HEALING GARDEN A.O. Ordine Mauriziano di Torino

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INSIDE OUT

L’ospedale nel Parco. Il parco nell’Ospedale.




Introduzione


Il seguente lavoro nasce attraverso la partecipazione al Workshop I GIARDINI DELLA SALUTE: proposte per la valorizzazione dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, svoltosi presso lo stesso ospedale durante i mesi di Maggio e Giugno 2014. Il workshop è stato organizzato e gestito da alcuni docenti del Corso di Laurea Magistrale Interfacoltà in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio, attivo presso il Politecnico di Torino, Università degli studi di Torino, Genova e Milano. Il lavoro in team formato da studenti provenienti da diversi percorsi di studio (architettura, paesaggio, agraria) ha permesso un approccio olistico al tema di progetto, arrivando ad approfondire varie tematiche legate alla composizione architettonica, alle scelte vegetazionali di progetto, fino all’indagine sui materiali costruttivi. Le prime proposte progettuali sono state presentate alla committenza in data Venerdì 16 Maggio, all’interno di una conferenza presso l’Aula Mino Carle dell’Ospedale Mauriziano, attraverso un videoclip di 2 minuti, pubblicato on-line al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=NcfZYu0Lbws Il seguente lavoro verrà esposto in mostra presso il Punto Salute dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino nel Regio Parco di Torino a partire dal 17 Luglio 2014. I progetti esposti vogliono essere un invito per le amministrazioni a riflettere sull’importanza del verde terapeutico.


Quale salute


“L’indescrivibile innocenza e la beneficenza della natura del sole del vento e della pioggia, dell’estate e dell’inverno concedono eternamente una tale salute e gioiosità. Noi abbiamo bisogno di ciò che è selvaggio: i boschi con i loro alberi, la nube carica di tuono, la pioggia che dura più settimane, talvolta di guardare gli animali nei boschi. Mi piace vedere che la natura sia tanto abbondante di vita con miriadi di esseri, i nostri occhi contemplano con ammirazione e trasmettono all’anima il meraviglioso e vario spettacolo di questo universo.” Henry

David Thoureau

(1817-1862)


Cosa è healing

Trompe-l’œil sul muro di cemento dei corridoi di servizio del piano interrato (Cavedi del CORTILE 4).


Per gran parte del XX° secolo, gli healing gardens o giardini terapeutici sono stati considerati un palliativo delle cure mediche. Secondo l’American Society of Landscape Architects, sono oggi parte integrante e indispensabile nella costruzione di più dell’80% dei nuovi ospedali in USA. Pare, infatti, che ai malati (come alle persone sane) bastino solo 3-5 minuti di esposizione alla vista di un paesaggio dominato da alberi, fiori e giochi d’acqua per iniziare ad abbattere i livelli di stress, ansia, rabbia o dolore ed entrare in uno stato di rilassamento; a queste conclusioni portano diversi studi effettuati con la misurazione delle variazioni di parametri fisiologici come pressione sanguigna, tensione muscolare, attività elettrica del cervello o pulsazioni cardiache. Il riferimento principale resta lo studio pubblicato nel 1984 sulla rivista Science dallo psicologo ambientale Roger Ulrich (Texas A & M University). Ulrich definisce la natura come una “distrazione positiva” ed è stato il primo a utilizzare la sperimentazione scientifica per quantificare gli effetti sulla salute della presenza di un giardino o di una vista panoramica su un parco in un luogo di cura. Le sue ricerche hanno registrato tempi di guarigione più brevi, minore utilizzo di antidolorifici e inferiore incidenza di complicanze post-operatorie per i pazienti reduci da interventi chirurgici che ne potevano godere, rispetto a quelli la cui finestra di corsia dava ad esempio su un muro di mattoni. Un giardino terapeutico deve essere uno

spazio verde specificamente progettato sulle esigenze fisiche, psicologiche, sociali e spirituali delle persone cui è destinato, siano esse in ospedali, in ospice, in residenze che si occupano di anziani o di malati terminali o in strutture che accolgono bambini. Uno dei punti principali della progettazione suggeriscce di animare il giardino con specie botaniche non tossiche ed autoctone, in grado di attrarre e ospitare specie animali gradevoli e amiche, rendendolo adatto sia ad utilizzatori passivi seduti in contemplazione, sia ad utenti attivi, ad esempio attraverso l’orto terapia e la coltivazione di piante.

