東京都
千九百六十九
È una stilista giapponese Studi in letteratura Trovò un impiego lavorativo nel reparto pubblicità dell’azienda tessile Asahi Kasei, dove godeva di un’ampia libertà creativa Nel suo tempo libero coltivava la sua passione e lavorava come stilista freelance Non aveva conoscenze nel campo tessile (cucire, tagliare un carta modello) Iniziò a perseguire le sue idee, totalmente slegate dal preconcetto di dover imitare qualcuno o di superare il maestro di turno.
Tradotto con "COME I RAGAZZI", Contro i dettami della moda, Tonalità scure: nero, grigio o bianco Oversize dal taglio asimmetrico. Dissonanti rispetto alle linee del corpo umano Silhouette articolate ed imponenti Tessuti atipici Stravolge la costruzione del capo Non rinunciare al comfort Abiti pensati per una donna indipendente
デガ ルコ ンを 食べ る
Nel suo flusso creativo non esiste mezza misura, la sua è infatti un'estetica forte, e caratterizzata da un ABBIGLIAMENTO LIBERO DALLE ETICHETTE. Viene presentato per la prima volta durante la Paris Fashion Week nel 1981 con la collezione "Hiroshima Chic". scommettendo inizialmente solo sul denim. Sconvolse lo scenario parigino del prét-à-porter. Le stesse indossatrici erano ragazze pallide, spettinate, infagottate di strati di tessuto, per niente valorizzante per i loro corpi. Da subito le collezioni di Rei Kawakubo disorientarono la stampa, che le definì con il termine di anti-fashion per dichiarare la forte antitesi rispetto alle tendenze della golden age degli anni ’80. Fra i suoi primi collaboratori, Kawakubo ha avuto Junya Watanabe, che in seguito è diventato un affermato stilista per conto proprio. Un brand che tra gli anni ‘70 e ‘80 ha fatto la storia e ha segnato un’epoca, rivoluzionando il rigore e gli schemi imposti dalla moda. Quel nome ispirato alla canzone “Tous les garçons et les filles” di Françoise Hardy diventò presto il simbolo di un profondo cambiamento all’interno del fashion system, tant’è vero che il suo status quasi sacrale si mantiene ancora oggi. Uno degli aspetti più interessanti che contraddistingue il marchio è quello dell’universo formato da 18 diverse linee, ognuna delle quali dedicata a una differente categoria che va dall’haute couture al prêt-à-porter, fino agli accessori e alle fragranze.
Insieme a Yohji Yamamoto (con cui aveva anche una relazione) e Issey Miyake, fa parte della triade giapponese che, alla fine degli anni '70, costringe il rinnovamento della moda europea. Seppur hanno scioccato la stampa e la critica.
furono considerati gli stilisti più innovativi del Giappone. Negli anni Settanta la moda di Parigi, con le sue regole glamour fatte di sublimi mise femminili, tagli sartoriali assolutamente canonici e una generale aria snob, venne completamente stravolta da un tornado di creatività proveniente dalla leggendaria Triade Giapponese, che avevano portato una vera e propria rivoluzione tra le passerelle con la loro visione concettuale che prevedeva un’estetica minimale, destrutturata e completamente ripensata.
"È il nostro compito mettere in discussione le convenzioni. Se non corriamo noi il rischio, chi lo farà?"
Kawakubo nutre da sempre una passione per il nero. È con la collezione "Destroy” del 1982 che la stampa conia per lei il termine Hiroshima Chic: l'intera collezione è sviluppata in un solo colore, un nero distrutto e lacerato. Il colore nero è una sorta di colore-filosofia che crea inquietudine e sgomento. Le sue sfilate sembrano ostentare la decadenza. In realtà si tratta di uno stile fatto di sottili riferimenti, di vestiti che rompono le convenzioni, creando l’inatteso. Infatti, nella stessa sfilata propone anche due concetti chiave del suo stile: decostruttivismo e portabilità. Lo scopo era destrutturare la rigidità degli schemi imposti dal settore fashion:I suoi vestiti devono essere indossati da chi vuole sentirsi libero, si tratta di una moda anticonvenzionale, rivoluzionaria per l’epoca che invece era dettata da forme vistose, ricche di dettagli e tonalità vivaci.
Comme des Garçons aveva presentato anche un magazine semestrale, si chiamava Six e alludeva all'esplorazione del sesto senso. Tra gli editor c'era il nome di Atsuko Kozasu e come art director Tsuguya Inoue. La rivista rappresentava visivamente il marchio, in modo diverso da come avevano fatto prima gli altri marchi di moda di lusso. In Six ritroviamo artisti legati al surrealismo, la cui cultura viene ripresa all’interno del magazine che si pone l’obiettivo di guardare le cose sotto dei diversi e nuovi punti di vista. Alla rivista collaborarono grandi artisti come Salvador Dalí, Dino Buzzati, Peter Lindbergh. Il magazine tuttavia chiuse nel 1991.
Kawakubo già nel 1992 esplorava il potenziale espressivo del non finito, del provvisorio e dell'incompleto attraverso la collezione "Unfinished". Qui insiste sul concetto di prodotto non finito, ribadendo che gli abiti non sono finiti fino a quando qualcuno non li indossa. Secondo lei i capi, dovrebbero essere scelti ed indossati per come fanno sentire e non per come fanno apparire. Kawakubo ha creato dunque degli abiti che esprimessero una concezione primitiva di giacche, trench e abiti che erano caratterizzate da fodere a vista, colletti strappati e maniche mancanti. Fu una sfilata fatta di divertimento senza riserve, e soprattutto lo spettacolo offrì anche un messaggio importante sul fronte della bellezza: le modelle sfoggiavano tatuaggi disegnati, mentre i fazzoletti di carta coprivano i capelli arruffati di gel.
