PHOTOGRAPHY
HEALT & BEAUTY
FOOD NEWS&&TRAVEL LEISURE
HEALTH NEWS && LEISURE BEAUTY
SEX, DOG AND ROCK ‘N’ ROLL
PINK MOMENT MARTINA PRESTA
LA BARCHESSA VERA DI VILLA PISANI ATYUSHKINA
MICOL VILLA CRESPI RONCHI Relais & Châteaux
Matteo Anatrella
By Ladydiabolika
Tra Storia, Arte e Gusto Interview
The YuliaVoice Shesternikova
DOGS: Les Bijoux du Chateau de Roses, Lecco
Isolago - Lecco
09.10/2018 ART & PHOTOGRAPHY DIRECTOR Flavio Torre GRAPHIC & WEB REDACTION Alessio Gilardi Stefano Gilardi
Pontevecchio - Lecco
TRANSLATIONS Alice Longoni Giulia Longhi
WEB www.glamouraffair.com FACEBOOK www.facebook.com/glamouraffairpage INSTAGRAM www.instagram.com/glamouraffair CONTACT review@glamouraffair.com
READ ON
Copia promozionale ad uso riservato. Edizione web fuori commercio.
SPACE 5 | EMPTY Belkina
14 | BAKA Awamu Moja SCARCI 23 | ALESSANDRA The Actress WANG 34 | PING The Nostalgia of the Infinite MOSAIQUE IN NYC 43 | AFRICAN Manuela Rana RONCHI 50 | MICOL The Voice PROJECT 60 | AVAHA Anna Vilents, Alina Gross DOG AND ROCK ‘N’ ROLL 68 | SEX, Matteo Anatrella, Annarita Mattei
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E PENTOLE by Luisa Ambrosini 79 | TACCHI Chisciรถi della Valtellina FAVARO 81 | MARTINA The Influencer
87 | SPOLETTA Matteo Stucchi Designer JUNGLE 93 | MY Diana Lapin BARCHESSA DI VILLA PISANI Relais 102 | LA Tra Storia, Arte e Gusto E CINEMA by Sara Tufoni 111 | DONNE La Duchessa (Saul Dibb)
114 | LOYDEEN The Model MOMENT by Ladydiabolika 122 | PINK Special Guest: Martina Presta
130 | #GADDICTED The Glamour Affair Hashtag 3
EMPTY SPACES 4
The Road
ARTIST
BELKINA 5
Morning Message
Presto Katerina Belkina (1974) ha compreso il suo eccezionale talento nel vedere il mondo attraverso occhi diversi. Nata a Samara, nel sud-est della Russia europea, è stata cresciuta in un ambiente creativo da sua madre, un’artista visiva. La sua formazione presso l’Accademia d’arte e la Scuola per la fotografia di Michael Musorin a Samara le ha dato gli strumenti per visualizzare le sue idee. Mostre dei suoi autoritratti sublimi e mistici sono state a Mosca e Parigi. Katerina Belkina è stata nominata per il prestigioso “Premio Kandinsky” (paragonabile al British Turner Price) a Mosca nel 2007. Ha vinto l’International Lucas Cranach Award 2015 e il prestigioso “Hasselblad 6
Early on Katerina Belkina (1974) knew about her exceptional talent to see the world through different eyes. Born in Samara in the southeast of European Russia, she was brought up in an creative atmosphere by her mother, a visual artist. Her education at the Art Academy and the School for Photography of Michael Musorin in Samara, gave her the tools to visualize her ideas. Exhibitions of her sublime, mystic self-portraits ensued in Moscow and Paris. Katerina Belkina was nominated for the prestigious “Kandinsky Prize” (comparable to the British Turner Price) in Moscow in 2007. She won the International Lucas Cranach Award 2015 and the prestigious
Fly
Masters Prize” nel 2016. Attualmente vive e lavora a Berlino. “È sempre stato affascinante per me esplorare la psicologia delle relazioni delle persone tra loro e con il mondo esterno, per dare forma alle emozioni umane. Per cogliere allegria, sconforto, indifferenza, estasi e gelosia. I sentimenti sono astratti, quindi è molto interessante cercare e trovare la forma della loro visualizzazione. Il mio viso e il mio corpo sono gli strumenti principali che uso per incarnare le immagini che desidero. In piedi davanti alla telecamera come modella, seguo l’antica pratica teatrale dei ruoli di gioco. Dà impulso allo sviluppo del mio modo di narrare. Come
Hasselblad Masters Prize in 2016. Currently she lives and works in Berlin. “It has always been fascinating for me to explore the psychology of people’s relationships with each other and with the outside world, to give shape to human emotions. To take joy, despondency, indifference, rapture and jealousy to pieces. Feelings are abstract, therefore it is so interesting to look for and find the form of their visualization. My face and body are the main instruments I use to incarnate the images I want. Standing in front of the camera as a model, I follow the age-old theatrical practice of playing roles. It gives impetus to the development of my own 7
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Glasshouse
Enter
parte del mio lavoro, lo scatto è simile a uno spettacolo teatrale, in cui l’impulso di comunicare allo spettatore emozioni e sentimenti si manifesta attraverso i personaggi nei dialoghi con il pubblico. La passione per l’arte classica e l’interesse per tutto ciò che è nuovo - tecnologia, scoperte, esperimenti mi hanno portato al tipo di media misti, con cui lavoro. Dalla pittura, prendo i colori e creo l’aria come elemento dello spazio. Dalla fotografia prendono realtà e carattere. Il mio stile nasce da una lunga tradizione artistica: il collage. È così che i miei personaggi e i miei spazi si incontrano. Nella fase successiva, scelgo un 10
manner of narration. A part of my work, shooting is akin to a theatrical performance, where an urge to tell the viewer about emotions and feelings manifests itself through the characters in dialogues with the audience. A passion for classical art and interest in everything new – technology, discoveries, experiments – led me to the type of mixed media, with which I work. From painting, I take colors and create air as an element of space. Reality and character I take from photography. My style originates from a long artistic tradition – collage. That is how my characters and spaces
Endlessly Distant
pennello di un programma di grafica. Questo è uno strumento sottile e accurato per creare un’atmosfera leggera e senza peso simile a quella di un sogno. Nel mio lavoro creativo, non sto cercando gli argomenti di pensiero. Derivano dalla vita quotidiana e dalle osservazioni delle persone intorno. Scegliendo un motivo per la mia esplorazione, offro al pubblico una visione femminile sulle cose che mi riguardano. Indubbiamente, questa visione è basata su principi femministi. Tuttavia, la questione non è nel confronto, ma nell’equilibrio e nell’armonia, dove una donna non è un oggetto, ma soprattutto, l’energia.
come together. At the next stage, I choose a brush of a graphics program. This is a subtle and accurate tool to create a light, weightless atmosphere similar to that of a dream. In my creative work, I am not searching for the subjects of thought. They spring from everyday life and observations of the people around. Choosing a motif for my exploration, I offer the audience a female view on things, which concern me. Undoubtedly, this view is based on feminist principles. Yet, the matter is not in confrontation, but in balance and harmony, where a woman is not an object, but foremost, energy. 11
Quando ero bambina, un incubo ripetitivo infestava i miei sogni. Vagavo per le strade in cerca della mia casa e continuavo a sbagliare. Tutte le case sembrano quasi identiche e la mia ricerca sembrava durare per sempre. Nessuno era in giro. Solo il vuoto. Ero sola. “Spazi vuoti” si concentra su un essere umano in cerca di un “luogo accogliente” per chiamarlo casa. In questo mondo volubile, non si vuole essere ospiti ma avere una dimora nell’universo. In questa ricerca nasce un nuovo tipo di persone, che ama e odia contemporaneamente le città. La città è una materia artificiale combinata con le nostre anime viventi per incarnare un’entità indipendente ed estremamente attraente. Più grande è la città, maggiore è la sua attrazione. È l’energia potente, l’intelligenza artificiale, ma è un vuoto senza persone. Sentiamo lo stesso vuoto in noi stessi e richiede un contenuto. Cerchiamo di riempirlo, ma alla fine riempieremo invece lo spazio all’esterno. Nelle grandi città, a prescindere dalle “grandi” cose che abbiamo fatto e da quanto “brilliamo”, sentiamo acutamente la nostra impotenza e la nostra fredda solitudine. Dietro il moto perpetuo, troviamo di nuovo il vuoto. I nostri risultati diventano illusoria ricchezza materiale - immaginaria. Un vago sospetto nasce dal fatto che non apparteniamo a questo luogo.“
www.belkina.ru 12
The Flight Poezd
When I was a child, a repetitive nightmare haunted my dreams. I roam the streets looking for my house and keep mistaking. All the houses seem almost identical, and my search threatens to last forever. No one is around. Only the emptiness. I am alone. “Empty spaces” focuses on a human being in search for a “cozy place” to call it home. In this fickle world, one doesn’t want to be a guest but to have a dwelling in the universe. In this quest a new type of people arises, who simultaneously loves and hates cities. The city is an artificial matter combined with our living souls to incarnate an independent and extremely attractive entity. The bigger the city, the greater is its attraction. It is the powerful energy, artificial intelligence, but it is void without people. We feel the same emptiness in ourselves, and it requires filling. We try to fill it, but end up filling the space outside instead. In big cities, no matter what “great” things we’ve done and how brightly we “shine”, we sharply feel our helplessness and cold loneliness. Behind perpetual motion, we find emptiness again. Our achievements turn illusive, material wealth - imaginary. A vague suspicion arises that we do not belong in this place.“
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AK 14
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awamumoja.com
Quando facciamo una ricerca su Internet sui Pigmei Baka, le informazioni scarse che troviamo sono trasmesse dalla sempre presente Wikipedia, che spiega in poche righe che si tratta di un popolo della foresta centrafricana, che conta oggi circa 35.000 persone, che vengono gradualmente portate fuori dal loro habitat naturale per fare spazio ai parchi nazionali protetti o alle colture sviluppate per i bisogni del mondo moderno. Questa popolazione scomparsa è solo l’unica reliquia sopravvissuta di come fosse l’uomo all’inizio della sua storia: cacciatori-raccoglitori che vivono
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When we do an Internet search on the Baka Pygmies, the sparse information we find is broadcast by the ever-present Wikipedia, which explains in a few lines that it is a Central African forest people, today numbering around 35,000, who are gradually being chased out of their natural habitat to make room for protected national parks or for crops developed for the needs of the modern world. This disappearing population is just about the only surviving relic of what man was like at the beginning of its history: hunter-gatherers
