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Photo: Daniele Cortese
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PABLO ATCHUGARRY
Time’s Folds
Curated by David Anfam November 27th, 2022 | January 28th, 2023
Piero Atchugarry Gallery 5520 NE 4th Ave, Miami, FL 1
n. 24
2022/11.12 READ ON
glamouraffair.vision RIVISTA BIMESTRALE DI FOTOGRAFIA, ARTE E DESIGN BIMONTHLY REVIEW OF PHOTOGRAPHY, ART AND DESIGN Registrazione al Tribunale di Milano n° 27 del 14/02/2019 Registration at the Law Court of Milan n° 27 of 14/02/2019 Cover Credits RUNE GUNERIUSSEN Courtesy of Marcorossi Artecontemporanea Editorial Staff Direttore responsabile | Editor in Chief ALESSIO GILARDI Direttore artistico | Art Director FLAVIO TORRE - satisfystudio photo Direttore digitale | Digital Director STEFANO GILARDI Responsabile copertina | Cover Manager MARIA VITTORIA BARAVELLI Collaborazioni | Collaborations ELEONORA ANNA BOVE ALESSANDRA SCARCI Contact WEBSITE | www.glamouraffair.vision E-MAIL | info@glamouraffair.vision FACEBOOK | www.facebook.com/glamouraffairpage INSTAGRAM | www.instagram.com/glamouraffair Publisher QUADRIFOLIUM GROUP Srl P.zza XX Settembre, 40 23900 Lecco - Italy www.quadrifoliumgroup.com info@quadrifoliumgroup.com ©2022 - All rights reserved
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GALLERIA MARCOROSSI founder interview
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VICTORIA ZABRODINA photo portfolio
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ARCHITECTURE MASTERPRIZE award
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YI TING chinese artist
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L’OMBRA DI CARAVAGGIO film première
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HOVER BY LODES light design
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MASSIMILIANO PELLETTI italian artist
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BLUNT interior design
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VIAGGIO DENTRO photo project
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LETIZIA CARATTINI art portfolio
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VARIAZIONI DALL’ACQUA exhibition
Printer G&G srl Via Redipuglia, 20 35131 Padova
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DOSSIER 06/2022 community selection
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MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA Intervista di Maria Vittoria Baravelli
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<< L’arte per me è un po’ come il vero amore raccontato da Ungaretti. Il poeta diceva che: “il vero amore è come una finestra illuminata in una notte buia. Il vero amore è come una quiete accesa”. Ecco per me l’arte è questo, una costante della mia vita, una quiete accesa. >>
Tra eleganza senza tempo e ricerca contemporanea. Marco Rossi fonda la sua prima galleria nel 1994 a Milano. La Marcorossi Artecontemporanea. Oggi alla sede di Milano si è aggiunta quella di Torino, Verona e Pietrasanta. La loro trait d’union? L’eleganza senza tempo che si intreccia alla ricerca di artisti contemporanei. Perché l’arte per Marco Rossi è un eterno presente.
Between timeless elegance and contemporary research. Marco Rossi founded his first gallery in 1994 in Milan. Marcorossi Artecontemporanea. Today the Milan office has been joined by those in Turin, Verona and Pietrasanta. Their trait d’union? Timeless elegance intertwined with the search for contemporary artists. Because art for Marco Rossi is an eternal present.
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Maria Vittoria Baravelli: Marco Rossi, raccontami chi sei! Marco Rossi: Guarda, Maria Vittoria, io penso che parlare di me non sia una cosa facile, perché sono chiaramente gli altri che ti vedono, e ti danno un parere su di te. Però io credo di essere, e mi dicono che io sia, un imprenditore del mondo dell’arte e forse è una cosa abbastanza vera. Avendo quattro gallerie che hanno ognuna un proprio direttore, ma che sono coordinate poi da me, è come se avessi voluto portare il mondo dell’imprenditoria nel mondo dell’arte. Maria Vittoria Baravelli: Marco Rossi, tell me who you are! Marco Rossi: Look, Maria Vittoria, I think that talking about me is not an easy thing, because it is clearly others who see you, and give you an opinion about you. But I think I am, though, and they tell me that I am, an entrepreneur in the art world, and maybe that’s a pretty true thing. Having four galleries that each have their own director, but are then coordinated by me, it’s as if I wanted to bring the world of entrepreneurship into the art world. MVB: Quindi sei riuscito ad unire la creatività del mondo dell’arte a quello imprenditoriale? Però, a questo punto secondo me è interessante capire che cosa sia l’arte per te. MR: Diciamo che l’arte, la pittura, la fotografia, la scultura, sono qualcosa che ti arriva direttamente al cuore. Mentre invece magari il linguaggio che uno può avere è qualcosa che può essere in qualche maniera mistificato.
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MVB: So you have managed to combine the creativity of the art world with the business world? However, at this point in my opinion it is interesting to understand what art is for you. MR: Let’s say that art, painting, photography, sculpture, is something that goes straight to your heart. Whereas instead maybe the language that one may have is something that can be somewhat mystified.
MR: Si si, indubbiamente. Diciamo che la definizione che danno della mia galleria e che io condivido è quella di una galleria elegante. Per cui tutti gli artisti che lavorano con me hanno una loro identità nella eleganza, nella raffinatezza. Non amo il trash. A parte questo rapporto forte che ho avuto con Giosetta Fioroni, che fa parte della pop art, non amo la pop art nelle sue derivazioni kitsch.
MVB: Una volta hai detto una cosa che mi ha commosso, e cioè che “L’opera d’arte non ti mentirà mai”. MR: Si è vero. L’opera d’arte non ti mente, perché appunto ti arriva direttamente al cuore. L’opera d’arte è qualcosa che un’artista fa e cerca di fare con semplicità, e cerca anche di arrivare a fare qualche cosa che sia intuibile dallo spettatore che lo sta vedendo.
MVB: However, this idea of art as ‘joyful,’ as aesthetically pleasing, your line of research in the gallery is nonetheless attached to a positive view of art. MR: Yes yes, undoubtedly. Let’s say that the definition they give of my gallery and which I share is that of an elegant gallery. So all the artists who work with me have their own identity in elegance, in refinement. I don’t like trash. Apart from this strong relationship I had with Giosetta Fioroni, who is part of pop art, I don’t like pop art in its kitsch derivations.
MVB: You once said something that moved me, which was that “The work of art will never lie to you.” MR: Yes it does. The work of art does not lie to you, because precisely it goes straight to your heart. The work of art is something that an artist does and tries to do with simplicity, and also tries to get to do some thing that is intuitable to the viewer who is seeing it. MVB: Però questa idea dell’arte come ‘gioiosa’, come esteticamente gradevole, la tua linea di ricerca nella galleria è comunque atta a una visione dell’arte positiva.
MVB: Giosetta è stata per te una figura abbastanza importante. MR: Molto importante. Noi nasciamo nel ’94 come galleria, ma nel 2000 inaugurammo la galleria storica di Corso Venezia con una mostra di Giosetta Fioroni, con le carte d’argento degli anni ’60. Per cui diciamo che se sono legato a lei, oltre che dal punto di vista umano, avendo sempre avuto un buonissimo rapporto con lei cordiale e di scambio, è proprio per il fatto che ci sia stata questa inaugurazione
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della galleria, che c’è ancora oggi dopo 22 anni, e che è stata mantenuta con la stessa impronta: la resina, i soffitti alti, cosa che se nel 2000 era abbastanza all’avanguardia, oggi come oggi molte gallerie hanno fatto quella scelta lì. MVB: Giosetta was quite an important figure for you. MR: Very important. We were born in ‘94 as a gallery, but in 2000 we inaugurated the historical gallery in Corso Venezia with an exhibition of Giosetta Fioroni’s silver papers from the 1960s. So let’s say that if I am connected to her, besides from the human point of view, having always had a very good relationship with her cordial and exchange, it is precisely because of the fact that there was this inauguration of the gallery, which is still there today after 22 years, and that it has been kept with the same imprint: the resin, the high ceilings, which if in 2000 was quite avant-garde, today as today many galleries have made that choice there. MVB: Però una cosa che a me ha sempre colpito, e credo anche a molti tuoi collezionisti, sia il fatto di avere un’attenzione per la storia, perché poi molti dei tuoi artisti indagano la storia, indagano una cultura più complessa; temi legati all’ecologia, alla memoria, e alla sua elaborazione. Però tu tieni sempre conto della contemporaneità, a te piace lavorare con la contemporaneità. MR: Si, tutti gli artisti che lavorano con me dai più storicizzati,
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come Franco Guerzoni, Marco Tirelli, sono artisti contemporanei perché vivono il loro tempo. Ho un rapporto molto intenso dal 2002 con un artista più giovane, Valerio Berruti, con il quale condividiamo spesso momenti trascorsi insieme, e anche proprio il tipo di lavoro del quale mi mette continuamente al corrente. Mi piace dialogare con Paolo Ventura perché lui sintetizza perfettamente la necessità che l’uomo ha del passato, di ricordare ed allo stesso tempo la nostra necessità di vivere continuamente delle nuove storie. MVB: But one thing that has always struck me, and I think many of your collectors as well, is the fact that you have a focus on history, because then many of your artists investigate history, investigate a more complex culture; themes related to ecology, memory, and its elaboration. You always keep contemporary in mind though, you like to work with contemporary. MR: Yes, all the artists who work with me from the most historicized, like Franco Guerzoni, Marco Tirelli, are contemporary artists because they live their time. I have had a very intense relationship since 2002 with a younger artist, Valerio Berruti, with whom we often share moments spent together, and also just the kind of work of which he constantly brings me up to date. I like to dialogue with Paolo Ventura because he perfectly summarizes the need that man has for the past, for remembering and at the same time our need to continuously live new stories.
