Anno 4 - Numero 36 - Febbraio 2013
Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione Gratuita
Degrado alle Terme
Iscrizione Tribunale di Pistoia n.9/2009 del 14 maggio 2009
Una serie di fotografie raccontano lo scandaloso stato di abbandono
Speciale elezioni Guida analitica con le schede di tutti i candidati. Matteoli: “Vi dico perché votare Pdl”
“Se ti ama, non ti mena” La violenza sulle donne si può fermare?
Direttore Responsabile Andrea Spadoni aspadoni@ilgiullare.com
Capo Redattore Diletta Severi dseveri@ilgiullare.com
Giornalista Lorenzo Benedetti
INFO@ILGIULLARE.COM A CURA DI ALESSIO BERTI
Collaboratori Maurizio Carrara Roberto Grazzini Jacqueline Monica Magi Simeone Clamori Antonio Pileggi Federico Liberati Antonella Gramigna Ilaria Michelucci Alessio Berti Alessandro Scerbo Stampa Nova Arti Grafiche Signa (Firenze) Società editrice Il Giullare Editore srl
Fotografia Pierluigi Losco
Consulenza Legale Dott.Giuseppe Vanità
Iscrizione Tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009
Layout Grafico e Impaginazione Eva Bugiani ebugiani@ilgiullare.com
L’allegato
La redazione
Martedi grasso Erano i primi anni ottanta Spegnevo candeline di mestiere Ero vestito da piccolo pompiere. Passarono gli anni in fretta, e tra un’alzata di paletta e un bacio galeotto mi presentai alla festa adolescente poliziotto. Quest’anno non lo ricorderò con gran piacere sono spariti tutti mi ero vestito da finanziere.
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Con questo numero de “Il Giullare” che, ovviamente, dà ampio spazio alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, si chiude anche un
Curatrice de Il blog di Clarabella Antonella Testi blogclarabella@ilgiullare.com
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importante capitolo della storia del magazine. Da ora in poi, infatti, sono in arrivo importanti novità per chi ci ha seguito fin dall’inizio. “Il Giullare”, infatti, non sarà più solo un giornale cartaceo, o come piace chiamarlo a noi, un free magazine, ma un vero e proprio network di informazione, comunicazione ed eventi da seguire via internet sul nostro sito www.ilgiullare.com che sarà completamente rinnovato.
6 Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa.
#l’intervista
Sommario 23
D I D I L E T TA S E V E R I
#adessolacuriosità
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40 #versoecomobility2013
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#benessere
#isignoridellanotte
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#dialoghi
#fashionstyle
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#SOSgiullare
#instagiullare
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#let’stalk
#bellaidea
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#radiotaxi
#sport
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#ediliziadelfuturo
#eventi
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#sociale
#pillole
#specialeelezioni
Un miliardo. E’ questo il numero delle donne che, in tutto il mondo, sono state vittime della violenza maschile. Un numero altissimo, impressionante, inaccettabile, che non può essere ignorato. Per questo, a San Valentino milioni di persone in tutto il mondo, sono scese in piazza per partecipare a “One Billion Rising”, una manifestazione planetaria per denunciare il femminicidio e la violenza sulle donne. Lo stesso giorno di San Valentino, durante la terza serata del Festival di Sanremo, Luciana Littizzetto è stata protagonista di un lungo monologo, trasformatosi in un vero e proprio appello contro la violenza sulle donne. “Gli uomini che menano sono degli stronzi”, ha sentenziato senza tanti giri di parole. Il giorno prima di San Valentino, invece, la modella Reeva Steenkamp, sul suo account Istagram ricordava, con una foto, il suo impegno contro la violenza: “Mi sono svegliata – si legge sotto il post - in una casa felice e sicura questa mattina. Non tutti possono. Fai sentire la tua voce contro lo stupro in Sud Africa”. Il giorno di San Valentino, in quella stessa casa che lei riteneva sicura, Reeva è stata massacrata dal fidanzato Oscar Pistorius, noto campione paraolimpico. In questo numero, abbiamo voluto dedicare ampio spazio all’argomento: perché informare e sensibilizzare è fondamentale per prevenire e per educare alla non violenza.
27 #l’inchiesta
34 #sprechi
39 #lascuola
di Andrea Spadoni foto di Pierluigi Losco
In casa non hanno un telefono fisso e nemmeno un computer. Per la spesa viene fissato un budget mensile che non cambia mai. “Compro molte materie prime e mi diverto a cucinare dolci, biscotti, pizza e schiacciate. Così possiamo risparmiare” ci spiega Simona, la mamma.
P #l’intervista
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oco più di due anni fa, sulle pagine de “Il Giullare”, vi raccontammo la storia di Simona Piattelli, oggi 44 anni, e Loriano Venuti, 43. Sposati, con in casa otto figli e che oggi sono diventati nove. Una famiglia, la loro, speciale. Chi non ci crede basta che vada a casa loro, anche solo per un caffè. Nonostante le difficoltà quotidiane, i sacrifici che li costringono a vivere una vita di rinunce, un posto a tavola c’è sempre per tutti. E stai tranquillo che quando ti alzi, sei sazio. E, soprattutto, ti sei divertito come un matto. Per questo motivo, a una settimana dalle elezioni politiche che decideranno quale sarà il governo del nostro paese, abbiamo deciso di incontrarli di nuovo, per farci raccontare come la loro famiglia riesce ad andare avanti in tempo di crisi. Un vero miracolo italiano. Un miracolo di chi, al primo posto, ci mette i valori veri. Concreti. In primis, la famiglia. Così siamo stati un giorno interno con loro, per capire come si organizzano per mangiare, per comprarsi i libri, i vestiti e tutto il resto. Precisiamo che Simona Piattelli, avendo nove figli, è mamma a tempo pieno. Mentre il marito, Loriano, è un operaio che guadagna 1500 euro al mese. E’ l’unico stipendio della famiglia. Per sei mesi, nel 2011, Loriano, è stato in cassa integrazione con un compenso, quindi, notevolmente minore. Lo stato riconosce loro un assegno familiare di 600 euro al mese. Quindi il budget è circa 2100 euro al mese. Aggiungiamo anche che i bambini non sono tutti a carico dello stesso padre, essendo, Simona, già stata sposata.
Casa
Simona e Loriano vivono nel comune di Pieve a
LA STORIA “Nove figli ai tempi della crisi: vi racconto come riusciamo a compiere un miracolo” Nievole, in località “Colonna” in una casa di proprietà. Pagano un mutuo di 700 euro al mese che peserà sulle loro spalle per trent’anni. Pagano circa 300 euro ogni due mesi di bollette. E il resto è tutto necessario per mangiare, per la scuola e i beni primari. “Per fortuna non abbiamo pagato l’Imu – spiega Simona – è stato possibile grazie all’esenzione dovuta alla presenza in casa di quattro figli minori che vuol dire uno sconto di 50 euro a bambino”.
La lavatrice
Simona segue ogni passo della vita di casa: “La lavatrice la faccio solo la sera, oppure la mattina dalle 7 alle 8 o nel fine settimana, quando costa meno”.
Riscaldamento
“I termosifoni si accendono un’ora la mattina presto, prima che si alzino tutti e un pochino la sera prima di andare a letto. Durante la giornata stanno spenti”.
La spesa
“Stabiliamo un budget intorno a 800 euro al mese per mangiare. Per risparmiare cerco di cucinare tutto io: pizza, biscotti, focacce, torte. 1 kg di farina costa cento volte meno del prodotto finito”.
Scuola
“Cinque dei miei figli frequentano le scuole dell’obbligo. Abbiamo ottenuto l’esonero del pagamento della mensa e del trasporto pubblico. Ma libri e accessori, dobbiamo comprarli tutti”.
Telefono
“In casa non abbiamo il telefono fisso. I ragazzi più grandi hanno il cellulare, nessuno di loro possiede un iphone. Solo Sara, la figlia più grande se lo può permettere, perché si mantiene da sola. Non abbiamo computer in casa”.
Automobile
“Ne abbiamo una sola. Quando dobbiamo spostarci in
massa, rischiamo. Saliamo in macchina anche in sei, sette. Nel caso ci fermassero, proviamo a spiegare la situazione anche alle forze dell’ordine. Una multa non ce la potremmo permettere”.
A volte non basta
“E’ capitato, alcuni mesi, che non siamo riusciti a pagare le bollette, perché altrimenti non ci sarebbero stati i soldi in casa per mangiare”. Simona, ci racconta la sua vita, sorridendo, riscaldata dall’affetto dei suoi figli che non la lasciano un attimo in pace. “Sono la cosa più bella della mia vita, mi impegno perché siano tutti felici, ogni giorno. Anche se, a volte, mi chiedo come faccio”.
Vacanze e cene al ristorante
“Non andiamo mai in vacanza, da anni. Andiamo qualche giorno al mare, in estate, dalla mattina alla sera. Al ristorante? Beh, quello è un lusso che proprio non ci possiamo permettere. Una volta ci hanno invitato al matrimonio di un amico, ma prima di accettare abbiamo tenuto a precisare che non potevamo fare il regalo. Così, il nostro amico, ha insistito perché fossimo presenti e lo abbiamo ringraziato tanto”.
L’amore e la famiglia
“Viviamo facendo tanti sacrifici, ma siamo felici. Credo che ai miei figli non manchi niente. Anzi, crescono con la mentalità giusta, imparando a risparmiare, condividere, conservare”.
Berlusconi, la speranza
Mentre finiamo di intervistare mamma Simona, entra in casa Cristian, il figlio da poco maggiorenne, che il prossimo 24 e 25 febbraio, andrà per la prima volta a votare. Ho una curiosità, gli chiedo a chi darà il suo consenso: “Chi voto io? E’ ovvio: Berlusconi. E’ un grande imprenditore, l’unico che può provare a far rialzare l’Italia. Il resto sono chiacchiere”.
Il nucleo familiare: Simona Piattelli (44 anni), Loriano Venuti (43 anni). Figli: Sara (24 anni), Cristian (18 anni), Dalila (18 anni), Yuri (15 anni), Benedetta (13 anni), Aurora (10 anni), Leonardo (8 anni), Andrea (6 anni), Lucia (3 anni)
L’opinione 8
di Andrea Spadoni
Tante aziende chiuse, poche le nuove attività. Il 2012 è da dimenticare per Pistoia e provincia
In apertura di giornale, vi abbiamo proposto la storia di una famiglia che noi conosciamo da qualche anno e che vi abbiamo già raccontato in passato. In realtà, stavolta, mamma Simona e i suoi nove figli, li abbiamo presi come esempio (positivo) per porre all’attenzione di tutti uno spaccato di quella che è la crisi oggi in Italia. Perché, se Simona, suo marito e i bambini riescono ad andare avanti ed essere felici, lo devono solo alla loro grande forza di volontà. Ai sentimenti che li spingono ogni giorno a fare sacrifici, a lottare. A tenere unita la famiglia. Ma loro sono persone straordinarie, fuori dal comune. Come, nascoste nella quotidianità, ce ne sono altre. Tante. Di gente onesta, capace, corretta, in giro ce n’è. E sono coloro che, in questo ultimo anno solare, hanno dovuto soffrire di più e si sono visti soffiare dalle proprie tasche il pane da dare ai figli. Ecco, da qui parte il mio ragionamento, la crisi come la combattiamo? Con questa gente, con la famiglia, con il lavoro, con le imprese. Il governo Monti, non possiamo nasconderci più, è stato un disa-
stro per l’Italia. E anche per il nostro territorio. Vi dò due numeri ufficiali ripresi dalle statistiche della Camera di Commerio: nel 2012 in provincia di Pistoia hanno aperto 2165 aziende, mentre 2222 sono quelle che hanno chiuso. Un dato gravissimo, mai era accaduto questo: cioè sono più le ditte che chiudono rispetto a quelle che aprono. Un segnale di recessione pericolosissimo. Andiamo per settori: artigianato (aziende aperte +6.5%, chiude +9.5%), costruzioni (recessione del 3.4%), Tessile (-3.4%), Mobili (-3.9%). In più, altro dato allarmante: nel 2012, in provincia, hanno chiuso 314 negozi. Ecco, qui le parole si fermano. Credo non ci sia altro da aggiungere. Dato che tra pochi giorni andremo a votare, riflettiamo sulle responsabilità della politica e su chi dall’alto del suo ruolo di “professore”, ci dice che ci ha salvato. Da cosa? La verità, forse, è in quella voglia di vivere delle famiglie come quella di Simona, lontane dalla politica, dai discorsi. Ripartiamo da loro.
#specialeelezioni
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Dove, come, quando si vota ORARIO APERTURA SEGGI Si può votare domenica 24 febbraio (dalle ore 8 alle ore 22) e lunedì 25 febbraio dalle 7 alle 15.
L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di identità e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita può richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza. Con la scheda rosa si vota per la Camera dei Deputati, con la scheda gialla si vota per il Senato della Repubblica.
Dieci buoni motivi per votare Popolo della Libertà Il Senatore Altero Matteoli, al secondo posto nella lista del Senato della Repubblica in Toscana (il capolista è lo stesso Berlusconi) ha elencato i dieci buoni motivi per votare Il Popolo della Libertà. Dal distacco da Mario Monti, al ruolo dell’Italia in Europa, fino al programma proposto da Berlusconi: abbassamento delle tasse, rilancio della famiglia e dell’impresa.
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“Votare Monti è come dare il consenso alla sinistra. Grillo inutile”.
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“Chi non si riconosce nelle idee professate dal Partito Democratico e da quello di Vendola non ha altra scelta che votare Berlusconi ed il Popolo della Libertà. Votare, infatti, per il nuovo movimento di Mario Monti equivale a dare un aiuto indiscutibile alla sinistra di Bersani e dell’estrema sinistra. Non è solo un ragionamento politico ma anche numerico, viste le ripetute dichiarazioni sia di Monti che di Bersani di aprire dopo il voto ad un’alleanza; altrettanto controproducente sarebbe il voto per il “Movimento 5 Stelle” che si propone di distruggere senza ricostruire, che interpreta la comprensibile rabbia della gente senza proporre nulla di fattibile e credibile”.
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“Con il bipolarismo i cittadini decidono da chi vogliono essere governati”. “Votare per il Popolo della Libertà significa politicamente difendere il bipolarismo che è stato introdotto in Italia, appunto, da Berlusconi con la sua discesa in campo nel 1994. Quel bipolarismo che consente agli elettori di decidere con il loro voto chi deve governarli e che ha rappresentato la vera novità degli ultimi vent’anni ed alla quale noi del centrodestra siamo particolarmente legati”.
“Proseguire l’azione di buon governo, compromessa solo dal tradimento di Fini”. “Votare Berlusconi e il Popolo della libertà consentirà al governo che verrà di proseguire nell’azione che il precedente governo aveva portato avanti, specie nei primi due anni 2008-2010, prima che il tradimento di Fini scombussolasse tutti i piani per la modernizzazione dello Stato. L’incedere veloce e rapido degli avvenimenti fa dimenticare con troppa facilità e disinvoltura le cose. Ma noi abbiamo il diritto-dovere di rivendicare quegli anni di ottimo governo riconosciuti da tutti quando l’opposizione di sinistra era allo stremo, senza idee e operatività politica. Una sinistra resuscitata grazie all’uscita inopinata di Fini e del gruppo di suoi parlamentari che decisero di ritirare l’appoggio al governo”.
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“Il programma è il nostro punto di forza”. “L’attività del futuro governo di centrodestra potrà poggiare su un programma forte, i cui punti rilevanti possono essere facilmente sintetizzabili nella formula: “più stato al servizio dei cittadini” che si contrappone al modello caro alla sinistra che prevede una “massiccia presenza dello Stato” che di fatto ostacola l’attività dell’uomo”.
Votare Berlusconi, significa credere in un programma serio che si propone come una valida alternativa alla sinistra che non pùò garantire la crescita”.