in armonia con la foresta che li ospita. Ovviamente possiamo dirci che questa estinzione programmata di un popolo è semplicemente il risultato dell’evoluzione dell’uomo: il progresso a volte causa danni collaterali, il prezzo che deve essere pagato per progredire. Ma questo pone anche un’altra domanda: in un momento in cui il mondo comincia a rendersi conto che salvare l’ambiente è estremamente importante per salvare l’umanità, potrebbe allo stesso tempo condannarci a morte? Non è una contraddizione creare parchi nazionali per proteggere le specie animali e vegetali,
living in harmony with the forest that shelters them. We can of course tell ourselves that this programmed extinction of a people is simply the result of man’s evolution: progress sometimes causes collateral damage, the price that has to be paid to progress. But this also poses another question: at a time when the world is starting to realise that saving the environment is extremely important for saving mankind, might it at the same time be condemning us to death? Is it not a contradiction to be creating national parks to protect plant and animal
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mentre allo stesso tempo allontanare una parte della specie umana, a volte molto violentemente? Ma cosa c’entra la foto di moda con i Pigmei Baka? Nulla. E tutto. Domandandosi su questa situazione, il fotografo ha deciso di far luce. Mentre gli altri scrivono o dipingono per trasmettere un messaggio, Moja fotografa la moda per dire qualcosa. Senza mai perdere di vista il suo obiettivo principale, che è quello di evidenziare le più belle creazioni di cui l’uomo è capace, ha anche scelto di mostrare la bellezza in via di estinzione. Questa sembra
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species, while at the same time chasing out part of the human species, sometimes very violently? But what does the fashion photo have to do with the Baka Pygmies? Nothing. And everything. Wondering about this situation, the photographer decided to shed light on it. As others write or paint to transmit a message, Moja photographs fashion to say something. Without ever losing sight of his main objective, which is to highlight the most beautiful creations man is capable of, he has also chosen to show
essere una parola molto grande, ma in realtà, la moda non protegge le abilità rare? Quali sono le aziende che assumono ancora plumassier, conciatori, ricamatori, oltre al business della moda? Con il Baka, c’è una consocenza da proteggere e gli uomini da lasciare vivere. Fotografare i modelli della collezione Digamesi tra i Pigmei, in questa magnifica foresta, è catturare sul film una frazione della storia dell’uomo. È tornare alla fonte, alle basi, ricordandoci che la grandezza dell’uomo è misurata rispetto al know-how che ha accumulato nei secoli e che continua a dimo-
endangered beauty. This seems to be a very big word, but actually, doesn’t fashion protect rare know-how? What business still hires plumassiers, tanners, embroiderers, apart from the fashion business? With the Baka, there is know-how to protect and men to be let live. Photographing the models of the Digamesi collection among the Pygmies, in this magnificent forest, is to capture on film a fraction of man’s history. It is to go back to the source, to the basics, reminding us that man’s greatness is measured against the know-how
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strare in attività strettamente legate alla moda, questo cosiddetto tempio del superficiale. Quando i Baka sono completamente scomparsi, chi saprà come costruire le capanne con le foglie, chi sarà in grado di inventare rimedi ancestrali per alleviare i nostri dolori e pene, che ricorderanno le canzoni uniche cantate dalla tribù. Chi ci mostrerà come vivere in armonia con la natura? I cittadini stanno diventando sempre più i campanelli degli allarmi, ricordandoci dell’importanza di trovare un equilibrio con il nostro ambiente, senza il quale l’uomo rischia di perdere ciò che
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it has built up over the centuries and that it continues to demonstrate in activities closely linked to fashion, this so-called temple of the superficial. When the Baka have completely disappeared, who will know how to build huts out of leaves, who will be able to concoct ancestral remedies to relieve our aches and pains, who will remember the unique songs sung by the tribe. Who will show us how to live in harmony with nature? Citizens are increasingly becoming the alarm bell ringers, reminding us of the importance of finding a balance with our
ha costruito e sta scomparendo. A seconda del punto di vista, la moda non ha nulla a che fare con i Baka, o con tutto ciò che ha a che fare con loro. Moja, come il colibrì di Pierre Rabhi, ha fatto la sua parte. Non sarà sufficiente, ma è contento di averlo fatto, almeno per una ragione: la presenza della sua e della sua squadra tra i Pigmei ha permesso a quattro di loro di ottenere cure mediche, che hanno salvato le loro vite. Aiutare a salvare quattro persone: il colibrì di Rabhi non si aspettava così tanto.
environment, without which man risks losing what it has built and disappearing. Depending on one’s point of view, fashion has nothing to do with the Baka, or everything to do with them. Moja, like Pierre Rabhi’s hummingbird, has done his share. That won’t be enough, but he is happy to have done it, at least for one reason: his and his team’s presence among the Pygmies enabled four of them to get medical attention, which saved their lives. Helping to save four people: Rabhi’s hummingbird didn’t expect so much.
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Glamour Affair: Ciao Alessandra! È un vero piacere ospitarti su Glamour Affair Review, iniziamo con la prima domanda. Leggendo il tuo curriculum salta subito all’occhio che sei un’artista a tutto tondo. Attrice di cinema e teatro. Canti, balli, conduci, parli due lingue. Ti identifichi in questo? Alessandra Scarci: Buongiorno Glamour Affair Review! È un grande piacere fare due chiacchiere insieme. Ti ringrazio per questa splendida definizione! Non ho la presunzione per potermi definire “artista a tutto tondo”; certamente ho la fortuna di avere una particolare attitudine verso le arti ed essere molto versatile. Oltre alle attività citate sopra, dipingo e scrivo, ma sono una frana ai fornelli! E ammettiamolo: per essere una vera “artista a tutto tondo” non puoi non saper cucinare :) Glamour Affair: Hi Alessandra! It’s a real pleasure to host you on Glamour Affair Review, let’s start with the first question. Reading your curriculum immediately sticks out the fact that you are an all-round artist. Film and theatre actress. You sing,
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dance, conduct, speak two languages. Do you identify yourself with this? Alessandra Scarci: Good morning Glamour Affair Review! It’s a great pleasure to have a chat together. Thank you for this wonderful definition! I do not have the presumption to define myself as an “allround artist”. Certainly, I am lucky to have a particular attitude towards the arts and be very versatile. In addition to the activities above-mentioned, I paint and write, but I am a disaster in the kitchen! And let’s face it, to be a true “all-round artist” you can’t know how to cook :). GA: Come descrivi la tua personalità e cosa pensi colpisca di te? AS: Sono molto sarcastica e ironica, amo stare da sola e alle volte sono sin troppo diretta. Ciò che colpisce di me credo sia l’energia vitale che mi piace trasmettere, la professionalità e l’umiltà. I miei amici mi chiamano “Uragano”, diciamo che creatività e intraprendenza sono le uniche cose che non mi mancano :). Ecco, sono un’amantedella sensualità.
ALESSANDR
RA SCARCI
Photo: Michele della Guardia
THE ACTRESS
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GA: How do you describe your personality and, in your opinion, what is it that fascinate about you? AS: I’m very sarcastic and ironic, I love to be alone and sometimes I’m too direct. What fascinates about me is the vital energy that I like to transmit, professionalism and humility. My friends call me “Hurricane”, I can say that creativity and resourcefulness are the only things I do not miss :). That’s me, I am a lover of sensuality. GA: Nonostante la giovane età, hai già lavorato con il Premio Oscar Paolo Sorrentino. Com’è stato lavorare con lui su un set così importante? Pensi che la tua esperienza ti abbia cambiata in qualche modo a livello personale? AS: Faccio parte del cast di Loro 1 e Loro 2, gli ultimi film di Paolo, al cinema fino a qualche mese fa. Aver avuto questo onore e opportunità è stato fondamentale sia a livello personale che professionale! A livello personale è stata una esperienza molto intensa. Confrontarmi con una realtà così grande è stata una vera sfida, ma non mi sono demotivata di fronte alle difficoltà, anzi mi sono sentita ancora più spronata e decisa. Insomma, le unghie non servono solo per estetica :). GA: Despite your young age, you have already worked with Oscar-winning Paolo Sorrentino. How was working with him on such an important set? Do you think your experience has changed you somehow on the personal level? AS: I’m part of the cast of Loro 1 and Loro 2: Paolo’s latest film in cinemas until a few months ago. Having had this honour and opportunity was fundamental both on a personal and a professional level! On a personal level it has been a very intense experience. Confronting me with such a great reality was a real challenge, but I did not de-motivate myself faced with difficulties; in fact I felt even more spurred and determined. In short, nails are not just for aesthetics :). GA: Hai mai pensato di avere un nome d’arte? AS: Questa domanda mi è stata posta diverse volte e la cosa mi fa sempre sorridere. In realtà è una scelta, molti artisti ritengono che chi vada in scena, sul palco o davanti la camera, sia il proprio alter ego. Io invece no. È durante le mie performance che la mia persona ha la possibilità di esprimersi a pieno. O almeno ci prova :). GA: Do you ever think about having a stage name? AS: This question has been asked me several times and it always makes me smile. Actually, it is a choice; many artists believe that who goes on stage, on the stage or in front of the camera, is his alter ego. I do not. It is during my performances that my person has the opportunity to express itself in full. Or atleast, ittries to do that :).