4. Progettare luoghi che incoraggiano le persone a stare insieme ed avere esperienze sociali: aree di conversazione privata e arredi leggeri posizionabili in ombra o al sole.

Nel 1995 i ricercatori Cooper Marcus e Marni Barnes ricevettero sovvenzioni per il monitoraggio di strutture ospedaliere nel nord della California; dalla ricerca sono emerse le linee guida per la progettazione degli healing gardens:

7. Garantire l’accessibilità a chiunque: lisci viali alberati che invitano passeggiate, fruibili anche da chi usa tutori o sedie a rotelle, senza barriere architettoniche.

1. Utilizzare composizioni lussureggianti su più piani di sviluppo, dagli alberi ombrosi agli arbusti alle piante fiorite, con zone bordate da giochi d’acqua e fontane (non troppo rumorose) che consentano soste relax, garantendo il comfort psicologico. 2. La vegetazione dovrebbe occupare circa il 70% dello spazio: le piante attirano avifauna, insetti e piccoli animali da osservare. 3. Dare l’opportunità di avere scelta, privacy e senso di controllo: quello che si può fare in un giardino è importante quanto quello che si vede.

5. Proporre soluzioni pensate per il tipo di utenza: le esigenze dei degenti sono diverse da quelle del personale in pausa, così come quelle tra persone di mezza età ed anziani o bambini. 6. Coinvolgere i cinque sensi, senza eccedere (ad esempio vanno evitati gli odori forti per i pazienti sottoposti a chemioterapia).

8. Incoraggiare l’esercizio fisico. Il disegno dei giardini terapeutici include sistemi di sentieri circolari che offrano itinerari vari: corridoi con viste sulla natura che incoraggino a camminare, sedute riabilitative nel verde, percorsi salute, possibilità di camminare o correre per il personale nelle ore di pausa. 9. Garantire il senso di sicurezza, preservando la vulnerabilità psicologica dei pazienti. 10. Creare un ambiente familiare: i pazienti prediligono forme naturali che rappresentano i propri luoghi d’origine; è essenziale che sculture ed altre opere inserite nel progetto siano elementi dal messaggio chiaramente comprensibile.


L’ Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino

L’ospedale nel parco (Fotomontaggio).


L’ospedale Mauriziano Umberto I di Torino nasce a fine Ottocento come luogo di cura che pone il paziente al centro del mondo ospedale. In origine, esso era noto per la particolare attenzione e servizio con cui seguiva i propri pazienti. Inoltre, i degenti trovavano un luogo di guarigione circondato dal paesaggio della campagna alla periferia della città e potevano usufruire di ampie passeggiate nei giardini dei cortili della struttura. Oggi, in una Smart City come Torino, che con i suoi parchi e viali alberati rappresenta la città italiana più ricca di verde pubblico (circa 15 mq per abitante), diventa fondamentale ribadire l’importanza del verde nella guarigione, attraverso la creazione di healing gardens all’interno delle strutture di cura. L’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino può farsi promotrice di questa cultura, diventando il simbolo di una riscoperta per il sistema sanitario locale e nazionale.


Cartografia storica.

L’ospedale Umberto I lega la sua esistenza alla Sacra Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro, ordine cavalleresco sabaudo riconosciuto da papa Gregorio XIII nel 1572. Investito l’ordine di compiti assistenziali, la fondazione del primo nosocomio “maggiore” era avvenuta per merito del duca Emanuele Filiberto (1528-1580), Gran Maestro della milizia, nel 1575, in seguito al dono di una casa con corte e orto nel quartiere di Porta Doranea (via Milano 20). Nell’Ottocento si riconobbe in tale struttura l’impossibilità di procedere a migliorie. Pertanto, nel 1881 il primo segretario dell’Ordine, Cesare Correnti (1815-1888), si fece promotore presso re Umberto I (18441900) della realizzazione di un nuovo ospedale che fosse lontano dal centro cittadino e che rispondesse a criteri di salubrità e di igiene. Individuato il sito lungo l’antico viale di Stupinigi (all’altezza dell’attuale corso Filippo Turati), il progetto scaturì dalla collaborazione del direttore sanitario dell’ospedale, Dott. Giovanni Spantigati, e dell’ingegnere igienista, esperto in progettazione sanitaria, Ambrogio Perincioli (1840-1915). La struttura presentava due gallerie longitudinali che delimitivano un rettangolo, su cui si disponevano, a doppio pettine verso l’interno, i padiglioni di degenza. Una planimetria chiara e funzionale (il rettangolo misurava 163 x 202 m circa), che seguiva le misure igieniche dell’epoca: in caso di guerra o epidemia, infatti, i degenti venivano sistemati nelle corsie di disimpegno.