Nel 1993 Rei Kawakubo rilegge a modo suo lo SPIRITO GRUNGE (Stile di abbigliamento ispirato ad una studiata trasandatezza, modo di vivere alternativo, in contrasto con lo yuppismo degli anni Ottanta), esprimendo così l'intenzione di voler rompere le convenzioni e il perbenismo. La collezione si chiama "Synergy": SLIP DRESS, ACCOSTAMENTI APPARENTEMENTE STONATI E MAGLIE SOVRAPPOSTE "SBAGLIATE" Rei Kawakubo dunque ha combinato in questa collezione diverse fantasie e tessuti: flanelle, fiori tropicali, motivi di coperte e velati. La stilista ha spiegato da cosa è scaturita l'idea di questa collezione originale e innovativa: "Quando si disegnano i vestiti, c'è una certa regola che i tessuti devono combaciare tra loro per essere comodi. Volevo infrangere quella regola".
Nel 1995 venne presentata "Transcending Gender", dove i ruoli maschili e femminili non sono distinguibili: la decostruzione del guardaroba sartoriale maschile è indossata e sovrapposta a rouches, balze e volant delicate. "Spiritualmente non esistono differenze tra l'uomo e la donna. Quello che conta è l'essere umano che sta all'interno". La stilista in questa collezione ha dunque sviluppato la politica sessuale della sartoria, ecco così che è emergono modelle vestite con abiti maschili che attraversano la passerella con spavalderia, gli smoking, gli abiti destrutturati presentano delle balze e vengono sfoggiati con un rossetto rosso intenso. Un mix di due guardaroba che si fondono dando spazio ad una nuova moda. Oggi questo concept è chiamato GENDERLESS
"Non esistono limiti nella creazione di abiti intorno alla forma del corpo ". "Dress Meets Body, Body Meets Dress" presenta una serie di abiti che riportavano deformazioni del corpo.Questa sperimentazione fu un vero e proprio pugno in faccia al fashion system. La ricerca di nuovi volumi ha portato alla creazione di silhouette aliene, nell'intento di oltrepassare i confini delle convenzioni estetiche e sociali. Questa collezione è spesso indicata come lo spettacolo delle protuberanze, gli abiti a quadretti creavano delle deformazioni nel corpo delle modelle e questo sconvolse profondamente le persone, la stilista allora rispose con una celebre frase che sintetizza alla perfezione il concept di questa collezione: "Comfort per chi indossa e disagio per chi guarda".
Il primo profumo fu presentato nel 1994, da quel momento ogni fragranza è diventata argomento di sperimentazione. La creazione della linea dei profumi ha portato ad una diversificazione dei prodotti; è interessante però osservare come questi riescano a sintetizzare alla perfezione l’identità ed i valori del brand. I profumi Cdg si allontanano dalle essenze tipiche degli altri marchi, non si producono semplicemente profumi dall’essenza floreale, ma invece essi giocano con la sperimentazione: ESSENZE DI CATRAME, GOMMA, POLVERE DA SPARO, INCHIOSTRO E SMALTO. Tra le creazioni più sperimentali ricordiamo il profumo Series 6 Synthetic e il profumo Andy Warhol's You're In. Ancora oggi i profumi rappresentano una sezione molto importante per il marchio giapponese.
Alle sfilate di Comme des Garçons l'hairstyling viene studiato come estensione degli abiti. In questo lavoro è fedele collaboratore di Rei Kawakubo, JULIEN D'YS, che progetta e crea acconciature scultoree, parrucche stravolte, spesso sorrette da fili metallici e materiali di riciclo. Questa attenzione per la sezione Hairstyle e Beauty non è da lasciare in secondo piano; infatti, è stata una figura anticipatrice anche in questo senso. Rei trovava nel make-up o nelle acconciature un elemento per delineare il concept della collezione. Ne è un esempio “Destroy” dove il viso delle modelle è segnato da macchie di trucco che alludono a cicatrici ed esiti radio attivi, ciò dimostra il concept di distruzione post-apocalittica. Le acconciature sono composte da bende nere annodate intorno la testa a formare dei turbanti, rimandando così ad un concept Occidentale del Medioevo (rimandano a turbanti gotici e fiamminghi).
CINDY SHERMAN
Nel 1994 Sherman e Kawakubo collaborano con l’intento di mettere in discussione il concetto di bellezza tradizionale ed occidentale. Elaborano delle riflessioni oppositive nei confronti della società e della moda.È difficile definire le foto di questo servizio come fotografia di moda, rappresentano una vera e propria sfida alle aspettative di ciò che la fotografia di moda dovrebbe essere.
DEBORAH TURBEVILLE
la collaborazione tra queste due artiste nasce proprio dalla volontà di rifiutare di omologarsi agli stereotipi occidentali femminili. Se la Sherman è più provocatoria e inquietante (donne tatuate e manichini come surrogati), invece la Turbeville è più raffinata, austera, malinconia e misteriosa.
