Il Sommelier n.3/2014

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il Sommelier Rivista di enologia, gastronomia e turismo Anno XXXII - Numero 3 - 2014 - Dir. Resp. Roberto Rabachino - Reg. Trib. Pisa n. 21 del 15.11.1983 - Lg. 47/1948

pianeta 14003

da amare

ISSN 1826-6533

Rivista Ufficiale della FISAR - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Perugia

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER

7,50



sarinrosa

sommario Un vino contro le mafie - Dir. Resp. Roberto Rabachino

pag. 2 Un pianeta da amare... e condividere - L’opinione del Presidente Nazionale M. Del Debbio 3 FEDERAZIONE Aggiungi un ITALIA N A posto a tavola ®

®

SOMMELIER La sostenibilità in cucina. Il piacere della tavola nel rispetto dell’ambiente. ALBERGATORI RISTORATORI Tiziana Stefanelli 6

Vitigno Italia 2014 - Adele Elisabetta Granieri

Parola all’esperto

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Ma quante calorie fornisce il vino? - Camilla Rabachino

14

La produzione di vini rossi di qualità ottenuti da viticoltura di montagna - Alberto Cugnetto

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Turismo nel Mondo

Agli antipodi, l’Antartide - Jimmy Pessina

Parola ad Attilio Scienza

La sostenibilità nel mondo viticolo ed enologico - Attilio Scienza

22 28

Il piatto

La Pastilla Marocchina Enza Bettelli - con abbinamento vini a cura del Presidente Emerito Nicola Masiello

Facce da Chef

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Oliver Glowig, Aldrovandi Palace RomA - Lido Vannucchi

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Spiedino di paccheri farciti alle cozze, bacon e pomodoro confit Rossano Boscolo

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Vini nel Mondo

Oceania, il nuovissimo che avanza - Rocco Tolfa

36 Canada, un paese logicamente evoluto - Marco Ferrari 41 La Cina produttrice di vino: un’ascesa continua - Davide Amadei 48 La cultura del vino nel Paese dei Cedri - Vittorio Castellani aka Chef Kumalé 52 Una certezza nel mondo enologico: la Romania - Marinela Vasilica Ardelean 56

Degustando - a cura della Redazione Centrale La Biblioteca - Gladys Torres Urday

58 60

Turismo

Sostenibilità e territorio: la sfida biologica in Costiera Amalfitana Roberto Rabachino Italia, Paese ospitale - Flavia Maria Coccia e Roberto Vitali

- Le notizie di enogastronomia e turismo a cura della redazione di Quality ADV

Curiosità

62 66 72

Blanc de BleU, lo Chardonnay si fa blu - Erika Mantovan

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EXPO 2015, Padiglione del Vino Italiano: Vino, a taste of Italy Roberto Rabachino

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Professione Sommelier

IL SOMMELIER FISAR - a cura dell’Ufficio Stampa Nazionale Fisar

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LA SEGRETERIA COMUNICA - Segretario Nazionale Claudia Marinelli

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Programma Congresso Nazionale FISAR - Bologna

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fis@rnews - Le notizie dalle Delegazioni

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di Roberto Rabachino direttore@ilsommelier.com

Un vino contro le mafie Il destino e il declino del criminale mafioso è direttamente proporzionale ai suoi beni confiscati e per questo motivo la lotta alle mafie passa necessariamente da tutte quelle azioni che prevedono l’impoverimento patrimoniale dei rei.

I

n questo contesto la confisca dei terreni agricoli e il loro collocamento a disposizione della collettività è di fondamentale importanza per combattere la criminalità organizzata e per ottenere, come disse Paolo Borsellino, “un movimento culturale e morale che deve coinvolgere tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

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Libera Terra nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni liberati dalle mafie per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell’ambiente e della dignità della persona. Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori. La sua mission è dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende cooperative autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Esempi di realtà di riscatto già esistenti sul territorio e che operano con risultati apprezzabili nel comparto enoico sono diverse, tra tutte segnaliamo Centopassi, marchio vitivinicolo che raggruppa varie cooperative che aderiscono alla rete Libera di Don Luigi Ciotti. Le cooperative gestiscono dal 2001 le terre confiscate ai boss della mafia nell’Alto Belice

Corleonese, per un totale di 400 ettari, di cui 60 coltivati a vigneto. A partire dal 2009, si sono aggiunti altri terreni confiscati al clan di Giovanni Brusca (uno dei responsabili della strage di Capaci e del sequestro e successivo omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo). Come può concorrere ognuno di noi a far sì che questo progetto diventi sempre più uno strumento di normalizzazione di un territorio? Semplice. Impegniamoci tutti a divulgare questa “nuova cultura” del fare vino. Regaliamoci, regaliamo, segnaliamo e consigliamo una buona bottiglie di questi vini “antimafia”. Partecipiamo attivamente a questo progetto di legalità!


di Mario Del Debbio presidente.nazionale@fisar.com

Un pianeta da amare... e condividere

Possiamo sicuramente dire che con la presentazione ufficiale del padiglione vino, avvenuta a Roma il 28 luglio scorso, anche per il nostro settore il conto alla rovescia per Expo 2015 è ufficialmente iniziato.

F

rutto della collaborazione tra Ministero delle Politiche Agricole, Padiglione Italia e Veronafiere, il padiglione vino si svilupperà su un’area di 2000 metri quadrati e racconterà la storia e la cultura del vino italiano coinvolgendo i visitatori in un’esperienza a tutto campo, da quella emozionale, realizzata attraverso un percorso multimediale, a quella degustativa nell’enoteca ‘Biblioteca del Vino’. Una grande e forse irripetibile occasione per raccontare ai milioni di visitatori attesi da tutto il mondo una delle eccellenze italiane e attraverso di essa, dare una suggestione delle nostre potenzialità in tutti gli altri settori. Coinvolgeremo tutti i protagonisti del

vino italiano – ha spiegato il Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani – portando i visitatori alla scoperta della grande cultura presente in questo settore. Noi della Fisar, caro Direttore, siamo pronti a fare la nostra parte, ed aspettiamo solo l’occasione per poterlo dimostrare come d’altronde abbiamo sempre fatto, nella nostra lunga storia, nei nostri corsi per sommelier, legando alla diffusione della cultura del vino anche quella per i prodotti agroalimentari italiani, in linea perfettamente, possiamo proprio dirlo, con il tema poi scelto per Expo 2015: “nutrire il pianeta, energia per la vita”. un tema davvero importante perché non possiamo davvero più nasconderci, il nostro futuro è tutto nelle nostre mani e nel modo in cui sapremo non solo gestire le risorse della terra, ma soprattutto condividerle. Nutrire è il primo atto di amore che ogni creatura terrestre compie verso la propria discendenza, dobbiamo solamente imparare a farlo verso chiunque altro. Per questo motivo come titolo di copertina abbiamo scelto “un pianeta da amare”, perché proprio questo dobbiamo fare prima ancora di nutrirlo. Ho già scritto di come non possiamo non condividere una visione olistica del mondo in cui l’insieme delle cose è molto di più della somma delle singole individualità, di quanta necessità ci sia di riscoprire valori come quello della semplicità, ed è proprio in questa direzione che anche la Fisar si sta muovendo. Iniziando con il formare

Sommelier che non abbiano bisogno di piedistalli per farsi ascoltare ma semplicemente sappiano esprimere la loro preparazione e competenza usando un linguaggio privo di inutile prosopopea, che sappiano integrarsi con gli altri operatori di settore dai quali sappiano apprendere ma ai quali sappiano anche donare in uno scambio continuo di formazione e di crescita in un viaggio che dobbiamo saper compiere tutti insieme. Tra i tanti compagni di viaggio possibili con uno in particolare la Fisar ha deciso di percorrere un tratto di strada assieme con l’auspicio che sia lungo e fantastico: Slow Food. Da tempo i nostri sguardi hanno spesso visioni comuni e da diversi anni i nostri sommelier partecipano alle loro più importanti manifestazioni, stringere ancora di più questa collaborazione è stato, in fine dei conti, solo la logica conseguenza di un percorso fin qui condiviso. Il primo risultato di questa collaborazione è un regalo che sicuramente sarà gradito a tutti i nostri soci: la guida Slow Wine. Fisar diventa ufficialmente collaboratrice della prestigiosa guida curata da Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni e tutti i soci 2015 ne riceveranno in omaggio una copia. Ma non ci fermeremo ovviamente qui, molte saranno le iniziative che ci vedranno lavorare insieme e che coinvolgeranno direttamente i nostri associati. Per il momento accogliamo con piacere questi nuovi compagni di viaggio, il traguardo sembra già più vicino. Il Sommelier n. 3 / 2014

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il Sommelier

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Rivista di enologia, gastronomia e turismo Registr. Tribunale di Pisa n° 21 del 15.11.1983 ®

Rivista Ufficiale della F.I.S.A.R.

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Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori

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La rivista viene inviata a tutti i Soci F.I.S.A.R., a tutti gli organi di informazione, a tutti i giornalisti dei gruppi di specializzazione di settore, a tutte le Istituzioni, a tutte le Associazioni di settore e a tutti gli IPSSAR che ne facciano richiesta tramite spedizione gratuita in abbonamento postale.

La rivista è associata al USPI Unione Stampa Periodica Italiana Abbonamento alla Rivista € 25,00 per 4 numeri

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Hai mai gustato un vino sostenibile?

www.magisvino.it

Magis identifica quei vini italiani prodotti seguendo un avanzato protocollo di sostenibilità, tracciando e controllando tutto dal vigneto alla cantina, fino alla certificazione di un ente terzo indipendente. Perché la sostenibilità dev’essere un fatto dimostrabile, e non solo una parola. Per fare un vino sostenibile Magis, ogni produttore può disporre infatti delle migliori conoscenze disponibili, aggiornate anno dopo anno. Magis è agricoltura di precisione, che vuol dire fare solo quello che serve, solo quando e dove serve, con equilibrato e rispettoso “senso della misura”. Così lo faranno anche i figli dei nostri figli.


di Tiziana Stefanelli, vincitrice MasterChef Italia 2a edizione

La sostenibilità in cucina.

Il piacere della tavola nel

rispetto dell’ambiente.

La sostenibilità, tema fondamentale e valore trasversale di EXPO 2015, approda anche in cucina per la tutela dell’ambiente, il rispetto dei territori e della società. Ecco le linee guida, accolte da ristoranti stellati, aziende e famiglie.

recandosi al mercato con le idee ben chiare sugli ingredienti e sulle dosi delle preparazioni. Fare acquisti a stomaco pieno, dopo pranzo per esempio, serve a portare a compimento senza deviazioni questo task, tanto più complicato, quanto più si è golosi ed estemporanei. Un altro piccolo trucco per evitare

I

l primo passo per bandire una tavola sostenibile è ridurre gli sprechi. Fare la spesa con una lista ben organizzata aiuta a non acquistare ingredienti di troppo che, inevitabilmente, generano spreco e avanzi da smaltire. È utile, quindi, decidere per tempo il menù del giorno o della settimana,

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sprechi è tenere sempre in ordine la dispensa, evitando in tal modo che i prodotti scadano e debbano essere smaltiti inutilizzati.

funghicidi e farmaci.

Nel fare la spesa, poi, occorre

Un altro concetto importante per

essere attenti a scegliere

i vostri acquisti è la stagionalità.

ingredienti biologici, prodotti nel

Le nostre nonne conoscevano

rispetto dell’ambiente e senza l’uso

naturalmente i cicli stagionali di

di fertilizzanti chimici, insetticidi,

frutta e verdura, che invece i nostri


Advantec Colours: la perfezione tecnica dei tappi Amorim Advantec prende colore Tappi in sughero colorati: una delle più geniali risposte al bisogno di innovazione del wine packaging arriva da Amorim che ha colto prima di chiunque altro il mutare delle esigenze del mercato. In un mondo in cui la qualità è data per scontata il focus della scelta del consumatore non può prescindere dalla confezione. E una bottiglia di vino parla non solo attraverso la sua etichetta ma anche attraverso il suo tappo. Ecco perché Amorim ha deciso di vestire a nuovo la linea di tappi Advantec, i tappi tecnici in granina di sughero rifiniti con un piacevole rivestimento naturale di superficie, ideali per i vini a rotazione rapida (shelf-life indicativa 12-18 mesi). Un tappo con elevate

proprietà elastiche, trattato R.O.S.A., sottoposto ad analisi chimica TCA/BCA in gascromatografia nelle varie fasi del processo produttivo e ad analisi sensoriale per identificazione off flavours, l’opzione naturale per sostituire le chiusure alternative, perché estremamente ermetico e perfetto quanto a impermeabilità al passaggio dell’ossigeno. Il suo rivestimento uniforme può essere oggi anche personalizzato nei colori e nella grafica con le garanzie sensoriali, alimentari e di non trasmigrabilità del colore: ecco il tappo Advantec Colours. Un tappo frutto di oltre 10 anni di ricerca Amorim che può diventare protagonista del wine marketing, narratore della storia di una

cantina o dei descrittori del vino. <In Italia nella GDO il 65% dei vini è scelto dalle donne – spiega Carlos Santos, AD Amorim Cork Italia – e i loro drivers nella scelta sono molto legati all’estetica del prodotto, al suo colore, alla vivacità, alla positività del packaging. Con questa nuova linea di tappi tecnici colorati Amorim offre un valore aggiunto estremamente originale al wine packaging. Un’ampia gamma di colori e personalizzabili su richiesta. Una soluzione realizzata per andare incontro alle emergenti esigenze del mercato enologico che tende a riconoscere nel tappo in sughero molto più di una chiusura e un vero e proprio oggetto di marketing>.

Amorim Cork Italia - Via C. Bianchi, 8 - 31015 Conegliano - Tel. 0438 394971 - www.amorimcorkitalia.com - mail.acit@amorim.com


figli ignorano, perchè molti prodotti si

e sprecate, pur avendo ottime

trovano sui banchi del mercato tutto

proprietà nutritive e un ottimo gusto.

l’anno per via di serre e importazioni.

Il riutilizzo e riciclo degli scarti,

Scegliere prodotti di stagione, oltre

è il tema che può dare maggiore

ad essere una scelta sostenibile,

soddisfazione a tutti gli appassionati

consente di riscoprire gusti autentici

di cucina. Affinate l’abilità di

e genuini, qualità e sapore.

risparmiare trasformando le bucce

L’Italia è un paese che offre una

delle patata in fantastiche chips,

varietà infinita di materie prime

l’acqua di cottura delle zucchine in

di qualità, con tipizzazioni locali

un brodo per il risotto, la pelle del

sorprendenti. Mettere nel piatto cibo

salmone in una deliziosa e croccante

a Km zero, oltre a difendere questa

decorazione, le lische delle triglie

diversificazione, sostiene e preserva

disidratate e poi fritte, in una

l’ambiente.

leccornia d’effetto.

Dobbiamo imparare a consumare

Lo stile di vita moderno ha prediletto

meno proteine animali, il cui

crudi, tartare, carpacci e pinzimoni,

Per limitare l’uso del detersivo,

allevamento crea deforestazione,

che troneggiano nei menù delle

cerchiamo di cucinare con passaggi

emission di CO2, metano e

case e dei ristorante specialmente

semplici, evitando di sporcare

inquinamento ambientale. L’apporto

in estate. Le cotture veloci, carote

troppe stoviglie e quando possibile

proteico puo’ essere sostiuito o

saltate, fagiolini sbianchiti, carni

sostituirlo con detergenti naturali

comunque integrato da proteine

scottate, dominano le nostre tavole

quali l’aceto, il succo di limone, il

vegetali molto valide, come quelle

a discapito di stracotti, brasati e

bicarbonato.

della soia, delle lenticchie, dei fagioli

ragù, con sollievo per l’ambiente

Anche nei ristorante stellati sta

e altri legumi. Anche il consumo

e per la nostra salute. I crudi e le

venendo meno l’abitudine di servire

del cosiddetto quinto/quarto è

cotture veloci sono maggiormente

acqua in bottiglia, con spreco di

una scelta più ecologica rispetto

sostenibili per l’ambiente, ma se non

plastica e vetro, a favore dell’acqua

al consumo delle sole parti nobili

si vuol rinunciare ad un buon brodo

del rubinetto, opportunamente

dell’animale. I consumatori, infatti,

ristretto o a una ribollita si puo’ usare

depurata, refrigerata ed

prediligono i tagli nobili, quali filetto,

la pentola a pressione che a parità

eventualmente gasata.

rosa, girello.

di consumo energetico consente

Infine non dimentichiamo di fare

Le interiora, come fegato, trippa e

di ottenere gli stessi risultati di una

la raccolta differenziata e di

lingua, rimangono spesso invendute

cottura lunga.

riutilizzare buste, scatole e barattoli.

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La mia ricetta sostenibile: Salmone al tea al bergamotto, con pelle croccante e chips di bucce di patate

Dosi per 4 persone 4 darne di salmone 200 gr l’una Tea freddo al bergamotto zuccherato 1 lt Pisellini sgusciati 500 gr Scalogno 1 pezzo Patate viola 500 gr Olio extravergine di oliva Fiocchi di sale Bergamotto

Procedimento

Sganare dei pisellini freschi. Soffriggere lo scalogno con olio extravergine in una casseruola, unire i pisellini e ½ bicchiere di acqua. Cuocere per 10 minuti e quindi salare. Scolare i piselli dal liquido e tritarli grossolanamente a punta di coltello. Conservare il liquido di cottura dei pisellini in un bricco. Lessare le patate viola sbucciate e tagliate a dadini. Passarle nello schiacciapatate ricavando delle “briciole” dal tipico melange viola-bianco. Friggere le bucce delle patate viola in olio di arachidi, finchè non diventino croccanti. Scolare su carta assorbente e salare. Staccare la pelle dal salmone e cuocerla in un padellino antiaderente iniziando dalla parte interna, più ricca di grasso. Continuare la cottura anche sull’altro lato finchè la pelle non risulti rigida e croccante, senza brunire troppo per evitare che prenda un gusto amaro. In una padella antiaderente ben calda scottare da la darna di salmone su i due lati. Quando è colorita toglietela dal fuoco e immergetela in una ciotola di tea al bergamotto zuccherato e freddo. Lasciarla 5 minuti in infusione e quindi scottarla nuovamente in una padella completando la cottura. La carne del salmone deve rimanere molto umida e morbida, rosea all’interno. Togliere dal fuoco il salmone e aromatizzarlo con una spruzzata di olio essenziale di bergamotto spruzzato direttamente dalla buccia. Salare con fiocchi di sale. Nel piatto da portata comporre con l’aiuto di un ring un tortino di briciole di patate e trito di piselli. Irrorarlo con il liquido di cottura dei piselli per condimento. Completare il piatto con la darna di salmone e le chips di buccia di patata.

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®

di Adele Elisabetta Granieri

Vitigno Italia 2014

®

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI

con le delegazioni della Campania e la FISAR in ROSA Sud Italia protagoniste Le Delegazioni FISAR Campane hanno proposto racconti e degustazioni in compagnia di alcuni dei più grandi protagonisti del settore vitivinicolo campano rendendosi protagoniste. Importante momento è stato offerto dalle donne FISAR Sud Italia

P

rogramma d’eccezione

200 aziende vitivinicole nazionali e

piccolo esercito di visitatori, calcolati

per Vitigno Italia, il Salone

ben 35 buyers esteri provenienti da

quest’anno nel numero di circa

dei Vini e dei Territori

Belgio, Brasile, Canada, Danimarca,

dodicimila eno-appassionati.

Vitivinicoli Italiani, svoltosi dall’8 al

Francia, Giappone, Inghilterra,

10 giugno e giunto quest’anno alla

Messico, Norvegia, Olanda,

E quest’anno, nelle splendide sale

decima edizione. A soffiare sulle

Repubblica Ceca, Singapore e

tufacee del maniero più antico

dieci candeline della kermesse,

U.S.A.. Ovviamente, oltre alla

di Napoli, il Castel dell’Ovo, le

appuntamento enologico di

nutrita partecipazione di giornalisti

Delegazioni Campane hanno

riferimento dell’Italia centro

di settore ed operatori commerciali,

proposto racconti e degustazioni in

meridionale, ci hanno pensato circa

non è mancato l’apporto di un

compagnia di alcuni dei più grandi

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protagonisti del settore vitivinicolo campano rendendosi protagoniste. I sommelier della Fisar hanno riscosso consensi unanimi ed apprezzamenti entusiastici, interloquendo con scioltezza e simpatia con i tanti turisti che, soprattutto nella giornata di domenica, hanno affollato il castello, destreggiandosi con grande preparazione ed eleganza tra le diverse postazioni di servizio e negli spazi istituzionali del desk informativo dell’associazione. Tra le tante le occasioni per porsi all’attenzione del grande pubblico anche il concorso enologico di Vitigno Italia, cui i sommelier e degustatori della Fisar, in splendida sinergia con quelli dell’Associazione Europea Sommelier, hanno dato il proprio apporto in seno ad un panel test che ha esaminato più di 300 vini, incluso i distillati, provenienti

associazione di sommelier una specifica giornata da gestire in proprio: martedì 10 giugno è toccato alla Fisar. La giornata Fisar si è aperta con un convegno sul vino biologico:

consigliere nazionale Fisar Carlo Iacone e moderato dal giornalista di settore Ugo Baldassarre, hanno preso parte Alfredo Lassandro, Referente per l’Agricoltura Biologica del Servizio Territoriale di Napoli della Regione Campania, Pietro

“Il valore aggiunto del biologico e le opportunità per le aziende alla luce del PSR”.

Iadanza, Presidente Nazionale dell’Associazione Città del Vino, Maurizio Paolillo, co-autore del libro Il vino “naturale” e Vito Amendolara, Presidente dell’Osservatorio Regionale per la Dieta Mediterranea. Dal tavolo sono scaturiti spunti di grande interesse per i presenti in sala, che in diverse occasioni sono

Un titolo inequivocabile, che la dice lunga su come la strada per una produzione di qualità del vino debba sempre più indirizzarsi al biologico. Al tempo stesso, come è emerso con chiarezza nel corso del convegno, al vino biologico sono destinate fasce di mercato in netta crescita, parallelamente

intervenuti per approfondimenti sulle diverse questioni. Grande richiamo hanno destato anche gli interventi di alcuni produttori, come Paolo Cotroneo, della cantina La Rivolta di Torrecuso (BN) e Giuseppe Pagano, titolare dell’azienda San Salvatore di Giungano (SA). È stata un’esperienza davvero coinvolgente poter ascoltare, dalla viva voce di chi ha creduto dal primo momento, progettato e investito in un’azienda di tipo biologico, le motivazioni che li hanno spinti, già diversi anni fa, a questo tipo di produzione. Dai racconti dei protagonisti si è potuto cogliere l’essenza di quel legame strettissimo che si crea il vignaiolo e la sua terra, un rapporto talmente forte da far superare le mille difficoltà aggiunte che comporta il biologico stesso ma, al tempo

da ogni angolo della Penisola. I premiati, alla fine, sono stati 39 e l’elenco completo è visibile sul sito www.vitignoitalia.it. L’organizzazione dell’evento, inoltre, ha voluto riservare ad ogni

all’evoluzione del consumatore moderno, sempre più attento e preparato, e conseguentemente sensibile nei confronti del tema ambientale e del vino biologico. Al convegno, introdotto dal

stesso, da far godere ancor più delle soddisfazioni, dei premi e di ogni altro risultato di questo tipo di lavorazione, ormai qualitativamente non solo pari ma spesso superiore alla produzione con metodo tradizionale.

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Nel pomeriggio, aperti i cancelli al pubblico, si sono susseguite le degustazioni organizzate dalle Delegazioni Campane della Fisar, a cominciare da quella di Salerno, che ha visto la partecipazione di

La FISAR in ROSA Italia Sud affascina la manifestazione

- Maria Ida Avallone: studi umanistici e carriera diplomatica, ma ben presto viene rapita dalla passione per la sua terra e diventa ambasciatrice del Falerno, titolare insieme al fratello Tani, di “Villa Matilde”, storica azienda di

Giuseppe Pagano, titolare della pluripremiata azienda San Salvatore

Tra tutte, la degustazione più

Cellole (CE) e delegata regionale dell’

di Giungano (SA), insignita anche del

affascinante, non me ne vogliano

Associazione Nazionale Donne del

riconoscimento di migliore azienda

gli uomini, è stata sicuramente

Vino. Nel presentare il suo Falerno

del salone. In degustazione il “Pian

quella organizzata dalla “Fisar in

del Massico bianco 2013 la Avallone

di Stio”, Fiano di Paestum IGT da

Rosa”. Affascinante non solo per la

ha voluto metterne in evidenza le

agricoltura biologica, un vino di

location, a picco sul mare sull’ antico

forti connotazioni territoriali: questa

grande intensità e pulizia olfattiva,

isolotto di Megaride ed incorniciato

Falanghina in purezza, che nasce da

deciso e diretto, di carattere, di

dal panorama mozzafiato del Golfo

vigneti posti a ridosso del vulcano

spiccata mineralità, dal sorso denso

di Napoli e per l’audience, sala

spento di Roccamonfina, sin dal

e persistente.

gremita con ospiti inattesi che pur di

primo acchito si rivela decisamente

partecipare si sono accontentati di A seguire un workshop di

un calice in piedi, ma soprattutto per

grandissimo interesse, organizzato

l’indiscutibile appeal delle produttrici

dalla delegazione di Avellino con la

chiamate a partecipare.

partecipazione del locale Servizio

“Visioni in rosa, l’interpretazione

Territoriale della Direzione Politiche

del vino al femminile”, questo il

Agricole Regione Campania, dal

titolo dell’evento organizzato della

titolo “Lo stato delle sperimentazioni

referente della Fisar in Rosa per il

sui vitigni autoctoni della provincia di

Sud Italia, nonché delegata Fisar

Avellino”.

Napoli Comuni Vesuviani, Anita Mercogliano, che in poco tempo

varietale per le sue sfumature vulcaniche e minerali di pietra focaia. Molto coerente nello sviluppo alla bocca, entra leggermente dolce per poi espandersi su di una buona spalla acida; di grande persistenza il finale, con aroma di bocca particolarmente profumato e piacevole.

- Emanuela Russo: è specializzata in marketing e

Con le degustazioni è stato

è riuscita a coordinare le quattro

possibile verificare i risultati delle

Delegazioni Campane per un

sperimentazioni effettuate su

evento che all’unanimità è stato

due vitigni autoctoni minori, il

definito “da ripetere assolutamente”.