MVB: Siete anche un po’ cresciuti assieme, tu cresci anche con i tuoi artisti. MR: Si, siamo cresciuti insieme. Fondamentale per me, come ho detto anche altre volte, è il rapporto umano. Con tutti gli artisti con cui lavoro dai più anziani ai più giovani è fondamentale per me avere un rapporto umano interessante, bello, chiaro, pulito, che ci permette di dirci le cose come in realtà sono. MVB: You also kind of grew up together, you also grow up with your artists. MR: Yes, we have grown together. Fundamental for me, as I have also said other times, is the human relationship. With all the artists I work with from the oldest to the youngest, it is fundamental for me to have an interesting, beautiful, clear, clean human relationship that allows us to tell each other things as they really are. MVB: Quali mostre possiamo vedere nelle tue gallerie in questo periodo? MR: Nelle gallerie di Milano, Verona e Torino fino al 23 Dicembre è possibile vedere la mostra di Mirco Marchelli La mostra Tante belle cose, dal titolo benaugurante, ispirato alla frase tipica del saluto piemontese d’antan, si presenta in realtà come fortemente innovativa. Con Mirco collaboriamo da tantissimi anni, ma ciò che apprezzo è la sua continua ricerca, la sua continua innovazione sui materiali, sui colori. I suoi rimandi alla musica, mia grande passione.
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MVB: What exhibitions can we see in your galleries during this period? MR: In the galleries of Milan, Verona and Turin until December 23, you can see Mirco Marchelli’s exhibition Tante belle cose, with its auspicious title, inspired by the typical phrase of the old-fashioned Piedmontese greeting, is actually presented as strongly innovative. We have been collaborating with Mirco for so many years, but what I appreciate is his continuous research, his continuous innovation on materials, on colors. His references to music, my great passion. MVB: Dimmi un quadro che avresti voluto vendere o un artista del passato di quei ‘giganti’ apparentemente inavvicinabili. MR Ma guarda mi piacciono un po’ tutti da Fontana, Boetti, Kounellis… però diciamo che io sono molto legato, anche se poi non sono attratto dal punto di vista della galleria, anche all’arte povera. E ho lavorato magari con artisti vicini all’arte povera come Marco Gastini, Paolo Icaro, Luigi Mainolfi. Tutti artisti vicini a questo mondo qua che mi piace, mi appartiene abbastanza. Il quadro migliore per me e per i miei collezionisti? Il quadro che non possediamo ancora! MVB: Tell me a painting you would have liked to sell or an artist from the past of those seemingly unapproachable ‘giants’. MR: Well, but look I like a little bit all of them from Fontana, Boetti, Kounellis... but let’s say that I am very close, even if then I am not attracted from the gallery point of view, even to arte povera. And I worked maybe with artists close to arte povera like Marco Gastini, Paolo Icaro, Luigi Mainolfi. All artists close to this world that I like, it belongs to me quite a bit. The best painting for me and for my collectors? The painting that we don’t own yet!
Intervista di / Interview by MARIA VITTORIA BARAVELLI (@mariavittoriabaravelli) WEBSITE | marcorossiartecontemporanea.net INSTAGRAM | @marcorossiartecontemporanea FACEBOOK | marcorossiartecontemporanea
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IN A CIRCLE
VICTORIA ZABRODINA
Mi chiamo Victoria Zabrodina. Ho quarantacinque anni e la gran parte della mia vita è legata alla giurisprudenza. Tre anni fa, la fotografia è entrata nella mia vita e vi ha conquistato un posto molto importante. Attualmente sono una fotografa non professionista, specializzata in fotografia d’arte. La mia fonte di ispirazione è la bellezza del mondo circostante e il lavoro dei grandi pittori. Ora, sono molto interessato alla miscela di stili classici e costruttivisti, in cui la combinazione di forme e colori dà origine a nuovi significati. Mi piace quando la fotografia diventa come la pittura classica o moderna. Le mie fotografie sono state ripetutamente premiate in prestigiosi concorsi internazionali, come: International Photography Awards (IPA) e tre categorie (MIFA, TIFA, BIFA), Fine Art Photorgaphy Awards (FAPA), Prix De La Photographie Paris (PX3) e sono apparse sulle copertine di riviste di moda. Ma ciò che apprezzo di più della fotografia è che mi permette di liberare la mia creatività interiore. La fotografia mi ha introdotto nel mondo dell’arte elevata ed eterna e mi ha fatto conoscere il mondo delle personalità più creative e di talento, permettendomi di entrare a far parte di questo mondo dell’arte.
My name is Victoria Zabrodina. I am forty-five years old, and most of my life is connected with jurisprudence. Three years ago, photography came into my life and took a very important place in it. Currently, I am a non-professional photographer, specializing in art photography. The source of my inspiration is both the beauty of the surrounding world and the work of great painters. Now, I am very interested in the mixture of classical and constructivist styles, when the combination of shapes and colors gives rise to new meanings. I like when photography becomes like classical or modern painting. My photographs have been repeatedly awarded in prestigious international competitions, such as: International Photography Awards (IPA) and three divisions (MIFA, TIFA, BIFA) Fine Art Photorgaphy Awards (FAPA), Prix De La Photographie Paris (PX3) and appeared on the covers of fashion magazines. But what I appreciate most about photography is that it allows me to unleash my inner creativity. Photography introduced me to the world of high and eternal art and introduced me to the world of creative, talented personalities, allowed me to become a part of this world of art.
INSTAGRAM | @victoria.zabrodina.photo
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DUTCH STILL LIFE
EQUILIBRIUM
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COLOMBINE
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RED THREAD
SQUARED
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ARCHITECTURE MASTERPRIZE 2022 Award Winners
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Golong Wormhole 2022 - PINESARCH. Photo credit: Breeze Image-Guozhe
HAUT AMSTERDAM - Team V Architecture. Photo credit: Jannes Linders
Quando si tratta di celebrare le ultime e più grandi opere di architettura, l’Architecture MasterPrize (AMP) è da tempo il principale programma globale del settore. E quest’anno non sembra essere da meno, visto che durante la consegna dei premi di architettura 2022 verranno premiati alcuni degli architetti più prolifici e lungimiranti della nostra epoca. Durante la cerimonia di premiazione dell’Architecture MasterPrize, i migliori progetti, studi, prodotti e fotografi dell’anno saranno premiati all’interno del Guggenheim Museum di Bilbao. I vincitori del premio sono stati selezionati attraverso un processo di votazione a più riprese condotto da una giuria composta da rinomati architetti, accademici ed esperti del settore. Le loro selezioni mostrano alcuni dei migliori progetti complessivi, l’eccellenza e la creatività in architettura, nel mondo accademico e sul campo. Il capo della giuria di quest’anno è Valerie Schweitzer. “È un onore essere il capo della giuria dell’AMP 2022”, ha dichiarato Schweitzer. “Le proposte erano rigorosamente studiate, dinamiche ed entusiasmanti, e altrettanto eccellente è stato il lavoro con nomi affermati e studi sconosciuti”. Oltre ai progetti di grande impatto visivo, la giuria è rimasta colpita da come i lavori premiati abbiano dimostrato un sorprendente equilibrio tra forma e funzione. Le capacità dimostrate dai progetti di quest’anno ispireranno sicuramente la prossima generazione di architetti. Il loro lavoro riecheggerà nel futuro, poiché riflette anche un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità. I premi AMP di quest’anno comprendevano quattro categorie, tra cui, per il secondo anno, la categoria fotografia. The Architecture Award categories are: • Architectural Designs of the Year • Firms of the Year • Products of the Year • Architecture Photography of the Year Along with an invitation to the Architectural Awards, winners receive the AMP Winner Certificate and Winner Seal and benefit from the prestige and recognition that comes from the globally recognized prize. Winners will also be featured in the AMP Book of Architecture and the Winners Gallery on the AMP website.
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THE HUT - 23o5 Studio. Photo credit: Hiroyuki Oki YUNG ZING TUNG COPPER CULTURE GALLERY - SALONE DEL SALON. Photo credit: Cui Ziyang, Sean
When it comes time to celebrate the latest and greatest in architecture, the Architecture MasterPrize (AMP) has long been the premier global industry program. And this year looks to be no different as they recognize some of the most prolific and forwardthinking architects of our era during the 2022 presentation of the architecture awards. During the Architecture MasterPrize awards ceremony, the year’s best architectural projects, firms, products, and photographers will be fittingly recognized inside the Guggenheim Museum Bilbao. The award winners were selected through a multi-round voting process conducted by a jury panel of renowned architects, academics, and industry experts. Their selections showcase some of the best overall design, excellence, and creativity in architecture, in academia, and in the field. This year’s Head of Jury was Valerie Schweitzer. “What an honor to be a head juror in AMP 2022,” Schweitzer said. “The entries were rigorously thoughtful, dynamic, and uplifting, and equally excellent was working with established names and unknown offices.” In addition to their visually striking designs, the jury was impressed by how the award-winning entries demonstrated an amazing balance of form and function. The abilities displayed through this year’s entries are sure to inspire the next generation of architects. Their work will echo through the future, as it also reflects an increasingly important focus on sustainability. This year’s AMP awards included four categories, including the second year of a photography category. The Architecture Award categories are • Architectural Designs of the Year • Firms of the Year • Products of the Year • Architecture Photography of the Year Along with an invitation to the Architectural Awards, winners receive the AMP Winner Certificate and Winner Seal and benefit from the prestige and recognition that comes from the globally recognized prize. Winners will also be featured in the AMP Book of Architecture and the Winners Gallery on the AMP website.