STEPHEN J SHANABROOK
artista che attribuisce un significato nuovo e spesso inquietante a sostanze e forme associate al comfort. Collabora con Rei per la campagna "Paper Surgery" presentando foto accartocciate di modelli di moda: le immagini hanno lo scopo di riflettere la percezione della bellezza del pubblico. Sono state strategicamente accartocciate per distorcere e sfigurare i volti delle modelle, le foto mirano a rappresentare il lato più brutto del settore.
KATSUHIRO ŌTOMO
Nelle campagne pubblicitarie Rei però non si è limitata solo a sviluppare temi e messaggi sociali così da evidenziare il superamento degli stereotipi, ma ad esempio nella collaborazione con l’illustratore, regista e fumettista KATSUHIRO ŌTOMO, che ha creato delle campagne che in qualche modo evidenziassero le radici del brand e la sua estetica giapponese; infatti, il risultato di questa campagna con Otomo è una serie di piccoli capolavori fatti di disegni, schizzi e anime del film di Otomo.
Berlino Guerrilla store Kawakubo apre per Comme des Garçons un guerrilla store a Berlino. Un negozio dalla durata di un solo anno, imbastito con poco, situato lontano dai soliti giri di shopping e animato da un profondo spirito itinerante. Dopo il primo esperimento ne seguirono tanti altri, Varsavia, Helsinki, Singapore, Los Angeles, Hong Kong e Glasgow, e da allora il mondo retail non ha mai smesso di prendere ispirazione dalle strategie innovative scelte e ideate dalla designer.
Londra concept store Dover Street Market,fondato insieme al marito Adrian Joffe, può essere descritto come una sorta di grande magazzino: all’avanguardia, uno store multi brand con sede a Londra, New York, Tokyo e Pechino, in cui trovare:le 14 linee di Cdg, alcuni designers di prima linea, streetwear ricercato, gioielli e accessori alternativi, nonché i talenti emergenti selezionati dalla fondatrice. Si tratta di un concept store di alta moda in cui si trovano le installazioni uniche. L'intero negozio cambia design due volte l'anno, quindi le visite ripetute sono sempre un'esperienza nuova.
Una collezione fortemente simbolica. Il bianco, colore protagonista della sfilata, decisamente inedito nel mondo della scuola giapponese, concentrata da sempre più sulle possibilità e proprietà concettuali del nero. Con un impatto altamente scenico della luce e la struttura stessa degli abiti si intersecano, concorrendo a plasmare una mole considerevole di riflessioni rivolta all’universo femminile, ancora poco emancipato e compreso, a volte vittima delle sue stesse illusioni. Fiori ricorrenti, impalpabili sul tulle o più esuberanti, in pizzo cucito, decorano, avvolgono e contengono; volumi esagerati, non possono non evocare le vesti nuziali. Così come i cappelli, le acconciature, i veli che coprono i volti. L’atmosfera è quella che conduce all’altare.
2014 I capi sono rossi quanto il sangue fresco o come rose appena raccolte e tanto drammatici quanto solo la moda può essere. La sfilata caratterizzata da un flusso non coagulante di donne scarlatte con i riccioli grigi dei capelli che rievocano le cortigiane del XVIII secolo e i piedi nascosti dentro stivaletti rossi. Gonfiato, attorcigliato o lavorato a cut-out, ogni tessuto utilizzato per gli outfit è stato intinto nella stessa sfumatura di rosso.
La tavolozza dei colori era limitata: nero, bianco e oro. Il nero una tonalità che è estremamente significativa. Il bianco nel mondo orientale, rappresenta un'espressione di perdita. L'oro è il colore che è meglio impiegato per omaggiare la religione e la ricchezza. Da sempre Rei fa del concettuale uno stile di vita e, anche qui, costruisce delle forme che sembrano sacchi della spazzatura aggrovigliati uno all’altro ma puliti, copre la faccia delle modelle con veli nerI. Cuce abiti addosso ad altri abiti. E il tutto riporta proprio a una cerimonia. Che non è triste, ma solenne. Di quella solennità che si trasforma in poesia, magicamente.
2016 Così si intitola la collaborazione con Fornasetti. Durante la sfilata vengono mostrate giacche sartoriali abbinate a pantaloni morbidi, camice di cotone, giacche a coda di rondine arricchite da elementi in plastica il tutto rigorosamente caratterizzato dai pattern di Fornasetti. Il risultato di questo sodalizio è una collezione esclusiva, ricercata e ironica.
Art of the in-between Nel 2017 per la seconda volta nella storia, il Costume Institute del Metropolitan Museum di New York dedica una mostra a uno stilista vivente (la prima era quella dedicata a Yves Saint Laurent nel 1983). La mostra è declinata in un percorso espositivo minimalista che richiama l’essenzialità dello stile della casa di moda giapponese. 150 abiti firmati Comme des Garçons, realizzati dai primi anni Ottanta ad oggi, sono stati esposti su altrettanti manichini sartoriali e raggruppati in otto stanze a tema secondo otto temi ricorrenti che sono: Fashion/Anti-Fashion, Design/Not Design, Model/Multiple, Then/Now, High/Low, Self/Other, Object/Subject e Clothes/Not Clothes, attraverso i quali la mostra spiega e indaga sul concetto di ‘In-Between’ inteso come spazio tra i confini di quello che può e che non può essere definito e sulla pluralità del linguaggio estetico di Kawakubo in funzione dello spettatore. “Amo la fusione, lo squilibrio, l'eliminazione, l'incompiuto. Ma più di tutto, è l'assenza di intenti che mi affascina”.
