VIVERE LAVAGNO
Il Forte di San Briccio torna a splendere
Periodico trimestrale - Anno quarto - Numero 2 - Ottobre 2013 Editore Università Popolare di Lavagno - Reg Trib.n° 1871 Direttore responsabile Alberto Menini - Progetto grafico Giuliano Bergamini - Studio 7 Publish, Sommacampagna (VR)
Speciale alluvione p. 6
Riprendono le attività dell’ Università Popolare
p.8
Approfondimenti sul Forte p. 2 La Bella Mezzane p. 13
Ottobre 2013
Forte San Briccio
Lo splendore del Forte di San Briccio
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di Maria Grazia Belli, presidente dell’associazione “All’ombra del Forte” l ritrovo per lavorare al ripristino del Forte di San Briccio ormai è diventato un appuntamento fisso da un paio di mesi al sabato mattina. Alle otto si sale al colle volentieri, lassù l’aria è più fresca, non c’è la coltre di caldo afoso del piano. Viene aperto il cancello dell’area recintata e nel giro di un quarto d’ora arrivano una trentina di soci volontari dell’associazione “All’ombra del Forte” equipaggiati di attrezzi, scarpe e guanti adeguati, a lavorare, per strappare questo storico manufatto di architettura militare dalla vegetazione invasiva e dallo stato di abbandono di questi ultimi anni. Qui siamo a circa 230 metri sul livello del mare, l’aria è fresca e profumata, siamo lontani dall’odore dei gas di scarico lungo la statale e l’autostada. Le giornate di lavoro sono sempre scandite da appuntamenti precisi. Dopo aver espletato le adempienze del piano della sicurezza, ognuno riprende il lavoro che aveva lasciato il sabato precedente. Ora finalmente il “percorso di guardia” l’ ampio sentiero che gira come un anello attorno al Forte, è completamente ripristinato. Diventerà un percorso salute a beneficio di tutti, dove si respira bene ed il clima è mite, facilmente raggiungibile in 10 minuti d’auto sia da Lavagno che da San Martino e Cal-
diero... Questo manufatto architettonico è l’unico edificio pubblico di pregio artistico di Lavagno, ha dimensioni veramente importanti. L’area costruita è di 5.115 mq ed è inserito in un bastione trapezoidale di mq. 22.000. Si contano 150 stanze di grandi dimensioni, i soffitti sono con volta a botte o a crociera, edificati in pietra o in mattoni. Il pavimento è costituito da ciottoli di basalto, il cosiddetto “sasso moro ”, pietra di origine vulcanica, tipica del colle di San Briccio. Dentro al Forte, grazie alla sua coibentazione magistrale, c’è una bella tempera-
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museo della civiltà contadina a causa di atti vandalici di chi pensava di far bravate, arrecando invece un danno enorme alla collettivita. Arrivano molte persone a vedere i lavori e anche molti amanti dell’arte fotografica, ad immortalare questo spaccato di storia ottocentesca. Alle 10 merenda con pane e mortadella, tutti insieme sotto a un albero di fico, nello slargo davanti al ponte levatoio, anch’esso ora riparato e reso perfettamente agibile. Sono state sostituite le traversine di legno massiccio, usurate dal tempo, con altre nuove. In questa pausa-merenda
L’EDITORIALE
Cari lettori, questa edizione è dedicata all’operato di alcune delle belle realtà associative che operano sul nostro territorio di Lavagno e della Val Mezzane, su fino a Velo Veronese. Le associazioni, infatti oggi costituiscono un prezioso anello di congiunzione fra lo Stato ed il cittadino. Con la loro operatività concretizzata da persone competenti e molto motivate, esse sanno attuare progetti che altrimenti sarebbero irrealizzabili per il nostro apparato statale, ormai paralizzato dalla burocrazia e da personale numericamente assai ridotto. Si parla anche degli ultimi sviluppi della vicenda alluvione, che tanto ha segnato la nostra realtà di Vago e San Pietro. Sempre vivo in tutti noi è il ricordo del sig. Maschi.
I volontari del sabato mattina
tura costante intorno ai 20 gradi che si mantiene più o meno tale, sia in estate che nella stagione invernale e ci aiuta a lavorare meglio. I lavori di pulizia e recupero continuano. Ripulendo le stanze interne al Forte nasce un senso di sgomento nel vedere come si è ridotto quello splendido
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si scambiano informazioni, i più esperti danno consigli tecnici sui lavori ai ragazzi giovani. Dentro alla piazza d’arme continua l’opera di ripulitura della gradinata e della rampa che serviva a far salire i cannoni fino alle posizioni in barbetta. Ormai queste strutture sono nuovamente visibili, si vedono rispuntare le bianche pietre del forte, bella pietra proveniente dalla Lessinia, liberate dalle edere e dai detriti, e in questo affascinante palcoscenico, \intriso di storia e cultura i lavori di ripristino continuano.
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Vino in Corte
Vino in Corte
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Ottava edizione ai piedi del Forte di San Briccio
di Fausta Croce
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’ ottava edizione del Vino in corte, svoltasi a San Briccio nei giorni di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 settembre ha ospitato la neonata associazione “All’ ombra del forte”. Un gazebo, un poster, il libro del Forte e delle foto che scorrono ingrandite è tutto l’ allestimento, ma, per i curiosi che si fermano, ci sono i volontari desiderosi di far conoscere ed informare. L’ associazione si è costituita per realizzare, in collaborazione con il comune di Lavagno, il recupero conservativo del Forte per renderlo poi fruibile per attività di tipo sociale e di utilità pubblica. Sullo schermo scorrono le foto attraverso le quali si può ammirarne la struttura architettonica, la particolare posizione geografica e la situazione, ora, dopo un primo intervento dei volontari. E poi ci si tuffa nella festa, Vino in Corte, come sempre caratteristica e particolare. Ormai la numerosa presenza di partecipanti e la buona riuscita delle iniziative non sorprendono più. Complice il bel tempo, che ha reso piacevoli queste serate di fine estate e l’ atmosfera suggestiva che sempre si crea tra le caratteristiche corti del borgo e le viuzze
Gazebo per “Vino in Corte” a San Briccio
illuminate da fiaccole. Percorrendole i visitatori hanno potuto degustare vini tipici e prodotti di Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia, le regioni italiane presenti in questa edizione. Oltre alle corti “storiche” anche l’ Illasi Valleys con i vini delle sue numerose cantine prodotti di vigneti che inorgogliscono le verdi colline che ci circondano. Tutto di ottima qualità: vini e cibi. Il sabato pomeriggio è stato dei bambini con “Fiabe in corte”, e, alla domenica pomeriggio, la gara delle botti; eventi divenuti ormai degli appuntamenti fissi. In “corte de l’ asilo” alcuni pannelli con “ Scatti di un tempo”, foto che gli abitanti del paese hanno tratto da vecchi cassetti e che hanno permesso di leggere gli ultimi cento anni della nostra storia. Le guerre, la scuola, i matrimoni, le famiglie, le compagnie. Speciale lo scatto del lontano 1929 che ritrae una corte, silenziosa, sotto una manto di neve. Ciò che più colpisce, gironzolando tra le corti, è la presenza di tanti giovani. Sono i giovani del paese che lavorano per la festa instancabili e con entusiasmo e giovani sono anche i visitatori: gruppi di www.viverelavagnonline.it
amici, coppiette e famigliole con passeggini. Indimenticabili i ragazzini allo stand dei gadget con i loro braccialetti ed anelli fluorescenti, il cavatappi e la maglietta con il logo; per tutta la durata delle tre serate non hanno mai lasciato il loro posto. La festa è iniziata già il giovedì sera con lo spettacolo “ Storie di vino” di Alessandro Anderloni e l’ arrivederci con il prossimo anno è stato dato la domenica sera con le lanterne cinesi volanti che salivano alte nel cielo. Tutti ad osservarle con il naso insù. Dopo la mezzanotte la piazza brulicava ancora di gente che non avrebbe voluto andarsene.
