo specchio del consumatore moderno perché racchiude la sicurezza, data
dall’impiego dell’uva Chardonnay, la più impiantata al mondo, e l’audacia di un team che lascia un porto sicuro per immergersi nell’oceano che non c’è ponendo particolare attenzione alla forma e al design. Da un punto di vista più tecnico invece, ogni anno il momento della raccolta è stabilito in base al livello di zuccheri presenti nell’uva per far si che la gradazione alcolica non superiori gli 11% vol. Vincitrice nel 2012 della medaglia d’argento ai BevStar Awards, al momento il Blanc de Bleu Cuvée Mousseux non è disponibile in Italia e il prezzo di vendita è piuttosto elevato aggirandosi intorno ai 38 € (fonte wine-searcher.com). Non potendola assaggiare mi rimetto ai giudizi di chi l’ha fatto riportandone i commenti: il mirtillo non disturba gusto e olfatto e al naso le piacevoli note di agrumi si mescolano con quelle soffici e poco apparenti del mirtillo che riaffiorano in bocca con semplicità in un fresco equilibrio. Questo vino dal colore vivo e luminoso è destinato a suscitare emozioni contrastanti. Al primo sguardo affascina e attira ma esattamente come le onde che s’infrangono una dopo l’altra, un mare di interrogativi sul gusto e sulla qualità inondano la mente, ai quali si riuscirà a rispondere solo dopo un assaggio. Una cuvée studiata blu che si merita un punteggio di oltre 90 punti se giudicata come un‘ operazione di guerrilla wine marketing. Il Sommelier n. 3 / 2014
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di Roberto Rabachino - Fonte Ufficio Stampa Veronafiere
EXPO 2015, Padiglione del Vino Italiano: Vino, a taste of Italy A Roma, all’interno del prestigioso Palazzo delle Esposizioni Spazio Open Colonna, il giorno 28 di luglio, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, del Presidente Veronafiere Ettore Riello e del Presidente il Comitato Scientifico Riccardo Cotarella è stato presentato ufficialmente il Padiglione Vino del prossimo Expo 2015 di Milano.
Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina
L’
Esposizione Universale Expo 2015 si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. All’interno del Padiglione Italia sarà realizzato, in uno spazio autonomo, riconoscibile e dedicato, il Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana. Il progetto, frutto della collaborazione 78
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tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Padiglione Italia e Veronafiere, ha l’obiettivo di: • garantire la rappresentazione della produzione vinicola nazionale; • raccontare la storia del vino italiano e della sua lunga tradizione culturale, anche attraverso esperienze interattive e multimediali; • designare un’area dedicata al “primo approccio” al mondo del vino per i milioni di visitatori che non conoscono (o conoscono poco) il prodotto; • organizzare un’area per la presentazione e la degustazione dei vini con la presenza di produttori, esperti e testimonial; • destinare un’area a rotazione per i vini italiani di prestigio internazionale; • dedicare una specifica attenzione al turismo del vino, alle città
visitatore di “entrare” nel mondo del
del vino, alle strade del vino,
vino.
alla cultura del territorio e delle
Le immagini illustreranno i territori di
bellezze italiane legate al vino,
eccellenza nel variare delle stagioni
concertandola con le Regioni
della viticoltura, dalla Val d’Aosta a
Pantelleria, le fasi di produzione del vino, dalla vigna alla raccolta alla vinificazione, e il ruolo del vino nei momenti più importanti della vita quotidiana.
partner di Padiglione Italia.
Sintesi del progetto Padiglione del Vino IL PERCORSO - Piano Terra Le attività all’ingresso del Padiglione saranno indirizzate prevalentemente ad un’esperienza emozionale che conduca il visitatore alla conoscenza storica, ambientale e di produzione del vino. All’ingresso e lungo la dorsale principale della prima parte del Padiglione ci sarà un percorso multimediale che permetterà al Il Sommelier n. 3 / 2014
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completare l’esperienza offrendo preziose informazioni su tutti i vini in degustazione. L’app sarà integrata con la piattaforma online per l’acquisto direttamente da smartphone e tablet. IL PERCORSO - Primo Piano Il primo piano sarà dedicato all’attività di promozione e conoscenza diretta del vino. Un’area che include la possibilità per le aziende di essere protagoniste e partecipi di un evento irripetibile. Lungo le pareti sarà creata un’enoteca permanente denominata BIBLIOTECA del VINO con i prodotti «dell’Italia Enoica». I vini della Biblioteca potranno essere scoperti dai visitatori sia con una degustazione autonoma come All’interno di quest’area saranno
italiano – saranno distribuiti i bicchieri
pure accompagnata da sommelier
create installazioni per esperienze
per le degustazioni, che rimarranno
professionisti che illustreranno
virtuali e reali, che all’avvicinarsi
un ricordo tangibile della visita.
le caratteristiche e peculiarità
del visitatore permetteranno di
Sarà creata una applicazione mobile
organolettiche dei vini.
conoscere i profumi tipici del
per i principali sistemi operativi per
Sarà l’occasione per il visitatore di
vino: dal caratteristico mosto ai sentori di frutta, sino a quelli dei più importanti e conosciuti vitigni, creando un momento unico ed irripetibile, attraverso lo stimolo di VISTA e OLFATTO: i sensi più legati al ricordo. Proseguendo idealmente il percorso, il visitatore potrà quindi scegliere di salire al piano superiore, dove il “senso” principe sarà il GUSTO. Una scalinata scenografica, avvolta in acini policromatici e foglie sulle quali saranno proiettate ancora immagini significative della viticoltura italiana, condurrà il visitatore al Primo Piano. Per preparare tale percorso già nell’area esterna – per chi intenderà vivere a pieno l’esperienza del vino 80
Il Sommelier n. 3 / 2014
conoscere e «costruire» la propria esperienza di avvicinamento al vino. Sono previste aree utilizzabili in diversi periodi dell’EXPO, a rotazione, per incontrare le richieste di aziende, consorzi,
istituzioni e operatori del settore. Si tratta di aree più caratterizzabili e facilmente riconoscibili, dove poter conoscere e degustare, sia liberamente sia in modo guidato, le diverse tipologie di vini. Il primo
piano rappresenterà quindi l’area più «dinamica» del Padiglione, legata alla presenza dei vini di tutti i territori italiani e delle varie tipologie e vitigni. Completerà il percorso la cosiddetta Cantina Web, per l’acquisto del vino in degustazione
a cura dell’Ufficio Stampa Nazionale
IL Sommelier FISAR Luca Romagnolo, un sommelier italiano in terra nipponica…
C
i sono giorni che ti cambiano la vita, e spesso arrivano quando meno te lo aspetti.