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I vincitori dell’Architecture MasterPrize Architecture Award per il 2022 includono: • Progetto architettonico dell’anno - House of Music, Ungheria, di Sou Fujimoto e Liget Budapest Project • Design degli interni dell’anno - Dyson Global Headquarters, Singapore, di M. Moser Associates • Architettura del paesaggio dell’anno - A Floating Forest: Fish Tail Park in Nanchang City, di Turenscape • Studio di architettura dell’anno: MGA | Michael Green Architecture • Studio di interior design dell’anno: i29 • Studio di architettura del paesaggio dell’anno - WTD Design • Design di prodotto dell’anno - The Envelon System, di GRENZEBACH ENVELON • Fotografo di esterni dell’anno: Yi-Hsien Lee • Fotografo d’interni dell’anno: Rafael Gamo
House of Music, Hungary - Sou Fujimoto&Liget Budapest Project. Photo credit: György Palkó
“L’AMP sta democratizzando il settore, attirando e riconoscendo una vasta gamma di talenti”, ha dichiarato Schweitzer. “La mia preferita è stata la House of Music di Sou Fujimoto in Ungheria. Quasi come un padiglione con giardino sovradimensionato, la sinergia di natura, musica e arte crea un’architettura superiore alla somma delle sue parti. Mi piace l’uso audace del colore, l’integrazione inventiva di alberi svettanti al piano terra, l’elevazione mutevole, come una foresta, e la meravigliosa illuminazione diurna attraverso il vetro isolato panoramico. Pur essendo ludico e unificante, il progetto affronta l’importante aspetto pratico dell’acustica, così importante per una sala da musica. Assumendosi dei rischi, l’architetto è riuscito a catturare un po’ di ciò che Schopenhauer intendeva quando chiamava l’architettura “musica congelata””. I vincitori saranno celebrati durante la premiazione degli Architecture Awards al Guggenheim Museum di Bilbao il 24 novembre.
The 2022 Architecture MasterPrize Architecture Award winners include: • Architectural Design of the Year - House of Music, Hungary, by Sou Fujimoto and Liget Budapest Project • Interior Design of the Year - Dyson Global Headquarters, Singapore, by M. Moser Associates • Landscape Architecture of the Year - A Floating Forest: Fish Tail Park in Nanchang City, by Turenscape • Architecture Firm of the Year - MGA | Michael Green Architecture • Interior Design Firm of the Year: i29 • Landscape Architecture Firm of the Year - WTD Design • Product Design of the Year - The Envelon System, by GRENZEBACH ENVELON • Exterior Photographer of the Year - Yi-Hsien Lee • Interior Photographer of the Year - Rafael Gamo “AMP is democratizing the field in attracting and recognizing the array of talent,” Schweitzer said. “My personal favorite was Sou Fujimoto’s House of Music in Hungary. Almost like an oversized garden pavilion, the synergy of nature, music, and art creates an architecture greater than the sum of its parts. I like the bold use of color, inventive integration of soaring trees on the ground floor, changing elevation, like a forest, and wonderful daylighting through the panoramic insulated glass. While playful and unifying, it still addresses the important practicality of acoustics that is so important for a music hall. In taking risks, the architect has managed to capture some of what Schopenhauer meant when he called architecture ‘frozen music.’” Winners are celebrated during the architecture awards ceremony at the Guggenheim Museum Bilbao on November 24.
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Chengdu Tianfu Art Museum and Chengdu Contemporary Art Museum - CSD.DESIGN. Photo credit: Ting Wang
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TORRE HELIX - CRAFT Arquitectos. Photo credit: Apertura Arquitectónica
Dyson, Global Headquarters, Singapore - M Moser Associates. Photo credit: Dyson
Saranno premiati anche i lavori che hanno ottenuto la designazione di “Best of the Best”, arrivando alla fase finale di votazione in tutte le categorie. Un elenco parziale di questi lavori comprende: Zaha Hadid Architects - BEEAH Headquarters in Commercial Architecture Gad - Shaoxing Rice Wine Town Reception Room in Cultural Architecture White Arkitekter - Sara Culture Centre in Cultural Architecture Mark Cavagnero Associates - San Francisco Conservatory of Music Ute and William K. Bowes, Jr. Center for Performing Art Team V Architecture - HAUT Amsterdam in Green Architecture Hello Wood - The Rock Cabins in Hospitality Architecture Atelier d’More - Sleeping Lab - Arch in Hospitality Architecture Sordo Madaleno - Valle San Nicolás – Clubhouse in Recreational Architecture Rob Mills Architecture & Interiors - THIRTY ANDERSON in Apartments interior design Rich Honour Design - Time Capsule, A Beauty Lab in Commercial Interior CSD.DESIGN - Chengdu Tianfu Art Museum in Cultural interior Hiroshi Nakamura & NAP, TAKENAKA CORP - ZOZO, Inc., Head office building in Workplaces interior University of Kansas Architecture Mangrove Reef Walls in Outdoor Installation
Entries that achieved the “Best of the Best” designation by making it into the final round of voting across all categories will also be recognized. A partial list of those entries includes: • Zaha Hadid Architects - BEEAH Headquarters in Commercial Architecture • Gad - Shaoxing Rice Wine Town Reception Room in Cultural Architecture • White Arkitekter - Sara Culture Centre in Cultural Architecture • Mark Cavagnero Associates - San Francisco Conservatory of Music Ute and William K. Bowes, Jr. Center for Performing Art • Team V Architecture - HAUT Amsterdam in Green Architecture • Hello Wood - The Rock Cabins in Hospitality Architecture • Atelier d’More - Sleeping Lab - Arch in Hospitality Architecture • Sordo Madaleno - Valle San Nicolás – Clubhouse in Recreational Architecture • Rob Mills Architecture & Interiors - THIRTY ANDERSON in Apartments interior design • Rich Honour Design - Time Capsule, A Beauty Lab in Commercial Interior • CSD.DESIGN - Chengdu Tianfu Art Museum in Cultural interior • Hiroshi Nakamura & NAP, TAKENAKA CORP - ZOZO, Inc., Head office building in Workplaces interior • University of Kansas Architecture Mangrove Reef Walls in Outdoor Installation
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NURSE DORMITORY CHULALONGKORN MEMORIAL HOSPITAL - Plan Architect. Photo credit: Panoramic Studio
Floating Home - i29. Photo credit: Ewout Huibers Architecture MasterPrize (AMP) Fondato nel 2016, l’annuale Architecture MasterPrize (AMP) è un premio di architettura internazionale che riconosce l’eccellenza del design. L’AMP è stato creato per promuovere il riconoscimento e la presentazione del design architettonico di qualità in tutto il mondo. Il premio celebra la creatività e l’innovazione nell’architettura, nell’interior design, nell’architettura del paesaggio, nel design di prodotti architettonici e nella fotografia architettonica. Sono ammesse candidature da tutto il mondo. Founded in 2016, the annual Architecture MasterPrize (AMP) is a global architecture award that recognizes design excellence. The AMP was created to advance the appreciation and exposure of quality architectural design worldwide. The prize celebrates creativity and innovation in architecture, interior design, landscape architecture, architectural product design, and architectural photography. Submissions from all around the world are welcome.
WEBSITE | architectureprize.com INSTAGRAM | @architecturemasterprize FACEBOOK | Architecture MasterPrize
A Floating Forest: Fish Tail Park In Nanchang City - Turenscape. Photo credit: Kongjian Yu, Turenscape
Courtesy of v2com-newswire
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Face, 2022 (detail) . Oil on canvas 120x100 cm
YI TING Yiting è una pittrice e curatrice d’arte contemporanea cinese; è anche membro della Hebei Women Artists Association e della Hebei Youth Artists Association. Yi Ting è un’apprezzata insegnante universitaria, designer e fondatrice di The Magic Tree Art Space. Ognuno sperimenterà tempeste e frustrazioni diverse e avrà le proprie gioie e i propri dolori. Tuttavia, molte volte seppelliamo queste esperienze ed emozioni nel nostro cuore e le sopportiamo da soli. La comunicazione con la natura può essere il modo migliore per calmare o condividere le emozioni. Nelle mie creazioni, mi piace trasformare tutto il mondo naturale in vari simboli o strane immagini per interpretare i cambiamenti emotivi interiori, come la gioia, la depressione, la paura e la fantasia, e registrare o raccontare la mia storia con la percezione del colore, l’intreccio di freddo e caldo e la rappresentazione della morfosi. Allo stesso tempo, queste “scene illusorie” porteranno agli spettatori un’immaginazione illimitata, e forse si ritroveranno in esse... Yiting is a Chinese painter and contemporary art curator; she is also a member of The Heb ei Women Artists Association and The Hebei Youth Artists Association. Yi Ting is a valued university teacher, designer, and founder of The Magic Tree Art Space. Everyone will experience different storms and frustrations, and will have their own joys and sorrows. However, many times, we only bury these experiences and emotions in our hearts and bear them alone. Communication with nature may be the best way for us to repose or share them. In my creation, I like to turn all the natural world into various symbols or strange images to interpret the inner emotional changes, such as joy, depression, fear and fantasy, and record or tell my own story with the perception of color, the interweaving of cold and warm, and the performance of morphosis. At the same time, these “illusory scenes” will also bring viewers unlimited imagination, and maybe they will find themselves in them...
Courtesy of ARTZ GALLERY, Shanghai www.artzspace.art | @artzgallerysh
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Fantasy Kingdom Series N° 10, 2022. Oil on canvas, 158x120 cm
Xuanmen, 2022. Oil on canvas, 150x100 cm
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Fantasy Kingdom Series N° 2, 2022. Oil on canvas, 150x100 cm
Fantasy Kingdom Series N° 3, 2022. Oil on canvas, 150x100 cm
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Vision, 2022. Oil on canvas, 150x100 cm
Illusion Series Bewildering Love N° 5, 2022. Oil on canvas, 60x50 cm
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Goldenart Production e Rai Cinema presentano
un film di
Michele Placido con
Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, Tedua, Vinicio Marchioni, Lolita Chammah 41
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Scritto, diretto e interpretato da Michele Placido che - dopo cinquant’anni di carriera e quattro di lavoro sul progetto - firma il suo quattordicesimo film da regista, L’Ombra di Caravaggio è una co-produzione italo-francese siglata da Goldenart Production con Rai Cinema e per la Francia Charlot, Le Pacte e Mact Production. Il film esplora l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, già una popstar al suo tempo, raccontato nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo impenetrabile tormento. Ribelle e inquieto, devoto e scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio che Placido mette in scena è un’artista maledetto dal talento assoluto, ma soprattutto una rockstar ante litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i suoi demoni - in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e universale.