La struttura rispettava i vincoli dettati dall’orientamento (nordovest-sudest) e lasciava ampio spazio ai giardini interni: le infermerie distavano 30 metri l’una dall’altra e i padiglioni erano separati da uno spazio verde ampio il doppio della loro area. L’ospedale a padiglioni ha avuto il suo grande sviluppo nel XIX secolo in tutta Europa: i diversi padiglioni (quasi sempre a due o tre piani) aventi la sala malati a corpo di fabbrica semplice, erano nettamente staccati o congiunti mediante pensiline chiuse o aperte, che mettevano in comunicazione le varie sezioni dei singoli padiglioni fra loro e con i servizi generali. Lo scopo di questa tipologia architettonica, fondata sul decentramento, ha lo scopo di suddividere i malati in diversi centri a seconda del genere di malattia, sesso, età etc..., in modo che ogni sezione, dovutamente orientata, rispondesse alla migliore insolazione e ventilazione; inoltre, i contatti tra malati diversi diminuivano, evitando il rischio di contagio. Posta la prima pietra l’11 novembre 1881, l’innovativo ospedale a padiglioni separati, il primo in Italia per tipologia, venne inaugurato alla presenza del re il 7 giugno 1885. Ampliato nel 1911-12, l’ospedale fu risistemato tra il 1926 e il 1930 ad opera dell’ingegnere Giovanni Chevalley (1868-1954). Il progetto aggiunse altri padiglioni collegati alla galleria di sud-ovest., secondo uno schema che si innestava nel contesto urbano.


In ogni padiglione le sale di degenza contengono ciascuna 22 letti, mentre altri 40 si potevano sistemare in ognuno dei tratti di galleria. Dalla disponibilità iniziale di 246 letti si arrivò agli attuali 448.

Cartografia storica.

A partire dal marzo 1944, nel reparto Infettivi furono ricoverati (e sottratti alla deportazione) diversi ebrei, spesso per intervento del magistrato Emilio Germano. Con false certificazioni vennero trasferite dalle Carceri Nuove all’Ospedale Mauriziano, altre persone provenienti dall’infermeria del carcere, dove operava suor Giuseppina de Muro. Durante il Secondo Conflitto Mondiale, l’ospedale Mauriziano fu uno dei bersagli più colpiti a Torino; subì, infatti, 9 attacchi da parte della RAF nel corso del 1942 e del 1943. L’ultimo bombardamento, il 1 dicembre 1943, in pieno giorno, fu invece effettuato da aerei dell’USAAF con la tecnica del tappeto di bombe. I danni furono ingenti: la distruzione della chiesa interna all’angolo di via Magellano e corso Re Umberto, la distruzione dell’infermeria e altri; tutti i fabbricati furono gravemente sinistrati e gli infissi completamente distrutti; in alcuni punti la copertura del tetto crollò. Nel dopoguerra l’Ospedale venne restaurato e uno dei padiglioni completamente ricostruito. L’Amministrazione cercò di ottenere una soluzione il più possibile rispondente ai moderni concetti ospedalieri, per creare un prototipo di orientamento per i futuri rifacimenti. L’ospedale si orientò così ad uno sfruttamento intensivo su due piani.


Planimetria. Padiglioni.