Era il 1 Giugno 2012 e quel giorno, da un avvenimento di per sé davvero negativo, è iniziato un cambiamento che mi ha portato a 10.000 Km da casa. Perdere il lavoro non è mai bello, ma in quel giorno capii che probabilmente qualcuno mi stava tracciando una strada: erano 6 mesi che avevo iniziato il corso di Sommelier FISAR a Torino e quell’avvenimento mi diede la spinta per portare a realizzazione quello che fino al giorno prima sembrava un sogno irraggiungibile, trasferirsi in Giappone. Con notevole determinazione porto a termine il corso di studi e a Ottobre 2013 ottengo finalmente la prestigiosa qualifica di Sommelier FISAR; col tempo quello che avevo iniziato quasi per curiosità si era trasformato in solida passione, del resto abitando a meno di un’ora di macchina dalle Langhe non si può negare che il vino diventa comunque
Luca Romagnolo
82
Il Sommelier n. 3 / 2014
un qualcosa legato alla tua cultura. Grazie ai numerosi servizi a cui la federazione mi ha permesso di partecipare riesco a farmi una discreta esperienza su quello che comporta il servizio del vino, ed ovviamente un grande aiuto mi è stato dato dai colleghi con cui ho avuto il piacere di lavorare. Certo, non potrò mai dimenticare l’emozione e, soprattutto, la tensione nell’apertura della prima bottiglia (a Bra durante il Cheese), ma pian piano questa sensazione si è trasformata in tranquillità, dovuta alla certezza delle proprie capacità, e pensandoci bene per una persona come me, notevolmente timida, il momento dell’apertura della bottiglia è forse l’occasione in cui tutti gli occhi dei presenti sono puntati su di te, ma nonostante questo ormai non c’è più nessun problema. A Gennaio sbarco quindi in Giappone, alla ricerca di una “nuova vita” e dopo un semestre passato a studiare per bene una lingua difficile ma comunque affascinante, grazie alle basi che mi ero già fatto in Italia negli anni passati, decido che finalmente è giunto il momento di tentare l’avventura del lavoro. Ovviamente la qualifica di Sommelier diventa un valore aggiunto quando si cerca occupazione, e difatti ben presto riesco ad iniziare a lavorare in un ristorante. In Giappone non è molto difficile trovare impiego in un ristorante italiano, ovviamente rimanendo nei limiti del part-time (qui chiamato “arubaito”) e subito si riscontrano le prime differenza rispetto all’Italia: lavoro frenetico in ogni momento, precisione e cura persino dei più minimi dettagli. Dopo un paio di mesi decido di cambiare occupazione e di indirizzarmi maggiormente verso il mondo del vino: vengo assunto in un winebar che propone vini biologici e cucina italiana, e proprio grazie alla particolarità dei prodotti enologici inizio a fare un’esperienza molto interessante su una categoria che sovente viene o snobbata o addirittura ritenuta inferiore rispetto a quelle classiche. Ci sono due cose che in tutto questo tempo mi hanno colpito: innanzitutto grazie al vino la celebre timidezza dei giapponesi piano piano sparisce, tante volte i clienti ti guardano, quasi incuriositi essendo straniero, ed ovviamente ben si guardano da rivolgerti qualche domanda.
Luca Romagnolo
Vista su Tokyo
Ma dopo qualche bicchiere si
si fa più consistente, ma in tutta
che piace, che appassiona, la fatica
aprono e diventano dei gran
sincerità potrei dire che tra gli
si sente molto meno, e poi è davvero
chiacchieroni, chiedendo qualsiasi
appassionati i due sessi quasi si
bello vedere come due culture così
cosa riguardante l’Italia, non solo
equivalgono.
lontane si trovano e si confrontano
dedicata al vino o alla cucina.
Solitamente ogni giorno vengono
grazie al comune amore per il vino.
La seconda è la passione con cui i
proposti 5-6 bottiglie di bianco e
In definitiva non posso che essere
giapponesi si avvicinano alle cose:
altrettante di rosso, al 90% vino
felice della mia scelta, quello che
il vino non è un prodotto molto
biologico italiano, seguito dalla
ho fatto richiede una certa tenacia
comune, del resto causa dogana e
Slovenia, Francia e Germania.
e anche il verificarsi di determinate
tasse varie i prezzi dei vini italiani (e
Per ognuno di essi al cliente
condizioni, ma se per qualche
non solo) lievitano. Però quelli che
viene indicata la provenienza e le
motivo vorreste lasciare l’Italia
si appassionano al vino lo fanno
caratteristiche salienti, e gli eventuali
davvero mi sento di dire che grazie
completamente e spesso riescono
abbinamenti migliori con i piatti
alla qualifica di Sommelier molte di
a tenerti testa nel ricordare questa
ordinati.
quelle porte che spesso troviamo
o quella particolare D.O.C., ed è
Una volta al mese viene inoltre
chiuse nel nostro Paese in altri stati
davvero bello poter vedere delle
organizzata una serata a tema,
si aprono senza problemi.
persone che si appassionano non
ad esempio vini e piatti tipici
Certo occorre una gran forza di
solo a qualcosa del tuo Paese, ma
regionali oppure degustazioni di
volontà ma come mi diceva spesso
soprattutto a qualcosa che tu ami,
un determinato produttore, eventi
una mia cara collega a cui devo
frutto della fatica di tanti uomini e
che catturano sempre l’attenzione
molto
donne che lavorano con amore la
di numerosi clienti e che vengono
terra.
in parte fatti anche grazie alla mia
Le serate sono spesso divise in
collaborazione riguardo i vini ma
due parti, nel tardo pomeriggio
anche delle tradizioni del nostro
fino a ora di cena la clientela è
Paese.
prevalentemente femminile, mentre
Il lavoro è sempre frenetico, ma sono
in tarda serata la presenza maschile
dell’idea che quando si fa qualcosa
84
Il Sommelier n. 3 / 2014
“se ami il vino, il vino ti tratterà sempre bene”.
S E RV I
Z
A
I s.
r. l .