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Photo: Alessandra Canterini
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Photo: Gianluca Garozzo
GA: Tra le esperienze sei la protagonista femminile di “Teatro a palazzo”, cortometraggio che è andato quest’anno a Cannes. Cosa ne pensi del personaggio che hai interpretato, Anna? AS: “Teatro a Palazzo” è lo shortfilm di Roberto Caldi Casanova, giovane regista emergente. È un cortometraggio noir ambientato a fine ‘800 che racconta una storia d’amore e vendetta tra colpi di scena e mistero. Anna per me è stata un personaggio molto pericoloso e prepararmi a farci i conti ha richiesto molta cautela. Anna è una donna dalle identità multiple e dai sentimenti contrastanti. Una donna fragile e al contempo imbattibile forgiata da un passato di abusi, carenze affettive e solitudine. Una donna che con la vendetta ritrova la pace, o almeno lo crede. GA: Among the experiences you are the female protagonist of “Teatro a palazzo”, a short film that went to Cannes this year. What do you think about the character you played, Anna? AS: “Teatro a Palazzo” is the shortfilm by Roberto Caldi Casanova, a young emerging director. It’s a noir short film set at the end of the 19th century that tells a story of love and a revenge among turns of events and mystery. In my opinion, Anna was a very dangerous character and getting ready to deal with it required a lot of caution. Anna is a woman with multiple identities and mixed feelings. A fragile and at the same time unbeatable woman forged by a past of abuse, emotional shortcomings and loneliness. A woman who finds peace with revenge, or at least, believes it. GA: La decisione di voler intraprendere la carriera di attrice, è stata una vocazione? Come mai ti ritrovi catapultata in questo mondo? AS: E’ stata una fortuita serie di avvenimenti privati che mi ha condotta sin qui come Pollicino... E perché no, mi piace pensare che sia il mio destino. GA: Was the decision to pursue a career as an actress a vocation? Why do you find yourself catapulted into this world? AS: It has been a fortuitous series of private events that has led me here as Pollicino... And why not, I like to think that this is my destiny. GA: Ho notato che non solo reciti, ma scrivi. Sei affascinata dalla scrittura o è solo un modo per avere maggior controllo sul lavoro? AS: Amo scrivere, sia per diletto che per lavoro: qualche mese fa mi è stata data la preziosa opportunità di scrivere e interpretare due live performance per La Triennale di Milano, il più importante polo d’arte moderna di Milano. Una esperienza magnifica. Ammetto però che scrivere per avere maggior controllo sul lavoro, ha qualcosa di attraente...
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GA: I have noticed that you not only act but also write. Are you fascinated by writing or is it just a way to get more control over your work? AS: I love writing, both for pleasure and for work: a few months ago, it was given to me given the precious opportunity to write and interpret two live performances for La Triennale di Milano, the most important modern art centre in Milan. A magnificent experience. But I have to admit that writing to have more control over work has something attractive ... GA: Ultimamente sul grande schermo si vedono più o meno sempre gli stessi attori, non è un segreto. Quanto è difficile farsi spazio, trovare il proprio posto in questo mondo? AS: È probabilmente la parte più difficile del nostro lavoro. Le produzioni preferiscono “andare sul sicuro” inserendo nel cast personaggi già conosciuti credendo così di garantirsi una parte di audience sicura. Inoltre è molto difficile far prendere le distanze dal pregiudizio che una attrice bella non possa essere anche brava. Scardinare persone e dinamiche così ben radicate è un lavoro complesso, ma niente è impossibile per chi crede davvero in ciò che fa. GA: Recently the same actors are seen more or less on the big screen, it is not a secret. How difficult is it to take up space, to find a place in this world? AS: Probablyit is the most difficult part of our work. The productions prefer to “play it safe” by inserting already known characters into the cast, believing in this way to guarantee a secure part of the audience. Moreover, it is very difficult to distance oneself from the prejudice that a beautiful actress cannot be good too. To break people and dynamics so well rooted is a complex job but nothing is impossible for those who really believe in what they do. GA: Proprio qualche mese fa, hai debuttato con “A casa di Alessandra” il nuovo programma che conduci su SKY e su digitale terreste. Non è stato difficile passare dalla figura di “attrice” a quella di “conduttrice”? AS: Assolutamente no. Per me la conduzione è una boccata d’aria, mi diverto davvero molto! “A casa di Alessandra” è diffuso in tutta Europa e in tutta Italia e richiede un grande lavoro di preparazione non solo di fronte alla camera ma anche dietro le quinte in quanto insieme al regista ne sono l’autrice.. per ricollegarci al discorso del“controllo sul lavoro” :). GA: Just a few months ago you have debuted with “A casa di Alessandra” the new program on SKY and digital terrestrial. Wasn’t it difficult to move from the figure of “actress” to the one of “conductor”?
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Photo: Alessandra Canterini
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Photo: Alessandra Canterini
AS: Absolutely not. For me the conduct is a breath of fresh air, I really enjoy it! “A casa di Alessandra” is widespread throughout Europe and throughout Italy and requires a great deal of preparation not only in front of the camera but also behind the scenes; because with the director I am the author .. to reconnect with the speech about ”the control over work“ :). GA: Ti hanno mai detto che assomigli a Monica Bellucci quando aveva la tua età? AS: Ride. Beh, innanzitutto ti ringrazio. Sì, ammetto di essere associata molto spesso a Monica Bellucci, e ogni volta non so che dire.. se non ringraziare e urlare “Viva la bellezza italiana... al naturale!”. GA: Did anyone ever tell you that you look like Monica Bellucci when she was your age? AS: :) Well, first of all I thank you. Yes, I admit to being very often associated with Monica Bellucci and every time I do not know what to say .. if not to thank and scream “Long life to the Italian beauty ... natural!”. GA: Come dicevamo non sei solo attrice, ma anche ballerina. Come nasce questa passione? AS: Per me la danza non è una passione, è Amore, ancor prima della recitazione. La danza è il mio mondo, il mio momento privato. Ho cominciato a ballare da piccola con la danza classica, poi mi sono specializzata nelle danze del Folklore come tango argentino e danze caraibiche, discipline che peraltro ho insegnato in diverse scuole milanesi. Inoltre mi sono esibita al Teatro Carcano di Milano, uno dei palchi più importanti del luogo, e recentemente al Salone Margherita di Roma, nonché Ex Bagaglino. GA: As we said, you are not only an actress but also a dancer. How was this passion born? AS: For me dance is not a passion it is Love, even before acting. Dance is my world and my private moment. I started dancing when I was a child with classical dance, then I specialized in Folklore dances like Argentine tango and Caribbean dances; disciplines that I have taught in different schools in Milan. Moreover, I performed at the Teatro Carcano in Milan, one of the most important stages of the place and recently at the Salone Margherita in Rome, as well as Ex Bagaglino. GA: Quanto è importante sapere le lingue nel campo dello spettacolo? AS: Penso che sapere le lingue sia importante per cultura personale, in ogni caso posso garantire che la conoscenza delle lingue straniere non è scontata nel mio campo come invece dovrebbe essere. Certo, sapere la lingua può aprire diverse porte. Tra i miei più recenti progetti in lingua, ho collaborato
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con il brand d’abbigliamento Napapijri per il quale mi sono esibita durante la Milano Design Week con la performance “Futurehood”. GA: How important is it the knowledge of languages in the field of entertainment? AS: I think that knowing languages is important for personal culture; in any case I can guarantee that the knowledge of foreign languages is not taken for granted in my field as it should be. Of course, knowing the language can open different doors. Among my most recent projects in language I collaborated with the clothing brand Napapijri for which I performed during the Milan Design Week with the performance “Futurehood”. GA: Progetti futuri? AS: Lo scoprirete presto! Per ora non posso dire nulla, ma ne vedrete delle belle! Oltre che occuparmi di cinema, sto per pubblicare il mio primo libro. Sono davvero molto felice! GA: Future projects? AS: You will find out soon! Now I can’t say anything but things will get freaky! In addition to dealing with cinema I’m about to publish my first book. I’m really very happy!