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“Abbassamento delle tasse, rilancio della famiglia e dell’impresa”. “Bisogna votare per Berlusconi perché il Popolo della Libertà propone agli italiani un programma serio. Saranno le elettrici e gli elettori a valutare e giudicare con il loro voto se, ad esempio, togliere e restituire l’Imu sulla prima casa convenga o no alle famiglie, se detassare le assunzioni dei giovani e degli under 35 sia utile per favorire nuova occupazione, se rendere impignorabile la prima casa sia un gesto di civiltà e non solo o se tagliare gli interessi paurosi da pagare sui debiti contratti con lo Stato e imposti da Equitalia alle famiglie e alle imprese sia o meno una misura necessaria ed emergenziale per aiutare l’Italia a crescere. Ed ancora se cominciare a tagliare l’Irap sia o meno utile alle nostre imprese in sofferenza”.
Con la vittoria del Popolo della Libertà sarà inoltre assicurato un nuovo e più incisivo ruolo dell’Italia nel contesto europeo.
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“Scegliere il nuovo Presidente della Repubblica nell’area dei moderati”. “E’ necessario votare per Berlusconi e il Popolo della Libertà anche perché il nuovo Parlamento, tra i primi suoi atti, dovrà procedere alla elezione del nuovo Capo dello Stato. Per la seconda volta consecutiva in sette anni capita questa eventualità dopo quella che si è registrata nel 2006. Se il centrodestra malauguratamente non dovesse riuscire a prevalere, i moderati sappiano che al Quirinale andrà ancora una volta un esponente della sinistra. E questa non è cosa di poco conto. Il potere del Quirinale è fortissimo e influenza in modo determinante le scelte di governo come abbiamo potuto verificare negli anni dei nostri governi. Poter invece eleggere al Quirinale, finalmente, un uomo che viene per cultura e ideali politici dal mondo dei moderati sarebbe una svolta di cui si sente fortemente la necessità”
Vogliamo continuare a salvaguardare l’istituto del matrimonio tra uomo e donna come è previsto nei principi della Costituzione”.
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“Solo con Berlusconi una vera e propria riforma della Costituzione”. “Votare per Berlusconi, dandogli la forza necessaria, significa poter procedere alla riforma costituzionale ed istituzionale della nostra Repubblica. Per la verità l’avevamo già realizzata nel 2005 ma al successivo referendum confermativo si sa come andò a finire. Prevalse la propaganda della sinistra e tutto l’impianto costituzionale approvato subito dopo la caduta del fascismo è rimasto intonso. Noi proponiamo di dare più poteri al Presidente del Consiglio, come la nomina e la revoca dei ministri, la possibilità di ricorrere allo strumento del decreto legge senza l’avallo del Capo dello Stato che oggi di fatto è il solo titolare di tale facoltà di governo. Proponiamo di far votare le leggi solo ad una Camera per velocizzare il processo legislativo, una nomina diversa della Corte Costituzionale ed una rivisitazione dei suoi poteri, in particolare in ordine alla cancellazione delle leggi approvate dal Parlamento. Non ultimo, proponiamo che il Capo dello Stato sia eletto direttamente dai cittadini”.
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“Riforme concrete di giustizia e pubblica amministrazione”. “Di conseguenza, sarà realisticamente possibile approvare con speditezza alle altre riforme (come quella della giustizia civile, penale, amministrativa e della pubblica amministrazione) che sono ritenute generalmente necessarie e non più rinviabili”.
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“Un’Italia con un ruolo incisivo in Europa e non succude delle scelte della Germania”. “Con la vittoria del Popolo della Libertà sarà inoltre assicurato un nuovo e più incisivo ruolo dell’Italia nel contesto europeo, considerato che almeno il 40 per cento delle decisioni dei governi nazionali passa attraverso il placet dell’Europa. Noi siamo europeisti convinti, ma intendiamo interpretare un ruolo da protagonisti come si addice ad un Paese fondatore e puntiamo ad un’Europa più solidale e più nazione rispetto a quella che si è rivelata finora e soprattutto non intendiamo essere proni alla Germania che ha avuto ed ha una visione egoistica più che solidale”.
la famiglia e 10 “Proteggere salvaguardare l’istituto del matrimonio tra uomo e donna”. “Votare per il Popolo della Libertà significa proteggere e rivitalizzare il ruolo della famiglia nella società messo continuamente e sempre più in discussione, significa continuare a salvaguardare l’istituto del matrimonio tra uomo e donna come è previsto nei principi fondanti della Costituzione”.
di Andrea Spadoni
“E’ possibile avere un rappresentante locale in Parlamento” Alberto Lapenna: “La candidatura è di grande soddisfazione. Sono all’ottavo posto, ma il realtà al settimo, perché il capolista è Berlusconi. Se nella Regione raccoglieremo un buon risultato, centrerò l’obiettivo”.
“Se sarò eletta - dice Anna Maria Celesti metterò il massimo impegno per rispondere alle esigenze che partono da Pistoia e più in generale dalla Toscana con la disponibilità, la volontà e la coerenza che gli elettori finora mi hanno sempre riconosciuto. Abbiamo l’economia in ginocchio, le famiglie e gli imprenditori tartassati, è chiaro che la priorità è far ripartire il Paese con il lavoro e il buon welfare, che significa qualità della vita”.
A pochi giorni dalla consultazione elettorale (si vota domenica 24 febbraio e lunedì 25), in casa Pdl, si respira aria di soddisfazione. In particolare dalla voce del coordinatore provinciale, Alberto Lapenna, candidato all’ottavo posto nella lista del Senato della Repubblica. “Ai nostri appuntamenti è sempre intervenuto un alto numero di persone, tra iscritti, sostenitori e simpatizzanti del partito. Il ritorno in pista di Silvio Berlusconi e il nostro programma elettorale, assolutamente vincente e l’unico veramente concreto per rialzare l’Italia dalla crisi, hanno ricompattato il centrodestra”. A pochi giorni dalle elezioni, comunque, si fanno anche i conti e i calcoli, sulle possibilità che potrebbero avere i candidati pistoiesi di rappresentare il nostro territorio in Parlamento. “La candidatura è di grossa soddisfazione – sottolinea Lapenna – è di servizio al partito, ma ci sono concrete possibilità di una mia elezione. Sono all’ottavo posto, ma il realtà al settimo, perché il capolista è Berlusconi. Se nella Regione raccoglieremo un buon risultato, centrerò l’obiettivo”. E’ una tornata elettorale con un risultato incerto. “Il mio appello, infatti, è quello di non votare i partiti minori, ma di convogliare i consensi dei moderati dell’area di centrodestra tutti nel Pdl, in modo da battere la sinistra con una maggioranza solida e quindi poter governare il paese per poter apportare le riforme necessarie. Alternative non ce ne sono: la candidatura di Monti non è credibile. L’elettorato lo ha capito. E’ un senatore a vita ed è stato presidente del consiglio sostenuto da Pd e da Pdl e doveva restare super partes. Grillo, invece, non propone niente”. Cosa farà per Montecatini nel caso fosse eletto? “Mi impegnerò per riattivare il funzionamento delle Terme, con meno influenza dello stato e più spazio alle iniziative private. A Montecatini non servono
concorsi di bellezza e gare ciclistiche, ma un vero rilancio turistico attraverso seri pacchetti promossi a livello internazionale. Credo che insieme a Edoardo Fanucci, a Roma, potremmo lavorare bene per la nostra città”. Alla Camera dei Deputati, il prima linea, c’è invece 15 Anna Maria Celesti, anche lei un nome di spicco del Pdl provinciale: “Se sarò eletta metterò il massimo impegno per rispondere alle esigenze che partono da Pistoia e più in generale dalla Toscana con la disponibilità, la volontà e la coerenza che gli elettori finora mi hanno sempre riconosciuto. Abbiamo l’economia in ginocchio, le famiglie e gli imprenditori tartassati, è chiaro che la priorità è far ripartire il Paese con il lavoro e il buon welfare, che significa qualità della vita”. Quante possibilità ha di essere eletta? “In una campagna elettorale per il Parlamento giocano moltissimo fattori nazionali e anche internazionali, ma io ho sempre creduto che le idee camminino sulle gambe delle persone. Con le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio scorso il Pdl si è confermato secondo partito di Pistoia, grazie anche a una lista di candidati molto forte, come conferma l’attuale gruppo consiliare”. Perché votare Pdl? “Tutta l’azione del prossimo governo dovrà essere orientata a costruire la base per liberare energie e risorse per far crescere insieme l’Italia. Non credo che né Mario Monti, che ha dimostrato di servire più i leader europei che i cittadini, né Pierluigi Bersani, troppo legato a un vecchio sistema di potere che in Toscana conosciamo”. bene, possano realmente farlo. E ancor meno se saranno al governo insieme”.
I candidati
In queste cinque pagine l’elenco completo di tutti i candidati della provincia di Pistoia e dell’area di Altopascio, divisi partito per partito, e per la candidatura alla Camera dei Deputati oppure al Senato. Una guida per i nostri lettori, per conoscere da vicino i probabili e futuri rappresentanti politici nella aule del Parlamento. Le probabilità di elezione sono maggiori per i candidati del Partito Democratico Caterina Bini ed Edoardo Fanucci.
Elena Maltagliati Nata a Pescia il 17 Ottobre 1985, residente a Massa e Cozzile. Titolo di studio: Diploma Psicopedagocio, laureanda in giurisprudenza. Professione: imprenditrice. Non sposata. Precedenti incarichi: Capogruppo di opposizione nel consiglio comunale di Massa
Camera dei Deputati
Chiara Venturi Nata a San Marcello il 22 Maggio 1978. Abita a Piteglio (Pistoia). Titolo di studio: Laurea in Scienze politiche – Studi internazionali. Non sposata. Professione: gestisce un bar. Precedenti incarichi: Consigliere comunale a Piteglio.
Maurizio Marchetti Nato a Lucca (8 Maggio 1960). Maturità tecnica in geometra ed è iscritto all’omonimo albo professionale. In passato è stato consigliere, assessore del comune di Altopascio, di cui viene eletto sindaco del 1993. Confermato alla guida del paese anche nel ’97 con una maggioranza netta, nel 2001 entra in giunta come assessore. Successivamente si ricandida come sindaco e i cittadini lo scelgono di nuovo per amministrare il Comune. Attualmente è il primo cittadino di Altpascio. Alla sua prima candidature in Parlamento.
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Camera dei Deputati
Anna Maria Celesti 57 anni, nata a Messina, ma vive a Pistoia dall’età di due anni. Laureata e specializzata in Medicina: è medico ginecoloco. Nel 2000 viene eletta nel Consiglio Regionale con quasi 4000 preferenze. E’ stata vicepresidente della Commissione Sanità e nel 2005 viene stata rieletta in Regione. Candidata a sindaco alle ulitme elezioni amministrative nel comune di Pistoia.
Giovanna Perone Nata 01 Ottobre 1959 a Monsummano Terme. Diplomata. Capogruppo del Popolo della Libertà al consiglio comunale di Monsummano.
Alessandro Tomasi Nato il 18 Settembre 1979 a Pistoia. Laureato. Eletto consigliere comunale a Pistoia, per il Popolo della Libertà, il 6 Maggio 2012.
Alberto Lapenna
Senato della Repubblica
Nato a Squinzano (Lecce) il 10 Agosto 1949, da tanti anni residente a Montecatini. Giornalista, ha fatto parte per lungo tempo dell’ufficio stampa del Comune di Pistoia. E’ stato sindaco di Montecatini Terme e successivamente consigliere Provinciale, ma anche assessorre e vicesindaco per Forza Italia nell’ultima amministrazione di Centrodestra al Comune di Montecatini. Attualmente è coordinatore provinciale del Pdl.
Caterina Bini 37 anni, laureata. Da oltre sette fa parte del consiglio regionale della Toscana e da due anni è Presidente della Commissione Sviluppo Economico. Alle primarie del Partito Democratico ha riscosso il maggior numero di preferenze. E’ alla sua prima candidatura al Parlamento.
Camera dei Deputati
Edoardo Fanucci Nato a Pescia (Pistoia) il 24 febbraio 1983. Si laurea con il massimo dei voti in Economia Aziendale a Firenze e, nel 2008, consegue la laurea specialistica all’Università Bocconi di Milano. E’ dottore commercialista. Nel 2004 è eletto consigliere comunale a Montecatini Terme e nel 2009 diventa vicesindaco, sempre per il Partito Democratico. “Renziano” convinto, è alla sua prima candidatura al Parlamento, dopo aver ottenuto uno straordinario consenso alle primarie del Pd.
Beatrice Chelli
Senato della Repubblica
55 anni, è laureata in scienze politiche ed è vicepresidente del consiglio comunale di Montecatini Terme. Per sei anni è stata difensore civico in Valdinievole e a Quarrata. E’ alla sua prima candidatura in Parlamento.
Alessandro Iannuzzi 39 anni, abita a Pistoia. Titolo di studio: maturità scientifica. Professione: Imprenditore. Attivista dal 2005, candidato alle elezioni amministrative del 2012, tra le altre cose, ha fatto parte del gruppo degli organizzatori di entrambi i V-day.
Alessio Biagiotti
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31 anni. Titolo di studio: licenza media. Professione: Commerciante/Negoziante. Già iscritto ai meet-up nel 2005, è nel Movimento dal 2012, è Coordinatore del gruppo ambiente a sostegno dell’attività dei portavoce nel Comune di Pistoia.
Camera dei Deputati
Giacomo Bardelli 42 anni, di Pistoia. Titolo di studio: Laurea in Economia e Commercio. È impiegato. Attivista dal 2011, è stato candidato alle elezioni amministrative del 2012.
Alberto Chelucci
Senato della Repubblica
Nato a Pistoia il 23/04/1965. Titolo di studio: licenza media. Professione: disoccupato. Sposato. Attivista dal 2012, è stato candidato alle elezioni amministrative del 2012.
Camera dei Deputati
Maurizio Zuccherini Ingegnere, candidato alle ultime elezioni amministrative a Pistoia nella lista “Indipendenti per Pistoia”.
Giuseppe Fiore
Camera dei Deputati
56 anni. Medico, è sposato e ha due figli. Nato a Torino, laureato a pieni voti, all’Università di Medicina e Chirurgia di Torino, specializzandosi in Gerontologia e Geriatria, Diabetologia e Malattie del Ricambio. Dal ‘91 è in servizio all’ospedale di Pescia. Ha curato pubblicazioni e opere monografiche sulla malattia diabetica. Presidente della federazione provinciale di An dal ‘96 al 2001 e candidato regionali del 2000. Dal 2007 ha aderito a La Destra di Storace. Candidato a sindaco alle ultime elezioni amministrative a Montecatini Terme.
Federico Gorbi Nato a Prato il 27 Febbraio196. Attuale capogruppo di Serravalle Futura nel consiglio comunale di Serravalle Pistoiese.
Silvia Corradini Nata a Firenze il 14 Marzo 1976
Camera dei Deputati
Alessandra Frosini Nata a Pistoia il 23 Settembre 1965
Giacomo Melosi Nato a Pescia il 20 Luglio 1987. Abita a Pescia. Titolo di studio: Diploma di geometra. Non è sposato. Professione: geometra. Precedenti incarichi: esordio politico
Mirko Monaco
Camera dei Deputati
Nato a Pistoia il 4 Luglio 1984. Abita a Quarrata. Titolo di studio: Terza media. Al momento disoccupato. Non è sposato. Precedenti incarichi: esordio politico.
Lorenzo Berti Nato a Firenze il 16 Febbraio 1983. Abita a Pistoia. Titolo di studio: Laurea in informatica. Non sposato. Professione: Consulente informatico. Precedenti politici: esordio politico.
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Francesca Bardelli Nata a Firenze, è laureata in Scienze Politiche con il massimo dei voti. E’ docente di Diritto e Economia Politica negli Istituti Superiori, insegna Diritto Civile e Commerciale presso il Centro per lo Sviluppo del Commercio e del Turismo di Pistoia e Diritto Costituzionale presso l’IRASE (Istituto per la Ricerca Accademica, Sociale e Educativa). E’ stata esponente e consigliere comunale di Forza Italia a Pistoia.
Senato della Repubblica
Alessio Bartolomei 44 anni, imprenditore. Vive a Pistoia. Candidato a sindaco per il Terzo Polo e la lista civica Pistoia Futura. Democristiano da quando ha iniziato a far politica all’età di 20 anni. Da quattro mandati ricopre la carica di consigliere comunale a Pistoia. Nel 2007 è stato eletto per la quarta volta, raccogliendo il maggior numero di preferenze a livello regionale.