Written, directed and starring Michele Placido, who-after a fifty-year career and four years working on the project-signs his fourteenth film as director, L’Ombra di Caravaggio is an Italian-French co-production signed by Goldenart Production with Rai Cinema and for France Charlot, Le Pacte and Mact Production. The film explores the intricate and adventurous existence of Michelangelo Merisi, aka Caravaggio, already a pop star in his time, told in his deep contradictions and the darkness of his impenetrable torment. Rebellious and restless, devout and scandalous, independent and transgressive, the Caravaggio that Placido stages is a cursed artist of absolute talent, but above all a rock star ante litteram, a rebel without a cause forced to face the disturbing implications of a reckless life - with its women and demons - in which genius and unruliness coexist to give us an out-of-time character and a fascinating and universal icon.
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SINOSSI
SYNOPSIS
Italia 1600. Michelangelo Merisi è un artista geniale e ribelle nei confronti delle regole dettate dal Concilio di Trento che tracciava le coordinate esatte nella rappresentazione dell’arte sacra. Dopo aver appreso che Caravaggio usava nei suoi dipinti sacri prostitute, ladri e vagabondi, Papa Paolo V decide di commissionare a un agente segreto del Vaticano una vera e propria indagine, per decidere se concedere la grazia che il pittore chiedeva dopo la sentenza di condanna a morte per aver ucciso in duello un suo rivale in amore. Così l’Ombra, questo il nome dell’investigatore, avvia le sue attività di inchiesta e spionaggio per indagare sul pittore che - con la sua vita e con la sua arte - affascina, sconvolge, sovverte. Un’Ombra che avrà nelle sue mani potere assoluto, di vita o di morte, sul destino di un genio.
Italy 1600. Michelangelo Merisi is a brilliant artist and a rebel against the rules dictated by the Council of Trent, which drew exact coordinates in the representation of sacred art. After learning that Caravaggio used prostitutes, thieves and vagabonds in his sacred paintings, Pope Paul V decides to commission a secret Vatican agent to carry out a proper investigation, to decide whether to grant the pardon the painter asked for after he was sentenced to death for killing his rival in love in a duel. So the Shadow, this is the name of the investigator, begins his activities of inquiry and espionage to investigate the painter who-with his life and his art-fascinates, upsets, subverts. A Shadow who will have in his hands absolute power, of life and death, over the fate of a genius.
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Goldenart Production e Rai Cinema presentano
un film di
Michele Placido con
Riccardo Scamarcio Louis Garrel Isabelle Huppert Micaela Ramazzotti Tedua Vinicio Marchioni Lolita Chammah prodotto da
Goldenart Production con Rai Cinema Una coproduzione Italia - Francia Goldenart Production, Charlot, Mact Productions, Le Pacte con il sostegno di MIC, Regione Lazio, cofinanziato dall’Unione Europea, Regione Campania in collaborazione con Qmi con la partecipazione di Canal+ Cine+ in associazione con Cinécap 4, Cofimage 32, Cineaxe 2, Palatine Etoile 18, Indéfilms 9
Prodotto da Federica Luna Vincenti
Distribuito da
Data di uscita: 3 Novembre 2022 - Durata: 120’
All photos credits: Luisa Carcavale
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INSTAGRAM @01distribution @goldenart.production @rai_cinema @dimillamacchiavelli
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HOVER by Lodes
Lodes presenta Hover, una nuova serie di lampade realizzata in collaborazione con YOY Studio. Lodes presents Hover, a new series of lamps created in collaboration with YOY Studio.
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Lodes, brand italiano di illuminazione contemporanea, ha unito le forze con YOY Studio di Tokyo, per realizzare Hover. Le lampade da tavolo e da terra Hover presentano un paralume che sembra separato dalla base, collegato perfettamente da un unico cavo che attraversa lo stelo per poi uscirne. Il risultato finale crea l’illusione che la sorgente luminosa sia quasi priva di peso e fluttui nell’aria, come un palloncino. YOY commenta: “La serie Hover comprende una lampada da tavolo e una lampada da terra in cui i paralumi sembrano librarsi magicamente nell’aria. Una parte del cavo elettrico è in realtà costituita da un tubo metallico che unisce il paralume all’asta, creando l’illusione che il paralume fluttui. Le lampade sono state progettate con il tema della finzione: progettiamo prodotti come se stessimo scrivendo un romanzo. In un romanzo, la realtà è all’interno della finzione. Al contrario, quello che facciamo noi è portare la finzione all’interno della realtà”. Il contributo di Lodes durante il processo di progettazione è stato quello di renderne possibile lo sviluppo tecnico su larga scala; il cavo passa attraverso lo stelo per poi fuoriuscirne, garantendo una continuità che sostiene delicatamente il diffusore. Hover è dotata di un dimmer controllato da un interruttore di alimentazione posto all’estremità superiore dello stelo; gli utenti possono semplicemente toccare la parte superiore dello stelo per modulare l’intensità della luce. Tutte le funzioni tecniche tipicamente esterne sono state accuratamente incorporate nella struttura interna della lampada. Inoltre, l’alimentazione è fornita grazie ad un cavo USB. Il paralume è costituito da un foglio realizzato con uno speciale compound di carta e film polimerico, che da un lato enfatizza ulteriormente la leggerezza del linguaggio progettuale, e dall’altro ne prolunga la durata nel tempo. Il foglio viene fornito in un imballo appositamente progettato per evitare sprechi, consentendo di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Il paralume può essere facilmente assemblato dal cliente grazie ad una pellicola di plastica che permette di unire le due estremità.
Disponibile come lampada da tavolo o da terra, Hover nella versione da tavolo è alta 51,5 cm, mentre in quella da lettura, misura 149,2 cm. La serie si adatta a diversi usi, come ad esempio su una scrivania, un tavolino o accanto ad un divano. La versione da terra può essere utilizzata anche in spazi pubblici come in una lounge di un aeroporto, in una camera di un hotel o una hall. Hover è disponibile in una finitura matte white per l’intera lampada, che le conferisce un tocco minimalista che ben si adatta a diversi ambienti o mood. Con la sua reinterpretazione di un archetipo dell’illuminazione, Hover rappresenta un altro passo nella continua esplorazione di Lodes del rapporto tra illuminazione, spazio e modi in cui l’individuo interagisce con questi elementi. Estremamente poetica nella sua semplicità, Hover esemplifica perfettamente l’impegno di Lodes nel bilanciare il know-how tecnico con il design contemporaneo. Coniugando design contemporaneo e tecnologia di punta, l’azienda veneziana Lodes progetta e produce soluzioni d’illuminazione d’arredo d’interni ed esterni dal 1950. Nata dalla passione per il vetro del fondatore e guidata dalla costante ricerca tecnologica, l’azienda italiana, ad oggi attiva in 90 mercati di tutto il mondo, è diventata uno dei principali designer e produttori europei di illuminazione decorativa. Oggi Lodes rappresenta un percorso evolutivo attraverso tre generazioni, dalla pura passione alle più sorprendenti soluzioni del lighting, grazie a sorgenti luminose in cui design contemporaneo e tecnologia di punta si integrano con materiali di altissima qualità, sapientemente sviluppati con le migliori tecniche di lavorazione. L’azienda ha visto un incremento del business pari al 31% nel 2021 con un fatturato di 20m€. Anche per il 2022, si prevede una crescita dei profitti con attività di consolidamento del marchio focalizzate principalmente in Francia, Regno Unito, Scandinavia, Nord America e Asia.
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Lodes, an Italian contemporary lighting brand, has joined forces with Tokyo-based YOY Studio to create Hover. Hover table and floor lamps feature a lampshade that appears to be separate from the base, connected perfectly by a single cable that runs through the stem and then out of it. The end result creates the illusion that the light source is almost weightless and floats in the air, like a balloon. YOY comments: “The Hover series includes a table lamp and a floor lamp in which the lampshades seem to hover magically in the air. Part of the electrical cord is actually a metal tube that connects the lampshade to the rod, creating the illusion that the lampshade is floating. The lamps were designed with the theme of fiction in mind: we design products as if we were writing a novel. In a novel, reality is within fiction. In contrast, what we do is to bring fiction inside reality.” Lodes’ contribution during the design process was to make its large-scale technical development possible; the cable runs through the stem and then out of it, providing a continuity that gently supports the diffuser. Hover has a dimmer controlled by a power switch at the top end of the stem; users can simply touch the top of the stem to modulate the intensity of the light. All the typically external technical functions have been carefully incorporated into the lamp’s internal structure. In addition, power is provided through a USB cable. The lampshade consists of a sheet made from a special compound of paper and polymer film, which on the one hand further emphasizes the lightness of the design language, and on the other extends its durability. The sheet comes in a specially designed packaging to avoid waste, allowing for minimal environmental impact. The lampshade can be easily assembled by the customer thanks to a plastic film that allows the two ends to be joined.
Available as a table or floor lamp, Hover in the table version is 51.5 cm high, while in the reading version, it measures 149.2 cm. The series is suitable for a variety of uses, such as on a desk, a coffee table or next to a sofa. The floor version can also be used in public spaces such as in an airport lounge, hotel room or lobby. Hover is available in a matte white finish for the entire lamp, giving it a minimalist feel that fits well in different environments or moods. With its reinterpretation of a lighting archetype, Hover represents another step in Lodes’ ongoing exploration of the relationship between lighting, space, and the ways in which individuals interact with these elements. Extremely poetic in its simplicity, Hover perfectly exemplifies Lodes’ commitment to balancing technical know-how with contemporary design Combining contemporary design and cutting-edge technology, Venetian company Lodes has been designing and manufacturing interior and exterior furnishing lighting solutions since 1950. Born from the founder’s passion for glass and driven by constant technological research, the Italian company, now active in 90 markets worldwide, has become one of Europe’s leading designers and manufacturers of decorative lighting. Today Lodes represents an evolutionary journey through three generations, from pure passion to the most amazing lighting solutions, thanks to light sources in which contemporary design and cutting-edge technology are integrated with the highest quality materials, expertly developed using the best manufacturing techniques. The company has seen a 31% increase in business in 2021 with a turnover of €20m. Also for 2022, profit growth is expected with brand consolidation activities focused mainly in France, the UK, Scandinavia, North America, and Asia.