acscarci@gmail.com
alessandra.scarci
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Photo: Flavio Torre
PING WANG
Visual Artist & Fashion Photographer
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THE NOSTALGIA OF THE INFINITE Ispirata sia alla moda che alle belle arti, “The Nostalgia of the Infinite” è una serie di fotografie concept-driven che racconta una storia di vita emotiva. È diviso in tre sezioni: Addormentato, Delirante e Senza freni. Nel primo, le immagini hanno lo scopo di creare una sensazione di disturbo emotivo e mancanza di pace interiore; nel secondo, di una maggiore apertura ma di una stranezza sconfortante; nel terzo, di contentezza e un’infinità di possibilità umane. Anche se questo progetto è basato in parte sui miei sogni, le sue pietre miliari includono l’arte surrealista dei primi anni del XX secolo, in particolare dipinti come Melancholia di Giorgio de Chirico e The Fourteen Daggers di Kay Sage, così come le opere di moda dei fotografi Tim Walker e Noell Oszvald. Le immagini di questi artisti si basano su luci e ombre drammatiche, una prospettiva esagerata e un forte simbolismo per creare una qualità fortemente onirica. Per ottenere un aspetto simile nelle immagini del mio progetto, ho lavorato interamente in studio, dipingendo a mano gli oggetti di scena e le superfici che appaiono nelle fotografie. In combinazione con una forte illuminazione e un miglioramento post-produzione, l’effetto di questo è quello di imitare l’aspetto piano e planare che spesso associo alla pittura surrealista. Anche la composizione di queste immagini è una sorta di omaggio agli spazi misteriosi, carichi psicologicamente di un pittore come de Chirico. Le fotografie del mio progetto hanno un punto di riferimento storico artistico, credo che incorporino una sensibilità alla moda che dia loro un sentimento più moderno. Oltre alla narrativa emotiva e psicologica che creano, spero anche che sfidino le norme e il dogma che caratterizzano la rappresentazione della bellezza femminile della fotografia. Inspired by both fashion and fine art, The Nostalgia of the Infinite is a concept-driven series of photographs that tells an emotional life history. It is divided into three sections: Asleep, Delusional and Untrammeled. In the first, the images are intended to create a feeling of emotional disturbance and lack 36
of inner peace; in the second, of an increased openness but a discomforting strangeness; and in the third, of contentment and an infinity of human possibilities. Though this project is based partly on my own dreams, its visual touchstones include Surrealist art of the early 20th century, particularly paintings such as Giorgio de Chirico’s Melancholia and Kay Sage’s The Fourteen Daggers, as well as the fashion work of photographers Tim Walker and Noell Oszvald. These artists’ images rely on dramatic light and shadow, exaggerated perspective, and strong symbolism to create a powerfully dreamlike quality. To achieve a similar look in my project’s images, I worked entirely in the studio, hand-painting the props and surfaces that appear in the photographs. In combination with strong lighting and post-production enhancement, the effect of this is to mimic the flat, planar look I often associate with Surrealist painting. Even the composition of these images is a sort of homage to the eery, psychologically-charged spaces of a painter such as de Chirico. The photographs in my project have an art-historical reference point, I believe they incorporate a fashion sensibility that gives them a more modern feeling. In addition to the emotional and psychological narrative they create, I also hope that they challenge the norms and dogma that characterize photography’s representation of female beauty.
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Ping Wang è un artista visivo e fotografo di moda con sede a New York. Diplomato presso la School of Visual Arts con un master in fotografia digitale, Ping è specializzato nel combinare moda e arte con la sua estetica unica. Il suo amore per l’arte surreale e metafisica lo ha spinto a fare opere speciali. Le opere di Ping sono state esposte a New York, Parigi, Milano, Tokyo, Pechino, ecc. Nel 2016, Ping è stato premiato come fotografo emergente dell’anno da Photo District News tra decine di migliaia di fotografi di tutto il mondo. Nel campo della moda, Ping collabora con il marchio d’avanguardia IIMUAHII che realizza il costume per il film “Hunger Games”. Inoltre, il suo lavoro è apparso su Harper’s Bazaar, Vogue, Cosmo, Elle, L’Officiel, Vice, Schon!, Vision e altri.
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Ping Wang is a visual artist and fashion photographer based in New York. Graduated from School of Visual Arts with a Master’s Degree in Digital Photography, Ping is specialized in combining fashion and fine art with his unique aesthetics. His love for surreal and metaphysical art inspired him to do special works. Ping’s artwork has exhibited in New York, Paris, Milan,Tokyo, Beijing, etc. In 2016, Ping awarded the Emerging Photographer of the Year by Photo District News among tens of thousands of photographers world-widely. In fashion field, Ping collaborates with the avantgarde brand IIMUAHII who does the costume design for the movie “Hunger Games”. Also, his work has appeared on Harper’s Bazaar, Vogue, Cosmo, Elle, L’Officiel, Vice, Schon!, Vision and others.
www.pingwangstudio.com 41
AFRICAN MOSAIQUE IN NYC Anna Getaneh è la fondatrice e l’anima creativa di African Mosaique. La sua visione è focalizzata su tre elementi: ricerca, produzione e sviluppo di talenti in Africa. Appassionata di moda, sensibile alle tematiche umanitarie e acclamata ex modella internazionale, da Parigi a New York City, la sua carriera di modella è durata quasi dieci anni. Dopo aver vissuto e viaggiato in tutto il mondo, Anna si 42
Anna Getaneh is the founder and creative soul of African Mosaique. Her vision is focused on three elements: sourcing, manufacturing and developing talent in Africa. A fashion-cultural enthusiast, humanitarian, and an acclaimed former international model, from her base in Paris and New York City, her modeling career spanned close to ten years. After having lived and traveled all around the world,
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è recentemente trasferita in Etiopia per avviare il brand di moda African Mosaique, dove continuerà a progettare nuovi modelli e promuovere il suo brand. Il segno distintivo di Anna è la sua passione per i bambini e lo sviluppo. Ha svolto attività a livello mondiale per l’UNICEF, su temi africani. In particolare, ha guidato l’istituzione di The EthiopianChildren’s Fund.
Anna recently moved to Ethiopia to start the African Mosaique Design and Fashion center where she will continue to design, promote and provide mentorship. Anna’s hallmark is her passion about children and development. She has done global advocacy work for UNICEF, the United Nations Children’s Fund, on African themes. Notably, she has spearheaded the establishment of The EthiopianChildren’s Fund. 43
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PHOTOGRAPHER Manuela Rana @manuelaranaphotography DESIGNER Anna Getaneh @africanmosaique MODELS Fausti @sofausti, Lynn Kim Do @lynnkimdo, Kristin Aytona @kaytona CONCEPT ARTEAMOR @arteamororg - http://www.arteamor.org/
Manuela Rana Photographer Art Director (207) 213 8200 insolitamanu@gmail.com www.ranamanuela.com
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Photo: Thomas Lui
THE VOICE
Mi chiamo Micol, sono nata nella patria del risotto con la “luganega”, ovvero Monza e sotto l’occhio della Regina Teodolinda , che dalle nostre parti si era fatta costruire una villa di tutto rispetto, ho deciso che la creatività e la fantasia sarebbero stati i miei vestiti preferiti. Una camicia a righe molto creativa, una gonna fantasia, accompagnate da un paio di cuissardes tutti stringhe e coraggio. Perché per sposare la felicità e l’immaginazione devi decidere di infilarti nel coraggio non solo con tutti e due i piedi, ma con tre quarti di gamba. E allora ho scelto le scarpe più audaci che potevo trovare, quelle sopra al ginocchio , che arrivano a metà della coscia e che ogni tanto qualcuno confonde per calze, che vanno tanto di moda e che mi sono valsi un nomignolo piuttosto simpatico da quando ho 19 anni: “Micol, la gatta con gli stivali”. Quindi piacere, mi chiamo Micol, ho l’immaginazione negli occhi, sono convinta che le iridi più belle che abbia mai visto siano verdi e ho un paio di stivali tutti italiani per affrontare un mondo poco incline al sorriso. Ma state tranquilli, quello lo porto io. Per tutti.
My name is Micol, I was born in the homeland of the risotto with“luganega”(sausage) that is Monza and under the eye of the Queen Teodolinda, who had built a respectable villa in our area. I decided that creativity and imagination would have becomemy favourite dresses. A very creative striped shirt and a patterned skirt accompanied by a pair of cuissardes lace-ups and courage. ‘Cause to marry happiness and imagination you have to decide to put yourself in the courage not only with both feet but also with three quarters of leg. So, I chose the most daring shoes that I could find: the ones knee-high, whichare mid-thighhigh and which sometimes someone mistakes for socks.They are so fashionable and for them I have a really nice nickname since I was 19 years: “Micol, the cat with boots”. So,nice to meet you my name is Micol, I have the imagination in the eyes, I am convinced that the most beautiful irises I have ever seen are green and I have a pair of hundred per cent italian boots to face a world not so inclined to smile. But do not worry, I’ll bring it. For everyone.