Simone Buccantini
Camera dei Deputati
Andrea Pastacaldi
Manuel Vescovi Si è trasferito a Pistoia nel 2005 per motivi sentimentali. Sposato con l’avvocato Sharika Veronica Vezzi. Imprenditore nel settore del franchising. Dice di aver scelto la politica perché da subito l’ha sentita come sua grande passione. Da molti anni, infatti, è attivista e sostenitore della Lega Nord. E’ capolista in Toscana nella lista per la Camera dei deputati.
Giancarlo Noci
Camera dei Deputati
Attivo segretario della sezione comunale della Lega Nord, candidato a sindaco alle elezioni amministrative del 2012 come sindaco per la Lega Nord. E’ residente nella frazione di Casini.
Sonia Ciraolo Architetto, residente nella frazione di Catena.
Mauro Tintori
Senato della Repubblica
65 anni, residente a Montecatini Terme. In passato è stato consigliere comunale a Uzzano e Montecatni. E’ stato membro del direttivo nazionale del partito e nel 2011 la direzione nazionale della Lega Nord, lo avevano nominato commissario provinciale. E’ un nome di spicco del Carroccio in provincia.
Simone Morosi Nato a Firenze il 12 Maggio 1968, residente a Pistoia. È collaboratore del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT) presso l’Università di Firenze.
Valeria Cacciapuoti Nata a Napoli il 17 Febbraio 1957, abita a Pistoia. Lavora presso l’agenzia delle entrate. Titolo di studio: Laurea in Giurisprudenza. Ha fatto parte della RSU (CGL) per molti anni.
Camera dei Deputati
Sara Mancini Nata a Pistoia il 28 Maggio 1987. Residente a Pistoia. Professione: disoccupata. Titolo di studio: Laurea in Scienze Chimiche. Non sposata. All’esordio politico.
Daniela Sgambellone
Camera dei Deputati
Nata a Locri il 25 ottobre 1982. lavora presso la Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia. Titolo di studio: laurea in scienze e tecniche dell’ interculturalità mediterranea. Sposata. Fa parte dell’Italia dei Valori dal 2009 del quale è oggi vice segretario della provincia di Pistoia.
Luisa Soldati
Senato della Repubblica
Nata a San Marcello il 31 dicembre 1967, abita a Maresca. È Maestro d’Arte Insegnate. Ha un negozio di Parrucchiera. Sposata con due figli. È stata vicesindaco di San Marcello dal 2007 al 2012. Da 15 anni iscritta a Rifondazione Comunista, per 20 anni si è impengata nell’attività volontaristica.
Alessandro Balduini
Camera dei Deputati
34 anni, coordinatore regionale del partito, è stato il primo consigliere di Forza Nuova (e poi scelto come assessore) eletto in Italia. Vive ad Altopascio e ha sempre riscosso larghi consensi su tutto il territorio lucchese.
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Sara Tofani
Camera dei Deputati
Giorgio Bargiacchi Nato a Pistoia il 16 febbraio 1947
Raffaele Forci Nato a Pistoia il 19 aprile 1948
Camera dei Deputati
Manila Michelotti Nata a Buggiano il 11 ottobre 1952
Matteo Angioli Candidato alla camera, nato il 18 ottobre 1979 a Pistoia, abita a Bruxelles. È stato assistente di Pannella al parlamento europeo per sette anni. Continua a collaborare con lui ed Emma Bonino. Master in scienze politiche all’Università Libre de Bruxelles.
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Mario Capecchi
Camera dei Deputati
Nato a Pistoia il 13 giugno del 1949. Vive a Serravalle Pistoiese. Ha conseguito il diploma di scuola media inferiore ed è gestore di bar in pensione. Percorso politico Nel 2009, Mario Capecchi, ha dato vita alla sezione pistoiese del Partito Comunista dei Lavoratori. Attualmente è il coordinatore provincial. Candidato alle ultime elezioni amministrative a Pistoia.
Natale Paolo Gangemi Candidato alla camera. Nato a Santa Teresa di Riva il 25 Gennaio 1956. Abita a Monsummano. Titolo di studio: Diploma di ragioneria. Professione Funzionario di banca Sposato con due figli. All’esordio politico.
Fabrizio Volterrani
Camera dei Deputati
Nato a Roma il 15 Luglio 1963. Abita a Agliana. Titolo di studio: diploma di scuola superiore. Professione: Assicuratore Credito. Precedenti politici: all’esordio. È separato, con una figlia.
Manila Michelotti Nata a Buggiano il 11 Ottobre 1952
Gavino Santoru Nato il 10 Settembre 1950. Abita a Monsummano Terme. Titolo di studio: Laurea. Professione: iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti di Firenze. Precedenti incarichi politici: all’esordio. Sposato, con un figlio.
Sara Mazzei
di Andrea Spadoni
“In Parlamento sarò un punto di riferimento per tutti” Maurizio Marchetti è candidato alla Camera dei Deputati con ottime possibilità di essere eletto: “La mia aspirazione non è mai stata quella di fare il grande intellettuale e parlare dei massimi sistemi, ma continuare a occuparmi delle questioni della gente come ho sempre fatto anche come amministratore locale e sindaco. Perché è questo il mio ruolo in politica”.
Maurizio Marchetti è nato ad Altopascio (Lucca) l’8 maggio 1960 e vive a Lucca. Libero professionista, è sposato con Cinzia Altemura, imprenditrice del settore turistico e della ristorazione che per molti anni ha operato a Milano, ha un figlio, Lorenzo, di 22 anni. Nel 2013 Marchetti compie venti anni da Sindaco di Altopascio, con la pausa obbligata fra il secondo e il terzo mandato durante la quale ha fatto comunque parte della squadra di governo. La prima elezione, datata 1993, fece seguito a un mandato da vicesindaco iniziato nel 1988. La conferma nel 1997 fu ottenuta con la notevole percentuale del 76% dei voti, Nel 2011 Marchetti è stato rieletto Sindaco di Altopascio per la quarta volta con un ampio consenso che ha sfondato il muro del 60 per cento dei voti, alla guida di una lista civica, Insieme per Altopascio, dichiaratamente di centrodestra. Marchetti è stato inoltre il consigliere provinciale eletto con il più alto numero di voti sia nel 2001, nel 2006 e nel 2011. La sua attività lo ha comunque portato a diventare consigliere dell’UPI regionale. Da tempo ricopre la carica di presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Pane, che raggruppa 51 enti sparsi in tutta la nazione.
Perché ha deciso di candidarsi al Parlamento? “La candidatura mi è stata chiesta dal direttivo provinciale del Pdl che all’unanimità ha indicato il mio nome per la Camera. Ovviamente sono stato molto onorato di questa scelta e ho subito accettato questa bella avventura”. Dovesse essere eletto sarà un rappresentante del territorio dell’area di Altopascio e di tutta la piana circostante. Promette di portare a Roma le esigenze di questo territorio? “Fate bene a fare questa domanda a tutti i candidati, perché se personalmente ho avuto qualche difficoltà con il Pdl è stato proprio per la distanza che avvertivo con chi mi doveva rappresentare. Per questo, se avrò l’onore di andare alla Camera, mi spenderò al massimo per il territorio che rappresento. La Toscana tutta, ma la Lucchesia e la Valdinievole in particolare, visto anche i miei trascorsi. Credo che se chiedete agli altopascesi, non avranno dubbi su questo. Da sindaco non faccio certo distinzioni di nessuna natura, da deputato, se lo sarò, mi comporterò così. Del resto nelle cartoline che ho inviato in giro c’è il mio telefono: non lo cambierò e tutti avranno il diritto di chiamarmi. A voi di giudicarmi”. Dopo molti anni alla guida del comune di Altopascio, raccogliendo importanti consensi da parte della popolazione, si approccia a questa nuova sfida elettorale con quale spirito? “Lo spirito di una persona che è maturata anche come amministratore e che ha visto tante situazioni che con un po’ di impegno sarebbero potute andare diversamente. La mia aspirazione non è fare il grande intellettuale che discute dei massimi sistemi, ma continuare a occuparmi delle questioni della gente.
E’ quello che so fare meglio”. In questa epoca c’è una guerra alla “casta” delle politica. Lei contribuirà al cambiamento? “Intanto, come tutti i candidati del Pdl, ho firmato 21 un solenne impegno al dimezzamento dei parlamentari e del loro indennizzo economico. Non mi pare di fare parte della casta, visto che non mi sono arricchito certo con la politica, ma anzi ci ho forse rimesso, a livello economico. A livello emotivo e etico, invece, sono contentissimo di quello che ho fatto. Capisco che la raffica di scandali pongano il tema della casta in grande evidenza, perché hanno indignato anche me”. Perché dovremmo votare PDL? “Senza entrare in motivazioni nazionali, che comunque sono importanti, gli abitanti della Lucchesia e della Valdinievole hanno la grande opportunità di inviare al Parlamento uno di loro, che troveranno sempre e che con loro cercherà di risolvere i problemi del territorio. La forza della mia candidatura credo sia questa e possiamo dire che è una piacevole novità, sulla quale gli elettori devono riflettere. L’importanza della rappresentanza locale credo sia un valore aggiunto di inestimabile valore”. Quali sono le sue reali possibilità di essere eletto? “A giudicare dalle proiezioni di un mese fa, poche. Se si guarda invece l’evoluzione della campagna elettorale e i sondaggi anche segreti di queste ultime ore, direi che sono molto cresciute. La mia eventuale elezione dipende da moltissimi fattori e quindi non credo sia corretto né giusto sbilanciarsi in un senso o in altro. Di sicuro le possibilità esistono. Sono felice di potere lottare per questo ingresso in Parlamento”.
di Lorenzo Benedetti
Destra contro sinistra: “Il Giullare” passa la parola ai GIOVANI
Sara Mancini
Elena Maltagliati Perché hai scelto questo partito?
Sinistra Ecologia e Libertà è il partito che maggiormente rispecchia il mio ideale di centro-sinistra. Qui vedo un progetto a lungo termine, che punta ad instaurarsi in modo concreto nel mondo politico e che punta a fare riforme che migliorino il futuro del nostro paese.
Ho deciso di entrare in Fratelli d’Italia perché non mi riconoscevo più nella filosofia del Pdl. Il loro è un sistema centralistico, dove le liste vengono imposte dai vertici del partito e in cui non conta tanto il merito quanto le raccomandazioni che ricevi. Noi, invece, siamo onesti e sotto la guida di Giorgia Meloni puntiamo a riformare il centro-destra. Sarà il 26 febbraio prossimo il giorno della nostra vera nascita; non ci interessano “poltrone”, ci interessano le riforme.
Perché hai scelto di candidarti? La candidatura mi è stata proposta da altri membri del partito ed io l’ho 22 colta al volo perché sto subendo in prima persona i danni della crisi. Sono laureata con 110 in Scienze Chimiche e sono disoccupata. Mi sento in dovere di dare voce a chi come me si trova in queste difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro per colpe non sue. È l’unico modo per portare un aiuto concreto.
Tutto è successo quando ho ricevuto una telefonata direttamente da Roma. È stato Marco Scurria ad offrirmi questa possibilità. Sapeva che avevo sposato la causa di Fratelli d’Italia ed era a conoscenza del mio passato nel Pdl, fatto di 8 anni di gratuita militanza. Io mi sono messa a disposizione del partito, senza farmi problemi sul posto in lista.
Quali riforme proporresti in Parlamento? Mi focalizzerei, oltre che sul tema del lavoro, sui diritti degli uomini. In Italia ci sono discriminazioni di ogni tipo e siamo ben lontani dall’essere un paese civile. Porterei all’attenzione anche l’importanza dell’ambiente, dal quale non possiamo prescindere per il buon proseguo della nostra vita. In più mi preme molto l’istruzione pubblica e i finanziamenti per il diritto allo studio e per la ricerca universitaria. Ma per fare questo serve riformare totalmente sistema italiano.
Essendo consigliere comunale sono a conoscenza delle concrete problematiche delle persone, per cui porterei la mia esperienza accumulata in anni di stretto contatto con la realtà lavorativa. Lotterei per servizi pubblici sempre più efficienti, per banche che prestano soldi ai piccoli imprenditori che sono il vero motore dell’economia italiana. In più c’è un argomento che mi preme particolarmente: la lotta alla droga. Vorrei maggior attenzione su questa piaga sociale.
Cosa pensi della “casta” politica e dei suoi privilegi? Secondo me i finanziamenti ai partiti non devono essere eliminati, poiché altrimenti rischierebbero di finire in mano solo a chi se li può permettere. Credo che debbano essere messe delle soglie più basse di finanziamento e che i documenti dei soldi ricevuti siano online in modo da essere controllabili da tutti. La politica purtroppo è una casta. Bisogna ridurre gli stipendi, portarli a livello di quelli del Parlamento europeo e tagliare assurde spese pubbliche.
Si devono attuare drastiche riduzione di numero e stipendio dei parlamentari. Secondo me il loro guadagno deve essere tre volte più basso di quello attuale. In un periodo di “spending review”, le uniche cariche ad essere state tagliate sono state quelle dei consiglieri comunali che guadagnano 100 euro all’anno. Nessuno invece ha toccato, per esempio, i consiglieri regionali che hanno stipendi elevatissimi. Bisogna risparmiare sugli sprechi, non sulle necessità.
Qual è il ruolo dei giovani in questa politica? Nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà c’è ampio spazio per i giovani rispetto a quanto fatto da altri partiti. Credo comunque che nel prossimo Parlamento ci saranno molte facce nuove e mi auguro che siano giovani. C’è un vento di cambiamento e questo è positivo, perché i problemi sono della nostra generazione e siamo noi a doverli affrontare ogni giorno. Per cui nessuno meglio di noi può sapere come combatterli ed eliminarli.
Rispetto agli anni ‘70, i giovani in politica sono in numero inferiore. Ma un giovane è più contatto col mondo reale rispetto a chi non lo è più. Il problema è che la vita di partito è fatta anche di sacrifici e rinunce. Credo che chi si impegna debba essere premiato e meriti stima, aldilà del “colore” del partito, ed è anche per questo che sono con Fratelli d’Italia: qui mi sento valorizzata.
di Andrea Spadoni
In esclusiva abbiamo intervistato Nazzarena Maestripieri, la sostenitrice del rottamatore del Partito Democratico che, a causa di una foto ritenuta troppo hot, è finita sulle prime pagine di gossip di tutta Italia: “Sono felicemente sposata e insieme a mio marito siamo sempre presenti agli appuntamenti politici con il sindaco di Firenze. E’ il futuro dell’Italia”. Nazzarena Maestripieri, pistoiese di 36 anni, fino a un mese fa era una donna come tante altre. Giovane, piacente, è vero. Ma la sua era la vita di una operaia, sposata da poco più di un anno con Niccolò Orzali, undici anni più giovane di lei. Bel ragazzo anche lui, sicuro di se stesso, brillante. Insomma, una di quelle coppie affiatate che ti fanno un bell’effetto. Oggi, Nazzarena, per i media di tutta Italia è la “sexy fan di Matteo Renzi”. Sbattuta sulla home del Corriere.it, la sua foto con il rottamatore del Partito Democratico, ha fatto il giro del web e non solo. Ripresa dalle principali riviste di gossip, è finita anche al primo posto della rubrica di Spetteguless di Stricia la notizia. Tutto è iniziato la sera dell’intervento di Matteo Renzi alle Panteraie a Montecatini. Appuntamento importante della campagna elettorale del Partito Democratico. Alla fine del discorso, il sindaco di Firenze ha salutato i suoi sostenitori e anche lei. Ma uno scatto, quello in cui il seno di Nazzarena proprio non si riesce a nascondere, ha provocato il gossip. La vicenda ci ha incuriosito. Per questo, noi de Il Giullare, abbiamo deciso di intervistarla in esclusiva. “Ma quale gossip – spiega Nazzarena – ero sotto al palco di Matteo, come ogni volta che lo vado ad ascoltare. Tra l’altro mi trovavo insieme agli altri componenti del comitato pistoiese e insieme a me, c’era anche mio marito. Con lui siamo stati anche a Firenze alla Leopolda, in piazza Duomo e gli abbiamo anche fatto il regalo di Natale. Stimiamo Matteo Renzi per l’uomo, il politico, per la speranza che ha dato al paese. Non ho mai avuto la volontà di sedurlo. E ripeto: io e mio marito ci amiamo e sono felice con lui”. Però quella maglietta, forse, era troppo aderente. “Ma quale aderente. Ero vestita normale: jeans
e maglietta, nemmeno scollata. E’ vero, non indossavo il reggiseno, ma non ci vedo niente di male. Per fortuna me lo posso permettere. Non mi pareva di essere così scandalosa come hanno riportato i giornali”. Che effetto le ha fatto leggere: “La sexy fan di Renzi”? “A me e a mio marito è dispiaciuto leggere quelle espressioni. Alcune sono state veramente offensive e non vorrei nemmeno ripeterle. Su Libero.it, addirittura, hanno pubblicato il sondaggio: cosa avrà fatto Renzi con la sua fan? Le primarie? oppure l’ha rottamata? Ti sembra normale tutto questo?”. Quindi avete esposto querela contro le testate giornalistiche? “Certamente: tutto questo gossip inutile, mi ha provocato notevoli problemi personali. Abbiamo esposto querela contro le testate, ma anche contro tutti gli utenti che hanno scritto commento vergognosi sotto gli articoli. In più abbiamo chiesto anche l’intervento del garante della privacy, abbiamo scritto ad AgCom e Corecon. Non posso più accettare di essere appellata come una poco di buono, non è vero”. Pensate che queste chiacchiere possano aver infastidito Matteo Renzi? “Matteo è un uomo intelligente, saprà dare il giusto valore a notizie totalmente ricostruite dai giornali. A ogni modo mi scuso con lui, anche se non credo di aver fatto niente di male e, anzi, con mio marito siamo sempre stati i suoi primi sostenitori in modo serio. Perché se lo merita, è un grande leader. A queste elezioni, ci fosse stato in pista lui, sarebbero cambiate molte cose”.