FIS
R
La Fisar servizi srl è nata per volontà del Consiglio Nazionale della Fisar associazione, nell’anno 2005; ha per oggetto l’organizzazione, la realizzazione, la gestione di corsi, seminari e stage di ogni genere e grado sia in Italia che all’estero; la commercializzazione di materiale didattico ed editoriale. E proprio su quest’ultimo stiamo studiando delle strategie innovative di rilancio di tutto il materiale federativo che saremo lieti presentarvi dal prossimo numero.
coinvolgere unicità tastevin posizionamento spilla volantino comunicare matita smoking valori facebook calici foulard visibilità rilanci degustazione depliants cravatta orologi sommelier shop on line sacchetto valigette termometro
totem
levatappi
innovazione
quaderno degustazione
di Claudia Marinelli
segretario.nazionale@fisar.com
La Segreteria
comunica
Mi piace sempre evidenziare con poche parole quello che sarà il leitmotiv dei prossimi mesi, questa volta direi “concentrazione e attenzione”.
S
iamo arrivati anche a questo
differenza, e dove tutti dobbiamo
27 ottobre a Torino, quest’anno la
secondo semestre del 2014,
tendere allo stesso obiettivo, che
nostra presenza avrà un significato
e dopo un’estate così e così
non mi stancherò mai di ripetere è:
diverso, come ci ha comunicato il
che ci lascia con la sensazione
grande professionalità!
Presidente Mario Del Debbio, nel suo editoriale, infatti questa volta
che non tutto sia andato come doveva, pensando in particolar
I prossimi impegni importanti
saremo compagni di viaggio insieme
modo alla prossima vendemmia, a
saranno il nostro Congresso
a Slow Food. Questa nuova ed
noi non ci resta altro che prepararci
Nazionale che si svolgerà a
emozionante esperienza ci metterà
ad affrontare nuove sfide, che
Bologna dal 16 al 19 ottobre dove
come sempre alla prova, perché
richiederanno grandi energie.
vi aspettiamo davvero numerosi,
oltre che ai consueti servizi e la
Ricercare l’attuabilità dei nostri
poiché ci saranno momenti conviviali
gestione dell’Enoteca della Banca
progetti, è impegnativo e la parte
importanti, alternati a momenti
del Vino, avremo l’opportunità di
organizzativa richiede forze nuove e
istituzionali dove saranno affrontate
creare qualcosa di nostro con delle
molta disponibilità, infatti la ricerca
rilevanti tematiche associative. Tutte
degustazioni tematiche, in una
nel settore risorse umane deve
le informazioni delle attività sono
vetrina così importante, come quella
essere ampliata e gestita per poter
nel programma qui pubblicato.
del Salone del Gusto.
introdurre persone da far crescere a
Un evento su tutti va ricordato il
www.salonedelgusto.it/edizione-2014/
livello associativo, in modo da creare
Concorso Sommelier dell’Anno
gruppi di lavoro continui sui vari
2014, dove vedremo i nove finalisti
progetti da poter seguire al meglio.
delle selezioni dei Coordinamenti
Vi ricordo inoltre che tutto quello
Dobbiamo essere concentrati in
delle Delegazioni, sfidarsi per
che concerne le informazioni sul
quello che faremo specialmente su
aggiudicarsi questo titolo tanto
calendario dei prossimi corsi post
tutti i nuovi progetti in essere, dove
ambito nella nostra Associazione,
sommelier saranno inviate tramite la
ci servono persone che facciano
che conferisce l’attestazione di
FisarNews - Notizie dalla Segreteria
attenzione a quello che ci siamo
“Miglior Sommelier Fisar per l’anno 2014, Trofeo Rastal”
proposti, questo vuol dire avere la giusta sensibilità per vedere quello che facciamo con occhi critici e costruttivi, e guardare oltre
Altro evento nazionale a cui saremo
la facciata, focalizzare i piccoli
presenti è il Salone del Gusto di
particolari, perché quelli fanno la
Torino che si svolgerà dal 23 al
86
Il Sommelier n. 3 / 2014
Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita. - Muriel Barbery, L’eleganza del riccio -
Congresso Fisar
Bologna
H H H H L H o t e L S a v o i a Regency
dal 17 al 19 ottobre 2014
w w w. s a v o i a r e g e n c y. h o t e l s b o l o g n a . i t dalle ore 14:00 HOTEl SaVOia REgENcy, Via DEl PilaSTRO, BOlOgNa arrivo dei congressisti. ore 14,30 concorso Trofeo Rastal - Miglior Sommelier Fisar 2014
FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI
www.fisar.org
VENERDì 17 OTTOBRE 2014
®
ore 20,30 La cucina Bolognese: cena in trattoria il Sole, trebbo di Reno (Bo), chef Massimiliano Poggi
SaBaTO 18 OTTOBRE: ore 9:30 partenza con bus per visita alla cantina tenuta Bonzara, degustazione vini della cantina e pranzo in trattoria San chierlo a pochi metri dalla tenuta ore 15,30 convegno dedicato alla figura di veronelli e del Sommelier in villa garagnani a Zola Predosa (Bo) - in collaborazione con il comitato Decennale Luigi veronelli ore 20,45 cena di gala Hotel Savoia Regency - Ristorante garganelli in sala esclusiva; cerimonia di consegna trofeo Rastal al miglior Sommelier Fisar 2014
DOMENica 19 OTTOBRE: ore 10,30 riunione dei delegati Fisar ore 12,30 pranzo a buffet ore 14,30 visita alla distilleria villa Zarri (5 minuti dal Savoia Hotel) al termine della visita rientro in Hotel e ritorno alle proprie destinazioni
Domenica alle ore 16:00
grande degustazione dal titolo
a corollario del congresso la FiSaR in collaborazione con il comitato Decennale
Luigi veronelli organizza una
De
ug stazione
‘Ragione e sentimento nell’assaggio. 5 vini in ricordo di Gino.’ La partecipazione a questo evento, che vedrà la presenza diretta dei produttori, sarà riservata ad un massimo di 40 partecipanti e prevede un contributo di euro 30,00 per persona. Le modalità di prenotazione saranno rese note con comunicazione dedicata.