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Photo: Thomas Lui
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Photo: Flavio Torre
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Photos: Tatiania Minelli
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Photo: Flavio Torre
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AHAVA PROJECT
Anna Vilents painter & Alina Gross photographer
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Schin
Il tema centrale del lavoro è l’amore e i sentimenti, le associazioni e i desideri associati. L’amore come formula universale. Universale perché il desiderio per lei è un’esigenza basilare e accompagna tutti alla tomba, essenziale per tutti gli esseri umani finché dura la loro vita. Lavoriamo con il mezzo della fotografia messa in scena e il successivo collage. I corpi umani, in combinazione con la grafica e il collage, formano i caratteri dell’alfabeto ebraico. L’ebraico è considerato una lingua sacra. Quindi le 22 lettere non hanno solo una funzione come carattere, ma rappresentano anche numeri e unità o rappresentano associazioni. Ad esempio, la lettera Hej ( )הcon il valore numerico 5 rappresenta la vita; la sua forma simile a una casa lo suggerisce già. Nella lingua ebraica, la parola per amore è “AHAVA”. Un altro significato della parola radice è traducibile con il verbo “DARE”. Secondo il significato della parola ebraica, il vero amore è strettamente legato all’atto del dare. La solita percezione dell’amore è benefica per l’ego, ma non corrisponde alla vera essenza. La radice dell’amore proviene dall’assoluta unità e unicità del Creatore e si sforza di connettere tutti gli oggetti in un tutto. I caratteri ebraici sono considerati vasi contenenti una combinazione di due forze il cui vettore è in continua evoluzione. Queste forze percorrono ogni lettera come attraverso un modello e agiscono in un certo modo sul nostro mondo. Cerchiamo di rappresentare questo principio attraverso i nostri corpi, i gesti e le espressioni facciali. Quindi i nostri corpi sono pensati come i modelli, i vasi di sentimenti e associazioni. La fotografia in scena fornisce la cornice per inquadrare questa idea della connessione tra l’espressione divina e l’espressione temporale nel mondo reale.
www.alina-gross.com
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The central theme of the work is love and the associated feelings, associations and longings. Love as a universal formula. Universal because the desire for her is a basic need and accompanies everyone to the grave, essential for all human beings as long as their lives last. We work with the medium of staged photography and subsequent collage. Human bodies, in combination with graphics and collage, form the characters of the Hebrew alphabet. Hebrew is considered a sacred language. So the 22 letters not only have a function as a character, but they also represent numbers and units or stand for associations. For example, the letter Hej ( )הwith the numerical value 5 stands for life; its shape similar to a house already suggests it. In the Hebrew language, the word for love is “AHAVA”. Another meaning of the root word is translatable with the verb “GIVE”. According to the Hebrew word meaning, true love is closely tied to the act of giving. The usual perception of love is beneficial to the ego, but does not correspond to the true essence. The root of love comes from the absolute unity and uniqueness of the Creator and strives to connect all objects into a whole. The Hebrew characters are considered to be vessels containing a combination of two forces whose vector is constantly changing. Those forces run through each letter as though through a template and act in a certain way on our world. We try to represent this principle through our bodies, gestures and facial expressions. So our bodies are thought of as the templates, the vessels of feelings and associations. Staged photography provides the framework to frame this idea of the connection between the divine and the temporal expression in the real world.
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Photographer MATTEO ANATRELLA Stylist ANNARITA MATTEI Models MARTINA e STEFANO Special guests MAYA, SIMONE, GIULIO e ALESSIA Make up Artist VANESSA FERRAUTO Hair Stylist MANUELA TRIPPI Stylist Assistant EDOARDO COLBERTALDO Set Assistant SERENA e ELEONORA Location KM5 (To) Special thanks brands STELLA DE BERNARDI CHIARA FORNELLI LAURA ARTUFFO IVAN GUERRERA REBB BAGS GIANO DESIGN
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di LUISA AMBROSINI
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CHISCIÖI DELLA VALTELLINA
Ingredienti per 4 persone
Ingredients for 4 people
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300 g di farina di grano saraceno 150 g di farina bianca 00 250 g di formaggio Valtellina Casera (poco stagionato) un bicchierino di grappa acqua q.b (circa due bicchieri) un pizzico di bicarbonato o lievito di birra (facoltativo) sale q.b. burro o olio di oliva
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300 g of buckwheat flour 150 g of white flour 250 g of Valtellina Casera cheese (lightly aged) small glass of grappa water (about 2 glasses) a pinch of baking soda or brewer’s yeast (optional a pinch of salt butter or EVO (Extravirgin Olive Oil)
Come fare?
How to do?
In una terrina unite le due farine, la grappa, l’acqua, il bicarbonato e un pizzico di sale. La pastella deve risultare densa e forte in modo tale da racchiudere poi il formaggio. Lasciate riposare la pastella almeno un’ora prima di friggere. Al momento di cuocere le frittelle; scaldate in un pentolino antiaderente una noce di burro con un filo di olio. Versate un cucchiaio di pastella in modo da formare delle frittelle di circa 5 centimetri di diametro, posate subito sopra una generosa fetta di formaggio (fatelo affondare con le dita) e infine coprite quest’ultimo con un altro cucchiaio di pastella. Quando vedete che la pastella inizia a diventare croccante, girate la frittella per cuocerla anche dall’altro lato. I chisciöi saranno pronti quando saranno belli dorati. Servire molto caldi accompagnati da abbondante cicorino tagliato fine.
Mix the two flours in a bowl, add grappa, water, baking soda, a pinch of salt The batter must be quite hard and dense, so that the cheese can be enclosed. Let the batter rest at least for an hour, before frying At the time of cooking the pancakes: heat up a stick of butter in a non-stick pan, with a spoon of olive oil. Pour a tablespoon of batter in order to form a pancake of 5 centimeters of diameter, immediately put a large slice of cheese on top of it (push it inside with your fingers) and then cover everything with another tablespoon of batter When the batter starts to become crispy, turn the pancakes and cook the other side. The chisciöi will be ready when they’ll assume a golden color. Serve very hot with plenty of finely chopped chicory.
BUON APPETITO! Tutte le ricette di Luisa Ambrosini su / All the recipes by Luisa Ambrosini on www.tacchiepentole.com & www.glamouraffair.com 79
ITALIAN FASHION BLOG
Settembre: tempo di fashion week! Si inizia il 6 con New York, si prosegue con Londra, quindi con Milano e si termina con Parigi. Un mese ricco di sfilate, presentazioni ed eventi, tutti rigorosamente a tema fashion. Questo è il mio quarto anno di fashion week ed ho pensato di condividere con voi qualche tip. E’ fondamentale indossare scarpe comode. Certo, la tentazione di svettare sui tacchi è forte, ma i ritmi delle fashion week sono davvero serrati ed è probabile ritrovarsi alla sera con i piedi pieni di vesciche. Prima regola quindi: indossare sneakers o stivaletti bassi. Io porto sempre con me un paio di ballerine foldable nella borsetta, in modo da fare un cambio di scarpe al volo all’occorrenza. Riguardo all’abbi80
Septembre: it’s fashion week’s time! Let’s start on the 6th with New York, go on with London, then with Milan and at last with Paris. It will be a month full of fashion shows, presentations and events, whit fashion as common thread. This will be my fourth year of fashion week and I would like to share with you some tips. It is essential to wear comfy shoes. I know that the temptation to stand up on heels is strong, but fashion week’s schedule is so tight that you probably will get blisters on your feet in the evening. So, the first rule is to wear sneakers or low heel booties. I always bring with me in the bag a pair of foldable flats, to change my shoes easily in case of
THE INFLUENCER
gliamento, le fashion week sono un vero e proprio teatro dove tutti cercano di attirare l’attenzione dei fotografi. Se volete farvi notare non abbiate paura di esagerare. Lo stile vincente di giorno è uno street versione chic: un abitino floreale abbinato a chiodo e stivaletti o jeans più top svolazzanti. Vi consiglio di giocare con accessori particolari, gioielli, borsette, cinture, occhiali per rendere l’outfit originale. Anche i capelli hanno la loro importanza. Si possono inventare hair styling scenografici con le fasce per capelli, ad esempio, che per la prossima stagione saranno un must have. Per la sera qualcosa di elegante, per essere all’altezza degli eventi più cool. Perfette le tute, eleganti senza essere troppo impegnative.
need. About the outfits, fashion weeks are like a theatre where everybody tries to draw the photographers’ attention. If you want to get noticed, don’t be afraid to overdo. The winning style for the day is a street chic one: a floral dress matched with a biker jacket and bikers or jeans and a frilly top. I suggest you to play with accessories, jewels, bags, belts and sunglasses to make your outfit unique. Even the hair is important. You could invent amazing hair stylings with the headbands, for instance, a must have for the next season. At night you’ll need something elegant, to attend the coolest events. Jumpsuits will be perfect: elegant but very easy. 81
Jewels:
STROILI ORO
Watch:
GUESS
Bag:
YNOT?
T-shirt:
KYLIE NEW YORK
Jacket:
ANNA ROCK MILANO
Jeans:
DON’T CRY
Shoes:
GIANNA MELIANI
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www.martinafavaro.it | @martinaf.avaro
Jewels:
STROILI ORO
Watch:
GUESS
Dress:
HANITA
Shoes:
GIANNA MELIANI
Photographer: Alessandro Pellicciari
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SPOLETTA
MATTEO STUCCHI DESIGNER
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Matteo Stucchi e Tornilegno condividono la stessa passione per l’artigianato italiano, la lavorazione del legno e l’amore per il design. È da queste passioni che hanno deciso di collaborare insieme e di creare uno sgabello in legno di castagno, di nome Spoletta. L’ispirazione viene dal mondo delle cucitrici: Spoletta è davvero una bobina. La creatività sta nella creazione di una bobina gigante e divertente che può avere due funzioni: potrebbe essere un tavolo o uno sgabello. Spoletta vuole creare armonia ed equilibrio nei luoghi in cui sarà collocato.
Matteo Stucchi and Tornilegno share the same passion for the Italian handicraft, woodworking and the love for design. It is from these passions that they decided to collaborate together and to create a chestnut wood stool, named Spoletta. The inspiration comes from the seamstress’s world: Spoletta is a spool indeed. The creativity lies in creating a giant and funny spool that can have two functions: it could be either a table or a stool. Spoletta wants to create harmony and a balance in the places in which it will be placed.
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matteostucchidesigner
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matteostucchi92@gmail.com
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Y JUNGL Y JUNGL Y JUNGL
Non è detto che sorridere sia così scontato e che apparire felici sia la scelta migliore. Piuttosto essere autentici è la sfida che contraddistingue chi accetta la propria natura, mutevole e solida contro le convenzioni che si trasformano in opportunità e non in prigioni. Tra muri assolati, strade affollate di solitudine e le scale impervie di una città di asfalto, vestirsi è una scelta. Mostrarsi o invece nascondersi nella giungla urbana che detta le sue regole. Un abito per camminare tra i silenzi, tra le penombre di soliti o inconsueti spazi e la voce rumorosa di un pensiero Tra le liane del mio cuore oscillo tra un sorriso contrariato e le mani in tasca. Sono io. Sincera, solare e ombrosa come il mio umore. Vera e perfetta per la mia giungla.