Gazebo by night
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Forte San Briccio
Il Forte di San Briccio, un monumento che deve vivere di Lino Pasetto
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Antichi attrezzi del museo della Civiltà Contadina
ell’aprile di quest’anno lo Stato ha ceduto il Forte di San Briccio gratuitamente al Comune di Lavagno alla condizione che ne garantisca un utilizzo sociale e di pubblica utilità. E’ un investimento, una scommessa che col sostegno dell’attuale amministrazione comunale si cercherà di vincere, vivendone giorno per giorno i concreti sviluppi. Può rappresentare un peso se lo si considera cosa morta, priva d’interesse magari perché non confinante con la propria casa. Diventa invece una enorme opportunità di sviluppo se a questo monumento viene assegnato un ruolo di riferimento per attività di richiamino culturale, turistico, sociale. Un monumento che deve vivere, pulsare di presenze. Può diventare un mezzo per creare posti di lavoro, può essere utile per aiutare il lavoro giovanile offrendo adeguati spazi per laboratori artigianali, studi tecnici, per la valorizzazione dei prodotti locali, ecc… In molti ci credono e la presenza di volontari che da settimane anima le campagne di lavoro al Forte sono una
testimonianza concreta, ma c’è bisogno del sostegno di tutti, delle idee di tutti per dare all’ambiente quella vitalità, quella partecipazione che può rendere Grande il futuro di tutto il territorio lavagnese Per decenni il Forte è stato contenitore pieno di materiale, ma privo di vita; questo è quello che assolutamente dev’essere evitato.
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L’insegnante Annalisa Verzini è in pensione di Fausta Croce
È lunedì 2 settembre.
Alla spicciolata arriviamo tutte, presso l’Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani di Lavagno. Visi rilassati, braccia abbronzate. L’estate, un po’ di riposo e il sole hanno lasciato i loro segni benefici. Ci ritroviamo dopo le vacanze rinfrancate e pronte. E’, per noi insegnanti, l’inizio dell’avventura di un nuovo anno scolastico. Annalisa Verzini non c’è: lei è a casa. “Vado in pensione” ci disse. Era il gennaio scorso. E tutte ci guardammo intorno sorprese per poi fissarla con un’aria stranita, un misto di stupore, sana invidia, ammirazione, ma soprattutto con contentezza. Che fortunata! Sì, fortunata, perché ad esercitare la professione della maestra ormai siamo rimaste praticamente solo noi donne.. Ma fortunata soprattutto perché, dopo l’ultima riforma delle pensioni del governo tecnico, raggiungere questo obiettivo sembra proprio un terno al lotto anche per noi lavoratori della scuola. E, lei, che iniziò questa bellissima professione più di quarant’ anni fa, quest’anno ce l’ha fatta! Per trenta di questi anni è stata maestra nella scuola di Mezzane di Sotto con fierezza, forza, dedizione e professionalità instancabili.
Nell’ultimo Collegio Docenti di giugno l’abbiamo salutata e ringraziata e abbiamo vissuto con lei anche un bel momento di convivialità. Ciao maestra Annalisa, goditi la tua meritatissima “vacanza a tempo indeterminato!”
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Forte San Briccio
Oltre mille anni di memorie rimaste sotto la polvere La collina del Forte di San Briccio PRESENTAZIONE DEL LIBRO
A
di Simone Albi, sindaco di Lavagno
ncora una volta ho l’onore e l’orgoglio di presentare, a nome anche dell’amministrazione comunale una operazione di sponsorizzazione culturale legata al nostro territorio realizzata grazie al nuovo libro di Renzo Zerbato e Giuseppe Corrà dal titolo Memorie sotto la polvere. La presentazione ufficiale del volume avverrà venerdì 25 ottobre alle ore 20.30 nella sala civica “Giovanni ed Antonio Visco” di San Pietro di Lavagno. Si tratta della continuazione, ma a ritroso, del loro primo volume All’ombra del forte, dove raccontavano le vicende legate alla realizzazione e alla presenza nel paese di San Bricco di una grandiosa costruzione militare sorta negli anni 18821885 in funzione antiaustriaca a difesa dei confini italiani che, in quel tempo, non erano tanto lontani. Un libro quello legato al forte di San Briccio che era nato dall’esigenza precisa di inserire la sua storia all’interno del programma di valorizzazione richiesto dal Demanio e dalla Soprintendenza per valutare i requisiti necessari per la cessione di quel bene patrimoniale al Comune di Lavagno che come oramai tutti sanno dal 19 aprile di quest’anno è diventato gratuitamente nostro. E, come spesso accade, l’appetito vien proprio mangiando. Tante sono state, infatti, le persone che, dopo la lettura del libro, hanno manifestato la curiosità di conoscere di più, di scavare più a fondo nella storia di San Briccio, ora frazione di Lavagno, ma nel passato, nucleo originario di questo Comune con un’antichis-
sima pieve che estendeva la propria giurisdizione sull’intera vallata di Lavagno ed anche su quella di Marcellise. Così, proprio per soddisfare questa esigenza, il libro Memorie sotto la polvere ripercorre il tempo che va dalla costruzione militare fino a che le orme lasciate dalla storia sanbriccese si perdono dentro le ipotesi degli esperti d’archeologia. Questa volta Renzo Zerbato e Giuseppe Corrà, hanno voluto presentare una storia che parte da almeno mille anni prima della realizzazione del forte, quando sul monte di San Briccio, che vide i primi insediamenti millenari, su rovine romane sorsero un castelliere e una chiesetta. Quest’ultima, prima di essere abbattuta, attraverso molte trasformazioni succedutesi nel tempo, era giunta alla fine dell’Ottocento ampliata ed arricchita di tante opere d’arte. Durante le demolizioni e gli scavi necessari alla costruzione militare, sul colle di San Briccio vennero alla luce numerosissimi reperti archeologici di epoche lontane. A riguardo, nel libro è degna di nota la catalogazione che gli autori hanno fatto di tutti questi oggetti, tanti dei quali, purtroppo, sono andati perduti e nessuno, in ogni caso, è rimasto disponibile nel nostro paese. Durante questo percorso di ricostruzione della storia di San Briccio, che ha portato alla scrittura di questo nuovo volume, gli autori incontrano e raccontano di carestie, di pestilenze, di guerre per l’acqua, di altri modi di vivere e di sopravvivere, storie di sottomissione e di emancipazione che hanno interessato il piccolo paese e tutto il nostro territorio. Ne è risultato un libro consistente, ben documentato e redatto con un linguaggio
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Copertina del nuovo libro “Memorie sotto la polvere. San Briccio e dintorni prima del forte”di Renzo Zerbato e Giuseppe Corrà.
semplice e facile da leggere. A questo proposito, ritengo doveroso segnalare anche lo sforzo compiuto dagli autori nel trascrivere dall’originale o da copie due testi che sono alla base delle documentazioni su San Briccio: il Libro delle memorie iniziato a metà del 1800 da don Giustino Lonardi e il Centone di storia di don Antonio Pighi, già trascritto a macchina da don Remo Bertolini mentre era parroco a San Briccio. Il lettore interessato a questi due testi li potrà vedere come appendice del volume. Nella presentazione del libro Memorie sotto la polvere mi fermo qui, per non togliervi la gioia di scoprire, i tanti fatti che ci hanno permesso di arrivare fino ai giorni nostri orgogliosi di appartenere a queste colline, a questa valle e alla sua millenaria storia. Il mio grazie sincero e quello dell’amministrazione che rappresento ai due autori perché, grazie ai due volumi dedicati a San Briccio, ci permettono di conoscere meglio il paese ed il territorio in cui abitiamo ed operiamo.