Congresso Fisar
®
Bologna
FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER
dal 17 al 19 ottobre 2014
ALBERGATORI
www.savoiaregency.hotelsbologna.it
RISTORATORI
pacchetti disponibili per il soggiorno:
A IN DOPPIA
PER 2 NOTTI:
IN
€ 330,00* Iva inclusa DOPPIA C IN PER 1 NOTTE:
B IN DOPPIA USO SINGOLA PER 2 NOTTI:
dalle ore 14.00
€ 400,00* Iva inclusa
OUT 19-10-2014
IN
€ 240,00* Iva inclusa
17-10-2014
18-10-2014
dalle ore 14.00
17-10-2014
dalle ore 14.00
OUT 19-10-2014
DOPPIA USO SINGOLA D IN PER 1 NOTTE:
€ 280,00* Iva inclusa
OUT 19-10-2014
IN
IN
18-10-2014
dalle ore 14.00
OUT 19-10-2014
*La quota si intende per persona e comprende quanto specificato nel programma pubblicato sul sito: www.fisar.org
SChEDA DI ISCRIzIONE Nome
Cognome
Indirizzo
c.a.p.
Città
Nome e Cognome eventuale accompagnatore Delegazione di appartenenza Pacchetto scelto:
“a” Doppia 2 notti
“B” Doppia uso singola 2 notti
Con riferimento al D.Lgs. 196/03 sulla tutela dei dati personali si autorizza la FISaR SERvIZI S.R.L. al trattamento dei dati personali anche sensibili per fi nalità strettamente funzionali alla gestione del rapporto.
SChEDA DA INvIARE A: Fisar Servizi s.r.l. via S. Rocco, 26 - 56017 asciano (PI) - Fax 050 856700 r.a. e-mail: fisarservizisrl@fisar.eu MODALITà DI PAGAMENTO I pagamenti, intestati a Fisar Servizi s.r.l., dovranno essere inviati unitamente a questa scheda debitamente compilata:
Bonifico bancario intestato a Fisar Servizi s.r.l. presso: Banca: CR Firenze agenzia Pisa IBAN: IT 18 I 06160 14007 1 0000 0000 839
“C” Doppia 1 notte Data
“D” Doppia uso singola 1 notte Firma
DATI PER LA FATTURAzIONE: Nome e Cognome (o Ragione Sociale) Indirizzo P. Iva/Cod. Fiscale Firma LE SCHEDE NON aCCOMPaGNaTE DaL PaGaMENTO NON vERRaNNO CONSIDERaTE
Orologi Fisar.
Lâ&#x20AC;&#x2122;eleganza a tuo Servizio.
per lui Art. F1770 Orologio analogico al quarzo, cassa in acciaio, dim 28x36 mm, quadrante a due livelli, numeri e index applicati, fondello in acciaio a pressione, vetro minerale, cinturino in vera pelle stampa cocco, movimento Miyota 2035
per lei Art. M8042 Orologio analogico al quarzo, cassa in acciaio, diametro 42 mm, quadrante con datario, numeri e index applicati, fondello in acciaio a pressione, vetro minerale, cinturino in vera pelle, movimento Miyota 2115
w w w . f i s a r . o r g / s h o p - o n - l i n e /
®
Notizia inviata da Emma Lami della Delegazione Fisar Valdichiana
OTTO LUSTRI DI LUSTRO
“1
974… 2014 una scommessa, una presenza” è stato questo il tema del convegno con cui la Delegazione FISAR Valdichiana ha iniziato i festeggiamenti per i suoi suoi 40 anni il giorno 22 giugno 2014.
nni
i no
i quaran m i r p t ’a stri
40 anni sicuramente importanti che hanno dato al nostro territorio un valore aggiunto nel campo vitivinicolo ed enogastronomico. I Bobi Neri degli anni settanta, così venivano chiamati in chiave ironica i nostri sommelier, sono oggi divenuti coloro che, coscienti del ruolo che lega i produttori ai consumatori, operano in una terra ricca di vini di qualità che va dal Nobile di Montepulciano al Brunello di Montalcino, dal Chianti e Chianti Classico al DOC Cortona, dall’Orcia ai Vini Valdichiana, dalla Vernaccia ai vini dei Colli Trasimeno. Al convegno sono intervenuti quali relatori il delegato Dott.ssa
FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI
delegazione
VA L D I C H I A N A
Emma Lami, il Presidente Nazionale Mario Del debbio, il Sindaco di Sinalunga, Agnoletti Riccardo, la Dott.ssa Donatella Cinelli Colombini, il giornalista Zeni Claudio, moderatore Masiello Nicola. Ognuno di essi ha messo in evidenza come, la presenza e l’impegno di una associazione quale la delegazione FISAR Valdichiana, abbia inciso nel contesto territoriale e sia stata importante nell’evoluzione di un settore che parte dalla terra per arrivare sulla tavola di coloro che non vogliono più mangiare piatti particolari accompagnati da un buon vino ma degustare piatti anche semplici accompagnati dal “suo” vino.
Momenti di una grande passione 90
Il Sommelier n. 3 / 2014
«Delegazione di BETTOLLE»
“Madonna del Rifugio “di Sinalunga,
preparate in cucina dall’estrosità
vero davanzale sul paesaggio
degli chef della FISAR e dagli
fu questo nel 1974 il nome di
ammirevole della valdichiana, è
Chef delle Ass. Cuochi Senesi,
battesimo che assunse questa
stato realizzato “IL GRAN GALA’
Ass. Cuochi Aretini e Ass. Cuochi
DELLE ECCELLENZE “una piccola
dell’Alta Etruria, verdure di stagione
Italia enogastronomica da scoprire,
crude e cotte, contorni, olio servito
nuova Associazione culturale e certo un piccolo paese come Bettolle, che cominciava ad essere conosciuto solo perché era l’uscita autostradale più vicina ai centri artistici dell’Italia Centrale, non poteva pensare di divenire una Delegazione Storica, con un nome che abbraccia un’area territoriale che si spinge da Siena Sud fino ad Arezzo ed al monte Amiata. Nel 2005 è divenuta «Delegazione
gustare, degustare, attraverso cibi e vini con le loro diverse peculiarità e tipicità del territorio di provenienza. Varcare il cancello che introduceva al “Gran Buffet” ha significato per gli intervenuti trovarsi all’interno di una vera Fiera Enogastronomica: 42 banchi esponevano il proprio prodotto, affiancati ognuno dai vini dei Consorzi territoriali in
dall’AICOO, formaggi di ogni tipo accompagnati da una ricca fantasia di marmellate, dessert alla lampada proposti dall’AMIRA, pasticcini, dolci al cucchiaio e tante altre tipicità che hanno reso l’evento una serata magica per i palati di tutti i gusti. Non ci resta che dire GRAZIE A TUTTI, ai soci di delegazione che
abbinamento e serviti dai nostri
hanno lavorato per la buona riuscita
sommelier.
dell’evento ed a coloro che ci hanno
Ma ad un traguardo così importante
Cosa scegliere???...
dato fiducia.
non poteva mancare una
Cinta senese, lardo di Colonnata,
Tutta la manifestazione è visibile
manifestazione di pari prestigio e
salsicce, prosciutto Toscano, vari
su www.fisarvaldichiana.it
così nei giardini della Casa per Ferie
tipi di salumi locali e non, pietanze
“Diario di Delegazione”
FISAR Valdichiana».