PADIGLIONE 10 PADIGLIONE 11

PADIGLIONE 8 PADIGLIONE 9 PADIGLIONE 7

PADIGLIONE 6

PADIGLIONE 3

PADIGLIONE 16

PADIGLIONE 5

PADIGLIONE 2

PADIGLIONE 4

PADIGLIONE 1

PADIGLIONE 14 PADIGLIONE 13

PADIGLIONE 12

CORRIDOIO MAGELLANO

PADIGLIONE 17

CORRIDOIO ROSSELLI

PADIGLIONE 15


CORRIDOIO MAGELLANO

PADIGLIONE 5

PADIGLIONE 10

Piano Seminterrato: Elettricisti - Decoratori - Spogliatoi

Piano Seminterrato: Radiologia Vascolare

Piano Seminterrato: Ambulatori Otorinolaringoiatria

Piano Terra: Ambulatorio Pneumologia

Ambulatorio Anestesia e terapia antalgica Somministrazione Metadone

CORRIDOIO ROSSELLI

Piano Seminterrato: Raccolta Rifiuti - Depositi Piano Terra: U.R.P. - Sportello di Ascolto del Volontariato - Sportello di Ascolto del/della Dipendente - C.U.P.

PADIGLIONE 1 Piano Seminterrato: DH Riabilitazione Piano Terra: Degenze Reumatologia

Medicina Generale Primo Piano: Degenze Gastroenterologia Nefrologia - Ematologia Secondo Piano: Degenze Pneumologia Endocrinologia

PADIGLIONE 2 Piano Seminterrato: Ambulatori Neurologia

Riabilitazione Piano Terra: Degenze Psichiatria - Fisica sanitaria Primo Piano: Degenze Neurologia - Riabilitazione Secondo Piano: Degenze Medicina- Lungo degenza Terzo Piano: Medicina Preventiva Day Service Medico

Ingegneria Clinica Ambulatorio EEG Servizio Trasporto Pazienti Piano Terra: Degenze Ranimazione - UTIC Primo Piano: Ambulatori Cardiologia e Pediatria Sala parto Secondo Piano: Degenze Ostetricia e Ginecologia Neonatologia Terzo Piano: Sala parto

Piano Terra: Dialisi Primo Piano: Ambulatori Dietologia

Nefrologia Immunologia clinica Secondo Piano: Saletta Chirurgica Dip. Chirurgico

Piano Terra: Ambulatori Reumatologia

Gastroenterologia DH Medicina Generale

Piano Seminterrato: Magazzino Stampati - Trasporti - Fisica Sanitaria - Falegnameria - Magazzini - Deposito Rifiuti Radioattivi

Piano Terra: Day Weekly Surgery Primo Piano: Degenze Chirurgia Generale ed Oncologica Secondo Piano: Degenze Otorinolaringoiatria

Ginecologia - Urologia

PianoSeminterrato:AulaSindacale-Magazzinifarmacia-Disinfezione Piano Terra: Uffici Primo Piano: Direzione - Sala consiglio - Archivi Secondo Piano: Fondazione Ordine Mauriziano

PADIGLIONE 13 Piano Seminterrato: Ambulatorio Medicina Nucleare Piano Terra: Ambulatorio Ortopedia

Portineria Centrale - Pronto Soccorso

PADIGLIONE 7

PADIGLIONE 9

Piano Seminterrato: Sterilizzazione - Spogliatoi - Aula Sindacale Biblioteca - Centrale telefonica

Piano Terra: Chiesa - Camere mortuarie Primo Piano: Laboratorio Anatomia Patologica

PADIGLIONE 12

Piano Seminterrato: Archivio cartelle cliniche Giardinieri - Muratori

PADIGLIONE 3

PADIGLIONE 4

Piano Seminterrato: Magazzino biancheria - Sala Settoria - Celle frigorifere

PADIGLIONE 6

Piano Seminterrato: Risonanza magnetica Piano Terra: Ecografie Primo Piano: Degenze Ortopedia

Primo Piano: Studi medici

PADIGLIONE 11

Secondo Piano: Spogliatoi - Depositi

PADIGLIONE 8

Piano Terra: D.H. Oncologico - UFA

Secondo Piano: Spogliatoi

Quarto Piano: Spogliatoi

Quarto Piano: Spogliatoi

Piano Seminterrato: Depositi - Spogliatoi

Endoscopia Piano Terra: Poliambulatori - Libera Professione Primo Piano: Poliambulatori

Piano Terra: DH Chir .Vascolare - Anest. Rian. Cardiov.