2019 L’11 ottobre del 1928 veniva pubblicato per la prima volta l’Orlando di Virginia Wolf. L’11 ottobre di 14 anni dopo nasceva Rei Kawakubo, un filo sottile che annoda due destini. La compositrice austriaca Olga Neuwirth quando ha iniziato a lavorare alla sua versione dell’Orlando ha pensato bene di chiedere a R. Kawakubo di disegnarne i costumi di scena. Da questo progetto a quattro mani è stato sviluppato un percorso suddivisa in tre atti. L’Act I del progetto, è stato portato in scena durante le sfilate del menswear di Parigi. Quando in passerella è salita una collezione, la designer ha raccontato come fosse dedicato alla: “trasformazione e alla liberazione, di genere, attraverso gli anni”. Sempre a Parigi l’Act II: un trionfo di suggestioni e citazioni alla storia del costume, maturate dopo aver trascorso giorni esplorando l’archivio storico del teatro di Vienna, dove sono custoditi oltre 250 mila abiti. Il terzo atto, quello conclusivo. Con la messa in scena dell’opera, la prima realizzata da un compositore donna nella storia del teatro austriaco, e il debutto dei costumi creati tra Tokyo e Vienna. Per un progetto che, come ha spiegato la Rei, è volto a: “tracciare lo sconosciuto”.
2020 Una collezione di 20 abiti unici. Ognuno affidato a un soundtrack differente: un pezzo di musica recuperato da vecchi vinili arrangiato. In testa mantille aliene, dove il pizzo è sorretto da parabole di plexiglas, o cespugli scomposti di tessuto che diventa schiuma. Le silhouette metamorfizzate da imbottiture distorte. Le tuniche forate da improvvisi crateri. E le silhouette a ballon per creare sfere dalle cromie estreme.
2022 Meno metafore, meno concettualismi e meno filosofia del solito. La fondatrice del marchio ha presentato con una sfilata a Tokyo (contemporaneamente a quelle P/E 2022 di Parigi) le nuove creazioni, presentando una collezione in cui al centro c'è la rappresentazione e la celebrazione dei fiori. Grafiche floreali, silhouette a forma di corolla, fiori scultorei applicati, stampe di fiocchi e foglie. Il focus è la ricerca della tridimensionalità, in tutto e per tutto.
Le linee Uno degli aspetti più interessanti che contraddistingue l’impero originato dalla stilista nipponica è quello dell’universo formato da 18 diverse linee, ognuna delle quali dedicata a una differente categoria che va dall’haute couture al prêt-à-porter, fino agli accessori e alle fragranze. All’interno del cosiddetto macroverso convivono sub-label come COMME des GARÇONS HOMME, COMME des GARÇONS SHIRT, Junya Watanabe, COMME des GARÇONS Wallet, BLACK COMME des GARÇONS, CDG e COMME des GARÇONS PLAY, la più popolare.
COMME des GARÇONS HOMME (1978) Una collezione di pezzi facili da indossare che potesse offrire agli uomini dallo stile più elegante un’introduzione all’estetica di Rei Kawakubo. Oggi, insieme alla designer, c’è il suo pupillo Junya Watanabe a collaborare con lei allaseconda linea.
COMME des GARÇONS SHIRT (1988) L’obiettivo principale è quello di dinamizzare i capi essenziali del guardaroba maschile, tra cui la camicia da lavoro. Si tratta di uno dei brand più popolari in assoluto nel multiverso.
Junya Watanabe COMME des GARÇONS (1992) Una volta umile modellista per Comme des Garçons, Junya Watanabe ha lavorato molto duramente per poter seguire i passi del suo mentore. Oggi, il lungimirante brand di abbigliamento femminile di Junya Watanabe non è soltanto una delle etichette più popolari all’interno del famoso “multiverso” di Comme des Garçons, ma è anche uno dei brand di alta moda più popolari al mondo.
Le linee COMME des GARÇONS Wallet (2001) Comme des Garçons Wallet è la linea dedicata a portafogli, bustine, borse e pochette.
BLACK COMME des GARÇONS (2008) Nuova linea lanciata in un periodo di piena crisi economica. D’altronde, è proprio quello che ha già fatto nel 2008. Comme des Garçons BLACK crea look per il tempo libero prevalentemente nei colori bianco e nero.
CDG (2018) Audace, elegante e giovanile, CDG presenta uno stile centrato sul logo, e sin da subito ha lavorato sul marketing per poter offrire un buon seguito al brand. Dal 2018 non si è mai assistito ad una fashion week senza vedere almeno un’amante della vita mondana indossare un pezzo di questa linea.
Lanciato nel 2002, Comme des Garçons Play è una delle collezioni più economiche. Questa include camicie, t-shirt, maglie a maniche lunghe e a righe, felpe e altri articoli di base con il logo del cuore. Il top della popolarità fu raggiunta grazie alla collaborazione con Converse.
“La linea COMME des GARÇONS PLAY rappresenta un simbolo, un sentimento, e fa di chi la indossa un membro del club COMME des GARÇONS“ La risposta di Rei in modo indiretto e definitivo alle polemiche su “La linea meno COMME des GARÇONS di COMME des GARÇONS”, poiché troppo conforme agli standard e lontana da quel pensiero wabi-sabi fuori dagli schemi che decenni prima sovvertì i canoni della Paris Fashion Week. L’idea di proporre un guardaroba streetwear semplice ma distintivo, slegato dal concetto di stagionalità e prodotto in tessuti di alta qualità, che prevede t-shirt, camicie, felpe, maglieria e persino profumi, sia da adulto che da bambino, si è infatti dimostrata una scelta vincente in tutto e per tutto e a testimoniarlo ci sono anche gli apprezzamenti di celebrities come Justin Timberlake, Pharrell Williams, Kanye West, Rihanna, Drake e Travis Scott.