Mangiaguerra, detto anche Aglianico

Unici due maschi “intrusi” Ugo

Mangiaguerra e sul Coda di Volpe

Baldassarre, che ha dettato i tempi

Rosso, rispettivamente annata 2011

degli interventi, e il Delegato di

e 2012. Si tratta, ovviamente, di un

Caserta Mariano Penza con i suoi

lavoro incentrato su minivificazioni

contrappunti di degustazione. Ma la

e i cui risultati sono suscettibili di

gran parte del merito del successo

vino, in certo senso, piuttosto

miglioramenti, in ordine a equilibrio

va senza dubbio alle produttrici,

“estremo”: ottenuto da una

e tenuta nel tempo, ma che in

ribattezzate da un collega fisariano le

macerazione sulle bucce

ogni caso dimostra la ricchezza

“amazzoni del vino”, definizione che

prolungata per tutto il tempo

e le enormi potenzialità, in parte

ci è sembrata subito perfettamente

della fermentazione che avviene,

ancora inespresse, del ricchissimo

calzante per queste grandi Donne

a sua volta, per l’80% in acciaio

patrimonio dei vitigni autoctoni

del Vino Campane, che di seguito vi

e per il 20% in botte. Il colore,

campani.

presentiamo:

particolarmente carico, ricorda

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Il Sommelier n. 3 / 2014

comunicazione la titolare di “Cantine Astroni”, azienda sita nel cuore dei Campi Flegrei, alle pendici del cratere degli Astroni tra Napoli e Pozzuoli e vanta il titolo di presidente del Movimento Turismo del Vino Campania. Ha presentato “Strione” 2010, Falanghina dei Campi Flegrei. Un


questa lavorazione® ma la bocca FEDERAZIONE I T A Lricco IANA racconta un vino ancora SOMMELIER di spunti acidi, di buon A L Bnerbo, ERGATORI RISTORATORI particolarmente caldo, persistente e con ritorni di frutta dolce e matura nel finale di beva.

fisarinrosa

- Benny Sorrentino: tra le nuove leve è la prima giovane enologa in Campania. Un’importante esperienza formativa presso il Centro Ricerche per l’Enologia di Asti e nel 2008 la specializzazione in Scienze Viticole ed Enologiche. Con il fratello Giuseppe, si occupa dell’azienda di famiglia, 20 ettari nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Ha presentato la sua Falanghina “Latikadea”, Igt Pompeiano 2012. Un vino fresco e piacevole, a tutto tondo, di grande beva. Anche in questo caso la vinificazione ha privilegiato la sincerità del frutto e la corrispondenza varietale: profumi di frutta gialla, delicati e puliti, agrumi e foglia di menta, sorso diretto e verticale, sapido, agile e coerente nei profumi del fin di beva. ®

fisarinrosa

®

- Paola Riccio: ha spaziato dal mondo della finanza a quello del vino la titolare di Alepa, azienda sita sulle colline di Caiazzo (CE), che ha presentato il suo “Maria Carolina” 2011, Pallagrello bianco affinato per almeno 6 mesi in legno, omaggio a Maria Carolina D’Asburgo Lorena, regina di Napoli e Sicilia. Prodotto in soli 600 esemplari, questo vino dorato rispecchia fedelmente il carattere appassionato e intenso della sua produttrice, è profondo come i suoi occhi, profuma di albicocche e marmellata

buona struttura e tannini morbidi e di arance, di alloro e ginepro, di ® FEDERAZIONE ® FEDERAZIONE I T A L I A N A IANA miele e dattero maturo. In bocca è I T A L maturi. SOMMELIER SOMMELIER grasso, polposo, denso e gustoso. ALBERGATORI ALBERGATORI ISTORATORI ORI Non per Rquesto non guizza e danza,R I S T O R-A TMilena Pepe: grazie ad un impressionante corredo volitiva ed appassionata enologa acido; prosegue diretto e deciso, belga, tornata da circa dieci anni nelle gustoso fino all’esplosione di un terre d’origine, in quel di Luogosano, finale potente in cui si sprigionano per perseguire il sogno di ridare nuovamente i profumi di frutta nuova vita ai vecchi vigneti di famiglia, matura. realizzato con la creazione della L’esperienza sensoriale si è chiusa “Tenuta Cavalier Pepe”, ha presentato con la degustazione di due superbi il suo Taurasi “La Loggia del Cavaliere” Taurasi, uno di casa Pepe, l’altro Riserva 2008. Con la consueta Donnachiara: due nettari d’uva al immancabile emozione ha raccontato 100% aglianico. il suo vino: amplissimo il ventaglio degli aromi, dalla prugna dolce e matura alla viola del pensiero, al tabacco, alle spezie, al pepe nero. Grande coerenza contraddistingue la beva, con ritorno ® FEDERAZIONE del frutto maturo e retrogusto ITALIANA SOMMELIER persistente, fruttato e speziato. ALBERGATORI Struttura, acidità e tannini in RISTORATORI bella evidenza ne fanno un vino godibile, di grande spessore ed equilibrio. La degustazione si è svolta in un clima conviviale e coinvolgente, grazie anche alla brillante intuizione di Ugo Baldassarre, segretario della delegazione di Napoli, nonché moderatore di tutti gli incontri, di lasciare che fossero le produttrici stesse a guidarla, invitando ognuna -Ilaria Petitto: ad esprimere le proprie impressioni un giovane avvocato vignaiolo la sui vini delle altre. titolare dell’azienda Donnachiara Ed ecco che una semplice di Montefalcione (AV), ridente degustazione si è trasformata cittadina posta proprio nel bel in una splendida occasione di mezzo dell’areale più vocato per le confronto e di interazione avvincente docg dell’eccellenza campana, che e stimolante tra le produttrici ed ha presentato il suo Taurasi 2009. il pubblico in sala. La serata si è Frutto di un’annata particolare, se conclusa con un sonoro e convinto non difficile quantomeno controversa “grazie Fisar!” a suggellare la bella per i risultati enologici, questo vino e costruttiva collaborazione creata sembra voler raccontare il carattere dalla branca femminile della nostra netto e deciso dell’autrice: ampio associazione. ventaglio di profumi, grande acidità, ®

®

Il Sommelier n. 3 / 2014

13


di Camilla Rabachino, Corso di Biologia Università del Piemonte Orientale

Ma quante calorie fornisce il vino?

Attualmente dalla grande maggioranza degli studiosi il vino è considerato un “alimento energetico complementare“.

D

alla grande maggioranza

latine in particolare, è stato

zucchero in alcol naturale. Ecco

degli studiosi il vino è

molto più importante di quanto

perciò spiegata la differenza, non

considerato un “alimento

significhino quei valori energetici:

solo della composizione chimica,

energetico complementare“.

l’elemento dell’appetibilità, della

ma anche dei potenziali effetti

Energetico in quanto contiene

funzione stimolante e digestiva,

diversi sull’organismo animale.

sostanze organiche alimentari

della variabilità organolettica ne ha

in grado di fornire calorie;

esaltato i consumi.

complementare in quanto di

Fatte queste premesse il vino è da considerarsi un nutriente in quanto

per sé non è in grado di coprire

Doveroso ora è fare un obbligatorio

è in grado di fornire energia che può

completamente le esigenze vitali

distinguo tra alcol e vino: il

essere usata come carburante dal

del nostro organismo. L’apporto

primo, frutto della distillazione e il

nostro organismo.

energetico si può calcolare nella

secondo, prodotto derivante dalla

L’energia derivante dall’assunzione

misura di 700 calorie medie per

fermentazione completa o parziale

del vino proviene dall’etanolo e non

litro, per arrivare a un massimo di

dell’uva o del succo del frutto fresco.

viene indicata sull’etichetta, ma può

1500 calorie per i vini liquorosi. Ma

L’alcol così ottenuto è il risultato

essere calcolata con una formula

pensare alla funzione alimentare

della trasformazione, a partire

matematica.

del vino in termini puramente

dagli elementi zuccherini dell’uva,

dietologici è fuorviante. Per secoli

grazie ad un sottile gioco dei lieviti

Prima di tutto bisogna tenere conto

il ruolo svolto da questa bevanda

(saccaromiceti e micodermici),

che un grammo di alcol possiede 7

nell’alimentazione, delle popolazioni

microrganismi che trasformano lo

calorie.

14

Il Sommelier n. 3 / 2014


Bisogna considerare la gradazione alcolica, ovvero la percentuale di alcol sul volume. Ad esempio un vino al 12% vol. contiene 12 centesimi di litri di alcol; quindi un litro di vino contiene 12 cl di alcol. L’ultimo dato di cui abbiamo bisogno è il peso specifico dell’alcol, ovvero 0.79. La formula che si ottiene per calcolare le Kcal è la seguente: (quantità in litri) x (gradi) x 7.9 x 7. Quindi possiamo calcolare le Kcal che fornisce un bicchere di vino da 250 ml al 12%: Kcal= 0.250 x 12 x 7.9 x 7 = 165.9 Il Sommelier n. 3 / 2014

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di Alberto Cugnetto, enologo

La produzione di vini rossi di qualità ottenuti da

viticoltura di montagna Nelle condizioni ambientali tipiche di coltivazione della vite in forte pendenza, soprattutto quando si superano certe quote altimetriche, non è sempre facile garantire degli standard qualitativi elevati, soprattutto per i vini rossi.

L

a coltivazione della vite

• altitudine superiore ai 500 m s.l.m.,

in forte pendenza è

ad esclusione dei sistemi viticoli in

considerata un’attività

altopiano;

“eroica” poiché gli sforzi per poter

• pendenze del terreno superiori al 30%;

portare a termine il ciclo produttivo

• sistemi viticoli su terrazze o

sono notevolmente aumentati se confrontati con i moderni sistemi viticoli di collina e pianura, che

gradoni; • viticolture delle piccole isole.

vengono valorizzati adeguatamente. Nelle condizioni ambientali tipiche di coltivazione della vite in forte pendenza, soprattutto quando si superano certe quote altimetriche, non è sempre facile garantire degli standard qualitativi elevati,

permettono una meccanizzazione

Queste caratteristiche, che sono

soprattutto per i vini rossi. La qualità

spinta di quasi tutte le operazioni

alla base delle spettacolarità

del vino è legata intimamente alla

colturali. Il CERVIM, il centro di

paesaggistica delle viticolture in forte

qualità della materia prima che a

ricerche viticoltura di montagna,

pendenza, sono però il grosso limite

sua volta è legata alla componente

identifica la viticoltura di montagna

ad uno sviluppo economicamente

terroir. Nel caso di produzioni

con alcuni parametri ben definiti:

sostenibile, se i vini ottenuti non

viticole di montagna la variabilità

16

Il Sommelier n. 3 / 2014


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ambientale è talvolta elevatissima

enologiche si differenziano

qualità dei vini rossi di montagna è il

anche in spazi ristretti e questo è

sensibilmente dai modelli mondiali

raggiungimento delle maturità fenolica

dovuto principalmente alle condizioni

che vanno per la maggiore,

delle uve, che talvolta risulta non

orografiche e alle ridotte dimensioni

incontrando perlopiù nicchie di

ottimale nonostante si siano raggiunti

dei vigneti, non sempre contigui

consumatori che sono attirati dal

livelli di zuccheri adeguati. Questo è

ed in molti casi caratterizzati dalla

quello che rappresenta la viticoltura

certamente legato alla adattabilità di

presenza di terrazzamenti, di per

di montagna in senso generale, e

un determinato vitigno all’ambiente

sé differenti per dimensione ed

non solo dalla qualità organolettica

di coltivazione, ma è anche legato

esposizione, con differenti profondità

dei prodotti, che proprio grazie alla

al corretto monitoraggio della

e caratteristiche chimico fisiche

particolare condizioni di coltivazione

dinamica di maturazione nel tempo

dei suoli. Le condizioni climatiche

della vite, possono rappresentare

con opportune indagini analitiche e

non sono sempre ottimali, con forti

delle assolute eccellenze qualitative.

sensoriali (es. assaggio delle uve in

variazioni soprattutto nei regimi idrici

Per ottenere dei risultati eccellenti

tempi diversi e compilazione di curve

e termici tra le diverse annate e la

con i vini rossi è però necessario

di maturazione). Talvolta però proprio

tipologia differenziata di uve, anche

porre particolare attenzione ad alcuni

perché le condizioni climatiche non

nelle stesse parcelle, determinano

fattori sia viticoli che enologici. Uno

sono perfette, con temperature che

talvolta problemi di uniformità di

degli aspetti che maggiormente

nel periodo di maturazione tendono

maturazione. Queste produzioni

contribuiscono a determinare la

a calare repentinamente, soprattutto

18

Il Sommelier n. 3 / 2014


quando si ha a che fare con vitigni

considerare è l’acidità malica che

Un altro aspetto critico per la

a ciclo medio-tardivo, risulta difficile

non deve essere eccessiva. Il tenore

vinificazione dei vini rossi è la

portare a completa maturazione l’uva.

di acido malico è legato alla durata

maturità del vinacciolo. Risulta

Sarà quindi necessario evitare

della fermentazione malolattica (FML)

importante valutare il grado di

sovra produzioni effettuando

e alle variazioni di pH pre e post

lignificazione del vinacciolo, evitando

diradamenti ed opportune

FML. Una variazione di pH elevata in

di macerare uve che possiedono

potature verdi (sfogliature e

questa fase può determinare un calo

vinaccioli verdi, non maturi, pena

sfemminellature) qualora non vi

importante di antociani, che vengono

l’arricchimento in tannini astringenti

sia un equilibrio vegeto produttivo

inglobati nei cristalli di tartrato di

ed erbacei. Esistono differenti

idoneo, garantendo una adeguato

potassio che si creano a seguito dei

tecniche per valutare la maturità

irraggiamento solare dei grappoli,

riequilibri ionici dovuti alle variazioni

del vinacciolo sia analitiche che

presupposto per stimolare una

di pH. Il rischio è quindi di avere

sensoriali; ultimamente una tecnica

buona sintesi degli antociani e dei

vini che in post FML saranno poveri

interessante di tipo fisico chiamata

precursori aromatici norisoprenoidici

di colore anche se gli stessi a fine

texture analysis, che correla il suono

nelle bucce. Questo risulta

fermentazione alcolica possedevano

ottenuto dalla rottura del vinacciolo

particolarmente importante

una buona dotazione di antociani.

al suo grado di maturazione, sembra

soprattutto in vigneti gestiti a

Ritardare le raccolte, quando

essere molto promettente. Nel

pergola dove l’affastellamento della

possibile, aiuta a diminuire l’acido

caso non sia possibile ritardare le

vegetazione e le sovra produzioni

malico delle uve e quindi ad evitare

maturazioni, soprattutto per quelle

non sono rare. Per quel che riguarda

salti di pH troppo elevati tra le fasi

uve dove il contributo fenolico del

le uve rosse un parametro da

pre e post FML.

vinacciolo è importante, la moderna

Il Sommelier n. 3 / 2014

19


tecnica enologica viene incontro

avviene spesso quando la raccolta

in successione alla fermentazione

al vinificatore. Grazie al delestage,

si protrae in tardo autunno in climi

alcolica, permette di ridurre la

particolare tecnica di origine francese

alpini. Una temperatura troppo

formazione di odori sgradevoli nei vini

che consente di movimentare la

bassa del pigiato, potrebbe essere

finiti. La gestione della temperatura,

massa liquida durante la fase di

un fattore limitante al buon sviluppo

che deve essere intorno ai 20°C

macerazione sulle bucce, è possibile

del lievito, limitando la colonizzazione

anche per tutta la durata della FML,

separare parte dei vinaccioli e quindi

del mosto in tempi brevi, lasciando

permette di esaurire tutto l’acido

di limitare le cessioni indesiderate.

spazio invece allo sviluppo di

malico, riducendo future fonti di

Anche la modulazione della

ceppi di lievito che non sempre

instabilità microbica, evitando code

temperatura di fermentazione e la

risultano utili al completamento

fermentative che qualora avvenissero

durata del processo di macerazione,

della fermentazione alcolica. A

genererebbero sicuri problemi

possono avere un effetto più o meno

tal proposito l’utilizzo di un piede

sensoriali, di difficile soluzione. Una

sinergico nell’estrazione delle frazioni

di fermentazione per inoculare la

tecnica innovativa che sta dando

fenoliche indesiderate.

massa di pigiato è consigliabile.

ottimi risultati è il co-inoculo di lieviti

Relativamente ai processi

Anche la temperatura a fine della

e batteri. Questa tecnica permette di

fermentativi un parametro che va

fermentazione alcolica va monitorata

avere vini più puliti dal punto di vista

monitorato con particolare attenzione

e mantenuta su livelli tali da garantire

olfattivo, riducendo i tempi di latenza

è la temperatura delle uve pigiate,

il completo esaurimento degli

tra la fine della fermentazione alcolica

che non deve essere troppo bassa

zuccheri ed un innesco veloce ed

e l’inizio della FML.

(optimum 20°C). Questo problema

immediatamente successivo della

Un altro aspetto rilevante

legato alle basse temperature,

FML. È risaputo che indurre una FML

assolutamente attuale, è la

20

Il Sommelier n. 3 / 2014


gestione della nutrizione azotata del lievito e dei batteri lattici. Questo aspetto è particolarmente

®

importante soprattutto per uve che geneticamente o specificamente risultano povere di azoto prontamente assimilabile (APA). Le uve di montagna sono talvolta povere in APA a causa dei suoli di coltivazione poveri i nutrienti. Una diagnosi precoce del contenuto di APA, ed

Quadro Vino refrigerato

eventualmente una integrazione nelle dosi e nei modi permessi dalla legge, previene la formazione di sostanze tioliche sgradevoli (riduzioni leggere e pesanti) stimolando un corretto metabolismo del lievito ed una sintesi di sostanze aromaticamente positive come gli esteri, garantendo un decorso lineare e completo della fermentazione alcolica. Una nutrizione amminoacidica idonea è peraltro fondamentale per il corretto sviluppo dei batteri lattici che operano la FML. Per quanto riguarda l’utilizzo del legno in affinamento, vi sono poi alcuni aspetti che dovrebbero essere valutati per garantire una un buon equilibrio sensoriale. I vini di montagna sono generalmente molto profumati e caratterizzati da aromi primari legati ai vitigni utilizzati. Il profilo olfattivo primario dei vini affinati in legno dovrebbe essere per quanto possibile esaltato

Un oggetto unico per il tuo vino, per la tua casa...

evitando di invadere il bouquet originario con descrittori di chiara provenienza terziaria, quali legni troppo tostati o troppo aromatici. L’utilizzo dei legni va valutato con attenzione così come la durata dell’affinamento che deve essere ben calibrato, monitorando l’evoluzione olfattiva ma anche analitica dei principali parametri legati alla polimerizzazione dei polifenoli. Una pratica che si sta ampiamente diffondendo è la micro ossigenazione, che permette di simulare quanto avviene naturalmente con le barriques, evitando di dosare quantitativi eccessivi di ossigeno e contemporaneamente di limitare la formazione di sostanze solforate sgradevoli durante il processo di affinamento in acciaio anche in presenza di lies fini in vini rossi, mantenendo una piacevole morbidezza gustativa ed una pulizia olfattiva anche in contenitori di media-grande dimensione, che siano essi di legno o di acciaio. Il Sommelier n. 3 / 2014 w w w. e xposrl.com

21


Testo e fotografie di Jimmy Pessina pessina@ilsommelier.com

Angoli di paradiso terrestre oggi più vicini alle nostre possibilità, anche grazie alle navi da spedizione che, per via del loro particolare scafo rinforzato, possono spingersi in modo sicuro praticamente ovunque, anche lungo banchi di ghiaccio in entrambe le regioni polari della Terra.

E

sistono luoghi remoti,

Penisola Antartica che fanno la MV

leoni marini e migliaia di pinguini.

incontaminati, lontani dal

USHUAIA, i rompighiacci russi,

Continuiamo in nostro viaggio, ci

mondo e dalla mente,

l’Antarctic Dream, consigliamo

aspetta una crociera di18 giorni nel

di cui un tempo si fantasticava

optare per una crociera di

vastissimo catino polare del Mare

solo. Destinazioni suggestive, a

spedizione e non per una nave di

di Ross, regione antartica affacciata

lungo considerate irraggiungibili

lusso. Viaggiare in Antartide, una

verso la Nuova Zelanda e l’Oceano

nell’immaginario collettivo.

regione con flora e fauna autoctona

Pacifico. Condizioni climatiche

Situato agli antipodi dell’Europa

molto particolare, è un’esperienza

permettendo, dovremmo avvicinare

e conosciuto come il luogo più

speciale, non soltanto per il percorso

Capo Adare, navigando lungo le

freddo, secco e ventoso della

che è appassionante, ma anche

coste della Terra Vittoria, approdare

Terra, il Continente Antartico, il

per l’enigma che racchiudono i

all’arcipelago delle Possesions

più grande spazio incontaminato

dintorni naturali del polo sud. Tra

e all’isola Franklin, esplorare le

ancora esistente sul pianeta, l’ultima

la vasta scelta di offerte di crociere

acque Mc-Mundo Sound, qui

frontiera forse possibile. Nelle

sull’Antartide, con itinerari diversi,

si trovano le basi statunitense

crociere sull’Antartide troviamo

Denominatore comune sarà lo

e quella neozelandese, visitare

diverse varianti: i percorsi classici

spettacolo grandioso offerto da

l’isola di Ross e quindi congedarsi

di 10 – 11 giorni che arrivano

enormi iceberg alla deriva, isole di

e proseguire per raggiungere la

fino alla Penisola Antartica e le

banchisa galleggianti, picchi innevati,

maestosa calotta polare del Ross

crociere di lunga durata, come ad

fiordi e ghiacciai o l’emozionante

Ice Shelf. Un intenso, aspro odore

esempio quelle di 31 giorni. Oltre

contatto con gli unici abitanti

di guano preannuncia le imponenti

agli itinerari tradizionali verso la

dell’Antartide: orche, balene, foche,

scogliere di Capo Adare, colonizzate

22

Il Sommelier n. 3 / 2014


da 300.000 coppie di pinguini

fauna che li popola. Dopo cena in

delle montagne Transantartiche,

Adelia. Dalla spiaggia sassosa

molti preferiscono regalarsi ancora

che si estendo per 2900 chilometri,

fino a un’altezza di 320 metri è

gli spettacoli del Mare di Ross, visto

separando le due grandi aree

un susseguirsi ininterrotto di nidi.

che il sole resta sopra l’orizzonte

continentali: quella occidentale, che

A terra il rumore provocato dagli

per 24 ore al giorno. Le austere

include la regione del Mare di Ross,

uccelli è assordante. Si chiamano,

e imponenti scogliere vulcaniche

litigano, si corteggiano. Gli Adelia

delle Possessions appaiono avvolte

la Penisola Antartica e buona parte

hanno circondato i due vecchi rifugi

come in una sciarpa dalla densa

della spedizione Borchgrevink nella

foschia del primo mattino. Sopra

spiaggia Ridley. I dieci uomini che

la cintura di ghiaccio che stringe

si insediarono a Capo Adare nel

l’isola principale, Possessions,

febbraio del 1899, furono i primi a

sostano capannelli di Adelia in

svernare in Antartide. La navigazione

attesa di trovare il coraggio per un

verso sud riprende con i croceristi

tuffo collettivo, che riduce il rischio

che si sono ambientati ai ritmi che

individuale di un attacco da parte di

scandiscono la vita di bordo. Dopo

qualche predatore, come le temibili

montagne. E’ l’unico vulcano che

la colazione, iniziano le conferenze e

foche leopardo. La nave prosegue

sorge nel continente vero e proprio,

le proiezioni di filmati da un team di

lungo la Costa di Borhgrevink,

poiché gli altri sono su isole. La sua

esperti. Resta sempre molto tempo

invasa da enormi lastroni a

vista è ancora più impressionante

per godersi dai ponti della nave gli

forma di focaccia. All’orizzonte si

dal ghiacciaio Campbell, che si

splendidi paesaggi attraversati e la

delineano nitide le cime innevate

raggiunge solo in elicottero.

del Mare Weddell, e quella orientale, molto più estesa, che guarda l’Oceano Indiano e l’Australia. All’altezza di Capo Washington, la sagoma perfettamente conica e uniformemente innevata del Melbourne torreggia da un’altitudine di 2733 metri su una linea di basse

Il Sommelier n. 3 / 2014

23


Superata la baia di Terra Nova,

balia della bufera di neve e vento

sera per guadagnare spazio. Ora è

si delinea il profilo imponente

è un paesaggio in bianco e nero

un piccolo museo, dove vengono

dell’isola di Franklin. Allo sbarco

che riporta indietro nel tempo. Era il

conservati tutte le masserizie e

nella nerissima spiaggia di origine

gennaio del 1841 quando lo rivelava

gli indumenti usati nell’epoca. Fa

vulcanica non ci vuole molto

al mondo l’esploratore britannico

un certo effetto scoprire lungo la

per rendersi conto della rarità

James Clark Ross. Le sue navi, la

desolata costa dell’isola di Ross

dell’evento, rappresentato dalla

Terror e la Erebus, danno il nome

la stazione statunitense di Mc

presenza umana in questo remoto

alle montagne alte 3.795 e 3.230

Murdo, fondata nella penisola di

lembo di terra. Gli oltre 150

metri, che occupano rispettivamente

Hut Point a 77° 54’ di latitudine

stercorari antartici presenti pare

la parte centroccidentale e

Sud. Con una popolazione che

non conoscono nei confronti con gli

centrorientale dell’isola. L’Erebus è

in estate supera le 1.500 unità,

uomini l’aggressività propria dei loro

in realtà un vulcano, il più maestoso

è il più importante insediamento

simili. Neanche avvicinandosi a pochi

e attivo nell’Antartide. Nelle giornate

umano in tutto l’enorme continente

metri dal nido, in cui covano i pulcini,

terse si scorgono nitidamente le

antartico. La Cappella delle Nevi

dimostrano nervosismo o accennano

fumate fuoriuscire dal cratere più

è aperta ai praticanti di qualsiasi

alla benché minima reazione. La

alto. Sull’isola al di là del laghetto

religione e anche ai cultori di yoga.

grande pinna dorsale di un maschio

Pony, è sopravvissuto fino ai

Oltre agli chalet che ospitano tutto il

adulto di orca, l’ennesimo di questi

nostri giorni il rifugio eretto nel

personale , all’ospedale, un piccolo

cetacei facilmente avvistabili in

1908 dalla British Antarctic Nimrod

spaccio, la stazione meteorologica,

questa zona in gruppi di centinaia

Expedition. Il rifugio di Capo Royds

gli uffici della National Science e

di individui, spezza la crosta della

è un monolocale semioscuro, in

gli interessanti laboratori del Crary

banchisa e introduce al mondo

cui campeggia un grande tavolo

Lab. In quello di biologia marina

affascinante dell’isola di Ross. In

che veniva sollevato da terra ogni

sono ospitate varie specie ittiche.

24

Il Sommelier n. 3 / 2014


Il tempo libero viene occupato praticando sport, come il golf che viene giocato sul ghiaccio con tanto di palline rosse. Un autobus percorre i tre chilometri di strada che collegano l’insediamento americano alla stazione neozelandese di Scott. Da qui, Sir Edmund Hilary, il conquistatore dell’Everest, attraversando le montagne Transantartiche raggiuse il Polo Sud con un trattore agricolo modificato il 4 gennaio 1958. Alla casa museo in cui soggiornò, che conserva gli arredi degli anni Cinquanta, si affiancano gli edifici verde chiaro installati nel 1976. Per i sessanta abitanti, quando a fine febbraio decolla l’ultimo volo estivo, inizia un isolamento di sei mesi con il resto del mondo. I canali di acque libere prodotti dagli scafi intorno a Mc

di New Harbour è magnifico. Da un

per l’ultima volata il solenne cratere

lato l’aguzza catena delle montagne

dell’Erebus, avventurandosi tra

Transantartiche, dall’altra la sagoma

nebbie che occultano la calotta

inconfondibile del monte Erebus. Al

glaciale di Ross. È una selvaggia

di là delle montagne si nascondono

distesa polare di 520.000 chilometri

Murdo richiamano per l’abbondanza

le Dry Valleys, le valli asciutte,

di plancton e krill un’incredibile

scoperte casualmente da Robert

concentrazione di vita animale.

Scott nel 1903. Sono considerate

Non è raro osservare le orche

il luogo più secco del pianeta. Non

incrociare a breve distanza dalle

vi piove da due milioni di anni. È

viaggio alla deriva. Le pinne dorsali

balene. Sono capaci di attaccarle in

lo scenario terrestre più simile a

delle orche fendono sinistramente la

formazione organizzate e ucciderle.

quelli desolati del pianeta Marte. La

superficie del mare, come cerberi di

Il palcoscenico naturale della baia

nostra nave-rompighiaccio doppia

questo inferno-paradiso bianco.

quadrati. Da un’altezza di 60 metri, enormi blocchi precipitano in acqua con tonfi fragorosi, per iniziare un

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

Percorsi “di gusto” alla Cantina Viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra Confermando l’ormai universalmente riconosciuta vocazione alla qualità dei suoi prodotti ed alla sua irrinunciabile presenza tra le colline da poco diventate “Patrimonio dell’Umanità” Unesco, la Cantina Viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra ha deciso di applicare il suo metodo vincente anche al territorio ed allo straordinario fascino del paesaggio agrario che la circonda. Dal prossimo mese di Ottobre, la Cantina sarà infatti aperta ogni domenica mattina per offrire ai visitatori le degustazioni dei suoi vini, a cui si accompagnerà una sempre

più qualificata selezione di prodotti tipici, ma soprattutto la possibilità di conoscere da vicino i luoghi di produzione della Barbera, con visite guidate ai vigneti e la proposta di percorsi “di gusto” alla scoperta dell’enogastronomia locale.

CANTINA SocIALE DI VINCHIO-VAGLIO SERRA E Z.L. SCA Regione San Pancrazio, 1 - 14040 VINCHIO (AT) Tel. 0141 95.09.03 - 95.06.08 - Fax Il Sommelier 25 Il Sommelier n. 2 / 0141 2014 n. 295.09.04 / 2014 25

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di Enza Bettelli con abbinamento dei vini a cura di Nicola Masiello

Pastilla Marocchina La

Per i Marocchini è il “cibo per gli dei”, un appellativo assolutamente meritato per questo sontuoso timballo, che coinvolge tutti i sensi in un trionfo di profumi e di contrasti.