23 #adessolacuriosità
La foto scattata al Lidò Panteraie è gettonatissima sulle principali piattaforme di cronaca rosa su internet. E’ stata inserita anche nella rubrica “Spetteguless” di Striscia la Notizia e sulla prima pagina del Corriere.it. C’è anche chi “con quelle immagini” ha lanciato un sondaggio. Ma la giovane operaia di Pistoia non ci sta. “Mi hanno offesa”.
“Ma quale sexy fan di Matteo Renzi Ho querelato giornali e testate web”
Matteo Renzi, l’entusiasmo per un leader politico: perché?
{
ANTONELLA GRAMIGNA
Molti anni fa, ero sotto al pal-
smo, la stessa attesa. Ha detto:
co per poter vedere da vicino dei
“Noi volevamo cambiare il Paese,
grandi artisti, i Beatles: oggi, con
non ce l’abbiamo fatta, la nostra
la stessa emoZione, sono sotto al
idea non è stata vincente”. Ha poi
palco per poter ammirare chi, nel
aggiunto: “Ho perso, ma era giu-
grigiore dell’attuale politica, ha
sto provarci”. E ai suoi: “Ho sba-
portato energie nuove e rinnova-
gliato, e siccome non è consueto,
mento di idee. Lo stesso entusia-
voglio chiedervi scusa”.
Questo è Matteo Renzi. Chiediamoci perché piace. E piace
notizia, ma cambia la gerarchia, la vittoria dell’underdog. Il co-
molto ancora adesso che ha offerto, con grande spirito poli-
raggio e la lungimiranza non sono di chi si agita per un posto
tico, l’aiuto a Bersani, colui che lo ha battuto alle scorse Pri-
al sole. Sono di chi, invece, non intende negoziare la propria
marie. Piace perché ha comunque rappresentato la rottura di
immagine del Paese. Quella di Renzi è una lezione fin qui unica
uno schema nel quale abbiamo imbrigliato e mortificato troppe
per la politica italiana: ha riposto la foto nel cassetto, ma non
così tanto perché incarna l’ outsider che si impadronisce del proprio destino senza aspettare che qualcuno glielo lasci in eredità e senza chiedere più il permesso a nessuno. Ma questo, la gente non l’ha capito. Forse il (vero) cambiamento ha fatto paura. Nel corso della storia ci sono stati momenti in cui la dimensione politica è uscita dalla “sindrome da casta” per
l’ha rinnegata. Verrà il tempo, molto presto, in cui potrà tirarla fuori. Di nuovo. I sondaggi - ultimo quello di Demos - lo confermano. Il leader più popolare, quello che riscuote più simpa- 25 tia, quello che la percentuale più alta di italiani vorrebbe come premier, è l’unico che non è in corsa. Ed è anche l’unico a non essere in lista nemmeno per diventare parlamentare, come lo
divenire patrimonio realmente collettivo, esperienza quotidia-
sono invece tutti gli altri che hanno partecipato alle primarie del
na, elemento costitutivo della vita e del dibattito di tutti noi.
centrosinistra. Il candidato che non c’è se non per supportare
Di solito, questi (rari) momenti avvengono al verificarsi di due
il Pd, il suo partito, e Bersani, che fino a ieri lo vedeva come
condizioni: quando emerge una figura di leadership vera e pro-
antagonista. Matteo entusiasma, coinvolge. Molti , dopo i suoi
pria e quando la suddetta figura non si limita ad essere leader-
interventi, si precipitano verso di lui, tutti quanti impazienti di
ship per sé, ma riesce ad intercettare una dinamica insinuata
toccare con mano il leader di un sogno di una nuova politica
nella società che non ha mai avuto diritto di cittadinanza nella
italiana. C’è chi vuol stringergli la mano, chi va per un autogra-
rappresentazione della cosa pubblica. Può l’avventura di Mat-
fo, chi per una foto, chi per complimentarsi. Renzi accoglie tutti
teo Renzi essere classificata come uno di quei momenti? Sì, lui
con il sorriso. Sono passati tre anni da quando il Time giudi-
ha rivoluzionato le logiche viste e vissute negli ultimi vent’anni.
cò Matteo Renzi l’Obama della sinistra italiana. E così, mentre
Ha carisma. Anche. Il carisma che proviene dal “sentire” il proprio tempo. Dal sapere “cosa dire”. Non attende di ottenere un posto, ma se lo va a prendere. Non scrive il programma con la segreteria del partito quasi di nascosto, ma lo fa in maniera trasparente con la base, con tutti i comitati che lo seguono. Non parla di come salvare il sistema, ma di come modellarne uno nuovo. Il perché di tanto entusiasmo e di un così grande so-
il Sindaco di Firenze scende dal palco, nella scorsa tappa in Lombardia, ancora circondato dal calore della gente, lo avvicino per domandargli quanto lui si senta l’Obama italiano. “E’ un paragone che non sta né in cielo né in terra”, risponde. Gli chiedo poi quale significato dà alla parola “coraggio”, parola da lui più volte utilizzata durante la sua campagna elettorale.
stegno? Per un meccanismo elementare. Nella società dei cani
E lui, citando un pensiero di Nelson Mandela, spiega: ”Il corag-
esiste il capo che guida la muta: gli anglosassoni lo chiamano
gio non è aver paura, il coraggio è avere paura e vincerla!” Il
top dog. Un cane gregario invece è soltanto un underdog. Il
coraggio di riportare la politica italiana ad un antico splendore.
top dog è tale perché, in caso di scontro, si dimostra più forte
E noi ne abbiamo un bisogno disperato. Grazie Matteo! Mi hai
degli altri e la sua vittoria non fa notizia. Viceversa non solo fa
fatto sognare di nuovo!
#benessere
energie, soffocando il Paese e ipotecandone il futuro. Piace
Foto ripresa dalla campagna del magazione “Grazia”, “Victim of Beauty”
#l’inchiesta
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L’inchiesta Il femminicidio è la piaga dei nostri tempi. Insopportabile il numero delle donne vittime di violenza: cosa fare per difendersi?
Abbiamo incontrato quattro donne che lavorano, ogni giorno, per altre donne. Insieme, anni fa, hanno fondato una Onlus attiva sul nostro territorio: “365GiorniAlFemminile”.
di Diletta Severi
Tra le nuove iniziative Paas - Servizio gratuito rivolto alle donne che vogliono accedere ai servizi delle reti civiche presenti in internet, affiancate da una operatrice qualificata. 365GiorniAlFemminile Onlus, in collaborazione, con il Comune di Montecatini Terme e con la Regione Toscana offre infatti a tutte le donne un servizio gratuito di accesso assistito a internet. Il servizio Paas è attivo presso il Laboratorio polifunzionale - Biblioteca di Genere in Via Marconi 51 a Montecatini Terme (PT) nei giorni Martedì e Giovedì dalle 9.30 alle 12.30. 28 VUOI SOSTENERE L’ASSOCIAZIONE? Sei un privato e vuoi diventare socio? La quota annuale è di 100€ Sei un’azienda e vuoi diventare socio? La quota annuale è di 250€ Vuoi diventare sponsor e sostenere le nostre iniziative? Contatta l’associazione.
Violenza sulle donne: è allarme In Italia, la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 44 anni non è il cancro, ma la violenza domestica. Una donna uccisa ogni due giorni e mezzo. In Italia, 1 donna su 3 è vittima di molestie fisiche o sessuali nel corso della vita, il 5% è vittima di stupri o di tentativi. In Italia, nel 2012 sono state più di 100 le donne vittime di violenze. E chissà quante altre, poi, portano addosso quotidianamente i segni di quello che in tante scambiano per amore. Un fenomeno talmente attuale e in preoccupante crescita che l’Onu ha sentito le necessità di istituire la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, celebrata il 25 novembre, affinché una donna non venga mai privata del suo sorriso, della sua bellezza, della sua vita ed affinché la politica si schieri con forza e con efficacia, garantendo una migliore tutela legislativa alle vittime di violenza o di gravi minacce. Ancor prima che il fenomeno, però, prendesse questa importante rilevanza mediatica (il fenomeno è sempre esistito, soltanto che adesso se ne parla) e che tutti, quindi, conoscessero il termine “femminicidio” (recentissimo neologismo nato per indicare gli omicidi della donna “in quanto donna”, ovvero gli omicidi basati sul genere) a Montecatini nasceva l’Associazione di Promozione Sociale 365GiorniAlFemminile. Era il 2004, quando in seguito all’esperienza decennale maturata da un gruppo di lavoro formato da alcune donne sulle problematiche della violenza, nonché alla creazione del Centro Antiviolenza LibereTutte, cominciava ad operare sul territorio con uno staff altamente professionale composto da psicologhe, donne avvocato, educatrici, donne medico; uno staff di sole donne a sostegno di altre donne. Incontriamo la presidente Giovanna Sottosanti, Claudia (operatrice d’accoglienza), Federica (psicologa) e Donella (vicepresidente educatrice) – le quattro che compongono il consiglio dell’associazione - per raccontare come, da anni, promuovono la diffusione della cultura della “non violenza”. “Nove anni fa – ci spiega Donella – il nostro territorio non percepiva la problematica delle violenza sulle donne ed era deficitario di una struttura dedicata. Noi abbiamo carpito la necessità di prevenire, sensibilizzare e informare: il nostro primo passo è stato, così, l’apertura del Centro Antiviolenza “LibereTutte”, il servizio che più direttamente e da più anni, ormai, risponde alle esigenze delle donne maltrattate”. Il Centro è un luogo dove affrontare ed elaborare il trauma della violenza e gli effetti che questa produce, perché ogni donna ha la forza e le risorse per uscire dal disagio. “Non salviamo nessuno – ci spiega Giovanna – ma diamo soltanto strumenti per autodeterminarsi. Rendiamo le donne quanto più responsabili possibili delle proprie azioni”. “Facciamo loro capire che il percorso è tortuoso – completa Claudia – senza mai in-
terferire sulle scelte di ognuna”. Il Centro dispone di un centralino telefonico informativo ed è in grado di fornirti consulenza legale, sostegno psicologico e, se necessario, un rifugio temporaneo, “anche se si può uscire dalla violenza, senza lasciare la casa” ci spiegano. Gli obiettivi principali dell’Associazione consistono nel sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni affinché sostengano, in concreto, gli strumenti e le strutture che l’Associazione mette a disposizione delle donne vittime di violenza, nonché istituire luoghi fisici di solidarietà e sostegno a favore di donne vittime di stupro, violenza fisica o psicologica; promuovere ricerche divulgative al fine di diffondere la conoscenza del fenomeno della violenza e fornire collaborazione ad Enti e Associazioni per promuovere e sviluppare iniziative conformi ai precedenti obiettivi. “Inoltre - interviene Federica - promuoviamo incontri e seminari anche nelle scuole di ogni ordine e grado per avviare un processo di prevenzione e costruire una cultura della non violenza tra i giovani”. La violenza sulle donne è declinabile in varie forme: fisica, psicologica, economica e in quel fenomeno, da poco, materia di diritto penale: lo stalking. Cos’e lo stalking? Un insieme di comportamenti rivolti ad una persona conosciuta, o sconosciuta, che causano ansia, paura, soggezione o grave disagio fisico o psichico. Le vittime di stalking temono per la propria sicurezza personale o delle persone a loro legate. E, al fine di contrastare questo fenomeno, l’Associazione 365giorni al femminile, si occupa della Postazione Stalking Toscana. “Po.St.iT – ci spiega Giovanna Sottosanti - è un’iniziativa patrocinata dalla Regione Toscana, in collaborazione con la Misericordia di Pistoia, rivolta in forma gratuita a tutti i casi di stalking a prescindere dal genere, fornendo un aiuto completo con percorsi legali e supporto psicologico. La valenza innovativa del progetto sta sia nel diverso approccio al fenomeno, in quanto viene utilizzata una specifica modalità di intervento per interrompere i comportamenti vessatori, sia in chi può accedere al servizio, cioè non solo il genere femminile, ma tutta la cittadinanza. Inoltre, è importante sottolineare che la presa in carico riguarda sia chi subisce sia chi agisce stalking, sempre che venga valutato un margine di risoluzione e un conflitto gestibile”. “Il nostro lavoro ci piace – confidano tutte – anche se è spesso molto duro e non ci si abitua mai alla brutalità delle storie che accogliamo. E’ la professionalità a darti gli strumenti giusti per non farsi prendere dall’emotività e riuscire a creare un distacco empatico. Non ci si può improvvisare, in questo mestiere”.
QUI A FIANCO, I DATI PREOCCUPANTI FORNI DALL’ASSOCIAZIONE “365GIORNI ALFEMMINILE” RELATIVI SOLO ALL’ULTIMO SEMESTRE 2012. NELLA MAGGIORANZA DEI CASI AL CENTRO ANTIVIOLENZA SI SONO RIVOLTE DONNE ITALIANE TRA I 30 E I 50 ANNI PER SEGNALARE, SOPRATTUTTO, ABUSI FISICI E PSICOLOGICI.
La provincia violenta: quando il femminicidio bussa alla nostra porta 31 Dicembre 2006 Alessio Cinelli, 30 anni, uccide a colpi di fucile la moglie Maria Filomena, 33 anni, e la figlia Melissa di tre, suicidandosi subito dopo. L’episodio è avvenuto nel primo pomeriggio dell’ultim in una abitazione in località Molinaccio al confine tra i comuni di Uzzano e Pescia. A sei anni di distanza, ancora mistero sul movente della strage familiare: la coppia, sposata da circa quattro anni, non aveva problemi.
12 Gennaio 2008 In uno spiazzo davanti al cimitero di Monsummano Alto, Antonio Quarantiello, 46 anni, esplode due colpi di pistola contro la moglie, Donatella Parlanti, madre di due ragazzi, che morì dopo un mese di agonia, senza mai riprendere conoscenza. La conferma della decisione della donna di separarsi e di andare a vivere in un’altra casa ha armato la mano dell’uomo. L’omicida è stato condannato a 30anni di reclusione.