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Speciale alluvione
L’alluvione del 16 e 17 maggio e la situazione attuale
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di Giuseppe Corrà
ragica l’alluvione che ha colpito il Comune di Lavagno nella notte tra il 16 ed il 17 maggio scorso: tanti i danni, ma soprattutto un morto: Giuseppe Maschi, pensionato di 58 anni, colpito dal muro che divedeva il suo scivolo da quello del vicino. Maschi voleva impedire l’allagamento del garage e dello scantinato. Aveva trovato una prima asse con cui si proponeva di arginare l’acqua che entrava nello scivolo. Ma era troppo corta: ce ne voleva una seconda. Quest’ultima il pensionato non l’ha potuta collocare al posto giusto perché è stato schiacciato sotto il muro alto più di tre metri che il peso e la violenza dell’acqua, già presente in gran quantità nello scantinato del vicino di casa, gli hanno fatto franare addosso. Inutili sono risultati tutti i tentativi di soccorrerlo, nonostante l’intervento tempestivo degli uomini della protezione civile e dei vigili del fuoco accorsi sul posto. Il corpo di Giuseppe Maschi, che presentava una grossa ferita alla testa, è stato ritrovato solo verso le 6.30 di venerdì 17. Le acque fangose del torrente Mezzane, a causa delle barriere fatte di tronchi, di rami ed altro materiale in prossimità dei ponti, avevano allagato alcuni scantinati anche nel paese di Mezzane. Poi, scendendo più a valle, avevano rotto gli argini in località Leon ed invaso i vigneti dell’azienda Latium e provocato danni anche agli allevamenti dell’azienda Leardini alla Marmuria. Nella loro corsa rovinosa attraverso la campagna, avevano successivamente raggiunto anche la villa settecentesca Alberti-Zannini, invadendo le cantine ed il piano terra. Anche a San Pietro di Lavagno i rami e tutto ciò che l’acqua portava con sé avevano creato, vicino al ponte presso il quale si trova il supermercato Fresco mio, un “tappo”, facendo fuoriuscire l’acqua dall’alveo del torrente e sommergendo villa Dal Colle nonché la corte e le abitazioni della famiglia Montini. Ma il disastro più grosso l’avevano prodotto nel quartiere Palazzina e nella località Casale a San Pietro. Dopo la rottura dell’argine vicino al ristorante Bacco d’Oro, le acque avevano riempito scivoli, garages e scantinati. Erano entrate pure nel cortile e nelle abitazioni dell’antica
villa Bascheni del XVII secolo, come nelle serre della Floricoltura Vivai La Fontana di Pierluigi Gozzi. Dappertutto avevano provocato danni ingenti lasciando fango e melma.
Nella serata di giovedì, prima della rottura a Mezzane, il torrente aveva superato gli argini anche a Vago. Per quasi tre ore le sue acque avevano invaso la Strada Regionale 11, erano entrate in alcune abitazioni e nelle fabbriche che fiancheggiano il torrente. Molto gravi i danni provocati in un momento in cui la crisi già morde forte aziende e famiglie. Immediati gli interventi della Protezione civile, delle Amministrazioni comunali, dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri e di tutti gli altri volontari. Di fronte al disastro, i sindaci di Lavagno, Simone Albi, di Caldiero, Giovanni Molinaroli, di San Martino Buon Albergo, Valerio Avesani, l’assessore di Mezzane Giovanni Carrarini, assistiti dai propri tecnici, hanno avuto subito degli incontri con il Prefetto, Perla Stancari e, nella sede di San Bonifacio, con il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Alta pianura veneta, cui spetta la manutenzione del torrente Mezzane fino ai confini comunali di questo paese. Il presidente del consorzio, Antonio Nani, aveva impostato l’incontro sulla ricerca del da farsi nell’immediato, poi anche nel futuro. “Importante – aveva ribadito – che noi riusciamo ad individuare i problemi, ma anche che sappiamo suggerire qualche possibile soluzione perché solo con le idee molto chiare in testa sul da farsi possiamo battere cassa alla Regione e pretendere di essere ascoltati”. Proprio quello che pensavano anche i sindaci: per mettere in sicurezza il terriwww.viverelavagnonline.it
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torio dalle minacce del torrente Mezzane si possono progettare opere straordinarie, come quella di pensare di deviarlo nel Progno di Illasi, prima dell’abitato di Vago, un intervento assai costoso e che richiede tempo. Occorre, però, anche individuare i lavori ordinari non procrastinabili, come la pulizia accurata dell’alveo, il rafforzamento delle sue sponde, l’abbassamento, almeno in alcuni punti, del suo letto, nonostante tutte le problematiche legate all’asporto della ghiaia che va preventivamente analizzata. Occorre, inoltre, trovare una soluzione per migliorare la situazione nelle due curve di 90 gradi presenti a Vago, nonché quel ponte a due archi attraverso il quale il torrente passa sotto la Strada Regionale 11: il pilastro centrale, infatti, si presta troppo bene alla formazione di una “diga” bloccando tutto ciò che l’acqua del Mezzane trascina a valle. L’ingegner idraulico, Massimo Merzari, consulente tecnico dei Comuni, aveva suggerito proprio di partire da queste ultime opere, se si vuole salvaguardare il territorio. Si deve, prima di tutto, ripristinare quanto era stato realizzato nel passato. “La Prognella – aveva evidenziato – presenta una struttura inversa a quella che sarebbe ottimale: il suo invaso ha una portata di 40, 50 metri cubi di acqua al secondo nella zona di Mezzane, portata che si riduce a 20, 30 nel territorio di San Pietro di Lavagno per diventare, poi, ancora minore a Vago. Per questo è necessario pensare ad opere che permettano una tracimazione controllata dell’acqua in zone in cui il danno è minore e non c’è pericolo per la popolazione”. Sulla necessità di una accurata pulizia dei corsi d’acqua, in modo che non siano delle discariche a cielo aperto, avevano insistito anche tutti i sindaci. Ma avevano anche sottolineato come sia necessario agire assieme per ottenere il pagamento dei danni subiti dai cittadini e, come proposto da Albi, l’autorizzazione a sforare il patto di stabilità per venire incontro ai propri amministrati con i soldi presenti nelle casse comunali. La riunione, infine, aveva messo in risalto la necessità di giungere ad una più fattiva collaborazione fra gli enti che gestiscono il corso d’acqua Mezzane, cioè il Servizio forestale dello stato per la zona
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Speciale alluvione
montana ed il Consorzio Alta pianura veneta. Questo almeno per limitare la quantità del legname trascinato a valle dalle piene, che crea sempre grossi problemi. Di fronte al disastro, solo il 26 luglio scorso il Presidente del Consiglio dei Ministri ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza nel Veneto, senza, però, individuare i Comuni destinatari degli eventuali aiuti. La comunicazione era arrivata ad Albi attraverso l’onorevole Gianni Dal Moro, che nei giorni dell’emergenza aveva visitato il paese ed aveva assicurato il proprio interessamento presso il primo ministro Enrico Letta. Alla delibera dovrà seguire un’Ordinanza di Protezione Civile per l’attuazione degli interventi. Anche in questo provvedimento non saranno individuati i Comuni. A questo provvederà, invece, il commissario nominato per l’emergenza. Il Comune di Lavagno, al quale le spese di primo soccorso sono già costate 160.000 euro, si sta dando da fare per essere inserito nell’elenco dei destinatari dei fondi statali. Anche la dichiarazione dello stato di emergenza i sindaci l’hanno ottenuto grazie al continuo pressing esercitato assieme sulle autorità. Nell’attesa che arrivino i fondi statali, non è stato dimenticato il problema di arrivare a mettere al più presto in sicurezza il torrente Mezzane. Così, alla fine del luglio scorso, c’è stato un ulteriore incontro dei sindaci con l’ingegner Gianfranco Battistella ed il geometra Lucio Cecchettin, rispettivamente direttore e tecnico responsabile per il torrente Mezzane del Consorzio Alta pianura Veneta. Proprio in questa occasione l’ingegnere idraulico
Massimo Mezzari, incaricato dai tre Comuni di redigere uno studio sulle criticità del torrente Mezzane e sulle possibili soluzioni, aveva presentato il proprio lavoro. Per attuare quanto il piano propone occorrono 4.000.000 di euro che il Consorzio Alta Pianura Veneta ha già provveduto a richiedere alla Regione Veneto. Nel frattempo, però, il Consorzio ha già s p e s o 345.000 euro per il ripristino degli argini destro e sinistro del torrente Mezzane nei punti in cui la piena aveva rotto nel maggio scorso. Altri 30.000 euro sono stati adoperati per sistemare il torrente nei pressi del vivaio Gozzi alla località Fontana di San Pietro di Lavagno. E, sempre il Consorzio, stava provvedendo allo sfalcio delle sponde del torrente e alla pulizia del suo alveo. Un’altra lettera è partita alla volta della Regione da parte del Consorzio per chiedere 80.000 euro necessari per il ripristino delle funzionalità idrauliche del torrente Mezzane, cioè per rimuovere e smaltire circa 5.000 metri cubi di ghiaia depositata nel fondo del torrente. Mentre tutto si sta evolvendo, c’è solo da augurarsi che tutto questo movimento attorno al torrente Mezzane e l’interessamento che tutte le associazioni hanno dimostrato ne voler dare una mano agli alluvionati continuino nel tempo. E possa anche crescere davvero l’Organizzazione dei volontari civili proposta dall’imprenditore Giovanni Gemma che intende for-
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nire all’Amministrazione di Lavagno un gruppo di tecnici pronti ad agire gratuitamente in caso di emergenza, affiancando tutti gli altri gruppi che lavorano per la sicurezza del territorio.