Il designer ha studiato pittura, illustrazione e poster design. Si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Varsavia. Cresciuto in una famiglia di artisti: suo padre Henryk Tomaszewski , uno dei fondatori della Scuola polacca dei manifesti, e sua madre, Teresa Pągowska, pittrice, furono figure importanti dell'arte polacca nel mondo. Le sue illustrazioni sono apparse su prestigiosi giornali e riviste come The New York Times , Le Monde e The New Yorker. Inoltre, Pągowski ha preparato progetti di stampa nell'ambito del progetto Mondo Cane per il marchio giapponese Medicom. Il motivo in bianco e nero era formato dalle sagome di diversi cani, e poi applicato su materiali e oggetti vari, dalle borse alle pantofole. Nel 2014, il designer ha partecipato alla mostra Designing Polska – Design in Poland, che presentava i lavori di alcuni dei migliori illustratori e grafici polacchi. All'inizio del 2016, il rapper canadese Drake ha pubblicato un nuovo singolo intitolato Summer Sixteen con la copertina è stata disegnata da Pągowski.
“È come se Rei Kawakubo ed io fossimo influenzati in modo subliminale l’una dall’altro. Mi è venuta l’idea di un cuore rosso con un paio di occhi, l’ho disegnato istantaneamente e l’ho inviato per un altro progetto di COMME des GARÇONS. Alla fine è stato utilizzato per la linea COMME des GARÇONS PLAY. ”
Collaborations
La capsule della linea “COMME des GARÇONS PLAY”
L’etichetta giapponese ha annunciato l’unione con K-Way mostrando una capsule collection di capospalla disegnati indosso a surfisti professionisti, appassionati di outdoor e skater nei loro habitat. La collezione ruota attorno a due modelli iconici del marchio francese, le giacche Leon Half Zip e Claude Full Zip, entrambe realizzate in un resistente nylon ripstop traspirante che viene declinato nei colori rosso, blu, arancione, bianco e beige. Il dettaglio che rende speciali gli articoli è il mini co-branding con la presenza del cuore posto sia sul davanti che sul dietro. Nike, invece, ha realizzato una capsule, soprannominata “Play Together”, in collabo con COMME des GARÇONS PLAY che propone una hoodie grigia e una t-shirt bianca contraddistinte dal co-branding sul davanti e dal semplice cuoricino sul retro.
NIKE
K-WAY
Le Chuck 70, un classico moderno Le COMME des GARÇONS PLAY per Converse Chuck ’70 sono una delle collaborazioni più ubique degli ultimi anni. Iconiche nella loro semplicità, le silhouette create dal brand di Rei Kawakubo insieme a Converse si sono diffuse in lungo e in largo. I due brand hanno lavorato suoi quattro modelli più popolari: la Chuck 70 Hi e la Chuck 70 Ox. Ciascun paio è composto dalla classica tomaia in tela con il cuore di COMME des GARÇONS PLAY che appare oltre la midsole. In tutte le scarpe sono presenti impunture bianche per un effetto tonale sul paio bianco e uno di contrast sul paio nero. Un’altra versione è stata resa più accattivante dalla scelta cromatica che contraddistingue l’intersuola: un rosso acceso che riprende il logo del marchio giapponese.
I restyling delle sneakers più iconiche AIR FORCE 1
I due brand, Nike e COMME des GARÇONS, ci hanno abituato a una release ogni dodici mesi, dopo le Cortez Platform hanno rilasciato la Vapormax e le Air Moc. Recentemente la scelta sembrerebbe essere ricaduta sulle Shox TL, caratterizzate da una tipica silhouette da running con la catena in oro. Come da tradizione la sneaker si presenta in una versione completamente nera, arricchita dal branding Nike e CdG in bianco. Rei Kawakubo, nella sua sfilata durante la Paris Fashion Week, ha portato in scena le Nike Lunar Epic Flyknit con un fiocco nero sulla punta che ha richiamato l'attenzione. Un’altra sneaker che i due brand hanno deciso di rielaborare e che han riscontrato successo sono le Air Force 1 Mid con un design destrutturato e rifinite da tagli vivi e dal logo della maison sullo strap laterale. La sneaker che ha sorpreso è stata la Nike Premier, dandogli un tocco non convenzionale aggiungendo un piccolo tacco gattino alla solhouette da calcio creata nel 1971.
VAPORMAX
LUNAR EPIC FLYKNIT
PREMIER
AIR MOC
SHOX TL
CORTEZ PLATFORM
L’estetica gorpcore rivisitata da Rei Kawakubo DR. MARTENS
Salomon e COMME des GARÇONS hanno co-firmato una capsule collection dedicata all’estetica hiking e presentata durante la collezione FW21 del brand. I modelli della capsule, entrambi genderless, sono declinati nella palette bianconera favorita dal brand di Rei Kawakubo e si chiamano XA-Alpine e Cross. La considerazione più interessante sulla collaborazione riguarda la maniera in cui Kawakubo è stata capace di integrare due sneaker dall’aspetto così futuristico all’interno di una collezione concettuale e avant-garde come quella di Comme des Garçons, trasformando la tecnologia del design in astrattezza delle linee e dei volumi. Nella collaborazione con Dr. Martens, Rei non si allontana troppo dalla formula vincente di Dr. Martens, tomaia in pelle liscia, cuciture gialle sul guardolo e suola in gomma marrone chiaro a cuscino d'aria. Così la classica silhouette riceve il marchio CdG solo all'interno, senza stravolgimenti.