I numeri ServiZi offerti dal Centro AntiviolenZa nell’ultimo semestre 2012
108 51 colloqui telefonici
colloqui di accoglienza
46
32
sostegni psicologici
Donne che si sono rivolte al Centro AntiviolenZa nel 2012
ETÀ
Non Valorizzato < 18 18-29 anni 30-39 anni 40-49 anni 50-59 anni 60-69 anni >70 Non risponde
0 0 16 33 25 8 4 0 14
NAZIO NALITÀ
Non Valorizzato UE Extra UE Italiane Non risponde
2 9 23 66 0
VIO LE NZA
Non valorizzato Fisica Psicologica Economica Stalking Violenza sessuale Molestie sessuali Mobbing Non risponde
2 55 70 29 26 6 2 1 1
21 Febbraio 2008 Il corpo di Oksana Auskelyte, ballerina di 27 anni, viene ritrovato in una valigia abbandonata in un cassonetto di Serravalle. Viene arrestato Andrea Falaschi, con il quale la giovane si frequenta da circa due settimane. Oksana sarebbe stata prima colpita con una bottiglia di vetro, poi ferita a un fianco con un coltello da cucina ed, infine, soffocata. L’uomo era gelosissimo e non sopportava che la ragazza parlasse con altri uomini.
22 Aprile 2008 Isabel Cristina Maccartthy, prostituta brasiliana di 46 anni, viene ritrovata riversa nel letto nella sua villetta di Via Marconi a Montecatini Terme, con la gola tagliata. Ad oggi, ancora sconosciuti autore del delitto e movente.
13 Dicembre 2012 Una donna di 42 anni, Beatrice Ballerini, viene trovata morta, strangolata, nella casa dove viveva con l’ex marito prima della separazione, in aperta campagna, nella Nievole. Dopo ore di interrogatorio davanti ai carabinieri, Massimo Parlanti, 43 anni confessa l’omicidio della ex moglie. A scatenare la furia omicida la decisione della donna di trasferire i figli alle scuole di Campi Bisenzio, dove era andata a vivere dopo la separazione.
consulenze legali
{
JACQUELINE MONICA MAGI
Ancora violenza Cronaca ormai quotidiana quella della violenZa alle donne, violenZa di tutti i generi, fisica, sessuale, familiare, psicologica, fino all’omicidio. Sono di questi anni recenti molte leggi nate dalle lotte femminili a tutela della nostra incolumitÀ, dalla
#dialoghi
Si è’ tenuto sabato 19 gennaio 2013 anche a Montecatini Terme un interessantissimo convegno, organizzato dalle sezioni Lions di Pistoia, Montecatini e della provincia, con il patrocinio del Comune di Montecatini Terme e delle Terme di Montecatini, sulla violenza di genere, convegno strutturato come giornata nazionale di studio sul fenomeno della violenza alle donne. I relatori del convegno hanno af30 frontato il tema da diversi punti di vista, investigativo, criminologico, legale e antropologico. Concordi tutte le relazioni sull’esame del fenomeno violenza al femminile. La complessità del fenomeno e’ stata sottolineata dalla scrivente, relatrice al convegno e dal dott. Fabrizio Amato, Presidente del Tribunale di Pistoia. Il Presidente Amato ha coraggiosamente precisato che la responsabilità del fenomeno va attribuita al suo genere, a problemi culturali del genere maschile, non potendosi chiedere, in uno Stato democratico, alle donne di adottare misure che limitano la loro libertà personale, la loro libertà di muoversi, vestirsi, fare quello che vogliono. Ovviamente non possiamo che condividere in pieno il pensiero del Presidente Amato, sapendo bene ed avendolo sottolineato anche durante il convegno, che il problema della violenza e’ prima di tutto un problema culturale, di una cultura patriarcale che vuole la donna incasellata in cliché che deve mantenere per la comodità del patriarcato stesso. Occorre sottolineare nelle forme di violenza agita sulle donne non solo quella legata alle problematiche antropologiche uomo-donna ma anche quella legata alla ricerca del profitto nella società attuale.
riforma della normativa in materia di violenZa sessuale alle leggi sulla pedofilia, alla legge che introduce il nuovo reato di stalKing. Di questi ultimi periodi molti libri e molte discussioni su questa violenZa. La scrivente ha sottolineato come nel mondo del lavoro la maternità sia vissuta come un costo dal datore di lavoro, che talora spinge le donne a rinunciarvi, ma che può arrivare a patti di non gravidanza fra datore di lavoro e lavoratrici, ovviamente illeciti e segreti. Pur riconoscendo che la maternità ha costi che dovrebbero ricadere sulla società e non sul datore di lavoro non si può che considerare una notevole violenza quella di condizionare la vita di una donna e la sua possibilità di essere madre. La donna viene colpita come donna, come madre e come moglie, in tutti gli aspetti fondamentali della sua personalità e non ultimo a livello economico, essendo la prima a perdere il lavoro, l’ultima ad essere assunta e comunque sempre mantenuta su livelli di reddito inferiori a quelli maschili, anche se a parità di lavoro e prestazioni. Viene in aiuto della posizione della donna l’Unione europea e tutta la normativa europea sulla parità fra i sessi da promuoversi ad ogni livello, sia personale che familiare che lavorativo, normativa talora direttamente attuabile nei paesi membri. La violenza contro la donna assume quindi molte variegate forme in vari settori, personalità, famiglia, lavoro, società, ma adesso le donne appaiono sempre maggiormente consapevoli di questa violenza e decise a fermarla. In questo pare incredibile ma le donne straniere, appartenenti a culture differenti, anche considerate apparentemente meno progressiste, quali la cultura islamica, sono molto più determinate delle donne italiane nel denunciare e chiedere il rispetto dei propri diritti su tutti i livelli.
La salute dei denti dei bambini passa da una sana alimentazione e da una giusta prevenzione Caro “Il Giullare”
Valerio Buongiorno medico odontoiatra, docente Università di Padova. Ha lo studio a Pontedera e prossimamente aprirà a Monsummano Terme
Risponde l’esperto
zione comprende già di per se’ un adeguato apporto di fluoro per denti sani e belli. La chiave della salute dei denti nei bambini è nell’alimentazione e
Da molti anni si discute in ambito medico se sia meglio dare o no le gocce di fluoro ai neonati a partire dal quarto mese di età. Si pensava, infatti, che il fluoro potesse rendere lo smalto dei denti più forte e più resistente alla carie. A oggi, cara lettrice, esistono pochissimi studi clinici validi sugli integratori di fluoro presi per bocca, e la totalità di questi ha dimostrato che il loro effetto sulla resistenza dello smalto è pari a zero. In rari casi può essere addirittura dannoso e causare la fluorosi dentaria. La fluorosi è dovuta a un eccesso di fluoro e si manifesta con lo scolorimento interno dello smalto dentario che rende i denti macchiati e strutturalmente più deboli. Detto questo, mi sento di sconsigliarla di dare alla sua bambina le gocce di fluoro, poiché una sana e corretta alimenta-
31 #SOSgiullare
Sono la mamma di una bimba di sei mesi. Al controllo periodico il pediatra mi ha prescritto di darle un integratore di fluoro in gocce per rinforzare lo smalto dei dentini. Navigando su internet ho letto pareri contrastanti. Come mi devo comportare? Lucia - via mail
nella prevenzione. L’alimentazione deve essere completa e diversificata. Bisogna cercare di dare ai nostri bambini cibi naturali e non raffinati, meno merendine e dolcetti, meno chewing-gum, e privilegiare magari al posto di questi caramelle senza zucchero. La prevenzione della carie dovrebbe iniziare già a diciotto mesi di età. Dovremmo infatti pulire i dentini dei nostri bambini fin da piccoli aiutandoci con un po’ di garza avvolta sul dito indice, massaggiando la superficie dei denti almeno una volta al giorno. E’ fondamentale insegnare loro a usare lo spazzolino a partire dai due – tre anni. In commercio ci sono spazzolini morbidi e colorati, con i quali possono acquisire una corretta abitudine giocando. Il fluoro, la cui utilità è stata ampiamente dimostrata a questa età, è presente nel dentifricio e sarà loro utile per proteggere lo smalto e renderlo più resistente.
di Diletta Severi
Giusto vendere il quadro di Mirò per finanziare le Leopoldine? Proposta shock: vendere l’importante tela dell’artista catalano per riaprire il cantiere fermo da anni. Gli eredi di Mirò: “Montecatini città ingrata”.
#let’stalk
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“Vendiamo il grande dipinto di Joan Mirò per completare le Terme Leopoldine”. Era gennaio, quando la proposta dell’assessore allo sport, Stefano Pucci, interrompeva il placido letargo della città termale. Suscitando, come previsto, un vespaio di polemiche. “La città è in crisi - ha spiegato - e serve una terapia d’urto. Se affidiamo il Mirò a una grande casa d’aste, possiamo ricavarci oltre 10 milioni di euro. Un milione andrà per grosse iniziative culturali; il resto servirebbe a concludere le Leopoldine, che oggi sono la nostra unica speranza di rilanciare il termalismo. Lo so – conclude - vendere i gioielli di famiglia dispiace sempre, ma Montecatini deve reagire in qualche modo”. La “Donna avvolta in un volo d’uccel-
lo” è una delle tele più vaste mai realizzate dal genio catalano. Il suo valore potrebbe superare i 15 milioni di euro. L’ex sindaco Ettore Severi si è detto favorevole. Nel 1999 fu lui a regolarizzare la proprietà comunale dell’enorme dipinto, che lo stesso Mirò donò nel 1980 alla città in occasione di una grande mostra internazionale in suo onore, «Maggio Mirò». A dire un secco no, invece, è l’assessore alla cultura Bruno Ialuna, che attorno al Mirò ha appena aperto la nuova galleria civica Moca: “Quel quadro non si tocca”. Seguito a ruota, dal sindaco Giuseppe Bellandi: “Vendere il Mirò? Non sta né in cielo, né in terra”. E la città cosa ne pensa? Abbiamo chiesto qualche parere sul tema.
“SI DOVREBBE CHIEDERE AI CITTADINI COSA NE PENSANO, MAGARI ATTRAVERSO UN REFERENDUM. POI, PRIMA DI CEDERE LA TELA, PENSARE AI TERMINI IN CUI FARLO. VENDERE UN’OPERA NON VUOL DIRE PRIVARSENE PER SEMPRE”.
“Vendere non restituirebbe il glorioso passato” Montecatinese di nascita, ricordo l’orgoglio provato per questi
Montecatini grigia, deturpata, trascurata e desolatamente de-
miei natali. Ricordo un Corso Roma brulicante di gente e di
cadente. Ogni angolo è oscena testimonianza di un fatiscente
vita. Ricordo una Piazza degna di tale nome e un Viale Verde
degrado, la cui vista stringe il cuore a chi l ha tanto amata. E
in un tripudio di aiuole fiorite e curate. Ricordo la dignitosa
la vorrebbe veder risorgere dalle proprie rovine. Potrebbe mai
rispettabilità delle strade e delle zone meno centrali. Ricordo
l’ennesima alienazione di un “pezzo” testimone del glorioso
l’aria di festa vacanziera di una cittadina laboriosa e solare in
passato, renderla come prima? Io credo di no.
cui era un piacere, e un vanto, soggiornare. Oggi vedo una
Anna Maccanti - Ex insegnante
“Si potrebbe studiare qualche accordo perchè la cessione non sia definitiva” Premettendo che il mio punto di vista è quello di un artista, so bene, tuttavia, che la situazione economica è difficile. Stiamo vivendo un momento molto particolare e questa proposta, forse provocatoria ma pur sempre una proposta, che in mancanza di alternative è motivo di discussione e permette di dare luce ad un argomento importante, perché quando di qualcosa se ne parla è sempre positivo, ha il suo motivo di esistere. Se io avessi donato una mia opera ad una città (come è, appunto il caso del quadro di Mirò), sarei onorato se potesse aiutarla a rimettersi in piedi. L’arte, d’altronde, è anche questo. Prima di tutto, si dovreb-
be chiederei ai cittadini cosa ne pensano, magari attraverso un referendum, poi, prima di venderla, pensare ai termini in cui farlo. Vendere un’opera non vuol dire privarsene per sempre. Si potrebbe pensare di firmare un accordo con l’ipotetico compratore che garantisca la presenza del quadro in città almeno una volta all’anno, organizzando magari eventi culturali espositivi, per ricordare quello che il quadro ha fatto per la città. L’evento potrebbe anche diventare un appuntamento fisso importante per l’arte e la cultura, e poi, chissà, da cosa nasce cosa. Alessandro Matta - Pittore
“La vendita è inutile, tra due anni la città sarebbe nuovamente in crisi” Anche se è senz’altro uno dei quadri più importanti di Mirò, è stato per anni invisibile, fermo nella sala Consiliare in Comune. Purtroppo, il rapporto che la città ha con l’arte è piuttosto tiepido. Tuttavia, proprio perché “pezzi” pregiati a Montecatini non ce ne sono – l’unico, appunto, è questo quadro – sarebbe meglio conservalo. Inoltre, sono sicuro che la vendita sarebbe fine a se stessa: è vero, nell’immediato quei soldi potrebbero servire per terminare le
Leopoldine, ma sono altrettanto sicuro che tra due anni saremmo nuovamente senza soldi e con la città sempre impantanata in questa crisi, di cui, ormai, sento parlare da almeno un trentennio. Il reale problema, è che non c’è concreta volontà di ripresa. Quindi, questa meravigliosa tela, tanto vale tenercela. Alberto Diolaiuti - Gallerista
di Diletta Severi
Una galleria di immagini eloquenti, dove i segni del tempo e lâ&#x20AC;&#x2122;incuria umana sono evidenti.
Alcune immagini che testimoniano la storia dello stabilimento. Dalle origini allâ&#x20AC;&#x2122;era Bertini, dal 2001 al 2007. In soli sei anni, la situazione è precipitata fino allo stato attuale.
#sprechi
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La Torretta: ferita aperta.
Tra degrado, incuria e vandalismo, se ne sta andando un pezzo di cittĂ .