La testimonianza
C
di Giordano Zenari
erte cose per capirle bisogna provarle sulla propria pelle. Puoi leggerle sui giornali, o guardarle alla televisione, ma niente vale un pomeriggio in mezzo al fango e all’acqua putrida, tra cimeli e mobili sommersi, con le scarpe inzuppate e i vestiti da buttare. Niente vale il sudore della fronte per cercare di rimettere in sesto una cantina che di cantina non ha più neanche l’ombra, ne il sorriso di qualcuno che a fine giornata ti ringrazia per quello che hai fatto senza che nessuno te lo chiedesse. Perché certe cose non c’è bisogno di chiederle, certe cose si sentono che devono essere fatte, anche se con te non hanno nulla a che fare. È vero, le strade, le case, le cose sono state tutte devastate, travolte dalla corrente. Ma la forza di rialzarsi, quella delle persone, della gente comune, e soprattutto dei giovani, quella anzi è fuoriuscita, come risvegliata dal letargo da un canto sirenico di omeriana memoria. Ho visto sul volto della gente uno spirito nuovo, e soprattutto l’ho visto sul volto di tutti, nessuno escluso, come se le disgrazie e le sofferenze spesso uniscano laddove da sempre c’è stata indifferenza. Oggi ho visto un paese diverso da quello in cui ho vissuto da sempre, e sono contento che anch’io, in qualche modo, ho contribuito a renderlo migliore.
il 40% della popolazione ha un difetto visivo e non lo sa? www.viverelavagnonline.it
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Giovedì culturali Programma anno accademico 2013/2014 Sala civica di Vago, ore 15 CERIMONIA DI APERTURA ANNO ACCADEMICO 2013/2014
Giovedì 17 ottobre 2013
Alle ore 15 - Sala Civica di Vago
Programma del pomeriggio
Saluto della Presidente Maria Grazia Belli Saluto dell’amministrazione comunale Presentazione in PowerPoint di Sergio Danzi sui momenti più belli dei primi dieci anni della nostra università Intrattenimento musicale Presentazione dei nuovi docenti e dei nuovi corsi Brindisi di buon auspicio
Giovedì 24 ottobre 2013
STORIA E TERRITORIO Cesare Battisti: figura dominante del periodo a cavallo tra la fine dell’ottocento e primi del novecento e ritenuto l’ultimo eroe risorgimentale Dott. Maurizio Zanoli
Giovedì 31 ottobre 2013
TECNOLOGIA E AMBIENTE Le fonti di energia pulita nel nostro territorio Tecnico AGSM - Verona
Giovedì 07 novembre 2013
EDUCAZIONE ALLA SALUTE "La radiologia ieri, oggi e domani: dalle origini alle applicazioni odierne con uno sguardo al futuro" Dott.ssa Francesca Fornasa
Giovedì 14 novembre 2013
DALLA PARTE DEL CONSUMATORE Come scegliere il capo giusto per il nostro armadio: orientarsi nel mercato globale dei tessuti Esperta: Mara Montanari
Giovedì 21 novembre 2013
EDUCAZIONE ALLA SALUTE La qualità della vita per chi sente poco Dott.Giorgio Pisani
Giovedì 28 novembre 2013
Giovedì 20 febbraio 2014
Giovedì 05 dicembre 2013
Giovedì 27 febbraio 2014
EDUCAZIONE CIVICA Lavagno: un Comune virtuoso Arc. Simone Albi sindaco di Lavagno TRADIZIONI E RICORDI Echi lontani e musiche d'epoca Sig. Mario Trevisan
Giovedì 12 dicembre 2013
IL TEATRO GRECO La nascita della psicologia non ufficiale attraverso il viaggio dell’anima nella tragedia greca. Prof. Antonio Di Giugno
Giovedì 19 dicembre 2013 Auguri di Natale Maestro Lino Pasetto
Giovedì 09 gennaio 2014
INFORMATICA. Internet: siti web e sicurezza, il blog “Viverelavagnonline”, Youtube e nuove potenzialità Prof. Giuliano Bergamini
Giovedì 16 gennaio 2014
STORIA: uomini e donne nella società dei consumi di massa e dello spettacolo Dott. Andrea Martini
Giovedì 23 gennaio 2013
GEOLOGIA E AMBIENTE. Dall’energia idraulica... alla fusione nucleare Prof. Serafino Zanderigo
Giovedì 30 gennaio 2014
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Lavagno a piccoli passi” Un'agile guida alla scoperta del nostro territorio Ins.Maria Pia Eliodeni
Giovedì 06 febbraio 2014
EDUCAZIONE ALLA SALUTE Prevenzione cardiovascolare: l'importanza di un corretto stile di vita Dott.ssa Luisa Zanolla
Giovedì 13 febbraio 2014
EDUCAZIONE ALLA SALUTE Le terme oggi Salute e benessere termale dott.ssa Valeria Zacchi
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EDUCAZIONE CIVICA L’Italia in Europa Europarlamentare: Lorenzo Fontana FOTOGRAFIA La nascita della fotografia e suoi sviluppi. Come ottenere belle fotografie: tecnica e stile, passato analogico e presente digitale Prof. Giuliano Bergamini
Giovedì 06 marzo 2014
EDUCAZIONE ALLA SALUTE Vene e varici Dott.ssa Chiara Benassuti
Giovedì 13 marzo 2014
STORIA E TERRITORIO Memorie sotto la polvere: oltre mille anni di storia documentata per San Briccio e dintorni prima del Forte Sigg. Renzo Zerbato e Giuseppe Corrà
Giovedì 20 marzo 2014
EDUCAZIONE ALLA SALUTE “Proteggi i tuoi occhi, la vista è un bene prezioso” OTTICA NOGARA
Giovedì 27 marzo 2014
GEOLOGIA E AMBIENTE “Pianeti extrasolari”: come si “vedono”, quanti sono, sono abitabili? Prof. Serafino Zanderigo
Giovedì 03 aprile 2014
EDUCAZIONE ALLA SALUTE La logopedia: reimparare a comunicare dopo un trauma Dott.ssa Rossella Tirotta
Giovedì 10 aprile 2014
STORIA E TERRITORIO L’epopea napoleonica e la rievocazione storica Geom. Riccardo Tezza
Giovedì 24 aprile 2014 VIAGGI: Ucraina Prof.ssa Virginia Aldegheri
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Visite guidate e corsi
Corso di pittura, acquerello e pittura su seta
LE ATTIVITÀ DEL MERCOLEDÌ
Pomeriggio, info cell. 3459147814
Verona città d'arte
Mercoledì 30 ottobre 2013 Visita guidata al quartiere di Avesa: il Camaldolino, villa Scopoli, il Lorì e le cave di tufo Guida prof. Mario Patuzzo
Mercoledì 11 dicembre 2013 Storia, arte e tradizioni a Verona. Chiese di San Tomaso, di San Fermo e Santa Maria della Scala Guida prof. Mario Patuzzo
Mercoledì 29 gennaio 2014 Santa Anastasia: un museo della cristianità Guida prof. Mario Patuzzo Mercoledì 26 marzo 2014 In riva all'Adige, Chiese di San Giorgio e Santo Stefano: la leggendaria Chiesa dei protomartiri. Guida prof. Mario Patuzzo Il nostro bel territorio...Illasi e dintorni Mercoledì 12 marzo 2014 A spasso a piedi: il castello di Illasi e San Colombano Guida ins. Fausta Croce
L'importanza della prevenzione
Mercoledì 11 dicembre ore 15,00 Screening auditivo dott.ssa Elisa Brutto