Il Sommelier n. 3 / 2014
91
Notizia inviata da Coordinamento DelegazionI FISAR ITALIA CENTRO
FISAR ITALIA CENTRO - SELEZIONI CONCORSO SOMMELIER DELL’ANNO 2014
I
l giorno 24 Maggio 2014 si
avuto un ottimo successo, si sono
merito tra i primi tre, il Sommelier
sono svolte le Selezioni del
candidati alla competizione sei
Giovanni Raimondi della Delega-
Concorso Sommelier dell’Anno
sommelier provenienti dalle va-
zione di Livorno, mentre si sono
2014 Italia Centro. L’iniziativa si è
rie Delegazioni, facenti parte del
qualificati per la selezione nazio-
svolta nella splendida cornice del
Coordinamento Italia Centro. La
nale, che si svolgerà nel prossimo
complesso monumentale di Abba-
giuria, presieduta dal Sig. Stefano
autunno, i Sommelier Elena Burroni
dia Isola, Monteriggioni – Siena.
Carmassi, e composta dal Consi-
della Delegazione di Siena Valdel-
Inserito nella ventottesima edizione
gliere Nazionale Marco Mancini,
sa, e Livio Del Chiaro della Delega-
della manifestazione “C’ero anch’io
la Signora Laura Maggi membro
zione di Firenze.
ad Abbadia Isola”; tra le molteplici
del Coordinamento, dal Respon-
iniziative che si sono svolte, è stato
sabile di Zona Giampaolo Zuliani,
Al vincitore è stato assegnato il
allestito un percorso di degustazio-
e dal Coordinatore Italia Centro
premio UN WEEK END CON IL
ne di vini, con la partecipazione di
Baroncini Fabio che ha esaminato i
VIGNAIOLO, offerto dall’Azienda
numerosi produttori della zona, ol-
candidati.
Agricola La Bellanotte, di Fara
tre che dal resto d’ Italia, nel quale
D’Isonzo – Gorizia. Ai due qualifi-
sono stati raccolti fondi destinati
È risultato vincitore della Selezione,
cati, la Delegazione Siena Valdelsa
alla lotta contro il cancro.
in seguito anche a prove supple-
ha provveduto ad offrire una forni-
L’evento organizzato dalla De-
mentari che si sono rese neces-
tura di esemplari bottiglie di vino
legazione di Siena Valdelsa, ha
sarie per una condizione di pari
rappresentative del territorio.
92
Il Sommelier n. 3 / 2014
Notizia inviata da Coordinamento Delegazioni FISAR ITALIA NORD OVEST
FISAR ITALIA NORD OVEST - SELEZIONI CONCORSO SOMMELIER DELL’ANNO 2014
S
abato 28 giugno 2014 presso il Circolo Culturale “IL QUADRILATERO” di Genova si è svolta la consueta Giornata Sommelier dell’Anno – Italia Nord Ovest organizzata quest’anno dalla Delegazione di Genova. Hanno partecipato concorrenti in rappresentanza delle delegazioni di Alessandria, Aosta, Bareggio, Genov a, Miliano Duomo,Torino e Vercelli-Novara. La giuria era composta da Claudio Genova (Presidente dell Giuria nominato dal CTN), Luigi Terzago (Nominato dal Presidente Nazionale), Vincenzo Fragomeni (Nominato dal responsabile Nazionale Servizi Nazionali Sommelier) e Donatella Favalli (Nominata dal Coordinatore Italia Nord Ovest). Dopo le prove previste dal Regolamento del Concorso sono stati premiati i tre primi classificati che hanno ottenuto il passaggio alla finale e una targa commemo-
rativa in premio. Al primo classificato, Stramardino Cristian della Delegazione di Vercelli-Novara, è stato anche consegnato in premio dalla Delegazione di Aosta una intera giornata in Valle d’Aosta con visita alla cantina dove il compianto Alberto Capietto lavorava in qualità di Direttore e un doppio magnun di vino prodotto dalla cooperativa stessa. Secondo posto a Boscherino
Giovanni della Delegazione di Milano Duomo e terzo a Jacquemod Pane Roberto Delegazione di Aosta. Al quarto posto – pari merito – si sono classificati: Mangiafico Roberto (Delegazione di Torino), Briganti Mattia (Delegazione di Genova), Pasetti Serena Mattia (Delegazione di Alessandria) e Novello Raffaele (Delegazione di Bareggio).
Notizia inviata dal Coordinamento Delegazioni Fisar Italia Nord Est
Fisar ITALIA NORD EST - SELEZIONI CONCORSO SOMMELIER DELL’ANNO 2014 Sabato 28 giugno 2014 a Treviso si è effettuato presso la sede della delegazione di Treviso il Concorso Miglior Sommelier Fisar 2014 Italia Nord Est, concorso valido come selezione per partecipare al Concorso Miglior Sommelier FISAR 2014 che si svolgerà in autunno a Bologna. Presidente della Giuria per conto del CTN Lucio Chiaranda.