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YOY
YOY:
Fondato nel 2011 da Naoki Ono e Yuki Yamamoto, YOY è uno studio di design con sede a Tokyo e operante a livello internazionale. Il tema centrale che caratterizza il loro design, è l’analisi del rapporto “tra spazio e oggetto” nel progettare arredi, illuminazione e spazi interni. YOY è specializzato nella progettazione di prodotti che raccontano brevi storie di vita quotidiana, come “CANVAS”, una tela con il disegno di una sedia, che si trasforma in una sedia appoggiata al muro, e “SCRIBBLE”, una serie di tovagliette che sembrano scarabocchi. I prodotti perseguono aspetti del design che vanno oltre la facilità d’uso e la funzionalità. Gli YOY hanno presentato per la prima volta i loro lavori indipendenti alla Milano Design Week del 2012 e da allora hanno partecipato all’evento per otto anni consecutivi. I loro lavori sono stati messi in vendita da brand europei e americani. Hanno organizzato mostre come “FICTIONALITY”, che presentava opere che infondono finzione nella vita quotidiana, e “EXISTENCE”, incentrata sui temi legati alla natura umana, alla percezione e all’esistenza. I loro lavori sono venduti in tutto il mondo, incluso il MoMA, e hanno ricevuto numerosi premi internazionali.
Founded in 2011 by Naoki Ono and Yuki Yamamoto, YOY is a design studio based in Tokyo and operating internationally. The central theme that characterizes their design, is the analysis of the relationship “between space and object” in designing furniture, lighting and interior spaces. YOY specializes in designing products that tell short stories of everyday life, such as “CANVAS,” a canvas with a drawing of a chair, which transforms into a chair leaning against the wall, and “SCRIBBLE,” a series of placemats that look like doodles. The products pursue aspects of design that go beyond ease of use and functionality. YOY first presented their independent work at Milan Design Week in 2012 and have since participated in the event for eight consecutive years. Their work has been offered for sale by European and American brands. They have organized exhibitions such as “FICTIONALITY,” which featured works that infuse fiction into everyday life, and “EXISTENCE,” which focused on themes related to human nature, perception and existence. Their works are sold worldwide, including at MoMA, and have received numerous international awards.
WEBSITES | lodes.com - yoy-idea.jp INSTAGRAM | @lodesbrand - @yoyidea FACEBOOK | Lodes - YOY Courtesy of Barbara Musso | Novità Italia
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WEBSITE | massimilianopelletti.com INSTAGRAM | @massimiliano_pelletti FACEBOOK | Massimiliano Pelletti
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ELLETTI
MASSIMILIANO P
Installation at MARCA, Catanzaro, 2020. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti 58
Atena, 2019. Limestone, 81x50x40 cm. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti
Massimiliano Pelletti nasce il 27 Gennaio 1975 a Pietrasanta (Lucca), città in cui attualmente vive e lavora. Sin dall’infanzia frequenta il laboratorio artigiano di famiglia dove, grazie al nonno Mario, apprende le prime tecniche di lavorazione del marmo. Dopo il diploma ottenuto presso il Liceo Artistico Stagio Stagi di Pietrasanta, si laurea presso l’Università di Pisa in ambito Filosofico, disciplina che lo appassiona e influenza anche in ambito artistico. Nel 2006 il suo esordio come artista vincendo la partecipazione alla XII Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo. Seguono successivamente altre importanti esibizioni, italiane ed estere, come la Biennale d’Alessandria d’Egitto e la partecipazione al Padiglione Italia, a cura di Vittorio Sgarbi, della LIV Biennale d’Arte di Venezia. Le origini della sua scultura vedono il marmo, nobile materia proveniente dalle terre natie dell’artista, come principale elemento per la creazione delle sue opere. Successivamente amplia la scelta dei materiali a quarzi, onici, calcari ed altre pietre mai utilizzate prima in scultura, sfruttando ogni elemento che nelle rocce la natura mette a disposizione. Pelletti tratta le forme con rigorosa attenzione compositiva ed innovazione, pur restando legato alla tradizione della scultura grazie all’avvalersi di una collezione di modelli classici in gesso ereditata dal nonno. Nel 2014 tra i vincitori del Premio Fondazione Henraux, curato da Philippe Daverio, dedicato alla scultura. Ottiene diverse pubblicazioni e articoli su magazine dedicati all’arte contemporanea e negli anni espone presso diversi musei e spazi pubblici quali Villa Croce e Sant’Agostino di Genova, Abbazia di San Zeno a Pisa, Tempio di Adriano a Roma, Castel S. Elmo di Napoli, Universit della Sapienza di Roma, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Museo Civico Paolo Giovio di Como, Palazzo RISO Museo d’ Arte Contemporanea
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Menelao, 2021. Brown galaxy, 5x73x61 cm. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti
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Le tre Grazie, 2021. Mexican white onyx and malachite, 75x70x47 cm. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti
Marte e Venere, 2022. Emerald onyx, 64x84x42 cm. Ph. Nicola Gnesi Courtesy of Massimiliano Pelletti and Barbara Paci Art Gallery, Pietrasanta Earth head, 2017. Etruscan red marble, 86x36x44 cm. Ph. Nicola Gnesi Courtesy of Massimiliano Pelletti and Barbara Paci Art Gallery, Pietrasanta
della Sicilia e il Museo Ebraico di Bologna. Il 2017 si distingue per la personale “Sacra Privata” svolta presso la Galleria Barbara Paci a Pietrasanta. La mostra, curata da Flavio Arensi, per l’artista fonte di ulteriore attenzione da parte della critica e dei principali magazine di arte contemporanea. Durante il suo percorso artistico Pelletti prende parte a importanti mostre quali “Ecce Homo” da Marino Marini a Mimmo Paladino - La scultura di figura in Italia, alla Mole Vanvitelliana di Ancona curata da Flavio Arensi; “L’immagine del suono” rassegna dedicata alle relazioni tra arti visive e musica a cura di Alessandro Romanini; “Forever Never Comes” al MAAM, Museo Archeologico della Maremma, e nel 2018 “Il passo Sospeso, esplorazioni del limite” presso la Fondazione Ragghianti di Lucca a cura di Alessandro Romanini. Dal 2017 partecipa inoltre a numerose fiere d’arte contemporanea tra le quali si distinguono “ SCOPE Miami”, “SCOPE New York” e “ART MIAMI” negli Stati Uniti, la fiera d’arte Sudafricana “Investec Cape Town Art Fair” e “Wopart” a Lugano, Svizzera. Una sua opera monumentale in marmo di Carrara alta quasi 5 metri, è stata commissionata dal Brand italiano Roberto Cavalli e dalla Societa messicana Peninsula nel 2019 per un nuovo progetto urbanistico in Acapulco, Messico. Nel 2018 esegue un’importante commissione pubblica realizzando una scultura monumentale in marmo posta successivamente in una delle principali rotonde stradali che consentono l’accesso alla città di Forte dei Marmi, arricchendo ancor di più il prezioso legame che l’artista tiene a mantenere con la Versilia. Nel 2020 inaugura la sua mostra personale intitolata “Looking forward to the past” presso il MARCA (Museo Arti Contemporanee Catanzaro). Nel 2021 inaugura la mostra intitolata “Gazing of tranquillity: Italian Contemporary Sculptures” presso il Zhejiang Art Museum di Zhejiang (Shangai- Cina). L’esposizione itinerante verrà allestita in numerosi musei cinesi.
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Blue Horizon, 2022. Sodalite and mexican white onyx, 64x33x40 cm (16 cm iron base included) Courtesy of Massimiliano Pelletti and Bowman Sculpture, London Dreaming of Olympia, 2019. Mexican white onyx, 96x70x47 cm Courtesy of Massimiliano Pelletti and Bowman Sculpture, London
Massimiliano Pelletti was born on 27 January 1975 in the town of Pietrasanta (Lucca), Italy, where he still lives and works. As a child, he began learning marble-working techniques from his grandfather Mario, in the family artisan workshop. After obtaining his diploma from the Stagio Stagi Art School in Pietrasanta, he graduated from the University of Pisa with a degree in Philosophy, a subject that has fascinated and influenced him in the artistic sphere, as well. He made his artistic debut in 2006, winning the 12th edition of the Biennale of Young Artists from Europe and the Mediterranean, followed by a series of other prestigious exhibitions, both in Italy and abroad, such as the Alexandria Biennale in Egypt and the 54th Venice Biennale as part of the Italian Pavilion, curated by Vittorio Sgarbi. His early sculptures feature marble – a noble material from the artist’s homeland – as the main element in the creation of his works. He subsequently broadened his range of materials to quartz, onyx, limestone and other rocks and stones never before used in sculpture, drawing on every rocky element given to us by nature. Pelletti handles his shapes with meticulous compositional care and innovation, while maintaining his ties to traditional sculpture thanks to a collection of plaster classical models inherited from his grandfather. In 2014, he was among the winners of the Henraux Foundation International Sculpture Award, curated by Philippe Daverio. He has published several articles in magazines devoted to contemporary art and, over the years, has shown his works in several museums and public areas such as the Villa Croce and Sant’Agostino in Genoa, the Abbey of San Zeno in Pisa, the Temple of Hadrian in Rome, Castel Sant’Elmo in Naples, Sapienza University in Rome, the Contemporary Art Museum Luigi Pecci in Prato, the Museo Civico Paolo Giovio in Como, Palazzo RISO Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia in Palermo and the Jewish Museum of Bologna.
