E-Bike Magazine 005 Test MTB Cannondale Moterra LT1

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Testo e Prova: Roberto Diani Foto e Video: Giuseppe Repetto Il catalogo Cannondale 2017 dedica alla pedalata assistita due full suspension che si differenziano per l’escursione e per lo standard delle ruote: la nostra Moterra LT è forte dei suoi 160 mm di escursione su entrambe le ruote da 27,5”, mentre la Moterra propone 130 mm e ruote 27,5+.





I designer Statunitensi hanno sviluppato un progetto molto originale che ha ben poco in comune con le soluzioni classiche fin qui adottate dalla maggior parte dei competitor. L’enorme esperienza acquisita sui campi di gara con mtb muscolari ha rappresentato l’ideale punto di partenza per realizzare una e-enduro aggressiva ed affidabile. Due le linee guida individuate dai progettisti: aumento della rigidità complessiva in funzione dell’aumento dei carichi determinati dalla presenza di motore e batteria e soluzioni geometriche senza compromessi. Basilare è stata la scelta di dotare il carro posteriore di un perno passante da 12x157 mm che, spostando verso l’esterno di 6 mm la linea di catena, ha permesso di realizzare un carro posteriore di rara robustezza che può contare anche su uno snodo principale extra strong. Il carro posteriore si affida al design “Monopivot” che, grazie all’assenza di snodi sui foderi orizzontali è caratterizzato da un alto livello di affidabilità ma, anche da elevati livelli di “Pedal Feedback e “Breack Lokout”. La sospensione posteriore è completata da un Fox Float Evol nella versione Factory Kashima con interasse e corsa rispettivamente pari a 216 e 63 mm.



I 160 mm di escursione possono contare su una curva di compressione progressiva che ben si confà ad utilizzi enduro. Il triangolo principale è caratterizzato dall’enorme tubo obliquo che ingloba la batteria “upside-down”; una feritoia sul lato sinistro permette di accede alla spina per la ricarica della batteria, che può essere effettuata anche previo smontaggio della stessa. La parte anteriore della batteria è protetta da una bandella elastica che va sganciata prima di procedere al suo smontaggio. La D.U. Bosch Performance CX, con la parte anteriore inclinata verso l’alto, è interamente protetta, oltre che dal guscio superiore , dal robusto telaio inferiore. Tutti i cavi passano all’interno del telaio. Il reggisella telescopico ha escursioni differenziate in funzione della taglia: 100 mm per la “S”, 125 mm per la “M” e 150 mm per “L” e “XL”. La trasmissione può contare su un efficace guidacatena e su dentature di 15 (37,5 effettivi) x 11/42. Comandi, cambio e freni sono XT. Ottimale la scelta degli pneumatici: gli Shwalbe Magic Mary e Hans Dampf dispongono di una carcassa Gravity e di mescole morbidissime all’anteriore



Marca e modello

Cannondale Moterra LT 1

Prezzo bici in test

5.999 €

Peso

23.560 kg

D.U

Bosch Performance CX 250 W

Accumulatore

Bosch Power Pack 500 Wh

Computer

Bosch Purion

Telaio

Lega leggera

Forcella

Fox Factory 36 Float Fit 4 160 mm Boost

Ammortizzatore

Fox Factory Float Evol 216x63 mm

Trasmissione

Cannondale 15 t / SLX 11/42

Cambio e comandi

XT

Freni

XT 203/180 mm

Ruote

Formula 12x157 DT Swiss XM 481 canale 30 mm

Pneumatici

Schwalbe Magic Mary Super G Vert Star 27,5x2,35” Hans Dampf Super G Trail Star 27,5x2,35”

Reggisella

KS Lev Integra 100 mm (S) 125 mm (M) 150 mm (L e XL)

Manubrio

Cannondale C2 780 mm

Attacco

FSA Gravity Light 45 mm

Sella

Fabric Scoop Elite


I valori geometrici messi in campo dalla nostra Moterra LT sono molto aggressivi, a partire dalla quota di carro posteriore che rappresenta, con i suoi 446 mm, il punto di riferimento per le e-enduro motorizzate Bosch. La quota abbondante di reach assicura, invece, l’auspicabile allungamento dell’interasse. L’angolo di sterzo si attesta sui condivisibili 66° di inclinazione, mentre l’altezza del movimento centrale, con i suoi 353 mm, tiene conto dei 160 mm di escursione di cui sono dotate entrambe le ruote.

Geometria

Misure rilevate

Taglie

S, M, L (test) e XL

Tubo Verticale

480 mm

Tubo di sterzo

134,4 mm

Angolo di sterzo

66°

Carro posteriore

446 mm

Interasse

1213 mm

Altezza movimento centrale

353 mm

Reach

450 mm

Lunghezza attacco manubrio

45 mm


La nostra prova è stata realizzata tra Pogno, Massa Marittima/Cala Violina e Prealpi Orobiche, su terreni e condizioni atmosferiche differenti. Sin dai primi chilometri si apprezza la grande rigidità del telaio che lascia presagire anche un elevato livello di affidabilità. Manubrio ed attacco sono ben proporzionati, mentre il comando remoto del Purion non assicura la stessa ergonomia e funzionalità del Nyon o dell’Intuvia; inoltre, pur avendo il display dimensioni molto ridotte, rimane, comunque, esposto a urti in caso di cadute rovinose, ne più ne meno degli altri due modelli. Il reggisella telescopico KS, come abbiamo potuto constatare anche in altre occasioni, a volte rimane bloccato nella posizione inferiore: un colpo deciso può bastare a risolvere questo fastidioso malfunzionamento. Sui terreni con scarsa aderenza non si finisce mai di apprezzare la mescola morbida della Magic Mary e quella intermedia dell’Hans Dampf, quest’ultima rappresenta l’ideale compromesso tra durata, trazione ed efficienza. La geometria è il punto forte della Moterra è in sinergia con la rigidità del telaio e i 160 mm di escursione su entrambe le ruote, permette di ottenere prestazioni elevate anche sui terreni più impervi. Gradevole è la sensazione di equilibrio tra stabilità e agilità che permette di velocizzare i cambi di traiettoria senza intaccare la facilità di controllo in piena velocità. L’unico neo che abbiamo riscontrato riguarda l’elevato livello di Break Lockout, peraltro tipico delle sospensioni Monopivot, che riduce sensibilmente la funzionalità della sospensione posteriore nelle staccate al limite su fondi sconnessi. La curva di compressione progressiva della sospensione posteriore permette di ottenere, con la stessa taratura, sensibilità ai piccoli ostacoli senza incorrere in problemi di fondocorsa, anche quando si atterra pesantemente dopo un salto. Tirando le somme possiamo dichiarare, senza esitazioni, il nostro apprezzamento su questa prima full suspension a pedalata assistita di Cannondale, che può rappresentare la scelta opportuna anche in funzione della partecipazione alle competizioni di e-enduro.












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