Degenza Med. Nucleare - Cardiologia Ambulatori Cardiochirurgia Primo Piano: Degenza Cardiochirurgia Degenza Chirurgia Vascolare

Primo Piano: Lab. Analisi - Centro Prericoveri Secondo Piano: Ambulatori Odontoiatria - Psicologia

PADIGLIONE 14 Piano Seminterrato: Radioterapia

Emodinamica - Elettrofisiologia Piano Terra: Radiologia - OBI Primo Piano: Degenze Pediatria

PADIGLIONE 15 Piano Seminterrato: Depositi

Piano Terra: Sale Op. Generali Primo Piano: Sale Operatorie - Rianimazione

PADIGLIONE 16 Piano Interrato: Presidi sanitari - Centrale termica - Deposito

Piano Seminterrato: Cucine - Mensa


INSIDE OUT

Esploso assonometrico. Concept. Schizzi di progetto.


Il progetto nasce dall’analisi delle reali esigenze dei fruitori dell’ospedale. All’interno di un ospedale generico c’è sempre un gran via vai di persone: basti pensare ai 15164 ricoveri ordinari annui dell’Ospedale Mauriziano, ai suoi 7741 ricoveri Day Hospital e ai 448 posti letto, in cui mediamente un degente resta tre giorni. Degenti, familiari, personale e pazienti che ritirano referti sono gli attori che interessano l’intevento: ogni giorno si ritrovano ad osservare e attraversare la struttura, orientandosi all’interno di corridoi, sale d’aspetto, camere, cortili. Guardando dalle finestre. Attraverso la progettazione del verde è possibile stabilire priorità percettive che aiutano i fruitori ad orientarsi: mediante POLARITA’. 1. ACCOGLIENZA: un invito ad entrare. Gli ingressi principali, quello su Largo Turati e quello ambulatoriale su Corso Umberti I vengono trattati come vetrine (showcase), dotati di attrezzature per la sosta e il bike sharing. 2. SILENZIO: un invito al raccolgimento. La chiesa viene dotata di un nuovo sagrato e di un giardino della memoria; vengono riqualificate le verande del quarto cortile, costruendo dei giardini officinali ritirati, luoghi di studio ed ascolto. 3. DEGENZE: un invito al rispetto. Attraverso l’inverdimento dei padiglioni di lunga degenza il malato acquisisce una nuova dignità nella città: i padiglioni diventano riconoscibili esternamente al complesso. 4. NUOVO PUNTO SALUTE: l’Aula Mino Carle. L’auditorium diventa il centro eventi dell’Azienda Ospedaliera, promulgatore di cultura.


Il progetto INSIDE OUT si articola attraverso un semplice programma funzionale. Lo storico asse centrale di attraversamento dei cortili viene riqulificato ed evidenziato con una pavimentazione in calcestruzzo con giunti di dilatazione regolari, che scandiscono il passo, richiamando le storiche pavimentazioni in lastre di pietra della città di Torino. L’asse centrale collega il padiglione 12, storico ingresso monumentale dove vi è l’Aula Mino Carle, con il padiglione 10, attuale ingresso dei principali poliambulatori. Esso è necessariamente strada carrabile di servizio e si propone naturalmente come connessione tra i vari cortili, che assumono diverse funzioni.

Storico asse centrale. Veduta.

Il cortile n° 1 viene trattato come elemento urbano: l’ingresso dei mezzi di servizio, delle auto del personale e per il trasporto dialisi rendono necessario la presenza di un parcheggio. Viene riqualificato, inoltre il parcheggio biciclette, attraverso nuove coperture. Il cortile n°2 è occupato dall’edificio di un piano della mensa. Il grande tetto piano è disseminato di lucernari, pertanto si propone verde intensivo inaccessibile su quasi tutto il tetto. Si propone una terrazza per la mensa nella parte di tetto più libera dai lucernari (sopra le cucine). Inoltre, la presenza di una rampa del 18% al centro del cortile ci ha suggerito di creare una necessaria pedana di sosta al centro della stessa: si viene così a costruire una terrazza di osservazione dell’avifauna dei prati fioriti.