L

a cucina marocchina è

distribuiti sul primo e sull’ultimo

raffinata e ricca di sapori e

strato di pasta. Il risultato è un

colori, con una gamma di

piatto con una magnifica fusione

preparazioni che abbinano dolce

di profumi, sapori e consistenze

e salato, croccante e morbido,

che era tradizionalmente riservato

il tutto sottolineato dal profumo

alle occasioni importanti e servito

delle spezie. Ne è un esempio

La raffinatezza di un’antica cultura

come antipasto soprattutto alle feste

Il Marocco è conosciuto per la

di matrimonio o per la visita di un

ricercatezza della sua gastronomia

ospite di particolare riguardo.

e per la tradizionale ospitalità del

La ricetta originale è con carne di

suo popolo. La città imperiale di

piccione che, per praticità, viene

Fez, famosa anche per la splendida

però abitualmente sostituita con

Medina, patrimonio UNESCO, si

quella di pollo. Tuttavia, esistono

può considerare la sua capitale

versioni con altri tipi di carne,

di cultura, artigianato e anche di

frattaglie e pesce, ma meno diffuse.

gastronomia, come erede delle

Qualche modifica è stata apportata

tradizioni della cucina arabo-

e salsa di uova, disposti a strati

con il tempo anche alla dimensione

andalusa del XIII secolo. In questa

alternati a una particolare pasta

del timballo, che è sempre più

città è infatti nata la pastilla, una

simile alla sfoglia, preparata in casa

spesso preparato in porzioni anziché

ricetta che esalta l’abilità dei suoi

o sostituita dalla pasta filo. Il tocco

in un monumentale pezzo unico,

cuochi, che mescolano con raffinata

dolce è dato dalle mandorle saltate

infornato in un solo stampo e

disinvoltura gli ingredienti dolci a

nel burro e da zucchero e cannella

sufficiente per un’intera tavolata.

quelli salati.

emblematico, perché riunisce tutte queste caratteristiche con elegante e delicato equilibrio, la pastilla (bstilla in arabo), che è uno dei piatti marocchini più famosi, probabilmente importato dai “moriscos” da Granada, ultima città islamica spagnola. La sua preparazione prevede un laborioso ripieno a base di carne di pollo

26

Il Sommelier n. 3 / 2014



L’abbinamento di Nicola Masiello, Presidente Emerito FISAR

Per questo abbinamento metteremo in evidenza due aspetti fondamentali: gli ingredienti e la cottura.

Per i primi risulta evidente una componente dolce, speziata, aromatica che ci indica subito l’abbinamento. Sulla loro consistenza esaminiamo la carne bianca, l’uovo e la tostatura delle mandorle che dà come risultato finale una linea continua sulla consistenza, intervallata dalla tostatura delle mandorle che danno croccantezza, mentre l’involucro, ovvero la pasta fillo, non modifica il quadro generale. Per la cottura, detta composta poichè gli ingredienti sono cotti separatamente e poi assemblati nel tortino o timballo sottoposto a nuova cottura al forno, produce un aumento della concentrazione al piatto. I vini da abbinare dovranno avere delle componenti tali da assecondare quelle del piatto con una aromaticità decisa, struttura media e buona alcoolicità. Partiamo dall’abbinamento tipico. Nell’immaginario collettivo il Marocco, quale stato a religione prevalentemente islamica, ci porta a pensare ad un paese dove il vino non ha consumo e produzione. Questo è falso perché il fatto di affacciarsi sul quel Mare Mediterraneo, culla di una grande civiltà enoica, e l’essere stato un protettorato francese fino al 1956, hanno fatto si che la produzione fosse interessante per quantità e qualità. Naturalmente le alte temperatura e la ventilazione consigliano impianti di vigneti soprattutto a bacca rossa in quanto per i bianchi queste 28

Il Sommelier n. 3 / 2014

condizioni portano a vini molto ricchi di alcol e facilmente ossidabili a scapito della qualità. I vitigni che troviamo sono quelli tipici dell’area iberica posta lì oltre lo stretto di Gibilterra: Grenache, Carignan, Cinsault, Alicante. Tempranillo, Pedro Ximenez, e quelli francesi impiantati ad onore della patria: Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Gamay, Chardonnay, Sauvignon. I rosè chiamati “grigi” per il loro colore salmone chiaro ed ottenuti da vinificazione in bianco di uve a bacca rossa risultano piacevoli, fragranti all’olfatto, freschi di acidità, buona alcoolicità non molto complessi. Per i rossi valgono gli stessi parametri con la variante della grande trasparenza del colore, la componente aromatica del vitigno, una struttura più importante con l’alcolicità che marca il vino, l’acidità più coperta, e una componente sapida interessante dovuta anche al fatto di essere zone esposte ai venti del mediterraneo e dell’atlantico. Facendo un giro nella nostra Italia enologica per l’abbinamento sono da preferire vini bianchi con componenti aromatiche marcate, di buona struttura, freschi di acidità e giusta alcolicità quali uno Chardonnay delle Grave del Friuli, Sauvignon dell’area Veneta. Consiglierei anche vini che abbiano nel retrogusto il caratteristico richiamo alla mandorla amara o tostata quali la Vernaccia di San Gimignano, una Nosiola Trentina, un Verdicchio di Jesi oppure vini dell’area campana dove la mineralità e la sapidità possono dare belle emozioni gustative. Per i rossi da preferire quelli con poca tannicità, giovani, freschi, di media struttura: un Merlot d’Aprilia, un Chianti giovane, un Gutturnio dei Colli Piacentini, un Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo.



di Lido Vannucchi

Oliver Glowig,

Aldrovandi Palace RomA Oliver Glowig, uno chef straniero in Italia, o meglio uno chef straniero col cuore italiano.

O

liver muove i primi passi

Il percorso dello chef è un magnifico

continuare per una nuova meta, e

in Germania affianco del

viaggio dentro gl’ingredienti della

questa volta dopo solo otto mesi

padre, poi la svolta, la

costiera Amalfitana, l’uso del

lo chef mette radici in una grande

voglia di sperimentare nuove arti, la

Limone, della mozzarella, del pesce

metropoli presso l’Aldrovandi di

voglia di conoscere nuovi ingredienti,

del magnifico mare che lo circonda,

Villa Borghese a Roma in Via Ulisse

nuove forme di fare cucina, lo

fa scaturire piatti mitici come: Alici e

Aldrovandi, il ristorante prende il suo

portano a viaggiare molto ad

Yogurt di Bufala, verdura e frutta, il

nome “Oliver Glowig”.

innamorarsi dell’Italia.

riso al Limone Candito, La Triglia col

In Germania raggiunge traguardi

Pollo, ecc..

È qui a Roma che ne siamo

notevoli, come il conseguimento

Il successo è grande e nel 2006

rimasti affascinati, il locale gode

della prima stella Michelin presso il

Oliver conquista la sua seconda

di una posizione strategica, ed è

ristorante “Acquarello” di Monaco di

stella Michelin, e un altro grande

contestualizzato in uno dei giardini

Baviera.

punteggio 1 17/20 sulla guida

più belli della capitale, l’interni del

Ma la voglia di provare e di

dell’Espresso.

ristorante sono sobri ed eleganti, solo un filo austeri, ma un personale

sperimentare lo spinge verso il sud d’Italia e così che sbarca al “Capri

Il Viaggio, il viaggio ancora una volta

professionale e sorridente saprà

Palace Hotel” di Anacapri.

lo rimette in moto, lo chef nel 2010

mettervi a proprio agio. Dalla cucina

Oliver presto ne conquista il

lascia Capri, per arrivare in Toscana,

escono piatti molto ben costruiti,

comando e poco dopo il suo arrivo

qui il mondo del vino lo affascina

il piccione è sicuramente uno dei

ne diventa Executive Chef, e qui, nel

e trova dimora a Montalcino

piatti, del volatile tipicamente Italiano,

2004, gli viene riconfermata la stella

presso il bellissimo Poggio Antico,

fra i più gustosi e straordinari dello

già attribuita in Germania.

ma sembra che il viaggio debba

scibile nazionale.

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Il Sommelier n. 3 / 2014


Oliver Glowig

La riGcelowttig:a di Oliver

PETTO DI PICCIONE E FEGATO GRASSO D’OCA CON CREMA DI CIPOLLA BIANCA, SCALOGNE E PANCETTA Ingredienti: per 4 persone - 4 n piccioni - 4 n fette di foie gras da 20 grammi - q.b. farcia di piccione dalle cosce Per la crema di cipolla bianca: - 2 n cipolle bianche - q.b. sale, pepe, olio extra vergine - 1 n rametto di timo al limone - 1 cucchiaio creme fraiche

Per la frutta secca: - 200 g zucchero - 100 g acqua - 100 g noci - q.b. foglie di prezzemolo, aceto bianco e sale - 100 g pinoli - 60 g olive nere seccate - 12 n bacche di ginepro - 2 g rosmarino tritato

Per le scalogne in pancetta: - 12 n scalogne - 12 fette pancetta

Per la farcia: ione - 300 g petto di pollo e cosce di picc - 1 n. albume - 5 g sale - 100 g panna fresca - q.b.sale e pepe - 10 g Cognac

preparazione Il Sommelier n. 3 / 2014

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preparazione:

- disossare i piccioni - stendere la farcia su un petto

Per le scalogne in pancetta:

- tagliare cosce di piccioni e petti di

- riunire i petti, avvolgerli in fogli

- pelare le scalogne e bollirli in 1 litro

Per la farcia: pollo

- condire con cognac, sale e pepe - aggiungere l’albume e congelare

e condire i petti con sale e pepe

di spinaci e metterli sottovuoto - cucinare i petti a 65°C al bagnomaria per 18 minuti

e frullare nel paco jet - setacciare la farcia e condire con sale e pepe

Per la crema di cipolla bianca: - pelare le cipolle e tagliarli a meta - condire le cipolle con olio, sale, pepe e timo - chiudere le cipolle in carta

- caramellare noci, nocciole e pinoli - aggiungere olive, ginepro e rosmarino - fare raffreddare e frullare la frutta secca - aggiungere la frutta secca nella farcia

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Il Sommelier n. 3 / 2014

di acqua e 200 ml di aceto, e sale per 30 minuti a fuoco basso - stendere le foglie di prezzemolo sulla pancetta e avvolgere le

nel contenitore del paco jet - aggiungere 100 ml di panna fresca

- condire con sale e pepe

scalogne - fermare la pancetta con uno stuzzicadenti - rosolare le scalogne in padella con poco olio

alluminio tipo cartoccio - cucinare le cipolle a 140°C per 90 minuti - togliere l’acqua della cottura e le falde esterne - frullare le cipolle aggiungendo creme fraîche

La bravissima Sommelier Laura Paone gestisce una sontuosa cantina con svariate etichette sia Italiane che Francesi, il vino abbinato al piatto è stato un Coevo della cantina Toscana Cecchi.


Roner Williams: massima espressione delle pere Williams

www.roner.com


La ricetta di Rossano Boscolo - Boscolo Etoile Academy

Spiedino di

paccheri farciti alle cozze, bacon e pomodoro confit

La Boscolo Etoile Academy offre tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie per trasformare la cucina e la pasticceria in arte viva. L’innovazione non può esserci senza il rispetto della tradizione, l’Academy affonda le radici nel passato per trovare nuovi accessi al futuro. La Boscolo Etoile Academy propone un percorso di formazione a tuttotondo che coinvolge i più prestigiosi professionisti chef formatori del panorama nazionale ed estero. Il focus è sempre puntato sul corsista, soggetto di una preparazione individuale studiata al fine di assecondarne le esigenze sulla base dei suoi obiettivi e capacità, al fine di far crescere con lui l’arte culinaria. 34

Il Sommelier n. 3 / 2014


Ingredienti per i paccheri 12 N° paccheri pasta secca 1 gr. zafferano 20 gr. olio d’oliva extra vergine Ingredienti per il ripieno 1500 gr. cozze intere 10 gr. aglio 100 gr. olio d’oliva extra vergine 1 gr. peperoncino rosso fresco 10 gr. prezzemolo gambi 10 gr. prezzemolo 120 gr. bacon 200 gr. vino bianco 150 gr. pomodori canditi 200 gr. panna fresca 35% grassi 100 gr. formaggio pecorino siciliano pepe

Lessare i paccheri in acqua bollente salata e colorata con un pò di zafferano, scolarli e condirli con un filo d’olio crudo; farcirli uno ad uno con il ragù di cozze, infilarli con uno spiedo fatto con la citronella alternandoli con una faldina di pomodoro candita; allineare gli spiedini uno accanto all’altro in una teglia unta, scaldarli in forno spennellandoli con olio d’oliva extra vergine. Composizione finale del piatto: servire uno spiedino a testa guarnendo il piatto con le cozze rimaste intere, i pomodorini ed il prezzemolo fritti.

Ingredienti per la guarnizione 200 gr. pomodori ciliegia 10 gr. prezzemolo 25 gr. Citronella Procedimento Materiale di cottura: casseruola in rame stagnata da 28 cm di diametro (per aprire le cozze), padella antiaderente da 22 cm di diametro (per la cottura del ripieno), pentola in acciaio da 20 cm di diametro (per la cottura dei paccheri). Fasi di lavorazione: aprire le cozze, dopo averle lavate accuratamente, nella casseruola con un fondo di aglio, olio, gambi di prezzemolo e peperoncino; bagnare con il vino bianco; sgusciare le cozze, tritarne 3/4 e filtrare il fondo di cottura; tenere da parte. Tritare l’aglio, e soffriggerlo nella padella antiaderente, aggiungere il bacon a dadini piccoli, le cozze tritate, rosolare bene a fuoco vivo per due minuti, quindi aggiungere il liquido di cottura delle cozze e farlo evaporare; aggiungere poi i pomodori canditi tagliati a dadini e la panna; far prendere il bollore, quindi togliere dal fuoco e mantecare con il pecorino grattugiato, il prezzemolo tritato e il pepe fresco di mulinello.

Il Sommelier n. 3 / 2014

35


Oceania , il nuovissimo di Rocco Tolfa, vicedirettore TG2 RAI

che avanza

Se cercate la prova definitiva dell’importanza del territorio per realizzare un buon vino allora organizzate un viaggio in Oceania. Qui la vitis vinifera europea è arrivata da poco più di duecento anni, ma già offre un prodotto di grande qualità.

A

nche se i vitigni potete trovarli in altre zone del

Rocco Tolfa

mondo, a cominciare

sempre della Francia, con quasi 23 miliardi. Segue l’Italia con un valore di 11 miliardi. Al terzo posto troviamo

dall’Europa, quello che regalano

la Spagna con 6 miliardi di euro. Che

qui, non lo offrono da nessuna

ha superato gli Stati Uniti, fermi a 5,3

altra parte. Grazia ad un territorio

miliardi. In questa speciale classifica

spettacolare, grazie alla tenacia

troviamo l’Argentina e poi ecco i

e al coraggio dei primi coltivatori.

paesi che ci interessano: l’Australia

È pressoché inutile soffermarsi

con 2,3 miliardi e la Nuova Zelanda

sulla bellezza e sul fascino dei

con 1,1 miliardi. Se cercavamo una

territori australiano e neozelandese,

conferma la troviamo in questi primi

perché o direttamente perché ci siano stati, o indirettamente dalla Tv o dai racconti che abbiamo letto, sappiamo quasi tutto. Quello che non sappiamo davvero é

ultimi dati disponibili, si parla di una produzione mondiale di 277 milioni di ettolitri. Valore stimato in euro 67 miliardi. Si tratta del valore più

numeri del vino 2013. Australia e Nuova Zelanda le troviamo nell’Olimpo di Bacco. Evviva. Perché é sempre un bene quando cresce la concorrenza tra Paesi perché poi la

l’importanza che in questi territori

elevato raggiunto nel settore dal

hanno assunto per la coltivazione

2005 a questa parte. Vediamo la

a noi winelover questo non può che

della vite. In una delle foto scattate

classifica ora. Considerata per valore

fare piacere.

sulla produzione del vino nel 2013,

della produzione. Il primo posto é

Resistete a qualche altro numero poi

36

Il Sommelier n. 3 / 2014

sfida si deve spostare sulla qualità e


Australia

entreremo nei dettagli dei territori e

Questi tre Stati da soli contano per

Sauvignon, é coltivato in tutte le

della produzione.

il 95 per cento della produzione

regioni ma da i risultati più importanti

Il settore del vino australiano é

totale del vino, ed in particolare il

in Coonowara dove risultano

composto da circa 1465 aziende

sud Australia ne produce quasi la

esaltate le note speziate e i frutti di

che per lo più troviamo negli Stati

metà. Basta numeri. Ora parliamo

bosco, il Pinot nero che trova un

del sud-est: Victoria, sud Australia e

dei vitigni. Le varietà più importanti

terreno molto vocato in quella zona

New Soutes Wales.

coltivate in Australia sono il Cabernet

emergente che é la Tasmania.

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

Villa Matilde - Mata Mata è il primo spumante firmato Villa Matilde, l’azienda vitivinicola campana dei fratelli Salvatore e Maria Ida Avallone, leader nella produzione di Falerno. Prodotto con Metodo Classico da uve Aglianico al 100%, è un rosato fresco, ma di buon spessore, con finale avvolgente e setoso, ideale come aperitivo, versatile a tutto pasto. Le uve provengono dalle Tenute storiche di San Castrese nel territorio dell’Ager Falernus, lungo le pendici del vulcano spento di Roccamonfina, in provincia di Caserta. La vendemmia è quella del 2011. Perlage fine, colore rosa

chiaro, Mata si apre in degustazione con sentori di frutti a bacca rossa accompagnati da piacevoli note floreali. Mata inaugura il “progetto spumanti” di Villa Matilde; entro la fine del 2014 sarà pronto un secondo spumante da uve Falanghina. Villa Matilde S.S. Domitiana, 18 - 81030 Cellole (CE) tel. +39 0823.932 088 - info@villamatilde.it www.villamatilde.it Il37Sommelier Il Sommelier n. 2 / 2014 n. 2 / 2014 37


Vigneti Australia Hunter Valley

Tra i bianchi ricordiamo lo

troviamo alcuni tra i vini migliori del

proprio territorio dei vigneti nel 1790.

chardonnay, che ha ottime

paese, tra cui il mitico Pendolfs

E poi una citazione di Margaret

espressioni nella zona di Victoria,

Grange.

River che si trova nell’Australia

dove esprime un aroma intenso e

I viticoltori della Barossa sono anche

occidentale, e che si sviluppa a sud

fruttato, il Pinot grigio, il Sauvignon

i costodi delle piú antiche vite di

di Perth. È nota soprattutto per i

Blanc e il Gewuztraminer. Ma il re

Shiraz del mondo, alcuni risalenti

suoi vini da uve Cabernet Sauvignon

dei vitigni rimane tuttavia lo Shiraz,

al 1840. Solo due altre citazioni,

oltre che per lo chardonnay e il

sinonimo dell’illustre Syrah coltivato

perché lo spazio é tiranno, della

Pinot nero. Punto di rifermento per

in Francia. Speziato e sontuoso nelle

produzione australiana. Il New South

una produzione di qualità é Cape

zone della Barossa Walley nel sud

Wales fu il primo stato australiano ad

Mentelle. Sfruttando un territorio

dell’Australia, a circa un’ora di auto

essere colonizzato dagli europei e

che ha molte analogie con quello

a nord est di Adelaide. Nella regione

anche il primo a veder crescere sul

di Bordeaux, esalta vitigni come il

38

Il Sommelier n. 3 / 2014


Vigneti Australia Barossa Valley

Cabernet Sauvignon, lo Shiraz e il

densitá abitativa é bassissima: sono

innanzitutto è poi anche la qualità

Sauvignon Blanc e poi Chardonnay,

circa tre milioni i residenti. Eccellono

del vino della zona di Marlborough,

e Semillon. Se annoveriamo

già in alcuni campi come la vela e

dove ci sono oltre tre mila ettari di

l’Australia tra le zone nuove per il

il rugby. E adesso sfidano il mondo

vigneti, in continua crescita. La vera

vino, allora dobbiamo iscrivere la

del vino. La superficie vitata é quasi

svolta per il vino neozelandese é il

Nuova Zelanda tra il nuovissimo

raddoppiata negli ultimi 10 anni. Il

vitigno Sauvignon Blanc. Che ha

che avanza. Abbiamo giá visto che

vino neozelandese piace soprattutto

trovato un terreno e un clima che

ha superato l’etichetta di Paese

agli inglesi. Ne assorbono il 60

fa concorrenza alla Loira francese.

emergente per entrare nell’Olimpo

per cento. Poi piace a svizzeri,

C’é un terreno alluvionale e l’effetto

internazionale. Le dimensioni sono

tedeschi e statunitensi, soprattutto.

protettivo e mitigatore delle catene

suppergiù quelle dell’Italia. Ma la

Che apprezzano i prezzi bassi

montuose, che danno giornate

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

Brachetto d’Acqui “Fiocco di Vite” Toso Il Brachetto d’Acqui ”Fiocco di vite” Toso nasce dal vitigno Brachetto sulle colline dell’Alto Monferrato nel cuore del territorio Acquese. Dolce, rosso e aromatico, questo Brachetto d’Acqui Docg è un vino dai caratteri molto accattivanti: elegante colore rubino di piacevole intensità, profumo ampio e aromatico, che riporta ai sentori dell’uva di origine con note fragranti di fragola e ciliegia. Il sapore è dolce, ma fragrante, gradevole e accattivante. Il basso tenore alcoolico ne facilita il consumo in qualsiasi

momento della giornata. Ideale come aperitivo anche in presenza di preparazioni salate, a tavola predilige la compagnia dei piatti e delle preparazioni dolci di fine pasto, soprattutto a base di frutta. Il Brachetto d’Acqui Docg Toso ”Fiocco di vite” 2012 è Oscar della Douja 2014.

Il39Sommelier Sommelier n. 2 / 2014 n. 2 / 2014 39 By Studio Montaldo, 4 Ilagosto 2014


Vigneti Nuova Zelanda Marlborough

tiepide e fresche. Una ricetta perfetta

vitigno. Compresi i grandi Sauvignon

stanno lì a dimostrarlo. Come

per la conservazione dei profumi

della Loira, con le interpretazioni dei

quelli del gruppo Moet Hennessy,

dell’uva, con una concentrazione

Sancerre e Pouilly Fumé. E a rendere

che hanno inglobato nella Estates

del comparto organico metolissico,

diversi i vini neozelandesi é il loro

principale responsabile dei complessi

habitat, unico al mondo. I sauvignon

& Wines l’azienda Cloude Bay

profumi del Sauvignon Blanc. E c’è

neozelandesi offrono un’intensità che

qualcuno che azzarda paragoni

non ha pari e che mette in evidenza

perfino con la Borgogna. Paragoni

lo splendido frutto, sensazioni dolci

che hanno il senso della sfida che

e polpose di frutta esotica, passion

ai neozelandesi piace lanciare nei

fruit e papaia. I grandi vini nascono

Chardonnay e il Pinot Nero. Dove

diversi settori. I loro Sauvignon Blanc

in vigna e i migliori Sauvignon

viene posto l’accento sul carattere

possono concorrere con le migliori

neozelandesi stanno lì a dimostrarlo.

della frutta e sullo stile di ogni singolo

interpretazioni mondiali di questo

E anche gli investimenti nel paese

vino.

40

Il Sommelier n. 3 / 2014

Vineyards nel cuore di Marlborough. Un investimento per esaltare i vitigni che danno il meglio di se sul territorio. A partire dal Sauvignon Blanc, lo


Canada, di Marco Ferrari

un paese logicamente evoluto La punta di diamante della produzione enologica canadese, sotto l’aspetto qualitativo, è rappresentata indubbiamente dal vino del ghiaccio, l’Ice Wine, del quale il Canada è il maggior produttore al mondo.

Q

uando pensiamo al

non è certo insignificante, anche

divide con i vicini Stati Uniti, sorgono

Canada immediatamente

di fronte all’eccellente gastronomia

i primi vigneti di vitis labrusca, la

evochiamo immagini di

praticata nei ristoranti delle sue

popolare uva americana; qualche

grandi laghi circondati da irte colline

principali città.

decennio più tardi nella provincia di

coperte dalle foreste di conifere

La punta di diamante della

British Columbia, all’estremo Ovest

che si stendono a perdita d’occhio,

produzione enologica canadese,

canadese, la vite inzia il suo lento

viaggiando con la fantasia possiamo

sotto l’aspetto qualitativo, è

percorso, stimolata in questo dalla

immaginare renne, alci, cervi ed altre

rappresentata indubbiamente

Chiesa Cattolica che sente il bisogno

speci di grandi quadrupedi cornuti

dal vino del ghiaccio, l’Ice Wine,

di assicurarsi una fonte sicura di vino

al pascolo, orsi grizzly giganti e

del quale il Canada è il maggior

sacramentale.

naturalmente neve, tanta neve per

produttore al mondo, un vino che

Gli anni passano e nel secolo XX

molti mesi all’anno; ma qualcuno

ha le sue origini in Germania ma la

il proibizionismo si stabilisce negli

ha mai pensato al Canada come

cui produzione si è ormai diffusa in

Stati Uniti, immediatamente imitati

produttore di vino?

tutti i paesi che vantano un’inverno

dal Canada che, tra il 1916 ed il

Non è certo probabile

precoce e rigido come appunto il

1927, soffre con questa insanità

quest’associazione, ma in realtà il

Canada.

prodotta dalla mente perturbata di

Canada negli ultimi trent’anni ha

Andando per ordine di tempo

uomini mediocri che, per non saper

intrapreso un percorso vitivinicolo

dobbiamo dire che i canadesi hanno

dosare i propri piaceri prima che

di certa importanza, un tanto timido

i loro primi timidi contatti con il vino

diventino vizi, preferiscono adottare

per quel che riguarda l’export, ma

già nel secolo XIX, quando nella

la facile strada dell’autoritarismo

molto importante per il consumo

Provincia di Ontario, sulle sponde del

proibizionista, con l’unico risultato

interno che, dobbiamo ricordarlo,

lago omonimo le cui acque il Canada

di far prosperare le distillerie Il Sommelier n. 3 / 2014

41


clandestine, il contrabbando e

locale dall’invasione delle già celebri

generale la Valle di Okanagan,

la mafia. Al contrario degli Stati

etichette della vicina California,

affacciata sulle sponde dell’omonimo

Uniti però, in Canada il vino non

diventa imperativo un salto di qualità,

lago, situata a poca distanza a nord

è contemplato nel proibizionismo,

pena la sparizione dei vini nazionali

della frontiera con gli Stati Uniti e

già che dal punto di vista legislativo

dalle tavole canadesi.

380 km. a est di Vancouver.

non si inquadra nelle bevande

La situazione assume carattere

alcoliche, ciò permette alla piccola

di urgenza nel 1987 quando, in

industria vitivinicola canadese di

funzione di un accordo commerciale

Clima

continuare il suo graduale processo

di libero scambio celebrato con

Inverni freddissimi, latitudine

di espansione.

gli Stati Uniti, le frontiere del vino

settentrionale che porta a gelate

Arrivando agli anni settanta,

spariscono, aumenta così la già

repentine e micidiali e cicli di disgelo

con il sorgere del Nuovo Mondo

citata necessità canadese di

primaverili irregolari; ecco alcuni

vinicolo ed il conseguente boom

produrre vini competitivi sotto

fattori critici per la vitivinicoltura

di California, Australia ecc. anche

il profilo della qualità; in questo

a queste latitudini, responsabili

il Canada ritiene che sia arrivato il

processo selettivo alcune grandi

per un’altalenante disponibilità

momento di guardare oltre le proprie

zone che fino ad allora dominavano

d’acqua, che incide enormemente

frontiere, iniziando una riconversione

il mercato, Ontario su tutte, vedono

sull’andamento della qualità del

dei vigneti, perciò via le viti labrusca

la propria supremazia, basata sui

vino anno dopo anno. I vigneti della

e avanti i vitigni internazionali,

grandi volumi, essere insidiata da

provincia di Ontario, sul lato orientale

anche perchè, per far fronte alla

regioni più vocate sotto il profilo

del Canada, sono beneficiati

sete crescente della popolazione

qualitativo, come la British Columbia,

dall’influenza delle grandi distese

e salvaguardare la produzione

dove si impone all’attenzione

idriche dei laghi Ontario ed Eire, già

42

Il Sommelier n. 3 / 2014


in British Columbia, sulla sponda

Riesling e Gewurztraminer, ma

provinciali, la distribuzione avviene

occidentale di questo immenso

anche Pinot Grigio, Pinot Bianco,

in maggior parte per mezzo delle

paese, l’influenza benefica del lago

Sauvignon Blanc e Ehrenfelser,

rivendite autorizzate provinciali, nel

Okanagan e del Pacifico poco

quest’ultimo vitigno di origine

sistema di monopolio.

distante, sono cruciali per il buon

tedesca; gli ibridi, coltivati sopratutto

La legislazione canadese si fonda

andamento delle annate. Meno

in Ontario, sono Vidal Blanc, Seyval

sul concetti di VQA (Vintners Quality

rappresentative, le zone vitivinicole

Blanc e altre in minore proporzione.