SALOMON
Le capsule ispirate al mito dello skater Newyorkese
Supreme insieme a COMME des GARÇONS ha firmato diverse capsule collection, anche in collaborazione con altri brand come Nike e Vans. L’ultima si è ispirata al mito dello skater Newyorkese Harold Hunter. Una serie di tee, baseball shirt e soprattutto i varsity jacket e i wallet che mixano l'iconografia di CdG, al minimalismo e all'iriverenza del marchio americano. Una nuova capsule collection che fonde le estetiche dei due brand in un tripudio di tartan e pezzi cardine dell’abbigliamento da skater: felpe con cappuccio, t-shirts a maniche lunghe e pantaloni ampi e flessibili. La campagna promozionale vede protagonista un modello che girovaga per il quartiere londinese di Notting Hill in un giorno nuvoloso, nulla di più tipicamente inglese.
Le capsule streetwear
STUSSY
Stussy ha creato una capsule in edizione limitata per celebrare il proprio quarantesimo anniversario ed ha incluso vari brand tra cui COMME des GARÇONS, suo abituale partner. Per l'occasione le date 1980 e 2020 si inseriscono nel classico logo di Stussy e diventano ricami che accompagnano tutte le grafiche decorative. Una capsule che non si riduce a soli item grafici e che include un set di giacca e pantaloni sportivi in gessato e anche un bomber verde oliva con un ricamo sulla schiena. T-shirt, long sleeve e accessori decorati con altri classici loghi di Stussy completano la capsule con anche una nuova grafica che ritrae quattro surfer stilizzati. COMME des GARÇONS e Vetements hanno realizzato un'esclusiva capsule collection in collaborazione con Dover Street Market. Strisce arcobaleno e cuori rossi sono i motivi dei maglioni realizzati dai due brand per la collezione in edizione limitata, incentrata sul tema “Gay, Lesbian and Fetish”.
VETEMENTS
Le capsule streetwear KAWS
KAWS amplia la collezione con una collaborazione dove il tratto distintivo dell’artista emerge su grafiche che incorporano il branding del marchio giapponese ai suoi iconici personaggi. La selezione di capi comprende elementi sartoriali come blazer e camicie dalle tonalità eleganti, spezzate con art work pop, ma anche felpe, smanicati, giubbotti, t-shirts e borse. A BATHING APE* invece ha voluto realizzare la capsule con COMME des GARÇONS seguendo il tema bicromatico bianco e nero. Protagoniste sono due zip-up hoodie, una delle quali è decorata con la Camo Print di Bape e una camicia azzurra con una stampa frontale nera a forma di testa di scimmia che caratterizza il brand. Il risultato sono questi pochi pezzi che le grafiche più iconiche dei due brand che si mescolano dando come risultati cuori in patterns mimetici.
BAPE
Le capsule con gli storici brand LOUIS VUITTON
Nel 2014, Louis Vuitton ha invitato sei designer a reinventare i capi monogrammati del marchio. I n risposta, Rei Kawakubo ha presentato una borsa con fori bruciati, in diverse dimensioni e forme con manici multipli. Gucci, invece, ha riportato una nuova interpretazione delle sue famose borse in co-branding con COMME des GARÇONS come parte della celebrazione del centenario. Sono state realizzate le prime borse in PVC della maison con il famoso dettaglio a strisce verdi e rosse della maison fiorentina che si sovrappone al logo COMME des GARÇONS. Il risultato è un pezzo unico, con la banda verde-rosso-verde verticale di Gucci al centro della shopper, realizzata anche in versione con carta marrone artigianale con un particolare "guscio" di plastica che le conferisce un aspetto industriale contemporaneo.
GUCCI
La capsule con il fast fashion
Nel 2008 H&M ha realizzato la sua annuale collaborazione con COMME des GARÇONS. Sono state messe in vendita la linea maschile e la linea femminile che comprende giacche, camicie, pantaloni, abiti, shorts, gonne e una vasta gamma di accessori dove predomina il tema a pois e il design destrutturato.
Le capsule della linea “Junya Wantabe Man” Brooks Brothers e COMME des GARÇONS JUNYA WATANABE MAN si uniscono per una concisa collezione di abbigliamento. Watanabe è maestro della composizione e ricomposizione degli abiti e sfrutta la tela bianca delle camice e delle giacche di Brooks Brothers per inserire fantasiosi inserti e dettagli tecnici. La collezione è composta da tre blazer e tre camice. Il blazer è una versione del classico modello blu navy della Ivy League “Madison Fit” ibridato con un giubbotto biker di pelle. Per ogni sua parte sono stati utilizzati diversi materiali: cerniere argentate e tasca con patta posizionate a zigzag sul fronte e sulle maniche e cuciture a vista frontali e sulle spalle. La camicia-simbolo di Brooks Brothers, invece, la button-down, viene ripensata con inserti di tessuto a scacchi, una tasca con zip laterale e passanti per il colletto. Con la linea JUNYA WATANABE MAN di COMME des GARÇONS collabora con Levi’s, deliziandoci con pezzi meravigliosi che portano il bagaglio heritage del denim-brand americano a incontrare lo stile sartoriale del grande designer giapponese. Lo stilista giapponese continua a esplorare nuovi scenari della moda maschile, legata allo stile urban chic intrapreso negli anni da COMME des GARÇONS.