finalissima la vincitrice Vincenzo Lauria della Delegazione di Treviso, Francesca Celotto della Delegazione di Treviso e Francesca Marangoni della Delegazione di Treviso rispettivamente al secondo e terzo posto. Hanno partecipato sei concorrenti in rappresentanza della delegazioni venete e hanno raggiunto la
Ai tre vincitori e a tutti i partecipanti sono stati consegnati delle bottiglie magnum di vini della regione. Il Sommelier n. 3 / 2014
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Notizia inviata da Francesca Gallerini della Delegazione Fisar Pontedera-Valdera
FISAR PONTEDERA VALDERA e IL TEATRO DEL SILENZIO – 20 LUGLIO 2014
H
a inizio la giornata con la frenesia e l’eccitazione che da lì a poco sarò,
con altre 8 persone, coinvolta nel grande spettacolo scenico, culturale, musicale del TEATRO DEL SILENZIO - LAJATICO. La cornice del teatro alle spalle, la musica, le voci dei tenori, le balle di fieno immerse nelle colline tutte intorno, il vento, l’emozione di farne parte e portare con me la professionalità e la serietà della Fisar non ha prezzo. Un team di persone pronte a far conoscere
più intima e delicata è la cena di
torta. Ringrazio Raffaella Corsi,
fine concerto, con ospiti illustri a
Toscana Sapori, tutti i produttori
casa Bocelli, i sommelier in tutto
che ne fanno parte, il Sig. Bocelli e
nove a prestare servizio insieme a
la Sig.ra Veronica e tutti i sommelier
Luca Martini vincitore del concorso
che si sono prodigati nel lavoro di
sommelier Ais del mondo e ai
questa giornata: Nicola Giusti, Frizzi
piatti dello chef Deborah Corsi,
Gianni, Ciompi Alessandro, Giuliano
uno staff di eccellenza per una
Del Rosso, Signorini Giammarco,
cena in beneficienza. Emozioni,
Francesca Corsi, Claudia Carlini e
il nome “Fisar”, il vino esposto
sorrisi, profumi, sapori e musica
Bimbi Giorgio della delegazione di
nell’area hospitality, dallo Spumante
sono stati il filo conduttore di tutta
Montecarlo; infine io, Francesca
Italiano Cuvage, alle aziende
questa giornata, il finire in bellezza
Gallerini, e in particolar modo la Fisar
vitivinicole Usiglian del Vescovo, Villa
dei complimenti ricevuti da parte
di Pontedera Valdera per averci dato
saletta ecc…
di tutti per il nostra professionalità
la possibilità di far parte integrante a
La perla della giornata, l’esperienza
dimostrata è stata la ciliegina sulla
questo evento emozionante.
ed assaporare l’eccellenza dei nostri vini, dei nostri prodotti insieme alle aziende della zona che compongono lo staff di Toscana Sapori; ci stavamo preparando ad accogliere circa 1.000 persone provenienti da ogni parte del mondo, dando informazioni e cordialità presentando, come caratterizza
94
Il Sommelier n. 3 / 2014
Notizia inviata dalla Delegazione Fisar Imperia
Nuovi sommelier per la Fisar di Imperia
N
ella splendida cornice dell’hotel Aida ad Alassio venerdi 28 marzo 2014,
davanti al sindaco del comune di Ortovero, all’assessore regionale all’agricoltura Giovanni Barbagallo, si è svolta la cerimonia per la consegna dei diplomi a 33 nuovi sommelier della delegazione di Imperia. Dopo la cena, impreziosita da eccellenti vini in abbinamento, alla presenza del delegato Fisar Ivano Brunengo, del direttore del corso Nardo Anselmo, dei vari docenti e delle autorità sopra citate, sono stati consegnati i diplomi e gli ambiti tast de vin. I neo sommelier sono: Domenico Anselmo, Angelo Balestra, Maria Paola Balestra, Isabella Blengini, Gianni Boffredo, Matteo Bonalumi, Lorenzo Boragno, Luigi Colella,
Giulia Cometto, Daniela Corti, Paolo Cuma, Federico Danio, Massimiliano Ferraro, Marina Galleano, Massimo Garelli, Danila Ghirardi, Zinnia Lilagan, Stefano Lombardo, Federica Marvaldi, Silvia Massa, Nadia Mattaini, Giacomo Musso, Luigi Pacini, Andrea Panizzoli, Paolo Pirovano, Rosella Porcella, Alessia Restani, Andrea Richero, Roberto Saglietto, Stefanella Scarato, Oreste Simoncini, Martina Spinelli, Sonia Trovato Ai futuri sommelier i nostri complimenti e l’augurio di seguire le numerose e vulcaniche iniziative delle delegazioni Imperia e Savona, portando la loro freschezza e il loro entusiasmo.
u s i c i u g se
. w ww a r fisr g .o nti e m i d n o f o r newts i• a•ppcomunicaozniolinnie even atti • shop cont
Notizia inviata da Cinzia Vanzan della Delegazione Fisar Venezia
VENEZIA CONSEGNA GLI ATTESTATI DI 1° LIVELLO
S
erata giovane ed informale alla Vineria Cicchetteria “Da Fulvio” di Mestre dove lo scorso giugno i corsisti di 1° livello hanno ricevuto i loro attestati. A festeggiarli oltre al direttore di corso, i sommelier che hanno prestato servizio durante le lezioni, il Delegato di Venezia Lorenzo De Rossi, l’R.d.Z. Lucio Chiaranda e la sensorialista della Carpenè Malvolti e docente F.I.S.A.R. Alessandra Zorzi. E proprio dalle mani di Alessandra i 3 migliori corsisti hanno ricevuto i cofanetti inviati dallo sponsor. Un aperitivo informale come la moda detta nel Veneto, dove il prosecco DOCG “Le Bertole” ha aperto le danze seguito da un Langhe Arneis “Bossotti”. Aperitivo frizzante rinforzato da alcune proposte della giovane gestione di Nicola che ha
preparato, tra l’altro sfiziose barchette
fresco risotto estivo con burrata e
di verdure dell’orto ed appetitosi
pomodorini semisecchi. Un arrivederci
crostoni di baccalà mantecato,
a tutti i corsisti a settembre sperando
pesce spada affumicato e gamberoni
che le vacanze che li attendono
in salsa di granchio…. Dopo la
possano essere l’occasione per
consegna degli attestati e la consueta
ampliare le loro conoscenze enoiche
foto di gruppo è stato servito un
con viaggi e nuove degustazioni.