Alliance), con piccole varianti da

delle province di Quebec e New

Per i rossi abbiamo il Merlot,

regione a regione. In Ontario e

Scotia, oltre alla frontiera viticola

coltivato principalmente in British

British Columbia, la certificazione

di Newfoundland, a settentrione,

Columbia, poi Pinot Noir, Cabernet

VQA determina che 100% delle uve

sorgono comunemente nelle aree

Sauvignon, Cabernet Franc e

provenga dala zona di produzione

prossime all’Oceano Atlantico

Gamay; per gli ibridi Marechal

menzionata in etichetta, i vini sono

che ne condiziona l’andamento

Foch e Baco Noir, particolarmente

sottomessi ad avaliazione sensoriale,

climatico.

apprezzati dal punto di vista

per mezzo di degustazione, da un

culturale quando provenienti da

panel indipendente. Quebec ed altre

Vitigni e Classificazione

antichi vigneti. Occorre dire che, per

regioni non vantano vini VQA.

la logica difficoltà di maturazione

Una particolarità del Canada: è

delle uve, per lo meno in alcune

permessa l’importazione di uve

Come già detto la produzione

annate, è permessa l’aggiunta di

da vino provenienti da altri paesi,

enologica canadese si basa sui

zucchero al mosto, per mezzo di

ovviamente non per i vini VQA,

vitigni internazionali, affiancati ad

chaptalizzazione.

mentre, per quelli etichettati come

alcuni ibridi; per i bianchi si parte

La produzione e la vendita del

“prodotti in Canada”, la pratica è

principalmente da Chardonnay,

vino sono controllati dai governi

legale e comunemente utilizzata.

Il Sommelier n. 3 / 2014

43


Principali regioni enologiche

clima particolarmente favorevole,

livello internazionale; perció lo scettro

abbiamo poi la zona che costeggia il

della miglior qualità del Canada se

margine settentrionale del Lago Eire,

lo aggiudica la provincia occidentale

La provincia di Ontario rappresenta

l’Isola Pelee e la regione emergente

della British Columbia.

la storia del vino canadese, qua si

di Prince Edward County che in tempi

La seconda maggior zona di

stabilì la prima impresa vitivinicola,

recenti ha saputo attirare l’attenzione

produzione del vino canadese,

nel 1866, nell’Isola di Pelee, sul Lago

con eccellenti vini. Il principale

British Columbia, è la piú

Eire. Ontario è anche il maggior

prodotto enologico della provincia

importante sotto l’aspetto della

produttore, con oltre 4 milioni di

di Ontario è indubbiamente l’Ice

qualità; conosciuta anche come

bottiglie e quasi 5 mila ettari vitati.

Wine. In Ontario sussistono ancora

Napa Valley del Nord, la principale

Nella provincia si trovano quattro

oggi molti vigneti di vitis labrusca, il

regione della British Columbia è

importanti zone vinicole, la principale

che ne limita la qualità in generale,

Okanagan Valley, che vanta un

è Niagara, che trae beneficio dal

anche se troviamo facilmente vini di

microclima particolare.

44

Il Sommelier n. 3 / 2014


foto di Roberto Borocci

ad ogni vedemmia

la natura si fa arte

www.vinieleva.it


La valle è stretta geograficamente

naturale del deserto messicano

è quel che possiamo facilmente

tra la catena montuosa della costa,

di Sonora che inizia nella penisola

ad ovest, e le montagne Monashee,

di Baja, nella Bassa California e

attestare quando proviamo i vini di

ad est; Okanagan Valley si allunga

che arriva fino ad Oliver, in British

per circa 160 km da Nord a Sud,

Columbia, estremo sud di Okanagan

e rossi, prodotti da Chardonnay,

costeggiando l’omonimo lago di

Valley.

Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e

origine morenica, che ne copre

Con tanti fattori ad influenzarne il

tutta l’estensione longitudinale. In

microclima, enologi competenti

Okanagan è presente anche l’unico

dispongono di formidabili condizioni

internazionali Merlot, Cabernet

deserto del Canada, l’estensione

per elaborare vini di assoluta qualità,

Sauvignon e Franc e Pinot Noir.

Okanagan Valley, varietali bianchi

Riesling per l’Ice Wine, oltre ai rossi

IceWine La punta dell’enologia canadese è l’Ice Wine, il vino del ghiaccio. Prodotto quando il clima rigoroso dell’autunno canadese ha ormai congelato le uve, rimaste ad appassire sulle viti. La raccolta deve avvenire a temperature rigorosamente al di sotto dei 5/6º C negativi e non può assolutamente aumentare oltre questo limite, non solo durante il raccolto, ma neanche nel trasporto fino alla cantina e durante la lavorazione delle uve. L’obbiettivo di questo è far sì che la componente acquifera del chicco d’uva si mantenga naturalmente congelata, in questo modo, quando le uve sono inserite in una pressa speciale, la parte ghiacciata, ovvero l’acqua, è eliminata e la polpa inizia una modesta fermentazione con la sua componente zuccherina, le quali ovviamente rappresentano la parte solida che non congela. Allora il mosto che si ottiene da questa spremitura è caratterizzato per un’elevata componente di zuccheri che ci daranno un vino dolcissimo e estremamente gradevole, ottimo per accompagnare dolci e ancora di più come vino da meditazione. Prodotto sempre in piccole quantità, visto che la resa è molto bassa, il segreto di un buon Ice Wine sta nel saper dosare la dolcezza del vino con una buona vena acida, per mantenere una ricchezza di beva vibrante e tesa e non eccessivamente dolce, come accade nei vini da dessert di qualità inferiore, troppo stucchevoli e molli. Per produrre Ice Wine in Canada si utilizzano Riesling, Seyval Blanc, Vidal Blanc e, per il rarissimo e pregiato Ice Wine rosè, il Cabernet Franc. Per concludere un’informazione per capire l’elevato prezzo delle bottiglie di Ice Wine: la resa corrisponde a circa il 20% di una resa di uva in vino convenzionale, in altre parole se con un kg. di uva grossomodo produciamo una bottiglia di 75 cl. di vino da tavola, nel caso dell’Ice Wine otterremmo un bicchiere, al massimo. Prima di andare un’osservazione: non pensate di invecchiare l’Ice Wine! Non è vino da tenere in cantina, ma da bere al più presto nella miglior compagnia.

46

Il Sommelier n. 3 / 2014


a cura della redazione di

È la confusione sessuale il fronte più avanzato del progetto di vitivinicoltura sostenibile Riduci, Risparmia, Rispetta promosso dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella

“R

iduci Risparmia

quale tecnica alternativa ai prodotti

Rispetta”. Questo

fitosanitari contro la Lobesia botrana

il titolo del progetto

risale al 2004. L’utilizzo su larga

con cui il Consorzio per la Tutela

scala di questa tecnica in Valpolicella

dei Vini Valpolicella si è impegnato

è partito nel 2010, e nel 2014 si

negli ultimi anni ad accrescere

è diffusa su circa 1800 ettari di

l’ecosostenibilità della produzione

vigneto. Per quanto riguarda il

vitivinicola del territorio, per

monitoraggio in vigneto sono stati

salvaguardarne il pregio elevando

individuati circa 200 punti di rilievo.

contemporaneamente la qualità

Dal monitoraggio del ciclo biologico

intrinseca del vino. Con questo

dell’insetto, scaturiscono i bollettini

obiettivo è stato adottato un

(settimanali nelle fasi più delicate)

disciplinare di difesa integrata

con le indicazioni per eventuali

avanzato, avvalendosi della

trattamenti per ogni macroarea e un

consulenza di un agronomo

servizio SMS di allerta per garantire

esperto, che stabilisce le linee

che le informazioni raggiungano

guida da seguire. Di particolare

tutti i viticoltori. Questi servizi sono

soddisfazione è l’esperienza

affiancati da incontri informativi (1

della confusione sessuale contro

per ogni generazione di tignoletta)

la tignoletta della vite, gestita

in cui viene spiegato come eseguire

e promossa dal Consorzio. In

la difesa. Il Progetto del Consorzio,

Valpolicella, il problema maggiore è

che dati i risultati verrà ulteriormente

rappresentato dall’appassimento,

implementato, da una parte ha

che rende necessario azzerare i

anticipato le direttive europee in

danni prodotti da questo insetto.

materia, dall’altra è andato incontro

La prima prova di utilizzo della

alla sensibilità e attenzione dei

Confusione Sessuale in Valpolicella

consumatori su questi temi.

CONSORZIO PER LA TUTELA DEI VINI VALPOLICELLA Via Valpolicella 57 - 37029 San Pietro In Cariano (VR) Tel. +39 045 7703194 - Fax +39 045 7703167 info@consorziovalpolicella.it - www.consorziovalpolicella.it


di Davide Amadei

La Cina produttrice di vino: un’ascesa continua Un valore aggiunto della Cina è la sua estensione (quasi 10 milioni di kmq), che consente di ricomprendere varie ed ampie zone a latitudini (tra i 30° e i 50°) tipicamente idonee alla produzione vitivinicola.

Q

uando si pensa al rapporto

dello Stato.

nascita nel 1892 dell’azienda Zhang

tra il vino e la Cina,

Del resto, il vino è presente in Cina

Yu di Yantai nello Shandong, che ha

subito si fa riferimento

da tempi antichi: si cita l’uva in un

segnato le varie tappe, con i relativi

all’esportazione dei prodotti europei,

componimento poetico di duemila

alti e bassi, della produzione vinicola,

ai dazi, all’appetibilità, per le aziende

anni fa, ma molto prima, nel periodo

fino a creare l’importante Museo

di tutto il mondo, dell’immenso

degli Han Occidentali – II sec. a. C.

della Cultura del Vino.

mercato che la popolazione di più di

– pare che l’ambasciatore imperiale

Ma la spinta decisiva alla crescita

un miliardo e trecentomila persone

Zhang Qian avesse introdotto a

della viticoltura ed enologia cinesi si è

rappresenta.

corte l’uva ed il vino, con le tecniche

avuta con il 1980, grazie alla riforma

Spesso si dimentica, invece, l’ascesa

che aveva potuto conoscere in una

dell’economia cinese, apertasi

impetuosa della grande nazione

spedizione presso il popolo dei

al libero mercato, che ha attirato

asiatica come produttrice essa

Dayuan, del centro Asia, esperto in

capitali ed investimenti stranieri, in

stessa di vino, con volumi e qualità

viticoltura.

particolare francesi.

sempre maggiori.

Certamente, nel corso dei secoli

Ecco che la grande azienda Rémy

Il ritmo di crescita della produzione

tra le bevande alcoliche, diffuse e

Martin (Cognac), nei primi anni ’80

indigena di vino è di circa il 15%

ricercate, hanno sempre prevalso

ha creato la prima joint-venture in

all’anno, ciò che pone attualmente la

il vino di riso (o di cereali) e la birra,

Cina fondando la Dynasty Wine, che

Cina tra il sesto ed il settimo posto

ancora oggi molto presenti nelle

ancora oggi, con Great Wall e Grace

tra le nazioni produttrici, ma con la

zone rurali, causando così il mancato

Vineyard, è tra le più importanti

prospettiva di salire in pochi anni

sviluppo del settore viticolo ed

produttrici di vino cinese per qualità

ancora più in alto nella classifica. Nel

enologico.

e quantità.

2012, in particolare, le cantine erano

Si può individuare l’inizio della storia

Ed il mondo del vino se ne è

almeno 600, di cui il 40% di proprietà

moderna del vino cinese con la

senz’altro accorto quando, nel

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Il Sommelier n. 3 / 2014


maggio 2011 un rosso cinese vinse

costo, a scapito della qualità.

zone di Qingxu e Shacheng.

il premio dell’importante ed influente

Occorre anche evidenziare che esiste

Un vantaggio di molte grandi

Magazine inglese Decanter. Ma

una certa omologazione, dovuta,

aziende è che dispongono di

poi, soprattutto, il 14 dicembre

oltre che alla diffusione di uno stile

attrezzature enologiche moderne

dello stesso anno a Pechino, in una

di vinificazione “internazionale” alla

ed efficienti, con tecnici di elevata

competizione denominata “Bordeaux

ricerca di morbidezza e frutto, all’uso

professionalità formatisi a Bordeaux

contro Ningxia”, una commissione

di pochi vitigni internazionali, con

e, più recentemente, all’Università di

di esperti cinesi e francesi valutò

netta prevalenza di Chardonnay e

Pechino.

cinque vini di Bordeaux e cinque

Cabernet Sauvignon, che da solo

Inoltre, un valore aggiunto della

di Ningxia (una delle più importanti

rappresenta il 50% dei ceppi piantati.

Cina è la sua estensione (quasi 10

zone di produzione della Cina): nei

Non mancano le sperimentazioni,

milioni di kmq), che consente di

primi cinque, ben quattro furono

ancora molto limitate, di Syrah,

ricomprendere varie ed ampie zone a

cinesi, tra i quali il primo assoluto

Tempranillo, Grenache e Pinot nero,

latitudini (tra i 30° e i 50°) tipicamente

(un Cabernet Sauvignon 2009,

ed un buon successo riscuote il

idonee alla produzione vitivinicola.

Chairman’s Reserve, dell’azienda

Vidal, ibrido francese famoso per

A tale proposito, ed a grandi linee, le

Grace Vineyard), con una chiara

l’uso che i canadesi ne fanno per

zone vitate ricadono in parte nell’area

vittoria di Ningxia.

produrre ice-wine nella regione delle

soggetta al clima monsonico e in

Oggi lo sviluppo è costante, anche

cascate del Niagara. Sono presenti

parte in quella a clima continentale,

se certamente con difficoltà i vini

anche vitigni autoctoni: possono

nel Nord. In entrambi i casi esistono

cinesi escono dai confini nazionali,

citarsi il Langyan, conosciuto anche

difficoltà per la viticoltura: il clima

e rimangono destinati perlopiù al

come Dragon’s eye, il Ju Feng Noir

continentale freddo e asciutto del

consumo locale, per cui spesso si

e il Beichun, varietà resistente al

Nord-Ovest richiede al viticoltore

tratta di prodotti di quantità, a basso

freddo, coltivati soprattutto nelle

l’adozione di accorgimenti Il Sommelier n. 3 / 2014

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particolari per permettere alla vite la

anche se a volte c’è carenza di

estive anche maggiori di 45° C), ma

sopravvivenza nel periodo invernale: i

acidità; d’altro canto, gli inverni sono

soprattutto tanto vento e molto forte,

ceppi vengono coperti di terra;

molto freddi e le viti possono esserne

e piovosità scarsissima, intorno ai

la scarsa piovosità rende spesso

danneggiate irreparabilmente.

35 mm; è necessaria l’irrigazione;

necessario il ricorso all’irrigazione;

All’interno di quest’area si può

si producono vini dolci interessanti,

dal canto suo, il clima monsonico

individuare la zona di Yinchuan,

oltre ad uva da tavola ed uva passa.

del Centro-Sud fa sì che l’estate

nella provincia autonoma di Ningxia,

Sempre nella regione autonoma di

sia piovosa, con conseguente

che è forse la zona più vocata per

Xinjiang si trova l’area di Shehezi,

esposizione delle viti a patologie

la produzione di vino cinese poiché

confinante con Russia, Mongolia

di origine fungina, anche se poi

gode di clima asciutto e presenta

e Afghanistan: le sue peculiarità di

l’attenuazione delle precipitazioni

interessanti escursioni termiche

regione montuosa e dall’altitudine

sul finire dell’estate permette la

giorno-notte; i mesi di giugno, luglio

media elevata consentono di allevare

maturazione delle varietà tardive.

e agosto sono piuttosto caldi, e la

varietà a stagione vegetativa breve; la

Più in particolare, si possono

piovosità è molto ridotta, tra 180 e

piovosità è piuttosto regolare e ben

individuare sette zone vinicole,

200 mm, concentrata tra aprile e

distribuita; anche qui è necessario

seguendo soprattutto i suggerimenti

ottobre con picchi, in luglio e agosto;

irrigare ma l’acqua, proveniente dai

di Li Demei (pubblicati sul blog Grape

i suoli sono prevalentemente sciolti,

nevai poco distanti, non manca.

Wall of China), enologo e giornalista,

sabbiosi, con presenza di ghiaie;

Infine, sempre nel Nord sta la zona

considerato il più attento ed influente

le scarse precipitazioni rendono

di Wuwei, nella provincia di Gansu,

assaggiatore e divulgatore dei vini

indispensabile il ricorso all’irrigazione,

regione emergente caratterizzata

cinesi.

tradizionalmente impostata per

da clima fresco e asciutto, dove

Nel Nord-Ovest si trova l’area di

gravità e che utilizza le acque del

si sono impiantate varietà a

Xinjiang, Ningxia e Gansu. Il clima

Fiume Giallo da due millenni.

maturazione medio-precoce e che

è continentale e le estati sono molto

Altra zona collocabile in quest’area

amano il fresco, come Pinot nero e

calde e secche, così che l’uva che

è quella del bacino di Tulufan, nella

Chardonnay.

vi matura è sempre piuttosto carica

regione autonoma di Xinjiang, che

Province di Jilin e Liaoning

di zucchero; i rischi di malattie sono

ha clima caldo e arido, al limite del

(Nord-Est). Qui la maggior

minori rispetto alle regioni costiere,

rovente (con temperature massime

parte delle varietà coltivate sono

50

Il Sommelier n. 3 / 2014


autoctone, appartenenti alla vitis amurensis, tutte piuttosto resistenti al freddo dell’inverno, molto rigido (con minime fino a –30° C), con una stagione della crescita molto corta, essendo impossibile o molto difficile coltivare ceppi vitis vinifera. Qui la piovosità annuale è compresa tra i 500 e i 600 mm, ma per metà è concentrata in luglio e agosto. In quest’area è collocabile anche la zona del golfo di Bohai: non lontana dalla costa, è regione calda, piovosa in estate ma piuttosto asciutta in settembre e ottobre; vi si produce quasi la metà della quantità annuale cinese di uva da vino. Shanxi, Huailai e Changli, a Nord-Est di Hebei (Nord). Qui le estati sono secche e gli inverni più caldi rispetto allo Xinjiang, con buona vocazione alla viticoltura; ma durante l’anno le piogge sono più abbondanti rispetto alle aree precedenti, per cui le malattie sono sempre in agguato. Rientra in quest’area la zona di Qingxu, nella provincia di Shanxi, che ha clima mite e buona illuminazione, con piovosità attorno ai 450 mm, con massimi in luglio e agosto; i suoli presentano tessitura variabile, da argillosi a sabbiosi, a ghiaiosi. Inoltre, si segnala la zona dello Shacheng, nella provincia di Hebei, non distante dalla capitale, che è favorita da un clima mite, buona luce, elevata escursione termica giorno-notte, estati fresche e precipitazioni non eccessive; la regione è collinare, con suoli a prevalente tessitura sabbiosa di colore bruno. Corridoio Beijing-Tianjin (Nord). È un’area avvantaggiata dalla strettissima vicinanza con le città più grandi della Cina, e quindi con i mercati principali; però la qualità

del terreno piatto non è buona a sufficienza per coltivare dei vitigni di qualità. Shandong (costa occidentale). È la regione che ha più tradizione vinicola della Cina, per cui ha una buona riserva di manodopera specializzata e conoscenze tramandate; a differenza delle regioni del Nord, qui non è necessario “seppellire” i vigneti durante l’inverno; peraltro, qui caldo e umido arrivano contemporaneamente, ed è quindi abbondante l’uso di pesticidi e prodotti chimici per salvare le piante dalle malattie. Valle del fiume Giallo (Henan). Si tratta dell’antico corso del Fiume Giallo, nella provincia di Jiangsu, nella parte orientale del Paese, Qui, come nello Shandong, l’inverno è meno pungente, e non ci sono rischi invernali o primaverili per le vigne; ma i problemi arrivano in estate, troppo umida e molto calda: è la regione più problematica per la viticoltura a causa della diffusione delle malattie (fungine) delle piante e per l’eccesso id vigoria . Si tenta di attenuare i rischi con varietà a maturazione tardiva e con pratiche colturali rigorose. Yunnan (Sud-Ovest). La regione, nota per la produzione di tè, con i più importanti “giardini” (i cru) cinesi per questa pianta, è un altopiano nel Sud-Ovest del Paese al confine con Laos, Vietnam e Myanmar: ha clima caldo e umido in estate, ma asciutto da ottobre a giugno; la piovosità, elevata, è concentrata tra giugno e settembre, e coincide spesso con la raccolta delle uve. La particolarità è che potenzialmente in quest’area possono aversi anche due vendemmie durante l’anno,

grazie alla lunghezza della stagione idonea alla crescita. Sulla scorta di questa panoramica, sono molto varie le condizioni termiche e pluviometriche che influenzano necessariamente l’andamento del periodo vegetativo della vite e, quindi, la scelta dell’uva da utilizzare e delle strategie da adottare nel vigneto: produzioni che hanno caratteristiche molto diverse per clima, latitudine e tradizioni tra le varie zone, e che possono senz’altro costituire la ricchezza e la potenzialità di una nazione immensa come la Cina.

FONTI Grape Wall of China (blog: www.grapewallofchina.com) Attilio Scienza, “La Cina non sa ancora fare grandi vini da esportazione”, Tre Bicchieri, 6 settembre 2012 Riccardo Modesti, “Vino e Cina” - www.tigulliovino.it Riccardo Modesti, “Quale viticoltura cinese” www.tigulliovino.it “Cina, la nuova frontiera del vino con un pizzico d’Italia”, Bibenda7, 15 novembre 2013 Zhu Sha, “Vino cinese: la situazione attuale”, www.cinaliano.it, 9 marzo 2012 “Storia del vino in Cina”, www.taccuinistorici.it

Il Sommelier n. 3 / 2014

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di Vittorio Castellani aka Chef Kumalé, giornalista gastronomade

La cultura del vino nel Paese dei Cedri

In generale i vini libanesi sono destinati all’esportazione verso l’Europa, con la Francia e l’Inghilterra tra i principali consumatori, ma anche verso gli Stati Uniti ed i paesi emergenti.

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Il Sommelier n. 3 / 2014


S

econdo la leggenda Noè, la cui tomba si trova nella Moschea di Kerak, all’uscita

della città di Zahle, nella Valle della Bekaa, si sarebbe fermato sul Monte Sannine, in Libano, per piantare la prima vite della storia. Leggende a parte, uno dei templi della città di Baalbek è dedicata proprio a Bacco, il Dio del vino, sacro ai romani. A conferma di una tradizione lunga secoli, gli storici ci dicono

Oggi l’azienda più rinomata della Terra dei Cedri continua ad essere Château Musar (chateaumusar. com) che produce i suoi vini nella valle della Bekaa dal 1930, nota a livello mondiale per il suo rosso: un poderoso blend di Cabernet Sauvignon, Cinsault, Carignan, Grenache e Mourvèdre che varia per combinazione a seconda delle annate. È un vino importante che potrebbe far pensare ad

un Bordeaux dai sentori esotici, particolarmente adatto per l’invecchiamento. Fino al 1990 in Libano esitevano solo altri due produttori storici oltre ai vini Musar: Châteaux Kefraya (chateaukefraya. com) e Ksara (ksara.com.lb), ma oggi sono oltre quaranta le aziende vinicole, che si concentrano in due sole aree vocate alla produzione vinicola: la Valle della Bekaa e la regione arida di Baalbek.

che la cultura del vino, nei territori dell’attuale Libano risale al 6.000 avanti Cristo dove ha attecchito fin dall’era pre-islamica per conservarsi nel Paese più aperto e tollerante degli stati islamici, una terra che ospita una comunità importante di cristiani e crisitano-maroniti, non soggetti ai divieti coranici che bandiscono la mescita ed il consumo di bevande alcoliche.

Il Sommelier n. 3 / 2014

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Tutte insieme immettono sul mercato

recentemente con Tempranillo.

è fatto apprezzare anche Domaine

circa 50.000 bottiglie l’anno. In

Volendo tentare una selezione delle

des Tourelles (domainedestourelles.

generale i vini libanesi sono

migliori giovani aziende, spicca

com), vincitore di numerosi concorsi

strutturati e corposi, per qualcuno fin

il nome di Massaya (massaya.

internazionali, specie da quando il

troppo.

com) dei fratelli Ghosn, che

Financial Times l’ha classificato nel

In assenza di vitigni autoctoni si

grazie all’ausilio del know how di

2011come most seductive winery

vinifica con le varietà sperimentate

importanti produttori bordolesi

in Libano. Anche il Clos st. Thomas

con successo da Musar, uve

hanno dato vita alla più giovane tra

(closstthomas.com) ha ricevuto

benedette da 300 giorni di sole

le aziende libanesi affermate a livello

buoni riconoscimenti per il suo

l’anno, oltre a Merlot e Syrah e più

internazionale. Negli ultimi anni si

Chardonnay e per il Red Chateau.

54

Il Sommelier n. 3 / 2014


Batroun Mountains (batrounmountains.com) rappresenta un’eccezione, poiché l’area di produzione è quella del Distretto di Batroun che abbraccia un tratto della costa nord occidentale del Paese e si spinge verso l’interno, in un territorio aspro, arido e sabbioso, dove l’impiego dei mezzi meccanici non è possibile. I vini di questo piccolo produttore sono “fatti nel terreno”, biologici per natura e sono di ottima fattura. Nel panorama dei produttori emergenti spiccano due aziende legate alla famiglia Saadé, storici commercianti

e Karim Saadé a cimentarsi con

anche verso gli Stati Uniti ed i paesi

risultati notevoli nella produzione

emergenti.

di vini in Libano e Siria, in un’area

In Libano i vini sono molto apprezzati

oggi interessata da gravi conflitti,

e venduti nei migliori alberghi

ma nella quale la famiglia continua

e ristoranti, anche se a tavola i

di tradizione cristiana greco-

instancabilmente a produrre,

ortodossa: Bargylus (bargylus.com)

nonostante le difficoltà e per questo

e Marsyas (chateaumarsyas.com).

ha ottenuto numerosi riconoscimenti

L’intensa attività imprenditoriale nei

internazionali.

paesi del vicino Oriente e l’amore per

In generale i vini libanesi sono

alcolici, che accompagna sempre

la Francia ed i suoi vini (Bordeaux,

destinati all’esportazione verso

il tradizionale menù di entrées: il

Côtes du Rhône), hanno convinto

l’Europa, con la Francia e l’Inghilterra

mezzé libanese, autentico orgoglio

la nuova generazione, i figli Sandro

tra i principali consumatori, ma

nazionale.

libanesi spesso pasteggiano con l’arak, un’acqua vite aromatizzata all’anice verde che può sfiorare i 50°

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

TENUTA RITTERHOF, GRANDI SODDISFAZIONI Nel cuore dei vigneti altoatesini, al numero 1 della Strada del Vino, ha sede la tenuta Ritterhof, proprietà della famiglia Roner di Termeno. La stessa passione che da decenni caratterizza ed identifica il lavoro di distillazione, in ugual modo contraddistingue anche l’impegno tra i filari. Alla base del successo dei vini della tenuta Ritterhof, si ritrovano tradizioni tramandate da generazioni ma soprattutto un’armonia e un rispetto totale della natura e dei suoi ritmi in Il Sommelier 55 mod-Il combinazione all’uso delle più erne tecnologie vinicole. Si seleziona meticolosamente la materia prima, si decide la resa e il periodo esatto della vendemmia a seconda della maturazione delle uve intervenendo

direttamente ‘in vigna’. Un lavoro attento, costante e scrupoloso che mira alla qualità. Una qualità che negli anni viene sempre più apprezzata dagli operatori horeca, dai consumatori e dagli esperti del settore e che lo scorso anno si è tradotta in uno dei riconoscimenti in assoluto più ambiti: l’assegnazione da parte del Gambero Rosso dei prestigiosi Tre Bicchieri alla punta di diamante della tenuta, il Gewürztraminer Crescendo 2012, dall’aroma intenso di petali di rosa e geranio e dalle note di cannella n. 2 / 2014 n. 2 / 2014 55 e garofano cheSommelier si accompagnano ad un sapore elegante, saporito e speziato. CANTINA RITTERHOF S.R.L. www.ritterhof.it


di Marinela Vasilica Ardelean, the Best Sommelier of Romania 2014

Una certezza nel mondo enologico: la Romania Negli ultimi anni in Romania il mercato del vino ha avuto una grande e bella evoluzione.

