WAVE11 _ IUAV, Venezia

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NUOVE REALTA’ PER NUOVI MODI DI VIVERE



Università IUAV di Venezia Facoltà di Architettura a.a. 2010-2011

WAVE11

Workshop di progettazione architettonica sotto la guida dell’arch. Francisco Spadoni Progetto a cura degli studenti:

Veronica Caprini Giulia Cerrato Andrea Fasolo Elisa Gobbato Claudia Lambini Irene Zivelonghi

NUOVE REALTA’ PER NUOVI MODI DI VIVERE Book, grafica e testi a cura di Giulia Cerrato.



Progettare la decrescita felice, imparando a fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi:

nuove realtĂ per nuovi modi di vivere.



Progettare comunità sull’acqua: di fronte ad

un’isola già predisposta per una vita senza proprietà privata, il nostro obbiettivo diventa quello di eliminare i disservizi che impediscono alla comunità di essere completamente autonoma, ridisegnando la vita che vi si svolge per iniziare un progetto di mutazione.



SOPRALUOGO



Sacca San Biagio è un’isola verde, dove vi si trovano gli uffici della società Vesta. “L’isola dei rifiuti” appare, invece, come un luogo semi abbandonati, dove le diverse amministrazioni hanno nascosto gli spazi per il riciclo delle immondizie della città: darsene di deposito delle imbarcazioni della Vesta e chiatte adibite alla raccolta rifiuti. Ma ora tali spazi vengono affidati al mare, alle chiatte e all’inceneritore di Marghera, pertanto nuovi luoghi si

liberano per la comunità.



Sacca Fisola nasce come quartiere dormitorio

immerso nel verde: ogni palazzina è circondata da

prati, campi sportivi e parchi pubblici attrezzati per il gioco dei bambini; la proprietà privata è negata in funzione dell’ideale della collettività che tanto era celebrata negli anni sessanta. Ciò che emerge è un territorio poroso.



I momenti principali della vita comunitaria, si svolgono nella piazza della chiesa; ogni venerdì mattina prende vita un mercato inusuale per un isola: una chiatta trasporta da Tronchetto camioncini e furgoni che avanzano dalla riva alla piazza, formando il tipo di mercato “straniero” a cui ci si è abituati in questi anni. Per una comunità forte come quella di Sacca Fisola, l’assenza di servizi basilari è evidente: frammentazione della zona sportiva (il campo da calcio è lontano dai campi da tennis e dagli altri impianti), le rimesse per le barche e i pescatori sono arrangiate e non trovano spazio concreto se non nella Remiera, così come il mercato e l’auto-produzione alimentare non esistono più, ma sono stati colonizzati dai commercianti della terraferma.



BRAIN STORMING



verde pubblico corridoio verde servizi 1.

4. 5.

3.

2.

1.

nuovo mercato coperto

2.

palazzetto dello sport

3.

bocciodromo

4.

bacini di fitodepurazione

5.

centrale elettrica

piattaforma galleggiante ponte darsena





UN NUOVO SPAZIO PER LA VESTA



uffici darsena chiatte di raccolta

canale navigabile

giudecca

L’area Vesta viene spostata in prossimità della zona cantieristica della Giudecca: sull’isola si articolano gli uffici della società, lungo il canale le darsene per il deposito delle barche, mentre le chiatte vengono posizionate su una piattaforma in prossimità della secca al di là del canale,

lontano dalla costa.



salica piangente

hyperaccumulatori

in

out

terreno pronto

per essere coltivato

terreno pronto

per essere coltivato

Progettare l’ambiente: risanare il terreno di Sacca

San Biagio, proseguendo quanto già sta facendo la natura che vi cresce; noi vi aggiungiamo salici piangenti per l’eliminazione di azoto e hyperaccumulatori per il recupero dei metalli pesanti presenti nel terreno. Una piccola centrale elettrica trasforma il gas metano, prelevato dal sottosuolo dell’ex-discarica, e lo trasforma in energia per i nuovi servizi.