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Broken Blue, 2017. Bolivian sodalite, 56x41x35 cm. Ph. Nicola Gnesi. Private Collection Courtesy of Massimiliano Pelletti
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Moon Fossil, 2021. Black Fossil marble, 100x60x50 cm. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti
Green Hermes, 2022. Green onyx, 177x26x26. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti Installation at MARCA, Catanzaro, 2020. Ph. Nicola Gnesi. Courtesy of Massimiliano Pelletti
2017 featured the solo exhibition “Sacra Privata” held at the Galleria Barbara Paci in Pietrasanta. The exhibition, curated by Flavio Arensi, garnered the artist even more attention and praise from art critics and the main contemporary art magazines. Throughout his artistic path, Pelletti has participated in important exhibitions such as “Ecce Homo da Marino Marini a Mimmo Paladino – La scultura di figura in Italia” at the Mole Vanvitelliana in Ancona (curated by Flavio Arensi); “L’immagine del suono”, an exhibit on the connection between visual arts and music (curated by Alessandro Romanini); “Forever Never Comes” at the Museum of Archaeology and Art of Maremma (MAAM) and, in 2018, “Il passo sospeso. Esplorazioni del limite” at the Fondazione Ragghianti in Lucca (curated by Alessandro Romanini). Since 2017, he has taken part in several prestigious contemporary art fairs including “SCOPE Miami”, “SCOPE New York” and “ART MIAMI” in the United States, the South African art fair “Investec Cape Town Art Fair” and “Wopart” in Lugano, Switzerland. In 2019, the Italian brand Roberto Cavalli and the Mexican society Peninsula asked him to create a monumental work (almost 5 m high) in Carrara white marble for a new urban project in Acapulco, Mexico. In 2018, he carried out a prestigious public commission by creating a monumental marble sculpture subsequently placed on one of the main traffic circles that give access to the town of Forte dei Marmi, further enriching the invaluable ties the artist strives to maintain with his native Versilia area. In 2020 he inaugurated his solo exhibition at the MARCA in Catanzaro ‘Looking forward to the Past’. In 2021 he inaugurated the exhibition “Gazing of Tranquillity” at the Zhejiang Art Museum in Shanghai. The exhibition will be travelling and will pass through important Chinese museum (Wuhan Art Museum, Guangdong Museum of Art)
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BLUNT ISSADESIGN
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Dopo la partenza di un affittuario vicino, Blunt - un salone di parrucchieri già affermato a Montreal - ha colto l’opportunità di espandere e sviluppare la propria offerta di servizi. Accettando la sfida, l’agenzia locale Issadesign ha progettato un layout che fondesse lo spazio esistente con quello nuovo. Fin dall’inizio, il team di progettazione ha avviato un dialogo costruttivo con i clienti per trovare il giusto equilibrio tra i due spazi. Per preservare la firma visiva originale di Blunt e il concept visivo precedentemente concepito dall’agenzia Jean de Lessard, Issadesign ha scelto di mantenere le strutture tubolari che caratterizzano il salone. L’idea era di preservarle e di dar loro nuova vita ridipingendole. “Volevamo far vivere l’installazione e non snaturarla. Sentivamo di doverla liberare restituendole lo spazio che merita”, afferma la designer Marie Eve Issa. “Il complesso percorso proposto da questo insieme giocoso crea un percorso visivo in tutto il locale esistente, che viene poi proseguito all’interno dell’ampliamento con l’aggiunta di strutture montate”. La matericità Per completare la trasformazione, lo spazio è stato dotato di una nuova materialità che combina cemento e ottone. Issadesign ha cercato di evitare gli elementi decorativi di genere spesso presenti negli spazi di bellezza. L’interno ridisegnato del salone presenta materiali strutturati che si armonizzano con gli aspetti grezzi e decisi dello spazio, espri-
Following the departure of a neighboring tenant, Blunt – an already well-established hair salon in Montreal – seized the opportunity to expand and develop its service offering. Taking on the challenge, local agency, Issadesign, designed a layout that merged the existing space with the new one. From the beginning, the design team engaged in a constructive dialogue with its clients in order to find the right balance between the two. In order to preserve Blunt’s original visual signature, as well as the visual concept previously conceived by the Jean de Lessard agency, Issadesign opted to keep the tubular structures that so-characterize the salon. The idea was to preserve them and to give them a new lease on life by re-coloring them. “We wanted to let the installation live, and to not distort it. We felt that we had to free it up by giving it back the space it deserves,” says designer Marie Eve Issa. “The complex path proposed by this playful ensemble creates a visual path throughout the existing premises, which is then continued within the extension by adding fitted structures’’. Materiality To complete the transformation, the space was given a brand-new materiality combining concrete and brass. Issadesign tried to avoid the gender-bending decorative elements that are often present in beauty spaces. The redesigned interior of the salon features textured materials that harmonize with the raw and assertive aspects of the
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mendo così l’essenza di un salone “sfrontato” (blunt). Il grigio sfumato occupa un posto d’onore perché non solo funge da elemento neutro e senza tempo, ma riecheggia anche i materiali del quartiere - Griffintown - un ex territorio industriale dove cemento, mattoni e metallo sono onnipresenti. Questa texture è accompagnata ed esaltata dai toni caldi dell’oro, creando un’atmosfera industriale di tendenza. Concetto e strategie In termini di design, la sfida è stata quella di stabilire una certa continuità visiva e funzionale tra i settori. Il bar-caffetteria è al centro dello spazio e funge da luogo di socializzazione; un nucleo di collegamento. All’interno del nuovo settore, si trova un grande bancone di accoglienza con un’area di lavoro e consultazione sul retro dedicata al servizio di tricologia, uno studio sulla salute dei capelli. L’area del bancone utilizza il linguaggio della linea ed è coerente con il disegno lineare generale del progetto. È un gesto semplice e sottile che unifica le due aree. Per il cliente era importante valorizzare i prodotti speciali e, per questo motivo, sono stati progettati scaffali integrati per evidenziare i prodotti dall’ingresso. Per completare il quadro, il mezzanino è stato trasformato in un’accogliente lounge per i dipendenti, con un tocco di esclusività. Il risultato è una lounge moderna e sofisticata, con un tocco industriale, arredi personalizzati e una nuova vita per i passanti, i dipendenti e i clienti.
space, thus expressing the essence of the “blunt” salon. The tinted grey is given pride of place because not only does it act as a neutral and timeless element, but it also echoes the materials of the neighborhood – Griffintown - a former industrial territory where concrete, brick, and metal are omnipresent. This texture is accompanied and enhanced by the warm tones of gold, creating a trendy industrial atmosphere. Concept and strategies In terms of design, the challenge was to establish a certain visual and functional continuity between the sectors. The bar-café takes center-stage and is placed in the center of the space, acting as a socializing place; a connecting core. Within the new sector, there is a large reception counter with a work and consultation area in the back dedicated to the trichology service, a study in hair health. The counter area uses the language of the line and is consistent with the project’s overall linear design. It is a simple and subtle gesture that unifies the two areas. It was important for the client to showcase the specialty products and, for this reason, integrated shelves were designed to highlight the products from the entrance. To complete the look, the mezzanine was converted into a friendly employee lounge, with a touch of exclusivity. The result is a modern and sophisticated lounge with an industrial touch, custom fixtures, and furnishings that give passers-by, employees, and clients a new lease on life.
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PROGEST CONSTRUCTION & ISSADESIGN Michel Gilmour, fondatore, ha una sola priorità: “l’eccellenza”! Con l’esperienza, ha capito che la costruzione di una base di clienti e il raggiungimento di un successo a lungo termine richiedono un servizio di qualità superiore. Con l’eccellenza che funge da guida per l’intera organizzazione di Progest Construction, l’azienda è impegnata nella sua missione aziendale di essere un’organizzazione di servizi costantemente impegnata a migliorare e ad ottenere risultati a tutti i livelli. Da quasi trent’anni, Progest Construction è riuscita a ritagliarsi una posizione di primo piano tra i giganti dell’edilizia, diversificando le proprie attività e sviluppando una competenza particolarmente avanzata nei settori commerciale, industriale e istituzionale. Grazie a uno staff competente e dinamico, Progest Construction è in grado di rispondere alle esigenze dei suoi clienti e di assicurare diligentemente l’esecuzione dei progetti per raggiungere gli obiettivi dei suoi clienti. In Progest Construction, il personale qualificato è alla ricerca di nuove tecnologie e metodi di lavoro efficaci per costruire un team con il cliente e i professionisti dell’architettura e del design per tenere sotto controllo i budget, rispettare le scadenze e assicurare la qualità del lavoro svolto secondo i piani e le richieste. Michel Gilmour, founder, has only one priority: “excellence”! With experience, he understood that building a customer base and achieving long-term success requires a service of superior quality. With excellence serving as a guide for Progest Construction’s entire organization, the company is committed to its corporate mission to be a service company constantly striving to improve and perform in all levels. For nearly thirty years, Progest Construction has been able to carve out a prime position for itself among the giants of the construction industry by diversifying its activities and developing a particularly advanced expertise in the commercial, industrial, and institutional sectors. With a competent and dynamic staff, Progest Construction is responsive to the needs of its customers and diligently ensures the execution of projects in order to reach the goals of its clients. At Progest Construction, qualified staff are on the lookout for new technologies and effective working methods to build a team with the client and professionals of architecture and design to keep track of budgets, to meet deadlines, and to assure the quality of the work being done according to plans and demands.