I

fattori che hanno contribuito a

vino, invece che alla quantità, come

del consumo entry –level. Grasa de

questa sorprendente evoluzione

succedeva nel passato. Questo

Cotnari e Busuioaca de Bohotin,

sono numerosi, come ad

ha fatto avvicinare più persone al

risultano ad essere tuttora tra i più

esempio lo sviluppo di wineshop

vino, e ha fatto crescere sempre di

commerciali.

moderni, l’internet, e anche gli

più le aspettative e le esigenze dei

I fondi europei destinati alla

investimenti stranieri sul territorio. Si

consumatori. Gli anni ’90 hanno

produzione del vino in Romania,

può dire che negli ultimi 25 anni le

visto il mercato del segmento

ricevuti attraverso il Programma

preferenze degli consumatori rumeni

premium, in forte crescita, in cui le

Nazionale di Supporto, hanno visto

sono cambiate, questo grazie ai

cantine tipo Davino, SERVE, Vinarte,

impegnare 210 milioni Euro nel

produttori, ai diversi brand, che

Crama Oprisor, sono diventate delle

periodo 2007-2013. A metà del

hanno migliorato i gusti e hanno

vere “autorità”. Altre cantine, come

2012, questi fondi sono stati spesi in

dettato “tendenze” sul vino rumeno.

Jidvei, Cotnari, Murfatlar, Vincon,

totalità, registrando un record in tal

I produttori hanno iniziato accordare

esistenti sul mercato prima del ’89,

senso, nessun altro settore è riuscito

maggior attenzione alla qualità del

sono riuscite a mantenere la fascia

realizzare un risultato simile.

56

Il Sommelier n. 3 / 2014


Grazie a questi fondi, i produttori

qualitativo. Questo vitigno a bacca

vendite.

sono riusciti a portare tante novità ed

nera, dà la possibilità di esprimere al

La vite si coltiva in quasi tutta la

aggiornamenti nel mondo del vino in

meglio l’originalità ed una maggiore

Romania, però le più importanti

Romania. I principali risultati raggiunti

espressività del terroir rumeno. I

DOC sono Murfatlar e Macin in

sono stati il rinnovo delle strategie

vari vitigni autoctoni come Galbena

Dobrogea, Dealul Mare, Dragasani,

di sviluppo, rinnovo dei vigneti,

de Odobesti, Cramposie, Feteasca

nuovi impianti, estensione delle

Regala, Feteasca Alba, Cadarca de

Segarcea, Samburesti, Corcova

superficie coltivate, ristrutturazione

Minis, Negru de Dragasani, Sarba

e modernizzazione delle cantine,

o Grasa, fanno crescere anche la

aggiornamento tecnologico e altre

concorrenza tra le varie cantine,

misure di sostegno al mercato, che

elemento importante per il processo

hanno visto migliorare la qualità del

evolutivo del vino rumeno.

vino in poco tempo.

Il consumo di vino in Romania è al

Piccoli e tenaci produttori iniziano

terzo posto dopo la birra e dopo i

accordare un’attenzione particolare

distillati. Il mercato del vino vale circa

ai vitigni autoctoni, vinificati in

450 milioni di euro, con un consumo

purezza, cercando di preservare e

medio annuo di 27 lt /pro-capite (la

promuovere l’autenticità e la storicità

Francia ha 55 lt /pro-capite/anno).

e nuove strategie. Negli ultimi 15

del territorio.

La Romania ha una superficie vitata

anni, grazie anche all’esperienze

Il vitigno più rappresentativo,

di circa 177.085 ha e quest’anno la

portate da imprenditori stranieri,

Feteasca Neagra, ha aperto un

produzione arriva a 6 milioni hl. Le

è iniziata una nuova era per il vino

nuovo orizzonte nell’enologia

bottiglie da 0,75 lt rappresentano la

della Romania fatta di successi e

rumena, grazie al suo alto potenziale

metà del mercato ed il 72,2% delle

riconoscimenti internazionali.

in Muntenia, Odobesti, Panciu, Cotnari in Moldova, Tarnave e Sebes in Transilvania e Recas e Minis in Banat. Il potenziale vitivinicolo della Romania sta diventando sempre più interessante per gli imprenditori stranieri. Gli anni ’90, dopo la rivoluzione, ha costretto i produttori a intraprendere la strada della qualità

Il Sommelier n. 3 / 2014

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Degustando a cura della Redazione Centrale

La Regola Rosso Toscana IGT - 2008 www.laregola.com

L’azienda vitivinicola Podere la Regola, si trova sulla Costa Toscana , da sempre terra di grandi cru, a soli 5 Km dal mare tirreno nella valle del fiume Cecina, nel Comune di Riparbella , zona della doc Montescudaio, tra vigneti, olivi e cipressi tanto decantati dal grande poeta Giosuè Carducci, che alla vicina Bolgheri dedicò i suoi versi. Nel territorio dove oggi è situata l’azienda, sorgeva un antico insediamento Etrusco che vi prosperò per molti secoli, poiché era situato in una zona, la Val di Cecina, dove il clima è temperato, il terreno è fertile ed a solatio, ed influenzato dalle brezze del vicino mare tirrenico. Anche gli etruschi scelsero questa zona per coltivare la vite, ottenendo un vino gradevole e corposo che conservavano in Anfore, numerose trovate in questo luogo. Il vino è un Rosso Toscana IGT, 85% Cabernet Franc, 10% Merlot e 5% Petit Verdot. Affinato 12 mesi in barrique nuove di rovere francese e almeno 12 mesi in bottiglia. L’annata 2008 è un bel rosso intenso con note balsamiche al naso; tannino equilibrato, lunga la persistenza su note di liquirizia e frutta rossa matura. Bottiglie prodotte 5.000 Prezzo medio in enoteca 32 euro

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Il Sommelier n. 3 / 2014

Az. Agricola Lupi Ormeasco di Pornassio Superiore DOP - 2011 www.casalupi.it L’Azienda Agricola Lupi nasce all’inizio degli anni 60 ed è cresciuta nel corso dei decenni spinta dalla passione e dalla determinazione del fondatore Tommaso e delle nuove generazioni rappresentate da Massimo, la moglie Sara con il contributo di alcuni collaboratori e importanti enologi come Donato Lanati. L’Ormeasco è la grande passione dell’azienda, passione nella produzione e nella coltivazione. Coltivarlo significa lavorare in vigneti su terrazze a 650 metri s.l.m. con piante di 80 anni, la vera fortuna di questo vitigno. Il vino è una DOP con il 100% di Ormeasco e con affinamento del 70% in acciaio e 30% in barrique per 24 mesi. È il vino più austero di Lupi, quello che arriva più tardi a completa maturazione in bottiglia. Mostra un fruttato di viola e mora matura, completato da erbe fini e spezie. Un vino multidimensionale marcato dai tannini fini e maturi. Bottiglie prodotte 5.000 Prezzo medio in enoteca 18 euro


Soc. Agricola Les Cretes Torrette Valle d’Aoste DOP 2012

Donnafugata Ben Ryé - Passito di Pantelleria DOP - 2011 www.donnafugata.it

L’azienda vitivinicola Les Crêtes nasce nel 1989 in Aymavilles (Valle d’Aosta), per opera di Costantino Charrère ed è oggi gestita dalla sua famiglia che, proprietaria di uno storico mulino ad acqua del ‘700 e delle antiche cantine di Via Moulins, si occupa, da cinque generazioni, di produzioni agroalimentari. La zona di coltivazione dei vigneti si estende per 25 ettari lungo l’asse orografico della Dora Baltea nei comuni di Saint Pierre, Aymavilles, Gressan, Sarre, Aosta e Saint Christophe. Il vino è una DOP ed è prodotto con Petit Rouge 70%, ceppi vari 30% a bacca nera. Affinamento di 8 mesi in acciaio. Il Petit Rouge è il vitigno più diffuso in Valle d’Aosta. Coltivato da tempi immemorabili nelle nostre zone di montagna, è ricompreso nella famiglia degli “Orious”, madre anche di ogni altra varietà autoctona valdostana. Colore di questo importante vino è rosso rubino, fresco, fine e delicato, al naso di viola e rosa canina, fruttato impreziosito da piccoli frutti rossi. In bocca, delicato ed elegante, con sottile vena acidula.

Il nome Donnafugata, letteralmente “donna in fuga”, fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell’800 - fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l’effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. È un 100% Zibibbo (Moscato d’Alessandria). Le uve provengono da 12 diverse contrade dell’isola caratterizzate da microclimi unici che determinano differenti epoche di maturazione. La vendemmia inizia dopo il 15 agosto con le uve destinate all’appassimento naturale che avviene al sole e al vento e dura 20-30 giorni. In seguito il vino affina in vasca almeno 7 mesi e 12 mesi in bottiglia. Vino che denota la sua straordinaria personalità e profondità fin dal colore, che si presenta giallo ambrato lucente. Dopo le prime intense note di albicocca e pesca, i profumi si rincorrono tra meandri di sensazioni dolci di fichi secchi e miele, erbe aromatiche, note minerali. Al gusto impressiona per la notevole complessità data dall’avvenuta fusione tra dolcezza, sapidità e morbidezza. Lunghezza finale con ritorno armonico dei profumi.

Bottiglie prodotte: 250.000 Prezzo medio in enoteca: 10,50 euro

Bottiglie prodotte 80.000 Prezzo medio in enoteca 40 euro

www.lescretes.it

Tenuta Cavalier Pepe Opera Mia Taurasi DOCG 2008 www.tenutacavalierpepe.it

La Tenuta Cavalier Pepe si trova in provincia di Avellino tra i comuni di Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi che fanno parte dei 17 comuni compresi nel disciplinare del Taurasi DOCG. I vigneti della Tenuta occupano oltre 40 ettari. Si coltivano anche nocciole e olive che producono un olio extravergine di olive delle cultivar autoctone come la Ravece. Il territorio si trova interamente in zona collinosa compresa tra i 350 e i 500 metri di altezza e l’esposizione geografica è in gran parte rivolta a sud/sud-est. 100% Aglianico. Le uve raccolte a mano durante la prima decade di novembre, vengono selezionate in cantina. Parte una macerazione pre-fermentativa a freddo per ottimizzare l’estrazione di colore e aromi fruttati. Segue la fermentazione alcolica con una lunga macerazione delle bucce. Dopo il vino viene travasato in barrique di rovere Francese (Allier e Trongais), dove affina e si ammorbidisce per almeno 12 mesi, fino all’affinamento in bottiglia per ulteriori 12 mesi. Colore rosso rubino intenso con riflessi aranciati con sentori di frutti rossi maturi sotto spirito, sentori di amarena, prugna secca e spezie. Sapore corposo con tannini presenti ma fini ed eleganti. Pieno ed avvolgente ha un finale di bocca lungo e intenso. Bottiglie prodotte 20.000 Prezzo medio in enoteca 25 euro

Masseria Coste del Brenta Regius – Montepulciano d’Abruzzo Riserva DOP - 2007 www.costedibrenta.it

Masseria Coste di Brenta nasce nel 2004 nel Lancianese, tra il mare Adriatico e i monti della Maiella, da Augusto Tano e Anna Giovanna Di Ludovico. Anche se giovane, la nostra azienda porta con se l’esperienza e l’amore per la terra, tramandati da generazioni di viticoltori. È un Montepulciano d’Abruzzo in purezza prodotto a Lanciano (CH) a 200 mt sul livello del mare. Affinamento in barrique per 24 mesi per poi riposare ancora per 18 mesi in bottiglia. Rosso rubino dai riflessi granati con sentori speziati di chiodi di garofano e vaniglia. Persistente, corposo, austero. Bottiglie prodotte 8.000 Il Sommelier n. 1 / 2014 59 Prezzo medio in enoteca 25 euro


La Biblioteca di Gladys Torres Urday – gladys@torresurday.com

Una polpetta ci salverà. Con 120 ricette degli chef di tutta Italia di Anna Scafuri e Giancarlo Roversi - Giunti Editore

La polpetta è la preparazione più antica del mondo, ma anche la Cenerentola di ogni cucina. Mescolare ingredienti tagliati in finissimi pezzi è invece un’arte sublime, che non concede improvvisazione. Per questo, contro le esigue varianti ammesse nei fast food, le polpette ci rieducano a una gloriosa storia culinaria: quella di ogni famiglia italiana. Perché proprio noi italiani abbiamo inventato le polpette. Anna Scafuri e Giancarlo Roversi fanno dell’elogio della polpetta la filosofia gastronomica di questo nuovo millennio, proponendo un decalogo scritto da illustri italiani per rispondere a queste domande: come mangiare bene spendendo poco, come dare facilmente un’anima a ogni ricetta, come utilizzare gli avanzi, quali ingredienti d’eccellenza scegliere e come conciliare gusto e salute. Il libro va alla scoperta delle polpette d’Italia, con oltre 120 ricette, quelle presenti nei menù degli chef di tutte le regioni. Con un occhio a leggerezza e qualità e con l’altro a facilità di preparazione e stagionalità degli ingredienti, grazie a queste ricette salviamo così il portafoglio e la dieta. E mettiamo d’accordo grandi e piccini davanti allo stessa tenera pietanza. Prezzo di copertina 12 euro.

Vino (al) naturale di Alice Feiring - Slow Food Editore

Alice Feiring è una giornalista e scrittrice, esperta di vino, collaboratrice di riviste e quotidiani come Time, Wall Street Journal Magazine, il New York Times, Town & Country e Newsweek. Oggi si dedica principalmente al suo blog, ‘’The Feiring Line’’ (Alicefeiring.com), e all’omonima newsletter. Nel ‘’Vino (al) naturale’’ documenta il proprio viaggio intorno al mondo, tra mille peripezie, alla ricerca del ‘’vino naturale’’. Strada facendo, dalla Francia alla California, dalla Spagna all’Italia, mette in scena un formidabile cast di vigneron, scrittori, scienziati, contadini e pionieri dell’enologia, e racconta una lunga serie di affascinanti e divertenti avventure. Spiritosa, intelligente, autoironica, schietta, autoreferenziale, la Feiring è tutto tranne neutrale e obiettiva. Ma è proprio questo atteggiamento provocatorio che rende godibile la sua testimonianza. Prezzo di copertina 15 euro.

Passione vino. Sceglierlo, servirlo e degustarlo Con ricette e abbinamenti - Giunti Editore

Un volume che affronta in maniera esaustiva tutto ciò che concerne il vino. Il libro è diviso in tre parti. Nella prima si spiega che cos’è il vino: come nasce, il territorio, le uve, la vinificazione, l’invecchiamento, le normative vigenti. Nella seconda parte si affronta il rapporto fra noi e il vino: come lo si acquista, il produttore, l’enoteca, la grande distribuzione online; come leggere l’etichetta; quali vini scegliere e come conservarli. Infine il servizio, la degustazione, la terminologia del vino e i criteri generali di abbinamento. La terza parte affronta, una per una, le tipologie principali di vini: bianchi, rosati, rossi, dolci-passiti-muffati, spumanti. Di ciascuna descrive le caratteristiche, le varietà più conosciute italiane e straniere, i modi più corretti per consumarli, gli abbinamenti e le ricette che hanno il vino fra i propri ingredienti o che si prestano particolarmente a uno specifico abbinamento. Ci saranno anche piccole tabelle con le Doc più conosciute con qualche indicazione circa la regione di provenienza e le caratteristiche principali, sia per i vini italiani sia per i vini del mondo più facilmente reperibili. Prezzo di copertina 9,90 euro.

Calo Nicolosi Asmundo “Il segno dell’Etna” di Attilio L. Vinci – Veronelli Editore

L’ultima fatica letteraria di Attilio Vinci, è un libro dedicato, secondo la filosofia editoriale e della collana, ad un grande personaggio che ha segnato la storia nella grande civiltà vinicola millenaria italiana. Il prof. Carlo Nicolosi Asmundo, docente universitario, discendente da don Marco, che il 29 giugno del 1726 ha avuto assegnato il titolo di Barone di Villagrande, da Carlo VI d’Asburgo “ per meriti nell’ottima coltivazione delle viti e nella produzione di vini pregiati”... come si legge nel Regio Decreto, è il padre delDOC Etna, le prime DOC siciliane. È un libro strano questo, intriso di umori contraddittori, e scritto con la volontà di far emergere altro da quello che il normale lettore s aspetta. Carlo Nicolosi Asmundo è un professore, è un tecnico nel senso nobile della parola, ma è anche un uomo pubblico, direi un politico se non temessi che il senso nobile di questa parola si sia perduto, di lui si conosce il ruolo, si misurano i risultati, si riconoscono i prodotti. Attilio L. Vinci, ha rispettato questo ruolo relegandolo nelle pieghe del racconto, ha lasciato che emergesse, l uomo, il giovane prima, poi il padre di famiglia avventuroso che va in Africa ed infine il vecchio, sì, uso questo termine per motivi di rispetto, che ritorna alla sua terra e la fa vivere. Ha fatto un passo indietro l’autore, la sua prosa barocca si èautolimitata, ha portato in primo piano le testimonianze a volte accorate, a volte leggere, autoironiche, divertenti, perfino leggermente arroganti; ha lasciato che emergessero i documenti, le dichiarazioni ufficiali. 60

Il Sommelier n. 3 / 2014


CLAUDIO MOLLO CONSULTING - www.claudiomollo.net

I GRANDI VINI DELLA COSTA TOSCANA

aRegola

PODERE LA REGOLA s.s. - Loc. S. Martino - RIPARBELLA (PI) Uffici: Tel. 0588 81363 - Fax 0588 90378 - info@laregola.com Visita il nostro nuovo sito www.laregola.com


di Roberto Rabachino

Sostenibilità e territorio: la sfida biologica in

Costiera Amalfitana Nata nel 2005 dall’ambizioso progetto del suo titolare, i terreni si innalzano sino a 450 metri sul livello del mare, ma il punto più basso è quasi ad altezza di quest’ultimo, a soli 50 metri.

L’

Azienda di Raffaele Palma

profumi dei prodotti coltivati con

è situata nelle incantevoli

tecniche tradizionali.

terre della Costiera

Convinto dall’entusiasmo e delle

Amalfitana e più precisamente

idee di giovani professionisti amici,

in Località San Vito a Maiori. La

Raffaele ha voluto condividere

passione, sorretta dalle origini

con loro l’impegno necessario a

contadine, e la determinazione del

raggiungere obiettivi ammirevoli

proprietario nell’affrontare sfide

ed unici in tale contesto

complesse, sono alla base del

ambientale. La sfida è stata

progetto di recupero di queste aree

accettata dall’agronomo Giuseppe

agricole produttive nel cuore della

Coppola, dall’enologo Vincenzo

Costa d’Amalfi.

Mercurioper, dall’ingegnere Amalia

Passeggiare negli uliveti e limoneti

Pisacane per la progettazione

strappati all’incuria con la fatica di

di interventi di salvaguardia

uomini segnati dal sole e dalla salsedine, ammirare lo scenografico distendersi dei nuovi vigneti: questo il premio per chi crede ancora

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Il Sommelier n. 3 / 2014

Raffaele Palma

nella bellezza di paesaggi unici e nell’esaltazione dei sapori e dei

ambientale, dall’architetto Marina Gorruso l’accattivante packaging ed infine dalla simpatica combriccola dei collaboratori sul campo.


“L’adattamento e la ristrutturazione

terra, quali vino, limoni e olio. Tutti

vigneti, nel pieno rispetto della flora

di una vecchia struttura adibendola

i prodotti sono in totale regime

e della fauna presente nell’areale

a cantina sono parte del progetto

biologico”.

incontaminato circostante la zona

che mira a ridare smalto a territori

agricola. Non è raro, infatti, ritrovarsi

che erano ormai stati abbandonati

L’azienda ha messo in atto una

dinanzi alla presenza di cinghiali,

– racconta Raffaele Palma. Per

politica di preservazione del

tassi, serpenti o falchi, che talvolta

produzioni di qualità occorre

territorio, riportando alla vita

causano anche qualche danno,

strutture adeguate al fine di garantire

produttiva oliveti e agrumeti

ma che dimostrano come le zone

la genuinità dei frutti della nostra

abbandonati e impiantando

dove sorge la nostra azienda siano

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

Ligabue Class Reggiano Lambrusco Dop 2013 Cantina Sociale di Gualteri

Buon sangue non mente! È proprio il caso di dirlo guardando all’ultima annata di uno dei vini di punta della Cantina Sociale di Gualtieri. Il Lambrusco Reggiano Doc Ligabue Class 2013, dedicato al grande pittore di casa Antonio Ligabue (1899-1965), si riconferma un’etichetta di gran classe, ottima interpretazione del territorio in grado di coniugare intensità e raffinatezza con una sorprendente ricercatezza di profumi e sapori fruttati. Spuma ricca e delicata, grande be-

vibilità, grande equilibrio e un finale fresco e piacevole sono i tratti più convincenti di questo lambrusco, destinato a primeggiare nella sua categoria dopo gli importanti riconoscimenti ottenuti nei concorsi e sulle guide di settore. Ideale da gustare con paste ripiene, stupisce anche con preparazioni più complesse come anatra all’arancio e arrosti.

Cantina Sociale di Gualtieri Via San Giovanni, 25 - 42044 Gualtieri (RE) Tel. 0522.828161/828579 63 Il Sommelier Il Sommelier n. 2 3 / 2014 n. 2 / 2014 63 www.cantinasocialegualtieri.it - info@cantinasocialegualtieri.it


incontaminate, dando conforto

delle soglie di intervento e delle

L’azienda è specializzata nella

anche alle api, le quali trovano un

condizioni climatiche grazie a due

produzione di vino, limoni ed

ambiente ideale per produrre grandi

stazioni meteorologiche presenti

olio. I prodotti sono genuini

quantità di ottimo miele.

in azienda, il conferimento dei

e biologici, lavorati con passione e

contenitori degli agro-farmaci e dei

pensati per chi mette la qualità al di

La conduzione è totalmente

concimi/ammendanti organici a ditte

sopra di ogni altro aspetto. È in fase

all’insegna dell’eco-compatibilità,

specializzate per lo smaltimento.

di sperimentazione la produzione di

infatti, la gestione delle colture è

Gli addetti alle operazioni colturali

zafferano con i primi 600 bulbi che

supportata da altre azioni quali:

sono stati edotti al rispetto e alla

hanno dato degli ottimi risultati e che

il recupero dei residui colturali, il

conservazione della fauna presente

si moltiplicheranno fino a portare a

controllo dei tempi di intervento

nel territorio aziendale individuato

regime una produzione unica.

fitosanitario mediante il monitoraggio

come sito della Rete Natura 2000.

Per quanto riguarda i vini, prodotti

64

Il Sommelier n. 3 / 2014


nel totale in solo 50.000 bottiglie esportate in buona parte negli Stati Uniti, meritevoli di segnalazione sono: - Montecorvo Rosso: uvaggio di Piedirosso, Aglianico e Tintore con passaggio di 6 mesi in barrique. Colore rosso rubino intenso ed un profumo di prugne rosse, arance, petali di rosa e ribes. In bocca è fresco con piacevole persistenza aromatica e struttura tannica non invadente. Costo bottiglia franco cantina 15 euro. - Salicerchi: un rosato prodotto da una soffice pressatura di Piedirosso, Aglianico e Tintore, vino dal colore cerasuolo intenso. Profumo di cassis, liquirizia, chiodi di garofano e fragoline sotto spirito; al palato tutta la sua freschezza e l’alcolica con le note sapide. Ottima struttura acida. Costo bottiglia franco cantina 15 euro. - Puntacroce: un bianco assemblato con Falanghina, Biancolella, Ginestra ed altre varietà

Da non perdere nelle vicinanze

Ristorante Torre Normanna

A pochi metri dall’azienda i Raffele Palma, verso il mare, sempre a Maiori e all’interno della torre Normanna, troviamo un prezioso ristorante, il “Torre Normanna”. I proprietari curano personalmente ogni aspetto della loro cucina, fin dalla scelta degli ingredienti freschi e rigorosamente di stagione, proponendo agli ospiti genuinità e sapori di un tempo. L’incontro tra la passione per la cucina e la creatività, che da sempre li contraddistingue, dà vita a piatti unici ed elaborati, dove la tradizione della costiera abbraccia sapori e colori sempre diversi. La torre è la più antica torre della Costa d’Amalfi, fu costruita tra il 1250 e il 1300 col fine di avvistare le navi dei razziatori. Alle spalle, per chi vuole passare qualche giorno in assoluta armonia con la natura e il mare, consiglio l’hotel Club Due Torri. Incastonato nello splendido scenario della divina Costiera sorge a picco sul mare. Un complesso alberghiero i cui ambienti dotati di ogni comfort sono caratterizzati da un raffinato gusto dei particolari e dove ogni camera è un affaccio a picco sul mare. Ottimo il ristorante sulla terrazza all’ottavo piano dove ad accogliervi ci sarà il signor Mario, maitre d’esperienza, che vi condurrà per mano in una affascinante passeggiata sensoriale.

locali (fenile, ripolo, pepella). Il profumo è caratterizzato da sentori di mandarino, albicocca, fiori di agrumi e lavanda. Al gusto le marcate note minerali sono piacevolmente accompagnate da una discreta sapidità. Il finale persistente è di frutta gialla. Costo bottiglia franco cantina 15 euro.

Hotel Club 2 Torri

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

Il Lambrusco, filosofia frizzante. Il Lambrusco racconta la storia di un territorio e ne descrive con immediatezza i protagonisti. In provincia di Modena ci sono 3700 aziende viticole con una superficie di 7.300 ha. di vigneti di cui l’87% è costituito da vitigni “lambrusco”, con le DOC così suddivise: Lambrusco di Sorbara, L. Salamino di Santa Croce, L. Grasparossa di Castelvetro, L. di Modena. Il Lambrusco DOC significa cultura, identità, passione e garantisce l’origine e la tradizione produttiva che si sprigionano dal suo calice. I Consorzi di tutela e di

Lambrusco nel mondo. Per un grande Lambrusco: la nostra terra, la selezione delle uve, l‘impiego dei lieviti endogeni, l‘ascolto della rifermentazione naturale per conservare i profumi e le fragranze della vendemmia. Ecco gli ingredienti: passione, precisione ed equilibrio! promozione condividono con impegno e determinazione la sorte legata alle denominazioni di origine geografica che hanno consolidato il successo e la fama del

Consorzio Marchio Storico Lambruschi Modenesi Via Virgilio, 55 - 41123 Modena Il Sommelier Sommelier n.- 2 3 2014 n. 2059 / 2014 65 Tel. 65 0039 059Il208610 Fax/ 0039 208616 info@lambrusco.net - www.lambrusco.net


di Flavia Maria Coccia e Roberto Vitali (Presidente e Portavoce del Comitato per la promozione e il sostegno del Turismo Accessibile istituito dal MIBACT) Crediti fotografici Roberto Vitali

Italia,

Paese ospitale Il turismo per tutti, o turismo accessibile, non è soltanto il turismo dedicato a persone con esigenze specifiche ma è un concetto più ampio che interessa tutte le politiche dell’accoglienza in ognuno dei suoi aspetti.