It‘s not for sure that smiling is so obvious that appearing happy is the best choice. Rather to be authentic is the challenge that distinguishes those who accept their own nature, changeable and solid against the conventions that turn into opportunities and not in prisons. Between sunny walls, streets full of solitude and the impervious stairs of a city of asphalt, dressing is a choice. Show yourself or instead hide in the urban jungle that dictates its rules. A dress to walk among the silences, between the shadows of usual or unusual spaces and the noisy voice of a thought Between the lianas of my heart I swing between an annoyed smile and my hands in my pockets. It’s me. Sincere, solar and shady as my mood. Real and perfect for my jungle.
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T-shirt: ALBERTO ZAMBELLI, Skirt: CROPP, Eyeglasses: PRADA
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Coat: ALBERTO ZAMBELLI, Eyeglasses: PRADA, Shoes: MASSIMO DUTTI
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Dress: VOIDMODE, Top: ROBERTO NOVARESE, Shoes: ADIDAS
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Top: ROBERTO NOVARESE, Shoes: ANTONIO CATANZARO
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Shirt: CROPP, Pants: BERSHKA, Shoes: ZARA
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Top: ROBERTO NOVARESE, Pants: CUPRO, Shoes: MASSIMO DUTTI
Concept & Ph DIANA LAPIN Make Up Artist PRINCESS MIRANDA Models MADDY @indastriamodels Direction ALBERTO PEGORARO Text SILVIA DE SARACA
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Blouse: ANTONIO ZAMBELLI
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Photo: Flavio Pettene
TRA STORIA, ARTE E GUSTO, PER UN’OSPITALITÀ DALLO CHARME CALDO ED ESCLUSIVO
La Barchessa di Villa Pisani, situata all’interno del giardino della storica villa di Andrea Palladio di Bagnolo di Lonigo, offre la possibilità di vivere un’esperienza esclusiva nell’ambito di una location ricca di storia e ispiratrice di suggestioni artistiche uniche. Le 15 raffinate camere e suite del relais, ricavate negli ambienti rurali della Barchessa ristrutturati lasciando intatta la struttura originaria, pre-
sentano ognuna un diverso tocco di charme e di design, accomunate da un’eleganza rara, accogliente e ricca di ogni comfort. In questo contesto le giornate sono cullate dall’impareggiabile ozio bucolico del parco o dal relax e dal sole a bordo piscina; a disposizione degli ospiti una palestra modernamente attrezzata e la sauna. Imperdibili i trattamenti firmati “La Sultane de Saba”. 103
La Barchessa stupisce i propri ospiti fin dal risveglio, deliziandoli con prime colazioni a base di torte e biscotti della tradizione, con una sfiziosa selezione di salumi e formaggi del territorio. In estate la prima colazione è servita all’aperto, all’ombra dell’antico portico. La nuova firma gourmet del giovane chef Giulio Ierace, talento di origini calabresi, catturerà gli ospiti con le sue preparazioni nell’esclusiva cornice dell’Osteria del Guà, ristorante ricco di charme ideale per cene romantiche, ricorrenze per piccoli gruppi e colazioni di lavoro. Le origini mediterranee dello Chef si fondono con i profumi e i sapori del Veneto e la sua abilità nell’armonizzare tradizioni e modernità dà luogo a inaspettate preparazioni nel nome dell’essenzialità e del rispetto maniacale della materia prima. Gli ingredienti sono stagionali e rigorosamente selezionati. I primi a base di pasta fresca o i risotti, spesso accompagnati dalle verdure dell’orto della Barchessa, precedono piatti a base di carne o di pesce apprezzabili per gli accostamenti e la minuzia con i quali vengono preparati. La Barchessa di Villa Pisani e il suo parco possono ospitare ogni tipo di ricorrenza e sono lo scenario più affascinante per organizzare un matrimonio che si ricordi nel tempo. Gli sposi possono inoltre godere del fascino e della magia dei duecento metri quadrati della suite di Villa Pisani mentre gli invitati apprezzeranno la calda accoglienza delle camere della country house. Le sale della Barchessa di Villa Pisani sono perfettamente attrezzate per ospitare meeting, congressi, riunioni aziendali, team building fino a 250 persone. La sala con biliardo all’interno della country house può inoltre ospitare esclusivi board meeting e trasformarsi per private dinner fino a 15 persone a base di prelibatezze che delizieranno anche i meeting più impegnativi. La Barchessa di Villa Pisani, eccellente risultato della rispettosa attività di un lungo e paziente restauro, è situata all’interno del giardino della storica villa di Bagnolo di Lonigo di Andrea Palladio, oggi Villa Pisani Bonetti. Costruita tra il 1544 e il 1545, è considerata il capolavoro giovanile di Andrea Palladio ed è inserita nel “World Heritage List” dell’UNESCO dal 1996 insieme alle altre ville palladiane. Dal 21 giugno al 10 novembre 2018 è aperta al pubblico l’ottava edizione di “Arte Contemporanea a Villa Pisani”, un progetto con cadenza biennale che invita artisti contemporanei ad ideare e realizzare opere inedite per Villa Pisani Bonetti di Bagnolo di Lonigo. Quest’anno le artiste chiamate a misurarsi con l’identità morfologica e significante di questo luogo sono Lesley Foxcroft
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Photos: Flavio Pettene
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e Grazia Varisco, intervenendo con le loro opere negli ambienti interni ed esterni alla Villa, per dialogare gli spazi di una dimora storica abitata. Il progetto, avviato nel 2007 da Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, proprietari della Villa, è coordinato da Luca Massimo Barbero, curato da Francesca Pola e realizzato dall’Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art in collaborazione con A arte Invernizzi di Milano. Nelle edizioni precedenti altri quattordici artisti internazionali si sono misurati nel dialogo con questo luogo dall’alto valore architettonico e culturale. Alcune delle opere esposte sono, ad oggi, ancora parte della Villa e del parco, concepite per essi ed inserite armoniosamente nel complesso, facendo così di Villa Pisani un luogo attivo e vitale della storia nell’incontro con la contemporaneità. The Barchessa of Villa Pisani, located inside the garden of the historic villa of Andrea Palladio of Bagnolo di Lonigo, offers the possibility to live an exclusive experience in a location rich in history, inspiring unique artistic suggestions. The 15 refined rooms and suites of the relais have been created from the rural restored settings of the Barchessa by leaving the original structure intact. Each of them has a different touch of charm and design united by a rare elegance, welcoming and full of every comfort. In this scenario the days are cradled by the incomparable bucolic idleness of the park or by the relax and the sun at the poolside. Guests have the access available to a modern equipped gym and sauna. Don’t miss the “La Sultane de Saba” beauty treatments. The Barchessa impresses its guests by the time they wake up delighting them with a breakfast that includes traditional cakes, biscuits and a delicious selection of local cold cuts and cheeses. During summer breakfast is served outdoors under the shade of an ancient portico. The new gourmet signature of the young chef Giulio Lerace, a Calabrian-born talent, captivates the guests with his preparations in the exclusive context of the Osteria del Guà. It’s a charming restaurant perfectly suitable for romantic dinners, celebrations for small groups and business lunches. The Mediterranean origins of the Chef are perfectly blended with the aromas and flavours of Veneto and his ability to harmonize traditions with modernity creates unexpected preparations that are committed to essentiality and maniacal respect for raw materials. The ingredients are seasonal and strictly selected. First courses based on fresh pasta or risottos, are often accompanied by vegetables directly picked from the Barchessa garden and they precede meat or fish dishes, appreciated for
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the combinations and the minuteness with which they are prepared. The Barchessa of Villa Pisani and its park can host every kind of occasion and are the most fascinating scenario to organize a wedding that can be remembered over time. The bride and groom can also enjoy the charm of the two hundred square meters of the Villa Pisani suite while guests can appreciate the warm welcome of the country house rooms. The rooms of the Barchessa of Villa Pisani are perfectly equipped to host meetings, conferences, company meetings and team building up to 250 people. The billiard room inside the country house can also host exclusive board meetings and can be employed for private dinners up to 15 people with delicacies that will delight even the most demanding meetings. The Barchessa of Villa Pisani is the excellent result of the respectful activity of a long and patient restoration and it is located inside the garden of the historic villa of Bagnolo di Lonigo by Andrea Palladio, nowadays known as Villa Pisani Bonetti. Built between 1544 and 1545 it is considered the youthful masterpiece of Andrea Palladio and since 1996, with other Palladian villas, it is included in the UNESCO World Heritage List. From June 21st to November 10th 2018 the eighth edition of “Contemporary Art at Villa Pisani” is open to the public. The event is a biennial project that invites contemporary artists to design and create unpublished works for Villa Pisani Bonetti of Bagnolo di Lonigo. This year the artists called to contend with the morphological and significant identity of this place are Lesley Foxcroft and Grazia Varisco. They are showing their works in the interiors and exteriors of the Villa to dialogue the spaces of an inhabited historical residence. The project started in 2007 by Manuela Bedeschi and Carlo Bonetti, the owners of the Villa, is coordinated by Luca Massimo Barbero, curated by Francesca Pola and created by the Cultural Association Villa Pisani Contemporary Art in collaboration with A arte Invernizzi from Milan. In the previous editions fourteen other international artists have measured themselves in a dialogue with this place of a high architectural and cultural value. Some of the works shown are still part of the Villa and the park conceived for them and harmoniously inserted in the complex making Villa Pisani an active and vital place in history of the encounter with the contemporary. La Barchessa di Villa Pisani Via Risaie, 1/3 – 36045 Bagnolo di Lonigo VI Phone: 0444 831207 E-mail: info@labarchessadivillapisani.it Web: www.labarchessadivillapisani.it
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Photos: Bruno Bani, Milano
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DONNE E CINEMA LA DUCHESSA | Saul Dibb
La Duchessa è un film drammatico del 2008, ispirato all’opera biografica “Georgiana, biography of Georgiana Spencer, Duchess of Devonshire” di Amanda Foreman. Il film La Duchessa è ambientato in Inghilterra alla fine del Settecento, protagonista della storia è la duchessa Georgiana Spencer Cavedish (interpretata da KeiraKnightley) sposata al duca del Devonshire William Cavedish (interpretato da Ralph Finnes). Il loro è un matrimonio infelice e condizionato dall’obbligo da parte di Georgiana, in quanto giovane moglie, ad avere un erede maschio. Il personaggio femminile di Georgiana Spencer è rivoluzionario, elegante ed anticonformista, le sue stravaganze in fatto di moda la rendono un’icona di femminilità e un esempio per le donne dell’epoca, “e quello che le vedo indossare questa sera, sono impaziente di vederlo indosso a voi domani, l’imperatrice della moda in persona, la Duchessa del Devonshire” (citazione dal film); nonostante la sua vita pubblica sia conosciuta e ammirata, il personaggio femminile di Georgiana è caratterizzato da un’incessante ricerca dell’amore per uscire dalla solitudine, e di libertà per uscire dalla prigionia delle convenzioni sociali, e matrimoniali, dell’epoca. La Duchessa è un film che ci mostra una società dominata dall’uomo, dove le leggi sono in loro favore “non è illegale per un marito battere la moglie, purché la verga non sia più spessa del suo pollice” (citazione dal film, Elizabeth Foster) e come all’accenno di ribellione da parte della donna le vengono negati i diritti di madre e sottratti i figli. Centrale nella pellicola è anche il matrimonio e il rapporto anaffettivo tra i coniugi, le crisi di una relazione e la ricerca della felicità. Questa pellicola cinematografica ci mostra un personaggio che rivoluziona la donna agli occhi della società, una madre devota che nonostante le convenzioni dell’epoca riesce a occuparsi di politica appoggiando il partito Weighad, avere il favore del popolo diventando la loro beniamina, un’icona di stile e di eleganza che rappresenta la ricerca della notorietà e del potere da parte delle donne.