BROOKS BROTHERS
LEVI’S
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Potere e influenza nell’industria mondiale del fashion;
- Distribuzione globale limitata (focalizzata in Giappone);
- Collaborazioni con brand noti come Adidas, Nike e Converse;
- Poca pubblicità del marchio;
- Alta fidelizzazione dei clienti;
- Sito web da rifinire per vendere i prodotti online;
- Brand innovativo e anticonvenzionale
- Consumatori di nicchia per i prezzi elevati
OPPORTUNITA’
MINACCE
- Espansione e-commerce;
-I marchi Luxury stanno diventando più giovani e più fashionable.
- Continuare ad espandersi nel mercato occidentale; - Migliorare il sito web;
- Ambiente competitivo elevato nell’industria del commercio al dettaglio;
- Essere più presente sui social network;
- Aumento del costo dell’artigianato;
-Puntare sulla sostenibilità
-Contraffazione
-Sponsorizzazioni di eventi culturali creativi
Marchio di moda e street wear di lusso con un’enorme influenza e una personalità unica; La principale etichetta (Comme des garçons) preferisce il design all’economia, prezzi premium e si focalizzano su un target che ha un reddito elevato Segmenti di diffusione (altre etichette: CDG x Converse) sono più fashionable, senza loyality alla marca e più accessibili rispetto alla prima 18 linee di prodotti per soddisfare le esigenze dei clienti La distribuzione è mondiale ma soprattutto diffusa in Giappone
CDG ha registrato una crescita significativa degli utili del 30% nel 2017 Sta godendo di una rapida crescita globale innescata principalmente dall'elevata domanda dei consumatori. Attualmente CDG è presente a Tokyo, New York, Londra, Pechino, Singapore e Los Angeles. Il marchio ha diversi punti vendita indipendenti in molti paesi Lavora con distributori al dettaglio in diversi continenti, tra cui Europa, Africa e Medio Oriente. L’azienda non ha alti costi pubblicitari né tantomeno alta pressione da parte degli azionisti e nessun tipo di necessità di puntare a grandi aumenti annuali di profitti. Comme des Garçons non seguirà il modello di espansione globale della moda e dei marchi di lusso ma lo farà al proprio ritmo.
Geografico:Lo stile del marchio è più rilevante per le grandi aree urbane con scene artistiche ben sviluppate, vita notturna e altre piattaforme per l'espressione personale edove gli stili di vita non ortodossi sono accolti e accettati. Il clima non ha importanza poiché CDG produce collezioni estive, invernali e di mezza stagione. Demografico:I clienti CDG tendono ad avere un'età compresa tra i 15 ei 35 anni e sono di qualsiasi genere. Il marchio è più orientato verso singoli o coppie socialmente e professionalmente attive della classe medio-alta. In termini di occupazione, il cliente del marchio può essere uno studente o un impiegato come anche un’artista creativo, un designer, un giornalista di moda o un musicista. Psicografico:Una persona che acquista da CDG ha uno stile di vita attivo,apprezza l'espressione personale e la creatività. Si tratta, quindi, di persone con mentalità aperta, innovative e sempre disposte ad esplorare e provare cose nuove. Il potenziale cliente, nonostante sia fedele al marchio, unisce vestiti CDG con altri marchi simili, tra cui Yohji Yamamoto, Rick Owens e Vetements. I clienti considerano l'acquisto di un capo come un investimento; preferiscono visitare i negozi fisici piuttosto che il sito online per ricercare anche socializzazione, soddisfazione dei bisogni estetici e così via. Sono tecnologicamente esperti e utilizzano i social media come uno dei loro principali strumenti di comunicazione.
Messaggio strategico I clienti vedono il marchio come un modo per esprimere il proprio stile in modo non convenzionale Sono più concentrati sul proprio aspetto personale piuttosto che sul prezzo CDG promette di fare vestiti che nessuno ha mai visto Per proteggere l'interesse dei clienti per lo stile, CDG promette di non essere influenzato dai finanziatori La grande idea della fondatrice, Rei Kawakubo, era quella di avviare un'attività in cui ci si potesse esprimere liberamente Il loro messaggio viene comunicato attraverso blog e articoli di moda su Internet
Consumer’s profile
Nome: Yamazaki Shizuka Anni: 20 Professione: Studentessa (Art University London) Interessi: Viaggi, Fashion, Film, Musica Hobbies: shopping, suonare il violino Negozi preferiti: vintage, grandi magazzini (Selfridges), Dover Street Market Social Media: Twitter, Facebook, IG, Line
Nome: Lin Yi Anni: 35 Professione: PR Manager Interessi: Arte, fashion, social, sport Hobbies: fare festa, tennis, shopping Negozi preferiti: Negozi multi-brand, Sanlitun, Joy City Social Media: Weibo, IG, We Chat
Competitors
Undercover
Sacai
Yohji Yamamoto
- brand giapponese - ready to wear, shoes, accessories - carattere coraggioso, uso di drappeggi - stile simile - fascia di prezzo medio/alta - 20/35 anni - venduti principalmente nei multi-brand store
- brand giapponese - ready to wear, shoes, accessories - forme uniche - attenzione al design - stile simile - fascia di prezzo medio/alta - 20/35 anni - venduti principalmente nei multi-brand store
- brand giapponese - linea di stile simile ma con idea di stile differente - sartoria innovativa - 28/ 50 anni - prezzo più alto rispetto a CDG - venduti in tutto il mondo, ma principalmente in Giappone
Competitors
Issey Miyake
Alexander McQueen
Vivienne Westwood
Martin Margiela
- brand giapponese - linea di stile simile ma con idea di stile differente - prezzo più alto rispetto a CDG
- brand inglese - apparel, shoes, perfume, accessories - fascia di prezzo alta - approccio giapponese al design - combinazione di streetwear e alta moda - moda intesa come forma d’arte - elementi dark ed innovativi
- brand inglese - ready to wear, shoes, accessories, leather goods - estetica punk - 28/50 anni - venduti in tutto il mondo
- brand belga - stile simile (decostruzione) - valori simili - 35/50 anni - fascia di prezzo alta
Marketing mix PRODUCT Nella fase primaria dello sviluppo del marchio, Kawakubo ha creato abiti per donne forti e indipendenti. Più tardi, ha aggiunto elementi di base e abbigliamento maschile alle sue collezioni. Quando progetta per gli uomini, Kawakubo presta attenzione all'originalità del taglio e all'aspetto generale. Insieme a questo, crea collezioni sperimentali in cui vengono utilizzati materiali innovativi. Quattro prodotti primari sono: ready to wear, accessori, scarpe, profumi.