I

l turismo italiano ha bisogno di essere ripensato e riorganizzato affinché si torni ad occupare la posizione di predominio che un Paese come il nostro merita. Il valore aggiunto prodotto dal comparto è stato pari, nel 2010, a 82.833 milioni di euro, il 6% del valore aggiunto totale dell’economia. L’incidenza del settore turismo sull’economia, così misurata, è molto vicina a quella del settore delle costruzioni. Il turismo si colloca, dunque, tra le industrie

più rilevanti per l’economia italiana. Negli ultimi anni però si è sentita forte la crisi e anche questo settore ne ha risentito. E la parola d’ordine per ripartire nel mondo del turismo è perseguire la strada dell’Ospitalità con la O maiuscola. La crisi economica non può e non deve diventare un alibi per l’inattività, al contrario deve rappresentare un potente stimolo per attivare le migliori risorse in ogni campo. Non è importante cercare di sopravvivere,

infatti, quanto invece puntare in alto, per il successo delle nostre destinazioni e delle nostre imprese. Parola d’ordine in tale scenario, quindi, è innovarsi ma con lo sguardo sempre rivolto alla tradizione tanto cara al Belpaese: dall’identità culturale ed enogastronomica al design e alla moda, ma soprattutto sposare il concetto di Ospitalità. Questa parola in sé riassume tutto quello che siamo stati e quello che dobbiamo diventare: Ospitalità significa ritrovare le radici della nostra capacità di accogliere l’Ospite come fosse “uno di casa”, tipica delle nostre terre contadine e per farlo dobbiamo: - mettere finalmente il turismo al centro delle politiche del Paese - trasformare il nostro Paese un paese vivibile per tutti, residenti e non - abbattere le barriere per i più deboli, per le persone con difficoltà motorie, per le famiglie, per gli anziani. - innovare, utilizzando tutte le nuove forme di comunicazione, nonché acquisire le competenze necessarie

66

Il Sommelier n. 3 / 2014


ph. ales&ales

alla digitalizzazione della propria

passeggini, persone con allergie

turisti!”. Questo è uno dei punti

offerta per permettere ai turisti di

o intolleranze alimentari, anche

fondamentali da assumere per poter

scegliere l’Italia e i suoi operatori.

semplicemente a chi, alla vigilia

sviluppare delle politiche turistiche

I fattori chiave per il turismo

della partenza, abbia subito un

inclusive di Ospitalità per Tutti.

devono passare allora attraverso

lieve infortunio che ne condiziona

una rivoluzione culturale oltre che

la mobilità; Si parla di un mercato

Occorre però agire su più fronti:

tecnologica e una delle opportunità

di oltre 127 milioni di potenziali

• fruibilità e accessibilità del

migliori per la crescita dell’Italia è

turisti circa il 20% della popolazione

territorio, con interventi mirati ad

quella del turismo accessibile.

europea se si considerano solo

una riorganizzazione dei servizi

le persone con disabilità. Questa

che necessità di tempi brevi ad

Il turismo per tutti, o turismo

domanda turistica nel 2012 ha

altri interventi sicuramente più

accessibile, non é soltanto il turismo

effettuato 783 milioni di viaggi in

complessi e a lungo termine come

dedicato a persone con esigenze

Europa, e si stima nel 2020 una

ad esempio, le informazioni che

specifiche ma è un concetto più

crescita fino a 862 milioni di viaggi

devono consentire a chi ha bisogni

ampio che interessa tutte le politiche

all’anno con un incremento medio

specifici, esigenze di mobilità,

dell’accoglienza in ognuno dei suoi

dell’1,2% annuo (fonte: ECONOMIC

sensoriali, ecc... di comprendere

aspetti.

IMPACT AND TRAVEL PATTERNS

l’effettiva accessibilità dei territori

Non si tratta di turismo sociale, ma di

OF ACCESSIBLE TOURISM IN

in base alle proprie esigenze;

un turismo che si rivolge a persone

EUROPE – European Commission

oppure sulla semplificazione

con difficoltà motorie o sensoriali,

DG Enterprise and Industry).

delle procedure di prenotazione

ma anche anziani, persone obese,

Affermiamo quindi che “le persone

(attualmente per un disabile non

famiglie con bambini che usano i

disabili che fanno turismo sono

è possibile ad esempio prenotare


on line l’assistenza indispensabile a prendere i treni ecc.) • formazione specifica del personale addetto alle stazioni ferroviarie, aeroportuali e portuali, nonché degli operatori turistici ma anche e soprattutto di chi deve progettare e/o controllare gli adempimenti, anche tecnici, sulla accessibilità. • abbattimento di barriere architettoniche per musei e strutture pubbliche anche storiche e vincolate, con studi di design ad hoc che ne consentano una accessibilità anche se provvisoria anche alle persone con disabilità • accoglienza, stimolando le imprese che devono intervenire anche da un punto di vista edilizio con sgravi fiscali, così come previsto dal nuovo decreto legge sulla sulla cultura e il turismo, ma soprattutto avviando un processo di verifica sui servizi erogati in tema di accessibilità dai territori e dalle imprese turistiche • comunicazione e sensibilizzazione con appropriate campagne che facciano percepire alla popolazione un concept positivo per l’accoglienza dei turisti con disabilità e per la promozione delle destinazioni italiane cosiddette minori fruibili da ospiti con esigenze specifiche. Il futuro del turismo in Italia deve quindi trovare un nuovo paradigma, avere una nuova vision che sia in grado di traguardare il futuro concentrandosi su quello che ancora oggi è il bene più prezioso per il mondo del turismo: l’Ospite ed i suoi bisogni. La ricerca della qualità dell’accoglienza è il veicolo con il quale rilanciare il prodotto turistico italiano, declinandolo per linee di offerta sui prodotti territoriali, sui tematismi, su specifici segmenti di domanda, ponendo sempre e comunque la necessaria attenzione alle esigenze di tutti i clienti 68

Il Sommelier n. 3 / 2014


consumatori. La nuova frontiera è

frase che abbiamo usato prima per

di tutti senza quella estetica pseudo

proprio questa: lanciare una Italia

descrivere il cambiamento culturale

ospedaliera che poco ha a che fare

Ospitale riscoprendo il comfort per

necessario: le persone disabili che

con le vacanze.

tutti con una attenzione al bello e

fanno turismo sono turisti, e quindi

L’innovazione della offerta turistica

all’estetica.

anche loro, come tutti noi, amanti

Per troppo tempo si è immaginato di

del bello che vanno in vacanza

e dei territori in una visione inclusiva

offrire servizi ai clienti con esigenze

per seguire le proprie aspirazioni,

speciali semplicemente rispettando le

passioni, interessi o semplicemente

norme, perché SI DEVE, e mutuando

per praticare lo sport preferito.

le attrezzature e i servizi da strutture

Le nuove tendenze sviluppate

ospedaliere o di cura e andandoli

anche in Italia ci raccontano che

a collocare in hotel, agriturismi,

il design e l’architettura possono

resort, ecc... In questo modo le

rubare idee dall’Universal Design,

riconquistando anche nei fatti quel

stanze somigliano di più a camere

o altrimenti detto progettazione

posto ideale che tutti riconoscono

di ospedali e non hanno nulla in

universale, consentendo di realizzare

all’Italia, ancora oggi la destinazione

comune con le altre camere e il resto

belle strutture turistiche che siano

più desiderata dai turisti di tutto il

della struttura. E qui ci torna utile la

in grado di rispondere alle esigenze

Mondo.

che sia in grado di rispondere alle esigenze di tutti i turisti, e quindi anche dei suoi cittadini, è una sfida e se la sapremo accettare, mettendo in campo le nostre migliori risorse, ci porterà inevitabilmente al successo

pubbliredazionale a cura di Quality ADV

Barbera d’Asti Docg “Ceppi Storici” NEW LOOK, SAME TASTE! La prima annata di Ceppi Storci prodotta nel 1990 ha visto la luce nel 1992 e più tardi, una bottiglia della vendemmia 1998 è stata la prima ad uscire dalla nuova linea di produzione inaugurando la messa in funzione del nuovo impianto di imbottigliamento nell’Agosto del 2000. Dopo il susseguirsi di diverse vesti grafiche, a Gennaio 2014, Araldica ha deciso di tornare alle proprie radici con un’etichetta che coglie a pieno il significato del nome di questo vino: il vitigno Barbera si mostra nel suo classico allevamento a guyot.

Il Ceppi Storici ha cambiato look, ma nel bicchiere si ritrova un vino che esprime lo spirito più autentico del Barbera, e, allo stesso tempo, alla portata di tutti.

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Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori


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è sinonimo di sostenibilità in vitivinicoltura. M

agis infatti identifica in

di sostenibilità - frutto del lavoro

per il consumatore della sostenibilità

etichetta quei vini italiani

congiunto di un Comitato tecnico-

del vino che sta acquistando. A

prodotti seguendo un

scientifico - per una gestione

ulteriore assicurazione, il rispetto

avanzato protocollo di sostenibilità,

del vigneto secondo tecniche

delle linee guida da parte delle

tracciando e controllando tutto

innovative come l’agricoltura di

aziende che decidono di seguire il

dal vigneto alla cantina, fino alla

precisione, dove ogni intervento

protocollo è verificata da DNV GL,

certificazione di un ente terzo

è sapientemente misurato,

ente di certificazione indipendente

indipendente. Perché la sostenibilità

controllato e tracciato all’insegna

tra i leader a livello mondiale.

dev’essere un fatto dimostrabile, e

di una produzione responsabile e

In sintesi Magis vuol dire fare solo

non solo una parola.

trasparente. Il protocollo Magis pone

quello che serve, solo quando

Magis è una parola latina che vuol

le basi per uno sviluppo sostenibile

e dove serve, con equilibrato e

dire di più”, cioè “sempre meglio”.

della vitivinicoltura, a tutela delle

rispettoso “senso della misura”. Così

Per fare un vino sostenibile Magis,

risorse naturali oltre che della qualità

lo faranno anche i figli dei nostri figli.

ogni produttore può disporre infatti

e sicurezza del vino italiano, sempre

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delle migliori conoscenze disponibili,

nel rispetto della tradizione.

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aggiornate anno dopo anno.

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71

Il Sommelier n. 3 / 2014


le notizie di enogastronomia e turismo

GRAND CRU GRAND ROSÉ “ENCRY” La Maison Vue Blanche Estelle Champagne Encry risiede nel cuore della rinomata Côte de Blancs e fonda le sue radici a Le Mesnil-sur-Oger, uno dei 17 Grand Cru della Champagne. La giovane realtà guidata da due italiani, Nadia Nicoli e il compagno Enrico Baldin, dopo l’introduzione di diversi Blanc de Blancs, nelle versioni Brut, Zero Dosage e Millesimé ha deciso di proporsi anche con uno champagne rosé a richiamare e confermare le caratteristiche delle uve di Mesnil e il savoir faire della Maison. Questo Grand Cru Grand Rosé sin dal suo debutto, avvenuto nel 2012, si è contraddistinto per il suo color tenue ed elegante che già alla vista richiama la seta. Si è scelto di utilizzare solo il 5% di uve di Pinot Noir del Grand Cru di Bouzy e il restante 95 % di Chardonnay a mantenere texture e spessore acido-minerale del cru di Le Mesnil-sur-Oger che contraddistingue la Maison da sempre. La vinificazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata, prima dell’avvio della seconda fermentazione si effettua una breve malolattica a confermare e ingentilire la sincerità delle uve. Nella cuvée 2006 il periodo di riposo in bottiglia prima della sboccatura finale ammonta, per la prima volta, a 36 mesi complici, insieme alle calde temperature dell’annata, nel trasferire al vino una maggiore rotondità e struttura senza mai perdere l’eleganza. Questo Grand Rosé Encry è l’espressione di due terroir che, insieme, formano sentori e gusti fragranti in entrata lasciando un velo setoso e avvolgente nel palato in cui il finissimo perlage accompagna la mente e le emozioni nel Monte Olimpo della Champagne. MAISON VUE BLANCHE ESTELLE CHAMPAGNE ENCRY www.champagne-encry.com

GRANDI WHISKY SCOZZESI SUL MONTE ROSA È sicuramente un’emozione, per un appassionato, degustare un whisky raro o introvabile, ma quando i rarissimi distillati sono ben nove e il luogo della degustazione si raggiunge in elicottero, a 2.075 metri di quota, sotto il Monte Rosa, allora la cosa diventa non più speciale ma unica! Ed è ciò che è accaduto a 30 fortunati che in luglio hanno partecipato al “Single Malt Scotch Whisky Tasting Weekend”, ideato da Flavio Tognon, tra i più grandi esperti italiani in materia. Il luogo prescelto è il Laida Weg Experience Hotel, nelle Alpi Valsesiane, di cui Tognon è proprietario. Una struttura di alto livello in cui domotica, eleganza, relax e alta cucina sono il tema dominante di questo locus amoenus che, grazie al legno e alla pietra con cui è costruito, ben si armonizza con l’ambiente esterno nel pieno rispetto del villaggio in cui sorge. E nella tranquillità delle sue sale i fortunati di cui sopra hanno potuto degustare otto preziose etichette,

a cura della redazione di

alcune con invecchiamento fino a 40 anni, provenienti dalle storiche distillerie scozzesi di Laphroaig, Glenfarclas, Glenmorangie, dalle Higlands, dallo Speyside, da Islay e anche dalle isole Orkney, che fanno parte della strepitosa collezione di oltre 350 pregiate etichette del Whisky Pub situato al suo interno. La nona, una perla rara, è stata degustata in quota e la sua identità è stata rivelata solo al ritorno: un Glengoyne 25 anni, da tutti giudicato strepitoso. Ovviamente anche le cene sono state in tema, con piatti curati dal resident chef Paolo Bullone quali l’apprezzatissimo “risotto al whisky Smokehead e Gorgonzola” o il “bacalà mantecato con uovo poché mantecato al whisky”. E vista la lunga lista di adesioni, il successo è assicurato anche nei prossimi anni. LAIDA WEG EXPERIENCE HOTEL - www.laidaweghotel.com

CONCILIO RINNOVA LE SUE LINEE VINI Concilio rinnova le sue linee di vini classici del Trentino. Le nuove linee si chiamano “I Nativi” (i soggetti sono gli animali autoctoni del Trentino) e “Le Selezioni” (linea top). Il restyling delle etichette è stato curato dalla RBA Design di Milano, una delle maggiori agenzie italiane di branding e design. Concilio nacque nel 1860 a Mori, un piccolo borgo trentino della Vallagarina, poco distante dal lago di Garda. Nel corso della sua storia, Concilio ha selezionato le migliori aree vocate alla produzione viticola, situate nelle zone collinari della città di Trento e della Vallagarina. Oggi l’Azienda è uno dei principali produttori di vini trentini di qualità: dai caratteristici autoctoni agli internazionali più prestigiosi. La Cantina non si trova più nel luogo d’origine, a Mori, ma a Volano, a sud di Trento; immersa nel verde dei vigneti, è dotata di tecnologie moderne, e dispone di un impianto di produzione fotovoltaica che fornisce


le notizie di enogastronomia e turismo gran parte dell’energia necessaria alle lavorazioni. Oltre che in Italia, Concilio distribuisce attualmente i suoi prodotti in oltre 20 Paesi del mondo, dall’Europa al Nord America, fino all’Asia e all’Oceania. F.LLI RINALDI IMPORTATORI - www.rinaldi.biz

le forme di un classico Martini o degli innovativi H2O Purity Cocktail che, con la semplice infusione in acqua di ingredienti naturali, riescono ad enfatizzare il carisma della Purity. L’unica Vodka al mondo che per tre anni consecutivi si è vista assegnare il GRAND VODKA MASTER SAGNA S.p.A. - www.sagna.it

34 DISTILLAZIONI PRIMA DI DIVENTARE…PURITY VODKA

Me-la gusto Bretone

Nella primavera del 2012 la Società Sagna S.p.A., specializzata fin dal 1928 nell’importazione di champagne, distillati e vini d’eccellenza, presentava al mercato italiano Purity Vodka. Prodotta nel Castello di Ellinge del XIII secolo, nel sud della Svezia, questo distillato è il frutto della perfetta combinazione tra le antiche tecniche e la moderna innovazione. Creazione del “Master Blender” di fama mondiale Thomas Kuuttanen, Purity Vodka è distillata in un alambicco artigianale a forma di fungo, dalla capacità limitata, realizzato in rame ed in oro appositamente per la Casa. La vodka diventa Purity attraverso 34 distillazioni che presuppongono una perdita di prodotto del 90% circa, raggiungendo il grado alcolico del 96%. Thomas, attraverso un lento e meticoloso lavoro, spoglia la vodka dalle eventuali impurità, concentrandone al contempo le particolarità aromatiche. Il risultato è una vodka pura, che non necessita di ulteriori filtraggi e che mantiene integri tutti i sapori naturali, provenienti da prodotti altrettanto genuini, quali: - Grano invernale “Gneiss”: rigorosamente organico, è una varietà particolarmente adatta alla produzione di pane e di vodka, che cresce nel sud della Svezia; esclusivamente invernale perché è in grado di esprimere un bouquet aromatico più complesso, in virtù di una permanenza prolungata nel terreno rispetto al grano convenzionale. - Orzo “Tripple”: utilizzato soprattutto nella produzione della birra, è un perfetto complemento al grano per la distillazione della vodka, con il duplice scopo di enfatizzare il corpo del distillato finale apportandogli un più ricco patrimonio aromatico. - Acqua minerale della fonte artesiana di proprietà del Castello di Ellinge. La scelta si compone di una proporzione tra un’acqua minerale piuttosto gessosa ed una parte di acqua deionizzata al 70%, proveniente dalla stessa fonte protetta. Purity Vodka è contenuta in una bottiglia che richiama la trasparenza e la preziosità di una gemma, a testimonianza dell’accuratezza e dell’attenzione che la sua distillazione richiede. Una vodka super-premium dallo stile nuovo: “Non è la migliore in assoluto, è soltanto diversa” afferma Thomas Kuuttanen. Le peculiarità di corpo, finezza e carattere potranno assumere

Il Sidro Breizh è prodotto a partire dalla migliore selezione di mele da agricoltura biologica della Bretagna. Bere i sidri Breizh significa avere un proprio “momento zero”, una pausa dolce e fresca da concedersi in ogni momento della giornata per scoprire il gusto della mela da sidro bretone e ritrovare il giusto equilibrio naturale. Breizh si pone come obiettivo quello di essere il momento della giornata in cui corpo e mente scoprono un nuovo piacere e una nuova forma di relax per ritrovare se stessi gustando, da soli o in compagnia, un prodotto buono e naturale. La versione Brut si presenta di un color oro brillante dal carattere strutturato e deciso che rende il gusto piacevole ed intenso. Le sensazioni dolci e leggermente acidule, native della mela, avvolgono e dissetano il palato, riequilibrando il corpo e la mente in maniera naturale. Il basso contenuto di alcol e l’assenza di glutine rendono Breizh una bevanda leggera e apprezzabile, adatta tutte le esigenze. Per produrre i sidri Breizh si è scelto di utilizzare diverse varietà di mele da sidro creando un armonico nettare in cui la freschezza e il dolce sapore si incontrano, conferendo al naso le sensazioni pure e mature del frutto che si confermano nel palato in sensazioni che chiamano all’appello una struttura intensa a sostenere a lungo il piacere. Grazie alle componenti acide e tanniche, tipiche delle mele da sidro, all’assaggio un sapore delicato e persistente colpisce e marchia gusto e memoria. Ogni palato e mente dopo aver gustato Breizh definiscono il proprio momento zero come sinonimo di piacere e di coccola dolce da abbinare a frutta secca, pasticceria, antipasti a base di verdure e formaggi freschi. Breizh è disponibile nell’ astuccio singolo nei formati da 75 cl e 375 cl per andare incontro a tutti palati ed esigenze di consumo. Lo stile elegante e moderno della bottiglia richiama la freschezza e la purezza del frutto, evidenziando la tradizione e lo stile italiano della Vegetal-Progress, azienda storica piemontese che vanta una lunga esperienza nel settore dei prodotti puri naturali ad uso alimentare e cosmetico. La professionalità e la passione che contraddistinguono l’azienda, unite all’amore per la natura, si traducono in una cura e attenzione minuziosa rivolta all’agricoltura biologica. Vegetal-Progress da sempre di natura pionieristica e d’avanguardia biologica, ha deciso di proporre una nuova linea di sidri che con fermezza, si può definire come specchio dei gusti del consumatore moderno: attento alla salute ed esigente nel gusto e nella forma. VEGETAL-PROGRESS Srl - www.sidrobreizh.com

a cura della redazione di


le notizie di enogastronomia e turismo

PASSIONE MAREMMA WINE&FOOD SHIRE Passione Maremma Wine&Food Shire articolatasi nell’arco di tre giorni dal 16 al 19 maggio a Grosseto si è conclusa con la grande festa per l’arrivo dei cavalieri della Via Clodia riaperta alla fruizione del pubblico e possibile veicolo promozionale e turistico dei prossimi anni tra Toscana e Lazio. Tre giorni con un programma serrato incentrato sull’enogastronomia, ma non solo e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. “Passione Maremma è stato un evento molto partecipato, curato nei dettagli e con iniziative di grande suggestione, come la spettacolare presentazione del Parco letterario o il talk show <Gli enologi scelgono la Maremma> al quale sono intervenuti gli enologi Maurizio Castelli, Carlo Ferrini, Luca D’Attoma, Attilio Pagli, Lorenzo Landi, Graziana Grassini – commenta il presidente della Camera di commercio Giovanni Lamioni - senza dimenticare gli ospiti, a partire da Alberto Mina, direttore relazioni esterne ed istituzionali del Padiglione Italia di Expo 2015, che è stato due giorni a Grosseto. Con lui abbiamo gettato basi significative per la presenza della Maremma alla prossima Esposizione universale. Ma soprattutto siamo soddisfatti per la risposta che ci ha dato la città, con un numero di presenze mai registrato prima ed anche gli operatori ce lo hanno confermato”. Ma la maratona non si è rivolta solo al largo pubblico: un’intera giornata infatti è stata dedicata ai B2B: 50 buyers, provenienti da 12 Paesi hanno prenotato oltre 720 gli incontri tra aziende e operatori, nei quali le imprese maremmane hanno potuto concretizzare i contatti avuti durante l’evento. www.passionemaremma.it

UN PROGETTO PER STUDIARE IL CHIARETTO

Una partnership internazionale per approfondire la caratterizzazione dei Chiaretti prodotti sulla sponda bresciana del lago di Garda, con la collaborazione del più accreditato organismo mondiale per lo studio sui rosé. Questa la mission dell’ambizioso progetto di ricerca avviato nel 2014 dal Consorzio Valtènesi, attraverso la firma di un accordo triennale con il Centre de Recherche et d’Expèrimentation sur le vin rosé di Vidauban, in Provenza: l’obbiettivo, spiega il presidente Alessandro Luzzago, “è quello approfondire le conoscenze sul profilo attuale dei nostri Chiaretti, attraverso una descrizione accurata

a cura della redazione di

delle caratteristiche cromatiche, olfattive e gustative dei prodotti”. Tra le finalità dello studio, anche quella di offrire a tutti i soci del Consorzio un quadro di riferimento per orientare la produzione, ma anche arrivare a definire dei descrittori caratterizzanti che possano aiutare a comunicare meglio questo vino così singolare: uno dei pochi rosé italiani “da viticoltura” che possa vantare una tradizione produttiva ultracentenaria. I primi risultati saranno resi noti nell’edizione 2015 di “Italia in Rosa”, la vetrina nazionale dei Chiaretti e dei rosé in programma il prossimo giugno a Moniga del Garda. CONSORZIO VALTÈNESI - www.consorziovaltenesi.it

FINE WHITE PORT Il Fine White Port è prodotto dalla Graham’s, fondata nel 1820 dall’illustre famiglia Symington d’origine scozzese e residente ad Oporto da più di un secolo. Oggi i membri della famiglia si dedicano a tempo pieno alla produzione e diffusione di grandissimi vini di Porto, occupandosi personalmente delle vigne, della vinificazione, del blending, dell’invecchiamento ed infine dell’esportazione in tutto il mondo. La forma particolare e unica delle bottiglie, insieme all’attenta cura del design e dei colori ricercati delle etichette, sono il risultato di studi e ricerche continue che confermano la qualità del vino prima ancora di assaggiarlo. In Portogallo la zona di produzione è quella del Douro, la prima ad essere stata delimitata al mondo nel 1754, suddivisa in Douro Superior, Alto Corgo e Baixo Corgo per motivi strettamente economici per limitare la produzione degli allora vini denominati “Porto”. Attualmente gli ettari a disposizione nella regione ammontano a 26.000 in cui la resa autorizzata è pari a 75 quintali per ettaro. Tutte le aree di produzione subiscono controlli e sono classificate in base all’altitudine e alle caratteristiche del sito. Le 5 “Quintas” in cui la Graham’s produce, Dos Malvedos, Das Lages, Do Vale de Malhadas, Da Vila Velha e Do Tua, sono tutte classificate con il massimo punteggio “A”. Il Fine White Port è prodotto a partire da uve di Malvasia Fina a cui vengono aggiunte altre varietà tipiche del Portogallo come il Gouveio, il Rabigato, il Viosinho e il Moscatel. Il breve periodo di contatto con le bucce durante il processo di vinificazione dona al vino un color giallo paglierino intenso con riflessi dorati che ricordano quello della sabbia illuminata da caldi raggi al calar del sole. Al naso la più pura espressione del miele d’acacia insieme ai sentori di agrumi e di ananas surmatura, persuadono e si concretizzano conferendo un gusto succoso grazie all’avvolgente freschezza a richiamare il dolce e la setosità della pesca bianca. SAGNA S.P.A. www.sagna.it www.grahams-port.com


le notizie di enogastronomia e turismo

DOUJA D’OR AL GAVI SAN MATTEO 2013 DOCG La Massimo Diotti Vineyards con il suo Gavi San Matteo DOCG 2013 è rientrata tra le 43 realtà vinicole che si sono aggiudicate la Douja d’Or, caraffa simbolo del noto concorso di Asti, organizzato anche quest’anno dalla Camera di commercio, sotto l’egida del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Ancora una volta la selezione delle oltre 966 etichette è stata curata degli assaggiatori ONAV i quali, nell’ultimo girone di assaggi, hanno assegnato l’Oscar a questo vino bianco, punta di diamante dell’azienda che da sempre, rispetto alle altre due etichette di Gavi prodotte, si esalta per le noti minerali e sapide che si sposano piacevolmente nel fin di bocca con quelle tostate della mandorla e dei fiori bianchi. Gli ettari impiegati per la produzione del Gavi San Matteo si trovano nei Comuni di San Cristoforo e Capriata d’Orba, non distanti dal confine che delimita la zona del Comune di Gavi. Il vino si differenzia anche per i pochi chilometri che separano le vigne dal mar ligure, corresponsabile del microclima estremamente particolare segnato da un’elevata alternanza di pioggia e ore di sole. I grappoli di uva Cortese vivono e respirano un’aria salina che ogni anno concorre alla formazione del carattere del vino. Al momento della vendemmia, tutta rigorosamente manuale, si comprende dalla consistenza e dal colore dell’uva quale tipologia di vino si otterrà, se più ricco in termini di zuccheri e acidità o di profumi. Il Gavi San Matteo rispecchia fedelmente le caratteristiche dell’uva cortese confermando che anche dopo 2 o 3 anni di riposo in bottiglia, l’acidità e la mineralità del vino si evolvono creando una struttura più equilibrata e setosa capace di accontentare, nel tempo, tutti i gusti. AZIENDA AGRICOLA SAN MATTEO www.cantinasanmatteo.com

QUADRO-VINO, IL REFRIGERATORE CHE EMOZIONA

Ogni opera che un’artista crea ha come scopo quello di affascinare e stupire chi la osserva. Questo è esattamente quello che accade quando si entra in un ambiente che ospita il Quadro-Vino della Expo’. I giochi di ombre e luci sono i precursori delle emozioni percepite nel momento in cui si entra in contatto con il Quadro-Vino in cui la tecnologia e il design si fondono illuminando cucine, salotti, sale di ristoranti e camere lussuose di hotel dando il via al primo quadro refrigerato mai realizzato al mondo. Il vino così esposto chiama alla festa creando atmosfere uniche che invitano a brindisi speciali. Con il Quadro-Vino l’esposizione delle bottiglie non passerà

mai inosservata arredando divinamente ogni tipo di ambiente. Uno speciale complemento di arredo in cui la refrigerazione è ottenuta mediante un silenzioso impianto termoelettrico, a bassissimo consumo energetico, controllato da un termoregolatore elettronico attraverso il quale è possibile impostare e visualizzare la temperatura. I numerosi brevetti e riconoscimenti ottenuti a livello internazionale del Quadro-Vino, fanno di questo espositore una garanzia di lusso e di sicurezza. Insieme ad una perfetta conservazione, grazie al sistema di multitemperatura, si ottiene il pieno rispetto delle corrette temperature di servizio del vino così pronto, in ogni momento, ad essere consumato. EXPO’ SRL - www.exposrl.com

LE PRISONNIER: STORIA DI UN PRIGIONIERO Questa è la storia di una vigna prigioniera, imprigionata dalla natura tra due grandi formazioni rocciose e imprigionata dall’uomo con i suoi disciplinari. Questa vigna dal lungo passato, si parla di due secoli fa, è costituita da sette terrazze situate a 800 m s.l.m., ed è protetta quasi in un abbraccio da due angeli custodi, le formazioni rocciose, che le assicurano una doppia escursione termica regalando all’uva un bilanciamento tra acidità e zuccheri di raro equilibrio. Situata al centro della zona di produzione del VdA Torrette Doc, non ha la percentuale di uva Petit Rouge sufficiente per rispettare il disciplinare di produzione della Doc. Si è fatta quindi strada l’intenzione di espiantare un numero notevole di vitigni per poter rientrare nei criteri della Doc, ma un caso o la fortuna hanno fatto ritardare di un anno l’intervento e visto che l’uva c’era tanto valeva vendemmiare. A quel punto si decise di sperimentare nella vinificazione ripristinando un metodo documentato nel 1800 che faceva definire il vino prodotto da questa vigna uno dei migliori della penisola. Il risultato fu talmente eclatante che tutto venne lasciato così com’era rinunciando più che volentieri alla Doc. MAISON ANSELMET - www.maisonanselmet.it

a cura della redazione di


di Erika Mantovan, esperta in economia gestione e valorizzazione del turismo

Blanc de Bleu, lo Chardonnay si fa blu Questa è l’occasione per affermare che “uva che impianti, colore che trovi!”