The Duchess is a dramatic film from 2008, inspired by the biographical work “Georgiana, biography of Georgiana Spencer, Duchess of Devonshire” by Amanda Foreman. The film The Duchess is set in England in the late Eighteenth century, the protagonist of the story is the Duchess Georgiana Spencer Cavedish (played by Keira Knightley) married to the Duke of Devonshire William Cavedish (played by Ralph Finnes). Their marriage is unhappy and conditioned by the obligation on the part of Georgiana, as a young wife, to have a male heir. The female character of Georgiana Spencer is revolutionary, elegant and nonconformist, her fashion extravagances make her an icon of femininity and an example for women of the time, “and what I see her wearing tonight, I look forward to see him wearing you tomorrow, the fashion empress himself, the Duchess of Devonshire” (quote from the film); despite her public life being known and admired, the female character of Georgiana is characterized by an incessant search for love to escape from loneliness, and freedom to escape from the imprisonment of social and marriage conventions of the time. The Duchess is a film that shows us a society dominated by man, where the laws are in their favor “is not illegal for a husband to beat his wife, provided the rod is not thicker than his thumb” (quote from the film, Elizabeth Foster) and as a reference to rebellion by the woman are denied the rights of mother and stolen children. Central to the film is also marriage and the affective relationship between spouses, the crises of a relationship and the pursuit of happiness. This film shows us a character who revolutionizes the woman in the eyes of society, a devoted mother who despite the conventions of the time manages to deal with politics by supporting the Weigh Party to have the favor of the people becoming their darling, an icon of style and elegance that represents the search for fame and power on the part of women.
Sara Tufoni
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Photographer: Katie Busey | Design: Kevin Shahroozi
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Photographer: Katie Busey | Design: Kevin Shahroozi
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Photographer: Katie Busey | Design: Kevin Shahroozi
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Photogtapher: Mango Photography | Sumbul
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Photogtapher: Mango Photography | House of Byfield
ig: @loydeenofficial T: @loydeenofficial fb: LoydeenPulsifer www.loydeen.com www.IMDb.me/loydeen INSTAGRAM: @loydeenofficial TWITTER: @loydeenofficial FACEBOOK: LoydeenPulsifer www.loydeen.com www.IMDb.me/loydeen 120
Loydeenis a high fashion model and TV/film actor. She hasgraced the runways of fashion week walkingupwards of 14 shows each season includingwalking for B Michael, Tumbler&Tipsy, Alex Vinash, Mister Triple X, House of Byfield, Project Runway’sCandice Cuoco & Michael Lombard just to name a few. Shehasshoteditorial (her favorite being with live wolves), commercial print&works with manycelebrity&renowneds tylistssuchas Edward Tricomi, Stephen Moody, & Tracey Hughes. Shehasalsoworkedas an international model in China for severalmonths and hadrequests in Germany, Japan, South Korea & Milan. Also, with actingbeingherdegree&passion, Loydeenhasbeen on manywellknown TV shows and filmsincluding The Tonight Show, Dietland, Blue Bloods, Days of OurLives, All My Children, Lipstick Jungle, Inside AmySchumer&was last seen in a principlerole on ID network’s The Deadliest Decade. Sheiscurrentlyfilming a psychological thriller &hasbooked an upcoming TV series.
Photo: Joe Nunez
Loydeen è una modella di alta moda e attrice televisiva / cinematografica. Ha sorpassato le passerelle della settimana della moda camminando per 14 spettacoli in ogni stagione, tra cui B Michael, Tumbler & Tipsy, Alex Vinash, Mister Triple X, House of Byfield, Project Runway’sCandice Cuoco e Michael Lombard, solo per citarne alcuni. Shehasshoteditorial (il suo preferito è con i lupi vivi), stampa commerciale e lavora con molte celebrità e rinomati stilisti come Edward Tricomi, Stephen Moody e Tracey Hughes. Shehasalsoworkedas un modello internazionale in Cina per diversi mesi e hadrequests in Germania, Giappone, Corea del Sud e Milano. Inoltre, con recitazione e passione, Loydeen è stata protagonista di molti programmi televisivi e film, tra cui The Tonight Show, Dietland, Blue Bloods, Days of OurLives, My My Children, Lipstick Jungle, Inside AmySchumer ed è stato vista per l’ultima volta su The Deadliest Decade. Si tratta di un thriller psicologico che sta per uscire e ha pubblicato una serie TV in uscita.
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Oggi vorrei presentarvi una grande Artista: Martina Presta e il suo dolcissimo mondo fatto di pasticceria sofisticata. Martina è una Chef pasticcera e un’insegnante, porta avanti il suo laboratorio di pasticceria insieme alle sue consociate e ci ha invitati con grande entusiasmo per una speciale e dolcissima edizione della nostra rubrica Pink Moment. Scoprire che Martina è una nostra lettrice ci ha sorpresi e siamo stati onoratissimi quando ci ha proposto di progettare una sua creazione speciale apposta per noi!!! Ovviamente non vedevamo l’ora di trascorrere un po’ di tempo con lei e con il suo adorabile staff, di vedere come lavora nel suo laboratorio e di assaggiare la sua fantastica creazione.
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Today I’d like to introduce you a great Artist: Martina Presta and her sweet magic world of sophisticated pastry. Martina is a pastry Chef and Educator, she runs her own lab with her associates and she was glad to invite us for a special and very sweet Pink Moment edition. We were surprised to find out that Martina is one of our readers and absolutely flattered when she came out with the idea to design a special pastry creation just for us!!! We obviously couldn’t wait to spend some time with her and her lovely staff, to see how she works in her lab and to taste her amazing creation.