Il progetto per la decrescita è iniziato: “l’isola dei rifiuti” è pronta per ospitare orti, vigneti e frutteti.


acqua sotterranea

orti urbani

acqua sotterranea

orti urbani

parco acqua di raccolta

orti urbani

parco acqua di raccolta

iorti urbani


Radicanti emergenti

Phragmites sp.

Radicanti flottanti

Potemogetur sp.

fitodepurazione di II stadio

pozzetto di ispezione

laghetto

Radicanti sommersi

Ceratophyllum sp.

camera di

decantazione

fitodepurazione di I stadio

vasca con terra o ghiaia, giunchi o canne

Un semplice sistema di canali di irrigazione circonda i lotti delle culture, portando l’acqua a orti, vigneti e frutteti. L’acqua piovana viene recuperata e convogliata in bacini

di fitodepurazione, dove l’acqua viene naturalmente

depurata, e quindi riciclata.



progettare la decrescita

UN NUOVO CANALE



produzione lavorazione vendita

L’isola è, dunque, pronta per ospitare orti, vigneti e

frutteti. I laboratori per la lavorazione degli alimenti sono collocati su una zattera galleggiante lungo il

canale. Essa è collegata alla zona produttiva da tre passerelle e ad una nuova area mercato, che completa la piazza della chiesa, da un ponte all’estremità nord. Si completa così il processo di produzione-

lavorazione-scambio che crea la struttura di collegamento tra “l’isola dei rifiuti” e Sacca Fisola.



progettare il waterfront

UN NUOVO LIDO



Connettere le isole di Sacca San Biagio diventa fondamentale per il rafforzamento della comunitĂ sul territorio. Progettare una nuova fondamenta sul fronte sud della laguna, ci permette di creare un ampio collegamento lungo un chilometro di costa che vada a connettere il parco e le infrastrutture pubbliche attualmente esistenti (complesso della piscina, campi sportivi e remiera) con quelle di nuova costruzione (palazzetto dello sport, campo da calcio e aree ristoro con bar e ristorante). La nuova fondamenta, luogo per passeggiare, pescare e riscoprire la laguna, si stacca dalla terra delle isole per diventare una infrastruttura autonoma: una passerella in legno appoggiata ad una struttura in acciaio e cemento.

Progettare percorsi che divengono architettura: architettura sull’acqua che riconfigura l’ambiente collettivo e naturale.



Il complesso delle isole di Sacca Fisola e Sacca San Biagio acquistano cosĂŹ un nuovo valore per la comunitĂ :

la creazione di un centro agricolo autonomo, con colture integrate per uno sviluppo sostenibile, si integra ad un sistema di servizi condivisi strutturati su un

percorso pubblico, che valorizzando una parte di laguna dimenticata,

seducendo nuovi e quotidiani osservatori.







Progettare percorsi che divengono architettura:

architettura sull’acqua che riconfigura l’ambiente

collettivo e naturale.



La nuova fondamenta, luogo per passeggiare, pescare e riscoprire la laguna, si stacca dalla terra delle isole per diventare una infrastruttura autonoma:

una passerella in legno appoggiata ad una struttura in acciaio e cemento.







Una zattera galleggiante in legno ospita laboratori per la trasformazione dei prodotti agricoli degli orti. I laboratori costituiscono l’appoggio di una struttura reticolare su cui sono fissati pannelli di resina grecata opaca. La zattera costituisce una infrastruttura autonoma

che riconfigura il canale di Sacca San Biagio e i ponti che collegano le diverse isole.





RIVALUTARE RICONCETTUALIZZARE RILOCALIZZARE RIDISTRIBUIRE

Connettere le isole di Sacca San Biagio diventa fondamentale per il rafforzamento della comunitĂ sul territorio. Progettare una nuova fondamenta sul fronte sud della laguna, ci permette di creare un ampio collegamento

lungo un chilometro di costa che vada a connettere il parco e le infrastrutture pubbliche attualmente esistenti (complesso della piscina, campi sportivi e remiera) con quelle di nuova costruzione (palazzetto dello sport, campo da calcio e aree ristoro con bar e ristorante).






Venezia, Luglio 2011.


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