Il laboratorio inizierà lunedì 27/10/2013 L’attività si svolgerà ogni lunedì dalle 15,00 alle 17,00, fino alla fine di marzo 2014. Il corso prevede un contributo di € 70 e comprende il materiale di base per le tecniche proposte. Sede dei corsi: via G. Bertone, a Vago di Lavagno ( ex biblioteca comunale) Insegnante: Ornella Adami SETA * Conoscere i materiali * Montaggio su telaio * Scelta e preparazione del disegno * Trasferimento del disegno sulla seta * Delineo con la gutta * Stesura del colore * Dipingere i fondi * Tecnica del sale * Decorazione di due pezzi di cm. 40 x 40 adatti a realizzare un cuscino ACQUARELLO * Introduzione all’acquarello * Tematiche: fiori e paesaggio * Studio del soggetto * Studio della luce * Armonizzazione del colore Iscrizioni: ogni giovedì pomeriggio dalle ore 14,30 alle 17,30 in sala Civica di Vago, a partire dal 17 ottobre 2013 Per informazioni cell. 3459147814
Laboratorio di ceramica
L’argilla fin dai tempi più antichi fu considerata un elemento importante nella vita dell’uomo: nel periodo preistorico, trovata in abbondanza sul terreno, venne utilizzata per creare oggetti utili alla vita quotidiana. I primi contenitori erano realizzati avvolgendo la creta su un sasso sferico per dare la forma arrotondata ma solo nel Paleolitico, a seguito della scoperta del fuoco, l’uomo imparò che questi oggetti potevano essere cotti e quindi diventare maggiormente resistenti. Il passaggio dalla terracotta alla ceramica tuttavia avvenne per merito dei Cinesi che per primi scoprirono le www.viverelavagnonline.it
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particolari qualità di un certo tipo di argilla che si trovava sui “dossi di collina”, Kao-ling il “ caolino”, un minerale silicatico delle argille da cui si ricava la ceramica. Solo nel 1712 pervennero in Europa i primi campioni di questa argilla particolare cui seguì il successo delle più grandi fabbriche di ceramica europea (Capodimonte, Sèvres, Ginori, Copenaghen). Si organizza un corso di ceramica, articolato in tre fasi (introduzione alle caratteristiche dell’argilla, manipolazione e realizzazione di manufattie e tecniche di colorazione e decorazione). Il Corso si aricola in 12 lezioni, a partire da mercoledì 30 ottobre 2013 e si terrà a San Briccio, Sala Civica. Contributo € 50 Prof.ssa Paola Colombo Per informazioni tel. 0458740104
HELP...HELP...HELP...
PROBLEMI AL COMPUTER? Anche quest’ anno ci sarà il servizio gratuito help, a disposizione degli iscritti pronto a prestare assistenza da remoto, mediante Team Viewer, chat o audio/video a richiesta, o ad intervenire, anche a domicilio per chi si “blocca” a casa con il proprio computer. Per informazioni cell. 3459147814
Cake design
Se vuoi imparare le tecniche per modellare la pasta di zucchero in modo semplice, creando fiori, bamboline, animali, frutta...ecc. per decorare le tue torte, allora questo corso fa per te! Basta la fantasia e la voglia di divertirsi insieme per provare la gioia di sentire i tuoi amici esclamare sorpresi davanti alla tua torta: "ma l'hai fatta te??" Elisa Bordin
Università Popolare di Lavagno
Educazione motoria, fitness e aerobica dolce
I° corso: ogni lunedì dal 21 ottobre 2013 II° corso: ogni mercoledì dal 23 ottobre 2013 I corsi si svolgeranno dalle 9,00 alle 10,00 per 23 lezioni ciascuno. Il contributo per ogni corso è di € 90 da versare in due rate di € 45 ciascuna. Luogo: Sala Civica di Vago Per informazioni cell. 3459147814 Insegnante:Cristina Pastena
Corso di yoga e pilates
Durata corso: 23 lezioni Inizio corso: 23 ottobre 2012 Orario: martedì ore 9,30 – 11,00. Contributo di € 120 in due rate da € 60 euro ognuna. Luogo: Sala Civica di Vago Quest'anno avremo un corso di yoga arricchito anche dal pilates. Gli esercizi del metodo tradizionale, classicamente svolti a terra, sul tappetino (denominato matwork), verranno arricchiti e completati mediante lavori di condizionamento muscolare, mediati dalla ginnastica posturale e dallo yoga. In particolare, verranno adottate alcune po-
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Corsi
sizioni (asana) yogiche per favorire l'allungamento, il rafforzamento e il rilassamento muscolare ed educare ad una respirazione corretta; otterremo una colonna vertebrale più forte e di conseguenza meno soggetta a dolori.
Corso di maglieria e uncinetto
Da lunedì 3 febbraio a lunedi 28 aprile presso la sala civica di Vago dalle ore 15 alle 16.30
Corso di batteria e percussioni
Presso la sede di Officina Fotonica a San Pietro, vic. Brolo Vecchio (dietro alla scuola media). Ins. Enrico Favalezza. Ogni venerdì alle ore 17 per piccoli gruppi dal 25 ottobre 2013 fino ad aprile 2014. Ciascun corso si svolgerà in 10 incontri. Contributo richiesto per ogni corso: € 60 Tel. 3459147814
Corso di chitarra classica
Presso la sala prove dell'Officina Fotonica, ins. Aurelio Boscaini. Al martedì dalle ore 15 in poi. Lezioni di 50 minuti per piccoli gruppi (4 o 5 allievi) dal 22 ottobre 2013 fino ad aprile 2014. Ciascun corso si svolgerà in 10 incontri. Contributo richiesto per ogni corso: €60. Per informazioni cell. 3459147814
I principali punti e le loro combinazioni che diventano lavorazioni fantasia per creare capi di vestiario “di tendenza”. Contributo per il corso € 35 Insegnante signora Lorena Bozza
Corso di taglio e cucito
Torna il corso con cui imparare da zero a maneggiare ago e filo o recuperare, trasformare e rinnovare vecchi capi che non si usano più, per chi è già esperto. Una bella occasione per recuperare competenze ormai perdute, per essere autonomi nel rammendo (fare orli, accorciare pantaloni, cambiare cerniere) che in periodi di crisi non guasta mai. La signora Mara Montanari mette a disposizione i suoi 30 anni di esperienza nella maglieria di alta moda anche per la
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Creazione tendaggi da interni Tende da sole e complementi d’arredo San Martino B.A. / VR - Viale del Lavoro, 41 Centro Commerciale VR EST - Tel. e Fax 045 995451 www.maertende.com - info@maertende.com www.viverelavagnonline.it
Università Popolare di Lavagno creazione di cartamodelli per maglie ai ferri e per studiare capi su misura e a seconda delle esigenze degli allievi. Presso la sala civica di Vago, da lunedì 28 ottobre ore 15.00 Insegnante: Mara Montanari Per informazioni ed iscrizioni: Sig.ra Mara 349 4978896
Dany Chiocchetta Segretaria ed organizzatrice dei corsi dell’Università Popolare di Lavagno (tel. 329 6040157)
Logopedista, ma è quella dei piedi?