Erika Mantovan

L’

Italia oltre che ad essere sul gradino più alto del podio come primo produttore di vino al mondo con 44,9 milioni di ettolitri nel 2013 davanti a Spagna e Francia, vanta sul proprio territorio la presenza di oltre 1000 cultivar di cui solo il 60% e io dico: “Per fortuna!” vengono impiegate. Il lavoro di promozione che i Consorzi e i produttori vitivinicoli devono fare quando i vitigni utilizzati sono poco noti, perché riscoperti da poco o perché dalle basse rese, rende la strada verso la diffusione e vendita molto più laboriosa perché si richiede ai consumatori e addetti al settore HO.RE.CA,

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Il Sommelier n. 3 / 2014

uno sforzo maggiore. Oltre che a dover giudicare la qualità del vino e le tecniche di produzione si devono studiare le caratteristiche e i marker del vitigno impiegato così da comprenderne lo sviluppo cromo - aromatico e il potenziale di invecchiamento. Ma ci siamo chiesti cosa vuole il consumatore 2.0 di oggi che ha come domicilio il web, in cui tutto ruota intorno alla novità, alla velocità e all’apparenza? Che si sia esperti e no di vino, il fascino e l’orgoglio generati dall’apertura di una bottiglia dall’etichetta blasonata sono oggi i dettami del consumo che fanno sognare i portafogli dei soliti nomi a discapito dei produttori più piccoli che la vigna la lavorano in prima persona, curando ogni minima parcella senza considerarla come una business unit della propria attività. Negli ultimi dieci anni in Italia e oltreoceano, si è assistito a due fenomeni che da un lato vedono un numero sempre più crescente di cantine iscritte alla corsa

“impianto di vitigni internazionali” come Cabernet, Merlot, Pinot e Chardonnay in zone squisitamente nate per ospitare vitigni autoctoni come il Nebbiolo in Piemonte e il Teroldego in Trentino e, dall’altra, si è dato il via a una ricerca spasmodica di quelle varietà che, se in passato venivano generalmente


impiegate come uva da taglio, oggi grazie al loro recupero, sono delle vere e proprie perle rare dell’oceano vinicolo come la Nas-cetta di Novello o lo Schioppettino nel cru della valle di Cialla in Friuli. Entrambe le strade descritte possono essere intraprese e senza dubbio vengono lette come una moda, un trend o semplicemente una strategia di differenziazione per far parlare di se e proporsi con qualcosa di diverso nel mercato odierno, sempre più attento ai dettagli ed esigente. La storia del marketing ci insegna che quando si inserisce un nuovo bene nel mercato bisogna sempre considerare che il cambiamento è percepito come un abbandono alle tradizioni e causa di insicurezza. Per questi e altri motivi bisogna salvaguardare gli elementi nativi di un prodotto che fungono da garanzia e rassicurano il consumatore nel momento in cui si approccia al nuovo. Ed ecco che se fino ad oggi dovevamo inchinarci e difenderci dal savoir faire promozionale e comunicativo dei vicini francesi, oggi bisogna alzare ancora di più il livello di guardia perché è spuntato un nuovo competitor, soprattutto se

si mira ad entrare nei nuovi mercati Cinesi… Da oggi, almeno per me, la California non richiamerà solo più la Napa Valley e l’uva Zinfandel perché a meritarsi un posto nel cassetto della mia memoria è il Blanc de Bleu Cuvée Mousseux, vino spumante Brut 100% Chardonnay integrato con una punta di puro estratto di mirtilli artefici dell’insolito colore blu che caratterizza questo vino. Analizzando il colore potrebbe trattarsi del Blu Bondi, nome coniato da Apple a ricordare quello tipico dell’oceano dal quale, forse, a furia di andare sul surf, i Californiani della Premium Vintage Cellar si sono ispirati. Blanc de Blue Cuvée Mousseux ad oggi è l’ unico metodo charmat al mondo di colore blu elaborato a partire da uve Chardonnay provenienti da vigne del nord - est della California. Il progetto della Premium Vintage Cellar è stato avviato dopo una lunga ricerca tra le oltre 1000 cantine dell’ area del Mendocino selezionando nel 2006 quella più idonea e capace di sposare la filosofia e vision del team californiano. Questa cuvée è lo specchio del consumatore moderno perché racchiude la sicurezza, data

dall’impiego dell’uva Chardonnay, la più impiantata al mondo, e l’audacia di un team che lascia un porto sicuro per immergersi nell’oceano che non c’è ponendo particolare attenzione alla forma e al design. Da un punto di vista più tecnico invece, ogni anno il momento della raccolta è stabilito in base al livello di zuccheri presenti nell’uva per far si che la gradazione alcolica non superiori gli 11% vol. Vincitrice nel 2012 della medaglia d’argento ai BevStar Awards, al momento il Blanc de Bleu Cuvée Mousseux non è disponibile in Italia e il prezzo di vendita è piuttosto elevato aggirandosi intorno ai 38 € (fonte wine-searcher.com). Non potendola assaggiare mi rimetto ai giudizi di chi l’ha fatto riportandone i commenti: il mirtillo non disturba gusto e olfatto e al naso le piacevoli note di agrumi si mescolano con quelle soffici e poco apparenti del mirtillo che riaffiorano in bocca con semplicità in un fresco equilibrio. Questo vino dal colore vivo e luminoso è destinato a suscitare emozioni contrastanti. Al primo sguardo affascina e attira ma esattamente come le onde che s’infrangono una dopo l’altra, un mare di interrogativi sul gusto e sulla qualità inondano la mente, ai quali si riuscirà a rispondere solo dopo un assaggio. Una cuvée studiata blu che si merita un punteggio di oltre 90 punti se giudicata come un‘ operazione di guerrilla wine marketing. Il Sommelier n. 3 / 2014

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di Roberto Rabachino - Fonte Ufficio Stampa Veronafiere

EXPO 2015, Padiglione del Vino Italiano: Vino, a taste of Italy A Roma, all’interno del prestigioso Palazzo delle Esposizioni Spazio Open Colonna, il giorno 28 di luglio, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, del Presidente Veronafiere Ettore Riello e del Presidente il Comitato Scientifico Riccardo Cotarella è stato presentato ufficialmente il Padiglione Vino del prossimo Expo 2015 di Milano.

Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina

L’

Esposizione Universale Expo 2015 si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. All’interno del Padiglione Italia sarà realizzato, in uno spazio autonomo, riconoscibile e dedicato, il Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana. Il progetto, frutto della collaborazione 78

Il Sommelier n. 3 / 2014


tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Padiglione Italia e Veronafiere, ha l’obiettivo di: • garantire la rappresentazione della produzione vinicola nazionale; • raccontare la storia del vino italiano e della sua lunga tradizione culturale, anche attraverso esperienze interattive e multimediali; • designare un’area dedicata al “primo approccio” al mondo del vino per i milioni di visitatori che non conoscono (o conoscono poco) il prodotto; • organizzare un’area per la presentazione e la degustazione dei vini con la presenza di produttori, esperti e testimonial; • destinare un’area a rotazione per i vini italiani di prestigio internazionale; • dedicare una specifica attenzione al turismo del vino, alle città

visitatore di “entrare” nel mondo del

del vino, alle strade del vino,

vino.

alla cultura del territorio e delle

Le immagini illustreranno i territori di

bellezze italiane legate al vino,

eccellenza nel variare delle stagioni

concertandola con le Regioni

della viticoltura, dalla Val d’Aosta a

Pantelleria, le fasi di produzione del vino, dalla vigna alla raccolta alla vinificazione, e il ruolo del vino nei momenti più importanti della vita quotidiana.

partner di Padiglione Italia.

Sintesi del progetto Padiglione del Vino IL PERCORSO - Piano Terra Le attività all’ingresso del Padiglione saranno indirizzate prevalentemente ad un’esperienza emozionale che conduca il visitatore alla conoscenza storica, ambientale e di produzione del vino. All’ingresso e lungo la dorsale principale della prima parte del Padiglione ci sarà un percorso multimediale che permetterà al Il Sommelier n. 3 / 2014

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completare l’esperienza offrendo preziose informazioni su tutti i vini in degustazione. L’app sarà integrata con la piattaforma online per l’acquisto direttamente da smartphone e tablet. IL PERCORSO - Primo Piano Il primo piano sarà dedicato all’attività di promozione e conoscenza diretta del vino. Un’area che include la possibilità per le aziende di essere protagoniste e partecipi di un evento irripetibile. Lungo le pareti sarà creata un’enoteca permanente denominata BIBLIOTECA del VINO con i prodotti «dell’Italia Enoica». I vini della Biblioteca potranno essere scoperti dai visitatori sia con una degustazione autonoma come All’interno di quest’area saranno

italiano – saranno distribuiti i bicchieri

pure accompagnata da sommelier

create installazioni per esperienze

per le degustazioni, che rimarranno

professionisti che illustreranno

virtuali e reali, che all’avvicinarsi

un ricordo tangibile della visita.

le caratteristiche e peculiarità

del visitatore permetteranno di

Sarà creata una applicazione mobile

organolettiche dei vini.

conoscere i profumi tipici del

per i principali sistemi operativi per

Sarà l’occasione per il visitatore di

vino: dal caratteristico mosto ai sentori di frutta, sino a quelli dei più importanti e conosciuti vitigni, creando un momento unico ed irripetibile, attraverso lo stimolo di VISTA e OLFATTO: i sensi più legati al ricordo. Proseguendo idealmente il percorso, il visitatore potrà quindi scegliere di salire al piano superiore, dove il “senso” principe sarà il GUSTO. Una scalinata scenografica, avvolta in acini policromatici e foglie sulle quali saranno proiettate ancora immagini significative della viticoltura italiana, condurrà il visitatore al Primo Piano. Per preparare tale percorso già nell’area esterna – per chi intenderà vivere a pieno l’esperienza del vino 80

Il Sommelier n. 3 / 2014


conoscere e «costruire» la propria esperienza di avvicinamento al vino. Sono previste aree utilizzabili in diversi periodi dell’EXPO, a rotazione, per incontrare le richieste di aziende, consorzi,

istituzioni e operatori del settore. Si tratta di aree più caratterizzabili e facilmente riconoscibili, dove poter conoscere e degustare, sia liberamente sia in modo guidato, le diverse tipologie di vini. Il primo

piano rappresenterà quindi l’area più «dinamica» del Padiglione, legata alla presenza dei vini di tutti i territori italiani e delle varie tipologie e vitigni. Completerà il percorso la cosiddetta Cantina Web, per l’acquisto del vino in degustazione


a cura dell’Ufficio Stampa Nazionale

IL Sommelier FISAR Luca Romagnolo, un sommelier italiano in terra nipponica…

C

i sono giorni che ti cambiano la vita, e spesso arrivano quando meno te lo aspetti.

Era il 1 Giugno 2012 e quel giorno, da un avvenimento di per sé davvero negativo, è iniziato un cambiamento che mi ha portato a 10.000 Km da casa. Perdere il lavoro non è mai bello, ma in quel giorno capii che probabilmente qualcuno mi stava tracciando una strada: erano 6 mesi che avevo iniziato il corso di Sommelier FISAR a Torino e quell’avvenimento mi diede la spinta per portare a realizzazione quello che fino al giorno prima sembrava un sogno irraggiungibile, trasferirsi in Giappone. Con notevole determinazione porto a termine il corso di studi e a Ottobre 2013 ottengo finalmente la prestigiosa qualifica di Sommelier FISAR; col tempo quello che avevo iniziato quasi per curiosità si era trasformato in solida passione, del resto abitando a meno di un’ora di macchina dalle Langhe non si può negare che il vino diventa comunque

Luca Romagnolo

82

Il Sommelier n. 3 / 2014


un qualcosa legato alla tua cultura. Grazie ai numerosi servizi a cui la federazione mi ha permesso di partecipare riesco a farmi una discreta esperienza su quello che comporta il servizio del vino, ed ovviamente un grande aiuto mi è stato dato dai colleghi con cui ho avuto il piacere di lavorare. Certo, non potrò mai dimenticare l’emozione e, soprattutto, la tensione nell’apertura della prima bottiglia (a Bra durante il Cheese), ma pian piano questa sensazione si è trasformata in tranquillità, dovuta alla certezza delle proprie capacità, e pensandoci bene per una persona come me, notevolmente timida, il momento dell’apertura della bottiglia è forse l’occasione in cui tutti gli occhi dei presenti sono puntati su di te, ma nonostante questo ormai non c’è più nessun problema. A Gennaio sbarco quindi in Giappone, alla ricerca di una “nuova vita” e dopo un semestre passato a studiare per bene una lingua difficile ma comunque affascinante, grazie alle basi che mi ero già fatto in Italia negli anni passati, decido che finalmente è giunto il momento di tentare l’avventura del lavoro. Ovviamente la qualifica di Sommelier diventa un valore aggiunto quando si cerca occupazione, e difatti ben presto riesco ad iniziare a lavorare in un ristorante. In Giappone non è molto difficile trovare impiego in un ristorante italiano, ovviamente rimanendo nei limiti del part-time (qui chiamato “arubaito”) e subito si riscontrano le prime differenza rispetto all’Italia: lavoro frenetico in ogni momento, precisione e cura persino dei più minimi dettagli. Dopo un paio di mesi decido di cambiare occupazione e di indirizzarmi maggiormente verso il mondo del vino: vengo assunto in un winebar che propone vini biologici e cucina italiana, e proprio grazie alla particolarità dei prodotti enologici inizio a fare un’esperienza molto interessante su una categoria che sovente viene o snobbata o addirittura ritenuta inferiore rispetto a quelle classiche. Ci sono due cose che in tutto questo tempo mi hanno colpito: innanzitutto grazie al vino la celebre timidezza dei giapponesi piano piano sparisce, tante volte i clienti ti guardano, quasi incuriositi essendo straniero, ed ovviamente ben si guardano da rivolgerti qualche domanda.


Luca Romagnolo

Vista su Tokyo

Ma dopo qualche bicchiere si

si fa più consistente, ma in tutta

che piace, che appassiona, la fatica

aprono e diventano dei gran

sincerità potrei dire che tra gli

si sente molto meno, e poi è davvero

chiacchieroni, chiedendo qualsiasi

appassionati i due sessi quasi si

bello vedere come due culture così

cosa riguardante l’Italia, non solo

equivalgono.

lontane si trovano e si confrontano

dedicata al vino o alla cucina.

Solitamente ogni giorno vengono

grazie al comune amore per il vino.

La seconda è la passione con cui i

proposti 5-6 bottiglie di bianco e

In definitiva non posso che essere

giapponesi si avvicinano alle cose:

altrettante di rosso, al 90% vino

felice della mia scelta, quello che

il vino non è un prodotto molto

biologico italiano, seguito dalla

ho fatto richiede una certa tenacia

comune, del resto causa dogana e

Slovenia, Francia e Germania.

e anche il verificarsi di determinate

tasse varie i prezzi dei vini italiani (e

Per ognuno di essi al cliente

condizioni, ma se per qualche

non solo) lievitano. Però quelli che

viene indicata la provenienza e le

motivo vorreste lasciare l’Italia

si appassionano al vino lo fanno

caratteristiche salienti, e gli eventuali

davvero mi sento di dire che grazie

completamente e spesso riescono

abbinamenti migliori con i piatti

alla qualifica di Sommelier molte di

a tenerti testa nel ricordare questa

ordinati.

quelle porte che spesso troviamo

o quella particolare D.O.C., ed è

Una volta al mese viene inoltre

chiuse nel nostro Paese in altri stati

davvero bello poter vedere delle

organizzata una serata a tema,

si aprono senza problemi.

persone che si appassionano non

ad esempio vini e piatti tipici

Certo occorre una gran forza di

solo a qualcosa del tuo Paese, ma

regionali oppure degustazioni di

volontà ma come mi diceva spesso

soprattutto a qualcosa che tu ami,

un determinato produttore, eventi

una mia cara collega a cui devo

frutto della fatica di tanti uomini e

che catturano sempre l’attenzione

molto

donne che lavorano con amore la

di numerosi clienti e che vengono

terra.

in parte fatti anche grazie alla mia

Le serate sono spesso divise in

collaborazione riguardo i vini ma

due parti, nel tardo pomeriggio

anche delle tradizioni del nostro

fino a ora di cena la clientela è

Paese.

prevalentemente femminile, mentre

Il lavoro è sempre frenetico, ma sono

in tarda serata la presenza maschile

dell’idea che quando si fa qualcosa

84

Il Sommelier n. 3 / 2014

“se ami il vino, il vino ti tratterà sempre bene”.


S E RV I

Z

A

I s.

r. l .

FIS

R

La Fisar servizi srl è nata per volontà del Consiglio Nazionale della Fisar associazione, nell’anno 2005; ha per oggetto l’organizzazione, la realizzazione, la gestione di corsi, seminari e stage di ogni genere e grado sia in Italia che all’estero; la commercializzazione di materiale didattico ed editoriale. E proprio su quest’ultimo stiamo studiando delle strategie innovative di rilancio di tutto il materiale federativo che saremo lieti presentarvi dal prossimo numero.

coinvolgere unicità tastevin posizionamento spilla volantino comunicare matita smoking valori facebook calici foulard visibilità rilanci degustazione depliants cravatta orologi sommelier shop on line sacchetto valigette termometro

totem

levatappi

innovazione

quaderno degustazione


di Claudia Marinelli

segretario.nazionale@fisar.com

La Segreteria

comunica

Mi piace sempre evidenziare con poche parole quello che sarà il leitmotiv dei prossimi mesi, questa volta direi “concentrazione e attenzione”.

S

iamo arrivati anche a questo

differenza, e dove tutti dobbiamo

27 ottobre a Torino, quest’anno la

secondo semestre del 2014,

tendere allo stesso obiettivo, che

nostra presenza avrà un significato

e dopo un’estate così e così

non mi stancherò mai di ripetere è:

diverso, come ci ha comunicato il

che ci lascia con la sensazione

grande professionalità!

Presidente Mario Del Debbio, nel suo editoriale, infatti questa volta

che non tutto sia andato come doveva, pensando in particolar

I prossimi impegni importanti

saremo compagni di viaggio insieme

modo alla prossima vendemmia, a

saranno il nostro Congresso

a Slow Food. Questa nuova ed

noi non ci resta altro che prepararci

Nazionale che si svolgerà a

emozionante esperienza ci metterà

ad affrontare nuove sfide, che

Bologna dal 16 al 19 ottobre dove

come sempre alla prova, perché

richiederanno grandi energie.

vi aspettiamo davvero numerosi,

oltre che ai consueti servizi e la

Ricercare l’attuabilità dei nostri

poiché ci saranno momenti conviviali

gestione dell’Enoteca della Banca

progetti, è impegnativo e la parte

importanti, alternati a momenti

del Vino, avremo l’opportunità di

organizzativa richiede forze nuove e

istituzionali dove saranno affrontate

creare qualcosa di nostro con delle

molta disponibilità, infatti la ricerca

rilevanti tematiche associative. Tutte

degustazioni tematiche, in una

nel settore risorse umane deve

le informazioni delle attività sono

vetrina così importante, come quella

essere ampliata e gestita per poter

nel programma qui pubblicato.

del Salone del Gusto.

introdurre persone da far crescere a

Un evento su tutti va ricordato il

www.salonedelgusto.it/edizione-2014/

livello associativo, in modo da creare

Concorso Sommelier dell’Anno

gruppi di lavoro continui sui vari

2014, dove vedremo i nove finalisti

progetti da poter seguire al meglio.

delle selezioni dei Coordinamenti

Vi ricordo inoltre che tutto quello

Dobbiamo essere concentrati in

delle Delegazioni, sfidarsi per

che concerne le informazioni sul

quello che faremo specialmente su

aggiudicarsi questo titolo tanto

calendario dei prossimi corsi post

tutti i nuovi progetti in essere, dove

ambito nella nostra Associazione,

sommelier saranno inviate tramite la

ci servono persone che facciano

che conferisce l’attestazione di

FisarNews - Notizie dalla Segreteria

attenzione a quello che ci siamo

“Miglior Sommelier Fisar per l’anno 2014, Trofeo Rastal”

proposti, questo vuol dire avere la giusta sensibilità per vedere quello che facciamo con occhi critici e costruttivi, e guardare oltre

Altro evento nazionale a cui saremo

la facciata, focalizzare i piccoli

presenti è il Salone del Gusto di

particolari, perché quelli fanno la

Torino che si svolgerà dal 23 al

86

Il Sommelier n. 3 / 2014

Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita.
 - Muriel Barbery, L’eleganza del riccio -


Congresso Fisar

Bologna

H H H H L H o t e L S a v o i a Regency

dal 17 al 19 ottobre 2014

w w w. s a v o i a r e g e n c y. h o t e l s b o l o g n a . i t dalle ore 14:00 HOTEl SaVOia REgENcy, Via DEl PilaSTRO, BOlOgNa arrivo dei congressisti. ore 14,30 concorso Trofeo Rastal - Miglior Sommelier Fisar 2014

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI

www.fisar.org

VENERDì 17 OTTOBRE 2014

®

ore 20,30 La cucina Bolognese: cena in trattoria il Sole, trebbo di Reno (Bo), chef Massimiliano Poggi

SaBaTO 18 OTTOBRE: ore 9:30 partenza con bus per visita alla cantina tenuta Bonzara, degustazione vini della cantina e pranzo in trattoria San chierlo a pochi metri dalla tenuta ore 15,30 convegno dedicato alla figura di veronelli e del Sommelier in villa garagnani a Zola Predosa (Bo) - in collaborazione con il comitato Decennale Luigi veronelli ore 20,45 cena di gala Hotel Savoia Regency - Ristorante garganelli in sala esclusiva; cerimonia di consegna trofeo Rastal al miglior Sommelier Fisar 2014

DOMENica 19 OTTOBRE: ore 10,30 riunione dei delegati Fisar ore 12,30 pranzo a buffet ore 14,30 visita alla distilleria villa Zarri (5 minuti dal Savoia Hotel) al termine della visita rientro in Hotel e ritorno alle proprie destinazioni

Domenica alle ore 16:00

grande degustazione dal titolo

a corollario del congresso la FiSaR in collaborazione con il comitato Decennale

Luigi veronelli organizza una

De

ug stazione

‘Ragione e sentimento nell’assaggio. 5 vini in ricordo di Gino.’ La partecipazione a questo evento, che vedrà la presenza diretta dei produttori, sarà riservata ad un massimo di 40 partecipanti e prevede un contributo di euro 30,00 per persona. Le modalità di prenotazione saranno rese note con comunicazione dedicata.


Congresso Fisar

®

Bologna

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER

dal 17 al 19 ottobre 2014

ALBERGATORI

www.savoiaregency.hotelsbologna.it

RISTORATORI

pacchetti disponibili per il soggiorno:

A IN DOPPIA

PER 2 NOTTI:

IN

€ 330,00* Iva inclusa DOPPIA C IN PER 1 NOTTE:

B IN DOPPIA USO SINGOLA PER 2 NOTTI:

dalle ore 14.00

€ 400,00* Iva inclusa

OUT 19-10-2014

IN

€ 240,00* Iva inclusa

17-10-2014

18-10-2014

dalle ore 14.00

17-10-2014

dalle ore 14.00

OUT 19-10-2014

DOPPIA USO SINGOLA D IN PER 1 NOTTE:

€ 280,00* Iva inclusa

OUT 19-10-2014

IN

IN

18-10-2014

dalle ore 14.00

OUT 19-10-2014

*La quota si intende per persona e comprende quanto specificato nel programma pubblicato sul sito: www.fisar.org

SChEDA DI ISCRIzIONE Nome

Cognome

Indirizzo

c.a.p.

Città

Nome e Cognome eventuale accompagnatore Delegazione di appartenenza Pacchetto scelto:

“a” Doppia 2 notti

“B” Doppia uso singola 2 notti

Con riferimento al D.Lgs. 196/03 sulla tutela dei dati personali si autorizza la FISaR SERvIZI S.R.L. al trattamento dei dati personali anche sensibili per fi nalità strettamente funzionali alla gestione del rapporto.

SChEDA DA INvIARE A: Fisar Servizi s.r.l. via S. Rocco, 26 - 56017 asciano (PI) - Fax 050 856700 r.a. e-mail: fisarservizisrl@fisar.eu MODALITà DI PAGAMENTO I pagamenti, intestati a Fisar Servizi s.r.l., dovranno essere inviati unitamente a questa scheda debitamente compilata:

Bonifico bancario intestato a Fisar Servizi s.r.l. presso: Banca: CR Firenze agenzia Pisa IBAN: IT 18 I 06160 14007 1 0000 0000 839

“C” Doppia 1 notte Data

“D” Doppia uso singola 1 notte Firma

DATI PER LA FATTURAzIONE: Nome e Cognome (o Ragione Sociale) Indirizzo P. Iva/Cod. Fiscale Firma LE SCHEDE NON aCCOMPaGNaTE DaL PaGaMENTO NON vERRaNNO CONSIDERaTE


Orologi Fisar.

L’eleganza a tuo Servizio.

per lui Art. F1770 Orologio analogico al quarzo, cassa in acciaio, dim 28x36 mm, quadrante a due livelli, numeri e index applicati, fondello in acciaio a pressione, vetro minerale, cinturino in vera pelle stampa cocco, movimento Miyota 2035

per lei Art. M8042 Orologio analogico al quarzo, cassa in acciaio, diametro 42 mm, quadrante con datario, numeri e index applicati, fondello in acciaio a pressione, vetro minerale, cinturino in vera pelle, movimento Miyota 2115

w w w . f i s a r . o r g / s h o p - o n - l i n e /


®

Notizia inviata da Emma Lami della Delegazione Fisar Valdichiana

OTTO LUSTRI DI LUSTRO

“1

974… 2014 una scommessa, una presenza” è stato questo il tema del convegno con cui la Delegazione FISAR Valdichiana ha iniziato i festeggiamenti per i suoi suoi 40 anni il giorno 22 giugno 2014.

nni

i no

i quaran m i r p t ’a stri

40 anni sicuramente importanti che hanno dato al nostro territorio un valore aggiunto nel campo vitivinicolo ed enogastronomico. I Bobi Neri degli anni settanta, così venivano chiamati in chiave ironica i nostri sommelier, sono oggi divenuti coloro che, coscienti del ruolo che lega i produttori ai consumatori, operano in una terra ricca di vini di qualità che va dal Nobile di Montepulciano al Brunello di Montalcino, dal Chianti e Chianti Classico al DOC Cortona, dall’Orcia ai Vini Valdichiana, dalla Vernaccia ai vini dei Colli Trasimeno. Al convegno sono intervenuti quali relatori il delegato Dott.ssa

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI

delegazione

VA L D I C H I A N A

Emma Lami, il Presidente Nazionale Mario Del debbio, il Sindaco di Sinalunga, Agnoletti Riccardo, la Dott.ssa Donatella Cinelli Colombini, il giornalista Zeni Claudio, moderatore Masiello Nicola. Ognuno di essi ha messo in evidenza come, la presenza e l’impegno di una associazione quale la delegazione FISAR Valdichiana, abbia inciso nel contesto territoriale e sia stata importante nell’evoluzione di un settore che parte dalla terra per arrivare sulla tavola di coloro che non vogliono più mangiare piatti particolari accompagnati da un buon vino ma degustare piatti anche semplici accompagnati dal “suo” vino.