C’è chi pensa, a torto o a ragione, che non sia giusto vivere di ricordi. Ma non esiste, si spera, chi non pensi che ai ricordi sia dovuta una giusta dignità. Se poi, questi stessi ricordi, tramandati negli anni, hanno fatto la storia di una città, sulla quale ancora oggi questa stessa città intende fondare la propria identità, allora la difesa di questo riconoscimento va assicurata. Nel dettaglio: se Montecatini Terme ha nelle Terme, appunto, la propria vocazione storica, economica e turistica (almeno sulla carta) è suo preciso impegno, civile prima, politico dopo, garantire che il suo patrimonio sia difeso, tutelato e valorizzato. Per se stessa, prima di tutto. Poi, per i suoi cittadini, che magari si meriterebbero qualcosa di più delle rovine di una gloria che fu. Ed, infine, per tutti quei turisti che la città, a gran voce, pretende per salvare le proprie sorti. L’attenzione dell’opinione pubblica è catalizzata su queste benedette Terme Leopoldine, la cui auspicata ultimazione è ritenuta, da taluni, la panacea di tutti i mali. Finché non ci sono quelle, non ci sono Miss Italia né Mondiali di Ciclismo che tengano: Montecatini non può farcela. E quale indignazione ci pervade alla vista di quel cantiere fermo da anni perché non si trovano i soldi per farlo ripartire. Senz’altro, la questione è una spina nel fianco. Ma non è l’unica. Senza voler sminuire la gravità del “caso Leopoldine”, una passeggiata mattutina, mi ha suggerito un nuovo quesito: non è forse preoccupante, lasciare che un altro simbolo della nostra città venga spazzato via dall’incuria? Si lo è: perché dà proprio la sensazione dell’ingratitudine che questa città sta dimostrando al suo passato. Ai suoi ricordi, appunto. E allora, c’è seriamente da riflettere se Montecatini si meriti una seconda possibilità, con la piscina termale d’avanguardia e lo stabilimento nuovo firmato dal grande architetto. Con le dovute proporzioni, è come se Firenze mandasse in malora Ponte Vecchio, ma nel frattempo cercasse di rendere appetibile il Ponte dell’Indiano e affidasse alla riuscita di questo progetto, le sorti dell’intera città. Ritornando al nostro caso, il quesito è questo: che senso ha investire soldi, tempo ed aspettative sulle Terme Leopoldine quando lo stabilimento La Torretta è, forse, lo spreco più vergognoso della città? Eppure, ne ha di storia gloriosa da raccontare. Prese il nome dalla foggia di castello con torre merlata fatto edificare dal conte Baldino Baldini. Nel 1904, ad opera dell’architetto Giulio Bernardini venne costruito un loggiato su tre lati in stile quattrocentesco fiorentino che prese il nome di loggiato Giuseppe Verdi, in onore dell’illustre ospite. Questa bellissima galleria dominava un rigoglioso parco nel quale venne creato un laghetto sormontato da un ponte, si edificò una cappella gotica a pianta ottagonale con cripta, e vi si costruì anche una capanna rustica. Lo stabilimento fu il primo in Italia a praticare le docce ascendenti orizzontali, intestinali e vaginali
col metodo di Plombieres. Le inalazioni (inaugurate nel 1903), invece, si eseguivano con acqua minerale speciale (acqua cloro-iodobromica) preparata con l’acqua madre dei sali delle tamerici. C’era poi un gabinetto elettroscopico, radiografico e radioterapico (cure con raggi Röntgen). Le acque dello Stabilimento Torretta venivano dette forti a causa dell’alta concentrazione di sali minerali, particolarmente efficaci nel favorire la peristalsi intestinale e atte a combattere i casi di stitichezza cronica. La struttura è composta da tre sorgenti, la Torretta, la Rinfresco e la Giulia. Di questa storia, che sembra roba di epoche remote (eppure, oggi trentaduenne, frequentavo le scuole medie quando dai vicini campi da tennis sentivo i concerti pomeridiani che allietavano i turisti e i cittadini, ed ero già più che ventenne quando lavoravo nei weekend, durante le gloriose stagioni in cui la Torretta era diventata anche ritrovo per la movida serale di mezza Toscana, grazie alla gestione di Renzo Bertini), non vi più alcuna traccia. Lo stabilimento è chiuso, il parco rigoglioso si è trasformato in una selva incolta, i tavoli e le sedie originali di quei verdi anni, sono ammassati tra le piante, marciti e arrugginiti. Ci sono scritte sui muri, ingiuriosi autografi di vandali che non hanno certo difficoltà a superare inesistenti protezioni (le reti sono basse e a tratti bucate, i cancelli, mezzi sgangherati, le ringhiere arrugginite e cadenti), i bagni completamente sfasciati, il laghetto prosciugato, le statue che un tempo abbellivano gli ordinati viali sono strette nella morsa di rovi selvatici, se non decapitate dall’opera vandalica di qualche balordo. Comunque, inutile dilungarsi oltre, le foto parlano da sole. C’è da fare, in conclusione, anche un’altra considerazione. Con la città che cade in mille pezzi, la riuscita del progetto Leopoldine non ha il sapore di una cattedrale nel deserto? Mettiamo il caso (e ce lo auguriamo tutti) che la nuova proposta termale riesca nell’ardua impresa di ripopolare le strade: poi cosa succederebbe? Che un turista, attraversando la pineta di qualche metro, si troverebbe di fronte serre distrutte e foreste selvatiche. Eppure, anche quello è (era) uno stabilimento termale. Curiosamente, però, neppure citato sul sito internet delle Terme stesse. Per paradosso, accanto ad un vecchio cartello smantellato, proprio vicino ad una panchina sgangherata e mangiata dal tempo, con alle spalle antiestetiche impalcature, brilla una nuovissima colonnina informativa sulla storia dello stabilimento, tradotta in ben sei lingue, compresa quella per non vedenti. E di fronte a questa sconfitta civile, in tanti irresponsabilmente chiudono gli occhi.
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di Diletta Severi
Radio Taxi 025353 compie un anno. Un grande successo per questo servizio cittadino Grazie alla volontà e all’intuizione di sette tassisti, anche a
taxi a disposizione”. Il progetto, completamente autofinanziato
Montecatini, da un anno esiste un servizio Radiotaxi nuovo
dai tassisti, è stato accolto con entusiasmo: all’inizio, certo, i
ed estremamente funzionale. Accanto alla tradizionale chia-
clienti erano diffidenti nel dover digitare un numero col prefisso
mata telefonica, infatti, viene offerto un servizio di chiamata
02, ma passati i primi mesi, il buon lavoro ha fatto dimenticare
via Internet e tutta una serie di optional che pongono questa
le titubanze iniziali. “Oggi – ci confida Fanucci – gli utenti sono
iniziativa all’ avanguardia nei servizi radiotaxi. “Il servizio – ci spiega Andrea Fanucci, uno dei tassisti – funziona in modo molto semplice: per richiedere una vettura con la tradizionale telefonata basta comporre lo 025353, numero unico nazionale, dove centraliniste multilingue, 24 ore su 24, risponderanno ed invieranno all’ utente la vettura disponibile più vicina, indicando tempi di attesa e sigla identificativa del taxi”. Questo numero gestisce già il servizio in diverse città (Milano, Brescia, Lucca)
hanno la certezza di reperire un taxi e dimostrano di apprezzare la nostra scelta imprenditoriale di puntare su correttezza, cortesia e trasparenza dei prezzi.”. Il progetto è ambizioso, ma vuol permettere la migliore distribuzione possibile del servizio taxi sul territorio, riducendo i tempi di attesa ed ottimizzando i costi. “Vogliamo far passare il concetto – spiega Fanucci – che
avendo come progetto lo sviluppo di una continuità territoriale.
il taxi non sia un servizio di lusso, ma un servizio sociale: deve
“La vera novità – continua Fanucci - è la richiesta di un taxi via
entrare nel tessuto della città, favorendo, così, un uso collettivo
Internet; è sufficiente collegarsi al sito www.etaxi.it , registrar-
del taxi. Per questa promozione sociale, ci rendiamo disponibili
si in forma completamente gratuita e dopo, con un semplice
se ci fosse, sul territorio, qualche associazione che ha bisogno
36 “click”, senza passare per il centralino telefonico, aspettare il #radiotaxi
molto soddisfatti del servizio: con un solo numero in tasca,
del nostro operato”.
di Andrea Spadoni
A Montecatini progettato e costruito ponte in legno Saranno collegati i piani alti di due hotel del centro Innovativo progetto di ampliamento realizzato dall’architetto Andrea Gabbani che ha utilizzato il sistema dei pannelli “Xlam”: “Negli Usa ormai le costruzioni, nell’80 per cento dei casi, vegnono progettate e realizzato in legno. Ci sono notevoli vantaggi sia in fase di progettazione, sia per i costi e i tempi di realizzazione e inoltre il legno è perfettamente antisismico e paradossalmente isola meglio dal caldo ed è meno sottoposto al deterioramento rispetto al cemento”
Nelle foto: l’architetto Andrea Gabbani che ha studiato la progettazione e la realizzazione del ponte in legno che ha collegato l’Hotel Helvetia e l’Hotel Da Vinci. In alto una foto della struttura in legno, mentre sotto alcuni esempi delle innovative costruzioni, ormai una realtà consolidata degli Usa e in Europa.
#ediliziadelfuturo
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E’ la prima volta che a Montecatini si realizzano lavori con questo sistema. E’ la nuova frontiera dell’edilizia che deve sempre più guardare anche alle esigenze ambientali. I pannelli “Xlam” sono fatti di legno leggero e resistenti a tutto.
E’ una grande innovazione quella progettata e realizzata dall’architetto Andrea Gabbani, per l’ampliamento degli hotel Helvetia e Da Vinci di Montecatini. Si tratta di un ponte in legno che collega i piani alti delle due strutture alberghiere costruito con la tecnica “Xlam”, sistema innovativo, che utilizza pannelli di legno per la realizzazione di pareti, solai e diaframmi di copertura per qualsiasi tipo di struttura. Il pannello, ottenuto incollando tavole incrociate per elevata valenza prestazionale, permette una totale stabilità, conferendo al prodotto una rigidezza che lo rendono adeguato agli impieghi strutturali più spinti. Il pannello “Xlam”, grazie all’elevata ingegnerizzazione del processo produttivo, permette anche montaggi rapidi e di grande precisione, diminuendo i tempi di costruzione grazie alla posa a secco mediante connessioni meccaniche. “In realtà – precisa Gabbani – non siamo di fronte a un sistema di costruzione così innovativo. E’ l’Italia che è sempre indietro, anche se a nord, già da un po’ di tempo, si costruisce in legno. Pensa un po’ che negli Usa, ormai, l’80 per cento delle case sono così, in Europa al 50 per cento. E in
Italia solo il 20 per cento”. Circa questo lavoro realizzato a Montecatini? “Realizzare costruzioni in legno con il sistema “Xlam” a pannelli, come il ponte che abbiamo costruito all’hotel Helvetia e Da Vinci, permette notevoli vantaggi, prima di tutto da una punto di vista ecologico. Abbiamo infatti utilizzato prodotti in legno esclusivamente fsc e pefc, riconosciuti a livello internazionale”. Andrea Gabbani, aggiunge: “In più, come già spiegato, siamo di fronte a una tecnica nuova in Italia: i pannelli “Xlam” sono composti da tavole in legno a tasso di umidità controllato. E’ legno leggero, resistente e ottimale in caso di eventi sismici. Inoltre, in modo naturale, hanno una capacità di isolare il calore sei volte superiore al cemento. Ma non è finita qua – conclude Gabbani – con questa tecnica, si possono pianificare con precisione tutte le fasi di lavoro, con la conseguenza di un notevole risparmio sia di tempi, sia di costi. E poi, certe costruzioni, sono meno sottoposte a danni deterioramenti. Siamo di fronte alla possibilità di un cambiamento epocale nelle costruzioni”.
foto di Chiara Ghilardi
#sociale
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Emiliano Malagoli e Matteo Baraldi vivono con una protesi a causa dell’amputazione di una gamba e di un braccio. Ma sono tornati a correte in moto e vogliono dare speranza a tanta altra gente come loro. Al Bella Vita il taglio del nastro della loro iniziativa.
“Diversamente disabili” al taglio del nastro
“Vogliamo riportare in pista tanta gente come noi” Emiliano Malagoli e Matteo Baraldi, entrambi uomini che vivono con protesi a causa dell’amputazione degli arti, sono tornati a correre in moto. Dal loro entusiasmo è nata l’Associazione Di.Di. Diversamente Disabili. L’ufficializzazione è avvenuta con una cena di gala, lo scorso 15 febbraio a Montecatini Terme, alla discoteca Bella Vita. per la presentazione alla stampa dell’Associazione I due piloti che hanno fortemente voluto questo sodalizio: Emiliano Malagoli, di Montecarlo, e Matteo Baraldi, entrambi portatori di protesi agli arti, ma pronti a sfidare i piloti normodotati nel Bridgestone Champions Challenge. Presentato anche il Team Di.Di.: la squadra aperta agli sportivi disabili che vogliano cimentarsi in pista. La loro stagione agonistica si aprirà il weekend del 23 e 24 marzo sul
circuito pugliese di Binetto, che ospiterà la prima gara motociclistica Europea dedicata unicamente ai piloti disabili. Si disputeranno due manches (una il sabato e l’altra la domenica) dove gli iscritti potranno correre con moto proprie o con quelle della Scuola Guida Di.Di., struttura che dispone di mezzi appositamente adattati, per far tornare in sella chi ha subito un incidente invalidante agli arti. Tra gli ospiti della serata, i piloti Dario Marchetti e Sebastiano Zerbo e le modelle Wiktoria Zaija e Jamila Abdelcadir ma anche Marcello Aranci, presidente della Consulta per la Sicurezza Stradale della Provincia di Roma, Massimo Porciani, presidente del Comitato Paraolimpico Toscana, Roberto Marchetti, delegato del Comitato Paraolimpico della Provincia di Pistoia e molti altri.
Nasce a Pistoia la prima scuola d’italiano per stranieri. Per imparare la lingua e conoscere il nostro territorio. Organo di Pistoia. Con la seconda offerta, invece, si unirà la lingua italiana con il sapore gustoso del cibo tipico: durante il corso, verrà mostrato come fare la pasta a mano, come preparare un saporito ragù, come si cucina la “ribollita”. Passeggiando lungo le strade del centro, gli studenti faranno la spesa in Piazza della Sala, per reperire gli ingredienti per la preparazione dei piatti che cucineranno insieme agli insegnanti. Infine, la terza è rivolta alle aziende, con corsi mirati all’insegnamento del linguaggio professionale italiano di cui avranno bisogno nei rapporti di affari. Aldilà, poi, dell’aspetto oprativo/didattico, Italian School Pistoia, grazie ad un’esperienza consolidata nel settore del turismo, offre ai propri studenti la possibilità di vivere la città da vero cittadino. E questa gestione istruttiva e costruttiva del tempo libero, è il compito di Michela Ricciarelli, ideatrice di itinerari e personal shopper. “Fuori dalle più famose rotte del turismo di massa, benché molto vicina a luoghi di grande interesse artistico – ci spiega Michela - la provincia di Pistoia, con il suo splendido paesaggio e la ricca eredità culturale, può rivelarsi come una vera scoperta per il visitatore attento che riconoscerà l’armonia delle bellezze naturali unita ai capolavori di arte antica e recente”. Esperienze sul campo e degustazioni, itinerari enogastronomici e shopping vero 39 e proprio saranno le armi per far vivere la città del Grifone a 360°. Gli studenti – per 15 giorni e 13 notti, per i corsi standard, o da due a sei mesi per quelli di lunga durata – dormiranno, mangeranno e consumeranno a Pistoia. Imparando, ovviamente, la nostra meravigliosa lingua. #lascuola
Con la volontà di restituire alla propria città la giusta dignità storicoartistica ed elevarla, di diritto, a meta turistica di livello, nasce a Pistoia la prima scuola di italiano per stranieri. Dall’idea di Marcella Capponi, è partito, quest’anno, l’ambizioso progetto di spostare il flusso di turisti dalle mete toscane più blasonate a Pistoia, con la scusa (ottima) di imparare la nostra lingua all’Italian School of Pistoia, con sede nei locali della CNA. “Per molti adulti (attualmente, l’offerta didattica è rivolta soltanto ad un pubblico adulto, dal 2014 anche ai giovani, ndr)– ci spiega Marcella - la prospettiva di imparare o migliorare la conoscenza di una lingua straniera è vissuta come un’esperienze frustrante: noi siamo specializzati nel rimuovere l’idea di difficoltà e sacrificio che sempre si accompagna all’esperienza dell’apprendimento di una lingua. La scuola, infatti, si basa sull’idea che l’apprendimento di una lingua straniera è soprattutto una abilità di tipo pratico, che tutti possono acquisire attraverso attività di tipo operativo che offrano allo studente l’opportunità di usufruire della massima esposizione all’uso parlato della lingua”. Ci saranno, quindi, tre offerte didattiche tra le quali scegliere: la prima, considerata la peculiare caratteristica di Pistoia come “città della musica”, è indirizzata ai professionisti o ai semplici appassionati di canto operistico e ai musicisti di diversi generi musicali. I partecipanti potranno, così, studiare l’italiano in un ambiente artistico stimolante che permetterà loro, non solo di apprendere la lingua, ma anche di alternare queste attività con gli apprendimenti impartiti dalla Scuola di Musica Mabellini, la fabbrica di piatti musicali UFIP o l’Accademia di
Marcella Capponi
Michela Ricciarelli
Fondatrice della società “Spi e
Ideatrice di itinerari e personal shopper, lavora da anni nel settore dell’incoming turistico. Ha un suo sito (www.passion4 Tuscany.it) il cui nome esprime la sua passione, appunto, per la nostra terra, che la muove e che rivaluta ogni volta che guida un gruppo. “Gli stranieri sono la mia spinta a cercare continuamente posti incantevoli da condividere, perché la loro soddisfazione è il carburante che alimenta il mio cuore”.
Associati” e socio di maggioranza, appassionata di studio delle lingue straniere che ha coltivato fin dagli anni dell’Università a Firenze e approfondito in numerosi viaggi e soggiorni all’estero. Sempre curiosa ed indaffarata, Marcella segue personalmente le diverse attività della scuola.