CONCEPT & ZONING

cappella

NUOVO SAGRATO - monumentalità - giardino del pianto

cortile1.

PARCHEGGIO VERDE

padiglione 08

- accesso auto -parcheggio auto + biciclette - posti auto dialisi

LUNGA DEGENZA - rampicanti come marker - ortoterapia

Il cortile n°3 è il giardino segreto, quello più ritirato e meno visibile: il vero e proprio healing garden. Una vegetazione autoctona ricrea paesaggi familiari, dove poter usufruire di luoghi di sosta, aggregazione e attività motoria: i percorsi si articolano su diverse pendenze, per incentivare l’attività riabilitativa. Inoltre viene inserita una food forest, area semi-naturale ricca di specie edibili, che oltre a schermare, con la sua vegetazione fitta, parte dei servizi del cortile, svolge la funzione di educazione ambientale.

aree personale

RELAX ALL’APERTO - cortili | terrazzi | tetti piani

cortile2.

ROOF GARDEN

- ristoro mensa all’aperto - wild florwers - pedana in cima a rampa 18% per sosta e osservazione

cortile3.

GIARDINO SEGRETO serre cortile5.

SHOWCASE

- sculture verdi - percezione giardino dalle finestre

- healing garden - food forest

SALA DEL SILENZIO

- giardino d’inverno - collezione officinali - pavimentazione esterna che connette i due padiglioni

cortile4.

RAPPRESENTANZA - piazza - schermature servizi - scenografia per auditorium - dehor bar

INGRESSO STORICO

- richiamo monumentale

Il cortile n°4 è uno dei punti di maggiore visibilità dell’ospedale e ospiterà il nuovo Punto Salute dell’Azienda Ospedaliera. Si propone la realizzazione di un parco musicoterapeutico con strumenti percussivi interattivi per esterni; viene anche predisposto un dehors in deck per il bar, accessibile da una rampa direttamente dal Corridoio Turati: si và così costruendo un palcoscenico per eventi. I numerosi elementi di servizio, quali cisterne e pensiline, rendono necessaria la progettazione di elementi schermanti: un sistema di brise soleil e di composizioni vegetali lussureggianti su più piani che creano quinte scenografiche. Viene, inoltre, inserito un piccolo giardino per il personale: un luogo di sosta nel roseto. Il cortile n°5, infine, è uno spazio verde non accessibile ma visibile da molte finestre, in corrispondenza degli uffici di ritiro dei referti medici. Si rende pertanto necessaria una progettazione di verde ornamentale, piacevole ed artistico (sculture vegetali).


Masterplan. Specie vegetali del progetto.



CORNICE VERDE

ingressi | pertinenze | viali cittadini

L’ospedale nel Parco: il progetto prevede la risistemazione dei punti di accesso all’ospedale con diversi interventi a verde che hanno la funzione di vetrina (invitino e segnalino l’accoglienza). Attraverso l’inserimento di aiuole, vasi, rampicanti, erbacee e punti di sosta si vuole creare una continuità con il sistema verde che circonda già la struttura ospedaliera: i filari di alberi, il parco della clessidra, i giardini Silvio Geuna.


0

5m

15 m

35 m

75 m


Ingresso angolo Turati - Magellano (Fotomontaggio).

In seguito ad un attento rilievo delle specie presistenti (platani, carpini, aceri e magnolie) è stata scelta una vegetazione di carattere strettamente ornamentale, per aumentare la visibilitĂ agli accessi alla struttura ospedaliera fioriti in ogni periodo dell’anno. In particolare, le superfici verticali (quali muri perimetrali e recinzioni) vengono rinverditi con rampicanti ornamentali (edere e glicini). Mentre viene incrementata la vegetazione delle aiuole pensili sul parcheggio sotterraneo di Corso Magellano: sedute circolari circondate da piante officinali (lavande, iperico e rose).





CHIESA

Giardino del Ricordo

La Cappella e l’obitorio (padiglione 11) hanno un ruolo fondamentale all’interno della struttura ospedaliera. Il progetto agisce su questo luogo su due livelli: la riqualificazione del sagrato della chiesa aumenta la visibilità dell’Ospedale, che si apre alla città. Inoltre, si inserisce un giardino del ricordo, luogo di intima riflessione dove sostare circondati dal verde di cipressi e siepi e dai bianchi fiori dell’Iberisi sempervirens.