Technical sheet Client: Blunt Location: 1170 Wellington street, Montréal, QC, H3C 1V8 Area: 2 240 ft2 / 208 m2 Materials mostly used: Waxed concrete coating, brass, paint
Design: ISSADESIGN, design de l’environnement intégré General contractor : Progest construction Cabinetmaker: Ébénisterie Top Design Concrete finish : Élément béton Fotografo: Philippe Bernard
ISSADESIGN è un’agenzia di progettazione specializzata nel campo della progettazione istituzionale, aziendale, commerciale e residenziale. Le sue aree di competenza comprendono la consulenza creativa, la pianificazione, il design degli interni e l’architettura. ISSADESIGN si prende a cuore le aspettative, le esigenze e i desideri dei suoi clienti, creando progetti senza tempo che rispettano i principi della sostenibilità. I designer pensano di poter contribuire a una società più verde, un passo alla volta. Indipendentemente dalle dimensioni o dal budget di un progetto, integrano nei loro concetti soluzioni ecologiche semplici e poco costose. Il team sviluppa una stretta relazione con i clienti, essendo disponibile e flessibile alle loro esigenze. Il rispetto per le esigenze dei clienti e per le idee dei collaboratori contribuisce alla ricchezza dei progetti di ISSADESIGN. In ogni progetto il cliente è al centro del processo. Il team di designer si immerge nel suo universo per creare e sviluppare la perfetta sintonia tra la sua filosofia e la sua personalità. In ISSADESIGN, i designer sono avidi di sfide, soluzioni creative e tecnologie innovative. La loro costante curiosità spinge il team a superare le aspettative dei clienti creando spazi unici in cui estetica e funzionalità si incontrano. ISSADESIGN is an environmental design agency specializing in the fields of institutional, corporative, commercial, and residential design. Its areas of expertise include creative consultation, interior planning and design, and architecture. ISSADESIGN takes to heart its client’s expectations, needs, and desires by creating timeless designs that respect the principles of sustainability. The designers believe they can contribute to a greener society, one step at a time. No matter the size or budget of a project, they integrate simple and inexpensive ecological solutions to their concepts. The team develops a close relationship with their clients by being available and flexible to their needs. Their respect for their clients’ needs and their collaborators’ ideas contributes to the richness of ISSADESIGN’s projects. The client is at the heart of the process in each project. The design team submerges into their universe to create and develop the perfect sync between their philosophy and their personality. At ISSADESIGN, the designers are hungry for challenges, creative solutions, and innovative technology. Their constant curiosity pushes the team to exceed the client’s expectations by creating unique spaces where aesthetics and functionality meet.
Courtesy of v2com-newswire WEBSITE | issa.design INSTAGRAM | @issadesign_ @bluntmtl FACEBOOK | ISSADESIGN
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WEBSITE | flaviotorre.it INSTAGRAM | @torreflavio - @antares1981 FACEBOOK | Flavio Torre
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VIAGGIO DENTRO di Flavio Torre e Lucia Mimotti
Ogni viaggio ha la sua storia e la storia di questo viaggio inizia nel 2016, quando sulla pagina di un social dedicata alla fotografia viene pubblicato un annuncio: “Fotografo cerca scrittore”. Si conoscono in questo modo gli autori di questo libro e così inizia anche la loro amicizia. Fotografia e Poesia si prendono per mano e iniziano a camminare insieme, conservando la loro autonomia e indipendenza e rispondendo a un’unica regola: la naturalezza. Nessuna forzatura, nessun sentiero obbligato, soltanto la voglia di viaggiare liberamente attraverso le immagini e le parole nel mondo interiore che abita ognuno di noi. Così queste due forme espressive compiono un “Viaggio Dentro”, sfiorandosi a ogni passo e regalando, attraverso la loro tangenza, una forma e una voce ancora più intense a emozioni, sogni, visioni e ricordi.
Every journey has its own story, and the story of this journey begins in 2016, when an ad is posted on a social page dedicated to photography: “Photographer seeks writer.” This is how the authors of this book get to know each other, and thus their friendship also begins. Photography and Poetry take each other by the hand and begin to walk together, preserving their autonomy and independence and responding to one rule: naturalness. No forcing, no forced path, only the desire to travel freely through images and words in the inner world that inhabits each of us. Thus these two forms of expression make a “Journey Inside,” brushing against each other at every step and giving, through their tangency, an even more intense form and voice to emotions, dreams, visions and memories.
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In ogni angolo di mondo che fa da sipario alla storia dell’uomo il mistero affida a uno specchio dimenticato il miracolo dell’esistenza. Sullo sfondo - muta l’eterna poesia del cielo.
Dopo aver seppellito i nomi diedero un numero ai corpi. I giorni persero le ore, il cielo le sue albe, le bocche l’acqua, i bambini il loro latte. E a sfigurare il volto della memoria un grido eterno e muto di dolore. 79
Tu non sai la preghiera eterna delle querce la resistenza delle ultime foglie Non sai il disegno contorto della scorza scolpito a forza dalla voce del vento Non sai quel pettirosso che viene a cantarmi la speranza sulla soglia del tramonto Non sai come muore lentamente anche questa notte tra le dita Non sai quel gorgo che ti inghiotte se sai lasciarti attraversare Tu guardi e non vedi perché non cerchi mai di rubare il cielo con le mani
Apri le imposte del passato! Che entri una carezza di luce a ferire il volto quieto dell’assenza. Si scrosta il muro dei silenzi sotto le unghie ostinate del più dolce ricordo.
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Dentro ogni temporale, inafferrabile come il vento e sfuggente come la goccia che ti bagna e scivola via. Nel suono delle stoviglie che riempie la casa vuota, nel pulviscolo danzante, quel controluce abbacinante del giorno che muore e non lo sa. Nel soffio leggero dietro l’orecchio che la notte, sospirando, sognerai. In ogni angolo del tuo letto disfatto, in ogni guscio di mandorla che aprirai, nella nube che catturerà il tuo sguardo, nella crepa sull’intonaco dei ricordi. Io ci sarò sempre senza esserci, perché ti ho perduto per sempre, senza perderti mai. Dentro questo oggi già distante, io sono il tutto e il niente, la ferita dolce che solo tu sai.
Svanire da questa pagina di vita che chiede di essere scritta Sfuggire dall’urto del quotidiano che violenta le tue tempie Scivolare via dall’abbraccio soffocante di questa nebbia che fa eco ai tuoi inutili perché
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Nelle tue albe annegano le mie notti - senza di noi - il giorno muore e muore a ogni Ora Leggimi, dimenticami e dormi il sonno delle pietre che non sanno la carezza continua dell’onda che le leviga ancora Guardami guardami andare via fra tanti così, Sola.
Una voce che da lontano si leva limpida canto inumano che emerge da una rete di voci dal frastuono delle vite dalla polvere della strada e cattura il tuo stupore melodia irreale che ti chiama, sì, dolcemente ti chiama per nome
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LETIZIA CARATTINI
Letizia Carattini, nata a Santiago del Cile nel 1993, ha vissuto per vent’anni in Svizzera. Successivamente si è recata a Milano dove ha frequentato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dall’inizio del suo percorso di maturità umana e artistica approfondisce il tema della figura, rielaborata in modo da enfatizzarne l’aspetto percettivo. La sua ricerca è volta a rappresentare la memoria umana collettiva attingendo con particolare attenzione a fonti letterarie. Tramite una trama pittorica soffusa, dalle sue opere emerge la percezione delicata dello spazio vuoto, specchio sottile del rapporto dell’uomo con l’infinità dell’Universo.
Letizia Carattini, born in Santiago, Chile in 1993, lived for 20 years in Switzerland. She later went to Milan where she attended painting at the Brera Academy of Fine Arts. From the beginning of her journey of human and artistic maturity, she delves into the theme of the figure, reworked in such a way as to emphasize its perceptual aspect. His research is aimed at representing collective human memory by drawing with particular attention to literary sources. Through a suffused pictorial texture, the delicate perception of empty space, a subtle mirror of man’s relationship with the infinity of the Universe, emerges from his works.
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Una passante, 2022. Series of 10, Pastel on paper, 81 x 62 cm
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Una passante, 2022. Series of 10, Pastel on paper, 81 x 62 cm
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Una passante, 2022. Series of 10, Pastel on paper, 81 x 62 cm
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Una passante, 2022. Series of 10, Pastel on paper, 81 x 62 cm
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Una passante, 2022. Series of 10, Pastel on paper, 81 x 62 cm
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Avvolta da una luce squillante, laggiù in fondo, una passante, in un insolito silenzio, gli occhi schivi, forse per non lasciare intendere che, per una volta, cerca di fare sul serio. Impossibile. Quello sguardo ritorna sempre più spesso e col tempo prende progressivamente forma come linea chiusa e rassicurante, imponendosi da subito al pari di un leitmotiv esistenziale. Un modo per vedere e filtrare le ore che scorrono e per prendere coscienza dell’importanza del silenzio che ci separa dall’infinito. Non è più come un tempo, ora è un occhio attento e indagatore pronto a lasciarsi scuotere emotivamente, per restituire una realtà tanto evidente da essere velata. Questo tema ricorre assiduamente nell’opera dell’artista e ci rende spettatori dei suoi pensieri, dapprima annodati a un profondo senso di sé e successivamente orientati verso un punto di fuga sempre più lontano. Gradualmente le figure si schiudono e si alleggeriscono, quasi a sparire, mostrandoci malinconici scorci della condizione umana. La forza espressiva di questa scelta è ben chiara, da un lato percepiamo un sussurro che ci insinua un pensiero fugace, dall’altro, come instancabili viaggiatori, cerchiamo di avvistare terraferma navigando oltre una moltitudine di stesure. La perseveranza è il primo segreto per arrivare alla meta. Qui comincia l’intrigante percorso che ci porta ad apprezzare poetiche composizioni che ci parlano con sensibilità di noi stessi e ci proiettano in una dimensione carica di attese. Ma le molteplici risposte ci sfiniscono, fino a quando non realizziamo che non è quello di cui abbiamo davvero bisogno. Meglio allora perderci nell’osservazione e fingere, almeno per una volta, di arrestare quel lungo attimo che si apre come una profonda voragine e lasciarci commuovere dall’incontro di corpi estranei che seguono la loro via, senza forse ritrovarsi mai più. E in un tempo che si abbatte con violenza su di noi, metterci silenziosamente in ascolto, cercando il senso di tutto ciò.
Shrouded in a ringing light, over there at the back, a passerby stands in unusual silence, her eyes shy, perhaps so as not to let on that she is trying to be serious for once. Impossible. That look returns again and again and over time gradually takes shape as a closed, reassuring line, immediately imposing itself as an existential leitmotif. A way of seeing and filtering the passing hours and becoming aware of the importance of the silence that separates us from the infinite. It is no longer as it once was; now it is an attentive and inquiring eye ready to allow itself to be shaken emotionally, to return a reality so evident as to be veiled. This theme recurs assiduously in the artist’s work and makes us spectators of his thoughts, at first knotted to a deep sense of self and later oriented toward an increasingly distant vanishing point. Gradually the figures unfold and lighten, almost disappearing, showing us melancholy glimpses of the human condition. The expressive force of this choice is clear, on the one hand we perceive a whisper that insinuates a fleeting thought, on the other, like tireless travelers, we try to spot dry land by sailing past a multitude of drafts. Perseverance is the first secret to reaching the goal. Here begins the intriguing journey that leads us to appreciate poetic compositions that speak sensitively to us about ourselves and propel us into a dimension charged with expectation. But the multiple answers exhaust us, until we realize that this is not what we really need. Better then to lose ourselves in observation and pretend, at least for once, to arrest that long moment that opens up like a deep chasm and allow ourselves to be moved by the encounter of foreign bodies following their own path, perhaps never to find each other again. And in a time that violently bears down on us, silently put ourselves in listening, searching for the meaning of it all.