ACI Pistoia Montecatini Terme indicata da ACI come progetto pilota di “Smart City”
#versoecomobility2013
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Non può esistere una “smart city” senza “smart mobility”. Da questo semplice ma incontrovertibile assioma, ha preso il via la 67esima Conferenza del Traffico e della Circolazione, organizzata per la prima volta a Roma, dall’Automobile Club d’Italia, con la partecipazione di oltre venti relatori e 350 rappresentanti della filiera pubblica e privata dalla mobilità italiana ed internazionale. Da tempo si parla di “smart city”, ossia di modelli urbani capaci di garantire un’elevata qualità della vita alle persone e alle imprese attraverso l’ottimizzazione delle risorse e degli spazi per la sostenibilità e la crescita sociale, utilizzando al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Le “smart city” sono l’obiettivo di innovativi programmi di istituzione nazionali ed internazionali, che però spesso si perdono in una miriade di isolati progetti e trascurano l’elemento nevralgico delle realtà urbane: la mobilità delle persone e delle merci. Città dove le automobili sono in grado di “leggere” i semafori e adeguano di conseguenza la velocità; dove sia i veicoli che le strade sono dotati di sensori che trasmettono dati sul traffico a una centrale operativa; dove la tecnologia consente di ridurre al minimo gli spostamenti; dove car sharing e car pooling sono uno strumento quotidiano. Insomma, città intelligenti. Utopia? Il lavoro da fare è tanto, ma la direzione da seguire chiara. Per l’Aci una mobilità smart è una risorsa e non un costo per la società: una
risorsa che può aumentare del 20% l’efficienza energetica dei sistemi di trasporto locale, ridurre del 15% la congestione veicolare e del 30% gli incidenti stradali. In occasione della Conferenza del Traffico e della Circolazione è stato presentato un progetto pilota di Aci per Montecatini Terme, che potrà essere realizzato in collaborazione con l’Amministrazione locale. L’area presenta criticità comuni a molti centri urbani del Paese, imputabili al traffico pendolare nei fine settimana, eventi di spettacolo, cultura e sport di forte attrattiva, concentrazione di bus turistici, vicinanza a nodo autostradale. La soluzione proposta parte dell’attivazione di un centro di controllo che sfrutti la rete di fonti informative sul territorio per indirizzare al meglio le scelte dei cittadini e consentire ai decisori locali il controllo costante del sistema di mobilità: l’attività non si concentra solo su traffico e congestione, ma anche su sosta e parcheggi, diffusione di pannelli a messaggio variabile, monitoraggio dei livelli di inquinamento, sviluppo di reti di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, presidio e videosorveglianza per la sicurezza non soltanto stradale, sistemi di pagamento elettronico, rapporti sempre più smart tra cittadini e amministrazione pubbliche anche con il disbrigo online di pratiche auto, permessi e autorizzazioni per la mobilità.
Il commento di Edoardo Fanucci
Vivere una “Città Smart” significa garantire servizi di alta qualità a costi contenuti, ovvero gestire le attività economiche, la mobilità, le risorse ambientali e le politiche dell’abitare in maniera innovativa, riconoscendo il settore ambientale come fattore privilegiato per la crescita urbana. Questo comporta investimenti sia nelle infrastrutture tradizionali, che in quelle più nuove e moderne, connesse alle nuove tecnologie e all’informatica. Sostenibilità e qualità della vita, così, si coniugano in modo organico e diventano un criterio per lo sviluppo dei nostri centri urbani. A Montecatini Terme crediamo in questo tipo di rinnovamento: con l’iniziativa “Città Smart” abbiamo inteso mostrare che cosa vuol dire “città intelligente”. Anche grazie al contributo di Anci Giovane siamo riusciti a portare nella nostra Città i più grandi esperti nel settore dell’innovazione all’interno della pubblica amministrazione. Ritengo che sia stata un’occasione unica, per guardare al futuro con un’attenzione rivolta ai bisogni delle nuove generazioni. Alcuni esempi: internet a banda larga in tutte le aziende, le famiglie e le associazioni, wi fi in gran parte del territorio comunale, bike sharing, varchi elettronici di accesso alla zona a traffico limitato, insegne luminose volte a indicare la disponibilità di posti auto in tutti parcheggi. E in futuro magari colonnine per auto elettriche, sistemi integrati “Smart grid” per lo scambio di energie tra condomini e tra utenti autosufficienti, realizzando un reale principio di “generazione distribuita”.
Il commento del Direttore ACI Pasquale Amoroso
E’ con vero piacere che raccolgo l’invito de “Il Giullare” a parlare di Smart City. Trovo questo estremamente importante perchè quest’anno, attraverso Ecomobility, dal 10 al 12 maggio a Montecatini Terme, vogliamo focalizzare le tematiche legate alle “città intelligenti”, prendendo spunto dall’alta valenza dell’argomento - intorno al quale ruotano numerosi interessi ed opportunità per le aziende e le amministrazioni - e soprattutto dal fatto, molto rilevante per il nostro territorio, che proprio Montecatini Terme è stata individuata da ACI come progetto pilota Smart City, per i suoi requisiti di città potenzialmente in perfetta linea con gli standard previsti dagli esperti. La mission che Aci si è da sempre posta, quella di studiare e promuovere forme di ecomobilità in un più ampio scenario ecosostenibile, trova naturale compimento in progetti come Ecomobility, che nella prossima edizione di maggio 2013 affronterà, con l’apporto di esperti, le proposte delle aziende e la testimonianza di amministrazioni “virtuose”, il tema Smart City, da tutte le prospettive possibili. La provocazione contenuta già nel titolo del Convegno “Smart City: tra moda e realtà” – in programma per il 10 e 11 maggio negli spazi delle Terme Excelsior, ci consentirà un’immersione nei numerosi ambiti che caratterizzano la città ideale, ideale per l’automobilista ma anche per i giovani, i bambini, gli anziani, i disabili. Vogliamo che Ecomobility quest’anno sia non soltanto una mera vetrina espositiva ma un momento d’incontro di domanda e offerta, un contesto nuovo e accattivante, ricco di idee ed opportunità da prendere al volo. Appuntamento è per maggio sul Viale Verdi a Montecatini. Gli studiosi del settore, le istituzioni, le imprese possono chiedere sin d’ora informazioni per prendere parte ai dibattiti ed alla mostra espositiva. Il programma sarà visibile nel sito www. ecomobility-acipistoia.it.
Aggiungi Glam AmericaBar ai tuoi amici!
MARTEDI
RISTORANTE | PRANZO E CENA | PIZZERIA | APERICENA | COCKTAIL BAR
MERCOLEDI
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Pizza 1 euro House party @
VENERDI
27 Febbraio Special guest FABIO MC
Il Glam American Bar di Altopascio, grazie alle idee del titolare Marco Giampieri, da un
@IPINGUINI staff (dalle 22 alle 3)
IL SABATO NOTTE Più FOLLE DELLA LUCCHESIA
Cena a buffet (ore 21.00) a 10 euro su prenotazione Star party ore 23
anno e mezzo è diventato uno dei maggiori
LA DOMENICA APERICENA
ta un concentrato di divertimento. Le serate
Consumazione 5 euro dalle 19 alle 22 Lounge bar music fino all’1.00
punti di ritrovo per i giovani, non solo della piana lucchese, ma di tutto il territorio, fino alla Valdinievole. Il locale è polivalente: il giorno è ideale per pranzi di lavoro o spuntini, la sera, dall’aperitivo in poi, divensono varie, dal martedì alla domenica. Si va dall’hip hop, fino alla house più ricercata, con grandi ospiti che si alternano in consolle. Si può anche cenare con menù alla carta, oppure con il menù a tema di ogni serata. Insomma, al Glam non puoi mancare. Marco Giampieri, per questo grande
Glam American Bar (Loc. Palandri) Altopascio (Lucca) Info: Marco 346/1207997
successo riscosso dal locale, vuole ringraziare tutti i clienti e i collaboratori, i veri artefici di tutto.
di Andrea Spadoni
“La discoteca torni a essere un posto di ritrovo. E se ami la musica, non hai voglia di sballarti” Moreno Braccini, 53 anni, attualmente è il simbolo del marchio Freedom. Promotore e organizzatore di serate da tanti anni, conosce il mondo della notte come pochi altri sul nostro territorio. Collabora da tanto tempo anche con lo storico club fiorentino “Tenax”.
no – il pubblico delle precedenti generazioni era più maturo. E’ qui la differenza. Lo sballo c’è sempre stato, ma se prima era un accessorio solo di chi non pensava a godersi la serata, ma a rovinarsela, oggi, vedo molti ragazzi che escono solo per quello”. Tra l’altro, negli ultimi anni, le discoteche sono state demonizzate: “E’ sbagliato dare tutta la colpa alle discoteche – afferma Moreno – il locale propone una offerta di divertimento, sono i ragazzi che si sballano. E i genitori, che fanno? Se hai un figlio di quattordici anni che il sabato torna a casa all’alba (della domenica) ed è completamente ubriaco, non te ne accorgi?”. Moreno Braccini, conoscendo bene la psicologia dei ragazzi, prova anche a trasmettere una idea: “Quando vai in discoteca, ti devi appassionare alla musica, vivere la notte davvero come un ritrovo tra amici. Una passione. Una emozione. Non deve essere solo un momento per esagerare. Perché, se ti sballi, poi non ti godi nemmeno i momenti, oppure il dj importante, gli amici. Se ti sballi, non capisci niente”. I locali, tra l’altro stanno attraversando un forte crisi: “Dovrebbero investire di più sull’ artistico: dj, animazione. Proporre un prodotto di qualità e non standardizzarsi. In più, per quanto riguarda la Valdinievole, un antidoto potrebbe essere quello di una collaborazione tra le discoteche per creare un calendario di eventi coordinato e sinergico, senza farsi guerre inutili, seguendo il modello della riviera romagnola. Una bella realtà è il Glam di Altopascio. Anche noi abbiamo organizzato serate portando dj come Ricky Le Roi, Paolo Kighine, Gabry Fasano”.
43 #isignoridellanotte
Conosce la discoteca come le sue tasche ed è un punto di riferimento per i giovani, non solo in Valdinievole. Moreno Braccini, 53 anni, attualmente è il simbolo del marchio Freedom, insieme a Ideal Dridi. Promotore e organizzatore di serate che banalmente vengono definite alternative ma che, in realtà, nascono principalmente con l’idea del divertimento con stile. “Sì, in effetti, concepiamo la discoteca, il locale, come un luogo di ritrovo dove si ascolta e si balla la musica che ci piace. Un concetto che sembra elementare, ma raramente viene proposto dai gestori. E’ più facile (e frequente) dare “quello che va di moda” e organizzarsi con i “gruppi che portano gente”. Ma così, scade la qualità”. Moreno parla da esperto, avendo lavorato e collaborato con i più importanti clubs italiani, tra i quali il Tenax. “In realtà ho iniziato a conoscere il mondo della notte alla fine degli anni ’80. Avevo aperto un localino mio a Margine Coperta, una champagneria che si chiamava La Gaffe. Dopodiché ho iniziato a collaborare con l’Area a Montecatini. Con il Tenax, invece, il sodalizio è nato nel ’98, durante il concento di Loredana Berté. Grazie al Tenax, ho imparato e ho collaborato attivamente nell’organizzazione di un club di primo livello in Europa, dove si è sempre cercato di offrire il massimo per la nostra clientela”. Ecco, gli anni sono passati, sono cambiate le mode, i comportamenti e i riferimenti dei giovani nel mondo della notte. “C’è un netto abbassamento dell’età. Se negli anni ’90, il sabato sera, si usciva dai diciotto anni in sù, oggi, già il ragazzino di sedici anni, si fa tre serate a settimana. E’ un po’ presto. Per questo motivo – prosegue More-
Nelle foto Moreno Braccini con alcuni dei migliori DJ e produttori del mondo, tra i quali Luciano e Villalobos.
di Antonella Testi
Affrontiamo l’estate con colori e geometrie
Per sopportare la crisi, la moda ci consiglia di gettarsi nei colori: giallo, arancio, fuxia e verde. Speranza.
Louis Vuitton
#fashionstyle
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Valentino
Yves Saint Laurent
Nonostante la crisi economica, la moda ci re-
gnato per tutta la stagione invernale e non solo.
gala una ventata di freschezza. I colori vitamini-
Infine il nude look, charme disarmante. Tornando
ci come l’arancio e il limone si incontrano con
a Parigi da Yves Saint Laurent by Marc Jacobs,
il bianco, creando così una sintonia perfetta. Il
possiamo immergerci negli anni ‘70, anni in cui
verde in tutte le sue sfumature e nelle fantasie,
gli stilisti immaginavano le donne vestite in smo-
diventa finalmente protagonista di questa stagio-
king. Pantaloni, camicie in voile e sahariane (la
ne. Colore che porta un segno di miglioramento, di speranza, indossandolo si ha una sensazione di leggerezza e di spensieratezza, come se fosse di buon auspicio per il futuro. Oltre ai colori, le grandi maisons propongono forme geometriche, dal quadrato al trapezio. Mini e maxi proporzioni (mini sopra o sotto o viceversa) caratterizzano gli outfit di Louis Vuitton a Parigi. Minimalista, delicata e graziosa è la collezione di Valentino: nei
sahariana fu lanciata, negli anni ’60, proprio da Yves Saint Laurent) caratterizzano lo stile della maison francese. Non dimentichiamo il cappello: elemento importante dei look parigini. Per ultimo, ma non perché meno importante, va citato un altro grande protagonista della prossima stagione: il rosa shoking, colore che dona allegria e spensieratezza. Per fortuna gli stilisti ci regalano molte
colori semplici ma chic del bianco del nero o del
idee da sperimentare che noi, “comuni mortali“
nude look. Il bianco è inteso come purezza - le
possiamo mixare con capi meno costosi ma non
modelle, infatti, sfilano con la stessa rigidità di
di poco prestigio. Perciò, fatevi trasportare dai
una donna che cammina verso l’altare - il nero,
colori accesi, dalle sfumature e dalle fantasie: e ri-
invece, è austero ma con dettagli importanti che
cordatevi, che con l’abbronzatura e un bel sorriso
donano eleganza al colore che ci ha accompa-
splenderà su di voi ogni vestito.
I vostri istanti Uno spazio dedicato alle vostre foto
INFO@ILGIULLARE.COM
Nella foto (di Remo Benedetti) la cagnolina KYRA che ogni mattina si sveglia, indossa gli occhiali, e legge “Il Giullare”.
Instagiullare racconta noi e voi, attraverso un momento. Un’istantanea. Fotografatevi con la vostra rivista preferita, mentre la leggete o quando ve la portate a lavoro, in ufficio o in casa vostra. Dove e come volete voi, e subito dopo, taggatevi sulla nostra pagina uffi-
VIP watching
ciale, su Facebook, oppure inviateci le immagini all’indirizzo mail: info@ilgiullare.com. Ma potete anche fare più velocemente: pubblicate la vostra foto su Instagram con l’hashtag #IlGiullare. Le migliori immagini saranno pubblicate, ogni mese, sul giornale.
Quando i Vip arrivano nella nostra provincia non possono sfuggire all’obiettivo de Il Giullare
Cristian Marchi al Lido’ e Carlo Taddei incontra Jason Kay In questa foto, un momento della grande serata del Lidò Panteraie che ha visto l’arrivo, anzi il ritorno, in Valdinievole di uno dei più grandi dj e produttori italiani: Cristian Marchi. Insieme a lui tanti amici e anche il nostro direttore Andrea Spadoni e Valentina Marconi, la nota Regina della mortadella del Grande fratello 12.
L’amico e notissimo albergatore e gestore del Gambrinus Cafè di Montecatini, Carlo Taddei, ci ha inviato una sua immagine in vacanza insieme a uno dei più grandi cantautori del mondo. Si tratta di Jason Kay, anima, fondatore e leader della band inglese Acid Jazz, Jamiroquai.