Il nuovo sagrato . Prima e dopo. (Schizzo).


Giardino del Ricordo (Fotomontaggio).



CORTILE 1 Parcheggio Verde

Il primo cortile è quello dal carattere più urbano. La presenza dell’ingresso carrabile per i mezzi di manutenzione e di servizio alla dialisi rende necessario un’area di sosta per automezzi e utomobili. Inoltre, viene riqualificato il parcheggio biciclette per i dipendenti dell’Azienda Ospedaliera. La vegetazione viene incrementata in corrispondenza degli accessi ai corridoi dell’ospedale ed ai giardini pensili già presenti. Inoltre, vengono create zone verdi di sosta relax per il personale su terrazze e spazi residuali. Lo storico asse centrale viene scandito da un filare di Acer platanoides “Globosum”.


Area relax ad uso del personale (Fotomontaggio).




CORTILE 2

Wild flower - Verde pensile

Il secondo cortile è caratterizzato dall’edificio della mensa ad un piano. La strada carrabile dell’asse centrale è costretta ad impennarsi in una rampa del 18% per superare l’edificio; ciò rende faticoso l’attraversamento del cortile, pertanto si è ritenuto necessario inserire una pedana di sosta in cima alla rampa. La pedana in legno si allarga sulla superficie del tetto piano della mensa, trattato a verde pensile intensivo. Data la presenza di numerosi lucernari si è prefertio rendere inaccessibile la struttura. Il prato fiorito è caratterizzato da un mix di specie semi-naturali autoctone disseminato di bug’s-hostel che incremenano la presenza di avifauna, a scopo didattico ecologico, il tutto ben visibile e studiabile dalla pedana. Inoltre, in corrispondenza di uno degli accessi alla mensa viene realizzato una terrazza in deck come area ristoro, prolungamento della mensa.


Terrazza della mensa (Fotomontaggi).


Pedana di osservazione (Fotomontaggio).





CORTILE 3

Percorso Fitoterapico - Food Forest

Il terzo cortile è quello più interno e meno visibile, come giardino segreto assume naturalmente il ruolo di healing garden vero e proprio. Una vegetazione autoctona ricrea paesaggi familiari, dove poter usufruire di luoghi di sosta, aggregazione e attività motoria: i percorsi si articolano su diverse pendenze, per incentivare l’attività riabilitativa. Inoltre viene inserita una food forest, area semi-naturale ricca di specie edibili, che oltre a schermare, con la sua vegetazione fitta, parte dei servizi del cortile, svolge la funzione di educazione ambientale. La Food Forest (Foresta Commestibile) simula un ecosistema boschivo coltivando su più strati (erbaceo, arbustivo e arboreo). Gli alberi da frutto sono al piano superiore, mentre al di sotto ci sono arbusti di bacche commestibili, piante perenni e annuali. Insieme creano relazioni per formare un ecosistema in grado di ottenere elevate produzioni di cibo con meno manutenzione.


I sette livelli della Food Forest (schema).








SERRE OFFICINALI Giardino d’Inverno Giardino del Silenzio

A ridosso dei padiglioni n° 1 e 4, si sviluppano due verande, attualemnte adibite a magazzino. Viste le potenzialità delle strutture e la necessita di dotare lo spazio di strutture per la sosta e il relax (soprattutto per il personale), vengono riqualificate le verande, adibendole a giardini d’inverno. Un sistema di fioriere integrate a sedute e tavoli per lo studio ospita specie officinali ed esotiche dall’alto valore curativo. Un invito alla riflessione riguardo il potere della fitoterapia. Esternamente le due verande vengono connesse mediante pavimentazione drenante \ prativa.






CORTILE 5 Showcase - Vetrina

Il quinto cortile, infine, è uno spazio verde non accessibile ma visibile da molte finestre, in corrispondenza degli uffici di ritiro dei referti medici. La presenza di numerosi servizi rende necessario un intervento verde con lo scopo di schermare tali strutture (rampicanti ornamentali). Il progetto prevede l’inserimento di supporti scultorei su cui alloggiare le specie ornamentali.


Vista dalle fiestre del Corridoio Turati (ritiro referti).