Spesso si confonde il logopedista con il podologo. La logopedia invece è un ramo sanitario che si occupa della prevenzione, dell'educazione e della rieducazione della voce, del linguaggio scritto e orale e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. La Logopedia riabilita i disturbi vocali quali le alterazione del timbro della voce parlata (voce rauca, voce soffiata, voce acuta, afonie) dovute a cause organiche (cisti, noduli,edemi...) o a un uso scorretto o/e eccessivo della voce (soggetti predisposti o professionisti della voce quali: insegnanti, attori, cantanti, etc.). La gogopedia serve per riabilitare i disturbi del linguaggio derivanti pa patologie neurologiche di diversa origine. I problemi legati alla Comunicazione e al Linguaggio sono sempre più attuali e possono, se non trattati adeguatamente, compromettere la qualità della vita dell'individuo, il logopedista è il professionista della salute che risponde a questi bisogni.
Approfondimenti
Log. Rossella Tirotta
L’epopea napoleonica e la rievocazione storica
I rievocatori dell’11éme Regiment d’Infanterie Légère con l’Associazione Napoleonica d’Italia cercheranno di mostrare al pubblico, attraverso la rievocazione storica, la vita reale di una compagnia di fanti leggeri francesi del primo decennio dell’Ottocento, ricostruendo nei minimi
dettagli non solo l’equipaggiamento e la divisa, ma anche l’esistenza quotidiana del militare napoleonico: gli ordini, le formazioni, la gerarchia, la vita di campo, la battaglia, l’addestramento e le marcie. Ci sarà la presenza di figuranti in divisa che mostreranno ai partecipanti armi ed oggetti. Riccardo Tezza
Biografia ragionata di Cesare Battisti
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versità italiana a Innsbruck, alle lotte contro la prepotenza asburgica che voleva snaturare l’identità italiana delle terre di confine, alla strenua opposizione contro un militarismo-imperialismo sempre più incalzante da parte dell’impero austroungarico e preludio di una catastrofe mondiale che ha provocato dieci milioni di morti. Non verrà trascurata la sua figura di soldato del regio esercito italiano, sempre in prima linea e coerente e fedele alle sue idee tramutando in azione le proprie convinzioni. Con la sua tragica morte, l’elevazione a martire e mito diventa realtà. Ed è proprio del mito che il fascismo di Mussolini farà una icona del movimento fascista che
porrà in luce la sua figura di patriota e soldato che ha sempre combattuto contro l’odiato e eterno nemico, non compreso pure dai suoi compagni del partito socialista - e sarà usato come strumento per una esaltazione della violenza, dell’odio e della guerra. Trattasi del più colossale dei “falsi”, in quanto il deputato trentino ha dedicato tutta la sua vita alla lotta non violenta per la libertà e giustizia delle terre irredente, combattuta senza mai pronunciare una parola d’odio verso il popolo austriaco e dopo aver invocato l’intervento nel conflitto ma solo e esclusivamente per combattere una guerra che uccidesse la guerra e abbattere il neo-feudalesimo militarista austro-tedesco. La lezione sarà tenuta da Maurizio Zanoli della Cassa Rurale di Vestenanova.
Verrà proposto agli iscritti un sunto della biografia di un personaggio storico che ha contribuito a collegare il disegno unitario del risorgimento italiano al coronamento dell’Unità d’Italia: Cesare Battisti. Figura di primo piano dell’irredentismo trentino che ha dedicato tutta la sua vita alla battaglia per riunire alla madre patria le terre trentine e triestine. Sarà sviluppata una breve analisi del suo percorso di vita privata e pubblica – quarant’anni – chiusi tragicamente con il cappio austriaco nel luglio del 1916. Di Battisti si cercherà di porre in luce il suo pensiero e la sua idea di socialismo tutto rivolto all’attenzione delle classi più deboli , le cui tracce si trovano nei suoi scritti e discorsi politici di quegli anni. Dalle battaglie relative alle condizioni sanitarie e culturali delle masse contadine, alla Sempre vicina al nostro territorio creazione dell’Uniwww.viverelavagnonline.it
Ottobre 2013
Scuola calcio Mezzane 2013 – 2014
Mezzane
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di Federica Losi
’amministrazione comunale di Mezzane di Sotto, il comitato Amici dello Sport, l’A.S.D. Calcio di Caldiero Terme e l’A.S.D. Football Word, hanno dato vita ad un progetto di collaborazione per organizzare a Mezzane una scuola di calcio dedicata a tutti i ragazzi e ragazze che vogliano socializzare e divertirsi all’insegna dello sport. Le attività calcistiche, come si fa convenzionalmente nel mondo del calcio, sono così definite: Piccoli Amici, per i nati negli anni 2006-’07-’08. Pulcini, per i nati nel 2003-‘04-’05.
dell’attività, collaborerà inoltre con le scuole, per la gestione dell’educazione motoria di Elementari e Scuole dell’Infanzia. L’ associazione è composta da laureati in Scienze Motorie, allenatori con patentino FGC, laureati in comunicazione, commercialisti, segretari, grafici, esperti informatici, esperti nella realizzazione di eventi. Presso gli impianti si farà attività di preparazione ed avviamento al calcio. Saranno organizzate anche uscite extascolastiche: arrampicata e piscina, oltre a week – end di tornei e feste in tutta la provincia. Lo staff tecnico è composto da Marco Zucchetti in qualità di coordinatore tecnico. Per i Pulcini 2003-2004 Edoardo TaStaff tecnico A.S.D. calcio Caldiero - Sezione di Mezzane mellini e Carlo Sacco. Per i Pulcini 2005 Davide Castagna ed Elia Gli allenamenti si svolgeranno nei pome- Chiari. Per la Scuola Calcio - 2006 riggi di martedì e giovedì dalle ore 17 alle 2007 - 2008, Sara Franchi e Simone Anore 18,30 per i più piccoli. Durante l’in- selmi. Questo programma, vasto ed artiverno gli allenamenti si svolgeranno in colato, si è svolto grazie all’impegno palestra. Le attività si terranno presso il dello staff organizzativo e di alcuni genicentro Polisportivo di Mezzane di Sotto. tori che hanno dato vita al Campus, che L’A.S.D. Foot Ball Word che si occuperà si è svolto al Pian di Castagnè anche con
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il gioco del tennis ed è stato frequentato da una media di 40 bambini, nati dal 2003 al 2008.