Fotografia di gruppo di Marcello Longhino
Notizia inviata da Flavio Nuti della Delegazione Fisar Volterra
Una visita di “mille anni”
S
abato 14 giugno si è tenuta
enologo e responsabile dell’azienda
cantina sotterranea collegata alle
la consueta gita annuale ad
Ivaldo Volpini, che in modo
secrete della villa castello di epoca
una cantina del territorio:
professionale ci racconta la storia
medievale. Non ultima una delle
la Fattoria di Cusona, una delle
della famiglia nobile fiorentina che
vinsantaie più antiche e suggestive
poche aziende vitivinicole che
nell’anno 994 acquistò la fattoria,
della toscana, con oltre un centinaio
appartengono da oltre 1000
una delle tenute più antiche della
di caratelli rigorosamente turati a
anni ad una unica famiglia: i
Toscana
cemento.Al termine del percorso
Guicciardini-Strozzi, che vanta tra
L’Enologo Volpini ci ha condotto
una degustazione al tavolo di 2 vini
i suoi discendenti diretti nelle 15
in un percorso suggestivo fra tini
di vernaccia annata 2011 e la riserva
generazioni Whiston Churcill e Lisa
centenari e bottiglie d’annata, fra
2009, molto freschi e sapidi, e di
Gherardini al secolo “Monnalisa”.
cui bottiglie di spumante metodo
due dei vini rossi prodotti a Cusona:
All’arrivo veniamo ricevuti dall’
classico di vernaccia stoccate in una
Il Sòdole 2009, un sangiovese di
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Il Sommelier n. 3 / 2014
grande frutto e piacevolzza e l’Igt
ci ha accompagnato nella visita
del presidente della nostra storica
“millanni” 2005, sempre integro
del giardino della villa e ad uno
delegazione, l’avv.Flavio Nuti che
e di armonica persistenza. Non
dei pochi labirinti all’italiana. Una
ha donato al principe un taste-vin
poteva mancare l’incontro con
visita veramente speciale che si è
“Fisar” ed all’enologo uno spillino da
il Principe Girolamo Strozzi, che
conclusa con un ringraziamento
sommelier.
Notizia inviata da Flavio Nuti della Delegazione Fisar Volterra
UN ULTIMO SALUTO AD UN PADRE FONDATORE DELLA FISAR
D
opo la morte inaspettata
attività di ristoratore non perse
del nostro compianto
mai il suo amore per la nostra
Pierluigi Ceppatelli,
delegazione storica di Volterra cui si
purtroppo ci ha lasciato anche
onora di averlo avuto come socio.
AURO GASPERINI, conosciuto
Volle essere presente accanto
come “ciriè”, uno dei padri della
a noi ai funerali del compianto
F.I.S.A.R. che insieme ad altri nostri
Pierluigi, nonostante i problemi di
concittadini, tra cui Beppino Raspi,
salute e l’età e con noi pianse un
il Prof. Sestini (secondo presidente)
amico di tante serate spensierate a
e Franco Porretti, contribuirono alla
dimostrazione che persone come lui
sua fondazione nel lontano 1972,
avevano ben chiari i valori di amicizia
a Volterra. Nessuno avrebbe mai
e fratellanza oggi purtroppo quasi
pensato che da alcuni appassionati
scomparsi.
sarebbe nata l’idea di fondare un’associazione, riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica, e che oggi è un’istituzione nazionale che è vanto della nostra città e patrimonio della
sua storia culturale. Per il suo attaccamento alla Fisar da oltre 40 anni Auro fu nominato socio onorario e Cavaliere della Fisar. Persona integra e di grande valore anche quando cessò la sua
La nostra delegazione nel suo ricordo che rimarrà scritto nella storia , esprime il suo sentito e doloroso cordoglio alla famiglia per la perdita di una persona vera ed esemplare.
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Notizia inviata da Filippo Terenzi della Delegazione Fisar Roma
LA FISAR DI ROMA AL MILLÉSIMES ALSACE
O
ltre novanta le cantine
Sommelier al Mondo che hanno
a proporre un Riesling del 1945.
presenti alla manifestazione
presentato la loro selezione di vini
Millésimes Alsace è un’iniziativa
con i loro vini fermi
alsaziani in collaborazione con
organizzata dal CIVA, Conseil
e Crémant alsaziani, annate
l’Association de la Sommellerie
giovanissime e vini vintage, vini
Internationale. La seconda
bianchi e rossi che spaziavano
dedicata alle Vecchie Annate. La
principalmente tra Riesling, Pinot
degustazione è stata condotta dai
Grigio, Gewurztraminer e Pinot
giornalisti e sommelier Caroline
Nero.
Furstoss e Romain Iltis, che hanno
della delegazione romana, delle
Due le masterclass proposte: la
presentato sette annate storiche tra
interessanti verticali dei vini di questa
prima diretta da sette dei Migliori
Grand Cru e vendemmie tardive fino
bella regione francese.
Interprofessionnel des Vins d’Alsace, compagno di cordata della Fisar di Roma che, ogni anno, in sinergia propongono, ai sommelier
Notizia inviata da Francesco Gualtieri della Delegazione Fisar Monza e Brianza
Nuovi Sommelier per la Delegazione di Monza e Brianza
B
ellissima serata quella della consegna degli attestati del Terzo Livello di quest’anno! Lo scorso 19 maggio, presso il ristorante Il Pascoli di Cusago, la Delegazione Fisar di Monza e Brianza guidata dal delegato Francesco
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Gualtieri si è riunita per festeggiare e celebrare la fine del percorso, chiudendo in bellezza. Ringraziamo Angela Morani e Mimmo per l’accoglienza sempre squisita! Diamo un caloroso benvenuto a tutti i nuovi Sommelier Fisar: Biffi
Joris, Bonacina Matteo, Confalonieri Andrea, Deleo Francesco, Guglielmina Anna, Leoni Andrea, Navacchi Luca, Odetti Enrico, Porro Alessia, Restuccia Sergio, Tomasoni Morena, Viganò Vanessa e Viganò Angelo.
Notizia inviata da Tiziano Taccola, responsabile dei rapporti con la stampa della Delegazione FISAR Pisa e Litorale
A PISA 39 ATTESTATI
B
en trentanove gli attestati
verza con cinta senese e farro con
Federico Bernini, Edoardo Bianchi,
che la FISAR di Pisa e
verdure, il tutto accompagnato
Anna Carullo, Michele Chiappelli,
Litorale ha consegnato
dal Prosecco Valdobbiadene
Antonio Coppola, Gloria Costa,
ai corsisti che hanno superato
DOGG extra Dry, sono stati serviti
Stefania Del Macchia, Niccolò Del
l’esame di I° livello. La cerimonia
i due primi: Risotto allo zafferano
di consegna si è svolta durante
con asparagi e Pappardelle alla
Punta, Massimo Di Pietro, Afrim
una cena al ristorante Poldino nella
cinta senese, bagnati dal Ficaia
Tenuta di San Rossore che ha visto
IGT 2012 Bianco della Fattoria
un ricco menu ed abbinamenti
Uccelliera. A seguire Arista al
interessanti, che hanno innescato
forno con zucchine e pancetta
commenti e giudizi tra i convenuti
abbinata al Chianti Buscheto 2012
dando vita ad un momento
dell’Azienda Gimonda di Terricciola.
didattico specifico di alto rilievo.