CORTILE 4

Giardino Musicoterapico Roseto Rampicante


Il seguente approfondimento sul quarto cortile propone uno spunto per una futura integrazione tra città e strutture per la sanità. Il progetto del Nuovo Punto Salute dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, prevede la realizzazione di un parco musicoterapico, con strumenti percussivi interattivi per esterni. Viene, inoltre predisposto un dehors in deck per il bar, accessibilie da una rampa direttamente dal Corridoio Turati. Il nuovo dehors si sviluppa sul tetto piano di una struttura che ospita locali tecnici. La rampa di accesso ha una pendenza che non supera il 6% così da garantire comoda accessibilità a tutti. La pavimentazione in legno và ad incontrarsi con quella semi-naturalie del cortile in terra stabilizzata. E’ previsto un pergolato con piante rampicanti per garantire l’ombreggiamento della piattaforma. Agevolando l’accesso dell’attuale bar al giardino musicoterapico di nuova costruzione si viene a creare uno spazio polifunzionale: dalla ristorazione al relax, all’associazionismo, fino all’organizzazione di eventi di vario genere. Sono previsti spazi adatti ad accogliere un modesto numero di persone durante eventi musicali, teatrali, ricreativi, sia per i dipendenti che per i degenti. Si apporfondisce di seguito il tema della schermatura dei servizi del cortile: un sistema di brise soleil e di composiioni vegetali lussureggianti su più piani che creano giochi di luce e quinte scenografiche.



0

5m

15 m

35 m












Viste prospettiche ( Modello 3D ).


Viste del dehors ( Render ).


Tetto piano locale servizi. Verde pensile estensivo non calpestabile.

Luoghi di aggregazione. Musicoterapia. Render.


Pensilina di copertura dei servizi di fronte all’auditorium. Vaso in cls su copertura di pendenza 2%.

Spezio per eventi . Render .


Sezione degli attacchi a terra e pavimentazioni. Scala grafica.

5.

4.

50 cm

1.

3. 4. 5.

1.

15 cm

1. 2.

2. 6.

6. 2.

IMPIANTO IN TERRA BATTUTA

50 cm

7.

1. manto finale - 0,3 cm 2. sottomano - 3 cm 3. granulo base - 3 cm 4. intasamento con pietrisco frantumato - 5 cm 5. massicciata - 15 cm 6. cordolo in pietra 7. cls cementizio

3. 4.

7. 3.

BRISE SOLEIL

8.

sistema di schermatura cisterne (soda caustica e acido cloridrico) 1. supporto metallico trave IPE ad ali parallele UNI 5398-78 160 mm x 82 mm 2. fondazione cls cementizio 50 cm x 30 cm 3. terreno compattato

4. elementi schermanti legno lamellare - 8 cm x 3 cm 5. sistema di ancoraggio metallico a U 6. cordolo in pietra 7. terra di riporto 8. cls cementizio

SEDUTA

1. profilati in legno lam 10 cm x 3 cm 2. seduta in cls - h 50 cm 3. griglia metallica 4. canale di drenaggio de classe A15 D400


120 cm

<2%

4.

1. 2.

35 cm

40 cm

<2%

5.

3. 4.

MESSA A DIMORA DI

INGRESSO MONUMENTALE

Robinia pseudoacacia 'Umbraculifera'

mellare

m

50 cm pavimentazione cls .1 rete elettrosaldata .2 con giunti di dilatazione massicciata di fondazione .3 terreno .4

3.

100 cm

m

6.

1.

200 c

ella pavimentazione

ingombro zolla iniziale .1 scavo per il piantamento .2 crescita prevista dell’apparato radicale .3 cordolo in pietra .4 cls cementizio .5 sistema areazione terreno .6 tubo forato in PVC DN 100

2. 0

25 cm

75 cm

175 cm


OPERA DI MITIGAZIONE VISIVA DI IMPIANTI TECNICI.

AIUOLA DI SCHERMATURA.

Planimetria.



OPERA DI MITIGAZIONE VISIVA DI IMPIANTI TECNICI.

AIUOLA DI SCHERMATURA. Prospetto.



Genova, 4 Luglio 2014. A cura di Giulia Cerrato.


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