Lory: Allora Martina, perché non ci parli un po’ di te? Come sei diventata una grande Chef pasticcera e da che parte hai iniziato? Martina: Ho iniziato 13 anni fa, all’età di 15 anni, nel panificio di mia nonna... non sono mai stata il tipo di persona che sta a guardare e mi sono subito messa all’opera ed al suo fianco ho mosso i miei primi passi. Ho frequentato la scuola d’arte e successivamente l’Accademia di Brera. Sono sempre stata una creativa, e nel momento in cui ho capito che il mio essere un’artista e la mia passione -la pasticceria- potevano coesistere, mi sono data da fare. Dopo Alma, la scuola di pasticceria di GUALTIERO Marchesi, è subito arrivato Knam e li è iniziata la vera e propria scalata! Non è sempre stato facile ma ci sono state tante soddisfazioni! Poi c’è stato “il più grande pasticcere” (che solo chi ha a che fare con la Tv sa quanta pazienza serve) che ha aumentato la mia voglia di ambizione… è con questo spirito che è nato ‘Presta & Camelia’, il laboratorio di pasticceria che io e la mia socia, Milvana, che è un po’ come un figlio per noi. Lory: So, Martina, why don’t you tell us something about yourself? How did you become such a great pastry Chef and where did you start from? Martina: I started 13 years ago -I was 15- in my grandma’s bakery. With her guidance I started right away and discovered my true passion.Then I attended art school and later, Brera academy. I’m an artist, I’ve always been. The moment I undertstood that my essence, my art and passion (pastry) could be put together, I ran myself ragged! I attendent Gualtiero Marchesi’s Alma school and then Knam experience arrived... It was not easy at all, but I learned so much! Then there was ‘Il più grande pasticcere’ (tv show) and I wanted more, I was so ambitious! After the show I created ‘presta&camelia’ with my friend Milvana… our bakery, our “son”! L: Quali sono le cose più importanti da tenere presente per ottenere grandi risultati come i tuoi nel campo della pasticceria? M: Non ci sono vere e proprie regole, o un segreto per il successo in questo campo. L’ambiente è sempre stato prettamente Maschilista e nonostante vi siano molte donne nel settore, non è ancora proprio così “Pink” tanto per capirci. La forza d’animo e la determinazione sono punti fondamentali per me, devi avere un carattere molto forte per raggiungere i tuoi obbiettivi. La chiave di tutto però è l’umiltà. L’umiltà di ammettere i propri errori, perché tutti ne commettono, così da avere la forza di imparare da essi e migliorare.
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L: What’s the most important things you must take care about in order to get such great results like yours with pastry? M: There are no real rules or a secret for success. This is a male-dominated society, there are a lot of woman in our sector, but it’s really difficult for us! Strength of character and determination are really important for me and you have to be really strong to reach your goals! The key of everything is humility. With humility you can admit your mistakes -we all make mistakesand you can learn from them. L: Sappiamo che hai preso parte a un programma televisivo noto, ti è piaciuta questa esperienza e ti è stata utile per la tua carriera? M: Il più grande pasticcere, La prima edizione su Rai2, è stato il trampolino di lancio in un viaggio che da anni stavo portando avanti da sola. La trasmissione ha senza dubbio costruito l’immagine di me come la vedete oggi... il ciuffo bianco, alla Crudelia Demon, è nato proprio li. Nel programma ho conosciuto colleghi che come me avevano un obbiettivo e delle ambizioni, eravamo tutti molto determinati e sono contenta che oggi li vedo tutti realizzati. L: We know that you took part to a well-known tv program, did you enjoy that experience and was it helpful for your career? M: Il più grande pasticcere, first season RAI2, was my springboard! The show built, without doubt, part of my image... like the white lock of hair (Crudelia Demon). During the show I’ve met a lot of colleagues, they had my same goals and ambitions. We all were so determined! Now I look at them and I’m happy because we have finally reached our target! L: Fai corsi di pasticceria rivolti solo ai professionisti o anche a persone comuni come noi? M: Il nostro laboratorio è aperto a tutti. Non c’è un target di clientela o un’esperienza particolare richiesta. Che tu sia un professionista o ancora alle prime armi il requisito più importante è esclusivamente la voglia di imparare. I nostri corsi sono individuali, a tu per tu con me, direttamente nel mio laboratorio, seguendo la nostra PRODUZIONE giornaliera per un’esperienza completa, a 360 gradi L: Do you give pastry classes only to professionals or also to common people like us? M: Our bakery is open to everyone! We don’t have a real kind of clientele... and we don’t ask for a particular kind of experience. You can be a pro or untrained, the important thing is that you are hungry to learn. Our courses are individual, you are in our bakery with me, alone. You follow our work and learn from us. This is a 360-degree experience.
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L: Qual è il Pink Moment della tua vita che vuoi condividere con noi? M: Oggi grazie a te Lory, sono decisamente Pink, forse come non lo sono mai stata! Vedo il momento Pink come un modo di essere, per osare ed evadere dal Black Che mi caratterizza. Quando creo un dolce, partendo dal disegno, dai colori, I profumi, gli abbinamenti di gusto e le forme, devo in qualche modo osare, pensare fuori dagli schemi e aprire la mente. Sono questi I momenti in cui devo essere e sono decisamente Pink. Come oggi che ho creato questo dolcetto apposta per l’occasione e non potevo non chiamarlo “ABSOLUT PINK”
location veramente adorabile vorrei trasformarvi entrambe in due pin-up ispirate al passato ma con un tocco moderno. Che ne dite? CHIARA: Mi sembra un’ottima idea! M: Ci affidiamo nelle tue sapienti mani! Non vedo l’ora di vedere il risultato :-) L: Now I’d love to take care of you and your lovely assistant: Chiara. Since we’re in a cute location I’ d love to turn both of you into two cute retro inspired pin-ups with a modern touch. So, what about that? CHIARA: That’s so cool! M: We can’t wait to see the result :-) HAIR STYLE
L: What’ s the Pink Moment in your life that you want to share with us? M: Well, today Lory... thanks to you, this is the real pink moment of my life! That’s a way of being, different from what I am usually… black! When I design a dessert, I start from the picture and then I think about flavors and shapes. In these moments I need to dare, to think outside the box and to open my mind completely... In these moments I need to be Pink! Like today… Today, I’ve created for you a new dessert...’Abosolut PInk’ L: Ora vorrei prendermi cura di te e della tua dolcissima assistente: Chiara. Dato che siamo in una
Per Martina ho scelto di trasformare per un giorno il suo colore di capelli originale in un rosa carico e per questa operazione ho utilizzato un colorante spray speciale di L’OREAL. Questo prodotto è super se avete bisogno di un cambiamento veloce che va via semplicemente lavandosi i capelli. Dato che Martina deve lavorare nel suo laboratorio, ho scelto un raccolto vagamente in stile retrò che trovo sia perfetto per una Chef come lei. Per Chiara, la sua assistente, ho scelto un raccolto differente dato che ha dei capelli meravigliosi e lunghi. Così ho preparato una grossa treccia lunga, successivamente l’ho fissata su un 125
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lato dandole una bella forma ad S. Ho poi rifinito il raccolto con una lacca a fissaggio forte by Adorn. Un grosso fiore rosa infine è stato l’accessorio perfetto per fare la coppia col rosa accesso dei capelli di Martina. For Martina I choose to turn her hair color for one day into a hot pink using a special hairspray color by L’OREAL. This product is excellent if you need a quick change and goes away washing your hair normally. Since she has to work in her Lab I chose a retro inspired updo which is perfect even for a Chef like her. For Chiara, her assistant, I chose a different updo since she has amazing and long hair. So, I prepared a big long braid and then I clipped it to the side giving a nice s shape. I finished her updo wish a strong hold hairspray by Adorn. A big pink flower was the perfect accessory to match Martina’s hair. MAKE-UP Per preparare la pelle di Martina ho usato una nuova linea idratante biologica di BioKaloderma. Il contorno occhi è perfetto per mantenere la pelle elastica in questa zona. Ho scelto poi di applicare un fondotinta fluido della linea studio fix di Mac, successivamente ho corretto alcune aree del viso con dei correttori in crema sempre di Mac per poi fissare il tutto con un velo di cipria libera di Chanel. Per gli occhi ho scelto un ombretto rosa acceso di Mac per enfatizzare il nostro pink mood, per le labbra un tono rosa chiaro. Per Chiara ho usato esattamente gli stessi colori, ma applicandoli molto più leggeri per ottenere un effetto fresco e naturale. E ora che le nostre Pin-up sono pronte … concentriamoci su ciò che realmente conta: il nostro “Absolut Pink” Dessert!!! To prepare Martina’ s skin I used a new bio hydrating line by BioKaloderma. The eye-contour is perfect to keep the eye area elastic. Then I chose to apply studio fix fluid foundation by Mac, after that I corrected few areas with cream concealers and then I fixed everything with a loose powder touch by Chanel. For eyes I chose a hot pink eyeshadow by Mac to enhance our pink mood plus a light pink tone for lips. For Chiara I used exactly the same colors but in a smoother way for a very fresh and natural make-up result. And now that our lovely Pin-ups are ready … let’s focus on what really matters: our “Absolut Pink” Dessert!!!
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ADORN HAIRCARE 128
MAC STUDIO FIX FLUID
BIOKALO CREMA GIORNO IDRATAN
ODERMA NTE E CONTORNO OCCHI
ADORN ECOVAMP
L’OREAL COLORISTA SPRAY 1 DAY COLOR 129
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#GAddicted
#GAddicted
L’Hashtag di Glamour Affair
The Hashtag of Glamour Affair
Condividere un momento, un pensiero o soltanto un’immagine che descrive l’attimo. Una parola dà senso e forma compiuta ad un istante e lo veicola verso le persone. Un hashtag è uno strumento per diffondere non solo moda e tendenza, ma anche bellezza e idee.
Share a moment, a thought or just an image that describes the moment. A word gives meaning and form accomplished in an instant and conveys it to people. A hashtag is a tool to spread not only fashion and trends, but also beauty and ideas.
Glamour Affair ha lanciato #GAddicted per coinvolgere i propri followers di instagram e diffondere il suo mondo a 360°. Le foto condivise tra Luglio e Agosto 2018 sul nostro profilo instagram sono state 186 e di queste sono 15 le selezionate dal Team di Glamour Affair per comparire in questo numero di GAreview .
Glamour Affair has launched #GAddicted to engage its Instagram followers and spread its world to 360 degrees. The photos shared between July and August 2018 on our instagram profile were 186 and of these 15 are selected by the Glamor Affair Team to appear in this issue of GAreview.
Vuoi diventare anche tu un GAddicted? Usa #GAddicted e tagga @glamouraffair_addicted
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