Momenti di una grande passione 90

Il Sommelier n. 3 / 2014


«Delegazione di BETTOLLE»

“Madonna del Rifugio “di Sinalunga,

preparate in cucina dall’estrosità

vero davanzale sul paesaggio

degli chef della FISAR e dagli

fu questo nel 1974 il nome di

ammirevole della valdichiana, è

Chef delle Ass. Cuochi Senesi,

battesimo che assunse questa

stato realizzato “IL GRAN GALA’

Ass. Cuochi Aretini e Ass. Cuochi

DELLE ECCELLENZE “una piccola

dell’Alta Etruria, verdure di stagione

Italia enogastronomica da scoprire,

crude e cotte, contorni, olio servito

nuova Associazione culturale e certo un piccolo paese come Bettolle, che cominciava ad essere conosciuto solo perché era l’uscita autostradale più vicina ai centri artistici dell’Italia Centrale, non poteva pensare di divenire una Delegazione Storica, con un nome che abbraccia un’area territoriale che si spinge da Siena Sud fino ad Arezzo ed al monte Amiata. Nel 2005 è divenuta «Delegazione

gustare, degustare, attraverso cibi e vini con le loro diverse peculiarità e tipicità del territorio di provenienza. Varcare il cancello che introduceva al “Gran Buffet” ha significato per gli intervenuti trovarsi all’interno di una vera Fiera Enogastronomica: 42 banchi esponevano il proprio prodotto, affiancati ognuno dai vini dei Consorzi territoriali in

dall’AICOO, formaggi di ogni tipo accompagnati da una ricca fantasia di marmellate, dessert alla lampada proposti dall’AMIRA, pasticcini, dolci al cucchiaio e tante altre tipicità che hanno reso l’evento una serata magica per i palati di tutti i gusti. Non ci resta che dire GRAZIE A TUTTI, ai soci di delegazione che

abbinamento e serviti dai nostri

hanno lavorato per la buona riuscita

sommelier.

dell’evento ed a coloro che ci hanno

Ma ad un traguardo così importante

Cosa scegliere???...

dato fiducia.

non poteva mancare una

Cinta senese, lardo di Colonnata,

Tutta la manifestazione è visibile

manifestazione di pari prestigio e

salsicce, prosciutto Toscano, vari

su www.fisarvaldichiana.it

così nei giardini della Casa per Ferie

tipi di salumi locali e non, pietanze

“Diario di Delegazione”

FISAR Valdichiana».

Il Sommelier n. 3 / 2014

91


Notizia inviata da Coordinamento DelegazionI FISAR ITALIA CENTRO

FISAR ITALIA CENTRO - SELEZIONI CONCORSO SOMMELIER DELL’ANNO 2014

I

l giorno 24 Maggio 2014 si

avuto un ottimo successo, si sono

merito tra i primi tre, il Sommelier

sono svolte le Selezioni del

candidati alla competizione sei

Giovanni Raimondi della Delega-

Concorso Sommelier dell’Anno

sommelier provenienti dalle va-

zione di Livorno, mentre si sono

2014 Italia Centro. L’iniziativa si è

rie Delegazioni, facenti parte del

qualificati per la selezione nazio-

svolta nella splendida cornice del

Coordinamento Italia Centro. La

nale, che si svolgerà nel prossimo

complesso monumentale di Abba-

giuria, presieduta dal Sig. Stefano

autunno, i Sommelier Elena Burroni

dia Isola, Monteriggioni – Siena.

Carmassi, e composta dal Consi-

della Delegazione di Siena Valdel-

Inserito nella ventottesima edizione

gliere Nazionale Marco Mancini,

sa, e Livio Del Chiaro della Delega-

della manifestazione “C’ero anch’io

la Signora Laura Maggi membro

zione di Firenze.

ad Abbadia Isola”; tra le molteplici

del Coordinamento, dal Respon-

iniziative che si sono svolte, è stato

sabile di Zona Giampaolo Zuliani,

Al vincitore è stato assegnato il

allestito un percorso di degustazio-

e dal Coordinatore Italia Centro

premio UN WEEK END CON IL

ne di vini, con la partecipazione di

Baroncini Fabio che ha esaminato i

VIGNAIOLO, offerto dall’Azienda

numerosi produttori della zona, ol-

candidati.

Agricola La Bellanotte, di Fara

tre che dal resto d’ Italia, nel quale

D’Isonzo – Gorizia. Ai due qualifi-

sono stati raccolti fondi destinati

È risultato vincitore della Selezione,

cati, la Delegazione Siena Valdelsa

alla lotta contro il cancro.

in seguito anche a prove supple-

ha provveduto ad offrire una forni-

L’evento organizzato dalla De-

mentari che si sono rese neces-

tura di esemplari bottiglie di vino

legazione di Siena Valdelsa, ha

sarie per una condizione di pari

rappresentative del territorio.

92

Il Sommelier n. 3 / 2014


Notizia inviata da Coordinamento Delegazioni FISAR ITALIA NORD OVEST

FISAR ITALIA NORD OVEST - SELEZIONI CONCORSO SOMMELIER DELL’ANNO 2014

S

abato 28 giugno 2014 presso il Circolo Culturale “IL QUADRILATERO” di Genova si è svolta la consueta Giornata Sommelier dell’Anno – Italia Nord Ovest organizzata quest’anno dalla Delegazione di Genova. Hanno partecipato concorrenti in rappresentanza delle delegazioni di Alessandria, Aosta, Bareggio, Genov a, Miliano Duomo,Torino e Vercelli-Novara. La giuria era composta da Claudio Genova (Presidente dell Giuria nominato dal CTN), Luigi Terzago (Nominato dal Presidente Nazionale), Vincenzo Fragomeni (Nominato dal responsabile Nazionale Servizi Nazionali Sommelier) e Donatella Favalli (Nominata dal Coordinatore Italia Nord Ovest). Dopo le prove previste dal Regolamento del Concorso sono stati premiati i tre primi classificati che hanno ottenuto il passaggio alla finale e una targa commemo-

rativa in premio. Al primo classificato, Stramardino Cristian della Delegazione di Vercelli-Novara, è stato anche consegnato in premio dalla Delegazione di Aosta una intera giornata in Valle d’Aosta con visita alla cantina dove il compianto Alberto Capietto lavorava in qualità di Direttore e un doppio magnun di vino prodotto dalla cooperativa stessa. Secondo posto a Boscherino

Giovanni della Delegazione di Milano Duomo e terzo a Jacquemod Pane Roberto Delegazione di Aosta. Al quarto posto – pari merito – si sono classificati: Mangiafico Roberto (Delegazione di Torino), Briganti Mattia (Delegazione di Genova), Pasetti Serena Mattia (Delegazione di Alessandria) e Novello Raffaele (Delegazione di Bareggio).

Notizia inviata dal Coordinamento Delegazioni Fisar Italia Nord Est

Fisar ITALIA NORD EST - SELEZIONI CONCORSO SOMMELIER DELL’ANNO 2014 Sabato 28 giugno 2014 a Treviso si è effettuato presso la sede della delegazione di Treviso il Concorso Miglior Sommelier Fisar 2014 Italia Nord Est, concorso valido come selezione per partecipare al Concorso Miglior Sommelier FISAR 2014 che si svolgerà in autunno a Bologna. Presidente della Giuria per conto del CTN Lucio Chiaranda.

finalissima la vincitrice Vincenzo Lauria della Delegazione di Treviso, Francesca Celotto della Delegazione di Treviso e Francesca Marangoni della Delegazione di Treviso rispettivamente al secondo e terzo posto. Hanno partecipato sei concorrenti in rappresentanza della delegazioni venete e hanno raggiunto la

Ai tre vincitori e a tutti i partecipanti sono stati consegnati delle bottiglie magnum di vini della regione. Il Sommelier n. 3 / 2014

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Notizia inviata da Francesca Gallerini della Delegazione Fisar Pontedera-Valdera

FISAR PONTEDERA VALDERA e IL TEATRO DEL SILENZIO – 20 LUGLIO 2014

H

a inizio la giornata con la frenesia e l’eccitazione che da lì a poco sarò,

con altre 8 persone, coinvolta nel grande spettacolo scenico, culturale, musicale del TEATRO DEL SILENZIO - LAJATICO. La cornice del teatro alle spalle, la musica, le voci dei tenori, le balle di fieno immerse nelle colline tutte intorno, il vento, l’emozione di farne parte e portare con me la professionalità e la serietà della Fisar non ha prezzo. Un team di persone pronte a far conoscere

più intima e delicata è la cena di

torta. Ringrazio Raffaella Corsi,

fine concerto, con ospiti illustri a

Toscana Sapori, tutti i produttori

casa Bocelli, i sommelier in tutto

che ne fanno parte, il Sig. Bocelli e

nove a prestare servizio insieme a

la Sig.ra Veronica e tutti i sommelier

Luca Martini vincitore del concorso

che si sono prodigati nel lavoro di

sommelier Ais del mondo e ai

questa giornata: Nicola Giusti, Frizzi

piatti dello chef Deborah Corsi,

Gianni, Ciompi Alessandro, Giuliano

uno staff di eccellenza per una

Del Rosso, Signorini Giammarco,

cena in beneficienza. Emozioni,

Francesca Corsi, Claudia Carlini e

il nome “Fisar”, il vino esposto

sorrisi, profumi, sapori e musica

Bimbi Giorgio della delegazione di

nell’area hospitality, dallo Spumante

sono stati il filo conduttore di tutta

Montecarlo; infine io, Francesca

Italiano Cuvage, alle aziende

questa giornata, il finire in bellezza

Gallerini, e in particolar modo la Fisar

vitivinicole Usiglian del Vescovo, Villa

dei complimenti ricevuti da parte

di Pontedera Valdera per averci dato

saletta ecc…

di tutti per il nostra professionalità

la possibilità di far parte integrante a

La perla della giornata, l’esperienza

dimostrata è stata la ciliegina sulla

questo evento emozionante.

ed assaporare l’eccellenza dei nostri vini, dei nostri prodotti insieme alle aziende della zona che compongono lo staff di Toscana Sapori; ci stavamo preparando ad accogliere circa 1.000 persone provenienti da ogni parte del mondo, dando informazioni e cordialità presentando, come caratterizza

94

Il Sommelier n. 3 / 2014


Notizia inviata dalla Delegazione Fisar Imperia

Nuovi sommelier per la Fisar di Imperia

N

ella splendida cornice dell’hotel Aida ad Alassio venerdi 28 marzo 2014,

davanti al sindaco del comune di Ortovero, all’assessore regionale all’agricoltura Giovanni Barbagallo, si è svolta la cerimonia per la consegna dei diplomi a 33 nuovi sommelier della delegazione di Imperia. Dopo la cena, impreziosita da eccellenti vini in abbinamento, alla presenza del delegato Fisar Ivano Brunengo, del direttore del corso Nardo Anselmo, dei vari docenti e delle autorità sopra citate, sono stati consegnati i diplomi e gli ambiti tast de vin. I neo sommelier sono: Domenico Anselmo, Angelo Balestra, Maria Paola Balestra, Isabella Blengini, Gianni Boffredo, Matteo Bonalumi, Lorenzo Boragno, Luigi Colella,

Giulia Cometto, Daniela Corti, Paolo Cuma, Federico Danio, Massimiliano Ferraro, Marina Galleano, Massimo Garelli, Danila Ghirardi, Zinnia Lilagan, Stefano Lombardo, Federica Marvaldi, Silvia Massa, Nadia Mattaini, Giacomo Musso, Luigi Pacini, Andrea Panizzoli, Paolo Pirovano, Rosella Porcella, Alessia Restani, Andrea Richero, Roberto Saglietto, Stefanella Scarato, Oreste Simoncini, Martina Spinelli, Sonia Trovato Ai futuri sommelier i nostri complimenti e l’augurio di seguire le numerose e vulcaniche iniziative delle delegazioni Imperia e Savona, portando la loro freschezza e il loro entusiasmo.

u s i c i u g se

. w ww a r fisr g .o nti e m i d n o f o r newts i• a•ppcomunicaozniolinnie even atti • shop cont


Notizia inviata da Cinzia Vanzan della Delegazione Fisar Venezia

VENEZIA CONSEGNA GLI ATTESTATI DI 1° LIVELLO

S

erata giovane ed informale alla Vineria Cicchetteria “Da Fulvio” di Mestre dove lo scorso giugno i corsisti di 1° livello hanno ricevuto i loro attestati. A festeggiarli oltre al direttore di corso, i sommelier che hanno prestato servizio durante le lezioni, il Delegato di Venezia Lorenzo De Rossi, l’R.d.Z. Lucio Chiaranda e la sensorialista della Carpenè Malvolti e docente F.I.S.A.R. Alessandra Zorzi. E proprio dalle mani di Alessandra i 3 migliori corsisti hanno ricevuto i cofanetti inviati dallo sponsor. Un aperitivo informale come la moda detta nel Veneto, dove il prosecco DOCG “Le Bertole” ha aperto le danze seguito da un Langhe Arneis “Bossotti”. Aperitivo frizzante rinforzato da alcune proposte della giovane gestione di Nicola che ha

preparato, tra l’altro sfiziose barchette

fresco risotto estivo con burrata e

di verdure dell’orto ed appetitosi

pomodorini semisecchi. Un arrivederci

crostoni di baccalà mantecato,

a tutti i corsisti a settembre sperando

pesce spada affumicato e gamberoni

che le vacanze che li attendono

in salsa di granchio…. Dopo la

possano essere l’occasione per

consegna degli attestati e la consueta

ampliare le loro conoscenze enoiche

foto di gruppo è stato servito un

con viaggi e nuove degustazioni.

Fotografia di gruppo di Marcello Longhino

Notizia inviata da Flavio Nuti della Delegazione Fisar Volterra

Una visita di “mille anni”

S

abato 14 giugno si è tenuta

enologo e responsabile dell’azienda

cantina sotterranea collegata alle

la consueta gita annuale ad

Ivaldo Volpini, che in modo

secrete della villa castello di epoca

una cantina del territorio:

professionale ci racconta la storia

medievale. Non ultima una delle

la Fattoria di Cusona, una delle

della famiglia nobile fiorentina che

vinsantaie più antiche e suggestive

poche aziende vitivinicole che

nell’anno 994 acquistò la fattoria,

della toscana, con oltre un centinaio

appartengono da oltre 1000

una delle tenute più antiche della

di caratelli rigorosamente turati a

anni ad una unica famiglia: i

Toscana

cemento.Al termine del percorso

Guicciardini-Strozzi, che vanta tra

L’Enologo Volpini ci ha condotto

una degustazione al tavolo di 2 vini

i suoi discendenti diretti nelle 15

in un percorso suggestivo fra tini

di vernaccia annata 2011 e la riserva

generazioni Whiston Churcill e Lisa

centenari e bottiglie d’annata, fra

2009, molto freschi e sapidi, e di

Gherardini al secolo “Monnalisa”.

cui bottiglie di spumante metodo

due dei vini rossi prodotti a Cusona:

All’arrivo veniamo ricevuti dall’

classico di vernaccia stoccate in una

Il Sòdole 2009, un sangiovese di

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Il Sommelier n. 3 / 2014


grande frutto e piacevolzza e l’Igt

ci ha accompagnato nella visita

del presidente della nostra storica

“millanni” 2005, sempre integro

del giardino della villa e ad uno

delegazione, l’avv.Flavio Nuti che

e di armonica persistenza. Non

dei pochi labirinti all’italiana. Una

ha donato al principe un taste-vin

poteva mancare l’incontro con

visita veramente speciale che si è

“Fisar” ed all’enologo uno spillino da

il Principe Girolamo Strozzi, che

conclusa con un ringraziamento

sommelier.

Notizia inviata da Flavio Nuti della Delegazione Fisar Volterra

UN ULTIMO SALUTO AD UN PADRE FONDATORE DELLA FISAR

D

opo la morte inaspettata

attività di ristoratore non perse

del nostro compianto

mai il suo amore per la nostra

Pierluigi Ceppatelli,

delegazione storica di Volterra cui si

purtroppo ci ha lasciato anche

onora di averlo avuto come socio.

AURO GASPERINI, conosciuto

Volle essere presente accanto

come “ciriè”, uno dei padri della

a noi ai funerali del compianto

F.I.S.A.R. che insieme ad altri nostri

Pierluigi, nonostante i problemi di

concittadini, tra cui Beppino Raspi,

salute e l’età e con noi pianse un

il Prof. Sestini (secondo presidente)

amico di tante serate spensierate a

e Franco Porretti, contribuirono alla

dimostrazione che persone come lui

sua fondazione nel lontano 1972,

avevano ben chiari i valori di amicizia

a Volterra. Nessuno avrebbe mai

e fratellanza oggi purtroppo quasi

pensato che da alcuni appassionati

scomparsi.

sarebbe nata l’idea di fondare un’associazione, riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica, e che oggi è un’istituzione nazionale che è vanto della nostra città e patrimonio della

sua storia culturale. Per il suo attaccamento alla Fisar da oltre 40 anni Auro fu nominato socio onorario e Cavaliere della Fisar. Persona integra e di grande valore anche quando cessò la sua

La nostra delegazione nel suo ricordo che rimarrà scritto nella storia , esprime il suo sentito e doloroso cordoglio alla famiglia per la perdita di una persona vera ed esemplare.

Il Sommelier n. 3 / 2014

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Notizia inviata da Filippo Terenzi della Delegazione Fisar Roma

LA FISAR DI ROMA AL MILLÉSIMES ALSACE

O

ltre novanta le cantine

Sommelier al Mondo che hanno

a proporre un Riesling del 1945.

presenti alla manifestazione

presentato la loro selezione di vini

Millésimes Alsace è un’iniziativa

con i loro vini fermi

alsaziani in collaborazione con

organizzata dal CIVA, Conseil

e Crémant alsaziani, annate

l’Association de la Sommellerie

giovanissime e vini vintage, vini

Internationale. La seconda

bianchi e rossi che spaziavano

dedicata alle Vecchie Annate. La

principalmente tra Riesling, Pinot

degustazione è stata condotta dai

Grigio, Gewurztraminer e Pinot

giornalisti e sommelier Caroline

Nero.

Furstoss e Romain Iltis, che hanno

della delegazione romana, delle

Due le masterclass proposte: la

presentato sette annate storiche tra

interessanti verticali dei vini di questa

prima diretta da sette dei Migliori

Grand Cru e vendemmie tardive fino

bella regione francese.

Interprofessionnel des Vins d’Alsace, compagno di cordata della Fisar di Roma che, ogni anno, in sinergia propongono, ai sommelier

Notizia inviata da Francesco Gualtieri della Delegazione Fisar Monza e Brianza

Nuovi Sommelier per la Delegazione di Monza e Brianza

B

ellissima serata quella della consegna degli attestati del Terzo Livello di quest’anno! Lo scorso 19 maggio, presso il ristorante Il Pascoli di Cusago, la Delegazione Fisar di Monza e Brianza guidata dal delegato Francesco

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Il Sommelier n. 3 / 2014

Gualtieri si è riunita per festeggiare e celebrare la fine del percorso, chiudendo in bellezza. Ringraziamo Angela Morani e Mimmo per l’accoglienza sempre squisita! Diamo un caloroso benvenuto a tutti i nuovi Sommelier Fisar: Biffi

Joris, Bonacina Matteo, Confalonieri Andrea, Deleo Francesco, Guglielmina Anna, Leoni Andrea, Navacchi Luca, Odetti Enrico, Porro Alessia, Restuccia Sergio, Tomasoni Morena, Viganò Vanessa e Viganò Angelo.


Notizia inviata da Tiziano Taccola, responsabile dei rapporti con la stampa della Delegazione FISAR Pisa e Litorale

A PISA 39 ATTESTATI

B

en trentanove gli attestati

verza con cinta senese e farro con

Federico Bernini, Edoardo Bianchi,

che la FISAR di Pisa e

verdure, il tutto accompagnato

Anna Carullo, Michele Chiappelli,

Litorale ha consegnato

dal Prosecco Valdobbiadene

Antonio Coppola, Gloria Costa,

ai corsisti che hanno superato

DOGG extra Dry, sono stati serviti

Stefania Del Macchia, Niccolò Del

l’esame di I° livello. La cerimonia

i due primi: Risotto allo zafferano

di consegna si è svolta durante

con asparagi e Pappardelle alla

Punta, Massimo Di Pietro, Afrim

una cena al ristorante Poldino nella

cinta senese, bagnati dal Ficaia

Tenuta di San Rossore che ha visto

IGT 2012 Bianco della Fattoria

un ricco menu ed abbinamenti

Uccelliera. A seguire Arista al

interessanti, che hanno innescato

forno con zucchine e pancetta

commenti e giudizi tra i convenuti

abbinata al Chianti Buscheto 2012

dando vita ad un momento

dell’Azienda Gimonda di Terricciola.

didattico specifico di alto rilievo.

Per dessert un budino diplomatico

Dopo un ventaglio di antipasti con

col classico Moscato d’Asti. Ecco

Nigri, Emanuele Pagani, Erika Papi,

sformatino di zucchine con fonduta

l’elenco dei promossi: Andrea

Raffaele Peluso, Fabio Perotti,

di Pecorino, Cestino di pastafilo

Antichi, Tommaso Barsanti, Giuliano

Dario Petroni, Luca Poli, Gianfranco

con bocconcini di maiale marinati

Battaglia, Tommaso Benedetto,

Sassetti, Sara Testai, Paolo

al rosmarino, Involtini di cavolo

Roberto Berardozzi, Edo Bernardini,

Veronesi, Lorenzo Volpi.

Erzeni, Svitlana Fedorchuk, Andrea Filipponio, Nicolò Foppiani, Paolo Giani, Giulio Giannardi, Marco Giardina, Tommaso Giovannini, Ilaria Leto Barone, Nicola Martini, Maria Grazia Migliaccio, Sergio Minuti, Francesca Mori, Stefano

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Notizia inviata da PAOLA CAPPELLINI della Delegazione FISAR PRATO

NEO SOMMELIER PER PRATO

D

opo la tensione, l’impegno

Cecchini Alessio, Consorti Riccardo,

ben affiatato non si disperderanno.

ed il tanto studio per

Degara Massimo, Dolfi Dario, Faggi

L’acquisizione del diploma è il punto

il temuto esame è

Franco, Gori Matteo, Madonia

da cui partire per entrare davvero nel

arrivato finalmente il momento dei

Jakub, Marrelli Francesco, Marson

mondo del vino, per apprenderne

festeggiamenti. Così Lunedì 7 Luglio,

Maurizio, Mascagni Enrico, Ugolini

i segreti e per conoscerlo nei suoi

la Delegazione Fisar di Prato, nella

Marco, Vannucchi Luca, Xia Alessia.

molteplici e variegati aspetti.

suggestiva cornice del ristorante

Ai neo diplomati va il plauso di tutta

Ulivo Rosso di Sesto Fiorentino, ha

la Delegazione con la certezza

tenuto la cerimonia di consegna

che l’impegno e la passione fin

Quindi si può dire che il cammino è

dei diplomi per i corsisti di terzo

qui dimostrate da questo gruppo

appena iniziato.

livello che hanno superato con successo l’esame finale. La serata è iniziata con una ricca proposta di antipasti serviti con un Berlucchi ’61- Franciacorta Docg SatènGuido Berlucchi ed è proseguita con le prelibate pietanze proposte dallo chef accompagnate da una selezione di vini toscani. Il servizio è stato svolto con la consueta professionalità dai sommelier Alessio Vitale e Luigi Scarpellini. I neo sommelier che hanno ricevuto il diploma ed il tastevin dal Direttore del Corso Simona Orlandi sono: Bartolomei Rodolfo, Bonari Mila, Brachi Alessio, Bruno Valentina,

Notizia inviata da Filippo Franchini della Delegazione FISAR Antica Terra di Siena Valdelsa

AFFILANDO… IL GUSTO

A

ffilando il… Gusto è stata una scommessa vinta dal Comune di Affile (RM) che

lo scorso 26 luglio ha fortemente voluto lo svolgimento di questa manifestazione per la valorizzazione dei prodotti tipici della splendida Valle dell’Aniene. Se il Cesanese, vitigno principe della zona, ha fatto gli onori di casa, i prodotti

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Il Sommelier n. 3 / 2014


gastronomici tipici di Affile hanno fatto da ottimo sfondo all’evento, riscuotendo un successo che è andato al di la di ogni più rosea a aspettativa. Vicino alle Aziende del Cesanese di Affile e del Piglio molte Aziende provenienti da varie

Motivo di orgoglio è stata la presenza dei Sommelier FISAR delle Delegazioni di Siena Valdelsa e Civitavecchia che con professionalità e capacità hanno garantito il servizio per tutta la durata dell’ evento. … IL GUSTO

parti d’Italia; Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, alto e basso Lazio, Marche, Campania e Puglia per dare ad Affilando il Gusto il giusto spessore Nazionale, dove le eccellenze della nostra bella Italia hanno trovato il modo di confrontarsi nel nome del buon bere.

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Notizia inviata da Coordinamento Delegazioni Italia Centro

FISAR PARTECIPA AL GUINNES DEI PRIMATI

P

ensare che la FISAR fosse partecipe di un Guinness dei primati, mai ce lo saremmo aspettati, ma quando ad Aprile, siamo stati convocati dal Delegato di Lucca, Piero Giampaoli, la cosa è sembrata concretizzarsi in un batter d’occhio. Infatti il 27 Giugno sulle Mura di

E così è stato!!! Cena da Guinness World Record e servizio da Record per i nostri Sommelier. Con l’organizzazione di “Centro Studi San Marco”, è stato portato a compimento un evento che aveva dell’impossibile. Con un menù studiato appositamente dallo Chef Cristiano

Vinicola Tenuta del Buonamico, di Montecarlo. 123 Sommelier FISAR provenienti da tutte le Delegazioni della Toscana, si sono dispiegati lungo il tavolo apparecchiato sulle Mura di Lucca. È stata l’occasione anche per festeggiare il 500° compleanno di questo splendido monumento.

Lucca, siamo stati chiamati a servire e parlare di vino alla tavola imbandita più lunga del mondo, battendo il precedente primato che era detenuto dal Dubai, con 1089 metri. Il Guinness World Records, ha inviato un suo giudice, la Sig.ra Lucia Sinigagliesi, che ha potuto riscontrare la regolarità della gara. In questo caso il traguardo prefissato era di due chilometri, con duemila commensali.

Tomei, Patron del Ristorante L’imbuto a Lucca, sono stati abbinati vini dell’Azienda

Per l’occasione i Sommelier hanno ricevuto un cavatappi coniato appositamente per l’evento, realizzato dalla Pulltex.

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Il Sommelier n. 3 / 2014

La serata è stata coordinata dal Delegato di Lucca Piero Giampaoli, dal Consigliere Nazionale Massimo Marchi, e dal Coordinatore Portavoce Italia Centro, Fabio Baroncini.


Nuova applicazione per iPhone e iPad targata Massimo Bracci by FISAR

Un utilissimo strumento di informazione e consultazione per esperti e per semplici appassionati del vino È un utilissimo strumento di informazione e consultazione per i sommelier, gli esperti del settore e per semplici appassionati del vino sviluppata da sommelier Massimo Bracci. DOCG vi permetterà di avere aggiornati sul vostro iPhone o iPad tutte le DOC, DOCG e IGT d’Italia con specificato in forma sintetica il relativo disciplinare con vitigni e tipologie previste. Inoltre dei veri e propri articoli informativi, alcuni tratti dalla rivista Il Sommelier, House Organ della FISAR, completano l’informazione con notizie geografiche, storiche e tecniche. Massimo Bracci è un sommelier FISAR, docente qualificato nei corsi e storico collaboratore della rivista Il Sommelier dove, insieme a Luca Iacopini, tratta in ogni numero tematiche legate alle DOC e alle DOCG. A scadenza periodica il database è continuamente aggiornato con tutte le novità e modifiche inerenti ai disciplinari. Un potente motore di ricerca vi permetterà inoltre di ottenere tantissime interessanti informazioni incrociando parametri come: vitigno, regione, tipologia, anno, nome e molto altro. Previsto a breve l’inserimento delle cartine enologiche per ogni regione. Il programma è disponibile su AppleStore a 0,89 euro.

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