#instagiullare
Fatti una foto con “Il Giullare” e partecipa al concorso 45
foto di Chiara Ghilardi
La “Bella Idea” de “Il Giullare” la puoi ascoltare ogni venerdì su Radio Star
47 #bellaidea
Il Giullare, ogni venerdì, lo puoi anche ascoltare in radio. E’ una idea nata grazie alla collaborazione del nostro magazine con il Centro Riparazioni Auto “Emmedue” di Giovanni Muzzica e Domenico Muselli e con Radio Star, storica emittente con sede a Lucca. Ecco, da dove cominciare? Dall’idea, anzi dalla “Bella Idea”, perché è così che si chiama il programma che stiamo portando avanti da numerose settimane. Si tratta di uno spazio di attualità, riflessione e commenti, nel quale ogni settimana discutiamo con tanti importanti ospiti che sono passati a trovarci in studio. Quindi, sì commentiamo, ci confrontiamo sui temi più caldi del momento, ma diamo spazio anche all’ottima musica, scelta dal nostro speaker, guida del programma, Alex Simoni, storico speaker anche di Radio Cuore e radio Jamaica. In studio, a fare da mattatore, ogni settimana c’è anche il nostro direttore Andrea Spadoni e opinionista fisso, a fianco a lui, l’avvocato Francesco Del Gronchio, che ha lo studio all’interno della struttura del centro Emmedue, a Pittini, in via delle Padulette, sede anche del nostro programma radionico. In questi primi tre mesi di programma, gli ospiti più importanti che abbiamo intervistato sono stati: il sindaco di Buggiano, Daniele Bettarini, l’ex calciatore dell’Inter, Francesco Colonnese, il giornalista ed esperto di Bon Ton, Nicola Santini, la famosa astrologa, Terry Alaimo, i cantatuaori Marco Del Freo e Riccardo Ancillotti. In più abbiamo affrontato anche temi sociali importanti e raccontato storie che hanno toccato gli ascoltatori. Abbiamo parlato anche dell’azienda, autocarrozzeria Emmedue, modello d’impresa per il settore e dei loro tanti eventi. Ricordiamo che “Bella Idea”, il nostro programma radiofonico, lo puoi ascoltare ogni venerdì, dalle 19 alle 20, in FM su Radio Star (92.7) oppure in streaming al sito: www.radiostar92e5.it. Puoi anche intervenire in diretta telefonando al numero: 331 4622171 oppure scrivendoci sulla pagina ufficiale di FacebooK: www.facebook.com/bellaidea. Stay tuned.
Nelle foto: alcuni momenti delle varie puntate di “Bella Idea” nello studio realizzato all’interno della struttura del Centro riparazioni auto Emmedue. Nella foto centrale vediamo Andrea Spadoni insieme ad Alex Simoni, Giovanni Muzzica e l’avvocato Francesco Del Gronchio, la squadra che sta portando avanti le puntate settimanali. In alto il sindaco Daniele Bettarini e Francesco Colonnese intervistati in diretta radio proprio dal nostro direttore.
di Roberto Grazzini foto di Pierluigi Losco
Antonio Scocca, il Platinì del calcio a 5 toscano Ex portiere, molto conosciuto in Valdinievole con un passato a Chiesina, Lamporecchio, Rondinella e Montecatini, oltre che dirigente di successo con la sua “Oasi” è diventato presidente regionale del calcio a 5 in Toscana. “C’è tanto da lavorare soprattutto riguardo i settori giovanili. E’ ora di fare un progetto serio con le scuole”.
Con la sua “Oasi”, dalla serie C2, era riuscito a salire fino alla serie B. Ha sempre ottenuto grandissimi risultati da allenatore. Ora è passato alla scrivania. “Ci sto mettendo il massimo impegno”.
#sport
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“Stasera non torno a cena, cara. Vado a giocare a calcetto con gli amici”. Quante volte questo ritornello è riecheggiato nelle case delle famiglie italiani, per una disciplina buona per (quasi) tutte le età. Al di là dell’aspetto ludico e coinvolgente di chi lo considera un bel passatempo serale, c’è una storia importante dietro a questo sport nato in Uruguay, dove è tradizionalmente conosciuto come fútbol de salón (e colloquialmente fútbol sala). A livello internazionale viene denominato futsal, che deriva dalla fusione di fútbol (“calcio”) e salón (“salone”, inteso come struttura sportiva coperta). Il “copyright” è dell’intraprendente professore della ACM di Montevideo, Juan Carlos Ceriani Gravier, che nel lontano 1933, spinto dall’esigenza di far giocare a pallone i propri studenti in una piccola palestra o sui campi di basket ed hockey all’aperto, ne ideò la formula. Il suo obiettivo era quello di creare un gioco di squadra che potesse essere praticato sia “open” che in strutture coperte. Nella nostra nazione è esploso molto tardi, sul finire degli anni 70. Il boom fu nel Lazio, utilizzando i campi da tennis dismessi. Ma in breve tempo, bruciando le tappe, l’Italia è divenuta un autentica potenza mondiale ed il movimento di iscritti ne fa uno degli sport più praticati nello Stivale, isole comprese. Una
regione però non sta tenendo il passo coi tempi ed è proprio la Toscana. Per cercare di risollevarne le sorti è stato chiamato non il solito “parruccone” bensì il classico uomo di campo. Un persona assai motivata che coi suoi 41 anni è fra i più giovani presidenti regionali (eletto nel dicembre passato) di tutta la FIGC. Stiamo parlando di Antonio Scocca, beneventano di Pietralcina, il paese di padre Pio, ma monsummanese d’adozione. Calcisticamente cresce nel vivaio del Chiesina. E’ un ragazzone nato per stare in porta ed è pure bravo. Col crescere si rivela un ottimo estremo difensore vestendo le casacche dello stesso Chiesina, Montecatini, Lampo, Rondinella. Appese abbastanza presto le scarpe al chiodo, inizia ad allenare nei settori giovanili. Poi nel 1997 prende il gestione il circolo L’Oasi a Cintolese dove vede nascere nel 1999 quella che diventerà la sua “creatura” e cioè la squadra di calcetto, pardon di calcio a 5. Il club allora guidato da mister Vieceli inizia dalla serie D. Nella stagione 2004-5 con l’Oasi in C2 Antonio si siede in panchina ed arriva la promozione in C1, torneo che il club valdinievolino onora per 4 stagioni, passando infine in B con tanto di conquista della coppa Toscana. Seguono altri quattro anni meravigliosi nel gotha di tale disciplina a conferma del piccolo grande mi-
Il calcetto è uno sport che ha tutte le caratteristiche per imporsi anche tra le donne, perché i contatti fisici sono minimi. Dobbiamo cominciare a lavorare per avvicinare le ragazze.
racolo sportivo del minuscolo sodalizio monsummanese. Cosi come nasce il mito dell’“Oasi Arena”, campo caliente su cui la banda Scocca costruisce incredibili salvezze. La crisi economica degli ultimi tempi col ritiro dello sponsor storico, la Geoplast, mettono fine alla bella favola. Gli luccicano gli occhi mentre ci riceve dentro il vasto pallone dove adesso il maestro di tennis Rastelli intreccia scambi veloci con un allieva “Che belle battaglie – sospira – non mi ci fate pensare”. Ma resta la leggenda oltre al lavoro certosino di Scocca che non passa inosservato nell’ambiente. Così, ed è storia dei giorni nostri, il passo dal campo alla scrivania, spinto da tanti estimatori, è breve ed arriva il successo, alle elezioni regionali per un incarico che pesa come un macigno. Tuttavia le origini “di santità” e quanto di buono fatto sinora, fano pensare ad un altro miracolo. “Ci sto mettendo tutto il mio entusiasmo e la mia esperienza. La situazione non è semplice – spiega – c’è tanto da lavorare soprattutto riguardo i settori giovanili. Basti pensare che alle finali nazionali dei comitati in programma fra non molto a Roma la Toscana non sarà rappresentata e questa è una cosa davvero dura da digerire. Perciò sto cercando di far capire alle società l’importanza di investire sui giovani, sia per un fatto sociale che economico. Ed è ora di fare un progetto serio con le scuole. Allo stesso tempo sto lavo-
rando sulla coscienza sportiva dei dirigenti delle varie società. Comprare il fenomeno o lo straniero procura gioie effimere. Occorre grande programmazione e puntare sulla costruzione di talenti fatti in casa. Il risultato sportivo non è primario ma ne deve invece diventare la naturale conseguenza”. L’altro chiodo fisso sono le donne non in senso di passatempo ovviamente, ma nel cercare di ampliare e potenziare il movimento in gonnella. “E’ uno sport che ha tutte le caratteristiche per imporsi anche al femminile, visto il contatto fisico ridotto al minimo. Vanno edificate le basi per sviluppare questa branchia che in altre regioni ha già ben attecchito”. Il discorso passa quindi alla visibilità. “Le reti nazionali e canali importanti come Eurosport danno grande risalto ai campionati maggiori, parlo di A1 ed A2, ed alle competizioni internazionali. Un piccolo spazio però, per mille motivi se lo meritano pure, i club di C1, C2 e D. L’appoggio di eventuali rete privati con le quali stiamo cercando di prendere contatto, rappresenterebbero una bella cassa di risonanza a carattere regionale”. Ed in provincia la situazione com’è? . “La punta dell’iceberg è il Futsal Misericordia Pistoia in B che mi auguro riuscirà a mantenere la categoria. Poi ci sono le realtà del Monsummano e del Milleluci Casalguidi in C2 ed il Montalbano in D. Ma bisogna crescere. Tutti. Tre volte a settimana vado a Coverciano e la mia porta è sempre aperta perché il dialogo è alla base di ogni cosa”. In bocca al lupo, Presidente.
foto di Chiara Ghilardi
La magia di Villa Lazzareschi, tra tradizione ed eleganza Un calendario ricco di eventi nella meravigliosa dimora nobiliare nella piana di Lucca. Un luogo esclusivo per organizzare grandi eventi o manifestazioni di prestigio. Ma anche per fissare momenti indimenticabili della propria vita, come il matrimonio. Noi de “Il Giullare”, abbiamo visitato la villa a poche settimane dall’inizio della mostra delle Camelie prevista dal 9 marzo.
#eventi
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Durante la visita alle antiche Camelie all’interno della Villa è possiibile degustare anche particolarissimi tè indiani
Villa Lazzareschi è una stupenda dimora nel cuore delle colline lucchesi. E’ una villa del XVII secolo, dove viveva la nobiltà, immersa in un grande parco con giardini all’italiana e il verde della flora toscana. Si tratta di un luogo di massima eleganza e riservato, ideale per importanti convegni, cene di prestigio, serate di gala e anche per celebrare il tuo matrimonio. La villa infatti, è autorizzata anche a celebrare matrimoni civili. E’ anche possibile scegliere Villa Lazzareschi per la propria vacanza. Nel parco c’è una struttura bella e confortevole, situata vicino alla suggestiva piscina, per godersi al massimo la magia delle colline lucchesi e i sapori della Toscana.
A marzo la Mostra delle Camelie E’ uno degli eventi di punta della stagione di Villa Lezzareschi. I tanti appuntamenti di questo eventi, iniziano il week end del 9-10 e si ripetono il 16-17 e il 23-24. In lucchesia, infatti, sbocciano le più antiche camelie al mondo. A Villa Lazzareschi, nel parco, fiorisce ancora una bellissima camelia secolare. All’interno della struttura, nei giorni della mostra, ci saranno degustazioni gratuite di tè indiani, Darjeeling, Assa, Orange Pekoe. Poi, sempre nel corso della manifestazione, tra le altre iniziativa, la “Manga School”, dove si potrà imparare
a disegnare camelie e ognuno potrà creare la propria caricatura. L’arrivo della Signora delle Camelie, vestita da sposa, è invece previsto per il fine settimana chiusura dell’evento, il 23 e 24 marzo. Per tutte le informazioni, sia sulla sulla villa, sulla struttura alberghiera o sull’evento, è possibile contattare: Villa Lazzareschi (via di Tofori, 80 – Camigliano – Lucca). Telefono: 0583928024 - 3288246620. Via mail: info@villalazzareschi.it agiussani65@gmail.com
“Più importanza alla storia del nostro Comune”
Caro direttore, in qualità di componente della commissione culturale della biblioteca di Ponte Buggianese, propongo all’amministrazione Comunale, per il 130° anniversario della proclamazione a Comune di questo territorio, il riconoscimento ufficiale dell’evento che avverrà il 6 maggio 2013.
Difatti con Regio Decreto del 6 maggio 1883, si istituiva il Comune di Ponte Buggianse, staccandosi dal Comune di Buggiano, salvo congruo compenso allo stesso. E’ molto importante sopravvalutare questo evento, sia per la lunga “querelle” con Buggiano, sia per l’impegno profuso dai nostri antenati al fine di riscattare e valorizzare questo territorio, quello che Repetti aveva descritto: “un villaggio sparso tra la Pescia nuova e vecchia e il lembo settentrionale del Padule di Fucecchio”. Per molti anni, questo paese era considerato, appunto, il Comune di Buggiano e quindi una loro frazione distaccata. Considerati come sudditi, solo nel corso dell’ottocento, si giunse a una rivendicazione dei nostri diritti, per arrivare poi a una autonomia ed essere riconosciuti come entità territoriale. Voglio sperare, quindi, che l’amministrazione, voglia attivarsi per tempo per dare nuova importanza a questo avvenimento e un riconoscimento a tutti gli amministratori viventi. Remo Benedetti
In ricordo dell’amico Pippo Grasso Il 9 febbraio ricorreva il terzo anniversario dalla morte del maestro Pippo. Per me era soprattutto un vero amico ed è così che mi piace ricordarlo, al di là della sua statura, della finezza del suo carattere o della professione, come un grande maestro di vita, navigatore e veterano appassionato di tecniche di navigazione o meglio ancora come un grande comunicatore. Odio il silenzio, parlare di Pippo lo riporta nella nostra mente, nei ricordi e nell’animo. Pippo aveva un sogno che è presto diventato
Aperte le selezioni al Festival di Castrocaro
Sono aperte le fasi di verifica d’idoneità al 56° FESTIVAL DI CASTROCARO TERME la finalissima sarà trasmessa su Rai Uno il 12 Luglio 2013. Per avere informazioni e partecipare alle selezioni di verifica gratuita telefonare alla Mucci Production TV 339-8038642, oppure dopo aver scaricato il regolamento del Festival dal sito www.mucciproduction.it richiedi il modulo di iscrizione scrivendo a: mucci.production@ virgilio.it
realtà, quando ancora in erba conquistava la gente con la sua arte e con i suoi modi gentili e garbati. Tra il dolore e l’amarezza ci giriamo intorno con una frase fatta: sia fatta la volontà di Dio. Pippo amava gli amici, fin troppo, in tanti, infatti, chiedono ancora di lui e non ritrovarlo più al lavoro è inaccettabile e doloroso come non fosse vero che Pippo non è più con noi. Dio l’ha preso nel momento più favorevole alla sua
Ad aprile torna il “Carp Fishing Monsummano”
immagine per l’eccellenza della sua arte e la sobrietà del suo carattere. Di lui conservo il nitido ricordo dell’estrema originalità del suo pensiero, qualche volta controcorrente,
Dal 26 al 28 aprile prossimo, l’associazione
ma sempre ispirato da una assoluta libertà
“Carp Fishing Monsummano” organizzerà il 6°
di giudizio, uno dei tratti più significativi e
Raduno Città di Monsummano Terme, enduro benefico di pesca. Il ricavato, infatti, verrà completamente devoluto alla fondazione dell’Ospedale Pediatrico Mayer di Firenze. Il carpfishing è una tecnica di pesca che prevede la cattura di grosse carpe, immediatamente rilasciate non prima, però, dello scatto di una foto ricordo. L’aspetto fondamentale di questa disciplina è il massimo rispetto nei confronti dell’ambiente e
di maggiore carisma del suo carattere che ha creato intorno alla sua figura un’aura di grande rispetto. Pippo ha rappresentato un grande esempio di rigore morale per molti giovani e meno giovani che appassionatamente lo hanno seguito in tante battaglie, che spero continueranno in futuro in ricordo del suo nome ed a testimonianza di tutto
del pescato. Il “Carp Fishing Monsummano” ha
ciò che Pippo ci ha insegnato. “Le battaglie
già ottenuto molti successi in ambito agonistico
della vita non sempre vengono vinte dal più
nei suoi quasi 10 anni di attività, anche a livello
forte o dal più furbo - insegnava - è l’uomo
nazionale. La gara di aprile si disputerà, come
che prima o poi vince, l’uomo che è convito
l’edizione passata, presso il Lago Borghese a
di vincere”
Monsummano Terme.
Carmelo Santangelo