PROMOTION I processi di produzione si trovano principalmente in Giappone, soprattutto per le collezioni couture. Inoltre, diversi articoli sono cuciti a mano per controllare la qualità dei vestiti. Allo stesso tempo, gli articoli casual sono prodotti in altri paesi come la Turchia e la Spagna. Il loro approccio alla produzione è molto controllato e guidato dal valore, il che si traduce nell'evitare sprechi inutili. Mirano a portare in passerella anima e immagine del brand. Fondamentali sono anche le collaborazioni con diversi brand noti sul mercato internazionale. Fondamentali anche i social utilizzati per promuovere la brand awarness e l’immagine.
PLACE Vendita online e negli store. Gli store Dover Street Market sono solo in sette location: New York, Londra, Singapore, Tokyo, Beijing, Los Angeles, Ginza. Invece le vendite online sono estremamente basse e limitate alla collezione PLAY, ma il brand utilizza piattaforme multi-retail riconosciute a livello mondiale come Farefetch e Ssence.
PRICE Si colloca nella categoria dei beni di lusso (con prezzi premium). Ha l’obiettivo di espandere il mercato creando linee di prodotti più accessibili.
MARCA COME PRODOTTO Gamma di prodotti Attributi prodotti Qualità / valore Modalità d’uso Utenti che utilizzano il prodotto
Abiti ready to wear, profumi, accessori, borse, scarpe Comme des Garcons “come i ragazzi” allude ad abiti progettati per non rinunciare alla mobilità e al comfort Alta qualità - prezzo premium Per persone indipendenti e libere dalle costrizioni sociali
MARCA COME SIMBOLO Immagini e metafore visive Eredità storica della marca
Nero, cuciture non finite, decostruzionismo, asimmetrico, genderless, giapponese, cuoricino con gli occhi
MARCA COME PERSONA Attributi di personalità Relazione marca / cliente
Indipendente, innovativo, fantasioso, originale, misterioso, all’avanguardia Si connette al pubblico costruendo un ponte di empatia ed espressione libera tra soggetti che non si riconoscono nei tradizionali dettami della moda e della società
MARCA COME ORGANIZZAZIONE Attributi istituzionali Natura globale / locale
Negozi a Kyoto, Osaka, Parigi, New York, Seoul, il principale è il Dover Street Market che vende tutte le linee di Comme des Garcons, ma è anche un grande magazzino al cui interno si possono trovare capi di altri brand all’avanguardia
IMMAGINE DEL MITTENTE
Personalità
Elementi fisici -Cuciture non finite -Asimmetria
-Indipendente
-Spirito libero
-Artistico
-Anticonvenzionale
-Innovativo
-Originale
-Logo cuoricino -Font di CDG
-Decostruttivismo Relazione Cultura -CDG simboleggia la relazione -Estetica giapponese come un rapporto tra persone -Minoranze e sottoculture che attraverso gli abiti si -Artigianato definiscono:ribelli, libere, -Anti moda creative,originali e innovative Self image
Riflesso -Gusto distintivo e ricercato -Non convenzionale -Anti moda -Ragazzi giovani
-Streetstyle
IMMAGINE DEL DESTINATARIO
-Anti moda
-Unisex
-Libero
-unico
-Indipendente
-ribelle
QUOTA MERCATO RELATIVA BASSA
ALTA Comme des Garcons PLAY TRICOT Comme des Garcons
Comme des Garcons SHIRT CDG Breaking News
JUNYA WATANABE Comme des Garçons Comme des Garcons Homme
Six magazine Wallet CDG
Comme des Garcons
Perfume CDG
Junya Watanabe Comme des Garçons Man Pink
Comme des Garcons Comme des Gracons Comme des Garcons Noir
Migliorare l’attività online (Social Media) Orientarsi verso nuove frontiere digitali (Metaverso)
Rendere immediato il servizio clienti nell’ e-commerce del marchio Sviluppare delle collezioni prevalentemente sostenibili Distribuire gli store in modo geograficamente uniforme (pochi negozi in Europa)
Può essere una scelta di brand identity o è un piano strategico di marketing che non è mai stato messo in atto?
Se la scelta è la brand identity, quanto essa può incidere sul business del marchio?