Ricordo della maestra Antonietta di Lorenzo Sartori
Un saluto speciale alla carissima maestra Antonietta Benini. Abitava a Mezzane e proprio nella scuola elementare di questo paese ha insegnato per anni. Tante lezioni, tanti alunni, tanto impegno e tanta attenzione per tutti. Instancabile. Ho di lei un bellissimo ricordo. Mi accolse con dolcezza, a metà anno scolastico della mia prima elementare, quando timoroso cambiai scuola di frequenza. Ci seguiva tutti, uno ad uno, spronandoci nell' impegno e nella curiosità ad apprendere. Quando mi insegnò a scrivere le prime frasi sul quadernetto di italiano: "Penso e scrivo" scrisse con il gesso rosso alla lavagna. "Cosa significa questo titolo, maestra"? chiesi prontamente. " Come quando si parla anche quando si scrive prima bisogna pensare!" Non l' ho mai dimenticato. Ciao maestra Antonietta!
Ottobre 2013
La Bella Mezzane
Mezzane
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Da ex convento delle suore di San Giuseppe a ristorante Bacco D’Oro di Giuliano Bergamini
S
La Bella Mezzane nel 1973
entir raccontare dalla viva voce della ciano assieme una vita di traslochi, mesignora Armida, oggi novantenne, la stieri sempre diversi, tanto lavoro e anche sua avventurosa vita accanto ad un uomo, belle soddisfazioni. Si trasferiscono prima suo marito, sicuramente fuori dal comune a Legnago, dove Vittorino apre una botper coraggio, intraprendenza e perché no, tega, oggi diremmo emporio, dove si venspirito di avventura sempre condito da deva di tutto, dai tabacchi (avevano la giovialità, è stato un momento di arricchimento che merita di essere condiviso. La signora Armida Orlandi, assieme alla nipote Federica, ci riceve nel suo appartamento di San Martino Buon Albergo e, con voce appena tremolante come chi deve continuamente districarsi dai tanti ricordi che si accumulano tutti assieme nella mente, ci racconta del marito Vittorino Losi, scomparso il 27 agosto Vittorino Losi all’inaugurazione del ristorante 2012 che fondò il ristorante “La Bella Mezzane” oggi “Bacco D’Oro” di “privativa”) ai generi alimentari e Mezzane di Sotto. Con ancora l’accento tutta la roba si vendeva sfusa in della bella parlata mantovana, Armida sacchetti pesati e confezionati a racconta di aver trascorso la sua giovi- mano, anche il sale. nezza ad Ostiglia, di essere andata a Abbandonato il primo lavoro, scuola fino alla quarta elementare poi il fonda una ditta di autotrasporti e fipapà disse “…la sa lesar e far i cont, nalmente nella seconda metà degli basta, via, in campagna…, a ghea sol dies anni sessanta conosce il signor Proann…” (sa leggere e fare i conti, basta, volo, sindaco di Mezzane, che fa può andare a lavorare nei campi… avevo da intermediario per l’acquisto del solo 10 anni…). Dopo la guerra alla quale monastero (un “ricovero”) di MezVittorino ha partecipato, si sposano poco zane dalla badessa delle monache più che ventenni e con l’intraprendente “Piccole Figlie di San Giuseppe”, Vittorino, anch’egli ostigliese, comin- che successivamente costruiranno www.viverelavagnonline.it
la casa di riposo più a nord. Per realizzare il progetto di Vittorino, vale a dire un grande ristorante, il complesso edilizio aveva bisogno di notevoli interventi di ristrutturazione per sistemare l’edificio principale, la chiesetta, il parco. Finalmente il ristorante La Bella Mezzane venne inaugurato, era il 16 ottobre 1973 secondo una fotografia dell’epoca. Il profumo del risotto mantovano col tastasal, unito alla grande capacità di Vittorino di intessere conoscenze e relazioni, vi portò una numerosa e qualificata clientela cittadina. La signora Armida lavorava in cucina mentre Vittorino accoglieva gli ospiti, li intratteneva e la sera, nella restaurata cantina dalle basse volte a crociera, organizzava formidabili “bevute” per gli ospiti ed amici. Di com’era allora il ristorante la signora Armida ci mostra orgogliosa un quadro, dipinto dal signor Martini, collaboratore e pittore, amico di Losi, in cui è ritratta “La Bella Mezzane”. Ma a Vittorino Losi piacevano nuove esperienze, nuove sfide, e così dopo poco tempo il suo spirito libero ma tenace lo portò a cedere il ristorante, oggi Bacco D’Oro, all’attuale proprietario signor Elio Suzara. La famiglia dopo varie vicissitudini si trasferì a Verona, in Via 4 Novembre, e qui Vittorino dal nulla creò un negozio di gastronomia di notevole successo, soprattutto grazie alle sue doti comunicative, di simpatia unite ai modi signorili di porsi. Anche il meritato riposo dopo una vita di lavoro non fu banale: trasferitisi a Bardolino, trascorsero gli inverni a Santa Margherita Ligure e le estati a Cavalese, per una ventina d’anni. Grazie signora Armida
Ottobre 2013
Varie
Sagra di San Francesco a Vago di Lavagno di Maria Grazia Belli
Quest’anno la tradizionale sagra di San Francesco a Vago, aprirà i battenti il 4 ottobre per proporre 3 giorni di buona musica, ottima cucina e intrattenimenti davvero divertenti. E’ organizzata con entusiasmo dal comitato Vago x Vago in collaborazione con altri gruppi. “Lavoriamo per il sociale”afferma Walter Facchin presidente di Vago x Vago,- “e con i proventi ricavati
dalla Sagra, ogni anno aiutiamo situazioni e realtà bisognose. Nel 2012 abbiamo operato in favore delle zone colpite dal terremoto, contribuendo alla ricostruzione di un asilo nel territorio di Mirandola, mediante la Società Principato di Franciacorta, che è un’associazione omologa alla nostra e i cui rappresentanti saranno presenti qui a Vago al pranzo comunitario di domenica 6 ottobre”. Il ricco programma di quest’anno propone per venerdì 4 ottobre, giorno di San Francesco, la serata musicale METAL INVASION con i gruppi Sincircus e Twintera. Sabato 5 ottobre durante il giorno ci sarà la rievocazione storica con il gruppo SPADA STORICA VERONA, in costume cinquecentesco. Nell’ex campo sportivo dietro le scuole elementari saranno proposte attività didattiche a cavallo e spettacolari esibizioni con il Maneggio “Greenfield Field”. Sabato 5 ottobre, serata musicale ROK INVASION con Merqury tribute band Queen + Trice cover rok & funky. Domenica 6 ottobre al mattino, prosegue la presenza del Maneggio “Greenfield Field” con le sue proposte didattiche ed esibizioni, quindi le
“mitiche” auto e moto di fabbricazione americana. Alle ore 12.30 pranzo comunitario a prezzo speciale, riservato ai componenti della Comunità di Vago e a quanti vogliono partecipare. Alle 15.30 tradizionale concerto del Corpo Bandistico e il Gruppo Majorettes di Lavagno. Quindi, serata musicale COUNTRY INVASION, alla consolle DJ Giordy e DJ Vivi con animazione della Maestra Vania e All for One. Quest’anno i proventi della Sagra saranno devoluti agli alluvionati del nostro comune.
Nasce la sede distaccata di Gente e territori
Gente e territori sbarca a Lavagno. È stata infatti costituita anche nel nostro paese la sede distaccata dell’associazione fondata dal sindaco di San Martino Buon Albergo Valerio Avesani e da altri amministratori della provincia con l’obiettivo di promuovere dei progetti utili alle famiglie. Gente e Territori è un’associazione i cui gruppi di lavoro perseguono come obiettivo quello di dare risposte ai tanti problemi cittadini, condividendole attraverso incontri e convegni. L’associazione è formata da tante persone volonterose, che mettono a disposizione la loro esperienza, e da tanti amministratori locali che potranno essere da tramite per far arrivare le proposte nelle mani di chi può decidere. Presidente della sede distaccata è stato nominato uno degli iscritti della prima ora di Gente e Territori, ovvero Marco Natali. Vicepresidente è Massimo Moro e segretario Nico Facchinetti. Sono stati inoltre nominati due consiglieri delegati, Emanuela Biondani e la presidente della nostra associazione Maria Grazia Belli. Alcuni progetti già realizzati da Gente e Territori in altri paesi della provincia sono “Medici e Territori”, “Pane Quotidiano” e la “Città Cardioprotetta”.