Per dessert un budino diplomatico
Dopo un ventaglio di antipasti con
col classico Moscato d’Asti. Ecco
Nigri, Emanuele Pagani, Erika Papi,
sformatino di zucchine con fonduta
l’elenco dei promossi: Andrea
Raffaele Peluso, Fabio Perotti,
di Pecorino, Cestino di pastafilo
Antichi, Tommaso Barsanti, Giuliano
Dario Petroni, Luca Poli, Gianfranco
con bocconcini di maiale marinati
Battaglia, Tommaso Benedetto,
Sassetti, Sara Testai, Paolo
al rosmarino, Involtini di cavolo
Roberto Berardozzi, Edo Bernardini,
Veronesi, Lorenzo Volpi.
Erzeni, Svitlana Fedorchuk, Andrea Filipponio, Nicolò Foppiani, Paolo Giani, Giulio Giannardi, Marco Giardina, Tommaso Giovannini, Ilaria Leto Barone, Nicola Martini, Maria Grazia Migliaccio, Sergio Minuti, Francesca Mori, Stefano
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Notizia inviata da PAOLA CAPPELLINI della Delegazione FISAR PRATO
NEO SOMMELIER PER PRATO
D
opo la tensione, l’impegno
Cecchini Alessio, Consorti Riccardo,
ben affiatato non si disperderanno.
ed il tanto studio per
Degara Massimo, Dolfi Dario, Faggi
L’acquisizione del diploma è il punto
il temuto esame è
Franco, Gori Matteo, Madonia
da cui partire per entrare davvero nel
arrivato finalmente il momento dei
Jakub, Marrelli Francesco, Marson
mondo del vino, per apprenderne
festeggiamenti. Così Lunedì 7 Luglio,
Maurizio, Mascagni Enrico, Ugolini
i segreti e per conoscerlo nei suoi
la Delegazione Fisar di Prato, nella
Marco, Vannucchi Luca, Xia Alessia.
molteplici e variegati aspetti.
suggestiva cornice del ristorante
Ai neo diplomati va il plauso di tutta
Ulivo Rosso di Sesto Fiorentino, ha
la Delegazione con la certezza
tenuto la cerimonia di consegna
che l’impegno e la passione fin
Quindi si può dire che il cammino è
dei diplomi per i corsisti di terzo
qui dimostrate da questo gruppo
appena iniziato.
livello che hanno superato con successo l’esame finale. La serata è iniziata con una ricca proposta di antipasti serviti con un Berlucchi ’61- Franciacorta Docg SatènGuido Berlucchi ed è proseguita con le prelibate pietanze proposte dallo chef accompagnate da una selezione di vini toscani. Il servizio è stato svolto con la consueta professionalità dai sommelier Alessio Vitale e Luigi Scarpellini. I neo sommelier che hanno ricevuto il diploma ed il tastevin dal Direttore del Corso Simona Orlandi sono: Bartolomei Rodolfo, Bonari Mila, Brachi Alessio, Bruno Valentina,
Notizia inviata da Filippo Franchini della Delegazione FISAR Antica Terra di Siena Valdelsa
AFFILANDO… IL GUSTO
A
ffilando il… Gusto è stata una scommessa vinta dal Comune di Affile (RM) che
lo scorso 26 luglio ha fortemente voluto lo svolgimento di questa manifestazione per la valorizzazione dei prodotti tipici della splendida Valle dell’Aniene. Se il Cesanese, vitigno principe della zona, ha fatto gli onori di casa, i prodotti
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Il Sommelier n. 3 / 2014
gastronomici tipici di Affile hanno fatto da ottimo sfondo all’evento, riscuotendo un successo che è andato al di la di ogni più rosea a aspettativa. Vicino alle Aziende del Cesanese di Affile e del Piglio molte Aziende provenienti da varie
Motivo di orgoglio è stata la presenza dei Sommelier FISAR delle Delegazioni di Siena Valdelsa e Civitavecchia che con professionalità e capacità hanno garantito il servizio per tutta la durata dell’ evento. … IL GUSTO
parti d’Italia; Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, alto e basso Lazio, Marche, Campania e Puglia per dare ad Affilando il Gusto il giusto spessore Nazionale, dove le eccellenze della nostra bella Italia hanno trovato il modo di confrontarsi nel nome del buon bere.
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Notizia inviata da Coordinamento Delegazioni Italia Centro
FISAR PARTECIPA AL GUINNES DEI PRIMATI
P
ensare che la FISAR fosse partecipe di un Guinness dei primati, mai ce lo saremmo aspettati, ma quando ad Aprile, siamo stati convocati dal Delegato di Lucca, Piero Giampaoli, la cosa è sembrata concretizzarsi in un batter d’occhio. Infatti il 27 Giugno sulle Mura di
E così è stato!!! Cena da Guinness World Record e servizio da Record per i nostri Sommelier. Con l’organizzazione di “Centro Studi San Marco”, è stato portato a compimento un evento che aveva dell’impossibile. Con un menù studiato appositamente dallo Chef Cristiano
Vinicola Tenuta del Buonamico, di Montecarlo. 123 Sommelier FISAR provenienti da tutte le Delegazioni della Toscana, si sono dispiegati lungo il tavolo apparecchiato sulle Mura di Lucca. È stata l’occasione anche per festeggiare il 500° compleanno di questo splendido monumento.
Lucca, siamo stati chiamati a servire e parlare di vino alla tavola imbandita più lunga del mondo, battendo il precedente primato che era detenuto dal Dubai, con 1089 metri. Il Guinness World Records, ha inviato un suo giudice, la Sig.ra Lucia Sinigagliesi, che ha potuto riscontrare la regolarità della gara. In questo caso il traguardo prefissato era di due chilometri, con duemila commensali.
Tomei, Patron del Ristorante L’imbuto a Lucca, sono stati abbinati vini dell’Azienda
Per l’occasione i Sommelier hanno ricevuto un cavatappi coniato appositamente per l’evento, realizzato dalla Pulltex.
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La serata è stata coordinata dal Delegato di Lucca Piero Giampaoli, dal Consigliere Nazionale Massimo Marchi, e dal Coordinatore Portavoce Italia Centro, Fabio Baroncini.
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