La via Cara o Vaccara
L’antica strada di collegamento fra i vari abitati lessinici e della transumanza verso i pascoli dell’alta montagna
Mappa schematica della via Cara antica (in rosso) e dell’attuale strada Provinciale (in nero)
Il tracciato della via Cara •Inizia in località Contrasti (Progni) •Si inerpica lungo la cresta collinare tra le vallate di Mezzane e di Illasi •Il tracciato antico è oggi in parte ripreso dalla Strada Provinciale 16 della via Cara •Termina a San Giorgio in alta Lessinia
Via Cara o Vaccara? • Era quasi sicuramente una strada preromanica • Era, in origine, una via di collegamento tra gli abitati della pianura e quelli della montagna • Diventa strada dell’alpeggio dopo l’insediamento in Lessinia dei Cimbri nel tardo Medioevo (fine 1200) • Il nome di via Cara compare in una mappa del 1591 • Strada Vaccara in quella di Giobatta Pellesina del 1759 • “Strada Cavallara vien dai Lessini va alla via Regia” (SS. 11) in documento di anonimo della II metà del 1700 • Strada Vaccara in un documento in possesso di Giovanni Faè che propone la derivazione del toponimo da vacche: la via della transumanza verso l’alta Lessinia
Nella “Guida in Valle� realizzata dagli alunni e dagli insegnanti della scuola Secondaria di Primo grado di Lavagno l’intero percorso della via Cara (da ripercorrere a piedi!) viene suddiviso in due tappe: 1. La prima da Lavagno a San Mauro di Saline (7 ore di cammino). 2. La seconda da San Mauro di Saline a San Giorgio (8 ore di cammino).
Prima tappa: da Lavagno (67 m/lm) a San Mauro di Saline (804m/lm)
Località Contrasti – Croce di Guala – Bivio strada asfaltata per San Cassiano (Mezzane) – Capitello di San Vincenzo dove si incontrano le strade per Mezzane di Sopra e per Illasi – Cave di marna dell’Italcementi del monte Tomellon – Centro – Monte Senabio – Contrada Laghi – Località Bettola – San Valentino – San Moro a San Mauro di Saline.
Emergenze storiche della I^ tappa
San Cassiano La chiesetta fu dedicata a Giovanni Cassiano fondatore di un istituto monacale ministeriale per uomini e donne. Nel 1080 Matilde di Canossa offrÏ il terreno e i fondi per costruire il convento e la chiesetta. Vari i litigi e il convento venne chiuso. Nel 1600, la chiesetta venne restaurata dalla badessa di S. Antonio al Corso, Clara Pellegrini. Vi abitarono anche i Benedettini. Ora l’area è privata.
La località di cui si ha notizie fin dall’epoca romana deve probabilmente il proprio nome dal fatto di trovarsi al centro di vie importanti verso la montagna. La sua chiesa risulta parrocchia fin dal 1460. Le sue ragguardevoli dimensioni si spiegano proprio grazie al notevole transito. Personaggio famoso: Antonio Tirabosco autore del libro “L’uccellagione”. In suo onore la “Sagra dei osei” nella terza domenica di settembre.
Centro
Resti di villa Tirabosco in contrada Palazzo
San Moro Il suo più antico documento è del 1145. La reggeva un certo Lanfranco, priore di una piccola comunità monastica. L'attuale chiesa si deve ai Cimbri che la dotarono, verso il 1538, delle due navate laterali, ne trasformarono lo stile da romanico a gotico e ne cambiarono la dedicazione da San Mauro, vescovo veronese del VII secolo, a San Leonardo, vescovo di Limoges da loro molto venerato. Davanti alla chiesa si trova un obelisco datato 1746.
Errata la notizia che siano discendenti dalle popolazioni sconfitte dal console Caio Mario nel 101 a. C. Storicamente accertata la presenza di coloni bavaresi in Lessinia verso la fine del 1200, all’epoca degli Scaligeri. Il loro nome deriva verosimilmente dal bavarese Zimbar che significa boscaiolo o carpentiere. All’inizio erano un gruppo sociale chiuso con propria lingua e dedito all’allevamento del bestiame e alla lavorazione del legno e del carbone da esso derivato
I Cimbri
Preparazione di una carbonaia
Seconda tappa: da San Moro (804 m/lm) a San Giorgio (1.494 m/lm)
San Moro - Passo Spin del Poiero – Località Viaverde – La Bettola di Velo – Aggiramento del Monte Stoze – Aggiramento del Monte Purga – Contrada Purga – Croce del Gallo – Contrada Cuniche (Kunech) – Fo della pace – Opportuna deviazione nella valle delle Sfingi – Malga Norderi – Monte Belloca – Croce di Parparo – Monte Grolla – Malga Malera di Sotto – San Giorgio
E’ un altopiano a forma grossolanamente trapezoidale che degrada dolcemente a sud verso la Pianura Padana. E‘ delimitata ad ovest dalla Val d'Adige meridionale (Val Lagarina) che la separa dalla catena del Monte Baldo, è chiusa a nord dalla ripida Val dei Ronchi, sopra la quale strapiombano le vette relativamente più elevate (i " Monti Lessini "), fra cui il Corno d'Aquilio (m 1545), lo Sparavieri (m 1797) e Cima Trappola (m 1865), mentre ad est è circondata dalle Val d'Illasi e Val d'Alpone che la separano nettamente dalle Piccole Dolomiti.
Oro -
La Lessinia
Costruzioni tipiche della Lessinia
Ghiacciaia con pozza
Immagini votive in pietra
Ultima ovvia annotazione Anche la vegetazione cambia lungo il percorso della Via Cara o Via Vaccara perchè dalla pianura (67 m/lm) si arriva in alta montagna (1.494 m/lm)
Grazie per l’attenzione Realizzazione: Giuseppe Corrà e figlie Fonti: •Guida in Valle e Trekking via Cara, CD curato dagli alunni della scuola Secondaria di I Grado di Lavagno con la guida dei proff. Vito Solieri, Giuseppe Corrà, Patrizia Bertaso , Filomena Lodovico e Francesco Battaglia, anno scolastico 2004/05. •F. Dal Forno, Visione storico artistica della valle di Mezzane, Fiorini, Vr, 2002. •Lavagno, una comunità e un territorio attraverso i secoli, a cura di Giancarlo Volpato, La Grafica, Vago (Vr), 1988.
Lavagno 1 novembre 2006