Per maggiori informazioni www.genteeterritori.it.
www.viverelavagnonline.it
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Il doposcuola delle medie riapre i battenti di Alice Turri
Il 24 settembre ha riaperto i battenti il Doposcuola delle Medie nella sede dell’ex biblioteca di Vago. Opera nei giorni di martedì, giovedì e venerdì dalle 13 alle 16. Gli alunni della scuola media Don Lorenzo Milani, che frequentano il doposcuola, alle 13, dopo il suono della campana, con il trasporto comunale, raggiungono la sede del doposcuola, che è sito dentro al perimetro della scuola elementare di Vago. Obiettivo di questa importante iniziativa è quella di guidare gli alunni a fare i compiti scritti assegnati per casa e a studiare in vista delle interrogazioni orali, acquisendo un personale metodo di studio. Si continuerà con il progetto legato alla creazione di un mini laboratorio di metodo di studio, iniziato l’anno scorso. Sono a disposizione dei ragazzi i computers necessari con relativa connessione Adsl, per le ricerche scolastiche su Internet. Saranno proposti giochi strutturati dopo il pranzo, prima di iniziare i compiti. I ragazzi possono mangiare in mensa, o portarsi il pranzo”al sacco” da casa. Continua il servizio di lezioni individuali di Lingua Tedesca, Lingua Inglese e Matematica, che si attuano a richiesta, in orario diverso da quello del doposcuola. La gestione didattica e l’organizzazione è curata dall’Università Popolare in collaborazione con il Comune di Lavagno. Info dott. Alice Turri cell.3470161607 Maria Grazia Belli cell. 3459147814
Modulo di adesione scaricabile da www.viverelavagnonline.it
Ottobre 2013
Campanile di San Pietro di Lavagno Tratto da appunti del prof. Giancarlo Volpato
La parrocchia di San Pietro di Lavagno fu eretta il 19 luglio 1837 e ne fu primo parroco don Giobatta Sioli; il fabbricato era iniziato nel 1798 e fu portato a termine da don Sioli assieme al campanile che arrivava appena sopra l’attuale postazione dell’orologio (presente già dal 1837) con una torre campanaria che conteneva – a partire dal 24 ottobre 1840 (“in die sabbati”) – cinque campane uscite dalle fonderie di Francesco Cavadini, veronese. Esse costarono Lire 2743 e pesavano in libbre decrescenti – alla stessa stregua del loro valore – dalla prima alla quinta. Nel 1882 Ermanno Barigozzi e il padre fecero in Lavagno il primo esperimento in assoluto (poi esportato e, per questo, premiati) per ridonare l’intonazione originale alla campana maggiore senza dispendiose rifusioni. Nel 1908 il campanile fu portato all’attuale altezza, con nuova cella campanaria e contestualmente fu rinnovata la chiesa grazie ai disegni di don Angelo Gottardi, architetto e celebre costruttore di chiese. Nella cella campanaria presero posto 7 campane, poi aumentate sino a diventare 11 come attualmente sono. Furono sempre le fonderie Cavadini ad effettuare il lavoro. Per l’occasione fu pubblicato un foglio volante di anonimo (presente nell’Archivio della Parrocchia) dal titolo Nela solene angurasion del campanil de S. Piero de Lavagno contenente un dialogo fra Togno da San Piero e Brizio dal Monte. L’11 maggio 1930 si tenne una gara campanaria ripetuta il 23 ottobre 1932; il 28 marzo 1982 il nostro campanile godette della gara di campionato provinciale di suono delle campane a sistema veronese. Attualmente i “campanari” di San Pietro sono ritenuti tra i più bravi e preparati: lo dimostrano i premi e le gare oltreché la loro presenza in luoghi di feste particolari.
Cultura
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Film Festival della Lessinia a Bosco Chiesanuova
Conclusasi domenica 1 settembre la XIX edizione della rassegna cinematografica dedicata alla montagna
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di Riccardo Tezza
nche quest’anno, con la diciannovesima edizione del Film Festival, Bosco Chiesanuova è stato a livello internazionale il centro della cinematografia riguardante la montagna. Grandi numeri per questa edizione: sessantasei film in concorso distribuiti in nove giornate di proiezione contornate da eventi speciali, retrospettive, ospiti italiani e stranieri, mostre, incontri, dibattiti, concerti e spettacoli teatrali. Ideato nel 1995 dall’ Associazione Cimbri della Lessinia su la montagna veronese, col passare degli anni il festival si è evoluto aprendo sempre più i propri confini. Escludendo da regolamento opere dedicate a sport ed alpinismo, il festival si indirizza più verso il lato “umano” della montagna: la vita quotidiana e le realtà linguistiche ed economiche, la bellezza naturalistica, arte, storia e leggende popolari con usi e consuetudini della gente che ci abita. Tutte le opere in concorso vengono attentamente valutate da una giuria internazionale composta da cinque giudici. Il tributo ad Attilio Benetti, paleontologo e studioso, considerato il “Patriarca della Lessinia” e recentemente scomparso, apre ufficialmente la rassegna sabato 24 agosto con tre film a lui dedicati. Subito dopo, la presentazione del libro di Giorgio Temporelli Da Molare al Vajont, nella Sala Olimpica del Teatro Vittoria, inizia il ricordo del cinquantenario della tragedia della diga che fece circa 1910 morti. Silvio Mezzari, alpino soccorritore di stanza a Belluno, arrivato a Longarone nei primi istanti della tragedia, ci ricorda la confusione e l’incredulità delle prime ore successive: “Appena siamo arrivati nella piazza del paese, aggirando le strade spazzate via dall’acqua, ci accorgemmo che le abitazioni e gli edifici che anche noi alpini vedevamo e frequentavamo spesso, non esistevano più. Rimaneva solo una pietraia bianca sotto un cielo limpidissimo e stellato.” Italo Filippin, sopravvissuto alla tragedia, dopo anni spesi per la memoria e il ricordo dei fatti spiega: “ Il Vajont è la Shoah d’Italia: come le istituzioni tedesche si I registi premiati: al centro il Lessinia d'oro sono assunte le proprie responJulia Murat e Lessinia d'argento Mano Khalil sabilità sullo sterminio nazista, anche quelle italiane devono assumersi le proprie sul disastro di quella maledetta notte del nove ottobre 1963”. Dopo la cerimonia d’apertura con l’intervento dei politici della zona accompagnati dal direttore artistico del festival Alessandro Anderloni, prosegue il ricordo della tragedia con la proiezione di quattro documentari, dove l’esaltazione dei video d’epoca pre tragedia, sembrano quasi del tutto estranei alle immagini di distruzione e morte delle interviste post tragedia. Ma il festival prosegue fino a domenica 1 settembre, giorno delle premiazioni. Il primo premio Lessinia d’oro 2013 viene vinto da Julia Murat con HISTÓRIAS QUE SÓ EXSISTEM QUANDOLEMBRADAS (in italiano: storie che esistono solo quandoraccontate) che viene premiato anche dalla giuria dei detenuti del Carcere di Verona; per la miglior regia col film DER IMKER (l’apicoltore), il Lessinia d’argento viene assegnato a Mano Khalil che merita anche la menzione speciale. Arrivederci alla XX edizione 2014.
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