Renata Ammann
Renata Ammann
INSTAGRAM | @letizia.carattini FACEBOOK | Letizia Carattini
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VARIAZIONI DALL’ACQUA Spegnevi case in fiamme, trascinavi via case come alberi, foreste come città. Eri in battisteri e in vasche cortigiane. Nei baci, nei sudari. A scavar pietre, a nutrire arcobaleni. Nel sudore e nella rugiada di piramidi e lillà. Quanto è leggero tutto questo in una goccia di pioggia. Con che delicatezza il mondo mi tocca. Qualunque cosa ogniqualvolta ovunque sia accaduta, è scritta sull’acqua di babele. Acqua | Wislawa Szymborska
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L’installazione VARIAZIONI DALL’ACQUA è un racconto in cui elementi poetici, onirici e quasi magici si intrecciano in un’unica voce corale che indaga l’ineluttabile perpetua mutazione di tutte le cose. L’opera nasce dall’incontro di quattro artisti provenienti da discipline diverse con l’intento di condividere le proprie sensibilità per proporre al pubblico un’esperienza artistica immersiva in cui riflessione ed emozione si incrociano in maniera complementare. Musica, fotografia, colore e forma si confrontano utilizzando l’elemento acqua, fonte e origine dell’esistenza e del suo divenire, come una linea di confine tra il prima e il dopo, trasformando lo spazio espositivo in un luogo in cui il tempo si manifesta nel presente sospeso dello spettatore. Tutto scorre e muta senza perdere la propria essenza. La tecnica giapponese dell’origami trasforma la forma di un foglio di carta bidimensionale in una struttura solida, evanescente e fragile, destinata per sua natura a scomparire nello scorrere nel tempo e a subire l’azione dei quattro elementi che compongono e agiscono sulla materia (terra, aria, fuoco, acqua). Con l’arte e la dovizia dell’esperienza, Barbara Ventura compone un’opera che si piega e si dispiega in una doppia figura elicoidale, rappresentazione di una linea temporale senza discontinuità che diventa il supporto materiale dei gesti artistici che danno corpo alla installazione. L’uso delle Polaroid e delle sue caratteristiche di sviluppo permette alla fotografa Michela Taeggi di descrivere l’evanescenza del tempo attraverso una serie di immagini che rappresentano le mutazioni simboliche di una presenza intangibile ed effimera che emerge dalla staticità del paesaggio come un atto di creazione condiviso. L’illustratrice Laura Cortinovis, con la scelta attenta dell’uso delle variazioni di blu, opera una mutazione formale che penetra nelle fibre stesse della carta per sovrapporre alla forma elicoidale del tempo l’infinito dell’orizzonte, del mare e del cielo, ricomponendo l’unità spazio temporale dell’esistenza e del suo divenire. Il movimento dell’aria che avvolge l’installazione ricompone l’unità delle intenzioni artistiche creando delle mutazioni casuali che rendono unica la fruizione di ogni spettatore che può lasciarsi trasportare nel ciclo continuo della musica di Michele Agazzi con la certezza dell’unicità della propria esperienza.
The installation VARIAZIONI DALL’ACQUA is a tale in which poetic elements, dreamlike and almost magical are woven into a single choral voice that investigates the inescapable perpetual mutation of all things. The work stems from the meeting of four artists from different disciplines with the intention of sharing their sensibilities to offer the public an immersive artistic experience in which reflection and emotion intersect in a complementary way. Music, photography, color and form confront each other using the element water, source and origin of existence and its becoming, as a dividing line between before and after, transforming the exhibition space into a place where time manifests itself in the suspended present of the viewer. Everything flows and changes without losing its essence. The Japanese technique of origami transforms the shape of a sheet of paper two-dimensional into a solid, evanescent and fragile structure, destined by its nature to disappear in the passage of time and to undergo the action of the four elements that compose and act on matter (earth, air, fire, water). With art and the abundance of experience, Barbara Ventura composes a work that bends and unfolds into a double helical figure, a representation of a timeline without discontinuity that becomes the material support of the artistic gestures that give body to the installation. The use of Polaroids and its development characteristics allows photographer Michela Taeggi to describe the evanescence of time through a series of images that represent the symbolic mutations of an intangible and ephemeral that emerges from the static nature of the landscape as an act of creation shared. Illustrator Laura Cortinovis, with her careful choice of the use of variations of blue, operates a formal mutation that penetrates the very fibers of the paper to superimpose on the helical form of time the infinity of the horizon, the sea and the sky, recomposing the space-time unity of existence and its becoming. The movement of the air enveloping the installation recomposes the unity of artistic intentions artistic intentions by creating random mutations that make the enjoyment of each viewer who can allow himself to be transported in the continuous cycle of the music of Michele Agazzi with the certainty of the uniqueness of their own experience.
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SPONSOR Canson Borciani & Bonazzi Winsor & Newton PARTNER Spazio Cam Festiva storie ad acquerello CREDITI www.spaziocam.it www.storieadacquerello.it CONTACTS MICHELA TAEGGI | @taeggimichela LAURA CORTINOVIS | @icoloridilaura BARBARA VENTURA | @barbaravventura MICHELE AGAZZI | micheleagazzi.it
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Photo Credits: @grzegorzklosok
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BEHIND THE MIRROR Matteo Bevilacqua
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Lo specchio mostra il nostro “io” lasciandoci da soli con la nostra coscienza, senza alcun filtro senza alcun mediatore. Ma se avessimo paura di quell’immagine e ci nascondessimo dietro a quella, abbandonando le nostre debolezze e insicurezze, e lasciando che sia il mondo esterno a guardarla (giudicandola)
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Mi chiamo Matteo Bevilacqua, sono nato a Venezia nel 1971. Ho sempre abitato a Venezia e da quasi tre anni vivo a Murano, l’isola del vetro. La fotografia, assieme alla pittura e al disegno (sempre tutto a livello amatoriale), ha sempre fatto parte della mia vita, solo negli ultimi anni ha preso una “piega” diversa: ho iniziato a scattare con più “impegno” e più concentrazione. Ci sono state delle circostanze, degli episodi, che mi hanno fatto usare la macchina fotografica più di prima. Non ho fatto né studi particolari né corsi, sono un autodidatta da sempre. Mi definisco un solitario anche se a volte amo condividere il mio tempo con altre persone, persone con un forte entusiasmo e creatività. Amo l’Arte, in particolare modo la Pittura; uno dei pittori che ha avuto una forte influenza sul mio modo di scattare è senza ombra di dubbio Caravaggio. Da dieci anni seguo un coro Gospel, il più numeroso d’Italia (circa 200 voci), del quale mia moglie fa parte. Grazie ad esso, ho iniziato ad osservare molto più attentamente le persone, le loro espressioni, e il susseguirsi di movimenti, emozioni e sguardi. Ho iniziato poi a scattare durante il periodo del Carnevale, cercando di coglierne curiosità, stranezze e logicamente immortalando le maschere. Grazie ad esso ho conosciuto persone che con il tempo si sono rivelate amiche, muse e modelle; persone a cui ora devo molto. Ho sperimentato nuove tecniche, impostazioni e ho imparato a sfruttare luci e ombre al meglio, cercando di far risaltare le persone nell’ombra. Avevo di fronte un mondo nuovo. Sono attratto da chi sa sorprendere con poco. Sono un amante della luce naturale e non amo far uso di artifizi o luci artificiali. Tengo molto a ciò che faccio e a chi decide di condividere il suo tempo con me. Tento sempre di valorizzare, mostrare, far vedere la semplicità e fragilità femminile in maniera diversa, delicata, di andare oltre la bellezza. Alla fotografia dedico molto del mio tempo, per me è uno staccare dalla quotidianità, dallo stress di tutti i giorni. Quando posso amo anche raccontare la mia città, la città dove sono nato, mostrandone fragilità e bellezza. My name is Matteo Bevilacqua, and I was born in Venice in 1971. I have always lived in Venice and for almost three years I have been living in Murano, the island of glass. Photography, together with painting and drawing (always all at an amateur level), has always been part of my life, only in the last few years it has taken a different “turn”: I started to shoot with more “commitment” and more concentration. There were circumstances, episodes, that made me use the camera more than before. I did not do any special studies or courses; I have been self-taught all my life. I call myself a loner although sometimes I love to share my time with other people, people with strong enthusiasm and creativity. I love Art, especially Painting; one of the painters who has had a strong influence on the way I shoot is undoubtedly Caravaggio. For ten years I have been following a Gospel choir, the largest in Italy (about 200 voices), of which my wife is a member. Thanks to it, I began to observe people much more closely, their expressions, and the succession of movements, emotions, and looks. I then started shooting during the Carnival period, trying to catch curiosities, oddities, and logically capturing the masks. Thanks to it I met people who over time turned out to be friends, muses and models; people to whom I now owe a lot. I experimented with new techniques, settings and learned how to make the best use of light and shadow, trying to make people stand out in the shadows. I was facing a new world. I am attracted to those who can surprise with little. I am a lover of natural light and do not like to make use of artifice or artificial lights. I value what I do and those who choose to share their time with me. I always try to enhance, to show, to show female simplicity and fragility in a different, delicate way, to go beyond beauty. I dedicate a lot of my time to photography, for me it is a break from everyday life, from everyday stress. When I can I also love to tell about my city, the city where I was born, showing its fragility and beauty.
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